Serata sul Camino de Santiago - auditorium

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Serata sul Camino de Santiago - auditorium
Serata sul Camino de Santiago - auditorium comunale di Mori- 30
novembre 2007
…Queste melodie ci portano indietro nei secoli e ci aiutano ad entrare nell’atmosfera
del Camino medioevale…..
Un cordiale benvenuto a tutti, alle autorità che ci onorano della loro presenza. Un
saluto a chi è venuto da più lontano ed agli amici che non possono essere qui questa
sera, ma che sono con noi idealmente.
……..L’idea di questa serata, pur essendo nata tra i Satini che l’ hanno percorso,
abbiamo voluto condividerla con tutti coloro che l'hanno percorso; vuol essere plurale e
trasversale, un gioioso incontro della nostra comunità e tra amici, su valori di cultura,
spiritualità, umanità, un modo per riflettere sulle cose che possono aiutarci a vivere
meglio con noi stessi e con gli altri…
La serata si articolerà con alcuni racconti, per dare poi la parola a chi desidera
intervenire. Chi intende portare qualche testimonianza è pregato di comunicarcelo da
subito per programmare gli interventi…..alla fine della serata tutti coloro che hanno
fatto il Camino sono invitati qui sulla pedana per fare una foto assieme….
Come sentiremo, il Camino è vissuto in modo personale, come percorso di
ricerca, di relazione, cercando di entrare dentro la dimensione storica del tempo.
Un’occasione per sperimentare la fatica, il silenzio, per apprezzare la natura, le bellezze
artistiche oggetto di culto da parte di milioni di persone che nei secoli, su questi
sentieri, si sono interrogate sul senso della vita, del rapporto con gli altri e con Dio.
E’ un’esperienza per capire e ritrovare se stessi, per recuperare la semplicità e
l’autenticità delle relazioni, l’essenzialità della vita.
Ø
E’ assaporare la gioia di vivere un’esperienza di un mondo che è
sempre più globale, poliglotta, intergenerazionale, con molti giovani, che di quando
in quando reincontri sul Camino, come è il reincontro delle persone nella Vita.
Possiamo dire con Fernando Pessoa, su suggerimento di Rita Malfatti, che :“IL
VIAGGIO E' IL VIAGGIATORE. QUELLO CHE VEDIAMO NON E' CIO' CHE VEDIAMO,
MA CIO' CHE SIAMO.
Il Camino è Patrimonio dell’Umanità come lo sono la cattedrale di Burgos ed il
sito archeopaleontologico di Atapuerca, che troviamo sul Camino.
La gerarchia dei pellegrinaggi nella Cristianità è nell’ordine: Gerusalemme-la
via Francigena da Canterbury a Roma ed il Camino de Santiago.
Introduce Giampiero Girardi, che ha fatto il Camino da solo, con la
parte storico-geografica, che ha fatto il Camino da solo. Tiene a sottolineare la sua
origine piemontese; è stato direttore dell’Istituto regionale ricerca sociale di Trento. E’
impegnato per la pace e la nonviolenza e si occupa di formazione, organizzazione e
management. E’ Presidente di Mandacarù, la cooperativa per il commercio equo e
solidale, che, come sapete ha una bottega molto ben gestita dai volontari anche a Mori,
in via Gustavo Modena. E’ socio della SAT. Ha curato il libro “ Franz Jagerstatter, il
contadino contro Hiltler:una testimonianza per l’oggi” che potrebbe essere il tema di
una una serata l’anno prossimo da parte di qualche associazione moriana.
Caminos de Santiago:
da Roncisvalles
a Santiago
de Compostela
10,00
Introduzione di Marcello-vedi sopra
1a,
b, c, d.
- Vi presento gli altri narratori della serata:
Mauro Bona è il portavoce del gruppo composto da Franco Galvagni, Carlo Comper, Nereo Cost
Giancarlo Artusi e Bruno Salvetti che hanno percorso il Camino in bicicletta nel maggio 1996 e po
Santiago una riproduzione della Campana dei caduti di Rovereto.
Antonio Girardelli dà voce al gruppo misto composto da sua moglie Ivana Calabri e la sorella Madd
Fabio Tranquillini e sua moglie Cristina Bona ed il figlio Stefano che l’hanno fatto in bici quest’anno
luglio.
Roberta Vicenzi ha fatto il Camino con mia moglie Carmen e con me in due momenti: nel luglio
partendo dai Pirenei aragonesi anziché da Saint Jean de Port (Francia) fino a Burgos , e nel lugli
da Burgos a Santiago.
Un ringraziamento particolare va alla determinazione ed alla professionalità di Franco Galvagni
curato il format della presentazione.
21,10
MAURO Inizia sui Pirenei occidentali il nostro camino in terra spagnola, è il 14 maggio del '96. Al passo d
Roncisvalles un cippo ricorda il sacrifico di Rolando e dei suoi paladini a difesa dell'esercito di Carlo Magno
un'imboscata dei Mori.
Sempre sul passo una chiesa e delle croci in legno. La croce è il primo segno del camino che incontriamo e c
ritroveremo di frequente. Sì il camino, da tempo desiderato e preparato, e non per questo privo di incognite,
dell'alternarsi di slanci e di paure: ma camino è tutto questo, è peregrinare su una via con gioia e con fatica,
vita umana.
Appena sotto, nel monastero benedettino, ci viene consegnata la "Credencial”,
4a
il documento personale che consente di beneficiare di ospitalità e che segnato con l'apposizione dei selho, timbri, nei vari al
giunti a Santiago permetterà di ricevere la "Compostela".
Alla sera, nella chiesa della Collegiata "Virgin de los dolores", il celebrante invoca la protezione di San Gia
benedice i pellegrini. Siamo una trentina: francesi, tedeschi, olandesi, inglesi, ci sono due brasiliani, e noi
italiani.
L'immancabile foto della partenza. La giornata è di sole ma con aria frizzante che suggerisce adeguato
abbigliamento. Una segnaletica completa dà utili indicazioni.
Le strade della Navarra, diritte ma con continui saliscendi mettono da subito a prova le gambe. In primavera
delle strade papaveri, fiordalisi, margherite e altri fiori di campo.
83,03
ANTONIO E' il 23 luglio 2007 quando finalmente si concretizza il nostro viaggio alla volta della città di G
il maggiore, l'apostolo, Santiago.
