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A N NO X V - N U MER O 3
M arzo 20 15
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MUGGIANO
& DINTORNI
La
nebbia
Marco Rossetti
INTERVISTA AL SINDACO DI TREZZANO SUL NAVIGLIO
Intimidazioni preventive
Dopo l’intervista al sindaco di Cesano Boscone, del numero scorso, è la volta del primo cittadino di Trezzano sul Naviglio ad
essere protagonista sulle nostre pagine. L’intervista di R.B. Delpero a Fabio Bottero capita in un periodo molto particolare
(il sindaco è stato recentemente oggetto di gravi intimidazioni malavitose) per diversi ed interessanti argomenti.
[email protected]
R.B. Delpero
T
[email protected]
ra pochi giorni, il 21 marzo –
l’equinozio di primavera e
giorno in cui le ore di luce pareggiano quelle dell’oscurità – segnerà
l’inizio ufficiale della bella stagione,
se ha ancora senso parlare di stagioni in questi ultimi anni.
L’inverno milanese trascorso è stato
caratterizzato tutto sommato da
temperature abbastanza miti ma,
soprattutto, ha segnato ancora il
passo un fenomeno affascinante e
seducente: la nebbia. Sì, quella coltre grigia ed umida che fino a non
molti anni fa caratterizza l’inverno
della Pianura Padana.
Intendiamoci, non è una brutta
notizia, il sistema dei trasporti certamente ne giova con una più ottimale mobilità, aeroporti chiusi per
nebbia e disagi vari erano all’ordine
del giorno ma, dal punto di vista
del romanticismo, sicuramente abbiamo perso qualcosa. La fredda
“scighera” – ne siamo certi – scaldava sempre i cuori.
La nebbia, proprio perché nasconde
le cose lontane, esalta i dettagli: immaginate le gocce d’umidità su una
ragnatela oppure le voci ed i suoni
ovattati che creano un’atmosfera
particolare che invita a riflettere o a
rintanarsi davanti al fuoco di un caminetto acceso.
Ricordate? Le fredde, buie e nebbiose serate in cui la coltre umida si
poteva quasi tagliare con il coltello
ed i pochi automobilisti che la osavano sfidare erano a volte costretti
a viaggiare con la testa fuori dal finestrino in quanto la visibilità era
quasi nulla. Ora il fenomeno pare si
sia spostato al sud.
Quante volte abbiamo sentito ripetere la frase “non c’è più la nebbia
di una volta” e fanno anche sorridere i cartelli sulle autostrade che limitano la velocità a 50 km orari “in
caso di nebbia”.
La famigerata “nebbia in Val Padana”, annunciata quotidianamente nei bollettini meteorologici
da ottobre a marzo fino a poco più
di vent’anni fa è solo un ricordo. Al
massimo oggi riusciamo ad ottenere
una dose di foschia che nulla ha a
che fare con quei bei nebbioni che
ovattavano tutto, anche per diversi
giorni consecutivi, e costringevano
a guardare la città nascosta creando
un fascino molto particolare.
L’ipotesi della scomparsa è la solita
per gli esperti: è sempre colpa del
surriscaldamento del clima la causa
pur non avendo spiegazioni definitive. Questa volta abbiamo guadagnato, non v’è dubbio, ma un velato
rimpianto per questo curioso fenomeno atmosferico rimarrà sempre
nel cuore di chi l’ha vissuto per così
tanti inverni.
I
passaggi di rito in preparazione
di un’intervista sono d’obbligo
per far conoscere il soggetto intervistato ai lettori. S’incomincia in
modo soft con domande semplici,
ma mai banali, che rompono il solito ghiaccio, anche se stavolta conosco già Fabio Bottero (Sindaco di
Trezzano sul Naviglio).
La sua giovane età (36 anni compiuti, quasi 37) e la sua completa
disponibilità non possono che facilitarmi un compito che – dopo i recenti avvenimenti che parlano
ancora di ‘Ndrangheta in questo
bistrattato e continuamente offeso
comune dell’hinterland milanese –
è diventato molto delicato anche
per volontari dell’informazione
quali siamo noi de’ Il Rile.
Il Sindaco ama lo sport ed in particolare il tennis ed il calcetto. Purtroppo il poco tempo libero che gli
è rimasto – dopo aver assunto questa carica – permette soltanto qualche “set” con la racchetta e la
voglia del pallone è tanta. Per lo
stesso motivo ha dovuto rinunciare anche alla carica di Presidente dell’Associazione Villa
Amantea di Milano che da sempre
segue gli immigrati. Altre cariche,
però, lo impegnano non poco compresa naturalmente la responsabilità di marito e di padre.
Visto che il dialogo scorre via subito bene, per non perdere altro
tempo prezioso, entriamo nel merito del suo importante lavoro con
la prima domanda.
Chi o che cosa l’ha indotto a candidarsi, e con quale consapevolezza,
alla poltrona di sindaco di questo
Comune?
Partirei dal “che cosa” e cioè per continuità di un percorso intrapreso da
anni con un gruppo di persone che mi
hanno sempre sostenuto. Un percorso
politico come consigliere comunale dal
2010 al 2013 all’interno del Partito
Democratico e dei suoi rappresentanti
che, di comune accordo, mi hanno candidato alle ultime elezioni comunali.
Qualcuno, poi, mi ha anche chiesto se
volevo sin dall’inizio ricoprire la carica
di sindaco ed io ho risposto che ci sono
arrivato per caso. Era un hobby, al di
fuori del lavoro che mi dava da vivere,
che si è trasformato in una bella realtà
che mi fa molto piacere, ma che non
era certo stata messa in previsione.
Fare politica ed amministrare una
comunità non è un po’ come giocare in una squadra di calcetto, che
so per certo a lei piace tantissimo?
Ha ragione… Il calcetto è uno dei miei
sport preferiti anche se ultimamente
ho dovuto metterlo da parte. Entrambi
gli impegni possono dare ottimi risultati se la squadra è ben amalgamata ed
affiatata. Come sindaco ho un gruppo
di collaboratori che meglio non potrei
desiderare. La sintonia ed il comune
intento stanno già dando i suoi frutti
e sono convinto che i risultati arriveranno. D’altronde dobbiamo dare vita
nel migliore dei modi alle promesse
elettorali.
In argomento crisi economica, qual’è la situazione delle aziende trezzanesi in questi ultimi anni che
vanno dal 2008 al 2014?
C’è stato un incontro, qualche mese fa,
proprio su questo argomento. Il tessuto industriale di Trezzano ha subito
un forte calo con la chiusura di parecchie imprese e realtà commerciali. Per
molti anni le attività sono state sopra
al numero alle 2.000, riducendosi ora
sensibilmente al di sotto delle 1.900.
Gli esiti, d’altronde, si vedono in ogni
strada con cartelli “vendesi”, per ogni
e qualsiasi realtà industriale. Qualcuno, in controtendenza, ha dato vita
a nuovi insediamenti, ma sono come
mosche bianche. Per contro, è anche
vero che il saldo è ancora positivo nel
senso che essendo Trezzano prettamente industriale sono ancora superiori gli ingressi di pendolari rispetto
alle uscite.
Come considera il fatto che questo
comune è un amalgama di fabbriche piccole e grandi e di nuclei abitativi?
Purtroppo questo è un peccato originale. Nel senso che, con il senno di poi,
coloro che hanno preso questa decisione avevano fatto i conti con la realtà
di quei tempi senza riuscire a prevedere un futuro, dimostratosi poco incline a questo miscuglio per varie
ragioni. Una urbanizzazione “diversa” che non ha dato i frutti sperati
allora e che della quale adesso ne paghiamo le conseguenze. Non è mia intenzione farne una colpa a persone
sicuramente oneste che negli anni sessanta e settanta governavano alle
quali, però, mancava una visione urbanistica e strutturale confacente. Ricordo che ad Abbiategrasso era stato
indetto un convegno dal titolo “Città
slow o Trezzanizzazione” proprio per
distinguere due soluzioni completamente contrapposte. Devo aggiungere
che questa crisi ci sta dando la possibilità di qualche modifica a questa impostazione. Infatti, la chiusura di
alcune industrie permette di cambiare
la destinazione d’uso in conformità
con le aree adiacenti, rammendando il
tessuto e migliorando l’urbanizzazione. L’ex area Demalena è un esempio, al quale si aggiungono capannoni
dismessi ed altre piccole e grandi aree,
sulle quali agire in controtendenza. E’
un lavoro ambizioso sul quale stiamo
ragionando.
Mio figlio è rimasto impantanato
con la sua auto nel parcheggio –
ex-campo di calcio a fianco alla stazione dei treni – che regolarmente
è peggio di una palude. Sono
passati anni da quando la Giunta
Municipale ha sbandierato un
mega-progetto per quell’area, ma
di lavori non se ne parla più. Come
stanno le cose?
Un progetto non realistico per noi.
Come ho detto in campagna elettorale
questo parcheggio è la priorità del nostro impegno che verrà risolta quest’anno. L’obiettivo è di non passare un
altro inverno in quelle condizioni. E’
una ferita aperta che va sanata al più
presto. Non poter usufruire di questo
spazio, vuol dire anche non approfittare di una stazione ferroviaria nuova
e di un trasporto su rotaia che porta in
centro città. Ci siamo dati tre obiettivi
macro per quest’anno ed il primo è proprio questo, per l’intento di facilitare
ed invogliare gli automobilisti a sfruttare il trasporto ferroviario. In seguito
quell’area dovrebbe diventare il centro
cittadino che unisce ciò che le due Vigevanesi dividono. Decidere, poi, cosa
fare dell’area ex-Demalena. In ultimo
affrontare la questione della piscina
mai terminata, stabilendo quali sono le
necessità quotidiane dei trezzanesi.
Una soluzione da dare sicuramente ai
privati che vogliono investire nel recupero di questa struttura che, non dimentichiamo, è già costata due milioni
ai contribuenti. Un centro sportivo e
ricreativo sarebbe il nostro sogno,
senza far pesare i nuovi costi ai cittadini, ma con un contratto decennale
con i privati per il recupero dei costi
iniziali di ammodernamento e ristrutturazione. Lo stesso discorso vale
anche per il Campo Fabbri, la cui manutenzione ha costi troppo elevati che
non possiamo più permetterci.
Di recente ho assistito ad un acceso
diverbio, negli uffici della Polizia
Locale, tra un automobilista accompagnato dalla madre (a dir poco inviperita) ed un funzionario, a
proposito di una multa per divieto
di sosta – presa nel parcheggio del
Sidis dove c’è il disco orario obbligatorio – per una questione di pochi
minuti di differenza. I titoli appioppati ai “Volontari del Traffico” in
questione è meglio non accennarli,
ma una domanda è d’obbligo: come
riuscite a conciliare la cronica carenza di parcheggi ed il numero
sempre più crescente di veicoli in
un comune dove il cemento l’ha
sempre fatta da padrone? O peggio:
serve solo a fare cassa?
No, no! Assolutamente… Proprio stasera faremo una riunione con i commercianti di quella zona per affrontare
questo problema. Abbiamo messo gli
(CONTINUA A PAGINA 10)
2
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Lettere alla
Redazione
seguenti informazioni: Cognome e
nome, data di nascita, qualifica/categoria, catturato dove e quando,
data del rientro, indirizzo di residenza. Cordiali saluti.
Daniela Roman
Presidente ANPI Trezzano s/N
[email protected]
________
[email protected]
Ricerca
combattenti
resistenza
S
pettabile Redazione, il Ministero
della Difesa ci invita a segnalare
i nominativi da noi conosciuti di
persone ancora in vita che hanno
partecipato alla Resistenza.
Naturalmente la raccolta dei nominativi non concerne soltanto i partecipanti alla lotta armata partigiani/
partigiane o arruolati nelle forze armate ma deportati/deportate, gli internati militari (coloro che rifiutarono
di arruolarsi nell’esercito di Salò) e la
Delinquenza
e campi nomadi
N
el mese di febbraio il borgo di
Muggiano è stato protagonista delle cronache milanesi, state
tranquilli, niente di buono. Perché
se si parla del nostro quartiere per
lo più si parla dei campi nomadi e
così è stato.
Il primo fatto, qualche settimana fa,
ha riguardato un fallito tentativo di
rapina ai danni di un bancomat
nella zona sud di Milano, concluso
con l’inseguimento da parte della
Polizia e con lo schianto della macchina dei rapinatori, una potente
Audi rubata ovviamente, con conse-
Il secondo fatto riguarda l’arresto
di una ventina di persone, in gran
parte abitanti al campo rom irregolare che si trova dietro il campo
sportivo sempre di Muggiano,
adiacente la Tangenziale, arrestati
per prostituzione minorile. In quel
campo, durante un bliz della polizia che ha impiegato 80 agenti,
sono state trovate in una cella costruita in legno e lamiere, cinque
ragazzine segregate tra i 13 e i 15
anni, obbligate a prostituirsi sulle
strade milanesi. Seconda realtà altrettanto oggettiva.
Due fatti molto gravi che inducono
a riflettere sui seguenti argomenti:
la legalità in queste aree franche e la
differenza tra un campo regolare e
irregolare. Argomenti importanti,
che vanno ben oltre alla solita retorica sull’assistenzialismo e sull’aiuto
che nessuno mette in dubbio.
Si ripetono inoltre nel nostro quartiere furti e tentativi di furto soprattutto nelle vie più isolate ai danni
per lo più di villette, purtroppo
non tutti denunciati, cosa molto
grave in quanto come avete scritto
in un vostro precedente articolo, è
fondamentale segnalare tutto e
sempre alle forze dell’ordine. Nel
2014 i furti negli appartamenti
sono aumentati del 220%, è in ballo
la nostra sicurezza, ma sembra che
non interessi a nessuno.
Lettera firmata
________
Un tavolo
di lavoro per
il territorio
S
resistenza civile (tutti coloro che opposero resistenza nascondendo dei
perseguitati).
Ovviamente la richiesta di segnalazione concerne tutti coloro che abbiano i requisiti di cui sopra,
indipendentemente dal fatto che
siano o meno associati alle varie organizzazioni.
Raccomando la più viva attenzione, chiedo cortesemente di contribuire alla divulgazione urgente
di questo comunicato e attendo informazioni alla sottoscritta con le
guenze gravissime. Due dei cinque
occupanti morti sul colpo, gli altri
tre feriti gravi, per fortuna senza
conseguenze per normali cittadini.
Gente senza scrupoli che, senza timore alcuno, non ha esitato a saturare con gas esplosivo il locale con
le attrezzature del bancomat al
piano terra di un palazzo, con
enorme rischio di crollo e danni
anche per gli abitanti. Quattro persone su cinque appartengono al
campo regolare di via Martirano. E’
una prima realtà oggettiva.
pettabile Redazione, vorremmo
informare che da un paio di
mesi si è costituito un Tavolo di Lavoro, formato da un eterogeneo e
numeroso gruppo di soggetti, con
lo scopo di contrastare la realizzazione di grandi infrastrutture stradali sul nostro Territorio.
Gradiremmo sottolineare il vasto
numero d’associazioni agricole e
imprenditoriali, oltre a quelle ambientaliste, dei Comitati e movimenti politici, che hanno aderito al
Tavolo di Lavoro e che si stanno impegnando, tramite i loro rappresentanti a diffondere informazioni
tramite volantini, promuovere assemblee pubbliche e altre azioni che
di volta in volta saranno rese note. “Il Rile” si può trovare ogni mese gratuitamente presso:
Muggiano
& dintorni
Anno XV – Numero 3 – Marzo 2015 – Copie 3.000
Aut. Tribunale Milano N. 766 dell’1.12.2000
Editore: Associazione Culturale “Il Rile”
Redazione: Largo Don Saturnino Villa, 2 - 20152 Milano
Tel. 333.2152427 - Fax 1782244934
Presidente: Marco Rossetti - [email protected]
Vice-Presidente: Renato Bortolo Delpero - [email protected]
Direttore Resp.le: Andrea Ferrari - [email protected]
Responsabile Pubblicità: Nadia Isola - [email protected]
Redazione: Guido Torti, Andrea Rossi, Moreno Frigerio
Davide La Monaca
Sergio Bulgaro ed Elio Signorini (in memoria)
Disegno in prima pagina: Roberta Canepa
Impaginazione: Renato Bortolo Delpero
Correttore bozze: Angelo Ferrari
Stampa: Tipografia Landoni - Milano - Via Martinetti, 15
Distribuzione: Guido Torti, Andrea Rossi
Hanno collaborato a questo numero:
G. Castronovo, A. Ricci, S. Scalici, D. Acconci, M. Baroni,
S. Borgatti, F. Garolfi, L. Malchiodi, R. Radaelli, M.E. Peinado,
G. Ciappina.
Chiuso in redazione il 20/02/2015
La prossima data per inviarci gli articoli è il 15/03/2015
Il Rile pubblicherà, nei limiti di spazio disponibile, tutti gli articoli
firmati fatti pervenire in tempo utile. Eventuali invii postali sono
da indirizzare a Guido Torti, via Lucera n. 13 - 20152 Milano.
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Redazione al cell. 333.2152427 dalle ore 20 alle ore 21.
Muggiano: Macelleria Rossetti, Panificio Muggiano, Parrocchia
Santa Marcellina, Cafè K2, Associazione Amici del Quadrato,
Merceria ‘Il Borgo’, Cooperativa Muggiano, Scuola Elementare,
Parrucchiere ‘Millennium’, G.S. Muggiano Calcio, Banca Intesa,
Lago dei Cigni, Centro Dentistico Polispecialistico, Parafarmacia, Panta Rei. - Quartiere degli Olmi: Panificio Senna, Edicola
Olmi, Banca Intesa, Farmacia Olmi, Farmacia Comunale, Arci
Olmi, Parrucchiere ‘Euro Fashion’, Bar Betulle, Elettro Olmi,
AICS Olmi, Panettiere via Betulle, Scuola Elementare e Media,
Simon's Bar. - Quarto Cagnino: Associazione ‘Mondo Donna’,
‘El Prestinee de Quart’. - Quinto Romano: Azienda Agricola
Verga, Edicola, Parrocchia Madonna Divina Provvidenza, Biblioteca ‘Quintochelegge’. - Baggio: Comando Vigili Zona 7,
Consiglio di Zona (piazza Stovani), Consiglio di Zona (Sede),
Croce Verde Baggio, Edicola via Rismondo, Biblioteca di
Baggio, Centro Culturale Ronchi, Centro Polispecialistico 33,
Cava Aurora, Parrocchia Sant’ Anselmo, Avis, Aido, Panificio di
via Gianella, Libreria Lineadiconfine, Ottica Montesano, Edicola
di via delle Forze Armate 346, Sindacato Pensionati, Poliambulatorio di via Masaniello, ‘A 4 Zampe’. - Cusago: Cartolibreria
Forni, Viridea, Ristorante ‘Il Magione’, Agenzia Girovaga, Biblioteca, Centro Prelievi, Mercatino Antiquariato, Bar Ravelli, Tabaccaio, Salumificio Mericco, Circolino Monzoro. - Cornaredo:
Officina Citroen Magistrelli. - Settimo Milanese: Biblioteca Comunale Settimo, ‘Matmar Graphic’, ‘L’Albero della Frutta’, ‘Garden Ravelli’ di Seguro. - Trenno: Cascina Campi - Trezzano
sul Naviglio: Comune, Centro Socio Culturale. - Cesano Boscone: Cinema Cristallo, Caf ACAI, Zini, Edicola via Libertà,
Farmacia dott. Camera, Centro Culturale Villa Marazzi, Ottica
Crepaldi, Benzinaio via Pasubio, Studio Medico ‘Dentaltre’, Lavanderia ‘Arte e Sapone’, Edicola di via Garibaldi, ‘Spighe d'oro’
(Circolo Anziani), Le Grotte di Sale. - Cisliano: ’Stilcasa’, Benzinaio Tamoil. - Magenta: Libreria ‘Il Segnalibro’. - Gaggiano:
Coop. Novella - Pizzeria ‘La Favola’.
Gli articoli e le note firmate esprimono l'opinione dell'autore, non necessariamente quella della Redazione.
L'invio di immagini e testi implica l'autorizzazione dell'autore alla pubblicazione. In nessun caso verranno
presi in considerazione testi anonimi. La Redazione non
risponde di indicazioni errate nelle locandine che pubblicizzano (gratuitamente) eventi di qualunque genere.
Ci permettiamo di allegarvi un comunicato del Tavolo di Lavoro che
Vi pregheremmo di voler gentilmente inserire nel prossimo numero del vostro giornale. Vi
ringraziamo per l’attenzione. Cordiali saluti.
