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A N NO X V - N U MER O 3 M arzo 20 15 e-mail: [email protected] internet: www.muggiano.it MUGGIANO & DINTORNI La nebbia Marco Rossetti INTERVISTA AL SINDACO DI TREZZANO SUL NAVIGLIO Intimidazioni preventive Dopo l’intervista al sindaco di Cesano Boscone, del numero scorso, è la volta del primo cittadino di Trezzano sul Naviglio ad essere protagonista sulle nostre pagine. L’intervista di R.B. Delpero a Fabio Bottero capita in un periodo molto particolare (il sindaco è stato recentemente oggetto di gravi intimidazioni malavitose) per diversi ed interessanti argomenti. [email protected] R.B. Delpero T [email protected] ra pochi giorni, il 21 marzo – l’equinozio di primavera e giorno in cui le ore di luce pareggiano quelle dell’oscurità – segnerà l’inizio ufficiale della bella stagione, se ha ancora senso parlare di stagioni in questi ultimi anni. L’inverno milanese trascorso è stato caratterizzato tutto sommato da temperature abbastanza miti ma, soprattutto, ha segnato ancora il passo un fenomeno affascinante e seducente: la nebbia. Sì, quella coltre grigia ed umida che fino a non molti anni fa caratterizza l’inverno della Pianura Padana. Intendiamoci, non è una brutta notizia, il sistema dei trasporti certamente ne giova con una più ottimale mobilità, aeroporti chiusi per nebbia e disagi vari erano all’ordine del giorno ma, dal punto di vista del romanticismo, sicuramente abbiamo perso qualcosa. La fredda “scighera” – ne siamo certi – scaldava sempre i cuori. La nebbia, proprio perché nasconde le cose lontane, esalta i dettagli: immaginate le gocce d’umidità su una ragnatela oppure le voci ed i suoni ovattati che creano un’atmosfera particolare che invita a riflettere o a rintanarsi davanti al fuoco di un caminetto acceso. Ricordate? Le fredde, buie e nebbiose serate in cui la coltre umida si poteva quasi tagliare con il coltello ed i pochi automobilisti che la osavano sfidare erano a volte costretti a viaggiare con la testa fuori dal finestrino in quanto la visibilità era quasi nulla. Ora il fenomeno pare si sia spostato al sud. Quante volte abbiamo sentito ripetere la frase “non c’è più la nebbia di una volta” e fanno anche sorridere i cartelli sulle autostrade che limitano la velocità a 50 km orari “in caso di nebbia”. La famigerata “nebbia in Val Padana”, annunciata quotidianamente nei bollettini meteorologici da ottobre a marzo fino a poco più di vent’anni fa è solo un ricordo. Al massimo oggi riusciamo ad ottenere una dose di foschia che nulla ha a che fare con quei bei nebbioni che ovattavano tutto, anche per diversi giorni consecutivi, e costringevano a guardare la città nascosta creando un fascino molto particolare. L’ipotesi della scomparsa è la solita per gli esperti: è sempre colpa del surriscaldamento del clima la causa pur non avendo spiegazioni definitive. Questa volta abbiamo guadagnato, non v’è dubbio, ma un velato rimpianto per questo curioso fenomeno atmosferico rimarrà sempre nel cuore di chi l’ha vissuto per così tanti inverni. I passaggi di rito in preparazione di un’intervista sono d’obbligo per far conoscere il soggetto intervistato ai lettori. S’incomincia in modo soft con domande semplici, ma mai banali, che rompono il solito ghiaccio, anche se stavolta conosco già Fabio Bottero (Sindaco di Trezzano sul Naviglio). La sua giovane età (36 anni compiuti, quasi 37) e la sua completa disponibilità non possono che facilitarmi un compito che – dopo i recenti avvenimenti che parlano ancora di ‘Ndrangheta in questo bistrattato e continuamente offeso comune dell’hinterland milanese – è diventato molto delicato anche per volontari dell’informazione quali siamo noi de’ Il Rile. Il Sindaco ama lo sport ed in particolare il tennis ed il calcetto. Purtroppo il poco tempo libero che gli è rimasto – dopo aver assunto questa carica – permette soltanto qualche “set” con la racchetta e la voglia del pallone è tanta. Per lo stesso motivo ha dovuto rinunciare anche alla carica di Presidente dell’Associazione Villa Amantea di Milano che da sempre segue gli immigrati. Altre cariche, però, lo impegnano non poco compresa naturalmente la responsabilità di marito e di padre. Visto che il dialogo scorre via subito bene, per non perdere altro tempo prezioso, entriamo nel merito del suo importante lavoro con la prima domanda. Chi o che cosa l’ha indotto a candidarsi, e con quale consapevolezza, alla poltrona di sindaco di questo Comune? Partirei dal “che cosa” e cioè per continuità di un percorso intrapreso da anni con un gruppo di persone che mi hanno sempre sostenuto. Un percorso politico come consigliere comunale dal 2010 al 2013 all’interno del Partito Democratico e dei suoi rappresentanti che, di comune accordo, mi hanno candidato alle ultime elezioni comunali. Qualcuno, poi, mi ha anche chiesto se volevo sin dall’inizio ricoprire la carica di sindaco ed io ho risposto che ci sono arrivato per caso. Era un hobby, al di fuori del lavoro che mi dava da vivere, che si è trasformato in una bella realtà che mi fa molto piacere, ma che non era certo stata messa in previsione. Fare politica ed amministrare una comunità non è un po’ come giocare in una squadra di calcetto, che so per certo a lei piace tantissimo? Ha ragione… Il calcetto è uno dei miei sport preferiti anche se ultimamente ho dovuto metterlo da parte. Entrambi gli impegni possono dare ottimi risultati se la squadra è ben amalgamata ed affiatata. Come sindaco ho un gruppo di collaboratori che meglio non potrei desiderare. La sintonia ed il comune intento stanno già dando i suoi frutti e sono convinto che i risultati arriveranno. D’altronde dobbiamo dare vita nel migliore dei modi alle promesse elettorali. In argomento crisi economica, qual’è la situazione delle aziende trezzanesi in questi ultimi anni che vanno dal 2008 al 2014? C’è stato un incontro, qualche mese fa, proprio su questo argomento. Il tessuto industriale di Trezzano ha subito un forte calo con la chiusura di parecchie imprese e realtà commerciali. Per molti anni le attività sono state sopra al numero alle 2.000, riducendosi ora sensibilmente al di sotto delle 1.900. Gli esiti, d’altronde, si vedono in ogni strada con cartelli “vendesi”, per ogni e qualsiasi realtà industriale. Qualcuno, in controtendenza, ha dato vita a nuovi insediamenti, ma sono come mosche bianche. Per contro, è anche vero che il saldo è ancora positivo nel senso che essendo Trezzano prettamente industriale sono ancora superiori gli ingressi di pendolari rispetto alle uscite. Come considera il fatto che questo comune è un amalgama di fabbriche piccole e grandi e di nuclei abitativi? Purtroppo questo è un peccato originale. Nel senso che, con il senno di poi, coloro che hanno preso questa decisione avevano fatto i conti con la realtà di quei tempi senza riuscire a prevedere un futuro, dimostratosi poco incline a questo miscuglio per varie ragioni. Una urbanizzazione “diversa” che non ha dato i frutti sperati allora e che della quale adesso ne paghiamo le conseguenze. Non è mia intenzione farne una colpa a persone sicuramente oneste che negli anni sessanta e settanta governavano alle quali, però, mancava una visione urbanistica e strutturale confacente. Ricordo che ad Abbiategrasso era stato indetto un convegno dal titolo “Città slow o Trezzanizzazione” proprio per distinguere due soluzioni completamente contrapposte. Devo aggiungere che questa crisi ci sta dando la possibilità di qualche modifica a questa impostazione. Infatti, la chiusura di alcune industrie permette di cambiare la destinazione d’uso in conformità con le aree adiacenti, rammendando il tessuto e migliorando l’urbanizzazione. L’ex area Demalena è un esempio, al quale si aggiungono capannoni dismessi ed altre piccole e grandi aree, sulle quali agire in controtendenza. E’ un lavoro ambizioso sul quale stiamo ragionando. Mio figlio è rimasto impantanato con la sua auto nel parcheggio – ex-campo di calcio a fianco alla stazione dei treni – che regolarmente è peggio di una palude. Sono passati anni da quando la Giunta Municipale ha sbandierato un mega-progetto per quell’area, ma di lavori non se ne parla più. Come stanno le cose? Un progetto non realistico per noi. Come ho detto in campagna elettorale questo parcheggio è la priorità del nostro impegno che verrà risolta quest’anno. L’obiettivo è di non passare un altro inverno in quelle condizioni. E’ una ferita aperta che va sanata al più presto. Non poter usufruire di questo spazio, vuol dire anche non approfittare di una stazione ferroviaria nuova e di un trasporto su rotaia che porta in centro città. Ci siamo dati tre obiettivi macro per quest’anno ed il primo è proprio questo, per l’intento di facilitare ed invogliare gli automobilisti a sfruttare il trasporto ferroviario. In seguito quell’area dovrebbe diventare il centro cittadino che unisce ciò che le due Vigevanesi dividono. Decidere, poi, cosa fare dell’area ex-Demalena. In ultimo affrontare la questione della piscina mai terminata, stabilendo quali sono le necessità quotidiane dei trezzanesi. Una soluzione da dare sicuramente ai privati che vogliono investire nel recupero di questa struttura che, non dimentichiamo, è già costata due milioni ai contribuenti. Un centro sportivo e ricreativo sarebbe il nostro sogno, senza far pesare i nuovi costi ai cittadini, ma con un contratto decennale con i privati per il recupero dei costi iniziali di ammodernamento e ristrutturazione. Lo stesso discorso vale anche per il Campo Fabbri, la cui manutenzione ha costi troppo elevati che non possiamo più permetterci. Di recente ho assistito ad un acceso diverbio, negli uffici della Polizia Locale, tra un automobilista accompagnato dalla madre (a dir poco inviperita) ed un funzionario, a proposito di una multa per divieto di sosta – presa nel parcheggio del Sidis dove c’è il disco orario obbligatorio – per una questione di pochi minuti di differenza. I titoli appioppati ai “Volontari del Traffico” in questione è meglio non accennarli, ma una domanda è d’obbligo: come riuscite a conciliare la cronica carenza di parcheggi ed il numero sempre più crescente di veicoli in un comune dove il cemento l’ha sempre fatta da padrone? O peggio: serve solo a fare cassa? No, no! Assolutamente… Proprio stasera faremo una riunione con i commercianti di quella zona per affrontare questo problema. Abbiamo messo gli (CONTINUA A PAGINA 10) 2 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Lettere alla Redazione seguenti informazioni: Cognome e nome, data di nascita, qualifica/categoria, catturato dove e quando, data del rientro, indirizzo di residenza. Cordiali saluti. Daniela Roman Presidente ANPI Trezzano s/N [email protected] ________ [email protected] Ricerca combattenti resistenza S pettabile Redazione, il Ministero della Difesa ci invita a segnalare i nominativi da noi conosciuti di persone ancora in vita che hanno partecipato alla Resistenza. Naturalmente la raccolta dei nominativi non concerne soltanto i partecipanti alla lotta armata partigiani/ partigiane o arruolati nelle forze armate ma deportati/deportate, gli internati militari (coloro che rifiutarono di arruolarsi nell’esercito di Salò) e la Delinquenza e campi nomadi N el mese di febbraio il borgo di Muggiano è stato protagonista delle cronache milanesi, state tranquilli, niente di buono. Perché se si parla del nostro quartiere per lo più si parla dei campi nomadi e così è stato. Il primo fatto, qualche settimana fa, ha riguardato un fallito tentativo di rapina ai danni di un bancomat nella zona sud di Milano, concluso con l’inseguimento da parte della Polizia e con lo schianto della macchina dei rapinatori, una potente Audi rubata ovviamente, con conse- Il secondo fatto riguarda l’arresto di una ventina di persone, in gran parte abitanti al campo rom irregolare che si trova dietro il campo sportivo sempre di Muggiano, adiacente la Tangenziale, arrestati per prostituzione minorile. In quel campo, durante un bliz della polizia che ha impiegato 80 agenti, sono state trovate in una cella costruita in legno e lamiere, cinque ragazzine segregate tra i 13 e i 15 anni, obbligate a prostituirsi sulle strade milanesi. Seconda realtà altrettanto oggettiva. Due fatti molto gravi che inducono a riflettere sui seguenti argomenti: la legalità in queste aree franche e la differenza tra un campo regolare e irregolare. Argomenti importanti, che vanno ben oltre alla solita retorica sull’assistenzialismo e sull’aiuto che nessuno mette in dubbio. Si ripetono inoltre nel nostro quartiere furti e tentativi di furto soprattutto nelle vie più isolate ai danni per lo più di villette, purtroppo non tutti denunciati, cosa molto grave in quanto come avete scritto in un vostro precedente articolo, è fondamentale segnalare tutto e sempre alle forze dell’ordine. Nel 2014 i furti negli appartamenti sono aumentati del 220%, è in ballo la nostra sicurezza, ma sembra che non interessi a nessuno. Lettera firmata ________ Un tavolo di lavoro per il territorio S resistenza civile (tutti coloro che opposero resistenza nascondendo dei perseguitati). Ovviamente la richiesta di segnalazione concerne tutti coloro che abbiano i requisiti di cui sopra, indipendentemente dal fatto che siano o meno associati alle varie organizzazioni. Raccomando la più viva attenzione, chiedo cortesemente di contribuire alla divulgazione urgente di questo comunicato e attendo informazioni alla sottoscritta con le guenze gravissime. Due dei cinque occupanti morti sul colpo, gli altri tre feriti gravi, per fortuna senza conseguenze per normali cittadini. Gente senza scrupoli che, senza timore alcuno, non ha esitato a saturare con gas esplosivo il locale con le attrezzature del bancomat al piano terra di un palazzo, con enorme rischio di crollo e danni anche per gli abitanti. Quattro persone su cinque appartengono al campo regolare di via Martirano. E’ una prima realtà oggettiva. pettabile Redazione, vorremmo informare che da un paio di mesi si è costituito un Tavolo di Lavoro, formato da un eterogeneo e numeroso gruppo di soggetti, con lo scopo di contrastare la realizzazione di grandi infrastrutture stradali sul nostro Territorio. Gradiremmo sottolineare il vasto numero d’associazioni agricole e imprenditoriali, oltre a quelle ambientaliste, dei Comitati e movimenti politici, che hanno aderito al Tavolo di Lavoro e che si stanno impegnando, tramite i loro rappresentanti a diffondere informazioni tramite volantini, promuovere assemblee pubbliche e altre azioni che di volta in volta saranno rese note. “Il Rile” si può trovare ogni mese gratuitamente presso: Muggiano & dintorni Anno XV – Numero 3 – Marzo 2015 – Copie 3.000 Aut. Tribunale Milano N. 766 dell’1.12.2000 Editore: Associazione Culturale “Il Rile” Redazione: Largo Don Saturnino Villa, 2 - 20152 Milano Tel. 333.2152427 - Fax 1782244934 Presidente: Marco Rossetti - [email protected] Vice-Presidente: Renato Bortolo Delpero - [email protected] Direttore Resp.le: Andrea Ferrari - [email protected] Responsabile Pubblicità: Nadia Isola - [email protected] Redazione: Guido Torti, Andrea Rossi, Moreno Frigerio Davide La Monaca Sergio Bulgaro ed Elio Signorini (in memoria) Disegno in prima pagina: Roberta Canepa Impaginazione: Renato Bortolo Delpero Correttore bozze: Angelo Ferrari Stampa: Tipografia Landoni - Milano - Via Martinetti, 15 Distribuzione: Guido Torti, Andrea Rossi Hanno collaborato a questo numero: G. Castronovo, A. Ricci, S. Scalici, D. Acconci, M. Baroni, S. Borgatti, F. Garolfi, L. Malchiodi, R. Radaelli, M.E. Peinado, G. Ciappina. Chiuso in redazione il 20/02/2015 La prossima data per inviarci gli articoli è il 15/03/2015 Il Rile pubblicherà, nei limiti di spazio disponibile, tutti gli articoli firmati fatti pervenire in tempo utile. Eventuali invii postali sono da indirizzare a Guido Torti, via Lucera n. 13 - 20152 Milano. COME SOSTENERCI Consegna del mensile garantita a domicilio: contributo annuale di 10,00 euro, mediante bonifico intestato a: Associazione Il Rile - Largo Don Saturnino Villa n. 2 20152 Milano - Banca Prossima - Filiale n. 07585 - Agenzia Muggiano - via A. Mosca, 180 - 20152 Milano - IBAN IT61 J033 5901 6001 0000 0128 629 oppure contattare la Redazione al cell. 333.2152427 dalle ore 20 alle ore 21. Muggiano: Macelleria Rossetti, Panificio Muggiano, Parrocchia Santa Marcellina, Cafè K2, Associazione Amici del Quadrato, Merceria ‘Il Borgo’, Cooperativa Muggiano, Scuola Elementare, Parrucchiere ‘Millennium’, G.S. Muggiano Calcio, Banca Intesa, Lago dei Cigni, Centro Dentistico Polispecialistico, Parafarmacia, Panta Rei. - Quartiere degli Olmi: Panificio Senna, Edicola Olmi, Banca Intesa, Farmacia Olmi, Farmacia Comunale, Arci Olmi, Parrucchiere ‘Euro Fashion’, Bar Betulle, Elettro Olmi, AICS Olmi, Panettiere via Betulle, Scuola Elementare e Media, Simon's Bar. - Quarto Cagnino: Associazione ‘Mondo Donna’, ‘El Prestinee de Quart’. - Quinto Romano: Azienda Agricola Verga, Edicola, Parrocchia Madonna Divina Provvidenza, Biblioteca ‘Quintochelegge’. - Baggio: Comando Vigili Zona 7, Consiglio di Zona (piazza Stovani), Consiglio di Zona (Sede), Croce Verde Baggio, Edicola via Rismondo, Biblioteca di Baggio, Centro Culturale Ronchi, Centro Polispecialistico 33, Cava Aurora, Parrocchia Sant’ Anselmo, Avis, Aido, Panificio di via Gianella, Libreria Lineadiconfine, Ottica Montesano, Edicola di via delle Forze Armate 346, Sindacato Pensionati, Poliambulatorio di via Masaniello, ‘A 4 Zampe’. - Cusago: Cartolibreria Forni, Viridea, Ristorante ‘Il Magione’, Agenzia Girovaga, Biblioteca, Centro Prelievi, Mercatino Antiquariato, Bar Ravelli, Tabaccaio, Salumificio Mericco, Circolino Monzoro. - Cornaredo: Officina Citroen Magistrelli. - Settimo Milanese: Biblioteca Comunale Settimo, ‘Matmar Graphic’, ‘L’Albero della Frutta’, ‘Garden Ravelli’ di Seguro. - Trenno: Cascina Campi - Trezzano sul Naviglio: Comune, Centro Socio Culturale. - Cesano Boscone: Cinema Cristallo, Caf ACAI, Zini, Edicola via Libertà, Farmacia dott. Camera, Centro Culturale Villa Marazzi, Ottica Crepaldi, Benzinaio via Pasubio, Studio Medico ‘Dentaltre’, Lavanderia ‘Arte e Sapone’, Edicola di via Garibaldi, ‘Spighe d'oro’ (Circolo Anziani), Le Grotte di Sale. - Cisliano: ’Stilcasa’, Benzinaio Tamoil. - Magenta: Libreria ‘Il Segnalibro’. - Gaggiano: Coop. Novella - Pizzeria ‘La Favola’. Gli articoli e le note firmate esprimono l'opinione dell'autore, non necessariamente quella della Redazione. L'invio di immagini e testi implica l'autorizzazione dell'autore alla pubblicazione. In nessun caso verranno presi in considerazione testi anonimi. La Redazione non risponde di indicazioni errate nelle locandine che pubblicizzano (gratuitamente) eventi di qualunque genere. Ci permettiamo di allegarvi un comunicato del Tavolo di Lavoro che Vi pregheremmo di voler gentilmente inserire nel prossimo numero del vostro giornale. Vi ringraziamo per l’attenzione. Cordiali saluti. Renata Lovati Superstrada Vigevano-Magenta I l progetto Anas-Superstrada per Malpensa ha avuto, nel corso di questi lunghi quattordici anni, il solo pregio di connettere progettualità virtuose nei nostri territori, persone diverse che nei vari ambiti hanno lavorato per mantenere vive le caratteristiche delle terre dei Navigli. Nel settore agricolo, ma anche in quello artigianale e amministrativo dei Comuni sensibili alla difesa dei Beni Comuni si è lavorato, fianco a fianco con tante associazioni, con i comitati e le forze politiche per far sì che la nostra terra non venisse snaturata e omologata al ruolo di periferia della grande metropoli. La trasmissione Presa Diretta andata in onda su Rai 3 domenica 15 febbraio ha messo in luce le enormi contraddizioni tra il tema