del PIOPPO

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del PIOPPO
Federazione Italiana
delle industrie del legno,
del sughero, del mobile
e dell’arredamento
Associazione Provinciale Industriale
del legno,sughero e affini
I CANTIERI di UTILIZZAZIONE
del P I O P P O
Sistemi di lavoro, tempi e produttività
P. Cielo, P. Settembri, R. Zanuttini
I CANTIERI di UTILIZZAZIONE
del P I O P P O
Sistemi di lavoro, tempi e produttività
P. Cielo, P. Settembri, R. Zanuttini
Autori
Paolo Cielo, Laureato in Scienze Forestali. Dottore di
Ricerca in "Scienze del Legno". Libero professionista. Al
tempo della ricerca borsista oggi collaboratore del
Dipartimento AGRO.SELVI.TER. dell’Università di Torino.
Paolo Settembri, Laureato in Scienze Forestali e
Ambientali.
Collaboratore
del
Dipartimento
AGRO.SELVI.TER. dell’Università di Torino.
Roberto Zanuttini, Laureato in Scienze Forestali.
Professore associato di "Tecnologia del legno".
Dipartimento AGRO.SELVI.TER., dell’Università di Torino.
P. Cielo ha curato l’impostazione del lavoro e la stesura del
testo, coordinando le fasi di rilievo ed elaborazione dei dati.
P. Settembri ha curato l’elaborazione dei dati ha collabo rato ai rilievi in campo e alla stesura del testo.
R. Zanuttini ha collaborato all’impostazione del lavoro ed
ha curato la revisione critica delle elaborazioni e del testo
E
Progetto Grafico e impaginazione
Elena Palazzini
Stampato da
Tipolitografia Petruzzi Corrado & C. S.n.c.
Città di Castello (PG)
E d i t o r e: Compagnia delle Foreste ©
Sede operativa: Via P. Aretino 8,
52100 Arezzo - Tel./fax 0575.370846
E-mail [email protected]
2 0 0 1 © Sito Internet www.compagniadelleforeste.it
Finito di stampare nel Gennaio 2002
AGRO.SELVI.TER.
Agronomia, Selvicoltura e
Gestione del Territorio,
Università degli Studi di Torino
(Grugliasco)
Il lavoro è stato eseguito con il contributo di:
- Associazione Provinciale Industriali del Legno
Sughero ed Affini dell’Unione Industriali di Torino
- Federlegno Arredo – assoPannelli
- Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nell’ambito del Progetto “RI.SELV.ITALIA” sottoprogetto
“Arboricoltura da legno con specie a rapido accrescimento (pioppicoltura)”.
INTRODUZIONE
1
STATO DELL'ARTE
2
MATERIALI E METODI
2.1
Articolazione delle attività sperimentali
2.2
Rilievo dei tempi di lavoro
2.2.1 Metodo di rilievo
2.2.2 Descrizione della giornata tipo
2.2.3 Supporti informatici
2.3
Rilievo dei parametri stazionali e delle quantità di legname lavorate
2.4
Descrizione del sistema di lavoro
2.4.1 Sistema tradizionale (T e Ta)
2.4.1.1 Modalità operative e organizzazione del cantiere
2.4.1.2 Composizione della squadra
2.4.1.3 Attrezzature impiegate
2.4.2 Sistema a meccanizzazione avanzata (A)
2.4.2.1 Modalità organizzative e operative del cantiere
2.4.2.2 Composizione della squadra
2.4.2.3 Attrezzature impiegate
2.5
Aspetti relativi alla sicurezza del cantiere
3
TEMPI DI LAVORO
3.1
Distribuzione dei tempi fra le principali operazioni
3.2
Analisi dei tempi morti
3.3
Analisi delle produttività
3.4
Calcolo dei costi
3.4.1 Generalità
3.4.2 Costi unitari e metodo di calcolo
3.4.3 Costi di utilizzazione
4
DISCUSSIONE DEI RISULTATI E PROSPETTIVE
5
RIASSUNTO
SUMMARY
6
RASSEGNA FOTOGRAFICA DELLE ATTREZZATURE IMPIEGATE
NEI CANTIERI DI UTILIZZAZIONE DEL PIOPPO
7
INDICE E DIDASCALIE TABELLE
INDICE E DIDASCALIE FIGURE
INDICE E DIDASCALIE FOTO
8
BIBLIOGRAFIA
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RINGRAZIAMENTI
9
10
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24
25
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29
29
30
31
’Associazione
Provinciale
degli
Industriali del Legno, Sughero ed Affini
dell’Unione Industriale di Torino, alla quale
fanno capo molte aziende del settore (segherie, produttori di imballaggi, di vari pannelli,
allestitori di stand ecc.) e di cui mi onoro di
essere l’attuale Presidente, ha inteso co-finanziare la presente ricerca sui cantieri di utilizzazione del pioppo in quanto degna prosecuzione di tre precedenti studi, da noi ugualmente
patrocinati, sulle caratteristiche, la disponibilità
e le prospettive di una risorsa legnosa che
riveste un’importanza strategica per l’intero
comparto produttivo nazionale.
In questo contesto, la fase di raccolta a maturità rappresenta senza dubbio un momento
delicato e conclusivo del ciclo colturale di
qualsiasi impianto di arboricoltura da legno. Le
modalità operative con cui essa viene generalmente eseguita sembrano tuttavia oggetto di
possibili miglioramenti, con ricadute positive in
termini di aumento della produttività del lavoro,
riduzione dei costi e maggior sicurezza per gli
operatori coinvolti. A questo proposito, le indicazioni emerse dalle indagini svolte offrono
spunti interessanti e meritevoli di ulteriore
attenzione.
L’iniziativa rientra quindi pienamente tra le
azioni di promozione scientifica e divulgazione, mirate ad affrontare argomenti e problematiche di attualità e comune interesse per la
Categoria, verso le quale la nostra
Associazione ha da sempre mostrato una particolare sensibilità.
Ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, hanno
collaborato alla realizzazione di questo progetto nella certezza che esso costituirà un prezioso approfondimento di conoscenze sul tema
considerato.
Ettore Durbiano
isulta sempre più importante e necessario “coltivare il legno” come materia
prima e come prodotto industriale, in considerazione della sua importanza prestazionale ed
economica.
Per la piena valorizzazione di questa preziosa
risorsa Federlegno-Arredo ha dato vita al
“Progetto Legno”, destinato a coordinare le iniziative di promozione, comunicazione e documentazione relativa all’utilizzo del legname
lungo la filiera legno-arredo e di reperire risorse e progettare interventi finalizzati alla crescita e alla qualificazione della domanda di legno
e dei suoi derivati.
“Progetto Legno” vuole essere il punto di riferimento e d’incontro di tutte le realtà nazionali e
internazionali che s’interessano di legno e
come tali sono impegnate alla sua promozione.
Sono quindi felice di collaborare come
Federazione alla pubblicazione di questo volume, che rappresenta la prima ricerca pubblicata nel contesto e nella filosofia della riscoperta
del legno, la più antica risorsa naturale rinnovabile.
Rodrigo Rodriquez
Presidente Federlegno-Arredo
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a funzione economico-produttiva delle formazioni arboree viene sempre più di frequente
delegata a specifiche iniziative di arboricoltura
da legno, nell'ottica di una progressiva artificializzazione delle fonti di approvvigionamento della
materia prima legnosa destinata alla trasformazione industriale. Le esigenze legate alla produzione
in serie trovano infatti positiva risposta nella possibilità di pianificazione degli approvvigionamenti,
nella costanza ed omogeneità delle dimensioni e
caratteristiche tecnologiche degli assortimenti
ritraibili da tali impianti.
In questo contesto la pioppicoltura rappresenta, fin
dai suoi albori, una valida alternativa all'impiego
delle risorse forestali convenzionali, fornendo dal
30 al 50% della produzione nazionale annua di tondame da lavoro. Rispetto ad una produzione interna di circa 8 milioni di m3 di tondame, i pioppeti
hanno infatti fornito nell'ultimo decennio un volume
compreso fra 1 e 2 milioni di m3 all'anno, pur interessando una superficie di soli 70-80.000 ha distribuita per la massima parte fra Lombardia,
Piemonte ed Emilia Romagna (BORELLI, 1997).
L'omogeneità tipica del materiale legnoso proveniente da popolamenti clonali, unitamente alla
ridotta densità basale del legno, al suo colore chiaro non sempre riscontrabile in altre specie, alla facilità di lavorazione, incollaggio e verniciatura, conferiscono ai semilavorati ottenibili dalla lavorazione
del pioppo una serie di requisiti in grado di soddisfare al meglio le esigenze funzionali ed esteticodecorative richieste dall'industria dei pannelli a
base di legno.
Il successo economico della coltivazione del pioppo è tuttavia fortemente influenzato dalle caratteristiche degli assortimenti ricavabili a fine ciclo, la cui
ripartizione percentuale può variare anche in
maniera considerevole in relazione agli interventi
colturali eseguiti ed alle caratteristiche della stazione. E' infatti fondamentale riuscire a produrre
legname di qualità nella misura più elevata possibile, in modo da assorbire anche i costi dovuti agli
assortimenti di minor pregio la cui commercializzazione è sempre più difficoltosa. Negli ultimi anni
infatti, le poche industrie cartarie ancora presenti
sul territorio nazionale si sono indirizzate all'approvvigionamento estero, determinando un forte
decremento della domanda di tondelli da cartiera di
pioppo. Parimenti, nel comparto dei pannelli di particelle, le recenti disposizioni legislative (D. lgs
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22/97) e la continua ricerca di fonti di approvvigionamento alternative e più economiche hanno
determinato un calo della domanda e del prezzo di
cimali e ramaglie, fino ad un livello non più sufficiente a coprire i costi di lavorazione (ZANUTTINI e
CIELO, 1998). I costi di coltivazione elevati e ampiamente anticipati rispetto ai ricavi possono comportare la decisione di non rinnovare la coltura, soprattutto nei periodi di maggior tensione delle quotazioni degli assortimenti. Al mancato rinnovo delle piantagioni consegue una contrazione nel medio termine della disponibilità di tondame per usi industriali,
cui corrisponde in genere una lievitazione dei prezzi, automatico incentivo per la messa a dimora di
nuove piantagioni (GIAU, 1995). Tale meccanismo
ad andamento ciclico della domanda e offerta si è
però interrotto negli ultimi anni destando non poche
preoccupazioni circa il futuro della pioppicoltura in
Italia. Infatti, in seguito alle minori disponibilità di
legname di pioppo sul mercato interno, il settore
industriale si è rivolto in modo massiccio alle importazioni provenienti dalla Francia e da alcuni Paesi
est-europei (BRUN e GIANOLA, 1995), mentre i sostegni finanziari a favore della pioppicoltura (Reg. CEE
2080/92) non hanno finora portato i risultati attesi in
termini di nuovi impianti (BISOFFI et al., 1998). Si
delinea così uno stato di crisi del settore, che
dovrebbe far riflettere i responsabili delle politiche
forestali e gli stessi utilizzatori di questa materia
prima, in quanto nel medio periodo essi potrebbero
non avere garanzie circa la costanza degli approvvigionamenti provenienti dall'estero né di quelli
nazionali.
In tale contesto, a circa 20 anni dagli ultimi studi
sistematici sull'argomento (PREVOSTO, 1980) si
vuole fare il punto della situazione su attrezzature,
tecniche e sistemi operativi adottati nella raccolta
del prodotto a fine ciclo. Più in particolare, le indagini svolte riguardano il rilevo dei tempi e la stima
dei costi di lavorazione nelle operazioni di utilizzazione dei pioppeti, al fine di proporre o quantomeno discutere possibili provvedimenti di razionalizzazione ed innovazione delle attività di cantiere. E'
infatti opinione dei ricercatori che vi siano ancora
ampi margini di miglioramento in questa fase della
trasformazione del legno di pioppo, e che questi
siano da individuare e attuare per rafforzare la
competitività dell'intera filiera, anche in base al rinnovato interesse per il legno come fonte energetica, che potrebbe offrire nuove prospettive per gli
assortimenti meno pregiati ritraibili da questo tipo di
piantagioni.
