gallarate: qui nascono le scenografie della scala
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gallarate: qui nascono le scenografie della scala
GALLARATE: QUI NASCONO LE SCENOGRAFIE DELLA SCALA di Pierfausto Vedani Intervista alla signora Peroni La Scenografie Peroni è certamente un’azienda da primati, ma uno è davvero singolare: la riservatezza genuina, non studiata, addirittura proverbiale della titolare, cioè di lei signora Peroni. Che non appare mai, che dirotta i giornalisti: non ama essere intervistata. Ma perché? 58 Non mi sento nata imprenditrice, vengo da un ruolo che per certi aspetti può essere accostato all’attività di impresa: quello di casalinga; se interpretato bene ha rilevanza forte, è un’eccellente scuola. A questo aggiunga il mio carattere, ho sempre badato alla sostanza, non alle apparenze e poi sul mio atteggiamento può influire il fatto che qui noi tutti si abbia il culto della squadra, si creda nella validità della partecipazione. La Peroni è in continuo progresso, raggiunge obiettivi importanti, è riferimento internazionale per chi si occupa di gestione teatrale e di spettacolo televisivo e cinematografico. In casi come il vostro è difficile individuare in un collettivo la leadership d’impresa. Mi prendo le responsabilità, ho un ruolo, ma la mia è una supplenza: mio marito aveva dato un’impronta, aveva segnato il percorso che l’azienda doveva fare, è bello avere indicazioni sicure. Michele era grande imprenditore, come tale accentrava molto, ma al tempo stesso esaltava la portata del gruppo nell’attuazione dei programmi. Io ho visto la continuità aziendale nella partecipazione, nella divisione di compiti e responsabilità in modo che l’unità e l’operatività continuassero a essere un valore. Siamo stati all’altezza della situazione? La squadra era quella voluta da Michele. Sopra: Elisabetta Peroni con un amico d’eccezione, l’ultraottantenne e ancora iperattivo scenografo spagnolo Francisco Fontanal. Photo Archivio Peroni Pagina a seguire: Elisabetta Peroni assiste al collaudo di uno schermo ad apertura meccanica nel teatro di prova dello stabilimento di Gallarate. Photo Archivio Peroni Above: Elisabetta Peroni, president of the Company, with a very special friend, the spanish scenographer Francisco Fontanals: over eighty years old and still creating! Following page: Elisabetta Peroni attending the test-bench of a mechanical opening curtain in the rehearsal theatre located inside her Gallarate factory. Lei è sinceramente modesta, ma davanti ai risultati raggiunti non può sottrarsi. Michele ha dato basi eccezionali e una cultura della produzione e del mercato che non potevano non dare frutti. Aveva una sensibilità e una preparazione che si esprimevano al massimo anche grazie alla sua passione, al suo entusiasmo. Sono cambiati i tempi, sono arrivati sviluppo e problemi nuovi, il mercato si è allargato, normative e tecnologie hanno richiesto intuizioni e risposte nuove, agili e a volte rivoluzionarie. Se siamo stati in grado di tenere il passo anzi di progredire lo dobbiamo all’impronta data da mio marito all’azienda: lo ribadisco con piena convinzione. Può ricordare i nuovi passi che avete dovuto fare in questi 6 anni, gli adeguamenti più significativi che avete dovuto apportare alla vostra produzione? 60 Inizio dalle normative sulla ignifugazione dei tessuti che ha richiesto studi e messa a punto di nuovi metodi di produzione. L’arrivo della stampa digitale sui fondali di tessuto e l’introduzione di film vinilici hanno avuto un impatto notevole sia per la diffusione sia per quanto ci coinvolgeva direttamente: infatti abbiamo dovuto sviluppare i metodi di stampa sui nostri materiali e così allestitori e scenografi di tutto il mondo hanno continuato a considerarci un riferimento. L’assistenza ai clienti è diventata un altro punto di forza: siamo in grado di essere al loro fianco anche a fronte di richieste a volte “impossibili”, caratteristica questa del mondo del teatro, dello spettacolo. Un impegno su vari fronti il vostro, una