Un camion lo travolge e lo uccide

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Un camion lo travolge e lo uccide
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LA PROVINCIA
SABATO 21 LUGLIO 2012
Oggiono e Brianza
a
Un camion lo travolge e lo uccide
Tragedia ieri alle 13. La vittima è il noto imprenditore Giorgio Frigerio, uscito in bici per un giro
Il terribile incidente a Pusiano, il ciclista è stato investito da un mezzo della nettezza urbana
A
Pusiano
due bambini, di dodici e otto
anni. Pare che in questo perioGIOVANNI CRISTIANI
do siano lontani da casa per un
Doveva essere solo una tran- periodo di vacanza. Sul luogo
quilla uscita in bicicletta, si è dell’incidente è accorsa subitramutata in una tragedia.
to la loro mamma.
Ieri poco dopo le 12,30 alQualcuno le ha portato una
l’incrocio tra la provinciale sedia e ha atteso così, accanto
Como - Lecco e via Martinelli, al marito esanime, per oltre
la strada che sale verso il Lago un’ora, che le spoglie del suo
del Segrino, ha perso la vita compagno fossero trasportate
Giorgio Frigerio, 47 anni, di in camera mortuaria.
Oggiono, cicloamatore d’espeUn altro familiare, affranto,
rienza e imprenditore cono- si è accovacciato a fianco di
sciuto. È stato travolto da un Frigerio e gli ha tenuto a lunmezzo della nettezza urbana. go la testa fra le mani con disperata dolcezza.
Una grande passione
Sul posto, per cercare di
L’uomo, iscritto al Velo club soccorrere il Frigerio si è preOggiono, con cui necipitato l’elisoccorgli anni ha disputato
so, la Croce verde di
diverse gare ciclistiParini, insieLa moglie Bosisio
che, era anche sponme, come detto, a casor dello stessa e un parente rabinieri e polizia losquadra con la Fridi Erba e Pusiasul luogo cale
gerio ceramiche di
no.
dello
Annone Brianza, di
primo cittadino
cui era titolare. La
schianto Il«Questo
incrocio
dinamica
con la nuova galleria
La dinamica delscomparirà - spiega
l’accaduto è ancora
il sindaco Andrea
in corso di accerta- C’è una
menti da parte della
Il sindaco: Maspero
chiara situazione di
polizia locale di Erba
e Pusiano che si oc- «La galleria pericolosità che ha
portato ad altri
cupa dei rilievi con i
cancellerà già
incidenti mortali,
carabinieri di Erba.
l’incrocio ora più che mai mi
Di certo sia la bicida dire: gallecletta di Frigerio che
maledetto» viene
ria, galleria, galleil camion della netria... Speriamo che a
tezza urbana viaggiavano sulla Como - Lecco in di- settembre, come sembra, parrezione Erba, parrebbe che tano i lavori».
Poco meno di un anno fa il
entrambi fossero intenzionatriste precedente allo stesso
ti a girare verso la Valassina.
Il camion aveva infatti le punto. Il 18 settembre 2011 la
ruote sterzate e nella manovra moto di Giovanni Caltabiaha colpito Frigerio, sbalzato a no, 33 anni, di Montorfano, si
scontrò con un’auto che scenterra dalla bicicletta.
Lo sfortunato ciclista ha an- deva dal Segrino. Era notte e
che parlato con i primi soccor- l’impianto semaforico dava
ritori, dicendo il suo nome, poi solo il giallo intermittente. Per
però ha perso conoscenza, for- il povero motociclista non ci
se per un’emorraggia interna. fu nulla da fare. ■
Probabilmente gli è stato fatale il colpo alla testa, sebbene
portasse correttamente allacSul sito web
GUARDA LE ALTRE
ciato. I soccorritori hanno
IMMAGINI
tentato a lungo e inutilmente
DELL’INCIDENTE
le manovre di rianimazione.
laprovinciadilecco.it
Frigerio, lascia la moglie e
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1
La
tragedia all’incrocio
A
1 . Una bella immagine di Giorgio Frigerio (dal sito del Velo Club di Oggiono); 2 . Il luogo dell’incidente; 3 . I soccorsi si sono rivelati inutili
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a
Una pedalata all’ora di pranzo
La cognata: «Siamo disperati»
OGGIONO
a «Mentre voi mangiate,
io vado a pedalare»: sono state le
ultime parole di Giorgio Frigerio, ieri alle 12.40, dirette alle impiegate della "Frigerio piastrelle"
di Annone che gestiva col fratello Bruno (il minore, Gianni, ha
un’attività per conto proprio).
