ascoltare canzone shakira

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Il Presidente
Il nuovo Presidente della SIAIP
Cari Amici,
dal 1° gennaio 2007 è ufficialmente in carica il nuovo
Consiglio Direttivo della Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Pediatrica che sostituisce il precedente guidato da Alberto Giovanni Ugazio.
Quello appena trascorso è stato un triennio decisamente importante per la SIAIP, un triennio di intenso
lavoro, ricco di iniziative concrete, che ha registrato,
sotto la guida illuminata di Alberto Ugazio, una innegabile crescita della Società in tutti i suoi settori. Chi,
come me, ha avuto il privilegio di far parte di quest’ultimo Consiglio Direttivo, non potrà non ricordare
questa esperienza come un importante momento di
crescita culturale e professionale. Voglio pertanto, in
primo luogo, ringraziare il Presidente e i componenti del Consiglio Direttivo uscente per quanto hanno
fatto e per quanto ancora, certamente, faranno per
la SIAIP. Raccogliere un’eredità così importante non
sarà sicuramente facile, ma sono convinto che questo nuovo Consiglio, forte delle notevoli potenzialità che annovera al suo interno, saprà affrontare, con
decisione ed autorevolezza, gli impegni che lo attendono, con la consapevolezza che quanto di buono è
stato fatto fino ad ora costituirà, per il futuro, solo un
ottimo punto di partenza, non certo di arrivo.
Diversi sono, a mio avviso, i settori in cui il gruppo
dirigente appena nominato dovrà elaborare nuove
strategie operative. Tra questi, quello che, senza dubbio, merita una particolare attenzione è il settore della comunicazione. In conformità a quanto previsto
dall’articolo 2 del nostro statuto che cita testualmente: “Gli scopi della Società sono: diffondere la cultura allergologica e immunologica … diffondere nel Paese la
coscienza del rilievo clinico e sociale delle malattie allergiche ed immunologiche, promuovere l’informazione dei genitori e della popolazione generale sulle patologie allergiche e immunitarie …”, gli sforzi della SIAIP
dovranno essere indirizzati ad accrescere la cultura allergologica e immunologica non solo in ambito
scientifico, ma anche in quello sociale, tenuto conto
dell’impatto negativo che la malattie allergiche, spesso, hanno sulla salute e la qualità della vita dei bambini e dei loro nuclei familiari. Un’adeguata informazione delle famiglie è, infatti, necessaria non solo sui
servizi erogati dalle varie strutture allergologiche, ma
anche sui differenti aspetti delle malattie allergiche,
sul corretto uso degli strumenti diagnostici, sulla reale efficacia dei trattamenti terapeutici. Ciò in considerazione della facile accessibilità a siti web dove proliferano informazioni spesso fuorvianti, se non addirittura scorrette e ad altri mezzi di informazione dove,
di frequente, vengono dibattuti argomenti immunoallergologici di grande interesse con un profilo non
propriamente scientifico. La SIAIP è, quindi, chiamata
a rispondere direttamente su questi problemi, senza
improvvisazioni, ma attraverso iniziative coordinate,
capaci di fornire messaggi basati su solide evidenze
scientifiche.
Anche nella scuola la SIAIP dovrà cercare di rafforzare
una presenza che possa offrire la possibilità di interventi educativi a vari livelli così come andranno ricercate e intensificate esperienze di partnership con le
associazioni dei pazienti.
Nell’ambito più strettamente societario un aspetto
di primaria importanza è quello del decentramento
delle attività della Società mediante la costituzione
delle Sezioni Regionali previste dal nostro statuto.
L’attuale politica sanitaria è, difatti, sempre più regionalizzata e, nel contempo, manifesta però differenze
sempre più marcate tra le varie Regioni. Ciò impone,
di conseguenza, la creazione di organismi locali capaci di favorire e sviluppare i rapporti con le istituzioni regionali per divenire, poi, interlocutori privilegiati
nell’ambito delle scelte politiche e assistenziali che ri-
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te in sussidi per brevi stages clinici, anche all’estero,
qualora i fondi economici della Società lo permettessero. Sarebbe, poi, auspicabile favorire i rapporti anche con le associazioni degli specializzandi per realizzare progetti di formazione.
Ci sono poi le Commissioni, il motore scientifico della SIAIP.
Molte di queste, nel triennio precedente, hanno ben
lavorato, producendo un cospicuo numero di documenti: consensus, raccomandazioni, revisioni, sondaggi e quant’altro. Sono convinto che le nuove, che
saranno indicate ad inizio mandato, non produrranno certo di meno, soprattutto in quei settori quali, ad
esempio, la rinite, l’orticaria, l’allergia ai farmaci, che
necessitano un opportuno approfondimento.
Da non trascurare, infine, i rapporti con l’Industria
farmaceutica, essenziali per il sostegno delle attività della Società; l’impegno dovrà essere quello della trasparenza, sul modello di precedenti esperienze
già attuate con successo dalla nostra Commissione
Vaccinazioni.
