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GRAMMATICA ITALIANA
Prof.ssa BARBARA CORPINA
Handout VIII, IX, X Lezione – 28-29/03/11 e 04/04/11
GRAMMATICA ITALIANA
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Handout VIII, IX, X Lezione – 28-29/03/11 e 04/04/11
Reggenza e categorie vuote
2)
Abbiamo già visto che le categorie vuote devono essere rette propriamente per l'ECP, e questa
relazione di reggenza può avere luogo sia da parte di un elemento che assegna ruolo tematico alla
categoria vuota, sia da parte dell’antecedente della categoria vuota.
come
IP
pro
Nel primo caso, la categoria reggente per eccellenza è il verbo che assegna ruolo-theta ai suoi
argomenti. Dunque, in una frase come
1) Chi hai visto?
I'
I
hai risolto
VP
La traccia lasciata dal costituente interrogativo chi è retta dal verbo che assegna a questo
elemento il ruolo tematico di PAZIENTE:
AdvP
tcome
VP
tpro
V'
(1)
chi
tV
IP
DP
il problema
pro
I'
I
hai visto
Come chiaramente mostrato dall’albero, la traccia lasciata in posizione di aggiunto è
perfettamente legittimata perché retta da come (che è la testa del sintagma che lo contiene).
VP
tpro
V'
Il CP1
tV
tchi
Il secondo caso di reggenza tiene conto della legittimazione delle tracce lasciate da tutti quei
costituenti che non sono parte della selezione argomentale del verbo: i circostanziali. Questi, infatti,
non ricevono ruolo-theta dal verbo, tuttavia le loro tracce devono essere legittimate. Questa
legittimazione viene resa possibile dalla reggenza dell’elemento spostato.
Consideriamo, dunque, una frase come
2) Come hai risolto il problema?
Il sintagma del complementatore (CP = Complementizer Phrase) ovviamente ha come testa un
complementatore.
Per “complementatori” si intendono tutte quelle parole come che e di in italiano (o come that in
inglese) che introducono una frase subordinata come complemento di una principale2.
3) Credo che Maria supererà l'esame
4) Penso che Luca parta domani.
5) Credo di conoscere la soluzione.
La struttura del CP è identica a quella di tutti gli altri sintagmi, come mostrato di seguito:
in cui il costituente interrogativo è un aggiunto. Esso sarà dunque inserito come aggiunto al VP
e, da quella posizione, si sposterà in posizione iniziale di frase:
1
2
1
Parte tratta da Cecchetto, 2002.
E' importante non confondere i complementi con i complementatori. Sono due cose diverse! I complementatori son congiunzioni
subordinative.
2
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3)
6)
IP
IP
NP
pro
I'
I'
John
I
cred-o
VP
tpro
I
will buy
V'
VP
tNP
V'
tV
CP
tV
DP
C'
the newspaper
C
che
IP
è ovvio che in 6) l'ausiliare occupi la posizione di testa dell'IP, ma che posizione occuperà in 7)?
NP
Maria
I'
I
super-erà
La testa del CP contiene di norma un elemento grammaticale che tipicamente introduce una frase
subordinata inducendo una particolare interpretazione in merito al tipo di frase (dichiarativa,
interrogativa, ecc.):
VP
8a) Marco non sa che Mario è partito.
8b) Marco non sa se Mario è partito.
V'
tNP Maria
tV
DP
l'esame
Come vediamo la posizione di testa del CP è occupata da un complementatore e la posizione di
complemento del CP è occupata da un IP.
Ma la posizione C° può essere occupata anche da teste funzionali che si muovono in questa
posizione per svolgere delle funzioni ben precise. Nel caso dell'esempio visto in 7) e nelle frasi
matrice come le interrogative (polari anche dette sì/no), in generale, infatti l'ausiliare si muove da I°
a C°.
7)
CP
C'
Consideriamo le frasi inglesi:
6) John will buy
the newspaper
John FUT comprare il giornale
John comprerà il giornale
will
IP
NP
I'
7) Will John
buy the newspaper?
