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PERIODICO DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
DELLA FONDAZIONE I.R.C.C.S.
ISTITUTO NEUROLOGICO CARLO BESTA I N N BESTA
ANNO XII
NUMERO I
A.P. 70% - MILANO
Lavori in corso: come cambia il Besta
A
fine 2012 Regione Lombardia ha impegnato a favore
dell’Istituto € 11.170.000 per interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’attuale sede, nel quadro del
completamento del processo di ammodernamento degli ospedali pubblici, finalizzato ad ottenere il loro adeguamento ai requisiti
strutturali, tecnologici e impiantistici previsti dalle norme nazionali
e regionali.
Questa scelta è stata fatta al fine di consentire al Besta di potere
attendere il passaggio alla nuova sede di Sesto San Giovanni, garantendo le migliori condizioni di assistenza e lavoro compatibili con i
limiti strutturali della sede storica di via Celoria.
L’individuazione degli interventi da realizzare è stata effettuata a seguito di un’analisi che ha coinvolto ampiamente l’Istituto e si è tradotta nell’elenco di progetti di seguito elencati:
Ristrutturazione del blocco operatorio Rinnovo continuità elettrica Adeguamenti sicurezza e umanizzazione delle degenze Riqualificazione padiglione D, rifacimento spogliatoi e adeguamenti propedeutici Sostituzione gruppi frigoriferi / Centrale di condizionamento Day Hospital ■ Ristrutturazione del blocco operatorio
con RM intraoperatoria
La ristrutturazione ha l’obiettivo di realizzare un blocco operatorio, che comprenderà cinque sale operatorie dotate di tecnologie
all’avanguardia, integrando le due nuove sale operatorie prefabbricate, appena collaudate, con tre sale che saranno ottenute negli spazi
attuali.
L’intervento prevede
inoltre:
l un ampliamento della Recovery Room, che
disporrà così di sei posti
letto;
l un adeguamento delle aree di lavoro (per la
redazione dei referti, per
il personale e il coordinatore infermieristico, area
relax) e degli spazi di servizio (spogliatoi, magazzini e depositi);
l una razionalizzazione dei percorsi (sporco-pulito, centrale di sterilizzazione);
Con la ristrutturazione proposta potranno, infine, essere garantiti i
requisiti di accreditamento per lo spazio filtro operandi, per la zona
filtro e la zona preparazione del personale, per la zona preparazione
(prevista nelle pre-sale operatorie) e risveglio pazienti.
2.890.000,00
300.093,00
5.250.455,75
633.743,55
400.000,00
1.695.707,70
€
€
€
€
€
€
Sono, inoltre, allo studio soluzioni innovative che potranno ulteriormente migliorare la qualità delle prestazioni rese al cittadino.
Il progetto è in attesa di approvazione da parte di Regione Lombardia.
■ Rinnovo continuità elettrica
Questo intervento prevede la sostituzione del vecchio gruppo elettrogeno, vetusto (1978) e ormai insufficiente alla potenza necessaria
per le attività sanitarie della Fondazione. Le opere sono in corso
di esecuzione ed è in fase di aggiudicazione la fornitura del nuovo
gruppo elettrogeno.
■ Adeguamenti sicurezza e umanizzazione degenza
La sede storica di via Celoria 11 necessita di una serie di interventi
puntuali per completare la messa a norma, secondo gli standard vigenti in materia di prevenzione incendi, sicurezza e salute sui luoghi
di lavoro. Il progetto si prefigge di intervenire nei reparti di degenza e, più in generale, nelle aree dedicate all’assistenza sanitaria, per
realizzare interventi puntuali di adeguamento degli impianti tecnici
presenti (impianti elettrici, impianto di protezione scariche atmosferiche, meccanici e gas medicinali), apprestamenti legati alla prevenzione incendi (realizzazione di nuove vie di fuga, completamento
della compartimentazione, rete idrica antincendio, …), adeguamenti
relativi la sicurezza sui luoghi di lavoro (vie di fuga, illuminazione di
emergenza, …).
Una seconda serie di interventi del progetto sono invece finalizzasegue a pagina 2
I N N BESTA
1
primo piano
segue da pagina 1
ti all’umanizzazione dei reparti di degenza.
È previsto, infatti, che tutti i reparti di degenza neurologica siano dotati di impianti
di trattamento aria anche ai fini del condizionamento estivo, oggi non presente, il
rifacimento di tutti i servizi igienici, l’inserimento di alcuni bagni accessibili ai disabili ed il miglioramento delle soft qualities
dei locali, al fine di migliorare il comfort
alberghiero; saranno effettuate ristrutturazioni puntuali che prevedono, tra l’altro,
la sostituzione dei serramenti interni, dei
pavimenti, dotazioni di sicurezza per la deambulazione dei pazienti ed un progetto
coordinato per l’uso del colore all’interno
degli ambienti.
Il progetto è stato approvato da Regione
Lombardia ed è in corso la gara d’appalto
per l’affidamento lavori.
■ Riqualificazione Padiglione D,
rifacimento spogliatoi e adeguamenti
propedeutici
L’Unità Operativa di Neuropatologia è attualmente collocata al piano rialzato del
Padiglione D, sia con gli studi che con le attività di ricerca, dove occupa una superficie di
circa 200 mq, che risulta insufficiente rispetto
alle esigenze.
Il progetto prevede che essa sia trasferita al terzo piano della medesima palazzina,
nell’area lasciata libera da altre attività di laboratorio di ricerca trasferite nel 2010 in via
Amadeo. Le opere prevedono l’allestimento
di nuovi studi e la ri-funzionalizzazione dei
laboratori esistenti alle esigenze specifiche
dell’Unità Operativa.
Tale spostamento rende disponibile, al piano
rialzato, un’area da destinare a spogliatoi per
i dipendenti, attualmente insufficienti e ubicati in ambienti con carenze igienico-sanitarie,
con blocchi di servizi igienici dotati di lavabi,
wc e docce in numero adeguato ai dipendenti.
Al piano interrato, lasciato a sua volta libero
dagli attuali spogliatoi, è prevista la realizzazione di un archivio per i materiali biologici
dei laboratori.
Il progetto è stato approvato da Regione
Lombardia ed è in corso la gara d’appalto
per l’affidamento lavori.
■ Sostituzione gruppi frigoriferi
centrale condizionamento
Il progetto prevede l’acquisto e l’installazione di nuovi gruppi frigoriferi destinati al
potenziamento della produzione di acqua
refrigerata, necessaria al condizionamento
estivo ed al mantenimento delle condizioni
termo-igrometriche degli impianti, in particolare RM, MEG, Cyber Knife, Sale Operatorie.
Le opere sono in corso di esecuzione e sono
in fase di consegna i nuovi gruppi frigoriferi.
■ Day Hospital
Gli indirizzi regionali ormai consolidati
rendono indifferibile la realizzazione di un
nuovo Day Hospital, per il potenziamento
dell’erogazione di pacchetti assistenziali diurni e terapie. Lo spazio attualmente utilizzato
soffre di dimensioni insufficienti per quanto
concerne l’attività assistenziale ed è inoltre
carente sotto il profilo delle zone di attesa
per i pazienti e degli spazi di supporto per
gli operatori.
Il progetto prevede di spostare il reparto al
piano rialzato, in prossimità dell’ingresso di
via Celoria, al fine di migliorare l’accessibilità
e la gestione del flusso dei pazienti e dei visitatori, realizzando nuove stanze per la somministrazione di terapie a lungo termine e
l’erogazione di pacchetti diagnostici completi.
La nuova collocazione permetterà di ampliare in termini spaziali l’attuale Day Hospital,
fornendolo di tutti i servizi necessari per
l’attività assistenziale e la permanenza degli utenti all’interno della struttura. Saranno
realizzati una sala d’attesa dedicata, dotata
di zona “tisaneria”, al fine di consentire agli
utenti di poter comodamente consumare un
pasto e locali di supporto per il personale
(segreteria, spazio caposala, tisaneria) come
da accreditamento sanitario. Le stanze saranno progettate secondo quanto richiesto dalla
norma per accogliere le diverse tipologie di
pazienti.
Nel progetto sono comprese le opere da
realizzare per la ricollocazione in altre zone della sede delle funzioni oggi presenti
nell’area oggetto dei lavori.
Va aggiunto che in una prima fase le aree assistenziali del Day Hospital funzioneranno come degenze, ospitando un reparto “volano”
il cui fine è contenere la riduzione di posti
letto (e quindi di ricoveri) che si verificherà
nel corso dei lavori di messa in sicurezza e
umanizzazione.