Come vedete, il lavoro da realizzare non manca di
certo, un lavoro che andrà sviluppato anche con un
occhio al passato. La SIAIP, difatti, è una Società che
ha quasi 30 anni di vita se consideriamo la data di nascita dell’omonimo Gruppo di Studio nel 1979. È una
società prestigiosa, che ha avuto tra i suoi iscritti i più
autorevoli pediatri italiani, personalità che hanno dato un contributo determinante alla crescita della cultura immuno-allergologica nel nostro Paese e che,
pertanto, costituiscono, a mio avviso, degli esempi a
cui fare sempre riferimento.
In conclusione, l’obiettivo è quello di realizzare, una
Società scientifica moderna, al passo con i tempi, che
tenga anche conto del contesto socio-economico in
cui opera e che consideri sempre come fine ultimo il
progresso delle conoscenze immuno-allergologiche
per migliorare le cure e la qualità della vita dei nostri
pazienti.
Un progetto ambizioso che vorrei condividere con
tutti i Soci e, quindi, Vi esorto a partecipare intensamente alle attività della Nostra SIAIP.
guardano le patologie allergiche ed immunologiche
dell’infanzia. In quest’ottica, ad esempio, saranno necessari interventi per la determinazione delle prestazioni allergologiche eseguibili in regime ambulatoriale o di day hospital. Sarà, quindi, compito del nuovo Direttivo nominare i coordinatori regionali ed indicare i compiti e gli ambiti operativi delle nuove sezioni regionali.
Un problema altrettanto importante è il rapporto
con altre Società Scientifiche quali la Società Italiana
per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), la Società
Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), la Società
Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), l’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica
(AIEOP), solo per citarne alcune, con le quali dovrà
essere sempre aperto un dialogo costruttivo per individuare percorsi comuni su strategie di formazione
ed elaborazione di modelli assistenziali. Un esempio
importante, a questo proposito, è la recentissima costituzione, da parte della SIP, del Comitato per le Vaccinazioni presieduto dal nostro Alberto Ugazio e di
cui fanno parte rappresentanti della SIAIP, della SITIP,
della SIPPS, della FIMP e dell’ACP e che ha già prodotto un documento sul vaccino antinfluenzale. Anche
con le Società di Allergologia ed Immunologia dell’adulto (Società Italiana Allergologia ed Immunologia Clinica – SIAIC, Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri AAITO, ecc.), potranno essere ricercati percorsi unitari su obiettivi comuni, momenti di aggregazione e di confronto che permettano, successivamente, di realizzare progetti e ricerche condivise.
Un altro settore da incentivare, ritengo, sia quello dei
giovani ricercatori. Le attuali borse di studio rappresentano un atto concreto della Società in favore della
ricerca, potrebbero, in futuro, ben essere trasforma-
Un caro saluto
Francesco Paravati
Elba, Portoferraio - Maria Luisa Chiappa
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Il Presidente
Il nuovo Consiglio Direttivo della SIAIP …
Autori vari
… si presenta ai lettori della RIAP mediante una leggera intervista informalmente condotta. Le interviste sono presentate in rigoroso ordine alfabetico, secondo il cognome, e quindi: Roberto Bernardini, Fabio Cardinale, Gian Luigi Marseglia,
Stefano Miceli Sopo, Daniele Radzik, Guglielmo Scala. È giusto conoscere alcuni dettagli intimi (fino ad un certo punto) di
chi è stato chiamato ad operare delle scelte per noi, meglio ancora sarebbe conoscerli prima di chiamarli, si potrebbe anche cambiare idea, sarà per la prossima volta. È giusto anche pretendere di sapere come gli eletti potranno essere utili alla
SIAIP, nel caso specifico. Su questo punto, direi rilevantissimo, sono tutti stati chiarissimi, espliciti, limpidi, definiti, concreti,
sostanziali, quasi esageratamente.
Domanda – Ciao Roberto, benvenuto nel Consiglio Direttivo della SIAIP, ci dici un po’ di te?
Risposta – Sono nato a Venturina, paese a pochi km da
Piombino, nel comune di Campiglia Marittima (Livorno), nel gennaio del 1957, da madre abruzzese e padre toscano conosciutisi a Roma durante i loro studi.
Sono vissuto in varie parti della Toscana e in Emilia seguendo con mia madre, mio fratello e mia sorella i ripetuti trasferimenti per lavoro di mio padre bancario.
Ho svolto attività sportiva (nuoto, pallacanestro e karate) a livello agonistico con talvolta discreti risultati in
campo regionale e, nella mia categoria, anche in campo nazionale. Attualmente, nei pochi momenti liberi,
mi dedico (purtroppo sempre meno) al nuoto, il mio
sport preferito, e soprattutto alla mia famiglia: a Daniela che conosco e
alla quale sono legato da ormai 29 anni,
ad Azzurra, di 17 anni e a Diletta, “pallavolista” di 15 anni che
frequentano rispettivamente il secondo liceo classico e la
quinta ginnasio e a
Cosimo, “cestista” di
8 anni che frequenta
la terza elementare.
