Intervento Dott. Riccardo Fumagalli
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Intervento Dott. Riccardo Fumagalli
L’AUTOCONTROLLO NELL’ATTIVITA’ DI PANIFICAZIONE E DI PASTICCERIA Seminario sicurezza alimentare - Sondrio, lunedì 26 luglio 2010 - A cura del Dr.Riccardo Fumagalli - Dirigente Medico Referente del Dipartimento Prevenzione Medico ASL di SONDRIO - Distretto di Chiavenna - Il pane e i prodotti da forno Il pane, prodotto ottenuto dalla cottura di un impasto a base di farina, acqua e lievito ha origini più antiche di qualsiasi altro alimento ( al tempo degli Egiziani era usato nei riti religiosi e veniva gettato gettato nel Nilo in omaggio agli dei, mentre i Greci lo ritenevano di importanza tale da dedicare templi templi alla Dea del pane). Nei più antichi processi di panificazione il grano veniva frammentato e consumato come una pasta acquosa, solo più tardi fu macinato in mulini primitivi e poi setacciato. La farina ottenuta veniva impastata e sagomata in grossi pani, cotti su piastre roventi o direttamente sul fuoco ; in seguito si passò alla cottura dell’impasto fermentato : gli antichi Ebrei distinguevano infatti tra pane lievitato e pane non lievitato (pane azzimo); la conoscenza della fermentazione fu poi tramandata a Greci e Romani : nell’antica Roma si conoscevano decine di qualità differenti di pane anche con crusca o miscele di cereali meno nobili. Pompei, casa dei Casti Amanti. La parte meridionale del complesso era un panificio in cui trovavano posto quattro macine e un locale attiguo dove il pane era lavorato su banconi di legno. I panettieri del tempo cuocevano il pane in forni di pietra o di argilla e la panetteria faceva frequentemente parte di un complesso comprendente anche un molino ed una fabbrica di birra: tale tipologia strutturale di panetteria si incrementò poi di numero nel medioevo. La formulazione base e le principali fasi del processo di produzione del pane sono rimaste sostanzialmente invariate nel corso dei secoli sebbene, in molti Paesi, il processo di panificazione sia stato progressivamente automatizzato e reso “continuo”. ASPETTI LEGISLATIVI Le norme del settore alimentare Il settore alimentare è regolato da varie norme finalizzate alla : - tutela del consumatore, - leale concorrenza del mercato. Le norme sono di carattere : - tecnico commerciale ( es.presentazione del prodotto alimentare), - igienico – sanitario ( sicurezza alimentare). Aspetti Legislativi : La Coesistenza di norme : I soggetti competenti all’emanazione di norme e regolamenti sono molteplici. Coesistono : - Norme della Comunità europea, - Norme statali, - Norme regionali, - Regolamenti comunali. Non è raro siano presenti delle sovrapposizioni. Aspetti Legislativi - : La preminenza della normativa comunitaria Se vi è incompatibilità tra una norma interna dello Stato membro e una norma comunitaria, prevale la norma comunitaria. Se le diversità tra le due norme non è contrastante, ad esempio quando a livello nazionale sono previsti limiti di tolleranza più restrittivi, si applica la norma interna ( nazionale). Aspetti Legislativi : Alcune normative sul pane e la pasta…….. - Legge n. 580 del 4 luglio 1967 e successive modifiche sulla lavorazione e commercio dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari. D.M. 4 marzo 1985 relativo all’aut. all’impiego di alcool etilico ( non oltre il 2%) per il trattamento del pane in cassetta confezionato. D.M. 13 aprile 1987 e Circ. min.26 febbr.1988 : norme sulla produzione e vendita del pane surgelato. Circ. Min. 7 giugno 1991 sulla conservazione dei prodotti da forno e dei prodotti di pasticceria a base di prodotti da forno con tecnica del freddo. Legge 31 luglio 1956, n.1002 relativa alle norme sulla panificazione. DPR n°.502 del 30 novembre 1998 revisione