Così, scherzando, l’imprenditore oggionese, da qualche anno
casa ad Annone, è andato a prepararsi, poi ha inforcato la bicicletta: alle 13.10 era già morto,
sulla Lecco-Erba, investito da un
camion. Aveva 47 anni, lascia la
moglie Nadia Ghianda - a lungo impiegata in una nota agenzia
di assicurazioni di Oggiono - e
due figlioletti, il maschietto di 12
anni che gioca nella "Galbiatese
Oggiono Calcio" e una bimba di
8.
La famiglia è notissima a Oggiono, sia nel settore edile e dell’arredamento, sia nell’associazionismo sportivo: Giorgio Frigerio era sponsor del "Veloclub",
uno tra i sodalizi del paese più
blasonati e conosciuto ben oltre
i confini; il fratello Bruno è stato
dirigente dell’Oggiono Calcio (e
sua moglie, Giulia, è impiegata
comunale). L’impegno nell’associazionismo è, del resto, una tradizione di famiglia: il padre Gino
Frigerio - a propria volta un imprenditore molto noto - fu il primo presidente dell’Oggiono Calcio dagli anni ’80, quando la società riprese l’attività dopo un’interruzione in seguito a delicate e
complesse vicissitudini.
«I suoi figli ne hanno seguito
le orme - sottolinea il consiglie-
re comunale Antonio Cesana avviando aziende d’eccellenza,
che hanno contribuito all’immagine e allo sviluppo del territorio
senza trascurare l’investimento
sulla gioventù e, appunto, lo
sport. La filosofia di Giorgio, come di suo padre e di Bruno, è
sempre stata: vincere, ma come
traguardo della formazione
umana e tecnica». Ieri la notizia
della tragedia s’è diffusa rapidamente, tra lo sgomento e la commozione generale. «Non ci sono
parole - ha mormorato la cognata Giulia -. Siamo tutti distrutti.
È un colpo tremendo, per la famiglia e per Bruno specialmente». Anche il presidente del Veloclub, Daniele Fumagalli, era in lacrime: «Vorrei dire qualcosa per
ricordare Giorgio. Era, soprattutto, un grande amico». ■ P. Zuc.
a
«Andare in bici fa paura
Si rischia sempre la vita»
a
A
Oggiono
A
Oggiono
«Andare in bicicletta sulle nostre
strade è diventata una sfida alla vita»: il presidente di Federciclismo,
Alessandro Bonacina, ha accolto con
dolore e sconcerto ieri la notizia della tragica fine di Giorgio Frigerio.
«Mi dispiace moltissimo ed
esprimo cordoglio; d’altronde ha affermato - non posso tacere
il fatto che rischiamo di assistere a molte altre disgrazie di questo tipo, purtroppo: noi ciclisti
non siamo considerati nemmeno persone da tutti gli altri che
percorrono le nostre stesse strade. Proprio sulla provinciale Lecco-Erba dove Frigerio ieri ha perso la vita - ha raccontato Bonacina - pochi giorni fa soltanto stavo pedalando a mia volta con alcuni amici quando siamo stati affiancati e insultati in modo irripetibile da un motociclista che
avrà avuto a malapena vent’anni.
Girando vediamo i cartelli della
Provincia, quelli secondo cui
"sulle strade c’è posto per tutti":
sono stati installati - sottolinea
Bonacina - autonomamente,
senza concordare nulla; se ne incontra qualcuno qua e là, seminascosto come quello dalle parti
di Ballabio. In realtà noi ciclisti
rischiamo la vita tutti i giorni
perché veniamo sorpassati nei
posti più impensabili, dove non
c’è spazio, non c’è margine di manovra. Basta un niente per finire
sbattuti là, in terra, come stracci». ■ P. Zuc.
Zio e nipote, stessa sorte
Nel 2010 l’altro dramma
Giorgio Frigerio amava il ciclismo
Una sorte cinica, agghiaccianti
coincidenze: Giorgio Frigerio
è morto in bici come l’amato zio,
Gianmario Brenna, investito quest’ultimo, da un’automobile
- a propria volta a breve distanza da casa.
Accadde due anni fa pressoché esatti, il 26 giugno del 2010,
allora lungo la provinciale della
Santa davanti al "Gran Mercato". Brenna aveva 82 anni; a
tracciare un commosso ritratto
dello zio era stato, alla sua morte, Bruno Frigerio che lo considerava come un padre e certamente mai, nemmeno negli incubi peggiori, avrebbe pensato
di dover consegnare presto
un’altra vittima, un altro familiare amatissimo - addirittura
un fratello - alla strada. Anche
lo zio Gianmario era impegnato
nel sociale: non nello sport ma
nel volontariato, cui si dedicava
in casa di riposo "Sironi". ■ P. Zuc.