Il progetto al momento è in attesa di approvazione da parte di Regione Lombardia.
aggiornamenti
Città della salute e della ricerca
Con Decreto n. 363 del 13 dicembre 2013 il Ministro
dell’Ambiente ha autorizzato l’avvio dei lavori previsti
dal progetto di bonifica dell’area nella quale è prevista la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca, quale fase stralcio del progetto definitivo
che riguarda tutto l’insieme dell’insieme delle aree
ex-Falck, indicando nel contempo le prescrizioni cui
la Sesto Immobiliare dovrà sottostare.
I lavori dovranno iniziare entro quattro mesi dalla notifica del decreto.
2
Il 30 gennaio scorso, nel corso di un incontro cui hanno partecipato il Presidente della Regione Maroni,
gli Assessori regionali Mantovani e Melazzini, il
Sindaco di Sesto San Giovanni Chittò e i Presidenti
dell’Istituto Nazionale dei Tumori De Leo e del Besta
Guglielmo, il Ministro della Salute Lorenzin ha assicurato il pieno impegno del Ministro dell’Ambiente
Orlando per concludere l’iter tecnico-amministrativo
e consentire quindi l’avvio effettivo dei lavori di bonifica nei termini.
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Trasparenza e anticorruzione:
il punto della situazione
sugli adempimenti normativi
D
urante la seduta in data 28
gennaio 2014 il Consiglio di
Amministrazione ha adottato il
Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014 – 2016 della Fondazione (delibera
n. 116/2014) che entro il 31.1.2014, termine
previsto dalle disposizioni in materia, è stato inviato sia al Dipartimento della Funzione
Pubblica che alla Direzione Generale Sanità
della Regione Lombardia.
I punti salienti del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014–2016 sono:
1 analisi del rischio di corruzione per
la Fondazione attraverso la tabella di
calcolo allegata al Piano Nazionale
Anticorruzione
2 integrazione con il programma triennale
della trasparenza
3 previsione del coordinamento con il ciclo
delle performances
4 individuazione della formazione
5 descrizione delle misure ed azioni atte a
prevenire il rischio di corruzione. Tra le
quali l’impegno ad elaborare procedure
e regolamenti, la rotazione del personale
che opera nei settori a rischio e la ge-
stione del conflitto d’interesse. Uno degli
aspetti che sarà oggetto di specifica regolamentazione e quello della tutela del
dipendente che effettua segnalazioni di
illecito (Whistleblowing).
I documenti e relativi allegati sono stati
pubblicati all’interno del sito internet della
Fondazione nella sezione “Amministrazione
trasparente”.
Entro lo stesso termine, grazie all’impegno di
tutti i dipendenti coinvolti, in particolare del
gruppo di lavoro appositamente individuato,
è stato possibile pubblicare i dati previsti dal
Piano della trasparenza integrato nel Piano
anticorruzione.
Tutto il personale e anche tutti coloro che
operano direttamente o indirettamente
per la Fondazione potranno accedere al
sito www.istituto-besta.it per prendere
visione e scaricare il documento.
La redazione
di INNBESTA
augura
buon lavoro
al Dott. D’Amico,
nuovo Direttore
Responsabile
Dal mese di dicembre 2013, il Dott.
Domenico D’Amico
– neurologo dell’UO
Neurologia III oltre
che Responsabile
dell’Ufficio
Formazione – ha
assunto l’incarico di Direttore Responsabile
del periodico INNBESTA. Questo incarico è
stato conferito congiuntamente da Presidente,
Direttore Generale e Direttore Scientifico che
– in considerazione delle sue doti relazionali
ed organizzative – hanno individuato nel Dott.
D’Amico la persona più idonea per ricoprire
il ruolo di coordinatore della comunicazione
editoriale della Fondazione.
I componenti del comitato di redazione danno
il benvenuto al Dott. D’Amico in questa nuova avventura e gli augurano buon lavoro nella
certezza che INNBESTA continuerà a crescere.
brevi dal cda
l
Il 2 dicembre ha approvato quattro provvedimenti attinenti costituzioni in giudizio o proposte di risoluzioni transattive di contenziosi.
Ha inoltre approvato il Regolamento per il riconoscimento del titolo di Primario Emerito.
l
Il 17 dicembre il Direttore Generale ha reso al Consiglio di Amministrazione una informativa sulla previsione dell’andamento della
produzione e dei dati economico-finanziari per il 2013 nonché sull’andamento del programma di acquisizione di nuove attrezzature
e dei progetti di riqualificazione della sede di via Celoria. Il CDA ha quindi avviato l’iter per ottenere l’autorizzazione regionale alla
copertura della struttura complessa Neurologia 10 – Neurologia Cognitiva.
l
Il 28 gennaio 2014 è stato approvato il rinnovo della Convenzione con la Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani che regolamenta
la partecipazione della stessa nella Fondazione Besta; in particolare sono state rideterminate l’entità, le modalità e i termini di
erogazione dell’apporto in conto esercizio, destinato ad iniziative di ricerca, assistenza e formazione nell’ambito della neurologia
infantile, che viene confermato per altri tre anni. Il Consiglio ha quindi approvato il Piano Triennale di prevenzione della corruzione
(2014–2016) e il Codice di comportamento dei dipendenti della Fondazione.
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3
primo piano
Biennio 2014-2015:
assegnati al Besta due bollini rosa
I
l 3 dicembre, presso la Sala
Polifunzionale della Presidenza del
Consiglio dei Ministri a Roma, si è
tenuta la cerimonia di premiazione dei
Bollini Rosa di O.N.Da. (Osservatorio
Nazionale per la Salute della Donna).
Alla cerimonia ha partecipato, in
rappresentanza del nostro Istituto,
Barbara Garavaglia, Presidente del
Comitato Unico di Garanzia.
O.N.Da. negli ultimi anni ha acquisito
un’esperienza unica in Italia nell’identificazione di ospedali definiti “women friendly” cioè “amici delle donne”, certificandoli
con un sistema di “Bollini Rosa”, mutuato da
quello delle “stelle” comunemente usato per
alberghi e ristoranti.
Ottiene uno o più bollini rosa quell’ospedale
che dimostra di possedere reparti dedicati
alle donne, personale femminile in posizioni
rilevanti e qualificate, programmi di ricerca dedicati alla salute delle donne,
ecc.
Con orgoglio, il nostro Istituto pur
non avendo specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse
femminile, ha ottenuto per il biennio
2014-2015 ben due Bollini Rosa, dimostrando l’attenzione del Besta al
genere femminile.
Nelle farmacie italiane che aderiscono
all’iniziativa è possibile trovare la brochure con le strutture ospedaliere che hanno
ottenuto i Bollini Rosa.
Per maggiori informazioni, consultare il sito
www.bollinirosa.it
Tutta cuore e cervello
alla quinta edizione
“La Sclerosi Laterale Amiotrofica
in un’ottica di genere”
Il 13 marzo si è svolta la quinta edizione del Convegno
sulla Medicina di Genere “Tutta cuore e cervello”, promosso dal Comitato Unico di Garanzia della Fondazione,
ospitata presso la Sala “Marco Biagi” di Palazzo
Lombardia in collaborazione con la Scuola di Direzione
in Sanità di Éupolis.
Quest’anno è stato affrontato il tema della Sclerosi
Laterale Amiotrofica. Nella sessione mattutina sono state trattate tematiche clinico, diagnostiche e terapeutiche mentre nel pomeriggio si è parlato di ricerca e di
tematiche sociali, facendo emergere le difficoltà di convivere con la malattia per chi è paziente o per chi deve
curare un malato di SLA.
Si è anche parlato di comunicazione di malattia e del ruolo dei media nella comunicazione. Come sempre,
particolare attenzione è stata data al ruolo della donna grazie anche alla presenza di testimonianze di donne
pazienti e caregiver.
Nel prossimo numero verrà pubblicato un report sull’iniziativa.
4
I N N BESTA
Un saluto e un ringraziamento
al Dott. Carlo Solero
Pubblichiamo il discorso di saluto per il pensionamento del dott. Carlo Lazzaro Solero, già Primario e Direttore del Dipartimento di Neurochirurgia,
pronunciato dal dott. DiMeco presso la Biblioteca della Fondazione in data 13 dicembre 2013.
Cari Colleghi e amici,
Siamo qui riuniti per rivolgere un affettuoso saluto al dott. Solero, a lungo colonna portante e significativa per il nostro Istituto. Nella convinzione di interpretare il
pensiero comune, desidero esprimergli un ringraziamento sincero, autentico, senza
infingimenti retorici o di circostanza, per aver egli dato tanto lustro al Besta con la
sua competenza professionale, la sua dedizione indefessa al lavoro, la sua umanità.
