La Piramide di Ball - Associazione Italia Australia

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La Piramide di Ball - Associazione Italia Australia
Maggio-Agosto 2002 – Aut. Trib. Roma n. 184 del 10-4-89 - Editore Ass. Italia-Australia - Direttore Responsabile Alberto Olivero - Pubblicità: Aurex Multicom (Milano): [email protected] - Tel./Fax 02.95360628 - Distribuzione gratuita
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IN QUESTO NUMERO:
Biotecnologie
Investire in mattoni
La grande finanza
Studiare in Australia
Alla scoperta di Perth
e molto ancora..........
La Piramide di Ball
E' il più alto pinnacolo roccioso del mondo.
Simile ai resti di un'antica abbazia, la rupe si staglia immensa e
affascinante sul Pacifico, a 700 km nord-est di Sydney.
Analisi di un mercato in continuo crescendo, e le possibilità di parteciparvi
INVESTIRE IN IMMOBILI
E TERRENI IN AUSTRALIA
Di Massimiliano Tani - Docente di Economia e Finanza e Consulente, in collaborazione con il Foreign Review Board (www.firb.gov.au)
INVESTIRE IN MATTONI.
UNA LEZIONE PER L'ITALIA.
Per chi pensa di investire in immobili o
terreni in Australia c’è solo il problema
della scelta: appartamento in città o fattoria? Vista sul mare o sui monti? Clima
tropicale o sub-tropicale? Con un terzo
degli abitanti ma sessanta volte la superficie dell’Italia, le occasioni immobiliari non mancano di certo, nonostante i prezzi si siano più che triplicati
negli ultimi 10 anni grazie alla continua
crescita economica, bassi tassi di interesse e facilità nell’ottenere prestiti
nonchè lo sviluppo turistico.
Il “mattone” è e resta il tipo di investimento preferito dal ceto medio australiano, per due ovvi motivi:
1) L’investimento in immobili è l’unico che gode di benefici fiscali.
Gli australiani sono tassati sul reddito
globale, vale a dire indipendentemente
da dove viene percepito, e pagano in
tasse il 48.5% di ogni dollaro oltre i
25,000 euro annuali. Poichè le spese
relative all’acquisto e mantenimento di
un’immobile usato come investimento
(e non come seconda casa) ed il suo
deprezzamento sono interamente
deducibili dal reddito, il beneficio fiscale è notevole. Per esempio, per un appartamento di 80 m2 in uno stabile di
recente costruzione nel centro di Sydney
del valore di 200 mila euro, le spese di
acquisto includono il 4% in tasse (stamp
duty), 300 euro di spese notarili, un
deprezzamento del valore catastale
(4-5%) e dei mobili se l’appartamento è
ammobiliato. Totale: 7-10 mila euro di
deduzioni annuali, il 48.5% dei quali
rimborsati dallo Stato.
Per un australiano, con uno stipendio di
50mila dollari annuali è possibile accendere un mutuo di 200-250 mila dollari per una casa ad uso proprio ma di
quasi il doppio (cioè 400-450mila dollari) per una casa usata come investimento. Generalmente le banche accendono mutui senza richiesta di garanzie
fino all’80% del valore della casa mentre richiedono l’acquisto di un’assicurazione se il mutuo eccede questo ammontare. Per una casa usata come investimento è possibile accendere un mutuo pari all’intero valore della casa più
quello delle spese connesse con il suo
acquisto. Se la casa non è stata ancora
costruita si paga solo il 5% del valore
della casa ed il rimanente 95% a
completamento.
Se nel frattempo il valore della casa è
salito, il guadagno può essere considerevole. Per esempio gli appartamenti
del Rockwall a Potts Point (Sydney)
sono stati venduti a 500mila dollari all’apertura del cantiere ed al
completamento valevano 3 volte tanto.
Con una spesa modesta (25mila dollari)
i fortunati acquirenti hanno ricevuto un
guadagno lordo di oltre 1 milione di
dollari. Non male per un investimento
di 18 mesi!
2) Gli australiani cambiano casa secondo il “ciclo vitale” in cui si trovano
Acquistano prima un piccolo appartamento quando incominciano a lavorare,
solitamente nelle città del sud-est
(Melbourne, Canberra, Sydney) che
vendono per una casa con giardino in
zona residenziale quando formano la
famiglia, che poi vendono per una casetta più piccola od appartamento in una
zona più temperata (Queensland o costa
nord del New South Wales) quando
vanno in pensione.
Acquistare la casa in cui si vivrà da
pensionati come immobile per investimento quando si lavora ancora, ha un
valore “strategico” per ridurre le tasse
sul reddito (non ci sono tasse di capital
gain sulla prima casa) e finanziarne più
facilmente l’acquisto tramite mutuo.
LE DOVUTE ATTENZIONI.
Come in altre parti del mondo, immobili
e terreni possono rivelarsi trappole per
gli investitori più sprovveduti. Per evitare spiacevoli sorprese è meglio andare
con i piedi di piombo.
In Australia è importantissimo scegliere con accuratezza la località in cui si
vuole investire e, nel caso di una nuova
casa od appartamento, la reputazione
del costruttore. Purtroppo in Australia
non mancano i costruttori privi di scrupoli e la legge a tutela degli acquirenti è
a dir poco lacunosa. Nel caso di terreni,
non mancano casi di scempio ambientale, anche in zone costiere nonostante le
severe leggi in materia di ambiente.
Malgrado i prezzi siano saliti alle stelle
gli Australiani continuano a cambiare
casa di frequente (una volta ogni 4 anni,
in media), e danno minore importanza
alla casa rispetto a noi Italiani. Tra le
cose che noi Italiani vedremmo come
“strane” nelle case australiane vi sono
enormi aree di intrattenimento ma piccolissime camere da letto, piccoli bagni
(in genere il water è una stanzetta isolata
dal resto del bagno), soffitti bassi ed
enormi garages. Purtuttavia, in Australia non è un problema trovare casa e ciò
facilita la mobilità interna del lavoro.
C’è qualcosa in tutto ciò da imparare per
l’Italia? Direi di si.
INVESTIMENTI IN IMMOBILI PER
STRANIERI E NON RESIDENTI
Se gli investimenti in immobili sono la
parte più importante del portafoglio del
ceto medio australiano per motivi fiscali, per gli stranieri ed i non-residenti le
opportunità sono molto ridotte.
Tutti i non-residenti e gli stranieri sono
soggetti a notevoli restrizioni in materia
di investimenti in immobili e terreni.
Tranne rare eccezioni, stranieri e nonresidenti devono avere l’approvazione
del Governo per acquistare terreni ed
immobili per uso residenziale in Australia. La motivazione di queste restrizioni riflette la volontà del Governo
australiano di influenzare il corso dei
prezzi degli immobili residenziali per
evitare sbalzi indesiderabili e repentini.
Le eccezioni riguardano il caso di immobili e terreni per uso residenziale in
cui l’acquirente sia (1) un cittadino neozelandese; (2) il coniuge straniero di un
cittadino australiano e l’immobile o terreno sia acquistato congiuntamente; (3)
un membro del corpo diplomatico (che
però deve rivendere l’immobile alla fine
del servizio in Australia).
Per chi non osserva tali restrizioni, le
penalità vanno dalla vendita coatta dell’immobile o terreno a pesanti sanzioni
amministrative e penali.