serie di grandi produzioni e un’azienda piccola. Può accennare alla vostra organizzazione? Chi visita la nostra sede di Gallarate constata che prevale tutto quanto è attinente a un magazzino. Quello che non si vede e che invece è importantissimo è la gestione dell’indotto artigiaLa confezione del sipario di uno dei maggiori teatri storici russi. Photo Archivio Peroni The making of the curtain ordered by one of the most famous historic russian theatres. The magic of theatre beginsfrom Gallarate 62 nale che noi stessi abbiamo creato e che viene coordinato dal nostro ufficio tecnico. Si tratta in buona parte di aziende del Gallaratese, a noi legate contrattualmente, che producono materiali su nostre specifiche. In qualche modo abbiamo contribuito alla conservazione di alcune professionalità tradizionali del nostro territorio, quali quelle tessile, meccanica e delle confezioni, facendole specializzare nella nostra nicchia di mercato. Nella sede di Gallarate abbiamo ancora i reparti di lavorazione dei fondali e sipari in tessuto, degli schermi per proiezioni e retroproiezioni in vinile e delle installazioni di meccanica, che verranno però presto esternalizzate con opportuni accordi contrattuali, facendo in modo che la preparazione del personale, maturata con anni di lavoro, non vada dispersa. Dalla sede i materiali e le realizzazioni, queste ultime di dimensioni anche imponenti, vengono inviati agli studi televisivi e cinematografici. Siamo laboratorio, magazzino, banco di studio e di prova per certi allestimenti. Abbiamo anche un teatro destinato appunto al collaudo pratico dei nostro prodotti. E’una attività che viene svolta anche nei nostri centri esteri e a coordinarla, a fare le scelte dei materiali c’è il nostro ufficio tecnico che collabora strettamente con i committenti. Chi ha la responsabilità di tutto quanto ha valenza strettamente tecnica? L’architetto Gianni Crevacore: ha collaborato con mio marito quasi dall’inizio ed è ormai un’autorità nel suo campo, i clienti gli chiedono a volte cose impossibili. Nel cantiere dello stadio olimpico di Torino, dove sono stati realizzati progetti scenografici sperimentali di estrema difficoltà che tutto il mondo ha potuto apprezzare, è stata una presenza indispensabile. Anche Crevacore è gentilissimo e disponibile, ma non ama la ribalta. Siamo fatti così, vogliamo esprimerci come gruppo, ci viene spontaneo, non è una posa. Credo sia il modo migliore per sentirsi ancora e sempre vicini a Michele. E’ come si continuasse a camminare insieme. Pagina a destra: Torino 2006, il collaudo di un grande sipario con apertura motorizzata alla veneziana e all’italiana (oltre 50 m. di larghezza). Photo Archivio Peroni Right page: Torino 2006, the testing of a huge curtain with motorized opening conceived in the venitian and italian way (further than 50 meters large). Photograph: Peroni archives. People from all over the world got moved looking at the spectacular evolutions and the acrobats’ choreographies during the ending ceremony of the Olympique Winter Games in Turin. But few of them know about the long training endured by the acrobates at the Peroni Company in Gallarate, where the most spectacular productions have been realized. Every company has his own profile and the Peroni, a company specialized in finding a solution for every stage designing and fitting, does not celebrate its goals: although its long past, being in the textile market since the seventeenth century, their victories are just good points to other new starts. Certainly at the basis are the solid business relations with theatres as “la Scala” of Milano and the “Regio” of Torino but the “Peroni, Products and Services for Performances”- today greatly renowned in the world of theater, from the West to Japan and owning offices in Madrid, Lugano, Catania and Kyoto- doesn’t like to appear on the stages she works for. It becomes immediately evident that Peroni’s philosophy is inspired by a very strong flexibility culture which goes in different directions. In