Renata Lovati Superstrada
Vigevano-Magenta
I
l progetto Anas-Superstrada per
Malpensa ha avuto, nel corso di
questi lunghi quattordici anni, il solo
pregio di connettere progettualità
virtuose nei nostri territori, persone
diverse che nei vari ambiti hanno lavorato per mantenere vive le caratteristiche delle terre dei Navigli.
Nel settore agricolo, ma anche in
quello artigianale e amministrativo
dei Comuni sensibili alla difesa dei
Beni Comuni si è lavorato, fianco a
fianco con tante associazioni, con i
comitati e le forze politiche per far
sì che la nostra terra non venisse
snaturata e omologata al ruolo di
periferia della grande metropoli.
La trasmissione Presa Diretta andata in onda su Rai 3 domenica 15
febbraio ha messo in luce le
enormi contraddizioni tra il tema
Nutrire il pianeta e l’enorme consumo di suolo agricolo che una distorta interpretazione di Expo ha
indotto; le immagini della Teem e
il destino segnato di una terra fertile e produttiva non può non lasciare traccia anche nei più accesi
sostenitori delle infrastrutture
stradali come veicolo di sviluppo
e di ricchezza.
Il Tavolo di Lavoro che si è recentemente costituito tra i soggetti che si
oppongono al progetto Anas ha voluto unificare le forze e le competenze di Comitati, Associazioni,
Amministratori, Movimenti Politici, e ha prodotto un primo volantino che è stato distribuito ai
cittadini di Abbiategrasso. L’intento è ancora una volta quello di
informare e proporre alternative e
invitare al dibattito.
La forza di questa proposta sta
nell’ampio numero di persone
coinvolte, nell’eterogeneità dei
componenti, nelle idee sviluppate.
Questo sforzo non può passare
inosservato.
Coldiretti (Milano, Lodi, Monza
Brianza)
Confagricoltura (Milano, Lodi)
Confederazione Italiana
Agricoltori (Milano, Lodi, Monza
Brianza)
Copagri Lombardia
Comitati NO Tangenziale
del Parco del Ticino e Parco
Agricolo Sud Milano
Movimento 5 Stelle
Legambiente Lombardia
Circolo Legambiente “Terra di
Parchi” – Abbiategrasso
Confcommercio – Associazione
territoriale di Abbiategrasso
Carlo Magani (imprenditore,
presedente CONFAPI distretto
sud ovest Milano)
Associazione DESR
Parco Agricolo Sud Milano
Associazione “Per il Parco Sud”
Eco-alba onlus, associazione
ambientalista del Parco Agricolo
Sud Milano
Ecoistituto della Valle del Ticino
Folletto 25603/Assemblea
2 aprile/La Terra Trema –
Abbiategrasso
Gruppo Consigliare “Cambiamo
Abbiategrasso” – Abbiategrasso
Movimento Politico Culturale
“Officina del Territorio” –
Abbiategrasso
PRC Partito Rifondazione
Comunista - Magenta
Cantiere Alternativo Giovani Magenta - “Punto Rosso” –
Magenta
Lista civica “Per Albairate” –
Albairate
Lista civica “Vivere Albairate” –
Albairate
Lista civica “Per Cassinetta” –
Cassinetta di Lugagnano
Lista civica “Cassinetta Unita” –
Cassinetta di Lugagnano
Forum Nazionale “Salviamo il
Paesaggio, difendiamo
i Territori”
Movimento “Stop al Consumo di
Territorio”
Coordinamento “Salviamo
il Ticino”
Associazione “Humus in Fabula”
– Abbiategrasso
Orchestra No Tangenziale –
Abbiategrasso
Associazione “Altrove Qui” –
Besate
Circolo ARCI “Arcipelago”,
Abbiategrasso
“L’Acacia”, Abbiategrasso
Gruppo di Acquisto Solidale
“Arte e Terra” – Albairate
Gruppo di Acquisto Solidale
“Spesa Accorta” – Abbiategrasso
Gruppo Ambiente
“Il Germoglio” – Cisliano
Si è spento serenamente, dopo pochi giorni di grave malattia,
così come aveva vissuto tutta la sua operosa esistenza
Francesco Rossi
di anni 75
Ha dialogato sino all’ultimo con la moglie Mariuccia e con il figlio don
Pierluigi confidandogli, in particolar modo a lui che è parroco,
tutte quelle parole assai difficili da pronunciare in altri momenti.
Giunga a tutti i suoi familiari il cordoglio di questa Redazione
anche se lontana da San Martino in Strada, suo paese natale
che dista pochi chilometri da Lodi.
3
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
L’assetato, l’affamato, Enrico Toti,
San Martino e l’esodato
Nuovo aggiornamento dal Circolo della Concordia. In questi
giorni sono stati trattati temi importanti, quali gli esodati, e il gioco
d’azzardo: una piaga che si diffonde sempre più nel nostro paese
e miete vittime tra le fasce più deboli della popolazione. Ci riporta
il nostro inviato speciale.
Giuseppe Castronovo
gcastronovo.blogspot.it
L
udovico: cari amici… che ne
dite della decisione della Corte
Costituzionale?
Vanni: a quale decisione ti riferisci?
Ludovico: alla decisione con la
quale la Corte ha respinto la richiesta di referendum per abrogare la
“legge Fornero/Monti”. Una legge,
ricordiamolo, che ha creato in una
notte la “figura degli esodati”;
gente in pratica senza stipendio e
senza pensione.
Alessio: non possiamo non sottolineare che si tratta di persone che,
in molti casi, avevano già maturato 37-38 anni di versamenti contributivi!
Rodolfo: da non dimenticare,
amici miei, che gli accordi sino a
quel momento sottoscritti erano
del tutto regolari; anche perché
firmati alla presenza dell’Ispettorato del lavoro e delle rappresen-
tanze sindacali e che la legge Fornero/Monti ha operato, quindi,
con valore retroattivo disapplicando anche il principio della
“certezza del diritto” e il criterio
dell’affidamento.
Ennio: una legge emanata quando
oramai mancavano pochi giorni
per la concreta applicazione di questi accordi: non dimentichiamo che
gli esodati sarebbero andati in pensione a gennaio 2012!
Giacomo: conosco non pochi esodati che hanno sottoscritto la richiesta di referendum nella speranza
che la cancellazione di questa deprecabile norma li potesse liberare
da quest’incubo che stanno vivendo
dal novembre 2011.
Remo: mi confidava un esodato
che tutti i suoi amici, con l’introduzione di questa legge, si considerano come “privati di un pezzo
della loro vita” e che avevano sottoscritto la richiesta di referendum
considerandolo “l’ultima speranza
cui aggrapparsi”.
Giacomo: prof... a lei la parola.
Vezio: la decisione della Consulta
sulla richiesta referendaria per
abrogare la legge Fornero/Monti?
E’ una decisone che riapre ferite
non ancora del tutto rimarginate. È
un passato recente che, sebbene opportunamente rivisto e aggiornato,
ritorna in tutta la sua drammatica
attualità.
Osteopatia e ortodonzia:
importante collaborazione
Andrea Ricci
[email protected]
L’
osteopatia è particolarmente
utile nei casi di trattamento ortodontico, di ricostruzione della occlusione, o per trattare problemi a
carico dell’articolazione temporomandibolare (ATM). Il lavoro
dell’osteopata ottimizza e accelera
il trattamento ortodontico (a condizione che questi vada nella direzione della fisiologia posturale). Lo
scopo degli apparecchi è funzionale (avere un’occlusione il più
normale possibile) ed estetico. Per
ottenere il risultato l’ortodontista
utilizza apparecchi correttivi che
mantengono sollecitazioni meccaniche che obbligano i denti ad allinearsi nel modo desiderato.
Tuttavia, molti ignorano il concetto craniale e la mobilità delle
strutture ossee craniali. Se accettiamo l’idea di un cranio composto
da parti articolate e mobili, è
chiaro che il posizionamento di
apparecchi ortodontici fissi comporta rigidità ed alterazioni del
funzionamento del sistema craniale e, tramite esso, della mobilità
di tutte le strutture del corpo.
Posto che in alcuni casi la correzione con allineamento dei denti
può risultare necessaria o addirittura indispensabile, perché una cattiva occlusione può avere effetti
negativi a lungo termine sull’insieme dell’organismo, diventa fondamentale, in collaborazione con
l’ortodonzista, verificare cosa succede quando viene applicato un
apparecchio.
I bambini (ma anche gli adulti) che
ricevono trattamenti ortodontici
mostrano spesso segni che indicano chiaramente che il loro sistema corporeo, che è molto
malleabile, non riesce a gestire le limitazioni imposte dall’apparecchio
odontoiatrico. Un trattamento osteopatico regolare intervallato al trattamento ortodontico è necessario per
superare questi dolori, controllare e
guidare le reazioni del cranio e del
corpo all’apparecchio.
Sarà importante imparare ad osservare e ascoltare il proprio bambino (ma anche l’adulto potrà
prestare a se stesso la stessa attenzione!).
Una lamentela ripetuta e “nuova”
che insorga durante il trattamento
ortodontico, deve mettere in allerta. E’ consigliabile seguire il
Alessio: ci spieghi meglio.
Vezio: la Consulta, impedendo lo
svolgimento del referendum
abrogativo, è come se avesse negato: l’acqua all’assetato e il pane
all’affamato. Potremmo anche
dire che la Consulta con la sua
decisione, togliendo – come ci riferisce l’amico Remo – l’ultima
speranza agli esodati, è come se
I
l gioco d’azzardo cambia la
tua vita... in peggio!
Ricordalo: vale anche per i
giochi ufficiali della Stato. Se
lo Stato ha bisogno di soldi
risparmi, applicando seriamente la spending review come
proponeva Cottarelli.
Dal Circolo della Concordia,
firmato Prof. Vezio
gcastronovo.blogspot.it
avesse rubato: la stampella a Enrico Toti; la metà del mantello rimasto addosso a San Martino.
(dai dialoghi svolti
al Circolo della Concordia)
Qualsiasi intervento che comporti modifiche occlusali (apparecchi
ortodontici, protesi, estrazioni) comporta un adeguamento posturale. L’intervento dell’osteopata può facilitare questo adattamento, o può correggere i fastidi correlati. Adattarsi allo stress
che impone l’apparecchio: questo l’argomento dell’articolo di questo mese con in più la notizia di un’interessante appuntamento a
Muggiano, il prossimo 21 marzo, per una conferenza gratuita dove
si parlerà di osteopatia e naturopatia.
bambino durante tutto il trattamento ortodontico con l’osteopatia
per aiutare il sistema corporeo ad
adattarsi allo stress che impone
l’apparecchio. E sarà altrettanto im-
portante rivedere il bambino (o
l’adulto), al momento della rimozione dell’apparecchio, per riarmonizzare il sistema craniale e
posturale generale.
Sabato 21 marzo dalle ore 14.30 alle 18.00 presso il Centro Dentistico Polispecialistico “Incontro Naturale” (via Antonio Mosca 180
Milano - Muggiano), si terrà una conferenza gratuita dove si parlerà
di osteopatia e naturopatia.
L’evento è stato organizzato per dare la possibilità a tutte le persone che hanno richiesto informazioni durante il periodo appena
trascorso e a tutti coloro fossero interessati, di soddisfare domande
e chiarimenti. L’Osteopata Luisella Gerevini ci parlerà di quanto è
importante la postura e di quanto incide nella salute dell’essere
umano.
Rimaniamo disponibili in studio, tutti i giorni, per dare informazioni precise sulla scaletta e gli orari dell’evento; sarebbe utile
una prenotazione per permetterci organizzare meglio gli spazi e
la giornata. Seguira piccolo buffet.
numero veerd
d 800 64 28 81 Google
de:
l plus:
l incontro naturale
l
4
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Casa Petrarca senza Petrarca
Il pomeriggio del 23 febbraio 2015, davanti a Palazzo Marino, si
è svolta una protesta civile su una vicenda che si trascina da oltre
vent’anni, in difesa della presenza milanese, presso Cascina/Villa
Linterno, del “Sommo Poeta”, Francesco Petrarca, situazione già
nota ai nostri lettori. È sconcertante l’atteggiamento dell’attuale
amministrazione comunale che sembra minimizzare, una figura
così prestigiosa che, in concomitanza con l’apertura di Expo
2015, darebbe ancora più lustro alla manifestazione ed alla città
di Milano. L’intervista a Massimo de Rigo sull’argomento.
Stefano Scalici
S
iamo in compagnia di Massimo de Rigo, Presidente del
CSA Petrarca, che ha letteralmente salvato dalle ruspe Cascina
Linterno…
“Sì questo avvenne nel 1994,
quando il proprietario Cabassi intendeva edificare un residence di
lusso con ben 144 appartamenti, distruggendo, ovviamente, questo
prestigioso retaggio storico e culturale. Ma il gruppo fondatore degli
“Amici della Cascina Linterno”, l’allora Consiglio di Zona 18 e la
Giunta Formentini riuscirono a
bloccare quello che sarebbe stato
uno scempio imperdonabile. Il
gruppo culturale ACL (poi confluito
nel CSA Petrarca) produsse la documentazione per il Vincolo Ministeriale (DM 9.3.99) senza cui non ci
sarebbe più nulla da discutere essendo classificata B2 e quindi edificabile... Ci tengo a precisare che fui
– assieme al contadino Franco Zamboni – tra i primi due fondatori
dell’Associazione, dato che sembra
volutamente oscurato dagli attuali
membri degli “Amici di Cascina
Linterno”, che ne disconoscono così
una storia pluridecennale. Anche se
la consuetudine popolare la definisce come “Cascina Linterno”, ritengo che sarebbe più corretto
chiamarla col suo vero nome, “Villa
o Casa Petrarca”. Sono ormai consolidate le prove documentali a suffragio della presenza del poeta presso
questa grangia medioevale, per
gran parte degli otto anni in cui Petrarca soggiornò a Milano, inizialmente presso la corte dei Visconti.
Franciscus, il nome latino dell’epoca, era di animo contemplativo, mal sopportava il frastuono
della città, fu così che, su sua richiesta, gli venne concessa una villa
agreste dove potere scrivere, leggere, meditare, coltivare le sua passione preferita, l’orticoltura, sempre
all’insegna della solitudine, dato saliente della complessa personalità di
Petrarca, figura su cui la ricerca storiografica internazionale ha ancora
molto da dire... E si pensa che su
questi sentieri, oggi all’interno del
Parco delle Cave, possa avere preso
forma il “Canzoniere”, una delle
sue principali opere. La storiografia
rinascimentale ci dà conferme precise sulla presenza di Petrarca in
questi territori, ed in particolare nell’attuale “Villa Linterno”. Così nel
“Libro annotationum” stampato a
Lione dall’editore Guglielmo Rovillius, nel 1576, si legge. “Linterno era
sua diletta Solitudine, assai delitiosa,
poco discosta da Milano, contigua a
Quarto, e vicina a Baggio (…) Ed ivi
anche oggidì vedesi la Sua casa, da lui
stesso fabbricata, con qualche vestiggio
de delitiosi passeggi (…) egli fabbricò e
aggiustò questo Luogo di solitudine
l’anno 1351,. Le Virtù
che esercitava in questa Solitudine erano:
l’Austerità Heremitica, il vivere de cibi
grossi, de frutti d’Arbori e d’Herbe crude;
il bere parcatamente
Vini leggerissimi e
frequentemente solo
acque correnti” (gli
attuali fontanili,
n.d.r.). Va precisato
che la figura del Petrarca ha preservato nei secoli
questo luogo dalla
distruzione, ed è all’origine del Vincolo Ministeriale
del 9 Marzo 1999”.
Oltre ai riferimenti storiografici
abbiamo altri tipi
di prove dell’effettiva presenza di
Petrarca in questa
Villa?
“L’arch. Marco Ermentini, restauratore di Italia Nostra,
vincitore del premio Assisi per il restauro e della menzione speciale del
premio internazionale “Domus restauro”, ha confermato la presenza,
nel nucleo storico basso-medievale
della Cascina Linterno di significative decorazioni floreali e affreschi
da salvare: in particolare le tracce
della “colombina”, logo attribuito
direttamente a Petrarca, preziosa testimonianza petrarchesca. Sono poi
presenti dei monogrammi, attribuibili a Petrarca, sui capitelli delle colonne gemelle che reggono il
porticato interno della Villa. D’altronde la stessa struttura di
“grangia medioevale” della Villa,
rimanda all’epoca del Petrarca”.
Ci risulta che, in questi anni, numerose personalità della città
hanno sostenuto la posizione
dell’Associazione CSA Petrarca…
“Certo, e questo conferma di essere
sulla strada giusta, al di là di quello
che possono pensare in certi ambienti istituzionali… a cominciare
da Monsignor Giovanni Balconi,
responsabile dei Centri Culturali
della Diocesi che ne vedrebbe il
luogo ideale per un nuovo Umanesimo; Philippe Daverio, critico
d’arte e giornalista, in modo brillante e sarcastico, ha affermato che
la valorizzazione della Cascina Linterno quale sito petrarchesco sia la
cosa più intelligente da farsi in
vista di Expo 2015. Sempre per Daverio, di tutte le cascine milanesi, la
Cascina Linterno è la più comunicabile, perché è legata al nome del
Petrarca. Con una certa intelligenza
il discorso del recupero delle cascine potrebbe partire da lì. Se si
riesce ad aprire un dialogo con la
città, a recuperare una sensibilità su
cesco Petrarca. Si potrebbe lanciare
una ‘Milano dei poeti’, con pubbliche letture di Parini a Brera, di Foscolo nella corte del Palazzo Reale,
di Ariosto al Castello Sforzesco,
Manzoni in Piazza Belgioioso, Montale alla Triennale. Tutto partendo da
una cascina che si vuole salvare”.
Concorde in tal senso anche Luigi
Santambrogio, che punta a fare di
Villa Petrarca, grazie anche all’impegno dei volontari del Touring Club
Italiano, la base di partenza di un
percorso letterario cittadino”.
Ciononostante, ci risulta che il
Consiglio di Zona 7 contesti le vostre posizioni, dando un particolare accento, più che alla figura
del Petrarca, a quella di don Giuseppe Gervasini, noto come il Prèt
de Ratanà e guaritore che soggiornò, per brevi periodi nei
pressi di Cascina Linterno
“La Zona 7 può scrivere quello che
vuole. Resta agli atti il mancato patrocinio del nostro saggio storico
“Milano Expo 2015” ad opera della
Commissione Cultura della Zona 7,
nel settembre 2012. Motivazioni:
falso storico e non in linea con la
strategia comunali di Cascina Linterno, nell’ambito di Expo 2015.
Arrivò, buon ultimo, quello del
Comune di Milano, dopo che si
rese conto che era stato scavalcato
questi temi, Cascina Linterno potrebbe avere un’utilità importante.
Expo potrebbe essere in tal senso
un’opportunità, poiché il tema è
‘Feed the Planet’.
Francesco Petrarca – conferma de
Rigo – sarebbe il “testimonial” ideale
per la missione “Nutrire il Pianeta Energia per la Vita”, assegnata alla
manifestazione e occorre diffidare
da chi racconta che una cascina agricola è in antitesi ad un centro petrarchesco: al contrario, nella storia della
Linterno c’è questo straordinario
“unicum”. Ma è rilevante anche la
posizione di Carlo Bertelli, per cui
“Quello che Petrarca ha lasciato a
Milano è sufficiente per creare un
museo. Gli insegnanti possono far
scoprire a ragazze e ragazzi che le
canzoni che più li commuovono
hanno radici nel Canzoniere di Fran-
da Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano e dal Centro Culturale francese (Consolato di
Francia)”.
Va peraltro ricordato che è partito
il progetto di ristrutturazione di
Cascina Linterno, a seguito di
uno studio di fattibilità del Politecnico di Milano.
“Sul risanamento conservativo alla
Cascina Linterno, CSA Petrarca,
nonostante con una lettera protocollata abbia offerto il massimo di
disponibilità a collaborare sia con
l’assessorato che con l’altra associazione, “Amici della Cascina Linterno”, non è stato consultato dal
Comune di Milano appaltante, né
invitato al gruppo di lavoro che affianca l’amministrazione, si è rivolto a un noto amministrativista
quale l’avvocato Francesco Perli
che ha provveduto a redigere due
esposti: uno al ministro per i Beni
culturali, e un altro al presidente
dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. L’idea di
formulare esposti anziché ricorrere
direttamente all’autorità giudiziaria rimarca lo spirito costruttivo
dell’associazione. I lavori appaltati,
infatti, ignorano l’esistenza d’affreschi e del vincolo monumentale
della Soprintendenza. Ciò fin dalla
concezione del progetto dei lavori,
inserito fra le opere in preparazione di Expo 2015, forse per fruire
delle semplificazioni amministrative applicate a questo evento, ma
del tutto improprie per un bene
monumentale. La stessa cosa nella
redazione della gara d’appalto, non
rivolta soltanto ad imprese qualificate per intervenire su beni culturali. Di qui l’esposto anche a
Raffaele Cantone. Se il ministero
non interverrà, gli affreschi d’età
petrarchesca saranno compromessi
dalla realizzazione di servizi igienici e delle scale di servizio senza
provvedimenti tecnici di conservazione. Oltretutto, il progetto d’intervento congela la situazione
attuale senza alcuna previsione
d’utilizzo. Praticamente si è trattato
di confermare la suddivisione interna degli ambienti senza alcuna
idea generale di utilizzo. Sono tanti
piccoli ambienti di cui si rimanda
in futuro la definizione della loro
destinazione. Normalmente avviene il contrario: prima si decide
un tipo di utilizzo e poi si stende il
progetto d’intervento”.
