Notizie Verdi
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Notizie Verdi
5 Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma Gli anni trascorsi dai drammatici attacchi terroristici di Madrid che provocarono 191 morti ©YASKY/ANGELI/LAPRESSE Anno V - n. 56 giovedì 12 marzo 2009 Cronaca nera Germania, Usa, Spagna, Italia. In una giornata, la follia omicida ha fatto strage ovunque Il mondo nel centro del mirino In fondo riprendiamoci la libertà Per errore, al quotidiano di ieri, mercoledì 11 marzo 2009, è stato attribuito il numero 56 anziché il 55. Ce ne scusiamo con i lettori. Aldo Garzia Salvo ripensamenti, dovrebbe chiamarsi “Sinistra e libertà” la lista per le elezioni europee, (previste con sistema proporzionale per il 6 e 7 giugno, per eleggere 72 eurodeputati) che raccoglie insieme Verdi, Sinistra democratica, Partito socialista e Movimento per la sinistra. I grafici hanno pronto anche un bel logo, dove “sinistra” è in rosso e “libertà” in verde. Se fosse questa la soluzione finale, sarebbe molto efficace. La parola “libertà” tornerebbe a pieno titolo tra noi, come non accadeva da troppo tempo. Si può scomodare la rivoluzione francese del 1789, ma anche la resistenza italiana tra le cui fila ci fu un importante gruppo che si chiamava “Giustizia e libertà” (rimase purtroppo minoritario nella successiva storia della sinistra italiana a causa dell’egemonia di comunisti e socialisti). Nomi come Carlo Rosselli, Leo Valiani, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Alessandro Galante Garrone ma anche quelli di Vittorio Foa e Bruno Trentin che in quel gruppo mossero i primi passi politici - fanno parte del patrimonio di “Giustizia e libertà”. Quelle personalità, per la prima volta in Italia, misero a rapporto la tradizione della sinistra con quella del liberalismo politico della tradizione di John Locke. Proprio come aveva fatto ancor prima Piero Gobetti, che però morì nel 1926 dopo il pestaggio di squadracce fasciste. Oggi una sinistra moderna non può che pensarsi come ecologista, libertaria, impegnata nei diritti di cittadinanza, capace di proporre nuove libertà individuali e collettive come orizzonte della propria azione che deve sapersi muovere in una dimensione europea e internazionale. Ed è assai positivo, cosa che non fu possibile nell’esperienza improvvisata di Sinistraarcobaleno, che questa volta si esalti la contaminazione tra culture diverse: rossi e verdi insieme, finanche nel logo. I verdi e gli ecologisti trovano la loro migliore collocazione a sinistra e la sinistra, a sua volta, non può che dare risalto nella sua identità ai temi del cambiamento climatico, delle nuove fonti energetiche e dello sviluppo sostenibile che sono vere e proprie discriminanti politiche e ideali. Dire che l’ecologia è né di destra né di sinistra, almeno qui in Italia, è una tonteria. La scelta a favore del nucleare e il via libera al Piano casa da parte del governo Berlusconi ce lo ricordano ancora una volta. contro il suo liceo, facendo 17 morti, ed è stato poi ucciso dalla polizia. Bilancio simile a quello registrato in Alabama, dove un uomo ha seminato vittime lungo il suo percorso in auto tra le contee. Sterminata la sua famiglia, il killer si è poi tolto la vita. E la lista continua. In Spagna un pensionato ha fatto fuoco su un ospe- dale, mentre a Roma un 60enne ha somministrato alla moglie una dose letale di farmaci. Ravidà a pagina 6 L’ecologia fa il passo giusto Giustizia 2 Dalla Procura di Velletri partono importanti inchieste e operazioni contro la criminalità. Ma il Tribunale della cittadina vive in una costante emergenza amministrativa Green economy 3 La società americana Space energy lancia un progetto per catturare l’energia solare dallo spazio. Satelliti muniti di pannelli fotovoltaici per un nuovo paradigma economico Mobilità L’Italia torna a respirare. Nel prossimo week end Milano ospita la Fiera del consumo critico e della sostenibilità, a Roma il 22 marzo si corre la prima maratona del mondo “a impatto zero” Servizi alle pagine 2, 4 e 5 Naufragio di Natale Condannato l’armatore C i sono voluti 12 anni e due processi per condannare l’armatore Tourab Ahmed Sheik come responsabile della morte di 283 migranti, periti nel cosiddetto “naufragio di Natale”. Il Tribunale di Catania ha ribaltato la sentenza di primo grado, e inflitto una condanna a 30 anni per omicidio volontario plurimo, con l’obbligo di risarcire le vittime. Era la notte tra il 25 e il 26 dicembre del 1996 quando la nave Yohan, con a bordo 400 immigrati, decise, per evitare la Guardia costiera, di non effet- tuare direttamente lo sbarco, ma di affidarsi a una nave più piccola, che venne speronata e affondata con il suo carico di centinaia di persone. Nonostante le denunce dei migranti e dell’unico pescatore che ammise che nella zona «si ripescavano cadaveri», per anni nessuno ha fatto niente per chiarire la vicenda. Solo quando nel 2001 la notizia è apparsa su Repubblica le autorità si sono mosse. La barca e i resti dei migranti giacciono ancora in fondo alle acque di Porto Palo. ©Tachus Paola Mirenda 7 I Verdi lombardi accusano Formigoni: più soldi al trasporto su gomma che a quello ferrato. Dalla Regione nessun aiuto ai pendolari e aumento di smog e inquinamento Medici senza frontiere Quelle crisi dimenticate U n mese di colera nello Zimbabwe ha avuto un terzo dell’attenzione dell’estate di Briatore e della Gregoraci, un anno di violenze in Sudan un quarto dei servizi rispetto a Carla Bruni. Il nuovo rapporto di Medici senza frontiere conferma il calo d’interesse dei tg nazionali per le crisi umanitarie, che nel 2008 sono state citate solo nel 6 per cento delle notizie, contro il 10 di due anni fa. L’elenco delle prime dieci crisi ignorate stilato da Msf è tragico: la catastrofe umanitaria in Somalia, la situa- zione sanitaria in Myanmar, la crisi sanitaria nello Zimbabwe, i civili nella morsa della guerra nel Congo orientale, la malnutrizione infantile, la situazione critica nella regione somala dell’Etiopia, i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nord-occidentale, la violenza e la sofferenza in Sudan, i civili iracheni bisognosi di assistenza e la coinfezione Hiv-Tbc. Cenerentola: la notizia del popolo etiope intrappolato negli scontri tra gruppi ribelli e forze governative, trattata solo in sei servizi. Sofia Basso ©Tachus © LaPresse Giornata di sangue quella di ieri, con atti di follia che hanno spezzato decine di vite. Nella cittadina tedesca di Winnenden, un 17enne ha sparato all’impazzata 2 Italia giovedì 12 marzo 2009 Giustizia Tribunale di Velletri al collasso Alla maratona di Roma si corre per l’ambiente La competizione podistica della Capitale è la prima al mondo ad aderire al progetto “Parchi per Kyoto” P Nella provincia capitolina si susseguono importanti operazioni contro la criminalità organizzata. Ma le carenze amministrative rischiano di vanificare le indagini Vincenzo Mulè L’ operazione dei giorni scorsi, che a Colleferro ha portato tredici persone ai domiciliari per traffico illecito di rifiuti e violazione dei limiti delle emissioni ambientali, ha messo in luce un pericoloso sistema criminale. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dalla Procura di Velletri, per un totale di 25 persone indagate. C’è però un problema che rischia di ingolfare l’intero sistema giudiziario, con il concreto rischio che le indagini vengano vanificate: la cronica carenza di personale del Tribunale della località in provincia di Roma. Nel Tribunale al momento operano solamente 32 magistrati, a fronte di una esigenza di gran lunga maggiore. Già nel 1999, un decreto firmato dall’allora ministro Diliberto prevedeva per la Procura 37 magistrati. Ma la situazione è ulteriormente peggiorata dopo la riforma del giudice unico e del Tribunale dei Castelli romani, a seguito dell’incremento vertiginoso della domanda di giustizia. Nello stesso Tribunale, tra pochi mesi, inizieranno importanti processi per la cosiddetta tangentopoli di Velletri, senza considerare che sarà la stessa struttura a doversi pronunciare circa l’inchiesta sulla malasanità nel distretto dell’Asl Rm H che ha coinvolto la famiglia Angeluccci e numerosi dirigenti dell’Asl accusati di frodi milionarie. Presso il Tribunale di Velletri, inoltre, risultano pendenti due maxi processi contro il clan Gallace, attivo tra Anzio e Nettuno. Il Tribunale so- Eventi I Noe di Roma sequestrano due termovalorizzatori dell’impianto di Colleferro pra indicato, competente per un bacino di 500mila abitanti e con una diffusa illegalità e penetranti attività mafiose, deve fare i conti anche con risorse economiche ridotte al minimo. «Questa situazione di grave carenza di organico - denunciano l’Associazione antimafia Anzio Nettuno e la Cgil - assieme alla legge ex Cirielli rischia di vanificare le importanti inchieste della