Issate le vele! n.10 - dicembre 2011

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Issate le vele! n.10 - dicembre 2011
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Editoriale Sommario Editoriale, Ghislain du Chéné Mai più soli! , libro di Marie‐Helene Mathieu Pellegrinaggi 2011 • Fiume di Pace a Loreto • A Lourdes con inglesi, scozzesi e irlandesi • Messaggeri di gioia a Paola • Loreto e Roma, che gioia! • Fede e Luce nei Carpazi • In Madagascar, Gesù porta la nostra miseria • Piccolo viaggio‐
pellegrinaggio in Polonia Mai più soli! Da alcuni mesi ormai, le comunità del mondo intero festeggiano il quarantesimo anniversario del nostro Movimento, ed ecco che ci arriva un regalo straordinario: un libro dal titolo: Mai più soli!, che ripercorre la storia di Fede e Luce lungo l’arco di oltre quarant’anni; le nostre origini risalgono, infatti, a ben prima del pellegrinaggio del 1971. Marie‐Hélène Mathieu ha impiegato più di un anno per scrivere questo libro; ha letteralmente rivissuto tutti i grandi momenti della nostra storia santa, prima di annotarli scrupolosamente sulle pagine del manoscritto . E il risultato è meraviglioso! Anche Jean Vanier ha contribuito all’opera, con una lunga introduzione. La storia di Fede e Luce non è tutta rose e fiori! Tante sofferenze, tante prove, tanti momenti dolorosi hanno accompagnato il nostro cammino, fin dal suo inizio; ma Dio è sempre stato un sostegno fedele, con la sua predilezione per i più piccoli … Reportage • Grida di Gioia in Guyana • In Togo, il sole ha brillato di più • Quando si ama, si ha sempre vent’anni! • In Giappone ho incontrato persone meravigliose scampate allo Tsunami • Un discorso che merita un’acclamazione Album di famiglia La posta dei lettori Appena uscito!: Il Vangelo di quelli che non ce la fanno. Solidarietà internazionale Agenda internazionale E’ un libro da leggere e da meditare, perché sarà uno strumento efficacissimo per farci conoscere, per diffondere il nostro messaggio di gioia e per aiutarci a crescere. Spero che sia presto tradotto in diverse lingue! E’ infatti necessario che ciascuno di noi porti nel suo cuore ciò che ha ispirato e guidato i nostri fondatori, che possa camminare con la stessa energia che ha sostenuto loro, e mostrare la stessa determinazione, per fare crescere Fede e Luce nel mondo; insomma, per mostrarci degni di ciò che loro ci hanno lasciato! Essendo stato più volte in visita alle province dei cinque continenti, so quanto siate grati a Marie‐Hélène e a Jean per tutto quello che hanno fatto; non c’è stata visita in cui io non mi sia sentito dire: «Abbiamo ricevuto “X” volte la visita di Marie‐Hélène, e “X” volte quella di Jean, e quanto ci hanno fatto bene!» oppure: «Ecco la cappella dove Jean è venuto per la prima volta a parlarci di Fede e Luce; è stato nel tal anno». Ringrazio Dio per tutto ciò che hanno fatto per Fede e Luce: questo libro farà di noi dei messaggeri instancabili, pieni di coraggio e di entusiasmo, perché le persone con handicap mentale siano pienamente riconosciute come i figli prediletti di Dio. Buona lettura! Ghislain du Chéné, coordinatore internazionale Foi et Lumière international 3 rue du Laos 75015 Paris France T + 33.1.53.69.44.30 ‐ [email protected] ‐ www.foietlumiere.org ‐ http://fli‐afoi.blogspot.com/ ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pag. 2 In uscita il 28 ottobre ! ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Mai più soli! L’avventura di Fede e Luce di Marie‐Hélène Mathieu con Jean Vanier All’indomani del pellegrinaggio delle comunità di Fede e Luce a Lourdes, un giornalista non trova più le parole: «Chi descriverà le cose stupefacenti ‐ questa fede assolutamente incredibile – che sono avvenute in quei giorni?» scrive. Grazie a Marie‐Hélène Mathieu, nota per essere, con Jean Vanier, fondatrice del movimento, il lettore scopre a sua volta, meravigliato e spesso stupito, la rivoluzione che la nascita e lo sviluppo di Fede e Luce hanno comportato. Quando si ignorano o non si ricordano il rifiuto, l’abbandono, e sovente la disperazione nella quale, negli anni ’60, vivevano con le proprie famiglie le persone con disabilità mentale, la comparsa di Fede e Luce e la sua esplosione di gioia nella Pasqua del 1971, appaiono veramente per ciò che sono: una meraviglia di Dio. Lo stupore del lettore non può che aumentare, quando più avanti apprende le difficoltà incredibili che il neonato movimento ha dovuto affrontare nei suoi primi anni di vita, all’interno della società e della Chiesa, fino a subire la denuncia della “multinazionale dello sfruttamento degli handicappati” e la minaccia della sua eliminazione . Nel rievocare le pagine buie, ma soprattutto i momenti luminosi di Fede e Luce, Marie‐Hélène utilizza unisce una scrupolosa ricostruzione degli eventi (non si tratta di vaghi ricordi), ad una narrazione piena di allegria. Il lettore coglie che questo Movimento ci è stato dato, affidato dal Signore, affinché il dono delle persone più disprezzate sia rivelato ai nostri occhi: la loro semplicità, il loro affetto così sincero, i loro sguardi e le loro parole che vengono dal cuore, rovesciano la nostra superbia, per avviarci a una vita di comunione e di gioia. Fioretti inclusi. La fede di Marie‐Hélène e di Jean, così come quella delle persone che hanno accompagnato, ha attirato, richiamato sulla loro strada tantissimi pionieri in 80 paesi diversi, i quali, a loro volta, hanno compiuto meraviglie (il libro riporta alcuni aneddoti gustosi e rocamboleschi!). Si finisce per credere con loro che questo è solo l’inizio. Grazie Marie‐Hélène per tanti racconti inediti e per questa autentica pagina di storia. Marie‐Vincente Puiseux «Ombre e Luci » N° 183 settembre‐ottobre 2011 Pellegrinaggi 2011 Pag. 3
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La sera dell’apertura, sul palcoscenico dell’auditorium, è stata allestita una splendida scenografia: una tela che occupava tutto lo sfondo, raffigurante un cielo con un grande sole , le nuvole, e in primo piano, una barca sulla quale hanno preso posto 12 persone. Poi un ragazzo Down, che impersonava Meb con la sua tavolozza di colori, le ha raggiunte sul palco, per immortalare con il suo pennello, la scena che sarebbe diventata il logo di Fede e Luce. In segno di continuità, tra la cerimonia di chiusura del Consiglio dei Coordinatori a Lourdes, il febbraio scorso, e l’esperienza che stavamo vivendo, ho acceso con Angela (coordinatrice della Provincia) il cero del pellegrinaggio, e insieme abbiamo annunciato: «Che il pellegrinaggio della provincia Fiume di Pace abbia inizio, alleluia!» Il giorno seguente, abbiamo ascoltato molte testimonianze, fra cui quella della comunità di Eilaboun: sapere che una piccola comunità di questa Provincia abita in Terra Santa e vive in tutta semplicità – e con tante difficoltà ‐ la vita di Fede e Luce, ha toccato il cuore dei pellegrini. Tutti, con grande spontaneità, si sono poi uniti ai membri di questa comunità, danzando insieme a loro, al suono di musiche arabe. La sera abbiamo dato vita a una splendida celebrazione, sfilando dal piazzale del santuario fino all’interno della basilica. Abbiamo percorso il cammino in dieci tappe: ad ogni tappa, Sabato, prima del mio intervento sulle tre componenti essenziali della comunità, un mimo ha ricordato gli inizi di Fede e Luce. Nel pomeriggio si è tenuta una celebrazione di riconciliazione, introdotta dalla cerimonia della lavanda dei piedi. La giornata si è conclusa con il concerto dei Ladri di Carrozzelle, un gruppo rock, composto per la maggior parte da disabili. L’ultimo giorno, abbiamo celebrato la festa dell’Ascensione con una messa; e poi è arrivato il momento dell’ ”ascensione”: tanti palloncini sono volati in cielo, portando, ciascuno, un piccolo segnalibro con i colori di Fede e Luce! Infine, è giunta l’ora della partenza, degli arrivederci e dei ciao. Ringrazio tutta l’équipe provinciale, in particolare Angela, per questo pellegrinaggio così bello e così animato! Bravi!!! GdC A Lourdes con inglesi, scozzesi ed irlandesi. Le comunità della provincia UK nord si sono ritrovate a Lourdes dal 7 al 13 luglio, per festeggiare i 40 anni di Fede e Luce. Una delegazione delle comunità della provincia UK Sud è stata loro ospite. Non a caso, anche la provincia dell’Irlanda aveva scelto di recarsi a Lourdes dal 6 all’11 luglio. In tutto erano 500 pellegrini, 500 messaggeri di gioia venuti a ringraziare Maria. E’ stato un pellegrinaggio bellissimo e allo stesso tempo semplice, che ha permesso a ciascuno di trovare un momento, personale o comunitario, per compiere il proprio pellegrinaggio. I pellegrini erano di tutte le età; molti erano i giovani, alcuni dei quali stavano scoprendo Fede e Luce per la prima volta. Vi erano inoltre numerosi musicisti e un nutrito numero di assistenti spirituali (cattolici, anglicani e metodisti), e anche alcuni pionieri, venuti a testimoniare gli inizi del movimento. GdC ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pag. 4 Pellegrinaggi 2011 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Le celebrazioni sono state numerose, e tutto è stato preparato con