Col primo selho, il timbro che segnerà le tappe del Camino finisce un periodo di preparazione che ci ha visti
febbraio impegnati sulle ciclabili del fondovalle alle cime delle nostre montagne per tutta la durata dell'estat
E' subito vita da pellegrino con la pioggia e il vento, dentro la nebbia che ci accompagnano implacabili
fino al passo dell' Ibaneta ai 1100 metri di quota, nel cuore dei Pirenei Atlantici.
Qui i contachilometri e le gambe segnano già i nostri primi 50 km che sembra facciano fatica ad accettare qu
ancora, e sono tanti, ci restano da percorrere.
Ci si rende conto della scelta fatta , della meta a 790 km, nella sua reale collocazione geografica, fino a poco
solo oggetto di parole e pianificazioni a tavolino.
L'inizio vero di un Camino che vuole soddisfare la curiosità di scoprire quell' angolo di terra che è il nord ov
della Spagna
e subito assaporiamo l'asprezza di un terreno che si dimostrerà spesso difficile e che rende merito alle nostre
che con determinazione hanno pedalato fino al traguardo.
Viviamo la gioia di un 'attesa oggi concretizzata, fatta di riflessioni e memorie ma anche di rinunce e sacrific
consapevolezza di aver ben investito il nostro tempo alla scoperta di storie e tradizioni millenarie.
Nonostante gli impegni di lavoro ci siamo preparati bene all'impresa, abbiamo cercato il più possibile di simula
immaginario sconosciuto,
rivelatosi da subito ben diverso dalle nostre aspettative specialmente per la difficile orografia territoriale che
interessa tutto il Camino, da est a ovest, dalla alture pirenaiche ai monti di Galizia.
19 –
5,20
MARCELLO In occasione del 25° di matrimonio, Carmen ed io avremmo voluto andare in Terra Santa ma
settembre 2000 scoppiò la 2° Intifada e non se ne fece più nulla. Un augurio di cuore che faccio questa sera è
negoziati di Annapolis, attualmente in corso, portino frutti di pace per la martoriata terra di Palestina.
Decidemmo di fare il Camino dopo che ci incuriosì la presentazione del libro Spagna e la serata Amarcord C
stellae in Campei
di Maurilio e Lanfranco Barozzi; dopo che leggemmo la corrispondenza di Giampiero sull'Adige nell’estate
2005
e l'esperienza entusiasta di nostra nipote Elena che lo percorse nel 2005. Per me intraprendere il Camino è a
una grande occasione per ringraziare il Signore di quanto ci ha dato e per prepararmi a vivere meglio l'ultima
della mia vita.
Partiamo, Carmen, Roberta ed io, nel luglio del 2006. Due giorni prima della partenza, con gli amici della Sat di Mori, facci
una stupenda salita al Rocciamelone, la punta più alta (3538) della Val di Susa.
Alla Certosa di S.Francesco (XVI^ secolo), incontriamo casualmente don Luigi Ciotti, che ci fa visitare il monastero in
ristrutturazione,
futuro centro interreligioso e sede dell’Univeristà della strada. A 200 metri c'è la cascina dei miei nonni piem
che diventerà tassello importante nel progetto del Gruppo Abele. Nel salutarci don Luigi ci invita all'inaugur
Gli chiederemo di tornare a Mori, come nell'aprile del '99.
27 –
7,17
ROBERTA poiché a Pamplona, capitale della Navarra, si sta svolgendo la festa di San Firmino,
iniziamo il camino da Jaca nei Pirenei Aragonesi anziché da Saint Jean de Port. La prima notte sperimentiam
l'utilità della Credencial e impariamo subito a conoscere la flecha amarilla (la freccia gialla) e la concha (cap
che indicano la direzione per Santiago.
29 –
7,48
MAURO "Buen Camino" è l'augurio che ci si scambia. Si alza la mano o il bastone e si sorride. Sono incon
quotidiani, con singoli, coppie o piccoli gruppi.
30 –
8,01
31 –
8,10
MARCELLO C'è anche un cuoricino rosso che ci accompagnerà sempre, comparendo qua e là, per tutto il
Camino…e di cui mi innamoro…
ROBERTA In Aragona è un saliscendi tra colline e boschetti; lo sguardo si perde nei campi di erba medica
frumento. In cielo ci accompagnano rapaci che assomigliano all'aquila dei Pirenei.
Incontriamo gli omini di pietra, frutto dei sassolini messi uno sull'altro da migliaia di pellegrini.
La prima tappa è Arres, di origine gotica, siamo in 15, ceniamo in una atmosfera di simpatia
e nella cappella di S.Agata del 13° secolo, ascoltiamo alcune letture Sacre, la preghiera del Pellegrino e recit
cerchio, tenendoci per mano, il Padre Nostro, ognuno nella propria lingua.
Dai varchi tra le piante ci appare l'invaso di Yesa, che ha scatenato dure proteste dei contadini per l'innalzam
livello dell'acqua.
I piccoli borghi attraversati, come Undues del Lerda, sono in ristrutturazione dopo lo spopolamento dagli an
c'è una forte componente zapatista.
Nelle distese di grano le formiche stanno portando enormi chicchi ai loro rifugi sotterranei.
Incontriamo qualche gruppo e festeggiamo contenti.
,,3’’
Un bel cippo di pietra con la concha annuncia la regione Navarra.
40 –
9,43
MARCELLO Domenica 9 luglio, fa un caldo infernale. Argomento di discussione è l'encierro, la corsa con
per le vie di Pamplona, che consideriamo una manifestazione arcaica e pericolosa.
Argomento del giorno è il pregiudizio ricordando il punto 5° del decalogo del Pellegrino che recita:
Cammino senza alcun tipo di pregiudizio".
"Iniziare
E ci succede che proprio un giovane “sanfirmino” che sta tornando dalla festa compie un gesto da “samaritan
porta una bottiglia di acqua fresca! Pensate...stava percorrendo la strada sull’altra corsia e quando ci ha visti
tornato a casa a prendere per noi l'acqua dal frigo!
Ci accompagna pure al monastero di Santa Maria de Eunate.
,,3,,
dove c'è una famigliola reduce dalla festa, tra cui il piccolino della foto. Ciò dimostra che c'è rispetto e dispo
nei confronti dei Peregrinos.