L’acquisto di immobili e terreni da parte di stranieri e non-residenti ricade nella normative sulla politica circa gli investimenti dall’estero (Foreign
Acquisitions and Takeovers Act 1975),
che è stabilita dal Governo federale ed è
messa in atto dal Ministero del Tesoro
(Treasury). Al Treasury fa capo il
Foreign Investment Review Board
(FIRB), che ha sede a Canberra, il quale
decide se approvare o no investimenti
esteri in immobili e terreni su tutto il
territorio australiano. La politica del
Governo riguardo ad investimenti stranieri nel settore immobiliare è mirata a
scoraggiare la speculazione, ma promuove investimenti che incrementino il
numero di abitazioni residenziali in
Australia e beneficia i costruttori locali
ed i loro fornitori.
Le principali restrizioni sono brevemente descritte di seguito:
Stranieri e non-residenti devono ottenere dal FIRB un permesso prima di
poter acquistare un immobile o terreno
in Australia.
Ciò vale anche per le società ed i trust
australiani in cui persone, trust e società
straniere e non-residenti e loro associati
hanno un interesse individuale di almeno il 15% ed un interesse collettivo di
almeno il 40%. Il permesso è specifico,
cioè ne occorre uno per ogni immobile
o terreno che si intende acquistare e va
ottenuto prima dell’acquisto, a meno
che il costruttore (se si stratta di un
nuovo complesso) abbia preventivamente ottenuto l’approvazione del
FIRB. Solo in questo caso non vi è
bisogno di un’ulteriore approvazione.
L’approvazione del FIRB è necessaria
anche quando si acquista un immobile
da un altro straniero. Chi ha un visto
temporaneo ed è arrivato in Australia
per motivi di lavoro (con sponsorizzazione), può acquistare immobili e
terreni dopo aver ottenuto l’approvazione del FIRB ma deve vendere tali
immobili e terreni nel momento in cui
completa il servizio in Australia. Chi
invece ha un visto di studio non può
acquistare immobili con un valore superiore a 300mila dollari australiani situati
al di fuori delle vicinanze dell’università in cui studia. Il permesso del FIRB
non è necessario per l’acquisto di: (1)
terreni con un valore inferiore ai 50
milioni di dollari australiani (20 milioni
di euro) che rientrano nel patrimonio di
società che svolgono esclusivamente e
su scala commerciale un’attività primaria (agricoltura e miniere). Tra queste
rientra per esempio l’acquisto di una
società che produce canna da zucchero
e che ha in patrimonio un terreno adibito
per coltivarla; (2) immobili con un valore inferiore ai 50 milioni di dollari adibiti ad uso commerciale (5 milioni se si
stratta di un immobile classificato come
storico - heritage listing). Il tipico esempio è quello di un centro commerciale o
di un palazzo adibito ad uffici. In questi
casi è possibile acquistare l’immobile
ed affittarlo; (3) immobili e terreni per
uso residenziale entro i confini di zone
designate come centro turistico integrato (Integrated Tourism Resort) prima
del Settembre 1999 e, dal Settembre
1999, solo nel caso di immobili residenziali già costruiti per i quali esiste un
contratto di leasing della durata di almeno 10 anni con il propretario del centro
turistico.
In tutti gli altri casi, anche quando l’acquisto dell’investitore estero riguarda
debiti, mutui, leasing e profit-sharing su
immobili o terreni, è necessaria l’approvazione del FIRB.
La domanda su un modulo prestampato
va fatta presso il FIRB, il quale deve
esprimersi entro 30 giorni dalla presentazione e notificare la decisione entro i
successivi 10 giorni. Il periodo di esame
della domanda può venire esteso di altri
90 giorni in casi particolari (nel 2000, la
decisione è stata comunicata entro 30
giorni nel 96% dei casi). La domanda
può essere fatta direttamente o tramite
intermediario, è gratuita, e può essere
scaricata dal sito www.firb.gov.au.
Nel corso del 2000 il FIRB ha concesso
2.810 approvazioni, per un valore di
12.7 miliardi di dollari, contro 2.851
richieste. Nel corso dell’anno precedente vi erano state 3.344 approvazioni
e 3.432 richieste.
I richiedenti provengono principalmente dagli Stati Uniti (45%), Gran Bretagna
(20%), Germania (4%), Canada (3%),
Hong Kong (2.5%) e Giappone (2%).
Le più importanti zone geografiche in
cui stranieri e non-residenti hanno acquistato immobili e terreni sono il
Victoria (35%), New South Wales (32%)
e Queensland (15%).
Dopo aver ottenuto l’approvazione
del FIRB, stranieri e non-residenti...
...che hanno acquistato immobili o terreni per uso proprio devono apportare
migliorie pari ad almeno il 50% del
prezzo iniziale di acquisto. Inoltre, la
nuova costruzione deve essere iniziata
con continuità entro e non oltre un anno
dall’acquisto del terreno. Il completamento della nuova costruzione non
avere durata “eccessiva” e la fine dei
lavori deve anch’essa essere notificata
al FIRB che dovrà controllare se le
condizioni imposte al momento dell’approvazione sono state mantenute.
...che hanno acquistato immobili o terreni per costruire nuove abitazioni da
vendere a terzi devono iniziarne la costruzione con continuità ed in modo
“sostanziale” entro 12 mesi dall’acquisto. La costruzione deve rappresentare
un’aggiunta al numero di immobili esistenti in Australia ed il suo
completamento non deve avere durata
“eccessiva”. La fine dei lavori deve
essere notificata al FIRB che dovrà controllare se le condizioni legate al rilascio
dell’approvazione all’acquisto dell’immobile/terreno sono state rispettate.
In ogni caso, stranieri e nonresidenti...non possono acquistare e
costruire immobili e terreni ad uso residenziale per essere affittati, tenuti come
investimento “passivo” o con scopo
speculativo. L’unica eccezione riguarda l’acquisto di immobili per uso commerciale con valore inferiore a 50 milioni di dollari (5 milioni nel caso di heritage
listing), come centri commerciali ed
immobili adibiti ad uffici; e sono soggetti alla tassa di capital gains quando
rivendono l’immobile od il terreno acquistato. Tale tassa è attualmente del
48.5%.
COME INVESTIRE SUL MERCATO
IMMOBILIARE AUSTRALIANO
Malgrado queste restrizioni all’acquisto diretto di immobili e terreni, stranieri e non-residenti possono partecipare al
mercato immobiliare australiano indirettamente, investendo in fondi immobiliari specializzati (property trust).
Questi sono normalmente gestiti dalle
principali banche commerciali e d'affari
australiane, ed ottengono rendimenti
medi elevati (9-10%), senza contare la
possibilità di capital gain e l’assenza di
grattacapi per la gestione ed il mantenimento dell’immobile. Un altro vantaggio è la liquidità dell’investimento dato
che i property trusts sono normalmente
quotati all’Australian Stock Exchange
(ASX, sito: www.asx.com.au).
Esistono numerose alternative di investimento immobiliare specializzato: residenziale, uffici, commerciale, industriale, turistico. Molti di questi posseggono immobili concentrati prevalentemente a Sydney e Melbourne, ma ve ne
sono anche dedicati ad infrastrutture
come autostrade ed aeroporti, centri
commerciali e centri turistici.
L’investimento minimo per un property
trust è di circa 1,000 dollari australiani.
Per chi investe dall’estero il continuo
ricevere informazioni sugli sviluppi del
mercato australiano è fondamentale.
Tradizionalmente gli aggiornamenti si
ottengono dalla banca o società di
brokeraggio attraverso cui l’investimento viene effettuato. Alcune di queste
offrono anche servizi di consulenza.
L’Associazione Italia-Australia rimane
un punto di riferimento per informazioni in materia mentre un aggiornamento
bimestrale gratuito in italiano sugli sviluppi economici australiani può essere
richiesto al recapito indicato nel box.
