Più movimento in ufficio con i tavoli Sit-Stand

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Più movimento in ufficio con i tavoli Sit-Stand
Rivista
Soiel International Copyright 2016©
Più movimento in ufficio
con i tavoli Sit-Stand
La sedentarietà a cui siamo costretti in ufficio è considerata uno dei mali moderni,
cresce dunque la sensibilità verso soluzioni di arredo che favoriscono il movimento
di Valentina Virgilio
Il nemico numero uno del benessere è uno stile di vita sedentario: muoversi, soprattutto nell’ambiente ufficio dove
trascorriamo 8 ore al giorno, contribuisce a migliorare la
qualità della vita e il rendimento. Diventa quindi fondamentale predisporre postazioni di lavoro che si adattano
alle esigenze dell'utente favorendo il movimento. Ma se
in passato l’attenzione del mercato si è focalizzata unicamente sulla seduta, che si è evoluta sino a diventare una
“macchina” che segue la persona in ogni suo movimento,
oggi si guarda alla postazione nel suo complesso, con
una maggiore sensibilità al concetto “sit-standing desk”
che spinge le persone a muoversi e cambiare postura,
aumentando il lavoro in piedi e riducendo il tempo in cui
si sta seduti. Dunque, non si tratta più di fornire scrivanie
con una regolazione in altezza limitata, prevista unicamente
per adattare il piano di lavoro alle misure antropometriche
dell'utente, ma di tavoli dinamici che permettono in modo
rapido e intuitivo un'ampia escursione del piano di lavoro.
Scrivanie che si trasformano in un vero e proprio strumento di wellness che, nelle versioni più evolute, vengono fornite con software e app che ricordano all’utente
che è giunto il momento di alzarsi per stimolare non solo
il movimento, ma anche l’attenzione e la concentrazione.
In Italia le scrivanie Sit-Stand continuano a rappresentare un prodotto di nicchia e un mercato che fatica a
decollare. Vi sono però importanti segnali che fanno
pensare a un’inversione di tendenza: se da un lato infatti i produttori hanno ampliato la propria offerta con
soluzioni che travalicano il concetto di scrivania SitStand singola per rispondere all’esigenza di postazioni
aggregate in diverse configurazioni; dall’altro progettisti
e aziende utenti mostrano una nuova sensibilità al tema
arricchendo l’offerta di spazi con aree attrezzate con
postazioni che consentono all'utilizzatore di cambiare
frequentemente posizione evitandogli di stare seduto
per molte ore consecutive.
doc. Sedus
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Normativa di riferimento e test di prova
Il concetto di “sit-standing desk” viene introdotto dalla
norma UNI EN 527-1:2011 “Mobili per ufficio - Tavoli da
lavoro e scrivanie-Parte 1: Dimensioni” che aggiorna la
precedente edizione del 2000 e specifica le dimensioni dei
tavoli da lavoro e delle scrivanie per le attività da svolgere
in ufficio, classificando le scrivanie in 4 tipi:
1. Tipo A: ad altezza regolabile (in continuo, anche da
parte dell’utente);
2. Tipo B: ad altezza selezionabile (al momento dell’installazione);
3. Tipo C: ad altezza fissa;
4. Tipo D: ad altezza regolabile o selezionabile, ma con
un intervallo di regolazione ridotto.
“La EN 527-1 suddivide i tavoli regolabili in altezza in due
classi: quelli completamente regolabili dall'utente e quelli
ad altezza selezionabile, per i quali cioè l’operazione di
regolazione viene fatta “on site”. In questi ultimi infatti
non c'è un meccanismo che lavora in continuo per adattare l'altezza del piano all'utente, ma è la meccanica del
tavolo che permette una regolazione limitata dell'altezza
nel momento in cui il prodotto viene installato” chiarisce
Andrea Giavon, direttore del Catas, Istituto italiano per
la certificazione, ricerca e prove nel settore legno-arredo
che ha partecipato al tavolo tecnico del CEN per la revisione della norma. “Anche se si tratta di un documento
pubblicato ormai 5 anni fa, ha una prospettiva sul futuro
molto forte e un alto valore tecnico. Il fatto di considerare
il posto di lavoro non solo in posizione seduta, o solo in
piedi, ma anche in una posizione che cambia in modo
dinamico è un fattore importantissimo.
Infatti la posizione seduta, per quanto ergonomica, se
mantenuta per 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana,
come tutte le posture croniche, alla lunga porta a problemi all’apparato muscolo scheletrico. Con l'introduzione della scrivania Sit-Stand la norma dà finalmente
coerenza tecnica e posturale alle sedie ergonomiche.
Non ha infatti senso avere una sedia con infinite regolazioni per poi impiegare scrivanie ad altezza fissa che non
permettono il minimo adattamento.
Sul fronte del mercato interno la scrivania Sit-Stand non è
ancora un oggetto di larga diffusione quanto lo è invece in
altri mercati, primi fra tutti quelli del nord Europa. Tra le ragioni sicuramente una scarsa attenzione ai vantaggi che
questa tipologia di prodotto può offrire e, non ultimo, il
costo più elevato rispetto una scrivania tradizionale. Con
l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e per dare
slancio al mercato, Assufficio sta lavorando per attivare con
INAIL una serie di incentivi tesi a premiare le aziende che
investono sul comfort e il benessere dei dipendenti.
Dunque gli strumenti ci sono, la norma che li disciplina
anche, questo è il momento di applicare il concetto di
lavorare meglio”.
Semplici da montare e riconfigurare, le scrivanie e i bench Winglet di Bralco
sono disponibili con sistemi motorizzati elettrici e struttura a trave estensibile
che si adatta a piani da 140, 160, 180 cm senza necessità di alcuna modifica
Prodotta da Herman Miller, la linea Ratio è disponibile con un sistema di
regolazione manuale e due diversi sistemi elettrici di regolazione dell’altezza
Quali test di prova vengono richiesti al Catas per
questa tipologia di prodotto?
“Le prove eseguite su scrivanie regolabili in altezza riguardano principalmente la parte meccanica, verificata
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