Asl Cn1, controlli più sicuri sui campioni degli alimenti Nove

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Asl Cn1, controlli più sicuri sui campioni degli alimenti Nove
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CUNEO. D’ora in poi i campioni dei prodotti di origine
animale, da sottoporre a controllo con valenza legale, andranno inseriti in buste con
sistema di chiusura di sicurezza
a prova di effrazione, con un
codice e un numero di identificazione prestampato e un tagliando di ricevuta.
L’Asl Cn1 ha voluto introdurre una metodica di campionamento che offre maggiori
garanzie di sicurezza in un
campo molto delicato, spesso
oggetto di discussioni e ricorsi.
Oltre alle buste “antimanomissione” sono state riviste le
procedure di prelievo, deposito
e invio dei campioni ai laboratori di prova, e sono stati istituiti
nuovi supporti informativi che
migliorano la tracciabilità.
“Tutto questo - spiega Giorgio
Sapino, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl:
offre maggiori tutele ai consumatori, ma garantisce anche
i produttori sul fatto che i loro
controlli seguano protocolli
ben precisi e che sia definita,
in tutti i passaggi, la filiera.
In questo modo si agisce secondo regole blindate, perché
ciò che viene prelevato non potrà essere contraffatto in alcun
modo. L’eliminazione della
possibilità di effrazioni aumenta la sicurezza”.
Nel territorio di competenza
dell’Asl Cn1 il patrimonio zootecnico e le attività di trasformazione agroalimentari collegate (macellazione, trasformazione delle carni, produzione
latte alimentare, caseificazione,
imballaggio uova) sono una
realtà quantitativamente imponente, tanto da rappresentare mediamente il 50% delle
DALLA 1ª PAGINA
Arrangiarsi…
E le cose stanno peggiorando
perché la povertà sta ampliando
i suoi confini penosi: nell’anno
precedente erano 8.163.000 le
persone in povertà relativa e 3
milioni 415 mila quelle in povertà
assoluta. I numeri certificano che
si va sempre peggio. “Le nostre
comunità e le Caritas diocesane
percepiscono da tempo questa
situazione nel quotidiano - commenta don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana -: conoscono i volti delle persone e delle
famiglie che sono scivolate giù attraverso le maglie troppo larghe
della rete di protezione sociale,
condannate a farcela da sole ri-
SALUTE
Il Servizio veterinario ha istituito un nuovo sistema per i campioni a valenza legale
C
Parte da Pradleves il progetto “Le cattedre ambulanti della salute”
Asl Cn1, controlli più sicuri Nove escursioni abbinate
sui campioni degli alimenti all’informazione medica
Le cattedre ambulanti
della salute
Sabato 27 luglio: Pradleves, Albergo La Pace, Ambiente,
respiro, salute.
Domenica 18 agosto: Marmora, Eco villaggio Sagna
Rotonda, Invecchiare bene…come?
Domenica 1 settembre: Cartignano, Sala polivalente,
Cuore e benessere.
Sabato 21 settembre: Melle, Sala polivalente, Prevenire
il tumore.
Sabato 28 settembre: Macra, Rifugio Palent, Alimentazione
corretta.
Sabato 5 ottobre: S. Michele di Prazzo, Agriturismo Chersogno, Convivere con il diabete.
Sabato 12 ottobre: Chiusa Pesio, Rifugio Pian delle Gorre,
Curare il rene.
Sabato 19 ottobre: Ponte Marmora, Gentil Locanda, Mente
e stare bene.
Sabato 26 ottobre: Roccavione, Bar Sorriso, L’esperienza
del dolore.
attività della Regione Piemonte,
facendo dell’Asl una delle aziende più rappresentative in ambito nazionale. Nella nostra
Asl si contano 370 mila bovini
e oltre 800 mila suini.
In questo contesto il Servizio
veterinario del dipartimento
di Prevenzione svolge attività
di controllo per valutare il rispetto della normativa sanitaria
da parte degli operatori del
settore, a garanzia della sicu-
spetto alla perdita di lavoro, ad un
reddito troppo limitato o ad un lavoro precario o - peggio - in nero”.