Il prestigio, di cui gode oggi l’Istituto è legato in larga parte al nome di Carlo Lazzaro Solero.
E’ giunta al coronamento di una carriera brillante la figura di un uomo indimenticabile per tutti coloro che hanno avuto l’onore di lavorare con lui, ma assolutamente
speciale nella mia esperienza personale. Vorrei soffermarmi su questo aspetto personale e chiedo subito venia se non riuscirò con sufficiente chiarezza ad incanalare
nell’alveo giusto la piena dei miei sentimenti di gratitudine e di devozione nei suoi
confronti. Ho avuto la fortuna di trovare in lui un amico, un maestro, un secondo padre.
All’AMICO devo i saggi consigli nelle difficoltà, i suggerimenti utili ad evitare le intemIl Dott. Carlo Solero
peranze e le dismisure del carattere, in una parola l’educazione alla vita relazionale.
Da questo punto di vista, se la lezione non è stata da me efficacemente recepita, non
se ne può addebitare la responsabilità all’educatore.
Dal MAESTRO ho appreso i rudimenti, le regole, i segreti di una pratica difficile, complessa come quella neurochirurgica,
le implicazioni etiche e deontologiche della cultura medica, così particolare, così delicata, così poco distinta, se non per
un confine sottilissimo, da quella umanistica. Non a caso, nel suo famoso Giuramento, Ippocrate non manca di sottolineare in questa disciplina il singolare rapporto tra maestro e allievo, che dà valore reale ed immediato alla consueta metafora dell’identificazione tra maestro e genitore, là dove dice : “Giuro di considerare il mio maestro in quest’arte alla stessa stregua dei miei genitori, e trasmetterò integralmente quanto appreso ai miei discepoli, ai miei figli, se lo vorranno...”.
Ebbene, come un PADRE Carlo accompagnava i miei primi passi, la crescita graduale, l’acquisizione di una sicurezza via via
maggiore a seguire le sue orme; non mi lesinava infine l’incoraggiamento per me prezioso a proseguire da solo la navigazione nel
gran mare di questa singolare professione. Era lo stesso rassicurante incitamento che l’ottimo padre di un illustre poeta, Orazio,
rivolgeva al figlio, a conclusione del suo straordinario insegnamento: un’espressione icastica, bella oltre ogni immaginazione per
la sua plasticità “NABIS SINE CORTICE” ovvero “puoi ora nuotare senza sughero”, cioè senza salvagente. Mi domando quanti
padri possano dire altrettanto ai figli divenuti adulti, nella consapevolezza di aver dato loro strumenti più idonei e indispensabili.
Ecco quindi da me un grazie di cuore, da allievo devoto quale mi sentirò sempre e in ogni dove.
A tutti noi egli lascia quale testimone il suo esempio luminoso, una eredità difficile, impegnativa, ma stimolante ad esserne nel
futuro pienamente meritevoli.
I N N BESTA
5
besta news
Nuova tecnologia Computed Tomography
dual energy (DECT) per il nostro istituto
FIG 1a
C
on il finanziamento ministeriale Conto Capitale 2013 per il
progetto “Applicazione di tecnologia CT “dual energy” (DECT) per la
diagnosi, la pianificazione terapeutica ed il
follow-up in patologia neurologica cerebrovascolare e tumorale di cui responsabile scientifico è la Dr.ssa M.G.Bruzzone,
Direttore della UO di Neuroradiologia, in
collaborazione con la Dr.ssa E.Ciceri della
Neuroradiologia XI e con il dr Ghielmetti
della Fisica Sanitaria in staff alla Direzione
Sanitaria, sarà possibile dotare l’istituto
di un’apparecchiatura DECT, importante
e indispensabile avanzamento diagnostico
strumentale.
La DECT si basa sulle proprietà fisiche di
assorbimento da parte dei tessuti delle radiazione X di diversa energia e, a differenza
delle CT a singola energia, è in grado di distinguere in modo efficiente materiali con
valori di attenuazione simili come il calcio
(osso) e i mezzi di contrasto iodati. Inoltre,
l’elevata efficienza di rivelazione dei raggi
X e i bassi tempi di acquisizione (meno di
3 secondi per l’imaging dell’encefalo) permettono una riduzione della dose e della
quantità di mezzo di contrasto (mdc), con
6
FIG 1b
evidenti benefici nel caso di pazienti poco
collaboranti o pediatrici. In Lombardia, ed in
particolare nell’area milanese, sono già state
effettuate installazioni di queste apparecchiature, dedicate tuttavia prevalentemente allo
studio del cuore e del body. Poco esplorate
sono le potenzialità che questa tecnologia è
in grado di offrire in campo neurologico ed
in particolare nei due settori in cui il suo utilizzo sembra più promettente ovvero quello
vascolare e quello oncologico.
La tecnologia DECT, applicata alla patologia
vascolare cerebrale e spinale, permetterà di
ottenere acquisizioni angiografiche tridimensionali (FIG.1a) con sottrazione dell’osso in
pochi secondi e unica somministrazione di
mdc, l’acquisizione contemporanea di informazioni morfologiche e tissutali (quantificazione delle componenti fibrose, lipidiche e
calcifiche nella placca ateromasica per l’individuazione dei soggetti con “ placca attiva”,
da operare), l’analisi della densità dei tessuti
pre e post contrasto, con possibilità di individuare il punto esatto di sanguinamento
all’interno di un ematoma, indirizzando e facilitando il successivo intervento chirurgico.
La tecnologia DECT nello studio delle
neoplasie sarà rivolto alla valutazione non-
invasiva della vascolarizzazione tumorale. La
tecnica di perfusione (FIG.1b), ha trovato
un ampio utilizzo per la valutazione del grading tumorale e per la prognosi. Gli studi
perfusionali in ambito oncologico sono stati
generalmente condotti con MRI ma, per la
più ampia disponibilità, la velocità di scansione e il basso costo, la perfusione CT è
potenzialmente più indicata per lo studio dei
tumori cerebrali e potrebbe essere utile per
stime quantitative di parametri di perfusione
utilizzabili come marcatori di risposta ai
vari trattamenti.
L’acquisizione di questa apparecchiatura
fornisce quindi al paziente una tecnologia
innovativa, applicabile con vantaggio anche
in campo neurologico, grazie alla possibilità di poter eseguire con unico esame lo
studio angiografico, morfologico e tissutale,
funzionale perfusionale, riducendo i tempi
diagnostici, la somministrazione di mezzo
di contrasto iodato e la dose di raggi X.
Rispetto ai controlli angiografici consentirà
inoltre la riduzione dei rischi fisici e biologici al paziente ed agli operatori.
Maria Grazia Bruzzone, Elisa Ciceri
UO Neuroradiologia,
Francesco Ghielmetti, Fisica Sanitaria
I N N BESTA
Il ricordo di Mario Savoiardo (1939-2014)
È
molto difficile commemorare un maestro
che ci ha lasciato. Vorresti poter racchiudere in poche parole tutta l’essenza della
sua persona e del suo insegnamento cercando di trasmetterla agli altri, soprattutto ai
giovani che non hanno avuto il
privilegio, come alcuni di noi in
reparto e nell’Istituto, di poter
lavorare al suo fianco.
Mario Savoiardo inizia a lavorare presso
l’Istituto Neurologico alla fine del 1971 dopo
un periodo come neurologo alla Boston University (1967-1969) e, successivamente a
Trieste con il prof. De Renzi. Quattro anni
dopo si reca a Toronto, in Canada, per frequentare la Neuroradiologia pediatrica del
Sick Children Hospital e nel 1987 frequen-
ta la Neuroradiologia presso
l’Hospital of the University of
Pennsylvania di Philadelphia ,
dove lavora con il Professor
Zimmermann.
Mario lavora nell’U.O. di Neuroradiologia del Besta, prima
come Aiuto e poi ne diviene
Direttore, in carica fino al
marzo 2005. Nel corso della
sua carriera egli pubblica centinaia di lavori scientifici, molti
dei quali pietre miliari per la Neuroradiologia. Con la ricerca e le sue pubblicazioni Mario Savoiardo raggiunge presto una fama di
livello internazionale.