cura, in modo tale che ognuno si sentisse a proprio agio, che i non cattolici potessero partecipare alle messe cattoliche e viceversa, e che le persone disabili avessero un ruolo attivo nei mimi e nelle animazioni, come quando hanno sfilato lungo la basilica, portando uccellini cinguettanti tra le mani, durante la lettura del Vangelo, la quale ci annunciava che siamo più preziosi di tutti i passeri del mondo! Ci sono stati molti momenti di festa, sempre allietati da giovani musicisti, da canzoni e canti ripetuti in coro! E anche una fantastica gita al circo di Gavarnie, accompagnata fortunatamente da una splendida giornata. Purtroppo, con l’ultima attività prevista dal programma ‐ la messa alla grotta ‐ è arrivata anche la pioggia; un pioggia che ha nascosto le lacrime di chi era convinto che a Lourdes, dal 1971, le persone con disabilità mentale avessero diritto ai primi posti … ‐Ma così non vedranno niente! ‐No. Qui, davanti alla grotta, i malati vengono messi dietro. E non si discute! Il tono inizia ad aumentare; convinto che vi sia un fraintendimento dovuto alla lingua, mi faccio avanti per chiarire l’equivoco … ma no, non è un problema di traduzione; i disabili devono stare dietro: questione di sicurezza! Dopo avere parlato con il celebrante, tentiamo un passaggio forzato, sperando di aggirare i blocchi degli addetti al servizio d’ordine … ma questi resistono, sedendosi sul cordone che andava alzato per fare passare le carrozzine! L’esasperazione comincia a salire, trasformandosi in lacrime e grida … Alla fine, la resistenza degli uomini della sicurezza cede, e i nostri amici in carrozzina, possono partecipare veramente alla celebrazione, sotto lo sguardo benevolo di Maria … Comunque, ciascuno è ripartito felice per queste giornate benedette, in cui, tutti insieme, abbiamo reso grazie per tutto ciò che riceviamo in Fede e Luce. Ringrazio in particolar modo Ann Emmott e Mary Grimes per questo bellissimo pellegrinaggio, senza dimenticare Liz Neame. Le équipes di preparazione (purtroppo non posso citarle tutte) hanno avuto un’attenzione particolare per ognuno e, grazie al loro costante impegno, tutto è andato per il meglio. Alleluia, Deo gratias! GdC C’è ancora tanto da fare! Dal 1971, Fede e Luce ha saputo far riconoscere il valore e il ruolo privilegiato che occupa la persona con disabilità mentale, al santuario di Lourdes; al punto tale che Mons. Jacques Perrier ha accolto il Consiglio dei Coordinatori a gennaio 2001, affermando che Fede e Luce ora fa parte del codice genetico di Lourdes! Ma possono anche capitare alcuni disguidi … mercoledì 13 luglio, era stata programmata una messa alla grotta. Il servizio d’ordine inizia quindi a disporre le persone in carrozzina dietro ai banchi. Le reazioni sono immediate: Durante la messa, probabilmente identificato come il “capo dei riottosi”, vengo convocato in sacrestia per parlare al telefono con il responsabile dei pellegrinaggi. Tutto finisce bene: Fede e Luce viene confermata nella sua posizione di frequentatore privilegiato del santuario; ma di solito, i malati vengono disposti nelle ultime file … Be’, speriamo che, di nuovo, grazie a Fede e Luce, questo incidente sia servito a cambiare qualcosa e che le persone predilette da Dio e da Maria, possano veramente raggiungere le prime file, davanti alla grotta. GdC ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
Pellegrinaggi 2011 Pag. 5 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ “Messaggeri della Gioia – Fede e Luce a Paola per i 40 anni del movimento” Così citava il manifesto che è stato affisso sui muri della città. E questo, non perché noi ci siamo voluti “imporre”, ma perché siamo stati accolti a braccia aperte dalla città di Paola, sia dall’amministrazione comunale, che dai frati minimi del Santuario. La scelta di essere presenti a Paola dal 2 al 5 giugno, fu fatta, in primo luogo, perché geograficamente centrale, per la nostra provincia, vicino all’aeroporto e soprattutto perché meta di pellegrinaggio per la venerazione di San Francesco di Paola. Egli è stato un messaggero della parola di Gesù e ha compiuto miracoli che, come raccontati, sembrano impossibili. Conoscendo a fondo la vita del santo, questo luogo è diventato un po’ come casa nostra.
Le testimonianze più belle mi arrivano dai ragazzi; dalle loro parole si capisce quanto non abbiano “sofferto” il va e vieni dal Santuario o altri disagi che si sono verificati. Tutti scrivono: «E’ stato bello cantare sul palco»; «confessandomi, mi son sentito libero da un peso che avevo nel cuore»; «sono stato felice di stare con i miei compagni e conoscere nuovi amici»… e tante altre espressioni, che mi hanno arricchito il cuore. Ogni momento è stato come se fosse dedicato ad una componente, in particolare, (genitore – ragazzo – amico), anche se ovviamente è stato pensato per tutti. Henri Major, Presidente della nostra Associazione Internazionale, ha parlato agli amici che venivano per la prima volta. Ha spiegato come si possa ricevere il dono di Fede e Luce, riportando la sua esperienza, di come si è avvicinato e quanto tempo abbia impiegato a capire che sarebbe stato il suo cammino di vita. La presenza dell’artista Simona Atzori, nata senza braccia, è stata accolta come un dono. Sono rimasto meravigliato nell’ascoltare le domande dei ragazzi sulla sua quotidianità, del tipo: come mangi, come ti vesti, come fai a inviare sms … e lei ci ha testimoniato che se non fosse così, non sarebbe Simona, come a dirci che ognuno di noi, Gaetano, Sara, Luciano, Francesco, Giuseppe è unico e prezioso perché il Signore ci ha voluto così, per essere amati così come siamo. La Via Lucis, era rivolta ai genitori. Una mamma ha scritto: «durante la Via Lucis è avvenuto il mio cambiamento». La festa in piazza, credo fossimo circa 2000 persone, ci ha reso protagonisti del “nostro” concerto. Ascoltare e cantare, insieme agli Italian Bee Gees, il nostro inno, Messaggeri della Gioia, è stato bello ed emozionante; vedere i nostri ragazzi sul palco in veste di cantanti, ballerini, coristi … che meraviglia, e quel trenino fatto da tanti …. La breve pioggia … ha segnato il passaggio dalla festa al brillare nel mondo come le stelle dell’universo, simbolicamente con lo spettacolo delle fontane danzanti, come se il Signore ci avesse preso per mano e accompagnato. La presenza di Mons. Salvatore Nunnari, Vescovo della diocesi Cosenza‐Bisignano, che ha concluso con noi il pellegrinaggio, l’accoglienza da lui riservataci e la forza di volontà di esserci a tutti i costi, tutto questo ha testimoniato che per la Chiesa siamo importanti e che tutti abbiamo il nostro posticino. La presenza delle comunità polacche e slovene ci ha permesso di riscoprire uno dei tanti miracoli di Fede e Luce. Una mamma della Polonia mi ha scritto: «Ho visto l’azione dello Spirito Santo. Nonostante la difficoltà della lingua, abbiamo comunicato, ci siamo sentiti accolti, e vorrei tornare volentieri in Italia per un’altra esperienza come questa». Con il riconoscimento della comunità: Il Sorriso di Sara di Potenza, la nostra famiglia si arricchisce, e questo riconoscimento deve darci stimolo ad andare avanti: abbiamo un nuovo “bimbo” da cullare. Chissà quante altre cose e quanti momenti ci hanno emozionato e teniamo nel nostro cuore. Tutto questo, ha lasciato il segno: nuovi contatti sono nati a Paola e non solo; anche da Locri sono venuti a conoscerci; persone che ci hanno visto in piazza il primo giorno, hanno poi vissuto con noi tutto il pellegrinaggio. Il giorno della partenza, in stazione, alcune persone hanno accolto le comunità della Campania a braccia aperte: «Vi conosco, ieri sera ero in piazza con voi!!» Il Signore guida i nostri passi, ci fa diventare Messaggeri di Gioia, capaci di portare al mondo il nostro messaggio. Ci ha dato la forza di spalancare le porte delle nostre comunità non per fuggire, ma per accogliere. Carlo Gazzano Coordinatore della Provincia Mari e Vulcani Pag. 6 Pellegrinaggi 2011 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Loreto e Roma: che gioia! 