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1 STATO DELL'ARTE
Non essendo previsti interventi intercalari, l'utilizzazione di un pioppeto implica un solo taglio raso di
maturità che si articola nelle operazioni di abbattimento, allestimento, concentramento, (eventuale
esbosco) e carico del legname sui mezzi di trasporto.
Escludendo le attività in vivaio, tali operazioni possono incidere fino al 50% dei tempi totali di coltivazione
e richiedono il maggior apporto di manodopera
(BALSARI, 1992).
A seconda della qualità tecnologica del legname e
delle fluttuazioni dei prezzi degli assortimenti mercantili, i costi di utilizzazione possono rappresentare
dal 15 al 40% del valore di macchiatico. I principali
progressi tecnologici nelle operazioni di raccolta del
legno nei pioppeti sono state registrate alla fine degli
anni '60 con l'introduzione della motosega, ed alla
fine degli anni '70 con la diffusione dei bracci caricatori, determinando un incremento delle produttività
del lavoro da circa 1 t/d UL rispettivamente a 5 e 10
t/d UL (Tabella 1).
Nel sistema attuale permane il punto debole della
lavorazione degli assortimenti di piccole dimensioni,
che viene condotta con motosega, roncola o accetta
e con grande dispendio di manodopera.Anche le successive fasi di concentramento e carico di tale materiale vengono eseguite per buona parte manualmente. Le ramaglie minute, cioè sotto i 3-4 cm di diametro, vengono lasciate sul terreno in ragione di circa
50-60 kg per pianta (peso fresco), equivalenti a circa
15 t/ha di biomassa che potrebbe venire in buona
parte utilizzata piuttosto che bruciata in loco (BALSARI,
op. cit.). Il sistema di lavoro descritto è inoltre strettamente legato alle condizioni climatiche poiché non si
può accedere al pioppeto con mezzi pesanti quando
il terreno, in seguito a precipitazioni, non ha sufficiente portanza, mentre la produttività e la sicurezza dell'esbosco diminuiscono fortemente anche solo a
seguito di brevi piogge che rendono il fondo scivoloso.
In passato alcuni Autori hanno sperimentato e proposto metodi di lavoro diversi da quello tradizionale,
individuando nell'esbosco a strascico di piante intere
o di fusti lunghi una valida alternativa (BALDINI, 1973;
Anno
Livello di meccanizzazione
(secondo H
e principali attr ezzatur e impiegate
1950*
1980*
1990**
0 – lavoro esclusivamente manuale
1a – motosega e trattore con caricatore frontale
1b – motosega e trattore con gru idraulica
IPPOLITI
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VRATARIC, 1982; HARTSOUGH et al, 1992). Questi studi
non hanno avuto peraltro seguito, anche perché il settore ha trovato fino ad oggi sufficienti margini economici per coprire i costi delle operazioni di utilizzazione, sia rivalendosi sulla quotazione offerta per l'acquisto della materia prima in piedi, sia potendo assorbire le diminuzioni di prezzo di un assortimento con
una tendenza al rialzo di quelli destinati ad altri
impieghi. In conseguenza delle trasformazioni economiche e tecniche verificatesi di recente sul mercato del
legno e nei principali comparti produttivi, la pioppicoltura ha inoltre visto ridimensionare progressivamente la
propria importanza, con una tendenziale riduzione
della domanda e dei prezzi degli assortimenti di minori dimensioni. Per contro, trovano crescente diffusione,
anche nel nostro Paese, sistemi di lavoro ad alta meccanizzazione che si basano sull'impiego di moderne
macchine abbattitrici (feller), abbatti-srama-depezzatrici (harwester) e sminuzzatrici (SPINELLI, 1999).
2 MATERIALI E METODI
2.1 ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ
SPERIMENTALI
L'attività sperimentale, svolta nel quinquennio 1995-2000
presso il Dipartimento Agro.Selvi.Ter. dell'Università di
Torino, ha inizialmente censito un campione significativo
di cantieri e ditte di utilizzazione al fine di rilevare i sistemi di lavoro, le macchine e attrezzature impiegate e l'organizzazione delle squadre. Per ciascuna situazione esaminata è stata compilata una scheda descrittiva e sono
state rilevate numerose informazioni relativamente ai
seguenti aspetti:
- caratteristiche stazionali e colturali;
- composizione della squadra;
- numero, età e qualifica degli addetti;
- sistema di lavoro;
- macchine ed attrezzature impiegate;
Nei 7 cantieri considerati di maggiore interesse e rappresentativi delle tecniche di lavoro più diffuse sono
state rilevate le caratteristiche dendrometriche delle
piante in piedi, i tempi di lavoro e le quantità di legname
lavorato suddivise per assortimenti. Sulla base dei dati
raccolti è stato possibile calcolare i tempi per le differen-
Produttività del lavoro (t/h)
, 1997)
Abbattimento
0,5
6,3
18,8
Allestimento
0,4
1,4
2,0
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ti fasi del lavoro, le relative produttività e stimare i costi riferiti alle principali operazioni ed ai singoli assortimenti.
zioni e fasi e distinguendo i tempi
netti (TN) da quelli morti (TM).
Questi ultimi sono stati a loro volta
classificati in tempi soggettivi
(TMS), di manutenzione delle macchine
(TMA), organizzativi (TMO)
2.2 RILIEVO
e vari (TMV). I tempi di preparazioDEI TEMPI DI LAVORO
ne del cantiere, previsti ad inizio e
fine giornata, sono stati inseriti nei
tempi morti essendo in tutti i can2.2.1 Metodo di rilievo
tieri
ridotti a pochi minuti. Si tratta,
Poiché nei cantieri di utilizzazione
infatti,
di squadre che lavorano a
del pioppo possono trovare impieritmi
sostenuti
e le operazioni di
go da due a nove addetti, contemFigura 1 - Computer palmare INFOS dotato di manutenzione straordinaria delle
poraneamente impegnati in opera- auricolare per percepire anche in ambienti rumozioni e nell'uso di macchine diffe- rosi i segnali acustici emessi dal software SIFREQ macchine vengono svolte in genere fuori dall'orario di lavoro.
renti, risulta difficile analizzare in utilizzato per il rilievo dei tempi di lavoro.
Quest'ultimo varia da squadra a
dettaglio le varie fasi del lavoro con
squadra
e
prevede
da 8 a 10 ore lavorative al giorno
il metodo del rilievo separato dei tempi, comunemenper
5
giorni
alla
settimana.
Le produttività riscontrate
te adottato in Italia nel settore forestale. Il rilievo è
sono
state
calcolate
riferendole
al tempo lordo di lavostato perciò condotto con la tecnica delle "osservaro
(TL
=
TM+TN),
salvo
diversa
specificazione.
zioni ad intervalli regolari" che, attraverso una registrazione sequenziale discontinua delle attività in cui
2.2.3 Supporti informatici
è impegnato ciascun operaio, consente la ripartizione
del tempo complessivamente lavorato fra le diverse
In considerazione dell'elevato numero di dati da
operazioni e fasi considerate (BERTI et al., 1990). Se
gestire, è stato messo a punto un sistema informatil'intervallo di osservazione è breve rispetto alla duraco per automatizzare l’attività di registrazione e trata delle singole fasi ed il periodo di osservazione è
scrizione delle osservazioni. Per quanto riguarda la
sufficiente, tale metodo consente anche di ottenere
dotazione hardware è stato utilizzato un computer
una valida stima della durata delle diverse fasi
palmare INFOS di produzione italiana (Figura 1)
(HABERLE, 1961).
mentre il software prescelto "Sifreq" è stato svilupAl fine di conseguire una buona attendibilità di rilievo,
pato dal Danish Forest and Landscape Research
è stato prescelto un intervallo di osservazione comInstitute (SPINELLI, 1995). Tale software, semplice da
preso fra 15 e 20 secondi. Conseguentemente, la
usare e abbastanza flessibile nelle possibilità d’immole di dati da rilevare, registrare e trascrivere è risulpiego, consente il rilievo dei tempi e dei parametri
tata considerevole e compresa fra 5.000 e 20.000
del lavoro secondo il metodo delle osservazioni ad
osservazioni per cantiere.
intervalli regolari. Per rendere compatibili hardware
e software è stato sviluppato un applicativo per il
trasferimento dei dati e la loro conversione dal for2.2.2 Descrizione della giornata tipo
mato originale ad uno utilizzabile dai comuni proPer la suddivisione dei tempi di lavoro sono state
grammi di calcolo in ambiente MS Windows®; in
seguite le indicazioni del “Manuale di rilievo dei tempi
Figura 2 è rappresentato schematicamente il sistedi lavoro”messo a punto presso l'Università di Firenze
ma adottato per la raccolta dei dati.
(BERTI et al, op. cit.), suddividendo il lavoro in opera-
(1)
Esbosco e carico
1,0
2,0
9,9
11
Complessiva
0,2
0,7
1,5
*PREVOSTO, 1980; **BALSARI, 1992.
Tabella 1 - Evoluzione della produttività del lavoro nei cantieri di utilizzazione del pioppo negli ultimi 50 anni.
(1) Salvo diversa specificazione, la produttività viene riferita all’unità lavorativa (UL).
Figura 2 - Schema del sistema informatizzato messo a punto per il rilievo dei tempi di lavoro.
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Cantier e
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Squadra
D1
D1
N
N
N
M
M
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Caratteristiche stazionali
Pendenza media (%)
Valenza (Al)
Casale (Al)
Cervignasco (To)
Cercenasco (To)
Virle (To)
Palaia 1 (Pi)
Palaia 2 (Pi)
D I
Geomorfologia
0
0
0
0
0
5
10
Pianura
Pianura
Pianura
Pianura
Pianura
Collina
Collina
I
Caratteristiche
Distanza dalla strada
camionabile (m)
300
200
0
300
100
150
300
N. piante
624
303
505
140
101
586
641
Clone
I-214
I-214
N.R.*
I-214
I-214
I-214
I-214; Avanzo
Età (anni)
18
11
N.R*
15
19
11
11
C A N T I E R I
D I
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del popolamento
Spaziatura
(m)
6x6
6x6
7x5
8x5
8x5
4x5
4x5
Crf. 1,30
media (cm)
119
88
114
128
135
77
100
Entità del campione
per l’analisi dei tempi e
delle pr oduttività (giorni UL)
Altezza cormom. Peso medio
ø 10 cm (t)
per pianta (t)
27
1,5
21
0,5
28
1,3
25
1,6
25
1,7
15
0,3
19
0,7
13
D E L
72
16
36
10
8
5
12
*N.R. non rilevato
(5) Con Decreto del Ministero dell'Industria, del Commercio e
dell'Artigianato, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio
2001, è stata recentemente recepita a livello nazionale la Direttiva
1999/103/CE sull’armonizzazione delle unità di misura dei Paesi membri
dell’UE. Il provvedimento, sostituisce e integra le precedenti Direttive
80/181/CEE e 89/617/CEE sull’argomento. Con la suddetta Direttiva la data
ultima per l’adozione obbligatoria delle nuove unità di misura relative
alle grandezze fisiche fondamentali viene prorogata al 31 dicembre
2009.
Tale data rappresenta pertanto il termine del periodo transitorio entro il
quale il sistema attualmente in vigore potrà continuare ad essere usato
dagli operatori economici. Per misurare la massa, scompariranno ad
esempio il quintale e le ulteriori indicazioni in unità differenti da quelle
legali e si dovrà usare esclusivamente la tonnellata. Il SI è descritto dall’ISO
(International Organisation for Standardisation) nella norma ISO 1000 e
nella norma ISO 31 che riguardano rispettivamente i principi generale
d’impiego e i fattori di conversione tra le diverse unità di misura.