normativa (..lievi modifiche della 580…)……….. . D.P.R.187 del 9 febbraio 2001 : Regolamento per la revisione della normativa sulla produzione e commercializzazione di sfarinati e paste alimentari… -art.6 ..”Pasta di semola di grano duro”..prodotto ottenuto dalla trafilazione, laminazione, conseguente essicamento di impasti perparati esclusivamente con…: semola di grano duro e acqua ( oppure di semolato di grano duro e acqua se “pasta di semolato di grano duro”)….. -art.7…paste speciali…. -art.8…pasta all’uovo…. -art.9 paste alimentari fresche e stabilizzate….se poste in vendita allo stato sfuso….se poste in vendita in imballaggi preconfezionati..(umidità…:24%; Aw…:0,92/0,97 ..pastorizz.e...., conservazione non oltre i 4°C (toll.:..2°C). Definizione del Prodotto - La Legge n.°580 del 4/7/1967 definisce il pane come il : - “ prodotto ottenuto dalla cottura totale o parziale di una pasta convenientemente lievitata, preparata con sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza aggiunta di sale comune ”. La legislazione italiana definisce diverse tipologie di pane : - se l’impasto è costituito solo dagli sfarinati di grano, acqua e lievito, il pane è denominato “comune” ( a sua volta classificato, a secondo della farina impiegata,…”pane tipo 00”…”pane tipo 0”… etc.). - se vi sono anche altri ingredienti si ha il pane “speciale”, vedi lista altri ingredienti permessi nei pani speciali di cui all’art.20 della citata Legge 580, che stabilisce anche che Il pane deve essere venduto a peso e quale sia il massimo contenuto di umidità che deve avere il pane a cottura ultimata, in funzione della pezzatura (es. sino a 70gr. ….massimo 29%......................oltre i 1000gr. ….massimo 40%). Aspetti Legislativi : REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza aliment.e e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. L’Operatore del settore alimentare (OSA) “ E’ la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell’impresa posta sotto il suo controllo….” Articolo 17 Obblighi ( PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’) Spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte. Articolo 18 Rintracciabilità (...deve essere parte integrante del piano di autocontrollo aziendale) È disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione la rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. Aspetti Legislativi : REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari. NORME GENERALI Articolo 1 Ambito di applicazione la responsabilità principale per la sicurezza degli alimenti incombe all’operatore del settore alimentare; Articolo 5 Analisi dei pericoli e punti critici di controllo Gli operatori del settore alimentare predispongono, attuano e mantengono una o più procedure permanenti , basate sui principi del sistema HACCP. Considerazione : LA LEGISLAZIONE DEL PASSATO : enfatizzava i requisiti strutturali e formali (impostazione autorizzativa – burocratica) LA LEGISLAZIONE ATTUALE : recepisce il principio dell’autocontrollo e il metodo HACCP (impostazione responsabilizzante, volta al miglioramento della qualità). Analisi delle caratteristiche del prodotto e dei pericoli potenziali Il processo produttivo del pane prevede, dopo varie fasi di lavorazione, la fase di cottura, operazione finale del processo che rende il prodotto dal p.d.v. organolettico e nutrizionale idoneo al consumo sulla base di caratteristiche oggettivamente rilevabili (consistenza, compattezza, assenza di particolari odori e/o sapori se non quelli propri, aspetto esterno……….), che sono connesse alla % di umidità del prodotto finale frutto di condizioni ottimali di cottura (tempo / temperatura). La cottura avviene generalmente oltre i 200°C con rapido riscaldamento del prodotto fino ad una T° di equilibrio a circa 100°C dovuta alla evaporazione dell’acqua contenuta in forma libera nell’impasto, poi si forma la crosta tipicamente colorata per formazione e caramellizzazione delle destrine. Le fasi salienti della cottura in rapporto alla T°: - 30°C : espans.dei gas prodotti con la lievitaz. e prod.di zuccheri per az.degli enzimi. 