Abito dal 1988 a Calcinaia (Pisa), paese sulle rive dell’Arno, posto a 15 km e
60 km circa rispettivamente da Pisa e Firenze.
specializzato, sempre a Firenze, in Pediatria (1988),
Allergologia e Immunologia Clinica (1991) e Medicina dello Sport (2000). Ho frequentato e lavorato,
sia prima che dopo la laurea, più o meno da sempre,
prima come volontario e poi come medico di ruolo,
presso l’Ospedale Pediatrico “Anna Meyer” di Firenze
e in modo particolare nella Clinica diretta dal prof. Alberto Vierucci, maestro per me come per gli altri suoi
collaboratori, sia di vita che di scienza, svolgendo attività assistenziale generalistica e, in prevalenza, specialistica allergologica principalmente assieme prima
ad Elio Novembre e poi anche a Neri Pucci e Maria
Elisabetta Rossi anche se molti altri sono stati coloro
che da un punto di vista lavorativo si sono a noi affiancati, per vari periodi, in questi anni. Da un punto
di vista assistenziale, la tipologia di attività allergologica da me svolta ha abbracciato più o meno tutti gli
aspetti di tale specialità, da un punto di vista scientifico si è concretizzata principalmente nella realizzazione di monografie, capitoli di libri, articoli su riviste
nazionali e internazionali, con un impact factor totale
pari a 145, e da un punto di vista didattico si è concretizzata in incarichi di insegnamento e di “tutor” a
specializzandi in Pediatria, in qualità di Professore a
Contratto, presso la scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Firenze.
Domanda – La parte difficile, perché potresti essere utile alla SIAIP?
Risposta – Non lo so se potrò essere utile alla SIAIP.
So solo che nel corso del mio mandato mi saranno
certamente di aiuto esperienze fatte negli anni precedenti e in corso. In particolare l’esperienza pregressa e attuale maturata in ambito assistenziale al-
Domanda – Passiamo alla parte professionale, occhei?
Risposta – Mi sono laureato a Firenze nel 1984 e poi
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negativi di cronaca o di costume (la microcriminalità in primis). Bari è comunque una città molto cambiata negli ultimi anni, dove si vive abbastanza bene, e tutto sommato anche bella, soprattutto per i
suoi dintorni. Venendo alla mia vita privata, sono
sposato con Roberta, grande lettrice, anche lei pediatra, con una sola figlia, Paola, studentessa al liceo classico nel fiore dei suoi 15 anni. Lo scarsissimo
tempo a disposizione e la mia naturale propensione
a disperdere le mie attività in mille direzioni mi consentono di coltivare poco i miei hobbies, che sono
comunque essenzialmente tre: il tennis (in cui gioco
a livello poco più che dilettantesco), la musica (anche lì, niente da paragonare alla cultura di Stefano,
per carità!) e la lettura (storia e soprattutto narrativa). Volete sapere quali sono i miei autori preferiti?
Beh, ve li dico anche se non li volete sapere. Nella
musica i Genesis (da cui rimasi folgorato a 14 anni e che ritengo essere la più grande band di tutti i
tempi, qualcosa di irripetibile e meraviglioso. A proposito, conoscete “Afterglow” dell’album “Wind and
wuthering”? Se no, non sapete cosa vi siete persi!),
i REM (l’incredibile “Loosing my religion” resta una
della canzoni più belle mai composte) e i Dire Straits alias Mark Knopfler. Nella letteratura, tra i classici,
il mio autore preferito è senz’altro Hermann Hesse.
Tra i contemporanei Gabriel Garcìa Marquez (“Cent’anni di solitudine” secondo me resta uno dei più
bei romanzi del secolo passato) e tra i semicontemporanei Sandor Marai (bellissimi un po’ tutti i suoi
romanzi, almeno secondo me).
lergologico per meglio capire quali possano essere
i bisogni e le priorità nella popolazione pediatrica
da soddisfare e portare avanti sempre con rigorosità
comportamentale e scientifica. A tal proposito importante è stata anche l’esperienza relativa alla realizzazione delle Linee Guida della Regione Toscana
su “Dermatite Atopica”, “Reazioni Avverse a Farmaci”, “Reazioni Avverse ad Alimenti”, “Reazioni Avverse
a Veleni di Imenotteri” che mi hanno visto collaborare con diverse figure professionali specialistiche e
non della classe medica Toscana. Utile mi sarà anche
l’esperienza maturata per 6 anni, prima come consigliere e poi come segretario-tesoriere, nella sezione
Regionale Toscana della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAIC) diretta dal prof.
