suicidi - Ficiesse

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suicidi - Ficiesse
CRONACA
ANALISI DI UN FENOMENO PREOCCUPANTE.
GLI INTERVENTI DELL’AMMINISTRAZIONE PER CERCARE LE RAGIONI.
L’IMPEGNO DI TUTTI A FAVORE DEI PIU’ DEBOLI.
Gdf una sequela impressionante di
suicidi", la ricostruzione di rinascita
tratta dal forum di ficiesse sui troppi
finanzieri che si sono tolti la vita.
Domenica 26 aprile 2009
Pubblichiamo un articolo apparso su
RINASCITA del 18, 19 aprile a firma
di Fernando RICCARDI sul problema
dei suicidi di appartenenti alla
Guardia di Finanza. Riteniamo che il
richiamo a fonti di Ficiesse si riferisca
ai topic e ai numerosi messaggi che
appaiono da anni nel Forum del nostro sito.
In meno di tre anni, ventuno suicidi
tra gli appartenenti alla Guardia di
Finanza. Per i media è etichettato come “fenomeno dei suicidi”, effetti di
un disagio sociale che non risparmia
neanche gli uomini in divisa, numeri
da analizzare, da confrontare con le
statistiche nazionali…
Per chi queste morti le sente particolarmente vicine sono ferite inguaribili, nodi alla gola che non fanno respirare.
Il quotidiano “la Repubblica”, edizione del 26 novembre 2006, per la prima volta, ha fornito un dato complessivo sui suicidi in G. di F.: “In 10 anni, 74 casi”.
Poi i dettagli: “Il Comandante generale scrive ai finanzieri: La vita è bella,
sempre…. Dal gennaio del 1996 a
oggi, scrive il generale nella sua lettera aperta, 74 militari si sono tolti la
vita, nella maggior parte dei casi utilizzando la pistola d’ordinanza. E un
dato impressionante, sul quale non è
possibile non soffermarsi a riflettere.
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di Domenico Vallefuoco
IL FENOMENO
SUICIDI
IN GUARDIA DI FINANZA
Come voi tutti mi sono chiesto “perché”. Per dare una risposta a questo
interrogativo, Roberto Speciale ha istituito nei mesi scorsi un gruppo di studio chiedendo l’aiuto di un esperto
“esterno” al Corpo, lo psichiatra Vittorino Andreoli. Scopo dell’analisi “cercare di comprendere le possibili motivazioni connesse all’ambiente lavorativo e alla collocazione del singolo
nell’ambito dell’Amministrazione”.
Il risultato di questa commissione sul
“disagio psicologico” in caserma è
segreto. Ma deve essere stato davvero
preoccupante se il numero uno delle
“fiamme gialle” ha ordinato i seminari di formazione per la prevenzione
dei suicidi. Le statistiche, del resto,
parlano da sole: la percentuale dei
suicidi fra gli uomini in divisa (7,4
all’anno su 63 mila finanzieri) è pressoché pari alla media nazionale italiana, 10 ogni 100 mila abitanti. Con
una sostanziale differenza: mentre
nella società civile la maggior parte
delle persone che si toglie la vita sono
malati di mente, alcolisti, tossicomani,
anziani e malati terminali, fra i finanzieri - scrive il comandante – il fenomeno colpisce in modo significativo
CRONACA
persone che sono nel pieno delle capacità umane, uscite dalla fase di crescita e consolidate sul piano della personalità….”
Quell’allarme lanciato dal Comandante della G. di F., quell’esortazione, quell’ordine impartito, evidentemente non è bastato.