Procura di Velletri garantendo impunità ai colpevoli. Lanciamo perciò un appello al Parlamento, al Csm e al ministro della Giustizia affinché questa grave situazione venga risolta». Un quadro in cui anche le sezioni del lavoro e del civile sono al collasso. E la situazione non è migliorata neanche dopo la nomina di altri due magistrati lo scorso novembre che sarebbero dovuti andare a coprire le carenze proprio nei settori delle cause di lavoro e civili. «Qui nessuno li ha mai visti», denuncia la Cgil. Quello di Velletri è un problema comune a molti tribunali del Lazio, in special modo nella parte sud della regione. Una criticità che allunga di molto la macchina della giustizia. A Latina la durata media dei procedimenti civili è di 1.298 giorni, ma va peggio a Frosinone (1.323) e Velletri (1.315) e non meglio a Cassino (1.159), Tivoli (1.091), Viterbo (1.036), Rieti (1.018), Roma (951) e Civitavecchia (750). Il totale della durata media nel distretto della Corte di appello di Roma dei procedimenti presso i tribunali è di 1.116 giorni. Va molto meglio, invece, la durata dei procedimenti davanti al giudice di pace. In questo caso è proprio Velletri l’ufficio giudiziario più lento, con una media di 592 giorni. odisti di tutto il mondo, sensibilizzatevi. La quindicesima edizione della maratona di Roma si propone un duplice obiettivo oltre a quello agonistico. Il comitato organizzatore della popolare manifestazione ha infatti deciso di aderire al progetto “Parchi per Kyoto”, l’iniziativa promossa da Federparchi e Kyoto club, in collaborazione con Legambiente e con il supporto tecnico di AzzeroCO2, per informare circa gli effetti del cambiamento climatico e promuovere gli obiettivi del celebre protocollo. Così le future edizioni della maratona compenseranno progressivamente le emissioni di gas climalteranti generate dell’evento stesso, fino a divenire, grazie anche all’appoggio dell’Assessorato regionale all’ambiente e all’Agenzia regionale per i parchi del Lazio, la prima manifestazione del genere a impatto zero del mondo. «L’idea nasce per unire due realtà ambientali - spiega Elena Piazza, coordinatrice “Parchi per Kyoto” del Kyoto club quelle dei parchi naturali e delle riserve boschive con il mondo aziendale e della comunicazione. Il tutto per promuovere e tutelare il patrimonio verde italiano e diminuire al contempo le emissioni di anidride carbonica. La decisione di coinvolgere la maratona di Roma si deve all’impegno delle associazioni ambientaliste e degli organizzatori della competizione». La finalità ultima è quella di creare una rete di parchi e mantenerli. «Preservare gli alberi vuol dire combattere la CO2, il cui assorbimento dipende da due fattori: l’accrescimento delle aree e delle specie, e la densità stessa del legno. A cui va aggiunta anche la zona geografi- ca, perché un albero a Palermo non ha lo stesso impatto di uno a Roma». L’iniziativa muoverà i primi passi proprio grazie alla manifestazione podistica. Si comincerà il 22 marzo: le circa 60 tonnellate di anidride carbonica che, si stima, verranno prodotte per consentire lo svolgimento della maratona, saranno compensate grazie a un intervento nel parco dei Castelli romani, un’area regionale protetta che ha un’estensione di 15mila ettari e che interessa 15 comuni laziali per un totale di 350mila abitanti. «L’azione si svolgerà attraverso criteri di biodiversità e secondo un preciso codice etico - aggiunge Elena Piazza -. Innanzitutto una corretta realizzazione degli interventi, e poi la permanenza e la tracciabilità degli interventi stessi. Ogni operazione sarà registrata, resa pubblica e dunque visibile da tutti. Così un utente potrà vedere in che modo e dove è stata bilanciata l’emissione di gas». In particolare, la maratona compenserà le proprie emissioni (da intendersi sia dal punto di vista della carta usata che per gli spostamenti degli organizzatori e dei consumi elettrici degli uffici) tutelando gli spazi all’interno del parco a sud della Capitale, che vanta una superficie di castagni per 6 ettari: «Gli arbusti di questi boschi, per esempio, verranno preservati per tutto il loro ciclo di vita. Ma questo sarà solo un primo passo, perché si punta a rendere questa straordinaria iniziativa un processo normale per ogni evento sportivo. In pratica, un avvicinamento a quanto sottoscritto dal nostro Paese nel protocollo di Kyoto». Il progetto per un futuro sostenibile corre all’ombra del Colosseo. Alessio Nannini Bioetica Il testamento in ballo è quello del Pd Entro marzo l’iter per agevolare o accanirsi sul fine vita. Dogmi e propaganda rischiano di peggiorare il quadro legislativo. E le già deboli sorti di Franceschini Andrea Boraschi L’ iter parlamentare per la legge che dovrebbe istituire nel nostro Paese il testamento biologico è fissato. La conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito per venerdì 13, alle 19.00, il termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento (in verità, in base ai lavori può slitta- re tutto alle 15 di lunedì 16 marzo). La stessa conferenza ha deciso per mercoledì 18 l’incardinamento del testo in aula e per giovedì la discussione. Le votazioni cominceranno il 24 e si concluderanno entro il 26: sono previste 18 ore di votazione, escluse le dichiarazioni di voto. Ieri mattina, intanto, è saltato il comitato di confronto su idratazione e nutrizione artificiali, voluto dal presidente della Commissione, Antonio Tomassini. Il Pd sembra serrare i ranghi e il Pdl gli risponde - per bocca di Raffaele Calabrò, primo firmatario del testo in discussione - che su questi temi non c’è disponibilità alcuna a mediazioni che smentiscano l’interpretazione di quei trattamenti come forme di sostegno im- Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Registrazione Tribunale di Roma n. 34 del 7/2/2005 Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7/10/ 1990 n. 250 - Stampato su carta ecologica prescindibili, non disponibili alle facoltà di scelta della persona. Invero, l’aria che tira è un’altra. I più informati ritengono che si arrivi a una mediazione, in cui si riconosca il valore del consenso informato, su cui c’è già accordo; e che, per contropartita, veda il partito di Franceschini disposto a riconoscere come idratazione e nutrizione siano forme di “sostegno vitale”, in cambio della possibilità che queste vengano sospese solo in “casi eccezionali”. Non è difficile intendere come la supposta “eccezionalità” in questione rischi di fare di una norma prossima e inedita la replica di formule giuridiche opache e aperte al contenzioso, come già ne esistono, in gran numero, nel nostro Paese. Ancor più, ci si sta avvian- via del Porto Fluviale, 9/a - 00154 Roma tel. 06.45.47.07.00 - fax 06.42.01.31.31 [email protected] - www.notizieverdi.it Chiuso in tipografia alle ore 20.30 do, a dispetto di una conflittualità di facciata, verso l’approvazione di un testo che si presenta peggiorativo della situazione attuale: ovvero di un testo che - vietando in sostanza l’interruzione di nutrizione e idratazione, come di ogni intervento di “sostegno vitale”, se non in casi eccezionali non consentirebbe le soluzioni già determinatesi nei casi Englaro e Welby, se non con l’incriminazione per suicidio assistito od omicidio per coloro che hanno accompagnato Eluana e Piergiorgio nelle loro ultime ore di vita. Lunedì, intanto, la commissione Sanità ha approvato l’articolo 1 del testo in discussione, in cui si affermano i principi generali che presiedono alla norma e si chiarisce il valore del consenso in- Direttore responsabile: Pino Di Maula Direttore editoriale: Giovanni Nani Vicedirettore: Vincenzo Mulè Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi formato da parte del paziente ai trattamenti sanitari. Pdl compatto, Pd spaccato ancora una volta: 6 contrari e 3 astenuti. Tra cui Dorina Bianchi, discussa capogruppo in Commissione dopo la sostituzione di Ignazio Marino. «Non si tratta di una spaccatura del Pd, ma c’è un diverso modo di vedere», dice la senatrice teodem con un fragile gioco di parole. Quanto al nodo della nutrizione artificiale: «Su tale punto c’è un emendamento a prima firma Finocchiaro che rappresenta il gruppo. Su questo punto il Pd ha sempre lasciato libertà di coscienza e ci sono opinioni diverse». Libertà di coscienza nel Pd e nel Pdl. E tutti a chiedersi di quale libertà e di quale coscienza si vada cianciando... Redazione: Diego Carmignani, Pierpaolo De Lauro, Alessandro De Pascale, Alessio Nannini, Gloria Ravidà, Paolo Tosatti, Federico Tulli Editore: undicidue srl via del Porto Fluviale, 9/a - Roma Stampa: Rotopress via E. Ortolani, 33 - Roma Green economy Svezia La Saab sceglie il vento La Saab, storico gruppo automobilistico svedese, potrebbe presto abbandonare il settore auto per buttarsi sulla produzione di torri e turbine eoliche. Non si tratta solo di un’ipotesi, ma