Persone costrette ad annaspare in
solitudine o a sopravvivere solo
con un aiuto della propria famiglia,
degli amici, di una parrocchia o
delle ancora tante solidarietà che
il nostro Paese esprime. Ma c’è di
più, purtroppo: “Siamo di fronte
ad una crisi che non lascia scampo
- aggiunge don Soddu -. I dati evidenziano come l’impoverimento
si estenda ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti
con i ‘vecchi poveri’ del passato.
Cresce la multi problematicità delle
persone, con storie di vita complesse che coinvolgono tutta la famiglia; è sempre più diffusa la fragilità occupazionale, aumenta il
disagio degli anziani, si impove-
rezza alimentare del consumatore. Tra gli strumenti di
controllo si utilizza il campionamento, ovvero il prelievo di
“matrici” per verificarne, mediante analisi, la conformità.
Oltre 1.500 di questi campioni
rivestono, annualmente, una
valenza legale e devono pertanto essere prelevati in forma
multipla per garantire il diritto
alla difesa nel caso in cui siano
evidenziati parametri non
riscono ulteriormente le famiglie
immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi”.
I dati provenienti dalle Caritas diocesane confermano una situazione
allarmante: più del 29% di coloro
che si rivolgono ai “Centri di ascolto”
Caritas hanno meno di 35 anni,
mentre il 6,7% sono anziani. Emerge
tra gli italiani il dato dei padri separati
o divorziati, con una incidenza del
22,6%. Quasi la metà di loro, il
44,2%, ha richiesto beni primari
per la sopravvivenza, mentre il
10,2% ha gravi problemi abitativi.
Almeno tre le considerazioni rapide da richiamare. All’emergenza
occorre far fronte, senza ritardi,
rimboccandosi le maniche. E su
questo versante la Chiesa italiana
sta facendo molto, spesso l’impossibile: nelle sue varie espressioni
conformi. È su questo aspetto
che si è agito, modificando il
tipo di contenitore per garantirne la sicurezza. “Con le nuove
buste è stato notevolmente ridotto se non azzerato il potenziale contenzioso sull’identificazione del campione e sul rischio di sostituzione - spiega
Sapino - con risparmio di tempo
da parte degli operatori del
Servizio veterinario”.
l.a.
e realtà mette in campo quasi 280
mila volontari laici, per 14.246
servizi socio-assistenziali attivati
sui territori. E molto resta da fare,
perché appunto i poveri aumentano.
E questo è un dato (ed un appello)
che incoraggia per la generosità
ma anche chiama in causa per i
bisogni crescenti.
Poi, mentre la povertà si fa trasversale e sorprendente, pure le
diseguaglianze si evidenziano in
modo urtante. Ci sono lussi, privilegi
ed esagerazioni che non si sopportano più, in questi contesti di troppi
sull’orlo del baratro.
Infine c’è la politica che deve battere un colpo di credibilità e di decisione, perché le cose cambino,
sul serio, senza meline e distrazioni
che stanno esasperando alla grande.
Corrado Avagnina
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
i sono storie che vengono rac
contate, altre vissute. In questo
caso ne racconteremo una che
ognuno di voi potrà vivere. Sì, perché
la ‘magia’ delle Terme di Lurisia è
parte integrante della storia del
Monregalese, un patrimonio da tu
telare per tutta la provincia Granda.
Una storia che abbiamo il dovere
di diffondere, perché il benessere
deve essere di tutti. A volte, cer
chiamo risposte, rimedi o soluzioni
artificiali ed artificiose, senza ac
corgerci che spesso sono già intorno
a noi: basterebbe semplicemente
ascoltare la natura... I tempi moderni
richiedono riflessione, una frenesia
in cui le oasi di benessere ci offrono
la possibilità di rigenerarci a stretto
contatto con ‘ciò che sta per nascere’.
