Massimo Cimaglia e ViviTaranto per il rilancio culturale di Taranto

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Massimo Cimaglia e ViviTaranto per il rilancio culturale di Taranto
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Mercoledì 14 luglio 2010
SPETTACOLI
CORRIERE DEL GIORNO
Redazione Spettacoli: tel. 099 4553231
Email: [email protected]
CINEMA
ANNIVERSARIO VIP
Renato Pozzetto,
l'imperturbabile,
compie 70 anni
NANNI MORETTI
«Il mio “Habemus
papam” un film
doloroso»
Dal 2000 è tornato in coppia con Cochi
ANGELINA JOLIE
«Amo Brad ma non
vogliamo sposarci»
! Angelina Jolie torna nei cinema nei panni di un misterioso
agente segreto con 'Salt', un
thriller d’azione. Ma nell’intervista rilasciata al nuovo numero
di Vanity Fair in edicola domani,
il discorso è scivolato sulla sua
vita privata. Dieci anni fa raccontò di avere assoldato un killer per farsi uccidere. Non ce la
faceva a suicidarsi, spiegò: non
voleva ferire la madre, non voleva farla sentire in colpa, responsabile del suo fallimento come
persona. Poi il killer la incontrò,
forse vide in lei la donna di oggi, e
la convinse a cambiare idea. La
salvò. Si riparte da lì. Sono passati dieci anni da quella confessione e oggi la Jolie dichiara:
“Sono invecchiata. Faccio sempre lo stesso lavoro, ma mi sento
più donna che mai. Dieci anni fa
non avrei mai pensato che la mia
vita sarebbe andata così bene,
che mi sarei trovata in una relazione così felice, con una famiglia così grande e splendida.
Pensavo che non avrei mai trovato pace”. A proposito dei suoi
figli più piccoli confessa: “Trovano sorprendente che la mamma
possa fare l’attrice. Poi in questo
film ho cambiato aspetto mille
volte. A Shiloh (sua figlia, nata
dalla relazione con Pitt, ndr) piacevo coi capelli corti, mi diceva
che sembravo un maschietto”.
Angelina Jolie torna nei cinema nei panni di un misterioso
agente segreto con 'Salt', un
thriller d’azione. Ma nell’intervista rilasciata al nuovo numero
di Vanity Fair in edicola domani,
il discorso è scivolato sulla sua
vita privata. Dieci anni fa raccontò di avere assoldato un killer per farsi uccidere. Non ce la
faceva a suicidarsi, spiegò: non
voleva ferire la madre, non voleva farla sentire in colpa, responsabile del suo fallimento come
persona. Poi il killer la incontrò,
forse vide in lei la donna di oggi, e
la convinse a cambiare idea. La
salvò. Si riparte da lì. Sono passati dieci anni da quella confessione e oggi la Jolie dichiara:
“Sono invecchiata. Faccio sempre lo stesso lavoro, ma mi sento
più donna che mai. Dieci anni fa
non avrei mai pensato che la mia
vita sarebbe andata così bene,
che mi sarei trovata in una relazione così felice, con una fami-
glia così grande e splendida.
Pensavo che non avrei mai trovato pace”. A proposito dei suoi
figli più piccoli confessa: “Trovano sorprendente che la mamma
possa fare l’attrice. Poi in questo
film ho cambiato aspetto mille
volte. A Shiloh (sua figlia, nata
dalla relazione con Pitt, ndr) piacevo coi capelli corti, mi diceva
che sembravo un maschietto”.
! Dal 2000 è tornato in
coppia con Cochi Ponzoni
in televisione (Nebbia in
Val Padana, Zelig Circus,
Stiamo lavorando per noi) e
in teatro.
Compie oggi 70 anni Renato Pozzetto, nato in provincia di Varese ma milanese d’adozione. Memorabili
rimangono alcune sue gag
in cui di fronte alle situazioni più assurde il comico
esibisce la più assoluta freddezza e nonchalance. Insieme a Cochi Ponzoni ha dato
vita a sketch che sono veri e
propri pezzi di teatro
dell’assurdo trasferiti nel
cabaret. Dopo il successo
televisivo della coppia, Pozzetto esordisce al cinema
con "Per amare Ofèlia"
(1974) di Flavio Mogherini,
dove propone per la prima
volta la sua recitazione fatta
di silenzi, gesti impacciati e
sguardi fissi. Con Alberto
Lattuada gira "Oh Serafina"
Nello stesso anno Salvatore Samperi lo chiama per
"Sturmtruppen", versione
cinematografica della celebre striscia fumettistica di
Bonvì. Nel 1987 è in coppia
con Carlo Verdone in "7 chili in 7 giorni". L’ultimo episodio significativo per
quanto riguarda il grande
schermo, risale al 1990
quando con "Le comiche",
al fianco di Paolo Villaggio,
ottiene un grande successo
popolare. Da segnalare anche "Da Grande" (regia di
Franco Amurri, 1987) al cui
soggetto si ispirerà il film
americano "Big", con Tom
Hanks.
UNA COMMEDIA dolorosa”.
