grave la situazione in repubblica democratica del congo. vis e

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grave la situazione in repubblica democratica del congo. vis e
Comunicato
stampa
EHI!
DICO
A
TE!
GRAVE
LA
SITUAZIONE
IN
REPUBBLICA
DEMOCRATICA
DEL
CONGO.
VIS
E
SALESIANI
INSIEME
PER
PROMUOVERE
I
DIRITTI
UMANI
E
LO
SVILUPPO
AGRICOLO
DELLA
COMUNITA’
Il
VIS
–
Volontariato
Internazionale
per
lo
Sviluppo
promuove
la
raccolta
fondi
a
favore
deL
progetto
“Dalla
Terra,
la
vita”
realizzato
insieme
ai
Salesiani
in
Congo
per
promuovere
il
diritto
all’educazione
e
lo
sviluppo
agricolo
nei
villaggi
di
Shasha
e
Nyangoma.
Dal
23
al
29
aprile
sarà
possibile
donare
con
un
sms
solidale
del
valore
di
2
euro
o
con
chiamata
da
rete
fissa
grazie
ai
gestori
di
telefonia
aderenti
alla
campagna
VIS.
10
aprile
2012
‐
Nella
Repubblica
Democratica
del
Congo,
teatro
di
una
delle
più
gravi
crisi
umanitarie
che
la
storia
ricordi
con
oltre
5milioni
di
morti
dal
1998
ad
oggi,
la
condizione
degli
uomini,
delle
donne
e
dei
bambini
è
ogni
giorno
più
difficile.
Il
76
per
cento
della
popolazione
è
afflitta
da
uno
stato
di
fame
cronica
e
più
della
metà
vive
con
meno
di
un
dollaro
al
giorno
e
nonostante
l’abbondanza
della
terra
solo
il
2
per
cento
risulta
utilizzata.
Secondo
la
classifica
dell’Indice
di
Sviluppo
Umano
dell’UNDP
il
Congo
è
all’ultimo
posto
tra
tutti
i
paesi
analizzati
nell’ultimo
anno.
Per
far
fronte
a
questa
situazione,
il
VIS
–
Volontariato
Internazionale
per
lo
Sviluppo,
ong
della
rete
salesiana
nel
mondo,
e
i
Salesiani
lavorano
insieme
quotidianamente
con
i
bambini
e
giovani
più
vulnerabili
nella
città
di
Goma
e
nei
villaggi
di
Shasha
e
Nyangoma,
nelle
province
del
Nord
e
del
Sud
Kivu,
riuscendo
ad
offrire
accoglienza,
cibo,
educazione,
formazione,
assistenza
sanitaria,
psicologica
e
sociale.
In
Kivu,
inoltre,
i
Salesiani
gestiscono
in
collaborazione
con
i
volontari
VIS
due
piantagioni,
una
di
banane
e
una
di
caffè,
acquistate
dai
coloni
belgi
nel
2003,
con
l’obiettivo
dell’autosufficienza
alimentare
della
popolazione
locale
e
del
Centro
Don
Bosco
Ngangi
di
Goma
che
accoglie
ogni
giorno
oltre
3mila
bambini
e
ragazzi
offrendo
loro
un
pasto
caldo
gratuito.
“In
Repubblica
Democratica
del
Congo
la
situazione
è
critica,
ma
i
nostri
25
anni
di
esperienza
ci
insegnano
che
investendo
nell’educazione
e
nella
formazione
è
possibile
costruire
un
presente
e
un
futuro
della
comunità
e
cambiare
il
corso
delle
cose,
far
fiorire
la
vita
dove
si
vede
solo
morte.
In
Congo
lo
facciamo
accompagnando
l’attività
educativa
con
la
promozione
dello
sviluppo
agricolo,
vere
chiavi
per
migliorare
il
presente
di
queste
donne
e
di
questi
uomini
che
non
intendiamo
lasciare
da
soli.”‐
ha
dichiarato
Carola
Carazzone,
presidente
del
VIS.