Due anni e cinque mesi di assordante
silenzio e poi un giornalista del quotidiano Rinascita, il 18 aprile 2009,
scrive sul suo giornale l’articolo “Una
sequela impressionante di suicidi”, nel
testo riporta l’elenco di diciannove casi dal luglio 2006. Eccolo: 1) 19 luglio
2006 - Vittoria (RG), un militare della
Guardia di Finanza si è tolto la vita
all’interno della caserma di Vittoria, in
provincia di Ragusa, dove prestava
servizio. Si chiamava Lorenzo S., aveva 44 anni ed era di Palermo ma risiedeva a Marina di Ragusa; 2) luglio
2006 - Camerino (MC), un militare
della Guardia di Finanza in servizio
alla Tenenza di Camerino si è tolto la
vita; 3) 31 luglio 2006 – Grosseto, un
finanziere di 33 anni è stato trovato
privo di vita all’interno del proprio ufficio, al comando della Guardia di Finanza di Grosseto. Si pensa che il militare si sia tolto la vita. L’uomo, originario del grossetano, era in servizio al
nucleo polizia tributaria del comando
provinciale; 4) 27 luglio 2006 - Fondi
(LT), si è ucciso nel suo ufficio in caserma il capitano F. C., comandante della compagnia di Fondi (LT) della
Guardia di Finanza. Non si conoscono ancora le ragioni del gesto anche
se in ambienti della Gdf. si sottolinea
che l’ufficiale appariva nelle ultime settimane depresso; 5) 3 maggio 2007 Sesto Calende (VA), un militare della
Guardia di Finanza si è tolto la vita.
Lascia la moglie e due figli; 6) 15
maggio 2007 – Catania, un capitano
della Guardia di Finanza si è tolto la
vita con la pistola d’ordinanza all’interno del proprio alloggio di servizio.
Ha lasciato un biglietto di commiato;
7) 23 agosto 2007 - L’Aquila, si è tol-
to la vita con la pistola d’ordinanza
L.Z. militare della Guardia di Finanza.
Quarantenne, originario di Taranto,
sposato e padre di due figli era dal
1994 a L’Aquila 8) 19 settembre
2007 - Putignano (BA), si è tolto la vita un brigadiere della Guardia di Finanza in servizio alla Tenenza di Putignano; 9) 31 ottobre 2007 – Pescara,
si è tolto la vita un brigadiere della
Guardia di Finanza in servizio al Nucleo polizia tributaria di Pescara; 10)
3 novembre 2007 – Forlì, è clinicamente morto un finanziere di 43 anni
che si è sparato un colpo alla testa
all’aeroporto di Forlì, dove prestava
servizio. L’uomo, che ha usato la pistola d’ordinanza, è stato trovato dal collega che avrebbe dovuto sostituirlo;
11) 18 novembre 2007 - Vibo Valentia (VV), un sottufficiale della Guardia
di Finanza G.P. di 36 anni è stato trovato morto in una campagna del Vibonese. Dai primi accertamenti l’uomo, in servizio al comando provinciale
di Vibo Valentia della Gdf., si sarebbe
suicidato con un colpo di pistola alla
tempia; 12) 10 dicembre 2007 - Salerno, il corpo senza vita di un capitano della Guardia di Finanza di Salerno è stato ritrovato in un dirupo, in località Giovi Altimari, frazione di Salerno 13) 26 luglio 2008 - Roma, un militare della Guardia di Finanza P.A. in
servizio nei baschi verdi a Roma si è
tolto la vita; 14) 7 novembre 2008 Sulmona (AQ), la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un'inchiesta per accertare le cause che
hanno spinto ieri sera il finanziere D.