Tabella 2 - Caratteristiche stazionali e dendrometriche dei cantieri oggetto di campionamento.
2.3 RILIEVO DEI PARAMETRI
STAZIONALI E DELLE QUANTITÀ
DI LEGNAME LAVORATE
Per ogni lotto sono stati rilevati i principali parametri
stazionali (Tabella 2), è stato contato il numero di
piante in piedi e, su un campione significativo, sono
stati rilevati la circonferenza a 1,30 m, l'altezza ed
altre caratteristiche dendrometriche utili per l’applicazione delle tavole di cubatura(2).
In seguito è stato registrato il peso degli assortimenti
prodotti, le cui caratteristiche dimensionali e qualitative sono risultate conformi a quelle tradizionalmente
previste nel settore per il tipo di impiego previsto. A
tale proposito si veda la Tabella 3 nella quale sono
riportati i requisiti di riferimento per l'assortimentazione. Nella Tabella 4 sono riportate le quantità dei vari
assortimenti prodotti nei diversi cantieri, mentre nel
grafico di Figura 3 è rappresentata la ripartizione percentuale, in termini di massa, dei diversi tipi di assortimento allestiti nei 7 cantieri esaminati.
di quella indicata con la lettera M, e corrisponde al
sistema seguito dalla maggior parte delle imprese del
settore. Esso è attribuibile al primo livello di meccanizzazione (HIPPOLITI(3), 1997) e prevede una dotazione di macchine polivalenti, eventualmente equipaggiate con attrezzature portate specializzate (gru
idraulica, pinza di strascico). Il sistema tradizionale
viene applicato con un certo numero di varianti, a
seconda dell’organizzazione della squadra e della
sua dotazione in macchinari. Fra queste, quella più
moderna e interessante prevede l'impiego di un
mezzo semovente gommato munito di braccio caricatore montato su ralla girevole in sostituzione del tradizionale trattore agricolo (sistema Ta).
Il secondo sistema di lavoro, adottato dalla squadra
M, è classificabile nel secondo livello ovvero "a meccanizzazione avanzata" (A) e in quanto tale richiede
macchine specializzate e più costose. Esso è di notevole interesse e rappresenta effettivamente un’evoluzione della meccanizzazione e organizzazione del
lavoro in pioppeto.
2.4 DESCRIZIONE DEL SISTEMA
DI LAVORO
2.4.1 Sistema tradizionale (T e Ta)
Nella ricerca svolta sono stati individuati due sistemi
di lavoro: il primo, definito tradizionale (T), è quello
adottato da tutte le squadre analizzate ad eccezione
2.4.1.1 Modalità operative e organizzazione del cantiere
Di seguito viene descritto il sistema più comunemente adottato, facendo cenno alle principali varianti
riscontrate.
Assortimenti
Da sfogliatura(4) (per compensato)
Requisiti dimensionali
Requisiti qualitativi
Valore*
(Lit./t franco
ar rivo X 1.000)
ø min alla testata minore: 22 cm.
Lunghezze varie: 310; 260; 220;
190; 180; 160; 130 cm.
Regolarità della sezione trasversale,
ridotta rastremazione, assenza di fessurazioni
da tensioni interne, colore chiaro anche
nella porzione più interna, rettilineità,
assenza di legno di tensione. Tollerati lievi danni
da insetti nella porzione più interna della
sezione trasversale.
Da sfogliatura (per imballaggi
ortofrutticoli)
ø min alla testata minore: 20 cm.
Lunghezze varie in multipli di 110 cm.
Regolarità della sezione trasversale, assenza
di fessurazioni da tensioni interne,
colore chiaro anche nella porzione più interna,
assenza di legno di tensione. Tollerati danni
da insetti nella porzione interna.
Da segagione (per listellare)
ø min alla testata minore: 16 cm.
Lunghezze varie (solitamente: 190 cm.)
Facilità di essiccazione, elevate caratteristiche
di stabilità dimensionale.
Assenza di danni da insetti.
180-200
Da segagione (per mobili o
impieghi di falegnameria)
ø min alla testata minore: 25 cm.
Lunghezze varie > 310 cm.
Rettilineità, ridotta rastremazione.
Assenza di danni da insetti.
180-250
220-280
Da segagione (per pallets)
ø compreso tra 18 e 25 cm.
Lunghezze varie
Rettilineità.
Tenuta del legno ai chiodi
100-110
ø compreso tra 9 e 18 cm.
Lunghezza: 200 cm.
Assenza di carie o di gravi
alterazioni del colore.
80-90
ø tra 4 e 10 cm;
Lunghezza: 220 cm.
Nessuno
25-30
Da cartiera
Da triturazione
*Prezzi riferiti all'autunno 1999.
Tabella 3 - Requisiti dimensionali, qualitativi e prezzi degli assortimenti di pioppo.
(2) In particolare è stata adottata la tavola di cubatura a doppia
entrata per la stima del peso fresco del clone “I 214” allevato con spa ziatura media nelle provincie di Alessandria e Udine (FRISON G., 1980).
(3) La classificazione si articola in tre livelli: 1° meccanizzazione ini ziale; 2° meccanizzazione avanzata; 3° meccanizzazione spinta
(HIPPOLITI, 1997).
(4) Nella pratica commerciale tali assortimenti sono a volte indicati
come tondame da “trancia”. Tale termine è errato poiché nonostan te sfogliatura e tranciatura siano entrambe lavorazioni che determi nano un’azione di taglio per fenditura, esse sono eseguite da mac chinari concettualmente diversi. Pur essendo tecnicamente possibili
entrambe le lavorazioni, la quasi totalità degli assortimenti basali di
pioppo ritenuti idonei vengono destinati alla sfogliatura.
Foto 1 - Abbattimento eseguito secondo il sistema tradizionale.
Cantier e
Valenza (Al)
Casale (Al)
Cervignasco (To)
Cercenasco (To)
Virle (To)
Palaia 1 (Pi)
Palaia 2 (Pi)
TOTALE
Sfogliatura
594
89
294
103
58
1.138
Assor timenti ricavati (t) (5)
Segheria
Cartiera
37
117
46
120
83
38
48
33
55
112
260
600
349
Tabella 4 - Assortimenti prodotti nei cantieri esaminati.
Totale (t)
Triturazione
169
32
138
42
30
90
217
718
917
167
635
231
176
202
477
2.805
180-230
210-280
160-220
210-240
14
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D E L
100%
Abbattimento
La recisione al piede e l'atterra80%
mento della pianta sono eseguiti da un solo operatore, sup60%
portato dall’azione di un trattore(6) munito di braccio spingi40%
tronchi, anteriore o posteriore,
20%
nei casi in cui i fusti pendano in
una direzione di caduta diversa
0%
da quella voluta. Nelle situazioPalaia2
Valenza
Casale
Cervignasco Cercenasco
Virle
Palaia1
ni più difficili la pianta viene tiracartiere e
ta con funi, sempre per mezzo
triturazione
45%
46%
del trattore. L'abbattimento
Triturazione
18%
19%
22%
18%
17%
viene condotto in serie, su dueCartiera
13%
28%
13%
21%
31%
quattro filari per volta, cadenTondame dalavoro
(finoadiametro18cm)
69%
53%
65%
61%
52%
55%
54%
zando il lavoro a gruppi di 30-50
piante.
Nei lotti con presenza di vege- Figura 3 - Ripartizione del legname fra i diversi tipi di assortimento.
tazione arbustiva l’abbattitore
può essere preceduto da un operaio munito di motosega o di roncola, incaricato di ripulire la zona circostante la base della pianta. Talvolta la terra intorno a
quest'ultima viene scalzata con una zappa, in modo da
permettere all'abbattitore di eseguire il taglio più in
basso possibile ed utilizzare così una maggiore porzione di fusto.
L’abbattimento prevede la realizzazione di una tacca
di direzione di altezza ridotta e piuttosto profonda, da
1/2 a 2/3 del diametro, seguito da un taglio di abbattimento condotto velocemente e con rilascio della cerniera. La tacca profonda risulta utile per far inclinare
la pianta nella direzione di caduta voluta, mentre la
sua altezza limitata permette di contenere il più posFoto 2 - Concentramento dei fusti mediante braccio caricatore
sibile gli scarti di intestatura. Il taglio di abbattimento
applicato al trattore agricolo.
determina poi l’atterramento della pianta. Tale tecnica
consente di velocizzare l'operazione, indirizzando le
piante nella direzione voluta, nei casi favorevoli anche
senza l’ausilio del braccio spingitronchi applicato al
trattore (vedi “Rassegna fotografica”). Essa si basa,
comunque, su un equilibrio di forze piuttosto precario
e la sua esecuzione, possibile solo con piante baricentriche o che pendono già nella direzione di caduta prevista, non è esente da rischi per l’incolumità fisica degli operatori a causa del possibile verificarsi di
scosciature a carico del toppo basale.
Concentramento dei fusti
Le piante abbattute vengono concentrate in modo da
posizionare su un unico allineamento quelle che in
piedi erano disposte su tre o quattro file, ottenendo
Foto 3 - Concentramento dei fusti mediante pinza di strascico.
così una serie di fusti affiancati e ravvicinati, comodi
consiste nelle fasi di seguito descritte:
per il successivo allestimento. Questa fase è stata
- Collaudo e misurazione: prevede l'individuazione e la
denominata "concentramento fusti" (Foto 2 e Foto 3).
demarcazione sul tronco degli assortimenti da sfogliatuAllestimento
ra, segagione e di quelli destinabili alla cartiera, seconNell’ambito dell’utilizzazione del pioppo, l’allestimento
do lunghezze prestabilite. Queste variano leggermente
da lotto a lotto in base alle caratteristiche delle piante ed
(6) Generalmente le macchine impiegate per l’utilizzazione dei pioppeti sono
trattrici agricole appositamente modificate, per le quali però viene abitual alle richieste dell’acquirente. L’operazione viene condotmente impiegato il termine trattore che in ambito forestale è più comune ta
da un operaio munito di asta graduata, raschietto foremente usato per indicare un trattore 4RM o articolato.
stale ed, in alcuni casi, di un ferro sagomato ad U per l'in-
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C A N T I E R I
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Foto 4 - Operazione di misurazione e collaudo dei tronchi da
segagione e sfogliatura.
Foto 5 - Depezzatura del tondame da lavoro.
dividuazione rapida del diametro minimo di depezzatura
(Foto 4). La misurazione può venire svolta direttamente
dall’industria acquirente con personale tecnico specializzato nel collaudo degli assortimenti da sfogliatura oppure dalla stessa squadra addetta all'abbattimento. Si tratta, in ogni caso, di un’operazione relativamente lunga,
non particolarmente difficile ma che richiede una certa
esperienza.
- Sramatura: consiste nella recisione dei rami tramite
motosega. Viene eseguita in genere in sequenza,
procedendo dall’esterno verso il fusto. Dapprima
viene tagliata la porzione più esterna della chioma,
che non è peraltro raccolta fra gli assortimenti da triturazione. Successivamente la sramatura è completata dal taglio dei monconi residui eseguito contestualmente alla depezzatura dei fusti. L’operazione svolta
in due tempi agevola il lavoro dell'addetto alla misurazione e permette di separare le ramaglie più fini,
lasciate sul letto di caduta, da quelle di diametro maggiore, utilizzate come assortimenti da triturazione. La
prima sottofase viene eseguita subito dopo l’abbattimento; in seguito la pianta viene spostata di qualche
metro su un'area sgombra da ramaglie dove viene
eseguita la restante lavorazione. Qui rimangono sul
terreno le sole porzioni di chioma che presentano
qualche destinazione commerciale. La sramatura in
due tempi consente di lavorare "nel pulito", con mag -
D E L
15
giore sicurezza e agio per gli operatori addetti alla
preparazione dei relativi assortimenti, soprattutto
durante la stagione vegetativa.