31 giugno ‐ 5 luglio: cinque giorni di pellegrinaggio, cinque giorni di festa ininterrotta. Circa 500 pellegrini della provincia Kimata, hanno esultato di gioia a Loreto e poi a Roma. Una testimonianza che non dimenticherò mai. Alquanto esausta, dopo il completamento del carnet de route e del suo inserto per i bambini, con edizione in tre lingue (vale a dire 6 libretti in tutto) arrivo a Roma con la mente piena di preoccupazioni: non abbiamo potuto aggiornare il sito; le traduzioni dei diversi documenti non sono sempre arrivate e ‐ mio Dio ‐ chissà quante e‐mail troverò al mio ritorno … E non vedo Stefano che doveva venire a prendermi . Ma dove sarà mai? Impiego una buona mezz’ora per trovare campo e riuscire a telefonargli. Finalmente ci abbracciamo. Possiamo così abbracciare ogni responsabile chiamato a raggiungerci sulla barca: i responsabili delle comunità italiane, di Cipro e della Grecia (fra i quali numerosi fratelli ortodossi), della Croazia, della Svizzera e infine Lucia Casella, vice‐coordinatrice internazionale chiamata per ultima, che porta sul palco la bandiera, il logo della provincia Kimata! Ma le sorprese per me non sono finite! Sono le undici di sera, e mi accingo a lasciare Stefano: «Senti, Corinne, domani mattina alle nove, nell’auditorium ci sarà una tavola rotonda sul tema del rinnovamento, e tu la devi animare con Roland. Roland parlerà del rinnovamento personale che Fede e Luce provoca, e tu del rinnovamento in Fede e Luce Internazionale». «Ehhh??!!? Ma io non lo sapevo … non ho preparato niente, non ho documenti con me, non ho il mio computer …» «Ma è facile, queste cose le conosci a memoria! Spieghi cosa è successo a partire dal 2008, tutto il rinnovamento che c’è stato in Fede e Luce dopo il cambiamento delle strutture … Di’ anche qualcosa sull’identità e la missione, i pellegrinaggi nel mondo, il carnet de route …». «Be’, nient’altro?» «No, tutto qui. Lo vedi che è semplice; non c’è da preoccuparsi». Tutta la mia fatica scompare quando i 72 pellegrini ciprioti arrivano con i loro sorrisi, le loro grandi valigie e le loro carrozzine … Un po’ di confusione gioiosa si scatena nella hall dell’aeroporto! Partenza in pullman per Loreto. Ci vogliono quattro ore per attraversare l’Italia da una parte all’altra, in direzione della costa adriatica, passando per un splendida strada di montagna. Inutile dire che a bordo regna già quell’atmosfera di festa che non ci abbandonerà più: canti, chitarre, applausi, grida di Alleluia… I messaggeri della gioia sono molto in forma! Insomma, la notte che ho trascorso è stata breve e agitata, e alle nove mi sono ritrovata sul palco con Roland (che invece era stato avvisato per tempo!). E’ stato bello cominciare con la preghiera e cantare, ascoltare Roland, che parlava delle prime comunità e delle prime avventure in Grecia e a Cipro. Mi sono sentita subito a casa, in famiglia, e la mia paura è svanita. Tutto è andato più che bene, «grazie a Dio», come direbbe Jean Vanier; ed è proprio quello che credo anch’io, perché, per il resto del pellegrinaggio, tutti, incontrandomi, mi sorridevano e mi salutavano! Sono rimasta molto toccata dalla casetta di Maria, giunta da Nazareth, dove spicca la statua di una Madonna nera. Mi ci sono spesso recata a pregare in solitudine. Si sente una presenza molto intima, un’atmosfera speciale, fatta di dolcezza e di pace. Un po’ come nella stanza di Marthe Robin. Un luogo dove la preghiera è semplice, e palpabile. Un luogo santo. E’ Stefano, il “capitano” di Kimata (in greco “onde”), che ci accoglie all’arrivo, a notte inoltrata. Il giorno dopo, ci ritroviamo nell’auditorium, dove sul palcoscenico hanno preso posto una grande barca e il capitano. Stefano ci spiega che da solo non può pilotare l’imbarcazione, così chiederà che lo raggiungano tutti coloro che, con lui, coordinano questa bella provincia. E, con immensa sorpresa e gioia, chiama me per prima, in quanto rappresentante di Fede e Luce Internazionale e, a seguire, Roland Tamraz, vicepresidente del consiglio di amministrazione. Roland, che, per primo, ha portato Fede e Luce in Grecia e a Cipro, è venuto dal Libano con il figlio più piccolo. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pellegrinaggi 2011 Pag. 7 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Loreto, tre giorni di festa, di danze e di canti ma anche di interiorità, con le celebrazioni e i piccoli gruppi di scambio e di riflessione sul Vangelo. Di queste giornate ho conservato qualche piccolo tesoro: Fede e Luce è la mia famiglia, e quando incontro un’altra persona di Fede e Luce, un sorriso si accende sul mio viso. Omar, ragazza affetta da paralisi cerebrale E’ alla domenica che ci ritroviamo insieme. Ci sono gli amici, la famiglia. E la chiesa è bella! Sarah, ragazza disabile In Fede e Luce ci riempiamo il cuore di Spirito e di amore, e questo ci rinnova la vita. Marco, ragazzo Down Da qualche mese, faccio parte della comunità. Mi sono sentita subito accolta e, in breve tempo, mi sono sentita parte della comunità. perfetta fa sì che ciascuno riceva già la chiave della propria stanza, così all’arrivo non dovrà fare altro che andare direttamente a dormire … giusto cinque ore prima di ripartire. La mattina seguente, ci dirigiamo verso San Pietro, dove siamo attesi dal Cardinal Comastri. La basilica è aperta solo per noi e per tutti i (tanti!) membri di Fede e Luce di Roma, che ci hanno raggiunto. Di nuovo sul pullman, e questa volta ci portano dai padri salesiani per un pranzo come solo loro sanno preparare: insalate, prosciutto, frutta, dolci, il tutto innaffiato da un bicchiere di vino bianco … Ma dobbiamo separarci, e siamo già all’invio. Centinaia di palloncini volano verso il cielo, portando, ciascuno, un messaggio di gioia e di pace per il mondo. Miei cari amici di Kimata, grazie di avermi permesso di condividere questi giorni con voi. E’ stato un vero pellegrinaggio! Siete degli splendidi messaggeri di gioia! Viva Kimata! Corinne Chatain, segretaria generale Anna, amica Domenica, dopo le messe cattolica e ortodossa, partenza, o meglio, ritorno verso Roma, dove ci attende ‐con un buffet eccezionale‐ la Comunità di Sant’Egidio. Ci riuniamo tutti nella bellissima chiesa di Santa Maria in Trastevere per una veglia di preghiera ecumenica per la pace: momento molto commovente, presieduto dal vescovo maronita di Cipro, Mons. Youssef Soueif. Vengono elencati tutti i paesi in cui sono in atto guerre o conflitti. Dopo ogni paese citato, un disabile e un amico accendono una candela. Sento nominare il Sudan, la Siria…e tanti altri…e il mio cuore vola verso le persone che conosco laggiù, e mi viene voglia di piangere: sono troppe le candele accese... Ma è tempo di preghiera, non di sentimentalismi: la bandiera della Provincia, appoggiata contro un pilastro, cade e colpisce la metà delle persone della mia fila. Mi prendo un bel colpo sulla testa, e l’impatto, piuttosto duro, mi rimette in sesto le idee! Bisogna pregare per la pace, non piangere per la nostra impotenza. Fuori, sul piazzale della chiesa, ci aspetta una festa. Alcune persone, incuriosite, stanno sedute intorno alla fontana, ascoltano i nostri canti e ci guardano danzare. Poi applaudono. Che bello! La giornata non è terminata: ancora un’oretta di pullman per portare tutti a dormire, fuori Roma. Un’organizzazione La basilica di Santa Maria in Trastevere ha accolto oltre 500 disabili con le loro famiglie e i loro amici per pregare per la pace con la Comunità di Sant’Egidio. Hanno partecipato alla celebrazione ecumenica 120 rappresentanti di Fede e Luce, di tradizione ortodossa. Durante l’omelia, il parroco di Santa Maria in Trastevere, mons. Marco Gnavi, ha notato come «nei nostri cuori e nei nostri volti c'è la felicità, perché siamo testimoni del Vangelo e perché quella del Vangelo è la più bella Parola che sia stata detta sulla nostra vita .... nonostante la nostra debolezza siamo sale della terra e luce del mondo. Con la nostra debolezza testimoniamo che non si può vivere senza amore». Mons. Gnavi, dopo aver ricordato che molti dei partecipanti al pellegrinaggio provenivano da Cipro, ultimo paese europeo ad essere diviso da un muro, ha sottolineato il valore dell'incontro: «Vedendoci e vedendo la nostra fraternità, capiranno che siamo discepoli di Gesù» ed ha indicato ai disabili di Fede e Luce e agli amici, la prospettiva di diventare, essi stessi, operatori di pace. Ha poi spiegato che « già il nostro essere insieme, è il primo modo di abbattere il muro dell'inimicizia». Durante la celebrazione sono stati ricordati tutti i paesi vittime della guerra o della violenza diffusa e per ognuno di loro sono state accese delle candele per chiedere al Signore il dono della pace. www.santegidio.org Pag. 8 Pellegrinaggi 2011 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Fede e Luce nei Carpazi La Provincia Danubio si è ritrovata a Şumuleu Ciuc, in Romania, dal 21 al 25 luglio, per festeggiare i 40 anni di Fede e Luce. Erano 240 persone, arrivate dalle comunità della Serbia, dell’Ungheria e della Romania; una delegazione di circa venti persone li ha raggiunti dalla provincia Polonia Sud. Şumuleu Ciuc è un luogo di pellegrinaggio mariano che, fin dal XVI secolo, raduna ogni anno, per la festa di Pentecoste, moltissimi ungheresi dalla Transilvania e da tutto il mondo. A Bucarest, sono stato accolto da padre Fabian Mariut, assistente spirituale delle comunità romene di lingua romena. Padre Fabian mi ha accompagnato alla cattedrale di San Giuseppe per un breve, ma cordialissimo colloquio con il vescovo ausiliare della diocesi di Bucarest, Mons. Cornel Damian. Il primo giorno, ci siamo tutti raccolti sul luogo tradizionale del pellegrinaggio, una collina al di sopra della città, per una presentazione dei paesi e per una messa concelebrata dagli assistenti spirituali cattolici della Provincia. Nonostante fossimo a fine luglio, siamo stati copiosamente “innaffiati” dalla pioggia, e anche la temperatura era tutt’altro che estiva … ma il calore dei cuori ha vinto su tutto, e l’entusiasmo di ciascuno ha allontanato le nuvole nel pomeriggio! dei piedi. E’ stata una bella dimostrazione di ciò che si vive in Fede e Luce, non solo dal punto di vista spirituale, ma anche della festa; infatti, dopo