Da ricordare i fondamentali studi angiografici sulla vascolarizzazione delle lesioni della
fossa posteriore già negli anni ‘70 e gli studi
con tomografia computerizzata, angiografia
La Dr.ssa Leonardi nel Consiglio
Regionale della SIRN
Alle recenti elezione del Consiglio Direttivo regionale
Lombardia della SIRN, Società Italiana di Riabilitazione
Neurologica, è stata eletta anche la Dr.ssa Matilde
Leonardi, neurologa della Fondazione IRCCS responsabile della SOSD Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità
e del Centro ricerche sul Coma. La SIRN è una società scientifica con oltre mille iscritti che si occupa della
riabilitazione del malato neurologico. Per la sua attività la
SIRN punta molto anche sulle Sezioni Regionali: il legame
stretto con la realtà assistenziale e territoriale, infatti, ed
i vantaggi, anche in termini di costi, di organizzare eventi con un’audience prevalentemente locale, sono alla base di questa scelta. Il Coordinatore Lombardia è Sandro
Feller e gli altri consiglieri oltre alla Dr.ssa Leonardi sono Donatella Bonaiuti, Carla
Corsini, Fabio Guerini e Cristina Tassorelli. Le attività scientifiche dei Gruppi di lavoro
SIRN sono principalmente finalizzate a sviluppare ricerche multicentriche, dato che
permettono di raccogliere casistiche in tempi più stretti di quelli consentiti in studi
condotti presso una sola struttura. La SIRN ha numerosi rapporti di collaborazione
con le Società Scientifiche con cui vi sono particolari affinità di interesse ed attività,
e partecipa sia alle attività della Federazione Europea che a quelle della federazione
Mondiale di Neuroriabilitazione.
In particolare la SIRN Lombardia lavorerà sia sulla valutazione dei percorsi regionali dei pazienti con Gravi Cerebrolesioni, sia alla valutazione dei percorsi di cura e
presa in carico dei pazienti neurologici. In queste attività le ricerche, l’esperienza e i
dati della Dr.ssa Leonardi e dei suoi collaboratori, sia con i pazienti con i Disordini
della Coscienza che nell’ambito della disabilità e del Centro Ricerche sul Coma della Fondazione IRCCS Besta, potranno essere condivise con i colleghi della SIRN. I N N BESTA
e pneumoencefalografia dei gliomi delle vie
ottiche nei pazienti pediatrici negli anni ‘80. E
ancora: gli studi con tomografia computerizzata e risonanza magnetica dei territori vascolari del cervelletto e del tronco-encefalo
del 1987-88 e, negli anni ‘90 gli studi con risonanza magnetica sulle malattie extrapiramidali e sull’emosiderosi superficiale. In anni più
recenti il suo interesse si è focalizzato sulle demenze e sulle malattie metaboliche: su
questo ha pubblicato lavori di immenso valore fino alla fine del 2013 ed è dei giorni scorsi
la notizia della pubblicazione di un lavoro che
porta il suo nome sulla rivista Neurology.
Per anni egli è stato una forte figura di riferimento per noi radiologi, neurologi e neurochirurghi non solo all’interno dell’Istituto ma a
livello nazionale e internazionale, sempre pronto e disponibile a farsi coinvolgere per risolvere i casi più complessi. Ancora più che la cultura o la conoscenza aggiornata della letteratura,
stupiva la rapidità, apparentemente istintiva,
nell’identificare fra i dati clinici,anamnestici o
neuroradiologici , quello su cui impostare correttamente il ragionamento clinico, e la capacità di ricordare e di trovare analogie con altri
casi, con la letteratura antica e recente, arrivando infine alla diagnosi.
In Mario Savoiardo era forte una vena artistica: era amante della musica, della pittura
e della letteratura ed era un fotografo di talento. Molti ricordano la sua consuetudine a
fare schizzi e dipingere cogliendo la personalità dei volti che di volta in volta ritraeva,
anche solo con pochi e rapidi tratti a penna.
Per noi è stato un maestro rigoroso, capace
di dare ed esigere il massimo da sé stesso e
dagli altri, senza sconti ma sempre disponibile ad aiutare e incoraggiare.
Mario Savoiardo aveva la straordinaria capacità, nelle relazioni personali, di associare
fermezza e affetto, come tanti di noi hanno
potuto apprezzare anche in occasione di
vicende dolorose. Dire che ci mancherà e
che lascia un vuoto incolmabile è scontato
e conviene piuttosto concentrarsi su quanto
ci ha lasciato. E’ un’eredità la cui ricchezza
oggi probabilmente non siamo in grado di
cogliere interamente. Mantenere vivo il suo
esempio è una grande responsabilità, prima
di tutto verso noi stessi, poi verso chi sta
crescendo accanto a noi.
UO Neuroradiologia
7
parliamo di...
L’applicazione della tossina botulinica
(Onabotulinum toxin A-BOTOX) nella terapia
di profilassi della emicrania cronicizzata
Mappa dei punti di iniezione
L’
emicrania cronica è clinicamente
definita dalla presenza di attacchi
di cefalea per almeno quindici
giorni al mese, di cui almeno otto soddisfino i
criteri di emicrania senza aura, criteri stabiliti
dalla International Headache Society. E’ un
disturbo importante e altamente disabilitante, spesso associato ad “overuse” di analgesici, giustificato dal fatto che i pazienti, dovendo far fronte alla loro vita familiare, sociale e
lavorativa, usano farmaci sintomatici spesso
preventivamente, allo scopo di abortire tempestivamente l’attacco emicranico, inconsapevoli del fatto che questo comportamento
tende a far peggiorare ulteriormente l’emicrania, rendendola ingestibile e difficilmente
sensibile ai comuni trattamenti farmacologici
di profilassi, come già dimostrato da precedenti studi condotti dal gruppo di ricerca sulle cefalee. Dunque si tratta di pazienti con
elevata disabilità, e resistenti ai trattamenti
di profilassi fino ad oggi disponibili.
Da decenni conosciuta e applicata con successo per la terapia dei disturbi del movimento come distonie, blefarospasmo e altro, la
tossina botulinica, (Onabotulinum toxin
A) Botox ha dimostrato negli ultimi anni una
sua efficacia nel trattamento delle forme emicraniche e non, come sembrava inizialmente, delle forme di cefalea tipo tensivo dove
l’esperienza clinica ha dato risultati poco si-
8
gnificativi e deludenti. Studi condotti sia negli
Stati uniti che in Europa , pubblicati su riviste
quali Cephalalgia ed Headache, hanno dimostrato, con una accurata analisi statistica, che
la tossina botulinica, utilizzata correttamente
e secondo un protocollo specifico, porta ad
un significativo miglioramento clinico nei pazienti emicranici trattati rispetto ai pazienti
trattati con placebo, miglioramento quantizzato in termini di riduzione di giorni cefalea/
mese e della assunzione di analgesici/mese.
Gli studi condotti sono randomizzati e in
doppio cieco, controllati con 24 settimane di
trattamento , poi in aperto fino a 54 settimane per un totale di 1384 pazienti. In particolare lo studio PREEMPT, ha definitivamente sancito le potenzialità antiemicraniche di Botox
e dal febbraio 2013 abbiamo anche in Italia la
indicazione specifica per l’uso di Botox nella
terapia delle forme emicraniche cronicizzate.
Presso il nostro istituto, la sperimentazione
con Botox per l’emicrania era iniziata su casi
isolati già circa tre anni fa, ma data la mancanza di indicazione terapeutica , lo studio era
poi stato interrotto; dalla primavera del 2013,
grazie alla indicazione ufficiale, in istituto è
funzionante uno specifico ambulatorio per
applicazione di Botox nel trattamento della
emicrania cronicizzata.
I risultati a tutt’oggi sono del tutto preliminari: abbiamo all’attivo circa 50 pazienti che
hanno già raggiunto i sei mesi di trattamento
e i risultati sono incoraggianti e significativi
nel senso di riduzione dei giorni cefalea/mese e riduzione del consumo analgesici/mese.
Peraltro le pazienti tollerano bene il trattamento, non sono stati fino ad ora segnalati
effetti collaterali: le pazienti sono sottoposte
al trattamento con Botox, mediante iniezione
loco regionale di tossina su 31 punti specifici a livello di capo e collo, e poi si recano
tranquillamente al lavoro o a svolgere le loro
usuali mansioni. Il richiamo del trattamento
viene effettuato ogni tre mesi per un anno.
L’attività proseguirà, nel prossimo futuro,
anche con la partecipazione ad uno studio
internazionale osservazionale per la definizione della efficacia terapeutica di Botox.
Questa terapia innovativa ha dato occasione per sviluppare una competenza specifica
ulteriore nel campo del trattamento delle
cefalee che ci consente di aiutare i nostri
pazienti piu’ compromessi.