FUT John comprare il giornale
John comprerà il giornale?
John
tI
Quale posizione occupa l'ausiliare will nell'interrogativa diretta in 7) in cui esso precede il
soggetto invece di seguirlo come nella corrispondente dichiarativa?
VP
tNP
V'
V
DP
buy
the newspaper
3
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Il movimento della testa I° che si sposta in C° è un movimento testa a testa, come quello visto da
V° a I° ma, mentre la radice del verbo V° si sposta nella posizione I° che è già occupata dal
morfema della flessione per formare con esso un'unità morfologica, l'ausiliare in 7) si sposta nella
posizione che è riservata al complementatore, approfittando del fatto che quest'ultimo è assente e
che questa posizione è dunque libera.
Ma cosa succede nelle frasi introdotte da complementatore come le seguenti interrogative
indirette?
9a) Mi chiedo se Luca comprerà il giornale.
9b) I wonder whether John will buy the newspaper.
In questi esempi le interrogative sono introdotte da un complementatore (rispettivamente se e
whether) e, come possiamo notare sia nell'esempio in italiano che nell'esempio in inglese, l'ausiliare
non si sposta da I°, in quanto il suo movimento in C° è impedito dalla presenza di una testa C° che
occupa la posizione verso la quale will si è spostato nell'esempio 7). In effetti in 7) l'ausiliare ha
potuto spostarsi in C° perché quella posizione era libera a causa dell'assenza del complementatore,
pertanto nell'interrogativa indiretta in cui c'è un complementatore, l'ausiliare deve per forza seguire
il soggetto, senza spostarsi, pena l'agrammaticalità, come mostrato in 9c) e 9d):
9c) *I wonder whether will John buy the newspaper.
9d) *I wonder will whether John buy the newspaper.
Riassumendo:
L'inversione soggetto- ausiliare, tipica delle interrogative dirette in inglese è esclusa nelle
interrogative dirette perché, se essa avvenisse, l'ausiliare e il complementatore competerebbero per
la stessa posizione C°.
Ma quali elementi occupano la posizione di Spec,CP?
Si consideri qualche frase interrogativa diretta come
10) Quale libro hai letto?
11) Dove vai?
Nella posizione di Spec,CP si inseriscono elementi quali i sintagmi interrogativi (i cosiddetti
elementi wh) e i complementi focalizzati e topicalizzati3 (Cecchetto, 2002).
Abbiamo già accennato al fatto che:
VP = zona di interfaccia Sintassi-Semantica,
IP = zona di interfaccia Sintassi-Morfologia,
CP = zona di interfaccia Sintassi-Pragmatica4.
Volendo semplificare di molto le cose potremo dire che:
In seguito alla realizzazione della struttura argomentale (nel VP) e dell'interfaccia tra sintassi e
morfologia (nell'IP), l'interpretazione della frase, viene completata con le informazioni relative alla
grammatica del discorso e alla forza illocutiva. Queste informazioni, anch'esse di tipo funzionale
(come per quelle dell'IP), sono realizzate nel CP (P&F, 2008).
In questa zona la frase diventa enunciato: la frase diventa atto linguistico.
IL MOVIMENTO-A'
Abbiamo già visto che all’interno della teoria sono previsti tre tipi principali di movimento:
a) Movimento-A, i.e., “verso una posizione argomentale”;
b) Movimento delle teste.
c) Movimento-A', i.e., “verso una posizione non argomentale;
e abbiamo già parlato dei primi due tipi di movimento.
A questo punto possiamo parlare anche del terzo tipo di movimento: il movimento A'.
Il movimento-A' ha come target una posizione non argomentale. La sua applicazione non ha
dunque niente a che vedere con questioni di Caso, ma risponde sempre a necessità di scope (quando
si parla di scope in linguistica si intende la “portata” sugli altri elementi della frase). Questo
significa che il costituente sottoposto a movimento deve arrivare in una posizione in cui ccomanda ogni altro costituente affinché il suo valore logico-semantico possa avere “portata
interpretativa” sull’intera frase.
