Rosangela Pesenti matr. 49844 Abstract- Le donne serial
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Rosangela Pesenti matr. 49844 Abstract- Le donne serial
Rosangela Pesenti matr. 49844 Abstract- Le donne serial Killer, analisi di un fenomeno. L’elaborato descrive il fenomeno delle donne serial killer analizzato sotto vari aspetti. Il capitolo I° inizia con la descrizione dell’evoluzione storica delle teorie sulla devianza femminile che si sono susseguite dal 1800 fino ad oggi. Vengono, poi, esposte le principali tipologie di omicidi commessi in prevalenza da donne (uxoricidio, neonaticidio, infanticido e figlicidio). Questi fenomeni vengono analizzati sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista del loro inquadramento giuridico. In seguito si parla dell’appartenenza delle donne alla criminalità organizzata di stampo mafioso,della sottostima di questo fenomeno fino alla sentenza della Cassazione penale del 26 maggio 1999 n° n.10953. Analogamente, si analizza l’appartenenza delle donne ad associazioni di stampo terroristico. Nel secondo capitolo si parla in modo specifico delle donne che hanno commesso omicidi seriali. Dopo una parte introduttiva, viene analizzata la classificazione di Kelleher e Kelleher. Per ogni tipologia individuata da questi Autori viene brevemente esposto un caso concreto. In particolar modo vengono esposte in modo dettagliato le storie di tre serial killer italiane: Leonarda Cianculli, Milena Quaglini e Sonya Caleffi. Successivamente viene citata anche la classificazione del fenomeno secondo Holmes e Holmes. L’analisi continua con la presentazione del Complesso di Medea e della Sindrome di Munchausen per procura; due fenomeni ancora di difficile riconoscimento. Anche a questo riguardo verranno esposti alcuni casi concreti. Si passa poi alla trattazione del fenomeno delle coppie assassine. In modo particolare ci si sofferma sul rapporto di dominanza- dipendenza che si instaura tra i componenti della coppia criminale, presentando diversi studi sull’argomento. Vengono esposti i casi dei “delitti della brughiera” e degli “assassini dei cuori solitari”. L’ultima tipologia presentata riguarda i fenomeno dei “ Baby Killer”, ossia soggetti minori di 14 anni che si rendono colpevoli di omicidio. Si tentano di analizzare le cause 1 profonde del disagio, nonché le dinamiche che portano questi giovanissimi a macchiarsi di un reato violento. L’ultima parte di questo capitolo è dedicata all’analisi delle differenze che intercorrono tra serial killer uomini e serial killer donne relativamente alla durata della carriera criminale, l’età in cui iniziano ad uccidere, la scelta delle vittime, il luogo di commissione dei delitti e le motivazioni che spingono ad uccidere. Il terzo capitolo è dedicato alle tecniche di investigazione ed ai profili connessi con il trattamento giuridico degli assassini seriali. Si parte dall’esposizione delle problematiche generali relative alle indagini riguardati un omicidio seriale quali il riconoscere la serie omicidiaria e i problemi di collegamento tra le varie forze dell’ordine. Verranno poi analizzate alcune problematiche peculiari relative al lavoro degli inquirenti nei casi in cui sia coinvolto un “Angelo della morte” oppure una madre affetta da SMP. Successivamente verranno esposte le tecniche investigative del profilo psicologico, della psicologia investigativa e dell’autopsia psicologica della vittima, illustrandone le caratteristiche fondamentali. In modo particolare verrà trattato l’aspetto, ancora problematico, della loro utilizzabilità nell’ordinamento italiano. Viene esposta ,infine, la tecnica del profilo geografico, in modo particolare verranno trattati il modello di Canter e quello di Rossmo. Il lavoro prosegue con la presentazione delle unità speciali che si occupano dei casi di serial killer: dalle sezioni speciali dell’ FBI, all’Offender Unit Profiling olandese fino all’italiana Unità per l’Analisi del Crimine Violento ( U.A.C.V.). Di quest’ultima ne vengono descritti in modo dettagliato l’organizzazione e il funzionamento. Vengono brevemente esposte, inoltre, le problematiche legate al numero oscuro degli omicidi seriali. L’ultima parte è dedicata agli aspetti giuridici connessi al fenomeno dell’omicidio seriale. Si tratterà in modo particolare il problema dell’imputabilità come indicato dall'art. 85 del codice penale, che recita: "nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato se, al momento in cui lo ha commesso, non era imputabile. È imputabile chi ha capacità di intendere e di volere". Il problema è connesso con il 2 dettato dell’ art. 88 c.p.. Questa parte di conclude con l’analisi della sentenza delle Sezioni Unite penali della Corte di cassazione, n. 9163 del 25 gennaio 2005 relativa al disturbo borderline di personalità. Viene poi trattata la questione se l’omicidio seriale possa essere considerato un reato continuato e viene citato come esempio il caso Chiatti dove la Corte D’Assise d’Appello di Perugia convalida questa teoria. Il quarto, ed ultimo, capitolo è dedicato ad un breve trattazione della vittimologia. Vengono esposti alcuni aspetti generali della materia; successivamente si tratterà del fattore di rischio vittimologico ( basso, medio ed alto) e viene presentata un’analisi riguardo alle vittime di omicidio, in modo particolare quello seriale. Verranno analizzate anche le reazioni delle vittime indirette, quali quelle dei parenti dell’offender e delle vittime primarie, nonché le reazioni della comunità in cui agisce un assassino di questo tipo. L’ultima parte è dedicata alla tutela delle vittime dal punto di vista legislativo. Verrà analizzata la Decisione quadro del 15 marzo 2001 del Consiglio Europeo sulla Posizione della Vittima nel Procedimento Penale. Infine vengono esposte le più recenti leggi italiane in materia. Da ultimo, verranno accennate le problematiche relative alla vittimizzazione secondaria. 3