L’associazione CSA Petrarca ha
un progetto alternativo a quello
attualmente previsto dall’attuale
Giunta comunale?
“Ve ne sono diversi… Per esempio,
nel caso della proposta di Italia Nostra del gennaio 2012 si prevedeva
l’istituzione di un piccolo museo
sulla presenza del Petrarca e il paesaggio. Ciò comportava la previsione di un preciso percorso tra gli
ambienti con un utilizzo unitario e
coordinato. Il percorso prevedeva
l’accesso da via Fratelli Zoia e la
percorrenza dei vari ambienti con
un allestimento appositamente studiato e la realizzazione di una
nuova scala di accesso con ascensore per il superamento della barriere architettoniche al primo
(CONTINUA A PAGINA 5)
Visita il sito
www.muggiano.it
e ogni mese troverai anche
Muggiano
& dintorni
...online
5
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
(SEGUE DALLA PAGINA 4)
piano. La superficie di circa 300 mq
era costituita da una sequenza
d’ambienti, collegati e restaurati
con la massima attenzione ai valori
e alla materia presente. Le nuove
dotazioni e previsioni erano studiate con il concetto del minimo intervento compatibile e studiati per
un progetto attento a conservare il
monumento e a non sprecare risorse pubbliche.
Il progetto approvato dal Comune
di Milano, al contrario, non permette la realizzazione di questa
previsione d’utilizzo museale. La
suddivisione in tanti piccoli ambienti può comportare solo utilizzi
frammentari con una serie di locali
parzialmente indipendenti e non
coordinati. Si osserva l’assoluta incongruenza storica nel separare irreparabilmente il locale unico (sede
dell’associazione “Amici Cascina
Linterno”) al piano terra – con importanti testimonianze decorative e
intonacate su cui prestare la mas-
sima attenzione – con servizi igienici, senza tenere alcun conto dell’unicità architettonica del locale
con quello adiacente, artificiosamente separato, in tempi recenti, inserendo un camino arbitrariamente.
Si tratta di un locale con un pregevole soffitto ligneo antico, collegato
architettonicamente al locale principale d’ingresso, si notano anche
tracce di decorazione e di finiture
del tipo antico. Realizzare bagni
con suddivisione dello stesso tramite la costruzione di tramezze e rivestimento in piastrelle sembra
proprio inopportuno per la tutela
del monumento. La previsione di
realizzare pavimenti in ceramica
(grès da cm 75x75) in tutti gli ambienti, compreso quelli pregevoli
dotati di solai lignei antichi e tracce
di decorazioni alle pareti non sembra consona al monumento. La previsione di realizzare un nuovo
pavimento del portico (un ambiente di notevole qualità con pregevoli colonne in granito con fregi
di epoca basso medievale) costi-
Cusago: spazio pesata
diventa Baby Pit Stop
L
a struttura Spazio pesata e Allattamento, attiva a Cusago dal 2013
su iniziativa della Banca del Tempo e in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi sociali, ha ottenuto alla fine del 2014 la certificazione
come Punto allattamento accreditato dall’UNICEF - Sezione Milano e
dall’ASL Milano.
tuito da assi da ponte in legno appare incongrua storicamente sia per
l’inopportunità di tale previsione
non motivata da precise ragioni di
ordine architettonico e storico, sia
per la durata di tale materiale con
esposizione all’aperto che in breve
tempo degraderebbe miseramente.
La previsione di un impianto di riscaldamento con soffitto radiante è
semplicemente devastante…
Un’importante testimonianza della
presenza di Petrarca a Linterno è
data, infatti, dagli affreschi trecenteschi in quasi tutte le sale. Nessuno per fortuna vuole cancellarli,
ma realizzare un impianto di riscaldamento (e magari di aria condizionata) che non ne tenga conto,
significa (come può intuire chiunque) condannarli a morte lenta, nel
giro di alcuni anni. Per di più, sull’edificio c’è il vincolo di Monumento Nazionale decretato il 9
marzo 1999, per la straordinaria
importanza di Linterno dal punto
di vista storico. Ci si può legittimamente chiedere se il “restauro
conservativo” in essere rispetti totalmente il vincolo oppure no. La
sovrintendenza lo ha avallato. Ma
il fatto che perfino il cartello dei lavori non lo citi (come invece si usa
fare) non è un buon segnale. L’idea
di restauro per la quale era stato
trovato anche un finanziatore privato non prevedeva, naturalmente,
soltanto la conservazione della memoria petrarchesca, attraverso la
realizzazione della Casa Museo,
ma anche il ritorno dell’attività
agricola, una foresteria con ristoro
dai sapori e dalle suggestioni medievali, la realizzazione di un
orto/frutteto sulla scorta della passione di Petrarca per l’orticultura:
dunque, un’idea che mette in relazione cultura e agricoltura, recuperando memoria storica milanese di
un poeta e artista molto amato e
studiato in tutto il mondo.
Presso altre città italiane o straniere più lungimiranti, la sola presenza del Poeta ha creato un polo
di turismo culturale, come ad
Arquà, nella casa-museo, con l’importante e recente progetto “Parco
Letterario Francesco Petrarca e dei
Colli Euganei”.
Si è parlato anche di un museo interattivo…
“Certamente… di questo se ne è occupata in prima persona Cristina
Vannini, che ha svolto l’analisi progettuale del museo interattivo petrarchesco, stimando bassi costi di
gestione ed una forte valenza internazionale. Sostegno a tale proposta
è venuta da Carlo Monti (ordinario
di Topografia al Politecnico di Milano, responsabile di commissioni
internazionali, componente del
consiglio di ICOMOS Italia / UNESCO per la tutela dei Monumenti
e dei Siti).
Oltretutto si prevede anche l’autosostenibilità di questo progetto,
perché è tuttora valida la disponi-
Il modello alimentare
italiano
A
ll’Expo 5.000 metri quadri dedicati ai marchi del
made in italy. Ogni anno 1,2 miliardi di persone
provano il food & drink italiano – E 720 milioni sono
consumatori già fidelizzati – La valorizzazione worldwide del modello alimentare italiano e il sostegno al
Paese dell’industria agroalimentare. Quattrocento
aziende e mille marchi illustreranno qualità e know
how che danno vita ad ogni prodotto agroalimentare
italiano. Lo scopo principale è mostrare al mondo la
qualità del modello italiano, (unico al mondo per
equilibrio nutrizionale, sostenibilità, legame con il
territorio, gusto e sicurezza) e proporlo come soluzione per nutrire il pianeta e valorizzare la produzione agricola mondiale.
La promozione del Made in Italy è portata avanti da
Federalimentare, in rappresentanza di oltre 58 mila
imprese agroindustriali, 385 mila addetti diretti ed
altri 850 mila impiegati nella produzione agricola, e
Fiere di Parma, che con il progetto “Cibus è Italia – Il
Padiglione Expo di Federalimentare” faranno entrare
i visitatori di Expo dentro la storia, la tradizione, la
qualità e il saper fare di quindici tra filiere e aree tematiche dell’alimentare italiano.
Il padiglione sarà un luogo dove i visitatori di Expo
potranno vivere l’esperienza di come nasce il
food&drink made in Italy grazie ad un percorso di edutainment che racconta dodici filiere agroalimentari e
tre aree tematiche correlate al tema food con le
aziende che ne hanno fatto la storia.
Le dodici filiere sono: Latte e Formaggi; Riso; Pasta;
Dolci & Snack; Filiera della carne bovina; Vegetali;
Carni Suine e Salumi; Filiera Avicola; Olio; Aceti e
condimenti; Bere Italiano; Nutriceutica. Le tre aree
tematiche sono Territori; Tecnologie Sostenibili;
Marca & Gusto.
bilità di uno sponsor per la progettazione e la realizzazione del
centro di interpretazione/museo
interattivo di Villa Petrarca. Ci si
avarrebbe inoltre della piena disponibilità dei volontari del Touring Club italiano…
Si avranno inevitabili e positive ricadute nei settori dell’agricoltura,
delle infrastrutture, dei servizi e
dell’industria, È quanto si desume
da esperienze già realizzate in Italia
ed in Europa in altre località “petrarchesche”, che hanno generato
un notevole indotto economico,
grazie al flusso turistico”.
Ma il Comune sembra non voler
sentire ragioni…
“Non intendo commentare le dichiarazioni del vicesindaco. La validità delle nostre proposte parla
da sola. Lunedì abbiamo ricevuto
il pieno sostegno del Presidente
Basilio Rizzo e dell’ex senatore Fiorello Cortiana, la nostra battaglia è
sacrosanta e troveremo nuove e
più pressanti modalità, mediatiche
e non, per sensibilizzare i milanesi
su una vicenda tutta italiana, dove
un luogo di valore inestimabile
viene di fatto messo in pericolo
dalle scelte miopi di un’amministrazione locale. Andiamo avanti,
sapendo che stiamo lottando per il
bene di Milano e della sua memoria storica, che non può trascurare
un gigante della letteratura mondiale, come il “Sommo Poeta”,
Francesco Petrarca”.
Ha affermato il Presidente di Federalimentare, Luigi
Scordamaglia: “Se oggi c’è un’enorme domanda di food
made in Italy da ogni parte del pianeta è merito dell’industria alimentare italiana, che ha fatto conoscere al mondo
proposte dei nostri territori che altrimenti sarebbero rimaste relegate a livello di nicchia. Esportando i suoi prodotti
l’industria esporta anche valori e know how di un modello
alimentare unico e vincente per qualità, sicurezza e sostenibilità, fondato sulla valorizzazione della produzione agricola, sulla tradizione e sul legame con il territorio, poiché
acquistiamo e lavoriamo il 72% delle materie prime prodotte dall’agricoltura italiana”.
Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di
Parma, illustrando i dettagli e la filosofia che hanno
dato vita al progetto ha affermato: “Il segreto del modello
alimentare italiano è rintracciabile nella lunga storia dei produttori, nelle loro tradizioni, nella loro capacità di scegliere
le materie prime e di lavorarle. Quindi la storia delle aziende
alimentari è il miglior manifesto di quest’unica expertise,
che intendiamo condividere col pianeta. Ai visitatori che arrivano da ogni continente vanno illustrati e spiegati i piatti
ed i prodotti del food made in Italy. Va spiegato come l’alimentazione del Bel Paese equivalga a gusto, capacità nutrizionali, sicurezza alimentare. E come questo contributo sia
inimitabile e quanto siano fallaci, oltre che illegali, contraffazione e Italian Sounding”.
Daniele Acconci
Via Cusago 201 - Milano
Per info e prenotazioni 320.89.11.819
6
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Il nostro territorio
a Presa Diretta
L
a puntata di Presa Diretta di RAI3 dello
scorso 15 febbraio è stata dedicata alla
relazione tra il consumo di suolo e lo slogan
di EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia
per la vita”. Dai primi servizi andati in onda
e dalle interviste è emerso quanto sia contraddittorio lo slogan di EXPO in Lombardia
dove il consumo di suolo è esponenziale.
Inoltre l’evento mondiale, oltre a costruire i
padiglioni sul suolo agricolo, prevede quindici infrastrutture a corollario tra cui la
TEEM e la BREBEMI.
Ha dell’incredibile venire a sapere che i terreni destinati alla produzione di foraggio di
un’impresa agricola siano stati espropriati
per costruirci sopra gli alloggi degli operai
impegnati nel cantiere di Expo. O come una
tangenzialina, accessoria alla TEEM, abbia
diviso in due i terreni di un’altra azienda
agricola: a destra il bestiame e le stalle, a sinistra della lingua d’asfalto, i campi. Cosa
che potrebbe tranquillamente succedere al
nostro territorio se dovesse andare in porto
la Vigevano-Malpensa.
Così una troupe di Presa Diretta è arrivata a
Cassinetta di Lugagnano e ad Albairate per
intervistare i personaggi e alcune delle autorità che da anni si stanno battendo affinché
non sia costruita l’infrastruttura. Prima è
toccato a Massimiliano Radice, proprietario
insieme alla moglie Anna Baroni dell’Agriturismo L’Aia di Cassinetta di Lugagnano,
mostrare alla giornalista il territorio dove passerà la strada; poi è stata la volta della biologica Cascina Isola Maria, casa di Dario
Oliviero e Renata Lovati, ospitare la troupe.
Insieme ai coniugi Oliviero, intervistati davanti a un vitellino appena nato, anche i sindaci di Albairate e Cassinetta, Pioltini e
Accinasio e la sempre presente Agnese Guerreschi del Comitato No Tang.
NOTIZIE FLASH
Tutti concordi nel raccontare l’inutilità della
strada visto il declassamento di Malpensa. Il
sindaco Pioltini ha accennato alla riqualificazione delle strade esistenti mentre Oliviero e
Lovati hanno raccontato della loro produzione biologica, esempio di un’agricoltura
“che va” e che rischia di essere cancellata se si
concretizzerà il progetto della superstrada.
E’ mancato il contraddittorio, ma la scelta della
redazione di Presa Diretta di mettere in risalto,
a livello nazionale, il nostro territorio ricco di
terra, acqua, verde e inserito nell’area MAB, è
stato sicuramente vincente in quanto perfetto
esempio del contrasto tra gli obiettivi di EXPO
2015 e il consumo di suolo agricolo.
Campo Nomadi e cani
A
d ottobre dello scorso anno è avvenuto
il trasferimento, non senza polemiche,
degli abitanti del campo nomadi ufficiale del
Comune di Milano in via Martirano a Muggiano, presso cascina Guascona, dalle fatiscenti baracche abusive costruite negli anni,
ai moduli abitatiti, villette a schiera secondo
molti, arredate con tanto di servizi ed acqua
calda. Moduli abitativi assegnati con tanto di
affitto mensile anche se da ottobre, come da
ammissione degli stessi abitanti, non sono
ancora giunti i bollettini.
Pochi giorni prima di entrare in stampa
siamo stati informati che sono iniziati i lavori
di smantellamento della metà del campo ora
vuota, cataste enormi di rifiuti con gli operai
intenti alla demolizione di baracche e ricoveri precari. La domanda, a cui non sappiamo dare risposta, che molti lettori ci
hanno posto, è stata quella di sapere cosa avverrà di questa vasta area una volta ripulita
con ingenti spese da parte del Comune di
Milano è evidente che nulla facendo si ri-
A Cesano: FragilèForte
D
a artigiani del legno e della ceramica a designer. Le persone con disabilità che abitualmente frequentano i laboratori di terapia occupazionale della Sacra Famiglia di Cesano
Boscone saranno impegnate a costruire, decorare e abbellire
una serie di sedie progettate da Alessandro Guerriero, protagonista del design internazionale e promotore dell’iniziativa.
“Questo progetto – ha spiegato il direttore della Fondazione
Sacra Famiglia, Paolo Pigni – permetterà a ciascuno dei nostri ospiti di esprimere la propria creatività. La sedia è unica,
ma le varianti saranno molteplici. Misurarsi con nuove sfide
gioverà ai loro percorsi educativi e al loro benessere psicofisico. La collaborazione con Alessandro Guerriero inaugura
un programma di iniziative e di eventi dedicati al tema della
fragilità che abbiamo raccolto sotto la formula FRAGILèFORTE e che ci accompagnerà per tutto il 2015”.
Per Alessandro Guerriero le iniziative sociali non sono una
novità. Negli anni Novanta ha dato impulso alla creazione
dei laboratori di falegnameria, pelletteria e cartotecnica all’interno del carcere di San Vittore, con cui ha collaborato
per dodici anni. Successivamente ha realizzato progetti con
realtà impegnate sul fronte della salute mentale a stretto con-
L
schia di rivederla in brevissimo tempo rioccupata o, peggio, adibita a discarica a cielo
aperto. Rivolgiamo pertanto la questione agli
organi competenti.
L’area in questione
Sempre da cascina Guascona ci viene segnalata la presenza di cani randagi nelle campagne, con alcuni interventi dei tecnici del
canile senza tuttavia riuscire a catturare gli
animali. Problema certamente rilevante,
dopo la tragica morte di Gaetano Gnudi attaccato da un branco di cani nel pomeriggio
del 2 marzo 2012.
M4 Lorenteggio:
stato dell’arte
I
l 24 febbraio l’Assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran ha incontrato alcuni rappresentanti del Comitato M4 riguardo gli
sviluppi sulla cantierizzazione delle aree. All’incontro, tenutosi presso la sede dell’assessorato, erano presenti anche i rappresentanti
di M4 S.p.A., di Confcommercio. Le informa-
tatto con soggetti affetti da disagio psichico. Nel 2013 ha fondato TAM-TAM, la scuola d’arti visive che si sviluppa attraverso workshop gratuiti, durante i quali giovani e maestri
lavorano insieme.
“Sono convinto – ha detto Guerriero – che nelle discipline
estetiche i difetti delle persone possono diventare pregi.
Questo trasformare i limiti in metodo di lavoro io lo
chiamo Fragilismo. Anche un’esperienza di fragilità umana
Alessandro Guerriero nei Laboratori Sacra Famiglia
zioni hanno riguardato le varianti d’occupazione del cantiere Tolstoj rispetto al progetto
iniziale del dicembre scorso. Le modifiche
apportate sono state il frutto del lavoro
svolto a seguito delle richieste del Comitato
M4 che, grazie a Confcommercio, ha potuto
esprimere le proprie richieste di miglioramento del progetto.
Il programma dei lavori riguardanti il tratto di
via Lorenteggio dai portici fino all’incrocio con via Tolstoj, dovrebbe svolgersi in tre fasi distinte. La prima, della
durata di otto mesi, prevede due corsie
di percorrenza, anche per la linea 50,
una per senso di marcia, addossate sul
lato dei numeri civici pari di via Lorenteggio; un cantiere aperto sul lato dei
numeri dispari; l’accesso al garage del
civico 35 garantito da un breve tratto
aperto dall’incrocio con via Tolstoj a
“retrocedere” fino al garage.
Anche la seconda fase avrà la durata di
otto mesi: due corsie di percorrenza,
anche per la 50, una per senso di marcia, addossate sul lato dei numeri civici
dispari di via Lorenteggio; un cantiere
aperto sul lato dei numeri pari; marciapiede
esterno ai portici eliminato, con le cesate a ridosso delle colonne del porticato.
La terza fase sarà invece la più lunga, quarantaquattro mesi, e prevedrà due corsie di percorrenza, anche per la 50, una per senso di marcia,
poste ognuna nella propria naturale carreggiata
(quindi con il cantiere ad occupare la parte centrale della via). Successivamente si renderanno
necessari almeno altri due anni di lavori sotterranei, in pratica a livello stazione, per realizzare
gli impianti di gestione e di controllo.
Al momento non è possibile fornire mappe
descrittive della cantierizzazione in quanto
quelle visionate dal Comitato sono state definite dai tecnici “ufficiali, ma non protocollate”, per tanto non distribuibili. Il 26
febbraio è stata recintata piazza Frattini,
mentre al momento non ci sono informazioni su piazza Bolivar e Foppa, né varianti
agli altri cantieri.
può generare arte proprio dalle caratteristiche e dalle qualità
delle persone, che devono essere lasciate libere di emergere.
In questo percorso, infatti, uno dei miei obiettivi è proprio
quello di non distinguere tra chi insegna e chi impara”.
Guerriero ha così progettato un prototipo di sedia in legno,
dal design semplice ma ricercato, che verrà realizzato direttamente dalle persone con disabilità nel laboratorio di falegnameria della Sacra Famiglia. Successivamente, gli stessi
ospiti della Fondazione provvederanno a colorarle liberamente o ad aggiungere oggetti o stoffe, seguendo la propria
ispirazione e creatività diventando a loro volta progettisti.
Il percorso non si limita però a queste prime sedie.