Angelo Passaleva, attuale Presidente della SIAIC Nazionale. Altra esperienza, principalmente umana e
organizzativa, è quella con i genitori dei pazienti affetti da allergia al latice e che ci ha portato alla realizzazione dell’Associazione Onlus “Liberi dal Latice”.
Penso di poter mettere questo bagaglio di esperienze professionali, organizzative e umane al servizio
della nostra Società. Ma quanto detto fino ad ora,
come sai, non vuole essere, da parte mia, una stucchevole e presuntuosa auto-celebrazione, lo sai che
ciò non è nel mio modo di essere, bensì solo una
“chiacchierata” tra due amici e come tale so che tu
la consideri.
Rispondo, pertanto, a questa tua terza domanda dicendoti semplicemente, e questo come sai rispecchia il mio modo di essere, che, primo, sarà solo il
“campo”, quindi i fatti, non ciò che ti ho detto fino ad
ora o quanto ho già fatto e prodotto prima di ora, a
decidere se durante il mio mandato sarò o non sarò
utile alla nostra Società e che, secondo, da parte mia
non lesinerò certo idee, tempo ed energie per fare
in modo che il “campo” non mi dia torto.
Domanda – Passiamo alla parte professionale, occhei?
Risposta – La mia carriera professionale come pediatra
allergologo nasce nel 1983, anno in cui la mia strada si
incrociò con quella di colui il quale sarebbe diventato
il mio Maestro, il prof. Lucio Armenio. Tutta la mia formazione e la mia vita professionale si è svolta a Bari accanto a lui e a lui devo gran parte di quello che ho imparato negli anni a venire. Con lui mi sono laureato nel
1985 e ho conseguito la mia prima specializzazione,
quella in Pediatria, nel 1989. Altre due specializzazioni, in Pneumologia e in Allergologia-Immunologia, le
ho conseguite strada facendo successivamente. Lavoro dal 1990 presso la Clinica Pediatrica dell’Università
di Bari, come pediatra ospedaliero. Sono stato un po’
all’estero (8 mesi) nel 1989 occupandomi di immunologia presso il Dipartimento di Immunologia dell’Università di Goteborg, diretto da uno dei padri dell’immunità mucosale, Lars A. Hanson. Questo incontro e
le mie naturali inclinazioni verso l’immunologia clinica
mi hanno portato a dedicarmi con particolare interes-
Domanda – Ciao Fabio, benvenuto nel Consiglio Direttivo della SIAIP, ci dici un po’ di te?
Risposta – Bene … io nacqui (per usare un’espressione cara a Totò) nel 1961 a Bari. Sono un barese
come si suol dire “purosangue”, nato da genitori pugliesi e vissuto sempre a Bari. In alcuni momenti mi vergogno un po’ di esserlo, quando la mia città
nell’immaginario comune viene associata
solo ad alcuni aspetti
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se alle sindromi da immunodeficit primitivo, senza con
questo trascurare altri campi dell’immunoallergologia
pediatrica. Ritengo che un altro incontro importante
della mia vita professionale si stato anche quello con
Salvatore Tripodi, che ho avuto modo di conoscere negli anni tra il 2001 e il 2003, epoca in cui ricoprivo la carica di segretario della SIAIP. Grazie a Salvatore ho conosciuto l’ApPAL, che ritengo oggi essere il cuore pulsante della nostra Società, e ho avuto quindi la fortuna
di incontrare persone di grande spessore culturale e
umano come Stefano Miceli Sopo, Giuseppe Pingitore e Mauro Calvani, che, insieme a Salvatore, ne sono i
padri fondatori, e a cui sono legato da un rapporto di
profonda amicizia e stima.
non sono in giro) e a Milano condivido poche ore
con la mia simpatica famiglia: Dionisia, mia moglie
che mi sopporta e manda avanti tutta la baracca, e
i miei tre figli Roberto, Noè e Dudu. I ragazzi sono
grandi sportivi e goliardoni, come me, io sono di fatto un goliardone. Pensa che non ho ancora perso,
alla mia tenera età, lo spirito che ha animato gli anni
dell’Università a Pavia, nel Collegio “Ghilslieri” dove
ho studiato e dove, appunto, la goliardia è tuttora
viva e vegeta. La prossima volta che staremo insieme ti racconterò di scherzi memorabili di cui ancora si narra. Nasco musicista e cantante e spero, in
vecchiaia, di tornare musicista e cantante. Per ora,
purtroppo, lavoro e basta. Anche se mi pesa andare
avanti e indietro da Pavia a Milano e viceversa tutti
i giorni, amo entrambe le città con lo stesso affetto
e amo anche la città dei miei genitori, Ostuni in Puglia come dicevo sopra, dove ho trascorso splendide estati gonfie di ricordi. Sai, io vengo dalla gavetta, quella vera, non ho paura di niente e questo cerco di trasferire come messaggio principale ai miei
figli e a chi mi vuole bene.
