Sporting Club Lecce e US Lecce: la storia

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Sporting Club Lecce e US Lecce: la storia
Sporting Club Lecce e U.S. Lecce: la storia
"Sor" Carletto Mazzone che corre, ebbro di gioia, all'impazzata da una parte all'altra del
rettangolo di gioco dello stadio "Via Del Mare".
E' certamente questo il fotogramma che resta maggiormente impresso ai tifosi (almeno ai non
più giovani) del Lecce.
Corre il 25 giugno del 1989 (ultima giornata di campionato) e la squadra giallorossa ha appena
tagliato il traguardo della permanenza nella massima serie sconfiggendo per 3-1 il Torino,
condannando i granata alla retrocessione.
Paolo Benedetti, Juan Alberto Barbas e Ricardo Paciocco hanno firmato il tris che sa di
legittima liberazione dopo un campionato di altissimo livello – e sofferenza – che si conclude
con il miglior piazzamento della storia (9° posto), complice una classifica cortissima.
Nata il 15 marzo 1908 come Sporting Club Lecce, l'U.S. Lecce (nome acquisito nel 1927 con
il presidente
Luigi Lopez y Royo) disputa
nella stagione 2011-2012 il quindicesimo campionato di serie A della sua storia, impreziosita
dalla conquista di due trofei: una Coppa Italia di Serie C nel 1975, e una Coppa Italo-Inglese
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Semiprofessionisti nel 1976. Primo approdo in B nel '29 ed ascensore con la serie C (nel 1974-75 il portiere Emmerich
Tarabocchia resta imbattuto per 1791 minuti, record italiano nelle prime tre categorie del
campionato) per molti anni. Il ritorno nella cadetteria che conta è con
Mimmo Renna
in panchina (Loddi e Montenegro a fare gol) nel giugno del 1976 dopo un testa a testa con il
Benevento.
A Monza (1-1 con rete di Alberto Di Chiara), con Eugenio Fascetti in panchina, arriva il 16
giugno 1985 la prima storica promozione in serie A, seguita da un'immediata, rovinosa
(nonostante il bel gioco espresso) retrocessione. E' Mazzone a ricondurre i giallorossi nel gotha del calcio al termine della stagione '87-'88,
regalando ai tifosi del Salento ed all'indimenticabile ed impetuoso presidente Franco Iurlano
due splendide salvezze. Tra i protagonisti in campo Beto Barbas, Pedro Pablo Pasculli, Checco
Moriero, Antonio Conte, Giuliano Terraneo, Marco Baroni, Gigi Garzya.
Rizzolo, Baldieri, Ceramicola e company guidati da mister Bruno Bolchi regalano una nuova
promozione in A nel '92 – '93 (seguita da immediato rovescio). Ma nel '95 c'è di nuovo l'inferno
della "C". Solo un anno grazie alla fantastica risalita di un fiato in serie A con mister Gian Piero
Ventura che si avvale delle realizzazioni di Francioso e Palmieri e delle parate di Lorieri. Da lì
prende, in pratica, le mosse la cavalcata del Lecce calcio guidato dal presidente
Giovanni Semeraro
, sotto la cui gestione (coadiuvata dai suoi due figli) la società si dota di un management
altamente professionale.
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Grazie ad una rinnovata impostazione torna a fiorire il settore giovanile magistralmente diretto
da Pantaleo Corvino, poi diventato direttore sportivo. Javier Ernesto Chevanton, Valeri
Bojinov, Mirko Vucinic, Cristian Ledesma sono solo quattro – benché tra i più eclatanti – esempi
di grandissimi calciatori scoperti, fatti crescere o lanciati dal grande talent - scout nativo di
Vernole. Il bomber uruguaiano è stella indiscussa del periodo di
Delio
Rossi
sulla panchina del Lecce, che porta all'attenzione generale giocatori del calibro di Max Tonetto
e Marco Cassetti (primo giallorosso a vestire l'azzurro della nazionale maggiore). Nel 2003 – '04
"Cheva" fissa a 19 marcature il tetto di reti messe a segno da un calciatore del Lecce nel
massimo torneo italiano.
L'anno successivo la squadra guidata da Zeman batte tutti i record in materia di gol (66 fatti e
73 subiti
).
Vucinic eguaglia Chevanton con 19 centri. Salvezza brillante quell'anno ed amara retrocessione
(inusitato il tourbillon di tecnici in panchina inizialmente affidata a Gregucci) una stagione dopo.
Per la terza volta il Lecce non abbatte il tabù che lo vuole scendere di categoria dopo tre
campionati di fila in A.
Il settimo approdo in A (dopo play off nel giugno 2008) reca la firma di mister Papadopulo,
mentre i mattatori del gol sono Simone Tiribocchi ed Elvis Abbruscato.
L'ultimo in ordine di tempo è quello esaltante al termine della stagione 2009 – 10, condotta in
pratica perennemente in testa grazie ad un gioco offensivo e spumeggiante voluto
dall'allenatore Luigi De Canio.
Primo posto assoluto, traguardo storico per la società di via Templari.
Salvezza, sempre pilotata dall'estro del mister materano, l'anno successivo, guadagnata
chiaramente sul campo e poi inficiata dalla brutta pagina secondo la quale, per la giustizia
sportiva, il derby di Bari del 15 maggio 2011 (vittoria decisiva, 0-2, per la salvezza giallorossa)
sarebbe stato "combinato" tramite il difensore barese Andrea Masiello.
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Pagina amara Il 23 agosto 2012 (ben oltre un anno dopo i fatti) si apre la pagina più amara
della storia del club di via Templari:
doppia retrocessione. A quella sul campo
in B, al termine della stagione 2011 - '12, si aggiunge quella sancita in pratica dalla Federcalcio
(senza attendere il terzo grado di giudizio del Tnas). Per il presidente Abete è sufficiente il
secondo grado per rigettare il Lecce in terza serie.
La gestione in Lega Pro parte da subito a firma Savino Tesoro che diventa ufficialmente il
nuovo presidente del Lecce il 25 ottobre 2012, dopo una lunga trattativa con il precedente
patron Giovanni Semeraro. All'imprenditore originario di Spinazzola l'arduo compito di rinverdire
i fasti delle diciassette stagioni a guida Semeraro.
Cronaca sportiva a parte tre restano i nomi indelebili della storia del Lecce calcio: i calciatori Mi
chele Lorusso e Ciro Pezzella
deceduti il 2 dicembre 1983 per un incidente stradale mentre si recavano a Bari, da dove
dovevano prendere un treno (paura di volare) per la trasferta di Varese; il magazziniere Antonio
De Giorgi portato assurdamente via da un fulmine durante una fase di allenamento il 1°
novembre 2007.
A loro si deve tristemente affiancare il povero giornalista (seguiva da anni le sorti del club per
un'emittente locale) Sergio Vantaggiato, assalito da due delinquenti nella metropolitana di
Parigi, prematuramente venuto a mancare il 14 agosto del 2007.
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