45 –
10,48
ANTONIO La determinazione di tutti affronta e vince il vento come quei generatori eolici che silenziosi e
ci osservano a cominciare da quell'Alto do Perdom, dove i camini del vento e delle stelle si incontrano, vince
pioggia e vento ma anche le nebbie delle valli e dei pascoli dei Pirenei o del Bierzo.
piuttosto che il sole e la polvere degli sterminati altopiani che per molti e interminabili kilometri ci accompa
Possiamo anche vivere autentici momenti di fede come accaduto al santuario S.Maria di Eunate,
ove una cantante lirica del nord Europa ci delizia del suo cantico che ci accompagnerà fino a Santiago;
E perché non ricordare la gioia e la festosità della regione Navarra così permeata di sacro e profano , divisa tra
processione della statua dorata di S. Maria Maddalena alla fine dei tre giorni di fiesta,
ma anche di profano con le corride
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e le corse di tori liberamente sciolti dentro il pueblo, il paese, sfidando il pericolo e la suerte.
51 12,00
MAURO Arriviamo a Puente la Reina,
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una statua di Santiago segna l'incontro dei due rami del cammino, l'aragonese e il navarro
il ponte del pellegrino, del XI secolo, leggero e funzionale, sembra quasi emergere dall'acqua.
53a – MARCELLO Arriviamo domenica 9 luglio alle 20 quando inizia la finalissima Italia-Francia che vivo intensamente con il
12,18 proprietario di una cidreria (fabbirica di sidro di mele) , un cordiale milanese,
e la figlioletta, fino a quando Grosso calcia il rigore decisivo e siamo campioni del mondo…con il cielo di B
che si tinge di azzurro… e poi via di corsa in albergues a portare la notizia a Carmen e Roberta.
Da ieri indosso la maglietta azzurra della Cooperazione trentina .....che nei giorni seguenti sarà oggetto di
commenti variegati da parte dei giovani che incontro, perchè scambiata per quella della nazionale italiana e m
diverto molto con questi ragazzi. In particolare ricordo i brasiliani e gli spagnoli.
56 –
13,01
ROBERTA In aperta campagna un cippo ricorda "la tragica morte di una pellegrina canadese"...I suoi anfibi s
ancora lì sotto il sole. Lungo il Cammino ci sono molti cimiteri che nei secoli hanno raccolto le spoglie dei pell
Ne muoiono circa 15 ogni anno e mediamente 2 risultano dispersi
Vicino al monastero di Irache, il più antico hospitales in Navarra, c'è un rubinetto dal quale sgorga del buon vin
Los Arcos nella Messa si ricorda San Benedetto da Norcia,
patrono d'Europa, che ha avuto un ruolo importante nella formazione religiosa culturale e politica del nostro
continente.
59 –
13,49
MARCELLO Oggi 11 luglio ricorre un tragico anniversario: a Srebrenica, in Bosnia, l’11 luglio del 1995
massacrate ottomila persone musulmane da parte dei miliziani serbi, di fronte alle inermi truppe olandesi del
Nazioni Unite. Troviamo il triste ricordo sulla stampa spagnola.
Entriamo nella Rioja
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la regione più importante della Spagna per la produzione vinicola, nostro competitore: incontriamo una canti
sociale cooperativa.
Sulle creste notiamo i parchi eolici due soli gli impianti solari che abbiamo visto in tutto il Camino, nessun
fotovoltaico. Proprio in quei giorni la Spagna tocca il record storico dei consumi energetici.
63 –
14,59
ANTONIO Santo Domingo de la Calzada, che ha preso il nome da uno dei grandi ingegneri e sostenitori del C
noto per la leggenda dei polli, ove sono stato involontario protagonista di una questua sulla piazza antistante la
Cattedrale.
Stavo riposando sul verde prato in "abbigliamento pellegrino", e, grazie anche alla complicità dei miei amici
hanno messo lì davanti un cappello,
sono stato improvvisamente svegliato
da gruppo di turisti che mi gettavano le monetine.
67 –
15,34
ROBERTA Venerdì 14 luglio entriamo nella Castilla y Leon. A Granon nell'albergue ricavato nel campanile d
Chiesa si cena assieme. In onore dei pellegrini francesi proponiamo un brindisi per la loro festa nazionale.
68 –
15,56
MARCELLO Nel coro, che profonde di solennità medioevale, recitiamo la preghiera del pellegrino, alcune int
personali ed il Padre nostro ognuno nella nostra lingua, in un clima di fraterna mondialità. Un pensiero va ai mi
ai miei fratelli, ai miei amici lontani.
69 –
16,14
ANTONIO L'andare è però anche scendere dalla bici e spingerla, tanto è difficile il percorso, reso ancora più a
peso del bagaglio che è stato per 12 giorni la nostra casa viaggiante tra impegnativi saliscendi,
parti uniche di emozionanti quadretti nella natura in un misto di sudore e fatica, che ci fa simili ai girini di un te
sporchi fuori ma puliti nell'animo, sempre fermamente intenzionati a voler raggiungere il traguardo del giorn
giorni.
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,,4’’
Ruolo importante è lo spirito di gruppo, il nostro affiatamento, che lo Spirito di Santiago certamente favorisce,
dalla caparbietà di volere andare per arrivare, verso un ignoto per molti versi a noi oggi conosciuto ma che q
tempo,
pensiamo nel Medioevo, era oggetto di brutti incontri e di difficoltà logistiche enormi.
Siamo nel cuore dei Montes de Oca ove i pellegrini venivano assaliti dai briganti.
79 –
17,26
MARCELLO Nelle boscaglie dei Montes de Oca c'è un monumento, il primo e l'unico sul nostro Camino,
alle vittime della guerra civile spagnola del 1936-1939, fratricida, la più terribile in Europa. E’ un segno sem
con una targa nera e la scritta: “ 1936. Non fu inutile la sua morte, inutile fu la sua fucilazione". Ricordiamo
di entrambe le parti, più di un milione....
Ma , nonostante tutto, il mio cuore è con la Repubblica, voluta dal Popolo spagnolo e repressa nel sangue da
di stato di Franco e dei suoi generali.
81 –
18,29
ROBERTA Arriviamo a San Juan de Ortega, con "il miracolo della luce" nei giorni di equinozio, un po' come
il giorno di S.Agata il 5 febbraio nella chiesetta di Corniano
e il bassorilievo dei 40 Martiri come nella nostra chiesetta di Molina.