Guerriero ha, infatti, voluto coinvolgere altri designer e artisti, chiamandoli a sviluppare nuovi progetti. Nei laboratori
di terapia occupazionale della Sacra Famiglia, veri e propri
atelier attivi da oltre trent’anni, sono impegnate centinaia di
persone con disabilità che vivono nelle strutture residenziali
della Fondazione o che frequentano i centri diurni della sede
di Cesano Boscone. Tutti gli oggetti sono realizzati a mano.
Si lavora con il legno, la ceramica e materiali di riciclo.
All’ultima edizione dell’Artigiano in fiera, nello stand della
Sacra Famiglia erano presenti oltre cinquemila pezzi tra
bracciali, collane, orecchini, portachiavi, tazze, vasi, vassoi,
portacandele e portafotografie.
Casa di Cura Ambrosiana
e i suoi ambulatori a Lecco
a cittadinanza di Lecco può contare su un centro polispecialistico ambulatoriale, nel centro città. All’interno degli spazi della Fondazione Borsieri, in via San
Niccolò n. 10, Casa di Cura Ambrosiana ha infatti attivato il servizio, che si avvale della pluriennale esperienza che l’azienda ha maturato negli anni in ambito
clinico sanitario.
Fondata da un gruppo di benefattori della Fondazione
Sacra Famiglia, Casa di Cura Ambrosiana inizia la sua attività nel 1967 a Cesano Boscone (MI), con l’obiettivo di
rispondere alle esigenze medico-chirurgiche di pazienti
portatori di handicap ospiti dello stesso Istituto.
La struttura, coniugando sempre la propria mission con
la vision di Fondazione Sacra Famiglia, si è poi notevolmente ampliata nella dimensione, sviluppando competenze che oggi accolgono e offrono all’utenza la quasi
totalità delle professionalità sanitarie.
L’ampliamento dell’attività di Casa di Cura Ambrosiana
supera la provincia di Milano, per insediarsi nel cuore di
Lecco, con un’appendice di Poliambulatori che erogano
servizi in regime di solvenza.
Il ventaglio di prestazioni offerte dal poliambulatorio
lecchese spazia dalla chirurgia e fisioterapia della mano,
passando per l’endocrinologia, la fisiatria, la medicina
fisica e riabilitativa, la psichiatria, la pneumologia, per
arrivare alla diabetologia, alla reumatologia, sino all’ambulatorio per il trattamento dell’osteoporosi. Le tariffe delle prestazioni sono in visione presso il centro,
rese note su richiesta telefonica e consultabili sul sito di
Casa di Cura Ambrosiana.
Al fine di rendere un migliore servizio all’utente, le prenotazioni delle prestazioni offerte possono essere effettuate da lunedì a sabato direttamente agli sportelli dei
Poliambulatori, dalle ore 08.30 alle ore 19.00; telefonicamente, da lunedì a venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 19.00
al numero 0341.281790, oppure via e-mail all’indirizzo di
posta elettronica [email protected].
Le accettazioni e il pagamento delle prestazioni prenotate
sono da effettuarsi presso gli sportelli di Front Office dei
Poliambulatori. Per annullare un appuntamento precedentemente prenotato, si può contattare il numero
0341.281790. Il servizio è attivo da lunedì a venerdì dalle
ore 8.30 alle ore 19.00.
Raggiungere i Poliambulatori lecchesi di Casa di Cura
Ambrosiana è semplice: arrivati alla Fondazione Borsieri
in Via San Nicolò n. 4 e 6, si imbocca la via verso la Casa
di Cura L. Talamoni; prima di accedere alla clinica, sulla
destra, al civico n. 10 si accede al centro. I Poliambulatori
sono situati al piano terra del palazzo e sono dotati di
ampio parcheggio privato.
La Segreteria Organizzativa delle Direzioni
Casa di Cura Ambrosiana
Il Coordinatore, Dott. Francesco Garolfi
02.45876533
[email protected]
www.ambrosianacdc.it
7
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Una scelta: un sì per la vita
Laura Malchiodi
Responsabile della comunicazione AIDO
Gruppo Comunale Trezzano sul Naviglio
C
olgo l’occasione per inglobare
nell’articolo la rubrica “caro
amico, ti dono”. Ci sono storie di
vita che meglio descrivono la realtà, quella che per tanti motivi ci
vogliamo negare, che non vogliamo vedere, che insistentemente
crediamo non ci appartenga. Ma
che ci piaccia o no sono storie di
vita comune, di tutti i giorni e vicine a noi.
Pensateci, decidete prima, decidete voi per il vostro fine corsa,
non lasciate che siano i familiari a
prendere questa decisione, togliete
loro questa dolorosa scelta, pensate a lasciare qualcosa di voi,
pensate a far proseguire la vita di
chi sta per morire, viceversa pensate e agite per far sì che ci siano
altri che facciano la stessa cosa per
voi, per i vostri cari, per permettervi o permettere ai vostri cari, di
continuare a vivere.
“Oggi, 20 luglio 2005, sono ufficialmente in lista d’attesa! Questo sms
arriverà nel momento in cui mi
chiameranno per il trapianto, mentre lo leggerete io starò andando
incontro ad una nuova vita… è arrivato il momento tanto atteso, desiderato, sperato e temuto, è
arrivato il momento di affrontare
con grinta questo ostacolo per poterlo distruggere! Oggi sono felicissima perché so che dietro quella
firma si nasconde una seconda vita
per me. Amici, parenti, state tranquilli perché sto vivendo le ultime
ore di stress! Forse per la prima
volta ho qualche paura, ma ho
anche la consapevolezza che durerà poco, perché tra qualche ora
mi addormenterò profondamente
mentre voi aspetterete le prime notizie sull’intervento che, fidatevi,
andrà benissimo! Tra quattro
giorni vorrete riaddomentarmi per
la mia vivacità e per il casino esa-
gerato che combinerò! Vi consiglio
di riposarvi perché non permetterò
a nessuno di sentirsi stanco, dovrete essere tutti pronti a gioire per
tutto ciò che abbiamo ancora da
fare insieme! Vi voglio bene, non
fatevi trovare distrutti, prendete
esempio da mia mamma che maschera tutto bene, aspettatemi e state calmi!”
Giorgia ha quindici anni e,
quando scrive questo sms,
i suoi genitori hanno appena firmato i documenti
per entrare in lista d’attesa
per un cuore nuovo. E’ sicura che il giorno del trapianto arriverà presto e
inizia a prepararsi a quel
momento, scrivendo un
lungo messaggio per amici e parenti: lo invierà col suo telefonino
quando la chiameranno per l’intervento.
Tutto inizia sette mesi prima, con
uno strano svenimento nel centro
di Taranto, la sua città. Le analisi
che fa sono perfette, suo padre
però vuole vederci chiaro e la
porta a fare un elettrocardiogramma. I risultati dell’esame
sconcertano i medici che consigliano di rivolgersi all’ospedale
Bambin Gesù di Roma, dove dopo
varie visite ed esami le riscontrano
una cardiomiopatia restrittiva.
“Dopo la diagnosi notai che papà
studiava sempre più libri specifici
di cardiologia, io spesso glieli prendevo quando non era in casa, li ho
studiati per ore di nascosto e alla
fine ho scoperto tutto della mia malattia: era grave, molto rara e col
tempo avrebbe portato il mio cuore
a non funzionare più, l’unica soluzione era il trapianto. Per questo
non vedevo l’ora di entrare in
quella lista d’attesa.”
Mentre Giorgia passa in rassegna
libri, Internet ed enciclopedie per
imparare quanto più possibile
della sua patologia, i suoi genitori
prendono tempo, dicendole che i
medici stanno facendo ulteriori
analisi per capire meglio come intervenire: “Sapevo benissimo che
era una bugia. Il fatto è che non sapevano come dirmelo e questo
loro silenzio mi faceva arrabbiare
moltissimo, perché ormai avevo
capito che ogni giorno che perdevamo era prezioso.”
“Era giugno quando tornammo a
Roma per la successiva visita di
controllo e trovai pronti i documenti per entrare in lista d’attesa
per il trapianto.”
Ogni mattina si sveglia pregando
che quello possa essere il giorno
della sua rinascita, lei lo definisce
così, e dice di essere rinata la notte
tra il 12 e il 13 agosto 2005: “Era la
festa di compleanno del mio cuginetto, c’era tutta la famiglia riunita
ed eravamo affamati perché il cibo
era in ritardo clamoroso; per una
coincidenza il buffet arrivò insieme alla chiamata da Roma,
stavo finalmente addentando la
mia pizza quando mio padre mi
bloccò: “Giorgia mettila giù, ci
hanno telefonato dal Bambin Gesù,
dobbiamo andare”.
“Mi guardai intorno, vidi gli
sguardi agitati dei miei parenti: chi
era incredulo, chi preoccupato, chi
terrorizzato, mentre dall’altra parte
c’erano i bambini piccoli che ignari
di tutto continuavano a ridere e
giocare. Andammo subito a casa a
prendere le valigie e una pattuglia
della Polizia Stradale ci portò a
tutta velocità all’aeroporto di Brindisi. In macchina ero felice, cantavo, ho chiamato i miei amici più
cari e cercavo di trasmettere ottimismo ai miei genitori. Arrivati in aeroporto un poliziotto mi prese da
parte, infastidito dal mio atteggiamento: ‘Ma perché ti comporti
così? Non hai neanche un minimo
di rispetto per tuo padre, che sta
per andare a fare un intervento così
importate?’. Aveva un’espressione
incredula quando gli spiegai che il
trapianto dovevo farlo io.”
Una volta in ospedale, mentre la
preparano per l’intervento, Giorgia ripensa a quante cose sono accadute in quel periodo. In appena
sette mesi la sua vita è radicalmente cambiata: fino a poco
tempo prima è un’adolescente
come tante, dal giorno del suo svenimento poco per volta tutto cambia: gli ospedali, la sua famiglia
preoccupata come mai prima, il
suo corpo che un po’ alla volta si
debilita fino ad arrivare al punto
di non riuscire nemmeno ad allacciarsi le scarpe da sola.
“Mio fratello mi è stato vicino in
ogni istante, la mia famiglia e i miei
amici non mi hanno mai lasciata
sola: è anche da loro che ho tratto
la mia forza. In quei mesi ho imparato che è nei momenti difficili che capisci realmente
come sono fatte le persone
che ti circondano. Ho realizzato che ne ho sopravvalutate diverse. Ho capito
chi sta davvero dalla mia
parte. Ho scoperto chi è capace di voler bene e chi no.
E’ una lezione che mi è servita molto”.
E’ passata la mezzanotte,
ormai Giorgia, lavata, depilata e
completamente disinfettata, aspetta
solo la sala operatoria e inganna
l’attesa giocando a carte con suo
fratello; le hanno appena fatto un
prelievo, ma quasi non se n’è accorta: “Niente mi faceva più paura.
Nemmeno gli aghi! Erano accadute
in poco tempo così tante cose che
mi sentivo invulnerabile, sapevo di
poter superare qualsiasi ostacolo e
non solo quella sera ma per il resto
della mia vita”.
Quella notte d’agosto, grazie alla
famiglia di Michele, il suo donatore e all’impegno dei medici, l’intervento va benissimo. Nonostante
un’emorragia e un rigetto, Giorgia
supera brillantemente il decorso
post-operatorio e nel giro di poche
settimane è di nuovo a casa circondata da tutta la sua famiglia e dagli
amici più cari. Da allora non ha
mai smesso di sentirsi profondamente riconoscente verso la vita:
“Quando passi da un’esperienza
che ti fa provare il rischio di non
svegliarti il giorno dopo o di non
arrivare al mese seguente, apprezzi
la vita in ogni sfumatura. Un milione di piccole cose prima invisibili per me ora sono fonte di
felicità. Aprire gli occhi la mattina
mi fa sentire la ragazza più fortunata del mondo”.
E tutto grazie a Michele ed alla sua
famiglia. Giorgia Dipaola, trapiantata di cuore a 15 anni.
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8
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Una città pet friendly
Simona Borgatti
[email protected]
I
l sogno di Massimiliano Morengo, proprietario di Pablo, un
simpatico Beagle, è una città “a sei
zampe” che sappia accogliere
l’umano e il proprio pet. Da questo
sogno nel 2010 è nato il progetto
web “Dogfather”, che coniuga la
passione di Massimiliano per i cani
con le sue competenze di marketing e tecnologia.
Tastando “con zampe” la città di
Milano si è accorto che il capoluogo, nonostante le numerose aree
cani e l’accoglienza nelle strutture
commerciali e nei ristoranti, manca
di parecchi servizi dedicati ai quattro zampe che tra Milano e provincia raggiungono quota 120.000.
Cosa alquanto seria nella città che
si sta preparando ad Expo e che
dovrà ospitare migliaia di turisti,
che potranno arrivare con il loro
beniamino.
Morengo sta realizzando “Let’s travel Dogether” una guida tecnologica interattiva in inglese – ma ci
sarà anche la versione italiana – che
sfruttando le applicazioni tecnologiche (web, social, mobile) metterà
in rete i luoghi milanesi dedicati al
mangiare, bere, dormire, shopping,
Il nostro Dogfather, la
scorsa estate ha fatto testare
alla sua socia Josephine –
finta turista – accompagnata dal testimonial Pablo,
alcuni musei milanesi; la
domanda è stata “Buongiorno, è possibile visitare il
museo insieme al
mio cane?” Ebbene,
dieci strutture su
dieci, hanno rimbalzato Josephine e
Pablo. Ma anche la
domanda “Mentre
visito il museo
Pablo può stare con
un dog sitter?” è
stata inevasa.
Per Expo 2015 e per
il dopo Expo, Morengo, attraverso la
sua guida, sarà in
grado non solo di
elencare la ricetti“Enterprise” di Ilenia Costantino
vità dei luoghi,
cultura, eventi, parchi, servizi pub- comprensiva d’obblighi e
blici… dalla prospettiva del cane divieti, ma anche di fornire
senza dimenticare le esigenze del servizi: mentre ammiri il
suo accompagnatore a due zampe. tramonto meneghino dalle
E visto che gli amanti dei cani sono guglie del Duomo con lo
assai sensibili, Morengo devolverà skyline dei nuovi grattail 4% del ricavato ad un ente bene- cieli, il tuo Fido se la spassa
fico che si occupa dei cani meno con un competente dog sitfortunati.
ter. E non è finita qua.
L’Angolo dello “Speziee”
I pidocchi
Dott.ssa Roberta Radaelli
[email protected]
N
oi generalmente associamo il
nome pidocchio all’insetto
che troviamo nei capelli, in realtà
secondo la forma del luogo di proliferazione abbiamo il pediculus humanus capitis, quello da noi più
conosciuto che vive esclusivamente
nei capelli; pediculus humanus corporis, che vive sul corpo e sugli abiti
ed infine il pediculus pubis che vive
principalmente sul pube, detto volgarmente piattola per la forma che
lo caratterizza e lo differenzia dai
due precedenti.
Dopo questa doverosa precisazione
tratterò solo del pidocchio del
capo, quell’instancabile insetto che
continua a dare grattacapi, in tutti
i sensi, a genitori e bambini. I pidocchi sono degli insetti grigiastri
marroni, sono insetti parassiti, ciò
vuol dire che per completare il loro
ciclo vitale hanno bisogno proprio
di noi, infatti, sono ematofagi, ovvero devono succhiare il sangue
per nutrirsi e svilupparsi. Quando
si accostano al capo per mangiare
iniettano una soluzione anticoagulante che induce il prurito, e per
questo chi è infestato si gratta.
Il pidocchio, inoltre, usa il calore
della testa per covare le uova, chiamate lendini, che depone a circa un
cm dalla cute. Per debellare i pidocchi è necessario conoscerne il ciclo
vitale dell’insetto che è costituito
da quattro stadi.
Il primo stadio si ha la lendine
senza occhio, ovvero lo stadio in
cui la lendine deposta non ha ancora sviluppato il sistema neurale.
Questo si può sviluppare dal momento della deposizione a quattro
giorni dopo, con la comparsa di un
puntino. In questa fase, senza occhio, le lendini sono vulnerabili ai
trattamenti anti pediculosi.
Nel secondo stadio, ovvero lendine
con “occhio”, la larva del pidocchio
sta crescendo pronta a divenire
ninfa. La durata di questo ciclo
circa sette giorni e l’uovo si
schiude, con una tempistica che
varia tra i sette e i dodici giorni. In
Quasi in dirittura d’arrivo la maratona per Expo 2015. Cantieri e lavori in corso – ci si augura – lasceranno presto il posto ad una fiumana di visitatori, che invaderà la città. Ma Milano, come si appresta a ricevere, oltre agli umani, gli amici a quattro zampe? Se lo
sono chiesti in molti e qualcuno ha anche abbozzato un tentativo
di entrare, senza fortuna, con il fidato Beagle in un museo. Ancora
molto da fare: Massimiliano Morengo sta creando una guida interattiva per aiutare i proprietari di cani nella ricerca dei servizi destinati agli amici a quattro zampe. Una bell’idea in vista di Expo.
Dogfather e Dogmother, due volte
al mese, realizzano eventi a “sei
zampe” nati dalla voglia di socia-
“Inglesino” di Mario Forcherio
lizzare dei proprietari. Così, nei locali milanesi che hanno aderito all’iniziativa sono nati gli happy hour,
i brunch, le cene, perfino le visite ad
alcune fiere come la Milano Fashion Week e il Salone del Mobile… cane e padrone sempre
insieme con menù appetitosi per
entrambi.
Massimiliano, con queste iniziative
aperte a tutti (cani di razza, meticci
e di tutte le taglie) vuole aiutare i
proprietari dei quattro zampe a diventare degli “umani migliori”,
aiutando anche le associazioni che
si battono con onore a favore dei
cani meno fortunati.
Un’altra delle mission di Morengo, attraverso il suo sito, è
quella di orientare la scelta del
cane senza farsi influenzare dagli
spot e dai film: comprate un cane
o, ancor meglio, prendetelo al canile, scegliendolo però in base
alla vostra sensibilità, alla vostra
indole e alle emozioni che vi regala appena lo vedete.
Non scegliete quel cane perché è
di moda. Parola di Dog&father!
www.dogfather.it. FB Dogfather.
Tutti i genitori ormai hanno imparato il significato di pediculosi, ovvero l’infestazione dei pidocchi.
Un fastidio piuttosto diffuso tra i bambini, ma non un pericolo. Caratteristica fondamentale dei pidocchi è quella di vivere, quasi esclusivamente, sul corpo umano, poiché non possono vivere a lungo
lontani dall’ospite. Il pidocchio, infatti, è un ospite specifico. Gli animali domestici non rappresentano
una fonte di trasmissione per l’uomo, così come i pidocchi umani non sono trasmessi agli animali.
La nostra esperta spiega come possiamo far fronte a questo problema o addirittura prevenirlo.
questa fase sono decisamente più
resistenti ed ecco perché il trattamento deve esse ripetuto dopo una
settimana, per riuscire a colpire i
nuovi nati che si schiudono con differenti tempistiche.
Il terzo stadio e quelle della ninfa,
ovvero il pidocchio piccolo incapace di accoppiarsi e riprodursi e
rimane in questa fase per una settimana, è il momento in cui sono più
vulnerabili.
L’ultimo stadio è quello del pidocchio adulto, ovvero quando è capace di riprodursi e ci arriva dopo
circa dieci giorni da ninfa. Quindi
sommando tutto il periodo dalla
deposizione delle lendini al pidocchio adulto sono passate circa tre
settimane e l’insetto muore dopo
cinquanta giorni. La femmina dal
momento in cui diviene fertile depone da quattro o otto uova al
giorno per trenta giorni, oltre duecento uova.
Per essere sicuri che i trattamenti
siano efficaci è bene fare il trattamento tre volte a distanza di sette
giorni. Ricordiamo che le lendini
vengono deposte soprattutto dietro le orecchie e alla base della
testa, si presentano biancastre e
sono attaccate ai capelli da una
colla molto efficace.
I trattamenti tradizionali fanno uso
di malathion, estere fosforico efficace, ma a dosi elevate tossico e
sconsigliato su bambini piccoli. Le
piretrine, estratto naturale dal pire-
CERCO
vecchia bici
da corsa
anni 30, 40, 50.
Prezzo
da concordare.
cell. 338.4284285
tro, e la permetrina, derivato sintetico del piretro, hanno una ridotta
tossicità, ma non sempre efficaci.
Il mio consiglio è di utilizzare prodotti naturali che non vanno ad irritare la cute delicata dei nostri
bambini, esistono degli oli che soffocano gli ospiti che poi manualmente, con un pettine d’acciaio dai
denti stretti, si eliminano dalla
testa. Rammento che l’operazione
bisogna farla per 3 volte ogni 7
giorni, lavare tutto ciò che è venuto
in contatto a 60 gradi, e ciò che non
si può lavare, lo si accantona per
venti giorni in un sacco.