I costituenti che più tipicamente vengono portati come esempio di movimento-A’ sono i
costituenti interrogativi chi, che cosa, quando, dove, ecc. (comunemente definiti “costituenti-wh”
data la consonante iniziale che li contraddistingue in inglese):
12) Chii hai visto ti al cinema?
13) Che cosai farai ti domani?
14) Quandoi darai il tuo regalo a Maria ti ?
Negli esempi il costituente-wh si muove dalla posizione in cui viene generato in base al suo
ruolo argomentale, alla posizione iniziale di Spec,CP.
12)
CP
chi
C'
C°
IP
I'
pro
hai visto
VP
VP
PP
V'
tpro
tV
al cinema
tchi
In realtà i Topic e i Foci, che per semplicità vengono collocate in Spec,CP, nascono in proiezioni funzionali dedicate che però al
momento non tratteremo.
4
Intesa come grammatica del discorso, distribuzione dell'informazione e forza illocutiva della frase.
Il fatto che il costituente-wh abbia il ruolo argomentale paziente nella posizione di complemento
del VP lo dimostra il fatto che non è possibile “ripetere” quello stesso ruolo con un pronome clitico,
5
6
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come mostrato in 12b) e 13b) :
12b) *Chii l’hai visto ti al cinema?
13b) *Che cosai lo farai ti domani?
17b)
CP
C'
Abbiamo già accennato al fatto che il legame esistente tra un costituente sottoposto a movimento
e la sua traccia dà origine a quella che viene definita una catena. Il movimento di un costituente può
portarlo a raggiungere anche diverse posizioni nella struttura: in questo caso la catena contiene
diverse tracce come nel caso del movimento del costituente che cosa nell'esempio 15):
is
IP
John
15) Che cosa pensi che Luigi regalerà a Maria?
I'
t
La cui rappresentazione a parentesi è quella riportata di seguito:
VP
AUX
15) [CP che cosai pensi [CP t'i che [IP Luigi regalerà ti a Maria ]]]?
t
L'esempio 15) presenta un costituente in posizione iniziale (che cosa) che non si trova nella
posizione in cui è stato generato in struttura-p.
Il suo ruolo argomentale è quello di paziente (OD di regalare indicato dalla traccia ti) e la
posizione in cui viene generato è quella di complemento del VP, tuttavia, in struttura-s esso non
occupa una posizione di COMPL, pertanto il costituente che cosa si è sollevato dalla frase subordinata
allo Spec,CP della principale.
Dal momento che nessun costituente può “saltare” più di un nodo frasale in una singola
operazione, ne deduciamo che che cosa si è, in un primo momento, spostato nel CP subordinato
(come indicato dalla traccia t'i) e, in un secondo momento, si è sollevato nel CP della principale.
La catena formata dagli elementi <che cosa, t'i, ti> forniscono la “storia” di questo movimento,
consentendo un’interpretazione completa del costituente in esame.
L'esempio 14), quindi, è grammaticale perché ogni traccia lasciata da chi è retta o dal suo
antecedente o dalla testa verbale. Similmente in 16) ogni traccia lasciata dal costituente-wh è
legittimata.
16) [CP chii credi [CP t''i che Maria pensi [CPt'i che [IP Paolo abbia incontrato ti ]]]]?
Rassegna e riflessioni sui diversi tipi di movimento.
Movimento Testa a Testa:
Sia nel movimento-A che nel movimento-A' il costituente soggetto a movimento è sempre una
proiezione massimale, cioè un sintagma (XP) mentre il movimento delle teste riguarda, appunto, le
teste (X°) dei sintagmi e non le proiezioni massimali.
Il caso tipico di questo movimento è quello della testa verbale da V° a I°. Ma, come abbiamo
detto, non è l'unico caso.
17a) John is going to the cinema
17b) Is John going to the cinema?
