morire a 8 anni e commuovere il mondo

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morire a 8 anni e commuovere il mondo
www.gazzetta.it mercoledì 17 aprile 2013 1,20 €
REDAZIONE DI M LANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
BOSTON IL GIORNO DOPO CONTINUA
A LA
LA CACCIA
CACCIA
anno 117 ­ Numero
n
Anno
90
AGLI
AGLI ATTENTATORI.
ATTENTATORI. TRE MORTI E 187 FERITI. IL PICCOLO MARTIN E’ IL SIMBOLO DELLA TRAGEDIA
MORIRE A 8 ANNI E COMMUOVERE IL MONDO
llCommento
SANGUE SULLA STORIA
di FAUSTO NARDUCCI
Il fumo delle bombe contro la storia della
corsa. Perché se New York è la più popolare
e Londra la più ricca, Boston è la maratona
più antica del mondo. La più prestigiosa e,
d’ora in poi, anche la più tragica.
Il momento di una delle due esplosioni sulla linea d’arrivo della maratona di Boston
L’ARTICOLO A PAGINA 23. SERVIZI ALLE PAGINE 28­29­31
COPPA ITALIA INTER­ROMA
MISSIONE
3 Arturo Vidal, 25 anni INSIDE
SUPER
JUVE
Con Vidal
Conte gioca
sempre con
l’uomo in più
FINALE
Si parte dal 2­1
per i giallorossi
Stramaccioni:
«Siamo nella
bufera, ma per me
non è decisiva».
Totti: «Voglio
la Lazio»
SAN SIRO ORE 20.45
CATAPANO, CECCHINI,
DALLA VITE, ELEFANTE,
GARLANDO, PUGLIESE,
TAIDELLI
PAG. 2­3­5­6­8­9
LA PROPOSTA SI PUNTA AL RINNOVO
Il progetto Fiorentina
con Montella fino al 2016
CALAMAI A PAGINA 16
IL ROMPI PALLONE
DI GENE GNOCCHI
E’ un vizio di famiglia.
Anche la moglie di Pinilla
ha simulato.
3 Stefano Padovan LAPRESSE
3 I capitani
Javier Zanetti, 39
anni e Francesco
Totti, 36 (Bozzani)
D’URSO A PAGINA 12
9 771120 506000
BOCCI, PASOTTO, PIZZIGONI PAGINE 14­15
COMMENTO DI UMBERTO ZAPELLONI PAG 23
SERVIZI ALLE PAGINE 24­25­26­27
SUCCESSO 2­1 SUL NAPOLI
30 4 1 7>
Boateng: «Vogliamo arrivare
secondi, contro la Juve ci sarò»
Sassuolo sì, il Verona frena
A Empoli esce la cinquina
LICARI, OLIVERO PAG 10­11­23
INIZIATIVE
CICLISMO OGGI LA FRECCIA
FORMULA 1 DOMENICA SI CORRE ANCORA IN BAHRAIN
CROZZA
RISATE
IN DVD
Wiggins show
Dal Trentino
cartolina al Giro
De La Rosa: «La Ferrari
è più di una squadra»
In edicola
la prima uscita
Il Milan ci crede
operazione rimonta
già riuscita 3 volte
SERIE B STASERA LIVORNO­NOVARA
Lo vogliono Bayern, Real
e Psg: Marotta chiede
non meno di 30 milioni
Ai bianconeri
la Coppa Italia
dei Primavera
SPRINT RECUPERARE 4 PUNTI IN 6 TURNI
GIALANELLA, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO
PAG. 23­34­35
CREMONESI, PERNA, PIOLA ALLE PAGINE 32­33
3 Pedro de la Rosa, 42 anni. Pilota spagnolo LAPRESSE
w
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI
Inter e Roma, l’
Flop Inter
COSÌ IN CAMPO A MILANO ORE 20.45
La sconfitta
in casa col Siena
Gli infortuni
e quelle 4 sberle
Le prime spie
23 settembre 2012
Dopo il k.o. interno con la Roma,
arriva quello contro i toscani: 0-2 a
San Siro. Da lì, Strama cambia assetto
Il crac di Milito e il crollo
14 febbraio
L’Inter batte il Cluj e va agli ottavi di
EL, ma Milito si rompe il crociato.
Tre giorni dopo, il crollo di Firenze
Salvare una stagione
e disegnare il futuro
Una notte da gran finale
Strama e Andreazzoli si giocano il trofeo e qualcosa di più...
LUIGI GARLANDO
MILANO
Lo psicodramma
7 aprile 2013
In vantaggio 3-1, la squadra di Strama
in 12’ prende 3 gol dall’Atalanta. Rissa
finale. Poi il k.o. col Cagliari: il 12o in A
Una contro l’altra, a salvarsi la stagione in una notte di Coppa Italia. Non erano questi i piani di Inter e Roma. Non erano
queste le attese. Prendiamo il
primo allenatore d’Italia: Cesare Prandelli. Pronostico d’inizio
stagione: la Juve e poi? «Roma e
Inter». In tanti lo pensavano perché i due club vantavano un bacino di qualità e di campioni im-
portante, animato dall’orgoglio
di chi vuole ripartite. E invece è
andato tutto a rotoli. Perché?
Mercato L’Inter in realtà era già
minata dagli errori estivi. A Stramaccioni erano stati promessi
almeno un attaccante esterno
(Lucas, Lavezzi) e un erede di
Maicon, senza accenni alla dismissione di Snejider, per attrezzare il 4-2-3-1 che ama. E’
stato assunto per questo. Visto
il devastante Lucas col Barcellona? Immaginate Lucas, Sneji-
der (Guarin) e Palacio a sostegno di Milito, con Cassano ricambio di classe. Avrebbe avuto un senso e parecchie ambizioni. Lo scippo degli sceicchi parigini, mai compensato, costringe il tecnico a un’odissea tattica
infinita. Non cambia per gioco,
ma per necessità. Gli avessero
consentito il 4-2-3-1 non si sarebbe mosso da Itaca. Zeman,
tornato tra gli osanna, è attrezzato molto meglio. Non ha le
proverbiali ali da corsa, ma può
fare il calcio che ama. Infatti già
alla 2ª giornata, Inter-Roma
1-3, si nota la differenza.
Illusione Zeman Strama nell’incrocio di San Siro ha in cantiere
il 4-3-1-2. Ma se nel 4-2-3-1 potevano bastargli due buttafuori
davanti alla difesa, nella mediana a tre gli servirebbero un regista e qualità che non ha in casa.
Zeman, manco a dirlo, è 4-3-3,
ma con un paio di interessanti
rivisitazioni. Prima: Totti si
scambia la fascia sinistra con
Osvaldo e da qui manda in gol
Florenzi. Seconda: la squadra
non perde mai equilibrio. San Siro annuncia un Boemo nuovo,
tatticamente ammorbidito: ora
adegua il dogma agli interpreti
e ha scoperto il piacere di difendersi. Si può sognare. Ma alla 6ª
arriva la prima dolorosa smentita: 4-1 allo Juventus Stadium.
Affrontare la folta e rabbiosa mediana di Conte con lo statuario
Tachtsidis al centro, senza accorgimenti e senza il soccorso di un
tridente ambizioso (Lamela,
Osvaldo, Totti) è un suicidio. In-
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ultima spiaggia
LAZIO GIA’ IN FINALE IL 26 MAGGIO A ROMA
Flop Roma
Che legnata allo
Juve Stadium
Poi Andreazzoli
al posto del boemo
si qualificano se...
LA SITUAZIONE
I NERAZZURRI DEVONO
SOLO VINCERE
ROMA, BASTA UN PARI
Inter e Roma giocano stasera
il ritorno della semifinale
di Coppa Italia. All’andata,
con Zeman in panchina, hanno
vinto i giallorossi 2-1 quindi,
per qualificarsi, i nerazzurri
devono vincere per 1-0 o con
almeno due gol di scarto.
Con il 2-1 dopo i regolamentari
Javier Zanetti
e Francesco Totti,
grandi capitani
di Inter e Roma
ta in mezzo. La vittoria sulla Juve grazie a un superg-gol di Totti, consolazione infinita, e a
un’applicazione feroce, è lo
spot dell’aria nuova. Arrivano 5
risultati utili, poi Andreazzoli
recupera un po’ di Zeman: la difesa a quattro e Lamela attaccante di destra, una delle poche
delizie della stagione.
Crollo Inter A dicembre l’Inter
fatti potevano entrarne il doppio. Il solito Zeman. Perdere il
derby non aiuta.
Illusione Strama Strama intanto
smanetta il cubo di Rubrik ed
esce la difesa a 3. Manca qualità? Proviamo con più densità e
aggressività a centrocampo.
L’Inter sbanca il Bentegodi con
il 3-5-2 e mette in fila 7 vittorie;
l’ultima allo Juventus Stadium,
contro la capolista imbattuta da
49 partite, incendia gli entusiasmi. Con il tridente Palacio, Mili-
to, Cassano e il cambio di marcia di Guarin nella ripresa, Stramaccioni incarta Conte. Se Moratti crede ancora al suo giovane tecnico è per quella striscia di
vittorie: sa che cosa può ricavare da una squadra di titolari, in
buona condizione atletica, con
un assetto tattico rodato. Dallo
Stadium in poi non potrà più.
Tramonto boemo Da dicembre a
febbraio la Roma sale sulle montagne russe: regala spettacolo
con Fiorentina e Milan (doppio
4-2), le prende di brutto da Napoli (4-1) e Cagliari (4-2). O ne
fa 4 o ne prende 4: Zeman. La
disfatta casalinga con i sardi gli
è fatale. Lascia dopo aver sfilacciato rapporti (De Rossi, dirigenza) e illusioni. Andreazzoli
perde la prima con la Samp,
quando Osvaldo ruba il rigore a
Totti guastandosi la vita. Neppure la frustata del cambio panca... Si spalanca il baratro. E invece la restaurazione del buonsenso riesce, con la medicina di
Strama: difesa a 3, densità e lot-
batte il Napoli con Milito (come
pesa quando c’è...) e lo scavalca
al secondo posto. Ma dopo le vacanze, che i nerazzurri prolungano discutibilmente, comincia
il crollo verticale. Plateali le disfatte in Toscana: 3-1 a Siena,
4-1 a Firenze. La squadra viene
risucchiata in un vortice infernale di sciagure. Calo di condizione atletica: frenata da atleti stagionati e prudenze sanitarie.
Epidemia di infortuni e degenze chilometriche. Smottamenti
disciplinari (Cassano, Guarin...). Infelici aggiustamenti di
mercato: Livaja ceduto e Samuel centravanti. Strafalcioni
arbitrali. Il tecnico ha le sue colpe. Se Zeman ha pagato l’intransigenza dei dogmi, Strama ha
esagerato nello sforzo opposto,
quello di mediare. Avrebbe do-
si andrebbe ai supplementari
e poi ai calci di rigore.
Alla Roma, per accedere
alla finale, è sufficiente un pari
o una sconfitta con un gol di
scarto segnando almeno due
reti (3-2; 4-3...). I precedenti
stagionali parlano di due
vittorie romaniste (1-3
a San Siro in campionato e 2-1
a Roma in Coppa Italia) e un
pareggio (1-1 all’Olimpico nella
gara di ritorno di campionato).
vuto tirare dritto con le idee che
lo hanno portato in alto, con il
suo calcio fatto di giovani e intensità, anche a costo di sfregiare i monumenti. Ma non era
semplice, a 36 anni, all’Inter.
Con mezza rosa fissa in infermeria, impossibile allenare e dare
continuità tattica. Anche questa vigilia è trascorsa nella speranza di poter spendere Palacio
almeno un po’. Dura rimontare
senza attacco.
Ultima spiaggia Così Inter e Roma arrivano all’ultima spiaggia
della Coppa Italia: una finale
per salvare la stagione, e spianare il futuro. Perché con una finale o, meglio, una coppa, sarebbe più facile per Stramaccioni rivendicare il diritto (legittimo) a
giocarsi una stagione «normale»: con una squadra dalla precisa identità tattica, giocatori allineati, allenamenti intensi e collaboratori in sintonia. Al contrario, l’euforia di un trofeo vinto
nel proprio salotto aiuterebbe a
crescere una Roma giovane che
ha potenzialità e qualità da
grande. Inter-Roma, Stadio San
Siro, ore 20,45: c’è un solo salvagente a bordo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ridimensionati dalla Juve
29 settembre
L’impatto con i campioni d’Italia
è terrificante. La Roma lascia allo
Juve Stadium i sogni di gloria: 4-1
La cacciata di Zeman
1 febbraio
La squadra di Zeman è umiliata dal
Cagliari: 2-4. Sembra che non voglia
giocare. Il boemo viene cacciato
Andreazzoli parte male
10 febbraio
Debutta in panchina Andreazzoli. Ma
la squadra con la Samp perde male.
Il rigore di Osvaldo è imbarazzante
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI / L’INTERVISTA
La parabola
di Jesus
la scheda
JUAN JESUS
DIFENSORE INTER
21 ANNI
Juan Jesus (Belo
Horizonte, 10/6/’91).
Centrale capace di giocare
anche terzino, ha giocato
nell’Internacional dal 2010
al 2012, vincendo la
Libertadores. Argento
olimpico a Londra 2012, ha
vinto il Mondiale Under 20
«Una rimonta
alla Tottenham
Sarà impresa»
All’Inter dal gennaio 2012, in
questa stagione ha
collezionato 38 presenze, di
cui 26 in campionato, 9 in
Europa League e 3 in Tim Cup
L’interista: «Niente calcoli, trascineremo San Siro
Ho già fermato Lamela, alla Roma leverei Marquinhos»
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI
APPIANO GENTILE (Como)
Juan Jesus, cosa sta succedendo all’Inter?
«E’ un momento molto brutto.
Quando siamo stati al completo
eravamo da scudetto, poi sono iniziati infortuni pesanti e ci siamo un
po’ persi. Non vedo l’ora che l’aria
cambi. Io per primo devo dare di
più».
Perso anche il terzo posto, c’è
il rischio che la squadra molli?
«Intanto dobbiamo dare tutto per
andare in Champions finché la matematica non ci condanna. Però è
sicuramente difficile mantenere
gli stimoli al top quando la meta si
allontana gara dopo gara».
Cosa pensa degli arbitri?
«Capita a tutti di sbagliare, ma sullo 0-0 quel rigore inventato per il
Cagliari ha pesato parecchio. Anche perché in questo momento fatichiamo a reagire dopo un episodio
contrario».
Come invece sapevate fare in
novembre, vedi 3-1 sulla Juve.
«Ma allora avevamo la rosa al completo e grande entusiasmo. In quella gara però abbiamo perso Ranocchia e Samuel e già la sconfitta nel
turno successivo, a Bergamo, ha segnato l’inversione di tendenza».
Contro la Juve ha giocato la
sua gara migliore?
«Penso a quella contro il Torino.
Era la prima da titolare e sapevo di
dover dare la vita per non uscire
più».
Rispetto ad allora, in cosa è
cambiato Stramaccioni?
«In nulla. Ha la stessa convinzione. Mi spiace per il fatto che avrebbe in testa un calcio efficace e offensivo, ma in questa stagione non
ha potuto tradurlo in campo per i
troppi infortuni».
San Siro sa trascinare, ma anche diventare un boomerang.
«Il nostro è un pubblico fantastico, abituato da sempre a stare ai
vertici. Quindi ci sta che se le cose
non vanno bene arrivino i fischi.
Io me ne frego, ma alcuni compagni no».
Eppure in qualche modo dovrete uscirne.
«Nei momenti più difficili questo
gruppo ha sempre reagito. Basti
pensare alla gara contro il Tottenham. Dopo il Bologna, tutti ci
davano per morti. Invece abbiamo
sfiorato l’impresa. E trascinato il
pubblico. Ora abbiamo una grande rabbia dentro. Batteremo la Roma e ci qualificheremo per la finale di Coppa Italia».
Potrebbe bastarvi l’1-0.
«Inutile fare calcoli. Dovremo giocare con rabbia dal primo pallone.
E’ così che si costruiscono le imprese».
In tre gare stagionali non avete mai battuto i giallorossi.
«E’ arrivato il momento. Anche se
loro sono in forma e là davanti hanno mille soluzioni per fare gol. Ci
sono Destro, Totti, un mostro che
ha gli occhi anche di dietro e non
va lasciato mai solo. E poi c’è Lamela. Col Torino ha fatto un gran gol,
ma i duelli personali li ho vinti io. E
se saprò limitarlo ancora saremo a
buon punto».
Alla Roma chi toglierebbe?
«Lamela lo voglio in campo, quindi
dico Marquinhos. E’ giovane, ma
fortissimo tecnicamente e molto
veloce».
Eppure il doppio impegno campionato-Coppe sembra insostenibile per i nostri club, mentre in Inghilterra si gioca anche
a Natale e Capodanno.
«Credo si possa tranquillamente
giocare due volte a settimana. Ma
per alcuni è più difficile recuperare».
Il suo problema al limite sembra di concentrazione. Ogni
tanto sembra avere dei
blackout, soprattutto in marcatura.
«Non credo sia un problema di
concentrazione. Sbagliano tutti,
ma se lo fa un centrale non c’è mo-
«
«
Totti ha un occhio
anche dietro alla
testa, ma è la
gara giusta per
cambiare rotta
Già presi altri
argentini? Basta
che siano forti.
Leandro Damiao
e Paulinho lo sono
JUAN JESUS
DIFENSORE INTER
do di rimediare. Io poi ho 21 anni
e devo ancora crescere parecchio».
Con Pereira e Nagatomo out,
con la Roma potrebbe dover
giocare da terzino.
«Nel caso potrei spingere di più e
occuparmi meno della fase difensiva. Per arrivare in finale sono disposto a tutto. Qualcosa dobbiamo
inventarci per forza».
Anche un Samuel centravanti
come contro il Cagliari?
«Anche. Con un gol di Ranocchia
attaccante abbiamo vinto il quarto
contro il Bologna. Walter è un leader, era il mio idolo sin da piccolo.
Il suo infortunio ha pesato tanto».
Ed è l’ennesimo argentino di
una rosa in cui stanno per arrivare anche Botta, Campagnaro e Icardi. Invece i brasiliani
sono partiti quasi tutti...
«Mi è spiaciuta soprattutto la partenza di Coutinho, che è come un
fratello. Ma non discuto certo le
scelte della società. Se arriva uno
che ci fa migliorare, non guardo
certo alla nazionalità. Paulinho e
Leandro Damiao sono fortissimi,
io voglio giocare il Mondiale in casa. Lo conquisterò grazie all’Inter».
Ma se lei fosse Moratti, non sarebbe furibondo?
«Non sono Moratti, ma le assicuro
che il primo a essere furibondo sono io».
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ALLERTA ULTRÀ
Appello Roma
«Condanna per
i fatti di Torino»
Almeno duemila romanisti
a San Siro, molti fidelizzati
attraverso la nuova «As Roma
Card Away», che a Torino ha
avuto un esordio felice sul
campo ma poco esaltante nei
dintorni dello stadio. Per questo,
ieri, il club giallorosso ha rivolto
un appello senza precedenti ai
propri sostenitori: «In relazione
ai fatti accaduti a Torino, As
Roma ribadisce la propria ferma
condanna di qualsiasi
comportamento contrario non
solo alle normative vigenti, ma
anche ai normali atteggiamenti
che qualsiasi cittadino dovrebbe
tenere nell’ambito della civile
convivenza — si legge nel
comunicato ufficiale —. Tutte le
iniziative assunte da As Roma —
prosegue —, sono volte a
favorire e accrescere la
partecipazione dei propri tifosi,
ma sull’imprescindibile
presupposto che ciò
contribuisca a favorire ed
accrescere la diffusione della
gioia e dei valori dello sport».
Nello stesso comunicato, la
Roma precisa la natura della
card appena introdotta: «Le
iniziative lanciate recentemente
per semplificare l’acquisto dei
tagliandi per le trasferte sono in
linea con il quadro normativo di
riferimento e, nelle modalità di
richiesta ed emissione rispetto
alla verifica di eventuali motivi
ostativi, assolutamente
identiche a quelle utilizzate per
qualsiasi altro titolo d’accesso».