La prevenzione per me è possibile,
con prodotti naturali che lasciano un
odore sgradevole agli insetti, sono
spray che si spruzzano su capelli
asciutti e sui baveri delle giacche,
oppure ricordo il neem che abbiamo
già trattato nei numeri addietro. Chi
usa il mio preparato al neem, ormai
già da un anno, è soddisfatta perché
nonostante le infestazioni, non ha
avuto più problemi.
Sono sempre aperta a consigli e
suggerimenti per i prossimi articoli. Arrivederci al prossimo articolo.
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e u n n ostro
incaricato
vi c ontatterà
9
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
La Redazione
La Sala delle Asse presenta
il “Leonardo ritrovato”
Nuove tracce della mano di Leonardo restituiscono una nuova
lettura della Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano, che
sarà eccezionalmente riaperta al pubblico in occasione dell’avvio
di Expo Milano 2015. I restauri proseguiranno dopo la chiusura
dell’Esposizione ma i lavori e le novità scoperte fin qui saranno
raccontati al pubblico grazie ad un progetto multimediale realizzato
da Culturanuova.
La Redazione
[email protected]
U
n paesaggio. Un classico paesaggio di paese, di quelli che si
trovano sugli sfondi di tante tele e
tavole del Rinascimento toscano o
lombardo e in molte opere di Leonardo da Vinci. Un piccolo paesaggio con poche case, rocce scoscese,
una chiesa e un campanile su un cocuzzolo che somiglia a mille altri e
che è simile, molto simile, a quello
che si trova sullo sfondo di un’altra
importante opera di Leonardo, il
Cenacolo, proprio inquadrato nella
finestra dietro la testa del Cristo. Un
disegno che richiama in modo evidente la tecnica del genio toscano,
che ritroviamo nel “non finito” di
molte sue opere, come l’Adorazione
dei Magi degli Uffizi.
Una scoperta che preannuncia il ritrovamento di nuove porzioni pittoriche sulle altre pareti della Sala
e che cambia fin d’ora la lettura
complessiva di questo straordinario spazio. Non più un trompe l’oeil
per dare l’illusione di trovarsi sotto
una sorta di gigantesco padiglione
vegetale, ma una pittura che coinvolge anche tutta l’altezza delle pareti per dare la sensazione di
trovarsi all’aperto in quel giardino
che alla fine del Quattrocento, all’epoca di Leonardo, doveva trovarsi all’esterno dell’edificio,
protetto dalla struttura difensiva
della Ghirlanda.
“Un’iniziativa prestigiosa – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – che impreziosisce
il palinsesto di Expo in città con un
appuntamento imperdibile, non
solo per la indiscutibile bellezza
della Sala delle Asse ma anche, e soprattutto, per l’emozione che si
prova nello stare al cospetto del
bliche e al sostegno indispensabile
dei partner privati che, stretti in
alleanza, hanno saputo comprendere l’inestimabile valore scientifico e storico di questo
straordinario progetto di restauro
e valorizzazione e, al tempo
stesso, l’importanza del ritrovamento di una pagina fondamentale della nostra storia e della
nostra memoria che ha contribuito come poche altre alla costruzione della nostra identità
artistica e culturale”.
Dalla fine dell’Ottocento ad oggi la
vicenda conservativa della Sala
delle Asse è stata una storia di progressive e sorprendenti scoperte:
dal momento del suo “ritrova-
bile, cioè quella della volta e delle
lunette, che si pensavano realizzate
“su progetto” di Leonardo.
Il ritrovamento del Monocromo,
durante il restauro effettuato a
metà degli anni Cinquanta, cambiò
fortemente la percezione della Sala
delle Asse spostando il baricentro
dell’attenzione su quella grande ra-
delle prossime sessioni di restauro
che riprenderanno dopo la chiusura di Expo 2015.
La complessità degli interventi di
restauro, infatti, ha trasformato la
Sala delle Asse in un grande cantiere, rendendola visibile solo attraverso un passaggio ridotto, ma in
occasione di Expo Milano 2015 i lavori di restauro saranno sospesi e
la Sala delle Asse verrà resa nuovamente accessibile grazie a un parziale disallestimento dei ponteggi
che consentirà la vista del Monocromo a distanza ravvicinata.
Non solo ma, per accogliere al meglio i visitatori, l’ambiente sarà valorizzato tramite un innovativo
sistema multimediale realizzato da
Culturanuova – anche grazie al
Monocromo durante la pulitura. Copyright Comune di Milano (foto: Luca Tosi)
Relatore e sottotitoli
genio di Leonardo da Vinci che a
Milano e in questo Castello lavorò
per anni lasciando testimonianze
importanti della sua opera. Un’operazione che è stato possibile realizzare grazie alla volontà e
all’impegno delle istituzioni pub-
mento” nel 1898 sotto diversi strati
di scialbo (imbiancatura), alla scoperta del cosiddetto Monocromo
durante i restauri degli anni 19541955, fino alle nuove tracce pittoriche emerse in questi mesi.
Fu infatti Luca Beltrami – architetto, storico dell’arte e conservatore del Castello – il primo a
scoprire, sulla scorta di due documenti dell’Archivio di Stato di Milano, che la “camera grande da le
asse” nella quale “Magistro Leonardo” lavorava presso il Castello
degli Sforza, era proprio quella al
pianterreno della Torre nord-est,
ribattezzata da allora Sala delle
Asse proprio in virtù di quei fogli
d’archivio.
Negli ultimi anni dell’Ottocento
Beltrami cercò e trovò sotto parecchi strati di scialbo il grande soffitto dipinto con i tronchi, i rami e
le foglie degli alberi di gelso. A quel
tempo tuttavia l’unica lettura della
Sala delle Asse – complice anche il
restauro “interpretativo” del pittore-restauratore Ernesto Rusca – si
basava sulla sola decorazione visi-
dice che spaccava la roccia, da subito attribuita unanimemente alla
mano di Leonardo da Vinci. Sino
ad oggi tuttavia il Monocromo è
stato considerato un’opera a sé
stante, deliberatamente realizzata
con un solo colore, slegata dal contesto della restante decorazione. I lavori di restauro che hanno condotto alle recenti scoperte, programmati in prima istanza come
necessità per preservare il Monocromo dalle infiltrazioni saline che
rischiavano di danneggiarlo, hanno
portato a risultati straordinari. Innanzitutto il ritrovamento sotto lo
scialbo, in diversi punti delle pareti
della Sala, di diverse nuove tracce di
disegno (tra le quali il paesaggio di
cui si accennava prima, posto sulla
parete opposta a quella del Monocromo) che permettono di comprendere per la prima volta che il
Monocromo non è un’opera a sé
stante, come si è sempre pensato sin
dagli anni Cinquanta, ma un disegno preparatorio del progetto di decorazione della Sala delle Asse, un
abbozzo destinato ad essere ricoperto dal colore in un secondo momento; e che il progetto decorativo
originario non si limitava alla porzione occupata attualmente dal Monocromo ma ricopriva l’intera
superficie parietale della Sala.
Una scoperta che dà una lettura
completamente nuova della Sale
delle Asse e del ruolo di Leonardo
da Vinci nel progetto e che apre
scenari inaspettati rispetto alla possibilità di scoprire nuove tracce
della mano di Leonardo nel corso
contributo di Intesa Sanpaolo – basato su proiezioni, ologrammi e
illuminazione puntuale, che racconterà la storia della Sala delle
Asse, il ruolo di Leonardo da Vinci
e il restauro in corso a tutti coloro
che la visiteranno durante il semestre dell’Esposizione Universale.
Per l’inizio di Expo la Sala delle
Asse sarà riaperta al pubblico nella
sua nuova “veste multimediale”.
L’intervento di restauro attualmente in corso in Sale delle Asse,
cominciato nell’ottobre 2013, circa
un anno e mezzo fa, è eseguito
dall’Opificio delle Pietre Dure di
Firenze ed è diretto da Michela Palazzo della Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici
della Lombardia, con la consulenza
di un comitato scientifico presieduto da Claudio Salsi, Direttore del
Settore Soprintendenza Castello,
Musei Storici e Musei Archeologici,
e composto da eminenti personalità del mondo culturale italiano e
internazionale.
Sul sito www.saladelleassecastello.it, realizzato dal Politecnico
di Milano con il sostegno di A2A, è
possibile seguire l’andamento dei
lavori di restauro, trovare informazioni e immagini sulla Sala e la sua
storia, scaricare testi di approfondimento (una ricca bibliografia e documenti saranno a disposizione dei
più esperti), ascoltare i “racconti
multimediali” che introducono il
lettore alla complessità dell’opera e
che in occasione di Expo verranno
perfezionati per una fruizione con
smartphone e tablet.
10
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)
ausiliari per il solo motivo di recuperare un po’ di decoro cittadino con il
sacrosanto rispetto di certe regole. In
primis eliminare le soste selvagge in
curve o in doppia fila con le quattro
frecce accese. Il compito di queste ausiliarie, visto che sono tutte e quattro al
femminile, è anche quello di un controllo dei marciapiedi sui quali succede
di tutto, comprese le cacche dei cani che
non vengono raccolte dai proprietari.
Come pure andare nei parchi a controllare che certe regole siano rispettate. E’
vero che ci sono state alcune lamentele
anche legittime, ma dovute più che
altro ad un errato posizionamento,
fatto a suo tempo, di parte della segnaletica per la quale ci stiamo organizzando a rimediare. Personalmente,
assieme al mio assessore ed al comandante della Polizia Locale, abbiamo raccomandato alle ausiliarie un po’ di
buonsenso, in particolare per le soste a
tempo come quella del Sidis, ma anche
tolleranza zero nei confronti delle soste
selvagge. Bisogna anche capire che
stiamo passando dal completo lassismo
ad un minimo di ordine nel traffico cittadino, che deve tornare ad essere governabile.
Io abito a Trezzano e da parecchio
tempo sono costretto a respirare –
in particolar modo nelle serate di
venerdì e sabato – miasmi di ogni
genere che vanno dalla gomma
bruciata ai medicinali, ai combustibili più vari, senza riuscire a capire
da dove provengano e chi le genera. Le chiedo se c’è qualche vostro rapporto o qualche indagine
riguardo all’incremento dei casi di
malattie legate all’inquinamento
dell’aria cittadina – che, di recente,
ha fatto balzare l’Italia al primo
posto in Europa – e quali riscontri
ha nel vostro Territorio in particolare?
Non abbiamo effettuato studi particolari sulla qualità dell’aria ma, sulla
base di un discorso che dura da tempo,
ci siamo resi conto che bisogna trovare
dei sistemi in particolare sulle due statali Vigevanesi che sono la causa principale dell’inquinamento da polveri
sottili. E’ chiaro che non si può chiudere quelle due importanti arterie, ma
il nostro intento è di limitare il traffico
da nord a sud che attraversa tutta
Trezzano.
Sì, certo Sindaco. Ma la mia domanda era più specifica e riguar-
dava un inquinamento colpevole,
tipo quello noto da tempo degli
zingari che bruciano i cavi elettrici,
per estrarne il rame oppure
aziende che a fine settimana hanno
scarti da smaltire…
Ora ho capito bene e devo ammettere
che non siamo in possesso di risultati
di questo genere. Gli unici dati che abbiamo sono quelli di controlli a campione, effettuati in alcune aziende dove
sono state riscontrate anomalie – tipo
l’uso improprio (dormitorio abusivo di
extracomunitari) oppure lo sversamento in fogna di sostanze acide o dannose, residue di lavorazioni o il
mancato rispetto di norme igieniche –
contro le quali sono stati presi provvedimenti. Sono sicuro che continuando
queste indagini troveremo anche quelle
situazioni a cui faceva riferimento. Sarebbe sicuramente utile, da parte dell’Arpa, installare qualche centralina
mobile per il controllo dell’aria, come
si è fatto alcuni anni addietro.
L’altra faccia della stessa medaglia
vede (anzi… sente) un esagerato
inquinamento acustico – provocato
da veicoli fuori norma e che superano ad ogni ora del giorno e della
notte, in particolare sulle Vigevanesi, di gran lunga i limiti di velocità imposti – che, dicevo, non fa
per niente bene alla cittadinanza
intera che ha il sacrosanto diritto di
essere tutelata. Quali sono i provvedimenti presi a tale riguardo?
Sì, è vero che il conflitto di competenza
esiste. Per questa problematica esiste
un conflitto di competenza con ANAS
che detiene la proprietà della Vigevanese nuova 494. Qualcuno ha pensato
di risolvere il problema facendo andare
i veicoli a 50 km l’ora. Purtroppo è un
limite che pochi rispettano anche sulle
altre strade cittadine. Il tema rumore
è stato trattato più che altro per
quanto riguarda le barriere antirumore, a lato Tangenziale e della linea
ferroviaria con risultati parzialmente
soddisfacenti. Settimana prossima
dovrò parlare con Serravalle, a proposito degli svincoli della Tangenziale e
nel contempo esporrò anche il problema del rumore derivante dal traffico
sulla Tangenziale. Incontreremo anche
ANAS. Per mitigare il rumore potrebbe essere un’idea piantare delle
piante o delle siepi negli spazi laterali.
Inventarsi qualcosa che sia compatibile e nello stesso tempo faccia da barriera antirumore. L’ideale sarebbe
tornare a possedere un’automobile per
famiglia, aiutati da questa crisi che ci
sta facendo ritornare coi piedi per terra
facendo capire che, forse, il tenore di
vita tenuto finora non corrisponde alla
realtà. La cosa certa è che non finirà
tanto presto.
Ora, toccando un argomento alquanto spinoso, ma brutalmente
reale e di incredibile attualità…
Sì… dai! – mi risponde interrompendomi il mio interlocutore quasi
sapesse già cosa gli voglio chiedere
– Sono pronto!
sieme ad una mia nota di accompagnamento trovando subito l’aiuto del
Prefetto di Milano che, sin dal mio insediamento, ha dichiarato che vuole
incidere anche lui stesso dopo il commissariamento e quindi non ci siamo
mai fermati neanche per un momento.
Proprio oggi c’è stata una conferenza
stampa con l’Anci dove ho dichiarato
che la risposta migliore a questi loschi
individui è lavorare, lavorare, lavorare duro a testa bassa, perché solo
con il lavoro nostro e con il fermento
di tutte le associazioni, comitati e par-
s’impegna veramente, anche quando
non è messo nelle condizioni giuste per
dimostrarlo.
Allora sono questi gli aiuti che vi
aspettate?
Certo! Visto che l’affetto e la solidarietà
della gente e di tante associazioni sono
stati già dimostrati ampiamente. Io li
ho sentiti subito dopo il buon risultato
del voto ed ancor più dopo, anche se
siamo ancora in luna di miele, con il
dialogo intenso intrapreso con tutta la
cittadinanza indistintamente e questo
fermento lo dimostra – al di là di chi c’è
alla guida del Municipio – e dà conferma che la maggior parte del popolo
trezzanese vuole essere coinvolto nella
rinascita che ci siamo prefissati. Voltare
pagina con il massimo di ottimismo
possibile. Questo, assieme alla consapevolezza di avere una squadra che mi
aiuta e mi supporta, mi consente anche
di dormire sonni tranquilli la notte.
Un’ultima domanda su di un altro
argomento attuale. Si fa un gran
parlare dell’abolizione della provincia di Milano e della nascita
della città metropolitana. Come
vede questo “passaggio”?
Qui il discorso sarebbe troppo lungo e
quindi mi limiterei ad affermare che,
di base, va bene. La città metropolitana
mi piace come idea, se la vogliamo veramente attuare, come avrebbe dovuto
già essere da tempo, sotto l’intento di
legare l’hinterland con la città di Milano cercando, quindi, di migliorare il
trasporto pubblico, trovare linee comuni per problemi uguali. Mi piace
l’idea di politiche sociali, per unire la
nostra gente con quella del corsichese
e di Cesano Boscone in una unione
d’intenti che metta d’accordo con un
sistema sovracomunale. Io mi sento
predisposto per questa che è una necessità e quindi vediamo come si svilupperà e come nei fatti verrà attuata. La
città metropolitana va riempita di contenuti perché non diventi la provincia
che cambia solo di nome. Mi ha sempre
allettato la prospettiva di unire per un
migliore funzionamento, oltreché un
concreto risparmio.
Fabio Bottero
Ci parla delle minacce anonime che
ha ricevuto ultimamente?
Allora… Le due lettere ricevute poco
prima di Natale – indirizzate a me ed
alla mia Giunta – sono missive anonime che, dopo attento esame con le
autorità, possiamo definire “di intimidazione preventiva” che, cioè, sono
state inviate da quella zona grigia
fatta di un sistema operativo mafioso
di Trezzano, fatto di politica deviata,
faccendieri collusi, trafficoni che
fanno affari con tutti questi soggetti
deviati che non guardano certamente
al bene della comunità. Gli autori di
queste lettere hanno voluto, secondo
noi, tastare il polso ad una nuova
Amministrazione comunale che finora ha cercato solo di svolgere i normali impegni istituzionali studiando
alcune ipotesi per la risoluzione dei
tanti gravi problemi che si sono accumulati. E’ strano, ma poi nemmeno
tanto, che a qualcuno abbia già dato
fastidio il nostro modo di fare. In pratica c’è qualcuno, nel nostro territorio, che non vuole assolutamente che
qualcosa cambi nella gestione amministrativa e che tutto rimanga annebbiato e poco chiaro, come in troppi
anni di un passato molto poco edificante per tutti. In pratica si vuole che
il Comune resti spettatore inerme e
non principale attore o, almeno, promotore del regolare sviluppo a favore
di tutta la comunità. Due fulmini a
ciel sereno che non sono minacce di
morte nei miei confronti, ma minacce
psicologiche per inibirci, sotto certi
punti di vista, e farci preoccupare di
aver commesso chissà quali illeciti per
bloccare l’attività intrapresa. Sono
consapevole che faremo degli errori
perché chi lavora sbaglia, però sempre
in buona fede. Non ci faremo intimidire con accuse che ci dipingono come
i nuovi malfattori come ce ne sono
stati già in passato purtroppo. Le due
lettere le ho mandate in Prefettura as-
rocchie che si sono risvegliate prontamente, si possono mettere all’angolo
ed estromettere in modo che non facciano danni maggiori. Sento la vicinanza della gente che ci sta sostenendo
e che vuole che le cose cambino veramente.
Quindi cosa si aspetta di concreto
dallo Stato, a seguito dell’appello
fatto a mezzo stampa a Matteo
Renzi?
Sicuramente quello è il passo superiore
dove Matteo Renzi sa già, da sindaco
qual era, come trattare la questione
‘Ndrangheta a livello nazionale. Non
dimentichiamoci che ci sono situazioni
molto più gravi della nostra e quindi
mi aspetto un’azione molto seria, di
contrasto al malaffare in tutte le direzioni, ma supportata a tutti i livelli
con i giusti mezzi alle Forze dell’Ordine per costruire una vera rete, che
permetta di lavorare insieme con un
piano formativo nazionale che coinvolga tutti i comuni. Inoltre il nostro
Governo deve dimostrare che crede nel
pubblico impiego e si smetta di far credere che siamo tutti fannulloni
quando, invece, c’è tanto personale che
Dopo aver sforato il tempo a mia
disposizionee con il Sindaco Fabio
Bottero, non mi resta che salutarci
con la promessa di un nuovo incontro, magari subito dopo l’approvazione del bilancio comunale
che darà maggiori e più sicure indicazioni sul da farsi al termine di
questo periodo di assestamento
post-elettorale.
Non posso che ringraziarlo per la
disponibilità concessa al nostro
mensile, non soltanto per questa
prima vera occasione ma, soprattutto, per la promessa di una collaborazione attiva ogniqualvolta i
cittadini sentano il bisogno di comunicare i loro problemi e le loro
aspettative.
Allo stesso tempo, però, non posso
fare a meno di consigliare al giovane primo cittadino di questa nostra Trezzano sul Naviglio di
continuare a farsi coinvolgere dagli
abitanti ponendosi, come già sta facendo, in prima persona all’ascolto
ed al dialogo con loro. Magari
anche con quelli che hanno smarrito la retta via ed ai quali ha già
fatto capire di voler respingere, assieme a tutta la Giunta municipale,
qualsiasi tipo di intimidazione o
minaccia.
Pisapia: solidarietà e vicinanza
al Sindaco Bottero
“S
olidarietà al Sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero per
le minacce e le intimidazioni che ha subito in questi mesi. Il suo
impegno a difesa della legalità, che si unisce a quello di moltissimi altri
sindaci e amministratori dei Comuni della Città Metropolitana, rappresenta un presidio importante contro i tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata. Per questo, anche per il mio ruolo di Sindaco
Metropolitano, sono vicino a Fabio che può contare sul mio sostegno e
su quello di chi ogni giorno contrasta con forza ogni illegalità”.