safety, obviously, but also in the absolutely best quality, reason that leads this company in front line and not only for fabrics. The study and the choice of materials represent in the Gallarate head-quarters, the pole of the production, making curtains, back-clothes, building screens, etc. Absolute is also Peroni’s skill in dealing with the numerous customers and their often surprising requests, due to the problems coming from the stage designers’ inexhaustible, impredicable, ingenious imagination or from the unexpected that often exists inside a scene-plan. Gallarate therefore reveals also to be a reliable international landmark for those who deal with theater management, television or film industry. 64 Scenografia di Ezio Frigerio, uno dei maggiori scenografi viventi, realizzata per una produzione del Teatro San Carlo di Napoli con un grande fondale marino, uno schermo per retroproiezioni, tendaggi in seta, pannelli in voile. Photo Luciano Romano A stage design by Ezio Frigerio, one of the most representative scenographers of these days, created for a production of Teatro San Carlo in Naples: back-cloth representing the depth of the sea, screen projecting from the backstage, silken curtains, voile panels. 65 66 Una scena di “Kát'a Kabanová” di Leós Janácek tratta da uno spettacolare allestimento del Teatro Alla Scala di Milano. Photo Marco Brescia A scene from “Kàt’a Kabanova” by Leòs Janàcek from a spectacular setting for the Teatro Alla Scala of Milan. Storia della Scenografie Peroni Piccolo è bello, anzi bellissimo e addirittura un mito se nel tuo settore sei riferimento internazionale e le star del mercato ricorrendo alla tua azienda diventano il miglior traino in termini di immagine e sostanza. Restare piccoli o quanto meno crescere con cautela intuendo che nuove dimensioni devono essere ricercate solo nell’affinamento continuo della qualità dei prodotti e dei servizi ai clienti: anche questa è scelta strepitosamente avveduta, che mette al riparo da possibili bizzarrie dei mercati, dalla globalizzazione, da incubi cinesi. Piccola è la gallaratese “Peroni Prodotti e Servizi per lo Spettacolo”, conosciuta in tutto il mondo teatrale, dall’Occidente al Giappone, per essere in grado di risolvere qualsiasi problema in ordine a scenografie e allestimenti. Ma è anche azienda sollecita nell’assicurare celermente il miglior schermo a un cinema parrocchiale di Lombardia o Calabria. Grande è la storia di questa impresa: l’hanno scritta due uomini, Luigi e Michele Peroni, padre e figlio, la sta scrivendo una donna, Elisabetta, rimasta sola ma più forte del destino, capace di realizzare e ampliare il sogno di suo marito Michele. I Peroni sono una famiglia storica di Gallarate presente in campo tessile sin dalla fine del ‘700 con attività diversificatesi nel tempo, ma che alla fine della seconda guerra mondiale vede uno dei discendenti, Luigi, gestire e imporre la produzione di tessuti riservati al mondo dello spettacolo. Già negli Anni 50 la Scala, che un altro varesino, il sovrintendente Antonio Ghiringhelli, sta riportando ai fasti internazionali del teatro lirico, tra i principali fornitori ha Luigi Peroni. Ogni azienda ha un suo profilo, un modo di porsi e rapportarsi sul piano indu- 67 68 Teatro Alla Scala di Milano, la scenografia di una produzione realizzata con materiali Peroni. Photo Andrea Tamoni Teatro Alla Scala of Milan, the scenography of a production conceived by Peroni. 