di un vero e proprio aut aut imposto dal ministro del Commercio di Stoccolma, Maud Olofsson, dopo aver rifiutato di finanziare la casa automobilistica, sull’orlo del fallimento: «Iniziate a produrre torri e turbine eoliche», ha detto. Secondo la rivista di settore Greentechmedia, la dura posizione del governo svedese dovrebbe essere colta alla luce delle ambizioni di Stoccolma di creare una filiera della tecnologia “verde” da esportare in tutto il mondo, specie alla luce della crisi del settore automobilistico. Mercato L’autorità indaga sui consumi L’autorità per l’energia e il gas ha avviato delle ispezioni nei confronti di 6 imprese di distribuzione di energia elettrica per verificare la corretta rilevazione e la messa a disposizione alle imprese di vendita, dei dati di consumo dei clienti domestici e delle piccole imprese. Le verifiche sono state disposte a seguito di segnalazioni che hanno evidenziato problemi nelle misurazioni dei consumi. L’autorità verificherà anche il rispetto degli obblighi legati all’installazione dei misuratori orari per le mediegrandi imprese. Le ispezioni mirano infatti a verificare l’applicazione di norme che, se correttamente seguite, facilitano lo sviluppo di un libero mercato favorevole a consumatori e imprese. Borsa Scende il prezzo dell’elettricità Nell’ultima settimana il prezzo medio di acquisto dell’energia nella Borsa elettrica è stato pari a 70,43 euro/MWh, in calo di 6,37 euro/MWh (–8,3 per cento) rispetto alla settimana precedente. Diminuiti anche i volumi di energia elettrica scambiati in Borsa, pari a 4,1 milioni di MWh (–0,6%) e la liquidità media del mercato attestatasi a 66,5% (–0,6 punti percentuali). I dati sono del Gestore del mercato elettrico (la società responsabile in Italia dell’organizzazione e della gestione economica del mercato elettrico), che ha altresì comunicato che il prezzo medio di vendita dell’energia è variato tra 68,57 euro/MWh del Sud e 80,55 euro/MWh della Sicilia. Per saperne di più è possibile collegarsi al sito internet del Gestore: www.mercatoelettrico.org giovedì 12 marzo 2009 Innovazione L’energia solare va in orbita Rivoluzionario progetto americano: usare i satelliti come centrali fotovoltaiche. Un chilometro di pannelli equivale a un anno di trivellazioni petrolifere Alessio Postiglione I l futuro dell’energia solare è nello spazio. è, infatti, possibile attivare pannelli fotovoltaici che catturano i raggi del Sole direttamente in orbita, dove si captano 1.366 watt/m2; superando problemi fisici come la situazione meteorologica, il rapporto esposizione solare/ore e la latitudine. La società Space energy ha annunciato di voler lanciare in orbita satelliti che funzionano come centrali fotovoltaiche, in grado di generare e trasmettere energia elettrica ai ricevitori sulla Terra, attraverso onde radio a bassa frequenza. Da una pannellazione di un chilometro si può, infatti, ricavare energia equivalente alla produzione annua di tutti i giacimenti di petrolio esistenti. Così come nel caso di tante altre recenti rivoluzioni nella cultura e nella società - basti pensare a internet - il progetto della Space energy ricalca un precedente studio militare del governo degli Stati Uniti che risale all’ottobre 2007. Lo Us National security strategy, infatti, aveva il mandato, da parte del dipartimento della Difesa, di ricercare alternative all’attuale paradigma energetico basato sul petrolio, al fine di garantire la sicurezza energetica nazionale. Gli Usa sono un importatore netto; quindi, i principali strateghi del Pentagono hanno incominciato a sottoporre ad analisi costi-benefici modelli energetici alternativi che non fosse- L’energia dallo spazio per un nuovo paradigma economico ro legati a risorse esauribili o localizzate in Paesi terzi sui quali gravano incognite di tipo geopolitico. Lo Us National security strategy ha, infine, aggiornato un progetto, chiamato Space based solar power (Sbsp), che risale a 40 anni fa. L’evoluzione tecnologica, oltre all’aumento del costo del petrolio al barile, ha reso subito praticabile questa opzione, nonostante la ricerca vi abbia destinato solo 80 milioni di dollari, contro i 21 miliardi drenati dagli studi sul nucleare. Dopo l’11 settembre, quando il barile di petrolio è passato da 15 a 80 dollari, gli esperti americani hanno capito che era necessaria un’accelerazione allo Sbsp. L’unione fa la forza, e abbassa anche i costi. Non aveva senso - almeno per gli esperti - portare avanti il progetto solo in ottica nazionale. Da un punto di vista schiettamente militare, inoltre, molti conflitti attuali sono legati alla scarsità di energia immediatamente disponibile per tutti. Più energia può quindi significare meno guerre. D’altronde il Sole è un bene pubblico, e la tecnologia usata nel progetto può essere alla portata di molte nazioni. Così, a marzo 2007, il National security space office (Nsso) e l’Advanced concepts office hanno lanciato un forum internet aperto a tutti gli esperti del mondo e alle aziende pronte a investire. Con il progetto della Space energy prende forma, forse, un nuovo paradigma energetico. Pulito, universale ed economicamente sostenibile. 3 Prospettive L’impresa ecologica Sergio Ferraris Investire nell’ambiente. Questa sembra la parola d’ordine con la quale molti settori economici guardano con attenzione alle attività sostenibili, focalizzandosi specialmente su settori come le rinnovabili, ma non solo, sostenuti in ciò da una serie di dati macroscopici che già da mesi confermano questa tendenza. Ma cosa si intende esattamente per ecoindustria? Secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e l’Eurostat, l’ecindustria si definisce come l’insieme delle «attività che producono beni e servizi per misurare, prevenire, limitare, minimizzare e correggere i danni ambientali all’acqua, all’aria e al suolo come per esempio quelle relativi ai rifiuti, al rumore e agli ecosistemi». Questa definizione include le tecnologie, i prodotti e i servizi che riducono i rischi ambientali e minimizzano l’inquinamento e l’utilizzo delle risorse. E che il settore delle ecoenergia abbia dimostrato dei trend di crescita elevati lo dimostrano diversi dati, primo tra tutti il rapporto “Global trends in sustainable energy investment” voluto dall’Unep. «Il settore delle rinnovabili è cresciuto del 43 per cento, tra il 2006 e il 2007 nei Paesi Ocse e del Nord del mondo, - afferma il rapporto - toccando un giro d’affari di quasi 71 miliardi di dollari ed è stato trainato dall’eolico, dal fotovoltaico e dai biocombustibili». Il mix che ha portato a questi risultati è costituito dalla maturità tecnologica, dagli incentivi e dall’affidabilità che gli investitori danno al settore. Prova di ciò risiede anche nella composizione di prodotti finanziari che molte banche stanno proponendo ai risparmiatori in fatto di sostenibilità. E lo sviluppo di strumenti simili dovrebbe portare ulteriore liquidità al settore delle rinnovabili. Lavoro Cercasi manager disperatamente Le professioni verdi si moltiplicano, ma mancano i profili di vertice adeguati. Mentre l’Unione europea corre, l’Italia cammina ancora a passo di gambero Elida Sergi F atte le aziende bisogna creare i manager. Il settore delle rinnovabili in Italia è promettente e in espansione, ma gli addetti ai lavori lanciano un grido d’allarme che, si spera, interesserà quanti sono alla ricerca di un lavoro: c’è carenza di project manager e project leader, ma anche dei cosiddetti business developer, che si occupano di gestire i lavori mentre sono in corso di svolgimento. In particolare, come spiega Silvia Macchini, responsabile del settore energy di Prometec international (azienda leader nel settore della resinatura di lastre e filagne), «capita sempre più spesso di ricevere incarichi anche in ambito internazionale per ricercare figure di questo tipo e si incontrano più difficoltà del previsto a individuare candidati adeguati». Non c’è quindi nessuno che abbia un profilo formativo così elevato, oppure la questione è più complessa e non tutti sono messi in grado di poter cogliere le opportunità di lavoro offerte? Le difficoltà maggiori derivano dal fatto che il settore delle rinnovabili nel nostro Paese è relativamente “giovane”, quindi non sono stati ancora immaginati profili manageriali ad hoc che vanno invece presi in prestito da altre professioni. Bisogna anche aggiungere che l’Italia rimane comunque in ritardo rispetto agli altri membri dell’Unione europea (i nuovi posti di lavoro creati dalla green energy nell’anno 2009 saranno 1.000 in più, mentre in tutta Europa la cifra si atte- sterà a 520mila). Il rischio, quindi, che, a fronte di una richiesta di manager in costante crescita (i dati parlano di un 40 per cento in più rispetto al 2007), ci siano dei posti di lavoro vacanti è quantomai tangibile, perché quello delle energie verdi