50°C : morte dei saccaromiceti che hanno provocato il processo di fermentazione. 60°C : attività enzimatica e modificazione dell’amido che inizia a consolidarsi. 80°C : consolidam.della strutt.dell’amido con definiz.del volume e term.attività enz.. 100°C : inizio evaporazione verso l’esterno….. con formazione della crosta : l’evaporaz. impedisce l’aumento della T° di superficie fino a un certo punto quando, a 120°C : si formano le destrine nella crosta con conseguente coloritura del prodotto. Le fasi successive…T°finali di cottura di circa 200° / 230°C (fino anche a 260°C… per 10’ -18’ per piccole pezzature…..) Analisi delle caratteristiche del prodotto e dei pericoli potenziali - Prove pratiche a cura dell’operatore ottimizzeranno il rapporto tempo / temperatura di cottura caratteristico per ogni tipo di pane. - Da quanto sopra indicato appare evidente che, date le T° raggiunte durante la cottura, si determina la completa inattivazione di eventuali agenti biologici i limiti di sopravvivenza di alcuni dei quali sono di seguito riportati : Microorg.patogeni Tempi e T° di inattivazione Distruz.Tossine SALMONELLA 60°C per 2,5 minuti **** STAPHYLOCOCCUS AUREUS 55°C per 3,5 minuti 100°C per oltre 5m. BACILLUS CEREUS 1 80°C per 1 – 2min. 100°C per 5,5 minuti LISTERIA MONOCYTOGENES 60°C per 6-8 minuti **** ESCHERICHIA COLI 55°C per 4-6 minuti **** CLOSTR.BOTULINUM (ceppo proteolitico). 100°C per 10-25 min. 80°C per 10 min. Analisi delle caratteristiche del prodotto e dei pericoli potenziali -Fa eccezione soltanto il Bacillus Mesentericus che può resistere nella mollica del pane anche alle alte T° di cottura, moltiplicandosi poi nel giro di 12 ore : il B.M. dà origine al fenomeno definito di “incordamento” (o “pane filante”) :…afflosciamento della mollica, che assume una consistenza umida, forte odore sgradevole, colorazione grigiastra…… Causa : precarie condizioni ig.sanitarie del mulino fornitore della farina o degli ambienti di lavoro (Ricevimento merci!...utilizzo agenti acidific..). La qualità delle materie prime come, ad es. per le farine, deve essere attentamente verificata :…….. “l’accreditamento del fornitore”… il quale deve dimostrare la “validità” del suo prodotto. Per valutare la qualità le farine, ci sono prove specifiche come per es.: Il FILTH -TEST (filth = sudiciume : il test evidenzia l’eventuale presenza di artropodi e/o loro frammenti o peli di roditori;… limiti:… non distingue fra insetti vivi o morti, non “vede” le loro uova…., è comunque un buono strumento per stabilire la qualità ig.sanit. del prodotto): altri esami di laborat. per es. : la determinazione della % delle CENERI (…dagli strati tegumentari della cariosside del grano..), inversamente proporzionali al grado di raffinazione delle farine…La qualità del grano può dipendere anche dalla “trebbiatura”,dal… tipo di trebbiatrice (…se + lenta, il chicco si rompe meno..), dal grado di maturazione del grano,..dall’insilaggio (poca aerazione, chicchi danneggiati, maturazione incompleta = maggior probabilità della presenza di muffe..) Analisi delle caratteristiche del prodotto e dei pericoli potenziali ( ! ) Pur essendo la crosta esterna del prodotto finito resistente all’attecchimento di eventuali microorganismi la stessa potrebbe essere permeata da sostanze gassose (…stoccaggio del prodotto finito….) nonché essere insudiciata per contatto……(…..evitare il contatto diretto con le mani … …..pinze, guanti monouso…). Classificando i pericoli in tre tipi : Chimico, Fisico