Asl Cn1, controlli più sicuri sui campioni degli alimenti Nove
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Asl Cn1, controlli più sicuri sui campioni degli alimenti Nove
18 CUNEO. D’ora in poi i campioni dei prodotti di origine animale, da sottoporre a controllo con valenza legale, andranno inseriti in buste con sistema di chiusura di sicurezza a prova di effrazione, con un codice e un numero di identificazione prestampato e un tagliando di ricevuta. L’Asl Cn1 ha voluto introdurre una metodica di campionamento che offre maggiori garanzie di sicurezza in un campo molto delicato, spesso oggetto di discussioni e ricorsi. Oltre alle buste “antimanomissione” sono state riviste le procedure di prelievo, deposito e invio dei campioni ai laboratori di prova, e sono stati istituiti nuovi supporti informativi che migliorano la tracciabilità. “Tutto questo - spiega Giorgio Sapino, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl: offre maggiori tutele ai consumatori, ma garantisce anche i produttori sul fatto che i loro controlli seguano protocolli ben precisi e che sia definita, in tutti i passaggi, la filiera. In questo modo si agisce secondo regole blindate, perché ciò che viene prelevato non potrà essere contraffatto in alcun modo. L’eliminazione della possibilità di effrazioni aumenta la sicurezza”. Nel territorio di competenza dell’Asl Cn1 il patrimonio zootecnico e le attività di trasformazione agroalimentari collegate (macellazione, trasformazione delle carni, produzione latte alimentare, caseificazione, imballaggio uova) sono una realtà quantitativamente imponente, tanto da rappresentare mediamente il 50% delle DALLA 1ª PAGINA Arrangiarsi… E le cose stanno peggiorando perché la povertà sta ampliando i suoi confini penosi: nell’anno precedente erano 8.163.000 le persone in povertà relativa e 3 milioni 415 mila quelle in povertà assoluta. I numeri certificano che si va sempre peggio. “Le nostre comunità e le Caritas diocesane percepiscono da tempo questa situazione nel quotidiano - commenta don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana -: conoscono i volti delle persone e delle famiglie che sono scivolate giù attraverso le maglie troppo larghe della rete di protezione sociale, condannate a farcela da sole ri- SALUTE Il Servizio veterinario ha istituito un nuovo sistema per i campioni a valenza legale C Parte da Pradleves il progetto “Le cattedre ambulanti della salute” Asl Cn1, controlli più sicuri Nove escursioni abbinate sui campioni degli alimenti all’informazione medica Le cattedre ambulanti della salute Sabato 27 luglio: Pradleves, Albergo La Pace, Ambiente, respiro, salute. Domenica 18 agosto: Marmora, Eco villaggio Sagna Rotonda, Invecchiare bene…come? Domenica 1 settembre: Cartignano, Sala polivalente, Cuore e benessere. Sabato 21 settembre: Melle, Sala polivalente, Prevenire il tumore. Sabato 28 settembre: Macra, Rifugio Palent, Alimentazione corretta. Sabato 5 ottobre: S. Michele di Prazzo, Agriturismo Chersogno, Convivere con il diabete. Sabato 12 ottobre: Chiusa Pesio, Rifugio Pian delle Gorre, Curare il rene. Sabato 19 ottobre: Ponte Marmora, Gentil Locanda, Mente e stare bene. Sabato 26 ottobre: Roccavione, Bar Sorriso, L’esperienza del dolore. attività della Regione Piemonte, facendo dell’Asl una delle aziende più rappresentative in ambito nazionale. Nella nostra Asl si contano 370 mila bovini e oltre 800 mila suini. In questo contesto il Servizio veterinario del dipartimento di Prevenzione svolge attività di controllo per valutare il rispetto della normativa sanitaria da parte degli operatori del settore, a garanzia della sicu- spetto alla perdita di lavoro, ad un reddito troppo limitato o ad un lavoro precario o - peggio - in nero”. Persone costrette ad annaspare in solitudine o a sopravvivere solo con un aiuto della propria famiglia, degli amici, di una parrocchia o delle ancora tante solidarietà che il nostro Paese esprime. Ma c’è di più, purtroppo: “Siamo di fronte ad una crisi che non lascia scampo - aggiunge don Soddu -. I dati evidenziano come l’impoverimento si estenda ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i ‘vecchi poveri’ del passato. Cresce la multi problematicità delle persone, con storie di vita complesse che coinvolgono tutta la famiglia; è sempre più diffusa la fragilità occupazionale, aumenta il disagio degli anziani, si impove- rezza alimentare del consumatore. Tra gli strumenti di controllo si utilizza il campionamento, ovvero il prelievo di “matrici” per verificarne, mediante analisi, la conformità. Oltre 1.500 di questi campioni rivestono, annualmente, una valenza legale e devono pertanto essere prelevati in forma multipla per garantire il diritto alla difesa nel caso in cui siano evidenziati parametri non riscono ulteriormente le famiglie immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi”. I dati provenienti dalle Caritas diocesane confermano una situazione