- Depezzatura: consiste nel taglio trasversale del tronco e nella sua riduzione in toppi di lunghezza predeterminata. Viene eseguita con motosega, contemporaneamente o meno alla sramatura. In genere si
tende a separare le due operazioni, nel senso che un
operaio depezza le prime porzioni del fusto mentre un
altro, procedendo alla sramatura, si occupa di quelle
sommitali da cui si ricavano assortimenti da cartiera e
triturazione (Foto 5). Quest'ordine permette di limitare
gli spostamenti dell'operaio lungo il fusto, riducendo
l’intervallo temporale fra un taglio e l’altro.
- Allestimento di cimali e ramaglie grossolane: la parte
utile delle ramaglie viene ridotta alla lunghezza di 2,2 m
circa con una roncola o un'accetta a manico lungo. I
pezzi destinati alla triturazione ed alla cartiera vengono
concentrati manualmente in piccoli mucchi per il successivo carico sui mezzi di trasporto. In quest’operazione l’accetta a manico lungo viene anche usata come
zappino per spostare a strascico per brevi tratti i pezzi
più pesanti, e raccogliere da terra quelli più leggeri evitando piegamenti della schiena.
- Sistemazione della ramaglia minuta: le ramaglie di diametro inferiore a 3-4 cm vengono lasciate sul terreno,
ammucchiate per mezzo del caricatore frontale del trattore o con la lama di un mezzo cingolato apripista e successivamente bruciate.
Concentramento del tondame da lavoro
I toppi destinati alla segagione o alla sfogliatura in alcuni casi possono venire riuniti in piccole cataste prima del
carico sui mezzi di trasporto. Quest'operazione viene
spesso eseguita in concomitanza del carico di una parte
dei toppi giacenti sul letto di caduta. Ad esempio, mentre
vengono caricati gli assortimenti da sfogliatura, l'operatore alla gru concentra quelli da segagione per velocizzarne il successivo carico.
Carico ed esbosco
Nei pioppeti, normalmente, l'esbosco viene condotto
con gli stessi mezzi usati per il trasporto: autotreni ed
autoarticolati vengono caricati raccogliendo direttamente gli assortimenti sul letto di caduta. L'esbosco,
nell'accezione tradizionale del termine, è quindi
assente o comunque difficilmente separabile dalla
fase di carico. Si fa eccezione quando il terreno
umido, o strade eccessivamente strette o sconnesse,
non consentono l'accesso a mezzi pesanti, ed il
legname deve essere di conseguenza portato fuori
dall’area di taglio con rimorchi agricoli e poi trasbordato su autocarri. A tal proposito, si possono verificare molte combinazioni, anche in relazione alla proprietà dei mezzi di trasporto: i camionisti addetti al trasporto conto terzi non vogliono generalmente portare i
propri mezzi fuori dalle strade principali ed allora il
legname viene prima esboscato e poi trasferito sui
mezzi di trasporto. Le ditte di utilizzazioni che dispongono di mezzi propri tendono invece a caricare il materiale direttamente sugli autotreni, trainandoli eventual-
16
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Chi opera da almeno 15-20
anni, e soprattutto ha avuto
modo di estendere la propria
attività dalla sfera artigianale,
di abbattimento conto terzi, a
quella commerciale di acquisto di lotti in piedi e vendita
diretta degli assortimenti ricavati, ha potuto in passato realizzare discreti profitti, testimoniati anche dalla disponibilità di un parco macchine
ben fornito.
Foto 6 - Quando le condizioni del terreno non consentono una
sufficiente aderenza, i mezzi di trasporto, soprattutto se a due
sole ruote motrici, possono essere aiutati ad uscire dal pioppeto trainandoli con un trattore.
Foto 7 - Carico del tondame da lavoro sul rimorchio dell'autotreno, effettuato direttamente sul letto di caduta.
mente con trattori per agevolarne l’uscita dal pioppeto
che essi siano o meno stati preventivamente concen(Foto 6). Frequentemente accade che il rimorchio deltrati).
l'autotreno venga caricato sul letto di caduta, e la motrice, più pesante, fuori dal pioppeto.
Triturazione dei ceppi
L'operazione di carico (Foto 7) è in massima parte
L’impresa di utilizzazione non si occupa invece della tritumeccanizzata anche se alcune squadre adottano
razione dei ceppi che in genere è svolta da contoterzisti
ancora fasi manuali. E' il caso del carico degli scarti
specializzati su incarico del proprietario o dell'acquirente
d'intestatura e depezzatura destinati alla triturazione,
del lotto (commerciante o industriale). In alternativa a
che per le loro caratteristiche morfologiche e l’irregoquesto sistema, anche in considerazione della crescente
lare distribuzione sul terreno non si prestano ad essepericolosità di accendere fuochi (sia per ragioni di prere afferrati con la normale pinza per tronchi. Quindi il
venzione incendi che per motivi legati al contenimento
carico prosegue meccanicamente, ma è necessario
delle emissioni in atmosfera), per la ripulitura del terreno
che un operaio rimanga sul pianale per sistemare al
si sta diffondendo l'impiego di decespugliatori pesanti
meglio il materiale legnoso di forma irregolare e di
portati dal trattore, che sminuzzano le ramaglie e la porpiccole dimensioni, che occuperebbe altrimenti tropzione di ceppo rimasta fuoriterra. Poiché questa fase non
po spazio e darebbe luogo ad un carico poco stabile
fa parte dell’attuale organizzazione della filiera delle ope(Foto 8 e Foto 11). Una squadra fra
razioni di utilizzazione, non è stata oggetquelle esaminate si è invece dotata di
to di studio del presente lavoro.
una speciale pinza a forma di gabbia
(vedi rassegna fotografica delle mac2.4.1.2 Composizione della squadra
chine e attrezzature impiegate), idoLe squadre che operano in questo tipo di
nea all'afferraggio degli scarti di intecantiere sono solitamente ditte artigiane.
statura, che vengono caricati su un
Sono composte da più membri della
autotreno munito di sponde di altezza
stessa famiglia e talvolta impiegano peradeguata. Anche per gli assortimenti
sonale dipendente. Questi sono in geneda cartiera o di lunghezza limitata è
re assunti a tempo indeterminato, salvo
richiesto l'intervento di un addetto alla
qualche lavoratore saltuario (ad es.
sistemazione del carico sul pianale. E'
manodopera agricola nella stagione
opportuno evidenziare che l'operazioinvernale) che lavora "a giornata" per
ne è pericolosa sia perché questi
periodi limitati. I dipendenti svolgono
opera in equilibrio su legna tonda e
generalmente le operazioni manuali e
umida, sia perché sosta nel raggio
con motosega, mentre i titolari dell'impred'azione della gru idraulica. Il carico
sa conducono i trattori e le macchine più
degli assortimenti di maggiori dimencostose. L’età media dei titolari si aggira
Foto 8 - Terminato il carico degli assorsioni viene invece eseguito general- timenti
intorno ai 50 anni a conferma di quanto
da triturazione, un addetto
mente dal solo addetto alla gru idrau- provvede a refilare con la motosega i dichiarato dagli intervistati, secondo i
lica.
pezzi sporgenti. Questa è una delle fasi quali da qualche anno il settore si trova in
La produttività del lavoro varia in fun- più pericolose del lavoro a causa dell’e- una situazione di crisi con forte irregolaprecario dell’operatore, della
zione del volume unitario dei pezzi e quilibrio
rità della domanda e diminuzione degli
posizione della motosega sopra alle
della loro distribuzione spaziale all’in- spalle e del ritorno elastico dei tondelli utili, che scoraggiano l’entrata sul mercaterno del pioppeto (cioè a secondo più piccoli.
to di nuovi imprenditori o di forze giovani.
17
D E L
ed infine depezzate in pezzi
della lunghezza di 2 m, destinati alla cartiera o alla triturazione a seconda del diametro. L'impiego di questi mezzi
semoventi rappresenta il
livello più elevato di meccanizzazione del sistema di
lavoro tradizionale e nel prosieguo viene pertanto indicato come sistema tradizionale
avanzato (Ta).
Foto 9 - Il Feller-buncher è costituito da una testa abbattitrice
2.4.2 Sistema a
Kohering Wateorus 20 montata su un escavatore PMI 925; gra2.4.1.3 Attrezzature
zie alle sue caratteristiche costruttive la macchina è in grado di meccanizzazione
impiegate
operare anche su terreni con moderata pendenza.
Nella Tabella 5 vengono
avanzata (A)
riportate le principali caratteristiche delle imprese esamiE’ opportuno premettere che il sistema A, al tempo
nate, relativamente alle risorse umane ed alle attrezzadei rilievi impiegato a livello nazionale da una sola
ture disponibili, nonché un computo della quantità di
squadra, rappresenta un anello assai importante
potenza motore espressa in kW, impiegata per unità
verso la completa meccanizzazione di questo tipo di
lavorativa.
cantieri che in base agli ultimissimi dati è in corso di
Per quanto riguarda specificamente le attrezzature, nel
rapida diffusione.
sistema di lavoro tradizionale vengono usati trattori 4RM
di potenza nominale compresa fra 60 e 100 kW, muniti
2.4.2.1 Modalità organizzative e operative del cantiere
di attrezzature specializzate portate o montate in modo
Questo sistema differisce dal precedente per le opefisso sul trattore. Di queste la più diffusa è la gru idraulirazioni di abbattimento e di allestimento degli assortica con pinza per l'afferraggio dei tronchi. Essa è applimenti di piccole dimensioni. L'abbattimento viene esecata posteriormente al trattore, precludendo la possibiguito con una testa abbattitrice montata sul braccio di
lità di utilizzo dell'attacco a 3 punti e del gancio di traino.
un escavatore cingolato (feller-buncher) (Foto 9).
Il posto di comando della gru può essere indipendente
La pianta viene afferrata, recisa alla base e poi conrispetto a quello di guida del trattore ed è ubicato allora
trollata nella sua caduta per mezzo del braccio dell'ein alto, posteriormente alla cabina, per consentire la
scavatore. In questo modo essa può essere correttamigliore visuale all'operatore addetto al carico. Tale solumente direzionata e successivamente affiancata a
zione comporta però una certa scomodità, in quanto è
quelle precedentemente abbattute, in modo da ottenecessario scendere dal trattore e risalirvi ogni qualvolnere una disposizione dei fusti simile a quella del
ta lo si debba spostare. I bracci caricatori sono dotati
sistema tradizionale. Le due operazioni di abbattisempre di piedi di appoggio, che risultano indispensabimento e concentramento dei fusti vengono eseguite
li per la stabilità del mezzo. Esistono diverse tipologie di
in modo concatenato e quasi simultaneo da un solo
pinze di strascico montate sull'attacco a 3 punti del tratoperatore alla guida del mezzo semovente.
tore, che in questo caso è più piccolo di quello adibito
Le successive fasi di misurazione, depezzatura (in
all'uso della gru. Tali pinze, azionate idraulicamente,
questo caso fino a 18 cm di diametro) e sramatura del
sono costituite da due ganasce per l'afferraggio del tontronco utile vengono eseguite in modo simile al sistedame ed un'asta spingitronchi che serve per direzionare
ma tradizionale, con un operatore per il collaudo e la
i fusti nella fase di abbattimento.
misurazione e due addetti alla sezionatura, sramatuIn alternativa al trattore 4RM con gru idraulica, negli ultimi
ra ed intestatura. I toppi vengono caricati con un
5 anni hanno fatto registrare una certa diffusione i mezzi
mezzo semovente cingolato munito di caricatore e
semoventi gommati o cingolati, muniti di braccio e pinza
pinza afferratronchi.
idraulici, montati su ralla girevole. Questi sono più veloci e
Sotto il predetto diametro le chiome, lasciate intere,
stabili non dovendo abbassare i piedi di appoggio prima di
vengono ammucchiate con l'ausilio di un mezzo apriazionare il braccio. Inoltre, grazie alla maggiore massa,
pista cingolato, in modo da formare cataste di volume
sono in grado di spostare più facilmente le piante intere
sufficiente per alimentare con continuità una cippatrisvolgendo anche il lavoro di "concentramento fusti" norce per un certo periodo di tempo. Quest'ultima, avvimalmente eseguito con la pinza di esbosco. Avendo a
cinatasi ai mucchi formati, afferra con la propria gru
disposizione tali mezzi, anche le fasi dell'allestimento
idraulica una o più porzioni di chioma, le sminuzza e
sono svolte secondo una diversa successione: in questo
proietta i cips nel cassone di un autocarro disposto
caso viene prima sramato e depezzato il tronco da lavoro,
lateralmente (Foto 10).
poi le chiome sono ulteriormente concentrate e riallineate,
18
I
C A N T I E R I
D I
Foto 10 - Sminuzzatura del legname con diametro inferiore a
18 cm. I cips vengono indirizzati direttamente nel cassone della
motrice.