Siamo ad Atapuerca, famoso giacimento archeo-paleontologico, Patrimonio dell'Umanità
A Orbaneja, troviamo un bel murales con il sogno del pellegrino, poter riposare in una comoda poltrona di casa
e uno, con il suo asinello ,,,,, che sta tornando da Santiago
86 ANTONIO Ma la tenacia ha la meglio, per prima quella di Cristina, Ivana, Maddalena.
Condividiamo la foto e lo sforzo per realizzarle con alcuni tra i tanti occasionali compagni di avventura,
che il camino giorno dopo giorno ti offre accompagnandoti sicuro,
sempre proteso in avanti, togliendoti il tempo di volgere lo sguardo ad un passato prodigo di ricchezza e di
particolari indimenticabili.
La grande città di Burgos è ormai ai nostri piedi, la scorgiamo in lontananza.
91 MAURO Superato un imprevisto passo, pernottiamo, stanchi, alla periferia di Burgos
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In una mattinata piovosa visitiamo la città,con i maestosi viali alberati che portano in centro.
La porta di Santa Maria, abbellita con statue di eroi della città e dell'imperatore Carlos V,
apre sull'omonima piazza e quindi sulla cattedrale, uno dei gioielli del gotico spagnolo.
Preziosa è la "Capilla Mayor" con il suo splendido retablo, insieme di rappresentazioni religiose, che qui ripren
legati alla vita di Maria, dominato in alto dalla crocifissione Ci aspettavamo bel tempo, ma va bene anche così,
l'abbigliamento però non è del tutto adeguato. Sotto un acqua torrenziale incontriamo Pasquale, un medico p
in cammino da due settimane, sfiancato dal brutto tempo e con tanta voglia di incontrare italiani;... resterà co
per qualche giorno.
97 MARCELLO Da qualche giorno Carmen ha degli sfoghi sulle braccia diventati ormai insopportabili. Andi
un centro salute di Burgos, dove la sanità spagnola da buona prova di sè.
In cattedrale partecipiamo alla messa cantata per ringraziare il Signore di aver concluso la prima parte del Cami
davanti alla stupenda facciata della cattedrale, Patrimonio dell'Umanità facciamo la foto con le magliette del rif
Altissimo, per una promessa fatta agli amici della Sat di Mori….
99 ROBERTA Nel 2007, sabato 7 luglio si riparte da Burgos per la 2° parte del Camino.
Puntiamo sulla meseta -l'altopiano spagnolo- sui 700-800 metri. Tira una fresca brezza sia per la quota ma an
perché l'estate 2007 è, in Spagna, la più fresca da molti anni.
Incontriamo le prime greggi
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Sembra camminare sulle dune del deserto o su un infinito mare giallo di frumento
e quelli in bici ci salutano
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104 MARCELLO grazie all'oscurità dei borghi della Castilla-Leon ,nelle notti si può ammirare il cielo e le
costellazioni; sui terrazzi degli albergues del pelegrino, prima di andare a letto e dopo aver preso qualche ap
sulla giornata, in un religioso silenzio bucato solo dalla musica dei grilli e dal profumo del grano appena mie
vado in estasi nell’ammirare uno spettacolo unico..Penso agli anni luce che ci separano dalle stelle, all'Infini
all'immensità del Creato, a chi sono io rispetto a tutto quello che sto vedendo. E penso alle persone care.
105 MAURO Ci fermiamo a Castrojerez, villaggio della Meseta ai piedi di un colle: ha appena smesso di p
La scuola del paese, non più utilizzata, è stata adattata a rifugio.
Ci accoglie una signora olandese, lì con il marito. Appartengono ad una associazione di amici del Cammino
mantiene decorosi i rifugi più decentrati. Per strada non si vede nessuno; solo i bar sono animati. Gli abitanti
d'agricoltura o fanno i pendolari nei centri limitrofi
E' quasi sera, l'ultimo sole si fa largo fra le nubi e dà la buona notte a quattro case ed una chiesa
108 ANTONIO Molte sono le persone che incontri, in maniera particolare a piedi e con le quali entri subito
sintonia, anche solo per qualche momento, con qualche parola buttata li, quasi al volo
e poi ci sono quelli che non dimenticheremo mai... come gli amici della confraternita di s.Giacomo proveni
Perugia col loro italianissimo caffè, pane e Nutella all'Eremita di s.Nicolàs de Puentefitero
110 ROBERTA Anche noi ci fermiamo lì, siamo in 12 e prima della cena i due confratelli ci fanno la lavan
bacio dei piedi a tutti
E' un momento forte non solo per il richiamo al gesto di Gesù nell'ultima cena ma anche per il segno di accoglie
rispetto.Si cena e si canta accompagnati dalla chitarra al lume di candela; ci commuove un canto di Dietrich
Bohnhoeffer, martire della Resistenza al Nazismo
112 MARCELLO Fromista, ho un piede messo male e ricorro ad un farmacista che affabilmente mi cura co
Betadine e pomata a base di fitostimoline. Anche Roberta adotta gli stessi rimedi per risolvere la sua situazio
più seria. E' ammirevole la sua determinazione di andare comunque avanti.
Simpatici i bimbi della scuola materna-la Spagna e l'Europa del futuro-che ci salutano mentre facciamo il ba
piedi nella fontana del paese.
114 MAURO Verso mezzogiorno a Carrion de los Condes, il parroco ci offre ospitalità.
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Contraccambiamo con una spaghettata. Nel pomeriggio padre Josè, accanito fumatore, ci accompagna in chi
Pregevoli due Madonne, l'una in stile gotico, l'altra romanica.
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A Ledigos, in Meseta, domina il rossiccio della terra argillosa, che contrasta con il verde dei campi bagnati d
pioggia.
Frequenti le cicogne, con i grandi nidi posti su case, chiese, alti campanili. ,,2’’
119 ANTONIO Lungo il Camino c'è il conforto dell'elemento naturale per eccellenza: l'acqua, reso ancora
prezioso dal caldo torrido, più di 40 gradi,
solo di poco mitigato dal fresco delle brevi notti spagnole. Elemento vitale per il Camino ma anche delle mo
vegetali incontrate
dal rigoglioso frumento padre di un pane insuperabile tanto sapeva di sole e di terra;
girasoli che sembrano accoglierti e salutarti con le loro stupende corolle, protesi nell' infinito di un cielo qui
benevolmente azzurro
qualche volta solo per poco interrotti dalle improbabili ombre di solitarie alberature a segnare il passo di chi
in bici, a cavallo, ha deciso di compiere l'impresa, contribuendo tra tutti a costruire questa storia che dura da
124 MAURO Leon, capitale della Castilla-Leon, il monumento a S.Francesco
la splendida Casa Botines, di Gaudi,
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e la Cattedrale, l'opera più importante del gotico spagnolo.