Lo ha dichiarato il Sindaco Metropolitano di Milano, Giuliano Pisapia,
in relazione alle recenti minacce ricevute dal Sindaco di Trezzano sul
Naviglio Fabio Bottero.
11
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
“Natura fuori classe” alla Cavetta di Cusago
biamo incominciato a pensare e a
fare collegamenti. Ci siamo domandati: e se chiedessimo aiuto ad Italia Nostra? Loro gestiscono un
bosco da 40 anni e l’hanno fatto
proprio con i volontari. Il Bosco durante il suo quarantesimo compleanno nel settembre scorso ha
lanciato la sfida per i prossimi 40
anni: attivare una vera cintura
verde nella città metropolitana di
Milano, partendo proprio dal Parco
Agricolo Sud Milano.
stro
Naviglietto...
Per
i
Visconti
fu
Abbiamo invitato il direttore del
Mariàngeles Expòsito Peinado
un’opera importante di cui sono state Bosco, Silvio Anderloni, a fare un
Presidente Banca del Tempo di Cusago
puntigliosamente annotate le spese. sopralluogo e anche lui è stato colSi apprende così che il nostro Navi- pito dalla bellezza del luogo, una
area è di circa 9.000 metri qua- glietto è la prima roggia, in Lombar- specie di Boscoincittà in miniatura.
dri ed é divisa in due parti: dia, in cui sia stata realizzata una Ci ha confermato che loro non sono
nella parte nord si trova l’ingresso conca, per ovviare ai dislivelli del ter- interessati a fare la manutenzione
e la capanna di legno, sede delle as- reno. Nel 1484 il Naviglietto fu do- del bosco in sé, non è nei loro scopi
sociazioni, attrezzata con un pic- nato da Gian Galeazzo Maria Sforza statutari, ma sarebbero disponibili
colo bar, una cucina, porticato, un alla famiglia Viscardi che poi lo ce- a guidare e formare un gruppo di
orto, un frutteto; verso sud ci sono dette, nel 1533, a Massimiliano volontari che dopo qualche mese
due specchi d’acqua circondati da Stampa di Soncino”.
possa seguire autonomamente la
manutenzione delle
aree verdi nella Cavetta.
Ci siamo messi all’opera e abbiamo
impostato il progetto: Natura Fuori
Classe - Laboratorio di
formazione sulla manutenzione di aree
verdi a forte valenza
naturalistica presso la
Cavetta di Cusago. Gli
obiettivi: a) formazione specifica di un
gruppo di volontari
sulla manutenzione
del verde, che possa
fare da traino per
avere sempre un
gruppo attivo per
gestire spazi verdi
Gruppo di volontari con gli operatori di Boscoincittà (12.2.2015)
estensivi ed extraurbani; b) sistemazione
un boschetto, una vera e propria Forse siamo esagerati affermando delle aree verdi di pertinenza della
oasi naturalistica. Ma questo luogo che circa 600 anni fa questo luogo Cavetta a costi molto contenuti,
non è solo importante dal punto di era proprio l’ingresso a Cusago. oggi in un avanzato stato d’abbanvista naturalistico, è importante Oggi è un luogo “invisibile”: i frui- dono e di difficile fruizione; c) utianche da un punto di vista storico. tori sono qualche decina tra pensio- lizzare l’area come Aula Natura per
Per spiegare il perché prendiamo in nati e cacciatori e la gestione del l’anno accademico 2015-16 e poter
prestito le parole di Renata Schi- sito ricade sulle spalle del signor fare lezioni all’aperto con gli stusano che nel suo libro Vivi questa Aldo Laureri, un giovanotto negli denti dei diversi Istituti di Cusago
terra edito nel 2008 dal Comune di anni ottanta, ma oggi ottantenne e paesi limitrofi; d) stimolare la soCusago che descrive così l’area: “La molto giovanile che con perseve- cialità tra persone interessate alla
cascina Naviglietto si trova esatta- ranza, costanza e simpatia apre natura.
mente nella parte finale del Naviglio tutti i giorni la Cavetta mattina e Lo scorso giovedì 29 gennaio duvoluto da Filippo Maria Visconti, per pomeriggio. Il signor Aldo ricono- rante l’incontro dedicato all’Arte
recarsi da Milano a Cusago anche in sce che lui, da solo, non può gestire del verde all’interno della Rassegna
nave. Perciò Naviglietto, come Palaz- tutte le aree esterne e che da circa I Giovenott... con le Muse (IV edizetta, era una delle pertinenze del 10 anni non si fa nessuna manuten- zione) Silvio Anderloni ha portato
Castello. Fino a Gaggiano i duchi po- zione delle aree umide e del bo- l’esperienza decennale della getevano arrivare discendendo il Navi- schetto.
stione degli spazi aperti a forte
glio Grande, ma da lì bisognava Non nascondiamo che siamo rima- componente naturalistica del
aprire una roggia ed ecco allora il no- sti colpiti da questo luogo e ab- Boscoincittà di Milano e ha lan-
Qualche mese fa l’associazione Banca del Tempo ha scoperto
un luogo molto molto particolare di Cusago: la Cavetta. Un’area
naturale nei pressi della cascina Naviglietto sulla strada provinciale 162, in direzione Gaggiano. La Cavetta nasce negli anni ’80
del secolo scorso come sede dell’allora neonata associazione
dei Pensionati di Cusago che ancora oggi ha in gestione quest’area di proprietà del Comune, da qualche anno condivisa
anche con l’associazione Cacciatori. Mariàngeles Expòsito Peinado ci racconta la storia antica di questo luogo ed il progetto
che sta venendo alla luce.
L’
Cartografia storica - IGM 25000 prima metà del secolo scorso
ciato la proposta di vedersi subito
la settimana dopo alla Cavetta con
forbici, falci, scarponi e guanti da
lavoro per iniziare a lavorare sul
posto.
I giovedì 12, 19 e 26 febbraio con
una quindicina di persone, per un
primo assaggio, abbiamo iniziato
ad aprire un sentiero invaso dai
rovi, le vedute riscoperte sul paesaggio del Parco Agricolo Sud sono
veramente eccezionali. Siamo nella
fase d’attivazione di qualche canale
di finanziamento dell’iniziativa e
consolidamento del gruppo di volontari. Se riusciremo ad ottenere
qualche finanziamento e un
gruppo di circa 15/20 persone interessate, il laboratorio partirà e si
svolgerà per tutto il 2015.
Chiunque è benvenuto, anche occasionalmente. Le iscrizioni sono
sempre aperte, basta scrivere una
mail a [email protected].
12
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
“Protagonista:
altro che favola”
V
enerdi 20 marzo alle 18,30 – a Milano
presso la Biblioteca comunale Sicilia di
via Luigi Sacco n. 11 – Angela Barbieri presenterà il suo ultimo volume: Protagonista:
altro che favola; Mohicani Edizioni. Il romanzo
si articola come una favola scritta in chiave
contemporanea: descrive l’amore attraverso
gli occhi di un’aspirante principessa che
conduce una vita immersa nei ritmi frenetici
dell’epoca
odierna, tra
una carriera
in ascesa e
un mondo
dove l’amore
non è più
propriamente incantato,
ma
disilluso e
beffardo.
Angela Barbieri è una
giovane
scrittrice romana, ha
pubblicato
d i v e r s e
opere, tra
poesia
e
prosa, fra cui ricordiamo: Io vado scalza, edito
da Montegrappa, Fuori di cuore edito da Enrico Folci editore e il recente Il lupo è veramente cattivo edito da Città del Sole.
Ha partecipato a diversi premi letterari, aggiudicandosi svariati riconoscimenti. La serata sarà condotta da Daniele Acconci,
giornalista, autore di libri, appassionato
d’arte e d’enogastronomia, animatore culturale. Ha diretto diverse testate nel corso della
sua carriera, e ha collaborato con giornali, riviste, centri culturali e gallerie d’arte. Ha un
piccolo vigneto a San Colombano al Lambro
nel quale in primavera e in estate trascorre
buona parte del tempo libero.
Cusago: la ginnastica
del miracolo
N
on ha niente da spartire con il movimento, faticoso e ripetitivo, della nuova
generazione dei corsi per dimagrire. Niente a
che vedere con la scultura del corpo o la
danza estenuante che costringe ad un su e giù
ininterrotto dal gradino killer della colonna
vertebrale. E’ il miracolo del rilassamento e
dell’arte del respiro, della distensione muscolare e della formazione di un assetto fisico che,
senza traumi, raggiunge in poco tempo la sua
più armonica funzionalità.
Sintesi di molte filosofie, di culture diverse
ma identiche nel rispetto della salute, un
bene dal valore incommensurabile che tutti
dovremmo imparare a preservare, questa
ginnastica del miracolo attinge con buon
senso ai loro fondamenti e insegna con grazia e un sorriso il giusto modo di muovere le
gambe, le braccia, irrobustire gli addominali
o distendere i muscoli tesi del collo.
Non c’è sforzo, non c’è tensione. Tutto avviene con la misura che ognuno percepisce
come propria e l’accompagnamento di una
respirazione che ossigena, rilassa e sottolinea
i movimenti con una cadenza sonora che
sembra sintonizzarsi con il respiro della
NOTIZIE FLASH
terra. E allora ecco il miracolo: il corpo intuisce la nostra “simpatia”, capisce che non
deve difendersi dall’imposizione di sforzi al
limite del sadismo ed esprime la sua gratitudine allungandosi come non lo avevamo mai
visto fare, ristabilendo poco a poco tutte le
sue naturali funzionalità.
Dopo quest’ora di benessere e di rimessa in
forma, si è pronti ad affrontare la quotidianità con un messaggio che, poco a poco,
prende la forma di un atteggiamento mentale, un nuovo modo di vivere e volersi bene.
Perché anche chi non ha mai avuto occasione
di avvicinare filosofie lontane dal suo
mondo, capisce che adottare alcuni suggerimenti conviene e regala un benessere insperato, facile da mantenere.
Ecco cosa succede nella palestra della scuola
elementare di Cusago, due volte la settimana
e senza fare troppo rumore. L’artefice del miracolo è Olga Kourbatova, insegnante russa
di rare qualità, che ha saputo mutuare da
Oriente, Occidente e dalla cultura del suo
Paese un metodo facile da imparare per sentirsi meglio.
Michela Cristallo, Cusago, Palestra della Scuola
Elementare - Martedì e Giovedì ore 15.30-16.30.
Per informazioni: Mondine di Monzoro, Onlus,
Edda Barbaglia tel. 333.3308002.
Castello di Cusago
P
ubblicati i risultati della VII edizione
del Censimento nazionale “I Luoghi del
Cuore” promosso dal FAI, Fondo Ambiente
Italiano. In quest’edizione, dagli esiti sorprendenti per la grande partecipazione di
appassionati che hanno voluto esprimere il
proprio voto, il Castello di Cusago si è classificato al 333° posto. 15 esimo tra i luoghi
della provincia di Milano.
Fatto costruire da Bernabò Visconti tra i 1360
e il 1369, si dice sui resti di una fortificazione
longobarda, il castello di Cusago fu abitato
per lunghi periodi dal signore di Milano, che
vi si trasferiva insieme alla sua corte per
sfuggire alle periodiche epidemie che colpivano la città e per cacciare, nei fitti ed estesi
boschi che circondavano il paese, cinghiali,
cervi, daini, e uccelli di diverse specie.
La struttura è in linea con il suo scopo residenziale e non difensivo: è, infatti, privo di
fossato ma dotato di portone a saracinesca e
di un’unica torre di guardia centrale, mentre
manca di torri angolari. Anche i successori di
Bernabò, Gian Galeazzo e Giovanni Maria,
soggiornarono diverse volte a Cusago tra il
XIV e il XV secolo, ma il vero sviluppo si
ebbe con Filippo Maria Visconti a metà del
XV secolo, che ampliò il castello e realizzò il
Naviglietto, che collegava Cusago al Naviglio Grande allaltezza di Gaggiano e permetteva di raggiungere Cusago da Milano
esclusivamente via acqua.
Dopo un lungo periodo di decadenza seguito alla morte dell’ultimo Visconti, durante
il quale un edificio non lontano dal castello,
la cascina Pallazzetta, fu addirittura destinato a lazzaretto durante un’epidemia di
peste, Cusago risorse per volontà di Ludovico il Moro e sua moglie Beatrice d’Este. Tra
il 1485 e il 1490 il palazzo fu ricostruito e ampliato nella forma attuale e ospitò anche ambasciatori e ospiti illustri. Da Cusago il Duca
impartiva i suoi ordini e si dedicava a battute
di caccia e di pesca, nell’ampio bosco che si
estendeva fino al Ticino.
Durante la dominazione francese e quella
spagnola riprese il declino del castello fino a
che nel 1525 Francesco II Sforza, per fronteggiare le ingenti spese richieste dalle continue
l’ambito del ricorso d’alcune categorie di taxi
contro il numero unico”.
Il nuovo sistema consentirà di smistare le richieste di taxi, individuando i veicoli più vicini per consentire un servizio più efficiente
per i clienti. L’istituzione del numero unico
permetterà inoltre di superare l’utilizzo delle
colonnine telefoniche nelle aree di sosta dei
taxi, consentendo una gestione delle chiamate più rapida. L’affidamento del servizio
a Fastweb avrà una durata di 5 anni e comprenderà la realizzazione del software, la sua
gestione e l’implementazione. I vincitori del concorso
“Schermo ai giovani!”
A
Il Castello di Cusago
guerre, cedette il castello e gran parte delle
terre circostanti al banchiere milanese Massimiliano Stampa, successivamente nominato
marchese di Soncino. L’ultimo marchese di
Soncino, morendo senza eredi, lasciò in eredità il castello ad una nobile Casati di cui era
padrino. Il castello passò quindi, negli anni
sessanta, all’immobiliare Coriasco ed ultimamente è stato acquisito da un gruppo di privati, con l’impegno di compiere i necessari
restauri e quindi trovare una destinazione
d’uso adeguata, al suo antico splendore.
Milano: assegnato
il bando per numero
unico taxi
S
l cinema teatro Cristallo di Cesano Boscone, una delle sale più attive della
diocesi di Milano ed eccellenza sul territorio
per le proposte culturali e la ricca programmazione, lo scorso 13 febbraio sono stati premiati i 3 vincitori del concorso “Schermo ai
giovani!”, indetto dall’Associazione Centro
Culturale Città Viva con il contributo di Fondazione Cariplo e di cui abbiamo parlato su
questo mensile nei mesi scorsi.
La premiazione si è svolta nell’intervallo del
film “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi,
ambientato tra la neve dei 1800 metri dell’altopiano di Asiago e che racconta un fatto
reale vissuto in trincea durante la prima
guerra mondiale. Presenti alla premiazione,
oltre alla stampa locale, anche il Sindaco di
Cesano Boscone, Simone Negri, molto sensibile alle tematiche dei giovani e don Gianluca Bernardini, referente delle Sale della
Comunità della diocesi di Milano.
I vincitori del concorso, valutati da una commissione per la loro peculiarità e con una
vera passione per il cinema, sono: Andrea
Lazzaron di Settimo Milanese e due giovani
di Cesano Boscone, Fabio Bresciani e Luca
Penna. Il premio consiste in un corso di formazione in fase d’elaborazione, sotto la
guida di alcuni docenti universitari, per affinare le conoscenze e le strategie d’ideazione
e conduzione di una rassegna di cineforum
per i giovani al Cristallo e nel mese di settembre i vincitori visiteranno il Festival del
Cinema di Venezia, appuntamento importante per i professionisti del settore. Dovranno ideare e condurre una rassegna di
cineforum per i giovani.
Diamo spazio quindi alle giovani speranze per un degno passaggio di testimone per il futuro.
arà Fastweb a realizzare il software che
consentirà l’attivazione del numero
unico per i taxi. L’azienda, infatti, è risultata vincitrice della gara a evidenza pubblica lanciata dal Comune di Milano lo
scorso luglio, per la quale erano pervenute
quattro manifestazioni d’interesse. “Con il numero
unico realizziamo
un importante
obiettivo,
andando ad offrire
un servizio davvero competitivo
ed efficiente ai cittadini e a chi verrà
a visitare Milano
per Expo 2015 –
ha commentato
l’assessore alla
Mobilità Pierfrancesco Maran –.
Siamo convinti,
infatti, che il servizio possa partire
entro maggio, così
come indicato dal
Consiglio di Stato,
che ha dato raDa sinistra: i tre vincitori del concorso con Salvatore Indino
gione al Comune
(foto: Enea Pieraccini)
di Milano nel-
VENDESI
in Muggiano
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13
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
AICS Olmi intitolato
a Sandro Pertini
C
onfermata dall’Amministrazione comunale milanese, dopo la proposta del
Consiglio di Zona 7, la dedica all’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini del
centro sportivo comunale Aics Olmi di via
Mosca, con una targa che, nel 25° anno dalla
sua scomparsa, lo ricorderà con queste parole: “Partigiano, Presidente della Camera e poi
della Repubblica, il più amato dagli italiani per la
sua schiettezza, il suo rigore morale e la sua capacità di condividere sinceramente con i propri
connazionali i momenti più tristi e quelli più felici, comprese le imprese sportive che ci hanno
fatto sentire più uniti”. Lo ha deciso la Giunta di Palazzo Marino, recependo l’indicazione proveniente dai cittadini del quartiere Olmi e condivisa con la
Zona 7, attraverso un percorso di partecipazione popolare che rappresenta una vera e
propria novità per Milano. La maggior parte
dei centri sportivi cittadini, infatti, non
hanno un proprio nome, ma vengono identificati con il concessionario che li gestisce:
nel caso dell’impianto di via Mosca 67 si
tratta, appunto, della Società cooperativa
sportiva dilettantistica Aics Olmi. Proprio in merito all’intitolazione dei centri
sportivi, il Consiglio di Zona 7 ha voluto promuovere percorsi di partecipazione popolare, per coinvolgere direttamente i cittadini
nella scelta delle personalità del mondo dello
sport e, più in generale, della vita pubblica,
maggiormente meritevoli del riconoscimento. Per la struttura di via Mosca, i protagonisti sono stati i numerosi partecipanti al
torneo di calcio Sandro Pertini, organizzato
dalla Zona con sette società sportive del territorio: in quell’occasione, l’8 dicembre
scorso, è stata approvata per acclamazione la
proposta del concessionario Aics Olmi di intitolare l’impianto alla memoria dell’ex Capo
dello Stato Sandro Pertini.
tini ed Il Quaderno di Madrid, un libro che
aiuta le associazioni… Come Dulce Chacon,
l’autore Domenico Del Coco, narra e intreccia storia e finzione. Nel romanzo d’esordio
– presso la casa editrice Gilgamesh – Del
Lucio Fontana del Museo del Novecento e il riorati che il tempo inesorabilmente ha sgre- Coco usa uno stile asciutto, tagliente come
neon con la scritta “Klein Fontana” sulla fac- tolato oppure una Milano nuova abbellita da un pezzo di vetro, forte e semplice quasi
glicine e roseti rigogliosi di fiori. Non man- come un fulmine a ciel sereno.
ciata dell’Arengario dalle 18.30 alle 19.30. La città intera è stata invitata a partecipare cano opere dedicate a personaggi noti del Da al via personaggi che potrebbero essere
allo spegnimento delle luci, soprattutto tra le passato oppure il tema degli animali, sempre esistiti e credibilità alla storia. Ogni perso18.29 e le 18.34: a quell’ora, infatti, Samantha molto frequenti sono cani o piccoli gattini. naggio potrebbe essere realmente un repubCristoforetti, astronauta dell’Esa e capitano Ottimo è l’equilibrio coloristico e splendidi blicano che ha lottato per la ricerca della
democrazia. Personaggi veri, sinceri, che
dell’Aeronautica Militare, in orbita per conto sono i temi da lui trattati.
dell’ASI, ha cercato di fotografare l’Italia il- All’inaugurazione erano presenti appassio- danno vita a una storia ma anche alla Storia.
luminata di meno dalla Stazione Spaziale nati della cultura che hanno molto apprez- Non è solo narrazione. È un viaggio nella
Internazionale per dimostrare i risultati zata la mostra con relativi commenti che Storia con gli occhi di giovani repubblicani
sono stati fatti dai presenti agli artisti ine- che lottano, sperano, soffrono e combattono,
dell’operazione M’illumino di Meno. Milano pensa al risparmio energetico non rente le opere esposte, cosa che ha molto gra- ma anche con gli occhi di uno studente che
si accinge a scoprire orrori di una guerra frasolo in quest’occasione, ma ogni giorno tificato gli autori.
tricida che lasciò oltre un milione di morti.
dell’anno. Ha, infatti, superato quota 73%
Nella prima parte è romanzata la Guerra Cil’attività di sostituzione dell’illuminazione
vile Spagnola suscitando diverse domande
pubblica tradizionale con le luci a led, pari a
al lettore mentre nella seconda parte il proquasi 100 mila interventi. Entro agosto 2015
tagonista, uno studente italiano, facendo una
Milano sarà, insieme a Copenhagen, Stoctesi sulla guerra civile e con in mano un quacolma e Oslo, la prima città europea da più
derno appartenuto ad un repubblicano, avrà
di un milione di abitanti completamente illuminata a luci a basso consumo. a fisarmonica elettronica del maestro una storia d’amore ambientata ai giorni noLa tecnologia led, riconosciuta anche dal
Sergio Scappini protagonista ad Albai- stri in una Spagna democratica.
premio Nobel per la fisica assegnato nel rate. Musicista di fama internazionale Sergio L’autore Domenico Del Coco scrive per
2014 ai suoi inventori, consente di ridurre i Scappini, ordinario presso il conservatorio hobby. Il libro selezionato dalla Casa Ediconsumi elettrici del 52%, le emissioni di “G. Verdi“ di Milano, si è esibito, oltre che in trice Gilgamesh Edizioni è uscito ad ottoC02 di 23.000 tonnellate, e i costi per l’illu- prestigiosi teatri italiani, come la Scala di Mi- bre 2014 in formato e-book e quindi
minazione di Milano di 13 milioni l’anno. lano, su palcoscenici internazionali, come so- scaricabile al prezzo di 3,99 euro presso laLe luci a basso consumo garantiscono lista e con orchestre, in importanti stagioni feltrinelli.it, ibs.it, inmondadori.it e libreriauniversitaria.it come PDF o e-book. Il
uguale efficienza rispetto alle tradizionali concertistiche.
ricavato del libro sarà
lampade ma con un migliore orientamento
donato in parte in benedel fascio luminoso. Hanno inoltre un ciclo
ficenza ad alcune assodi vita molto più lungo rispetto a quelle traciazioni presenti sul
dizionali (fino a 5 volte di più), consentendo
territorio di Cesano Bodi ridurre drasticamente le attività di sostiscone.
tuzione dei corpi illuminanti.