e Biologico, rispetto all’attività di panificazione nell’attività di pasticceria, in particolare quando vengono impiegati ingredienti quali creme a base di uova ( spt. se non pastorizzate), latte e derivati, il pericolo biologico viene ad essere più rilevante ed il rischio che si verifichi una intossicazione / tossinfezione alimentare sarà strettamente connesso al rispetto dei limiti critici di alcuni parametri quali la temperatura, il tempo, l’acidità, ( l’ossigeno, l’umidità….) durante le varie fasi di lavorazione, stoccaggio, trasporto dell’alimento a rischio. FATTORI DI CRESCITA DEI MICROORGANISMI - Per vivere e moltiplicarsi i microorganismi dipendono da : - Temperatura Tempo Umidità Ossigeno Nutrimento Acidità - ( 4°C – 60°C). ( in cond.favorevoli radd.ogni 20’). ( aw > 0,85). ( presenza od assenza ). (… elevato contenuto proteico). ( pH da 4,6 a pH 9 ). LA TEMPERATURA. Curva crescita batterica, in funzione del TEMPO, in condizioni ottimali di nutrimento, umidità, acidità..in poche ore..situazione di pericolo. 1) 2) 3) 4) Fase di Latenza……..di adattamento del batterio (…..minuti) Fase di Crescita Rapida, Esponenziale. Fase di Plateau. Fase di morte. L’ UMIDITA’ ( Aw )……i microorg.patog. crescono meglio in ambiente umido e non si moltiplicano in alimenti disidratati… L’acqua libera (Aw) rappresenta la quantità d’acqua disponibile per la crescita microbica. Limiti dell’Aw per la crescita dei batteri : Gruppo di microorganismi Valori minimi di Aw La maggior parte dei batteri 0,91 La maggior parte dei lieviti 0,88 Muffe 0.82 Aw in alcuni alimenti Frutta fresca 0,91 - 1,00 Rischio + alto Pane 0,96 - 0,97 Formaggio 0,95 - 1,00 Carne Fresca 0,91 - 1,00 Marmellata 0,75 - 0,80 Miele 0,54 - 0,75 ………………………………… Latte in polvere 0,20 Rischio + basso Verdure liofilizzate 0,20 Crackers 0,10 L’Ossigeno I microorganismi si comportano in modo estremamente differenziato : Gli aerobi crescono in presenza di ossigeno ( bacillus cereus, campilobacter ). Gli anaerobi ...non ne sopportano la presenza ( clostridium botul. e perfrigens) . Altri microorganismi ancora vivono sia in presenza che in assenza di ossigeno ( salmonelle, stafilococcus aureus, escherichia coli, listeria monocytogenes ). L’ACIDITA’ ( pH )….non sopravvivono a pH < a 4,5 od a pH > a 9…... Il pH misura l’acidità o l’alcalinità di una sostanza : Il valore di pH = a 7 è neutro . Il valore di pH inferiore a 7 e fino a 1 indica acidità Il valore di pH superiore a 7 e fino a 14 indica alcalinità I batteri si sviluppano facilmente per valori prossimi a pH 7. Valori di pH molto acidi (inferiori a 4,5 ) o molto basici (superiori a 9) impediscono la crescita di quasi tutti i batteri. Il piano di autocontrollo : alcune considerazioni Affinchè sia efficace il piano di autocontrollo deve essere, per quanto possibile semplice, chiaro e conosciuto da tutti gli operatori in rapporto alla mansione svolta da ognuno di loro all’interno dell’azienda. - la diversità di dimensione aziendale nonché la specifica caratteristica della lavorazione artigianale non sempre riconducibile a metodiche standardizzate di produzione, richiedono un’applicazione riproporzionata in funzione dei parametri e compatibilmente con le strutture aziendali esistenti ( ...