è un settore che cresce a dismisura e a cui si fatica quasi a stare dietro. Faticano soprattutto le istituzioni, le prime a essere chiamate in causa dagli addetti del settore che, peraltro, a sentir parlare di nucleare proprio non ci stanno: «La nostra speranza - spiega ancora Silvia Macchini - è che le istituzioni si prendano carico di questa problematica e affrontino finalmente il cambio di paradigma energetico, inserendolo nelle loro priorità. Perché il piano sulla produzione energetica si realizzi dobbiamo cambiare totalmente rotta riguardo alle energie sostenibili». Nel frattempo la crescita delle rinnovabili nel nostro Paese non si arresta e sempre più azien- de scelgono le energie alternative: a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, è nato un nuovo megaparco logistico che fornirà energia a 900 famiglie della zona e anche la Upim, la catena di grandi magazzini, ha annunciato che si servirà dell’azienda Ecostream Italy (del gruppo internazionale Econcern e specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici di taglia industriale) per realizzare un impianto che a pieno regime produrrà una quantità di energia pari a 2,8 megawatt. Un circolo virtuoso che valorizza le risorse energetiche pulite e innesca una moltiplicazione di posti di lavoro dalle ottime prospettive per il futuro. Per chi voglia cogliere l’occasione e lavorare nel settore delle rinnovabili, il consiglio è di andare sul sito dell’Executive search di Milano, società che si occupa della ricerca di personale di livello altamente specializzato (www.whirlwindsearch.com/). 4 5 Primo xxxxxx piano giovedì 12 marzo 2009 13 - 15 marzo, Milano: Fiera del consumo critico La responsabilità nella lista della spesa La coscienza in cassaforte Da dieci anni Banca etica coinvolge i propri clienti in iniziative che perseguono finalità sociali, nel rispetto della dignità umana e della natura. Sestuplicati dal 2001 i capitali investiti Rossella Anitori U n’altra finanza è possibile. Cooperative sociali, associazioni ambientaliste e no profit, aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili anche in Italia possono oggi contare sul sostegno di un valido alleato. Sono dieci anni che Banca etica finanzia chi vuole provare a costruire un mondo migliore. Questo innovativo istituto di credito orienta il risparmio dei soci verso iniziative economiche che perseguono finalità sociali, operando nel pieno rispetto della dignità umana e della natura. «Quando abbiamo mosso i primi passi, sembrava un’utopia: oggi è un’esperienza concreta» ricorda Fabio Silva, vicepresidente di Banca etica. Oggi l’istituto conta 12 filiali e una rete di banchie- ri ambulanti su tutto il territorio nazionale. Conti correnti, libretti di risparmio, certificati di deposito, carte di credito, mutui e obbligazioni: Banca etica offre tutti i servizi di una tradizionale banca, ma con un approccio diverso. Si fa promotrice di un modello di economia responsabile: garantendo l’accesso al credito a chiunque, cura i diritti dei poveri e degli emarginati, finanzia attività di promozione umana, sociale e ambientale, valuta i progetti col duplice criterio di vitalità economica e utilità sociale. In più assicura trasparenza ed equità, coinvolgendo soci e risparmiatori nelle scelte dell’impresa. «I nostri prodotti reggono bene la concorrenza dei competitor più speculativi - continua Silva -, soprattutto in un periodo di forte contrazione delle Borse, in cui i rendimenti delle azioni sono diminuiti in misura minore rispetto agli altri prodotti, mentre fondi monetari e obbligazionari hanno mantenuto una redditività positiva al di sopra della media della loro categoria. I severi criteri di responsabilità sociale e ambientale prosegue il vicepresidente - in base ai quali selezioniamo dove inve- Open source, diritti in Rete Per garantire lo sviluppo di tutti bisogna condividere le conoscenze, a partire dalla pubblica amministrazione. Il software libero è la soluzione tecnologica più equa, efficiente e veloce Luigi Menichilli F lessibile, economico e affidabile. L’open source, come risposta alle esigenze quotidiane di un mondo sempre più tecnologico. Rispetto ai software commerciali dove è il marketing a definire le caratteristiche del prodotto, il software libero permette agli utenti di deciderne l’evoluzione in base alle proprie necessità. «I vantaggi sono molti - spiega Marco Pantò, presidente della Linux Shell Italia - perché garantisce trasparenza e sicurezza. Il prodotto viene costantemente monitorato da una comunità di programmatori liberi e indipendenti e, rispetto al software proprietario, è regolamentato dal copyleft, una licenza che lascia agli utenti i diritti di utilizzo». Le sue applicazioni vengono dunque modellate sulle esigenze segnalate da chi utilizza il programma. In più, se emergono dei problemi è possibile risolverli velocemente, dato che il codice sorgente (l’insieme delle istruzioni necessarie al suo funzionamento) è aperto in modo tale che qualsiasi programmatore può intervenire e migliorarlo. Gli sviluppatori di software libero forniscono servizi, consulenza e formazione. L’open source rappresenta inoltre una soluzione economica: nel 2008 l’Italia ha speso 274 milioni di euro in licenze e manutenzione dei programmi. «Con questo tipo di sistemi i costi si ridurrebbero significativamente - continua Pantò - perché viene meno qualsiasi obbligo di sottoscrivere contratti di assistenza, che il più delle volte sono a esclusivo beneficio del produttore. Le licenze costano molto - prosegue il presidente della Linux Shell Italia - e non danno nulla in cambio: se per un qualsiasi motivo perdi il file su cui stai lavorando, non hai diritto ad alcuna tutela». Inoltre questi software riescono a utilizzare hardware datato in modo più efficiente dei sistemi proprietari. È del 2000 la direttiva della Comunità europea che auspica l’utilizzo dell’open source nell’ambito della pubblica amministrazione. «Il problema è etico - sottolinea Pantò -. Quando un ufficio pubblico mette in Rete un documento usando un formato proprietario, presuppone e obbliga il cittadino a possedere una copia ufficiale del programma per leggerlo. Lo Stato - conclude il presidente - dovrebbe invece pubblicare documenti in un formato aperto senza favorire alcuna azienda, che a conti fatti è sempre la stessa: Microsoft». Il Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione (Cnipa), che redige ogni anno un rapporto sullo stato dell’arte in ambito statale, ha più volte segnalato la validità del software libero dando indicazioni sul da farsi. «Il mondo aperto della comunicazione non può rimanere prigioniero di una visione feudale della proprietà» sosteneva Gilberto Gil e in più se la condivisione delle conoscenza è alla base dello sviluppo: porte aperte all’open source. stire sono anche un’assicurazione sulla loro solidità». Con una raccolta di risparmio pari a 560 milioni di euro, senza contare il patrimonio di 230 milioni affidato alla società di gestione del risparmio Etica Sgr, l’istituto finanzia attualmente oltre 3.000 iniziative di economia sociale per un totale di 432 milioni di euro: una cifra che si è più che sestuplicata rispetto ai 69 milioni del 2001. «La crisi ha reso evidenti le storture della finanza che persegue il massimo profitto nel breve termine - conclude Silva -. Né la Banca né i fondi di Etica Sgr hanno investito un centesimo in titoli tossici: così, mentre si è registrata una fuga di investitori dagli altri fondi, a noi questo non è successo. La ripresa economica non verrà solo dalle nuove norme proposte dai governi e dalle istituzioni internazionali ma da quel numero crescente di cittadini e investitori che punteranno sulla finanza etica». Investire nel sociale, nell’ambiente e nel commercio solidale ha dato i suoi frutti: Banca etica ha oggi un bilancio solido. In piena recessione economica, quest’esperienza assume il valore di un’utopia diventata realtà. Il settore biologico decolla. Una scelta che fa anche risparmiare: la minore distanza tra produttore e consumatore taglia i costi di distribuzione N onostante crisi economica e calo dei consumi, la produzione biologica è in crescita. Secondo un’indagine della Coldiretti, negli ultimi cinque anni i consumatori di prodotti bio sono aumentati del 23 per cento e l’Italia, con più di 50mila imprese agricole, è il primo produttore in Europa. A sostenere il consumo di questi prodotti non c’è solo una maggiore attenzione verso stili di vita sostenibili ma anche il risparmio all’acquisto. La forbice dei prezzi che separa gli alimenti biologici da quelli convenzionali si è ridotta in maniera sensibile grazie alla minore distanza tra produttore e consumatore che taglia i costi legati alla distribuzione. Cifre in positivo anche per quanto riguarda la spesa responsabile, attenta alla qualità e all’ambiente: i farmer market, luoghi in cui il contadino vende i propri prodotti direttamente al consumato- Fa’ la casa giusta Da domani nel capoluogo lombardo va in scena la riconversione ecologica dell’economia italiana. La sostenibilità passa anche attraverso la bioedilizia Alessandro De Pascale A nche in Italia la bioedilizia, l’architettura sostenibile, è diventata realtà. Sempre di più per realizzare nuovi edifici, ristrutturarli o edificare interi quartieri vengono utilizzate tecniche di costruzione innovative, adottando materiali naturali e sostenibili. Un fenomeno diventato di costume che si rivolge al grande pubblico. C’è chi sostiene che progettare case adottando antichissime tecniche o filosofie - come la scelta della posizione in base al sole - a risparmio energetico, e armonizzandole con il paesaggio derivi dall’impen- nata del prezzo del petrolio, ma la realtà è che il fenomeno coinvolge da diversi anni tutto il mondo. Sono oltre 5.000 le pagine web dedicate all’argomento, i più grandi nomi dell’architettura si sono convertiti all’edilizia “verde”, la Comunità europea finanzia i progetti migliori e anche gli enti locali hanno fiutato l’affare. Un trend che potrebbe arrestarsi a causa dell’eliminazione di una serie di buoni provvedimenti varati a suo tempo dal governo Prodi: tra questi, l’abolizione della norma che prevedeva l’obbligo per le nuove costruzioni di essere alimentate da fonti rinnovabili. Tanto che anche i Verdi, tramite la portavoce Grazia Francescato, ritengono necessaria una «riconversione ecologica dell’economia attraverso investimenti su fonti rinnovabili, bioedilizia, mobilità sostenibile ed efficienza energetica». Esattamente l’opposto di quello che ha fatto l’attuale governo. Per fortuna in alcuni casi ci hanno pensato enti locali, privati cittadini ed Europa. L’esem- pio più meritevole è sicuramente quello di Faenza. La città emiliana ha vinto diversi premi realizzando i primi quartieri italiani interamente sostenibili. Santa Lucia è un progetto di edilizia agevolata i cui lavori sono iniziati nel 2001 e la consegna, divisa in lotti, è avvenuta a partire dal 2003. Si tratta di un’area residenziale di 42mila metri quadri, in aperta campagna: tutte case di due piani al massimo, costruite con materiale biocompatibile, isolate acusticamente, senza dispersioni di calore e con la zona giorno esposta a Sud, verso il sole. In questo modo, in bolletta si risparmia il 20 per cento. Niente asfalto nei vialetti e i terreni sono permeabili per raccogliere l’acqua piovana. È stato il primo intervento italiano di bioedilizia per prime case in Italia. Prezzo: 1.300 euro al metro quadro. Il secondo intervento più ambizioso, il Comune lo ha fatto a San Rocco. In questo caso si tratta del primo progetto nazionale di biourbanistica, fondato sulla sostenibilità sociale e ambien- re, sono un fenomeno in espansione: per Coldiretti, nel 2008, un italiano su due ha fatto ricorso al produttore. I vantaggi del mercato contadino non sono esclusivamente economici, rendendosi infatti possibile una relazione di fiducia tra chi produce e chi consuma: l’alimento è fresco e garantito. Acquistare da un coltivatore locale significa poter verificare i metodi di coltivazione e sincerarsi della genuinità del prodotto. Per conoscere il mercato più vicino alla propria abitazione è nato il portale web mercatidelcontadino.it che offre anche consigli e notizie utili sia ai produttori che ai consumatori. Nati in Alto Adige, i farmer market ormai si stanno diffondendo ovunque. Le regioni più rappresentative di questa nuova realtà sono Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto. Ma crescono anche le iniziative in Sicilia, nel Lazio e in Puglia. Il settore biologico decolla: solamente negli ultimi sei mesi del 2008 sono nati ottanta nuovi mercati in tutta la penisola. Agricoltura biologica, biodinamica e prodotti a chilometri zero, provenienti da aziende distanti fino a settanta chilometri dal luogo di consumo, sono il trend di un’Italia in recessione che si rivolge alla saggezza del passato per costruire il futuro. r.a. L’abbigliamento, questione di stile di vita tale. Tanto che l’Unione europea ha contattato l’amministrazione per finanziarlo con 118mila euro e inserendolo nei progetti Med-EcoQuartiers. L’innovazione è data dal fatto che il progetto si rifà al modello di città storica utilizzato per non creare quartieri dormitorio, ma spazi che favoriscano la socialità, l’inserimento di servizi, la diversità delle funzioni. In pratica, un centro storico con tanto di porte di accesso, modernizzato e tecnologicamente avanzato, portato in periferia. Case basse ravvicinate, con una corte centrale pensata come una successione di piazze e verde, luoghi d’incontro, piste ciclabili, parcheggi sotterranei, energie alternative ad alimentare il tutto, acqua piovana raccolta e riciclata, teleriscaldamento e pannelli termici in tutte le case. Edilizia popolare per rispondere a ogni richiesta abitativa con progetti innovativi, anche in questo caso da meno di 1.800 euro al metro quadro. Non è fantascienza ma la realtà, replicabile, di Faenza. Tre giorni in rassegna: istruzioni per l’uso Dagli scarti alle fondamenta. Abitare secondo natura Vip, modelle e stilisti. Il marchio diventa eco-friendly Dal 13 al 15 marzo lo spazio espositivo di Milano ospita Fa’ la cosa giusta, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Per entrare basta comprare il catalogo 2009, oppure il libro La spesa in cascina. Nel 2008 erano stati 40mila i visitatori e 400 gli espositori, ma questa sesta edizione sarà ancora più ricca con 500 stand, 20mila metri quadrati, ristoranti bio, spettacoli e 110 tra convegni, approfondimenti e laboratori pratici. Organizzata da Terre di mezzo, la manifestazione cerca di diffondere sul territorio nazionale valori e contenuti della sostenibilità ambientale e sociale, in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. La fermata della metro più vicina è quella di Lotto della linea rossa. Info: 02/87365602. Pareti realizzate con scarti di bottiglie e vetro mischiati al cemento. Piastrelle smaltate con vetri rotti di neon esausti, scarti forestali e della lavorazione della lana trasformati in isolanti termici, ma anche vecchi copertoni usati nei pannelli per isolare acusticamente i pavimenti degli appartamenti. La sperimentazione nell’ecoedilizia diventa sempre più originale e avanzata. Si chiamano materie prime-seconde e sono state utilizzate la scorsa settimana per realizzare un prototipo di Casa ecologica ad Albenga (Savona), per Energethica, il quarto Salone internazionale dell’energia rinnovabile e sostenibile. Una volta ultimato, l’edificio in fase di costruzione, sarà composto da 24 alloggi che ospiteranno anche alcuni uffici comunali. Anche sulle passerelle italiane della moda la parola d’ordine è “think green!”. Dalla gente comune, passando per i vip, l’abbigliamento eco-friendly è arrivato anche a Milano moda donna. Ha iniziato Jo Squillo lanciando la prima collezione di Ecomoda con maglioncini fatti in latte «morbidi ed ecosostenibili». Anche la pelletteria si accorge dell’ambiente e la Braccialini ha lanciato la borsa ecologica Dodicidodici recycled di Gherardini, realizzata insieme ad AmazonLife, storico marchio di accessori ecologici. A loro si aggiunge lo stilista Ermanno Scervino che nelle sue collezioni usa solo la pelle degli scarti alimentari. Insomma, sulle passerelle di Milano, nell’ultima settimana di febbraio, la moda ha cambiato faccia e colore. La capitale della moda si colora di verde. Con la rassegna Ethical fashion show scendono in passerella abiti e accessori fatti di materiali naturali e riciclati garantiti Renata De Renzo B orse e cappelli in plastica riciclata, abiti da sera in bambù e colori vegetali. Anche in Italia, nel mondo della moda, c’è fermento: il trendy veste ecologico e diventa sostenibile, dimostrando che è possibile coniugare etica ed eleganza. Oltre alle associazioni no profit, da tempo impegnate nel promuovere la moda verde, sono sempre più i designer e i giovani stilisti che riuniscono i loro sforzi per dimostrare, con le loro creazioni, che una moda migliore è possibile. Tra chi ha contribuito a far emergere un mercato che era di nicchia e riservato solo a pochi privilegiati c’è Gabriella Ghidoni, psicologa milanese, che dall’Onu è passata a confezionare abiti solidali con le donne di Kabul. Il progetto si chiama “Royah” e unisce moda, cultura e ambiente, ispirandosi alla tradizione dei tessuti e dei ricami afgani. Tanti gli italiani che hanno scelto di puntare sulla moda ecologica, su tessuti naturali o riciclati garantiti da una filiera che non utilizza prodotti chimici, fertilizzanti e pesticidi, riducendo così le emissioni CO2. È già da tempo che in Europa si svolgono eventi per promuovere abiti e accessori ecosostenibili, ma in Italia la produzione verde è rimasta limitata alle piccole aziende, con l’inevitabile conseguenza di prezzi elevati. Quest’anno però la rassegna parigina Ethical fashion show è sbarcata a Milano con l’obiettivo di stupire anche le passerelle della capitale della moda. Lo scorso anno è stata la volta del “Filo che unisce”, un concorso sulla moda sostenibile promosso da Legambiente per diffondere l’utilizzo di materiali ecologici ed etici. Altre novità sono attese per la prossima estate nell’ambito di Riccione moda Italia, programmata da Federmoda. Terre di mezzo, il gruppo che organizza Fa’ la cosa giusta, giusta la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, dedica quest’anno uno spazio espositivo al “critical fashion” con una vetrina esclusiva per tutte le realtà impegnate nel connubio tra etica ed estetica. Lo spazio Selfmade è un atelier che ospita diversi prototipi, creazioni colorate con tinture naturali, accessori costruiti con materiali di riciclo e capi con tessuti ricavati da filati organici. All’interno della manifestazione saranno presenti numerosi stilisti: molti i giovani che da Nord a Sud scommettono sull’abbigliamento naturale. Peccato che in Italia, come al solito, i finanziamenti sono pochi, così come le opportunità di promozione per realizzare un mercato accessibile a tutti. 