2.4.2.2 Composizione della squadra
La squadra è costituita da 7 operai, di cui uno addetto al mezzo abbattitore, uno alla cippatrice, uno al
carico, 3 all'assortimentazione dei toppi ed uno con
funzioni va ri e. Ciascun conduttore dei mezzi è
comunque in grado di guidare ogni tipo di macchina,
compresi gli autocarri per il trasporto. Fanno parte
della squadra, sebbene raramente presenti in cantiere e quindi non considerati ai fini del presente studio,
anche 2 autisti e un titolare addetti alla guida dei 5
mezzi di trasporto, autotreni ed autoarticolati, di proprietà della ditta. Per questo sistema di lavoro, che
prevede ritmi serrati, è molto importante la piena
disponibilità dei mezzi di trasporto, onde evitare i rallentamenti che necessariamente insorgono nel caso
in cui ci si avvalga di trasportatori che operano conto
terzi. La sequenza di lavorazione prevede margini di
autonomia per le singole unità funzionali;in ogni caso
è importante evitare interruzioni di durata superiore a
1-2 h in una delle operazioni, in quanto esse avrebbero ripercussioni negative sull'intero cantiere.
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I
D I
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carsi di incidenti anche gravi. Per contro le condizioni
operative relativamente facili permettono di escludere
alcune tipologie di incidenti tipiche dei cantieri di montagna, quali ad esempio quelli causati direttamente o
indirettamente dalla pendenza ed accidentalità del
terreno o che si verificano nell’uso di funi per il concentramento e l’esbosco.
Nel corso dei rilievi condotti sono stati registrati alcuni lievi infortuni quali contusioni, tagli, piccole lacerazioni e punture di insetti, che in alcuni casi avrebbero
potuto portare conseguenze ben più gravi se non mitigati dall'utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
In un caso l’addetto all’allestimento, dopo aver perso
il controllo della motosega, essendo stato investito da
uno sciame di vespe, si è prodotto sulla schiena un
taglio non profondo ma lungo una ventina di centimetri. Dalle dichiarazioni degli operatori si è appreso di
incidenti anche molto gravi accaduti in passato. Tali
evenienze possono, almeno in parte, essere evitate o
ridotte tramite l'utilizzo da parte degli operai di dispositivi di protezione individuale e macchine munite di
idonei sistemi di sicurezza. Dai rilievi effettuati emerge invece la scarsa dotazione e impiego di tali dispositivi da parte delle squadre. Scarponi e guanti sono
impiegati in modo abbastanza sistematico, gli otoprotettori saltuariamente; il casco viene utilizzato raramente e generalmente dal solo operaio addetto all'abbattimento. Ancorché ne venga riconosciuta l'utilità, i
pantaloni antitaglio non vengono utilizzati perché
sono considerati scomodi da indossare e di impaccio
per l'operatore. Specialmente nella bella stagione ed
in occasione di temperature elevate alcuni operai
sono soliti lavorare indossando pantaloncini e maglia
a maniche corte, aumentando ulteriormente il rischio
di lesioni.
Per quanto riguarda le macchine, la mancanza di
sicurezza è da ricollegare alla rimozione degli appositi dispositivi (tipicamente viene rimosso il freno-catena della motosega) o a comportamenti pericolosi, che
a volte sono richiesti dal sistema di lavoro adottato. Le
fasi più pericolose sono legate alla lavorazione degli
assortimenti di piccole dimensioni, soprattutto per la
sistemazione e carico dei tondelli sul cassone degli
autocarri adibiti al trasporto. In base alle osservazioni
effettuate si può stimare l’evenienza di un incidente di
Foto 11 - La sistemazione degli assortimenti minori sul pianale
di carico è affidata ad un addetto che opera in equilibrio precario. Il rischio di caduta per il fondo sconnesso e scivoloso è
elevato.
dimensioni maggiori è opportuno impiegare mezzi
dotati di châssis più largo di 2,50 m, che presentano
però alcune difficoltà per il trasporto su strada.
La sminuzzatura è realizzata da un mezzo cingolato
costruito in proprio su cui è montata una cippatrice a
disco Gandini, ampiamente modificata soprattutto nel
sistema di alimentazione del materiale legnoso all'organo di taglio. La cippatrice monta un motore della
potenza nominale di circa 150 kW ed è dotata di una
gru idraulica per l'alimentazione del legname alla
bocca, che viene occasionalmente impiegata anche
per caricare i mezzi.
I caricatori sono costituiti da mezzi semoventi gommati o cingolati aventi massa compresa fra 9 e 10 t,
motore di potenza nominale di 100-120 kW e sono
muniti di braccio caricatore montato su ralla girevole.
Le trasmissioni a tutti gli organi sono idrauliche; la
capacità di sollevamento è compresa fra 1 e 1,2 t al
massimo sbraccio, pari a 7 m circa.
2.5 ASPETTI RELATIVI
ALLA SICUREZZA DEL CANTIERE
Rispetto ad altri cantieri forestali, nei pioppeti i ritmi di
2.4.2.3 Attrezzature impiegate
lavoro molto serrati e la ripetitività delle operazioni
L'unità di abbattimento è costituita da una testa
sottopongono gli operatori ad un elevato livello di
abbattitrice Kohering Wateorus 20 montata su un
stress psico-fisico che accresce il pericolo del verifiescavatore PMI 925, con massa di 17 t, carro allungato e pattini della larghezza di 55 cm. La
testa è dotata di due dispositivi di afferraggio
Cantier e
Sistema
Addetti
Mezzi
del fusto a ganasce, ed uno di taglio, costituidi lavor o
Trattori 4RM
Escavatori
Bulldozer-pale
to da un disco di acciaio di 1100 mm di diaadottato
metro, munito di grossi denti in acciaio duro
n°
n°
kW *
n° kW *
n°
kW*
Valenza
tradizionale
5
2
175
1
100
con sagoma a pialla idonea ad asportare il
Casale
tradizionale
4
2
175
1
100
legno. Il fusto viene afferrato rigidamente solo
Cervignasco,
quando il taglio è stato completato, in modo
Cercenasco,
da evitare che esso sia soggetto a sollecitaVirle
tradizionale
avanzato
7
2
210
1
112
zioni e scosciature. La testa è teoricamente
Palaia 1,
in grado di recidere fusti fino a 55 cm di diaPalaia 2
avanzato
7
1
100
3
335
1
100
metro al piede, ma per motivi di stabilità del
mezzo è possibile lavorare agevolmente
* Il dato si riferisce alla sommatoria delle potenze nominali dei mezzi utilizzati dalla squadra.
Tabella 5 - Numero di addetti e dotazione in macchine delle squadre al lavoro nei
piante fino a 30-35 cm di diametro; per
C A N T I E R I
semoventi
Cippator e
n°
1
kW *
150
cantieri di studio.
Totale
Sollevatori
a braccio idraulico
n°
1
1
n°
3
3
kW *
275
275
3
322
1
6
685
1
19
D E L
lieve gravità, che non comporta inabilità temporanee,
ogni 2.000 t di legname lavorato, e uno di media gravità,
con inabilità da 3 a 15 gg, ogni 10.000 t.
Per quanto riguarda le patologie conseguenti all’esposizione ai potenziali fattori di rischio, non sono
state condotte osservazioni specifiche.
La formazione professionale del personale potrebbe
indubbiamente concorrere a migliorare la situazione,
ma in base ai dati raccolti nella maggior parte delle
squadre la scarsità di manodopera qualificata spinge
gli imprenditori ad assumere personale inesperto per
poi formarlo direttamente in campo. In tale contesto,
le probabilità del verificarsi di incidenti o la possibilità
da parte degli operatori di contrarre patologie croniche in conseguenza di comportamenti pericolosi
aumentano sensibilmente. E' quindi auspicabile intervenire in questa direzione cercando di promuovere
corsi di formazione professionale rivolti agli operatori
del settore.
3 TEMPI DI LAVORO
Complessivamente i rilievi hanno riguardato 7 cantieri per un totale di 1.369 ore pari a 159 giornate di
lavoro uomo (UL). Due dei cantieri esaminati hanno
adottato il metodo di lavoro tradizionale (T), tre quello
tradizionale avanzato (Ta) e due quello avanzato (A).
Si evidenzia, come già accennato nel paragrafo precedente, che i cantieri di utilizzazione dei pioppeti
presentano alcune anomalie per quanto riguarda il
susseguirsi delle fasi di lavoro rispetto a quelli allestiti nei boschi naturali. In particolare il concentramento
dei fusti viene eseguito immediatamente dopo l'abbattimento, al fine di consentire una razionale e
immediata organizzazione della successiva fase di
allestimento; l'esbosco inoltre, così come tradizionalmente inteso (trasporto del legname dal letto di caduta alla strada o all'industria), non viene quasi mai
effettuato giacché i mezzi di trasporto sono caricati
direttamente sulla tagliata. Quando le condizioni di
orografia e giacitura del pioppeto richiedono un esbosco vero e proprio del materiale legnoso, le distanze
sono comunque contenute entro poche centinaia di
metri.
L’articolazione del lavoro in operazioni e fasi è ripor-
Attrezzature portate
Pinze
Braccio
di strascico
spingifusti
n°
n°
1
1
1
Totale
Indice dotazione
macchine
n°
2
2
kW/ UL
55
69
2
46
1
98
20
I
C A N T I E R I
D I
U T I L I Z Z A Z I O N E
Operazione
Abbattimento
Allestimento
Carico
Cippatura
D E L
I
C A N T I E R I
3.1 DISTRIBUZIONE DEI TEMPI FRA
LE PRINCIPALI OPERAZIONI
D E L
90%
Sistema A
(meccanizzazione avanzata)
- Abbattimento (taglio e atterramento)
- Concentramento fusti
- Sramatura con motosega
- Collaudo e misurazione
- Depezzatura
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
- Concentramento dei tronchi da lavoro
- Esbosco (eventuale)
- Carico del legname sui mezzi di trasporto
- Manovre dei mezzi compreso il loro traino
- Concentramento dei cimali
- Sminuzzatura
Tabella 6 - Suddivisione del ciclo di lavoro in operazioni e fasi.
tata nella Tabella 6.
U T I L I Z Z A Z I O N E
100%
Fasi
Sistema T e Ta
(tradizionale) e (tradizionale avanzato)
- Abbattimento (taglio e atterramento)
- Concentramento fusti
- Sramatura con motosega
- Collaudo e misurazione
- Depezzatura
- Allestimento dei cimali e
delle ramaglie grossolane
- Sistemazione della ramaglia minuta
- Concentramento dei tronchi da lavoro
- Esbosco (eventuale)
- Carico del legname sui mezzi di trasporto
- Manovre dei mezzi di trasporto
all'interno del cantiere
-
D I
tempi, è necessario intervenire sulla lavorazione degli
assortimenti principali. Infatti l'incidenza dei tempi di
allestimento diminuisce rispetto al caso precedente
forse meno dell'atteso (Figura 5), indicando l'opportunità di valutare un’ulteriore meccanizzazione di quest'operazione tramite l'uso di macchine complesse e
combinate che svolgano contemporaneamente sramatura, misurazione e depezzatura del fusto. In tal
senso alcune esperienze di allestimento meccanizzato già effettuate nelle piantagioni di pioppo dimostrano l'efficienza di queste macchine, specie nell'allestimento degli assortimenti destinati alla segagione che
non presentano requisiti dimensionali e qualitativi
troppo rigidi (S PINELLI, 1999). Su questo argomento si
ritornerà alla fine della trattazione.