Va precisato che esiste presso il nostro centro, un percorso standardizzato che prevede
l’accesso a tale terapia per pazienti che siano stati selezionati da operatori del centro
cefalee affinché si possa essere certi della
indicazione diagnostica.
Licia Grazzi
Domenico D’Amico
UO Neurologia III
I N N BESTA
Grande successo per il convegno Eurafrica
I
l 27 novembre si è svolto al Besta il convegno “EURAFRICA:
eccellenza medica e umanesimo professionale” organizzato dalla
Fondazione Besta in collaborazione con la Fondazione DREAM –
Comunità di Sant’Egidio. E’ stata l’opportunità per mettere in luce le
potenzialità del comparto sanitario di fronte ai cambiamenti portati
dalla globalizzazione.
Il Dr Ulderico Maggi della Comunità di Sant’Egidio ha illustrato come l’introduzione dell’eccellenza delle cure mediche contro l’AIDS
in molte nazioni africane grazie al programma Dream, ha prodotto
salute, formazione e lavoro.
Il Dr Leone, neurologo del Besta, impegnato da anni in Africa, ha mostrato le nuove frontiere del neuroaids con particolare riferimento
ai disturbi cognitivi.
Il Dr Nardo Nardocci, Direttore della Neuropsichiatria infantile
del Besta e il Dr Giuseppe Didato, neurologo del Dipartimento di
Neurofisiologia ed Epilettologia del Besta, hanno illustrato i risultati
in ambito neuropediatrico del gemellaggio Besta – Maputo, col contributo della Regione Lombardia e della Fondazione Mariani: formazione
neuropediatrica di una pediatra, di una psicologa per la valutazione
neurocognitiva, di un’infermiera per l’esecuzione degli elettroencefalogrammi, apertura di un’unità di neuropediatria presso l’Ospedale
Centrale di Maputo, servizio di EEG.
Il Dr. Michele Bartolo, Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di
Telemedicina presso l’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata
di Roma ha illustrato i benefici portati dalla telemedicina in alcune
nazioni africane.
Lo sviluppo della telemedicina anche in ambito neurologico è uno
degli obbiettivi che ambiziosamente il Besta, in collaborazione con la
Fondazione Mariani, ha scelto di portare avanti per implementare la
formazione e l’ausilio diagnostico a distanza avviati col gemellaggio
Besta – Maputo: in un’epoca di crisi e tagli è una scelta che sottolinea
l’apertura e la lungimiranza del Besta.
Premiato il progetto “Besta pro benessere”
Il Comitato Scientifico della I Edizione del Premio Persona e Comunità ha conferito il Quarto Premio Assoluto per la sezione Apprendimento e Formazione al Progetto “Besta Pro Benessere”, presentato dall’Ufficio Formazione, Aggiornamento
e Didattica dell’Istituto.
Il progetto comprende sia tutti i percorsi formativi organizzati negli ultimi anni sul tema del benessere del personale, sia tutte le
iniziative portate avanti dal Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.), ed ha avuto inizio nel 2009 con la presentazione ai dipendenti di
un questionario di rilevazione dei fabbisogni. A seguire è stata realizzata una
serie di iniziative molto apprezzate dai lavoratori del Besta, quali: lo sportello
di supporto psicologico, i corsi sulla gestione dello stress e degli stati ansiosi,
i percorsi formativi sullo sviluppo delle capacità di comunicazione e dialogo e
l’attivazione di gruppi di rilassamento.
Tutte queste attività sono state inserite all’interno del progetto denominato
“Besta Pro Benessere: politiche di conciliazione, salute e lavoro”, incluso nel
Piano di Azioni Positive triennio 2011-2013, con l’obiettivo di migliorare il benessere organizzativo in azienda e la qualità della vita dei dipendenti.
La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 28 febbraio a Torino in occasione del I Convegno Nazionale “La centralità della Persona nei migliori progetti
della P.A. e del Volontariato”. Ai lavori hanno partecipato le dott.sse Manuela
Bloise e Claudia Finocchiaro.
I N N BESTA
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parlano di noi - estratti rassegna stampa
MILANO
Milano 4 Dicembre 2013
8 Dicembre 2013
Il presidente della Regione ieri a Sesto per il via ai lavori del nuovo polo della sanità
UNA DIAGNOSI SEMPRE PIÙ PRECOCE
DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER
PARTE LA CITTÀ DELLA SALUTE
Le ruspe sull’area ex Falk. Maroni: «Ora il decreto»
«Finalmente oggi si parte. Vogliamo trasformare
un luogo abbandonato in un luogo di vita».
Il presidente della Regione Roberto Maroni
annuncia così il simbolico avvio dei lavori per
la realizzazione della Città della Salute di Sesto
San Giovanni. Tra gli imponenti ruderi di quel
che resta dell’area delle acciaierie Falck, il
governatore ha voluto riunire per una cerimonia
ufficiale i protagonisti dell’operazione: l’autore del grande progetto, l’architetto Renzo Piano, il
sindaco di Sesto Monica Chittò, i vertici del Besta e dell’Istituto dei tumori, cioè le due strutture
ospedaliere che qui troveranno una nuova sede. A loro e alle centinaia di invitati, Maroni ha ribadito
che i tempi previsti saranno rispettati. Prima si procederà con la bonifica, poi partirà la costruzione
che dovrà garantire l’apertura della nuova struttura nel 2019…Per la realizzazione di quest’opera,
la Regione ha stanziato 330 dei 450 milioni di euro complessivi, necessari per il progetto. Altri 40
milioni sono in conto al ministero della Salute e 80 milioni anticipati dal concessionario privato
dei terreni... Soddisfatti i presidenti dell’Istituto dei tumori, Giuseppe De Leo, e del Besta, Alberto
Guglielmo, che sottolineano come i livelli di eccellenza scientifica possano trovare ulteriore impulso
dalla nuova e più funzionale sede comune. Come sarà? «La città che era diventata fabbrica tornerà
a essere città», riassume con una suggestione Renzo Piano, che, con proiezioni di planimetrie e
foto aeree, spiega i dettagli del progetto, prima al pubblico istituzionale e poi agli studenti del
Politecnico: sottolinea che ci saranno 10 mila alberi, «perché qui il verde attecchisce che è una
meraviglia», ci saranno pannelli solari, pozzi geotermici ed edifici a basso consumo energetico,
residenze e attività terziarie che porteranno «la città nell’ospedale»…
Disabili.com
2 Gennaio 2014
DUE IMPORTANTI SCOPERTE FANNO LUCE SULLE MALATTIE
GENETICHE NBIA DEI BAMBINI
Arrivano infatti buone nuove dalla ricerca, instancabile, sulle malattie genetiche rare. L’Istituto neurologico Besta ha infatti individuato un nuovo gene la cui alterazione sarebbe causa di gravi patologie
che portano i bambini a gravi disturbi del movimento. Disturbi che progressivamente hanno esiti
invalidanti e disabilitanti per i piccoli. A questa si aggiunge una seconda scoperta che dimostra come
la progressione di questi sintomi possa essere contrastata attraverso la somministrazione di un integratore alimentare, peraltro già in approvato negli Usa.
LE PATOLOGIE NBIA - Le scoperte riguardano le malattie neurologiche di origine genetica denominate NBIA Si tratta di patologie molto gravi che colpiscono i bambini le quali, caratterizzate da un
accumulo di ferro nel cervello, hanno come conseguenze problemi molto gravi legati alla difficoltà di
alimentarsi in modo normale, ma anche problemi progressivi di movimento, fino alla incapacità di camminare. Molto invalidanti, queste patologie si manifestano solitamente durante l’infanzia e il sintomo
d’esordio più frequente è un disturbo del cammino dovuto spesso alla combinazione di più fattori:
rigidità delle estremità, movimenti incontrollati e spasticità…
LE SCOPERTE - Le due scoperte avvenute grazie all’equipe dell’Istituto Neurologico Carlo Besta e
pubblicate su Brain e The American Journal of Human Genetics, due importanti riviste scientifiche
internazionali, sono il risultato di uno studio realizzato col supporto di Telethon e del Settimo programma quadro per la ricerca dell’Unione Europea…
Sottolinea Valeria Tiranti, ricercatrice dell’Istituto Neurologico Besta e coordinatrice di entrambi gli
studi: “Si tratta di importanti passi in avanti nella conoscenza di queste gravi malattie e nell’elaborazione di una cura. E’ importante, tuttavia, precisare che si tratta ancora, di esperimenti di laboratorio e
che per arrivare a un’applicazione nella pratica clinica saranno necessari alcuni anni”.