6 Esteri giovedì 12 marzo 2009 Violenze Disastro al largo di Brisbane L’Australia rischia il disastro ambientale. A causa delle cattive condizioni del mare, la nave Pacific adventurer ha perso nelle acque a largo di Brisbane 31 serbatoi contenenti 620 tonnellate di nitrato di ammonio, una sostanza usata per esplosivi e fertilizzanti. L’imbarcazione, con bandiera di Hong Kong, era in viaggio da Newcastle a Sidney. Le condizioni del mare rendono difficile le operazioni di contenimento della macchia di carburante. Turchia Quinto Forum mondiale sull’acqua I ministri dell’Ambiente di 180 Paesi parteciperanno al quinto Forum mondiale sull’acqua, in programma a Istanbul dal 16 al 22 marzo. Il presidente della Repubblica turca Abdullah Gul ha invitato i capi di Stato di circa 25 Paesi. Da parte italiana sarà presente il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Tra i temi trattati, il collegamento tra l’acqua e lo sviluppo, l’energia, la sicurezza alimentare e i cambiamenti climatici. India Non diminuiscono le spose bambine Un 17enne fa strage nella sua scuola in Germania. Un giovane uccide dieci persone in Alabama. Un pensionato spagnolo spara in ospedale. A Roma uxoricidio coi farmaci Metà delle donne indiane si sposa prima dei 18 anni, malgrado l’esistenza di leggi che da 80 anni vietano il matrimonio in tenera età. L’allarmante dato emerge da una ricerca pubblicata sul giornale scientifico The Lancet. La responsabile indiana della ricerca, Anita Raj, ha sottolineato un altro aspetto preoccupante riscontrato dall’analisi: un quinto delle donne (il 22,6%) si è sposata prima dei 16 anni, mente un 2,6% prima dei 13. N elle ultime ventiquattro ore la follia omicida ha viaggiato in Germania, Stati Uniti, Spagna, Italia. Un uomo in tuta mimetica ha fatto irruzione in un liceo tecnico tedesco, iniziando a sparare all’impazzata, per poi darsi alla fuga. È accaduto nella città di Winnenden, vicino a Stoccarda, alle ore 9.30 del mattino, durante lo svolgimento delle lezioni in un istituto frequentato da circa mille studenti. Elicotteri, agenti, posti di blocco: subito è partita la caccia all’uomo. Le autorità hanno chiuso le altre scuole e imposto il coprifuoco a professori e studenti. Verso mezzogiorno la polizia locale ha affermato di aver arrestato il killer. Ma dopo qualche minuto la cronaca si è ribaltata: il presunto autore della strage è ancora latitante, viaggia a bordo di una Volksvagen e ha preso in ostaggio un uomo. Heribert Rech, ministro dell’Interno del Baden-Württemberg, parla di «almeno dieci morti». In tarda mattinata i media locali hanno diramato l’informazione secondo cui l’assassino si è suicidato con un colpo di pistola in un centro commerciale. Il suo corpo è stato ritrovato dagli agenti. Ma anche questa volta è arrivata la smentita: fonti della pubblica sicurezza hanno riferito all’agenzia Afp che l’uomo non si è tolto la vita, ma è stato ucciso dalla polizia nel corso di uno scontro a fuoco. Si chiamava Tim Kretschner, aveva 17 anni, ed era un ex allievo della scuola. Sembra che ©AP/Lapresse Australia Ventiquattro ore di ordinaria follia Alabama. Agenti di sicurezza sul luogo della strage abbia usato una semiautomatica: nella casa dei genitori sono state rinvenute numerose armi, regolarmente registrate. Mentre il quotidiano va in stampa il bilancio delle vittime è di 17 persone, tra studenti, insegnanti, passanti e poliziotti. «È inimmaginabile che nel giro di pochi secondi siano stati uccisi studenti e insegnanti. Questo è un giorno di lutto per l’intera Germania », ha commentato Angela Merkel. Sempre ieri un giovane sui trent’anni, Michael McLendon, ha seminato il terrore in Alabama, ammazzando dieci persone. Sono ancora poco chiari i contorni della vicenda, ma sembra che l’omicida sia partito in au- to da Kinston, vicino la Florida, per poi spostarsi verso la contea di Geneva, a Samson. Tra le vittime anche la madre, i nonni e due zii. Alla fine si è puntato contro un mitragliatore M16. A poche ore di distanza anche la Spagna è stata teatro di un altra follia: un ex tassista in pensione, non soddisfatto delle cure ricevute, ha iniziato a sparare in un ospedale della Murcia, ferendo due persone. Infine Roma: un sessantenne ha imbottito di farmaci l’ex moglie, trovata morta, e ha poi tentato il suicidio saturando la camera da letto con il gas. Attualmente è in ospedale, piantonato dalle forze dell’ordine. g.r. Spagna Gratis l’operazione per il cambio sesso Il governo catalano ha incluso gli interventi chirurgici di cambio sesso tra le prestazioni del servizio sanitario pubblico. Interventi gratuiti erano stati offerti finora solo dall’Andalusia. Otto transessuali si sono già sottoposti all’operazione all’ospedale Clinic di Barcellona. Inoltre, una coppia di omosessuali ha ottenuto dalla direzione generale dello stato civile di Madrid il riconoscimento di due figli nati da una “madre in affitto” negli Stati Uniti. Ambiente Un oceano di acidità Dal Congresso sui cambiamenti climatici gli scienziati lanciano l’allarme sulle emissioni di CO2 in mare. A rischio ecosistemi e molte specie, dall’ostrica all’aragosta Paolo Tosatti è allarme per lo stato di salute degli oceani. L’inquinamento prodotto dalle attività umane sta alzando così rapidamente il livello di acidità delle acque che nei prossimi decenni si potrebbero ripresentare condizioni simili a quelle esistenti nei mari al tempo dei dinosauri, con estinzioni di massa degli ecosistemi e delle forme di vita. A richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla minaccia è stato il dottor Carol Turley, del Laboratorio marino di Plymouth, in Inghilterra, duran- te il Congresso sui cambiamenti climatici che si conclude oggi a Copenaghen. Dai tempi della rivoluzione industriale le emissioni di anidride carbonica scaricate in mare hanno aumentato del 30 per cento l’acidità degli oceani, che ha ormai raggiunto il livello più alto degli ultimi 500mila anni. Questo cambiamento chimico sta causando una pressione senza precedenti sulla vita marina: secondo lo scienziato americano, se l’attuale trend di emissioni di CO2 non verrà presto fermato, le stelle marine potrebbe estinguersi prima della fine del secolo, mentre molti crostacei e molluschi, come cozze e ostriche, potrebbero avere enormi problemi riproduttivi. «La vita negli oceani sta cambiando - ha commentato Carol Turley -. Non sappiamo esattamente cosa accadrà, ma nei mari si prepara un’estinzione di massa di molte forme di vita e di diversi ecosistemi. Stravolgimenti così profondi non si verificava- no dai tempi dei dinosauri». Di parere leggermente diverso è il professor Andy Watson, biologo oceanico dell’università dell’Anglia orientale, in Inghilterra. Secondo Watson la prima minaccia alle forme di vita marine verrebbe dai cambiamenti climatici e dalla pesca eccessiva. Lo scienziato ha evidenziato come il livello di acidità delle acque tenda comunque a variare naturalmente, e come molte forme di vita potrebbero adattarsi alla differente composizione chimica prima di estinguersi. «Negli esperimenti condotti in laboratorio - ha spiegato il professore - il livello di acidità dell’acqua viene incrementato bruscamente, senza che le creature marine abbiano il tempo di adattarsi. Questo però non è quello che accade nella realtà, dove gli aumenti di anidride carbonica si verificano più gradualmente». Watson ha comunque condannato l’incremento delle emissioni di CO2 nei mari. IL PACCO DI BERLUSCONI Volevamo la democrazia energetica e ci ritroviamo il nucleare. Costa