Alla domanda come mai
A2a ha lanciato pochi giorni fa il sito
questa scelta Domenico
http://illuminiamo.a2a.eu e l’applicazione
risponde che “è per me
mobile “IlluminiAMO”, dove chiunque può
una grande gioia essere
monitorare in tempo reale l’avanzamento
stato pubblicato non a
dell’attività di sostituzione delle luci in città
mie spese. Per tanto rie segnalare eventuali disservizi. nunciare ad una parte del
ricavato per sorreggere
associazioni che aiutano
il prossimo è una bella
soddisfazione”.
Il libro riceverà a marzo il
riconoscimento da parte
di Aido/Admo. L’aspetto
resso la Biblioteca di Baggio in via Pipositivo di questo libro è
stoia sabato 7 febbraio 2015, Gennaro
innanzitutto una tematica
Montanaro presidente dell’Associazione
sempre attuale. Leggendo
Il fisarmonicista Sergio Scappini
Amici del Quadrato di Muggiano, ha presenil libro, soprattutto la
tato la mostra di due artisti: Diiana Selena e
prima
parte
possiamo
notare che purtroppo
La
sera
di
sabato
21
marzo
2015,
alle
ore
21,
Nicola Rizzo. La mostra è proseguita fino a
sabato 21 febbraio. Due artisti molto bravi l’associazione L’Airone a.s.c. di Albairate lo la guerra non è cambiata nei corsi dei secoli
che sanno molto bene interpretare il concetto presenterà al teatro San Luigi, piazza don ma anzi è peggiorata nella sua brutalità. In
Bonati 2, in concerto speciale con un reper- secondo luogo, acquistando legalmente il
artistico.
Diiana Selena dopo una parentesi del figu- torio brillante e variegato di brani classici, li- libro, si fa beneficenza e in terzo la comodità
di scaricare il libro direttamente da casa
rativo approda ad una propria sintesi della rici e popolari.
pittura astratta surreale. Diiana dipinge l’es- Contributo di 10 euro presso l’edicola di senza doverlo prenotare in libreria facilita la
lettura immediata.
Andrea
in
via
del
Parco
3
ad
Albairate,
dal
senza del colore, attraverso la sua creatività
escono forme concrete in una sintonia di 13 marzo, ed al botteghino del teatro prima L’autore è considerato l’erede di Margaret
segni e movimenti sinuosi delle linee com- dello spettacolo. Per informazioni telefo- Mazzantini (celebre per i libri come Non ti
muovere, Venuto al Mondo) per il suo stile
pletati da zampilli di colore che gradata- nare al n. 328.9031865.
di scrittura. Pur essendo un giovane ha acmente vanno a fondersi, mentre altri
quisito uno stile di scrittura ricco di candore
s’intersecano nella dissolvenza. In questo
e una profondità che fanno emozionare. Siconnubio di stretta relazione tra le cose si
curamente il suo miglior romanzo.
creano delle evanescenze di fondo che porIl Quaderno di Madrid è un’opera elegante,
tano però ben in evidenza la fase dei primi
raffinata, straordinariamente intelligente che
piani. Ella esprime i più vivi sentimenti facrea un’atmosfera psicologica affascinante.
cendo sì che attraverso il suo tratteggio e
l’ottima coloristica crea opere di grande inari amici della Redazione, sono felice Non lascia il lettore un momento per respirare,
perché desideroso di scoprire la vicenda
teresse artistico. Bene sono le mescole di
di presentarvi un giovane scrittore
colori che si fondono in un chiaro e scuro emergente, ormai al suo terzo libro, che, fino alla fine e già dalle prime pagine il letben dosato.
come me, dona parte del suo tempo, ope- tore è contagiato dalla lettura.
Nicola Rizzo, nella sua espressione artistica rando nel nostro gruppo di Protezione Ciesprime i concetti della pittura materica cre- vile di Cesano Boscone. Domenico Del
ando nelle sue tele magiche apparizioni e Coco, oltre che fare parte del gruppo si desintonie di vecchia Milano: risalta il disfaci- dica all’insegnamento della nostra lingua
mento strutturale di mura di mattoni dete- per coloro che, arrivando da altri paesi,
hanno la necessità
di integrarsi nel
più breve tempo
possibile. Grande
altruismo e spiccate doti umane
danno l’immagine
perfetta di un giovane a trecentosessanta gradi, di cui
in futuro sentiremo
parlare.”
Questo il testo del
messaggio che Antonio Zanghi ha
fatto pervenire in
Redazione e di seguito la presentazione del giovane
autore. Domenico
Del Coco l’erede di
Gennaro Montanaro presenta i due artisti e le loro opere
Margaret Mazzan-
NOTIZIE FLASH
Sergio Scappini
in concerto
L
Mostra Diiana Selena
e Nicola Rizzo
P
Sandro Pertini con l’immancabile pipa
“Intitoliamo un nostro impianto sportivo a
Sandro Pertini – ha commentato l’assessora
allo Sport Chiara Bisconti –. E’ un gesto che
aumenta il valore di tutta la città, credo che
la Zona 7 abbia preso un’ottima decisione”.
L’impianto di via Mosca 67, con una superficie di 34 mila metri quadrati, è costituito da
ben sei campi da calcio in erba sintetica e naturale, anche illuminati, e da una tribuna scoperta: due campi sono per il calcio a 11, uno
per il calcio a 7 e tre per il calcio a 5, uno dei
quali è copribile con pallone pressostatico. Sandro Pertini, nato a Stella il 25 settembre
1896, morto a Roma il 24 febbraio 1990, è ricordato nella storia d’Italia per la sua esperienza da partigiano, per aver fatto parte
dell’Assemblea Costituente della Repubblica
e per essere stato deputato, Presidente della
Camera, Capo dello Stato dal 1978 al 1985.
Ha caratterizzato il proprio mandato con una
forte partecipazione agli eventi pubblici –
tragici e non – che hanno catalizzato l’attenzione dell’intero Paese: dal terremoto in Irpinia del 1980 e dall’incidente di Vermicino del
1981 alla vittoria degli Azzurri ai Mondiali
di calcio del 1982.
Giornata del
risparmio energetico
I
l 13 febbraio è stata la giornata dedicata al
risparmio energetico lanciata per la prima
volta nel 2005 dalla trasmissione di Radio2
“Caterpillar”. Anche il Comune di Milano ha
partecipato all’iniziativa, spegnendo simbolicamente le luci della facciata sud del Castello Sforzesco tra le 18.30 e le 18.45, grazie
alla collaborazione con A2a, oltre al neon di
Il quaderno
di Madrid
“C
14
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Concerto
Fabius Constable &
Celtic Harp Orchestra
L
a Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus organizza, in occasione della
tradizionale Festa di San Patrizio, patrono
d’Irlanda, il prossimo 17 marzo alle ore 21
nella Basilica di San Lorenzo Milano, un suggestivo concerto con la più grande orchestra
stabile di arpe celtiche del mondo, a favore
di Kay Saint Simon nuovo progetto per
bambini disabili in Haiti, di cui da oltre 20
anni si occupa la volontaria irlandese Gena
Heragty.
Ad esibirsi nell’antica Basilica di San Lorenzo Maggiore a Milano sarà la Celtic Harp
Orchestra, oltre 20 Arpe guidate da Fabius
Constable, arpista d’eccezionale talento e di
fama mondiale, che ha fondato e diretto l’Orchestra stessa nei teatri più importanti d’Italia e del mondo. DeSidera, dalle stelle: gli
spettacoli della Celtic Harp Orchestra sono un
viaggio, nella storia e tra le storie, che coinvolge il pubblico in un’onda sonora e luminosa. Le note saranno accompagnate dalle
intense emozioni visive delle luci che sorgeranno tra le tante corde d’arpa e che danzeranno con le note.
L’Orchestra, che dona questa serata per i
bambini di Haiti, spazierà dai classici della
tradizione celtica alla musica classica, dai
ritmi danzanti delle gighe irlandesi alle cantate medioevali, dal jazz allo stile barocco.
L’intero ricavato del concerto sarà devoluto
al progetto della Fondazione “Kay St Simon”
in Haiti, centro di accoglienza e riabilitazione
per 12 bambini disabili con handicap fisici e
psichici permanentemente abbandonati dalle
loro famiglie.
NOTIZIE FLASH
muore prima dei 5 anni, 1 su 2 non va a
scuola, con 3 Case orfanotrofio, 3 ospedali,
32 scuole di strada, 2 centri per bambini disabili, il centro produttivo e di formazione
professionale Francisville – città dei mestieri, ricostruzione di case per centinaia di
famiglie.
La Celtic Harp Orchestra nasce e si esibisce
dapprima nel circuito dei festival di musica
Folk e Celtica, suonando in tutta Italia, oltre
che in Grecia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Inghilterra e Irlanda. Per via dell’unicità e dell’incredibile impatto sonoro del suo
organico, la sua formazione è stata immediatamente apprezzata dal pubblico e dalla critica europea e internazionale (concerti anche
in Giappone, Cina, India, Corea del Sud).
1.000 abbonamenti
ATM per disoccupati
e precari
S
Milano: iscrizioni
a nidi e materne
D
al 3 al 31 marzo sarà possibile presentare le domande di iscrizione ai nidi e
alle scuole d’infanzia del Comune di Milano
per l’anno educativo 2015/2016. Palazzo
Marino ha pubblicato il 23 febbraio, sul
sito www.comune.milano.it (Come fare per
> Educazione e Istruzione > Nidi d’infanzia
o Scuole dell’infanzia>accesso e graduatorie)
le procedure per l’iscrizione e i criteri per la
formazione delle graduatorie. Complessivamente, sono circa 33 mila i posti messi a disposizione dal Comune di Milano nei nidi e
nelle materne, come lo scorso anno. “Confermiamo i criteri per la formazione
delle graduatorie, definiti l’anno scorso
dall’Amministrazione insieme ai rappresentanti dei genitori – ha spiegato l’assessore
all’Educazione Francesco Cappelli –. Questi
tengono in considerazione le diverse situazioni familiari, riservando particolare attenzione, nell’attribuzione dei punteggi, ai
genitori che recentemente hanno perso il
lavoro e alla presenza di altri fratelli o sorelle iscritti nei servizi all’infanzia comunali o convenzionati e nelle scuole
primarie pubbliche”. Le iscrizioni, così come accade dall’anno scolastico 2005/06, avvengono online, sul portale del Comune, tramite un apposito
percorso: ‘Iscrizioni 2015 – Servizi all’Infanzia’. Inoltre, per chi non ha la possibilità di
accedere alle iscrizioni via web, è prevista la
raccolta delle iscrizioni in alcuni sportelli in
città, prenotando un appuntamento al centralino del Comune 02.02.02 (attivo dalle ore
8 alle ore 20, dal lunedì al sabato). Le prenotazioni telefoniche sono raccolte da lunedì 2
marzo a sabato 14 marzo. Non possono utilizzare la procedura online
le famiglie che hanno in corso un trasferimento di residenza da altro Comune e quelle
che devono iscrivere al nido un bambino non
ancora nato. È importante ricordare che l’ordine cronologico di presentazione delle domande non costituisce in alcun modo un
titolo di priorità nella formazione delle graduatorie.
ono on line dal 17 febbraio, sul sito
www.comune.milano.it, tutte le informazioni per richiedere i 1000 abbonamenti urbani annuali gratuiti Atm, che l’assessorato
alle Politiche per il Lavoro del Comune di
Milano mette a disposizione di disoccupati e
giovani precari. Il 5 marzo saranno aperte le
prenotazioni per presentare le domande. “Abbiamo stanziato nuove risorse per riproporre ‘Milano Viaggia con te’, un’iniziativa
del Comune molto apprezzata dai cittadini –
ha spiegato l’assessore alle Politiche per il
Lavoro, Sviluppo Economico, Università e
Ricerca Cristina Tajani – crediamo sia un piccolo, ma significativo aiuto per coloro che hanno
perso il lavoro o vivono in particolari situazioni di precarietà. In
un’ottica di equità, abbiamo deciso di destinare le risorse in maniera prioritaria a chi non è
riuscito a ricevere l’agevolazione
lo scorso anno”.
I requisiti per accedere al bando
sono la residenza a Milano per i
cittadini italiani, l’attestato
d’iscrizione anagrafica al Comune di Milano per i cittadini
europei e, per i cittadini extraeuropei, l’essere in regola con il
permesso di soggiorno. Per i disoccupati è necessario essere in
possesso della certificazione
dello stato occupazionale rilan risposta alle numerose polemiche sollesciata dal Centro per l’impiego
vate nei mesi scorsi in merito al progetto
della Provincia in via Strozzi,
di
Cascina Linterno, l’Amministrazione coche dimostri lo stato di disoccupazione antecedente al 5 marzo munale milanese ha diffuso un comunicato
2015. Potranno far richiesta stampa in cui si precisa la legittimità del prodell’abbonamento gratuito getto. “Il Comune di Milano ha avviato i laanche i precari tra i 18 e i 35 vori per la messa in sicurezza e il recupero di
anni, con contratti di lavoro a Cascina Linterno, in base ad un progetto fitempo determinato, a progetto, nanziato dalla Fondazione Cariplo d’indidi inserimento, di apprendistato scutibile valore culturale, di trasparente e
o titolari di borse di dottorato condivisa elaborazione. La proposta di risauniversitarie, assegni di ricerca namento e valorizzazione, predisposta alla
o assimilabili, con un reddito luce dell’approfondita ricerca svolta dal Politecnico di Milano sotto la guida di profesIsee inferiore o uguale a 20 mila euro. Dalle ore 12 sino alle ore 18 di giovedì 5 sionisti di fama internazionale, è stata
marzo si potrà procedere alla prenotazione verificata e valutata più volte positivamente
per la presentazione della domanda: basterà dalla Soprintendenza, sia per quanto ricollegarsi a http://
numeroPLO.comune.milano.it, anche
da smartphone o tablet, inserendo nome,
cognome, codice fiscale, indirizzo e-mail
e la tipologia di stato
occupazionale con cui
si partecipa, ovvero se
si è disoccupati o precari. Entro 24 ore si riceverà una mail con il
numero di prenotazione, oltre a tutte indicazioni sulla procedura da seguire e le
date per l’invio della
domanda di partecipazione al bando. Il bando è rivolto a coloro che non hanno già
ricevuto l’abbonamento Atm gratuito grazie
all’edizione 2014 di
Cascina Linterno vista dall’alto
‘Viaggia con te’.
guarda la messa in sicurezza della struttura,
sia per quanto concerne le tecniche di recupero e conservazione del patrimonio artistico
esistente, affreschi compresi”. Lo comunica
l’assessorato all’Urbanistica, Edilizia Privata
e Agricoltura del Comune di Milano.
“Francesco Petrarca – spiega l’assessorato –
è una parte della storia della cascina, ma non
esaurisce il patrimonio di ricchezze architettoniche e culturali della stessa, che rappresenta una risorsa unica per la ricostruzione
del paesaggio agricolo tipico della storia cittadina e per la memoria della sua identità rurale. Per questo, in collaborazione con il Fai
e con l’unica e vera Associazione Amici della
Cascina – che da lungo tempo ne garantisce
il presidio e la cura – il Comune sta predisponendo una proposta di gestione. La Cascina
Linterno deve diventare uno spazio di conoscenza, ma anche d’incontro e di condivisione di pratiche antiche che fondano le
proprie radici nella storia agricola di Milano.
Tutto il percorso d’elaborazione del progetto
di recupero e di gestione è avvenuto nel
pieno rispetto della normativa. Chiunque sostenga il contrario, mente. L’Amministrazione ha già trovato conferma in tutte le sedi
competenti dell’assoluta legittimità del suo
operato”.
Michela Palestra:
presidente del
Parco Agricolo Sud
L’
abolizione della provincia di Milano ha
avuto come conseguenza anche il passaggio di consegna alla Città Metropolitana
della gestione del Parco Agricolo Sud Milano. A presiedere il Parco Agricolo Sud Milano per i prossimi cinque anni sarà un
sindaco Extra parco, ovvero Michela Palestra, prima cittadina di Arese. D’altro canto,
la neo costituita città metropolitana presuppone una visione più allargata e omogenea
dei territori e quindi – per quanto fuori luogo
– la sindaca potrebbe prendere a cuore la
grande area protetta.
Linterno:
progetto legittimo
I
Gena Heragty, irlandese, come volontaria di
NPH, da 20 anni con grande dedizione ed
amore coordina i programmi per i bambini
disabili in Haiti, dove secondo il voudoo i
bambini disabili sono ritenuti posseduti da
spiriti maligni. Non esistono nel paese strutture specializzate, sostegno alle famiglie,
fisioterapie e distribuzione di medicine adeguate. DeSidera: un evento per chi ama l’Irlanda e i suoi generosi abitanti, per chi ama
la bella musica e per chi si augura un futuro
migliore per i bambini di Haiti. Donazione
minima 10 euro adulti, 5 euro bambini. Per
prenotazioni: Fondazione Francesca Rava –
NPH Italia Onlus, telefono 02.54122917,
[email protected], www.nph-italia.org.
La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel
mondo, tramite adozioni a distanza, progetti,
attività di sensibilizzazione sui diritti dei
bambini, volontariato e rappresenta in Italia
N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli), organizzazione umanitaria internazionale, che dal 1954 salva i
bambini orfani e abbandonati nelle sue case
orfanotrofio ed ospedali in 9 paesi dell’America Latina.
NPH è presente da 28 anni in Haiti, dove da
prima del terremoto del 2010, il 70% della
popolazione non ha lavoro, 1 bambino su 3
Michela Palestra
È stato con un decreto datato 12 febbraio, che
il sindaco Giuliano Pisapia le ha conferito la
delega della presidenza del Parco, unitamente alla gestione dei servizi di rete ai
Comuni per i sistemi turistico-culturali e bibliotecari. In carica da maggio del 2013, l’ingegnere quarantenne Michela Palestra si è
aggiudicata la poltrona di sindaca dopo
avere vinto le primarie del centrosinistra alla
guida della lista civica Forum per la città
(battendo il candidato del PD) e dopo avere
conquistato alle elezioni amministrative il
56,1% dei voti dei cittadini di Arese. Con
questa nomina si sono aperte anche le porte
sul rinnovo del direttivo del Parco Agricolo
Sud Milano: tre saranno i componenti scelti
tra i consiglieri metropolitani. La mancanza
di un nome da parte del centrodestra ha fatto
slittare le designazioni all’inizio di marzo.
