Massimo Cimaglia e ViviTaranto per il rilancio culturale di Taranto
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Massimo Cimaglia e ViviTaranto per il rilancio culturale di Taranto
28 Mercoledì 14 luglio 2010 SPETTACOLI CORRIERE DEL GIORNO Redazione Spettacoli: tel. 099 4553231 Email: [email protected] CINEMA ANNIVERSARIO VIP Renato Pozzetto, l'imperturbabile, compie 70 anni NANNI MORETTI «Il mio “Habemus papam” un film doloroso» Dal 2000 è tornato in coppia con Cochi ANGELINA JOLIE «Amo Brad ma non vogliamo sposarci» ! Angelina Jolie torna nei cinema nei panni di un misterioso agente segreto con 'Salt', un thriller d’azione. Ma nell’intervista rilasciata al nuovo numero di Vanity Fair in edicola domani, il discorso è scivolato sulla sua vita privata. Dieci anni fa raccontò di avere assoldato un killer per farsi uccidere. Non ce la faceva a suicidarsi, spiegò: non voleva ferire la madre, non voleva farla sentire in colpa, responsabile del suo fallimento come persona. Poi il killer la incontrò, forse vide in lei la donna di oggi, e la convinse a cambiare idea. La salvò. Si riparte da lì. Sono passati dieci anni da quella confessione e oggi la Jolie dichiara: “Sono invecchiata. Faccio sempre lo stesso lavoro, ma mi sento più donna che mai. Dieci anni fa non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe andata così bene, che mi sarei trovata in una relazione così felice, con una famiglia così grande e splendida. Pensavo che non avrei mai trovato pace”. A proposito dei suoi figli più piccoli confessa: “Trovano sorprendente che la mamma possa fare l’attrice. Poi in questo film ho cambiato aspetto mille volte. A Shiloh (sua figlia, nata dalla relazione con Pitt, ndr) piacevo coi capelli corti, mi diceva che sembravo un maschietto”. Angelina Jolie torna nei cinema nei panni di un misterioso agente segreto con 'Salt', un thriller d’azione. Ma nell’intervista rilasciata al nuovo numero di Vanity Fair in edicola domani, il discorso è scivolato sulla sua vita privata. Dieci anni fa raccontò di avere assoldato un killer per farsi uccidere. Non ce la faceva a suicidarsi, spiegò: non voleva ferire la madre, non voleva farla sentire in colpa, responsabile del suo fallimento come persona. Poi il killer la incontrò, forse vide in lei la donna di oggi, e la convinse a cambiare idea. La salvò. Si riparte da lì. Sono passati dieci anni da quella confessione e oggi la Jolie dichiara: “Sono invecchiata. Faccio sempre lo stesso lavoro, ma mi sento più donna che mai. Dieci anni fa non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe andata così bene, che mi sarei trovata in una relazione così felice, con una fami- glia così grande e splendida. Pensavo che non avrei mai trovato pace”. A proposito dei suoi figli più piccoli confessa: “Trovano sorprendente che la mamma possa fare l’attrice. Poi in questo film ho cambiato aspetto mille volte. A Shiloh (sua figlia, nata dalla relazione con Pitt, ndr) piacevo coi capelli corti, mi diceva che sembravo un maschietto”. ! Dal 2000 è tornato in coppia con Cochi Ponzoni in televisione (Nebbia in Val Padana, Zelig Circus, Stiamo lavorando per noi) e in teatro. Compie oggi 70 anni Renato Pozzetto, nato in provincia di Varese ma milanese d’adozione. Memorabili rimangono alcune sue gag in cui di fronte alle situazioni più assurde il comico esibisce la più assoluta freddezza e nonchalance. Insieme a Cochi Ponzoni ha dato vita a sketch che sono veri e propri pezzi di teatro dell’assurdo trasferiti nel cabaret. Dopo il successo televisivo della coppia, Pozzetto esordisce al cinema con "Per amare Ofèlia" (1974) di Flavio Mogherini, dove propone per la prima volta la sua recitazione fatta di silenzi, gesti impacciati e sguardi fissi. Con Alberto Lattuada gira "Oh Serafina" Nello stesso anno Salvatore Samperi lo chiama per "Sturmtruppen", versione cinematografica della celebre striscia fumettistica di Bonvì. Nel 1987 è in coppia con Carlo Verdone in "7 chili in 7 giorni". L’ultimo episodio significativo per quanto riguarda il grande schermo, risale al 1990 quando con "Le comiche", al fianco di Paolo Villaggio, ottiene un grande successo popolare. Da segnalare anche "Da Grande" (regia di Franco Amurri, 1987) al cui soggetto si ispirerà il film americano "Big", con Tom Hanks. UNA COMMEDIA dolorosa”. Nanni Moretti sintetizza così, ai microfoni di Sky Tg24, il suo ultimo film “Habemus papam”, ispirato alla vicenda di Celestino V che nel 1294 abdicò