Ciò non toglie che l’allerta
stasera resti massima:
«Raccomandiamo ai nostri tifosi
di attenersi scrupolosamente
alle indicazioni degli steward e
delle forze dell’ordine».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI / I NERAZZURRI
LE ULTIME CHIVU RECUPERATO ALMENO PER LA PANCHINA. DUBBIO KUZMANOVIC-BENASSI
Alvarez e Juan, ultimi dubbi
nell’emergenza totale Inter
Entrambi affaticati, stamattina il test
decisivo: se ce la fanno, l’assetto della
squadra potrebbe essere un «ibrido»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
APPIANO GENTILE (Como)
Per non farsi mancare
nulla, un paio di dubbi in extremis: così, tanto per dover
temere fino a stamattina — rifinitura con annesso test e responso definitivo — che sia
non più «solo» emergenza,
ma emergenza totale. Al limite degli undici disponibili,
contati giusto per fare una formazione. Ma Alvarez e Juan
Jesus — i due «pericolanti»
dell’ultimora — alla fine dovrebbero farcela, magari stringendo i denti, come Chivu che
dovrebbe sedersi almeno in
panchina. Ieri l’allenarsi solo
in parte, senza giocare la partitella (l’argentino) e il non uscire proprio sul campo (il brasiliano) sono state scelte precauzionali per evitare di «caricare», visto che entrambi hanno accusato uno stato di affaticamento
muscolare. Come dire: zero rischi di altri infortuni alla vigilia, ché i tre stop muscolari nelle ultime tre partite (Palacio,
Cassano e Gargano) hanno denunciato una vulnerabilità della squadra ben sopra la media,
che forse anche il campo appena rizollato di Trieste — non il
massimo per muscoli già intossicati — non ha aiutato.
I convocati solo oggi Gli ultimi
due imprevisti hanno costret-
to/convinto Stramaccioni a rinviare a stamattina la stesura della lista dei convocati, nella quale salvo un miracolo in extremis non comparirà il nome di
Palacio. Alvarez e Juan Jesus o
dentro o fuori: se ce la faranno, saranno titolari visto
che il tecnico non ha di sicuro l’imbarazzo della scelta.
E li considera imprescindibili: Alvarez perché è l’unico altro uomo offensivo assieme a
Rocchi, oltre che uno dei nerazzurri più brillanti nelle ultime partite; Juan Jesus perché
destinato a limitare Lamela e
uomo-chiave sia nella difesa a
tre che in quella a quattro, scivolando a sinistra da laterale.
Ricardo Alvarez
25 anni LIVERANI
Formula oscillante Il 3-5-2 può
essere la soluzione ideale per fare rendere al massimo Samuel,
ma non casualmente, contro il
Cagliari, Stramaccioni ha provato il 4-2-3-1. L’assetto di sta-
sera potrebbe essere un ibrido dei due sistemi di gioco,
soprattutto se il tecnico terrà
a destra Zanetti, destinando
Schelotto all’altra fascia. In
questo modo, salendo sulla linea dei difensori il capitano,
allargandosi Juan Jesus e abbassandosi davanti alla difesa Cambiasso e Kuzmanovic
(oppure il più pimpante Benassi, che giocò titolare il match di andata), dietro a Rocchi agirebbero Alvarez (a destra, posizione di partenza
ideale), Kovacic (più vicino alla porta, per aggiungere qualità offensiva) e
Schelotto. Dal 3-5-2 al
4-2-3-1 (o 4-3-2-1, con
Alvarez e Schelotto più
«stretti» e Kovacic più
«basso») e viceversa, appunto. Se invece Juan Jesus
fosse costretto al forfeit, nella linea a tre per forza Silvestre; se al contrario Stramaccioni preferisse scegliere più
drasticamente la difesa a
quattro — e dunque il
4-2-3-1 — non potrebbe fare
a meno di Jonathan, con Zanetti dirottato a sinistra.
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«Siamo tutti nella bufera
ma per me non è decisiva»
Stramaccioni: «Ho dato i miei consigli per il mercato futuro ma so
che Moratti tirerà tutte le somme il 30 giugno e non dopo la Roma...»
Tre mesi a spia accesa Lui Que-
DAL NOSTRO INVIATO
st’anno Strama non ha ancora
battuto la Roma (2-1 il risultato all’Olimpico dell’andata),
«ed è una Roma che vive un ottimo momento. Se avrei preferito affrontare questa di Andreazzoli o quella di Zeman? La
Roma a livello di talento è una
formazione molto attrezzata,
ha mostri sacri del calcio italiano come Totti e De Rossi, giovani forti, è una squadra che può
crescere molto e diventare una
delle più forti del campionato
italiano. L’altra sera ho sentito
dire che la Lazio era in emergenza perché gli mancavano
tre giocatori: da noi è così da
tre mesi, ma che ci devo fare...
Di certo non ne faremo mai un
alibi di questa emergenza, e anzi la sfrutteremo come una motivazione in più per ribaltare
un pronostico che per molti è
già chiuso». Pro-Roma, ovvio.
«E vorrei passare il turno anche e soprattutto per i nostri tifosi: non li stiamo facendo felici e vorremmo farlo contro i
giallorossi. Ho saputo dell’entusiasmo, dei 50.000 biglietti
già venduti e questo ci dà la carica. Metteremo tutto in campo per questa maglia».
MATTEO DALLA VITE
APPIANO GENTILE (Como)
Strama e la panca che verrà: il temone è sempre quello.
Per sfogliare il futuro ci sono
elementi sparsi, prove indiziarie, i soliti sussurri, i solitissimi
sospetti e soprattutto le parole
del protagonista. Che congela
il futuro in attesa di mordere il
presente. O quel che resta. «Le
parole di Moratti credo siano
state indirizzate a dar fiducia a
tutti - dice Andrea Stramaccioni -: fino al 30 giugno, da me
fino al giardiniere, dovremo dare il massimo, poi Moratti tirerà le somme. E comunque non
credo che sia decisivo per me
arrivare in finale di Coppa Italia. Il presidente ha fatto capire
che in una situazione di bufera
camminiamo tutti insieme: e le
somme le tirerà in base alla stagione. Mancano 7 gare alla fine (6 di campionato e questa
semifinale, ndr): anzi, speriamo siano 8 va’...».
Se mi terrei? Bè, fino a Natale...
La domanda (non male) è: lei
si riconfermerebbe? «Le decisioni arrivano dall’alto. E’ vero
- dice Strama - che nel calcio
contano le ultime dieci partite,
ma fino a Natale l’Inter ha battuto le prime 4 della classifica,
poi abbiamo perso le nostre certezze anche a causa degli infortuni: ce la siamo giocata alla pari con tutti finché stavamo bene, poi non abbiamo più avuto
la continuità. Il «devo avere fiducia» detto da Moratti? Io devo dare il 100% fino a Inter-Udinese (19 maggio, ultima di serie A), poi verremo giudicati...».
S’inventi qualcosa significa... La
premessa di un altro capitolo
non è una... promessa («Non
prometto che arriveremo in finale, ma daremo tutto»), poi si
ritorna al futuro. «L’Inter sta
«
«
Restano 7 gare
da giocare, e
spero siano 8: poi
verremo giudicati
dal presidente»
I tifosi non sono
felici, spero
succeda contro la
Roma che non ho
ancora battuto
ANDREA STRAMACCIONI
ALLENATORE INTER
già lavorando per migliorare la
squadra e non ripetere le cose
negative, ha già chiuso diverse
operazioni ed è stato chiesto il
mio parere su queste operazioni. Questo però non vuol dire
niente: sarà il presidente a dire
se continuerà o meno il progetto con me o con un altro tecnico. Cosa voleva significare
quel suo "S’inventi qualcosa"?
Noi dobbiamo pensare a Inter-Roma: siamo in emergenza
ed è normale che l’allenatore e
i giocatori devono dare ancora
di più da qui alla fine, poi magari il presidente ha un suo convincimento che non vuole rendere pubblico...».
Andrea
Stramaccioni,
37 anni, vuole
caricare i suoi
giocatori: la
sfida di
stasera vale
tutta una
stagione per
l’Inter ANSA
Samuel perché. E Yuto parte C’è
una giustificazione anche per
la bizzarrìa del Samuel-centravanti visto a Trieste contro il
Cagliari («Forte, che ho voluto
io, veniva da tre mesi di infortunio e tre allenamenti, Colombi
si era bloccato venerdì: se avessi avuto una punta sana l’avrei
messa...»); c’è che «la Roma ha
fatto riposare diversi elementi
e che da noi giocheranno praticamente quelli di domenica
meno due...». Uno dei due è Yuto Nagatomo: nelle prossime
ore partirà per il Giappone per
sottoporsi all’operazione al menisco del ginocchio sinistro. Arrivederci.
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4
I NUMERI
10
gli anni
di imbattibilità
dell’Inter a San
Siro in Coppa
Italia. L’ultimo
k.o. dei
nerazzurri in
casa risale
infatti al 12
dicembre 2002
quando il Bari,
nel ritorno degli
ottavi di finale,
vinse 2-1. Da
allora lo score
dell’Inter è di 23
successi e 6
pareggi
1
l’edizione di
Coppa Italia
degli ultimi nove
anni in cui è
mancata dal
tabellone
un’Inter-Roma.
Solo nel 2011-12
nerazzurri e
giallorossi non
si sono
affrontati
3
i precedenti
con doppio
turno ad
eliminazione
diretta tra le
due squadre in
Coppa Italia. Lo
score è di due
qualificazioni
per l’Inter
(quarti 1981-82
e semifinale
2010-11) e una
per la Roma
(quarti
1985-86).
Curioso che in
questi tre casi
chi ha passato il
turno ha poi
vinto il trofeo
MERCATO E FUTURO
Seguito Kone
Idea-tournée
negli States
Un inviato nerazzurro
l’ha seguito anche domenica
scorsa in Palermo Bologna: lui
è Panagiotis Kone (che dalla
gara in Sicilia è uscito nel primo
tempo per un problema al
gomito sinistro) e da tempo è
nel mirino dell’Inter. E’ in
comproprietà fra Bologna e
Brescia.
Quale strada? Il club di
Gino Corioni sarebbe disposto
a cedere la propria metà per
un giocatore che oggi vale
circa 7 8 milioni: l’albanese
naturalizzato greco (classe ’87)
ha già segnato 6 gol in questo
campionato, e l’Inter sta
valutando sia l’acquisto e sia
l’eventuale strada da
percorrere, se quella che porta
a Brescia o se oppure
prendere quella verso i
rossoblù: in questo caso
Bologna e Inter potrebbero
risolvere la compartecipazione
di René Krhin a favore di Pioli.
Gomez e Aubameyang
L’agente dell’attaccante del
Bayern Mario Gomez (clausola
a 75 milioni di euro) ha
ammesso che Juve e Inter si
sono informate sul proprio
assistito. Per i nerazzurri più
facile prendere Aubameyang.
Tournèe L’Inter, intanto,
starebbe progettando (assieme
a Strama) una tournée estiva
negli Stati Uniti: il d.g. Fassone
è proprio in questi giorni sul
luogo per definire il tutto.
m.d.v.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzetta.it
Gazza
Tvf
19
le gare
interne
sulle ultime 20
in cui l’Inter ha
segnato almeno
un gol. L’ultimo
digiuno a San
Siro è del 10
marzo
(Inter-Bologna
0-1). Nelle altre
19 gare i gol
segnati sono 39
Arturo Vidal, 25 anni LAPRESSE
MAGIC MOMENT VIDAL
RIGUARDATE TUTTI
I GOL DEL CILENO
Su GazzettaTv una
clip raccoglie tutti i gol in
bianconero di Arturo Vidal,
uomo del momento dopo la
doppietta alla Lazio. Le big
d’Europa lo seguono da
vicino, ma Juve si tiene
stretto il cileno, già a quota
7 gol in campionato
IL COUNTDOWN
DELLO UNITED
SU SIR FOOTBALL
Il punto sui sette
giorni che possono laureare
campione il Manchester
United di Ferguson nella
rubrica sul calcio inglese
"Sir Football", di Stefano
Boldrini. Red Devils a
caccia di sei punti, con un
occhio al City.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI / I GIALLOROSSI
Totti a San Siro
Uno stadio, una vita
«E voglio la finale
con la Lazio»
In 41 partite al Meazza, ha segnato 13 gol
Ma ora può arrivare la stella d’argento
diritto finora fra i tre più bei
gol della sua carriera. Il bilancio complessivo, però, è in rosso: 21 sconfitte, 12 pareggi e 6
vittorie. Quanto basta per capire come neppure stavolta sia il
caso di abbassare la guardia,
tanto più che un leggero affaticamento al flessore della coscia destra (effetto collaterale
di un vecchio infortunio) lo ha
fatto lavorare in gruppo ma
con qualche precauzione. Nulla di grave, ma tutto da tenere
sotto controllo.
PERLE MILANESI
1
2
Rigori & Coppe Come l’eventua-
2
i trofei conquistati da Totti
a San Siro: la Coppa Italia
2006-2007 (nella foto)
e la Supercoppa 2007
MASSIMO CECCHINI
MILANO
Ci sarà un giorno in cui
Francesco Totti si concederà il
lusso di voltarsi indietro. Sarà
un Totti diverso. Più appagato, più sereno, più pronto ad
accettare persino i malanni
che il tempo e gli eventi quotidiani inevitabilmente gli riservano. Ecco, quel giorno il più
grande giocatore della storia
della Roma - ci assumiamo la
responsabilità dell’affermazione - ripenserà a tutti gli stadi
prestigiosi in cui ha poggiato i
tacchetti e nessuno si sorprenderebbe se, dopo l’Olimpico, il
posto d’onore lo riservasse a
San Siro. Comunque vada, infatti, una notte come quella
che si appresta a vivere oggi
rappresenta un po’ il paradigma del tanto che Milano gli ha
sempre tenuto in serbo. Ansia,
adrenalina da «dentro o fuori», voglia di ammutolire un
città che gli ha riservato spes-
so accoglienze rabbiose dettate dal timore. D’altronde, difficile meravigliarsi. I numeri, infatti, raccontano che proprio
San Siro è lo stadio (Olimpico
a parte, appunto) in cui Totti
ha segnato più reti: 12 fra campionato e Coppa, tenendo conto delle partite giocate sia con
IL DVD
Ecco il re del gol
da collezionare
Il re del gol in una
collana di 5 dvd. Le perle di
Francesco Totti sono in
vendita dal 15 aprile con la
Gazzetta a 10,99 euro.
l’Inter che col Milan, più una
realizzata con la maglia della
Nazionale. La caccia al 14 - in
quello che sarà per lui il 42˚
match a San Siro - è insomma
già aperta, tanto più che un
gol potrebbe aprire alla Roma
le porte di una finale di Coppa
Italia dal sapore storico, visto
che l’avversaria sarebbe la Lazio.
177
i gol di Totti all’Olimpico:
174 in casa della Roma, 3 nei
derby in casa della Lazio
«Voglio la finale» Inutile na-
sconderlo, le premesse ci sono
tutte. I nerazzurri sono stati
sconfitti all’Olimpico 2-1 e per
di più hanno un’emergenza infortuni che pretenderebbe più
l’intervento di un esorcista che
di un medico. Ma Totti sa bene
che nel calcio è meglio non fidarsi. Lui lo dice chiaro: «Voglio il derby, voglio la finale»,
però non dimentica come nei
39 incontri giocati finora a Milano il primo successo è arrivato solo al 24˚ tentativo, in quel
2-3 all’Inter dell’ottobre 2005
reso indimenticabile dal cucchiaio a Julio Cesar, entrato di
13
le reti di Totti a San Siro (5
all’Inter, 7 al Milan, 1 Italia), lo
stadio «preferito» dopo Roma
le rischio di una soluzione che
vada oltre i 120 minuti, ad
esempio. Per questo ieri Totti
e tutti i suoi compagni di squadra (portieri compresi) si sono
dedicati anche alla battuta dei
calci di rigore. Nulla può essere lasciato al caso, tanto più
che proprio un rigore sbagliato da lui negò alla Roma il successo nella Supercoppa Italiana disputata nell’agosto del
2008, che consentì a Mourinho di vincere il suo primo
titolo in nerazzurro. Occhio
però, perché proprio contro
l’Inter a San Siro il capitano
giallorosso ha avuto modo di
aggiudicarsi due dei suoi trofei, entrambi nel 2007. A Milano, infatti, la Roma vinse prima la Coppa Italia nella gara
di ritorno disputata a maggio,
e poi la Supercoppa nel match
giocato ad agosto. Bei ricordi,
quindi, che i giallorossi stasera hanno voglia di riattizzare
grazie un risultato utile al passaggio del turno. Possibile?
Forse nell’universo giallorosso si sentono autorizzati a pensare qualcosa di più: probabile. Perché quando stasera capitan Totti inizierà a calpestare
l’erba di San Siro, ad accompagnarlo ci sarà il rombo di una
storia vecchia e nuova. Quella
che a maggio potrebbe concludersi con un derby da vincere,
con la decima Coppa Italia da
alzare e una stella d’argento
da cucire per sempre sulla maglia della Roma. Nel segno di
un capitano che non ha ancora
voglia di voltarsi indietro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3
1. Il pallonetto del 26/10/2005
2. Esulta per la punizione del
18/04/2007
3. Il gol al volo del 27/2/2008
laFotonotizia
Ieri a Novara
la visita ai Piola
Ieri a Novarello Totti ha
incontrato Paola, Sara e
Tommaso, la figlia, la nipote e il
pronipote di Silvio Piola.
Tommaso ha avuto in dono una
maglia autografata. Mamma e
nonna hanno regalato a Totti
un libro sulla vita di Piola.
QUI TRIGORIA MA IL TECNICO POTREBBE ANCHE NON SCHIERARE L’ATTACCANTE. IL D.S. SABATINI: «SFIDA ECCITANTE, FONDAMENTALE PER LA NOSTRA STAGIONE»
Andreazzoli punta su Destro: «Sarà la sua partita»
ANDREA PUGLIESE
ROMA
«Sarà la partita di Destro:
è una gara importante, è al rientro e giocherà contro la sua ex
squadra». Dovesse puntare anche solo una fiche, Andreazzoli
sa già dove metterla. Un po’ per
convinzione, un po’ per convenienza, considerando la squalifica di Osvaldo. «Mattia lo abbiamo lasciato a riposo anche a Torino per dargli 3-4 giorni di pre-
parazione in più. Speriamo che
possa esprimere le sue qualità al
100%, anche se viene da una
lunga assenza dai campi».
La situazione Destro dunque dovrebbe esserci, anche se alla fine Andreazzoli potrebbe anche
optare per un trequartista in
più. Ci sarà, invece, De Rossi.
«Arriva da 7-8 giorni in cui ha
fatto pochissimo. La situazione
è migliorare, saremmo contenti
di averlo a disposizione». Come
proverà ad avere a disposizione
anche Miralem Pjanic, uscito da
Torino con una caviglia malconcia. «Non sta bene, non credo ce
la faccia, anche se valuteremo fino alla fine». Del resto, fare risultato stasera vorrebbe dire volare in finale, dove aspetta la Lazio. E per chi allena «davvero»
da appena 9 partite, giocarsi un
trofeo sarebbe già tanta roba.
«Avere la possibilità di vincere è
una cosa a cui non sono abituato e che mi piacerebbe provare.
L’Inter non è solo una semifinale, ma anche la possibilità di gio-
care una partita in più, terribilmente importante per tutti noi».