Nutrire il pianeta e l’enorme consumo di suolo agricolo che una distorta interpretazione di Expo ha indotto; le immagini della Teem e il destino segnato di una terra fertile e produttiva non può non lasciare traccia anche nei più accesi sostenitori delle infrastrutture stradali come veicolo di sviluppo e di ricchezza. Il Tavolo di Lavoro che si è recentemente costituito tra i soggetti che si oppongono al progetto Anas ha voluto unificare le forze e le competenze di Comitati, Associazioni, Amministratori, Movimenti Politici, e ha prodotto un primo volantino che è stato distribuito ai cittadini di Abbiategrasso. L’intento è ancora una volta quello di informare e proporre alternative e invitare al dibattito. La forza di questa proposta sta nell’ampio numero di persone coinvolte, nell’eterogeneità dei componenti, nelle idee sviluppate. Questo sforzo non può passare inosservato. Coldiretti (Milano, Lodi, Monza Brianza) Confagricoltura (Milano, Lodi) Confederazione Italiana Agricoltori (Milano, Lodi, Monza Brianza) Copagri Lombardia Comitati NO Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano Movimento 5 Stelle Legambiente Lombardia Circolo Legambiente “Terra di Parchi” – Abbiategrasso Confcommercio – Associazione territoriale di Abbiategrasso Carlo Magani (imprenditore, presedente CONFAPI distretto sud ovest Milano) Associazione DESR Parco Agricolo Sud Milano Associazione “Per il Parco Sud” Eco-alba onlus, associazione ambientalista del Parco Agricolo Sud Milano Ecoistituto della Valle del Ticino Folletto 25603/Assemblea 2 aprile/La Terra Trema – Abbiategrasso Gruppo Consigliare “Cambiamo Abbiategrasso” – Abbiategrasso Movimento Politico Culturale “Officina del Territorio” – Abbiategrasso PRC Partito Rifondazione Comunista - Magenta Cantiere Alternativo Giovani Magenta - “Punto Rosso” – Magenta Lista civica “Per Albairate” – Albairate Lista civica “Vivere Albairate” – Albairate Lista civica “Per Cassinetta” – Cassinetta di Lugagnano Lista civica “Cassinetta Unita” – Cassinetta di Lugagnano Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio, difendiamo i Territori” Movimento “Stop al Consumo di Territorio” Coordinamento “Salviamo il Ticino” Associazione “Humus in Fabula” – Abbiategrasso Orchestra No Tangenziale – Abbiategrasso Associazione “Altrove Qui” – Besate Circolo ARCI “Arcipelago”, Abbiategrasso “L’Acacia”, Abbiategrasso Gruppo di Acquisto Solidale “Arte e Terra” – Albairate Gruppo di Acquisto Solidale “Spesa Accorta” – Abbiategrasso Gruppo Ambiente “Il Germoglio” – Cisliano Si è spento serenamente, dopo pochi giorni di grave malattia, così come aveva vissuto tutta la sua operosa esistenza Francesco Rossi di anni 75 Ha dialogato sino all’ultimo con la moglie Mariuccia e con il figlio don Pierluigi confidandogli, in particolar modo a lui che è parroco, tutte quelle parole assai difficili da pronunciare in altri momenti. Giunga a tutti i suoi familiari il cordoglio di questa Redazione anche se lontana da San Martino in Strada, suo paese natale che dista pochi chilometri da Lodi. 3 Marzo 2015 Muggiano & dintorni L’assetato, l’affamato, Enrico Toti, San Martino e l’esodato Nuovo aggiornamento dal Circolo della Concordia. In questi giorni sono stati trattati temi importanti, quali gli esodati, e il gioco d’azzardo: una piaga che si diffonde sempre più nel nostro paese e miete vittime tra le fasce più deboli della popolazione. Ci riporta il nostro inviato speciale. Giuseppe Castronovo gcastronovo.blogspot.it L udovico: cari amici… che ne dite della decisione della Corte Costituzionale? Vanni: a quale decisione ti riferisci? Ludovico: alla decisione con la quale la Corte ha respinto la richiesta di referendum per abrogare la “legge Fornero/Monti”. Una legge, ricordiamolo, che ha creato in una notte la “figura degli esodati”; gente in pratica senza stipendio e senza pensione. Alessio: non possiamo non sottolineare che si tratta di persone che, in molti casi, avevano già maturato 37-38 anni di versamenti contributivi! Rodolfo: da non dimenticare, amici miei, che gli accordi sino a quel momento sottoscritti erano del tutto regolari; anche perché firmati alla presenza dell’Ispettorato del lavoro e delle rappresen- tanze sindacali e che la legge Fornero/Monti ha operato, quindi, con valore retroattivo disapplicando anche il principio della “certezza del diritto” e il criterio dell’affidamento. Ennio: una legge emanata quando oramai mancavano pochi giorni per la concreta applicazione di questi accordi: non dimentichiamo che gli esodati sarebbero andati in pensione a gennaio 2012! Giacomo: conosco non pochi esodati che hanno sottoscritto la richiesta di referendum nella speranza che la cancellazione di questa deprecabile norma li potesse liberare da quest’incubo che stanno vivendo dal novembre 2011. Remo: mi confidava un esodato che tutti i suoi amici, con l’introduzione di questa legge, si considerano come “privati di un pezzo della loro vita” e che avevano sottoscritto la richiesta di referendum considerandolo “l’ultima speranza cui aggrapparsi”. Giacomo: prof... a lei la parola. Vezio: la decisione della Consulta sulla richiesta referendaria per abrogare la legge Fornero/Monti? E’ una decisone che riapre ferite non ancora del tutto rimarginate. È un passato recente che, sebbene opportunamente rivisto e aggiornato, ritorna in tutta la sua drammatica attualità. Osteopatia e ortodonzia: importante collaborazione Andrea Ricci [email protected] L’ osteopatia è particolarmente utile nei casi di trattamento ortodontico, di ricostruzione della occlusione, o per trattare problemi a carico dell’articolazione temporomandibolare (ATM). Il lavoro dell’osteopata ottimizza e accelera il trattamento ortodontico (a condizione che questi vada nella direzione della fisiologia posturale). Lo scopo degli apparecchi è funzionale (avere un’occlusione il più normale possibile) ed estetico. Per ottenere il risultato l’ortodontista utilizza apparecchi correttivi che mantengono sollecitazioni meccaniche che obbligano i denti ad allinearsi nel modo desiderato. Tuttavia, molti ignorano il concetto craniale e la mobilità delle strutture ossee craniali. Se accettiamo l’idea di un cranio composto da parti articolate e mobili, è chiaro che il posizionamento di apparecchi ortodontici fissi comporta rigidità ed alterazioni del funzionamento del sistema craniale e, tramite esso, della mobilità di tutte le strutture del corpo. Posto che in alcuni casi la correzione con allineamento dei denti può risultare necessaria o addirittura indispensabile, perché una cattiva occlusione può avere effetti negativi a lungo termine sull’insieme dell’organismo, diventa fondamentale, in collaborazione con l’ortodonzista, verificare cosa succede quando viene applicato un apparecchio. I bambini (ma anche gli adulti) che ricevono trattamenti ortodontici mostrano spesso segni che indicano chiaramente che il loro sistema corporeo, che è molto malleabile, non riesce a gestire le limitazioni imposte dall’apparecchio odontoiatrico. Un trattamento osteopatico regolare intervallato al trattamento ortodontico è necessario per superare questi dolori, controllare e guidare le reazioni del cranio e del corpo all’apparecchio. Sarà importante imparare ad osservare e ascoltare il proprio bambino (ma anche l’adulto potrà prestare a se stesso la stessa attenzione!). Una lamentela ripetuta e “nuova” che insorga durante il trattamento ortodontico, deve mettere in allerta. E’ consigliabile seguire il Alessio: ci spieghi meglio. Vezio: la Consulta, impedendo lo svolgimento del referendum abrogativo, è come se avesse negato: l’acqua all’assetato e il pane all’affamato. Potremmo anche dire che la Consulta con la sua decisione, togliendo – come ci riferisce l’amico Remo – l’ultima speranza agli esodati, è come se I l gioco d’azzardo cambia la tua vita... in peggio! Ricordalo: vale anche per i giochi ufficiali della Stato. Se lo Stato ha bisogno di soldi risparmi, applicando seriamente la spending review come proponeva Cottarelli. Dal Circolo della Concordia, firmato Prof. Vezio gcastronovo.blogspot.it avesse rubato: la stampella a Enrico Toti; la metà del mantello rimasto addosso a San Martino. (dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia) Qualsiasi intervento che comporti modifiche occlusali (apparecchi ortodontici, protesi, estrazioni) comporta un adeguamento posturale. L’intervento dell’osteopata può facilitare questo adattamento, o può correggere i fastidi correlati. Adattarsi allo stress che impone l’apparecchio: questo l’argomento dell’articolo di questo mese con in più la notizia di un’interessante appuntamento a Muggiano, il prossimo 21 marzo, per una conferenza gratuita dove si parlerà di osteopatia e naturopatia. bambino durante tutto il trattamento ortodontico con l’osteopatia per aiutare il sistema corporeo ad adattarsi allo stress che impone l’apparecchio. E sarà altrettanto im- portante rivedere il bambino (o l’adulto), al momento della rimozione dell’apparecchio, per riarmonizzare il sistema craniale e posturale generale. Sabato 21 marzo dalle ore 14.30 alle 18.00 presso il Centro Dentistico Polispecialistico “Incontro Naturale” (via Antonio Mosca 180 Milano - Muggiano), si terrà una conferenza gratuita dove si parlerà di osteopatia e naturopatia. L’evento è stato organizzato per dare la possibilità a tutte le persone che hanno richiesto informazioni durante il periodo appena trascorso e a tutti coloro fossero interessati, di soddisfare domande e chiarimenti. L’Osteopata Luisella Gerevini ci parlerà di quanto è importante la postura e di quanto incide nella salute dell’essere umano. Rimaniamo disponibili in studio, tutti i giorni, per dare informazioni precise sulla scaletta e gli orari dell’evento; sarebbe utile una prenotazione per permetterci organizzare meglio gli spazi e la giornata. Seguira piccolo buffet. numero veerd d 800 64 28 81 Google de: l plus: l incontro naturale l 4 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Casa Petrarca senza Petrarca Il pomeriggio del 23 febbraio 2015, davanti a Palazzo Marino, si è svolta una protesta civile su una vicenda che si trascina da oltre vent’anni, in difesa della presenza milanese, presso Cascina/Villa Linterno, del “Sommo Poeta”, Francesco Petrarca, situazione già nota ai nostri lettori. È sconcertante l’atteggiamento dell’attuale amministrazione comunale che sembra minimizzare, una figura così prestigiosa che, in concomitanza con l’apertura di Expo 2015, darebbe ancora più lustro alla manifestazione ed alla città di Milano. L’intervista a Massimo de Rigo sull’argomento. Stefano Scalici S iamo in compagnia di Massimo de Rigo, Presidente del CSA Petrarca, che ha letteralmente salvato dalle ruspe Cascina Linterno… “Sì questo avvenne nel 1994, quando il proprietario Cabassi intendeva edificare un residence di lusso con ben 144 appartamenti, distruggendo, ovviamente, questo prestigioso retaggio storico e culturale. Ma il gruppo fondatore degli “Amici della Cascina Linterno”, l’allora Consiglio di Zona 18 e la Giunta Formentini riuscirono a bloccare quello che sarebbe stato uno scempio imperdonabile. Il gruppo culturale ACL (poi confluito nel CSA Petrarca) produsse la documentazione per il Vincolo Ministeriale (DM 9.3.99) senza cui non ci sarebbe più nulla da discutere essendo classificata B2 e quindi edificabile... Ci tengo a precisare che fui – assieme al contadino Franco Zamboni – tra i primi due fondatori dell’Associazione, dato che sembra volutamente oscurato dagli attuali membri degli “Amici di Cascina Linterno”, che ne disconoscono così una storia pluridecennale. Anche se la consuetudine popolare la definisce come “Cascina Linterno”, ritengo che sarebbe più corretto chiamarla col suo vero nome, “Villa o Casa Petrarca”. Sono ormai consolidate le prove documentali a suffragio della presenza del poeta presso questa grangia medioevale, per gran parte degli otto anni in cui Petrarca soggiornò a Milano, inizialmente presso la corte dei Visconti. Franciscus, il nome latino dell’epoca, era di animo contemplativo, mal sopportava il frastuono della città, fu così che, su sua richiesta, gli venne concessa una villa agreste dove potere scrivere, leggere, meditare, coltivare le sua passione preferita, l’orticoltura, sempre all’insegna della solitudine, dato saliente della complessa personalità di Petrarca, figura su cui la ricerca storiografica internazionale ha ancora molto da dire... E si pensa che su questi sentieri, oggi all’interno del Parco delle Cave, possa avere preso forma il “Canzoniere”, una delle sue principali opere. La storiografia rinascimentale ci dà conferme precise sulla presenza di Petrarca in questi territori, ed in particolare nell’attuale “Villa Linterno”. Così nel “Libro annotationum” stampato a Lione dall’editore Guglielmo Rovillius, nel 1576, si legge. “Linterno era sua diletta Solitudine, assai delitiosa, poco discosta da Milano, contigua a Quarto, e vicina a Baggio (…) Ed ivi anche oggidì vedesi la Sua casa, da lui stesso fabbricata, con qualche vestiggio de delitiosi passeggi (…) egli fabbricò e aggiustò questo Luogo di solitudine l’anno 1351,. Le Virtù che esercitava in questa Solitudine erano: l’Austerità Heremitica, il vivere de cibi grossi, de frutti d’Arbori e d’Herbe crude; il bere parcatamente Vini leggerissimi e frequentemente solo acque correnti” (gli attuali fontanili, n.d.r.). Va precisato che la figura del Petrarca ha preservato nei secoli questo luogo dalla distruzione, ed è all’origine del Vincolo Ministeriale del 9 Marzo 1999”. Oltre ai riferimenti storiografici abbiamo altri tipi di prove dell’effettiva presenza di Petrarca in questa Villa? “L’arch. Marco Ermentini, restauratore di Italia Nostra, vincitore del premio Assisi per il restauro e della menzione speciale del premio internazionale “Domus restauro”, ha confermato la presenza, nel nucleo storico basso-medievale della Cascina Linterno di significative decorazioni floreali e affreschi da salvare: in particolare le tracce della “colombina”, logo attribuito direttamente a Petrarca, preziosa testimonianza petrarchesca. Sono poi presenti dei monogrammi, attribuibili a Petrarca, sui capitelli delle colonne gemelle che reggono il porticato interno della Villa. D’altronde la stessa struttura di “grangia medioevale” della Villa, rimanda all’epoca del Petrarca”. Ci risulta che, in questi anni, numerose personalità della città hanno sostenuto la posizione dell’Associazione CSA Petrarca… “Certo, e questo conferma di essere sulla strada giusta, al di là di quello che possono pensare in certi ambienti istituzionali… a cominciare da Monsignor Giovanni Balconi, responsabile dei Centri Culturali della Diocesi che ne vedrebbe il luogo ideale per un nuovo Umanesimo; Philippe Daverio, critico d’arte e giornalista, in modo brillante e sarcastico, ha affermato che la valorizzazione della Cascina Linterno quale sito petrarchesco sia la cosa più intelligente da farsi in vista di Expo 2015. Sempre per Daverio, di tutte le cascine milanesi, la Cascina Linterno è la più comunicabile, perché è legata al nome del Petrarca. Con una certa intelligenza il discorso del recupero delle cascine potrebbe partire da lì. Se si riesce ad aprire un dialogo con la città, a recuperare una sensibilità su cesco Petrarca. Si potrebbe lanciare una ‘Milano dei poeti’, con pubbliche letture di Parini a Brera, di Foscolo nella corte del Palazzo Reale, di Ariosto al Castello Sforzesco, Manzoni in Piazza Belgioioso, Montale alla Triennale. Tutto partendo da una cascina che si vuole salvare”. Concorde in tal senso anche Luigi Santambrogio, che punta a fare di Villa Petrarca, grazie anche all’impegno dei volontari del Touring Club Italiano, la base di partenza di un percorso letterario cittadino”. Ciononostante, ci risulta che il Consiglio di Zona 7 contesti le vostre posizioni, dando un particolare accento, più che alla figura del Petrarca, a quella di don Giuseppe Gervasini, noto come il Prèt de Ratanà e guaritore che soggiornò, per brevi periodi nei pressi di Cascina Linterno “La Zona 7 può scrivere quello che vuole. Resta agli atti il mancato patrocinio del nostro saggio storico “Milano Expo 2015” ad opera della Commissione Cultura della Zona 7, nel settembre 2012. Motivazioni: falso storico e non in linea con la strategia comunali di Cascina Linterno, nell’ambito di Expo 2015. Arrivò, buon ultimo, quello del Comune di Milano, dopo che si rese conto che era stato scavalcato questi temi, Cascina Linterno potrebbe avere un’utilità importante. Expo potrebbe essere in tal senso un’opportunità, poiché il tema è ‘Feed the Planet’. Francesco Petrarca – conferma de Rigo – sarebbe il “testimonial” ideale per la missione “Nutrire il Pianeta Energia per la Vita”, assegnata alla manifestazione e occorre diffidare da chi racconta che una cascina agricola è in antitesi ad un centro petrarchesco: al contrario, nella storia della Linterno c’è questo straordinario “unicum”. Ma è rilevante anche la posizione di Carlo Bertelli, per cui “Quello che Petrarca ha lasciato a Milano è sufficiente per creare un museo. Gli insegnanti possono far scoprire a ragazze e ragazzi che le canzoni che più li commuovono hanno radici nel Canzoniere di Fran- da Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano e dal Centro Culturale francese (Consolato di Francia)”. Va peraltro ricordato che è partito il progetto di ristrutturazione di Cascina Linterno, a seguito di uno studio di fattibilità del Politecnico di Milano. “Sul risanamento conservativo alla Cascina Linterno, CSA Petrarca, nonostante con una lettera protocollata abbia offerto il massimo di disponibilità a collaborare sia con l’assessorato che con l’altra associazione, “Amici della Cascina Linterno”, non è stato consultato dal Comune di Milano appaltante, né invitato al gruppo di lavoro che affianca l’amministrazione, si è rivolto a un noto amministrativista quale l’avvocato Francesco Perli che ha provveduto a redigere due esposti: uno al ministro per i Beni culturali, e un altro al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. L’idea di formulare esposti anziché ricorrere direttamente all’autorità giudiziaria rimarca lo spirito costruttivo dell’associazione. I lavori appaltati, infatti, ignorano l’esistenza d’affreschi e del vincolo monumentale della Soprintendenza. Ciò fin dalla concezione del progetto dei lavori, inserito fra le opere in preparazione di Expo 2015, forse per fruire delle semplificazioni amministrative applicate a questo evento, ma del tutto improprie per un bene monumentale. La stessa cosa nella redazione della gara d’appalto, non rivolta soltanto ad imprese qualificate per intervenire su beni culturali. Di qui l’esposto anche a Raffaele Cantone. Se il ministero non interverrà, gli affreschi d’età petrarchesca saranno compromessi dalla realizzazione di servizi igienici e delle scale di servizio senza provvedimenti tecnici di conservazione. Oltretutto, il progetto d’intervento congela la situazione attuale senza alcuna previsione d’utilizzo. Praticamente si è trattato di confermare la suddivisione interna degli ambienti senza alcuna idea generale di utilizzo. Sono tanti piccoli ambienti di cui si rimanda in futuro la definizione della loro destinazione. Normalmente avviene il contrario: prima si decide un tipo di utilizzo e poi si stende il progetto d’intervento”. L’associazione CSA Petrarca ha un progetto alternativo a quello attualmente previsto dall’attuale Giunta comunale? “Ve ne sono diversi… Per esempio, nel caso della proposta di Italia Nostra del gennaio 2012 si prevedeva l’istituzione di un piccolo museo sulla presenza del Petrarca e il paesaggio. Ciò comportava la previsione di un preciso percorso tra gli ambienti con un