troppo. È pericoloso. È vecchio. E, soprattutto, avevamo detto no. Inchiesta sulla grande truffa atomica la notizia al centro il cuore a sinistra Invia le tue segnalazioni a: [email protected] Territorio giovedì 12 marzo 2009 Gli appuntamenti verdi Formigoni contro i pendolari Mobilità I Verdi accusano la giunta lombarda: «Mancano i soldi per i treni perché la Regione investe sul trasporto su gomma, facendo aumentare solo traffico e smog» Rocco Vazzana «I drammi dei pendolari lombardi non dipendono solo dall’inadeguatezza dell’assessore Cattaneo ma dalla strategia complessiva della giunta sull’allocazione delle risorse in tema di mobilità e opere pubbliche. Mancano i soldi per i treni perché Formigoni preferisce spenderli in opere che non risolvono i problemi di viabilità e dei pendolari, come le troppe nuove autostrade previste, che danneggiano il territorio e aumentano traffico e smog. è soprattutto Formigoni a meritare una sonora censura, non solo Cattaneo». Sono le parole del consigliere regionale lombardo dei Verdi Carlo Monguzzi, che ha votato a favore della mozione di censura dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, presentata dal Pd e da altri partiti di opposizione. Quella dei pendolari è diventata ormai un’emergenza reale che potrebbe creare qualche problema alla stessa giunta regionale. Anche la Lega, infatti, per bocca di Stefano Galli, pur non avendo votato a favore della mozione, ha di fatto ammonito l’assessore Cattaneo chiedendo un maggiore impegno. «Oggi la Lega Nord vota contro la mozione di censura nei suoi confronti, ma lei di questo non deve sentirsi rincuorato o rallegrarsi - ha detto Galli a Cattaneo in aula -. A partire da questo momento, la Lega Nord non potrà più farle sconti. La invito quindi a cambiare strada, a modificare il suo comportamento. Ai problemi dei cittadini vanno date risposte e se queste non arriveranno la prossima mozione di censura verrà proposta dal nostro gruppo». Da parte sua, Formigoni, senza dare risposte all’emergenza ambientale e di mobilità dei cittadini, si è concentrato esclusivamente sull’esito del voto. «L’opposizione - ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia - non è neppure riuscita a raccogliere tutti i voti perché vi sono state due astensioni e un voto contrario alla loro stessa mozione. Siamo quindi soddisfatti circa l’esito del voto del quale non dubitavamo». Sardegna Un comitato antinucleare C reare un comitato per illustrare ai cittadini i rischi che la Sardegna corre nell’eventualità di un ritorno al nucleare, in seguito agli accordi bilaterali siglati da Berlusconi e Sarkozy in barba alle decisioni del popolo italiano. Scelte certificate da un referendum di iniziativa popolare che disse chiaramente no al nucleare. Costituire un movimento “dal basso” è l’obiettivo della Federazione dei Verdi di Cagliari, in riferimento all’ipotesi che anche solo una delle quattro centrali nucleari previste dal governo possa essere costruita nell’isola, territorio considerato luogo ideale per le sue caratteristiche di scarsa densità demografica e basso rischio sismico. «La forte specificità ambientale della Sardegna sarebbe irrimediabilmente compromessa - spiegano i Verdi locali-. Costruire centrali nucleari ha costi molto alti (ol- tre cinque miliardi di euro per ciascun impianto) che gravano sulle nostre finanze e richiedono tempi di realizzazione molto lunghi (circa 10 anni), e l’energia che producono costa più di quella ottenuta da fonti rinnovabili. I rischi per il territorio, le persone e gli ecosistemi sono elevati, perché le centrali continuano ad avere problemi di sicurezza». I Verdi, inoltre, sottolineano il rischio legato alla possibilità di una proliferazione di armi nucleari. «Non a caso - concludono gli ambientalisti - le centrali nucleari civili vengono considerate alla stregua di siti militari». Gli isolani temono anche che la costruzione di una centrale possa arrecare gravi danni all’ambiente e all’immagine della regione, che non rappresenterebbe più una meta turistica appetibile. r.v. Siracusa G8, arriva il controvertice ecologista I n occasione del G8 sull’ambiente che si terrà a Siracusa dal 22 al 24 aprile, numerosi movimenti naturalisti, ambientalisti e culturali della provincia della città siciliana, uniti sotto la sigla della Rete territoriale delle associazioni, hanno stilato un documento unitario dal titolo: “Giustizia climatica e diritti dei popoli”. Si tratta di un invito rivolto a tutti i cittadini per incontrarsi e discutere, negli stessi giorni in cui si svolgerà il vertice degli otto grandi, sui temi dei cambiamenti climatici e del risparmio delle risorse naturali. Il documento esprime l’esigenza di ripartire dalla partecipazione diretta per chiedere ai governi e alle amministrazioni locali di adottare scelte coraggiose nel campo della tutela dell’ambiente e della salute delle persone. «Il G8 - si legge nel documento -, per la Sicilia e per Siracusa in particolare, può rappresentare anche un’opportunità per migliorare la qualità del nostro territorio e accrescere la sensibilità dei cittadini verso i temi dell’ambiente e della salvaguardia della salute. Purtroppo il governo italiano sta rallentando le trattative internazionali sul clima, indebolendo gli obiettivi che l’Ue vuole fissare attraverso il Pacchetto energia e clima per il 2020». «Sarebbe paradossale - scrivono ancora le associazioni - che proprio la città che ospita un evento di tale portata continui a occupare gli ultimi posti nelle classifiche sulla qualità ambientale per i livelli altissimi di polveri sottili, il consumo sfrenato di risorse e la totale assenza di politiche in materia». Una spinta dal basso per costruire un futuro sostenibile. r.v. Lombardia Liguria Finanza e legalità: un binomio possibile? Milano, 28 marzo, ore 11.00, auditorium Gaber del grattacielo Pirelli - piazza Duca d’Aosta 3. Tasformare la crisi economica in un’opportunità per rilanciare rispetto delle regole, fiducia e trasparenza. Mentre la crisi innescata da una finanza distorta e speculativa sta colpendo tutto il mondo, in molti sono già al lavoro per trasformare la recessione in un’opportunità di cambiamento nella direzione di uno sviluppo sostenibile e pulito. Banca etica - il primo istituto di credito italiano che opera nel rispetto dei principi della finanza etica - festeggia 10 anni di attività. In questo periodo è riuscita a dimostrare che la finanza, se praticata in modo trasparente, può coniugare efficienza, remunerazione del risparmio e sviluppo di un’economia reale e orientata al benessere delle persone e della collettività. Parteciperanno: Fabio Salviato, presidente di Banca popolare etica; Francesco Greco, procuratore aggiunto di Milano, esperto di frodi finanziarie; Mario Crosta, direttore generale di Banca popolare etica. Modera: Sarah Varetto, SkyTg 24 Economia Info: www.bancaetica.it Operazione scuole pulite Genova. Puntuale come ogni anno torna “Nontiscordardimé”, la giornata di volontariato organizzata da Legambiente, che punta a rendere più vivibili gli edifici scolastici. L’iniziativa si svolgerà venerdì 20 marzo e, come sempre, bambini, ragazzi, giovani, insegnanti e genitori dedicheranno una parte del loro tempo a compiere piccoli interventi mirati a migliorare le condizioni dell’edificio scolastico, del suo cortile, o dell’area immediatamente antistante la scuola. Si tratta di piccoli lavori di manutenzione, che vanno dalla pulizia di spazi alla piantumazione di alberi, dalla verniciature di aule alla costruzione di aiuole. Per ulteriori informazioni: [email protected]. Terza Festa di primavera Trezzo sull’Adda (Mi), Oasi le Foppe. Visite guidate, piantumazioni di alberi, eco-quiz per i bambini e torte per tutti. Ingresso libero per tutti. Info: [email protected] Campania XIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie Si svolgerà a Napoli, il 21 marzo, primo giorno di primavera. Ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova, in nome di quelle vittime, il suo impegno di contrasto alla criminalità organizzata. “Riscattare la bellezza, liberarsi dalle mafie”, è lo slogan che accompagnerà questa giornata, durante la quale si incontreranno oltre 500 familiari delle vittime in rappresentanza di un coordinamento di oltre 3.000 familiari. Saranno presenti rappresentanti delle Ong provenienti da circa 30 Paesi europei. Per info: www.libera.it EnergyMed Napoli. Alla Mostra d’Oltremare, appuntamento dal 26 al 28 marzo con la mostra convegno sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Per informazioni e per consultare il programma completo degli appuntamenti: www.energymed.it Sicilia IV Lampedusa marine mammals workshop Parco marino di Lampedusa, dal 20 marzo al 19 aprile. Per il quarto anno consecutivo, la Necton marine reserch society porta avanti uno studio sui mammiferi marini che frequentano le acque dell’arcipelago delle isole Pelagie. Un’occasione per assistere al passaggio della balenottera comune e scoprire il delfino comune nel suo ambiente naturale. All’interno del progetto saranno organizzati tre corsi, ognuno di durata settimanale, aperti a tutti coloro che vogliono accostarsi al mondo della ricerca sul campo. Il programma integrale è sul sito: www.necton.it. Per contatti: [email protected] Lazio L’altra domenica Roma. A partire dal 15 marzo, alla Città dell’altra economia c’è “L’altra domenica”, appuntamento con il mercato contadino dei produttori biologici: uno spazio espositivo per associazioni e artigiani, musica, teatro, mostre fotografiche e convegni. Ogni domenica avrà un tema: si parte il 15 marzo con la ristorazione biologica, il 19 aprile tutto sarà dedicato al riciclo, mentre il 17 maggio spazio al turismo responsabile. Gli eBook a scuola: un’occasione di innovazione Roma. All’auditorium di via Rieti 13, martedì 17 marzo, l’appuntamento è con i libri di testo elettronici. Riuniti allo stesso tavolo ci saranno dirigenti del ministero dell’Istruzione, docenti, presidi, genitori, rappresentanti dei consumatori, esperti di didattica e di nuove tecnologie. Per maggiori informazioni: www.garamond.it Marche Seminario sui modelli di agricoltura Urbino, oggi dalle ore 11, la facoltà di Economia dell’università ospita un convegno sul confronto tra i sistemi di produzione industriale e quelli legati al rispetto del territorio. Sala del Consiglio della facoltà, via Saffi 22. Per informazioni: www.econ. uniurb.it, 073164299. Piemonte Campagna per l’acqua pubblica Torino. Il Comitato per la difesa dell’acqua pubblica di Torino propone al Comune e alla città intera di affermare nello Statuto comunale il principio fondamentale che l’acqua è un servizio da gestire senza scopo di lucro. Una definizione semplice e pulita: sull’acqua non si specula, nessuno deve trarre profitto dal servizio pubblico più importante e vitale. Il successo dell’iniziativa - recitano i promotori - dipende anche da tutti noi: se si andrà a firmare ai banchetti in tantissimi, nei prossimi mesi, questa utopia così concreta potrà farsi reale e aprire la strada alla ripubblicizzazione dell’acqua nel Paese. Si può aderire alla campagna firmando al banchetto che sabato 14 e domenica 15 marzo sarà presente, dalle 15 alle 18, in piazza San Carlo 156. Maggiori informazioni si possono trovare all’indirizzo internet: www.acquapubblicatorino.org 7 L’informazione sostenibile 10 Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno V - n. 56 mercoledì 11 marzo 2009 milioni di posti di lavoro se si investisse nella gestione “verde” delle foreste Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma Fonte: Fao Geopolitica La nostra energia dipende da colossi petroliferi e governi minacciosi. Anche militarmente Il terrore corre sull’oleodotto La prima Rivoluzione industriale è lontana e l’autosufficienza occidentale un miraggio. Al problema degli approvvigionamenti si unisce quello della sicurezza ener- Editoriale il coraggio di BAracK Marco Cappato Dal 5 al 7 marzo scorso, premi Nobel, scienziati, parlamentari europei, ministri della Salute di Belgio, Spagna e Portogallo e ricercatori europei e statunitensi hanno discusso al Parlamento di Bruxelles sulle urgenze politiche e scientifiche che hanno portato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama alla decisione di tornare a sostenere, finanziandola pienamente, la ricerca sulle cellule staminali di provenienza embrionale. I lavori del secondo incontro del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, convocato dall’Associazione Luca Coscioni e dal Partito radicale, non hanno avuto eco in Italia. Nessuna trasmissione, né del servizio pubblico né del “concorrente privato” se ne è occupata. E la mancanza di informazione, da sempre, ha consentito la manipolazione delle scoperte della scienza a uso delle posizioni fondamentaliste più oscurantiste, in particolare in Italia dove i cittadini non sono stati raggiunti tanto dalla realtà dei fatti quanto dalle voci alternative come quelle del leader radicale Luca Coscioni. Obama, si diceva, ha cancellato il bando sulla ricerca imposto dal suo predecessore ma soprattutto ha stanziato, in un momento di crisi economica mondiale, oltre 10 miliardi di dollari per la ricerca! Nel rendere note le motivazioni di questo provvedimento, il presidente Usa ha ricordato la lotta del “Luca Coscioni americano”, Christopher Reeve, il superman che per molti anni ha voluto battersi negli Stati Uniti per la lotta sulla libertà di ricerca. Un riconoscimento postumo per chi negli Usa ha praticato quotidianamente contro tutto e tutti “dal corpo dei malati al cuore della politica”. Un riconoscimento possibile perché la democrazia può essere attivata e un presidente sostituito con un altro in virtù di una piattaforma politica realmente alternativa. In Italia, dove le istituzioni sono le prime a violare le proprie leggi, e dove dilaga l’ingerenza del potere vaticano in nome di un’etica unica, si vuole vietare la ricerca scientifica e uccidere la speranza di cura per malattie che oggi sono sentenze di morte per molte persone. Allo Stato etico occorre opporre il vissuto della gente, che è in linea con le proposte che i Radicali avanzano dentro e fuori dal Palazzo, in materia di affermazione dei diritti civili e delle libertà individuali e non solo alla vigilia delle elezioni. getica. La dipendenza da risorse esterne ci assoggetta a potenze, come Iran, Russia e Venezuela, con le quali Europa e Stati Uniti hanno rapporti tutt’altro che ri- lassati. Gli intrighi di potere e petrolio coinvolgono multinazionali e insospettabili uomini politici. Qualcuno preferirebbe la via del nucleare per uscire dall’impasse, ma l’unica soluzione veramente efficace è lo sviluppo delle energie rinnovabili. Postiglione a pagina 4 e 5 Caccia Napoli capitale del traffico 3 Gli ambientalisti contro la proposta di riforma dell’attività venatoria avanzata dal senatore forzista Orsi. Si ingigantisce in Rete la mobilitazione contro la libertà di sparare Obama 6 Dopo la svolta sulle cellule staminali, le industrie farmaceutiche esultano e la Chiesa giudica superflua e immorale la ricerca. In Italia, plausi dalla sinistra e dalla comunità scientifica Arte © Franco/LaPresse L’informazione ecologista cambia volto. Non missione. Contribuisci anche tu a rinnovare Notizie Verdi Si ferma a Scampia un giro internazionale di sostanze stupefacenti che partiva dal Sudamerica e arrivava in Italia attraverso la Spagna. Con il benestare dei clan camorristici Fantauzzi a pagina 2 Allarme Inps Crisi dai 370.561 volti G li effetti della crisi economica presentano già un conto pesante. Nei soli mesi di gennaio e febbraio del 2009, infatti, secondo i dati forniti dall’Inps, le richieste di indennità di disoccupazione sono aumentate del 46,13 per cento rispetto a quelle registrate nell’anno precedente. Sono 370.561 i lavoratori che hanno perso il lavoro e hanno presentato domanda di sostegno economico, 116.983 in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Le richieste giunte all’Inps riguardano la di- soccupazione ordinaria, a requisiti ridotti e quella speciale. E il futuro, a quanto pare, non promette nulla di buono. Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, nel 2009 potrebbe registrarsi un calo del Pil a livello globale. è quanto ha riferito il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, in un discorso pronunciato a Dar es Salaam, in Tanzania. Il mondo, ha detto Strauss-Kahn, «è in grande recessione». Rocco Vazzana 7 Un ritratto del pittore campano contemporaneo Alfonso Mangone. Negli scorci metropolitani del suo ciclo Città percorse, tutte le contraddizioni e le passioni della società moderna Compromesso informatico Microsoft cede alla Ue L a Comunità europea vince la battaglia contro Microsoft. Il gigante dell’informatica, dopo dodici anni, scioglie l’accoppiata tra il suo sistema operativo Windows e Internet explorer. Il prossimo software, Windows 7, che manderà in cantina Vista, sarà messo in commercio con un’applicazione che permetterà di disattivare il browser di casa Microsoft e installare agevolmente i diretti competitor come Firefox o Chrome di Google. La notizia è un piccolo passo per garantire la concorrenza in un mondo, come quello dell’informatica, dominato da poche e grandi società. La decisione di Microsoft giunge dopo una serie di multe che erano state comminate dalla Comunità europea. Il gigante di Redmond, infatti, dopo aver pagato 497 milioni di euro nel 2004 per violazione delle regole antitrust e dopo aver ricevuto un’ammenda di altri 899 milioni per il 2008, ha deciso che forse era troppo. Meglio correre ai ripari che continuare a pagare. Dopottutto la crisi c’è per tutti. Pierpaolo De Lauro www.notizieverdi.it