Agnocasto e SPM Agnocasto scheda

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Agnocasto e SPM Agnocasto scheda
Che cos’è la sindrome premestruale (SPM)?
Con il termine generico di sindrome premestruale o SPM (dall’ inglese PreMenstrual Syndrome o PMS) i
medici raggruppano circa 90 sintomi di natura fisica, comportamentale e psicologica, che possono
manifestarsi, insieme o separatamente, nei giorni precedenti la comparsa della mestruazione, cioè nella
seconda fase, luteinica, del ciclo mestruale.
.Ai più frequenti sintomi appartengono mastodinia (dolore al seno), ansia e irritabilità, malinconia, cefalea,
ritenzione idrica e disturbi al basso ventre. Almeno il 40% delle donne, di tutte le età, nei 7-10 giorni che
precedono l’inizio del ciclo mestruale, soffrono regolarmente di alcuni di questi sintomi. Le cause della SPM
non sono ancora note. Alcune donne sembrano essere più sensibili rispetto ad altre alle variazioni ormonali
che si verificano durante il proprio ciclo mestruale. In particolare nei giorni che precedono la mestruazione in
alcune donne si verifica uno squilibrio ormonale, soprattutto dei livelli di prolattina che risultano notevolmente
aumentati. La sindrome premestruale può interferire con le normali attività quotidiane: a casa, a scuola e al
lavoro. I sintomi della sindrome premestruale possono variare notevolmente da una donna all’altra.
Questo diagramma
mostra un ciclo
mestruale della durata
media di 28 giorni.
Alcune donne hanno
cicli più lunghi, altre
più brevi
Di seguito viene riportato un elenco allargato di sintomi fisici, comportamentali e psicologici che
possono comparire
SINTOMI FISICI
SINTOMI PSICOLOGICI
Dolore al seno
Alterazioni dell’umore e depressione
Sensazione di gonfiore
Voglia di piangere, sentirsi “giù di corda”
Rigonfiamento di volto, addome e dita
Stanchezza, affaticamento, letargia
Aumento di peso
Tensione, disagio, inquietudine
Cefalea
Irritabilità
Variazioni dell’appetito
Difficoltà di coordinazione, maldestrezza
Acne o altre eruzioni cutanee
Difficoltà di concentrazione
Costipazione o diarrea
Alterazioni dell’interesse sessuale
Rigidità muscolare o articolare
Disturbi del sonno
Dolorabilità generale, soprattutto alla schiena
Appetito insaziabile
Crampi/dolori addominali
Aggressività
Esacerbazione di crisi epilettiche, emicrania,
Perdita dell’autocontrollo
10 + 2 consigli per combattere la sindrome premestruale
1. Limitare il consumo di sale che favorisce la ritenzione idrica
2. Limitare il consumo di cibi grassi e di grassi saturi (burro, maionese)
3. Evitare le bevande che contengono caffeina: caffè, tè, coca cola che favoriscono la tensione al
seno, l’irritabilità, gli sbalzi di umore
4. Bere due-tre volte al giorno un infuso caldo o una tisana a base di erbe
5. Mangiare molta frutta, soprattutto mele e pere che favoriscono il transito intestinale
6. Consumare preferibilmente pesce ricco di proteine nobili, acidi grassi omega 3 e sali minerali
7. Scegliere alimenti ricchi di carboidrati complessi che aiutano a mantenere costante il livello di
zuccheri nel sangue: cereali, riso, pasta, pane tutti preferibilmente integrali, legumi e patate
8. Tra i latticini scegliere latte parzialmente scremato e yogurt magro, ricchi di calcio ma leggeri
9. Introdurre nella propria dieta alimenti ricchi di magnesio: banane, vegetali a foglia verde: spinaci,
carciofi, prezzemolo etc
10. Svolgere una regolare attività fisica che favorisce il rilascio di endorfine, sostanze naturali
antidolorifiche che durante la fase premestruale diminuiscono. Il movimento aiuta, inoltre, a
scaricare le tensioni, i dolori e i crampi; favorisce un sonno più tranquillo, e migliora la sensazione
depressiva
11. Applicare qualche tecnica di rilassamento (yoga, training autogeno, ascolto di musica
rilassante)
12. Limitare il fumo
L’Agnocasto (Vitex agnus castus L.) è una pianta arbustiva perenne. Appartiene alla
famiglia delle Verbenaceae ed è molto diffusa negli Stati Uniti, in alcune zone dell’Asia, nel
Nord Africa e nei paesi dell’Europa meridionale tra cui l’Italia, ove cresce spontanea.