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Stupende le vetrate ed i rosoni (circa 1800 metri quadrati ) con un'amalgama di luce e colori affascinante.
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130 ANTONIO Come di policromie è costellato l'intero percorso, dalle chiome delle querce al giallo delle
di grano ormai mietuto o prossimo al raccolto nelle zone più alte,
dalle spighe di orzo ai capolini dei girasoli che sembrano correre appresso all'astro della vita dal rigoglio del
eriche alle.verdi boscosità delle montagne di Galizia.
132 MAURO l'alloggiamento di Mansilla de las Mulas, nei pressi di Leon. Alla sera si incontrano altri pell
Incontri di umanità fatti di sguardi, di parole, di gesti comuni come il sistemare la biancheria o il medicarsi l
piaghe, e ancora di situazioni.
El Pedro, un giovanottone spagnolo già al terzo camino, con il suo tremendo russare riesce a tener sveglia pe
l'intera notte la camerata, lui escluso naturalmente, per di più infastidito dai vani tentativi di farlo smettere.
135 ROBERTA C'è differenza tra gli ostelli pubblici e quelli privati; in genere i primi praticano prezzi più
ad offerta, ma talvolta con servizi meno qualificati.
136 MARCELLO La Spagna è un grande cantiere a cielo aperto, molte le opere pubbliche in costruzione. F
tasso di sviluppo economico, doppio rispetto al nostro, tanto che tra poco la Spagna ci eguaglierà in termini
Prodotto interno lordo. Ha un sistema economico più elastico e dinamico del nostro, con tutti i punti di forza
debolezza che un simile impianto comporta..
Purtroppo condividiamo con la Spagna un indicatore negativo: quello degli investimenti in ricerca ed innov
tecnologica. Ma oltre l’economia e lo sviluppo….il cuoricino rosso ... ci accompagna sempre……
138 ROBERTA Il cippo ricorda il 1986 come anno del bimillennio di Astorga romana, dove si incrociano l
Traiana con la via de la Plata (dell'argento) percorsa da Aldo, Carla e Dante.
Ammiriamo il Palacio episcopal, in stile neogotico di Antonio Gaudi,
la facciata della sontuosa cattedrale richiama quella di Leon
e l'ennesimo invito in spray verde "Animo bambina".
le croci che i pellegrini costruiscono con i rametti del bosco intrecciati costeggiano il sentiero per qualche
chilometro
143 MAURO Si sale verso i Monti de Leon, cambiano le strade, cambia il paesaggio,
cambiano gli stili architettonici ed i materiali.
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Dall'alto l'occhio può spaziare sulla Meseta e sulla Castilla,
al bianco della ginestra
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si sostituisce il rosa dell'erica arborea
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Si pedala in gruppo ma anche distanziati. Si percorrono lunghi tratti in silenzio, soli, con i propri pensieri e l
proprie domande,
e finalmente il passo. In primo piano la croce di ferro dell'antico cammino. Ci interroghiamo sul perché di q
cumulo di sassi. La risposta ce la da un'anziana signora: ogni sasso rappresenta un desiderio, lì portato per es
esaudito. Nel Medioevo ogni sasso rappresentava i peccati da espiare.
150 ANTONIO tracce altimetriche ci riportano subito con la mente e le gambe
alla Cruz de hierro, la croce di ferro che tanti ricordi porta con sé, di coloro che sono transitati quassù lascian
segni o cose particolari.
ROBERTA Venerdì 13 luglio a Foncebadon un tempo importante punto del Camino, sede di un concilio
ecumenico ed ora in stato di abbandono, tranne due albergues.
Poco dopo raggiungiamo il punto più alto del Cammino, 1532 metri.
154 MAURO Da dove inizia la grande discesa
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con la grandine che colpisce il viso ed un freddo intenso.
Passiamo da El Acebo con i tetti in pietra,
un cippo ricorda la morte di un ciclista tedesco.
Poi giù per 1000 metri fino a Ponferrada.
Nel 17° secolo fu il presidio più importante dei Templari, con il suo bellissimo castello.
La sede del Club Alpino della valle del Bierzo.
159 ANTONIO Anche noi dopo Foncebadon scolliniamo per tuffarci arditamente
giù nella valle e con un balzo attraversiamo
il ponte sul fiume
,,2,,
fino alle porte del Bierzo, risalendo agli oltre 1300 mt del Cebreiro,
naturale spartiacque tra la Castilla-Leon e la Galizia,
con pioggia e nebbia che ci accompagnano anche nelle successive salite ripetute.
165 MAURO Il passo del Cebreiro è una tappa obbligata del Cammino.
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Già nell'836 venne costruito un primo rifugio per pellegrini.
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Nella chiesa di san Geraldo c'è una cappella che ricorda il miracolo dell' eucarestia.
Il paesaggio è simile a quello Trentino, con piccoli borghi dediti alla zootecnica
in aziende anche familiari.
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A Samos, visitiamo l'imponente abbazia girando sempre a destra, secondo le indicazioni del padre guardiano
chiostri ben tenuti, ampie scalinate,
lunghi corridoi con affreschi ai muri, sale, la bibliotecala grande chiesa a tre navate.
Alle sera ci ritroviamo con i monaci per compieta cantata in gregoriano.
174 ANTONIO Ridiscesi ancora una volta nel fondovalle incrociamo il grosso abitato di Sarria e alla orma
ricerca di un ricovero per la notte ci sentiamo come dei salmonidi in lenta risalita contro corrente,
fino all' incontro fortunoso con un improvvisato hospitalero che, per così dire fattosi orso, ci "cattura" offren
sua casa poichè tutti i rifugi sono pieni fin dal mezzogiorno.
Siamo fra il resto in agosto e qui mancano ormai poco più di 120 chilometri a Santiago e molti pellegrini fanno
l'ultimo tratto del Camino. Bastano infatti 100 km a piedi o 200 in bici per ottenere la Compostela.
Si incontrano pellegrini come quello della foto, compito e pulito. Si vede da lontano che non ha centinaia di
chilometri nelle gambe, ormai il nostro occhio sì è fatto sensibile a queste cose.
179 MAURO Ci svegliano di buon ora due signore francesi intente a prepararsi caffé noir. I chilometri perc
fanno sentire, ma è tanta la voglia di arrivare.
E' finalmente una bella giornata di sole, quasi che anche la natura gioisca con noi. Dopo aver attraversato
Portomarin, percorriamo le dolci colline che ci avvicinano a Santiago.