Per informazioni, approfondimenti, sottoscrizioni:
Invest_net
Prof. Massimiliano Tani
PO Box 5024, Kingston - ACT 2604 Australia
Fax +61 2 6239 7227
[email protected]
L'Euro va forte, quello italiano ancora di più!
VOGLIA DI EURO
I big della finanza australiana approdano al mercato europeo e puntano sull'Italia.
Paul Batchelor: “AMP Ltd. investirà in Italia 50 milioni di euro nei prossimi quattro anni”.
L’ Australia, rieccola all’orizzonte; era
sparita negli ultimi anni novanta con la
vendita all’Olanda della australiana
TNT e quindi della sua filiale italiana,
dopo la scomparsa del grande indimenticabile Sir Peter Abeles che ne aveva
fatto il colosso mondiale dei trasporti
merci insediandone in Italia l’area strategica per l’ Europa. Era quella l’epoca
della lira bella e facile; Sir Peter Abeles
amava l’Italia, sua patria adottiva dopo
naturalmente l’Australia che gli aveva
reso possibile la grande scalata nel mondo dei trasporti.
Rieccola l’Australia adesso, con il gigante della finanza mondiale, l’Australiana AMP Limited.
E’ suonata la campana per molti in Italia, in Europa e in Australia. Quando
colossi del genere abituati a palpeggiare
dollari cominciano ad accarezzare l’euro
vuol dire che il mondo sta radicalmente
cambiando e gli affari puntano verso
altri lidi.
AMP Limited, il colosso australiano
della finanza, ha acquistato per 20
milioni di euro la filiale italiana della
tedesca Commerzbank Asset Management Italia.
Da qualche anno l’AMP Limited, presente nel Regno Unito da sempre, aveva
un suo proprio punto di osservazione
italiano a Milano da dove, con una sua
società del gruppo, la Henderson Global
Investors, palpava il mercato con operazioni nel settore dei fondi investimento
attraverso un paio di banche italiane:
Banca Popolare di Lodi, Banca Intesa.
Poi da giugno di quest’anno ecco che
esplode la notizia destinata a fare epoca
nelle relazioni australiane con l’Europa
e con l’ Italia in particolare. Anche il
Monte dei Paschi di Siena negli anni
novanta aveva intrapreso una operazio-
ne simile in Australia, che a quell’epoca
aveva appena liberalizzato il settore
bancario, rivendendo poi “chiavi in
mano” tutta la catena di sportelli bancari
aperti al pubblico, ad una banca locale,
la Bendigo Bank , eclissandosi dall’Australia per sempre. Staremo a vedere
cosa farà l’AMP Limited in Italia che
con questa operazione di acquisizione
della Commerzbank, creata in Italia dai
tedeschi nel 2000, prende in mano 120
dipendenti distribuiti in una rete di 26
uffici principalmente a Milano e a Roma,
quasi 200 promotori ed un patrimonio
gestito di 650 milioni di euro. Ma non è
tutto, l’amministratore delegato
dell’AMP Ltd. Paul Batchelor annuncia
che la società australiana prevede ingenti investimenti, fino a 50 milioni di
euro nei prossimi 4 anni. Le prospettive
che in Italia cominci ad operare una
banca australiana ci sono e queste incontinua alle pagine seguenti
- segue
fluenzeranno in modo molto profondo
ed esteso le relazioni italo-australiane.
Paul J. Batchelor , chief executive officer
e amministratore delegato afferma:
“Commerzbank Italia è una scelta che
coincide con la nostra strategia.
Rappresenta la via per entrare in modo
prudente nel mercato retail dei servizi
finanziari in Europa in uno dei mercati
per noi prioritari: Italia, Germania e
Spagna”.
IL PROFILO DEL GIGANTE CHE SI AFFACCIA
SUL MERCATO FINANZIARIO ITALIANO
L’AMP Ltd è una delle più grandi società australiane quotate in borsa. Classificata seconda tra le prime 2000.
Le maggiori entrate dell’AMP Ltd derivano dal settore assicurativo. Nel 2000
le entrate della società sono state di
AU$ 27.601.000.000. I dipendenti sono
19.000, l’ amministratore delegato è
Paul J. Batchelor e il Presidente è Stan
S.D. Wallis. La sede è a Sydney.
TASSI DI INTERESSE IN RIALZO,
MA LA CRESCITA ECONOMICA
CONTINUA
Per la seconda volta in quattro settimane la Reserve Bank of Australia (la
banca centrale australiana) ha alzato i
tassi di interesse dello 0.25% lo scorso 5 giugno, portando il tasso di riferimento al 4.75%.
Nuovi rialzi sono attesi per i prossimi
mesi al fine di raffreddare la crescita
del Prodotto Interno Lordo, mantenuta al di sopra del 4% negli ultimi 6
anni, spinta nei mesi scorsi da una
forte domanda interna per consumi e
dalla ripresa economica mondiale.
Dato che l’Australia è una grande
esportatrice di materie prime, la sua
economia è molto sensibile alle variazioni della domanda internazionale.
Di conseguenza gli indicatori economici Australiani spesso segnalano il
futuro andamento economico di altri
Paesi sviluppati. Malgrado l’aumento dei tassi, i consumi privati e la
domanda per investimenti continuano ad essere molto sostenuti, grazie a
tassi di interesse ancora vicini ai minimi storici, una bassa inflazione
(2.9%) e all’“effetto ricchezza” dovuto all’impressionante crescita dei
valori immobiliari, che hanno segnato incrementi superiori al 20% nel
corso dell’anno fiscale conclusosi il
30 Giugno.
L’Australia ha una delle più alte percentuali di home-ownership al mondo: quasi il 75% degli Australiani
possiede la casa in cui vive (vedere
servizio alle pagine precedenti).
“IL SESSO E' UN BUSINESS”
Dividendi garantiti ai futuri azionisti del più grande bordello australiano?
Il più grande bordello australiano, il Daily
Planet di Melbourne, mira a costruire un impero aprendosi all'investimento privato quotandosi
in Borsa.
E' il primo caso al mondo.
“Le opportunità sono illimitate” - spiega Andrew
Harris, uno dei direttori del
Daily Planet - “perchè il
sesso è un fenomeno popolare di massa”. Il
business era cominciato nel 1975 con l'iniziativa di John Trimble che adesso vuole mettere
il 48% della sua impresa nelle mani dei privati.
Raggiungendo una quota del valore di oltre
50 milioni di euro punta a sbarcare entro un
anno all'Australian Stock Exchange di Sydney.
Oggi il Daily planet ha servizi paragonabili ad
un hotel a 5 stelle: 18 stanze a tema con nomi
tipo Venus, Xanadu..una
sala romana con colonne
in marmo decorato e
un'area termale, una stanza bar con tavoli da biliardo e tanto altro. tutte con
letti, docce e idromassaggio per più persone.
Trimble punta a costruire
un grande bordello a
Sydney e acquistare i maggiori strip club del
paese oltre a sviluppare settori legati al sesso, incluso internet.
In poco tempo utili e dividendi per gli azionisti
saranno enormi, dice fiducioso.
(Reuters, tratto da City Milano del 23.07.2002)
La scalata australiana al mercato italiano dell'Euro si consolida
MACQUARIE ENTRA
IN AEROPORTI DI ROMA
Helen Nugent ci scrive: “We are thrilled to have invested in AdR and look
forward to a long and rewarding association”.
Il Presidente della Macquarie, Dr.