allarmante: più del 29% di coloro che si rivolgono ai “Centri di ascolto” Caritas hanno meno di 35 anni, mentre il 6,7% sono anziani. Emerge tra gli italiani il dato dei padri separati o divorziati, con una incidenza del 22,6%. Quasi la metà di loro, il 44,2%, ha richiesto beni primari per la sopravvivenza, mentre il 10,2% ha gravi problemi abitativi. Almeno tre le considerazioni rapide da richiamare. All’emergenza occorre far fronte, senza ritardi, rimboccandosi le maniche. E su questo versante la Chiesa italiana sta facendo molto, spesso l’impossibile: nelle sue varie espressioni conformi. È su questo aspetto che si è agito, modificando il tipo di contenitore per garantirne la sicurezza. “Con le nuove buste è stato notevolmente ridotto se non azzerato il potenziale contenzioso sull’identificazione del campione e sul rischio di sostituzione - spiega Sapino - con risparmio di tempo da parte degli operatori del Servizio veterinario”. l.a. e realtà mette in campo quasi 280 mila volontari laici, per 14.246 servizi socio-assistenziali attivati sui territori. E molto resta da fare, perché appunto i poveri aumentano. E questo è un dato (ed un appello) che incoraggia per la generosità ma anche chiama in causa per i bisogni crescenti. Poi, mentre la povertà si fa trasversale e sorprendente, pure le diseguaglianze si evidenziano in modo urtante. Ci sono lussi, privilegi ed esagerazioni che non si sopportano più, in questi contesti di troppi sull’orlo del baratro. Infine c’è la politica che deve battere un colpo di credibilità e di decisione, perché le cose cambino, sul serio, senza meline e distrazioni che stanno esasperando alla grande. Corrado Avagnina INFORMAZIONE PUBBLICITARIA i sono storie che vengono rac contate, altre vissute. In questo caso ne racconteremo una che ognuno di voi potrà vivere. Sì, perché la ‘magia’ delle Terme di Lurisia è parte integrante della storia del Monregalese, un patrimonio da tu telare per tutta la provincia Granda. Una storia che abbiamo il dovere di diffondere, perché il benessere deve essere di tutti. A volte, cer chiamo risposte, rimedi o soluzioni artificiali ed artificiose, senza ac corgerci che spesso sono già intorno a noi: basterebbe semplicemente ascoltare la natura... I tempi moderni richiedono riflessione, una frenesia in cui le oasi di benessere ci offrono la possibilità di rigenerarci a stretto contatto con ‘ciò che sta per nascere’. Natura, per i latini, era proprio que sto: una rinascita quotidiana. La storia delle Terme di Lurisia nacque per caso: i minatori che estraevano le preziose ‘lose’ di pietra, utilizzate in allora per la costruzione dei tetti delle case, notarono che le loro pic cole ferite si rimarginavano più ra pidamente se sciacquate alla sor gente. Un’acqua ‘magica’, quella che filtrava dalle rocce del Nivolano. Così, da una credenza popolare, nacque una voce insistente e ‘ru morosa’, tanto da indurre il Governo Italiano ad invitare Madame Curie proprio ai piedi del Monte Pigna per trovare spiegazioni scientifiche al fenomeno. Correva l’anno 1928 quando la due volte Premio Nobel (fisica e chimica 1903 e 1911) de cretò, tramite l’analisi dell’autumnite, pietra presente nella cava, la ra 24 luglio 2013 La magia delle Terme di Lurisia, patrimonio della provincia Granda dioemanazione dell’acqua e le re lative eccezionali proprietà tera peutiche. La natura aveva deciso di regalare alla Granda un patrimonio da tutelare nei secoli. Ci volle ancora un ventennio prima che si trovassero la determinazione ed il coraggio imprenditoriale per sfruttare tale dono: due liguri, Sciaccaluga e Gar barino, captarono le acque di due sorgenti rispettivamente denominate Santa Barbara (dal nome della pro tettrice dei minatori, con caratte ristiche diuretiche e depurative) e Garbarino (per ricordarne l’opera, dalle caratteristiche sedative an talgiche e antiinfiammatorie). Dal l’estate del 1940, anno di edificazione delle Terme di Lurisia, personaggi illustri e persone comuni hanno var cato le porte degli stabilimenti termali alla ricerca di ‘salubrità’. Dal reparto inalatorio, che conserva il nome della grande scienziata, sino alle sale private per i fanghi. Dalla vasta scelta di massaggi alla rinnovata zona SPAAntro delle Acque. Dai trattamenti Olistici ed Ayurvedici al servizio Beauty. Le Terme di Lurisia sono anche l’occasione non solo di ritrovare benessere fisico ma anche per riscoprirsi belli, circondati da attenzioni personalizzate. Il tutto all’insegna della massima esperienza e della più qualificata professionalità, garantita dalla presenza in struttura di medici specialisti. L’Istituto Idro termale di Lurisia, infatti, è accre ditato presso il Servizio Sanitario Nazionale al Primo Livello super per i requisiti strutturali, la varietà e la qualità dei servizi offerti. Certifica zione di una storia partita dagli ‘scal pellini’ nei primi anni del novecento, seguita dal riconoscimento scientifico prima e dalla