pranzo, quasi tutti hanno fatto il bagno e si sono divertiti fra giochi e risate! Il terzo giorno, abbiamo vissuto una bellissima celebrazione eucaristica nella Basilica: è stata una splendida occasione per vivere l’ecumenismo, e tutto questo, mi ha personalmente commosso. La messa è stata presieduta da Mons. György Jakubinyi, arcivescovo della diocesi. L’altare era attorniato da numerosi concelebranti, mentre poco più indietro si trovava l’assistente spirituale provinciale, ministro della Chiesa Riformata. Al termine della messa, l’arcivescovo ha impartito la benedizione ed è tornato a sedersi, lasciando così spazio all’assistente spirituale, che ha potuto celebrare la Santa Cena per i membri protestanti delle comunità. E il pranzo che ne è seguito si è svolto all’insegna della simpatia: l’arcivescovo (che parla un ottimo francese) si è seduto a tavola fra l’assistente spirituale (alla sua destra) e il coordinatore internazionale (alla sua sinistra). L’ultima sera si è tenuta una grande festa: il re aveva invitato tutti i partecipanti a cena, per le nozze del figlio. L’invito, scritto su pergamena, precisava che era gradito l’abito da cerimonia nuziale! Perciò ci siamo presentati, indossando tutti un poncho bianco, e c’è stata un’esplosione di gioia, con canti, danze e, … clou della serata, una grande torta d’anniversario, fatta di marzapane, pan di spagna e crema pasticcera! Squisita! Il lunedì mattina era già tempo di partire. Mi sono trovato in stazione alle 6, con altri venti pellegrini. E lì, in mezzo agli altri passeggeri un po’ stupiti, ci siamo disposti in cerchio per la preghiera del mattino; un’ultima occasione per celebrare la gioia delle comunità di Fede e Luce (Hit és Fény, Credincă şi Lumină) della Provincia Danubio! Il secondo giorno, siamo arrivati al lago S. Anna, dove molte persone erano venute a trascorrere la giornata per un picnic e una nuotata. Da quel punto, abbiamo raggiunto una collinetta che domina il lago, e tutti ci siamo seduti in cerchio, per ascoltare il discorso della montagna. A differenza di quello tenuto da Gesù, nei pressi del lago di Tiberiade, il nostro ha potuto contare su un buon sistema di amplificazione, e così anche i turisti hanno potuto udire il nostro messaggio di gioia. L’incontro è proseguito con la celebrazione della lavanda La delegazione della Polonia ha partecipato molto attivamente e si è perfettamente integrata nell’atmosfera del pellegrinaggio! Ospitare gli amici di un’altra provincia significa aprirsi, in modo concreto, alla realtà delle altre province e della grande famiglia internazionale. Un grande grazie a tutti coloro che hanno organizzato questo magnifico pellegrinaggio. Si sono dati tutti molto da fare con grande dispendio di energie. Il risultato è stato all’altezza dell’ impegno! GdC ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pellegrinaggi 2011 Pag. 9 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ In Madagascar, dal 28 luglio al 6 agosto. Gesù porta la nostra miseria Di ritorno a casa con Guy, mio marito, ho ancora la mente piena di immagini dei paesaggi rossi e verdi, delle terre coltivate a terrazze, delle strade piene di risciò, di auto 2CV o di taxi 4L, di minibus stipati di gente, di carretti tirati da buoi o da uomini, carichi di legna, mattoni, frutta, verdura … di malgasci che passano la giornata vendendo ogni sorta di cibo, dei mercanti che assillano i turisti, degli ingorghi e dei lunghi tragitti in taxi collettivi … un paese splendido ma tanto povero, dove tutto è ancora da fare e da organizzare … Che contrasto con l’opulenza del nostro mondo occidentale! Ho visto Gesù portare la miseria, il rifiuto, la sofferenza, e tutti i pellegrini far salire, con un cuore solo e una sola voce, le loro preghiere verso Te, o Signore. Le mie orecchie, i miei occhi, le mie mani, il mio cuore sono pieni di sorrisi, di scambi fraterni, di sguardi luminosi e pieni d’amore delle fragili mamme, che portano tra le braccia i loro figli disabili, di alcuni papà o amici presenti per sostenerli, di tutte le confidenze strazianti che abbiamo raccolto nei gruppi di scambio, dei canti, delle danze, della festa … L’intuizione di Marie‐Hélène e di Jean, questo dono di Fede e Luce ricevuto a Lourdes nel 1971, questo miracolo vissuto 40 anni fa’, si è ancora ripetuto, trasformando la sofferenza in gioia, le tenebre in luce e la tristezza in letizia. Grazie a voi, che avete profuso tanto impegno affinché questo incontro potesse riuscire; un grazie particolare a Bernadette, a Marie‐France e Judex, a Christine, a Bernard, a Christiane e Hedley, a Gitane, a Gisèle, a Yves e a tutti i nostri interpreti. Era scritto che dovevamo essere lì con voi e non vi dimenticheremo mai. Grazie, alleluia! Raymonde Mouro Coordinatrice di France Est Pétillant Come un mattino di Pasqua! La mia appartenenza a una comunità di Fede e Luce non è dovuta solo al caso. Fin dal mio arrivo, ho saputo che Dio aveva posto la sua mano su di me. Ero motivata per questa avventura e ho cercato di essere fedele alla sua chiamata, dando tutta me stessa. Sentivo dentro di me che avevo una missione da compiere. Persone mi portavano dove dovevo essere, con semplicità, ma anche con sincerità, e ringrazio Dio, mio e nostro Padre di avermelo rivelato … Quando è arrivato l’ invito al pellegrinaggio in Madagascar, ho pensato che non fosse rivolto a me, ma poi sono stata travolta da una tale quantità di eventi, verificatisi a breve distanza l’uno dall’altro, da non riuscire a rendermi conto di ciò che stava accadendo. Mi sono ritrovata ad essere responsabile della comunità di Badamier. L’elezione mi aveva colta di sorpresa, ma sono stata fiera di accettare l’incarico che il Signore mi proponeva. Con timore e tremore, mi sono messa al servizio della comunità, senza arrendermi mai. Non mi pento di avere risposto “sì”. Era davvero la chiamata di Dio. Spesso, al momento, non si capisce, solo in seguito, tutto diventa più chiaro. E ricordo di essere stata la prima a dare il nome per accompagnare Marie al pellegrinaggio, senza sapere bene in cosa mi stessi impegnando. Oggi, quando guardo il cammino che è stato fatto … Non disponevo delle risorse finanziarie necessarie, ed ecco che mi viene data la possibilità di vivere un ritiro anticipatamente. Ho ricevuto una somma di denaro che mi ha permesso di realizzare il mio progetto di pellegrinaggio. Ed è bello ricordare le esperienze fatte con il Signore. Egli non ci guarda con gli occhi degli uomini. Noi guardiamo alle apparenze, ma Dio guarda il cuore e il suo sguardo è pieno d’Amore. Ed è in questo amore che il mio progetto ha preso forma, non senza difficoltà. Dio era presente nei miei dubbi, nelle mie preoccupazioni e nelle mie paure. E continuavo a camminare con fiducia, e la sua mano mi guida sempre. Questi cinque giorni intensi di pellegrinaggio con i miei amici francesi, ruandesi, di Réunion, malgasci, di Rodriguez, delle Seyshelles e mauriziani, li ho vissuti come ad ogni mattino di Pasqua. E canto: «Amici, cantiamo la nostra gioia. Dio è vivo. Alleluia. Cantiamo Gesù, Dio di luce. Alleluia. Alleluia! » Marie‐Anne Virginie – Isole Mauritius ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pag. 10 Reportage ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Piccolo viaggio‐pellegrinaggio in Polonia Dal 19 al 24 agosto, Elie ed io abbiamo partecipato ad un pellegrinaggio in Polonia con altri 34 membri della Provincia Francia fra due Mari, di cui facciamo parte. Dopo 28 ore di cammino, siamo stati accolti da circa 150 membri, appartenenti a 15 delle 40 comunità che compongono la provincia Polonia Ovest. Gora, a Czestochowa, e affidarle tutte le nostre intenzioni, insieme a quelle di amici e parenti rimasti a casa, e abbiamo ricordato tutti i membri delle nostre comunità! Tre giorni di condivisione al Santuario di Monte S. Anna Questo antico santuario, costruito 500 anni fa, dove Giovanni Paolo II si è recato nel 1983, credo, per festeggiarne il giubileo, mi ha ricordato, per la sua quiete rurale, quello di S. Giuseppe di Monte Rosso vicino a Béziers, anche se qui tutto è molto diverso. Al suo interno, vi si venera una statuetta di S. Anna del XV secolo, recante in braccio Maria e Gesù. L’équipe provinciale aveva organizzato l’incontro con molta attenzione; eravamo tutti dei veri “Messaggeri di Gioia”, come ci propone il tema di quest’anno; e abbiamo davvero fatto il pieno di questa gioia, per continuare ad esserne messaggeri. Presentazioni, canti arricchiti da gesti comuni, che ognuno ha cantato nella propria lingua, l’aiuto di traduttrici molto simpatiche, un mimo sulla vita di Bernadette, realizzato da una comunità polacca, una condivisione in piccoli gruppi bilingui sul nostro vissuto nelle comunità, un laboratorio di bricolage tutti insieme: ecco il risultato del lavoro di tutti e del mio compagno di équipe, Remek. Abbiamo celebrato e vissuto una Messa molto festosa all’interno del santuario, e una Via Crucis notturna intorno ad esso. C’è sempre molta concretezza in Fede e Luce, e tutto viene illustrato attraverso gesti simbolici. A una stazione della Via Crucis, abbiamo tutti costruito una