10
Neurologia - Dal Besta di Milano un «protocollo» per specialisti e medici di famiglia
Arriva dall’Istituto Neurologico Carlo Besta
di Milano un progetto nazionale, finanziato tre
anni fa dal Ministero della Salute e dalla Regione
Lombardia, che si è prefisso di migliorare la
diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e
di sviluppare un modello integrato ospedaleterritorio che punta sul medico di medicina generale. Secondo le statistiche, in Italia i malati di
Alzheimer superano la quota di 700 mila, con un
impegno sociosanitario enorme che in gran parte
ricade sulle famiglie…Purtroppo i servizi erogati
dalle Regioni e dalle strutture locali presentano
una grande eterogeneità sia in termini di valutazione, che di diagnosi e gestione dei malati. La
conseguenza è che non tutti ricevono le stesse
cure, sia nelle fasi iniziali che lungo il decorso della
malattia, cosicché, nonostante i progressi fatti nello sviluppo di esami specifici per la diagnosi nella fase preclinica/predemenza, il riconoscimento
precoce della malattia è ancora difficoltoso…«La
sperimentazione spiega Fabrizio Tagliavini, direttore del Dipartimento di Diagnostica e tecnologia
applicata del Besta di Milano, (che ha condotto
lo studio con la collaborazione delle colleghe
Michela Morbin, Graziella Filippini, coinvolgendo
31 gruppi di ricercatori di altri Centri italiani) si
è focalizzata sulla produzione di un protocollo
condiviso per una diagnosi precoce di malattia
di Alzheimer - in particolare nelle fasi iniziali di
declino cognitivo lieve - fondata sulla ricerca di
marker biochimici e genetici, sulla diagnostica per
immagini e sui test di valutazione cognitivo-comportamentale. Tutto ciò sostenuto da un apposito
Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale
(in sigla PDTA) per le persone con demenza».
Nell’ottica di una gestione integrata ospedaleterritorio, il Besta ha organizzato inoltre corsi di
formazione per tutte le figure sanitarie e sociosanitarie del territorio coinvolte nel progetto, per
la condivisione e l’applicazione del protocollo…I
primi risultati indicano che l’applicazione di questo percorso diagnostico-terapeutico migliora sia
l’appropriatezza dell’invio dei pazienti agli specialisti da parte dei medici di famiglia, sia il loro rapporto con gli specialisti stessi. Inoltre i medici di
famiglia hanno migliorato la capacità di valutare in
maniera autonoma le condizioni dei pazienti tramite lo strumento più usato dagli specialisti: un
test neuropsicologico di 30 domande chiamato
MMSE, Mini Mental State Examination, cioè miniesame delle funzioni cognitive… Come è stato
già fatto in altre nazioni europee, l’idea è quella
di sviluppare un Piano Nazionale Demenze anche
nel nostro Paese…
I N N BESTA
SAPERVIVERE
7 Febbraio 2014
VINCERE L’EMICRANIA CON SOLUZIONI EFFICACI LA GUIDA PIÙ UTILE CONTRO IL MAL DI TESTA
Forse tu nei sei colpita solo di tanto in tanto, ma c’è chi ne soffre spesso e con forte intensità. La soluzione più semplice (e
sbagliata)? Automedicarsi. Conta su altri rimedi efficaci e sicuri per alleviarlo e combatterlo meglio.
L’OPINIONE DELL’ESPERTO DOTTOR DOMENICO D’AMICO
Neurologo Centro Cefalee Istituto Neurologico Besta, Milano
“L’automedicazione comporta gravi rischi”
Esistono cure efficaci per prevenire la cefalea?
Si tratta dei farmaci di profilassi, che però vanno sempre consigliati dal
medico. La cura cambia in base alla diagnosi e la scelta del farmaco deve
essere individualizzata, soprattutto in base ai possibili effetti collaterali;
per esempio, se un farmaco può dare sonnolenza non è indicato per chi
guida ogni giorno, come un farmaco che determina aumento di peso non
è di prima scelta in una giovane donna. Inoltre, bisogna sapere che alcuni
farmaci possono essere controindicati in presenza di altre malattie. Per
questo non bisogna autoprescriverseli.
Quali problemi possono derivare dall’automedicazione?
I rischi sono molti: non scegliere la medicina più efficace; provocare
effetti negativi al fegato, allo stomaco, ai reni; lo sviluppo di un abuso,
più correttamente definito “uso eccessivo”, che causa un progressivo
aumento di frequenza di cefalea e la sua cronicizzazione.
Cosa bisogna fare in caso di cefalea da abuso di farmaci?
È necessario interrompere il circolo vizioso tra dolore-farmacicronicizzazione-più farmaci. Spesso è necessario un ricovero o una
terapia di profilassi.
29 Dicembre 2013
Faife ha sei anni e una malattia che, in Mozambico, può essere fatale, l’epilessia. I bimbi come lui in Africa li chiamano bambini-strega, considerati portatori di
sfortuna e disgrazia. Spesso vengono allontanati dai villaggi, certe volte anche dalle famiglie, e costretti a vivere da soli, emarginati.
DAL BESTA AL MOZAMBICO “COSÌ LA NOSTRA ÉQUIPE HA SALVATO IL BIMBO-STREGA”
E adesso parte il progetto telemedicina
Il destino già scritto di Faife è cambiato sei
mesi fa, quando è stato visitato da due medici
dell’istituto neurologico Carlo Besta, Giuseppe
Didato e Nardo Nardocci, al lavoro per una
settimana in Africa grazie a una convenzione
firmata, nel 2008, tra via Celoria e l’ospedale
centrale di Maputo, capitale del Mozambico.
Un progetto innovativo, nato per tenere sotto
controllo le complicanze neurologiche nei
bambini affetti da malaria e Ffiv, malattie molto
frequenti in Mozambico...
La storia di Faife è cambiata in un giorno caldo
dello scorso giugno… «Lo abbiamo visitato e
sottoposto a un elettroencefalogramma spiega
Didato, - neurologo dell’Unità di Epilettologia
clinica del Besta - in questo modo abbiamo
scoperto che la sua attività cerebrale è
costantemente patologica, anche quando non
sono presenti convulsioni visibili a occhio
nudo». In pratica, anche quando sembrava star
bene, per quattro anni Faife ogni due-tre minuti
ha avuto crisi epilettiche e perdite di coscienza
che gli hanno impedito di muoversi, giocare e
parlare come tutti i bambini della sua età.
«Grazie a questa diagnosi - spiega Didato dopo due giorni di ricovero abbiamo capito
che dovevamo somministrargli un farmaco
I N N BESTA
evidente che era necessario
fare di più», ricorda Didato
…«Il nostro obiettivo - dice
Nardocci, primario della
Neuropsichiatria infantile del
Besta, in Mozambico per la
prima volta lo scorso giugno non è fare carità, ma portare
a Maputo delle prestazioni
sanitarie d’ eccellenza, che
possono davvero fare la
differenza…». Proprio per
questo, nei prossimi mesi
il progetto - finanziato dal
Besta, dalla Regione e dalla
Fondazione Mariani - sarà
MATOLA
Un’immagine del Centro Dream di Matola. Nella foto, Giuseppe Didato, neurologo, ampliato, con l’avvio di un
e Nardo Nardocci, direttore della Neuropsichiatria infantile del «Besta»
servizio di telemedicina che
permetterà agli specialisti
differente. La nuova medicina blocca le crisi: di via Celoria di fare consulti in diretta in
Mozambico…
se seguito, le funzioni neurologiche e la qualità
«Dobbiamo evitare che i quattro anni trascorsi
della vita di Faife potranno migliorare in modo
da Faife senza riuscire a muoversi o parlare
netto».
capitino anche ad altri - dice Nardocci - in quelle
E il suo “stigma” di bambino-strega potrà
zone non è così scontato rivolgersi per un
diventare solo un ricordo. Quella di Faife è solo
problema di salute, soprattutto uno di carattere
una delle tante storie dei bambini che sono stati
neurologico, al medico invece che al guaritore: il
aiutati dai medici del Besta...
nostro obiettivo è raggiungere e aiutare quanti
Il progetto è partito cinque anni fa con
più bambini possibile».
l’obiettivo di fare ricerca, «ma è subito diventato
11
approfondimenti
AITC: da oltre 7 anni a sostegno dei pazienti e
familiari della Fondazione Carlo Besta
I
l 2014 sancisce l’inizio del settimo anno di collaborazione tra AITC – Onlus,
Associazione Italiana Tumori Cerebrali, e
la Fondazione IRCCS Carlo Besta.