utilizzo unitario e coordinato. Il percorso prevedeva l’accesso da via Fratelli Zoia e la percorrenza dei vari ambienti con un allestimento appositamente studiato e la realizzazione di una nuova scala di accesso con ascensore per il superamento della barriere architettoniche al primo (CONTINUA A PAGINA 5) Visita il sito www.muggiano.it e ogni mese troverai anche Muggiano & dintorni ...online 5 Marzo 2015 Muggiano & dintorni (SEGUE DALLA PAGINA 4) piano. La superficie di circa 300 mq era costituita da una sequenza d’ambienti, collegati e restaurati con la massima attenzione ai valori e alla materia presente. Le nuove dotazioni e previsioni erano studiate con il concetto del minimo intervento compatibile e studiati per un progetto attento a conservare il monumento e a non sprecare risorse pubbliche. Il progetto approvato dal Comune di Milano, al contrario, non permette la realizzazione di questa previsione d’utilizzo museale. La suddivisione in tanti piccoli ambienti può comportare solo utilizzi frammentari con una serie di locali parzialmente indipendenti e non coordinati. Si osserva l’assoluta incongruenza storica nel separare irreparabilmente il locale unico (sede dell’associazione “Amici Cascina Linterno”) al piano terra – con importanti testimonianze decorative e intonacate su cui prestare la mas- sima attenzione – con servizi igienici, senza tenere alcun conto dell’unicità architettonica del locale con quello adiacente, artificiosamente separato, in tempi recenti, inserendo un camino arbitrariamente. Si tratta di un locale con un pregevole soffitto ligneo antico, collegato architettonicamente al locale principale d’ingresso, si notano anche tracce di decorazione e di finiture del tipo antico. Realizzare bagni con suddivisione dello stesso tramite la costruzione di tramezze e rivestimento in piastrelle sembra proprio inopportuno per la tutela del monumento. La previsione di realizzare pavimenti in ceramica (grès da cm 75x75) in tutti gli ambienti, compreso quelli pregevoli dotati di solai lignei antichi e tracce di decorazioni alle pareti non sembra consona al monumento. La previsione di realizzare un nuovo pavimento del portico (un ambiente di notevole qualità con pregevoli colonne in granito con fregi di epoca basso medievale) costi- Cusago: spazio pesata diventa Baby Pit Stop L a struttura Spazio pesata e Allattamento, attiva a Cusago dal 2013 su iniziativa della Banca del Tempo e in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi sociali, ha ottenuto alla fine del 2014 la certificazione come Punto allattamento accreditato dall’UNICEF - Sezione Milano e dall’ASL Milano. tuito da assi da ponte in legno appare incongrua storicamente sia per l’inopportunità di tale previsione non motivata da precise ragioni di ordine architettonico e storico, sia per la durata di tale materiale con esposizione all’aperto che in breve tempo degraderebbe miseramente. La previsione di un impianto di riscaldamento con soffitto radiante è semplicemente devastante… Un’importante testimonianza della presenza di Petrarca a Linterno è data, infatti, dagli affreschi trecenteschi in quasi tutte le sale. Nessuno per fortuna vuole cancellarli, ma realizzare un impianto di riscaldamento (e magari di aria condizionata) che non ne tenga conto, significa (come può intuire chiunque) condannarli a morte lenta, nel giro di alcuni anni. Per di più, sull’edificio c’è il vincolo di Monumento Nazionale decretato il 9 marzo 1999, per la straordinaria importanza di Linterno dal punto di vista storico. Ci si può legittimamente chiedere se il “restauro conservativo” in essere rispetti totalmente il vincolo oppure no. La sovrintendenza lo ha avallato. Ma il fatto che perfino il cartello dei lavori non lo citi (come invece si usa fare) non è un buon segnale. L’idea di restauro per la quale era stato trovato anche un finanziatore privato non prevedeva, naturalmente, soltanto la conservazione della memoria petrarchesca, attraverso la realizzazione della Casa Museo, ma anche il ritorno dell’attività agricola, una foresteria con ristoro dai sapori e dalle suggestioni medievali, la realizzazione di un orto/frutteto sulla scorta della passione di Petrarca per l’orticultura: dunque, un’idea che mette in relazione cultura e agricoltura, recuperando memoria storica milanese di un poeta e artista molto amato e studiato in tutto il mondo. Presso altre città italiane o straniere più lungimiranti, la sola presenza del Poeta ha creato un polo di turismo culturale, come ad Arquà, nella casa-museo, con l’importante e recente progetto “Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei”. Si è parlato anche di un museo interattivo… “Certamente… di questo se ne è occupata in prima persona Cristina Vannini, che ha svolto l’analisi progettuale del museo interattivo petrarchesco, stimando bassi costi di gestione ed una forte valenza internazionale. Sostegno a tale proposta è venuta da Carlo Monti (ordinario di Topografia al Politecnico di Milano, responsabile di commissioni internazionali, componente del consiglio di ICOMOS Italia / UNESCO per la tutela dei Monumenti e dei Siti). Oltretutto si prevede anche l’autosostenibilità di questo progetto, perché è tuttora valida la disponi- Il modello alimentare italiano A ll’Expo 5.000 metri quadri dedicati ai marchi del made in italy. Ogni anno 1,2 miliardi di persone provano il food & drink italiano – E 720 milioni sono consumatori già fidelizzati – La valorizzazione worldwide del modello alimentare italiano e il sostegno al Paese dell’industria agroalimentare. Quattrocento aziende e mille marchi illustreranno qualità e know how che danno vita ad ogni prodotto agroalimentare italiano. Lo scopo principale è mostrare al mondo la qualità del modello italiano, (unico al mondo per equilibrio nutrizionale, sostenibilità, legame con il territorio, gusto e sicurezza) e proporlo come soluzione per nutrire il pianeta e valorizzare la produzione agricola mondiale. La promozione del Made in Italy è portata avanti da Federalimentare, in rappresentanza di oltre 58 mila imprese agroindustriali, 385 mila addetti diretti ed altri 850 mila impiegati nella produzione agricola, e Fiere di Parma, che con il progetto “Cibus è Italia – Il Padiglione Expo di Federalimentare” faranno entrare i visitatori di Expo dentro la storia, la tradizione, la qualità e il saper fare di quindici tra filiere e aree tematiche dell’alimentare italiano. Il padiglione sarà un luogo dove i visitatori di Expo potranno vivere l’esperienza di come nasce il food&drink made in Italy grazie ad un percorso di edutainment che racconta dodici filiere agroalimentari e tre aree tematiche correlate al tema food con le aziende che ne hanno fatto la storia. Le dodici filiere sono: Latte e Formaggi; Riso; Pasta; Dolci & Snack; Filiera della carne bovina; Vegetali; Carni Suine e Salumi; Filiera Avicola; Olio; Aceti e condimenti; Bere Italiano; Nutriceutica. Le tre aree tematiche sono Territori; Tecnologie Sostenibili; Marca & Gusto. bilità di uno sponsor per la progettazione e la realizzazione del centro di interpretazione/museo interattivo di Villa Petrarca. Ci si avarrebbe inoltre della piena disponibilità dei volontari del Touring Club italiano… Si avranno inevitabili e positive ricadute nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture, dei servizi e dell’industria, È quanto si desume da esperienze già realizzate in Italia ed in Europa in altre località “petrarchesche”, che hanno generato un notevole indotto economico, grazie al flusso turistico”. Ma il Comune sembra non voler sentire ragioni… “Non intendo commentare le dichiarazioni del vicesindaco. La validità delle nostre proposte parla da sola. Lunedì abbiamo ricevuto il pieno sostegno del Presidente Basilio Rizzo e dell’ex senatore Fiorello Cortiana, la nostra battaglia è sacrosanta e troveremo nuove e più pressanti modalità, mediatiche e non, per sensibilizzare i milanesi su una vicenda tutta italiana, dove un luogo di valore inestimabile viene di fatto messo in pericolo dalle scelte miopi di un’amministrazione locale. Andiamo avanti, sapendo che stiamo lottando per il bene di Milano e della sua memoria storica, che non può trascurare un gigante della letteratura mondiale, come il “Sommo Poeta”, Francesco Petrarca”. Ha affermato il Presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia: “Se oggi c’è un’enorme domanda di food made in Italy da ogni parte del pianeta è merito dell’industria alimentare italiana, che ha fatto conoscere al mondo proposte dei nostri territori che altrimenti sarebbero rimaste relegate a livello di nicchia. Esportando i suoi prodotti l’industria esporta anche valori e know how di un modello alimentare unico e vincente per qualità, sicurezza e sostenibilità, fondato sulla valorizzazione della produzione agricola, sulla tradizione e sul legame con il territorio, poiché acquistiamo e lavoriamo il 72% delle materie prime prodotte dall’agricoltura italiana”. Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma, illustrando i dettagli e la filosofia che hanno dato vita al progetto ha affermato: “Il segreto del modello alimentare italiano è rintracciabile nella lunga storia dei produttori, nelle loro tradizioni, nella loro capacità di scegliere le materie prime e di lavorarle. Quindi la storia delle aziende alimentari è il miglior manifesto di quest’unica expertise, che intendiamo condividere col pianeta. Ai visitatori che arrivano da ogni continente vanno illustrati e spiegati i piatti ed i prodotti del food made in Italy. Va spiegato come l’alimentazione del Bel Paese equivalga a gusto, capacità nutrizionali, sicurezza alimentare. E come questo contributo sia inimitabile e quanto siano fallaci, oltre che illegali, contraffazione e Italian Sounding”. Daniele Acconci Via Cusago 201 - Milano Per info e prenotazioni 320.89.11.819 6 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Il nostro territorio a Presa Diretta L a puntata di Presa Diretta di RAI3 dello scorso 15 febbraio è stata dedicata alla relazione tra il consumo di suolo e lo slogan di EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Dai primi servizi andati in onda e dalle interviste è emerso quanto sia contraddittorio lo slogan di EXPO in Lombardia dove il consumo di suolo è esponenziale. Inoltre l’evento mondiale, oltre a costruire i padiglioni sul suolo agricolo, prevede quindici infrastrutture a corollario tra cui la TEEM e la BREBEMI. Ha dell’incredibile venire a sapere che i terreni destinati alla produzione di foraggio di un’impresa agricola siano stati espropriati per costruirci sopra gli alloggi degli operai impegnati nel cantiere di Expo. O come una tangenzialina, accessoria alla TEEM, abbia diviso in due i terreni di un’altra azienda agricola: a destra il bestiame e le stalle, a sinistra della lingua d’asfalto, i campi. Cosa che potrebbe tranquillamente succedere al nostro territorio se dovesse andare in porto la Vigevano-Malpensa. Così una troupe di Presa Diretta è arrivata a Cassinetta di Lugagnano e ad Albairate per intervistare i personaggi e alcune delle autorità che da anni si stanno battendo affinché non sia costruita l’infrastruttura. Prima è toccato a Massimiliano Radice, proprietario insieme alla moglie Anna Baroni dell’Agriturismo L’Aia di Cassinetta di Lugagnano, mostrare alla giornalista il territorio dove passerà la strada; poi è stata la volta della biologica Cascina Isola Maria, casa di Dario Oliviero e Renata Lovati, ospitare la troupe. Insieme ai coniugi Oliviero, intervistati davanti a un vitellino appena nato, anche i sindaci di Albairate e Cassinetta, Pioltini e Accinasio e la sempre presente Agnese Guerreschi del Comitato No Tang. NOTIZIE FLASH Tutti concordi nel raccontare l’inutilità della strada visto il declassamento di Malpensa. Il sindaco Pioltini ha accennato alla riqualificazione delle strade esistenti mentre Oliviero e Lovati hanno raccontato della loro produzione biologica, esempio di un’agricoltura “che va” e che rischia di essere cancellata se si concretizzerà il progetto della superstrada. E’ mancato il contraddittorio, ma la scelta della redazione di Presa Diretta di mettere in risalto, a livello nazionale, il nostro territorio ricco di terra, acqua, verde e inserito nell’area MAB, è stato sicuramente vincente in quanto perfetto esempio del contrasto tra gli obiettivi di EXPO 2015 e il consumo di suolo agricolo. Campo Nomadi e cani A d ottobre dello scorso anno è avvenuto il trasferimento, non senza polemiche, degli abitanti del campo nomadi ufficiale del Comune di Milano in via Martirano a Muggiano, presso cascina Guascona, dalle fatiscenti baracche abusive costruite negli anni, ai moduli abitatiti, villette a schiera secondo molti, arredate con tanto di servizi ed acqua calda. Moduli abitativi assegnati con tanto di affitto mensile anche se da ottobre, come da ammissione degli stessi abitanti, non sono ancora giunti i bollettini. Pochi giorni prima di entrare in stampa siamo stati informati che sono iniziati i lavori di smantellamento della metà del campo ora vuota, cataste enormi di rifiuti con gli operai intenti alla demolizione di baracche e ricoveri precari. La domanda, a cui non sappiamo dare risposta, che molti lettori ci hanno posto, è stata quella di sapere cosa avverrà di questa vasta area una volta ripulita con ingenti spese da parte del Comune di Milano è evidente che nulla facendo si ri- A Cesano: FragilèForte D a artigiani del legno e della ceramica a designer. Le persone con disabilità che abitualmente frequentano i laboratori di terapia occupazionale della Sacra Famiglia di Cesano Boscone saranno impegnate a costruire, decorare e abbellire una serie di sedie progettate da Alessandro Guerriero, protagonista del design internazionale e promotore dell’iniziativa. “Questo progetto – ha spiegato il direttore della Fondazione Sacra Famiglia, Paolo Pigni – permetterà a ciascuno dei nostri ospiti di esprimere la propria creatività. La sedia è unica, ma le varianti saranno molteplici. Misurarsi con nuove sfide gioverà ai loro percorsi educativi e al loro benessere psicofisico. La collaborazione con Alessandro Guerriero inaugura un programma di iniziative e di eventi dedicati al tema della fragilità che abbiamo raccolto sotto la formula FRAGILèFORTE e che ci accompagnerà per tutto il 2015”. Per Alessandro Guerriero le iniziative sociali non sono una novità. Negli anni Novanta ha dato impulso alla creazione dei laboratori di falegnameria, pelletteria e cartotecnica all’interno del carcere di San Vittore, con cui ha collaborato per dodici anni. Successivamente ha realizzato progetti con realtà impegnate sul fronte della salute mentale a stretto con- L schia di rivederla in brevissimo tempo rioccupata o, peggio, adibita a discarica a cielo aperto. Rivolgiamo pertanto la questione agli organi competenti. L’area in questione Sempre da cascina Guascona ci viene segnalata la presenza di cani randagi nelle campagne, con alcuni interventi dei tecnici del canile senza tuttavia riuscire a catturare gli animali. Problema certamente rilevante, dopo la tragica morte di Gaetano Gnudi attaccato da un branco di cani nel pomeriggio del 2 marzo 2012. M4 Lorenteggio: stato dell’arte I l 24 febbraio l’Assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran ha incontrato alcuni rappresentanti del Comitato M4 riguardo gli sviluppi sulla cantierizzazione delle aree. All’incontro, tenutosi presso la sede dell’assessorato, erano presenti anche i rappresentanti di M4 S.p.A., di Confcommercio. Le informa- tatto con soggetti affetti da disagio psichico. Nel 2013 ha fondato TAM-TAM, la scuola d’arti visive che si sviluppa attraverso workshop gratuiti, durante i quali giovani e maestri lavorano insieme. “Sono convinto – ha detto Guerriero – che nelle discipline estetiche i difetti delle persone possono diventare pregi. Questo trasformare i limiti in metodo di lavoro io lo chiamo Fragilismo. Anche un’esperienza di fragilità umana Alessandro Guerriero nei Laboratori Sacra Famiglia zioni hanno riguardato le varianti d’occupazione del cantiere Tolstoj rispetto al progetto iniziale del dicembre scorso. Le modifiche apportate sono state il frutto del lavoro svolto a seguito delle richieste del Comitato M4 che, grazie a Confcommercio, ha potuto esprimere le proprie richieste di miglioramento del progetto. Il programma dei lavori riguardanti il tratto di via Lorenteggio dai portici fino all’incrocio con via Tolstoj, dovrebbe svolgersi in tre fasi distinte. La prima, della durata di otto mesi, prevede due corsie di percorrenza, anche per la linea 50, una per senso di marcia, addossate sul lato dei numeri civici pari di via Lorenteggio; un cantiere aperto sul lato dei numeri dispari; l’accesso al garage del civico 35 garantito da un breve tratto aperto dall’incrocio con via Tolstoj a “retrocedere” fino al garage. Anche la seconda fase avrà la durata di otto mesi: due corsie di percorrenza, anche per la 50, una per senso di marcia, addossate sul lato dei numeri civici dispari di via Lorenteggio; un cantiere aperto sul lato dei numeri pari; marciapiede esterno ai portici eliminato, con le cesate a ridosso delle colonne del porticato. La terza fase sarà invece la più lunga, quarantaquattro mesi, e prevedrà due corsie di percorrenza, anche per la 50, una per senso di marcia, poste ognuna nella propria naturale carreggiata (quindi con il cantiere ad occupare la parte centrale della via). Successivamente si renderanno necessari almeno altri due anni di lavori sotterranei, in pratica a livello stazione, per realizzare gli impianti di gestione e di controllo. Al momento non è possibile fornire mappe descrittive della cantierizzazione in quanto quelle visionate dal Comitato sono state definite dai tecnici “ufficiali, ma non protocollate”, per tanto non distribuibili. Il 26 febbraio è stata recintata piazza Frattini, mentre al momento non ci sono informazioni su piazza Bolivar e Foppa, né varianti agli altri cantieri. può generare arte proprio dalle caratteristiche e dalle qualità delle persone, che devono essere lasciate libere di emergere. In questo percorso, infatti, uno dei miei obiettivi è proprio quello di non distinguere tra chi insegna e chi impara”. Guerriero ha così progettato un prototipo di sedia in legno, dal design semplice ma ricercato, che verrà realizzato direttamente dalle persone con disabilità nel laboratorio di falegnameria della Sacra Famiglia. Successivamente, gli stessi ospiti della Fondazione provvederanno a colorarle liberamente o ad aggiungere oggetti o stoffe, seguendo la propria ispirazione e creatività diventando a loro volta progettisti. Il percorso non si limita però a queste prime sedie. Guerriero ha, infatti, voluto coinvolgere altri designer e artisti, chiamandoli a sviluppare nuovi progetti. Nei laboratori di terapia occupazionale della Sacra Famiglia, veri e propri atelier attivi da oltre trent’anni, sono impegnate centinaia di persone con disabilità che vivono nelle strutture residenziali della Fondazione o che frequentano i centri diurni della sede di Cesano Boscone. Tutti gli oggetti sono realizzati a mano. Si lavora con il legno, la ceramica e materiali di riciclo. All’ultima edizione dell’Artigiano in fiera, nello stand della Sacra Famiglia erano presenti oltre cinquemila pezzi tra bracciali, collane, orecchini, portachiavi, tazze, vasi, vassoi, portacandele e portafotografie. Casa di Cura Ambrosiana e i suoi ambulatori a Lecco a cittadinanza di Lecco può contare su un centro polispecialistico ambulatoriale, nel centro città. All’interno degli spazi della Fondazione Borsieri, in via San Niccolò n. 10, Casa di Cura Ambrosiana ha infatti attivato il servizio, che si avvale della pluriennale