Domanda – La parte difficile, perché potresti essere utile alla SIAIP?
Risposta – Aspetta, che ci penso un po’ … Beh! …
Veramente non so. Se sarò veramente utile saranno gli altri a dirlo al termine di questo mandato. Come ebbi modo di dire, certamente sarà difficile fare
non di più, ma almeno tanto quanto è stato fatto dai
componenti del precedente Consiglio Direttivo. Personalmente ritengo di non essere dotato di particolari capacità: l’unica qualità che mi riconosco è quella di essere un discreto lavoratore (con un ulteriore
pregio che però spesso diventa un difetto, quello del
perfezionismo quasi-maniacale). In ogni caso, credo
sicuramente di poter fare quello che è nelle possibilità di ognuno, e cioè rimboccarmi le maniche e iniziare a lavorare a tempo pieno con l’obiettivo di contribuire a far crescere la SIAIP nel prossimo triennio. La
mia visione della Società è quella di una grande casa,
aperta a tutti, che dia voce ad ognuno e che sappia
soprattutto parlare ad ognuno. In altre parole, quella di una Società “democratica”, in grado di aprire un
dialogo con tutte le sue anime e componenti, fornendo a tutti l’opportunità di esprimersi e favorirne
la crescita, che sappia soprattutto venire incontro alle esigenze dei suoi iscritti offrendo dei servizi di “comune utilità”. Per fare ciò credo che noi componenti
del nuovo Consiglio Direttivo dovremo soltanto prefiggerci l’obiettivo di continuare sulla strada già tracciata dai nostri predecessori.
Domanda – Passiamo alla parte professionale, occhei?
Risposta – Mi piace molto fare il pediatra e sono convinto di avere scelto bene, nell’ambito della professione medica, la disciplina pediatrica perché amo moltissimo i bambini che mi danno sicurezza e serenità.
Come dicevo ho studiato a Pavia e sempre a Pavia mi
sono specializzato in Pediatria, Allergologia, Malattie
Polmonari e Malattie Infettive. Il contatto con l’Immunologia e l’Allergologia è stato inevitabile e sono presto stato coinvolto, direi quasi per osmosi non solo
culturale ma affettiva, in un gruppo di lavoro unico a
mio parere. Ricordo solo alcuni nomi a te, e non solo,
noti: Alberto Ugazio, Alberto Martini, Gigi Notarangelo, Luigi Nespoli, Marzia Duse, Virginia Monafo, Sandro Plebani, Angelo Ravelli solo per citarne alcuni e mi
scuso con chi, per la fretta, ho dimenticato. Attualmente svolgo la mia
attività professionale a
Pavia in Clinica Pediatrica
dove mi occupo, fra l’altro, anche di un Ambulatorio di Immunoallergologia e Malattie Polmonari, vivace e affollato. Ho
solo collaboratrici di sesso femminile molto affidabili, carine e di grande
professionalità.
Domanda – Ciao Gian Luigi, benvenuto nel Consiglio
Direttivo della SIAIP, ci dici un po’ di te?
Risposta – Sono un pugliese di Milano. I peggiori,
come dice Leone di Lernia (un mito). A Milano sono nato nel 1955 e ancora ci vivo, nonostante abbia
studiato e lavori a Pavia. A Milano dormo (quando
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Domanda – La parte difficile, perché potresti essere utile alla SIAIP?
Risposta – Ti dirò, non è la prima esperienza, sono
vecchio del mestiere e sono uno dei fondatori del
vecchio Gruppo di Studio di Immunologia della SIP.
Sono abituato a pianificare, organizzare, costruire.
Mi piace divulgare, rendere facile quello che è difficile. Credo che quello che è stato realizzato dagli amici del precedente Consiglio Direttivo sia eccellente e
ciò che vale, a mio avviso, va mantenuto e amplificato. Abbiamo un’ottima linea comportamentale, un
solco ben tracciato e ritengo sia corretto e doveroso
proseguire su questa strada con l’obiettivo di aumetare la base dei fruitori delle iniziative che il Consiglio
e tutti gli iscritti alla Società proporanno e svilupperanno nel prossimo triennio. Credo che più che le parole valgano sempre i fatti e saranno i fatti che, se saremo bravi, ci daranno ragione.
mi iscrissi a medicina. Mi piace mangiare e si vede
innegabilmente, mi piacciono i film, quelli di Nanni
Moretti tutti, mi piace ascoltare la musica, vivo con
gli auricolari indossati, se potessi non metterei mai
la cravatta, sto comodo con le Clarks, mi piace leggere romanzi, quelli di Andrea Vitali tutti, mi piacciono i
quadri, quelli del Novecento italiano quasi tutti. Non
ho ancora adottato le lenti progressive, ma dovrei,
non capisco come ho potuto fare fino a pochi anni
fa senza palmare, sono ordinato e puntuale, mi pare
anche onesto ma questo lo lascerei dire. Ci sarebbero
altri dettagli, temo che pochi sarebbero interessati.