Nei grafici di Figura 4 e di Figura 5 è riportata la distribuzione dei tempi lordi di lavoro fra le operazioni di
abbattimento, allestimento e carico del legname a cui,
nel solo sistema A, si aggiunge la cippatura.
L'abbattimento incide in tutti e tre i sistemi per il 10%
circa, il tempo dedicato all'allestimento varia fra il 50
e 60%, mentre quello per il carico (concentramento
ed eventuale esbosco compresi) può andare da poco
più del 20 a poco meno del 40%. Queste proporzioni
sono assai differenti da quelle riscontrabili nella maggior parte dei cantieri boschivi, ove l'abbattimento e
allestimento raggiungono in genere un terzo dei tempi
3.2 ANALISI DEI TEMPI MORTI
di lavoro complessivi, mentre i restanti due terzi sono
occupati dalle operazioni di concentramento ed esboI tempi morti assommano in media al 20% del tempo
sco. I dati trovano conferma anche nella suddivisione
lordo di lavoro in tutti i cantieri esaminati con l’ecceziodei tempi di lavoro per assortimenti riportati nella
ne di quelli di Cercenasco e Virle, dove la loro più alta
Figura 6, dalla quale emerincidenza è riconducibile
ge come nel sistema tradi- 100%
alle avverse condizioni
zionale solo il 30-40% del
meteorologiche ed alla diffi90%
tempo complessivo di lavocile percorribilità del lotto
80%
ro è dedicato alla prepara(
Figura 7). Tale dato è infe70%
zione degli assortimenti di
riore
al 30%, valore assunto
60%
maggior pregio, che costic
o
nvenzionalmente
come
50%
tuiscono, sia come massa
ri
fe
rimento
medio
da
altri
40%
che come valore, la produAu
t
o
ri
(Spinelli
et
al,
1998).
30%
zione più importante. Si
Inoltre, a conferma del ritmo
20%
noti inoltre che, all'incredi lavoro intenso delle squa10%
mento del livello di meccadre
esaminate, la parte di
0%
nizzazione, corrisponde
tempi morti attribuibile a
giustamente un progressipause di riposo del personavo aumento della quota
le (TMS) non è superiore ad
parte di lavoro dedicata
un terzo del totale dei tempi
Esbosco e carico
alla preparazione degli
morti, e pari solo al 6% del
Allestimento
assortimenti di maggior
tempo lordo di lavoro (Figura
Abbattimento
pregio.
8). La manutenzione delle
Figura 4 - Distribuzione dei tempi di lavoro fra le principali
Nel sistema A, volendo operazioni nel sistema a meccanizzazione tradizionale (T) e tra- macchine occupa in media il
ridurre ulteriormente i dizionale avanzato (Ta).
20-30% dei tempi morti. Il
10%
0%
Esbosco e carico
Cippatura
Allestimento tondame da lavoro
Abbattimento
Figura 5 - Distribuzione dei tempi di lavoro fra le principali operazioni nel sistema a meccanizzazione avanzata (A).
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Assortimenti da triturazione e cartiera
Tondame da lavoro
Figura 6 - Ripartizione percentuale dei tempi di lavoro per tipo di
assortimento.
21
resto è dovuto a pause attribuibili a motivi organizzativi o a cause varie, solo in parte eliminabili.
Fra i due sistemi di lavoro analizzati non emergono differenze significative: ciò indica, da una parte, che i
tempi di riposo nel sistema T sono ridotti al minimo,
dall'altra che una più avanzata meccanizzazione del
cantiere non comporta maggiori tempi di manutenzione
né di organizzazione, almeno nei casi esaminati.
Complessivamente si ritiene difficile ridurre ulteriormente i tempi morti evidenziati per questo tipo di cantieri.
Nella Tabella 7 si riportano i dati relativi ai tempi morti
per unità di prodotto dei cantieri in esame.
3.3 ANALISI DELLE PRODUTTIVITÀ
I tempi di lavoro lordi, suddivisi fra le principali operazioni, sono stati rapportati alle masse di legname
lavorato. In tal modo sono state calcolate le produttività lorde relative alle principali operazioni, ai singoli
assortimenti e quelle totali. Per rendere confrontabili
i dati dei diversi cantieri, si è reso necessario scorporare i tempi impiegati nell'esbosco del legname
(eseguito solo in alcuni casi) e considerare una
quota parte di tempi morti costante per tutti i cantieri computata in ragione del 20% dei tempi lordi (valore medio riscontrato nei diversi cantieri) (Tabella 8).
Livello di meccanizzazione
A parità di altre condizioni la produttività del cantiere
dipende in primo luogo dal livello di meccanizzazione.
Nei tre livelli considerati (T, Ta ed A) essa passa rispettivamente da 1,3 a 1,7 e 3,3 t/h con piante di medie
dimensioni (peso 0,6 t, circonferenza 100 cm e altezza cormometrica 23 m). L'incremento tra il sistema T
e Ta è riconducibile principalmente all'adozione del
caricatore semovente gommato. Questa macchina
velocizza la fase di allineamento delle piante abbattute ed il concentramento dei toppi depezzati, grazie alla
ralla girevole e al fatto che non ha bisogno di abbassare i piedi di appoggio prima di azionare il braccio
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Figura 7 - Ripartizione dei tempi lordi in tempi netti (TN) e tempi morti (TM).
22
I
C A N T I E R I
D I
U T I L I Z Z A Z I O N E
D E L
100%
caricatore; questi due fattori consentono di
90%
svolgere, in pochi istanti e con un'unica
80%
manovra, l'allineamento delle piante abbat70%
tute ed il concentramento dei toppi, opera60%
zioni che nel sistema T richiedono invece
50%
diverse manovre del trattore con pinza di
40%
strascico e gru idraulica. L'incremento della
30%
produttività nell'operazione di abbattimento
20%
riconducibile all'utilizzo del caricatore
10%
semovente è del 90% circa, passando da
0%
18 a 35 t/h. Parimenti, nell'operazione di
carico del legname sui mezzi di trasporto,
grazie al caricatore semovente la produttività è aumentata da 6 t/h del sistema T a 9
t/h del sistema Ta, con un incremento perTMV
TMA
TMO
TMS
centuale pari al 50%. L'adozione del caricatore semovente influisce quindi sia sulle Figura 8 - Suddivisione dei tempi morti in tempi vari (TMV), tempi di manutenfasi di allineamento delle piante abbattute zione delle macchine (TMA) e tempi organizzativi (TMO) e soggettivi (TMS).
e concentramento dei toppi che in quelle di
carico vero e proprio. Nel sistema a meccaCantier e
Tempi morti
nizzazione avanzata (A) l'abbattimento
min/UL giorno
min/t
completamente meccanizzato ha fatto regi- Valenza
18
7
26
10
strare produttività di circa 40 t/h. Tali risultati Casale
8
3
sono in linea con quelli ottenuti da altri Autori Cervignasco
Cercenasco
20
9
in condizioni operative analoghe (SPINELLI et Virle
20
8
al., 1998). L'utilizzo della sminuzzatrice ha Palaia1
26
5
26
5
consentito di allestire gli assortimenti minori Palaia2
(diametro inferiore a 18 cm) con una pro- Tabella 7 - Tempi morti per unità lavorativa e per unità di prodotto.
duttività pari a circa 13 t/h, ovvero circa otto
volte superiore a quella dei sistemi T e Ta,
percorribilità con i mezzi di trasporto. Per tutti e tre i
evidenziando un’elevata efficienza. Il sistema a meccasistemi
di lavoro analizzati, infatti, l'esigenza di esbonizzazione avanzata comporta un incremento comscare
dal
60 al 100% del legname su distanze variaplessivo della produttività del cantiere, che raggiunge il
bili
dai
100
ai 300 metri ha comportato decrementi
valore di circa 3 t di legname all'ora, due volte superiodella
produttività
compresi tra il 10 e il 15% massimo.
re rispetto al sistema T.
Dimensioni delle piante
3.4 CALCOLO DEI COSTI
A parità di livello di meccanizzazione del cantiere il
parametro che più influenza la produttività è la dimensione media delle piante. Considerando 100 la pro3.4.1 Generalità
duttività lorda con piante di 0,6 t, in prima approssiSulla base delle produttività al lordo del 20% di tempi
mazione si può considerare, per piante di 1 e 1,5 t, un
morti sono stati calcolati i costi di utilizzazione comaumento della produttività rispettivamente del 10 e
plessivi, quelli riferiti alle singole operazioni e ai diversi
del 15% circa per il sistema T e del 10 e 20% circa per
tipi di assortimento. L'attribuzione dei tempi di lavoro
il sistema Ta. Nei cantieri a meccanizzazione avanzaall’unità di prodotto e, conseguentemente, il calcolo dei
ta non è stato possibile verificare tale correlazione a
costi ha ottemperato un criterio strettamente tecnico,
causa di alcuni contrattempi che hanno inciso negativolto ad individuare punti critici e possibilità di razionavamente sui tempi di lavoro. Sarà quindi necessario
lizzazione del ciclo di lavorazione, a prescindere dal
eseguire ulteriori rilievi in proposito.
valore commerciale degli assortimenti. Nell'ottica della
All'interno del singolo cantiere i valori di produttività
ditta boschiva che viene remunerata per unità di proaumentano all'aumentare delle dimensioni degli
dotto trasformato da pianta in piedi a legname caricato
assortimenti. Così ad esempio per produrre 1 t di
sui mezzi di trasporto, indipendentemente dalle caratlegname da sfoglia sono necessarie circa 0,3 h UL,
teristiche dimensionali e qualitative, l'analisi si propone
mentre è richiesta circa 1 h UL per l’equivalente peso
di correlare rigorosamente l'impiego di manodopera e i
di tondelli da triturazione.
fattori produttivi con l'unità di prodotto ottenuto.
Viceversa, qualora si intendesse analizzare l'operazioAccessibilità dei cantieri
ne di utilizzazione nel ciclo di coltivazione del pioppo e
Sulla produttività del lavoro influiscono anche, seppur
la sua incidenza sui costi complessivi di produzione,
in misura inferiore, la giacitura del pioppeto e la sua
I
C A N T I E R I
D I
U T I L I Z Z A Z I O N E
Cantier e
Peso medio
per pianta (t)
23
D E L
Operazione
Abbattimento
Casale
Valenza
0,5
1,5
15,5
18,0
Cervignasco
Cercenasco
Virle
1,2
1,6
1,7
26,1
34,6
26,0
Palaia 1
Palaia 2
0,3
0,7
35,8
39,6
Allestimento
Sminuzzatura
SISTEMA DI LAVORO T
2,2
*
2,7
*
SISTEMA DI LAVORO T a
3,0
*
2,7
*
2,9
*
SISTEMA DI LAVORO A
6,5
13,9
6,3
12,6
Totale
utilizzazione
Carico
4,5
5,7
1,3
1,6
7,1
9,0
9,2
2,0
2,1
2,2
7,6
5,2
3,5
3,1
* Non prevista dal sistema di lavoro.