Innanzitutto ci preme ringraziare la Presidenza, le Direzioni, il
capo dipartimento, i direttori d’Unità, i medici, i tecnici, gli infermieri e gli amministrativi che fino ad oggi hanno lavorato con noi
e ci hanno dato la possibilità di stare vicino a chi soffre portando
avanti la “mission” che ha spinto AITC a nascere più di 15 anni fa.
E ora, per quanti ancora non sanno nulla di noi un po’ di dati:
siamo presenti con il servizio di counselling e supporto psicoterapico (gratuito) “Libera…mente” rivolto all’utenza oncologica
afferente alla U.O. di Radioterapia e, dal 2013, anche alle U.O. di
Neurochirurgia. Nell’anno passato siamo riusciti a prendere in
carico quasi 100 tra pazienti e loro familiari, oltre che a seguirne alcune decine a distanza tramite consulenza telefonica attraverso il servizio “Telefonica…mente”. Abbiamo fornito e tuttora
garantiamo supporto individuale agli operatori ed organizziamo
su richiesta corsi sulla relazione d’aiuto e la prevenzione del
burn-out.
Infine abbiamo dato disponibilità per collaborare con alcuni protocolli di ricerca in atto nelle U.O a cui facciamo riferimento
mettendo a disposizione la nostra esperienza e la nostra professionalità.
E per conoscerci ancora meglio…alcune opinioni su di noi…:
12
MGV – Grazie, non so proprio come avrei
fatto senza il vostro aiuto. Adesso che torno
a casa mia mi consola sapere che per qualsiasi necessità potrò comunque contare sul
vostro sostegno telefonico perché non c’è nulla di più importante
del ricevere un aiuto professionale e umano in momento così
difficile. Grazie.
AV – Indispensabili in questi momenti, non so proprio come avrei
fatto senza di voi!!! Grazie!!!
GW - In un momento della vita che definire difficile è riduttivo,
avere la possibilità di parlare con qualcuno che è in grado di aiutare lo ritengo indispensabile.
Contatti:
Dr.ssa Maradini Deborah 347 8306197 [email protected]
Dr.ssa Berrini Francesca 339 6899349 [email protected]
Per info: www.tumoricerebrali.it
I N N BESTA
Ancora un successo il progetto di supporto
psicologico per i dipendenti (Synapsis 2013)!
S
ulla base dell’esperienza avvenuta
nel 2010-2011 in via sperimentale,
nell’ambito di un progetto aziendale relativo alla valutazione del rischio
da stress lavoro correlato (introdotta dal
d.lgs. 81/2008 e s.m.i. sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro), il Comitato Unico
di Garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e
contro le discriminazioni (C.U.G.), grazie
al sostegno economico della Direzione
Scientifica, ha riproposto l’attivazione del
servizio di supporto psicologico rivolto al
personale della Fondazione con l’obiettivo di favorire l’equilibrio ed il benessere
della persona.
Il progetto denominato Synapsis ha avuto durata di 10 mesi, con attività che si
sono svolte da gennaio a dicembre 2013,
dividendosi tra le sedi di via Mangiagalli e
Celoria per tre ore settimanali destinate
a colloqui di supporto psicologico a tutto
il personale della Fondazione (dipendenti,
borsisti e contrattisti).
Le dottoresse Simona Di Carlo e Claudia
Yvonne Finocchiaro hanno portato avanti
l’iniziativa attraverso colloqui di sostegno
individuale e due corsi di formazione.
L’accesso al servizio è avvenuto secondo
modalità simili all’esperienza precedente.
In totale sono stati effettuati 68 nuovi colloqui. Si rileva comunque ancora diffidenza nel rivolgersi al servizio. Le resistenze
principali riguardano la privacy (non volere
che i colleghi o i capi lo sappiano) e il timore che la propria problematica non sia
adeguata. Vengono inoltre riferiti problemi
pratici relativi al conciliare le ore messe a
disposizione per i colloqui e la gestione del
I N N BESTA
tempo lavorativo.
Per ovviare a quest’ultima difficoltà lo
sportello è stato previsto in giorni, orari e luoghi differenti a settimane alterne.
Nonostante la diffusione capillare tramite
mailing list e locandine, molti dichiarano di
non essere venuti a conoscenza di questa
iniziativa.
Per venire incontro alle esigenze del
personale e per far si che l’iniziativa di
Synapsis potesse raggiungere un numero
maggiore di persone è stato inoltre progettato ad hoc un breve corso realizzato in
due edizioni: “Liberiamo corpo e mente
da ansia e stress. Introduzione teorico
pratica”.
Il corso è stato accreditato ECM e si è
svolto in due incontri da due ore ciascuno.
In tutto hanno partecipato circa 30 persone ma le richieste ricevute sono state molto numerose, oltre il doppio di quelle che
è stato possibile soddisfare in proporzione al numero di ore messe a disposizione
dall’Istituto per l’attività. I dati ricavati dal
questionario di customer satisfaction, indicano un elevato indice di gradimento del
corso. Gli unici punti critici segnalati sono
stati relativi alla brevità dell’esperienza, i
dipendenti avrebbero voluto proseguire
l’esperienza per avere la possibilità di apprendere ulteriori tecniche di rilassamento ed avere più spazio per condividere le
proprie esperienze.
Il CUG si impegna ad inserire nel PAP
- Piano di Azioni Positive del prossimo
triennio la prosecuzione del Servizio.
13
fondazione mariani
Corso sui disordini della funzione visiva:
iscrizioni aperte
D
al 10 al 12 marzo si
è tenuto a Firenze il
XXVI Corso di aggiornamento della Fondazione
Mariani. Diretto dalla prof.ssa
Elisa Fazzi dell’Università degli Studi di Brescia, il Corso
Il logo del Corso
“Disordini della funzione visiva
e patologie del neurosviluppo:
dalla diagnosi alla riabilitazione” si proponeva di declinare gli aspetti semeiologici,
metodologici e riabilitativi dei disturbi della
funzione visiva in età evolutiva, descrivendo numerose patologie nelle cui manifestazioni cliniche sia rilevante l’aspetto visivo.
L’incremento e il cambiamento nelle manifestazioni dei deficit visivi in età pediatrica
negli ultimi decenni, le nuove conoscenze
sulla maturazione, sul funzionamento del
sistema visivo e sulla sua plasticità hanno
fortemente modificato la prassi diagnostica
e riabilitativa di questi disturbi. L’approccio
allo studio della funzione visiva non è più
quindi di interesse prettamente oftalmologico, ma anche neurologico; questo ha
consentito di ampliare la conoscenza dei
disturbi visivi in età evolutiva e di comprendere la loro importanza sin dalle prime fasi della vita.
La funzione visiva ha un ruolo determinante nello sviluppo psicomotorio del bambino; è inscindibilmente legata alla sua evoluzione percettiva, motoria, neuropsichica
(Jakobson L.S. 2009) ed è strettamente
influenzata dal contesto ambientale: il sistema visivo, con la sua plasticità, diviene
presto un canale preferenziale attraverso
il quale la realtà viene analizzata. È chiaro
quindi che un danno severo e precoce del
sistema visivo può compromettere lo sviluppo dei primi processi emotivi e mentali
che permettono al bambino di organizzare
le sue esperienze e sviluppare aree diverse di apprendimento. Allo stesso tempo
una patologia neurologica, presente dalla
14
nascita o acquisita, può compromettere la funzione visiva
a vari livelli e la valutazione
accurata di segni o sintomi
legati a una disfunzione visiva
può migliorare la nostra precisione diagnostica con importanti ricadute sul piano riabilitativo. Citando Hubel e Wiesel
possiamo dire che la visione è una finestra
sul cervello. Rispetto ai bambini vedenti, i
bambini ipo/non vedenti presentano diversità nelle varie tappe dell’evoluzione neuromotoria, cognitiva e relazionale (Troster
H. e Brambring M. 1992, Sonksen P.M. 1993,
Fazzi E. 2002). È noto che il bambino ipo/
non vedente dalla nascita è particolarmente vulnerabile nell’assetto della vita mentale e presenta un’intrinseca difficoltà nel
porsi in relazione con gli altri e con la realtà.Tali difficoltà accompagnano tutto l’arco
del suo sviluppo, tuttavia le alterazioni più
gravi si hanno quando la compromissione
è precoce, con possibilità di sviluppare caratteristiche simili a quelle di bambini con
disturbi dello spettro autistico.