Domanda – Passiamo alla parte professionale, occhei?
Risposta – C’è ancora meno da dire. Iscritto a medicina nel 1976, Università Cattolica del Sacro Cuore, primo anno tremendo tra pane senza sale, per la prima
volta nella mia vita, e fisica, quasi per la prima volta
nella mia vita, mi salvarono mio cugino Paolo e Viterbo dove mi rifugiavo a piangere i fine settimana. Dal
secondo anno andò meglio e giunsi fino alla specializzazione in pediatria nel 1986, non ho altri titoli. Come per tutti, contarono gli incontri. Quello con Achille Stabile mi avvicinò all’allergologia pediatrica a metà degli anni ’80, quello con Pierpaolo Mastroiacovo
all’EBM poco dopo l’inizio del terzo millennio, nella
stessa epoca quello con tre amici eccezionali, Mauro Calvani, Salvatore Tripodi e Giuseppe Pingitore, mi
avvicinò all’ApPAL, quello con Alberto Ugazio alla vita societaria nella SIAIP. Proprio così, fosse mancato
anche uno solo di questi incontri la mia vita avrebbe avuto un altro corso, pare banale, ma se ti fermi a
pensarci un po’ è tremendo, non credi?
Domanda – Ciao Stefano, benvenuto nel Consiglio Direttivo della SIAIP, ci dici un po’ di te?
Risposta – Come si usa dire, non è che ci sia poi tanto.
Sono nato a Caltanissetta nell’Aprile del 1958, ariete
con ascendente capricorno, sono siciliano da sempre
e il legame con la mia terra natale rimane forte, anche se abito oramai da più di 30 anni nella bellissima
Roma. Sono timido-timidissimo, ma ciò nonostante sono riuscito ad accaparrarmi la mia amata Tecla,
reggina purosangue che non sale su un aereo manco
ammazzata, ed è nato Bruno, che adesso ha 9 anni e
mezzo ed è pressoché perfetto. Sono stato un pongista accanito, mi sono dato anche al pattinaggio a
rotelle con moderato successo, tutto passato, adesso il mio unico “sport” praticato è il backgammon, ma
riprenderò, quest’anno giuro che riprendo. Da piccolo collezionavo i “Marvel Comics”, avevo tutti i primi numeri originali, mia madre li regalò a mia insaputa, un disastro. Disegnavo non male, compravo il
mensile “Il Subacqueo”, volevo fare il novello Jacques Cousteau,
poi sbagliai una
compensazione
e mi scassai un
timpano irrimediabilmente, lasciai perdere, mia
nonna mi regalò
una 128 rally di
seconda mano e
per compiacerla
Domanda – La parte difficile, perché potresti essere utile alla SIAIP?
Risposta – Hai ragione, è la parte difficile questa, si rischia uno dei sette vizi capitali, la superbia o almeno
la presunzione che parente le è. Non ho un grande impact factor, ancora una volta come si usa dire, anche
per questo contano gli incontri, così è andata, magari è
stato pure meglio, chissà. Io credo, caro mio, che potrò
essere utile alla SIAIP fondamentalmente per un mio
piccolo difetto, forse l’unico J, sono ossessivo. L’ossessione mi porta a preoccuparmi dei dettagli, forse mi
manca la visione d’insieme, forse non riesco ad essere lungimirante, ma sui dettagli non mi batte nessuno. Su uno di essi mi sono fissato, sono anni, perseguo
l’omogeneità della cura. Non l’appiattimento bada bene, ma se uno si chiama Gaudenzio, ha 4 anni, si becca nel Dicembre del 2006 la polmonite a Caltanissetta,
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non ha particolari fattori di rischio, neanche socio-economici, insomma questo qui deve avere suggerimenti
medici uguali, se non identici, da parte di qualunque
pediatra se ne occupi. Se qualche addendo cambia,
può-deve cambiare il suggerimento, a ciascuno il suo
suggerimento insomma, e che sia il migliore possibile
per lui. Ecco questa magnifica ossessione (spero tu riesca ad apprezzare), la ricerca del migliore suggerimento possibile nelle situazioni più varie, vorrei riversare in
questo triennio, naturalmente per quelli che sono gli
obiettivi naturali della SIAIP.
sta un poco stretto abitare ora a Castelfranco Veneto, cittadina provinciale, dove mi sono trasferito parecchi anni fa per lavorare nel reparto pediatrico del
locale ospedale. I miei hobby: all’inizio erano i soldatini e le automobiline i miei preferiti; giocavo anche
a calcio, come portiere ed ero proprio bravo, almeno
così mi sembra. Ora mi piace fotografare, andare al
cinema, a teatro, l’informatica, leggere libri di narrativa (Raymond Carver, Yehoshua, Amos Oz). Il grande
amore della mia vita si chiama Eleonora, l’ho conosciuta subito dopo la laurea: facevo il medico in una
colonia estiva per bambini, dalle parti di Piacenza e
lei era la maestrina che faceva passare loro il tempo.