Tabella 8 - Produttività lorda espressa in t/h in funzione del sistema di lavoro e delle dimensioni delle piante.
l'analisi non potrebbe prescindere dalla considerazione
che il prodotto principale è rappresentato dal tondame
da sfogliatura, mentre gli assortimenti da triturazione e
cartiera rappresentano un prodotto secondario cui non
si può rinunciare, se non a scapito di maggiori costi di
ripristino del terreno per la successiva coltura. Il criterio
adottato, d'altra parte, è ampiamente giustificato anche
dal fatto che coltivazione del pioppo e utilizzazione
vengono eseguiti da operatori economici differenti: la
prima dall'azienda agricola conduttrice dei fondi, la
seconda dall'acquirente del lotto o dalle ditte boschive
da questi incaricate.
Nel calcolo non è stato peraltro tenuto conto dei costi
di trasporto del personale sul luogo di lavoro, né delle
spese generali di gestione ed amministrazione dell'impresa di utilizzazione. Parimenti non è stato conteggiato l'utile d'impresa, che pure dovrebbe essere significativo in un lavoro così faticoso e non esente da pericoli
e responsabilità nei confronti dei dipendenti. Infine, si
ricorda che i rilievi non hanno riguardato il trasporto del
legname e conseguentemente i risultati non considerano questa fase.
3.4.2 Costi unitari e metodo di calcolo
Sono stati adottati i seguenti costi orari unitari, riferiti
al 1999:
-Manodopera come da contratto dell'Artigianato, livello D,
Settore Legno e Arredo: 35.000 Lit.
-Trattore 110 kW munito di gru idraulica, impiegato per le
operazioni di carico: 68.043 Lit. (impiego medio annuo
1.000 h)(7).
-Trattore 70 kW, impiegato nello strascico delle piante intere e nell'ausilio all'abbattimento: 29.315 Lit. (impiego
medio annuo 500 h ).
-Motosega di media potenza: 6.500 Lit. (impiego annuo
700 h)
-Caricatore semovente gommato: 73.479 Lit. (impiego
annuo 1.000 h).
-Feller-buncher: 95.061 Lit. (impiego medio annuo 1.000
h).
- Cippatore: 80.138 Lit. (impiego medio annuo 500 h).
-Caricatore semovente cingolato: 71.146 Lit. (impiego
annuo 1.000 h).
Tali costi sono stati calcolati adottando il metodo impiegato in Austria nel settore forestale e descritto nella pubblicazione "Geräte- und Kostenblätter" (AA.VV., 1998), attribuendo parametri specifici per i cantieri di pioppo desunti
dalle osservazioni qualitative e quantitative svolte. I costi
delle attrezzature complementari al trattore sono stati considerati maggiorando quelli di acquisto dello stesso.
3.4.3 Costi di utilizzazione
Il costo complessivo di utilizzazione, considerando di
poter accedere al lotto con i mezzi di trasporto, diminuisce all'aumentare del livello di meccanizzazione
del cantiere. Analizzando i costi complessivi ottenuti
(Tabella 9) si può osservare come essi siano contenuti per entrambi i sistemi, ma piuttosto elevati se
confrontati con il prezzo di mercato di 27.000 Lit./t
normalmente pattuito fra impresa di utilizzazione e
committente.
Nel sistema T il costo di preparazione degli assortimenti aumenta al diminuire delle loro dimensioni unitarie. Così la produzione di una tonnellata di legname da
triturazione costa più del doppio dell'equivalente in
peso di tondame da lavoro. I costi di preparazione di
tale assortimento rappresentano il 30% di quelli totali e,
se ad essi si aggiungono quelli derivanti dai tondelli da
cartiera, si raggiunge il 50% (Figura 9). Nel sistema A,
invece, circa il 70% dei costi sono imputabili alla preparazione degli assortimenti di pregio, mentre il restante 30% deriva dalla sminuzzatura. In tutti i sistemi esaminati permane un’importante componente di lavoro
manuale, soprattutto nell'allestimento (Tabella 10). E’
interessante notare che anche nel sistema a meccanizzazione avanzata i costi della manodopera risultino
prevalenti e pari al 60% di quelli totali.
(7) A titolo indicativo dai rilievi effettuati i mezzi vengono impiegati giornal mente come segue: trattore 110 kW 6 ore, trattore 70 kW 2 ore, semovente 6
ore, Feller-buncher 4 ore, cippatore 3 ore.
24
I
C A N T I E R I
D I
4 DISCUSSIONE
DEI RISULTATI
E PROSPETTIVE
I risultati ottenuti consentono di affermare che il sistema
di lavoro tradizionalmente impiegato nell'utilizzazione dei
pioppeti risulta efficiente per il prodotto principale, ovvero per gli assortimenti da sfogliatura e segagione. mentre è poco razionale per la preparazione di quelli di minor
diametro. Agli attuali prezzi di mercato (Tabella 3), e considerando un costo di trasporto pari a 20.000 Lit./t, risulta chiaro che la triturazione è un assortimento a macchiatico negativo, ovvero i costi di trasformazione superano il ricavo ottenuto. Tale bilancio potrebbe indurre gli
operatori del settore a non raccogliere più tale tipo di
assortimenti. Si può stimare che la rinuncia alla raccolta
e lavorazione di tale materiale consentirebbe di realizzare un risparmio di circa 6.000 Lit./t, ponendo però interrogativi sui maggiori costi di ripristino dell'appezzamento e soprattutto sul considerevole e deprecabile spreco
di materia prima (almeno il 20%). Sarebbe quindi opportuno individuare sistemi di lavoro che abbattano i costi di
allestimento di questo assortimento, oltre a forme d'impiego degli stessi in grado di offrire una maggiore remunerazione, magari rivolgendosi al settore della produzione di energia. La sminuzzatura dei cimali e delle parti di
tronco che vengono destinati alla produzione di tondelli
da cartiera è ad esempio una valida alternativa, in grado
di ridurre significativamente i costi di preparazione degli
assortimenti minori che, nei casi esaminati, non hanno
superato 15.000 Lit./t.
Il sistema a meccanizzazione avanzata sembra quindi
risolvere con soddisfazione da un punto di vista tecnico
ed economico tale problema. La convenienza economica permane anche se si confronta la cippatura con l'opzione di non lavorare il materiale più fine, il cui abbandono in base ai dati raccolti non appare quindi giustificabile. L'impiego energetico del legno, inoltre, sta riscuotendo sempre maggior interesse e, con il consolidarsi di
questo mercato, gli ingenti volumi di cippato ritraibili dai
pioppeti potrebbero costituire un’importante fonte di
approvvigionamento per alcune centrali termiche.
L'utilizzo della macchina abbattitrice si è dimostrato efficace nel ridurre i tempi di lavorazione consentendo produttività circa 2 volte superiori se rapportate al sistema
tradizionale, ma non altrettanto valida dal punto di vista
economico, avendo costi confrontabili con quest’ultimo.
A questo proposito è opportuno rilevare però che la
macchina abbattitrice permette di ridurre considerevolmente i rischi intrinseci all'operazione di abbattimento
svolta con la motosega.
Verificata l'efficacia del sistema a meccanizzazione
avanzata, si possono prevedere ulteriori sviluppi. Le
misure di razionalizzazione e di meccanizzazione
dovrebbero prevedere l'introduzione di macchine combinate (harvester) in grado di abbattere, sramare, misurare e depezzare il legname lavorato. Studi preliminari
U T I L I Z Z A Z I O N E
D E L
Sistema di lavor o
Tradizionale (T)
Tradizionale avanzato (Ta)
Avanzato (A)
Costi complessivi (Lit./t)
35.000
26.000
20.000
Tabella 9 - Costi delle operazioni di utilizzazione per unità di prodotto nei sistemi di lavoro esaminati
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
I
C A N T I E R I
D I
U T I L I Z Z A Z I O N E
di prodotti alternativi e/o di provenienza estera grazie ad
una riduzione dei costi di trasformazione e alla razionalizzazione del lavoro. In particolare, volendo indicare un
ordine di priorità nelle misure di sviluppo da implementare, sembra assai auspicabile una rapida diffusione dei
sistemi di sminuzzatura degli assortimenti di piccole
dimensioni, che si augura possano essere supportati da
un'adeguata strategia industriale e politica energetica,
mentre si ritiene necessario svolgere ulteriori studi per
valutare appieno i benefici e le conseguenze dello sviluppo della meccanizzazione nell’abbattimento e allestimento del tondame di maggiori dimensioni, i cui costi di
lavorazione sono già contenuti rispetto al valore del prodotto con i sistemi attualmente in uso.
Particolare attenzione dovrà essere dedicata alle ricadute
di un elevato livello di meccanizzazione sulla sicurezza del
luogo di lavoro e il comfort psicofisico degli operatori.
5 RIASSUNTO
Assortimenti da triturazione e cartiera
Tondame da lavoro
Figura 9 - Ripartizione percentuale dei costi di utilizzazione
per tipo di assortimento.
svolti da altri Autori (SPINELLI, op. cit.) hanno rilevato per
tali macchine produttività nell'allestimento del tondame
da lavoro fino a 45 t/h, ovvero valori circa 8 volte superiori a quelli riscontrati nei cantieri esaminati.
Osservazioni preliminari sull'impiego di tali macchine nei
pioppeti fanno però emergere alcuni elementi di criticità,
ricollegabili da un lato alla non perfetta lavorazione e
accidentale scortecciatura del tondame di pioppo, di
forma più irregolare rispetto agli assortimenti di conifere
per i quali tali macchine sono state originariamente progettate, dall'altro al regime fondiario dei pioppeti in quanto macchine di tale tipo richiedono lotti di dimensioni
medio-grandi che permettono di contenere i tempi e
costi di spostamento da un cantiere all'altro.
L'introduzione di macchine abbatti-srama-depezzatrici
comporterebbe inoltre l'introduzione di trattori portanti
forwarder per il pronto carico ed esbosco del materiale
lavorato, richiedendo quindi nel complesso un elevato
investimento di capitali, ammortabili peraltro solo nel
caso in cui si raggiunga una soglia minima di continuità
d’impiego.
Peraltro alcune ditte del settore mostrano interesse
verso tali soluzioni perché sono in grado, grazie alla loro
elevata produttività, di fare fronte ai picchi di domanda
del mercato che non sarebbero in grado di soddisfare
con il sistema tradizionale.
Il lavoro svolto ha consentito di evidenziare i punti di
forza e debolezza dei sistemi attualmente adottati nell'utilizzazione dei pioppeti e di analizzare criticamente i
possibili sviluppi del settore, indicando l’assoluta necessità di un incremento del livello di meccanizzazione, che
potrà consentire al settore di sostenere la concorrenza
A circa 20 anni dagli ultimi studi sull'argomento, il documento presenta lo stato dell'arte su attrezzature, tecniche e sistemi di lavoro adottati nell'utilizzazione dei pioppeti. In particolare le indagini svolte hanno riguardato l'analisi dei tempi ed il calcolo dei costi di lavorazione nei
sistemi di lavoro più frequentemente adottati nella raccolta del legno di pioppo, che con circa 1,5 Mm3 contribuisce per il 40 % alla produzione di tondame da lavoro
nazionale. Le operazioni esaminate rappresentano,
secondo dati riportati in letteratura sino al 1992, il 40 %
dei tempi totali di coltivazione, mentre i relativi costi possono incidere dal 15 al 40 % del valore di macchiatico.
In particolare è stato condotto il rilievo dei tempi di lavoro su sette cantieri rappresentativi del settore, secondo il
metodo delle "osservazioni ad intervalli regolari" che
consente di seguire e registrare le singole
operazioni/fasi del lavoro svolte contemporaneamente
da più operai e di calcolare in maniera indiretta ma attendibile la durata delle stesse.
Grazie ad un sistema informatico messo a punto per la
sperimentazione sono stati raccolti ed elaborati circa
250.000 record in 160 giornate di lavoro nelle quali sono
state lavorate 2.800 t di legname di pioppo.