piccola croce con due stuzzicadenti e un filo. A una stazione successiva, abbiamo poi scambiato la nostra croce con quella del nostro vicino. In un’altra, ci siamo levati una scarpa e abbiamo camminato così, sentendoci “goffi e limitati”, rispetto alla società “normale”; abbiamo appoggiato la nostra piccola croce su un’immaginetta recante il volto di Gesù, per simboleggiare la nostra partecipazione alla sua crocifissione... Poi la festa è terminata, e abbiamo dovuto salutarci. Quindi siamo ripartiti, percorrendo altri 100 chilometri, per rendere omaggio ala Madonna di Jasna Abbiamo fatto anche un po’ di turismo ‐ senza escludere quello religioso ‐ a Poznan, Gniezno e Wrzenia, cuore della costituzione della nazione polacca cristiana. Lì abbiamo incontrato due comunità di Fede e Luce: con una abbiamo assistito ad una Messa … in francese, con un sacerdote che aveva fatto 200 chilometri per venire a celebrarla (aveva vissuto in Francia e in Quebec, dapprima come studente, poi come sacerdote); con l’altra comunità abbiamo condiviso una serata di festa e gustato deliziosi manicaretti (gulash e dolci fatti in casa!), sempre meravigliosamente accompagnati dai nostri padroni di casa polacchi e da una fantastica traduttrice di 18 anni e mezzo! Abbiamo terminato il nostro viaggio a Worclaw, dove siamo stati ospiti del seminario, a due passi dalla cattedrale, per una commovente prima colazione di addio con Krisia, coordinatrice della Provincia, e Dominicka, che traduceva con tanta attenzione per ognuno, con Elie, che chiedeva coccole a tutti, e Frédéric, di cui avevamo festeggiato il quarantaduesimo compleanno, il giorno prima! Il ritorno in pullman ha richiesto altre 28 ore di viaggio, ma i nostri cuori erano così pieni della nuova ricchezza di Fede e Luce, da farci dimenticare la fatica. Renée Michel‐Brazil Comunità La Violetta
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Ci siamo ritrovati in nove (cinque genitori, tre amici e una persona disabile) per un weekend a Mana, per riflettere sulla nostra identità e la nostra missione. Questa esperienza, guidata da Suor Marie Suzel, ci ha avvicinati alla popolazione locale, ha rafforzato i nostri legami, e ci ha profondamente commossi, soprattutto durante la lavanda dei piedi. Abbiamo celebrato la festa della Luce presso la parrocchia S. Louis de Mirza, a Cayenna. Al termine della Messa che abbiamo animato, per farci conoscere meglio, abbiamo invitato i fedeli a bere con noi un bicchiere d’amicizia, sul sagrato della Chiesa. Abbiamo ricevuto la visita del nostro vescovo, il quale ci ha incoraggiato a realizzare il progetto di effettuare ritiri per persone con disabilità mentale e per le famiglie presenti nella nostra regione (973). Egli ha accettato inoltre, di accompagnarci in pellegrinaggio a Lourdes, dove 40 anni fa’ è cominciata l’avventura di Fede e Luce. Per ringraziarlo, i disabili, che qui chiamiamo “persone fonte di vita e d’amicizia”, gli hanno regalato un quadro, da lui molto apprezzato. Prossimamente, speriamo di accogliere alcuni membri dell’associazione “Shalom” della Guyana e di altri movimenti della nostra diocesi, che desiderano aiutarci a compiere la nostra missione. Attendiamo inoltre, con impazienza, la visita di un membro della famiglia di Fede e Luce Internazionale, per entrare definitivamente nel Movimento e divenirne parte integrante. Stéfanie Amaranthe Coordinatrice ad interim della comunità I n Togo, quel giorno il sole ha brillato di più Padre Joan Soler i Ribas, che ha fondato una comunità a Dapaong, nel Togo Settentrionale, ci ha inviato un commovente resoconto delle due giornate di incontro che ha guidato recentemente. Non c’è bisogno di molto per far brillare le stelle che sono nel cuore di ognuno! Cari amici, vorrei annunciarvi un grande evento: la prima “due giorni” del nostro gruppo Fede e Luce in Togo, a Dapaong. Tutto si è svolto al meglio perché, grazie alla collaborazione degli amici Hortense, Sophie, Joseph e Honorine, l’uscita era stata preparata con estrema cura … eravamo solo un po’ in ansia perché l’incontro andasse bene; fortunatamente, il Signore ci ha regalato una bellissima esperienza. Il primo giorno, al mattino presto Martine, una ragazza down, era già seduta ad aspettare sul luogo di partenza e, nonostante l‘abituale timidezza che aveva sempre manifestato, si è gettata letteralmente tra le mie braccia, per salutarmi! A poco a poco, sono arrivati i ragazzi, i genitori e gli amici. La gioia era così grande, che il sole ha brillato più degli altri giorni, e i genitori ci ringraziavano già molto, per questo incontro che doveva ancora cominciare! Alle 9.00 è arrivato un pulmino da dodici posti. E noi eravamo in trenta! Ma che importa: stipati l’uno accanto all’altro, con i tam‐tam pronti per suonare, i canti, i sorrisi e l’amicizia … com’era grande la gioia che i ragazzi hanno provato per la prima volta, nel ritrovarsi, proprio loro, protagonisti di un pellegrinaggio. Alcune persone venute ad attingere l’acqua, ci guardavano un po’ stupite, ma la gioia è entrata anche nei loro cuori. Abbiamo fatto una breve gita alla grotta della Madonna delle fonti di Daluag; abbiamo mangiato del buon cibo a sazietà; abbiamo preparato il mimo; abbiamo pregato; abbiamo condiviso la camera, e avevamo la sensazione di essere una vera famiglia. Il giorno dopo, alla partenza, tutti erano davvero felici. «Dobbiamo restare qualche altro giorno!» dicevano alcuni. «Quando si ricomincia?» dicevano gli altri. Claude, che non parla, mi ha preso una mano, e il piccolo Bulbila mi ha preso l’altra, e insieme siamo andati a prendere il pulmino per tornare a casa. Di nuovo hanno ripreso i tam‐tam e poi i canti. Le mamme mi hanno preso a parte: «Vogliamo chiedere una Messa per domenica, per ringraziare Dio di questo incontro». E un’altra mamma mi ha chiesto: «I ragazzi possono venire?» «Certo, devono venire! Nella nostra comunità sono i prediletti del Signore». E loro hanno sorriso. La domenica, sono venute solo tre persone con handicap. Ma tre, cari amici, è già un gran successo. Essi hanno fatto cadere il muro della vergogna, ed io ho potuto gustare il primo frutto di questo gruppo, appena nato. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pag. 12 Reportage ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Quando si ama, si ha sempre vent’anni! Nel 1990, molte cose hanno ripreso il loro corso in Lituania, quando questo paese ha ritrovato la propria indipendenza e la libertà! Ultimo Stato europeo ad essere stato evangelizzato, ha conservato una fede e una speranza, incrollabili. Sostegni indefettibili del popolo cristiano lituano ‐ che con coraggio ha continuato a partecipare ai numerosi pellegrinaggi della tradizione locale ‐ sono stati la Vergine Maria (nel santuario delle Porte dell’Aurora di Vilnius e nella città di Šiluva), San Casimiro (patrono della Lituania) e Santa Faustina. Nel 1991, con l’incoraggiamento di Monsignor Audrys Juozas Bačkis, arcivescovo di Vilnius, e dopo una visita di Jean Vanier, Fede e Luce ha preso vita! E Monsignor Bačkis ne è divenuto il primo assistente spirituale (questo non gli ha impedito di essere nominato Cardinale nel 2001)! Alla fine di agosto, tutte le comunità hanno celebrato questo lieto anniversario, e io ho avuto l’immensa gioia di essere con loro, in occasione di quella splendida festa! Tutto si è svolto a Šiluva, dove la Madonna è apparsa nel 1608. Dal 26 al 28 agosto, circa 150 persone sono giunte da tutte le comunità del Paese. Il tema della festa era: «Rimanete nel mio amore» (Gv 15, 9). Abbiamo ripercorso insieme la storia di Fede e Luce in Lituania; abbiamo fatto un cammino di Luce (molto popolare in Lituania); abbiamo animato una grande festa, conclusasi con fuochi d’artificio; abbiamo meditato (per questo era stato chiesto il mio contributo) sul tema dell’incontro; abbiamo avuto momenti di condivisione, e la Messa domenicale è stata celebrata in mezzo a una grande folla di pellegrini venuti ‐ come da tradizione ‐ l’ultima domenica di agosto dai due villaggi vicini, con gonfaloni e costumi tradizionali. E’ stata l’occasione per testimoniare in pubblico quello che si vive in Fede e Luce: una mamma e un amico, due messaggeri di gioia, hanno raccontato con entusiasmo tutto il bene che può scaturire dall’amicizia con le persone con disabilità mentale. La Messa è stata celebrata da numerosi sacerdoti (fra cui gli assistenti spirituali di Fede e Luce), più quattro vescovi, ed è stata presieduta dal Cardinal Bačkis. Quest’ultimo era arrivato la mattina e, con mia grande sorpresa, aveva assistito alla mia conferenza. Tuttavia, la sorpresa è stata minore, quando il Cardinale ha preso parte al mio gruppo di condivisione ed è stato il primo a rispondere alla domanda che avevo posto; o quando ha posato il suo zuccotto rosso sulla testa di una ragazza Down! La sua amicizia per Fede e Luce è rimasta intatta. Mons. Bačkis si è quindi trattenuto fino alla celebrazione dell’invio, benedicendo i delegati venuti a ricevere il cero del pelle‐ grinaggio. Ho avuto anche la fortuna di potere visitare importanti luo‐ghi spirituali del la Lituania: con Darius, vice‐coor dinatore