esperienza che l’azienda ha maturato negli anni in ambito clinico sanitario. Fondata da un gruppo di benefattori della Fondazione Sacra Famiglia, Casa di Cura Ambrosiana inizia la sua attività nel 1967 a Cesano Boscone (MI), con l’obiettivo di rispondere alle esigenze medico-chirurgiche di pazienti portatori di handicap ospiti dello stesso Istituto. La struttura, coniugando sempre la propria mission con la vision di Fondazione Sacra Famiglia, si è poi notevolmente ampliata nella dimensione, sviluppando competenze che oggi accolgono e offrono all’utenza la quasi totalità delle professionalità sanitarie. L’ampliamento dell’attività di Casa di Cura Ambrosiana supera la provincia di Milano, per insediarsi nel cuore di Lecco, con un’appendice di Poliambulatori che erogano servizi in regime di solvenza. Il ventaglio di prestazioni offerte dal poliambulatorio lecchese spazia dalla chirurgia e fisioterapia della mano, passando per l’endocrinologia, la fisiatria, la medicina fisica e riabilitativa, la psichiatria, la pneumologia, per arrivare alla diabetologia, alla reumatologia, sino all’ambulatorio per il trattamento dell’osteoporosi. Le tariffe delle prestazioni sono in visione presso il centro, rese note su richiesta telefonica e consultabili sul sito di Casa di Cura Ambrosiana. Al fine di rendere un migliore servizio all’utente, le prenotazioni delle prestazioni offerte possono essere effettuate da lunedì a sabato direttamente agli sportelli dei Poliambulatori, dalle ore 08.30 alle ore 19.00; telefonicamente, da lunedì a venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 19.00 al numero 0341.281790, oppure via e-mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Le accettazioni e il pagamento delle prestazioni prenotate sono da effettuarsi presso gli sportelli di Front Office dei Poliambulatori. Per annullare un appuntamento precedentemente prenotato, si può contattare il numero 0341.281790. Il servizio è attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8.30 alle ore 19.00. Raggiungere i Poliambulatori lecchesi di Casa di Cura Ambrosiana è semplice: arrivati alla Fondazione Borsieri in Via San Nicolò n. 4 e 6, si imbocca la via verso la Casa di Cura L. Talamoni; prima di accedere alla clinica, sulla destra, al civico n. 10 si accede al centro. I Poliambulatori sono situati al piano terra del palazzo e sono dotati di ampio parcheggio privato. La Segreteria Organizzativa delle Direzioni Casa di Cura Ambrosiana Il Coordinatore, Dott. Francesco Garolfi 02.45876533 [email protected] www.ambrosianacdc.it 7 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Una scelta: un sì per la vita Laura Malchiodi Responsabile della comunicazione AIDO Gruppo Comunale Trezzano sul Naviglio C olgo l’occasione per inglobare nell’articolo la rubrica “caro amico, ti dono”. Ci sono storie di vita che meglio descrivono la realtà, quella che per tanti motivi ci vogliamo negare, che non vogliamo vedere, che insistentemente crediamo non ci appartenga. Ma che ci piaccia o no sono storie di vita comune, di tutti i giorni e vicine a noi. Pensateci, decidete prima, decidete voi per il vostro fine corsa, non lasciate che siano i familiari a prendere questa decisione, togliete loro questa dolorosa scelta, pensate a lasciare qualcosa di voi, pensate a far proseguire la vita di chi sta per morire, viceversa pensate e agite per far sì che ci siano altri che facciano la stessa cosa per voi, per i vostri cari, per permettervi o permettere ai vostri cari, di continuare a vivere. “Oggi, 20 luglio 2005, sono ufficialmente in lista d’attesa! Questo sms arriverà nel momento in cui mi chiameranno per il trapianto, mentre lo leggerete io starò andando incontro ad una nuova vita… è arrivato il momento tanto atteso, desiderato, sperato e temuto, è arrivato il momento di affrontare con grinta questo ostacolo per poterlo distruggere! Oggi sono felicissima perché so che dietro quella firma si nasconde una seconda vita per me. Amici, parenti, state tranquilli perché sto vivendo le ultime ore di stress! Forse per la prima volta ho qualche paura, ma ho anche la consapevolezza che durerà poco, perché tra qualche ora mi addormenterò profondamente mentre voi aspetterete le prime notizie sull’intervento che, fidatevi, andrà benissimo! Tra quattro giorni vorrete riaddomentarmi per la mia vivacità e per il casino esa- gerato che combinerò! Vi consiglio di riposarvi perché non permetterò a nessuno di sentirsi stanco, dovrete essere tutti pronti a gioire per tutto ciò che abbiamo ancora da fare insieme! Vi voglio bene, non fatevi trovare distrutti, prendete esempio da mia mamma che maschera tutto bene, aspettatemi e state calmi!” Giorgia ha quindici anni e, quando scrive questo sms, i suoi genitori hanno appena firmato i documenti per entrare in lista d’attesa per un cuore nuovo. E’ sicura che il giorno del trapianto arriverà presto e inizia a prepararsi a quel momento, scrivendo un lungo messaggio per amici e parenti: lo invierà col suo telefonino quando la chiameranno per l’intervento. Tutto inizia sette mesi prima, con uno strano svenimento nel centro di Taranto, la sua città. Le analisi che fa sono perfette, suo padre però vuole vederci chiaro e la porta a fare un elettrocardiogramma. I risultati dell’esame sconcertano i medici che consigliano di rivolgersi all’ospedale Bambin Gesù di Roma, dove dopo varie visite ed esami le riscontrano una cardiomiopatia restrittiva. “Dopo la diagnosi notai che papà studiava sempre più libri specifici di cardiologia, io spesso glieli prendevo quando non era in casa, li ho studiati per ore di nascosto e alla fine ho scoperto tutto della mia malattia: era grave, molto rara e col tempo avrebbe portato il mio cuore a non funzionare più, l’unica soluzione era il trapianto. Per questo non vedevo l’ora di entrare in quella lista d’attesa.” Mentre Giorgia passa in rassegna libri, Internet ed enciclopedie per imparare quanto più possibile della sua patologia, i suoi genitori prendono tempo, dicendole che i medici stanno facendo ulteriori analisi per capire meglio come intervenire: “Sapevo benissimo che era una bugia. Il fatto è che non sapevano come dirmelo e questo loro silenzio mi faceva arrabbiare moltissimo, perché ormai avevo capito che ogni giorno che perdevamo era prezioso.” “Era giugno quando tornammo a Roma per la successiva visita di controllo e trovai pronti i documenti per entrare in lista d’attesa per il trapianto.” Ogni mattina si sveglia pregando che quello possa essere il giorno della sua rinascita, lei lo definisce così, e dice di essere rinata la notte tra il 12 e il 13 agosto 2005: “Era la festa di compleanno del mio cuginetto, c’era tutta la famiglia riunita ed eravamo affamati perché il cibo era in ritardo clamoroso; per una coincidenza il buffet arrivò insieme alla chiamata da Roma, stavo finalmente addentando la mia pizza quando mio padre mi bloccò: “Giorgia mettila giù, ci hanno telefonato dal Bambin Gesù, dobbiamo andare”. “Mi guardai intorno, vidi gli sguardi agitati dei miei parenti: chi era incredulo, chi preoccupato, chi terrorizzato, mentre dall’altra parte c’erano i bambini piccoli che ignari di tutto continuavano a ridere e giocare. Andammo subito a casa a prendere le valigie e una pattuglia della Polizia Stradale ci portò a tutta velocità all’aeroporto di Brindisi. In macchina ero felice, cantavo, ho chiamato i miei amici più cari e cercavo di trasmettere ottimismo ai miei genitori. Arrivati in aeroporto un poliziotto mi prese da parte, infastidito dal mio atteggiamento: ‘Ma perché ti comporti così? Non hai neanche un minimo di rispetto per tuo padre, che sta per andare a fare un intervento così importate?’. Aveva un’espressione incredula quando gli spiegai che il trapianto dovevo farlo io.” Una volta in ospedale, mentre la preparano per l’intervento, Giorgia ripensa a quante cose sono accadute in quel periodo. In appena sette mesi la sua vita è radicalmente cambiata: fino a poco tempo prima è un’adolescente come tante, dal giorno del suo svenimento poco per volta tutto cambia: gli ospedali, la sua famiglia preoccupata come mai prima, il suo corpo che un po’ alla volta si debilita fino ad arrivare al punto di non riuscire nemmeno ad allacciarsi le scarpe da sola. “Mio fratello mi è stato vicino in ogni istante, la mia famiglia e i miei amici non mi hanno mai lasciata sola: è anche da loro che ho tratto la mia forza. In quei mesi ho imparato che è nei momenti difficili che capisci realmente come sono fatte le persone che ti circondano. Ho realizzato che ne ho sopravvalutate diverse. Ho capito chi sta davvero dalla mia parte. Ho scoperto chi è capace di voler bene e chi no. E’ una lezione che mi è servita molto”. E’ passata la mezzanotte, ormai Giorgia, lavata, depilata e completamente disinfettata, aspetta solo la sala operatoria e inganna l’attesa giocando a carte con suo fratello; le hanno appena fatto un prelievo, ma quasi non se n’è accorta: “Niente mi faceva più paura. Nemmeno gli aghi! Erano accadute in poco tempo così tante cose che mi sentivo invulnerabile, sapevo di poter superare qualsiasi ostacolo e non solo quella sera ma per il resto della mia vita”. Quella notte d’agosto, grazie alla famiglia di Michele, il suo donatore e all’impegno dei medici, l’intervento va benissimo. Nonostante un’emorragia e un rigetto, Giorgia supera brillantemente il decorso post-operatorio e nel giro di poche settimane è di nuovo a casa circondata da tutta la sua famiglia e dagli amici più cari. Da allora non ha mai smesso di sentirsi profondamente riconoscente verso la vita: “Quando passi da un’esperienza che ti fa provare il rischio di non svegliarti il giorno dopo o di non arrivare al mese seguente, apprezzi la vita in ogni sfumatura. Un milione di piccole cose prima invisibili per me ora sono fonte di felicità. Aprire gli occhi la mattina mi fa sentire la ragazza più fortunata del mondo”. E tutto grazie a Michele ed alla sua famiglia. Giorgia Dipaola, trapiantata di cuore a 15 anni. Visitate il nostro sito: www.aidotrezzanosn.weebly.com e aiutateci a informare! Quinto che... Legge O gni venerdì cultura e aperitivo... tre incontri per conoscere e approfondire alcune caratteristiche della nostra città, di ieri, di oggi, di sempre. Il prossimo incontro sarà venerdì 6 marzo ore 18. Anna Bonalumi parlerà del Sogno di una città sull’acqua. Saranno proiettate fotografie su grande schermo e parleranno delle vie d’acqua della città. Prenotazione consigliata: Anna Bonalumi 349.6765028 oppure Giuseppe Gotti 340.5525107. Mail: [email protected]. Ingresso libero, eventuali offerte saranno tutte devolute all’Associazione. Sabato 28 marzo alle ore 17 Tamara Colacicco presenterà il libro “Scoprì una notte la luna” presso l'Associazione Culturale Quinto che legge nella sede di via Ferrieri 12 a Milano in quartiere Quinto Romano. Ingresso libero. Il libro è stato letto anche dal prof. Umberto Veronesi che ne ha apprezzato l'opera. Per info: Anna Bonalumi 349.6765028 Gotti Giuseppe 340.5525107 e-mail [email protected] Via A. Mosca 12 – 20152 Milano Tel. 02 4563169 – Tel e Fax 02 4598906 Batterie per orologi e per macchine fotografiche, spine e prese telefoniche, puntine per giradischi, cavi di ogni tipo. Vieni a trovarci nella nostra sede della Delegazione di Baggio in Via Val d’Intelvi, 15 - Milano Tel. 02.4566710 - www.aidomilano.it e-mail: [email protected] Orari di apertura: Lunedì e giovedì dalle 18,30 alle 20 Domenica dalle 10 alle 12 Componenti elettronici di primarie marche: concessionario . Apparecchi elettromedicali: depuratori dell’aria, Magnetoterapia, biostimolatori per muscoli e cellulite, ionoforesi. Centro assistenza e vendita apparecchi Flaem Nuova, misuratori di pressione arteriosa, umidificatori per ambienti, termofori, aerosol a ultrasuoni. Meccanismi per orologi elettrici. 8 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Una città pet friendly Simona Borgatti [email protected] I l sogno di Massimiliano Morengo, proprietario di Pablo, un simpatico Beagle, è una città “a sei zampe” che sappia accogliere l’umano e il proprio pet. Da questo sogno nel 2010 è nato il progetto web “Dogfather”, che coniuga la passione di Massimiliano per i cani con le sue competenze di marketing e tecnologia. Tastando “con zampe” la città di Milano si è accorto che il capoluogo, nonostante le numerose aree cani e l’accoglienza nelle strutture commerciali e nei ristoranti, manca di parecchi servizi dedicati ai quattro zampe che tra Milano e provincia raggiungono quota 120.000. Cosa alquanto seria nella città che si sta preparando ad Expo e che dovrà ospitare migliaia di turisti, che potranno arrivare con il loro beniamino. Morengo sta realizzando “Let’s travel Dogether” una guida tecnologica interattiva in inglese – ma ci sarà anche la versione italiana – che sfruttando le applicazioni tecnologiche (web, social, mobile) metterà in rete i luoghi milanesi dedicati al mangiare, bere, dormire, shopping, Il nostro Dogfather, la scorsa estate ha fatto testare alla sua socia Josephine – finta turista – accompagnata dal testimonial Pablo, alcuni musei milanesi; la domanda è stata “Buongiorno, è possibile visitare il museo insieme al mio cane?” Ebbene, dieci strutture su dieci, hanno rimbalzato Josephine e Pablo. Ma anche la domanda “Mentre visito il museo Pablo può stare con un dog sitter?” è stata inevasa. Per Expo 2015 e per il dopo Expo, Morengo, attraverso la sua guida, sarà in grado non solo di elencare la ricetti“Enterprise” di Ilenia Costantino vità dei luoghi, cultura, eventi, parchi, servizi pub- comprensiva d’obblighi e blici… dalla prospettiva del cane divieti, ma anche di fornire senza dimenticare le esigenze del servizi: mentre ammiri il suo accompagnatore a due zampe. tramonto meneghino dalle E visto che gli amanti dei cani sono guglie del Duomo con lo assai sensibili, Morengo devolverà skyline dei nuovi grattail 4% del ricavato ad un ente bene- cieli, il tuo Fido se la spassa fico che si occupa dei cani meno con un competente dog sitfortunati. ter. E non è finita qua. L’Angolo dello “Speziee” I pidocchi Dott.ssa Roberta Radaelli [email protected] N oi generalmente associamo il nome pidocchio all’insetto che troviamo nei capelli, in realtà secondo la forma del luogo di proliferazione abbiamo il pediculus humanus capitis, quello da noi più conosciuto che vive esclusivamente nei capelli; pediculus humanus corporis, che vive sul corpo e sugli abiti ed infine il pediculus pubis che vive principalmente sul pube, detto volgarmente piattola per la forma che lo caratterizza e lo differenzia dai due precedenti. Dopo questa doverosa precisazione tratterò solo del pidocchio del capo, quell’instancabile insetto che continua a dare grattacapi, in tutti i sensi, a genitori e bambini. I pidocchi sono degli insetti grigiastri marroni, sono insetti parassiti, ciò vuol dire che per completare il loro ciclo vitale hanno bisogno proprio di noi, infatti, sono ematofagi, ovvero devono succhiare il sangue per nutrirsi e svilupparsi. Quando si accostano al capo per mangiare iniettano una soluzione anticoagulante che induce il prurito, e per questo chi è infestato si gratta. Il pidocchio, inoltre, usa il calore della testa per covare le uova, chiamate lendini, che depone a circa un cm dalla cute. Per debellare i pidocchi è necessario conoscerne il ciclo vitale dell’insetto che è costituito da quattro stadi. Il primo stadio si ha la lendine senza occhio, ovvero lo stadio in cui la lendine deposta non ha ancora sviluppato il sistema neurale. Questo si può sviluppare dal momento della deposizione a quattro giorni dopo, con la comparsa di un puntino. In questa fase, senza occhio, le lendini sono vulnerabili ai trattamenti anti pediculosi. Nel secondo stadio, ovvero lendine con “occhio”, la larva del pidocchio sta crescendo pronta a divenire ninfa. La durata di questo ciclo circa sette giorni e l’uovo si schiude, con una tempistica che varia tra i sette e i dodici giorni. In Quasi in dirittura d’arrivo la maratona per Expo 2015. Cantieri e lavori in corso – ci si augura – lasceranno presto il posto ad una fiumana di visitatori, che invaderà la città. Ma Milano, come si appresta a ricevere, oltre agli umani, gli amici a quattro zampe? Se lo sono chiesti in molti e qualcuno ha anche abbozzato un tentativo di entrare, senza fortuna, con il fidato Beagle in un museo. Ancora molto da fare: Massimiliano Morengo sta creando una guida interattiva per aiutare i proprietari di cani nella ricerca dei servizi destinati agli amici a quattro zampe. Una bell’idea in vista di Expo. Dogfather e Dogmother, due volte al mese, realizzano eventi a “sei zampe” nati dalla voglia di socia- “Inglesino” di Mario Forcherio lizzare dei proprietari. Così, nei locali milanesi che hanno aderito all’iniziativa sono nati gli happy hour, i brunch, le cene, perfino le visite ad alcune fiere come la Milano Fashion Week e il Salone del Mobile… cane e padrone sempre insieme con menù appetitosi per entrambi. Massimiliano, con queste iniziative aperte a tutti (cani di razza, meticci e di tutte le taglie) vuole aiutare i proprietari dei quattro zampe a diventare degli “umani migliori”, aiutando anche le associazioni che si battono con onore a favore dei cani meno fortunati. Un’altra delle mission di Morengo, attraverso il suo sito, è quella di orientare la scelta del cane senza farsi influenzare dagli spot e dai film: comprate un cane o, ancor meglio, prendetelo al canile, scegliendolo però in base alla vostra sensibilità, alla vostra indole e alle emozioni che vi regala appena lo vedete. Non scegliete quel cane perché è di moda. Parola di Dog&father! www.dogfather.it. FB Dogfather. Tutti i genitori ormai hanno imparato il significato di pediculosi, ovvero l’infestazione dei pidocchi. Un fastidio piuttosto diffuso tra i bambini, ma non un pericolo. Caratteristica fondamentale dei pidocchi è quella di vivere, quasi esclusivamente, sul corpo umano, poiché non possono vivere a lungo lontani dall’ospite. Il pidocchio, infatti, è un ospite specifico. Gli animali domestici non rappresentano una fonte di trasmissione per l’uomo, così come i pidocchi umani non sono trasmessi agli animali. La nostra esperta spiega come possiamo far fronte a questo problema o addirittura prevenirlo. questa fase sono decisamente più resistenti ed ecco perché il trattamento deve esse ripetuto dopo una settimana, per riuscire a colpire i nuovi nati che si schiudono con differenti tempistiche. Il terzo stadio e quelle della ninfa, ovvero il pidocchio piccolo incapace di accoppiarsi e riprodursi e rimane in questa fase per una settimana, è il momento in cui sono più vulnerabili. L’ultimo stadio è quello del pidocchio adulto, ovvero quando è capace di riprodursi e ci arriva dopo circa dieci giorni da ninfa. Quindi sommando tutto il periodo dalla deposizione delle lendini al pidocchio adulto sono passate circa tre settimane e l’insetto muore dopo cinquanta giorni. La femmina dal momento in cui diviene fertile depone da quattro o otto uova al giorno per trenta giorni, oltre duecento uova. Per essere sicuri che i trattamenti siano efficaci è bene fare il trattamento tre volte a distanza di sette giorni. Ricordiamo che le lendini vengono deposte soprattutto dietro le orecchie e alla base della testa, si presentano biancastre e sono attaccate ai capelli da una colla molto efficace. I trattamenti tradizionali fanno uso di malathion, estere fosforico efficace, ma a dosi elevate tossico e sconsigliato su bambini piccoli. Le piretrine, estratto naturale dal pire- CERCO vecchia bici da corsa anni 30, 40, 50. Prezzo da concordare. cell. 338.4284285 tro, e la permetrina, derivato sintetico del piretro, hanno una ridotta tossicità, ma non sempre efficaci. Il