Avversari diretti Già, la Lazio, agganciata in classifica proprio in
questo weekend. «Ma non abbiamo ancora fatto niente, fino all’ultima giornata sarà solo una
classifica parziale. Vogliamo migliorarla, anche perché prima
davanti avevamo molte più
squadre». Tra queste non più
l’Inter, che la Roma (occhi su
Alejandro Cabral, mezz’ala sinistra del Velez, 25 anni, svincola-
Aurelio Andreazzoli, 59 anni ANSA
to a giugno) si è messa alle spalle e che si lamenta dei tanti recenti infortuni. «Ma in questo
momento i problemi ce li hanno
tutti. Sarà una sfida tra due
squadre fatte del giusto mix di
esperienza, gioventù e voglia di
fare». Già, ma resta una semifinale e, quindi, con un alto carico
di tensioni. «Una gara eccitante
— chiude il d.s. Walter Sabatini
— I giocatori sanno quello che
devono fare. Sarà una partita
fondamentale. I loro infortuni?
Hanno l’orgoglio della grande
squadra». E allora via, stasera si
gioca. E si saprà anche se alla fine ci sarà un derby in più o no.
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MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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COPPA ITALIA RITORNO SEMIFINALI
Dal 2004-2005 in poi: sfida da 9 finali tra Coppa e Supercoppa
14-10
5
il bilancio delle sfide tra Inter e
Roma dal 2004-05. In 34 sfide, i
nerazzurri hanno conquistato 14
vittorie, 10 i giallorossi, 10 i pareggi. A
Milano 9 successi interisti, 4 romanisti
e 6 pareggi. Nella foto De Rossi esulta
con Zeman nell’ultimo Inter-Roma a
San Siro: 1-3 in campionato
ALESSANDRO CATAPANO
Se 34 partite, 12 finali,
113 reti e 52 marcatori vi sembran pochi... Decisamente,
non è una partita come le altre. Non lo è mai stata. Non
quando l’Inter era la grande Inter di Herrera e la Roma una
Rometta che nemmeno il Mago, qualche anno dopo, riuscì
a fare grande. Non nel 1991,
quando Matthaus alzò al cielo
la Coppa Uefa in un Olimpico
pieno di passione e dolore. Difficilmente le sfide tra Inter e
Roma sono state noiose o banali o, peggio, prive di significato. Difficilmente ci hanno
annoiato. Ma quelle dell’ultimo decennio sono andate oltre, fanno parte di un romanzo popolare che ha fatto la storia recente del calcio italiano.
Che tristezza Sfide, reti, giocate, campioni, trofei che rivisti
con gli occhi di oggi fanno venire il magone, anzi el magun!
Lo stesso provato da Alberto
Sordi in quel film celebre in
cui veste i panni del vigile urbano tanto zelante da essere
trasferito da Roma a Milano.
Ecco, el magun viene a vedere
le edizioni della Coppa Italia in
palio tra Inter e Roma dal 2005 al
2010. I nerazzurri hanno conquistato
il trofeo tre volte (2005, 2006, 2010),
i giallorossi due (2007, 2008). Le
squadre si sono affrontate anche in
quattro edizioni di Supercoppa, con
tre successi interisti e uno romanista
Dieci anni di supersfide
Che bella Inter-Roma
Da Mancini a Zeman, da Mourinho a Spalletti: 34 gare, tante
polemiche, come nel 2008, e l’inno di Venditti a San Siro...
come sono ridotte oggi le due
squadre che in cinque anni,
dal 2005 al 2010, si sono giocate due scudetti, cinque Coppe
Italia e quattro Supercoppe.
Totti, Crespo, De Rossi, Ibrahimovic, Montella, Eto’o, Vucinic, Adriano, Figo, Balotelli sono solo alcuni dei fuoriclasse
che hanno lasciato il segno. La
Roma continua ad aggrapparsi ai suoi profeti (più a Totti, a
34 partite, 12
finali, 113 reti
e 52 marcatori:
un confronto che
non finisce mai...
dir la verità), ma l’Inter è irriconoscibile, deturpata dalle
cessioni e dagli infortuni. Entrambe hanno subìto un ridimensionamento: i giallorossi
più nei risultati che nel tasso
tecnico, i nerazzurri su tutti i
fronti. Gli scudetti e le coppe
sono ricordi ormai sbiaditi, la
partita di stasera, «solo» una
semifinale, è diventata per entrambe la più importante della
stagione.
Che duelli Se sarà all’altezza
delle sfide precedenti lo scopriremo tra poche ore. E sì che in
questi anni ne abbiamo viste
di tutti i colori e per tutti i gusti: belle, polemiche, rocambolesche, spettacolari. Comun-
Primo trionfo di Mancio interista
7
i gol realizzati da Francesco Totti
ed Hernan Crespo (nella foto).
Sono i due capocannonieri delle
ultime 34 sfide tra Inter e Roma. A
quota sei reti, Daniele De Rossi e
Samuel Eto’o. A cinque, Perrotta ed
Adriano (tutti con l’Inter). In totale,
113 gol da 52 marcatori diversi
que avvincenti. Grandi duelli
in panchina: Mancini contro
Spalletti, Mourinho contro
Spalletti, Mourinho contro Ranieri. Grandi disfide dialettiche, con Mou assoluto protagonista: quando dette del bollito a Ranieri o quando zittì Rosella Sensi facendole notare
che aveva sempre vissuto in
una culla d’oro. Grandi polemiche, molte concentrate nella
stagione 2007-08, quando la
Roma quasi soffiò all’Inter
uno scudetto quasi già vinto.
Un confronto, giocato il 27 febbraio 2008 a San Siro, impreziosito dal vantaggio di Totti e
dal pareggio di Zanetti, i due
reduci di stasera, ma invelenito dalla decisione di Rosetti di
espellere Mexes, facilitando la
rimonta nerazzurra, che arrivò al 90’. Era la 25ª giornata,
ma gli strascichi si sarebbero
prolungati fino al termine del
campionato.
Quella volta... Ma anche grande
signorilità. Quando i giallorossi vinsero la loro Supercoppa,
il 19 agosto 2007, gli altoparlanti di San Siro diffusero le
note di «Roma, Roma, Roma».
Fece un certo effetto cantare
l’inno di Venditti a Milano. Decisamente altri tempi.
Ivan Cordoba solleva al cielo la Coppa Italia 2004-2005 BOZZANI
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
IL +11 DI VANTAGGIO SULLA 2a
SERIE A
LA REGINA
Nell’era dei tre punti
solo nel 2006-07
la capolista aveva
un margine
più ampio alla 32a
L’uomo
scudetto
numeri&
STATISTICHE
VIDAL
D
Corsa, gol, assist
Con lui si gioca in 12
E ora tutti lo vogliono
S
Arturo Vidal
25 anni,
centrocampista
cileno. Con la
doppietta alla
Lazio è arrivato
a quota 7 in
campionato
Vi sveliamo i segreti del centrocampista-bomber
Ma la Juve deve respingere Bayern, Real e Psg
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
VINOVO (Torino)
Altro che guerriero, Arturo Vidal è un illusionista. Con
che modulo ha giocato la Juventus a Roma? Il 3-5-1-1, almeno così è sembrato a tutti. In
realtà no: a Conte piace vincere facile e quindi, senza che nessuno se ne accorgesse, è riuscito a schierare il 3-5-2-1. Buffon
in porta; Barzagli, Bonucci e
Peluso in difesa; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba e
Asamoah a centrocampo; Vidal e Marchisio alle spalle di Vucinic.
Ok, battute a parte,
se noi vediamo
doppio la colpa
è di Vidal: se
vediamo due
giocatori al posto di uno il merito è della straordinarietà di questo campione che a volte
sembra correre in discesa per la facilità con la
quale va su e giù per il
campo.
Le due fasi Arturo con-
tro la Lazio era in una
di quelle sere che se gli
TUTTE LE SUE POSIZIONI
D’ARCO
avessero attaccato una dinamo ai calzettoni avrebbe illuminato lo stadio. Era dappertutto: in difesa a coprire, a centrocampo a creare e distruggere, in attacco a segnare. Vidal
sa fare tutto e bene: sono pochissimi i centrocampisti in
grado di svolgere con lo stesso
rendimento la fase difensiva e
quella offensiva. Ecco perché è
speciale. All’Olimpico a metà
della ripresa, quindi con già
tanti chilometri nelle gambe,
ha recuperato in scivolata un
pallone al limite dell’area, si è
rialzato, ha saltato tre avversari, ha scaricato a un compagno
e ha dettato il passaggio. Mostruoso. Vidal lo vedi e lo senti.
E quando non c’è, come nella
partita di ritorno con il Bayern
Monaco la sua assenza si vede
e si sente. A parte Buffon, che
però sta in porta, e Pirlo, che
ormai è verso la fine della car-
riera, Arturo è l’unico campione della Juve pronto per qualunque traguardo e palcoscenico. Marchisio, tanto per fare
un paragone nobile, è già fortissimo ma non ha ancora
espresso completamente le
sue potenzialità: ha margini ulteriori di crescita. Vidal, invece, è già al top.
I numeri Da quando è in Italia il
cileno ha segnato 19 gol in 75
partite. Raramente sono reti banali o poco importanti. Ha battuto i portieri di Napoli, Lazio,
Fiorentina, Roma e Inter: tra le
grandi manca solo il Milan,
prossimo avversario. Ma naturalmente non ci sono solo i gol:
ci sono gli oltre 6 palloni recuperati a partita (la media nel
suo ruolo è di 5), i chilometri
percorsi, i 43 passaggi positivi
(la media è di 29), i 5 contrasti
vinti (la media è meno di 3).
E adesso? Il problema sarà tenerlo alla Juve. Real, Bayern e
Psg stanno preparando l’offerta. La situazione, dal punto di
vista bianconero, è chiara: a fine stagione Vidal rinnoverà
con la Juve, ma questo non vieterà al club e al giocatore di valutare eventuali proposte indecenti. Marotta ha ribadito che
l’intenzione è di crescere e
quindi di non vendere i suoi
pezzi pregiati. A meno che non
arrivi un’offerta talmente ricca
da non poter essere ignorata,
anche perché faciliterebbe l’assalto al top player offensivo.
Per meno di 30 milioni Marotta non si siede a parlare: quella
è la cifra di partenza, ma i tifosi
juventini sognano di vedere Vidal ancora a lungo in bianconero senza che ciò impedisca l’arrivo di un fuoriclasse in attacco. Conte ha detto chiaramente di non voler rinunciare a nessuno dei campioni. E tanto meno al guerriero-illusionista.
Senza Vidal mica si può fare il
3-5-2-1.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL CAMPO
Chiellini stringe
i denti per il Milan
«Voglio esserci»
(a.m.) L’operazione
Milan è iniziata con una seduta
defaticante per chi aveva
giocato con la Lazio e normale
per gli altri. Giorgio Chiellini ha
lavorato sul campo, ma da
solo: il difensore sta cercando
di recuperare dopo l’infortunio
al ginocchio rimediato nel
ritorno contro il Bayern
«Spero di esserci contro il
Milan. È più difficile marcare
Robben o dare un esame di
macroeconomia? Marcare
Robben è difficile, ma è
sempre più facile di un
esame» ha detto il difensore a
un convegno presso la facoltà
di economia di Torino.
PERIZIA SFAVOREVOLE
Incidente del 2011
«Carrera poteva
evitare l’impatto»
(ro.pe.) «La visibilità era
sufficiente per vedere l’auto ferma
sulla carreggiata e, quindi, c’era
anche il tempo per frenare ed
evitare l’impatto». A queste
conclusioni è arrivato Domenico
Romaniello, il perito nominato dal
gip Bianca Maria Bianchi per fare
luce sull’incidente di Capodanno
2011, sull’autostrada A4 all’altezza
di Dalmine, in cui rimase coinvolto
anche Massimo Carrera, adesso
braccio destro di Conte alla Juve.
Carrera, accusato di omicidio
colposo con i conducenti delle
altre due vetture coinvolte, è stato
l’ultimo a piombare sull’auto di
Chiara Varani e Patrizia Paninforni,
provocandone la morte. L’ex
giocatore, sostenuto da una
perizia di parte, aveva detto di non
aver visto l’auto a causa del buio.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
Elkann fa festa:
«Juve più forte
Applausi a tutti»
Il presidente della Fiat: «Che bello vincere
Già nel 2012 erano trenta sul campo»
DAL NOSTRO INVIATO
TORINO
Il conto alla rovescia è
già iniziato. La Juve vincerà lo
scudetto, ormai perfino i tifosi
più scaramantici pronunciano
la parolina magica, resta solo
da capire quando accadrà.
Mancano sette punti, quindi
due successi e un pareggio
sempre che il Napoli vinca le
sue partite. Domenica sera dopo la sfida col Milan sarà più
semplice fare delle ipotesi. In
caso di vittoria contro i rossoneri, comunque, la Juve avrebbe ragionevoli speranze di festeggiare non dopo il derby
del 28 aprile (servirebbe un
passo falso del Napoli), ma al
termine dell’incontro casalingo con il Palermo del 5 maggio
(undicesimo anniversario di
uno degli scudetti più belli,
vinto in rimonta sull’Inter). Sarebbe la quart’ultima giornata: un largo anticipo per celebrare un titolo, ma non un record. Il primato spetta a tre
squadre che riuscirono a cucire il tricolore sul petto con cinque giornate d’anticipo: il
Grande Torino nel 1947-48, la
Fiorentina nel 1955-56 e l’Inter nel 2006-07.
La gioia di John Al di là delle sta-
John Elkann, 37, presidente Fiat ANSA
tistiche e della data del trionfo, la sostanza non cambia: lo
strapotere bianconero è evidente, la squadra di Conte ha
dominato il campionato entusiasmando non solo i tifosi ma
anche i dirigenti. Ieri era in programma il CdA della Exor, la
holding del gruppo Agnelli che
controlla la Juve (e sui conti
del gruppo sono quasi azzerate le perdite della società di corso Galileo Ferraris: da 54,3 a
1,7 milioni). Nella lettera scritta agli azionisti John Elkann,
presidente della Exor, ha parlato anche dei successi della
squadra: «Mi ha fatto particolarmente piacere vedere la Juventus vincere lo scudetto nel
maggio 2012, arrivando così a
contare 30 vittorie sul campo.
Cosa che rende la Juve la squadra che ha vinto di più in Italia,
e di parecchio. Il nostro applau-
so va ad Andrea, ai vertici del
club, all’allenatore e ai giocatori: hanno lavorato in modo
splendido per costruire un’impareggiabile mentalità vincente, che è la vera forza della società. Senza dimenticare il prezioso sostegno dei tifosi, soprattutto nel nuovo stadio. La
sfida resta quella di trasformare le buone notizie del campo
in migliori risultati finanziari».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
Ecco la prova
Grandi numeri Con il bilancio so-
lido sarebbe più semplice acquistare grandi campioni e tentare finalmente la scalata all’Europa. D’altronde la base è
molto buona, come dimostrano le cifre che esaltano il rendimento della Juve. Forse perché questo sarà il secondo scudetto consecutivo o forse perché il primato non è mai stato
davvero in discussione a differenza dell’anno scorso, si tende a sottovalutare il valore di
questo successo. Dal 1994-95
a oggi, ossia da quando ci sono
i tre punti per vittoria, solo una
volta a sei giornate dalla fine il
vantaggio della capolista sulla
seconda era più ampio degli attuali 11 punti della Juve sul Napoli: era il 2006-07, primo anno dopo Calciopoli, e l’Inter di
Mancini viaggiava con 16 lunghezze sulla Roma. E sempre
da quella stagione una squadra non arrivava alla giornata
numero 32 con un bottino superiore ai 74 punti ottenuti finora dai Conte-boys che l’anno
scorso erano a quota 68 e adesso possono preparare la festa
per lo scudetto.
gb.o.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un doppio brindisi per Conte
Il 10 giugno sposa Elisabetta
Sarà una primavera
piena di festeggiamenti quella
di Antonio Conte. A maggio si
potrà godere il secondo
scudetto consecutivo della
Juve e le relative celebrazioni:
resta solo da fissare la data.
E il 10 giugno l’allenatore
bianconero sposerà
Elisabetta, coronando con il
matrimonio una lunga storia
d’amore dalla quale è già nata
Vittoria. Nella foto ci sono le
pubblicazioni affisse per
annunciare le prossime
nozze.
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
COPPA ITALIA FINALE DI RITORNO
C’è una Juventus
già in trionfo
E’ la Primavera
Gesti da evitare
Padovan esulta dopo il primo
gol della Juve zittendo il
pubblico, dopo la seconda
rete altri gesti di scherno
verso la tifoseria napoletana
Bella vittoria sul Napoli ai tempi supplementari
ma i bianconeri irridono il pubblico del San Paolo
NAPOLI
JUVENTUS
1
d.t.s. 2
PRIMO TEMPO 0-0 (al 90’ 1-1)
MARCATORI Beltrame (J) al 10’ su rig., Novothny (N) al 42’ s.t.; Mattiello (J) al 3’ s.t.s.
NAPOLI (4-3-3) Crispino 6,5; Allegra 6,
Lasicki 6, Celiento 6, Nicolao 6,5 (dal 10’
s.t.s. Barone s.v.); Palmiero 5,5 (dal 31’ s.t.
Scielzo 6), Radosevic 6, Fornito 5 (dal 20 s.t.
Palma 5,5); Insigne R. 6, Novothny 6,5, Tutino 5,5.
PANCHINA Contini, Savarise, Di Mattia, Zambrano, La Torre, Guardiglio, Del Bono, Romano, Di Stasio.
ALLENATORE Saurini 6,5.
JUVENTUS (3-5-2) Branescu 6; Rugani
6, Magnusson 6,5, Garcia Tena 6; Untersee
6, Slivka 6 (dal 9’ s.t. Gerbaudo 4), Schiavone 7 (dal 40’ s.t. Sakor 6,5), Kabashi 6, Mattiello 6; Padovan 5 (dal 29’ Cavion 6), Beltrame 6,5.
PANCHINA Gagliardini, Penna, Laursen, Lanini, Ceria, Bonatini, Tavanti, Bertinetti, Di Benedetto.
ALLENATORE Baroni 6,5.
ARBITRO Saia di Palermo 6,5
ESPULSI Gerbaudo (J) al 3’ s.t.s. per comportamento non regolamentare, Mattiello (J) al
15’ s.t.s. per doppia ammonizione
AMMONITI Fornito (N), Kabashi (J), Untersee
(J), Allegra (N) per gioco scorretto, Padovan
(J) per comportamento non regolamentare.
NOTE spettatori 35mila circa (ingresso gratuito). Tiri in porta 3-5 (1 traversa). Tiri fuori 5-4. In
fuorigioco 1-4. Angoli 6-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t.
4’; p.t.s. 2’, s.t.s. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO D’URSO
NAPOLI
Sorridi, esulta: sei grande, piccola Juve. La Coppa Italia, la quarta della storia, è
tua. I baby bianconeri del futuro si prendono il presente nel
San Paolo dipinto d’azzurro:
35mila anime in pena assistono al successo della squadra di
Marco Baroni, l’uomo del gol
scudetto azzurro del 1990 contro la Lazio. Esultanze antisportive e volgari a parte, quella dei bianconeri è un’impresa
meritata e ottenuta con la stessa aggressività dei grandi di
Antonio Conte, al cospetto di
un Napoli bloccato dall’emozione all’inizio ma orgoglioso
fino in fondo ai tempi supplementari.
La partita Sospinti dalle parole
del presidente Aurelio De Laurentiis, che li aveva caricati prima del match con un messaggio su Twitter incitandoli a giocare «senza paura» («Come
avete fatto allo Juventus Sta-
me quella di cui è protagonista Gerbaudo (gestaccio a
sfondo sessuale nei confronti
del pubblico) dopo il gol vittoria di Mattiello: gesti deplorevoli di ragazzini che hanno voluto imitare i peggiori interpreti del nostro calcio.
dium, con una piccola differenza. Stasera saremo al San Paolo!»), gli azzurrini in avvio premono sull’acceleratore, ma la
Juve è viva e si fa pure pericolosa con Schiavone in area (respinta provvidenziale di Crispino). E sono proprio i bianconeri col passare dei minuti a fare dell’iniziativa di qualità lo
spartito della loro gara, mentre i ragazzi di Saurini, piuttosto contratti, si accendono solo in contropiede, alla maniera dei big di Mazzarri.