Helen Nugent, nel dare l’annuncio della
acquisizione italiana, il 17 luglio 2002,
ha sottolineato che con questa importante operazione finanziaria i risparmiatori godono adesso di una gamma
geograficamente ampia di proprietà
aeroportuali internazionali.
“Come punto di ingresso in Italia, il
Leonardo da Vinci offre ai risparmiatori
interessati ai fondi di investimento della
Macquarie eccellenti prospettive di sviluppo, particolarmente con l’utilizzazione crescente della sua eccedente capacità attraverso l’introduzione di tariffe convenienti e un costante incremento
quindi del numero di voli e passeggeri”.
Ad un mese circa dall’annuncio, a
giugno, dell’acquisizione della Commerzbank Italia da parte della grande
finanziaria australiana la AMP Limited
(vedi servizio a lato), adesso un’altra
grande finanziaria australiana, la
Macquarie Airports Management
Limited annuncia di essere entrata in
possesso del 28% pacchetto azionario
di Aeroporti di Roma proprietaria degli
aeroporti di Fiumicino e Ciampino.
Un investimento di 542 milioni di
dollari australiani, circa 300 milioni di
Euro.
La scalata non termina qui perchè un
altro pacchetto delle azioni di Aeroporti
di Roma sarà prossimamente acquistato
dalla cordata guidata dalla finanziaria
australiana portandone la proprietà al
44.74%. Gli esperti finanziari australiani sono sicuri che i fondi di investimento da loro gestiti attraverso la Borsa
australiana saranno molto appetibili ai
risparmiatori perchè le prospettive di
sviluppo di Aeroporti di Roma sono
consistenti.
I profitti della società Aeroporti di
Roma nel 2001 sono stati del 28.7%
superiori a quelli dell’anno precedente
malgrado la crisi dell’11 settembre e si
prevede nel 2002 una loro crescita del
28 % e del 15% nel 2003.
La Macquarie è una finanziaria specializzata in investimenti diretti o indiretti in aeroporti: Sydney, Bristol e
Birmingham; a questi adesso si aggiunge Roma.
I fondi di investimento saranno collocati subito sul mercato attraverso le
banche e la maggior parte attraverso la
Macquarie Bank del gruppo omonimo.
I PROTAGONISTI DELLA MACQUARIE
Helen Nugent, Presidente,
Kerrie Mather, Amministratore delegato
Martyn Booth, Consigliere speciale,
Erica Sibree, Direttore Servizio Relazioni con Investitori
Matthew Russell, Direttore Pubbliche Relazioni
Macquarie Airports Management Limited
1 Martin Place - Sydney NSW 2000 - Australia
Ph. +61 2 82323333 - Fax +61 2 82324713
www.macquarie.com.au/airports
Con la scomparsa della lira si è chiusa per sempre un'era per aprirne con l'Euro
un'altra di nuovo sviluppo senza frontiere
TUTTO STA CAMBIANDO
L’Associazione Italia-Australia gioca in Italia un ruolo indispensabile quale unico centro di coordinamento e distribuzione
di esperienze, conoscenze, contatti e sistemi per imboccare la via giusta verso un sicuro e rapido insediamento australiano.
L’Italia è definitivamente ed irreversibilmente avviata
con l’ Europa e il suo “euro” in un ciclo storico che dal
dopoguerra fino ad ora era caratteristico solo degli Usa con il
loro dollaro. I Paesi emergenti dell’est Europa, del Medio
Oriente e dell’Asia a loro volta stanno vivendo ora quella che
fu l’epoca dell’Italia del dopoguerra.
L'Australia a sua volta, grazie alla propria avanzata e
collaudata organizzazione politica, economica finanziaria e
industriale, si profila all’orizzonte dell’Italia come la piattaforma ideale per le imprese italiane piccole e medie dove
provare e sviluppare la propria capacità di espansione per
sfuggire all’isolamento commerciale.
L’economia Italiana del dopoguerra ha avuto il successo
ben noto grazie alla lira debole, alla grande capacità creativa
e professionale italiana che è riuscita a piazzare il “Made in
Italy” in ogni angolo del mondo.
Adesso, nell’era dell’euro, l’Italia ha una moneta forte e
un patrimonio ricco di esperienza, professionalità e conoscenza industriale per cui non è più con l’esportazione del
prodotto finito che il piccolo e medio imprenditore può
conquistare i mercati ma esportando capitali e industrie. Gli
Usa, rifacendoci al nostro esempio epocale, non hanno mai
esportato prodotti finiti ma hanno sviluppato la propria economia mondiale esportando capitali, cultura, imprenditorialità
ed hanno conquistato il mondo, sia con le piccole che con le
grandi imprese.
L’Australia deve essere vista come quella meta in cui
meglio che in ogni altra parte del mondo conviene provare le
proprie capacità di penetrazione globale. L’Australia è difficile solo per chi la guarda distrattamente e senza approfondito
impegno. Approfondendone le caratteristiche e gli aspetti si
scopre che essa ha tutti gli elementi chiave per i piccoli e medi
imprenditori che devono lanciarsi alla conquista dei mercati
mondiali e che hanno bisogno di conoscerne regole e sistemi.
L’Australia oggi, come ieri, è il banco di prova dei piccoli
imprenditori, ieri emigranti oggi imprenditori e professionisti. L’Australia è una scuola ed allo stesso tempo un trampolino di lancio.
In Italia il 95% delle imprese è di piccole e medie dimensioni che nel confronto globale non hanno scampo se non
espandendosi verso altri lidi, tutto come ieri quando si partiva
per terre assai “luntane”. Primo tra questi lidi l’Australia, da
dove è possibile in pochissimi anni farsi le ossa sulla
internazionalizzazione imprenditoriale e da lì partire per i
lucrosi mercati in espansione dell’Asia e del Pacifico.
Nessuno può sostituire il diretto interessato nella valutazione e scelta di dove come e quando piazzarsi in Australia.
L’Associazione Italia-Australia è e resta una fonte di valutazione e sintesi per chiunque, grande, piccolo o medio imprenditore voglia cominciare a muoversi in ambito australiano
senza perdere tempo e quattrini contando su un apporto unico
per il compimento di un progetto imprenditoriale.
L’Australia è un mercato aperto a tutte le merci. La
bravura dell’imprenditore sta nel mettere insieme questi dati
con altri dati statistici con una conoscenza più approfondita e
personale del territorio e della geografia del continente e fare
la mossa giusta dopo avere composto il mosaico con i tasselli
che noi vi forniamo.
Tutti i maggiori esperti italiani di politica, finanza economia sono concordi nell’avvertire che è in gioco il ruolo stesso
dell’Italia sulla scena internazionale e occorre sprovincializzare il commercio con l’ estero. Sono gli australiani
adesso che devono entrare in Italia e qui possono trovare
classi professionali e artigianali uniche al mondo. Mentre gli
italiani possono trovare in Australia con l’Euro forte abbondanza di materie prime e non solo, una struttura industriale e
commerciale in linea con le esigenze dei mercati mondiali.
Per farsi le ossa in Australia per poi avviarci la propria
impresa è facile seguendo l’esperienza che l’Associazione
Italia-Australia mette a disposizione dei propri associati.
LA PIRAMIDE DI BALL
Sulla carta geografica è solo un puntino quasi invisibile.
Fuori dai comuni percorsi turistici questa rupe superba che
si staglia sul Pacifico è nel Guiness dei primati per essere
il più alto pinnacolo roccioso del mondo
Trovandosi di fronte a questa fantastica formazione rocciosa si stenta a credere ai
propri occhi. Sebbene alla base sia larga solo 400 metri la Piramide di Ball raggiunge
oltre 550 metri di altezza (due volte la Torre Eiffel). Si trova al largo della costa
orientale dell'Australia, 700 km a nord-est di Sydney, 20 km a sud dell'isola Lord Howe.