interna zionale, mi sono recato sulla famosa Collina del‐ le Croci, simbolo di tutte le sofferenze vissute dal Paese; croci che venivano puntual‐ mente rovesciate dai bulldozer sovietici, ma immediatamente raddrizzate la notte successiva; con Kristina, vice‐coordinatrice provinciale, sono stato a Vilnius, al santuario delle Porte dell’Aurora; con Egle e Irena, prima coordinatrice nazionale, ho visitato il santuario della Divina Misericordia, dove è esposto l’originale del quadro dipinto secondo le indicazioni di Santa Faustina; e ho assistito ad una Messa nella cappella San Casimiro, all’interno della cattedrale di Vilnius. Sono tornato con l’animo pieno di gioia per questa celebrazione così bella. Ringrazio di cuore Kristi, Darius, Irena, Egle e tutti gli altri per la loro accoglienza, il loro entusiasmo e il loro impegno in queste splendide comunità. Ora hanno in progetto di creare nuove comunità, che porteranno l’anno prossimo, in Ucraina al pellegrinaggio della Provincia. Telaimina Dievas Tikėjimas ir Šviesa Lietuva! (Dio benedica Fede e Luce in Lituania!) GdC Testimonianze Pag. 13 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ In Giappone, ho incontrato persone straordinarie, scampate allo Tsunami Ecco qui un brano tratto da un articolo pubblicato sul quotidiano nazionale giapponese “Asahi”. distribuito coperte ai pazienti; circa una sessantina di loro aveva bisogno di medicinali. Un signore anziano era arrivato alla clinica seguendo i binari della ferrovia: due ore di cammino, sotto la neve. Gli ho detto: «Mi spiace, anche se viene da lontano, le posso dare le medicine per cinque giorni soltanto». Lui mi ha ringraziato ed è tornato a casa: altre due ore di cammino. risposto: «Mi spiace, perché tante persone, molto più coraggiose di me, sono morte». Sono le 14.46 dell’11 marzo di Nessuno ha detto: «Perché è quest’anno; il Dott. Yamahura assiste successo proprio a me?». E’ una allo Tsunami. E’ l’ora di apertura domanda inutile, perché non c’è una della clinica: risposta. Queste morti restano inspiegabili. Ma non esiste una morte inutile; essa ha sempre un Quando sono entrato nella clinica, ho significato. I pazienti che si trovavano avvertito una lunga scossa di nella clinica non si lamentavano; Un altro paziente mi ha chiesto una terremoto. Fortunatamente, la casa hanno cercato di comprendere razione supplementare di medicine, e la clinica non hanno riportato gravi qualcosa di questa tragedia. Qui le ma ho dovuto spiegargli che non era danni. Ma molti dei miei amici sono persone affrontano la vita con tutte possibile. Lui è arrossito e mi ha morti. La città di Ofunato è stata le loro forze, senza farsi domande. Si risposto: «In questa situazione, completamente devastata. Quando sforzano di provare di nuovo la gioia prendo solo la metà di quelle che mi ho visto la marea nera, ho ricordato di vivere, ad ogni istante, cercando di spettano, così altre persone le parole di Gesù: «Dio mio, Dio mio, aiutarsi gli uni con gli altri (…) potranno beneficiare del resto». perché mi hai abbandonato?». Ma Un altro uomo aveva le lacrime agli come accadde a Gesù, la mia fede occhi. Cercava di non piangere, non ha vacillato, ed ho continuato a Padre Ludo, assistente spirituale del mentre balbettava: «Mia moglie è credere. C’era olio dappertutto, le Giappone morta». condotte fognarie erano Ho udito inoltre questo scambio di scoperchiate, il fango ricopriva le parole tra due amici: «Meno male strade, pesci morti giacevano a terra che ti sei salvato»; e l’altro ha ovunque … Faceva freddo. Abbiamo ___________________________________________________________________________________________________________ Un discorso che merita un’acclamazione In Francia, alcuni mesi fa, i dibattiti sull’evoluzione delle leggi nell’ambito della bioetica sono stati molto animati. Fede e Luce non è un movimento militante; siamo solo in grado di dare risposte a titolo personale, o di invitare le persone a vedere ciò che si vive nelle nostre comunità. E’ un po’ il senso del tema dei nostri pellegrinaggi: francese in questo pubblico dibattito, ho pensato che fosse importante lodare la sua iniziativa e ringraziarlo. Ecco cosa gli ho scritto: Eminenza, Il suo intervento di lunedì 13 maggio 2011, dal titolo «Un passo indietro per la civiltà!» ha particolarmente commosso i membri delle comunità di Fede e Luce. E’ a loro nome che la ringrazio, per avere assunto questa posizione così chiara: •
«Messaggeri della Gioia». Così, quando il Cardinale André Vingt‐Trois, presidente della Conferenza Episcopale Francese, ha preso la parola per esporre chiaramente la posizione della Chiesa •
Il segnale che Lei dà alle famiglie, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, che vivono quotidianamente, e spesso dolorosamente, delle situazioni difficili, a causa di una disabilità mentale, è davvero confortante; il segnale che Lei trasmette agli amici che hanno scelto di vivere quell’amicizia cordiale e autentica, che le persone disabili attendono sempre con grande attesa, dà loro conferma che le persone con handicap portano una fecondità incredibile, e che questa amicizia può rivelare l’amicizia di Gesù. In Fede e Luce non facciamo grandi cose, ma quello che facciamo è fondamentale, perché creiamo un legame fra persone spesso isolate o emarginate; noi suscitiamo, in qualche modo, la speranza! Con i nostri poveri mezzi, non siamo in grado di gridare forte e chiaro che il tipo di società, che alcuni vorrebbero imporci, rappresenta un passo indietro nel cammino delle nostre civiltà, cosiddette “avanzate”. Noi possiamo solo testimoniare la bellezza di questi legami d’amicizia e la ricchezza del cuore delle persone potatrici di un handicap mentale. E’ quindi con grande gioia, che abbiamo potuto udire, leggere e meditare il suo messaggio. Ringraziandola dal profondo del cuore, le esprimo il mio sincero rispetto filiale e la mia profonda gratitudine. GdC
Pag. 14 Album di famiglia ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Caro Padre Marcel Ho appena appreso la notizia della morte di Monsignor Marcel Gaudillière, avvenuta a Digione. A cento anni compiuti, egli ha raggiunto, nella comunità Fede e Luce del cielo, tantissimi a lui prediletti, partiti prima di lui! Padre Marcel, come noi lo chiamavamo, è stato per molti anni, l’assistente spirituale dell’équipe nazionale di Fede e Luce, fino a quando è stato richiamato dalla sua diocesi d’origine, a Digione. Insegnante, amico, consigliere, consolatore, possedeva una facile dialettica ed un brillante senso dell’umorismo. Il bene che ha fatto in Fede e Luce è stato davvero grande, e noi ringraziamo il Signore per avercelo dato come padre, come fratello ed amico. Marie‐Hélène Mathieu E’ stato con un sentimento di gioia, misto a dolore che vi ho rappresentato tutti alla Messa funebre di Padre Marcel, il 15 luglio scorso, a Digione. Venti sacerdoti, insieme al vescovo della diocesi attorniavano la bara, su cui erano posti il suo calice e la sua stola. Durante la celebrazione, la sua presenza si avvertiva continuamente nelle letture che egli stesso aveva preparato: la prima lettera di San Giovanni e il Vangelo del fariseo e del pubblicano. Nella sua omelia, padre Moniot ha detto: «Attraverso queste letture, padre Marcel Gaudillière ha voluto esprimere le emozioni che avrebbe provato nel giorno misterioso dell’incontro con il suo Signore, e noi sappiamo che l’ha fatto con l’umiltà di un fedele servitore, richiamandosi costantemente al sacerdozio di Gesù, pastore supremo; di un povero peccatore, consapevole della sua fragilità e fiducioso nel perdono; di un amico appassionato, convinto della misericordia del suo Signore». Mentre uscivo, ho visto e udito l’omaggio più bello che gli si potesse rendere: una donna con handicap mentale piangeva, e mentre la bara veniva collocata nel carro funebre, ha giunto le mani e ha gridato: «Ho perduto l’amore della mia vita!». Addio, caro padre Marcel. CC Nel gennaio scorso, rispondendo ai miei auguri, ci scrisse: «Cari amici, avete ragione E’ bello camminare sulla strada del Signore. E’ bello anche avere degli amici fedeli. La vostra cartolina mi è giunta davvero gradito. Quanto a me, mi accingo ad entrare nel mio centesimo anno di vita. Non conto più gli anni passati, ma quelli che mi restano, ormai, da vivere prima del meraviglioso incontro. Un anno di meno: che meraviglia! E nell’attesa di questo incontro, Lui è impaziente quanto lo sono io! » Sulla cartolina, era raffigurata una riproduzione dei discepoli di Emmaus, del Caravaggio. Mi ha davvero commosso la scomparsa del nostro caro padre Marcel. 