Verdetto Nell’altra «partita»,
Irridente L’episodio che accen-
de la partita è favorevole ai
bianconeri: Celiento atterra
Beltrame in area al 11’, è rigore. Padovan lo trasforma, ma
esulta in maniera scomposta,
irridente nei confronti del pubblico, mettendosi le mani alle
orecchie per sottolineare il silenzio di delusione della curva
azzurra. Immediato e opportuno l’intervento del tecnico Baroni che strattona vistosamente il suo giocatore invitandolo
a comportarsi con più rispetto. Brutta scena davvero, co-
In alto il rigore con cui Padovan
porta in vantaggio la Juventus IPP
Sotto il gol del momentaneo 1-1
di Novothny FOTOPRESS
quella dei gol e dei bei gesti
tecnici, le due squadre continuano invece a regalare colpi
di scena fino alla fine. Il Napoli subisce da piazzato l’offensiva della Juve. Eppure, per la
voglia di punire anche gli eccessi juventini, trova all’ultimo assalto l’acuto al secondo
tiro in porta della partita: è Novothny di testa a sorprendere i
rivali su cross di Insigne e a riaprire i giochi dopo l’1-1 dell’andata. Al San Paolo si scatena
l’entusiasmo ed è una girandola di emozioni: Sakor colpisce
la traversa da 30 metri, poi
Mattiello s’inventa la serpentina del 2-1, decide la partita e
scrive la storia: una Coppa piena di Juve.
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l’albo d’oro
Per i bianconeri
è il trofeo
numero quattro
Questo l’albo d’oro della Coppa
Italia Primavera.
1972-73 Inter; 1973-74 Roma;
1974-75 Roma; 1975-76 Inter;
1976-77 Inter; 1977-78 Inter;
1978-79 Lazio;
1979-1980 Fiorentina; 1980-81 Bari;
1981-1982 Avellino; 1982-83 Torino;
1983-84 Torino; 1984-85 Milan;
1985-86 Torino;
1986-87 Cremonese;
1987-88 Torino; 1988-89 Torino;
1989-90 Torino; 1990-91 Avellino;
1991-92 Empoli; 1992-93 Udinese;
1993-94 Roma; 1994-95 Juventus;
1995-96 Fiorentina; 1996-97 Napoli;
1997-98 Bari; 1998-1999 Torino;
1999-2000 Atalanta;
2000-01 Atalanta;
2001-02 Lecce; 2002-03 Atalanta;
2003-04 Juventus; 2004-05 Lecce;
2005-06 Inter; 2006-07 Juventus;
2007-08 Sampdoria;
2008-09 Genoa; 2009-10 Milan;
2010-11 Fiorentina; 2011-12 Roma;
2012-13 Juventus
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
SERIE A
4
MERCATO
QUANTI
AFFARI
S
Maurizio
Domizzi
Nel 2008 passa
dal Napoli
all’Udinese
S
Cavani, affare di famiglia
Il fratello apre l’asta
Guglielmone: «Su Edi ci sono Real Madrid, Chelsea e City»
E Mazzarri carica il Napoli: no cali di tensione per il 2˚ posto
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
IERI ALLENAMENTO APERTO AL PUBBLICO DEL SAN PAOLO
Aurelio De Laurentiis si
gode il presente ed il futuro
del Napoli. Ieri è arrivato al
San Paolo per assistere alla finale di ritorno della Coppa Italia Primavera, ma ha fatto in
tempo anche ad incrociare i
giocatori della prima squadra
che rientravano negli spogliatoi dopo aver sostenuto, sul terreno di Fuorigrotta, una insolita seduta di allenamento davanti ad un pubblico festante.
La presenza del presidente al
fianco di Cannavaro e compagni si è rivelata determinante
prima della sfida con l’Atalanta, che ha posto fine alla crisi
del Napoli, e ora può costituire
una ulteriore spinta in vista
del rush finale di campionato.
S
Gökhan
Inler
Siamo all’estate
del 2011:
il Napoli punta
sullo svizzero e
paga all’Udinese
16 milioni
S
Pablo
Armero
da Udine a
Napoli
nell’ultimo
mercato di
gennaio
S
Miguel
Miranda
attaccante
classe 93 è in
comproprietà
tra i due club e
in prestito ai
friulani
mo il messaggio di Mazzarri:
vietato abbassare la guardia
anche perché domenica c’è la
possibilità di allungare ulteriormente in classifica battendo il Cagliari ed approfittando
dello scontro diretto Juventus-Milan.
A rapporto da Mazzarri De Lau-
rentiis ha incontrato anche il
direttore sportivo Riccardo Bigon, con il quale sta cominciando a programmare il futuro.
Aver quasi blindato il secondo
posto con il pareggio in casa
del Milan permette, infatti, al
Napoli di anticipare le mosse
in vista della prossima stagione, anche se molto dipenderà
dal destino di Cavani e Mazzarri. Quest’ultimo, prima di firmare il rinnovo biennale, vuole adeguate garanzie tecniche.
Ieri, l’allenatore ha tenuto tutti a rapporto nello spogliatoio
per circa 30 minuti. Chiarissi-
Fabio
Quagliarella
nell’estate 2009
l’attaccante di
Castellammare
di Stabia lascia
Udine per
Napoli, costo
dell’operazione:
20 milioni
Edinson Cavani ha poi assistito
alla gara della Primavera FOTOCUOMO
Cavani superstar Quando gli azzurri sono scesi in campo per
l’allenamento si è scatenato
l'entusiasmo, complice anche
la presenza nei Distinti di tantissimi bambini delle scuole
calcio locali. Gli occhi dei tifosi
erano logicamente tutti puntati su Edinson Cavani. «Edi,
Edi», il coro più gettonato.
Non c’è giornata che Cavani
non sia al centro di voci di mercato e ieri non ha fatto eccezio-
Allan, 22 anni, prima stagione all’Udinese LAPRESSE
De Laurentiis punta
i talenti di Udine
Stavolta è il turno
di Allan e Pereyra
E l’agente di Muriel: «Piace
alla Juve e al Napoli...»
FILIPPO DI CHIARA
MILANO
Tra Udine e Napoli ci sono oltre 800 chilometri di distanza ma le strategie di Pozzo e De
Laurentiis, negli ultimi anni, hanno avvicinato
molto i due club: tra i protagonisti del via-vai di
mercato anche big come Quagliarella, Inler e
Armero (tutti da Udine a Napoli). Il colombiano
Armero, a gennaio, è stato l’ultimo protagonista delle sinergie Napoli-Udinese, ma non solo:
Medina, attaccante 19enne, è passato in comproprietà al Napoli ed è poi stato girato in prestito dagli azzurri proprio all’Udinese mentre Mazzarani è stato preso in comproprietà dal Napoli
e poi ceduto dai due club in prestito al Modena.
Insomma (quasi) non c’è sessione senza un affare tra Napoli e Udinese.
Lavori in corso E i passaggi sembrano destinati a
continuare anche la prossima estate perché il
d.s. Riccardo Bigon ha messo gli occhi su due
talenti bianconeri: Roberto Pereyra ed Allan. Il
primo, argentino, è un centrocampista offensivo classe ’91: 3 volte a segno quest’anno e capace di giocare in più ruoli, se la cava come mezzala ma può fare anche l’esterno offensivo e il trequartista. Allan, invece, è un centrocampista
centrale classe ’91: qualità e quantità, punto
fermo dell’Udinese di Guidolin. La valutazione
per entrambi è sui 10 milioni e soprattutto il
primo ha chance di approdare al Napoli senza dimenticare che pure Benatia potrebbe
entrare nell’orbita di De Laurentiis.
ne. Stavolta a parlare è stato
uno dei fratelli dell’uruguaiano, Guglielmone, che in questi
giorni è ospite del Matador a
Napoli: «Edi va via? Nel calcio
può accadere di tutto – ha detto a Kiss Kiss Napoli -. In famiglia saremmo felici di vederlo
con la maglia di un club europeo prestigioso. Real? Non
solo. In Europa ci sono tante
squadre interessate, tra le quali anche Chelsea e Manchester
City». Dunque, dopo che il papà di Cavani aveva dichiarato
che il figlio al 50% sarebbe andato al Real, anche il fratello di
Edi lascia intendere che il futuro del capocannoniere del nostro campionato è lontano dall’Italia.
Muriel Più complicata, invece, almeno
per il momento la pista Muriel, protagonista assoluto domenica del 3-0 bianconero
a Parma. Ieri il suo agente Wennin si è detto
«compiaciuto per l’interesse di Juve e Napoli
ma ci sono anche altre squadre interessate a
lui». Insomma qui siamo ancora a livello di
schermaglie mentre per Pereyra ed Allan l’interesse del Napoli è davvero concreto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Altri affari Intanto il Napoli non molla la presa
sugli obiettivi brasiliani: in attacco Damiao (Internacional) è l’erede designato di Cavani (si
tratta sui 21 milioni), invece a centrocampo
un nome caldo rimane Fernando del Gremio.
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
SERIE A
story
Titoli e preliminari
Ecco i precedenti
di buon auspiscio
partendo da -4
a 6 turni dalla fine
Scudetto ’87-88
Scudetto ’98-99
24a GIORNATA
NAPOLI
39
28a GIORNATA
LAZIO
56
30a GIORNATA
MILAN
45
34a GIORNATA
MILAN
70
MILAN
35
NAPOLI
42
MILAN
52
LAZIO
69
ROMA
33
ROMA
38
FIORENTINA
51
FIORENTINA
56
SAMPDORIA
30
SAMPDORIA
37
PARMA
48
PARMA
55
INTER
26
INTER
32
ROMA
45
ROMA
54
1 maggio 1988
Napoli-Milan 2-3
Il sorpasso scudetto sul Napoli si
compie proprio al San Paolo, alla
terz’ultima giornata. Nella foto (DFP)
la festa dopo il gol di Van Basten
15 maggio 1999
Milan-Empoli 4-0
Un’altra rimonta scudetto che va in
porto, stavolta ai danni della Lazio:
penultimo turno, poker all’Empoli
(Bierhoff, nella foto AP) e Milan davanti
Milan, operazione ri
La missione possibile
Il Napoli è già stato
mandato al... Diavolo
Tre precedenti fanno ben sperare i rossoneri: dallo scudetto
di Sacchi ai preliminari di Champions conquistati nel 2002
MARCO PASOTTO
MILANO
Perché non sperarci. Perché non provarci. Tanto più che
è la storia dello stesso Milan a
insegnarlo: si può. Le rimonte
nel calcio avvengono. Anche se
la missione è (quasi) impossibile. E se 13 anni fa la Lazio vinse
il campionato riuscendo ad annullare in otto partite ben nove
punti di distacco dalla Juve,
perché il Milan non potrebbe recuperarne quattro in sei gare al
Napoli? L’importante è crederci, ma sotto questo aspetto i rossoneri non hanno problemi di
convinzione. Semmai bisogna
fare appello alle ultime energie, perché Fiorentina e Napoli
hanno evidenziato che il Milan
è una squadra meno tonica e
più discontinua nell’arco dei 90
minuti rispetto agli ultimi mesi.
Serve ancora uno sforzo che in
ogni caso, anche se non permettesse di superare Cavani e compagni, garantirà il mantenimento del terzo posto, a questo punto obiettivo imprescindibile.
L’impresa del San Paolo Per met-
tere nel mirino gli azzurri il Milan può assorbire forza dal proprio passato. Nell’era Berlusconi i rossoneri sono già riusciti
tre volte a conquistare un obiettivo importante partendo da un
gap di quattro punti a sei giornate dal termine. Perché l’inseguitore spesso diventa più veloce
della lepre. Nello specifico di
quest’anno, il calendario del
Napoli è un po’ più agevole rispetto a quello rossonero, ma
non c’è tutto questo abisso. Basta un passo falso per tornare a
portata di sorpasso (e lo stesso
ovviamente vale per il Milan
nei confronti della Fiorentina).
Di questi tre precedenti, quello
che strappa il sorriso più raggiante a Galliani e Allegri è il
meno recente. Stagione
1987-88, di mezzo c’era — ma
guarda un po’ — proprio il Napoli. A sei dalla conclusione, i
campani erano a quota 39 e il
Milan a 35. Differenze fondamentali? Due: la lotta valeva lo
scudetto ed era ancora l’epoca
dei due punti. Il che nobilita ulteriormente l’impresa rossonera, perché la distanza consisteva in due vittorie e non in un
successo e un pareggio come
«Siamo sereni
perché, comunque
andrà con la Juve,
rimarremo terzi»
ADRIANO GALLIANI
A.D. MILAN
ora. Fatto sta che il Milan compì il delitto perfetto, perché scavalcò in classifica i campani proprio nello scontro diretto, per
di più al San Paolo. Una partita
storica per la gente rossonera,
vinta tre a due con un tabellino
dove fra i marcatori figurò gente come Maradona, Careca e
Van Basten. Il Napoli andò sotto choc e perse anche le ultime
due partite, consegnando l’undicesimo scudetto — il primo
della gestione Berlusconi — alla bacheca di via Turati.
Bis Undici anni dopo, stagione
«Il Napoli ha
un buon margine
di vantaggio ma
nulla è scontato»
MASSIMILIANO ALLEGRI
ALLENATORE MILAN
’98-99, i rossoneri concedono il
bis. Ora le vittorie valgono tre
punti e la duellante di turno è la
Lazio. Quando mancano sei
giornate al termine del campionato, i biancocelesti sono primi
a 56 punti, a +4 sul Milan. Tre
vengono rosicchiati subito, poi
le squadre viaggiano con la stessa marcia per tre partite. Lo
strappo decisivo stavolta avviene alla penultima giornata: il
Milan liquida l’Empoli con quattro reti (tre sono di Bierhoff) e
la Lazio non va oltre l’uno a uno
a Firenze. Gli ultimi novanta minuti non cambiano nulla: vitto-
ria per entrambe e titolo al Milan.
Caccia ai preliminari Il precedente più vicino nel tempo è anche
quello più simile per tipologia
di obiettivo. Nel 2001-02, alla
28a giornata (il campionato era
ancora a 18 squadre), il Milan
era sesto, preceduto da Inter,
Roma, Juve, Bologna e Chievo.
Con la Juve distante 11 punti, il
traguardo realmente alla portata era il quarto posto. Ovvero i
preliminari di Champions, in
quel momento in possesso del
Bologna, quattro lunghezze
più su. Decisiva la penultima
giornata, quando i rossoneri si
sono ritrovati quarti, un punto
sopra Chievo e Bologna, posizione conservata anche al termine dell’ultima fatica. Insomma, in tema di rimonte il Milan
sa come si fa. E questo campionato ne è la prova più evidente.
CON SPINELLI E GUIDOLIN
A El Shaarawy
il Premio Prisco
CHIETI C’è anche
Stephan El Shaarawy fra i
vincitori dell’11a edizione del
premio nazionale Giuseppe
Prisco per la lealtà, la
correttezza e la simpatia
sportiva. Saranno premiati
anche Aldo Spinelli (Livorno) e
Francesco Guidolin (Udinese).
Lo ha stabilito la giuria
presieduta da Sergio Zavoli e
composta da Italo Cucci,
Gianni Mura, Gian Paolo
Ormezzano, Franco
Zappacosta e coordinata
dall’imprenditore Marcello
Zaccagnini. La cerimonia di
premiazione si svolgerà il 13
maggio al teatro Marrucino di
Chieti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
STRATEGIE DI MERCATO IL GIOCATORE SI È MESSO IN EVIDENZA NEL CAMPIONATO SUDAMERICANO UNDER 20
BABY TALENTO
Un muro per la difesa: in arrivo Vergara
Voci spagnole:
dal Milan 12 milioni
per Kondogbia
Colombiano, gioca
centrale: ha 18 anni
ed è alto 190 cm
Il Milan può chiudere
per due milioni
Operazione
rafforzamento e
ringiovanimento continuo:
secondo AS.com, il Milan
avrebbe offerto 12 milioni per
Geoffrey Kondogbia,
centrocampista classe ’93 del
Siviglia. Vent’anni,
centrafricano naturalizzato
francese, si è trasferito lo
scorso anno in Andalusia dal
Lens e sta disputando una
grande stagione. Il giocatore
è nel mirino di tante squadre,
comprese Inter e il Real
Madrid, che però avrebbe
fatto un’offerta inferiore. Il
Milan però non ha confermato
le voci spagnole sul
centrocampista francese.
CARLO PIZZIGONI
Continua l’opera di ringiovanimento, all’insegna della qualità, del Milan: è Jherson Vergara il nome nuovo per
la difesa rossonera. Colombiano classe 1994, è stato uno dei
protagonisti dell’ultimo Campionato Sudamericano under
20, dove si è imposto pur gio-
cando sotto età e ha segnato la
rete decisiva nella sfida contro
il Paraguay, che ha assegnato
il titolo ai «cafeteros». Difensore centrale di grande fisico
(quasi 1,90 di statura), Jherson ha attraversato tutte le nazionali cafeteros, a partire dall’Under 15 ed era stato avvicinato da diversi club: il Milan
ha anticipato tutti e dovrebbe
chiudere per un cifra attorno
ai due milioni. Vergara gioca
nell’Universitario di Popayán,
una squadra che milita nella
Serie B colombiana e vive un
momento di grave crisi economica. Nell'ultima giornata il
club del Cauca, la regione prossima alla frontiera con l’Ecuador, non ha potuto schierare
trasferimento in Europa di Vergara, che è però soprattutto
frutto delle grandi prestazioni
al Sudamericano under 20 dove i ragazzi della Colombia
hanno stravinto il torneo, trascinati dal pescarese Quintero. Nel 4-2-3-1 organizzato
dal c.t. Restrepo, Vergara ha
giocato nel consueto ruolo di
centrale difensivo di destra, al
fianco del talentuoso Deivy Balanta. Bravo e veloce nelle
chiusure, buono di testa e nell’uno contro uno grazie al suo
fisico strutturato e potente, deve migliorare nella fase di costruzione. Al Milan avrà maestri adeguati per affinare anche questo fondamentale.
la squadra titolare negli ultimi
turni di campionato: il mancato pagamento degli stipendi
ha innescato uno sciopero dei
maggiori giocatori del club.
Successi Autorità e sponsor lo-
cali si stanno attivando per ristabilire una situazione di normalità. L’Universitario è nato
due anni fa raccogliendo i diritti sportivi dei Centauros di Villavicencio, ma Vergara ha iniziato la sua carriera nel Quindío. Le tre società sono più o
meno direttamente gestite da
Hernando Ángel Montaño, ultrasessantenne impresario,
una specie di santone - talent
scout del futbol colombiano.
C’è anche il suo zampino nel
Jherson Vergara, 18 anni REUTERS
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MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
Prelimin. Champions ’01-02
28a GIORNATA
INTER
59
ROMA
56
JUVENTUS
55
BOLOGNA
48
CHIEVO
45
MILAN
44
34a GIORNATA
JUVENTUS
71
ROMA
70
INTER
69
MILAN
55
CHIEVO
54
28 aprile 2002
Verona-Milan 1-2
A sei dalla fine i rossoneri sono sesti.
Dopo la penultima partita, a Verona,
(nella foto RICHIARDI il gol di Pirlo),
il Milan conquista il quarto posto
monta
LA GAZZETTA DELLO SPORT
RIENTRO LAMPO UNA GIORNATA FRA AMICI MUSICISTI, POI L’ALLENAMENTO POSITIVO
PARTITA L’INIZIATIVA
Boateng a tempo di rap:
«Contro la Juve ci sarò»
Gazzetta Cup
La carica
dei 30mila
MILANO
Padrone di casa a San Siro, ma con tanta voglia di giocare la prossima trasferta: ieri
Kevin Prince Boateng ha accompagnato in un tour di San
Siro tre rapper, suoi amici e
grandi tifosi rossoneri: il francese Booba, Jake La Furia dei
Club Dogo ed Emis Killa. Ha
portato i musicisti la mattina
in giro per lo stadio, fra campo
e spogliatoi, e nel pomeriggio
a Milanello. Era di ottimo umore, e in un’intervista con Milan
Channel ha spiegato di essere
molto ottimista riguardo alla
sua presenza allo Juventus Stadium.