mio consiglio è di utilizzare prodotti naturali che non vanno ad irritare la cute delicata dei nostri bambini, esistono degli oli che soffocano gli ospiti che poi manualmente, con un pettine d’acciaio dai denti stretti, si eliminano dalla testa. Rammento che l’operazione bisogna farla per 3 volte ogni 7 giorni, lavare tutto ciò che è venuto in contatto a 60 gradi, e ciò che non si può lavare, lo si accantona per venti giorni in un sacco. La prevenzione per me è possibile, con prodotti naturali che lasciano un odore sgradevole agli insetti, sono spray che si spruzzano su capelli asciutti e sui baveri delle giacche, oppure ricordo il neem che abbiamo già trattato nei numeri addietro. Chi usa il mio preparato al neem, ormai già da un anno, è soddisfatta perché nonostante le infestazioni, non ha avuto più problemi. Sono sempre aperta a consigli e suggerimenti per i prossimi articoli. Arrivederci al prossimo articolo. Per la tua pubblicità su telefona al 333.2152427 e u n n ostro incaricato vi c ontatterà 9 Marzo 2015 Muggiano & dintorni La Redazione La Sala delle Asse presenta il “Leonardo ritrovato” Nuove tracce della mano di Leonardo restituiscono una nuova lettura della Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano, che sarà eccezionalmente riaperta al pubblico in occasione dell’avvio di Expo Milano 2015. I restauri proseguiranno dopo la chiusura dell’Esposizione ma i lavori e le novità scoperte fin qui saranno raccontati al pubblico grazie ad un progetto multimediale realizzato da Culturanuova. La Redazione [email protected] U n paesaggio. Un classico paesaggio di paese, di quelli che si trovano sugli sfondi di tante tele e tavole del Rinascimento toscano o lombardo e in molte opere di Leonardo da Vinci. Un piccolo paesaggio con poche case, rocce scoscese, una chiesa e un campanile su un cocuzzolo che somiglia a mille altri e che è simile, molto simile, a quello che si trova sullo sfondo di un’altra importante opera di Leonardo, il Cenacolo, proprio inquadrato nella finestra dietro la testa del Cristo. Un disegno che richiama in modo evidente la tecnica del genio toscano, che ritroviamo nel “non finito” di molte sue opere, come l’Adorazione dei Magi degli Uffizi. Una scoperta che preannuncia il ritrovamento di nuove porzioni pittoriche sulle altre pareti della Sala e che cambia fin d’ora la lettura complessiva di questo straordinario spazio. Non più un trompe l’oeil per dare l’illusione di trovarsi sotto una sorta di gigantesco padiglione vegetale, ma una pittura che coinvolge anche tutta l’altezza delle pareti per dare la sensazione di trovarsi all’aperto in quel giardino che alla fine del Quattrocento, all’epoca di Leonardo, doveva trovarsi all’esterno dell’edificio, protetto dalla struttura difensiva della Ghirlanda. “Un’iniziativa prestigiosa – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – che impreziosisce il palinsesto di Expo in città con un appuntamento imperdibile, non solo per la indiscutibile bellezza della Sala delle Asse ma anche, e soprattutto, per l’emozione che si prova nello stare al cospetto del bliche e al sostegno indispensabile dei partner privati che, stretti in alleanza, hanno saputo comprendere l’inestimabile valore scientifico e storico di questo straordinario progetto di restauro e valorizzazione e, al tempo stesso, l’importanza del ritrovamento di una pagina fondamentale della nostra storia e della nostra memoria che ha contribuito come poche altre alla costruzione della nostra identità artistica e culturale”. Dalla fine dell’Ottocento ad oggi la vicenda conservativa della Sala delle Asse è stata una storia di progressive e sorprendenti scoperte: dal momento del suo “ritrova- bile, cioè quella della volta e delle lunette, che si pensavano realizzate “su progetto” di Leonardo. Il ritrovamento del Monocromo, durante il restauro effettuato a metà degli anni Cinquanta, cambiò fortemente la percezione della Sala delle Asse spostando il baricentro dell’attenzione su quella grande ra- delle prossime sessioni di restauro che riprenderanno dopo la chiusura di Expo 2015. La complessità degli interventi di restauro, infatti, ha trasformato la Sala delle Asse in un grande cantiere, rendendola visibile solo attraverso un passaggio ridotto, ma in occasione di Expo Milano 2015 i lavori di restauro saranno sospesi e la Sala delle Asse verrà resa nuovamente accessibile grazie a un parziale disallestimento dei ponteggi che consentirà la vista del Monocromo a distanza ravvicinata. Non solo ma, per accogliere al meglio i visitatori, l’ambiente sarà valorizzato tramite un innovativo sistema multimediale realizzato da Culturanuova – anche grazie al Monocromo durante la pulitura. Copyright Comune di Milano (foto: Luca Tosi) Relatore e sottotitoli genio di Leonardo da Vinci che a Milano e in questo Castello lavorò per anni lasciando testimonianze importanti della sua opera. Un’operazione che è stato possibile realizzare grazie alla volontà e all’impegno delle istituzioni pub- mento” nel 1898 sotto diversi strati di scialbo (imbiancatura), alla scoperta del cosiddetto Monocromo durante i restauri degli anni 19541955, fino alle nuove tracce pittoriche emerse in questi mesi. Fu infatti Luca Beltrami – architetto, storico dell’arte e conservatore del Castello – il primo a scoprire, sulla scorta di due documenti dell’Archivio di Stato di Milano, che la “camera grande da le asse” nella quale “Magistro Leonardo” lavorava presso il Castello degli Sforza, era proprio quella al pianterreno della Torre nord-est, ribattezzata da allora Sala delle Asse proprio in virtù di quei fogli d’archivio. Negli ultimi anni dell’Ottocento Beltrami cercò e trovò sotto parecchi strati di scialbo il grande soffitto dipinto con i tronchi, i rami e le foglie degli alberi di gelso. A quel tempo tuttavia l’unica lettura della Sala delle Asse – complice anche il restauro “interpretativo” del pittore-restauratore Ernesto Rusca – si basava sulla sola decorazione visi- dice che spaccava la roccia, da subito attribuita unanimemente alla mano di Leonardo da Vinci. Sino ad oggi tuttavia il Monocromo è stato considerato un’opera a sé stante, deliberatamente realizzata con un solo colore, slegata dal contesto della restante decorazione. I lavori di restauro che hanno condotto alle recenti scoperte, programmati in prima istanza come necessità per preservare il Monocromo dalle infiltrazioni saline che rischiavano di danneggiarlo, hanno portato a risultati straordinari. Innanzitutto il ritrovamento sotto lo scialbo, in diversi punti delle pareti della Sala, di diverse nuove tracce di disegno (tra le quali il paesaggio di cui si accennava prima, posto sulla parete opposta a quella del Monocromo) che permettono di comprendere per la prima volta che il Monocromo non è un’opera a sé stante, come si è sempre pensato sin dagli anni Cinquanta, ma un disegno preparatorio del progetto di decorazione della Sala delle Asse, un abbozzo destinato ad essere ricoperto dal colore in un secondo momento; e che il progetto decorativo originario non si limitava alla porzione occupata attualmente dal Monocromo ma ricopriva l’intera superficie parietale della Sala. Una scoperta che dà una lettura completamente nuova della Sale delle Asse e del ruolo di Leonardo da Vinci nel progetto e che apre scenari inaspettati rispetto alla possibilità di scoprire nuove tracce della mano di Leonardo nel corso contributo di Intesa Sanpaolo – basato su proiezioni, ologrammi e illuminazione puntuale, che racconterà la storia della Sala delle Asse, il ruolo di Leonardo da Vinci e il restauro in corso a tutti coloro che la visiteranno durante il semestre dell’Esposizione Universale. Per l’inizio di Expo la Sala delle Asse sarà riaperta al pubblico nella sua nuova “veste multimediale”. L’intervento di restauro attualmente in corso in Sale delle Asse, cominciato nell’ottobre 2013, circa un anno e mezzo fa, è eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ed è diretto da Michela Palazzo della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, con la consulenza di un comitato scientifico presieduto da Claudio Salsi, Direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Storici e Musei Archeologici, e composto da eminenti personalità del mondo culturale italiano e internazionale. Sul sito www.saladelleassecastello.it, realizzato dal Politecnico di Milano con il sostegno di A2A, è possibile seguire l’andamento dei lavori di restauro, trovare informazioni e immagini sulla Sala e la sua storia, scaricare testi di approfondimento (una ricca bibliografia e documenti saranno a disposizione dei più esperti), ascoltare i “racconti multimediali” che introducono il lettore alla complessità dell’opera e che in occasione di Expo verranno perfezionati per una fruizione con smartphone e tablet. 10 Marzo 2015 Muggiano & dintorni (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) ausiliari per il solo motivo di recuperare un po’ di decoro cittadino con il sacrosanto rispetto di certe regole. In primis eliminare le soste selvagge in curve o in doppia fila con le quattro frecce accese. Il compito di queste ausiliarie, visto che sono tutte e quattro al femminile, è anche quello di un controllo dei marciapiedi sui quali succede di tutto, comprese le cacche dei cani che non vengono raccolte dai proprietari. Come pure andare nei parchi a controllare che certe regole siano rispettate. E’ vero che ci sono state alcune lamentele anche legittime, ma dovute più che altro ad un errato posizionamento, fatto a suo tempo, di parte della segnaletica per la quale ci stiamo organizzando a rimediare. Personalmente, assieme al mio assessore ed al comandante della Polizia Locale, abbiamo raccomandato alle ausiliarie un po’ di buonsenso, in particolare per le soste a tempo come quella del Sidis, ma anche tolleranza zero nei confronti delle soste selvagge. Bisogna anche capire che stiamo passando dal completo lassismo ad un minimo di ordine nel traffico cittadino, che deve tornare ad essere governabile. Io abito a Trezzano e da parecchio tempo sono costretto a respirare – in particolar modo nelle serate di venerdì e sabato – miasmi di ogni genere che vanno dalla gomma bruciata ai medicinali, ai combustibili più vari, senza riuscire a capire da dove provengano e chi le genera. Le chiedo se c’è qualche vostro rapporto o qualche indagine riguardo all’incremento dei casi di malattie legate all’inquinamento dell’aria cittadina – che, di recente, ha fatto balzare l’Italia al primo posto in Europa – e quali riscontri ha nel vostro Territorio in particolare? Non abbiamo effettuato studi particolari sulla qualità dell’aria ma, sulla base di un discorso che dura da tempo, ci siamo resi conto che bisogna trovare dei sistemi in particolare sulle due statali Vigevanesi che sono la causa principale dell’inquinamento da polveri sottili. E’ chiaro che non si può chiudere quelle due importanti arterie, ma il nostro intento è di limitare il traffico da nord a sud che attraversa tutta Trezzano. Sì, certo Sindaco. Ma la mia domanda era più specifica e riguar- dava un inquinamento colpevole, tipo quello noto da tempo degli zingari che bruciano i cavi elettrici, per estrarne il rame oppure aziende che a fine settimana hanno scarti da smaltire… Ora ho capito bene e devo ammettere che non siamo in possesso di risultati di questo genere. Gli unici dati che abbiamo sono quelli di controlli a campione, effettuati in alcune aziende dove sono state riscontrate anomalie – tipo l’uso improprio (dormitorio abusivo di extracomunitari) oppure lo sversamento in fogna di sostanze acide o dannose, residue di lavorazioni o il mancato rispetto di norme igieniche – contro le quali sono stati presi provvedimenti. Sono sicuro che continuando queste indagini troveremo anche quelle situazioni a cui faceva riferimento. Sarebbe sicuramente utile, da parte dell’Arpa, installare qualche centralina mobile per il controllo dell’aria, come si è fatto alcuni anni addietro. L’altra faccia della stessa medaglia vede (anzi… sente) un esagerato inquinamento acustico – provocato da veicoli fuori norma e che superano ad ogni ora del giorno e della notte, in particolare sulle Vigevanesi, di gran lunga i limiti di velocità imposti – che, dicevo, non fa per niente bene alla cittadinanza intera che ha il sacrosanto diritto di essere tutelata. Quali sono i provvedimenti presi a tale riguardo? Sì, è vero che il conflitto di competenza esiste. Per questa problematica esiste un conflitto di competenza con ANAS che detiene la proprietà della Vigevanese nuova 494. Qualcuno ha pensato di risolvere il problema facendo andare i veicoli a 50 km l’ora. Purtroppo è un limite che pochi rispettano anche sulle altre strade cittadine. Il tema rumore è stato trattato più che altro per quanto riguarda le barriere antirumore, a lato Tangenziale e della linea ferroviaria con risultati parzialmente soddisfacenti. Settimana prossima dovrò parlare con Serravalle, a proposito degli svincoli della Tangenziale e nel contempo esporrò anche il problema del rumore derivante dal traffico sulla Tangenziale. Incontreremo anche ANAS. Per mitigare il rumore potrebbe essere un’idea piantare delle piante o delle siepi negli spazi laterali. Inventarsi qualcosa che sia compatibile e nello stesso tempo faccia da barriera antirumore. L’ideale sarebbe tornare a possedere un’automobile per famiglia, aiutati da questa crisi che ci sta facendo ritornare coi piedi per terra facendo capire che, forse, il tenore di vita tenuto finora non corrisponde alla realtà. La cosa certa è che non finirà tanto presto. Ora, toccando un argomento alquanto spinoso, ma brutalmente reale e di incredibile attualità… Sì… dai! – mi risponde interrompendomi il mio interlocutore quasi sapesse già cosa gli voglio chiedere – Sono pronto! sieme ad una mia nota di accompagnamento trovando subito l’aiuto del Prefetto di Milano che, sin dal mio insediamento, ha dichiarato che vuole incidere anche lui stesso dopo il commissariamento e quindi non ci siamo mai fermati neanche per un momento. Proprio oggi c’è stata una conferenza stampa con l’Anci dove ho dichiarato che la risposta migliore a questi loschi individui è lavorare, lavorare, lavorare duro a testa bassa, perché solo con il lavoro nostro e con il fermento di tutte le associazioni, comitati e par- s’impegna veramente, anche quando non è messo nelle condizioni giuste per dimostrarlo. Allora sono questi gli aiuti che vi aspettate? Certo! Visto che l’affetto e la solidarietà della gente e di tante associazioni sono stati già dimostrati ampiamente. Io li ho sentiti subito dopo il buon risultato del voto ed ancor più dopo, anche se siamo ancora in luna di miele, con il dialogo intenso intrapreso con tutta la cittadinanza indistintamente e questo fermento lo dimostra – al di là di chi c’è alla guida del Municipio – e dà conferma che la maggior parte del popolo trezzanese vuole essere coinvolto nella rinascita che ci siamo prefissati. Voltare pagina con il massimo di ottimismo possibile. Questo, assieme alla consapevolezza di avere una squadra che mi aiuta e mi supporta, mi consente anche di dormire sonni tranquilli la notte. Un’ultima domanda su di un altro argomento attuale. Si fa un gran parlare dell’abolizione della provincia di Milano e della nascita della città metropolitana. Come vede questo “passaggio”? Qui il discorso sarebbe troppo lungo e quindi mi limiterei ad affermare che, di base, va bene. La città metropolitana mi piace come idea, se la vogliamo veramente attuare, come avrebbe dovuto già essere da tempo, sotto l’intento di legare l’hinterland con la città di Milano cercando, quindi, di migliorare il trasporto pubblico, trovare linee comuni per problemi uguali. Mi piace l’idea di politiche sociali, per unire la nostra gente con quella del corsichese e di Cesano Boscone in una unione d’intenti che metta d’accordo con un sistema sovracomunale. Io mi sento predisposto per questa che è una necessità e quindi vediamo come si svilupperà e come nei fatti verrà attuata. La città metropolitana va riempita di contenuti perché non diventi la provincia che cambia solo di nome. Mi ha sempre allettato la prospettiva di unire per un migliore funzionamento, oltreché un concreto risparmio. Fabio Bottero Ci parla delle minacce anonime che ha ricevuto ultimamente? Allora… Le due lettere ricevute poco prima di Natale – indirizzate a me ed alla mia Giunta – sono missive anonime che, dopo attento esame con le autorità, possiamo definire “di intimidazione preventiva” che, cioè, sono state inviate da quella zona grigia fatta di un sistema operativo mafioso di Trezzano, fatto di politica deviata, faccendieri collusi, trafficoni che fanno affari con tutti questi soggetti deviati che non guardano certamente al bene della comunità. Gli autori di queste lettere hanno voluto, secondo noi, tastare il polso ad una nuova Amministrazione comunale che finora ha cercato solo di svolgere i normali impegni istituzionali studiando alcune ipotesi per la risoluzione dei tanti gravi problemi che si sono accumulati. E’ strano, ma poi nemmeno tanto, che a qualcuno abbia già dato fastidio il nostro modo di fare. In pratica c’è qualcuno, nel nostro territorio, che non vuole assolutamente che qualcosa cambi nella gestione amministrativa e che tutto rimanga annebbiato e poco chiaro, come in troppi anni di un passato molto poco edificante per tutti. In pratica si vuole che il Comune resti spettatore inerme e non principale attore o, almeno, promotore del regolare sviluppo a favore di tutta la comunità. Due fulmini a ciel sereno che non sono minacce di morte nei miei confronti, ma minacce psicologiche per inibirci, sotto certi punti di vista, e farci preoccupare di aver commesso chissà quali illeciti per bloccare l’attività intrapresa. Sono consapevole che faremo degli errori perché chi lavora sbaglia, però sempre in buona fede. Non ci faremo intimidire con accuse che ci dipingono come i nuovi malfattori come ce ne sono stati già in passato purtroppo. Le due lettere le ho mandate in Prefettura as- rocchie che si sono risvegliate prontamente, si possono mettere all’angolo ed estromettere in modo che non facciano danni maggiori. Sento la vicinanza della gente che ci sta sostenendo e che vuole che le cose cambino veramente. Quindi cosa si aspetta di concreto dallo Stato, a seguito dell’appello fatto a mezzo stampa a Matteo Renzi? Sicuramente quello è il passo superiore dove Matteo Renzi sa già, da sindaco qual era, come trattare la questione ‘Ndrangheta a livello nazionale. Non dimentichiamoci che ci sono situazioni molto più gravi della nostra e quindi mi aspetto un’azione molto seria, di contrasto al malaffare in tutte le direzioni, ma supportata a tutti i livelli con i giusti mezzi alle Forze dell’Ordine per costruire una vera rete, che permetta di lavorare insieme con un piano formativo nazionale che coinvolga tutti i comuni. Inoltre il nostro Governo deve dimostrare che crede nel pubblico impiego e si smetta di far credere che siamo tutti fannulloni quando, invece, c’è tanto personale che Dopo aver sforato il tempo a mia disposizionee con il Sindaco Fabio Bottero, non mi resta che salutarci con la promessa di un nuovo incontro, magari subito dopo l’approvazione del bilancio comunale che darà maggiori e più sicure indicazioni sul da farsi al termine di questo periodo di assestamento post-elettorale. Non posso che ringraziarlo per la disponibilità concessa al nostro mensile, non soltanto per questa prima vera occasione ma, soprattutto, per la promessa di una collaborazione attiva ogniqualvolta i cittadini sentano il bisogno di comunicare i loro problemi e le loro aspettative. Allo stesso tempo, però, non posso fare a meno di consigliare al