100 anni! Conservo di lui un meraviglioso ricordo e non dimenticherò mai il suo sorriso un po’ malizioso e le sue risposte sempre piene di humour. Ricordo solo una frase di uno dei suoi discorsi; una frase che mi ha colpito profondamente. Parlava dei ragazzi handicappati e diceva: «Non sono i genitori che hanno scelto di avere questo figlio, ma è il Signore che ha scelto questi genitori per affidare loro questo figlio». Lui ed io ci capivamo al volo, e ci legava una profonda complicità. Avevamo immaginato, non so più come e perché, di esserci conosciuti in Africa! E ogni volta che era presente e che io prendevo la parola per ringraziarlo di essere tra noi, dicevo sempre: «Sapete, io e padre Marcel ci conosciamo da una vita, fin dal giorno in cui ci siamo incontrati in Africa». Tutti ascoltavano in religioso silenzio, e io vedevo in fondo alla sala i suoi occhi vivaci che si illuminavano, ed un sorrisino complice si disegnava sulle sue labbra. Jean Evariste Ex coordinatore della zona Europa Atlantico Quando ho rivisto padre Marcel lo scorso 13 marzo, fedele a se stesso, mi ha affidato questo incarico: «Abbracciali tutti da parte mia, e non dimenticare nessuno. Di’ loro che li amo tutti». Denis Thomas vicecoordinatore provinciale Parigi e il Levante Grazie, Corinne, per averci rappresentato tutti nel ringraziare il Signore per la lunga e splendida vita di Padre Marcel, per il suo senso dell’umorismo e per tutto quello che ha dato a Fede e Luce … Non ho mai dimenticato che dobbiamo a lui la nuova formulazione del rito della liturgia del matrimonio, nel quale gli sposi si accolgono scambievolmente … Egli si era battuto in prima persona per cambiare il tradizionale «Prendo te come sposa» in: «accolgo te …». Un vero precursore! Viviane le Polain Ex coordinatrice internazionale Una volta, padre Marcel ha animato un ritiro della nostra Provincia insieme a un religioso. Il frate comincia il suo intervento, parla dei diversi tempi della preghiera: quella del mattino, del mezzogiorno e della sera, quella che bisogna recitare sempre prima di un momento importante … Insomma, immaginatevi la nostra assemblea di Fede e Luce, le nostre mamme angosciate da tutto quello che nessuna di loro e che nessuno di noi faceva … poi padre Marcel inizia a parlare dei nostri incontri e dei nostri raduni, delle torte che mangiamo tutti insieme … della gioia e dell’amore che si respira fra di noi, dell’amore delle mamme per i loro ragazzi, dell’attività costante con i disabili e ovviamente della preghiera che, grazie a tutto questo, sale al cielo per la grande gioia del nostro Signore. Allora i volti si sono rasserenati. Luc e Valérie Vidil Francia fra due Mari Album di famiglia Pag. 15 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Addio, Phil Phil è stato una presenza importantissima per Fede e Luce in Australia . E’ stato responsabile della comunità di Hobart e ha svolto tre mandati come coordinatore nazionale. In questi ultimi anni, il suo impegno come membro dell’équipe di nomina è stato determinante per la provincia Croce del Sud. Aveva anche molti amici all’interno dell’Arca. Il suo irradiare era immenso Mi ricordo di un viaggio meraviglioso che ho fatto insieme a Phil in occasione dell’incontro internazionale del 1998 in Quebec, che aveva come tema «andate al largo»; cosa che ha fatto, lasciando l’Australia per il Canada. Nel 2004, quando Jean Vanier è venuto in Australia per animare un ritiro per l’Arca e Fede e Luce, Phil non aveva più responsabilità, ma si era impegnato con passione nell’organizzazione. In quel periodo, è stato lui ad incoraggiare Tim e me ad entrare in Fede Luce…è nata così una nuova comunità: Trinità. Phil ha vissuto una vita straordinaria: aveva accettato il suo handicap fisico e accoglieva ogni aiuto di cui aveva bisogno . Aveva una disposizione naturale per i viaggi e gli spostamenti, che faceva sempre con gioia. Phil ci mancherà. Era molto amato da tutti. Ora ci vedrà in una luce diversa, non più con gli occhi, ma con l’anima. Sharon Cousins, Vicecoordinatrice provinciale per l’Australia La nostra piccola Sorella dell’Amore se n’è andata Suor Marie‐Made, “fondatrice spirituale dell’Arca e di Fede e Luce”, sostegno indefettibile di Jean Vanier, carmelitana dei più piccoli, “piccola sorella dei poveri” per tutta una vita, fino alla fine dei suoi giorni, preghiera vivente per Jean e per tutte le persone dell’Arca che lei amava tanto, riposa dal 5 giugno nel cimitero del Carmelo di Caen.
Insieme a coloro che l’hanno conosciuta, a tutti quelli che si ricordano della sua luce, del suo dono di accoglienza, del suo amore per tutti gli uomini, restiamo in unione di preghiera per lei e con lei per i nostri amici dell’Arca e di Fede e Luce. Coralie Ho avuto la possibilità di partecipare al funerale di Suor Marie‐Made. Ho ascoltato il messaggio delle suore, quello di Jean, che non aveva potuto essere presente, e ho pregato con tutta la comunità allargata, ringraziando il Signore per averci regalato questa sorella: 96 anni trascorsi dapprima al Carmelo di Abbeville, poi a quello di Caen, e negli ultimi anni, presso le Piccole Sorelle dei Poveri. La nostra comunità di Fede e Luce è stata accolta diverse volte da lei e dalle sue consorelle. Il suo accompagnamento è stato prezioso per molte persone. Ha dato tanto a Fede e Luce, e lo ha fatto sempre nel nascondimento. E Jean vede in lei un’amica fedele, portata tra le braccia di Gesù, il giorno dell’Ascensione E continua la strada con noi. Marie‐Rose Lefrére Ex vice‐coordinatrice internazionale per la Francia Lettera di Lakeisha Cari amici di papà e mamma e tutti i membri di Fede e Luce, ho sentito parlare del vostro amore e del vostro sostegno, ed è così bello sapere che sono arrivata in un mondo colmo di persone che si amano e si prendono cura gli uni degli altri. Vorrei ringraziarvi tantissi mo per le vostre preghiere e per i vostri auguri. Dio vi benedica sempre! Con tutto il mio amore. Lakeisha Baluwa Figlia di Time, vice‐coordinatore provinciale per lo Zimbabue Benvenuto, Louis! Era il 28 luglio scorso, quando è nato Louis. Mi credete se vi dico che è il più bel bambino del mondo? E’ il nostro primo nipotino Benvenuto piccolo Louis! Signore, benedici lui e i suoi genitori, Martin e Marie‐Pia. Corinne Provincia Danubio: nuovi coordinatori Amar e Móni Singh Bahadun sono stati eletti coordinatori della Provincia Danubio. Sono ungheresi e hanno due figli. In Fede e Luce, Amar e Móni sono amici, ma entrambi hanno un fratello o una sorella con handicap. Móni è insegnante di matematica, mentre Amar è educatore specializzato, ma lavora come autista. I genitori di Móni sono tra i fondatori di Fede e Luce in Ungheria. Köszönöm a tutti e due per il vostro «sì», e buon cammino! Grazie, caro Czaba per tutto quello che hai dato alla tua provincia! Da quando ti conosco, ti ho visto sempre pronto a prestare il tuo servizio, infaticabile, gioioso ed entusiasta. Le tue forti convinzioni, la tua visione giusta sulla dimensione spirituale ed ecclesiale del nostro movimento (e il tuo talento musicale, come quello per l’informatica e altri ancora …) ti hanno portato ad impegnarti senza riserve e a guidare la provincia Danubio fino a questo bellissimo pellegrinaggio in Romania! Buon cammino!. Sono certo che continuerai a dare la tua disponibilità per il servizio in Fede e Luce, e così avrò la gioia di incontrarti ancora! GdC ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Pag. 16 Album di famiglia ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Legami di famiglia da coltivare Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono tenuto costantemente in contatto con l’Arca, e ne sono davvero felice. Jean Vanier, il nostro comune fondatore, è molto contento dei buoni rapporti che intercorrono tra noi. Ci siamo già incontrati tre volte a pranzo o a cena con i nostri fondatori e con Jean‐Christophe Pascal e Christine McGrievy, rispettivamente coordinatore internazionale e vice coordinatrice internazionale dell’Arca. Ringrazio il Signore di potere prendere parte a questi momenti di condivisione semplici, cordiali e, allo stesso tempo, profondi annunciato insieme a noi, il nostro messaggio di gioia. Alla fine di maggio, sono stato a mia volta invitato a una sessione organizzata dall’Arca, in Francia; Padre Christian Salenson, teologo, ci ha aiutato a riflettere sui temi dell’impegno e dell’appartenenza. Sebbene l’incontro fosse rivolto ai membri dell’Arca, molte delle parole che ho ascoltato mi sono parse molto valide anche per il movimento di Fede e Luce. Nei prossimi mesi restano ancora molte cose da vivere insieme: •
L’équipe di coordinamento internazionale si riunirà il prossimo febbraio in Belgio, contemporaneamente al suo omologo dell’Arca. Seguiremo, ciascuno il proprio programma, ma vi saranno anche dei •
momenti di condivisione comuni. Nel mese di giugno 2012, si terrà ad Atlanta la prossima assemblea generale dell’Arca, alla quale sono state invitate tre persone di Fede e Luce. Vi sarebbero certo altre cose da aggiungere: la partecipazione dei membri dell’Arca ai comitati di nomina nelle Province, la presenza di Viviane le Polain al Consiglio di Amministrazione dell’Arca Internazionale… Tutti questi legami fraterni mi fanno estremamente piacere, e mi auguro che in futuro possano continuare e intensificarsi. GdC In occasione dei pellegrinaggi che si sono già svolti dall’inizio dell’anno, sono stati invitati alcuni rappresentanti dell’Arca, che ci hanno accompagnato e hanno Nuove comunità: Carbonne (Alta Garonna, Francia Fra due Mari) e a Lima (Perù, Gesù, Luce delle Ande). Comunità riconosciuta: Il Sorriso di Sara, Potenza (Mari e Vulcani).
Contatti: Malta, Ciad.