Speranze «Sto bene, all'inizio
ho pensato che il danno fosse
maggiore, ma adesso va meglio. Spero di essere a disposizione». Boateng ha scherzato
sul gol fantasma di Muntari:
«Questa volta speriamo di mettere il pallone dentro e per farlo calceremo un po' più forte.
Vogliamo arrivare secondi e
per farlo dobbiamo vincere a
Torino. La partita con la Juve
è una partita speciale e non c'è
bisogno di caricarla con altri significati». Quindi tranquillità,
e fiducia, nonostante il rallentamento degli ultimi giorni: il
Milan viene da due pareggi e
deve evitare distrazioni se vuole tenere la Fiorentina a distanza. Allegri riproporrà Boateng, Pazzini ed El Shaarawy
in attacco, sempre che non arrivino gradite (ma improbabili) sorprese dalla Corte federale che domani o venerdì esaminerà il ricorso pro-Balotelli.
Niang-mania Niang andrà in
panchina, ma la sua prima stagione con il Milan finora è buona, e secondo la stampa spagnola persino il Real Madrid si
sarebbe interessato. «Niang
non è blindato al cento per cento», ha avvisato il suo agente
Raiola. Intanto il ragazzo ha
parlato del suo momento a
France Football: «In Francia
c'è gente che vive solo criticando, ma lo capisco e mi rende
più forte. Voglio dimostrare
che sono da Milan». Poi, sulla
squalifica fino a fine anno in
Nazionale: «Penso di essere
maturato stando vicino a grandi giocatori e anche se vivo in
centro a Milano non cedo alle
tentazioni. Non sono né un
bad boy né un fannullone».
al.bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
tutti pazzi per la musica
Anche Balo con Booba a Milanello
Ha fatto ballare tutti: ecco il rapper Booba con il suo staff a
Milanello fotograto con Mexes, Niang, Traoré, Constant e Balotelli. La
foto è stata postata da Constant sul suo profilo twitter. Il rapper con
altri colleghi ha incontrato anche Boateng a San Siro
15
E’ iniziata l’avventura di
Gazzetta Cup, il più grande
torneo d’Italia per ragazzi
realizzato dalla Gazzetta dello
Sport in collaborazione con il
Centro Sportivo Italiano. Sono
più di 30.000 gli atleti iscritti
alla quinta edizione della
manifestazione dedicata ai
ragazzi tra i nove e i tredici
anni. L’obiettivo degli
organizzatori è quello di
realizzare una «festa» del
calcio dove la lealtà è fusa
all’agonismo e dove il
divertimento è l’elemento
principale. Gazzetta Cup si
divide in tre fasi: «Interne»,
«Cittadine» e «Nazionale» ed è
strutturato in categorie per
fasce d’età: gli Junior
(2002 03) che giocano a
calcio a 5 e gli Young
(2000 01) che giocano a calcio
a 7. Le «fasi Interne» che si
stanno svolgendo in tutte le
regioni italiane, sono partite il
16 marzo in Campania e si
concluderanno nella prima
metà del mese di maggio.
Le «fasi Cittadine» si
giocheranno in dodici città, dal
week end dell’11/12 maggio a
quello del 1/2 giugno. Saranno
Bari, Bolzano, Cagliari,
Catania, Firenze, Macerata,
Milano, Napoli, Padova,
Parma, Roma e Torino, i centri
che ospiteranno le 16 migliori
squadre delle «fasi Interne»
per ciascuna categoria che si
sfideranno per accedere alla
finale Nazionale. Anche nel
2013 la fase finale del torneo
si disputerà l’11 giugno a San
Siro.
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
SERIE A
I Della Valle vogliono blindare il tecnico con il rinnovo triennale
Con una garanzia: se partisse Jovetic, pronti rinforzi di livello
nienti dal settore giovanile nel
blocco della rosa dei titolari.
LUCA CALAMAI
Per Diego e Andrea Della
Valle è uno di famiglia. I pranzi e le telefonate con Montella
sono ormai un appuntamento
fisso nelle agende dei proprietari della Fiorentina. L’Aeroplanino ha conquistato tutti perché ha riportato il calcio spettacolo al Franchi ma anche perché è sinonimo di freschezza e
di stile. I Della Valle hanno
spesso sottolineato con piacere come il loro allenatore sia
stato abile, durante tutto il
campionato, a non farsi trascinare nelle infuocate polemiche post-partita. Anche quando alcune decisioni arbitrali
potevano essere oggetto di dichiarazioni bollenti. E allora
perché la Fiorentina non ha ancora trasformato in contratto
l’opzione che le permette di
vincolare il tecnico anche per
la stagione 2014-15? Montella
si è conquistato sul campo l’etichetta di Guardiola italiano. In
maniera discreta (e neppure
tanto...) alcuni club hanno sondato il terreno per capire se esiste la possibilità di portarlo via
da Firenze già al termine di
questo campionato. Lo stesso
Milan, rivale dei viola nella volata Champions, considera
l’Aeroplanino un’opzione futu-
Vincenzo Montella, 38 anni, alla prima stagione sulla panchina viola ANSA
ra molto interessante e la Roma, che pure l’estate scorsa lo
ha prima avvicinato e poi mollato, lo riprenderebbe molto
volentieri. La famiglia Della
Valle affronterà la questione alla fine del campionato forte di
una certezza, già verificata: il
prossimo anno sarà ancora
Montella l’allenatore dei viola.
Le mosse Il patron Andrea e il
presidente operativo Cognigni
non sono intenzionati a far
scattare ora l’opzione prevista
dal contratto. Un’opzione che
può essere fatta valere solo dalla Fiorentina e che scade nella
EMERGENZA ANCORA INFORTUNI
primavera del 2014. Il motivo? L’idea dei proprietari è di
proporre a Montella un progetto più ambizioso: l’allungamento del contratto per altri
due o tre anni. La famiglia Della Valle spera che Montella diventi il punto di riferimento
tecnico di un ciclo di ampio respiro. Gli obiettivi? Portare in
pianta stabile la squadra viola
nel panorama calcistico europeo, sviluppare un progetto
nel segno del calcio spettacolo
e favorire la creazione di una
«cantera gigliata» capace di garantire ogni anno l’inserimento di uno-due elementi prove-
LA NOVITA’
Una catena infinita. E’
quella degli infortuni in casa
Lazio. Altri due negli ultimi
giorni, Lulic e Ledesma le vittime. Così è destinata a continuare l’emergenza con cui il
tecnico Petkovic convive da
due mesi. Lulic si è fatto male
in allenamento: stiramento di
primo grado ad una coscia il
verdetto. Salterà la sfida di Udine e quasi certamente anche la
successiva gara di campionato
a Parma. Meno grave, invece,
il problema di Ledesma che
contro la Juve ha rimediato
una brutta botta al ginocchio
destro. Teoricamente può farcela a recuperare per Udine,
ma non sarà facile. Per quanto
riguarda i vecchi infortunati,
l’unico vicino al rientro è Dias
che da oggi tornerà lavorare in
gruppo. C’è ancora da pazientare invece per Konko e Pereirinha. E sabato contro l’Udinese mancherà pure Cana che è
stato squalificato.
Prime polemiche Il problema,
per Petkovic e per la Lazio, è
che le defezioni hanno fatto
precipitare la squadra: appena
12 punti nelle ultime 13 giornate. E così si è passati da un
secondo posto con vista scudetto (tre punti di distanza dalla
capolista Juve a metà gennaio) all’attuale quinto posto in
coabitazione con la Roma che
mette a rischio la qualificazio-
Catania, colpo
a sorpresa:
preso Leto
Senad Lulic, 27 anni EIDON
ne in Europa League (anche se
c’è pure la Coppa Italia). La
flessione degli ultimi due mesi
ha gettato delle ombre su una
stagione che per oltre due terzi
era stata più che positiva per i
biancocelesti. Parallelamente,
cominciano ad affiorare le prime crepe nell’ambiente. Tra i
tifosi cresce il malcontento per
la decisione societaria di accantonare Diakite e Cavanda, rei
di non aver rinnovato i rispettivi contratti: il loro utilizzo
avrebbe reso meno gravi le tante assenze che si sono concentrate soprattutto in difesa. E anche lo stesso allenatore Petkovic, che fin qui ha sempre assecondato le mosse dei dirigenti,
dopo il match con la Juve ha
ammesso che «senza una rosa
ampia non si può essere competitivi su più fronti».
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Il rigore fischiato su Pinilla in Cagliari-Inter SKY
«Non ha simulato»
Pinilla se la cava
Gli scenari Questa idea è già stata «consegnata» all’allenatore.
I proprietari della Fiorentina
non hanno fretta di avere una
risposta. Vogliono che Montella la valuti con attenzione mettendo sulla bilancia aspetti positivi e aspetti negativi. Il tecnico sa benissimo che la società
viola, nel rispetto del fair-play
finanziario, dovrà restare all’interno di rigidi budget economici. E che, a esempio, se arriverà un’offerta in contanti di
35 milioni Jo-Jo verrà ceduto.
Ma i soldi che verranno incassati saranno comunque reinvestiti per permettere alla squadra di essere sempre più competitiva. In questo senso l’acquisto a gennaio di Pepito Rossi è un messaggio chiaro di quali siano le intenzioni della proprietà. In più tra pochi mesi
partirà il progetto cittadella
che garantirà (soprattutto se il
sindaco Renzi accoglierà le richieste della Fiorentina) nuovi
importanti introiti. Quelli che
servono a compiere l’ultimo
salto di qualità. Ora tocca a
Montella decidere se trasformare l’assist dei Della Valle in
un gol che farebbe la felicità
dei tifosi viola.
Gli altri Squalificati altri 17 giocatori per una
giornata: Balzaretti (Roma, con ammenda di
5.000 euro), Denis (Atalanta), Flamini (Milan),
Muriel (Udinese, con ammenda di 2.000 euro),
Borriello e Vargas (Genoa), Burdisso (Roma),
Campagnaro e De Sanctis (Napoli), Cana (Lazio), Conti (Cagliari), De Silvestri e Costa (Sampdoria), Garics (Bologna), Paletta (Parma), Pasqual (Fiorentina) e Sculli (Pescara). Ammende di 5.000 euro per Juventus e Roma. Ammenda alla Lazio, 30 mila euro, per cori razzisti, utilizzo di raggi laser, ma anche per avere «al 18’
del secondo tempo, esposto uno striscione dal
contenuto insultante nei confronti del presidente dell'Uefa» Michel Platini.
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MAURIZIO GALDI
Nessuna sanzione per simulazione. «La
platealità della caduta al suolo del Pinilla era
pur sempre correlata ad un contatto fisico con
l'antagonista», questo scrive il Giudice sportivo
Gianpaolo Tosel nelle motivazioni con le quali
— esaminato il filmato come richiesto dalla Procura federale — ha stabilito che non era evidenziabile un comportamento «gravemente antisportivo» a carico del calciatore del Cagliari.
Mauricio Pinilla rischiava una squalifica di due
giornate, ne ha rimediata una per comportamento scorretto nei confronti di un avversario,
per la quale - già diffidato - era stato ammonito.
Classifica
GIUNTA CONI I NODI: RUOLI DI TNAS E ALTA CORTE
Malagò rompe ogni indugio
«Presto la nuova giustizia»
A giorni le proposte di Abete
Lazio, altre tegole
Lulic e Ledesma k.o.
E cresce il malumore
STEFANO CIERI
ROMA
v
identiKit
& CARRIERA
Fiorentina-Montella
Progetto fino al 2016
IL GIUDICE UNA GIORNATA A DENIS
CATANIA Non solo
derby. Il Catania ieri ha
definito un bel colpo di
mercato in vista della
prossima stagione: chiuso
l’accordo col centrocampista
argentino Sebastian Eduardo
Leto, classe 1986. Leto (foto
Ap) si era svincolato dal
Panathinaikos a metà
gennaio: attaccante esterno
molto forte nell’uno contro
uno, sulle sue tracce c’erano
anche Bologna e Fiorentina,
ma i rossazzurri hanno
anticipato la concorrenza.
Leto ha giocato nel Lanus,
trasferendosi al Liverpool nel
2007, ma senza giocare in
prima squadra per problemi
legati al suo passaporto.
Quindi tappa all'Olimpiakos e
dal 2009 era al
Panathinaikos. In Grecia, con
i due club, ha vinto due
scudetti e due Coppe
nazionali. Soddisfatto il
presidente Pulvirenti: «Leto è
un altro pezzo del nostro
futuro». Per lui è pronto un
contratto di quattro stagioni.
E dopo Leto è in arrivo un
altro argentino, ancora top
secret.
Giovanni Finocchiaro
ROMA «Il Coni, in
collaborazione con la Figc,
procederà per una vera riforma
della giustizia sportiva. Non ci va
di avere una situazione
temporanea e poi doverne aprire
un’altra. Procederemo quindi
direttamente a un discorso
definitivo che pensiamo sia
vincente», il presidente del Coni
Giovanni Malagò spiega così al
termine della Giunta il lavoro
avviato. Nei prossimi giorni (due
o tre al massimo) il numero uno
del calcio, Giancarlo Abete, farà
pervenire al Coni le proposte, la
Giunta ne riparlerà il 14 maggio.
Nel frattempo lavoreranno gli
uffici. Sul tavolo una riforma che
il 2 febbraio 2012 il Consiglio
nazionale aveva varato, alcune
federazioni anche acquisito, ma
che lo stesso Coni aveva poi
congelato. Quindi per evitare di
partire il 1˚ luglio con un riforma
da rifare, Abete e Malagò (ma in
verità tutta la Giunta) hanno
deciso di rimboccarsi le maniche,
e «aggredire il problema».
Cosa cambiare Due i punti da
affrontare: ruolo del Tnas e
dell’Alta corte; la giustizia
endofederale. Il Tnas è la pietra
dello scandalo (il lodo Terzi ne è
l’ennesima dimostrazione:
ritenuto provato l’illecito ma
ridotta a sette mesi la squalifica,
sotto il minimo stabilito dal
codice di giustizia sportiva), il
calcio ritiene «inammissibile» un
arbitrato (spesso monocratico) a
valle di due giudizi collegiali e
vorrebbe un terzo grado di
giudizio collegiale (Alta Corte)
che intervenisse solo sulla
legittimità e sulla regolare
interpretazione delle regole.
All’interno delle federazioni due i
capisaldi della riforma: la
responsabilità oggettiva da
rimodulare al ribasso e un
maggiore spazio ai diritti della
difesa con il contraddittorio e
l’escussione dei testimoni.
ma.gal.
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L’INFORTUNIO IL BRASILIANO RISCHIA UN LUNGO STOP
Dopo Krsticic, ora va k.o. Eder
La Samp è in piena emergenza
BOGLIASCO Sampdoria,
malasorte senza fine. Dopo
Krsticic, che ha già finito la
stagione, anche Eder rischia un
lungo stop. «Lesione al gemello
mediale della gamba destra»:
questo l’amaro verdetto per il
brasiliano (di fatto, si tratta di
uno stiramento), dopo gli esami
effettuati a causa dell’infortunio
subìto durante il derby. Eder
potrebbe tornare a disposizione
solo fra quasi un mese, nelle
ultime due partite, con Lazio e
Juventus. Intanto, a Bologna,
Rossi sarà costretto a molti
cambi, vista anche la squalifica
di Costa e De Silvestri.
fi.gri.
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SQUADRE
PT
JUVENTUS
NAPOLI
MILAN
FIORENTINA
ROMA
LAZIO
INTER
UDINESE
CATANIA
CAGLIARI
PARMA
BOLOGNA
SAMPDORIA (-1)
ATALANTA (-2)
TORINO (-1)
CHIEVO
SIENA (-6)
PALERMO
GENOA
PESCARA
74
63
59
55
51
51
50
48
47
42
39
38
37
37
36
36
30
28
28
21
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
32
23
18
17
16
15
15
15
12
13
11
10
10
10
11
8
10
9
5
6
6
5
9
8
7
6
6
5
12
8
9
9
8
8
6
13
6
9
13
10
3
4
5
7
9
11
11
12
8
11
12
13
14
14
15
11
16
14
14
16
23
63
58
56
58
63
40
50
44
40
39
39
42
37
34
40
32
34
29
32
24
20
30
35
39
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39
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41
39
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45
48
44
45
50
66
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine
preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate,
differenza reti; 3) gol segnati
PROSSIMO TURNO
33ª GIORNATA
sabato 20 aprile
GENOA-ATALANTA ore 18
UDINESE-LAZIO ore 20.45
domenica 21 aprile, ore 15
INTER-PARMA ore 12.30
BOLOGNA-SAMPDORIA
CATANIA-PALERMO
FIORENTINA-TORINO
NAPOLI-CAGLIARI
ROMA-PESCARA
SIENA-CHIEVO
JUVENTUS-MILAN ore 20.45
(1-0)
(0-3)
(0-1)
(0-1)
(1-3)
(2-2)
(1-0)
(1-0)
(0-0)
(0-1)
MARCATORI
22 RETI Cavani (5, Napoli)
17 RETI Di Natale (4, Udinese)
16 RETI El Shaarawy (Milan)
15 RETI Denis (5, Atalanta)
14 RETI Lamela (Roma)
13 RETI Pazzini (3, Milan)
12 RETI Jovetic (1, Fiorentina); Palacio (Inter);
Totti (3, Roma);Osvaldo (2 Roma)
11 RETI Gilardino (Bologna); Sau (1, Cagliari)
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
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MAGIC +3 CAMPIONATO
COSI’ DOPO 32 TURNI
Il portiere
I MIGLIORI DI GIORNATA IL PORTIERE DELLA JUVENTUS RITORNA AI SUOI LIVELLI, IN ATTACCO SI E’ RITROVATO ANCHE MURIEL
Gianluigi
Buffon, 35
anni LAPRESSE
SuperGigi insuperabile, Pinilla spopola
MARCO GUIDI
Settimana difficile per la
Magic. Il Top11 della 32˚ giornata fa segnare infatti appena
105,5 punti, uno dei minimi
stagionali. La curiosità arriva
dal modulo, in un weekend
non proprio esaltante per gli
attaccanti: vai allora col 3-5-2
e pazienza per la terza punta,
che al fantacalcio è solitamente d'obbligo per chi vuole vincere.
SuperGigi In porta si rivede Gigi Buffon (voto 7 senza gol su-
biti), insuperabile nel posticipo dell'Olimpico tra Lazio e Juve. Il portierone della Nazionale mancava da un po' nella
Top11, anche perché con una
retroguardia come quella bianconera non capita spesso l'occasione di mettersi in mostra.
Nella difesa a 3 spiccano due
giocatori dell'Udinese: Basta
(6,5 + 1 punto di assist) e Danilo (7). In particolare il centrale brasiliano si rimette in
carreggiata, dopo un campionato fatto di (molti) bassi e
(pochi) alti. Completa il reparto Morleo del Bologna (6,5 a
Palermo), che non finisce di
stupire, dopo l'assist fornito a
Kone in Bologna-Torino del
turno scorso.
Centrocampo di fenomeni La
mediana a 5 porta gol alla causa. Due ne fa lo juventino Vidal, uno a testa invece per Lamela della Roma, Pereyra dell'
Udinese, Angelo del Siena e Pizarro della Fiorentina. In attacco spopola l'inedita coppia sudamericana: il ritrovato Pinilla (doppietta decisiva nella vittoria del Cagliari sull'Inter) va
a braccetto con Muriel (migliore di giornata con 13,5 Magic
punti). Reti a ritmo di salsa e
merengue.