Fattori pr oduttivi
Abbattimento
Manodopera
Macchine
Totale
70
30
100
Manodopera
Macchine
Totale
60
40
100
Manodopera
Macchine
Totale
30
70
100
25
D E L
Sono stati presi in considerazione il sistema di lavoro tradizionale (T) ascrivibile al primo livello di meccanizzazione, ed uno avanzato (A), ascrivibile al secondo livello
"a meccanizzazione avanzata" (secondo la classificazione di HIPPOLITI, 1997). Nell'ambito del sistema (T) è stata
individuata una variante basata sull'utilizzo del caricatore semovente gommato, denominata sistema tradizionale avanzato (Ta).Entrambi i sistemi prevedono la lavorazione del legname a lunghezza d'impiego finale già sul
letto di caduta (short wood system). Nel sistema tradizionale T tutte le operazioni di taglio sono condotte con
la motosega e quelle di sollevamento del legname con il
braccio caricatore applicato al trattore agricolo, sostituito
nella variante avanzata (Ta) da un caricatore semovente
gommato. Nel sistema a meccanizzazione avanzata (A)
l'abbattimento è condotto con una testa abbattitrice
montata su un escavatore, l'allestimento del legname da
lavoro è eseguito con motosega mentre quello degli
assortimenti di diametro inferiore a 18 cm è svolto con
una macchina sminuzzatrice.
I dati raccolti mostrano un quadro dettagliato delle principali operazioni di cantiere, della distribuzione di tempi
netti e morti e forniscono stime attendibili della produttività in funzione delle dimensioni delle piante e dell'accessibilità dei lotti.
Per piante di medie dimensioni (peso 0,6 t, circonferenza 100 cm e altezza cormometrica 23 m), la produttività
del lavoro aumenta da 1,3 a 1,7 a 3,3 t/h UL nel passaggio rispettivamente dai sistemi T, Ta e A. Il sistema di
lavoro tradizionale si è dimostrato efficace per il prodotto principale ma non per gli assortimenti minori.
L'adozione del sistema di lavoro altamente meccanizzato è, invece, risultato efficace soprattutto per gli assortimenti minori. Nel sistema tradizionale, l'adozione del
caricatore semovente ha comportato una significativa
diminuzione dei tempi e dei costi per unità di prodotto.
Nel sistema a meccanizzazione avanzata l'abbattitrice
sembra aver incrementato la capacità di lavoro senza
però ridurre i costi. Sulla base dei dati rilevati, i costi di
lavorazione, pur sensibilmente inferiori a quelli delle altre
lavorazioni boschive, sono risultati particolarmente alti
nel sistema T per gli assortimenti da triturazione e superiori al loro valore di mercato. Sembra quindi assai
Operazione
Allestimento
Sminuzzatura
SISTEMA DI LAVORO T
95
*
5
*
100
*
SISTEMA DI LAVORO Ta
90
*
10
*
100
*
SISTEMA DI LAVORO A
90
35
10
65
100
100
Complessivo
Carico
45
55
100
70
30
100
40
60
100
70
30
100
40
60
100
60
40
100
* Non prevista dal sistema di lavoro.
Tabella 10 - Incidenza percentuale dei principali fattori produttivi sui costi delle operazioni di utilizzazione.
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opportuno diffondere l’impiego di macchine sminuzzatrici che sono in grado di ridurre ad un terzo i costi di
lavorazione del legname di dimensioni inferiori. Tali
misure di razionalizzazione e meccanizzazione vengono commentate, assieme ad altre possibili linee di sviluppo, nel quadro complessivo del settore.
5 SUMMARY
The harvesting of poplar plantations: working systems
and yield.
At the distance of about 20 years from the first studies
on this topic, this work presents the “state of the art”
about equipment, techniques and working systems
adopted during the harvesting of poplar plantations.
The research concerns the working time and the pro cessing cost analysis of the system more currently used
for the harvesting of poplar logs that, with a total quantity
of about 1.5 Mm3/year, shares 40 % of the Italian pro duction of roundwood destined to the industrial manu facturing.
Basing on data from literature, the operations examined
contribute for 40 % of the total time spent for cultivation
while their costs can weigh from 15 to 40 % of the trees
value.
In particular, the determination of working time has been
executed, on seven representative yards, complying to
the method based on “multi-moment studies with con stant intervals” that consents to oversee and record the
single operations/phases simultaneously done by diffe rent workers and to compute, indirectly but reliably, their
duration.
Using a software specially realized for this study we col lected more than 250,000 records in 160 working days
during which 2,800 t of poplar timbers have been harve sted.
The traditional working system (T), attributable to the first
level of mechanization (basing on the classification from
Hippoliti, 1997) and the advanced one, ascribable to the
second level, have been considered.
T system is characterized by the variant of the use of a
self-moving wheeled log loader which has been called
“traditional-advanced system (Ta)”. Both (T and Ta)
belongs to the short wood system (SWS) that consists
on cross-cutting the log in bolts of the final length direc tly in the felled area.
In the traditional system all cutting operations are made
using the chainsaw while loading is done by the crane
applied to a farm tractor.This last in the Ta system is sub stituted by the above mentioned self-moving wheeled
log loader.
In the A system, felling is made with a head mounted on
a digger, the preparation of the assortments for industrial
use is done by the chainsaw while the processing of
small diameter pieces (< 18 cm) is realized through a
chipper.
The data obtained show a detailed picture of the main
operations done into the yards, considering the distribu -
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tion of the working time and giving reliable estimations of
the yield related to the diameter of the trees and the
accessibility of the parcels.
Average dimension (0.6 t of weight, 33 cm dbh and 3.3
t/h for each worker, adopting the T, Ta and A system
respectively.
The traditional working system appeared efficient for the
processing of the main assortments only while the adop tion of the highly mechanized (A) is particularly adequa te for the small pieces.
In the T system, the introduction of the self-moving loa der has determined a significant reduction of time and
cost for unity of product.
In the A system, the use of the felling head seems to
have increased the productivity but without influencing
the costs.
From the results obtained, the working costs, even if
lower than those of other forest operations, appeared
particularly prominent in the T system for the small logs
destined to the production of particle panels and higher
than their commercial value.
It seems therefore very appropriate to promote the use
of a chipper that can reduce to a third the costs for pro cessing the minor assortments.
The mean for optimizing and mechanizing the harve sting in poplar yards are then annotate together with
other perspectives and possible evolutions in this field.
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6 RASSEGNA FOTOGRAFICA DELLE ATTREZZATURE
IMPIEGATE NEI CANTIERI DI UTILIZZAZIONE DEL PIOPPO
Sistema tradizionale (T)
Sistema tradizionale avanzato (Ta)
Foto I - Trattore agricolo munito di pinza di strascico e braccio
spingitronchi, per direzionare le piante durante l'abbattimento.
Foto IV - Caricatore semovente gommato OP Macchine T80
forestale.
Foto II - Trattore agricolo munito di braccio caricatore per il
carico ed il concentramento del legname.
Foto V - Benna a gabbia in acciaio, per caricare rapidamente
gli scarti di intestatura e di depezzatura.
Sistema a meccanizzazione avanzata (A)
Foto III - Trattore agricolo munito di pinza di strascico e forca
montata sul sollevatore anteriore, per ammucchiare le ramaglie minute non utilizzabili nell’industria dei pannelli.
Foto VI - Testa abbattitrice Kohering Wateorus 20 montata su
escavatore PMI 925 della massa di 17 t.
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Tabella 1 - Evoluzione della produttività del lavoro nei cantieri di utilizzazione del pioppo negli ultimi 50 anni
10
Tabella 2 - Caratteristiche stazionali e dendrometriche dei cantieri oggetto di campionamento
12
Tabella 3 - Requisiti dimensionali, qualitativi e prezzi degli assortimenti di pioppo
13
Tabella 4 - Assortimenti prodotti nei cantieri esaminati
13
Tabella 5 - Numero di addetti e dotazione in macchine delle squadre al lavoro nei cantieri di studio
18
Tabella 6 - Suddivisione del ciclo di lavoro in operazioni e fasi
20
Tabella 7 - Tempi morti assoluti per unità lavorativa e per unità di prodotto
22
Tabella 8 - Produttività lorda espressa in t/h in funzione del sistema di lavoro e delle dimensioni delle piante
23
Tabella 9 - Costi delle operazioni di utilizzazione per unità di prodotto nei sistemi di lavoro esaminati
24
Tabella 10 - Incidenza percentuale dei principali fattori produttivi sui costi delle operazioni di utilizzazione
25
Figura 1 - Computer palmare INFOS dotato di auricolare per percepire anche in ambienti rumorosi i segnali
acustici emessi dal software SIFREQ utilizzato per il rilievo dei tempi di lavoro
11
Figura 2 - Schema del sistema informatizzato messo a punto per il rilievo dei tempi di lavoro
11
Figura 3 - Ripartizione del legname fra i diversi tipi di assortimento
14
Figura 4 - Distribuzione dei tempi di lavoro fra le principali operazioni nel sistema a meccanizzazione
tradizionale (T) e tradizionale avanzato (Ta)
Figura 5 - Distribuzione dei tempi di lavoro fra le principali operazioni nel sistema a meccanizzazione avanzata (A)
20
21
Figura 6 - Ripartizione percentuale dei tempi di lavoro per tipo di assortimento
21
Figura 7 - Ripartizione dei tempi lordi in tempi netti (TN) e tempi morti (TM)
21
Figura 8 - Suddivisione dei tempi morti in tempi vari (TMV), tempi di manutenzione delle macchine (TMA) e
tempi organizzativi (TMO) e soggettivi (TMS)
22
Figura 9 - Ripartizione percentuale dei costi di utilizzazione per tipo di assortimento
24
Foto 1 - Abbattimento eseguito secondo il sistema tradizionale
12
Foto 2 - Concentramento dei fusti mediante braccio caricatore applicato al trattore agricolo
14
Foto 3 - Concentramento dei fusti mediante pinza di strascico
14
Foto 4 - Operazione di misurazione e collaudo dei tronchi da segagione e sfogliatura
15
Foto 5 - Depezzatura del tondame da lavoro
15
Foto 6 - Quando le condizioni del terreno non consentono una sufficiente aderenza dei mezzi di trasporto,
soprattutto se a due sole ruote motrici, questi possono essere aiutati ad uscire dal pioppeto
trainandoli con un trattore
Foto 7 - Carico del tondame da lavoro sul rimorchio dell'autotreno, effettuato direttamente sul letto di caduta
16
16
Foto 8 - Terminato il carico degli assortimenti da triturazione, un addetto provvede a refilare con la motosega
i pezzi sporgenti.Questa è una delle fasi più pericolose del lavoro a causa dell’equilibrio precario
dell’operatore, della posizione della motosega sopra alle spalle e del ritorno elastico dei tondelli più piccoli
16
Foto 9 - Il Feller-buncher è costituito da una testa abbattitrice Kohering Wateorus 20 montata su un escavatore
PMI 925; grazie alle sue caratteristiche costruttive la macchina è in grado di operare anche su terreni
con moderata pendenza
17
Foto 10 - Sminuzzatura del legname con diametro inferiore a 18 cm. I chips vengono indirizzati direttamente
nel cassone della motrice
18
Foto 11 - La sistemazione degli assortimenti minori sul pianale di carico è affidata ad un addetto che opera
in equilibrio precario. Il rischio di caduta per il fondo sconnesso e scivoloso è elevato
18
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9 RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano le ditte del settore per la disponibilità dimostrata durante le fasi di rilievo ed i suggerimenti forniti, il
prezioso aiuto per individuare le fasi critiche del lavoro e
confermare o confutare le tesi proposte, ed in particolare:
Legnami Romano, Dighera Sergio & C., Romano
Canavese (TO), Massoni P. & M. S.n.c. (LU), Nasi
Giancarlo commercio legnami Vigone (TO).
Si ringrazia inoltre il dott. D. Poncino e il dott. G. Boetto per
aver collaborato alle fasi di rilievo dei dati in campo.
Federazione Italiana
delle industrie del legno,
del sughero, del mobile
e dell’arredamento
Associazione Provinciale Industriale
del legno,sughero e affini