giovane primo cittadino di questa nostra Trezzano sul Naviglio di continuare a farsi coinvolgere dagli abitanti ponendosi, come già sta facendo, in prima persona all’ascolto ed al dialogo con loro. Magari anche con quelli che hanno smarrito la retta via ed ai quali ha già fatto capire di voler respingere, assieme a tutta la Giunta municipale, qualsiasi tipo di intimidazione o minaccia. Pisapia: solidarietà e vicinanza al Sindaco Bottero “S olidarietà al Sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero per le minacce e le intimidazioni che ha subito in questi mesi. Il suo impegno a difesa della legalità, che si unisce a quello di moltissimi altri sindaci e amministratori dei Comuni della Città Metropolitana, rappresenta un presidio importante contro i tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata. Per questo, anche per il mio ruolo di Sindaco Metropolitano, sono vicino a Fabio che può contare sul mio sostegno e su quello di chi ogni giorno contrasta con forza ogni illegalità”. Lo ha dichiarato il Sindaco Metropolitano di Milano, Giuliano Pisapia, in relazione alle recenti minacce ricevute dal Sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero. 11 Marzo 2015 Muggiano & dintorni “Natura fuori classe” alla Cavetta di Cusago biamo incominciato a pensare e a fare collegamenti. Ci siamo domandati: e se chiedessimo aiuto ad Italia Nostra? Loro gestiscono un bosco da 40 anni e l’hanno fatto proprio con i volontari. Il Bosco durante il suo quarantesimo compleanno nel settembre scorso ha lanciato la sfida per i prossimi 40 anni: attivare una vera cintura verde nella città metropolitana di Milano, partendo proprio dal Parco Agricolo Sud Milano. stro Naviglietto... Per i Visconti fu Abbiamo invitato il direttore del Mariàngeles Expòsito Peinado un’opera importante di cui sono state Bosco, Silvio Anderloni, a fare un Presidente Banca del Tempo di Cusago puntigliosamente annotate le spese. sopralluogo e anche lui è stato colSi apprende così che il nostro Navi- pito dalla bellezza del luogo, una area è di circa 9.000 metri qua- glietto è la prima roggia, in Lombar- specie di Boscoincittà in miniatura. dri ed é divisa in due parti: dia, in cui sia stata realizzata una Ci ha confermato che loro non sono nella parte nord si trova l’ingresso conca, per ovviare ai dislivelli del ter- interessati a fare la manutenzione e la capanna di legno, sede delle as- reno. Nel 1484 il Naviglietto fu do- del bosco in sé, non è nei loro scopi sociazioni, attrezzata con un pic- nato da Gian Galeazzo Maria Sforza statutari, ma sarebbero disponibili colo bar, una cucina, porticato, un alla famiglia Viscardi che poi lo ce- a guidare e formare un gruppo di orto, un frutteto; verso sud ci sono dette, nel 1533, a Massimiliano volontari che dopo qualche mese due specchi d’acqua circondati da Stampa di Soncino”. possa seguire autonomamente la manutenzione delle aree verdi nella Cavetta. Ci siamo messi all’opera e abbiamo impostato il progetto: Natura Fuori Classe - Laboratorio di formazione sulla manutenzione di aree verdi a forte valenza naturalistica presso la Cavetta di Cusago. Gli obiettivi: a) formazione specifica di un gruppo di volontari sulla manutenzione del verde, che possa fare da traino per avere sempre un gruppo attivo per gestire spazi verdi Gruppo di volontari con gli operatori di Boscoincittà (12.2.2015) estensivi ed extraurbani; b) sistemazione un boschetto, una vera e propria Forse siamo esagerati affermando delle aree verdi di pertinenza della oasi naturalistica. Ma questo luogo che circa 600 anni fa questo luogo Cavetta a costi molto contenuti, non è solo importante dal punto di era proprio l’ingresso a Cusago. oggi in un avanzato stato d’abbanvista naturalistico, è importante Oggi è un luogo “invisibile”: i frui- dono e di difficile fruizione; c) utianche da un punto di vista storico. tori sono qualche decina tra pensio- lizzare l’area come Aula Natura per Per spiegare il perché prendiamo in nati e cacciatori e la gestione del l’anno accademico 2015-16 e poter prestito le parole di Renata Schi- sito ricade sulle spalle del signor fare lezioni all’aperto con gli stusano che nel suo libro Vivi questa Aldo Laureri, un giovanotto negli denti dei diversi Istituti di Cusago terra edito nel 2008 dal Comune di anni ottanta, ma oggi ottantenne e paesi limitrofi; d) stimolare la soCusago che descrive così l’area: “La molto giovanile che con perseve- cialità tra persone interessate alla cascina Naviglietto si trova esatta- ranza, costanza e simpatia apre natura. mente nella parte finale del Naviglio tutti i giorni la Cavetta mattina e Lo scorso giovedì 29 gennaio duvoluto da Filippo Maria Visconti, per pomeriggio. Il signor Aldo ricono- rante l’incontro dedicato all’Arte recarsi da Milano a Cusago anche in sce che lui, da solo, non può gestire del verde all’interno della Rassegna nave. Perciò Naviglietto, come Palaz- tutte le aree esterne e che da circa I Giovenott... con le Muse (IV edizetta, era una delle pertinenze del 10 anni non si fa nessuna manuten- zione) Silvio Anderloni ha portato Castello. Fino a Gaggiano i duchi po- zione delle aree umide e del bo- l’esperienza decennale della getevano arrivare discendendo il Navi- schetto. stione degli spazi aperti a forte glio Grande, ma da lì bisognava Non nascondiamo che siamo rima- componente naturalistica del aprire una roggia ed ecco allora il no- sti colpiti da questo luogo e ab- Boscoincittà di Milano e ha lan- Qualche mese fa l’associazione Banca del Tempo ha scoperto un luogo molto molto particolare di Cusago: la Cavetta. Un’area naturale nei pressi della cascina Naviglietto sulla strada provinciale 162, in direzione Gaggiano. La Cavetta nasce negli anni ’80 del secolo scorso come sede dell’allora neonata associazione dei Pensionati di Cusago che ancora oggi ha in gestione quest’area di proprietà del Comune, da qualche anno condivisa anche con l’associazione Cacciatori. Mariàngeles Expòsito Peinado ci racconta la storia antica di questo luogo ed il progetto che sta venendo alla luce. L’ Cartografia storica - IGM 25000 prima metà del secolo scorso ciato la proposta di vedersi subito la settimana dopo alla Cavetta con forbici, falci, scarponi e guanti da lavoro per iniziare a lavorare sul posto. I giovedì 12, 19 e 26 febbraio con una quindicina di persone, per un primo assaggio, abbiamo iniziato ad aprire un sentiero invaso dai rovi, le vedute riscoperte sul paesaggio del Parco Agricolo Sud sono veramente eccezionali. Siamo nella fase d’attivazione di qualche canale di finanziamento dell’iniziativa e consolidamento del gruppo di volontari. Se riusciremo ad ottenere qualche finanziamento e un gruppo di circa 15/20 persone interessate, il laboratorio partirà e si svolgerà per tutto il 2015. Chiunque è benvenuto, anche occasionalmente. Le iscrizioni sono sempre aperte, basta scrivere una mail a [email protected]. 12 Marzo 2015 Muggiano & dintorni “Protagonista: altro che favola” V enerdi 20 marzo alle 18,30 – a Milano presso la Biblioteca comunale Sicilia di via Luigi Sacco n. 11 – Angela Barbieri presenterà il suo ultimo volume: Protagonista: altro che favola; Mohicani Edizioni. Il romanzo si articola come una favola scritta in chiave contemporanea: descrive l’amore attraverso gli occhi di un’aspirante principessa che conduce una vita immersa nei ritmi frenetici dell’epoca odierna, tra una carriera in ascesa e un mondo dove l’amore non è più propriamente incantato, ma disilluso e beffardo. Angela Barbieri è una giovane scrittrice romana, ha pubblicato d i v e r s e opere, tra poesia e prosa, fra cui ricordiamo: Io vado scalza, edito da Montegrappa, Fuori di cuore edito da Enrico Folci editore e il recente Il lupo è veramente cattivo edito da Città del Sole. Ha partecipato a diversi premi letterari, aggiudicandosi svariati riconoscimenti. La serata sarà condotta da Daniele Acconci, giornalista, autore di libri, appassionato d’arte e d’enogastronomia, animatore culturale. Ha diretto diverse testate nel corso della sua carriera, e ha collaborato con giornali, riviste, centri culturali e gallerie d’arte. Ha un piccolo vigneto a San Colombano al Lambro nel quale in primavera e in estate trascorre buona parte del tempo libero. Cusago: la ginnastica del miracolo N on ha niente da spartire con il movimento, faticoso e ripetitivo, della nuova generazione dei corsi per dimagrire. Niente a che vedere con la scultura del corpo o la danza estenuante che costringe ad un su e giù ininterrotto dal gradino killer della colonna vertebrale. E’ il miracolo del rilassamento e dell’arte del respiro, della distensione muscolare e della formazione di un assetto fisico che, senza traumi, raggiunge in poco tempo la sua più armonica funzionalità. Sintesi di molte filosofie, di culture diverse ma identiche nel rispetto della salute, un bene dal valore incommensurabile che tutti dovremmo imparare a preservare, questa ginnastica del miracolo attinge con buon senso ai loro fondamenti e insegna con grazia e un sorriso il giusto modo di muovere le gambe, le braccia, irrobustire gli addominali o distendere i muscoli tesi del collo. Non c’è sforzo, non c’è tensione. Tutto avviene con la misura che ognuno percepisce come propria e l’accompagnamento di una respirazione che ossigena, rilassa e sottolinea i movimenti con una cadenza sonora che sembra sintonizzarsi con il respiro della NOTIZIE FLASH terra. E allora ecco il miracolo: il corpo intuisce la nostra “simpatia”, capisce che non deve difendersi dall’imposizione di sforzi al limite del sadismo ed esprime la sua gratitudine allungandosi come non lo avevamo mai visto fare, ristabilendo poco a poco tutte le sue naturali funzionalità. Dopo quest’ora di benessere e di rimessa in forma, si è pronti ad affrontare la quotidianità con un messaggio che, poco a poco, prende la forma di un atteggiamento mentale, un nuovo modo di vivere e volersi bene. Perché anche chi non ha mai avuto occasione di avvicinare filosofie lontane dal suo mondo, capisce che adottare alcuni suggerimenti conviene e regala un benessere insperato, facile da mantenere. Ecco cosa succede nella palestra della scuola elementare di Cusago, due volte la settimana e senza fare troppo rumore. L’artefice del miracolo è Olga Kourbatova, insegnante russa di rare qualità, che ha saputo mutuare da Oriente, Occidente e dalla cultura del suo Paese un metodo facile da imparare per sentirsi meglio. Michela Cristallo, Cusago, Palestra della Scuola Elementare - Martedì e Giovedì ore 15.30-16.30. Per informazioni: Mondine di Monzoro, Onlus, Edda Barbaglia tel. 333.3308002. Castello di Cusago P ubblicati i risultati della VII edizione del Censimento nazionale “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI, Fondo Ambiente Italiano. In quest’edizione, dagli esiti sorprendenti per la grande partecipazione di appassionati che hanno voluto esprimere il proprio voto, il Castello di Cusago si è classificato al 333° posto. 15 esimo tra i luoghi della provincia di Milano. Fatto costruire da Bernabò Visconti tra i 1360 e il 1369, si dice sui resti di una fortificazione longobarda, il castello di Cusago fu abitato per lunghi periodi dal signore di Milano, che vi si trasferiva insieme alla sua corte per sfuggire alle periodiche epidemie che colpivano la città e per cacciare, nei fitti ed estesi boschi che circondavano il paese, cinghiali, cervi, daini, e uccelli di diverse specie. La struttura è in linea con il suo scopo residenziale e non difensivo: è, infatti, privo di fossato ma dotato di portone a saracinesca e di un’unica torre di guardia centrale, mentre manca di torri angolari. Anche i successori di Bernabò, Gian Galeazzo e Giovanni Maria, soggiornarono diverse volte a Cusago tra il XIV e il XV secolo, ma il vero sviluppo si ebbe con Filippo Maria Visconti a metà del XV secolo, che ampliò il castello e realizzò il Naviglietto, che collegava Cusago al Naviglio Grande allaltezza di Gaggiano e permetteva di raggiungere Cusago da Milano esclusivamente via acqua. Dopo un lungo periodo di decadenza seguito alla morte dell’ultimo Visconti, durante il quale un edificio non lontano dal castello, la cascina Pallazzetta, fu addirittura destinato a lazzaretto durante un’epidemia di peste, Cusago risorse per volontà di Ludovico il Moro e sua moglie Beatrice d’Este. Tra il 1485 e il 1490 il palazzo fu ricostruito e ampliato nella forma attuale e ospitò anche ambasciatori e ospiti illustri. Da Cusago il Duca impartiva i suoi ordini e si dedicava a battute di caccia e di pesca, nell’ampio bosco che si estendeva fino al Ticino. Durante la dominazione francese e quella spagnola riprese il declino del castello fino a che nel 1525 Francesco II Sforza, per fronteggiare le ingenti spese richieste dalle continue l’ambito del ricorso d’alcune categorie di taxi contro il numero unico”. Il nuovo sistema consentirà di smistare le richieste di taxi, individuando i veicoli più vicini per consentire un servizio più efficiente per i clienti. L’istituzione del numero unico permetterà inoltre di superare l’utilizzo delle colonnine telefoniche nelle aree di sosta dei taxi, consentendo una gestione delle chiamate più rapida. L’affidamento del servizio a Fastweb avrà una durata di 5 anni e comprenderà la realizzazione del software, la sua gestione e l’implementazione. I vincitori del concorso “Schermo ai giovani!” A Il Castello di Cusago guerre, cedette il castello e gran parte delle terre circostanti al banchiere milanese Massimiliano Stampa, successivamente nominato marchese di Soncino. L’ultimo marchese di Soncino, morendo senza eredi, lasciò in eredità il castello ad una nobile Casati di cui era padrino. Il castello passò quindi, negli anni sessanta, all’immobiliare Coriasco ed ultimamente è stato acquisito da un gruppo di privati, con l’impegno di compiere i necessari restauri e quindi trovare una destinazione d’uso adeguata, al suo antico splendore. Milano: assegnato il bando per numero unico taxi S l cinema teatro Cristallo di Cesano Boscone, una delle sale più attive della diocesi di Milano ed eccellenza sul territorio per le proposte culturali e la ricca programmazione, lo scorso 13 febbraio sono stati premiati i 3 vincitori del concorso “Schermo ai giovani!”, indetto dall’Associazione Centro Culturale Città Viva con il contributo di Fondazione Cariplo e di cui abbiamo parlato su questo mensile nei mesi scorsi. La premiazione si è svolta nell’intervallo del film “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi, ambientato tra la neve dei 1800 metri dell’altopiano di Asiago e che racconta un fatto reale vissuto in trincea durante la prima guerra mondiale. Presenti alla premiazione, oltre alla stampa locale, anche il Sindaco di Cesano Boscone, Simone Negri, molto sensibile alle tematiche dei giovani e don Gianluca Bernardini, referente delle Sale della Comunità della diocesi di Milano. I vincitori del concorso, valutati da una commissione per la loro peculiarità e con una vera passione per il cinema, sono: Andrea Lazzaron di Settimo Milanese e due giovani di Cesano Boscone, Fabio Bresciani e Luca Penna. Il premio consiste in un corso di formazione in fase d’elaborazione, sotto la guida di alcuni docenti universitari, per affinare le conoscenze e le strategie d’ideazione e conduzione di una rassegna di cineforum per i giovani al Cristallo e nel mese di settembre i vincitori visiteranno il Festival del Cinema di Venezia, appuntamento importante per i professionisti del settore. Dovranno ideare e condurre una rassegna di cineforum per i giovani. Diamo spazio quindi alle giovani speranze per un degno passaggio di testimone per il futuro. arà Fastweb a realizzare il software che consentirà l’attivazione del numero unico per i taxi. L’azienda, infatti, è risultata vincitrice della gara a evidenza pubblica lanciata dal Comune di Milano lo scorso luglio, per la quale erano pervenute quattro manifestazioni d’interesse. “Con il numero unico realizziamo un importante obiettivo, andando ad offrire un servizio davvero competitivo ed efficiente ai cittadini e a chi verrà a visitare Milano per Expo 2015 – ha commentato l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran –. Siamo convinti, infatti, che il servizio possa partire entro maggio, così come indicato dal Consiglio di Stato, che ha dato raDa sinistra: i tre vincitori del concorso con Salvatore Indino gione al Comune (foto: Enea Pieraccini) di Milano nel- VENDESI in Muggiano bilocale con orto e posto auto. Vero affare! Classe energetica “G” Telefonare: 02.4599681 13 Marzo 2015 Muggiano & dintorni AICS Olmi intitolato a Sandro Pertini C onfermata dall’Amministrazione comunale milanese, dopo la proposta del Consiglio di Zona 7, la dedica all’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini del centro sportivo comunale Aics Olmi di via Mosca, con una targa che, nel 25° anno dalla sua scomparsa, lo ricorderà con queste parole: “Partigiano, Presidente della Camera e poi della Repubblica, il più amato dagli italiani per la sua schiettezza, il suo rigore morale e la sua capacità di condividere sinceramente con i propri connazionali i momenti più tristi e quelli più felici, comprese le imprese sportive che ci hanno fatto sentire più uniti”. Lo ha deciso la Giunta di Palazzo Marino, recependo l’indicazione proveniente dai cittadini del quartiere Olmi e condivisa con la Zona 7, attraverso un percorso di partecipazione popolare che rappresenta una vera e propria novità per Milano. La maggior parte dei centri sportivi cittadini, infatti, non hanno un proprio nome, ma vengono identificati con il concessionario che li gestisce: nel caso dell’impianto di via Mosca 67 si tratta, appunto, della Società cooperativa sportiva dilettantistica Aics Olmi. Proprio in merito all’intitolazione dei centri sportivi, il Consiglio di Zona 7 ha voluto promuovere percorsi di partecipazione popolare, per coinvolgere direttamente i cittadini nella scelta delle personalità del mondo dello sport e, più in generale, della vita pubblica, maggiormente meritevoli del riconoscimento. Per la struttura di via Mosca, i protagonisti sono stati i numerosi partecipanti al torneo di calcio Sandro Pertini, organizzato dalla Zona con sette società sportive del territorio: in quell’occasione, l’8 dicembre scorso, è stata approvata per acclamazione la proposta del concessionario Aics Olmi di intitolare l’impianto alla memoria dell’ex Capo dello Stato Sandro Pertini. tini ed Il Quaderno di Madrid, un libro che aiuta le associazioni… Come Dulce Chacon, l’autore Domenico Del Coco, narra e intreccia storia e finzione. Nel romanzo d’esordio – presso la casa editrice Gilgamesh – Del Lucio Fontana del Museo del Novecento e il riorati che il tempo inesorabilmente ha sgre- Coco usa uno stile asciutto, tagliente come neon con la scritta “Klein Fontana” sulla fac- tolato oppure una Milano nuova abbellita da un pezzo di vetro, forte e semplice quasi glicine e roseti rigogliosi di fiori. Non man- come un fulmine a ciel sereno. ciata dell’Arengario dalle 18.30 alle 19.30. La città intera è stata invitata a partecipare cano opere dedicate a personaggi noti del Da al via personaggi che potrebbero essere allo spegnimento delle luci, soprattutto tra le passato oppure il tema degli animali, sempre esistiti e credibilità alla storia. Ogni perso18.29 e le 18.34: a quell’ora, infatti, Samantha molto frequenti sono cani o piccoli gattini. naggio potrebbe essere realmente un repubCristoforetti, astronauta dell’Esa e capitano Ottimo è l’equilibrio coloristico e splendidi blicano che ha lottato per la ricerca della democrazia. Personaggi veri, sinceri, che dell’Aeronautica Militare, in orbita per conto sono i temi da lui trattati. dell’ASI, ha cercato di fotografare