I cartellini accumulati dai giocatori di Colantuono costano
67 punti ai Magic Manager. E alla prossima niente Denis
ALEX FROSIO
Se Stefano Colantuono,
tecnico dell’Atalanta, fosse un
Magic manager, i conti sarebbero in rosso (e giallo). Meno
sessantasette è il bilancio negativo dei malus della formazione bergamasca in questa stagione, frutto del saldo cartellini in
campionato: 13 espulsioni e
ben 108 ammonizioni. È il record, per il momento per l’attuale stagione di Serie A: nessuna squadra è stata così tanto punita dagli arbitri.
Rossi diretti L’espulsione rime-
La più punita Il Cagliari è secondo nella classifica dei cartellini, con 105 ammonizioni e 8
espulsioni. Gli altri seguono a
debita distanza. È dunque l’Atalanta la squadra più cattiva del
campionato? Non proprio: sarebbe meglio dire quella più punita. Perché, guardando il conto dei falli commessi, dodici
squadre hanno commesso più
infrazioni degli atalantini. Ma i
cartellini sono fioccati, e di conseguenza il conto presentato
dal giudice sportivo: con il tur-
Senza il Tanque L’ultimo rosso è
stato particolarmente pesante:
nella prossima delicata trasferta contro il Genoa, Colantuono
si ritroverà infatti per la prima
volta senza il suo cannoniere
principe. Denis è stato finora
un punto fermo della formazione nerazzurra, il più impiegato
della rosa, anche più del portiere Consigli (che ha saltato una
partita per infortunio e una guarda un po’ - per squalifica).
Il bilancio del Tanque parla di
32 presenze su 32 giornate,
2908 minuti giocati, solo una
volta è finito in panchina dall’inizio (a Palermo, quando subentrò a partita in corso). Tra i
4
GLI
ASSIST
Questi gli uomini
assist della 32ª
giornata di
campionato
MagicMoments
di LUCA BIANCHIN
Pabon, che nervi
Ora domina al Betis
S Tra i misteri del mondo, oltre a «Chi ha ucciso
1 assist
Cabrera
(Cagliari),
Agra (Siena),
Zielinski
(Udinese),
Hamsik (Napoli),
Cuadrado
(Fiorentina),
Basta (Udinese),
Balzaretti
(Roma),
Miccoli
(Palermo)
JFK?», questo: «Ma Dorlan Pabon, che
giocatore è?». E soprattutto, che cosa ha fatto
di male chi (fantacalcisticamente) si è
innamorato di lui in estate?
Flashback, dieci mesi fa. Il 27 giugno la
Gazzetta scrive: «Il Parma offre 3,5 milioni
per Pabon, attaccante del Nacional». Il giorno
successivo, boom: «Il Nacional accetta, Pabon
va al Parma». L’Italia del fanta esce dal
letargo, tutti fanno finta di non sapere ma si
documentano. Questo Pabon è buono, pare lo
volesse il Marsiglia che già per un pelo aveva
perso un altro colombiano, Radamel Falcao.
Su YouTube appaiono video pazzeschi, uno
47 gol tutti suoi, un altro in cui Dorlan segna
su punizione, praticamente da metà campo.
Partono le leggende: Pabon è capocannoniere
di Libertadores, Pabon è il nuovo Asprilla,
Pabon tira più forte di Roberto Carlos. Non è
vera nessuna delle tre ma fa niente, quelli di
YouTube assaltano l’asta. Rilanciano, e Pabon
viene battuto a 46, a 83, a 113 fantamilioni.
Come fosse Falcao.
giocatori di movimento, soltanto Javier Zanetti e Marek Hamsik sono stati impiegati con un
minutaggio superiore. Rispetto a loro, però, Denis ha aggiunto i gol: ben 15. Insomma, per
la Magic era un buon punto di
partenza. Insomma, i fantamanager - e Colantuono - questa
settimana avranno un problema di formazione in più.
Poi comincia la Serie A. Il 26 agosto,
all’esordio, Pabon prende 5 contro la Juve.
Giudizio: «Mai pericoloso, e nemmeno così
propenso al sacrificio». Il 5 novembre altro 5
a Pescara: «Tanto fumo, zero arrosto, zero
tiri». Dorlan finisce lì. Inizia a fare panchina,
a dicembre segna in Coppa ma ormai importa
a nessuno: i 729 Magic manager che lo
avevano come titolare diventano 242, poi
209. Dorlan finisce al Betis Siviglia e rivederlo
adesso fa male quasi come la sera del 5 col
Pescara, perché Pabon è tornato forte. A fine
febbraio ha segnato al Malaga e due volte
alla Real Sociedad, ad aprile ne ha fatto uno
al Granada e uno, venerdì, al Siviglia nel
derby. Il ruolo di Oswald nell’assassinio di
JFK non è ancora chiarissimo, ma anche con
Pabon non si scherza.
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L’espulsione di German Denis sabato contro la Fiorentina, quinto rosso diretto stagionale per l’Atalanta ANSA
no di stop toccato a Denis, il totale è salito a 34 giornate complessive di squalifica per i giocatori dell’Atalanta.
GDS
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Atalanta, che cattiva!
Tredici rossi: è record
diata da German Denis contro
la Fiorentina è stato il quinto
rosso diretto stagionale: anche
all’andata, contro i viola, l’Atalanta era rimasta in dieci - fuori
Cigarini -, e anche pure contro
l’Inter la Colantuono-band ha
chiuso in inferiorità numerica
sia all’andata (espulso Parra)
sia al ritorno (fuori Raimondi).
L’unico rosso «singolo» è toccato in Atalanta-Siena a Carmona, peraltro sospeso per tre turni dopo la rissa del dopo-partita contro l’Inter a San Siro (costata una giornata a Cigarini).
Le altre otto espulsioni del conto sono invece arrivate per doppia ammonizione: due volte Peluso (finito alla Juventus), una
a Manfredini (ora al Genoa),
Lucchini, Carmona, Giorgi,
Contini e Brivio. Mai l’Atalanta
ha chiuso una partita senza cartellini, e solo due volte con appena una ammonizione (Lucchini alla prima con la Lazio,
Bonaventura in casa contro il
Genoa: entrambe le volte sono
arrivate due sconfitte all’Azzurri d’Italia).
LA TOP 11 DA 105,5 PUNTI
PRIMO DI GIORNATA OK CON MURIEL ED EMEGHARA: «IL MIO COLPO DI MERCATO»
Taccuino
Vince Alberto, il dogmatico: «Solo 4-3-3»
Che cos’è il baricentro?
«Per me il 4 3 3 è un
dogma». Sembra di sentire Max
Allegri, ma no, il virgolettato non è
dell’allenatore livornese. Parliamo
infatti di Magic e in materia
Alberto Cavestri da Oleggio
(Novara) è probabilmente più
ferrato persino del tecnico del
Milan. «Gioco al fantacalcio da
quando è nato e non ho mai
cambiato modulo», chiarisce
subito il vincitore di questa
giornata. La sua Claba2 con 96
punti ha messo in fila migliaia di
Magic manager in tutta Italia. Il
segreto? «Portiere che subisce
pochi gol, buoni voti in difesa,
centrocampo di goleador e poi…
Innocent Emeghara, 23 FORNASARI
la fortuna! Questa settimana, per
esempio, mi è entrato dalla
panchina Muriel e così ho fatto un
punteggione». La Claba2 rispetta
le sue idee. Tra i pali Gigi Buffon, il
portiere meno battuto del
campionato. In difesa Basta,
Domizzi, Lichtsteiner e Gonzalo
Rodriguez sono una garanzia.
Tanto che in questo turno portano
ad Alberto 3 punti di modificatore.
In mediana Vidal, Hamsik e
Lamela, statistiche alla mano,
sono tra le prime scelte assolute
del listone. In attacco, insieme a
Muriel, ci sono El Shaarawy ed
Emeghara. «L’attaccante del
Siena è stato il mio colpo di
mercato a gennaio: sta segnando
a raffica», esulta Cavestri. Che
non manca di dedicare il
successo a due persone speciali.
«Anna e Sara, le mie bellissime
bimbe». Merita un applauso
anche Gaetano Cucciniello di
Cimitile (Napoli), che si aggiudica il
campionato di Primavera.
La stagione 2012 13 ha portato qualche modifica al ta
bellino che riassume i dati di una partita di Serie A per
la Gazzetta dello Sport. La più evidente è l’aggiunta del
baricentro.
Che cosa significa?
Durante ogni partita viene registrata ogni azione, toc
co di palla, giocata (contrasto, passaggio, conclusio
ne, fallo) di ogni atleta. Quindi ogni azione attiva deter
mina la posizione di un giocatore in quel momento della
partita. Al 90' la somma di queste registrazioni dà cor
po alla posizione media del giocatore e dei compagni e
al baricentro, che può essere molto basso, basso, me
dio, alto e molto alto. Nel weekend, ad esempio, poteva
te studiarlo nel tabellino di Milan Napoli: formazioni e
campetti riportano i numeri di maglia dei giocatori, in
modo da poterne riconoscere la posizione. A che cosa
serve? Il dato va inserito nel contesto e può aiutare a
leggere i movimenti e il gioco di una squadra. E cono
scere il baricentro può servire anche a Magic +3.
20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
MAGIC +3 CAMPIONATO
TUTTI I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini
Portieri
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
101 ABBIATI (MIL)
5.5
102 AGAZZI (CAG)
6.5
103 AGLIARDI (BOL)
0
104 AMELIA (MIL)
0
106 ANDUJAR (CAT)
6
164 ANEDDA (CAG)
0
107 AVRAMOV (CAG)
0
108 BAJZA (PAR)
0
109 BELEC (INT)
0
110 BENUSSI (PAL)
0
167 BERNI (SAM)
0
112 BIZZARRI (LAZ)
0
165 BRICHETTO (PAL)
0
113 BRKIC (UDI)
6.5
114 BUFFON (JUV)
7
116 CARRIZO (INT)
0
117 CASTELLAZZI (INT)
0
119 COLOMBO (NAP)
0
120 CONSIGLI (ATA)
4
173 COPPOLA F. (TOR)
0
121 CURCI (BOL)
4.5
122 DA COSTA (SAM)
0
123 DE SANCTIS (NAP)
5
172 DONNARUMMA (GEN) 0
124 FARELLI (SIE)
0
126 FREY S. (GEN)
5
127 FREZZOLINI (ATA)
0
128 FRISON (CAT)
0
129 GABRIEL (MIL)
0
130 GILLET (TOR)
4
171 GOICOECHEA (ROM)
0
131 GOMIS A. (TOR)
0
133 HANDANOVIC (INT)
3.5
135 LOBONT (ROM)
0
136 LUPATELLI (FIO)
0
137 MARCHETTI (LAZ)
4.5
175 MARINI (SIE)
0
138 MIRANTE (PAR)
3
139 NETO (FIO)
0
168 PADELLI (UDI)
0
140 PAVARINI (PAR)
0
141 PAWLOWSKI (UDI)
0
142 PEGOLO (SIE)
4
170 PELIZZOLI (PES)
3
143 PERIN (PES)
0
144 POLITO (ATA)
0
145 PUGGIONI (CHI)
6
147 ROMERO (SAM)
4
149 ROSATI (NAP)
0
169 RUBINHO (JUV)
0
163 SAVELLONI (PES)
0
150 SORRENTINO (PAL)
4
151 SQUIZZI (CHI)
0
152 STEKELENBURG (ROM) 5
166 STILLO (GEN)
0
153 STOJANOVIC (BOL)
0
154 STORARI (JUV)
0
174 STRAKOSHA (LAZ)
0
155 SVEDKAUSKAS (ROM) 0
156 TERRACCIANO (CAT)
0
157 TZORVAS (GEN)
0
158 UJKANI (CHI)
0
160 VIVIANO (FIO)
6
MEDIA QUOT.
5.09
18
4.93
18
4.59
7
4.17
3
4.92
17
6
1
4.6
1
0
1
6
1
4.62
1
4.88
1
4.5
3
0
1
5.08
15
5.48
23
5.5
1
5.17
1
0
1
4.87
15
0
2
5.62
13
5
1
5
18
0
1
0
1
4.76
17
0
1
0
4
0
1
4.81
15
3.97
1
0
1
4.83
15
6
1
6
1
5.19
17
0
1
5.15
17
4.29
4
4.67
6
5.17
4
0
1
5.02
18
5.17
4
4.1
5
4.5
1
4.83
10
5
18
3
1
0
1
0
1
4.67
16
0
1
4.39
9
0
1
6
1
5.83
1
0
1
6
1
0
1
1
1
4.26
5
5.13
16
CAMPIONATO MEDIA
P.
V. G. VOTO
23
6,5 -21 6.04
29
6,5 -39 6.21
22
-31 5.95
9
-14 5.78
32
6
-38 6.11
0
0
0
4
-7
6
0
0
0
0
0
0
4
-5 5.88
3
-5 6.17
5
-10 5.9
0
0
0
25
6,5 -26 6.02
29
7
-19 6.15
1
-1
6
2
-3 6.25
0
0
0
30
6
-42 6.13
0
0
0
12
5,5 -10 6.12
1
-2
6
31
6,5 -27 5.94
0
0
0
0
0
0
31
6
-47 6.18
0
0
0
0
0
0
0
0
0
32
6
-45 6.17
14
-24 5.71
0
0
0
29
5,5 -41 6.34
0
0
0
0
0
0
27
6,5 -29 6.3
0
0
0
27
6
-37 6.28
6
-9 5.58
9
-13 6.11
6
-5 6.08
0
0
0
32
6
-44 6.26
9
6
-15 6.5
24
-51 6.15
3
-5 6.17
12
6
-15 5.88
29
5
-32 5.98
1
-3
6
0
0
0
0
0
0
30
5
-43 6.13
0
0
0
18
6
-29 5.94
0
0
0
0
0
0
3
-1 6.17
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
-3
4
19
-30 5.89
26
6
-30 6.1
R.
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
2
0
0
0
0
2
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
2
1
1
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
ESPAMM
0/2
1/2
0/1
0/1
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
1/1
0/0
0/0
0/0
0/0
0/4
0/0
0/0
0/0
0/4
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/2
0/1
0/0
0/5
0/0
0/0
0/2
0/0
0/5
0/1
0/0
0/1
0/0
0/3
0/0
1/0
0/0
0/1
1/2
0/0
0/0
0/0
0/2
0/0
0/1
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
1/0
0/1
Difensori
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI MEDIA QUOT.
201 ABATE (MIL)
6
6.07
11
202 ABERO (BOL)
0
6
4
203 ACERBI (CHI)
0
5.46
4
207 ALVAREZ P.S. (CAT)
6
5.69
8
208 ANDREOLLI (CHI)
6
5.96
8
404 ANGELLA (UDI)
0
6.54
6
209 ANTONELLI (GEN)
5.5
5.93
9
210 ANTONINI (MIL)
0
5.33
4
211 ANTONSSON (BOL)
5.5
5.64
7
212 ARIAUDO (CAG)
0
5.47
4
213 ARONICA (PAL)
6
5.5
5
214 ASHONG (FIO)
0
6
1
215 ASTORI (CAG)
6
5.55
9
216 AUGUSTYN (CAT)
0
0
1
217 AVELAR (CAG)
0
5.89
7
219 BALZANO (PES)
0
5.48
4
220 BALZARETTI (ROM)
5
5.61
9
221 BARZAGLI (JUV)
6.5
6.23
16
222 BASTA (UDI)
7.5
6.45
16
223 BELLINI (ATA)
0
5.78
4
224 BELLUSCI (CAT)
5.5
5.72
6
225 BELMONTE (SIE)
0
5.79
1
394 BENALOUANE (PAR)
0
5.69
5
226 BENATIA (UDI)
0
6.23
7
227 BERARDI G. (SAM)
0
5.59
4
407 BIANCHI ARCE (PES)
0
5.08
3
CAMPIONATO
P.
V. G.
22
6
0
7
0
0
12
0
0
26
6
0
23
6
2
12
0
3
28
5,5
1
6
0
0
28
5,5
0
14
0
0
16
6,5
0
0
0
0
27
6
0
0
0
0
18
0
0
21
0
0
25
5
0
30
6,5
0
22
6,5
1
9
0
0
23
6
0
7
0
0
17
0
1
13
0
1
16
0
0
8
0
0
MEDIA
VOTO
6.02
5.83
5.54
5.87
5.83
5.96
5.84
5.42
5.73
5.46
5.73
0
5.78
0
5.89
5.58
5.61
6.27
6.23
5.78
5.96
5.86
5.78
6.08
5.69
5.08
A.
2
1
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
0
2
0
2
1
3
0
0
0
0
1
0
0
ESPAMM
0/2
0/1
0/2
1/7
1/4
0/4
0/7
0/1
0/7
0/1
1/5
0/0
2/5
0/0
0/4
0/5
1/3
0/4
0/2
0/0
0/11
0/1
1/7
0/4
1/2
0/0
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
228 BIAVA (LAZ)
0
229 BOCCHETTI (PES)
0
230 BONERA (MIL)
0
231 BONUCCI (JUV)
6
232 BOVO (GEN)
0
233 BRITOS (NAP)
5.5
234 BRIVIO (ATA)
0
236 BURDISSO (ROM)
5
383 CACERES (TOR)
0
237 CACERES M. (JUV)
0
238 CAMPAGNARO (NAP) 5.5
239 CAMPORESE (FIO)
0
240 CANINI (ATA)
0
241 CANNAVARO (NAP)
6.5
242 CAPELLI (ATA)
0
243 CAPUANO C. (CAT)
0
244 CAPUANO M. (PES)
5.5
245 CARVALHO (BOL)
0
246 CASSANI (GEN)
0
247 CASTAN (ROM)
6
248 CASTELLINI (SAM)
0
249 CAVANDA (LAZ)
0
250 CESAR (CHI)
6
252 CHERUBIN (BOL)
6
253 CHIELLINI (JUV)
0
254 CHIVU (INT)
0
401 CIANI (LAZ)
6
255 CODA (PAR)
0
409 COMPPER (FIO)
6.5
256 CONTINI (ATA)
0
257 COSIC (PES)
0
258 COSTA (SAM)
3.5
260 DAINELLI (CHI)
6
259 D'AMBROSIO (TOR)
5.5
261 DANILO (UDI)
7
262 DARMIAN (TOR)
6
263 DE CEGLIE (JUV)
0
264 DE SCIGLIO (MIL)
0
265 DE SILVESTRI (SAM)
5.5
406 DEL FABRO (CAG)
0
266 DEL GROSSO (ATA)
5.5
268 DI CESARE (TOR)
0
269 DIAKITE' (LAZ)
0
270 DIAS (LAZ)
0
271 DIDAC VILA (MIL)
0
272 DODO' (ROM)
6
273 DOMIZZI (UDI)
6.5
274 DRAME' (CHI)
5
277 FARAONI (UDI)
0
278 FARKAS (CHI)
0
279 FELIPE (SIE)
5.5
281 FERRI (ATA)
0
282 FERRONETTI (GEN)
0
284 FREY N. (CHI)
5.5
285 GABRIEL DA SILVA (UDI) 6
286 GAMBERINI (NAP)
0
393 GARCIA (PAL)
5.5
287 GARICS (BOL)
5.5
289 GASTALDELLO (SAM)
6
290 GLIK (TOR)
6
291 GRANQVIST (GEN)
5.5
292 GRAVA (NAP)
0
414 GRILLO (SIE)
0
293 HEGAZY (FIO)
0
295 HERTAUX (UDI)
6
296 JOKIC (CHI)
0
297 JONATHAN (INT)
0
299 JUAN (INT)
5
300 KONKO (LAZ)
0
405 KRAJNC (GEN)
0
417 KROLDRUP (PES)
5
303 LEGROTTAGLIE (CAT)
0
304 LICHTSTEINER (JUV)
6.5
305 LUCARELLI (PAR)
5.5
306 LUCCHINI (ATA)
6
379 MACEACHEN (PAR)
0
309 MANFREDINI (GEN)
6
310 MANTOVANI (PAL)
0
311 MARCHESE (CAT)
5.5
396 MARQUINHOS (ROM)
0
313 MASIELLO A. (ATA)
0
314 MASIELLO S. (TOR)
5
315 MATHEU (SIE)
0
316 MBAYE (INT)
0
317 MESBAH (PAR)
0
318 MESTO (NAP)
0
319 MEXES (MIL)
5
323 MORETTI E. (GEN)
5
324 MORGANELLA (PAL)
5.5
325 MORLEO (BOL)
6.5
326 MOTTA (BOL)
0
327 MUNOZ (PAL)
0
397 MURRU (CAG)
5.5
328 MUSTAFI (SAM)
0
MEDIA QUOT.