“l’abito” deve essere.. su misura) . (Considerazione -15 - Reg.C.E. 852 / 04) : I requisiti del sistema HACCP dovrebbero tener conto dei principi contenuti nel Codex Alimentarius. Essi dovrebbero essere abbastanza flessibili per poter essere applicati in qualsiasi situazione, anche nelle piccole imprese. In particolare, è necessario riconoscere che in talune imprese alimentari non è possibile identificare punti critici di controllo e che, in alcuni casi, le prassi in materia di igiene possono sostituire la sorveglianza dei punti critici di controllo. Analogamente, il requisito di stabilire «limiti critici» non implica la necessità di fissare un limite numerico in ciascun caso. Inoltre, il requisito di conservare documenti deve essere flessibile onde evitare oneri inutili per le imprese molto piccole. Il Piano di autocontrollo : contenuti essenziali . - Dati generali relativi all’azienda ( Ragione sociale, sede, tel…etc.) : è fondamentale sia individuato il nominativo del Respons. dell’autocontrollo (…OSA)… - Planimetria dei locali con il lay-out dei macchinari e delle attrezzature …modalità di approvvigionamento idrico e smaltimento rifiuti... - Elenco aggiornato del personale con la mansione lavorativa…. - Descrizione dell’attività svolta……… - Diagramma di flusso delle lavorazioni eseguite con la descrizione delle diverse operazioni.. - Individuazione dei CCP e predisposizione delle relative schede di registrazione ( - Ricevimento merci, - ev. Temperature di stoccaggio / cottura , Formazione del personale…..) - Piano di pulizia, sanificazione e di disinfestazione…verifica della loro efficacia da parte dell’OSA. - Procedura di rintracciabilità ( strumento che, per es., in caso di emergenza sanitaria, assicuri la possibilità di risalire al problema ed intervenire rapidamente (…..deve essere parte integrante il piano di autocontrollo..)… - La scheda delle “ non conformità “………. Diagramma di flusso del processo di produzione del pane. 1) RICEVIMENTO MATERIE PRIME 2) STOCCAGGIO MATERIE PRIME UTILIZZO BASE DI FONDO DEL GIORNO PRIMA 3) 4) 5) 6) FORMAZIONE DELL’IMPASTO -BIGA MATURAZIONE DELLA BIGA IMPASTAMENTO CILINDRATURA 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) SPEZZATURA FORMATURA LIEVITAZIONE FINALE COTTURA IN FORNO RAFFREDDAMENTO CONFEZIONAMENTO STOCCAGGIO DISTRIBUZIONE FINALE Diagramma di flusso del processo produttivo della pasticceria 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) RICEVIMENTO MATERIE PRIME STOCCAGGIO MATERIE PRIME FORMAZIONE DELL’IMPASTO SOSTA DELL’IMPASTO TAGLIO E MODELLATURA COTTURA IN FORNO RAFFREDDAMENTO ASSEMBLAGGIO FRUTTA E GUARNIZIONI CREME E GELATINE CERNITA E LAVAGGIO FRUTTA TAGLIO DELLA FRUTTA MISCELAZ. DEGLI INGREDIENTI COTTURA RAFFREDDAMENTO RAFFREDDAMENTO 9) STOCCAGGIO 10) DISTRIBUZIONE Ricevimento delle materie prime schede di processo RISCHIO MISURE PREVENTIVE Muffe/insetti/corpi estranei Cond. contrattuali di acquisto Metalli pesanti/Residui pest.i Controllo al ricevimento GEST.DEL RISCHIO Controllo di accettazione (analisi visiva / olfattiva,tmc) Impurità biologiche, modalità Dichiaraz. del fornitore(HACCP) Registraz.NON conformità di confez. trasporto ig.insuff. o Certificazione ISO 9002 etc. Controllo della doc.accompagnatoria Stoccaggio delle materie prime RISCHIO MISURE PREVENTIVE GEST.DEL RISCHIO Sviluppo di muffe,micotoss. Deposito farine separato Programma di controllo infestanti Prolif.germi patog./alteranti Confez.originali chiuse………. (specifiche…registrazioni.. Infestaz.da Insetti,Parassiti, Programma di controllo infestanti ..eventuali “interventi Esterni”..) Roditori. Adeguate condiz.di T°, umidità relat. Contaminazioni da prodotti Programma di sanificaz. dei locali Contigui, da corpi estranei. Rispetto dei TMC. Decorrenza dei TMC. Rotazione delle scorte. stoccaggio materie prime - I PIÙ COMUNI INFESTANTI DEI LOCALI DI STOCCAGGIO ( E DI PRODUZIONE) DEGLI ALIMENTI : - Le blatte. - Le mosche. - Le formiche. - Le tignole. - I coleotteri. - topi e ratti. Formazione dell’impasto, lievitazione, formatura. RISCHIO MISURE PREVENTIVE GEST.DEL RISCHIO Caduta accidentale di corpi, sostanze estranee……, Conservaz. di sost.estranee (deters., disinfettanti etc.) in scomparti separati.. ...nella zona dell’impasto..solo ciò che è indispensabile…. Igiene del personale ( idoneo abbigliamento, ..le mani.. divieto di fumo.. etc..)