L’agnocasto è caratterizzato da vistose infiorescenze spigate, di colore dal bianco al rosa,
al blu o al lilla, molto decorative. La sostanza attiva è costituita dai frutti maturi ed essiccati
di aspetto simile al pepe nero.
L’Agnocasto era considerato dai Greci una pianta utile a coloro che facevano voto di
castità (il nome la dice lunga!), mentre si racconta che le Sacerdotesse di Ceres (dea delle
messi e della terra coltivata) dormivano su sacchi fatti con le foglie dell’agnocasto in modo
da scacciare le idee “impure”. Durante il Medio Evo nei monasteri i frutti essiccati di
agnocasto, dal sapore simile al pepe, erano usati al posto di quest’ultimo per sopprimere
”l’ eccitabilità sessuale”. Il moderno interesse scientifico per l’agnocasto si è sviluppato in
Germania a partire dagli anni ’30.
Proprietà: L´agnocasto è utilizzato in molti disturbi femminili legati al ciclo, quali sindrome
premestruale, mastopatie, mestruazioni dolorose, climaterio. E´ un anafrodisiaco e
calmante psiconervino, quindi è un forte sedativo del sistema nervoso centrale, di aiuto in
tutte le forme di ansia e di stress, utile nelle palpitazioni, nelle vertigini, negli spasmi
intestinali, negli squilibri ormonali.
Indicazioni: Disturbi collegati alla menopausa e alla sindrome premestruale (ritenzione
idrica, vampate, irritabilità, ansia, insonnia, gonfiore addominale, aumento del peso,
aumento dell´appetito, mal di testa, affaticabilità). E´ uno dei rimedi fitoterapici più efficaci
impiegati per regolarizzare la produzione ormonale ovarica durante il ciclo mestruale:
riduce i cicli lunghi e allunga quelli brevi.E´ un ottimo galattogogo (accresce il latte
materno), utile nell´acne giovanile.
Avvertenze: Non va usato in gravidanza e se si prende la pillola. Interferisce con le
terapie ormonali.
PICCOLO GLOSSARIO
Ciclo mestruale
Il ciclo mestruale è costituito da una serie di processi che hanno come scopo la
maturazione di una cellula uovo (ovulo) nell’ovaio e la preparazione di un tessuto adatto al
suo impianto (parete interna dell’utero: endometrio).Tutti questi processi sono regolati
dalla produzione ciclica degli ormoni sessuali, estrogeni e progesterone, durante le tre fasi
del ciclo: follicolare, ovulatoria e luteinica.
Endometrio
E’ il rivestimento interno dell'utero.Nel corso del ciclo mestruale, l'endometrio si ispessisce
e si prepara ad accogliere l'ovocita fecondato. In assenza di fecondazione, gran parte
dell'endometrio viene espulso con il flusso della mestruazione.
Estrogeni
Rappresentano gli ormoni femminili per eccellenza. Sono prodotti dalle ovaie in quantità
elevate soprattutto durante la prima fase (fase follicolare) del ciclo mestruale.Agiscono,
insieme al progesterone, sull’apparato riproduttivo, la vescica, l'uretra e le mammelle, che
presentano sulle cellule dei propri tessuti dei corpuscoli particolari, i recettori, che
funzionano con un meccanismo analogo a quello di una serratura e di una chiave
(quest’ultima rappresentata dagli ormoni).Gli estrogeni influiscono anche su cute e annessi
cutanei (peli, capelli, ghiandole sudoripare e sebacee, ecc.), ossa e vasi sanguigni.