Dal
23
al
29
aprile
il
VIS
lancia,
quindi,
una
campagna
di
raccolta
fondi
a
favore
del
progetto
“Dalla
Terra,
la
Vita”
che
fa
appello
alla
generosità
degli
italiani
per
promuovere
il
sostegno
integrato
alle
comunità
delle
aree
rurali
dei
villaggi
di
Shasha
e
Nyangoma:
da
un
lato
la
creazione
di
opportunità
economiche
e
lavorative
nel
settore
agricolo
per
gli
adulti,
dall’altra
l’educazione
e
la
formazione
per
i
bambini
e
le
persone
più
vulnerabili
della
comunità.
A
partire
dal
miglioramento
della
gestione
della
terra,
si
vogliono
aumentare
le
opportunità
economiche
e
lavorative
per
i
contadini,
capitalizzare
il
sapere
tradizionale
e
combinarlo
con
una
formazione
professionale
agricola
di
qualità,
offrendo
più
opportunità
educative
ai
giovani,
con
lo
scopo
globale
di
migliorare
le
condizioni
di
vita
delle
comunità
locali
e
renderle
protagoniste
del
loro
sviluppo.
COME
DONARE
Durante
questa
settimana
sarà
possibile
donare
2
euro
al
numero
45509
con
sms
da
cellulari
Tim,
Vodafone,
PosteMobile,
CoopVoce,
Tiscali
e
Nòverca
o
con
chiamata
da
rete
fissa
con
Telecom
Italia,
Fastweb,
TeleTu
e
Tiscali.
Per
effettuare
donazioni
è
possibile
anche
utilizzare
il
bonifico
bancario,
bollettino
postale
o
attraverso
l’applicazione
per
smartphone
YouGive
(maggiori
info
su
HYPERLINK
"http://www.volint.it"
www.volint.it).
OBIETTIVI
DEL
PROGETTO
Le
donazioni
raccolte
contribuiranno
a
raggiungere
alcuni
specifici
obiettivi
del
progetto
VIS
“dalla
terra,
la
vita”
nella
Repubblica
Democratica
del
Congo:
• la
realizzazione
e
l’avvio
di
una
scuola
secondaria
agraria
per
i
giovani
dei
villaggi;
• il
miglioramento
della
piccola
scuola
primaria
del
villaggio
di
Shasha;
• la
promozione
dello
sviluppo
agricolo
delle
piantagioni
e
la
nascita
di
un
centro
servizi
per
i
coltivatori
diretti
della
zona.
• la
realizzazione
di
attività
ricreative
e
di
partecipazione
con
e
per
i
giovani
LA
CAMPAGNA
PUBBLICITARIA
La
locandina
della
campagna
pubblicitaria
ha
come
protagonista
una
giovane
Congolese
realizzata
per
il
VIS
dal
disegnatore
Roberto
Bottazzo
che
ha
scelto
di
utilizzare
per
l’occasione
una
nuova
tecnica
di
inchiostrazione
e
colorazione.
La
canzone
che
fa
da
sottofondo
al
videospot
e
radiospot
è
cantata
dai
bambini
del
Centro
di
Accoglienza
per
bambini
di
strada
di
Goma
ed
è
stata
scritta
e
registrata
durante
un
laboratorio
musicale.
Il
videospot
è
stato
realizzato
da
Simone
Amendola.
Le
voci
del
radio
e
del
video
spot
sono
di
Emilia
Verginelli
e
Leonardo
De
Angelis.
PER
MAGGIORI
INFORMAZIONI:
LO
SPECIALE
DALLA
TERRA,
LA
VITA
ONLINE
Nel
sito
www.volint.it
www.volint.it
(raggiungibile
anche
da
www.volontariatointernazionale.it)
dal
23
al
29
aprile
sarà
online
una
sezione
speciale
dedicata
al
progetto
“Dalla
terra,
la
vita”.
In
questa
area
del
sito
sarà
possible
anche
vedere
le
foto
e
i
video
realizzati
in
Repubblica
Democratica
del
Congo
da
Paolo
Cardone
di
Shoot4Change
per
il
VIS.