..mansionario ai dipen -denti…….. Contaminazione dell’impasto dovuta a residui fermentativi, polvere,sporcizia etc. Scarsa igiene personale Proliferaz. di muffe, microorg. Accurata pulizia di macchinari e attrezzature..alla fine di ogni ciclo di lavoraz. Le tele delle macchine…..lavabili….. Le celle di lievitazione ed i relativi contenitori…periodica sanificazione e disinfezione di pareti e pavimenti con prodotti disinfettanti anti-muffa Sviluppo del Bacillus Mesentericus Pulizia accurata e approfondita degli Se B.M., pulizia straordiambienti e delle attrezzature, verifica naria e disinfezione totale. pH impasti (uso ac.lattico e/o acetico) ..ac.acetico negli impasti.. Controllo organolettico (odore, consist,) (+frequente se T°amb.+di28°C) Cottura, raffredd., stoccaggio e confez. del prodotto finito RISCHIO Contaminazioni del prodotto da sporcizia, polveri etc…per contatto con attrezzature durante infornamento, cotturasfornamento, igiene pers./ attrezzature carente,muffe.. MISURE PREVENTIVE Informazione e formazione del personale. No stoccaggio sul pavimento… Accurata pulizia e manutenzione. Insuff.cottura del prodotto… La determinazione delle condiz.di cottura (tempo e temperatura) verrà fatta con test specifici e tabellata per Raffreddamento del prodotto ogni tipo di prodotto ( da inserire del insufficiente prima dell’event. Piano di autocontrollo). Monitorare il confezionamento. processo di cottura….. Materiali imballaggio non conformi al contatto con alimenti Prima di confezionare il prodotto non deve avere una T° superiore a 10° rispetto la T° ambientale……….. GEST.DEL RISCHIO Igiene del pers.(idoneo abbigliamento…mani…non fumare…mansionario ai dipendenti…con verbale di consegna… registrare le non conformità ...es. le muffe verifica dei parametri di cottura e/o dei tempi di raffreddamento(..se confezionamento…). Cessione del prodotto : vendita al dettaglio e fornitura all’ingrosso RISCHIO Vendita al dettaglio al consumatore finale negli ambienti Aziendali : Contaminazioni…………… Anche per contatto manuale.. MISURE PREVENTIVE Formazione / informazione del personale. No stoccaggi provvisori sul pavimento. Pulizia e manutenz… Vendita in locali e scaffali separati…. Contatto con materiali idonei…. Cessione all’ingrosso con fase di consegna del prodotto : Insudiciamento nel trasporto.. Documentazione del fornitore ..i contenitori….i mezzi di circa la conformità dei materiali Trasporto… di imballaggio per il contatto con Esposizione ad inquinanti gli alimenti. esterni senza adeguata protezione. GEST.DEL RISCHIO Attuazione del programma di pulizia e controllo infestanti... Attenzione e verifica costante ALCUNE PROBLEMATICHE COMUNEMENTE RISCONTRATE DURANTE L’ATTIVITA’ ISPETTIVA ( utili per l’implementazione / revisione del piano di autocontrollo ). 1) Piano di autocontrollo……… incompleto, non aggiornato….. 2) Condizioni igienico-sanitarie di locali e attrezzature carenti per presenza di polveri, ragnatele, residui di impasto di vecchia data…. (…in prima battuta : prescrizione,.. se carenze di lieve entità, poi sanzione… Euro 1000 - D.L.193/07)..). 3) Igiene del personale (il copricapo….spogliatoi / armadietti in disordine etc..). 4) Frammistione fra prodotti immagazzinati e materiali estranei al deposito alimenti (es.: detergenti / sanificanti, strumenti di pulizia..). 5) Contenitori / sacchi….a diretto contatto con il pavimento. 6) Vendita del pane sfuso senza l’utilizzo delle apposite pinze…. 7) “T°” delle vetrinette refrigerate : ( per i prodotti di pasticceria : 4° C ! ). 8) Pasticceria secca od altri alimenti non confezionati in esposizione non riparati in apposite barriere protettive (vetrinette..). 9) Elenco degli ingredienti non chiaramente leggibile o assente (art.16 della 109) : se Cartello unico, lo stesso dovrebbe essere… per ogni tipo di pane, prodotto di pasticceria, gelateria e gastronomia..