V'
SOGG
going
to the cinema
Se, infatti, confrontiamo la posizione degli avverbi di frequenza in lingue diverse, noteremo che,
ad esempio, in inglese il verbo rimane “più in basso” nella struttura rispetto all’italiano o al
francese:
18a) Giovanni bacia spesso Maria.
18b) Jean embrasse souvent Marie.
18c) John often kisses Mary.
Poiché l’avverbio di frequenza è da considerarsi un'informazione aggiuntiva che modifica il VP,
le frasi in 18) sembrano mostrare che in italiano e in francese il verbo si solleva dalla posizione in
cui viene inserito (cioè nel VP), fino a I°, mentre in inglese questo non accade.
Tipi di Movimento Testa a Testa:
- I a C nelle domande in inglese
Si veda esempio 17).
- I a C nelle registro elevato in italiano
Esempi:
19) Vuoi tu Luca t prendere la qui presente Maria come legittima sposa...
19a) Avendo Luca t speso tanti soldi
-VaI
Esempio:
20) Mangio il pane.
7
PP
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Movimento A:
Come sappiamo, si tratta di casi in cui una proiezione massimale (NP) si sposta dalla posizione
in cui riceve ruolo tematico alla posizione in cui riceve Caso. Visto che il movimento A ha come
punto di partenza sempre la posizione di assegnazione del ruolo tematico, ciò che rende peculiare
questo movimento è la “necessità di Caso” del NP.5
infatti il ruolo tematico assegnato da sembrare/to seem è assegnato alla subordinata (infatti si parla
di “Tema proposizionale”).
In 25b) il pronome espletivo riceve Caso NOM dalla flessione di seem mentre John riceve Caso
NOM dalla flessione di to arrive. Similmente accade in 25a).
Ma cosa accade negli esempi seguenti?
Tipi di Movimento A:
- NP soggetto di un verbo transitivo attivo o inergativo da Spec,VP a Spec,IP
Esempi:
21) Luca beve il vino.
22) Marco telefona a Maria
- NP soggetto di un verbo passivo dalla posizione di fratellanza con il verbo a Spec,IP.
Esempio:
23) Luca è stato baciato
- NP soggetto di un verbo inaccusativo dalla posizione di fratellanza con il verbo a Spec,IP.
Esempio:
24) Marco è arrivato
- NP soggetto di una frase subordinata dalla posizione di Spec,IP di un verbo a sollevamento
Esempi:
25a) Sembra che Gianni sia arrivato
[ Sembra [CP che [NP Gianni] [IP sia [VP arrivato tNP ]]]
25b) It
seems
that John
ESPL sembra che John
arrived
arrivare-PASS.
2 verbi: sembrare e arrivare:
Griglia Tematica:
Sembrare/To seem: <__________________________>
Arrivare/To arrive: <__________________________>
Qual è la frase principale e qual è la frase subordinata?
______________________________________________________________________________
Notiamo che:
- Gianni e John in 25) ricevono ruolo argomentale di tema (TEMA) nella subordinata.
- In inglese (25b) abbiamo un pronome it che nella glossa è indicato come ESPL (espletivo)6 che
occupa la posizione di soggetto del verbo seem.
Questo pronome espletivo, però, è solo un “segnaposto” in quanto non riceve ruolo tematico:
5
6
Teoria del Caso o Filtro del Caso: A ogni NP realizzato foneticamente deve essere assegnato Caso.
In lingue come l'inglese e il francese (lingue che NON sono pro-drop e quindi necessitano sempre della realizzazione del
soggetto) c'è sempre bisogno di un segnaposto che abbia la funzione di soggetto e questo segnaposto è il pronome espletivo che
però NON ha ruolo tematico e non ha niente a che fare con il significato: esso viene realizzato fonologicamente solo ed
esclusivamente per ragioni sintattiche.
9
26a) Gianni sembra essere arrivato
26b) John seems to have arrived
Come potete notare, in 26b) non c'è più l'espletivo, perché?