ROBERTA Camminiano con la la pioggia,
,,2,,
ma troviamo sollievo dagli occasionali compagni del camino
,,2,,
tra ruscelli e sentieri infangati
,,2,,
ma poi torna il sole
,,2,,
185 MARCELLO Il nome del borgo è il segno evidente della presenza araba di un tempo.
Ammiriamo le stupende siepi di ortensie
,,2,,
con il cuoricino rosso…che cammina sempre con noi……
,,2,,
188 ANTONIO In compagnia di albe pittoresche, avvolte nella foschia e di pascoli,
tra immensi querceti tappezzati di felci.
,,4,,
passando per minuscoli borghi
,,2,,
dai tetti di ardesia dentro i quali spiccano
,,2,,
i caratteristici granai
,,3,,
avvertiamo che ormai la meta è vicina
,,2,,
159 ROBERTA Nell'ultima tappa attraversiamo boschi di alti eucalipti,
,,2,,
immersi nella fitta nebbia
,,2,,
MAURO Come gli antichi pellegrini, vediamo finalmente Santiago dal Monte Gozo (monte della Gioia)
e le torri campanarie consentono di individuare la cattedrale.
,,2,,
C'è commozione quando percorriamo le strette vie dell'antico centro, sino alla grande piazza.
200 ANTONIO il vociferare dei pellegrini sempre più numerosi, cui si uniscono quelli che arrivano da altri
percorsi, si fa più intenso,
,,6,,
fino all' ingresso di Santiago che in poco tempo ci porta alla piazza della cattedrale, la nostra meta.
MAURO La foto ricordo. Beh, pure la fatica degli ultimi giorni si fa fotografare, con gli effetti, chiamati
bruciature, del caldo sole.
Ci rechiamo nella segreteria del Capitolo della Cattedrale
con la Credencial per ottenere, dalle mani di monsignore segretario, la Compostela. Ricevuti uno a uno, si p
dell'esperienza vissuta.
Veniamo ospitati al seminario minore, un palazzo di quattro piani popolato da chiassosi ragazzi.
Dalla nostra camera gustiamo il tramonto su Santiago. ,,2,,
E' il 23 maggio; si ricorda il giorno della Campus stellae, quando nell'813 furono ritrovate le reliquie di San Gia
Nel pomeriggio ci sarà la messa solenne con l'offerta dell'incenso da parte di una delle diocesi attraversate d
Camino.
Durante la celebrazione vedremo utilizzare il "botafomeiro" l'enorme turibolo ancorato alla volta della catte
assisteremo all'ammissione dei nuovi aderenti nella Confraternita di San Giacomo.
Per noi è soprattutto il giorno del ringraziamento. Entriamo in cattedrale dal portico della Gloria, composizi
XII secolo che rappresenta al centro Cristo, glorificato da apostoli, evangelisti e profeti, dai santi, da tutto il
della chiesa in cammino.
E toccare la colonna centrale, detta "l'albero di Jesse", è come unirsi a quell'umanità.
La preghiera sulla tomba di San Giacomo,
,,2,,
e poi l'onore, alla Messa solenne, del ringraziamento, a nome di tutti i pellegrini, cui segue
l'offerta al celebrante di una riproduzione della Campana dei Caduti di Rovereto, simbolo di pace e di solid
fra i popoli.
Ancora l'intervista con un'inaspettato, e compiaciuto, pizzico di notorietà.
217 MARCELLO in Plaza del Obradoiro ci sta aspettando la nostra concittadina Silvia Tumulo, che ha fatt
l'Erasmus all'Università di Santiago de Compostela. Entriamo in cattedrale e visitiamo l'arco della Gloria,
considerata l'iconografia più completa della scultura medioevale e meraviglia dell'arte universale.
Nella cripta sostiamo in preghiera davanti alle reliquie di san Giacomo: ricordiamo i nostri cari, portiamo le
intenzioni affidateci da amici e parenti, un pensiero va alla nostra Comunità e alle associazioni ed enti in cu
operiamo. Andiamo a ritirare la Compostela.
219 ROBERTA Domenica 22 luglio partecipiamo alla Messa solenne in cattedrale, stracolma, per il
ringraziamento, con i possenti suoni dell'organo ed i cori sublimi. E' una grande gioia rivedere le persone ch
abbiamo incontrato e reincontrato lungo le centinaia di chilometri.
Dietro l'altare si vede la fila dei pellegrini che salgono ad abbracciare la statua di san Giacomo.
Suggestiva è la benedizione con il butafumeiro, il grande turibolo che per un gioco di corde viene fatto oscil
quasi tutta l'altezza sopra le nostre teste.
ANTONIO Resta il ricordo del nostro viaggiare dentro il paesaggio e la gente di Spagna, il loro cibo, le lo
abitazioni sempre diverse, la loro storia che li accompagna e che si perde nella notte dei tempi, divisa tra co
e riconquiste, ancora oggi travagliata,
e che rivendica un' autonomia etnica e l'uso di idiomi, come il basco ed il gallego, che sanno di antico. Anc
l'idea di percorrerere un itinerario di fede e spiritualità profonda,
e la similitudine suggerita da un agricoltore castigliano intento alla raccolta, nell' alta meseta ci fa pensare a
bassi della vita come a quelli del cammino o del prezzo del grano.
Cammino fatto anche di disavventure come la "sparizione" di parte dei nostri bagagli dall'ufficio del pelleg
poco distante dalla cattedrale di Santiago,
o le scarpe sottratte a Marcello nell'albergues di Burgos, in mezzo ad uno stupendo parco ma anche questo
Spirito profondamente umano del Camino.
Verso Santiago, in bici, in 12 giorni, 900 km e 12.000 metri di dislivello, a rincorrere una meta, un sogno
improvvisamente fatto nostro, felici di aver realizzato la nostra piccola impresa.
Diversa per ognuno, diversa da quella di chi ti sta a fianco, diversa da chi la vive a piedi con altri angoli di
osservazione.
La nostra memoria difficilmente dimenticherà tutto questo, senza scordare il detto secondo il quale non sei tu c
cammino ma è il cammino che ti fa.
230 ROBERTA Per noi il Camino è stata una occasione per riflettere sul senso più profondo della vita e su
essenziali, grande momento di arte, di cultura e di conoscenza della natura. Ci ha fatto incontrare persone n
tanto diverse tra loro anche nelle motivazioni che le hanno spinte a percorrere il Cammino.