Abbiamo iniziato a familiarizzare e per farla breve, sono stato anticipatamente (e forzatamente) esonerato
dal mio incarico (insomma, rispedito a casa), e da allora siamo felicemente insieme alle nostre bellissime
bambine, Micol di 13 anni e Benedetta di 11, che ci allietano con la loro compagnia e con le loro grida. Del
proprio intimo è più difficile parlare: penso di essere
di tutto un po’, timido, coraggioso, infingardo, affettuoso, freddo ecc., sono in grado di vestire parecchie
maschere. Un punto certo: essere fedeli ad un’idea e
battersi in tutti i modi per raggiungere lo scopo.
“A Stoccolma mentre non
mi viene consegnato il
premio Nobel dalle mani
del Re di Svezia”
Domanda – Ciao Daniele, benvenuto nel Consiglio Direttivo della SIAIP, ci dici un po’ di te?
Risposta – Beh, ti dirò, mi fa piacere rispondere a questa tua domanda, perché non ricordo negli ultimi anni nessuno che mi abbia chiesto di parlare un po’ di
me stesso; è bello raccontarsi in poche righe, ci si deve riflettere un poco su! La prima cosa da dirti è che
da poco ho compiuto 50 anni, ma mi sembra (e di
questo sono orgoglioso) di averne ancora psichicamente e (spero) fisicamente ancora 20 (o giù di lì).
Sono nato a Milano, ma mi sento un po’ giramondo
perché ho abitato anche a Genova, Venezia, Modena,
Trieste, Ferrara. Non ho un posto particolare cui sono
radicato, anche se ricordo con più affetto gli anni della “giovinezza” che ho trascorso al Lido di Venezia: un
posto ideale, almeno all’epoca, per un ragazzo: un’isola piccola, ma elegante, piena di verde, mare, spiaggia, campi da calcio, strade sicure per sfrecciare a più
non posso in bicicletta. Era bello e romantico tornare
a casa avvolti nella spessa nebbia della laguna su un
vaporetto di linea! Sin da piccolo ho amato due cose:
lo sport (calcio, ping-pong, ciclismo) e lo studio, non
di qualcosa in particolare, ma in quanto tale. Ricordo
che passavo delle ore nella biblioteca “Querini-Stampalia”, non lontano da piazza San Marco chino sui libri
a leggere, libri di letteratura (mi affascinavano Kafka,
Pirandello) e di storia. Anche a me è sempre piaciuta
la musica: dai Cat Stevens e De Gregori di allora sono
passato ora a Shakira e ai Take That. Sono un idealista
in tutto ed anche per questo (inutile dilungarsi) mi
Domanda – Passiamo alla parte professionale, occhei?
Risposta – Allora, mi sono laureato all’Università di
Trieste, ho vinto una borsa di studio all’Istituto dei Tumori di Milano, dove ho lavorato per due anni, poi mi
sono appassionato all’allergologia e allo studio dell’asma. Le persone da cui ho più imparato in questo
campo sono state Henry Levison di Toronto nel cui
reparto pneumologico all’Hospital for Sick Children ho
svolto un breve ma istruttivo stage, e Giorgio Longo e
Furio Poli di Trieste. Ricordo ancora che mi alzavo faticosamente (per alcuni anni) una volta alla settimana
alle 5 di mattina per raggiungere il loro ambulatorio
allergologico al “Burlo” e le sudate in bici a quelle ore
per raggiungere la stazione dei treni! Ma ne valeva la
pena. E poi credo di essere stato fortunato di vivere ai
tempi di Internet, perché pur abitando in una piccola
cittadina, grazie al Web ho avuto la fortuna di avere le
principali riviste scientifiche mondiali disponibili sullo schermo del mio portatile, riuscendo così ad avere
gli stessi strumenti di aggiornamento di un collega di
Harvard (si fa per dire). Da alcuni anni mi sono appassionato all’Evidence Based Medicine: il suo incontro
è stato per me spunto per studiare ed approfondire
una materia che all’inizio mi era oscura, ma che mi ha
poi appassionato e dato molte soddisfazioni. E naturalmente non posso dimenticare a questo punto l’incontro professionale ed umano con Stefano, che mi
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Il Presidente
ha permesso di arricchirmi ulteriormente e di entrare
e svolgere un ruolo attivo nella nostra società.
a Nero Wolfe. Ultimi autori avvicinati: Corman McCarty (Oltre il confine, Meridiano di sangue), Juan Rulfo,
Osip Maldestam (poesie), Camilleri (che sta prendendo il posto di Rex Stout). Della mia povera città davvero non vorrei parlare. Il problema di Napoli non ama
le sintesi. Sono una brava casalinga all’antica, amo la
buona tavola (anche se non ne posso più della cosiddetta “cucina creativa”) e il buon vino. Dopo il divorzio
mi accompagno a Karin, napoletana-viennese, restauratrice di quadri. Spero di imparare un po’ di tedesco.