Fu scoperta nel 1788 da Henry Lidgbird Ball, comandante della Supply.
Dopo tanti inutili tentativi di scalarla la vetta fu violata nel 1965 quando fu scalata da un gruppo
di australiani che superarono incredibili difficoltà per riuscirci. Infatti non esistono approdi,
la roccia è friabile e la piramide offre rifugio a grandi colonie di uccelli marini.
Sotto la superficie del mare limpido e tropicale la piramide rivela un ambiente incontaminato, pesci
coloratissimi che si muovono tra colonne di roccia, arcate e ogni genere di formazione.
La Piramide di Ball è quanto resta oggi di un vulcano estinto, che si è sbriciolato sotto l'effetto del mare, e
faceva parte di un gruppo di vulcani risalenti a 7 milioni di anni fa. Quello che oggi appare è solo il tre per
cento della massa originale che è rappresentata anche da altri vari isolotti e piccoli affioramenti rocciosi.
Questo luogo è attualmente protetto in quanto parte del World Heritage Site.
E' uno dei luoghi meno cari in Australia. Natura e qualità della vita elevata.
IL DISCRETO FASCINO DI PERTH
Perth è probabilmente una delle città
che più attira gli italiani che dagli anni
settanta ad oggi hanno deciso di esplorare questa parte dell’Australia che tutto
sommato è la più vicina al resto del
mondo. Quattro ore in meno circa sulle
tante ore di viaggio aereo dall’Italia non
sono poi da trascurare.
La tendenza continua perché magari
alla chetichella, sono ancora diversi che
con la scusa di un soggiorno per turismo
o per studio si fermano qui, prima di
tutto Perth, poi per il resto del continente si vedrà.
Non solo la natura, che qui è a portata di mano, affascina, ma Perth è tutto
sommato la città meno cara di Australia
e quella in cui l’assillo della grandiosità
che ha preso ormai Sydney e Melbourne
e anche Adelaide e Brisbane, non si
sente proprio.
La capitale dello Stato del Western
Australia si trova solo ad una manciata
di chilometri dalle bianche spiagge dell’Oceano Indiano. Il clima mediterraneo di Perth mette subito a proprio agio
chi arriva dall’Italia. E’ un clima che
non conosce inverni rigidi.
Una volta accorti che qui ci si muove
bene e con tranquillità perchè il costo
della vita non è alto, allora si comincia
a fare qualche pensierino sul come e
dove un giorno trasferirsi qui.
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Preoccuparsi di avere prenotato un albergo è superfluo perché al banco dell’ufficio turistico all’aeroporto di Perth
si può scegliere a prezzi stracciati anche
del 50% tra alberghi internazionali favolosi e dolci ambienti di motel locali
molto ben serviti e con piscina. Per il
turista è sufficiente la patente di guida
italiana, una volta fattisi portare dal bus
navetta o dal taxi al proprio albergo si
può benissimo progettare il noleggio di
un auto specialmente se si è avuta l’attenzione di prenotare l’albergo per due
o tre notti soltanto, giusto il tempo per
cominciare ad ambientarsi e decidere
sul da farsi nei giorni successivi. Ogni
albergo è superdotato di depliant illustrativi di quanto è a disposizione per il
turista.
Per il fantastico Kimberley si parte
da qui. Il problema è la scelta che, se
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NESSUNO HA MAI DETTO CHE ...l’Associazione Italia-Australia è leader!
E non lo diciamo neanche noi. Infatti è unica!
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indirizzata verso l’autonoleggio è forse
la migliore, specie se si è in coppia e con
amici. Allora il camper diventa una opzione da prendere in considerazione.
I tantissimi chilometri verso il
Kimberley che si snodano in grandissima parte lungo l’Oceano Indiano si possono godere percorrendo la stupenda
autostrada. Ci sono arcipelaghi con centinaia e centinai di isole che, sostando e
abbordando un ferry locale possono essere visitate per giorni e giorni.
Una vacanza di questo tipo non può
essere fatta che investendoci almeno
due settimane e si può essere certi che
questa è una valida alternativa alla tanto
pubblicizzata Grande Barriera Corallina.
Senza spingersi troppo lontano si
può guidare per quattrocento chilometri
da Perth verso Albany sulla Rainbow
Coast, un appuntamento da non mancare per chi vuole osservare le balene nel
loro regno naturale. I piatti tipici del
Western Australia a cominciare da quelli
del villaggio di pescatori di Fremantle,
assolutamente da gustare sono quelli a
base di pesce. Favolosi misti di pesce
annaffiati con vini bianchi del posto
rappresentano appuntamenti con la cucina locale, alla brace, che sono tanto
più gustosi quanto costano poco, anzi
pochissimo.
Approfittando del visto di studio che
consente anche di lavorare part time,
Perth acquista un altro particolare profilo. Ci sono nel Western Australia ben
cinque università e un centinaio di scuole e college tra i quali scegliere sia per
acquisire una perfetta conoscenza dell’inglese che per studi di altro e superiore livello. Scuole con forte orientamento accademico e scuole con corsi di
specializzazione.
I soci dell’associazione hanno un
punto di ancoraggio solido a Perth perché qui hanno a loro disposizione un
ufficio che risponde a tutte le loro esigenze, da quelle turistiche a quelle culturale, di affari, di rinnovi visti di soggiorno. Non resta che approfittare della
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Visita a Roma, in Luglio, del Primo Ministro John Howard
CHIESA D'AUSTRALIA
Non solo una missione politica ma anche l'occasione per un importante incontro
con Papa Giovanni Paolo II
Foto per gentile concessione News Ltd
La presenza del Primo Ministro australiano a Roma è parte del programma
di visite ed incontri che dal 30 giugno al
13 luglio 2002 sono state intraprese per
sviluppare i legami economici e culturali con i paesi dell'Unione Europea
quali Italia, Germania,Grecia, Belgio.
L'UE è il partner più importante nei
rapporti internazioni con l'Australia e
rappresenta la principale fonte di investimenti. Venerdì 5 luglio, appena arrivato a Roma, John Howard ha fatto
visita a Giovanni Paolo II in Vaticano
con il quale si è intrattenuto in un colloquio privato per oltre un'ora. Ai giornalisti il Primo Ministro ha dichiarato che
il colloquio ha toccato argomenti di
carattere generale sull'Australia senza
alcun riferimento a questioni politiche o
dottrinali. John Howard ha espresso
grande ammirazione per lo stato di ottima tempra del Papa malgrado gli evidenti acciacchi dell'età.
LA CHIESA CATTOLICA E L'AUSTRALIA
Forse lo sviluppo più importante nella
vita religiosa australiana negli ultimi
cinquanta anni è costituito dall’aumento in percentuale di coloro che dichiarano di non avere alcun credo religioso.
La risposta a questo fenomeno di crescente indifferenza religiosa l’ha data
l’Ecumenismo della Chiesa Cattolica
che in Australia incontra la più assoluta
adesione della Chiesa Anglicana che è
di gran lunga la fede dominante in quel
Paese. Questa è la linea di guida pastorale intrapresa da Mons. George Pell,
Arcivescovo di Sydney e Primate della
Chiesa Cattolica in Australia.
John Howard è professante anglicano e molto attento ai rapporti interconfessionali.