C. di 55 anni a togliersi la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia
all'interno della caserma della tenenza
della Guardia di Finanza del capoluogo pelino. Il ritrovamento di due lettere
che Ciro aveva indirizzato alla famiglia per chiedere perdono del gesto
che stava per compiere e l'altra destinata ai suoi colleghi per ribadire la
sua totale estraneità e quindi la piena
innocenza rispetto ad alcuni addebiti
che la stessa Guardia di Finanza gli
contestava nell'ambito di un procedimento disciplinare che lo vedeva coinvolto; 15) 15 gennaio 2009 – Cosenza, il cadavere di un sottufficiale della
Gdf. e’ stato trovato dentro un’auto
ferma in una piazzola di sosta dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria
nei pressi di Rogliano. Si tratta di un
sottufficiale della Guardia di Finanza
che, a quanto si e’ appreso, si e’ sparato alla testa con la pistola d’ordinanza. Il finanziere sarebbe deceduto sul
colpo; 16) 7 febbraio 2009 – Roma,
un militare della Guardia di Finanza si
è tolto la vita con l’arma d’ordinanza;
17) 9 febbraio 2009 – Lecce, un finanziere di 43 anni di origini siciliane
ma residente a Lecce, si è tolto la vita
sparandosi un colpo di arma da fuoco
alla testa, forse con la pistola di ordinanza. Il cadavere dell’uomo è stato
ritrovato nel tardo pomeriggio nella
sua Renault Twingo in località San Cataldo, sul litorale di Lecce; 18) 15 marzo 2009 - Milazzo (ME), un finanziere
in servizio a Barcellona Pozzo di Gotto si è ucciso oggi a Milazzo con un
colpo sparato dalla sua pistola di ordinanza; 19) 26 marzo 2009 – Napoli,
ennesimo suicidio di un finanziere:
Brig. F. C., 50 anni, lascia una moglie
e due figli.
Purtroppo non è finita: il 05 maggio
2009 – Rimini, un finanziere uccide la
moglie e la suocera e si suicida e solo
pochi giorni dopo, il 24 maggio 2009
– Reggio Calabria, un sottufficiale della Guardia di Finanza è stato rinvenuto cadavere a bordo di un'autovettura
nei pressi di un centro commerciale di
Pellaro (RC).
Ventuno. Ventuno giovani nel pieno
della loro esistenza, con alle spalle
tante scelte e storie comuni.
Questa associazione “Finanzieri Cittadini e Solidarietà”, partendo dal suo
stesso nome e dalla rilettura di quasi
tutti gli undici punti che riassumono le
sue finalità, vuole, deve e farà la sua
parte.
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cronaca
REPUBBLICA DEL 20 NOVEMBRE
2006, IL GENERALE SPECIALE SCRIVE AI FINANZIERI: "FIAMME GIALLE,
TROPPI SUICIDI"
(di Alberto Custodero)
lunedì 20 novembre 2006
Troppi suicidi fra le “fiamme gialle”:
74 in dieci anni. Il generale della
GdF, Roberto Speciale, si scopre capofamiglia e scrive ai suoi uomini
una lettera aperta intitolata “vivere è
bello, sempre e comunque”. Quindi
per fronteggiare il Male Oscuro che
ha contagiato il Corpo, ha ordinato a
tutti i comandi regionali di organizzare corsi di formazione tra il personale con “incarichi di comando” per
“infondere la sensibilità necessaria al
fine di prevenire il fenomeno dei suicidi”.
Proprio in questi giorni si stanno svolgendo i primi corsi sulla “sindrome
del finanziere” Stamattina, ad esempio, a Torino presso il Comando di
Corso IV Novembre il cappellano militare, Monsignor Jean PierreRavotti
terrà agli ufficiali una “testimonianza
diretta” sul tema dei “comportamenti
autolesivi in ambito militare”. Due
psichiatri, invece, Annibale Crosignati (ex primario delle Molinette) e Enzo
Bosco (consulente del tribunale), parleranno dei “disturbi più frequenti nel
contesto delle istituzioni gerarchiche:
nevrosi depressive e ansiose. E disturbi di adattamento”.
A preoccupare il comandante delle
Fiamme gialle è stato il dato numerico dei suicidi negli ultimi 10 anni. “
Dal gennaio del 1996 a oggi, scrive
il generale nella sua lettera aperta,
74 militari si sono tolti la vita , nella
maggior parte dei casi utilizzando la
pistola d’ordinanza. E ‘ un dato impressionante, sul quale non è possibile non soffermarsi a riflettere. Come
voi tutti mi sono chiesto “perché”. Per
dare una risposta a questo interroga-
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tivo, Roberto Speciale ha istituito nei
mesi scorsi un gruppo di studio “chiedendo l’aiuto di un esperto “esterno”
al Corpo, lo psichiatra Vittorino Andreoli”. Scopo dell’analisi “ cercare
di comprendere le possibili motivazioni connesse all’ambiente lavorativo e alla collocazione del singolo
nell’ambito dell’Amministrazione”.