PER
CONTATTI
STAMPA
Responsabile
settore
comunicazione
VIS
Alessandra
Tarquini
tel‐
3479117177
email
[email protected]
2
o
La
Repubblica
Democratica
del
Congo
ed
il
Nord
Kivu
La
Repubblica
Democratica
del
Congo
‐
RDC,
con
un’estensione
di
2.345.410
km2,
è
il
secondo
Paese
Africano
più
vasto,
ha
una
popolazione
di
68
milioni
di
abitanti,
di
cui
solo
il
35%
vive
in
contesti
urbani.
La
ricchezza
del
Paese
in
termini
di
biodiversità,
giacimenti
minerari
(diamanti,
cobalto,
oro,
cassiterite,
coltan)
e
risorse
naturali
si
accompagna
tragicamente
alla
vulnerabilità
e
povertà
della
sua
popolazione.
Il
nesso
tra
sfruttamento
delle
risorse
naturali
e
violazione
dei
diritti
umani
risale
all’epoca
coloniale
ed
è
continuato
con
l’indipendenza.
Pochi
ricavi
sono
reinvestiti
per
migliorare
il
benessere
della
popolazione
e
restano
concentrati
nelle
mani
di
una
élite
in
gran
parte
straniera.
La
recente
storia
è
segnata
da
conflitti:
nel
1998
la
guerra
scoppia,
travolgendo
un
numero
così
ampio
di
Stati
da
essere
considerata
la
“prima
guerra
mondiale
africana”;
nel
1999
viene
firmato
il
cessate
il
fuoco
che
però
non
termina
la
violenza
nella
RDC
e
l’ONU
invia
la
sua
più
ampia
missione
di
peacekeeping
nel
mondo
proprio
in
Kivu;
essa
però
non
riesce
a
prevenire
quello
che
nel
2005
è
stato
definito
il
“peggior
disastro
umanitario”.
Gli
scontri
si
sono
susseguiti
e
l’area
è
tuttora
instabile.
Tra
il
‘98
ed
il
2007
il
conflitto
ha
causato
5
milioni
di
morti.
La
complessa
situazione
politica,
sociale
ed
economica
fa
si
che
nonostante
la
ricchezza
naturale
del
territorio,
la
RDC
sia
il
Paese
col
più
basso
PIL
al
mondo.
L’indice
di
sviluppo
umano
dell’UNDP
2011
lo
colloca
all’ultimo
posto
tra
gli
Stati
analizzati.
L’emergenza
umanitaria
persiste:
l’ONU
stima
che
nel
Paese
ci
sono
2,3
milioni
di
rifugiati
e
che
circa
300.000
congolesi
vivono
in
campi
profughi
negli
Stati
confinanti.
Oltre
il
76%
della
popolazione
vive
in
uno
stato
di
fame
cronica,
il
livello
di
malnutrizione
è
raddoppiato
dal
1990,
ed
in
alcune
zone
del
Paese
è
endemico.
Nonostante
l’abbondanza
della
terra,
si
stima
che
solo
il
2%
sia
attualmente
utilizzato.
I
prezzi
del
cibo
rimangono
alti,
perché
il
95%
del
cibo
è
importato.
Più
interventi
diretti
del
Governo
sono
necessari
per
prendere
misure
protettive
contro
la
fame:
l’agricoltura
va
considerata
una
priorità,
e
vanno
aumentate
le
possibilità
di
accedere
alla
terra,
al
credito
e
al
mercato.
La
Provincia
del
Nord
Kivu
è
caratterizzata
da
una
situazione
di
insicurezza
cronica.
Gli
scontri
causano
una
generale
situazione
di
instabilità
che
preclude
investimenti
e
aumenta
la
fragilità
della
popolazione,
oltre
a
causarne
lo
spostamento.
Il
numero
di
rifugiati
è
di
1.7
milioni,
la
cui
maggioranza
sono
donne
e
bambini,
le
principali
vittime
del
conflitto.