Notiamo che:
- al posto dell'espletivo, nello Spec,IP della frase principale, troviamo quello che era il soggetto del
verbo della subordinata in 25b)
- il verbo della subordinata non è flesso e quindi non può assegnare Caso a John
Ne consegue che:
- John riceve ruolo tematico da to arrive ma non potendo ricevere Caso da un verbo non flesso
deve spostarsi in una posizione in cui possa ricevere Caso per rispettare il Filtro del Caso, pertanto è
costretto a muoversi per trovare un verbo flesso: seems.
26b)
IP
NP
John
I'
I
seems
VP
V'
IP
tV
I'
tNP
I
essere
VP
V'
V
arrivato
tNP
I verbi come sembrare o seem sono detti verbi a sollevamento proprio perché possono indurre il
sollevamento del soggetto della frase subordinata alla posizione di Spec,IP della frase principale.
Un altro argomento che va discusso in merito al movimento A è quello relativo alla località. Il
movimento A deve essere molto breve in quanto la posizione d'arrivo del NP deve essere la prima
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posizione possibile lungo il percorso in cui può essere assegnato Caso.
Spec,CP.
27a) It seems that there arrived three men
27b) It seems that three men arrived t
27c) *Three men seem that there arrived t
Il NP che si muove alla ricerca di “qualcuno che gli assegni Caso” si deve fermare quando
soddisfa la sua necessità. Il movimento è finalizzato a “qualcosa”: appunto l'assegnazione di Caso.
In 27c) il NP che si muove ha fatto più strada di quella strettamente richiesta e non c'è alcun
bisogno di andarsi a cercare il Caso in una posizione così lontana come lo Spec,IP della principale,
se per ricevere Caso basta salire in una posizione più vicina: lo Spec,IP della subordinata.
Locatità del movimento: il movimento deve essere quanto più locale possibile.
Dietro al concetto di località del movimento c'è quello che è detto
Requisito di economia: si deve fare il minor sforzo possibile per raggiungere l'obiettivo che si
deve raggiungere, o meglio, il movimento di una proiezione massimale
non può proseguire se ha già raggiunto la posizione in cui trova “ciò che
cerca”.
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In 28d) il sintagma interrogativo come è passato attraverso tre frasi e quindi attraverso tre CP ma
nessuno dei CP in cui è passato è interrogativo, se non l'ultimo, quello in cui compare in struttura-s.
Pertanto, per quanto la posizione finale di come sia molto lontana dal punto di partenza, quella
posizione è l'unica che soddisfa le esigenze del sintagma interrogativo.
28d) [CP come hai detto [CP t'''i che pensi [CPt''i che credano [IP che t'i sia arrivato ti ]]]]?
Restrizioni al movimento: “barriere” e isole sintattiche.
Abbiamo detto che il movimento-A' può procedere per “cicli successivi”, passando e lasciando
una traccia in ogni posizione di Spec,CP:
29) [CP chii credi [CP t''i che Maria pensi [CPt'i che [IP Paolo abbia incontrato ti ]]]]?
Tuttavia, vi sono casi, come quello in 30) in cui il movimento del costituente-wh risulta
“bloccato”:
30) *[CP chii sei partito [CP t’i dopo [IP aver salutato ti]]]?
Movimento A':
Come abbiamo visto, i movimenti A' non sono finalizzati all'assegnazione di Caso, anzi sono
movimenti che hanno come punto di partenza una posizione in cui è già stato assegnato Caso e
come punto d'arrivo altre posizioni.
Qui facciamo notare che la posizione d'arrivo del movimento A' può essere anche molto distante
dalla posizione di partenza:
Come si può notare, 30) è agrammaticale. Eppure il movimento dell’elemento-wh passa un solo
nodo CP e la sua applicazione non sembra diversa dai casi di movimento illustrati in 29).
La traccia più bassa in 30), inoltre, è sicuramente legittimata, in quanto retta dalla testa verbale
(salutare) (che assegna a chi il ruolo-theta di PAZIENTE).
28a) A: Come è arrivato t?