(..possibili problemi legati es. alle Intolleranze - Allergie alimentari, alla Celiachia….). Attività Ispettiva e irregolarità riscontrate Premesso che si tratta di dati del 2006 e che si riferiscono a tutte le tipologie aziendali ispezionate dai tecnici della ASL di Sondrio : Di 2985 attività in essere (esclusi i produttori ortofrutticoli) ne sono state controllate 1849 : in 683 di queste sono state riscontrate irregolarità, per un totale di 845 infrazioni ( sanzioni, prescrizioni…). Tipologia delle infrazioni : Provvedimenti : 345 - Carenze Igieniche in generale 491 - …Piano HACCP, formazione del personale 29 - …altro. 697 prescrizioni. 63 sanzioni amministrative, nessuna segnalazione di reato Attività ispettiva e irregolarità riscontrate Sono state controllare quindi il 62% delle aziende, nel 27% sono state riscontrate infrazioni ; il 92% dei provved. sono consistiti in PRESCRIZIONI, l’8% in SANZIONI. Materia delle infrazioni con conseguenti sanzioni amministrative : - 38% scarsa pulizia di locali e attrezzature. - (24% (già) mancanza di aut.sanitaria (.. poi abolita con la l.r.8/07 e sostituita con la DIA così come da autocertificazione attestante che …vengono rispettati i pertinenti requisiti generali e specifici in materia di igiene di cui all’art.4 del Reg.CE n.°852/2004).). - 11% ….pinze. - 11% problemi legati all’Esposizione degli alimenti. - 5% abbigliamento - 5% conservazione inadeguata. - 3% requisiti strutturali. - 3% etichettatura. Attività ispettiva e irregolarità riscontrate ..sull’uso delle pinze e la protezione degli alimenti : …..Il “regolamento locale di Igiene” prevede che : - Gli alimenti siano “protetti da ogni causa di inquinamento con opportuni dispositivi” ( art.4.3.4.), - La vendita di sostanze non in confezione sigillata sia effettuata “attuando particolari accorgimenti in modo da evitare il contatto diretto degli alimenti con le mani, ricorrendo all’uso di idonei strumenti…….(art.4.3.10). ..sulla conservazione degli alimenti : ..conservare in frigorifero gli alimenti deperibili… ..conservare separatamente verdure crude, uova…. ..tenere accuratamente chiuse le porte dei frigoriferi.. ..prelevare i prodotti dal magazzino secondo …….le scadenze ..non appoggiare sul pavimento i prodotti alimentari, anche se confezionati.. ..stoccare gli alimenti separatamente da altri prodotti,( es.: detersivi..) Attività ispettiva e irregolarità riscontrate ….Gli abiti da lavoro…. Gli addetti alle preparazioni alimentari sono tenuti ad indossare sopravvesti di colore chiaro (facilmente sporchevole, a protezione dell’alimento e non dell’indumento dell’addetto), nonché idoneo copricapo che contenga la capigliatura (già art. 42 DPR 327/80). A fine lavoro gli abiti sono da riporre nell’apposito armadietto a doppio scomparto, separato da quello destinato agli indumenti personali. …L’etichettatura…: …scorrettezze relat. alla data di scad. o al T.M.C. (art.10 DL.vo 109/92)…. …Errata denominazione di vendita..Obbligo della denominazione di vendita..es.:.si possono usare termini usuali quali .”Tagliatelle” oppure “Pizzoccheri”…..non va bene per es. “Tagliatelle ai mirtilli”come denominazione di vendita ,ma bisogna indicare “Pasta speciale o pasta speciale ai mirtilli”, che ne costituiscono l’ingrediente caratterizzante; non è accettabile il termine “Spaghetti”,designazione commerciale indicante il formato e non il contenuto : occorre scrivere : “ Pasta di semola di grano duro : spaghetti ” (DPR 187/2001 art.6…semola di grano duro..). LE UOVA CRUDE E…..IL RISCHIO ALIMENTARE Divieto di somministrazione di prodotti alimentari contenenti uova crude e non sottoposte, prima del consumo, a trattamento di cottura nelle strutture ospitanti categorie a rischio ( bambini di età inferiore ai 3 aa, anziani, immunodepressi ). ( Ordinanza Pres.giunta reg.Emilia-Romagna 10/06/2010, N.