La visita in luglio al Papa del Premier
John Howard in Vaticano rientra nel
quadro di questa politica di vicinanza e
collaborazione. Il Capo del governo
australiano ormai da tre legislature alla
guida del Paese è un convinto assertore
della convenienza a dare ampio spazio
alla cultura e alla fede cristiana facilitando il dialogo, la conoscenza e la
cooperazione tra le fedi che animano il
cristianesimo in Australia.
La religione cristiana non rappresenta ne ha mai rappresentato una differenza benché minima tra i gruppi politici australiani, tutti cristiani. La fede
cristiana presente in entrambi i poli ha
agevolato il dibattito e l’alternanza politica. In effetti i leader dell’uno o dell’altro schieramento hanno un valido
alleato nell’ecumenismo cattolico che
nell’ultima parte del secolo scorso ha
definitivamente cancellato ogni residuo
di rivalità tra le due Chiese eliminando
qualsiasi ostacolo alla pace religiosa,
confinando il dibattito intercoffessionale
solo tra credenti e non credenti.
PROSEGUE LA POLITICA AUSTRALIANA DI
CENTRALIZZAZIONE IN AUSTRALIA DELLE
DOMANDE DI IMMIGRAZIONE
Continuando nella politica iniziata nello scorso
anno mirata ad abolire il coinvolgimento delle
rappresentanze diplomatiche australiane nel mondo per il disbrigo delle pratiche relative alle
domande di immigrazione il governo ha annunciato che a partire dal 1° luglio anche tutte le
domande di immigrazione relative allo schema
“Business Migration” dovranno essere presentate all’apposito Dipartimento per l’Immigrazione di
Perth. Le domande relative agli altri schemi di
immigrazione già dal settembre devono essere
inviate al Dipartimento dell’Immigrazione di
Adelaide.
Questa riorganizzazione mira a rendere molto più
efficiente la macchina burocratica che muove
l’immigrazione accentrandola in centri nazionali
specializzati che garantiscano una valutazione
idonea agli interessi del Paese e dei candidati
facendola funzionare nell’ambito di strutture che
hanno in mano la situazione obiettiva, immediata
e contingente delle necessità e dell’interesse di
tutti gli interessati.
In teoria l’istruzione di una pratica di Business
Migration può farsi per corrispondenza, ma in
considerazione dei vari contatti commerciali che
è necessario sviluppare in Australia per rendere la
pratica conforme alle richieste per la sua accettazione, una visita a Perth sembra che sia ormai
inevitabile agli interessati
L’Associazione Italia-Australia ha a Perth l’ufficio
presso uno degli Agenti di Immigrazione più dinamici e qualificati in Australia. Questo consentirà
agli associati che intendano avvalersi della consulenza di un valido e dinamico Agente di Immigrazione debitamente registrato presso il governo
australiano di farsi gestire al meglio, professionalmente, i propri interessi.
SITI INTERNET UTILI PER L'AUSTRALIA
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www.immi.gov.au
www.minister.immi.gov.au/
www.meridien-migration.com.au/
www.australiaitalia.it/questionariobusiness.pdf
www.iarc.asn.au
www.dfat.gov.au/facts
www.fed.gov.au
www.museum.vic.gov.au
www.mia.aust.com/
www.dfat.gov.au/geo/australia/
www.csu.edu.au/australia/nation.html
http://italiani.clifo.unibo.it/EmiliaRomagna/Australia/im2000.htm
■ www.australia2030.gov.au/home_pg/home.html
www.gradlink.edu.au/gradlink/student/
s_workaus.htm
■ http://www.investaustralia.gov.au/
Business_Framework/Foreign_Investment/
Immigration/immigration.html
■ www.securityview.com.au/Immigration/
Purchase.htm
■ www.globalstudy.com/forums/au/posts/
4198.html
■ www.cis.org.au/Publications/summaries/
PM54summ.htm
■ www.embaustralia.org.tr/visas/visafaqs.htm
www.apo.org.au/immigration.shtml
www.australian-embassy.it/immigration.html
www.naa.gov.au/Publications/fact_sheets/
FS100.html
■ www.nla.gov.au/ms/findaids/italian.html
■ http://simplyaustralia.mountaintracks.com.au/
issue2/tales2_debortolis.html
■ www.gsat.edu.au/~equality/video/ev010.htm
■ www.lkwdpl.org/schools/emerson/migrate.htm
■ www.australiadonna.on.net/english/
whats_new.htm
Dal 1998 Parmalat ha conquistato il mercato australiano.
UN OCEANO DI LATTE
Il fatturato della Parmalat Finanziaria SpA è stato in Australia, Africa e Cina di 600 milioni di euro nel 2001.
La maggior parte di questo fatturato è stato registrato principalmente in Australia.
Nel 1998 Parmalat approda alla grande in Australia acquisendo il 100% delle quote di Pauls Limited, fondata nel 1923 nel
Queensland come fabbrica dei gelati marchio “Peters”, per
operare nel settore della trasformazione e vendita di latte,
prodotti derivati e latticini. La Parmalat vi ha portato capitale
e tecnologie di avanguardia. La Pauls Limited della Parmalat
detiene oggi circa il 22% della quota mercato australiano nel
settore latte e derivati.
La Parmalat, attraverso Pauls Limited, nel 2000 ha prodotto
e venduto 400 milioni di litri di latte pastorizzato. Nel settore
caseario produce e vende yogurt, gelati, formaggi freschi.
Oltre ad essere un gigante nel mercato interno australiano la
Parmalat dall’Australia attraverso Pauls Limited esporta in
ben 24 Paesi, in Asia e Pacifico.
Nel 2000 il Pauls Group ha esportato latte e latticini per un
valore superiore ai 35 milioni di dollari australiani.
Circolano voci, sebbene non confermate dalla società di
Tanzi, che la Parmalat Australia miri molto in alto con una
prossima acquisizione del gruppo alimentare australiano
National Foods, un altro colosso lattiero australiano, una
operazione che porterebbe la Parmalat a tenere in pugno quasi
tutto il comparto lattiero australiano.
La Parmalat Australia Pty limited è oggi nella classifica delle
prime 2000 società australiane quotate in borsa, ben piazzata
al 295° posto in graduatoria. Nel 2000 ha avuto utili per 705
milioni di dollari australiani. Impiega 1587 dipendenti.
Il chief executive officer dalla Parmalat Australia Limited è
Alberto Ferraris
E' davvero una fortuna il possesso di giacimenti minerari in Australia?
LE RISORSE MINERARIE
Possono essere considerate un bene o un male secondo il livello di sviluppo economico e tecnologico dell'era di riferimento.
Qual è il valore di risorse di carbone,
ferro, oro se manca la tecnologia per
estrarle, trasportarle ed utilizzarle per
farne oggetti di utilità? E quale utilità
può esistere per un oggetto se non quella
legata a necessità specifiche (cioè alla
“domanda”, come si dice in economia),
legate al livello di sviluppo economico
del mondo in cui viviamo?
Nella storia recente, il settore minerario
Australiano è stato visto come una fortuna ed una sciagura dai diversi Governi
federali che si sono succeduti.
E’ stato una fortuna per il numero di
posti di lavoro creati e per la ricchezza
data all’Australia quando l’esportazione di materie prime rappresentava la
quasi totalità dell’export australiano (dal
dopoguerra fino agli anni ’70).
Negli anni ’60 e ’70 l’Australia godeva
del secondo più alto livello di PIL pro
capite al mondo. E’ stata una sciagura
quando ci si è resi conto (dopo gli shock
petroliferi e la fine del sistema di cambi
di Bretton Woods, che fissava il valore
del dollaro americano all’oro) che la
struttura economica dell’Australia era
troppo dipendente dalla sua ricchezza
mineraria, che rendeva il Paese poco
flessibile e vulnerabile a shock esterni.