Con loro abbiamo condiviso momenti forti di umanità e spiritualità che rimarranno nel nostro cuore. Ciò ne
speranza e nell'impegno di tradurre tutti questi benefici ed insegnamenti nel nostro agire quotidiano, nelle n
famiglie e nella nostra Comunità.
Permettetemi a questo punto, un ringraziamento particolare a Carmen e Marcello, che si sono accollati gran par
dell'organizzazione e che mi hanno permesso di compiere questa esperienza unica e indimenticabile.
233 MAURO Dopo Santiago, come prima San Giacomo e poi i pellegrini medioevali, ci portiamo a Finist
Finis terrae,
i confini della terra allora conosciuta: una casa diroccata, il faro non più utilizzato, e nient'altro
235 E' l'oceano che và contemplato. Il pellegrino qui bruciava le vesti, perchè neanché la polvere del Camin
d'ostacolo nell'incontro profondo con se stesso e con Dio.
Via de la Plata
il Camino da Siviglia ad Astorga.
301 DANTE
1
Aldo, la sorella Carla, e il sottoscritto, nel settembre 2006, abbiamo percors
piedi il "Camino francese" da s.Jean Pied de Port a Santiago.
Entusiasti dell'esperienza nel 2007 decidiamo di provare il Camino di "Via de la Plata", chiamato anche "Ruta
Plata", che da Siviglia, nel sud della Spagna, attraverso la Andalusia, l'Estremadura e la Castilla y Leon porta a
Astorga, sul Cammino francese e da qui a Santiago per una lunghezza totale di circa 1000 km.
Qui il 29 agosto inizia il nostro cammino su un percorso poco frequentato e poco servito. Siamo un po'
preoccupati, ma desiderosi di rivivere il paesaggio e la storia della Spagna in queste regioni ove la cultura a
è fusa con quella cristiana.
304 CARLA Siviglia, è la perla dell'Andalusia, dal cielo sempre azzurro e dai vivi colori, ricca di storia e
tradizioni. La cattedrale e l'alcazar non possono lasciarci indifferenti,
1
la cattedrale sorge al posto dell'antica moschea, ,,2,,
di cui ne conserva il patio degli aranci con la fontana delle abluzioni e il minareto.
La parte a pianta quadrata, è alto 70.m vi si accede per una rampa a spirale su cui il muezzin vi saliva a cavallo
guidare la preghiera; la parte superiore è stata aggiunta e culmina con la statua della fede che gira con lo spirar
vento, da qui il nome di Giralda.
La cattedrale è imponente ed immensa: la terza chiesa della cristianità per superficie dopo s.Pietro di Roma
s.Paolo di Londra.
309 DANTE Siviglia, l'Alcazar dall'alto, all'interno delle mura merlate.
1
E' il palazzo-fortezza dei re di Spagna.
E' stato costruito sul precedente palazzo dell'emiro con aggiunte ad opera di architetti arabi a servizio dei reali
spagnoli.
E' la più alta espressione dell'arte moresca (mudejar) ,,2,,
archi a ferro di cavallo e a sesto acuto ,,4,,
gli azulejos dai fantasmagorici colori ,,4,,
le scritte arabe in funzione religioso-ornamentale
,,3,,
l'ariosità dei cortili
,,5,,
L'acqua rinfresca i cortili e poi trionfa in fontane ,,2,,
e dà la vita a giardini rigogliosi dalle altissime palme
,,2,,
la torre dell'oro e il Guadalquivir ,,3,,
319 CARLA Italica, a Santiponce, poco a nord di Siviglia. Conserva resti imponenti dell'anfiteatro,
1
del teatro del Cardo Maior e del decumano, di templi e ville fra cui degli uccelli,
e del tempo. Vi nacque l'imperatore Traiano, conquistatore della Dacia, e Adriano, l'imperatore filosofo.
322 DANTE La Via della plata scorre in mezzo alla campagna, ai boschi, alle praterie.
1
,,4,,
,,4,,
Ricalca per lunghi tratti la strada romana, o le cagnadas cioè i percorsi della transumanza.
Si cammina nella solitudine, nel silenzio lontano da strade asfaltate, in mezzo ad una natura incontaminata.
Si ritorna indietro nei secoli e il camminare, il vivere il paesaggio e il pensare libero ti fanno dimenticare la
quotidianità e ti portano nella dimensione del pellegrino.
238 CARLA I paesi dell'Andalusia e dell'Estremadura si presentano come macchie bianche (in mezzo a
campagne secche ed aride).
1
Hanno case ben curate, ad un piano o al massimo due, con il patio interno,
accostate in lunghe vie, spesso strette e senza alberi ,,2,,
In Andalusia le chiese hanno le caratteristiche delle case bianche e luminose spesso con qualche elemento mor
,,5,,
,,5,,
,,5,,
335 DANTE Più a nord troviamo molte chiese-fortezza, così chiamate perché sembrano delle fortezze.
1
Ed in effetti in caso di assalto erano di riparo. Sono costruite man mano che avanza la riconquista. Alcune
appartenevano ai cavalieri di Santiago, che erano monaci-guerrieri.
,,5,,
Sono chiese di stile romanico, come del resto la maggior parte delle chiese sul cammino francese.
CARLA Nell'Estremadura meridionale il paesaggio è caratterizzato da vaste distese di querce da sughero,
1339
e querce da ghiande. Il territorio è diviso in grandi proprietà “le fincas" che si estendono per chilometri, sem
recintate o con reti metalliche o con muri a secco.
All'interno di esse si pratica l'allevamento di maiali, di bovini ed ovini.
,,4,,
Il percorso a volte attraversa le fincas: in questo caso si entra e si esce da cancelli che bisogna aprire e richi
La quercia candelabro
,,3,,
Nell'Estremadura settentrionale vi sono estensioni di frumento ma anche coltivazioni di ulivi e di viti.
,,5,,
,,5,,
1348
DANTE Quando arriviamo a Merida, Roma ci dà il benvenuto con le sessanta arcate sul fiume Guadiana.
capitale della Via della Plata romana, la colonia più importante dell'antica provincia romana, in posizione c
sulla via della Plata.
Il nome deriva dall'antica "Augusta emerita".
Lusitania è il ponte moderno che collega la città con il Portogallo.
A Merida la festa dell' Estremadura, tanta gente per le strade, ci uniamo alla festa ed usufruiamo dell' entrata g
in tutti i musei.
L'arco di Traiano
,,3,,
L’Anfiteatro ,,2,,
il Teatro con la statua di Cerere, la dea delle messi, protettrice della città.