Fase luteinica
E’ l’ultima fase del ciclo mestruale durante la quale l’endometrio si prepara ad accogliere
l’ovulo, se questo è stato fecondato.In assenza di concepimento, l’ovulo, unitamente a
gran parte dell’endometrio,viene eliminato con la mestruazione, che segue la fase
luteinica. In questa fase l’ovaio produce soprattutto progesterone.La fase luteinica o
luteale dura all'incirca dal giorno 15 al giorno 28 del ciclo mestruale, ma in alcune donne
può essere più lunga (11-17 giorni). E’ durante questa fase che si verifica la sindrome
premestruale.
Fase follicolare
E’ la prima fase del ciclo mestruale: va all'incirca dal giorno 1 (1° giorno di mestruazione)
al giorno 14.Durante questa fase ha luogo una sequenza di eventi che assicura la
maturazione del follicolo dominante destinato a rilasciare un ovulo da una ovaia.Durante
questa fase è più elevata la produzione di estrogeni.
Mastodinia
Dolorabilità delle mammelle che si riscontra in molte donne durante la sindrome
premestruale.Numerosi studi condotti a partire dagli anni ’70 hanno documentato che le
donne che soffrono di mastodinia premestruale secernono più ormone prolattina rispetto
alle altre donne.Nell’organismo femminile la ghiandola mammaria è un organo bersaglio
della prolattina che stimola il tessuto a proliferare in condizioni fisiologiche. Se i livelli di
prolattina sono troppo elevati (iperprolattinemia) la stimolazione mammaria diventa
eccessiva e compare dolore o sensazione di tensione al seno, sintomi tipici della sindrome
premestruale.
Mestruazione E’ il periodo del ciclo in cui si verifica lo sfaldamento e l'espulsione
dall'utero di tessuto endometriale e di sangue. La mestruazione si verifica solo se l'ovulo
non è stato fecondato.Mentre la mestruazione è ancora in corso, inizia a svilupparsi un
nuovo follicolo.
Ormoni
Sostanze chimiche che, una volta rilasciate nel sangue, sono in grado di esercitare il loro
effetto su alcuni organi, detti organi bersaglio, posti in sedi anche molto lontane dalla zona
di produzione. Gli ormoni regolano processi diversi; gli ormoni sessuali regolano lo
sviluppo e il funzionamento dell'apparato riproduttivo e dei caratteri sessuali secondari.
Ovulazione
E’ la fase di rilascio di un ovulo maturo. Alla rottura del follicolo ed alla liberazione
dell'ovulo, le cellule che rivestono l'interno del follicolo cominciano ad aumentare di
dimensioni, assumono un caratteristico aspetto rigonfio (corpo luteo), e iniziano a produrre
progesterone che favorisce la liberazione dell'ovocita dal legame con il follicolo, mentre la
parete follicolare va incontro a un processo di degradazione.
Prolattina
È l'ormone prodotto dall'ipofisi che, nella donna, avvia e mantiene la produzione di latte
dopo il parto (allattamento materno). È presente in piccole quantità anche nell'uomo.
Ritenzione idrica
Aumento dei liquidi che vengono trattenuti dall’organismo femminile durante i giorni che
precedono una mestruazione. In alcune donne il fenomeno è particolarmente accentuato
tanto da provocare ciclicamente un aumento di peso di uno-due chili. Secondo gli esperti
fattori responsabili sono diversi: tra questi ci sarebbe, principalmente, un mancato
equilibrio tra ormoni estrogeni e progesterone. Anche la produzione eccessiva di prolattina
che si verifica in alcune donne nei giorni precedenti la mestruazione può determinare
ritenzione idrica, oltre a dolore a livello mammario.