B: In treno
Ne deduciamo che non tutti i CP subordinati si comportano allo stesso modo: sembrerebbe infatti
che alcuni abbiano un comportamento diverso.
28b) A: Come credono che sia arrivato t?
B: In treno
I CP come 29) consentono all’elemento-wh di reggere la sue tracce (come antecedente), mentre i
CP come 30) bloccano il meccanismo della reggenza.
Si tratta di un capriccio della lingua?
Perché questa differenza tra CP?
28c) A: Come pensi che credano che sia arrivato t?
B: In treno
28d) A: Come hai detto che pensi che credano che sia arrivato t?
B: In treno
Quindi il movimento A' può non essere locale e diversamente dal movimento A non deve
bloccarsi una volta che si è trovata una “posizione utile”.
Perché? Questo significa che il movimento A' non rispetta il principio di economia?
Ovviamente NO!
Nel movimento A' il sintagma interrogativo si deve spostare in una posizione Spec,CP di una
frase interrogativa ma in tutti gli esempi in 28) il sintagma interrogativo si trova in una posizione
11
Se osserviamo le due frasi subordinate e, in particolare, ci soffermiamo a esaminare la loro
relazione con il verbo della principale, noteremo immediatamente che il CP in 30) non è richiesto
dalla struttura argomentale del verbo.
La frase [dopo aver salutato chi] è un circostanziale, mentre tutti i CP subordinati in 29) sono
selezionati come argomenti del verbo.
La frase subordinata in 30) è un aggiunto, mentre i CP subordinati in 29) sono dei Complementi
con un ruolo argomentale.
Quest’analisi consente di arrivare alla conclusione che le strutture frasali non selezionate dal
verbo impediscono all’antecedente di reggere la propria traccia. Per questa ragione i CP che
contengono queste frasi circostanziali rappresentano una “barriera” al movimento.
Consideriamo ora le frasi seguenti:
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31a) *[CP Quali segretii [IP hai incontrato [SN la persona [CP t’i che conosceva ti ]]]?
31b) *[CP Quali segretii [IP hai fatto [SN l’affermazione [CP t’i che Gianni conosceva ti ]]]?
Entrambe gli esempi in 31) sono agrammaticali nonostante, apparentemente, il movimento
dell’elemento-wh avvenga da una posizione interna a un NP selezionato dal verbo.
Che cosa rende impossibile questa operazione?
33)
DP
D'
D
la
Le due frasi hanno un punto in comune: in entrambi i casi il costituente-wh non si muove da una
posizione interna al NP-Complemento, ma da una posizione interna a una frase (CP) contenuta nel
NP stesso. E questa frase non è selezionata dal verbo. Dunque, il movimento del costituente-wh in
31) è bloccato per la stessa ragione discussa per la frase 30).
Possiamo quindi fornire la seguente definizione del concetto di barriera:
NP
PP
NP
vicino al Tevere
N'
N
fondazione
Barriera:
Tutte la proiezioni massimali (XP) rappresentano una barriera al movimento, se non sono rette
da un verbo che li seleziona (come Complementi).
PP
P'
P
di
La nozione di barriera consente, dunque, di fornire una spiegazione unitaria per casi di
agrammaticalità solo in apparenza diversi, facendo riferimento a un concetto fondamentale del
sistema-lingua, vale a dire, la selezione verbale e la distinzione tra argomenti e aggiunti.
NP
Roma
Isole:
Vengono chiamate isole quei costituenti che non permettono l'estrazione di un sintagma dal loro
interno (Cecchetto, 2002: 160).
Come abbiamo già visto in qualche esempio discusso, N può prendere come complementi e
aggiunti anche delle frasi come in 34):
Non ci può essere un movimento che sposta una categoria (di solito un sintagma interrogativo)
da dentro l'isola a una qualsiasi posizione fuori da essa in quanto ciò che sta dentro l'isola è
“isolato” dal resto della frase, nella quale non può spostarsi (Cecchetto, 2002: 160).