_______________________________________________________________________________________ Che atmosfera, in rue du Laos! All’inizio dell’estate, regnano sempre una bellissima atmosfera e un gran fermento in rue du Laos. Con l’uscita del carnet de route, decine e decine di pacchi vengono preparati per essere spediti alle vostre comunità . Ogni anno, una nutrita squadra di volontari viene a darci manforte; anche Daniel, il papà di Céline, ha dato il suo contributo! Ma tutto ciò comporta, a monte, una ragguardevole mole di lavoro: Dapprima, il completamento e la rilettura del carnet de route e del suo inserto per i bambini in tre lingue; poi il controllo di tutti gli indirizzi, la stampa delle etichette, l’ordine dei pacchi … e il loro riempimento … Un grande grazie: • A Céline e Guénaël, che di anno in anno migliorano l’organizzazione del lavorQuest’anno, devo dire che hanno raggiunto entrambe la perfezione! • All’OCH, che nel mese di luglio ci permette sempre di invadere la sala del piano terra con il nostro splendido caos! • Ai nostri amici volontari: Odette, Gisèle e Michel, Daniel e Marc. • All’équipe di redazione del carnet de route: Padre Isaac Martinez, Sophie Alexis, Anne Bonnetête e Jean‐Michel Parant e, per il carnet dei ragazzi: Pierre e Blandine Durieux e tutta la comunità Enfants Lumière di Lione. • A Amgad Edward (coordinatore della Provincia Egitto Nord) per le sue meravigliose illustrazioni. E’ con immenso orgoglio che vi presento il frutto di tutto questo lavoro! Quando un carnet de route è terminato, un altro comincia. La prossima squadra sarà italiana. Il carnet avrà come tema “Chiamati a portare frutto”. Vivremo questo anno 2012‐2013 insieme a grandi figure degli Atti degli Apostoli … Le meditazioni saranno scritte da Padre Hans Putman, ex assistente spirituale del Sudan. Avremo una prima riunione di lavoro il prossimo ottobre a Roma. Affido già alle vostre preghiere tutto questo lavoro che sta per iniziare. CC ___________________________________________________________________________________________________________ ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ La posta dei lettori Pag.17 ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Il Camerun sta bene Immagino il fermento per le celebrazioni del quarantesimo anniversario di Fede e Luce in tutto il mondo. Il Camerun sta bene. Tutte le comunità hanno potuto svolgere il loro pellegrinaggio in occasione di questa ricorrenza. Ho inoltre ricevuto il messaggio e la benedizione di Papa Benedetto XVI e vi ringrazio per questo. Avete il mio sostegno spirituale in questa grande impresa che state compiendo nel mondo, per celebrare questo importante anniversario, allo scopo di mostrare al mondo la dignità di queste persone emarginate, piccole e fragili. Così continuiamo le nostre attività abituali in questo slancio di gioia, in attesa delle ferie di agosto. Restiamo uniti nella preghiera. Anne‐Marie Ngono Delle ali per il Benin? E’ un sorriso un po’ più grande quello che affiora sulle mie labbra stasera, mentre mi accingo a scrivere questa lettera. Vorrei dirvi semplicemente grazie per le vostre preghiere e per i consigli che mi date ogni volta che condivido con voi la mia piccola fede. La preghiera ha una forza che supera i nostri sciocchi calcoli. Grazie per la vostra intercessione, di cui si inizia vedere i primi frutti. Altri membri della comunità si sono uniti a me per riflettere e portare avanti la nostra iniziativa all’interno di Fede e luce. Oso ormai credere che in Benin il movimento metterà le ali, perché il Signore è all’opera. Continuo a contare sulle vostre preghiere, in modo che io possa restare in ascolto dello Spirito Santo e possa sapere ciò che è necessario fare e in che modo farlo. E’ davvero una grande gioia per me incontrare persone desiderose di intraprendere questo cammino insieme a me. Il Signore ci dia il suo aiuto. Cari Padrino e Madrina, Anne e Hervé, a cui il Coordinatore Internazionale, fratello Ghislain, ha affidato la comunità del Benin, conto molto su di voi. Buona preparazione al quarantesimo anniversario! Restiamo uniti nella preghiera e attendo presto vostre notizie. Suor Marie‐Antoinette Dossou Monsignor Thierry E’ con orgoglio che abbiamo appreso che il nostro amico Thierry Brac de la Perrière, vescovo ausiliare di Lione, è stato nominato vescovo di Nevers; ma anche con un po’ di tristezza, dato che ci ha accompagnati per così lungo tempo, condividendo con noi le gioie e i dolori di tutte le comunità della regione. Una cosa ci consola: con il suo insediamento, il 23 ottobre, egli resterà a Nevers, dove santa Bernadetta di Lourdes ha concluso la sua vita terrena. Thierry ha conosciuto Fede e Luce quando ancora era diacono. Da allora è sempre stato molto vicino al Movimento, così come all’Arca di Lione. E quanto è grande il suo amore per Fede e Luce: «L’incontro con le persone disabili mi ha segnato, ha colorato la mia spiritualità di sacerdote». E Fede e Luce ricambia questo amore. Sul sito della diocesi di Lione, il cardinale Barbarin scrive: «Il 25 maggio 2003, i due nuovi vescovi ausiliari hanno ricevuto il pastorale e la mitra, e un ragazzo di Fede e Luce è corso all’altare per abbracciare Thierry con grande affetto, poi si è girato verso di me e mi ha detto: «Hai fatto proprio bene!». Buona nuova strada, Thierry. Che la piccola Bernadette ti custodisca e ti accompagni. La piccola comunità Fede e Luce di Nevers è davvero fortunata! CC Appena uscito! (In lingua francese) ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Il Vangelo di quelli che non ce la fanno François Bal è stato, con la moglie Marie‐Noëlle, vice coordinatore internazionale e coordinatore della zona Francia. François è andato da qualche anno in pensione e ha approfittato del tempo libero per meditare e approfondire le basi evangeliche di ciò che viviamo nel servizio ai più piccoli. Il frutto di questo lavoro è un libro, intitolato Il Vangelo di quelli che non ce la fanno. Il Vangelo porta una parola di liberazione, di annuncio della salvezza, di invito alla vita autentica. François propone una traduzione libera del testo evangelico, in particolare una brillante lettura commentata del racconto del Buon Samaritano, che indica come il Signore avvicini ogni persona che non ce la fa, per liberarla. Sulla base delle riflessioni di Padre Thomas Philippe, egli propone che le nostre parrocchie si impegnino sulla strada delle Parrocchie dei Poveri; il servizio alla carità riveste un’importanza fondamentale non sarebbe un’attività secondaria, e Fede e Luce ha forse una missione profetica a questo riguardo … Il libro è disponibile solo in versione francese, ma si prevede l’uscita di una traduzione in polacco, rivolta soprattutto ai membri di Fede e Luce. Un solo consiglio: leggete questo libro e fatelo leggere nelle vostre parrocchie. Editions de l’Emmanuel, 10 €, http://www.editions‐beatitudes.com/f/index.php?sp=nouv1 _______________________________________________________________________________________ Per contribuire a Hisse et Ho!, inviateci i resoconti delle assemblee, degli incontri, delle sessioni di formazione…delle foto. Fateci avere
notizie sulle comunità che accompagnate, raccogliete dei fioretti…
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esistono ben sette comunità di Fede e Luce. Ecco cosa ci raccontano di loro, Judex e Marie‐France Violette, coordinatori della Provincia Arcobaleno (che comprende, oltre alle Maurizius, Seychelles, l’Isola di La Réunion e il Madagascar): •
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Eccoci di ritorno da Rodrigues, dopo una esperienza di formazione ricca e fruttuosa, dalla quale ognuno di noi è tornato rinnovato nella propria missione. In questa occasione, abbiamo anche avuto la fortuna di godere di una buona copertura mediatica; con Germaine e Mirena abbiamo infatti partecipato ad una trasmissione in diretta alla radio, per parlare di Fede e Luce. L’invito è stato raccolto da molte persone, che si sono presentate per chiedere di unirsi al movimento. •
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Gesù, Luce delle Ande (Perù, Colombia, Cile, Ecuador) ‐ Riunione dell’équipe provinciale e sessione di formazione per le comunità: 1.920 €. Cuori Aperti (Honduras, Messico, Repubblica Dominicana)‐ Riunione dell’équipe provinciale: 4.700 €. Africa Capricorno (Sudafrica, RDC Lumbumbashi, Zambia, Zimbabwe) – Consiglio provinciale: 1570 €. Africa orientale (Burundi, Kenya, Uganda, RDC Kivu, Ruanda) ‐ Consiglio provinciale: 300 €. Fra i due Mari (Georgia, Lituania, Rep. Ceca, Russia, Slovacchia) e Ucraina – Sessione di formazione: 8000 €. La formazione di Rodrigues è stata una delle più vivaci e animate tra quelle che abbiamo vissuto, soprattutto grazie alla gioia e all’entusiasmo dei partecipanti. Abbiamo dato ciò che abbiamo ricevuto, e abbiamo anche ricevuto tanto dai nostri fratelli e sorelle di Rodrigues. Abbiamo inoltre incontrato il vescovo di Rodrigues, il quale ha proposto che il vicariato apostolico dell’ isola prenda parte attivamente al pellegrinaggio in Madagascar, sostenendo finanziariamente una persona disabile. E’ davvero un bel messaggio quello del vescovo, che ha paragonato Fede e Luce ad alberi che danno frutti diversi, dai gusti diversi, che fanno la bellezza dei giardini e che suscitano meraviglia a coloro che li gustano. Progetti da sostenere. •
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Pellegrinaggio in Polonia per i 40 anni di Fede e Luce: 500 €. Pellegrinaggio in Costa d’Avorio: 500 €. Riunione dell’équipe provinciale di Gesù, Luce delle Ande (Perù, Colombia, Cile, Ecuador): 800 €. Volete fare un’offerta? http://www.foietlumiere.org/ In molti altri paesi, Fede e Luce è registrata e riconosciuta come ONLUS e quindi, come avviene in Italia, è prevista la detraibilità fiscale su ogni offerta. Informatevi presso la vostra associazione provinciale. Programma del quarto trimestre 2011
8‐10 ottobre a Nara: Pellegrinaggio delle comunità del Giappone. Questo pellegrinaggio ospiterà dei delegati di Taiwan e Hong Kong. 1‐16 Ottobre a Polczno: Pellegrinaggio della Polonia Nord. 22‐23 Ottobre a Roma: Incontro dell’équipe del Carnet de Route. 23‐27 Ottobre a Roma: Riunione del Consiglio di Amministrazione di Fede e Luce Internazionale. 28 Ottobre‐1 Novembre a Compostella: Pellegrinaggio di Terra e Mare (Spagna Nord). Questo pellegrinaggio ospiterà delegati della provincia Lusitania. 7‐10 novembre a Deir Dronka: pellegrinaggio della provincia Egitto Nord. Questo pellegrinaggio ospiterà delegati della Siria e della Francia Loira Rodano Alvernia. ___________________________________________________________________________________________________________ Direttore della pubblicazione: Ghislain du Chéné — Redattore capo, impaginazione grafica: Corinne Chatain
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