l’Italia il- All’inaugurazione erano presenti appassio- danno vita a una storia ma anche alla Storia. luminata di meno dalla Stazione Spaziale nati della cultura che hanno molto apprez- Non è solo narrazione. È un viaggio nella Internazionale per dimostrare i risultati zata la mostra con relativi commenti che Storia con gli occhi di giovani repubblicani sono stati fatti dai presenti agli artisti ine- che lottano, sperano, soffrono e combattono, dell’operazione M’illumino di Meno. Milano pensa al risparmio energetico non rente le opere esposte, cosa che ha molto gra- ma anche con gli occhi di uno studente che si accinge a scoprire orrori di una guerra frasolo in quest’occasione, ma ogni giorno tificato gli autori. tricida che lasciò oltre un milione di morti. dell’anno. Ha, infatti, superato quota 73% Nella prima parte è romanzata la Guerra Cil’attività di sostituzione dell’illuminazione vile Spagnola suscitando diverse domande pubblica tradizionale con le luci a led, pari a al lettore mentre nella seconda parte il proquasi 100 mila interventi. Entro agosto 2015 tagonista, uno studente italiano, facendo una Milano sarà, insieme a Copenhagen, Stoctesi sulla guerra civile e con in mano un quacolma e Oslo, la prima città europea da più derno appartenuto ad un repubblicano, avrà di un milione di abitanti completamente illuminata a luci a basso consumo. a fisarmonica elettronica del maestro una storia d’amore ambientata ai giorni noLa tecnologia led, riconosciuta anche dal Sergio Scappini protagonista ad Albai- stri in una Spagna democratica. premio Nobel per la fisica assegnato nel rate. Musicista di fama internazionale Sergio L’autore Domenico Del Coco scrive per 2014 ai suoi inventori, consente di ridurre i Scappini, ordinario presso il conservatorio hobby. Il libro selezionato dalla Casa Ediconsumi elettrici del 52%, le emissioni di “G. Verdi“ di Milano, si è esibito, oltre che in trice Gilgamesh Edizioni è uscito ad ottoC02 di 23.000 tonnellate, e i costi per l’illu- prestigiosi teatri italiani, come la Scala di Mi- bre 2014 in formato e-book e quindi minazione di Milano di 13 milioni l’anno. lano, su palcoscenici internazionali, come so- scaricabile al prezzo di 3,99 euro presso laLe luci a basso consumo garantiscono lista e con orchestre, in importanti stagioni feltrinelli.it, ibs.it, inmondadori.it e libreriauniversitaria.it come PDF o e-book. Il uguale efficienza rispetto alle tradizionali concertistiche. ricavato del libro sarà lampade ma con un migliore orientamento donato in parte in benedel fascio luminoso. Hanno inoltre un ciclo ficenza ad alcune assodi vita molto più lungo rispetto a quelle traciazioni presenti sul dizionali (fino a 5 volte di più), consentendo territorio di Cesano Bodi ridurre drasticamente le attività di sostiscone. tuzione dei corpi illuminanti. Alla domanda come mai A2a ha lanciato pochi giorni fa il sito questa scelta Domenico http://illuminiamo.a2a.eu e l’applicazione risponde che “è per me mobile “IlluminiAMO”, dove chiunque può una grande gioia essere monitorare in tempo reale l’avanzamento stato pubblicato non a dell’attività di sostituzione delle luci in città mie spese. Per tanto rie segnalare eventuali disservizi. nunciare ad una parte del ricavato per sorreggere associazioni che aiutano il prossimo è una bella soddisfazione”. Il libro riceverà a marzo il riconoscimento da parte di Aido/Admo. L’aspetto resso la Biblioteca di Baggio in via Pipositivo di questo libro è stoia sabato 7 febbraio 2015, Gennaro innanzitutto una tematica Montanaro presidente dell’Associazione sempre attuale. Leggendo Il fisarmonicista Sergio Scappini Amici del Quadrato di Muggiano, ha presenil libro, soprattutto la tato la mostra di due artisti: Diiana Selena e prima parte possiamo notare che purtroppo La sera di sabato 21 marzo 2015, alle ore 21, Nicola Rizzo. La mostra è proseguita fino a sabato 21 febbraio. Due artisti molto bravi l’associazione L’Airone a.s.c. di Albairate lo la guerra non è cambiata nei corsi dei secoli che sanno molto bene interpretare il concetto presenterà al teatro San Luigi, piazza don ma anzi è peggiorata nella sua brutalità. In Bonati 2, in concerto speciale con un reper- secondo luogo, acquistando legalmente il artistico. Diiana Selena dopo una parentesi del figu- torio brillante e variegato di brani classici, li- libro, si fa beneficenza e in terzo la comodità di scaricare il libro direttamente da casa rativo approda ad una propria sintesi della rici e popolari. pittura astratta surreale. Diiana dipinge l’es- Contributo di 10 euro presso l’edicola di senza doverlo prenotare in libreria facilita la lettura immediata. Andrea in via del Parco 3 ad Albairate, dal senza del colore, attraverso la sua creatività escono forme concrete in una sintonia di 13 marzo, ed al botteghino del teatro prima L’autore è considerato l’erede di Margaret segni e movimenti sinuosi delle linee com- dello spettacolo. Per informazioni telefo- Mazzantini (celebre per i libri come Non ti muovere, Venuto al Mondo) per il suo stile pletati da zampilli di colore che gradata- nare al n. 328.9031865. di scrittura. Pur essendo un giovane ha acmente vanno a fondersi, mentre altri quisito uno stile di scrittura ricco di candore s’intersecano nella dissolvenza. In questo e una profondità che fanno emozionare. Siconnubio di stretta relazione tra le cose si curamente il suo miglior romanzo. creano delle evanescenze di fondo che porIl Quaderno di Madrid è un’opera elegante, tano però ben in evidenza la fase dei primi raffinata, straordinariamente intelligente che piani. Ella esprime i più vivi sentimenti facrea un’atmosfera psicologica affascinante. cendo sì che attraverso il suo tratteggio e l’ottima coloristica crea opere di grande inari amici della Redazione, sono felice Non lascia il lettore un momento per respirare, perché desideroso di scoprire la vicenda teresse artistico. Bene sono le mescole di di presentarvi un giovane scrittore colori che si fondono in un chiaro e scuro emergente, ormai al suo terzo libro, che, fino alla fine e già dalle prime pagine il letben dosato. come me, dona parte del suo tempo, ope- tore è contagiato dalla lettura. Nicola Rizzo, nella sua espressione artistica rando nel nostro gruppo di Protezione Ciesprime i concetti della pittura materica cre- vile di Cesano Boscone. Domenico Del ando nelle sue tele magiche apparizioni e Coco, oltre che fare parte del gruppo si desintonie di vecchia Milano: risalta il disfaci- dica all’insegnamento della nostra lingua mento strutturale di mura di mattoni dete- per coloro che, arrivando da altri paesi, hanno la necessità di integrarsi nel più breve tempo possibile. Grande altruismo e spiccate doti umane danno l’immagine perfetta di un giovane a trecentosessanta gradi, di cui in futuro sentiremo parlare.” Questo il testo del messaggio che Antonio Zanghi ha fatto pervenire in Redazione e di seguito la presentazione del giovane autore. Domenico Del Coco l’erede di Gennaro Montanaro presenta i due artisti e le loro opere Margaret Mazzan- NOTIZIE FLASH Sergio Scappini in concerto L Mostra Diiana Selena e Nicola Rizzo P Sandro Pertini con l’immancabile pipa “Intitoliamo un nostro impianto sportivo a Sandro Pertini – ha commentato l’assessora allo Sport Chiara Bisconti –. E’ un gesto che aumenta il valore di tutta la città, credo che la Zona 7 abbia preso un’ottima decisione”. L’impianto di via Mosca 67, con una superficie di 34 mila metri quadrati, è costituito da ben sei campi da calcio in erba sintetica e naturale, anche illuminati, e da una tribuna scoperta: due campi sono per il calcio a 11, uno per il calcio a 7 e tre per il calcio a 5, uno dei quali è copribile con pallone pressostatico. Sandro Pertini, nato a Stella il 25 settembre 1896, morto a Roma il 24 febbraio 1990, è ricordato nella storia d’Italia per la sua esperienza da partigiano, per aver fatto parte dell’Assemblea Costituente della Repubblica e per essere stato deputato, Presidente della Camera, Capo dello Stato dal 1978 al 1985. Ha caratterizzato il proprio mandato con una forte partecipazione agli eventi pubblici – tragici e non – che hanno catalizzato l’attenzione dell’intero Paese: dal terremoto in Irpinia del 1980 e dall’incidente di Vermicino del 1981 alla vittoria degli Azzurri ai Mondiali di calcio del 1982. Giornata del risparmio energetico I l 13 febbraio è stata la giornata dedicata al risparmio energetico lanciata per la prima volta nel 2005 dalla trasmissione di Radio2 “Caterpillar”. Anche il Comune di Milano ha partecipato all’iniziativa, spegnendo simbolicamente le luci della facciata sud del Castello Sforzesco tra le 18.30 e le 18.45, grazie alla collaborazione con A2a, oltre al neon di Il quaderno di Madrid “C 14 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Concerto Fabius Constable & Celtic Harp Orchestra L a Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus organizza, in occasione della tradizionale Festa di San Patrizio, patrono d’Irlanda, il prossimo 17 marzo alle ore 21 nella Basilica di San Lorenzo Milano, un suggestivo concerto con la più grande orchestra stabile di arpe celtiche del mondo, a favore di Kay Saint Simon nuovo progetto per bambini disabili in Haiti, di cui da oltre 20 anni si occupa la volontaria irlandese Gena Heragty. Ad esibirsi nell’antica Basilica di San Lorenzo Maggiore a Milano sarà la Celtic Harp Orchestra, oltre 20 Arpe guidate da Fabius Constable, arpista d’eccezionale talento e di fama mondiale, che ha fondato e diretto l’Orchestra stessa nei teatri più importanti d’Italia e del mondo. DeSidera, dalle stelle: gli spettacoli della Celtic Harp Orchestra sono un viaggio, nella storia e tra le storie, che coinvolge il pubblico in un’onda sonora e luminosa. Le note saranno accompagnate dalle intense emozioni visive delle luci che sorgeranno tra le tante corde d’arpa e che danzeranno con le note. L’Orchestra, che dona questa serata per i bambini di Haiti, spazierà dai classici della tradizione celtica alla musica classica, dai ritmi danzanti delle gighe irlandesi alle cantate medioevali, dal jazz allo stile barocco. L’intero ricavato del concerto sarà devoluto al progetto della Fondazione “Kay St Simon” in Haiti, centro di accoglienza e riabilitazione per 12 bambini disabili con handicap fisici e psichici permanentemente abbandonati dalle loro famiglie. NOTIZIE FLASH muore prima dei 5 anni, 1 su 2 non va a scuola, con 3 Case orfanotrofio, 3 ospedali, 32 scuole di strada, 2 centri per bambini disabili, il centro produttivo e di formazione professionale Francisville – città dei mestieri, ricostruzione di case per centinaia di famiglie. La Celtic Harp Orchestra nasce e si esibisce dapprima nel circuito dei festival di musica Folk e Celtica, suonando in tutta Italia, oltre che in Grecia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Inghilterra e Irlanda. Per via dell’unicità e dell’incredibile impatto sonoro del suo organico, la sua formazione è stata immediatamente apprezzata dal pubblico e dalla critica europea e internazionale (concerti anche in Giappone, Cina, India, Corea del Sud). 1.000 abbonamenti ATM per disoccupati e precari S Milano: iscrizioni a nidi e materne D al 3 al 31 marzo sarà possibile presentare le domande di iscrizione ai nidi e alle scuole d’infanzia del Comune di Milano per l’anno educativo 2015/2016. Palazzo Marino ha pubblicato il 23 febbraio, sul sito www.comune.milano.it (Come fare per > Educazione e Istruzione > Nidi d’infanzia o Scuole dell’infanzia>accesso e graduatorie) le procedure per l’iscrizione e i criteri per la formazione delle graduatorie. Complessivamente, sono circa 33 mila i posti messi a disposizione dal Comune di Milano nei nidi e nelle materne, come lo scorso anno. “Confermiamo i criteri per la formazione delle graduatorie, definiti l’anno scorso dall’Amministrazione insieme ai rappresentanti dei genitori – ha spiegato l’assessore all’Educazione Francesco Cappelli –. Questi tengono in considerazione le diverse situazioni familiari, riservando particolare attenzione, nell’attribuzione dei punteggi, ai genitori che recentemente hanno perso il lavoro e alla presenza di altri fratelli o sorelle iscritti nei servizi all’infanzia comunali o convenzionati e nelle scuole primarie pubbliche”. Le iscrizioni, così come accade dall’anno scolastico 2005/06, avvengono online, sul portale del Comune, tramite un apposito percorso: ‘Iscrizioni 2015 – Servizi all’Infanzia’. Inoltre, per chi non ha la possibilità di accedere alle iscrizioni via web, è prevista la raccolta delle iscrizioni in alcuni sportelli in città, prenotando un appuntamento al centralino del Comune 02.02.02 (attivo dalle ore 8 alle ore 20, dal lunedì al sabato). Le prenotazioni telefoniche sono raccolte da lunedì 2 marzo a sabato 14 marzo. Non possono utilizzare la procedura online le famiglie che hanno in corso un trasferimento di residenza da altro Comune e quelle che devono iscrivere al nido un bambino non ancora nato. È importante ricordare che l’ordine cronologico di presentazione delle domande non costituisce in alcun modo un titolo di priorità nella formazione delle graduatorie. ono on line dal 17 febbraio, sul sito www.comune.milano.it, tutte le informazioni per richiedere i 1000 abbonamenti urbani annuali gratuiti Atm, che l’assessorato alle Politiche per il Lavoro del Comune di Milano mette a disposizione di disoccupati e giovani precari. Il 5 marzo saranno aperte le prenotazioni per presentare le domande. “Abbiamo stanziato nuove risorse per riproporre ‘Milano Viaggia con te’, un’iniziativa del Comune molto apprezzata dai cittadini – ha spiegato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani – crediamo sia un piccolo, ma significativo aiuto per coloro che hanno perso il lavoro o vivono in particolari situazioni di precarietà. In un’ottica di equità, abbiamo deciso di destinare le risorse in maniera prioritaria a chi non è riuscito a ricevere l’agevolazione lo scorso anno”. I requisiti per accedere al bando sono la residenza a Milano per i cittadini italiani, l’attestato d’iscrizione anagrafica al Comune di Milano per i cittadini europei e, per i cittadini extraeuropei, l’essere in regola con il permesso di soggiorno. Per i disoccupati è necessario essere in possesso della certificazione dello stato occupazionale rilan risposta alle numerose polemiche sollesciata dal Centro per l’impiego vate nei mesi scorsi in merito al progetto della Provincia in via Strozzi, di Cascina Linterno, l’Amministrazione coche dimostri lo stato di disoccupazione antecedente al 5 marzo munale milanese ha diffuso un comunicato 2015. Potranno far richiesta stampa in cui si precisa la legittimità del prodell’abbonamento gratuito getto. “Il Comune di Milano ha avviato i laanche i precari tra i 18 e i 35 vori per la messa in sicurezza e il recupero di anni, con contratti di lavoro a Cascina Linterno, in base ad un progetto fitempo determinato, a progetto, nanziato dalla Fondazione Cariplo d’indidi inserimento, di apprendistato scutibile valore culturale, di trasparente e o titolari di borse di dottorato condivisa elaborazione. La proposta di risauniversitarie, assegni di ricerca namento e valorizzazione, predisposta alla o assimilabili, con un reddito luce dell’approfondita ricerca svolta dal Politecnico di Milano sotto la guida di profesIsee inferiore o uguale a 20 mila euro. Dalle ore 12 sino alle ore 18 di giovedì 5 sionisti di fama internazionale, è stata marzo si potrà procedere alla prenotazione verificata e valutata più volte positivamente per la presentazione della domanda: basterà dalla Soprintendenza, sia per quanto ricollegarsi a http:// numeroPLO.comune.milano.it, anche da smartphone o tablet, inserendo nome, cognome, codice fiscale, indirizzo e-mail e la tipologia di stato occupazionale con cui si partecipa, ovvero se si è disoccupati o precari. Entro 24 ore si riceverà una mail con il numero di prenotazione, oltre a tutte indicazioni sulla procedura da seguire e le date per l’invio della domanda di partecipazione al bando. Il bando è rivolto a coloro che non hanno già ricevuto l’abbonamento Atm gratuito grazie all’edizione 2014 di Cascina Linterno vista dall’alto ‘Viaggia con te’. guarda la messa in sicurezza della struttura, sia per quanto concerne le tecniche di recupero e conservazione del patrimonio artistico esistente, affreschi compresi”. Lo comunica l’assessorato all’Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura del Comune di Milano. “Francesco Petrarca – spiega l’assessorato – è una parte della storia della cascina, ma non esaurisce il patrimonio di ricchezze architettoniche e culturali della stessa, che rappresenta una risorsa unica per la ricostruzione del paesaggio agricolo tipico della storia cittadina e per la memoria della sua identità rurale. Per questo, in collaborazione con il Fai e con l’unica e vera Associazione Amici della Cascina – che da lungo tempo ne garantisce il presidio e la cura – il Comune sta predisponendo una proposta di gestione. La Cascina Linterno deve diventare uno spazio di conoscenza, ma anche d’incontro e di condivisione di pratiche antiche che fondano le proprie radici nella storia agricola di Milano. Tutto il percorso d’elaborazione del progetto di recupero e di gestione è avvenuto nel pieno rispetto della normativa. Chiunque sostenga il contrario, mente. L’Amministrazione ha già trovato conferma in tutte le sedi competenti dell’assoluta legittimità del suo operato”. Michela Palestra: presidente del Parco Agricolo Sud L’ abolizione della provincia di Milano ha avuto come conseguenza anche il passaggio di consegna alla Città Metropolitana della gestione del Parco Agricolo Sud Milano. A presiedere il Parco Agricolo Sud Milano per i prossimi cinque anni sarà un sindaco Extra parco, ovvero Michela Palestra, prima cittadina di Arese. D’altro canto, la neo costituita città metropolitana presuppone una visione più allargata e omogenea dei territori e quindi – per quanto fuori luogo – la sindaca potrebbe prendere a cuore la grande area protetta. Linterno: progetto legittimo I Gena Heragty, irlandese, come volontaria di NPH, da 20 anni con grande dedizione ed amore coordina i programmi per i bambini disabili in Haiti, dove secondo il voudoo i bambini disabili sono ritenuti posseduti da spiriti maligni. Non esistono nel paese strutture specializzate, sostegno alle famiglie, fisioterapie e distribuzione di medicine adeguate. DeSidera: un evento per chi ama l’Irlanda e i suoi generosi abitanti, per chi ama la bella musica e per chi si augura un futuro migliore per i bambini di Haiti. Donazione minima 10 euro adulti, 5 euro bambini. Per prenotazioni: Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus, telefono 02.54122917, [email protected], www.nph-italia.org. La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo, tramite adozioni a distanza, progetti, attività di sensibilizzazione sui diritti dei bambini, volontariato e rappresenta in Italia N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli), organizzazione umanitaria internazionale, che dal 1954 salva i bambini orfani e abbandonati nelle sue case orfanotrofio ed ospedali in 9 paesi dell’America Latina. NPH è presente da 28 anni in Haiti, dove da prima del terremoto del 2010, il 70% della popolazione non ha lavoro, 1 bambino su 3 Michela Palestra È stato con un decreto datato 12 febbraio, che il sindaco Giuliano Pisapia le ha conferito la delega della presidenza del Parco, unitamente alla gestione dei servizi di rete ai Comuni per i sistemi turistico-culturali e bibliotecari. In carica da maggio del 2013, l’ingegnere quarantenne Michela Palestra si è aggiudicata la poltrona di sindaca dopo avere vinto le primarie del centrosinistra alla guida della lista civica Forum per la città (battendo il candidato del PD) e dopo avere conquistato alle elezioni amministrative il 56,1% dei voti dei cittadini di Arese. Con questa nomina si sono aperte anche le porte sul rinnovo del direttivo del Parco Agricolo Sud Milano: tre saranno i componenti scelti tra i consiglieri metropolitani. La mancanza di un nome da parte del centrodestra ha fatto slittare le designazioni all’inizio di marzo. Intanto le associazioni ambientaliste (Amici della Terra, Associazione per il Parco Sud Milano, Gaia - Animali e Ambiente, Fai Lombardia, Italia Nostra - sedi di Milano, Legambiente, Lipu, Wwf Lombardia) e degli agricoltori sono state invitate a segnalare i nominativi dei rispettivi rappresentanti nel direttivo del Parco. Auguriamo buon lavoro alla neopresidente, che speriamo sappia cogliere il valore intrinseco del nostro territorio, patrimonio agricolo, rurale e culturale della vasta area metropolitana. 