69 70 striale e commerciale. Da sempre il biglietto da visita della Peroni è la qualità dei prodotti supportata da disponibilità e assistenza puntuale ai clienti. È un’azienda che non celebra i traguardi, ne fa solo dei punti per ripartire, in silenzio: si può dire che non ami comparire sulle ribalte per le quali lavora. Nella storia della comunicazione d’azienda i primi passi furono rappresentati dalla carta da lettera intestata e arricchita da un logo o un disegno: non è che alla Peroni si sia a quei tempi, anzi il giovane Michele anni or sono colse l’opportunità di un concreto aiuto per la nascita di una rivista specializzata come “L’opera”, ma non si è mai cercato l’applauso del grande pubblico, nemmeno annunciando significativi successi tutti tappe di una scalata ai vertici internazionali del settore. La Peroni odierna, proiettata al top del pianeta spettacolo che è crogiolo della comunicazione, continua nel solco della singolare riservatezza promozionale scelta da Luigi: vince sui mercati mondiali, ha sedi a Madrid, Lugano, Catania, Kyoto, e succede che moltissimi varesini, anche operatori economici, poco o nulla conoscano di un’attività di impresa, di una presenza da primato, di una cultura del lavoro sviluppatesi e maturate in una struttura alla periferia di Gallarate. Gli italiani si sono emozionati vedendo le spettacolari evoluzioni e le coreografie degli acrobati durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino. Gli acrobati si erano allenati a lungo presso la Peroni, dove sono state eseguite le realizzazioni più spettacolari. Luigi Peroni con il suo pragmatismo, con attenti criteri di valutazione e gestione del presente e del futuro nel dopoguerra traghetta bene la sua azienda sino all’inizio degli Anni 80 in un mare dalle ricorrenti burrasche come quello del tessile. Quando la crisi del settore si acuisce in misura inconsueta egli dà via libera per nuove rotte al giovane figlio Michele che gli succede al timone. Se l’esperienza di papà Luigi è un riferimento importante, il nuovo progetto di Teatro Real di Madrid, schermo per proiezioni tridimensionali utilizzato dalle scenografie di “Lady Macbeth di Mcensk” di Dmitrij Sostakovic. Photo Javier del Real Teatro Real of Madrid: the three-dimensional projection screen used for the scenography of “Lady Macbeth of Mcensk” by Dmitrij Sostakovic. 72 Michele è espressione delle sue inclinazioni, di una intuizione felice: la nicchia è l’approdo migliore, il porto da cui ripartire per nuove avventure industriali. La nicchia è rappresentata dal teatro, dall’opera lirica, da tutto quanto è spettacolo ed esige realizzazioni sceniche. Michele ci si butta con entusiasmo, con un amore e una sapienza che coinvolgeranno tutte le persone che lo conosceranno. La base di partenza è costituita dai solidi rapporti con teatri come la Scala, il Regio di Torino o altri meno famosi, ma c’è anche una rete di luoghi minori di spettacolo che continueranno ad avere accoglienza alla Peroni, anzi nel tempo aumenteranno di numero perché l’azienda gallaratese con i suoi prodotti nuovi offre sicurezza assoluta nel rispetto di normative giustamente severe. Michele Peroni è un vulcano di idee, un appassionato ricercatore di soluzioni, varca sempre frontiere appena raggiunte, considera i clienti preziosi collaboratori se non addirittura dei partner: dal mondo dello spettacolo così imprevedibile, esigente, pressato dalla continua mancanza di tempo, arrivano infatti richieste e stimoli che sono autentiche sfide da raccogliere e vincere. Il campo d’azione è vastissimo: l’ignifugazione dei tessuti significa sicurezza e Michele Peroni studia ed esegue test a non finire, dalla tela al tulle, a velluti, sete e decine e decine di altri tessuti, tutto quanto insomma rientra nella gamma dei prodotti per scenografia. Sicurezza ovviamente, ma anche qualità assoluta e la Peroni è in prima linea e non solo per i tessuti. Se si vuole essere indispensabili, se si aspira a essere riferimento primo del mercato occorre offrire il meglio anche dei prodotti vinilici, essere insuperabili nella meccanica di movimentazione di scene e sipari. Alcuni dei materiali, ad esempio i tessuti in grande altezza, fabbricati da giganteschi telai larghi 12 metri, sono stati studiati dallo stesso titolare e successivamente distribuiti sul mercato internazionale sul quale vengono stretti accor- di commerciali strepitosi con imprese leader in campo cinematografico e teatrale. Come per esempio la nordamericana Rosco. Lo studio e la scelta dei materiali rappresentano il cardine di qualsiasi attività produttiva, a Gallarate la