capacità imprenditoriale poi. “Il nostro compito afferma il dott. Alessandro Invernizzi, ammi nistratore delegato è quello di pre servare e tutelare un dono della na tura alla comunità. La storia del l’Acqua Lurisia è unica, racchiude in sé un messaggio ed un’energia inesauribile”. Una storia che ognuno può decidere di vivere da protago nista e testimone, almeno per un giorno: siamo certi che non rimar rebbe l’unico. PRADLEVES. Sabato 27 luglio a Pradleves avrà luogo il primo appuntamento del progetto “Le cattedre ambulanti della salute”, organizzato dalla Compagnia del Buon cammino in collaborazione con l’associazione Re.Li.Fe (Respiro libero e felice) di Cuneo. Si tratta di una camminata fattibile da tutti e non particolarmente impegnativa con partenza alle 16,30 dall’albergo “La Pace”; la comitiva si dirigerà quindi in direzione Seviana su un percorso ad anello della durata di circa 2 ore. All’escursione prenderanno parte anche Andrea Antonelli, del reparto di Allergologia e Fisiopatologia respiratoria dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, e Giulia Pellegrino, specializzanda in malattie respiratorie all’Università di Milano, che in due distinti momenti (a metà percorso e al termine) faranno due brevi interventi per spiegare le connessioni tra ambiente, respiro e salute. La passeggiata si concluderà con una cena a prezzo convenzionato presso il ristorante “La Pace” (prenotazioni obbligatorie al numero 0171.986126, entro le 12, di sabato 27 luglio). Per ulteriori informazioni telefonare al numero 335.1229151. Il progetto “Le cattedre ambulanti della salute” si svilupperà tra luglio e ottobre nelle vallate della Granda e prevede nove escursioni che abbineranno, ciascuna, una facile camminata di un paio di ore con un doppio intervento di medici o specialisti per approfondire meglio l’importante legame tra attività fisica e salute. Il prossimo autunno, in data ancora da definire, avrà luogo una serata conclusiva in cui saranno consegnati i “passaporti della salute” ai partecipanti e verranno ringraziati i medici che hanno aderito al progetto. “Con questa iniziativa l’escursionismo incontra la medicina direttamente sul nostro territorio - spiega Ermanno Bressy, coordinatore della Compagnia del Buon cammino -. Ogni gita, infatti, sarà occasione importante non solo per creare aggregazione tra i partecipanti, ma anche e soprattutto per capire i motivi per cui è fondamentale fare un’attività fisica regolare, soprattutto all’aria aperta. Quale location migliore se non le nostre valli, dunque, capaci di trasformarsi per l’occasione in eccezionali aule didattiche naturali?”. “Salute è uno dei termini più ricercati sulla rete ed un bene primario per chiunque; nessuno si accorge quando c’è, ma chiunque se ne accorge quando manca - dice Riccardo Pellegrino, coordinatore della Re.Li.Fe Onlus -. Con questa e altre iniziative si vuole dare una serie di consigli per scegliere i corretti stili di vita per vivere bene e suggerire agli amministratori che stare bene aumenta il Pil e riduce le spese sanitarie. In un momento difficile per l’economia e l’assistenza nel nostro paese, il ‘passaporto della salute’ si presenta come un valido esempio per te e che altri possono imitare e perpetrare. Con questa iniziativa vogliamo aiutare la gente a scoprire il mondo del benessere nel piacere del camminare insieme”. La Re.Li.Fe. Onlus è un’associazione di volontariato nata nel gennaio 2005 e con sede presso l’ospedale Carle di Cuneo; opera nel campo della salute respiratoria, promuovendo attività educativa, specialmente nei confronti dei giovani, eventi culturali-formativi sulla salute respiratoria e sull’attività sportiva, e organizzando riunioni locali, camminate e la Giornata nazionale del respiro. Tre campus per i raccoglitori della frutta stranieri realizzati da Coldiretti ■ SALUZZO. La Coldiretti ha contribuito all’accoglienza dei lavoratori stranieri che stanno raccogliendo la frutta nel Saluzzese con tre container posizionati in tre comuni (Saluzzo Verzuolo e Lagnasco) che possono ospitare fino a 170 persone. L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Camera di Commercio e della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo. Le tre strutture sono dotate di un locale per la ristorazione, i moduli abitativi sono completamente forniti dei confort di prima necessità. Il progetto è stato possibile grazie all’amministrazione dei tre Comuni impegnati. “Seppur consapevoli di non risolvere completamente la situazione degli stranieri che sono in cerca di un posto di lavoro, riteniamo di aver realizzato un tassello che contribuisce all’eticità del lavoro delle nostre imprese ed a garantire vivibilità a chi si impegna per sostenere le campagne di raccolta - dice il direttore Rivarossa -. Ma il grazie più grande lo dobbiamo ai nostri dirigenti e soci che, con passione e lungimiranza, hanno accompagnato Coldiretti nella realizzazione del progetto”.