Le gradinate
,,4,,
Gli aseos, vespasiani pubblici ,,3,,
il tempio di Diana
,,4,,
l'acquedotto de los milagros, dei miracoli, con le sue ardite arcate, superando la valle, portava l'acqua dal bacin
Proserpina, distante qualche km, alla città di Merida.
,,3,,
,,3,,
CARLA Arriviamo a Caceres che è una città-fortezza. E' la capitale della Via della Plata medioevale. Il su
centro storico è silenziosamente integro.
1360
,,4,,
La città è stata fondata dai romani ma il nome deriva dall'arabo "fortezza".
,,4,,
DANTE Mentre sul cammino francese vi sono grandi albergues che superano anche i 100 posti letto, con
stanzoni, come nella foto a Roncisvalle,
1365
lungo la Via della Plata non tutti i centri hanno gli albergues por peregrinos. Sono veramente pochi, modes
talvolta trascurati.
In alcuni casi bisogna chiedere informazioni alla policia local o all'oficina di turismo che ti indirizzano alla sig
che lo gestisce,
ti sistemi nell'albergue e al mattino lasci la chiave o sulla porta o nella bussola della posta o nel vaso dei fio
davanti alla casa della custode.
Fanno eccezione gli albergues di Castilblanco, Fuente, Fuenterobble, Baneza.
Grimaldo, a cena siamo in 11, il gruppo più numeroso di tutto il camino di Via della Plata!!! Sulla destra il
amico giapponese, il signor Taka, con cui abbiamo camminato insieme per alcuni giorni.
CARLA E' il 13 settembre, pioviggina, alle 6,30 con il poncho ci mettiamo in cammino: la tappa fra Carc
Aldeanuova è obbligatoriamente di 39 km, perché non vi sono centri intermedi.
1371
Con il sorgere del sole viene il bel tempo entriamo in un ambiente incantato, fra pascoli e querce secolari.
,,5,,
,,5,,
L'arco romano di Cappara appare all'improvviso in mezzo al nulla, è alto 9 metri, il cammino passa sotto i
pilastri,
attorno i resti dell'antica mansio, la cittadella di servizio per il passaggio dei soldati.
1377
DANTE Il 15 settembre, fra Calzada de Bejar e Fuenterobble, incontriamo tre giovani di una comunità sv
per il recupero dalle tossicodipendenze: stanno andando a piedi da Santiago a Gibilterra. Due sono figli di
italiani, uno di Lamon l'altro di Parma e il terzo è di origine "gallega".
Parliamo a lungo. Il loro programma di recupero prevede il camminare nella natura, lontano da ogni distraz
portando solo l'essenziale per la sopravvivenza in viaggio: questo favorisce la rigenerazione interiore e la s
verso una nuova vita. Erano a metà del loro viaggio e hanno proseguito determinati a vincere la loro battag
CARLA Il giorno 16 partiamo, passiamo per praterie con mandrie e greggi.
1379
La giornata non è ventosa e le pale nei parchi eolici riposano.
In questa tappa arriviamo al Pico della Duena punto piu alto della via a 1200 metri. Siamo esattamente a m
strada: 500km da Siviglia e 500km da Santiago di Campostela.
,,5,,
Salamanca, la città più aristocratica della via. La sua università risale al 1218, è la più antica d'Europa, assi
quella di Bologna. Il centro storico è costruito in pietra arenaria, che col tempo ha assunto un colore argillo
si trasforma e vivifica alla luce del sole.
san Esteban, chiesa dedicata a s.Stefano, la facciata è di stile platiresco finemente cesellata.
La facciata dell'università.
,,3,,
antica aula con i banchi, mentre in quel tempo nelle altre università gli studenti seguivano le lezioni seduti p
la plaza maior. ,,5,,
DANTE il 19 settembre, passando per una distesa di stoppie, arriviamo a Zamorra, capoluogo di provincia
della terra del vino e al centro della terra del pane.
1388
Zamora conta ben 19 chiese romaniche, fra cui la cattedrale, grandiosa,
costruita a tempo di record in soli 20 anni; ha una cupola che ha qualcosa di bizantino e ricorda la basilica d
s.Marco a Venezia.
La cattedrale con il palazzo vescovile, il castello e le mura sorgono in posizione dominante
sul ponte in pietra che attraversa il fiume Duero.
La chiesa di Santiago matamoros, alla lettera "Santiago uccisore dei mori". In essa fu nominato cavaliere il Cid
Campeador, l'eroe della reconquista.
Le chiese romaniche di Zamora celebrano la riconquista la cui avanzata lungo tutto il percorso è segnata da
e fortificazioni.
Sono la testimonianza delle secolari lotte fra mori e cristiani che combattevano sotto l'egida di Santiago.
,,5,,
,,5,,
CARLA Sabato 22 settembre siamo ad Alija. All'ufficio del turismo ci danno l'indirizzo della custode
dell'albergue. Carla e Aldo vanno a prendere la chiave e ci sistemiamo al primo piano.
1398
Nelle due stanze, sei posti letto; la cucina è fuori uso e non vi è acqua calda per la doccia.
Nel tardo pomeriggio andiamo nella casa della ospitalera per il timbro sulla credenzial e ci soffermiamo a
conversare. Il marito ci racconta che ha conosciuto molti italiani quando era emigrante in Francia.
Visitando poi il paese notiamo le cuevas, cantine sotterranee.
,,5,,
DANTE il 23 settembre arriviamo ad Astorga, dove la via della plata si congiunge al cammino francese. Q
finalmente troviamo tanti pellegrini con cui parlare e condividere la nostra esperienza.
1403
Visitiamo la città che è ricca di resti romani e la cattedrale
,,2,,
Nei pressi notiamo la finestra della prigione in cui venivano murate vive le donne accusate di infedeltà.
Sullo stipite è scritto: "Pensa che la pena che ieri è toccata a me, domani può toccare a te!"
Il giorno dopo sulla strada fra Astorga e Rabanal, incontriamo Brunella e Dario, con Antonio e Rita di Schi
Con loro percorriamo alcune tappe verso Santiago
CARLA il 3 ottobre arriviamo a Santiago e dopo la visita alla cattedrale e aver salutato gli amici del camino: la f
ricordo.
1408
Sdraiati per terra nella piazza di Obradoiro, guardando indietro, fissiamo la cattedrale che svetta nel cielo.
La stanchezza scompare ed in noi resta la gioia di aver vissuto una grande esperienza. <1410>