Risulta chiaro che l’ipovisione determina
una situazione di rischio per lo sviluppo
di funzioni e competenze tra cui la strutturazione del rapporto madre-bambino, le
competenze oculomotorie, motorie, psicomotorie, cognitive e relazionali-comunicative. Per evitare il cronicizzarsi di tali comportamenti, è indispensabile un intervento
precoce, diagnostico prima, quindi riabilitativo, che promuova opportunità e situazioni in cui il bambino ristabilisca un contatto
e uno scambio comunicativo con l’ambiente esterno. Alcuni studi (Prusky G.T. 2008,
Sale A. 2009, Caleo M. 2009) hanno dimostrato come la crescita in un ambiente
“arricchito” possa influenzare lo sviluppo
del sistema visivo in modelli animali. Questi
ambienti “arricchiti” sono in grado di avere
effetti sullo sviluppo e sulla plasticità del
sistema nervoso centrale e sulla via visiva.
Pertanto, modificare l’ambiente rendendolo più facilmente percettibile, gioca un
ruolo chiave nell’attivazione della plasticità
cerebrale (Prusky G.T. 2008), soprattutto
nell’epoca postnatale (Spolidoro M. 2009,
Hooks B.M. 2007). Fondamentale risulta
poi la proposta di un setting ri-abilitativo
multimodale, adattato dal punto di vista
percettivo e visivo in un contesto con valenza ludico-cognitiva, che attivi l’interesse
e la motivazione del bambino.
Una delle strategie è l’approccio multidisciplinare alla patologia visiva con l’intervento di figure professionali diverse
(neuropsichiatri infantili, terapisti, oculisti,
ortottisti) nella formulazione di progetti
ri-abilitativi individualizzati. Determinante
è inoltre il coinvolgimento della famiglia,
in un approccio riabilitativo integrato con
il trasferimento a essa di informazioni e
strumenti che permettano di integrare
le linee dell’intervento nella quotidianità
del bambino: la cosiddetta “family centered
therapy”. Il goal della riabilitazione neuropsico-visiva è quello di conoscere le potenzialità visive residue, di preservarne e
ottimizzarne l’utilizzo, favorendo l’acquisizione di nuove funzioni adattive e di migliorare l’adattabilità sociale prevenendo
le interferenze della disabilità visiva sullo
sviluppo globale del bambino.
È parso dunque molto attuale un corso su
tali temi, ai quali la Fondazione Mariani dedicherà anche un volume all’interno della
sua Collana di Neurologia infantile.
SPAZIO CORSI
Aprile-Luglio 2014
Agire bene per assistere meglio /
Corso teorico-pratico sulla gestione
dei presidi sanitari nel bambino con
patologia complessa
Corso online su
www.fondazione-mariani.org
I N N BESTA
EVENTI E CORSI
FORMAZIONE PROMOSSA
DALL’ISTITUTO
MARZO/MAGGIO 2014
I programmi sono disponibili su
www.istituto-besta.it sezione Formazione
Per info: [email protected]
Corsi formativi
L’ANALISI DEL MOVIMENTO IN NEUROLOGIA
24 Marzo 2014
Responsabile Scientifico: Albanese Alberto
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE NELLA
DIAGNOSI DI SCLEROSI MULTIPLA – SAPERE
MIGLIORA (TRA ETICA, RELAZIONE E
INFORMAZIONE)
Arezzo, 27 – 29 Marzo 2014
Responsabile Scientifico: Alessandra Solari
SOSTA POETICA...
UNA PAUSA PER LO SPIRITO
Rubrica a cura di Roberto Pinardi
Lord Byron (1788/1824)
Vi è un piacere nei boschi inesplorati
Vi è un piacere nei boschi inesplorati
e un’estasi nelle spiagge deserte,
vi è una compagnia che nessuno può turbare
presso il mare profondo,
e una musica nel suo ruggito;
non amo meno l’uomo ma di più la natura
dopo questi colloqui dove fuggo
da quel che sono o prima sono stato
per confondermi con l’universo e lì sentire
ciò che mai posso esprimere
né del tutto celare.
NEURO HIGHLIGHTS:
FROM DIAGNOSIS TO FOLLOW UP
Spinal vascular malformations live surgery and update
28 Marzo 2014
Responsabile Scientifico: Laura Fariselli
Responsabili Organizzativi: Elisa Ciceri – Paolo Ferroli
LA CEFALEA CRONICA DALLE TERAPIE
CONVENZIONALI AGLI APPROCCI INNOVATIVI:
PROBLEMATICHE IN ETÀ ADOLESCENZIALE
E GIOVANILE 4° SEMINARIO FORMATIVO
TEORICO-PRATICO
02 Aprile 2014
Responsabile Scientifico: Licia Grazzi
SEMINARI IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Dal 14 Aprile al 26 Maggio 2014
Coordinatore organizzativo: Nardo Nardocci
ATTI, CAUSA DI ESCLUSIONE E RESPONSABILITÀ
NELLE PROCEDURE DI GARA – TRASPARENZA
– BANCA DATI NAZIONALE NEI CONTRATTI
PUBBLICI AVCPASS
16 Aprile 2014
Responsabile Scientifico: Dario Belluzzi
Via Celoria, 11 - 20133 Milano
Direttore Responsabile: D. D’Amico
Coordinamento Editoriale: P. Meroni
Comitato di Redazione: P. Beretta, M. Bloise, E. Ciusani,
A. Floris, S. Fraccari, L. Galimberti, B. Garavaglia, F. Grechi, R. Messe,
N. Nardocci, D. Panigada, R. Pedotti, P. Tafuro, L.Valentini
Con il contributo di: S. Azzini, M. Leone, M.Losi
Redazione: via Celoria, 11 - 20133 Milano - c/o Ufficio Comunicazione
I N N BESTA
URP tel. 02.23942292 - e-mail [email protected]
Foto: Archivio Fondazione Besta,
Archivio Fondazione Mariani, Ugo de Grazia (pagina 1)
Vignette: Athos Careghi
Impaginazione: Curious design Srl
Stampa: Ab più - Pieve Emanuele (MI)
Reg. Tribunale Milano: n. 10 del 13 gennaio 2003
Pubblicato online su www.istituto-besta.it
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S O S T I E N I
I L B e s t a
TUTTI POSSONO CONTRIBUIRE, ANCHE SOLO CON UNA
PICCOLA DONAZIONE, ALLA REALIZZAZIONE DI PROGETTI
RIVOLTI ALLO SVILUPPO DELLA RICERCA E AL COMFORT DEI
PAZIENTI E DEI LORO PARENTI; CI SONO CITTADINI, COME
“NONNA LOREDANA” CHE HA VERSATO UN PICCOLO MA
PREZIOSO CONTRIBUTO A FAVORE DELLE PEDIATRIE, E GRANDI
AZIENDE CHE HANNO DECISO DI LEGARE IL LORO MARCHIO
ALLE NOSTRE INIZIATIVE.
DONAZIONI MONETARIE
Conto corrente postale n. 28169886, intestato a Fondazione IRCCS - Istituto neurologico Carlo Besta, nella causale indicare
“Donazione e reparto o attività a cui devolvere la somma”. Banca Popolare di Sondrio agenzia 9, v.le Romagna 24, 20133
Milano, c/c6200/21 ABI 05696 - CAB 1608 - CIN A, BBAN: A 05696 01608 000006200 X21 IBAN: IT26 A056 9601 6080 0000
6200X21, intestato a Fondazione IRCCS Istituto neurologico Carlo Besta, nella causale indicare “Donazione e reparto
o attività a cui devolvere la somma” - info: [email protected]
DONAZIONI PER ACQUISTO DI BENI E APPARECCHIATURE
Se volete contribuire al sostegno dell’Istituto attraverso una donazione per l’acquisto di Beni/apparecchiature, contattare il
Provveditorato-economato - info: [email protected]
SPONSORIZZAZIONI
Nell’ambito della più generale area delle relazioni esterne, l’Istituto svolge attività di marketing per promuovere il “marchio
Besta” - ossia l’insieme delle conoscenze e delle competenze di altissimo profilo in ambito neurologico presenti in Istituto tenendo
conto del rispetto delle regole e dei comportamenti di etica sanitaria, dei rapporti costi-benefici e delle disposizioni vigenti.
LASCITI TESTAMENTARI
Un lascito testamentario può contribuire a favorire il progresso delle neuroscienze. I lasciti vengono, infatti, integrati al
patrimonio dell’Istituto e utilizzati per progetti di ricerca, borse di studio, acquisto di strumentazioni e apparecchiature sanitarie.
Il lascito testamentario è compatibile con la tutela dei diritti degli eredi legittimari (figli, coniuge sopravvissuto, genitori del
defunto). Infatti, ad esclusione della parte di patrimonio ad essi riservata (quota legittima), il testatore può disporre liberamente
della destinazione dei propri beni - info: [email protected]
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