Domanda – La parte difficile, perché potresti essere utile alla SIAIP?
Risposta – Innanzitutto sono un lavoratore, uno sgobbone e mi metterò a disposizione del Consiglio Direttivo per cercare di raggiungere gli obiettivi che ci proporremo. Mi piacerebbe poter continuare ed ampliare l’attività svolta dal precedente Consiglio negli scorsi anni,
nei quali sono state prodotte molte cose “fantastiche”:
il sito web, che vorrei diventasse ancora più interattivo con i soci, sviluppando soprattutto gli strumenti per
aggiornarsi (Journal Club, articoli della letteratura commentati e sintetizzati, link gratuiti con riviste allergologiche, ecc.); le commissioni, che sono state il motore trainante di molte iniziative, dovranno continuare il loro
compito cercando di coinvolgere altre persone interessate a “produrre”; la rivista, la RIAP, vorrei fosse sempre
interessante e stimolante come ora e soprattutto “informale”. Forse quello che desidero di più è contribuire un
poco a rendere la SIAIP ancora più moderna, rigorosa
scientificamente e come si dice al passo con il tempo!
Come? Lo vedrete nei prossimi mesi!
Domanda – Passiamo alla parte professionale, occhei?
Risposta – Presto fatto. Mi sono iscritto nel 1973 e
laureato nel 1979. Tutto pensavo di fare meno che il
pediatra. Ho frequentato l’Istituto di Anatomia Patologica, folgorato dall’agoaspirato (che a quei tempi
si affacciava timidamente). Dopo la laurea sono stato
un anno a Genova, all’Istituto “Gaslini”, ospite di Paolo Durand, che avevo incontrato durante lo studentato e che mi invitò ad andare da lui, nella foresteria
del “Gaslini”. Così conobbi la Pediatria ed entrai nella
scuola di specializzazione. L’Allergologia e l’Immunologia mi hanno appassionato da subito. Dopo alcuni
tentativi a vuoto (mitico il 101° posto su 101 candidati a Firenze da Ricci nel 1986, credo) mi iscrissi alla
Scuola di Allergologia e Immunologia Clinica di Napoli. Ho fatto il Pediatra di Famiglia per una decina
d’anni, finché non fui costretto a rinunciare per restare in Ospedale. Attualmente ho una SSD di Allergologia in un ospedalino, piccolo ma devoto, del centro
di Napoli. L’incontro chiave è stato quello con Stefano Miceli Sopo, Salvatore Tripodi e Giuseppe Pingitore che mi hanno arruolato all’ApPAL e da lì da cosa è
nata cosa.
Domanda – Ciao Guglielmo, benvenuto nel Consiglio
Direttivo della SIAIP, ci dici un po’ di te?
Risposta – Volentieri. Nacqui a Napoli, nell’ottobre
1955, uno degli ultimi parti fatti in casa. Giovanottino studioso e per bene (almeno questo è quanto mi
ha suggerito di dire il mio avvocato). Ho adorato i Beatles e i Rolling Stones, non chiedendomi mai chi fosse meglio. Ho poi amato il jazz e la lirica. Oltre al vecchio rock’n roll e al rhythm and blues. Scelsi la facoltà
di medicina, contro quella di ingegneria per puro caso.
Tradizioni paterne in medicina, materne in ingegneria.
Sono stato un discreto schermidore, un mediocre tennista, un desolante sciatore. Non male sott’acqua, sia
in apnea (ormai non più) che con le bombole. Sott’acqua ho trascinato anche mio figlio Giovanni che è diventato un esperto anche se ormai vive a Strasburgo
(nella foto, quello magro). Sono stato e sono, ancora
tenacemente, lettore appassionato. Dai grandi classici
Domanda – La parte difficile, perché potresti essere utile alla SIAIP?
Risposta – Francamente non lo so. Nel senso che lo si
dirà alla fine, se il mio apporto è stato utile o no. Se
ho avuto la sfacciataggine di candidarmi è stato per
diversi motivi. Fino ai miei 50 anni ho vissuto la medicina in solitudine, non facendo parte di alcun gruppo, studiando e aggiornandomi da solo. Anzi, dirò di
più. Avevo una sorta di snobistica diffidenza verso le
istituzione societarie. Tuttavia ad un certo punto mi è
sembrato giusto cambiare codici e mettermi in gioco.
Come posso essere utile? Dedicando tempo ed entusiasmo alla soluzione di piccoli e grandi problemi che
si incontrano nella vita professionale. Ascoltando gli
splendidi amici che mi accompagnano in questa avventura, ragionando. È la mia primissima esperienza
in questo senso. Sono certo che faremo bene.
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