Natura, per i latini, era proprio que
sto: una rinascita quotidiana. La
storia delle Terme di Lurisia nacque
per caso: i minatori che estraevano
le preziose ‘lose’ di pietra, utilizzate
in allora per la costruzione dei tetti
delle case, notarono che le loro pic
cole ferite si rimarginavano più ra
pidamente se sciacquate alla sor
gente. Un’acqua ‘magica’, quella
che filtrava dalle rocce del Nivolano.
Così, da una credenza popolare,
nacque una voce insistente e ‘ru
morosa’, tanto da indurre il Governo
Italiano ad invitare Madame Curie
proprio ai piedi del Monte Pigna
per trovare spiegazioni scientifiche
al fenomeno. Correva l’anno 1928
quando la due volte Premio Nobel
(fisica e chimica  1903 e 1911) de
cretò, tramite l’analisi dell’autumnite,
pietra presente nella cava, la ra
24 luglio 2013
La magia delle Terme di Lurisia,
patrimonio della provincia Granda
dioemanazione dell’acqua e le re
lative eccezionali proprietà tera
peutiche. La natura aveva deciso
di regalare alla Granda un patrimonio
da tutelare nei secoli. Ci volle ancora
un ventennio prima che si trovassero
la determinazione ed il coraggio
imprenditoriale per sfruttare tale
dono: due liguri, Sciaccaluga e Gar
barino, captarono le acque di due
sorgenti rispettivamente denominate
Santa Barbara (dal nome della pro
tettrice dei minatori, con caratte
ristiche diuretiche e depurative) e
Garbarino (per ricordarne l’opera,
dalle caratteristiche sedative an
talgiche e antiinfiammatorie). Dal
l’estate del 1940, anno di edificazione
delle Terme di Lurisia, personaggi
illustri e persone comuni hanno var
cato le porte degli stabilimenti
termali alla ricerca di ‘salubrità’.
Dal reparto inalatorio, che conserva
il nome della grande scienziata, sino
alle sale private per i fanghi. Dalla
vasta scelta di massaggi alla rinnovata
zona SPAAntro delle Acque. Dai
trattamenti Olistici ed Ayurvedici
al servizio Beauty. Le Terme di Lurisia
sono anche l’occasione non solo di
ritrovare benessere fisico ma anche
per riscoprirsi belli, circondati da
attenzioni personalizzate. Il tutto
all’insegna della massima esperienza
e della più qualificata professionalità,
garantita dalla presenza in struttura
di medici specialisti. L’Istituto Idro
termale di Lurisia, infatti, è accre
ditato presso il Servizio Sanitario
Nazionale al Primo Livello super per
i requisiti strutturali, la varietà e la
qualità dei servizi offerti. Certifica
zione di una storia partita dagli ‘scal
pellini’ nei primi anni del novecento,
seguita dal riconoscimento scientifico
prima e dalla capacità imprenditoriale
poi. “Il nostro compito  afferma il
dott. Alessandro Invernizzi, ammi
nistratore delegato  è quello di pre
servare e tutelare un dono della na
tura alla comunità. La storia del
l’Acqua Lurisia è unica, racchiude
in sé un messaggio ed un’energia
inesauribile”. Una storia che ognuno
può decidere di vivere da protago
nista e testimone, almeno per un
giorno: siamo certi che non rimar
rebbe l’unico.
PRADLEVES. Sabato 27
luglio a Pradleves avrà luogo
il primo appuntamento del
progetto “Le cattedre ambulanti della salute”, organizzato dalla Compagnia del
Buon cammino in collaborazione con l’associazione
Re.Li.Fe (Respiro libero e felice) di Cuneo. Si tratta di
una camminata fattibile da
tutti e non particolarmente
impegnativa con partenza
alle 16,30 dall’albergo “La
Pace”; la comitiva si dirigerà
quindi in direzione Seviana
su un percorso ad anello della
durata di circa 2 ore. All’escursione prenderanno parte
anche Andrea Antonelli, del
reparto di Allergologia e Fisiopatologia respiratoria
dell’ospedale Santa Croce e
Carle di Cuneo, e Giulia Pellegrino, specializzanda in
malattie respiratorie all’Università di Milano, che in
due distinti momenti (a metà
percorso e al termine) faranno due brevi interventi per
spiegare le connessioni tra
ambiente, respiro e salute.