In
quest’area
del
Paese,
lo
stupro
è
considerato
strumento
di
guerra.
o Situazione
Alimentare,
educativa,
sanitaria
La
situazione
alimentare
nel
Nord
Kivu
non
è
migliorata.
Nei
primi
sei
mesi
del
2011
si
registra
che
il
51%
delle
famiglie
hanno
un
consumo
alimentare
povero
(contro
il
48%
del
2010).
L'incremento
dei
prezzi
del
45%
tra
il
2008
e
il
2010
del
paniere
dei
prodotti
di
base
ha
influenzato
negativamente
l’accesso
delle
famiglie
all’alimentazione,
provocando
il
collasso
dell'economia.
Un'inchiesta
PAM
del
2011
svolta
tra
i
piccoli
produttori
indica
due
fattori
d'ostacolo
allo
sviluppo:
il
difficile
accesso
ai
campi
e
al
credito.
Per
quanto
concerne
il
settore
educativo,
la
situazione
è
altrettanto
allarmante.
Nella
RDC,
4,6
3
milioni
di
bambini/e
in
età
scolare
sono
al
di
fuori
del
ciclo
scolastico
formale.
Il
tasso
d’iscrizione
primaria
è
del
51.7%
e
la
percentuale
di
iscrizione
al
primo
anno
è
scoraggiante
(17%).
Le
scuole
sia
pubbliche
che
private
sono
a
pagamento
e
ciò,
oltre
a
essere
la
prima
causa
d'abbandono,
influenza
l'insegnamento:
il
flusso
irregolare
delle
rette
scolastiche
impedisce
il
pagamento
regolare
degli
insegnanti.
La
mancanza
di
fondi
determina
carenze
materiali
ed
igieniche:
sono
inesistenti
corsi
di
aggiornamento,
libri
di
testo
aggiornati
e
il
75%
delle
scuole
non
hanno
acqua
né
latrine.
La
situazione
peggiora
scomponendo
le
statistiche
su
base
regionale:
ci
si
rende
conto
della
disparità
dell’accesso
ai
servizi
tra
la
popolazione
urbana
e
rurale
e
le
comunità
del
Nord
Kivu
vivono
in
condizioni
peggiori
rispetto
a
quelle
delle
altre
zone
del
paese.
Il
sottosviluppo
dell’economia
congolese
è
dovuto
in
parte
allo
scarso
investimento
sul
capitale
umano
e
dunque
sull'educazione
e
formazione
professionale:
la
spesa
per
l’educazione
è
passata
dal
30%
del
PIL
nel
1960
al
2%
nel
2004.
Il
90%
dei
costi
della
formazione
professionale
sono
sostenuti
dalle
famiglie
e
il
10%
dallo
Stato.
La
formazione
professionale
e
tecnica
non
è
una
priorità
del
Governo
e
non
esiste
un
sistema
specifico.
Ciò
appare
significativo
dato
che
la
ricostruzione
nella
RDC
nella
post‐emergenza
passa
dalla
sua
capacità
di
avere
internamente
le
risorse
materiali
ed
umane
in
grado
di
realizzarla.
La
situazione
attuale
è
caratterizzata
da
una
scarsa
quantità
(gli
istituti
professionali
sono
solo
il
10%
delle
scuole
superiori)
e
qualità
infrastrutturale,
gli
insegnanti
sono
demotivati
e
sotto‐qualificati
ed
i
curricula
non
sono
aggiornati:
strumenti
educativi,
attrezzature,
libri
di
testo
sono
obsoleti.
Diversi
studi
raccomandano
la
rivitalizzazione
della
formazione
professionale
come
strumento
per
migliorare
le
prospettive
dei
giovani,
incrementando
il
finanziamento
per
le
infrastrutture,
attrezzature
e
nuove
tecnologie,
rafforzando
i
curricula
ed
adattandoli
alle
realtà
locali,
incoraggiando
partnership
“pubblico
/
il
privato
e
scuola/
impresa”.
4