dopo soli quattro mesi dall’ascesa al soglio pontificio, di cui il cineasta romano è protagonista insieme a Michel Piccoli. “Per quello che possono valere queste definizioni ha spiegato Moretti - si tratta di una commedia dolorosa ma non è legata nè all’attualità di quando l’ho scritto insieme a Federica Pontremoli e Francesco Piccolo, nè a quella di quando l’ho girato nei mesi scorsi nè a quella di ora mentre lo sto montando”. Sulla lavorazione del film il regista ha detto che “le riprese sono filate abbastanza lisce rispetto alle ultime volte. Ora - ha continuato - sono all’inizio del montaggio e spero di essere pronto per l'uscita verso febbraio, marzo. A differenza di quello che ho letto sui giornali non è stato affatto un set segretissimo. Migliaia, non solo di amici, ma di sconosciuti sono passati sui miei set nei mesi scorsi”. TEATRO L'attore tarantino tra i protagonisti con il maestro Giorgio Albertazzi Questa sera a Verona debutto per “La Tempesta” di Shakespeare, in scena anche Massimo Cimaglia ! Debutta questa sera al Teatro Romano di Verona “La tempesta” di William Shakespeare che avrà come protagonista il maestro Giorgio Albertazzi. La regia è affidata a Daniele Salvo, allievo di Ronconi e giovane talento che ha già all’attivo diversi spettacoli di successo, ultimo dei quali “Aiace” per il teatro greco di Siracusa. Salvo ha voluto con sé, per questa nuova avventura, il nostro concittadino Massimo Cimaglia. “Sono molto contento di lavorare con Daniele- ci dice Cimaglia – con lui si ha davvero la sensazione di vivere il teatro con la massima intensità, si lavora sul dettaglio, sulla singola parola, senza però tralasciare l’aspetto emotivo”. “La tempesta”, uno degli ultimi testi scritti dal Bardo, è senza dubbio uno dei più difficili da affrontare e Salvo ci spiega i motivi di questa scelta: “Viviamo in un momento difficile: un momento in cui tutto si confonde e degrada in una spaventosa superficiliatà, in un deserto umano assoluto. L’uomo di oggi è confuso, disorientato, frastornato da persuasori occulti, anaffettivo, comprato da una società che lo ha divorato, digerito, trasformato in un cieco consumatore e prodotto di mercato. A capo chino bruchiamo la porzione di erba a noi assegnata e dai nostri occhi, gli occhi di un popolo antico, non trabocca più la poesia, la cultura, la forza del pensiero, la febbre dell’arte”. Lo spettacolo, dopo il debutto veronese, sarà al Globe di Roma dal 23 luglio al 1 agosto. “In questo spettacolo – afferma Cimaglia – si è verificata una bizzarra coincidenza, perché il produttore dello spettacol oè Gigi Proietti - a cui va la ‘colpa’ di avermi trasmesso la malaria del teatro, dopo averlo visto tanti anni fa recitare all’Orfeo, a Taranto – ed il protagonista Giorgio Albertazzi, che incontrai in un la- boratorio a Montalcino nel 1985, laboratorio che fu il mio primo contatto diretto con il teatro. È un buon momento questo per Massimo Cimaglia, reduce dal successo di San Siro con l’opera musicale “I promessi sposi”, per la regia di Michele Guardì. Lo spettacolo sarà trasmesso a metà settembre su Rai Uno, mentre le 15 puntate di backstage saranno trasmesse sulle reti tematiche Rai. “L’esperienza dei ‘Promessi Sposi’ è stata davvero fantastica – aggiunge Cima- glia – vedere 20.000 spettatori alzarsi in piedi ed applaudire durante l’ultima canzone è stata un’emozione che porterò sempre con me. Lo spettacolo ha avuto il consenso unanime di critica e pubblico e credo che l’armonia e la compattezza di tutto il gruppo siano stati degli elementi che hanno permesso l’ottima riuscita dello spettacolo”. Ma come sempre Cimaglia ha Taranto nel cuore e nuovi progetti da proporre. “Mi piacerebbe realizzare una sorta di orazione civile per il ritorno della Persefone a Taranto, (utopistica) visto che ultimamente se ne è almeno tornati a parlarne, quindi mi sembra il momento propizio prima che tutto torni all’oblio e magari in collaborazione con il gruppo che l’anno scorso ha realizzato “Suggestioni a sud”: “Vivitaranto”, che con tanta passione si occupa e si preoccupa di Taranto e del suo territorio, e l’archeologa Patrizia Guastella. Mi piacerebbe realizzare un evento da proporre a Taranto e a Berlino, non come protesta ma come atto d’amore verso la propria terra e le proprie radici. Per fare ciò invito soprattutto le istituzioni, ma anche i privati, a fare la loro parte per supportare questa operazione che ci riguarda tutti, o almeno dovrebbe”.