34)
34) L'ipotesi [CP che Maria si comporterà male]
DP
D'
D
Ma quali sono le isole?
1. Gli aggiunti, come abbiamo visto, sono isole e non è mai possibile estrarre un sintagma dal loro
interno:
32a) Hai detto la verità
32b) Hai detto [CP che deplori il suo atteggiamento]
32c) Hai detto la verità [PP sotto interrogatorio]
32d) Hai detto la verità [CP quando hai visto il commissario]
32e) Cosa hai detto [CP che deplori t]?
32f) *Chi hai detto la verità [CP quando hai visto t]?
2. I sintagmi nominali complessi sono isole.
l'
NP
N'
N
ipotesi
CP
che Maria si comporterà male
Le frasi come il CP in 34) sono dette completive e sono complementi di N.
Vediamo ora l'esempio 35) che esplicitiamo negli alberi di seguito:
Cos'è un NP complesso?
Sappiamo che N può prendere un complemento ma esso può anche contenere un aggiunto come
nell'esempio di seguito:
35a) Ho visto un portafoglio [CP che si trovava sul tavolo]
35b) Ho visto il portafoglio [CP che si trovava sul tavolo]
33) La fondazione di Roma vicino al Tevere
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36c) ?* Dove [CP che Maria abbia incontrato Luca t] è strano?
35a)
4. L'ultimo tipo di isole sono le strutture coordinate, in cui due o più sintagmi sono collegati da
connettivi come e, ma, o, ecc.:
DP
37a) Ho visto Luca e salutato Mario
37b) *Chi [IP hai [VP visto Luca] e [VP salutato t]]?
D'
D
un
NP
CP
NP
che si trovava sul tavolo
N'
Le strutture coordinate impediscono lo spostamento di un sintagma dal loro interno quindi
anch'esse sono isole, tuttavia esse hanno una particolarità rispetto alle altre isole, in quanto
consentono l'estrazione del sintagma se l'estrazione avviene contemporaneamente in entrambi i
congiunti:
37c) *Chi [IP hai [VP visto t] e [VP salutato t]]?
N
portafoglio
Questo tipo di estrazione è detta estrazione su tutta la linea (across the board).
35b)
Categorie pronominali vuote: il PRO e la teoria del Controllo
DP
Come abbiamo già visto nel caso di pro, l'analisi sintattica prevede l’esistenza di categorie
pronominali foneticamente non realizzate. Qui di seguito vedremo un altro pronome di questo tipo:
il “PRO” (leggi PRO grande).
D'
D
il
NP
Il PRO rappresenta il soggetto inespresso nelle frasi con tempo all’infinito.
N'
N
portafoglio
CP
che si trovava sul tavolo
In 35a) il CP è un aggiunto al NP mentre in 35b) il CP è un complemento del NP.
Il sintagma nominale complesso è quel sintagma nominale che contiene al suo interno una frase in
posizione di complemento (completiva) o in posizione di aggiunto (relativa):
34a) A: Come hai ipotizzato [CP che Maria si comporterà t]?
B: (Ho ipotizzato che si comporterà) male
34b) A: Come hai formulato l'ipotesi [CP che Maria si comporterà t]?
B: (Ho ipotizzato che si comporterà) male
Differentemente dal pro, il PRO non è mai dotato di referenza propria: può essere “controllato”
da un NP oppure interpretato come arbitrario, ma è sempre privo di un riferimento indipendente.
38a) Luigii ha promesso a Maria k di PROi,*k partire.
38b) Luigii ha detto a Maria k di PRO*i, k partire.
38c) E’ bello PROarb partire.
Come possiamo notare, il PRO può riferirsi al soggetto della frase principale (come in 38a)),
all’oggetto (indiretto) della frase principale (come in 38b)), oppure può prendere una referenza
generica, impersonale (come in 38c)).
Le possibilità di coreferenza del PRO sono dettate dalla semantica del verbo della frase
principale e ricadono all’interno di quella che la grammatica generativa definisce la “Teoria del
Controllo”.