conoscenza dei materiali è perfetta e l’azienda fa passi da gigante confezionando sipari, fondali, ciclorami in tessuto, realizzando schermi per proiezione e retroproiezione: l’impulso dato da Michele Peroni alla sua azienda è fenomenale, le idee sono sempre un passo in avanti nell’innovazione fatto prima dei concorrenti. E le richieste piovono da teatri italiani, europei, di tutto il mondo. Se si valuta la filosofia dell’azienda subito si riscontra che è ispirata a una fortissima cultura della flessibilità realizzata in più direzioni. Innanzitutto nel rapporto con i clienti, considerati come dei partner perché con le loro richieste sollevano problemi che devono essere risolti nell’interesse di tutti. Si tratta di richieste spesso sorprendenti perché legate a problemi suscitati dalla inesauribile, imprevedibile, geniale fantasia degli scenografi o da imprevisti derivati da insidie sfuggite ai progetti. Flessibilità vuol dire anche pronta risposta per la sicurezza, informazione rapida e corretta, assistenza. Flessibilità è copertura garantita e pronta risposta produttiva. Michele Peroni vince anche perché i suoi stretti collaboratori fanno squadra nel miglior modo possibile, a volte sono braccio e mente allo stesso tempo. La produzione dell’azienda non è standardizzata; ogni cliente ha esigenze diverse e ogni prodotto non può non essere diverso dall’altro e giocano allora un ruolo importante la creatività, la capacità tecnica di progettazione e l’abilità nella soluzione dei problemi, l’attenzione costante all’innovazione: Michele Peroni dà un’impronta speciale alla quale fa seguito una presenza sul mercato improntata a sensibilità e disponibilità non comuni che determinano un incredibile rapporto non solo con la clientela ma anche con coloro che a diverso titolo lavorano nell’ambiente dello spettacolo 73 74 e vengono a contatto con Michele e i suoi collaboratori. Quando nel marzo del 2000 ad appena 45 anni Michele Peroni muore in un incidente stradale il dolore colpisce profondamente non solo la famiglia e i collaboratori, ma tutti coloro che conoscono in lui un uomo e un imprenditore eccezionale. E ci si interroga anche sul futuro, ci si chiede che accadrà, se sarà possibile che possa scorrere ancora quel grande fiume di genialità, inventiva, operatività che è la Peroni. La risposta viene subito, forte, sorprendente: è Elisabetta, che ha dato a Michele tre figli ancora troppo giovani per assumere responsabilità, a rialzare subito la bandiera e a proseguire il cammino. È anche lei figlia di un imprenditore, quando è cominciata la scalata di Michele le è venuto spontaneo incoraggiarlo, ma fondamentalmente è stata sposa e mamma, una casalinga. Dirà qualche anno dopo che una casalinga e una imprenditrice hanno in comune più di quanto non si pensi, ma nei giorni seguenti al dramma Elisabetta Peroni ha un solo obiettivo: fare in modo che l’opera e il sogno di Michele non muoiano e allora chiama a raccolta il personale e spiega che si può e si deve continuare nel segno di una collaborazione stretta, fatta di compiti e responsabilità diversificati perché è impossibile trovare una persona che assommi tutte le qualità di Michele. È una vera chiamata alle armi, è un coinvolgimento che darà grandi frutti perché se Michele Peroni sarà irripetibile resta pur sempre un grande esempio. Cinque anni dopo, le nuove conquiste della Peroni e la sua leadership internazionale, sancita dai più grandi scenografi del mondo, possono testimoniare che ci sono affinità tra una casalinga e una imprenditrice, ma il percorso di Elisabetta Peroni è quello tipico dei leader d’impresa. E lo ha fatto con la massima discrezione, con la devozione di una sposa per un grande marito. Teatro de la Maestranza di Siviglia, vele in seta e fondali oscuranti utilizzati dalle scenografie di un celebre “Tannhäuser” firmato da Werner Herzog. Photo Teatro de la Maestranza Teatro de la Maestranza di Siviglia: silken sails and darkening back-clothes used for a famous “Tannhäuser” signed by Werner Herzog. 75