5.93
9
5.43
4
5.67
5
6.11
13
5.12
2
5.79
6
5.23
4
5.76
8
6
4
5.92
6
6.26
12
6
2
5.46
5
6
9
0
2
5.33
4
5.1
4
5.8
4
5.33
4
5.82
8
5.8
4
5.5
2
5.64
5
5.91
9
6.19
11
5.75
5
5.47
5
5.6
4
6.38
6
5.45
3
5.21
3
5.75
7
5.74
8
6.21
10
5.93
12
5.64
6
5.41
4
6.23
10
5.75
7
5
1
5.62
6
5.4
3
0
4
5.55
6
0
4
5.39
4
5.94
10
5.97
7
5.75
4
5.5
2
5.53
6
5.67
3
5.75
3
5.74
6
5.44
3
5.98
9
5.54
6
5.72
7
5.91
11
5.81
8
6.07
11
4.5
1
0
4
6
4
5.63
5
5.66
6
5.62
4
5.54
4
6.18
9
5.25
1
5.2
5
6.04
12
6.69
18
5.76
8
5.69
5
0
1
5.89
8
5.7
4
6.37
14
6
8
0
1
5.55
5
4.67
2
6
2
5.5
4
6.08
5
5.4
6
5.7
7
5.71
7
5.79
9
5.53
4
5.65
7
5.5
4
5.61
3
CAMPIONATO
P.
V. G.
27
0
1
22
0
0
12
0
0
28
6
0
13
0
0
17
6
0
16
0
0
20
5,5
1
1
0
0
14
0
1
27
6
1
0
0
0
24
0
0
26
6,5
1
0
0
0
10
0
0
20
5,5
0
4
0
0
11
0
0
24
6
1
4
0
0
14
0
0
18
6
0
28
6
1
18
0
1
8
0
1
16
6,5
0
16
0
0
3
6,5
0
12
0
0
14
0
0
27
4,5
1
29
6
0
24
5,5
2
27
7
2
25
6
0
12
0
0
24
0
0
20
6
0
2
0
0
25
5,5
0
5
0
0
0
0
0
21
0
0
0
0
0
8
6
0
25
6,5
1
17
5
1
11
0
0
3
0
0
29
6
0
7
0
0
4
0
0
17
5,5
0
12
6
0
23
0
1
28
5,5
1
23
6
0
28
6
1
29
6
1
30
6
1
1
0
0
0
0
0
1
0
0
16
6
0
20
0
0
4
0
0
26
5,5
0
21
0
1
3
0
0
5
5
0
24
0
2
24
6,5
4
27
5,5
1
16
6
0
0
0
0
23
6
0
5
0
0
27
5,5
2
22
0
0
0
0
0
21
5
0
4
0
0
0
0
0
6
0
0
15
0
1
20
5,5
0
27
5,5
0
25
6
0
27
6,5
0
17
0
1
27
0
0
8
6
0
12
0
0
MEDIA
VOTO
5.91
5.5
5.88
6.29
5.58
5.88
5.5
5.8
6
5.73
6.26
0
5.67
6.13
0
5.58
5.2
5.75
5.67
5.81
5.75
5.73
5.83
5.8
6.14
5.57
5.34
5.7
6.5
5.64
5.29
5.78
5.86
5.98
5.91
5.78
5.55
6.2
5.82
5
5.71
5.6
0
5.7
0
5.31
5.96
5.91
5.75
5.5
5.72
5.67
5.75
5.76
5.5
5.91
5.62
5.72
6
5.84
6.03
5
0
6
5.83
5.71
5.38
5.75
6.05
5.25
5.2
6.09
6.23
5.83
5.88
0
6.04
5.9
6.17
6.05
0
5.62
4.83
0
5.5
5.81
5.72
5.88
5.77
5.87
5.68
5.76
5.75
5.78
A.
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
2
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
2
0
0
1
0
0
0
1
0
0
1
2
0
1
0
0
ESPAMM
1/5
1/1
0/5
0/10
0/7
0/3
1/2
0/8
0/0
0/1
0/8
0/0
0/6
0/7
0/0
1/1
1/2
0/0
0/2
0/6
0/0
0/5
0/7
0/3
0/4
1/2
1/5
0/3
0/0
1/2
0/2
2/4
1/5
0/4
2/7
0/9
0/3
0/1
0/4
0/0
0/4
0/2
0/0
0/6
0/0
0/0
0/9
0/4
0/1
0/0
1/9
0/0
0/0
0/3
0/1
0/3
0/7
0/4
1/11
1/6
0/6
0/1
0/0
0/0
2/2
0/4
0/0
1/9
0/3
0/0
0/0
1/8
0/4
0/10
1/4
0/0
1/5
0/2
1/3
1/0
0/0
0/5
0/1
0/0
0/0
0/1
0/9
1/7
1/3
1/6
0/4
0/8
0/5
1/1
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
329 NAGATOMO (INT)
0
412 NALDO (BOL)
0
331 NATALI (BOL)
0
410 NELSON (PAL)
0
333 OGBONNA (TOR)
5
334 PACI (SIE)
5.5
335 PALETTA (PAR)
4.5
336 PAPP (CHI)
0
337 PASQUAL (FIO)
5.5
338 PASQUALE (UDI)
0
339 PELUSO (JUV)
5.5
399 PEREIRA (INT)
5.5
340 PERICO (CAG)
6
382 PIRIS (ROM)
6
343 PISANO E. (GEN)
4.5
342 PISANO F. (CAG)
0
345 PORTANOVA (GEN)
5.5
346 POTENZA (CAT)
0
400 POULSEN (SAM)
0
347 RADU (LAZ)
0
348 RAIMONDI (ATA)
0
349 RANOCCHIA (INT)
0
385 RINAUDO (NAP)
0
380 RODRIGUEZ GON. (FIO) 6
384 RODRIGUEZ GUI. (TOR) 0
413 ROLANDO (NAP)
0
398 ROLIN (CAT)
0
351 ROMAGNOLI A. (ROM) 0
352 ROMULO (FIO)
0
353 RONCAGLIA (FIO)
5.5
354 ROSI (PAR)
5.5
355 ROSSETTINI (CAG)
6
356 ROSSINI (SAM)
0
357 RUBIN (SIE)
6.5
416 SALAMON (MIL)
0
358 SAMUEL (INT)
6
359 SANTACROCE (PAR)
4.5
360 SARDO (CHI)
5.5
402 SAVIC (FIO)
0
361 SCALONI (ATA)
5.5
362 SILVESTRE (INT)
5.5
363 SORENSEN (BOL)
6
364 SPOLLI (CAT)
6
411 SPYROPOULOS (CHI)
0
365 STANKEVICIUS (LAZ) 4.5
366 STENDARDO (ATA)
4.5
415 TEIXEIRA (SIE)
0
388 TERLIZZI (SIE)
0
368 TERZI (SIE)
5.5
369 TOMOVIC (FIO)
0
408 TOROSIDIS (ROM)
0
403 UVINI (SIE)
0
371 VITIELLO (SIE)
0
373 VON BERGEN (PAL)
5.5
374 YEPES (MIL)
0
375 ZACCARDO (MIL)
0
376 ZANON (PES)
3
389 ZAPATA (MIL)
5.5
377 ZAURI (PES)
0
MEDIA QUOT.
5.72
8
5.5
3
5.5
3
6.5
8
5.66
4
6.03
6
5.9
12
6
6
6.47
16
6
7
5.52
7
5.75
10
5.95
5
5.65
7
5.69
6
5.86
9
6.3
9
6
3
5.33
4
6.16
10
5.93
8
6.13
10
0
2
6.36
13
5.75
6
5.5
8
5.58
4
8
2
6.21
6
6.02
10
5.9
6
5.77
8
5.67
5
6.03
9
0
4
6.15
7
5.64
3
5.33
4
6.16
9
5.64
3
5.67
4
5.94
8
6.15
11
6
4
4.5
3
5.94
8
5.79
5
5.82
6
5.83
5
5.69
6
6.21
8
0
4
0
4
5.79
9
5.81
4
5.94
8
5.13
2
5.86
9
5.2
1
CAMPIONATO
P.
V. G.
23
0
0
2
0
0
4
0
0
6
0
1
16
5
0
19
5,5
2
30
5
1
5
0
1
30
6
2
18
0
1
21
6
1
23
6
1
11
6
0
26
6
0
19
4,5
1
28
0
1
15
5,5
2
1
0
0
6
0
0
19
0
1
24
0
1
27
0
2
0
0
0
29
6
5
18
0
0
3
0
0
8
0
0
2
0
1
15
0
1
23
5,5
3
22
5,5
2
23
6
0
22
0
0
20
6,5
0
0
0
0
16
6
1
7
4,5
0
18
5,5
0
22
0
2
9
5,5
0
8
6
0
19
6
1
24
6
1
2
0
0
2
4,5
0
27
5
1
7
0
0
17
0
2
3
6
0
22
0
0
7
0
1
0
0
0
0
0
0
29
5,5
1
13
0
0
16
0
1
19
5
0
18
5,5
0
5
0
0
MEDIA
VOTO
5.68
5.5
5.62
6
5.78
5.83
5.97
5.5
6.15
5.81
5.69
5.66
5.95
5.63
5.66
5.88
6
6
4
6.11
5.91
6.04
0
5.97
5.86
5.5
5.83
7
5.92
5.83
5.79
5.87
5.68
5.95
0
6.16
5.64
5.56
5.93
5.86
5.75
5.94
6.17
6
4.5
5.93
5.86
5.59
6
5.76
5.93
0
0
5.83
6.08
5.78
5.45
5.94
5.3
A.
2
0
0
0
0
1
1
0
5
1
1
3
0
2
0
1
0
0
0
0
2
1
0
2
0
0
0
0
1
0
0
0
0
3
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
0
ESPAMM
1/1
0/1
0/2
0/0
1/2
1/5
0/8
0/2
0/4
0/1
2/11
0/6
0/0
0/4
0/5
1/7
0/3
0/0
0/0
0/4
1/7
0/9
0/0
1/7
0/4
0/0
0/3
0/0
0/1
0/9
1/5
2/1
0/1
0/3
0/0
0/6
0/2
0/4
0/3
0/3
0/1
0/6
0/7
0/0
0/0
0/7
0/1
1/2
0/1
1/3
0/2
0/0
0/0
1/6
0/7
0/3
1/8
1/3
0/1
A.
1
2
0
1
1
0
3
0
4
2
2
0
0
0
3
0
0
0
0
3
3
0
1
4
0
0
2
0
1
ESPAMM
0/0
0/6
0/4
0/0
0/8
0/0
0/4
0/2
1/5
0/3
0/1
0/1
0/0
1/6
1/4
0/4
0/11
0/1
0/0
1/4
0/5
0/5
0/6
0/2
0/4
0/8
2/3
0/2
0/7
Centrocampisti
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI MEDIA QUOT.
747 AGRA (SIE)
7.5
6
5
503 ALLAN (UDI)
6.5
5.98
11
504 ALMIRON (CAT)
0
6.5
14
505 ALVAREZ R. (INT)
6.5
6.15
12
506 AMBROSINI (MIL)
0
5.9
8
756 AMPUERO (PAR)
0
5
3
507 ANGELO (SIE)
9.5
5.87
8
508 ANSELMO (PAL)
0
5.81
4
717 AQUILANI (FIO)
6
6.62
13
509 ARMERO (NAP)
6
5.74
10
510 ASAMOAH (JUV)
6
6.33
11
511 BADU (UDI)
6
5.82
6
738 BAKIC (TOR)
0
0
1
512 BARRETO E. (PAL)
5.5
5.88
10
513 BARRIENTOS (CAT)
6.5
6.44
15
514 BASHA (TOR)
0
5.96
4
516 BEHRAMI (NAP)
5.5
5.93
11
723 BENASSI (INT)
0
5.83
1
517 BENTIVOGLIO (CHI)
0
0
2
518 BERTOLACCI (GEN)
0
6.2
11
520 BIABIANY (PAR)
5
6.25
15
521 BIAGIANTI (CAT)
6
5.79
6
522 BIONDINI (ATA)
6.5
5.81
7
523 BIRSA (TOR)
0
7.05
11
524 BJARNASON (PES)
0
5.98
8
719 BLASI (PES)
0
5.05
3
525 BOATENG (MIL)
6
5.7
12
526 BOLZONI (SIE)
0
5.59
5
527 BONAVENTURA (ATA)
6
6.92
22
CAMPIONATO
P.
V. G.
5
6,5
0
30
6,5
0
25
0
3
17
6,5
3
17
0
0
1
0
0
23
6,5
1
10
0
1
22
6
5
20
6
0
24
6
2
19
6
0
0
0
0
26
5,5
0
25
6,5
4
15
0
1
29
5,5
0
2
0
0
0
0
0
23
0
3
28
5
1
22
6
0
19
6,5
0
15
0
2
21
0
2
11
0
0
25
6
2
22
0
0
30
6,5
7
MEDIA
VOTO
5.75
6.02
6.17
5.53
6.1
5
5.7
5.56
6.05
5.71
6.02
5.84
0
6.04
5.96
5.88
6.12
6
0
5.8
6.12
5.9
5.92
6.18
5.75
5.41
5.52
5.66
6.3
4
ASSIST
Ecco la
classifica
generale degli
assist
10
Hamsik
(NAPOLI), Totti
(ROMA)
8
Borja Valero
(FIORENTINA)
7
Cossu
(CAGLIARI),
Cerci (TORINO)
Cassano
(INTER)
a soli
mediasetpremium.it
199 309 309 *
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
708 BORJA VALERO (FIO)
7
528 BRADLEY (ROM)
5.5
529 BRIENZA (ATA)
6
530 BRIGHI (TOR)
0
531 BROCCHI (LAZ)
0
757 CABRERA (CAG)
7.5
749 CALELLO (SIE)
0
533 CAMBIASSO (INT)
5.5
534 CANA (LAZ)
3.5
535 CANDREVA (LAZ)
6.5
536 CARMONA (ATA)
0
537 CASARINI (CAG)
0
538 CASCIONE (PES)
5.5
539 CASTRO (CAT)
0
540 CAZZOLA (ATA)
0
542 CERCI (TOR)
7
748 CEVALLOS (JUV)
0
543 CHIARETTI (PES)
0
760 CHRISTODOULOPOULOS (BOL) 5.5
545 CIGARINI (ATA)
0
546 COFIE (CHI)
5
548 CONSTANT (MIL)
6.5
549 CONTI (CAG)
5.5
551 COSSU (CAG)
0
762 CRECCO (LAZ)
5.5
554 CUADRADO (FIO)
7
555 D'AGOSTINO (PES)
5
729 DE JONG (MIL)
0
557 DE ROSSI (ROM)
0
558 DELLA ROCCA (SIE)
6.5
559 DESSENA (CAG)
6.5
561 DIAMANTI (BOL)
0
562 DONADEL (NAP)
0
563 DONATI (PAL)
5.5
564 DOSSENA (PAL)
0
565 DZEMAILI (NAP)
5.5
566 EDERSON (LAZ)
6
567 EKDAL (CAG)
6
727 EL KADDOURI (NAP)
0
569 ERIKSSON (CAG)
0
718 ESTIGARRIBIA (SAM)
6
758 FAURLIN (PAL)
0
707 FERNANDEZ M. (FIO)
0
571 FLAMINI (MIL)
7
572 FLORENZI (ROM)
6.5
715 FOGGIA (LAZ)
0
744 FORMICA (PAL)
0
573 GALLOPPA (PAR)
0
574 GARGANO (INT)
5
743 GAVAZZI (SAM)
0
575 GAZZI (TOR)
5.5
577 GIACCHERINI (JUV)
0
732 GIORGI (ATA)
5
578 GOBBI (PAR)
5
579 GOMEZ (CAT)
5
580 GONZALEZ (LAZ)
5.5
583 GUANA (CHI)
0
584 GUARENTE (BOL)
5.5
585 GUARIN (INT)
5
586 HAMSIK (NAP)
7.5
587 HERNANES (LAZ)
5
588 HETEMAJ (CHI)
5.5
589 ILICIC (PAL)
9
590 INLER (NAP)
0
591 ISLA (JUV)
0
592 IZCO (CAT)
5.5
593 JANKOVIC (GEN)
0
594 JORQUERA (GEN)
0
731 KONE P. (BOL)
6
750 KOVACIC (INT)
5.5
596 KRHIN (BOL)
6.5
598 KRSTICIC (SAM)
0
599 KUCKA (GEN)
6
600 KURTIC (PAL)
6.5
751 KUZMANOVIC (INT)
5
601 LAMELA (ROM)
10
604 LAZZARI (UDI)
6.5
605 LEDESMA (LAZ)
6
606 LJAJIC (FIO)
7
607 LLAMA (FIO)
0
608 LODI (CAT)
6
725 LUCCA (ROM)
0
610 LUCIANO (CHI)
0
611 LULIC (LAZ)
0
613 MAGGIO (NAP)
5
614 MAICOSUEL (UDI)
0
615 MANNINI (SIE)
0
739 MARCHIONNI (PAR)
5
617 MARCHISIO (JUV)
6
733 MARESCA (SAM)
0
722 MARIGA (PAR)
0
618 MARQUINHO (ROM)
0
619 MARRONE (JUV)
0
620 MATUZALEM (GEN)
9
621 MAURI (LAZ)
5
622 MERKEL (UDI)
0
623 MIGLIACCIO (FIO)
6
625 MODESTO (PES)
5
626 MONTOLIVO (MIL)
6
627 MORALEZ (ATA)
5
629 MORRONE (PAR)
0
630 MUDINGAYI (INT)
0
631 MUNARI (SAM)
5.5
632 MUNTARI (MIL)
5.5
742 NADAREVIC (GEN)
0
634 NAINGGOLAN (CAG)
0
635 NINIS (PAR)
6
636 NOCERINO (MIL)
0
637 OBI (INT)
0
638 OBIANG (SAM)
6
639 OLIVERA (GEN)
0
640 ONAZI (LAZ)
6
641 PADOIN (JUV)
6
643 PALLADINO (PAR)
0
714 PALOMBO (SAM)
5.5
644 PAROLO (PAR)
0
646 PASQUATO (BOL)
6
713 PAZIENZA (BOL)
0
647 PEPE (JUV)
0
752 PEREIRINHA (LAZ)
0
648 PEREYRA (UDI)
9.5
649 PEREZ (BOL)
0
650 PERROTTA S. (ROM)
6
651 PINZI (UDI)
0
652 PIRLO (JUV)
6
653 PIZARRO (FIO)
10
654 PJANIC (ROM)
5.5
655 POGBA (JUV)
6.5
656 POLI (SAM)
6.5
657 PULZETTI (BOL)
0
658 QUINTERO (PES)
0
754 RADOSEVIC (NAP)
0
659 RADOVANOVIC (ATA)
5
661 RENAN (SAM)
0
662 RICCHIUTI (CAT)
0
664 RIGONI L. (CHI)
6.5
663 RIGONI M. (GEN)
0
665 RIOS (PAL)
5
666 RIVEROLA (BOL)
0
745 RIZZO (PES)
0
761 RODRIGUEZ D.M. (UDI) 0
753 RODRIGUEZ M. (SAM) 0
730 ROSINA (SIE)
6
667 ROSSI (GEN)
0
MEDIA QUOT.