Esportare solo materie prime significa
essere completamente in balia dalla
domanda mondiale ed essere costretti
ad importare mannifatture ed altri beni
necessari.
Poichè il mercato mondiale delle materie prime è gestito a Londra (tramite il
London Metal Exchange) ed è quotato
in una divisa estera (dollaro americano), l’Australia ha poco controllo sul
suo export principale.
Per evitare un’eccessiva dipendenza dal
settore primario, diversi Governi hanno
cercato di promuovere il mercato domestico (rimuovendo barriere alla competizione tra imprese e rendendo flessibile
il cambio della moneta) e diversificare
l’economia, favorendo il settore manifatturiero e, più di recente, quello dei
servizi. Magrado ciò il peso del settore
minerario nelle esportazioni Australiane è rimasto elevato (il 60% del valore
complessivo) mentre il settore manufatturiero è stato sottoposto alla concorrenza spietata delle imprese manufatturiere dei Paesi in cosiddetta “via di
sviluppo” (soprattutto nel tessile) il cui
costo del lavoro non può essere certo
paragonato a quello Australiano.
Tuttavia, il futuro sembra roseo: l’arrivo dei Paesi in via di sviluppo ha ridotto
il costo delle manifatture ancora importate in Australia ed aumentato la domanda globale di materie prime.
Fino a quando ci sarà sviluppo economico altrove, l’economia Australiana,
con il suo indissolubile legame al settore minerario, non ha da temere!
Per farsi conoscere in Australia
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A tavola agli antipodi. Ogni tipo di cucina in una cornice affascinante e variegata.
GUSTO E ATMOSFERA
Le abitudini alimentari australiane sono sempre in costante progressiva evoluzione.
Ma è anche il modo di mangiare, l'ambiente, l'atmosfera che rendono affascinante gustare la cucina in Australia.
Le abitudini alimentari in Australia hanno iniziato a caratterizzarsi con il primo arrivo degli inglesi con le loro tradizioni gastronomiche semplici e frugali, fatte di verdure bollite,
salsicciotti caldi e carni alla brace. Ci hanno tramandato
quelle tartine ripiene che vanno sotto il nome di “pie” e sono
gustabili allo stato casareccio nei pub o si comprano confezionate e precotte nei supermercati. Sono ripieni in genere di
spezzatino di carne al sugo oppure di verdure bollite. Poi c’è
stato il boom della cucina italiana a cominciare dagli anni
sessanta e che oggi ancora continua ma è ormai superata dal
successo sempre più esteso territorialmente della cucina
orientale ed asiatica in particolare. Segno inconfondibile
dell’insediamento sempre più consistente degli asiatici che
sta influendo anche sui gusti culinari.
Ma è la maniera di consumare i pasti che è interessante in
Australia. Non solo il palato ma anche l’atmosfera è quanto
caratterizza il gustare dell’Australia a tavola.
Le rosticcerie si chiamano “Fish and Chips” e sono molto
diffuse anche se non hanno vistose insegne a testimoniarlo.
Qui oltre ai piatti "take away" di pesce, crostacei e patate fritte
vi si trovano anche grigliate di carne (a volte anche di
canguro). Una breve visita al “Fish and Chips” più vicino, si
mette in busta quello che più si vuole e lo si può gustare
comodamente in casa o in albergo. Ecco una cenetta ottima,
sostanziosa e a buon mercato. Le pizzerie sono tante in giro,
ma chi viene dall’Italia certamente non è quelle che cerca
anche perché qui comunque, la pizza è molto diversa da quella
sottile e croccante che si gusta in Italia. Le grandi città offrono
occasioni eccentriche e tipiche non tanto per la cucina ma per
l’ambiente in cui gustare ogni tipo di piatto tipico internazionale; a Sydney si può pranzare in una atmosfera internazionalmente organizzata sulla sommità della Torre girevole che
sovrasta il centro cittadino; a Melbourne si può prenotare un
tavolo in atmosfera ottocentesca nella carrozza del “tram
ristorante” d’epoca, che mentre gustate i vostri piatti rigoro-
Il Grido del Kookaburra
samente australiani a base di carne o di pesce, comodamente
seduti al vostro tavolino, nella penombra del piccolo candelabro, vi conduce in un giro circolare della città turisticamente
interessante da ammirare.
E...una cena a lume di candela ... nel deserto, attimi con un
fascino particolare, romantici ed irrinunciabili per chi desidera gustare il deserto in modo insolito. La cena a lume di
candela nel deserto di Ayers Rock, nel cuore del continente,
può rappresentare un’esperienza affascinante unica al mondo. Un progetto realizzabile e a portata di mano molto di più
di quello che si possa credere. Ad Ayers Rock, poco prima
dell’imbrunire, ci si trasferisce poco lontano dall’albergo di
rigoroso stile internazionale ultramoderno, in mezzo a suggestive dune di sabbia, in pieno “deserto rosso”. Rosso infatti
è il colore che domina e caratterizza il paesaggio di questa
regione nel cuore profondo dell’Australia. Qui, accolti dal
suono vibrante del didgeridoo, lo strumento a fiato tipico
della cultura aborigena e sorseggiando un aperitivo, potete
ammirare i colori cangianti del tramonto che, sullo sfondo
infuoca i contorni delle trentasei cupole di arenaria dei Monti
Olga. Quindi si inizia la cena a base di specialità locali, tra cui
compaiono anche le carni di canguro ed emù, il tutto accompagnato dagli eccellenti vini australiani. E quando il buio si
è fatto perfettamente profondo, un astronomo inizia ad illustrare le meraviglie della volta celeste, dove sicuramente non
vi sarà difficile di riconoscere le varie costellazioni tra cui
brilla anche la famosa Croce del Sud. La cena si chiama
Sounds of Silence e i suoni del silenzio saranno infatti tra i
ricordi più vivi di questa indimenticabile esperienza
Alcuni siti internet per saperne di più: www.tabletopandkitchen.com.au/ ■ www.epicureankitchen.com.au/ ■ www.angelfire.com/zine/paganaustralian/kitchen.html www.tamara
skitchen.com.au/recipes/gloss.asp ■ http://www.epicurean-kitchen.com.au/referralform.shtml ■ http://www.cyber-kitchen.com/index/html/sgp16.htmlhttp://kitchen
.ontheweb.com/shop/australian-open.html ■ www.roebourne.wa.edu.au/culture/bush.htm
■ www.acresaustralia.com.au/prod65.htm ■ www.anbg.gov.au/bibliography/bushfood.html
■ www.turtleisland.org/culture/culture-food.htm
Tanto divertimento
Di Annarita Cola
E’ uscita la prima edizione di questo
racconto definito come l’incredibile avventura ai confini della realtà di tre adolescenti nel deserto australiano.
Un ragazzo aborigeno che divide la sua
vita tra l’Outback selvaggio e la società
dei consumi, suo cugino che non conosce nulla della vita del bush perché è
nato e vissuto nell’ambiente urbano e
con loro un ragazzo bianco bello e ricco
ma deluso e insoddisfatto. Tre anime
quindi che muovono questa avvincente storia, tre universi che
si incrociano attraverso tre giovani amici uniti in un legame
unico e perfetto da un segreto molto speciale: il deserto
australiano che per oltre due settimane diventa la loro casa con
i suoi tanti pericoli. Un romanzo per tutti, scritto con un
linguaggio giovanile, divertente, coinvolgente, vivace e
scanzonato che porta piacevolmente il lettore nel cuore di un
Sogno.