15 Marzo 2015 Muggiano & dintorni SPORT & DINTORNI Sul più bello il Muggiano si blocca Viscontini Muggiano S 2 1 contro al vertice sul campo di Lampugnano e ne esce vincitore la Viscontini, ma il Muggiano non ha assolutamente merito di tornarsene a casa a mani vuote. Iniziano bene i granata e si fanno pericolosissimi dopo dieci minuto con Rocca che parte in velocità ed il portiere avversario è costretto ad una disperata uscita che gli permette di toccare la palla quel tanto che basta per deviarla a lato. Passano altri cinque minuti e Tessarin da fuori area colpisce la traversa con una conclusione sulla quale il portiere non avrebbe potuto nulla. Al 37’ il Muggiano passa meritatamente in vantaggio su rigore concesso per una trattenuta un po’ troppo “energica” ai danni di Gioia. Tessarin dal dischetto non sbaglia ed è 1 a 0. Due minuti dopo, però, arriva il pareggio della Viscontini. Un’azione confusa, sugli sviluppi di un corner, è conclusa con un tiro da fuori area che passa in mezzo ad una miriade di gambe e s’infila alle spalle di un incolpevole Panada. Quasi allo scadere del primo tempo, rocambolesco rigore a favore dei padroni di casa per un fallo commesso almeno mezzo metro fuori area (confermato anche dagli avversari). L’arbitro, veramente mediocre e per di più arrogante, non sente ragioni e la battuta dagli undici metri porta il risultato sul 2 a 1. Inutile nasconderlo ma l’episodio non solo incide sul risultato ma anche sulla serenità e concentrazione per il resto della partita. Infatti il secondo tempo è giocato in un clima di palpabile nervosismo e tensione, sia pur nella massima correttezza sportiva. La pressione del Muggiano è costante e per lunghi tratti non consente agli avversari di superare la metà campo pur concedendo, inevitabilmente, sporadiche ripartenze. Mettiamoci pure che il portiere della Viscontini ci ha messo parecchio del suo in almeno due situazioni sulle quali già si era pronti ad esultare per il gol si arriva alla fine con il risultato maturato nei primi quarantacinque minuti. Sconfitta non meritata, ma sempre sconfitta è. Fiera Muggiano L 1 4 arga vittoria del Muggiano, ma meno semplice di quanto dica il risultato. Apre le danze Savasto che, dopo cinque minuti di gioco, anticipa il portiere con un tocco al volo per l’1 a 0. Il vantaggio trovato subito “adagia” un poco i baldi giovani granata che hanno un buon dieci minuti di dormiveglia rischiando non poco su alcune palle inattive che potrebbero costare molto caro. Al 30’ danno segni di risveglio con una punizione dal limite che non so proprio come il portiere ospite riesce a togliere da sotto la traversa e, cinque minuti dopo, ottengono un rigore per un malandrino fallo di mano in area. Zanini firma il 2 a 0, risultato sul quale si chiude il primo tempo. Ripresa e tutto sembra calmo fino al 15’ quando il Fiera trova un tiraccio dalla distanza che si infila all’incrocio per il 2 a 1. Serrano le file i granata, preoccupati dalla riapertura della partita, ed al 25’ un’azione corale ed insistita consente a Savasto di controllare la palla a centro area, difenderla bene e concludere per il 3 a 1. Si sfaldano un poco i padroni di casa e Tessarin, a pochi minuti dal termine, ne approfitta per arrotondare il punteggio con una pregevole conclusione da fuori area. Muggiano Carducci C 1 2 ampo pesante e scivoloso per una partita cruciale per le ambizioni dei muggianesi e che, purtroppo, anche questa volta non riescono a portarsi a casa nulla. Nulla è compromesso ma onestamente si fa tutto più complicato dopo questa sconfitta contro un avversario diretto. Partono male i granata, che nei primi dieci minuti concedono almeno due nitide occasioni agli avversari che, paradossalmente, passano in vantaggio al 12’ con un rigore generoso (eufemismo per non dire regalato) per un lievissimo contatto di Polenghi con un avversario. Si scuote il Muggiano, ed al 19’ una bell’azione di Maietta sulla destra consente a Tessarin di ricevere la palla a centro area e di battere il portiere per il pareggio. Passano nemmeno due minuti e gli ospiti tornano ancora in vantaggio. Di- scesa sulla destra, palla a centro area ed un giocatore del Carducci, solo soletto (!) realizza il 2 a 1. Brutto colpo per il Muggiano che, purtroppo, non è la prima volta che incassa il gol subito dopo averlo realizzato. Situazione che va certamente analizzata perché non si tratta ormai più di un semplice caso. Ripresa e dopo due minuti è Zanini ad avere l’occasione del pareggio, ma la sua conclusione di testa è fuori di un niente. Continua la pressione muggianese, su di un campo sempre più pesante, con gli ospiti in evidente affanno ma, alla mezzora, proprio nel momento di maggior sforzo, i granata restano in dieci per l’espulsione di Baietti. Anche in questo caso l’arbitro ci mette del suo perché il tutto nasce da un clamoroso fallo degli ospiti non rilevato dal direttore di gara e, sugli sviluppi dell’azione, arriva l’espulsione del difensore muggianese. Ovviamente le accese protesta non servano a nulla e si ricomincia con un uomo in meno ma, nonostante questo, i granata non demordono cercando il pareggio che sembrerebbe a questo punto meritato. Pareggio che potrebbe arrivare proprio ad un mi- Maratone sociali P odismo Muggiano in tema di beneficenza in questi mesi. Tante gare dedicate al sociale, come ad Abbiategrasso, domenica 8 febbraio, 53 iscritti alla “Salamellando con l’Avis” con il Podismo Muggiano, secondo gruppo più numeroso. Gara caratterizzata da freddo e percorso “difficoltoso”, ma che ha temprato gambe e caviglie. Domenica 15 febbraio ci siamo riversati in massa (25 muggianesi) su Vittuone per la “Mezza del Castello”; bellissimo percorso tra la natura, fino ad arrivare al Castello di Cusago e tornare, 21 chilometri. Si è distinto il nostro keniano bianco: Francesco Donvito, 8° di categoria. Abbiamo chiuso febbraio con la “Marcia per l’Abbraccio”, 15 chilometri in quel di Arluno, sempre per beneficenza. CLASSIFICA Calcio 3 Categoria a Campionato 2014-15 Viscontini Carducci* Baggio Secondo Muggiano Accademia Settimo* Iris 1914 Gescal Boys Lions Milano* Fiera* Nuovo Atl. Gunners Virtus Cornaredo* Grossman** Fornari Sport 42 38 37 35 33 33 31 16 14 12 8 6 3 * Una partita in meno ** Due partite in meno nuto dalla fine, per un fallo di mano in area che frutta un rigore. Tessarin si presenta sul dischetto, breve rincorsa, e tiro alto sopra la traversa. Game over. Maurizio Baroni Siamo quasi pronti per affrontare la sfida della maratona di Milano ad aprile, le ragazze ed i ragazzi del Podismo si stanno allenando alla grande tra gioie e “dolori”; il gruppo è compatto e l’asfalto intorno al quartiere si consuma al passaggio di tante scarpe fumanti. Siamo sempre pronti ad ospitarvi nella nostra, ormai straripante famiglia, 54 atleti, un record! Come già accennato in passato, sono tante le sfide che affronteremo, dopo la Maratona di Milano, affronteremo i 26 km tra Sarnico e Lovere, ma a marzo, il 15, saremo alla “Scarpa d’oro” di Vigevano per una mezza maratona. Infine, i più pazzi del gruppo, si cimenteranno in una classica ultramaratona: i 100 km del Passatore, si partirà da Firenze e si arriverà a Faenza. Buone corse a tutti. Per informazioni: [email protected]. Giuseppe Ciappina 16 Marzo 2015 Muggiano & dintorni Mangiare bene, mangiare meglio Mangiare, sì ma come? E Cosa? Questo è il dilemma di tanta gente alla ricerca del completo benessere psico-fisico. Ogni giorno la platea di onnivori, che precedentemente ingurgitava di tutto, dalla carne al pesce, dalle uova ai latticini, lentamente ma inesorabilmente si assottiglia, si ricrede e decide di abbandonare quanto mangiava per aderire ad uno stile di vita vegetariano o addirittura vegano. E’ questo l’argomento scelto da Daniele Acconci per l’esordio sulle nostre pagine. Resta però il fatto che rinunciare magari ad una fiorentina, accompagnata da una montagna di patate arrosto, non per tutti è cosa facile! Daniele Acconci I vantaggi di un’alimentazione 100% vegetale li vediamo fin da subito nella vita di tutti i giorni: maggior energia (nel lavoro, nello sport, nello studio), minore probabilità di ammalarsi delle influenze stagionali e raffreddori vari. Potenziamento e maggior resistenza, una drastica diminuzione delle preesistenti allergie, quando non una scomparsa totale. Con un riflesso sui problemi della vita quotidiana: per le donne, diminuzione o scomparsa dei dolori mestruali, per gli uomini minor probabilità di problemi d’impotenza. Più in generale, nel caso di presenza di patologie di vario genere, si osserva una notevole dimi- Tofu cubes nuzione dei sintomi, spesso una guarigione a lungo attesa, che libera finalmente dall’obbligo di assumere costantemente farmaci. Non c’è nulla di “miracoloso” in tutto questo: accade semplicemente perché si smette di fare sistematicamente del male al nostro corpo costringendolo ad ingerire sostanze che non fanno proprio per lui... Le scelta di fondo che porta ogni anno migliaia di persone a rinunciare all’alimentazione onnivora per adottare una più rispettosa degli animali è dovuta sostanzialmente a vari fattori. Vediamone qualcuno. I motivi di una scelta vegana In primo luogo per il rispetto degli animali. Le bistecche, le costate, il filetto, le zampe, il pollo intero che giungono nei supermercati e poi finiscono cucinati nelle teglie e nei nostri forni di casa sono parti di animali allevati in cattività, tenuti in vita senza rispetto, privati di spazi per una vita decente, riempiti di vitamine e steroidi che li fanno ingrossare oltre le loro normali possibilità, fatti soffrire oltre ogni limite sia in vita che durante il trasporto per giungere ai macelli, oppure alterandone l’esistenza per produrre ad esempio latte e uova in quantità tali che normalmente non potrebbero fornire. Secondo molti nutrizionisti la carne non sarebbe un “cibo” fisiologico per il nostro organismo. Inoltre la carne in commercio è impregnata di sostanze chimiche come residuo di quelle somministrate nei mangimi o attraverso le cure preven- tive, compreso l’uso estremo di antibiotici (prassi, questa, che causa il noto pericolo dell’antibioticoresistenza). Negli animali si concentrano i pesticidi usati per la coltivazione dei vegetali che formano il loro mangime: si è stimato che negli USA l’80% dei pesticidi e fertilizzanti sia utilizzato per la coltivazione dei vegetali, destinati all’alimentazione degli animali d’allevamento. Pesticidi e fertilizzanti si ritrovano pertanto “concentrati” come residuo nella carne degli animali, quindi chi si ciba di carne è costretto ad ingerirne una quantità ben maggiore rispetto a quanto accadrebbe se consumasse direttamente i vegetali. Inoltre, negli allevamenti intensivi gli animali sono imbottiti di farmaci, per cercare di scongiurare le malattie causate dallo stress da sovraffollamento, nonché dalla loro debolezza congenita. In secondo luogo la scelta è per migliorare la propria salute, per seguire uno stile di vita che possa apportare maggior benessere al corpo e allo spirito, e per preservare l’organismo da impurità, seguendo le indicazioni di medici e oncologi che individuano nell’abuso della carne una delle cause di molti tumori. In terzo luogo significa smettere di essere complici nello sfruttamento degli animali, in tutti i settori della nostra vita. Significa smettere di uccidere animali, seppure indirettamente, poiché non lo facciamo fisicamente con le nostre mani. Significa cambiare le abitudini quotidiane per salvare delle vite. Vegani in aumento I vegani in Italia sono 600 mila secondo dati recenti, e crescono di 150 mila l’anno. Una platea di persone molto vasta ha abbracciato lo stile vegano. Stile, non dieta, perché il veganesimo è soprattutto uno stile di vita veramente animalista. Il vegano si rifiuta non solo di mangiare parti d’animali, ma anche di utilizzare vestiti, scarpe, oggetti derivati da un animale (come lana, piume, pelle, cuoio, pellicce, seta cosmetici testati su animali, ecc.) ma anche di partecipare a divertimenti ove vi sia sfruttamento o compravendita di animali. Una scelta filosofica ed etica di enorme spessore, quindi. Afferma la scrittrice Marina Berati nel suo volume “Perché Vegan”: “La scelta vegan è una scelta etica e altruistica, che ha tra i suoi effetti più diretti anche quello (utilitaristico) di darci una miglior salute e preservare l’ambiente naturale. Una scelta che rende il mondo un posto più civile, evoluto e ricco di empatia, un posto migliore in cui vivere. Questi due aspetti – il fatto che essa sia una scelta altruistica che salva la vita ad altri e che parallelamente renda migliore anche la nostra vita, quindi sia per noi un vantaggio anche dal punto di vista del nostro interesse personale – sono profondamente intrecciati tra loro e ci danno la misura di quanto Giusta sia questa scelta e uso deliberatamente la G maiuscola perché intendo questa parola nel suo significato più proprio e originario, quello legato al senso di giustizia”. Gli alimenti vegani Vista in positivo la scelta vegana significa utilizzare tutti i possibili ingredienti di origine vegetale, con i quali si possono preparare migliaia di piatti deliziosi; vestirsi con indumenti prodotti con le decine di materiali esistenti che non comportano l’uccisione di animali; avere con tutti gli animali domestici un rapporto basato sul puro affetto e altruismo, lasciando in pace gli animali selvatici. La cucina vegan ci regala una maggior varietà d’alimenti rispetto alla cucina onnivora. Si tratta di cereali, verdura, legumi, frutta, noci e semi: un tesoro enorme, un giacimento pressoché inesplorato e scarsamente impie- gato nella quotidiana cucina onnivora, fatta per lo più di carne, formaggi e uova e poco altro, se non pasta, pane e riso. Le decine di migliaia di ricette vegan disponibili sui ricettari cartacei e online presentano uno scenario molto ricco: un vero pianeta da approfondire, ricco di sorprese per il palato, che ci porta a contatto con tradizioni culinarie e alimenti dimenticati. Accanto agli ingredienti tradizionali da riscoprire, ne troviamo altri, altrettanto tradizionali, ma lontani da noi non nel tempo ma nello spa- Un piatto di Broccoli e Tofu zio, perché propri della cultura orientale, che permettono di aumentare ancora di più la varietà Il boom del vino biodinamico e naturale L ibiamo i lieti calici… Sì, ma con cosa brindiamo? E non è solo questione di vino “fermo” o “mosso”. I vini non sono tutti uguali, non è una novità. Ma forse non tutti sanno che oltre ai vitigni, alle etichette, agli invecchiamenti, alle barrique, alle bollicine, ai colori, ai trattamenti, c’è un’altra distinzione da fare. Quella tra vini naturali, vini biodinamici e vini per così dire tradizionali. Negli ultimi mesi si è assistito alla nascita di saloni ed eventi in cui si presentano vini naturali e artigianali. Ne citiamo quattro per fare un esempio, tutti svoltisi nel mese di febbraio: a Palermo, a Piacenza, a Milano e a Roma, con la partecipazione di decine di produttori. Fino a due anni fa i vini naturali e biodinamici erano confinati in un piccolo padiglione al Vinitaly di Verona, la più grande manifestazione enologica italiana. Ma erano quelli più visitati dai buyer d’oltreconfine. Ce lo confidavano alcuni espositori, commentando il deserto di alcuni padiglioni regionali, senza pubblico, ma soprattutto senza grossi compratori. Il mercato è velocemente cambiato e molte sono ora le cantine che scelgono coltivazioni biologiche o biodinamiche. Per far fronte a questa nuova esigenza, l’anno scorso è stato istituito Vinitaly Bio, che ha consentito agli operatori, buyer e consumatori internazionali di distinguere i veri vini biologici e biodinamici, certificati in conformità alle regole europee da altri prodotti che nulla hanno a che vedere con le rigide regole previste dal Regolamento Europeo 203/2012. La nuova frontiera avanza. Il vino biodinamico è la conseguenza di un’agricoltura che non utilizza fitofarmaci, che ha un uso limitato e rispettoso dei trattori, che non utilizza certe pratiche di semina. E’ un’agricoltura che usa dei preparati che innescano processi di formazione dell’humus e stimolatori delle funzioni della luce e del calore. Invece di combattere le malattie s’innescano meccanismi per creare salute, ribaltando la logica dell’agricoltura industriale moderna. Di conseguenza con i metodi biodinamici si raggiungono delle espressioni di maturità della frutta che sono legate strettamente alla mineralità della terra, al clima dell’annata e al timbro varietale della pianta. Il ri- sulla nostra tavola: gli svariati ingredienti a base di soia e il seitan. Dalla soia, infatti, i popoli orientali ricavano da millenni il latte di soia, utile nella preparazione di ricette salate e dolci, che si usa in cucina al posto del latte vaccino. Cagliando poi il latte di soia (con il limone, l’aceto o il nigari, sostanzialmente cloruro di magnesio) si ottiene il tofu, che viene da alcuni definito “formaggio di soia”, e che è utile nella preparazione di tante ricette salate e dolci, perché è insapore e assume il gusto degli altri ingredienti con cui si cucina. Il seitan, invece, si ricava dal glutine, la parte proteica del frumento. Dopo una cottura nel brodo vegetale, si ottiene un prodotto che si può utilizzare per la preparazione di polpette, ragù, scaloppine, spezzatino e così via. Si può preparare in casa dalla farina, ma è molto più comodo acquistarlo già pronto. E’ venduto a fette, o in pezzi “informi” da usare nelle proprie ricette. Esistono poi anche una miriade di piatti pronti o d’affettati vegetali (a base di seitan, di tofu, di entrambi, o di seitan con aggiunta di legumi), würstel vegetali, ecc., che hanno la caratteristica di avere forma simile ai prodotti già in commercio a base di carne, ma che sono invece 100% vegetali, con un sapore diverso e ancora più invitante dei corrispettivi carnei. sultato nei vini è il carattere marcato e sorprendente delle uve, e anche la fermentazione del vino è fatta con l’utilizzo esclusivo dei lieviti presenti sulle uve provenienti dalle vigne. Nella biodinamica è fondamentale la cura delle risorse naturali favorendo i processi vitali come risultato dell’agire insieme di forze terrene e cosmiche. Il vino biologico non tiene conto invece di tutte queste componenti. Nell’agricoltura biologica si ritiene la pianta un organismo da nutrire attraverso sali minerali che rappresentano una forma naturale d’agricoltura convenzionale, senza aggiunte o manipolazioni al mosto, dunque senza alcun correttore d’acidità, anidride solforosa o coadiuvanti vari. In realtà spesso i solfiti sono in ogni caso aggiunti, per prevenire ossidazioni o deviazioni batteriche, sia pur in misura ridotta rispetto ai vini tradizionali. Daniele Acconci