La passeggiata si concluderà
con una cena a prezzo convenzionato presso il ristorante “La Pace” (prenotazioni
obbligatorie al numero
0171.986126, entro le 12,
di sabato 27 luglio). Per
ulteriori informazioni telefonare al numero 335.1229151.
Il progetto “Le cattedre
ambulanti della salute” si
svilupperà tra luglio e ottobre
nelle vallate della Granda
e prevede nove escursioni
che abbineranno, ciascuna,
una facile camminata di un
paio di ore con un doppio intervento di medici o specialisti per approfondire meglio
l’importante legame tra attività fisica e salute. Il prossimo autunno, in data ancora
da definire, avrà luogo una
serata conclusiva in cui saranno consegnati i “passaporti della salute” ai partecipanti e verranno ringraziati
i medici che hanno aderito
al progetto.
“Con questa iniziativa l’escursionismo incontra la medicina direttamente sul nostro territorio - spiega Ermanno Bressy, coordinatore
della Compagnia del Buon
cammino -. Ogni gita, infatti,
sarà occasione importante
non solo per creare aggregazione tra i partecipanti, ma
anche e soprattutto per capire
i motivi per cui è fondamentale fare un’attività fisica regolare, soprattutto all’aria
aperta. Quale location migliore se non le nostre valli,
dunque, capaci di trasformarsi per l’occasione in eccezionali aule didattiche naturali?”.
“Salute è uno dei termini
più ricercati sulla rete ed un
bene primario per chiunque;
nessuno si accorge quando
c’è, ma chiunque se ne accorge
quando manca - dice Riccardo Pellegrino, coordinatore
della Re.Li.Fe Onlus -. Con
questa e altre iniziative si
vuole dare una serie di consigli per scegliere i corretti
stili di vita per vivere bene
e suggerire agli amministratori che stare bene aumenta
il Pil e riduce le spese sanitarie. In un momento difficile
per l’economia e l’assistenza
nel nostro paese, il ‘passaporto
della salute’ si presenta come
un valido esempio per te e
che altri possono imitare e
perpetrare. Con questa iniziativa vogliamo aiutare la
gente a scoprire il mondo del
benessere nel piacere del camminare insieme”.
La Re.Li.Fe. Onlus è un’associazione di volontariato
nata nel gennaio 2005 e con
sede presso l’ospedale Carle
di Cuneo; opera nel campo
della salute respiratoria,
promuovendo attività educativa, specialmente nei confronti dei giovani, eventi
culturali-formativi sulla salute respiratoria e sull’attività sportiva, e organizzando riunioni locali, camminate e la Giornata nazionale del respiro.
Tre campus per i raccoglitori della
frutta stranieri realizzati da Coldiretti
■ SALUZZO. La Coldiretti ha contribuito all’accoglienza
dei lavoratori stranieri che stanno raccogliendo la frutta
nel Saluzzese con tre container posizionati in tre comuni
(Saluzzo Verzuolo e Lagnasco) che possono ospitare fino
a 170 persone. L’iniziativa è stata realizzata con il contributo
della Camera di Commercio e della Fondazione Cassa di
risparmio di Cuneo. Le tre strutture sono dotate di un
locale per la ristorazione, i moduli abitativi sono completamente forniti dei confort di prima necessità. Il progetto
è stato possibile grazie all’amministrazione dei tre Comuni
impegnati. “Seppur consapevoli di non risolvere completamente la situazione degli stranieri che sono in cerca di
un posto di lavoro, riteniamo di aver realizzato un tassello
che contribuisce all’eticità del lavoro delle nostre imprese
ed a garantire vivibilità a chi si impegna per sostenere le
campagne di raccolta - dice il direttore Rivarossa -. Ma il
grazie più grande lo dobbiamo ai nostri dirigenti e soci
che, con passione e lungimiranza, hanno accompagnato
Coldiretti nella realizzazione del progetto”.