Per acquistare una copia autografata;
Annarita Cola tel. 06 -9900243 e-mail: [email protected]
Aria limpida
Programmi
di lavoro
in posti stupendi
Nuovi amici
Il tutto fuori dal
solito circuito turistico.
Per informazioni: Associazione Italia - Australia
www.australiaitalia.it/volontar.htm
tel. 06 4743 565 - fax 06 2332 01031
[email protected]
Vacanza - Lavoro
UN VISTO PER LO
SVILUPPO ECONOMICO
Idee ed esperienze a confronto per realizzare uno schema di permesso di soggiorno per stranieri che coniughi interessi
culturali, economici, turistici, sociali e globalizzazione.
Antonio Marzano, Ministro delle
Attività Produttive, agli imprenditori
dice: “Globalizzazione vuol dire sviluppo senza frontiere. Il periodo storico
che stiamo attraversando, caratterizzato
da una crescente apertura dei mercati e
definito con il termine di globalizzazione
comporta grandi opportunità per il nostro Paese”.
Ebbene, dato che la globalizzazione
è in atto bisognerebbe aprire tra le maglie della legge sull’immigrazione quello spiraglio che consenta scambio con
cittadini di diversi Paesi extracomunitari
preservando comunque l’integrità delle
norme vigenti sull’immigrazione.
Lo schema australiano “vacanza-lavoro” è un capolavoro di abilità in materia di immigrazione, che coniuga interessi culturali, economici, turistici, sociali e globalizzazione. Adolfo Urso,
Vice Ministro Attività Produttive, ribadisce il proprio convincimento sulla
assoluta necessità per l’Italia di “sprovincializzarsi” e in un recente convegno
all’ICE di Roma affermava: “ Un certo
modo di fare politica e commercio con
l’estero ha potuto funzionare fino alla
caduta del muro di Berlino, ma ora, se
non ci si sprovincializza, il ruolo del
nostro Paese sulla scena internazionale
sarà definitivamente compromesso”.
Cosa ha a che fare il commercio
internazionale con l’immigrazione? Ha
a che fare perché è la gente che si sposta
da un punto all’altro del mondo, commercia muovendo capitali e tecnologie.
Lo schema “vacanza-lavoro” è uno
schema che l’Australia ha previsto nella
sua legge per l’immigrazione. La concessione di ingresso e soggiorno valida
un anno per visita e lavoro è riservata a
persone dai 18 ai 30 anni. Lo schema
salvaguarda le norme sull’immigrazione e sulla tutela dei lavoratori, contributi e tasse, senza incidere sulla politica
occupazionale del Paese perché questo
schema, oltre al fatto che limita la concessione del visto al massimo ad un
anno e per una sola volta nella vita, non
consente di lavorare presso lo stesso
datore di lavoro per oltre tre mesi. Il
visto inoltre, viene concesso a un numero limitato di richiedenti all’anno e solo
A sinistra: il Ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano
A destra: il vice-Ministro delle Attività Produttive Adolfo Urso
a quelli di Paesi con cui sia stato stipulato un accordo di reciprocità e che
dimostrino di possedere adeguati mezzi
di mantenimento. Se questo schema fosse incluso nella legge italiana sull’immigrazione, si consentirebbe l’accesso
in Italia senza l’assillo e le limitazioni
del visto turistico a persone che abbiano
un certo livello economico e culturale
le quali possono visitare il Paese, guardarsi attorno attentamente, fare delle
esperienze professionali e lavorative,
farsi conoscere. Ne gioverebbero anche
tutte le attività connesse al turismo perché questo schema è congeniato in modo
tale da inserire automaticamente i fruitori
nel circuito dei servizi turistici per tutto
il periodo di permanenza.
L’Italia, una volta incluso nella propria normativa lo schema “vacanza-lavoro” potrebbe negoziarlo con altri Paesi extracomunitari opportunamente
scelti sulla base della reciprocità come
Usa, Canada, Giappone oltre all’Australia, senza pregiudizialmente escludere alcun altro Paese disposto a sottoscrivere un accordo di reciprocità su
questo schema. L’Australia da parte sua
ha già operativo lo schema vacanze lavoro non solo con numerosi Paesi di
tutti i continenti ma anche Paesi dell’Unione Europea quali Inghilterra, Irlanda, Germania, Svezia, Danimarca,
Norvegia, Olanda. L’Australia è interessata a stipulare un accordo in questo
senso con l’ Italia. Ne ha dato dimostrazione quando nel biennio 1998/2000 ha
concesso il visto “vacanza-lavoro” a
centinaia di italiani. L’applicazione unilaterale australiana di questo schema è
cessata quando da parte italiana non si
riusciva a dare reciprocità a causa dell’impossibilità di definire una norma a
cui in Italia avrebbero dovuto mettere
mano troppi ministeri. Il Premier australiano John Howard nella sua recente visita a luglio a Roma ne ha di sua
iniziativa parlato al Primo Ministro Silvio Berlusconi il quale se ne è dimostrato entusiasta. Anche questo sta a
significare come l’Australia perseguisca
con impegno e interesse un accordo con
l’ Italia su questo schema.
Portare l’argomento al vaglio del
Parlamento italiano, potrebbe essere la
strada migliore da percorrere per arrivare ad arricchire la legge sull’immigrazione del brillante schema “vacanzalavoro”. Qualche cosa da perfezionare
ci sarebbe anche nell’ambito legislativo
australiano. Quando si richiedono garanzie di solvibilità finanziaria per la
concessione di un tipo di visto, come
potrebbe essere anche quello in questione sulla “vacanza lavoro”, la normativa
australiana, in modo un pò troppo semplice, lascia il funzionario di governo
arbitro sulla genuinità e credibilità della
documentazione sottopostagli. La
“Fideiussione” invece prevista dalla
normativa italiana è concessa da istituti
finanziari riconosciuti dal governo che
sanno come trattare tale materia. Le
garanzie fideiussorie sono ormai richieste in tutti i casi in cui si deve dimostrare
di entrare in un Paese per svolgervi
affari ma anche per motivi di studio. La
fideiussione rende snelle tutte le pratiche che richiedono cauzioni e caparre.
Il Ministro australiano per l’Immigrazione Philip Ruddock ha
molto ben chiare le idee e gli obiettivi della politica australiana
sull’immigrazione. Lo schema “Working Holiday Maker”,
Vacanza-Lavoro è in vigore dal 1970 tra Australia e altri 14
Paesi di tutto il mondo tranne che con l’Italia che l’Australia
comunque continua ad invitare.
Così il Ministro commentava a giugno, con la firma dell’accordo bilaterale con Finlandia e Cipro: “Questo schema si è
dimostrato uno strumento di indiscutibile valore pratico per
promuovere aperture internazionali agevolando i giovani a
capire ed assimilare diverse culture. A parte questi indiscutibili
effetti sul piano culturale, lo schema ha avuto anche grandi
risultati positivi sul piano economico del Paese. Lo schema
WHM -Vacanza Lavoro, incrementa il turismo e avvantaggia
tutte quelle industrie che hanno necessità di impiegare
personale saltuariamente. Offre ai datori di lavoro accesso ad
un certo numero di persone altamente qualificate e munite di
regolare permesso di soggiorno, scoraggiando l’assunzione
di personale clandestino”.
Da parte nostra non ci resta che girare questi commenti ai
rappresentanti più qualificati del governo italiano per esortarli ad inserire lo schema nella legge italiana sull’immigrazione.