Nanni Moretti sintetizza
così, ai microfoni di Sky
Tg24, il suo ultimo film
“Habemus papam”, ispirato alla vicenda di Celestino V che nel 1294 abdicò dopo soli quattro
mesi dall’ascesa al soglio
pontificio, di cui il cineasta romano è protagonista insieme a Michel Piccoli.
“Per quello che possono
valere queste definizioni ha spiegato Moretti - si
tratta di una commedia
dolorosa ma non è legata
nè all’attualità di quando
l’ho scritto insieme a Federica Pontremoli e Francesco Piccolo, nè a quella
di quando l’ho girato nei
mesi scorsi nè a quella di
ora mentre lo sto montando”.
Sulla lavorazione del film
il regista ha detto che “le
riprese sono filate abbastanza lisce rispetto alle
ultime volte.
Ora - ha continuato - sono all’inizio del montaggio e spero di essere
pronto per l'uscita verso
febbraio, marzo.
A differenza di quello che
ho letto sui giornali non è
stato affatto un set segretissimo.
Migliaia, non solo di amici, ma di sconosciuti sono
passati sui miei set nei
mesi scorsi”.
TEATRO L'attore tarantino tra i protagonisti con il maestro Giorgio Albertazzi
Questa sera a Verona debutto per “La Tempesta”
di Shakespeare, in scena anche Massimo Cimaglia
! Debutta questa sera al Teatro Romano
di Verona “La tempesta” di William Shakespeare che avrà come protagonista il
maestro Giorgio Albertazzi. La regia è affidata a Daniele Salvo, allievo di Ronconi e
giovane talento che ha già all’attivo diversi spettacoli di successo, ultimo dei quali
“Aiace” per il teatro greco di Siracusa. Salvo ha voluto con sé, per questa nuova avventura, il nostro concittadino Massimo
Cimaglia. “Sono molto contento di lavorare con Daniele- ci dice Cimaglia – con
lui si ha davvero la sensazione di vivere il
teatro con la massima intensità, si lavora
sul dettaglio, sulla singola parola, senza
però tralasciare l’aspetto emotivo”.
“La tempesta”, uno degli ultimi testi
scritti dal Bardo, è senza dubbio uno dei
più difficili da affrontare e Salvo ci spiega i
motivi di questa scelta: “Viviamo in un
momento difficile: un momento in cui
tutto si confonde e degrada in una spaventosa superficiliatà, in un deserto umano assoluto. L’uomo di oggi è confuso, disorientato, frastornato da persuasori occulti, anaffettivo, comprato da una società che lo ha divorato, digerito, trasformato in un cieco consumatore e prodotto di
mercato. A capo chino bruchiamo la porzione di erba a noi assegnata e dai nostri
occhi, gli occhi di un popolo antico, non
trabocca più la poesia, la cultura, la forza
del pensiero, la febbre dell’arte”. Lo spettacolo, dopo il debutto veronese, sarà al
Globe di Roma dal 23 luglio al 1 agosto.
“In questo spettacolo – afferma Cimaglia – si è verificata una bizzarra coincidenza, perché il produttore dello spettacol oè Gigi Proietti - a cui va la ‘colpa’ di
avermi trasmesso la malaria del teatro,
dopo averlo visto tanti anni fa recitare
all’Orfeo, a Taranto – ed il protagonista
Giorgio Albertazzi, che incontrai in un la-
boratorio a Montalcino nel 1985, laboratorio che fu il mio primo contatto diretto
con il teatro.
È un buon momento questo per Massimo Cimaglia, reduce dal successo di San
Siro con l’opera musicale “I promessi
sposi”, per la regia di Michele Guardì. Lo
spettacolo sarà trasmesso a metà settembre su Rai Uno, mentre le 15 puntate di
backstage saranno trasmesse sulle reti tematiche Rai.
“L’esperienza dei ‘Promessi Sposi’ è
stata davvero fantastica – aggiunge Cima-
glia – vedere 20.000 spettatori alzarsi in
piedi ed applaudire durante l’ultima canzone è stata un’emozione che porterò
sempre con me. Lo spettacolo ha avuto il
consenso unanime di critica e pubblico e
credo che l’armonia e la compattezza di
tutto il gruppo siano stati degli elementi
che hanno permesso l’ottima riuscita dello spettacolo”.
Ma come sempre Cimaglia ha Taranto
nel cuore e nuovi progetti da proporre.
“Mi piacerebbe realizzare una sorta di
orazione civile per il ritorno della Persefone a Taranto, (utopistica) visto che ultimamente se ne è almeno tornati a parlarne, quindi mi sembra il momento propizio prima che tutto torni all’oblio e magari in collaborazione con il gruppo che
l’anno scorso ha realizzato “Suggestioni a
sud”: “Vivitaranto”, che con tanta passione si occupa e si preoccupa di Taranto e
del suo territorio, e l’archeologa Patrizia
Guastella. Mi piacerebbe realizzare un
evento da proporre a Taranto e a Berlino,
non come protesta ma come atto d’amore
verso la propria terra e le proprie radici.
Per fare ciò invito soprattutto le istituzioni, ma anche i privati, a fare la loro parte
per supportare questa operazione che ci
riguarda tutti, o almeno dovrebbe”.