°138 ). Alcune tra le principali malattie da alimenti Microorganismo Alimenti a rischio Malattia -Salmonella Uova,carne,pesce, latte e derivati….. -Staphylococcus aureus Creme all’uovo,carni tritate(polpett.),maion., Intossic.da Stph. latticini… Incub.: 1 - 8 ore -Clostridium Botulinum -Clostridium Perfrigens -Escherichia Coli (coli O157:H7). -Listeria Monocyt. Salmonellosi Incub.:6 -72ore Sintomi Sint.gastro-int.,diarrea, febbre,nausea,vomito. Sint.gastro-int.,astenia ipotens.arteriosa. Cibi conserv.con metodi Botulismo Sint. Neurologica, casalinghi,sotto vuoto, Incub.: 8 - 36 ore Sint.gastro-intest.scarsi sott’olio, non acidi. (stipsi). Pollame,carni cotte e Intossicaz.da Cl.P. Coliche addominali, loro derivati(sughi,umidi.) Incub.: 8 - 24 ore Diarrea. Carne tritata(hamburger) Infez. da E.Coli(-) Coliti emorragiche. Latte e derivati Incub.: 12 - 72 ore Latte crudo,formaggi molli, Listeriosi Sintomi simil-influenz. gelati,vegetali,carni,pollame.. Meningiti Monitoraggio dei casi di salmonellosi Sulla base delle segnalazioni pervenute a Questa ASL di Sondrio, negli ultimi anni……contaminazione esclusivamente in ambiente domestico ed assenza di casi attribuibili alla ristorazione collettiva e pubblica soggetta a controlli…: Anno Salmonellosi 2007 85 2008 72 2009 37 (Risultati delle attività di prevenzione collettiva e di promozione della salute – anno 2009 – ASL di SONDRIO – luglio 2010 ). Esperienza personale al Servizio Igiene : le tossinfezioni / intossicazioni alimentari . IL PANE, IL SALE E ……….L’IPERTENSIONE ARTERIOSA. Il Ministero della Salute e le associazioni di categoria rappresentative della filiera della panificazione hanno siglato un accordo per la graduale riduzione del contenuto di sale nel pane in una misura variabile che abbia come target di riferimento la raccomandaz.ne emanata dall’U.E. a ridurre il consumo in ciascuno dei Paesi aderenti in misura non inferiore al 16% in quattro anni a partire dal 2008. la Federazione italiana panificatori si è impegnata a ridurre gradualmente il contenuto di sale nel pane nella misura del 5% l’anno fino a raggiungere nel 2011 una diminuzione complessiva pari al 15%. La Federazione si è impegnata, inoltre, a produrre una tipologia di pane con il 50% in meno di sale, senza alcun effetto sul sapore, grazie a particolari tecniche di impasto, lievitazione e cottura. Questa nuova tipologia di pane sarà sarà in commercio da settembre allo stesso prezzo di vendita del pane pane comune. l’Assipan Confcommercio si è impegnata a ridurre il contenuto di sale nel pane del 10% entro l’anno 2009 l’Assopanificatori Fiesa Confesercenti si è impegnata a ridurre il contenuto di sale nel pane del 15% entro l’anno 2010 l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari si è impegnata, entro il 2011, a ridurre il contenuto di sale del 10% sul prodotto finito in specifiche tipologie di pane prodotte da alcune aziende associate (Agritech, Barilla, Forno della Rotonda, Interpan/Gruppo Novelli, Il Buon Pane, Panem Italia e Sefa). I protocolli d’ d’intesa prevedono la possibilità possibilità di siglare, in futuro, eventuali ulteriori accordi per la riduzione riduzione del quantitativo di sale in altre tipologie di pane. L’ L’intervento di riduzione del quantitativo di sale nel pane sarà sarà accompagnato da iniziative di informazione e comunicazione rivolte rivolte alla popolazione. Con il progetto "Buone pratiche sull'alimentazione: valutazione del contenuto di sodio, potassio e iodio nella dieta degli italiani", che rientra nella programmazione 2008 del Ccm, sarà valutata l’attuazione del processo di riduzione del sale nel pane. Grazie per l’attenzione concessami….