Intanto le associazioni ambientaliste (Amici
della Terra, Associazione per il Parco Sud
Milano, Gaia - Animali e Ambiente, Fai Lombardia, Italia Nostra - sedi di Milano, Legambiente, Lipu, Wwf Lombardia) e degli
agricoltori sono state invitate a segnalare i
nominativi dei rispettivi rappresentanti nel
direttivo del Parco. Auguriamo buon lavoro
alla neopresidente, che speriamo sappia cogliere il valore intrinseco del nostro territorio, patrimonio agricolo, rurale e culturale
della vasta area metropolitana.
15
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
SPORT & DINTORNI
Sul più bello
il Muggiano
si blocca
Viscontini
Muggiano
S
2
1
contro al vertice sul campo di
Lampugnano e ne esce vincitore la Viscontini, ma il Muggiano
non ha assolutamente merito di
tornarsene a casa a mani vuote. Iniziano bene i granata e si fanno pericolosissimi dopo dieci minuto
con Rocca che parte in velocità ed
il portiere avversario è costretto ad
una disperata uscita che gli permette di toccare la palla quel tanto
che basta per deviarla a lato. Passano altri cinque minuti e Tessarin
da fuori area colpisce la traversa
con una conclusione sulla quale il
portiere non avrebbe potuto nulla.
Al 37’ il Muggiano passa meritatamente in vantaggio su rigore concesso per una trattenuta un po’
troppo “energica” ai danni di Gioia.
Tessarin dal dischetto non sbaglia
ed è 1 a 0. Due minuti dopo, però,
arriva il pareggio della Viscontini.
Un’azione confusa, sugli sviluppi di
un corner, è conclusa con un tiro da
fuori area che passa in mezzo ad
una miriade di gambe e s’infila alle
spalle di un incolpevole Panada.
Quasi allo scadere del primo tempo,
rocambolesco rigore a favore dei padroni di casa per un fallo commesso
almeno mezzo metro fuori area
(confermato anche dagli avversari).
L’arbitro, veramente mediocre e per
di più arrogante, non sente ragioni
e la battuta dagli undici metri porta
il risultato sul 2 a 1.
Inutile nasconderlo ma l’episodio
non solo incide sul risultato ma
anche sulla serenità e concentrazione per il resto della partita. Infatti il secondo tempo è giocato in
un clima di palpabile nervosismo e
tensione, sia pur nella massima
correttezza sportiva. La pressione
del Muggiano è costante e per lunghi tratti non consente agli avversari di superare la metà campo pur
concedendo, inevitabilmente, sporadiche ripartenze.
Mettiamoci pure che il portiere della
Viscontini ci ha messo parecchio del
suo in almeno due situazioni sulle
quali già si era pronti ad esultare per
il gol si arriva alla fine con il risultato maturato nei primi quarantacinque minuti. Sconfitta non
meritata, ma sempre sconfitta è.
Fiera
Muggiano
L
1
4
arga vittoria del Muggiano, ma
meno semplice di quanto dica
il risultato. Apre le danze Savasto
che, dopo cinque minuti di gioco,
anticipa il portiere con un tocco al
volo per l’1 a 0. Il vantaggio trovato
subito “adagia” un poco i baldi giovani granata che hanno un buon
dieci minuti di dormiveglia rischiando non poco su alcune palle
inattive che potrebbero costare
molto caro.
Al 30’ danno segni di risveglio con
una punizione dal limite che non so
proprio come il portiere ospite riesce
a togliere da sotto la traversa e, cinque
minuti dopo, ottengono un rigore per
un malandrino fallo di mano in area.
Zanini firma il 2 a 0, risultato sul quale
si chiude il primo tempo.
Ripresa e tutto sembra calmo fino al
15’ quando il Fiera trova un tiraccio
dalla distanza che si infila all’incrocio
per il 2 a 1. Serrano le file i granata,
preoccupati dalla riapertura della
partita, ed al 25’ un’azione corale ed
insistita consente a Savasto di controllare la palla a centro area, difenderla bene e concludere per il 3 a 1.
Si sfaldano un poco i padroni di
casa e Tessarin, a pochi minuti dal
termine, ne approfitta per arrotondare il punteggio con una pregevole conclusione da fuori area.
Muggiano
Carducci
C
1
2
ampo pesante e scivoloso per
una partita cruciale per le ambizioni dei muggianesi e che, purtroppo, anche questa volta non
riescono a portarsi a casa nulla.
Nulla è compromesso ma onestamente si fa tutto più complicato
dopo questa sconfitta contro un avversario diretto. Partono male i granata, che nei primi dieci minuti
concedono almeno due nitide occasioni agli avversari che, paradossalmente, passano in vantaggio al
12’ con un rigore generoso (eufemismo per non dire regalato) per un
lievissimo contatto di Polenghi con
un avversario.
Si scuote il Muggiano, ed al 19’ una
bell’azione di Maietta sulla destra
consente a Tessarin di ricevere la
palla a centro area e di battere il
portiere per il pareggio. Passano
nemmeno due minuti e gli ospiti
tornano ancora in vantaggio. Di-
scesa sulla destra, palla a centro
area ed un giocatore del Carducci,
solo soletto (!) realizza il 2 a 1.
Brutto colpo per il Muggiano che,
purtroppo, non è la prima volta che
incassa il gol subito dopo averlo realizzato. Situazione che va certamente analizzata perché non si
tratta ormai più di un semplice caso.
Ripresa e dopo due minuti è Zanini
ad avere l’occasione del pareggio,
ma la sua conclusione di testa è
fuori di un niente. Continua la pressione muggianese, su di un campo
sempre più pesante, con gli ospiti in
evidente affanno ma, alla mezzora,
proprio nel momento di maggior
sforzo, i granata restano in dieci per
l’espulsione di Baietti. Anche in
questo caso l’arbitro ci mette del suo
perché il tutto nasce da un clamoroso fallo degli ospiti non rilevato
dal direttore di gara e, sugli sviluppi
dell’azione, arriva l’espulsione del
difensore muggianese.
Ovviamente le accese protesta non
servano a nulla e si ricomincia con un
uomo in meno ma, nonostante questo, i granata non demordono cercando il pareggio che sembrerebbe a
questo punto meritato. Pareggio che
potrebbe arrivare proprio ad un mi-
Maratone sociali
P
odismo Muggiano in tema di beneficenza in questi mesi. Tante gare dedicate al sociale, come ad
Abbiategrasso, domenica 8 febbraio, 53 iscritti alla
“Salamellando con l’Avis” con il Podismo Muggiano,
secondo gruppo più numeroso. Gara caratterizzata
da freddo e percorso “difficoltoso”, ma che ha temprato gambe e caviglie. Domenica 15 febbraio ci
siamo riversati in massa (25 muggianesi) su Vittuone
per la “Mezza del Castello”; bellissimo percorso tra
la natura, fino ad arrivare al Castello di Cusago e tornare, 21 chilometri. Si è distinto il nostro keniano
bianco: Francesco Donvito, 8° di categoria. Abbiamo
chiuso febbraio con la “Marcia per l’Abbraccio”, 15
chilometri in quel di Arluno, sempre per beneficenza.
CLASSIFICA
Calcio 3 Categoria
a
Campionato 2014-15
Viscontini
Carducci*
Baggio Secondo
Muggiano
Accademia Settimo*
Iris 1914
Gescal Boys
Lions Milano*
Fiera*
Nuovo Atl. Gunners
Virtus Cornaredo*
Grossman**
Fornari Sport
42
38
37
35
33
33
31
16
14
12
8
6
3
* Una partita in meno
** Due partite in meno
nuto dalla fine, per un fallo di mano
in area che frutta un rigore. Tessarin
si presenta sul dischetto, breve rincorsa, e tiro alto sopra la traversa.
Game over.
Maurizio Baroni
Siamo quasi pronti per affrontare la sfida della maratona di Milano ad aprile, le ragazze ed i ragazzi del
Podismo si stanno allenando alla grande tra gioie e
“dolori”; il gruppo è compatto e l’asfalto intorno al
quartiere si consuma al passaggio di tante scarpe fumanti. Siamo sempre pronti ad ospitarvi nella nostra,
ormai straripante famiglia, 54 atleti, un record!
Come già accennato in passato, sono tante le sfide che
affronteremo, dopo la Maratona di Milano, affronteremo i 26 km tra Sarnico e Lovere, ma a marzo, il 15,
saremo alla “Scarpa d’oro” di Vigevano per una
mezza maratona. Infine, i più pazzi del gruppo, si cimenteranno in una classica ultramaratona: i 100 km
del Passatore, si partirà da Firenze e si arriverà a
Faenza. Buone corse a tutti. Per informazioni: [email protected].
Giuseppe Ciappina
16
Marzo 2015
Muggiano
& dintorni
Mangiare bene, mangiare meglio
Mangiare, sì ma come? E Cosa? Questo è il dilemma di tanta
gente alla ricerca del completo benessere psico-fisico. Ogni giorno
la platea di onnivori, che precedentemente ingurgitava di tutto,
dalla carne al pesce, dalle uova ai latticini, lentamente ma inesorabilmente si assottiglia, si ricrede e decide di abbandonare quanto
mangiava per aderire ad uno stile di vita vegetariano o addirittura
vegano. E’ questo l’argomento scelto da Daniele Acconci per
l’esordio sulle nostre pagine. Resta però il fatto che rinunciare magari ad una fiorentina, accompagnata da una montagna di patate
arrosto, non per tutti è cosa facile!
Daniele Acconci
I
vantaggi di un’alimentazione
100% vegetale li vediamo fin da
subito nella vita di tutti i giorni:
maggior energia (nel lavoro, nello
sport, nello studio), minore probabilità di ammalarsi delle influenze
stagionali e raffreddori vari. Potenziamento e maggior resistenza, una
drastica diminuzione delle preesistenti allergie, quando non una
scomparsa totale.
Con un riflesso sui problemi della
vita quotidiana: per le donne, diminuzione o scomparsa dei dolori
mestruali, per gli uomini minor
probabilità di problemi d’impotenza. Più in generale, nel caso di
presenza di patologie di vario genere, si osserva una notevole dimi-
Tofu cubes
nuzione dei sintomi, spesso una
guarigione a lungo attesa, che libera finalmente dall’obbligo di assumere costantemente farmaci.
Non c’è nulla di “miracoloso” in
tutto questo: accade semplicemente
perché si smette di fare sistematicamente del male al nostro corpo costringendolo ad ingerire sostanze
che non fanno proprio per lui... Le
scelta di fondo che porta ogni anno
migliaia di persone a rinunciare
all’alimentazione onnivora per
adottare una più rispettosa degli
animali è dovuta sostanzialmente a
vari fattori. Vediamone qualcuno.
I motivi di una scelta vegana
In primo luogo per il rispetto degli
animali. Le bistecche, le costate, il
filetto, le zampe, il pollo intero che
giungono nei supermercati e poi finiscono cucinati nelle teglie e nei
nostri forni di casa sono parti di
animali allevati in cattività, tenuti
in vita senza rispetto, privati di
spazi per una vita decente, riempiti
di vitamine e steroidi che li fanno
ingrossare oltre le loro normali possibilità, fatti soffrire oltre ogni limite sia in vita che durante il
trasporto per giungere ai macelli,
oppure alterandone l’esistenza per
produrre ad esempio latte e uova
in quantità tali che normalmente
non potrebbero fornire.
Secondo molti nutrizionisti la carne
non sarebbe un “cibo” fisiologico
per il nostro organismo. Inoltre la
carne in commercio è impregnata
di sostanze chimiche come residuo
di quelle somministrate nei mangimi o attraverso le cure preven-
tive, compreso l’uso estremo di antibiotici (prassi, questa, che causa il
noto pericolo dell’antibioticoresistenza).
Negli animali si concentrano i pesticidi usati per la coltivazione dei
vegetali che formano il loro mangime: si è stimato che negli USA
l’80% dei pesticidi e fertilizzanti sia
utilizzato per la coltivazione dei
vegetali, destinati all’alimentazione
degli animali d’allevamento. Pesticidi e fertilizzanti si ritrovano pertanto “concentrati” come residuo
nella carne degli animali, quindi
chi si ciba di carne è costretto ad ingerirne una quantità ben maggiore
rispetto a quanto accadrebbe se
consumasse direttamente i vegetali. Inoltre, negli allevamenti intensivi gli animali sono imbottiti di
farmaci, per cercare di scongiurare
le malattie causate dallo stress
da sovraffollamento, nonché
dalla loro debolezza congenita.
In secondo luogo
la scelta è per migliorare la propria salute, per
seguire uno stile
di vita che possa
apportare maggior benessere al
corpo e allo spirito, e per preservare l’organismo
da impurità, seguendo le indicazioni di medici
e oncologi che
individuano nell’abuso della carne una delle cause
di molti tumori.
In terzo luogo significa smettere di
essere complici nello sfruttamento
degli animali, in tutti i settori della
nostra vita. Significa smettere di
uccidere animali, seppure indirettamente, poiché non lo facciamo fisicamente con le nostre mani.
Significa cambiare le abitudini quotidiane per salvare delle vite.
Vegani in aumento
I vegani in Italia sono 600 mila secondo dati recenti, e crescono di
150 mila l’anno. Una platea di persone molto vasta ha abbracciato lo
stile vegano. Stile, non dieta, perché il veganesimo è soprattutto
uno stile di vita veramente animalista. Il vegano si rifiuta non solo di
mangiare parti d’animali, ma anche
di utilizzare vestiti, scarpe, oggetti
derivati da un animale (come lana,
piume, pelle, cuoio, pellicce, seta cosmetici testati su animali, ecc.) ma
anche di partecipare a divertimenti
ove vi sia sfruttamento o compravendita di animali.
Una scelta filosofica ed etica di
enorme spessore, quindi. Afferma
la scrittrice Marina Berati nel suo
volume “Perché Vegan”: “La scelta
vegan è una scelta etica e altruistica,
che ha tra i suoi effetti più diretti anche
quello (utilitaristico) di darci una miglior salute e preservare l’ambiente naturale. Una scelta che rende il mondo
un posto più civile, evoluto e ricco di
empatia, un posto migliore in cui vivere. Questi due aspetti – il fatto che
essa sia una scelta altruistica che salva
la vita ad altri e che parallelamente
renda migliore anche la nostra vita,
quindi sia per noi un vantaggio anche
dal punto di vista del nostro interesse
personale – sono profondamente intrecciati tra loro e ci danno la misura di
quanto Giusta sia questa scelta e uso
deliberatamente la G maiuscola perché
intendo questa parola nel suo significato più proprio e originario, quello legato al senso di giustizia”.
Gli alimenti vegani
Vista in positivo la scelta vegana significa utilizzare tutti i possibili ingredienti di origine vegetale, con i
quali si possono
preparare migliaia di piatti
deliziosi; vestirsi con indumenti prodotti
con le decine di
materiali esistenti che non
comportano
l’uccisione di
animali; avere
con tutti gli animali domestici
un rapporto
basato sul puro
affetto e altruismo, lasciando
in pace gli animali selvatici.
La
cucina
vegan ci regala
una maggior
varietà d’alimenti rispetto
alla cucina onnivora. Si tratta
di cereali, verdura, legumi,
frutta, noci e semi: un tesoro
enorme, un giacimento pressoché
inesplorato e scarsamente impie-
gato nella quotidiana cucina onnivora, fatta per lo più di carne,
formaggi e uova e poco altro, se
non pasta, pane e riso. Le decine
di migliaia di ricette vegan disponibili sui ricettari cartacei e online presentano uno scenario
molto ricco: un vero pianeta da
approfondire, ricco di sorprese
per il palato, che ci porta a contatto con tradizioni culinarie e alimenti dimenticati.
Accanto agli ingredienti tradizionali da riscoprire, ne troviamo altri,
altrettanto tradizionali, ma lontani
da noi non nel tempo ma nello spa-
Un piatto di Broccoli e Tofu
zio, perché propri della cultura
orientale, che permettono di aumentare ancora di più la varietà
Il boom del vino
biodinamico e naturale
L
ibiamo i lieti calici… Sì, ma con cosa brindiamo?
E non è solo questione di vino “fermo” o
“mosso”. I vini non sono tutti uguali, non è una novità. Ma forse non tutti sanno che oltre ai vitigni, alle
etichette, agli invecchiamenti, alle barrique, alle bollicine, ai colori, ai trattamenti, c’è un’altra distinzione
da fare. Quella tra vini naturali, vini biodinamici e
vini per così dire tradizionali.
Negli ultimi mesi si è assistito alla nascita di saloni
ed eventi in cui si presentano vini naturali e artigianali. Ne citiamo quattro per fare un esempio, tutti
svoltisi nel mese di febbraio: a Palermo, a Piacenza,
a Milano e a Roma, con la partecipazione di decine
di produttori. Fino a due anni fa i vini naturali e biodinamici erano confinati in un piccolo padiglione al
Vinitaly di Verona, la più grande manifestazione
enologica italiana. Ma erano quelli più visitati dai
buyer d’oltreconfine. Ce lo confidavano alcuni espositori, commentando il deserto di alcuni padiglioni
regionali, senza pubblico, ma soprattutto senza
grossi compratori.
Il mercato è velocemente cambiato e molte sono ora
le cantine che scelgono coltivazioni biologiche o biodinamiche. Per far fronte a questa nuova esigenza,
l’anno scorso è stato istituito Vinitaly Bio, che ha consentito agli operatori, buyer e consumatori internazionali di distinguere i veri vini biologici e
biodinamici, certificati in conformità alle regole europee da altri prodotti che nulla hanno a che vedere con
le rigide regole previste dal Regolamento Europeo
203/2012.
La nuova frontiera avanza. Il vino biodinamico è la
conseguenza di un’agricoltura che non utilizza fitofarmaci, che ha un uso limitato e rispettoso dei trattori, che non utilizza certe pratiche di semina. E’
un’agricoltura che usa dei preparati che innescano
processi di formazione dell’humus e stimolatori delle
funzioni della luce e del calore.
Invece di combattere le malattie s’innescano meccanismi per creare salute, ribaltando la logica dell’agricoltura industriale moderna. Di conseguenza
con i metodi biodinamici si raggiungono delle
espressioni di maturità della frutta che sono legate
strettamente alla mineralità della terra, al clima
dell’annata e al timbro varietale della pianta. Il ri-
sulla nostra tavola: gli svariati ingredienti a base di soia e il seitan.
Dalla soia, infatti, i popoli orientali
ricavano da millenni il latte di soia,
utile nella preparazione di ricette
salate e dolci, che si usa in cucina al
posto del latte vaccino.
Cagliando poi il latte di soia (con il
limone, l’aceto o il nigari, sostanzialmente cloruro di magnesio) si
ottiene il tofu, che viene da alcuni
definito “formaggio di soia”, e che
è utile nella preparazione di tante
ricette salate e dolci, perché è insapore e assume il gusto degli altri ingredienti con cui si cucina. Il seitan,
invece, si ricava dal glutine, la
parte proteica del frumento.
Dopo una cottura nel brodo vegetale, si ottiene un prodotto che si
può utilizzare per la preparazione
di polpette, ragù, scaloppine, spezzatino e così via. Si può preparare in
casa dalla farina, ma è molto
più comodo acquistarlo già
pronto. E’ venduto a fette, o in
pezzi “informi”
da usare nelle
proprie ricette.
Esistono poi
anche una miriade di piatti
pronti o d’affettati vegetali (a
base di seitan,
di tofu, di entrambi, o di
seitan con aggiunta di legumi), würstel
vegetali, ecc.,
che hanno la
caratteristica di
avere forma simile ai prodotti
già in commercio a base di
carne, ma che
sono invece
100% vegetali, con un sapore diverso e ancora più invitante dei
corrispettivi carnei.
sultato nei vini è il carattere marcato e sorprendente
delle uve, e anche la fermentazione del vino è fatta
con l’utilizzo esclusivo dei lieviti presenti sulle uve
provenienti dalle vigne.
Nella biodinamica è fondamentale la cura delle risorse naturali favorendo i processi vitali come risultato dell’agire insieme di forze terrene e cosmiche. Il
vino biologico non tiene conto invece di tutte queste
componenti. Nell’agricoltura biologica si ritiene la
pianta un organismo da nutrire attraverso sali minerali che rappresentano una forma naturale d’agricoltura convenzionale, senza aggiunte o manipolazioni
al mosto, dunque senza alcun correttore d’acidità,
anidride solforosa o coadiuvanti vari. In realtà spesso
i solfiti sono in ogni caso aggiunti, per prevenire ossidazioni o deviazioni batteriche, sia pur in misura ridotta rispetto ai vini tradizionali.
Daniele Acconci