Osserviamo la rappresentazione della subordinata presente nella frase 39):
39) Luigi ha promesso a Maria [di partire].
35c) Ho visto [DP un [NP portafoglio [CP che si trovava sul tavolo]]]
35d) *Dove hai visto [DP un [NP portafoglio [CP che si trovava t]]]?
35e) *Su quale tavolo hai visto [DP un [NP portafoglio [CP che si trovava t]]]?
3. Un altro tipo di isole sono le frasi soggetto, cioè le frasi che occupano la posizione di soggetto:
36a) [CP che Maria abbia incontrato Luca a Roma] è strano.
36b) ?* In quale città [CP che Maria abbia incontrato Luca t] è strano?
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GRAMMATICA ITALIANA
Prof.ssa BARBARA CORPINA
Handout VIII, IX, X Lezione – 28-29/03/11 e 04/04/11
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GRAMMATICA ITALIANA
Prof.ssa BARBARA CORPINA
Handout VIII, IX, X Lezione – 28-29/03/11 e 04/04/11
CP
BIBLIOGRAFIA
Cecchetto C. (2002), Introduzione alla Sintassi. La teoria dei principi e dei parametri, I Manuali
LED (Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto), Milano.
C'
C°
IP
di
PRO
Donati, Caterina (2008), La sintassi. Regole e strutture, Il Mulino, Bologna.
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Puglielli A., Frascarelli M. (2004), Tipologia Linguistica: riflessione sulle lingue e loro
comparazione, Università degli Studi Roma Tre, Roma. (P&F, 2004).
partire
Puglielli A., Frascarelli M. (2008), L’Analisi Linguistica: dai dati alla teoria, Caissa Italia,
Cesena/ Roma. (P&F, 2008).
Come messo in evidenza in 39), nelle frasi infinitive il verbo rimane nella sua forma non flessa
nel VP, cioè non sale in I°, pertanto non forma alcuna relazione del tipo SPEC-Testa con la posizione
del soggetto (necessaria invece per la legittimazione del pro).
In questa situazione strutturale, il PRO non è retto da nessun elemento lessicale e dunque ottiene
la sua interpretazione via Controllo da parte di un argomento del verbo nella frase principale.
Salvi G., Vanelli L. (2008), Nuova Grammatica Italiana, Il Mulino, Bologna.
Svolacchia M. (2004), Appunti di Sintassi dell’Italiano. Dai parametri ai fenomeni.Università
degli Studi Roma Tre, Roma.
NB: Alcune parti del presente handout sono tratte da Cecchetto, 2002 e da P&F, 2008.
In sostanza il PRO è il soggetto delle frasi infinitive che, come il pro, non viene realizzato
fonologicamente:
40) Gianni negò di aver invidiato Maria
40a) Gianni negò [CP di [IP PRO aver [VP tPRO invidiato Maria]
In 40) l'unica interpretazione possibile è che PRO sia coreferente con Gianni. L'antecedente di
PRO è detto il suo controllore. Però non sempre il controllore di PRO è il soggetto della frase
principale, come mostrato in 41):
41) Maria ordinò a Luca di uscire.
41a) Maria ordinò a Luca [CP di [IP PRO uscire]
In 40) c'è controllo da parte del S della principale mentre in 41) c'è controllo da parte dell'OI
della principale.
In 42) PRO non ha controllore e pertanto non può riferirsi a nessun individuo specifico che sia
contestualmente saliente pertanto l'unica interpretazione possibile di PRO è la cosiddetta
interpretazione arbitraria di PRO.
42) [IP PRO Andare a Roma] sarebbe inutile
L'interpretazione di PRO in 42) è che: per qualunque individuo arbitrariamente scelto, andare a
Roma sarebbe inutile.
Riassumendo:
PRO occupa la posizione di soggetto delle frasi non finite ed è un pronome difettivo in quanto
non è libero di scegliersi un individuo nel contesto come referente: o ha un controllore o gli viene
assegnata un'interpretazione arbitraria.
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