Il risultato di questa commissione sul
“disagio psicologico” in caserma è
segreto. Ma deve essere stato davvero preoccupante se il numero delle
“fiamme gialle” ha ordinato i seminari di formazione per la prevenzione
dei suicidi. Le statistiche, del resto,
parlano da sole: la percentuale dei
suicidi fra gli uomini in divisa (7,4
all’anno su 63 mila finanzieri) è pressoché pari alla media nazionale italiana, 10 ogni 100 mila abitanti. Con
una sostanziale differenza: mentre
nella società civile la maggior parte
delle persone che si toglie la vita sono malati di mente, alcolisti, tossicomani, anziani e malati terminali, fra i
finanzieri - scrive il comandante – “il
fenomeno colpisce in modo significativo persone che sono nel pieno delle
capacità umane, uscite dalla fase di
crescita e consolidate sul piano della
personalità”. Non è possibile che le
due percentuali coincidano: “ Ciascun uomo, è a maggior ragione un
finanziere, deve essere in grado di
trovare le motivazioni per andare
avanti comunque”.
“Cosa spinge – si chiede Speciale
nella sua lettera – a interrompere il
cammino della vita “Persone” spinte
da ideali di giustizia e libertà, individui unici, irripetibili, ricchi di energie
e competenze, alla ricerca di affermazione, di dignità personale e professionale?” “Questi eventi luttuosi –
ha aggiunto – mi hanno profondamente scosso e turbato”.
Nel suo appello anti-suicidio rivolto
ai 63 mila militari della GdF, il comandante paragona i suoi finanzieri
agli ingranaggi di un motore. Ancora
Speciale: “ Ove le vostre iniziali motivazioni si siano affievolite o peggio
siano venute meno riflettete sul fatto
che anche una semplice vite in un
motore ha il suo fondamentale compito. Una macchina complessa come
la GdF ha bisogno di tutti i suoi uomini” Il generale di corpo d’armata,
per convincere i suoi a vincere il Male Oscuro, cita anche un verso del
poeta inglese John Donne “nessun
uomo è un’isola”. “ Non siamo mai
soli, abbandonati a noi tessi. C’è
sempre qualcuno disposto ad aiutarci”. Quindi , esorta i suoi comandanti
ad “ascoltare i vostri uomini: siate loro vicini, aiutateli. Non abbandonateli mai, rappresentano la “vostra”
forza”. Roberto Speciale, comandante di un Corpo spesso giudiziari, affronta la questione morale citando un
passo di Madre tesa di Calcutta: “
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile: non importa , sii onesto e
sincero”. Per risultare più convincente
alla sua lettera aperta ne ha allegata
un’altra. Quella del “mio carissimo
amico cappellano militare, Don Antonio Cameran, al quale anni fa mi rivolsi come capo di Stato maggior e
dell’Esercito per affrontare il disagio
fra militari di leva, “giovani che si tolgono la vita solo dopo aver perso le
ragioni di viverla”.
L’ultima riflessione sul disagio fra
fiamme gialle Speciale l’ha dedicata
a se stesso. “innanzitutto – ha detto
di sé - il comandante è un “Uomo”.
Senza i suoi uomini, senza soldato, è
“Nulla”. Non ha ragione di esistere.
Credetemi, proprio per questa ragione ho a cuore la sorte e il benessere
dei miei dipendenti”.
Ma è quando si rivolge a tutti i finanzieri che da generale si trasforma in
capofamiglia: “Una raccomandazione: ricordatevi sempre che la GdF è
una grande famiglia, un grande “paracadute” su cui è sempre possibile
contare nei momenti in cui ci si sente
“in caduta libera”.