6.79
19
5.98
10
5.89
10
6.42
10
5.6
4
5.8
5
5.88
5
6.33
14
5.66
6
6.67
16
6.16
9
6.3
4
5.86
10
6.57
15
5.6
6
6.95
22
0
4
0
2
5.64
5
6.25
9
6.03
8
6.05
9
6.16
13
6.36
16
5.5
1
6.67
18
6.2
9
6.12
4
5.45
8
5.75
5
5.83
8
7.02
24
6
1
5.74
8
5.92
7
6.39
15
5.94
5
6.07
11
6.5
4
5.5
1
5.89
10
6
7
5.76
6
6.08
8
6.48
13
0
4
6.5
10
6.43
4
5.63
7
6
1
6.15
12
6.77
11
5.79
6
5.88
9
7
21
6.14
12
6.07
10
6.16
7
6.37
15
7.41
27
6.79
18
5.8
8
6.72
20
6.55
17
5.8
5
6.36
14
6.62
8
5.5
5
6.66
15
5.71
9
5.94
8
5.96
9
6.42
14
5.76
7
5.57
10
7.55
26
6.05
9
6.12
13
6.84
17
5.62
3
7
22
6
1
6.12
9
6.05
14
6.46
14
5.91
8
5.2
4
6.18
10
6.88
20
6.44
7
6
2
6.2
12
6.06
4
6.05
7
6.44
12
5.81
5
6.12
9
5.14
3
6.47
18
5.88
11
5.5
4
5.67
4
6.21
10
5.69
5
5
4
6.19
13
6
6
5.74
10
6
4
6.16
12
5.44
4
6.14
3
5.73
5
6.9
4
6.14
7
6
11
6.71
8
5.42
3
6
4
5.42
5
6.44
15
6
9
6.58
9
6.14
6
6.78
20
6.6
15
6.58
15
7.1
16
6.44
14
5.6
4
6.03
4
0
2
5.45
3
5.33
3
5.67
4
6.04
12
6.15
11
5.84
9
5.75
4
5.17
3
0
3
6
4
6.37
15
5.96
6
CAMPIONATO
P.
V. G.
31
7
1
24
6
1
23
6
1
19
0
2
8
0
0
6
6,5
0
4
0
0
29
5,5
3
20
4
0
29
6,5
5
16
0
2
10
0
1
26
5,5
2
31
0
4
22
0
0
29
7
5
0
0
0
0
0
0
7
6
1
22
0
2
21
5
2
20
6,5
0
24
6
3
22
0
0
1
5,5
0
30
6
3
15
5
2
12
0
1
21
0
0
12
6,5
0
26
6,5
2
28
0
7
4
0
0
23
6
0
16
0
0
28
5,5
5
12
6
1
27
6
1
4
0
0
4
0
0
29
6
2
2
0
0
17
0
0
14
5
2
30
6,5
3
0
0
0
7
0
1
9
0
1
28
5
0
0
0
0
31
6
2
14
0
2
20
5
2
29
5
0
30
5
7
29
5,5
1
23
0
0
17
6
2
28
5
4
32
6,5
9
29
5
9
25
5,5
0
27
6,5
8
28
0
5
8
0
0
29
6
1
17
0
4
13
0
0
26
6,5
6
7
5,5
0
17
6,5
0
25
0
1
30
6
3
26
6,5
0
7
5
0
27
7
14
22
6,5
1
30
6
1
24
7
6
5
0
0
28
6
6
0
0
0
20
0
1
29
0
1
26
5,5
4
20
0
2
6
0
0
23
5
1
25
6
5
15
0
3
3
0
0
24
0
3
8
0
0
10
6,5
1
25
5
3
11
0
1
23
6
1
18
5
0
29
6
4
24
5
1
2
0
0
9
0
0
22
6
3
10
5,5
0
1
0
0
28
0
2
13
6
0
21
0
2
2
0
0
28
6
1
9
0
0
10
6
0
16
6
0
6
0
1
11
6
0
30
0
2
12
6
2
14
0
0
1
0
0
6
0
0
31
6,5
4
20
0
0
13
6
2
15
0
2
27
6
5
24
7
3
21
5,5
3
24
6,5
5
25
6,5
3
6
0
0
17
0
1
0
0
0
13
5
0
2
0
0
8
0
0
28
6,5
1
17
0
2
22
5
2
1
0
0
6
0
0
0
0
0
0
0
0
26
6
5
14
0
0
MEDIA
ESPVOTO A. AMM
6.5
8 0/4
5.91 1 0/5
5.7
2 1/0
6.14 0 0/2
5.6
0 0/0
5.8
1 0/2
6
0 0/1
5.95 5 1/3
5.88 0 0/8
6.14 4 1/5
5.97 2 1/8
5.75 0 0/1
5.72 0 0/5
6.11 3 0/5
5.8
1 0/8
6.28 7 0/5
0
0 0/0
0
0 0/0
5.93 0 0/2
6.05 3 1/7
5.82 0 0/4
6.08 1 1/1
6.19 2 1/15
6.18 7 1/4
5.5
0 0/0
6.31 5 0/10
5.77 2 0/3
6.04 0 0/4
5.5
2 1/5
5.92 0 0/4
5.8
0 0/11
6.36 6 0/8
6
0 0/0
5.88 0 0/6
5.83 2 0/3
5.83 1 0/6
5.61 0 0/0
6.06 1 0/7
6
1 0/0
5
0 0/0
5.61 1 0/1
6
0 0/0
5.97 0 0/1
5.77 0 1/2
6.16 2 0/3
0
0 0/0
5.8
1 0/1
6.07 1 0/3
5.71 2 0/8
0
0 0/0
6.06 0 0/7
6.19 2 0/1
5.58 0 1/2
5.9
1 0/3
6.18 6 0/5
6.02 2 0/3
6.05 2 0/3
5.83 1 1/2
5.87 2 0/5
6.38 10 0/2
6.03 1 1/4
5.94 1 0/9
5.89 2 0/7
6.11 1 0/7
5.7
1 0/1
6.2
3 0/3
5.94 1 0/4
5.73 2 0/3
6.08 1 0/10
5.93 0 0/2
5.94 0 0/1
5.98 2 0/10
6.22 1 1/6
5.82 0 0/3
5.57 0 0/0
6.11 2 0/7
5.9
3 1/4
6.2
1 1/5
6.14 2 0/2
5.5
0 0/0
6.2
6 1/1
0
0 0/0
5.98 4 0/2
5.98 3 0/8
5.94 3 0/3
5.56 1 0/4
5.4
0 0/2
6.09 2 0/6
6.33 0 0/4
5.97 0 1/1
6
0 0/0
5.86 0 0/3
6.06 0 0/0
6.05 0 0/6
6
4 1/2
5.5
0 0/1
6
1 0/4
5.28 0 0/5
6.09 2 0/6
5.77 1 0/3
5.5
0 0/0
5.8
0 0/2
5.89 0 0/6
5.81 0 0/2
5
0 0/0
6.16 1 0/12
5.86 2 0/1
5.5
0 0/3
6
0 0/0
6.02 4 0/5
5.69 0 0/4
6.14 0 0/0
5.82 0 0/3
6.1
1 0/0
6.27 0 0/3
5.87 2 0/8
5.83 0 0/1
5.58 0 0/5
6
0 0/0
5.5
0 0/1
6.05 1 0/2
6.12 2 1/7
6.09 0 0/0
5.96 0 0/7
6.31 4 0/7
6.46 1 0/13
6.11 4 1/5
6.4
0 0/1
6.14 0 0/4
5.75 0 0/2
5.88 1 0/3
0
0 0/0
5.55 0 0/2
5
0 0/0
5.67 0 0/0
6.02 2 0/9
5.58 1 0/0
5.59 0 0/1
5.5
0 0/0
5.5
0 1/2
0
0 0/0
0
0 0/0
5.92 1 0/3
5.96 0 0/0
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
CODICE
GIOCATORE
669 SALIFU (CAT)
670 SAMPIRISI (CHI)
671 SANTANA (TOR)
672 SCHELOTTO (INT)
673 SCIACCA (CAT)
759 SCULLI (PES)
675 SESTU (SIE)
676 SEYMOUR (CHI)
755 SISSOKO (FIO)
679 SORIANO (SAM)
680 STANKOVIC (INT)
681 STEVANOVIC (TOR)
682 STOIAN (CHI)
683 STRASSER (PAR)
685 TACHTSIDIS (ROM)
686 TADDEI (ROM)
687 TAIDER (BOL)
689 TOGNI (PES)
690 TOZSER (GEN)
691 TRAORE (MIL)
726 TROISI (ATA)
692 VACEK (CHI)
693 VALDES (PAR)
694 VALIANI (SIE)
695 VARGAS J. (GEN)
698 VERGASSOLA (SIE)
699 VERRE (SIE)
700 VIDAL (JUV)
701 VIOLA (PAL)
702 VIVES (TOR)
716 WEISS (PES)
746 WOLSKI (FIO)
705 ZANETTI (INT)
741 ZIELINSKI (UDI)
706 ZUNIGA (NAP)
MAGIC
PUNTI
0
0
5.5
0
0
5.5
7
0
5.5
0
0
0
0
0
0
0
6
9
0
0
0
0
4.5
0
6
5.5
0
13
0
6
0
0
5.5
7.5
6
MEDIA QUOT.
6.17
4
5.21
3
6.3
13
5.84
9
0
2
5.5
7
6.33
12
5.55
5
5.83
7
5.6
5
5.75
4
6.07
5
6.67
7
0
1
5.68
6
5.25
4
5.86
9
6.36
7
5.67
5
5
4
5.67
3
5.21
3
6.08
12
6.55
11
5.91
8
6.15
11
5.33
1
6.81
20
5.5
3
5.67
6
6.3
11
6
4
5.9
11
7.5
1
5.79
10
CAMPIONATO
P.
V. G.
9
0
0
17
0
0
24
5,5
3
23
0
1
2
0
0
7
6
0
26
7
1
20
0
0
4
6
0
23
0
0
3
0
0
15
0
2
14
0
3
1
0
0
20
0
1
4
0
0
28
6
2
11
6,5
2
18
0
0
6
0
0
5
0
0
8
0
0
25
4,5
3
21
0
2
17
6,5
0
27
6
2
6
0
0
26
7,5
7
4
0
0
20
6,5
0
22
0
4
0
0
0
31
5,5
0
4
6,5
0
27
6
0
MEDIA
VOTO
6.17
5.32
5.89
5.67
0
5.67
6.12
5.71
6
5.63
6
5.61
5.92
0
5.64
5.33
5.77
5.95
5.64
5
5.67
5.5
6.04
5.97
6.03
6
5.33
6.23
5.5
5.86
5.8
0
5.89
6.5
5.77
A.
0
0
1
1
0
1
4
0
0
1
0
1
0
0
2
0
0
1
1
0
0
0
1
5
0
1
0
5
0
0
4
0
1
1
2
ESPAMM
0/1
0/4
0/1
0/1
0/0
0/4
0/3
1/4
0/1
0/4
0/2
0/1
0/0
0/1
1/7
0/2
1/4
0/5
0/1
0/0
0/1
1/2
0/12
0/0
0/4
0/6
0/0
0/10
0/0
0/7
2/6
0/0
0/1
0/0
0/3
Attaccanti
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
801 ABBRUSCATO (PES)
0
805 AMAURI (PAR)
6
935 ANELKA (JUV)
0
937 BALOTELLI (MIL)
0
807 BARRETO D.S. (TOR) 5.5
808 BELFODIL (PAR)
5
933 BELTRAME (JUV)
0
917 BENDTNER (JUV)
0
809 BERGESSIO (CAT)
6
810 BIANCHI (TOR)
9
812 BOGDANI (SIE)
0
813 BOJAN (MIL)
0
903 BORRIELLO (GEN)
5.5
936 BOSELLI (PAL)
0
814 BUDAN (ATA)
0
815 CALAIO' (NAP)
0
916 CAMPOS TORO (UDI)
0
932 CANI (CAT)
0
816 CAPRARI (PES)
5.5
930 CARAGLIO (PES)
0
817 CASSANO (INT)
0
819 CAVANI (NAP)
4.5
820 CELIK (PES)
9
944 CERRI (PAR)
0
914 DE LUCA (ATA)
0
824 DENIS (ATA)
4
825 DESTRO (ROM)
0
827 DI NATALE (UDI)
0
828 DIOP (TOR)
0
829 DOUKARA (CAT)
0
830 DYBALA (PAL)
5.5
831 EDER (SAM)
9.5
832 EL HAMDAOUI (FIO)
5
833 EL SHAARAWY (MIL)
6
931 EMEGHARA (SIE)
9.5
834 FABBRINI (PAL)
0
835 FLOCCARI (LAZ)
0
928 FLORO FLORES (GEN) 6
836 GABBIADINI (BOL)
9.5
837 GILARDINO (BOL)
5
839 GIOVINCO (JUV)
0
926 HALLENIUS (GEN)
0
941 HAUCHE (CHI)
0
840 HERNANDEZ (PAL)
0
904 IAQUINTA (JUV)
0
841 IBARBO (CAG)
6.5
842 ICARDI (SAM)
5.5
843 IMMOBILE (GEN)
4.5
844 INSIGNE (NAP)
5.5
902 JONATHAS (TOR)
5.5
845 JOVETIC (FIO)
0
940 KABASELE (TOR)
0
846 KEKO (CAT)
0
847 KLOSE (LAZ)
5
848 KOZAK (LAZ)
5
850 LARRONDO (FIO)
9.5
906 LIVAJA (ATA)
5
942 MALELE (PAL)
0
853 MARILUNGO (ATA)
0
908 MARTINEZ JARA (GEN) 0
854 MATRI (JUV)
0
855 MAXI LOPEZ (SAM)
0
856 MEGGIORINI (TOR)
5.5
934 MENGA (TOR)
0
858 MICCOLI (PAL)
7
859 MILITO (INT)
0
861 MOSCARDELLI (BOL)
0
862 MURIEL (UDI)
13.5
863 NENE' (CAG)
0
912 NIANG (MIL)
5.5
905 NICO LOPEZ (ROM)
0
865 OSVALDO (ROM)
9.5
867 PALACIO (INT)
0
868 PALOSCHI (CHI)
0
869 PANDEV (NAP)
9.5
870 PAOLUCCI (SIE)
0
871 PAPONI (BOL)
0
872 PARRA (ATA)
5
874 PAZZINI (MIL)
5.5
876 PELLISSIER (CHI)
6
877 PINILLA (CAG)
12
879 POZZI (SIE)
6.5
880 QUAGLIARELLA (JUV)
0
921 RANEGIE (UDI)
0
925 REGINALDO (SIE)
0
882 ROBINHO (MIL)
5.5
883 ROCCHI (INT)
6.5
929 ROSSI G. (FIO)
0
885 ROZZI (LAZ)
0
943 SAHA (LAZ)
0
927 SAID (GEN)
0
920 SAMASSA (CHI)
5
918 SANSEVERINO (PAL)
0
887 SANSONE G. (SAM)
5.5
886 SANSONE N. (PAR)
5
888 SAU (CAG)
0
939 SFORZINI (PES)
5
938 SPERDUTI (PAL)
0
891 THEREAU (CHI)
5.5
892 THIAGO (CAG)
6.5
919 TONI (FIO)
0
894 TOTTI (ROM)
6
896 VUCINIC (JUV)
7
913 VUKUSIC (PES)
0
898 ZARATE (LAZ)
0
899 ZE EDUARDO (SIE)
0
MEDIA QUOT.
5.63
9
7.17
25
6
11
8.94
32
6.27
10
6.7
16
6
2
5.75
4
6.96
20
6.8
21
5.94
6
6.75
13
6.98
19
5.67
11
6.67
6
6.11
9
5.83
4
5
6
5.82
10
5.12
8
7.28
23
8.21
36
6.11
8
6
2
5.79
6
7.34
32
6.31
10
7.98
35
4
1
6
4
6.1
12
6.76
20
6.44
10
7.9
28
8.14
19
5.96
8
6.86
13
5.25
7
6.58
18
6.97
22
6.77
20
4
2
0
6
5.25
3
0
3
6.63
19
6.98
14
6.15
14
6.45
17
5.83
12
7.54
26
0
4
7.75
4
7.37
20
5.12
4
6.83
8
6.56
7
6
2
5.25
4
0
1
7.25
21
6.92
10
6.06
12
0
4
7.09
23
7.45
19
5.44
5
7.62
19
6.38
10
6.1
7
7
2
7.26
23
7.32
25
7.22
15
6.43
18
6.8
5
5.67
4
5
4
7.84
25
6.21
14
6.67
21
5.5
5
7.53
20
5.89
7
6.29
8
6.27
14
5.85
7
6
5
0
1
5
10
7
4
5.08
3
6.5
4
6.41
16
6.92
12
7.56
26
5
9
0
5
6.69
21
6.11
13
6.96
16
7.97
36
7.24
27
5.25
7
5
4
5.56
4
CAMPIONATO
P.
V. G.
24
0
2
27
6
10
1
0
0
8
0
7
16
5,5
2
27
5
7
1
0
0
8
0
0
26
6
8
28
6,5 10
14
0
2
18
0
3
23
6
9
7
0
0
8
0
1
20
0
4
4
0
0
2
0
0
22
5,5
1
4
0
0
27
0
8
29
5
22
19
6
4
1
0
0
15
0
1
32
5
15
17
0
4
27
0
17
3
0
0
12
0
0
23
5,5
3
26
6,5
5
16
5
3
31
6
16
11
6,5
7
15
0
1
16
0
4
5
6
0
27
6,5
6
31
5
11
29
0
7
1
0
0
0
0
0
8
0
0
0
0
0
28
6,5
4
26
5,5
9
29
4,5
5
32
5,5
4
19
5,5
3
26
0
12
0
0
0
3
0
1
23
5
10
16
5
0
8
7
2
14
5,5
2
1
0
0
2
0
0
0
0
0
20
0
7
13
0
4
26
5,5
3
1
0
0
24
6
6
20
0
9
12
0
0
17
8
8
18
0
3
16
5,5
0
4
0
1
24
6,5 12
25
0
12
18
0
7
27
6,5
5
8
0
2
3
0
0
10
5
0
24
6
13
23
6
4
20
6,5
7
9
6,5
1
21
0
8
17
0
1
16
0
3
18
5,5
2
11
6,5
1
0
0
0
0
0
0
5
0
0
3
0
1
8
5,5
0
1
0
0
22
5,5
2
23
5
6
25
0
11
4
5
0
0
0
0
31
5,5
7
24
6,5
2
24
0
7
29
6
12
27
7
9
19
0
1
1
0
0
8
0
1
MEDIA
ESPVOTO A. AMM
5.45 0 0/1
6.04 0 0/1
6
0 0/0
6.5
0 0/3
5.8
1 0/0
5.9
3 1/0
6
0 0/0
5.75 0 0/0
6.12 4 0/6
5.89 1 0/5
5.31 0 0/3
6.07 1 0/1
6.07 1 0/8
5.75 0 0/1
5.83 0 0/1
5.81 2 1/3
5.83 0 0/0
5.5
0 0/1
5.7
0 0/1
5.12 0 0/0
6.13 7 0/0
6.29 1 0/5
5.56 0 0/4
6
0 0/0
5.67 0 0/4
5.92 3 1/3
5.63 1 1/3
6.15 3 0/3
5
0 1/0
6.12 0 0/1
5.7
0 0/2
6.13 4 0/4
5.91 0 0/0
6.34 2 0/3
6.32 0 0/2
5.62 1 0/0
6
0 0/0
5.25 0 0/0
5.92 1 0/7
5.94 0 0/2
5.89 5 0/4
4
0 0/0
0
0 0/0
5.25 0 0/0
0
0 0/0
6.15 1 0/0
5.85 0 0/2
5.56 3 0/5
5.97 4 0/3
5.47 0 0/3
6.21 3 0/3
0
0 0/0
6.25 0 0/0
6.17 0 0/5
5.21 0 1/0
5.9
0 0/1
5.83 1 0/2
6
0 0/0
5.25 0 0/0
0
0 0/0
6.03 0 0/3
5.77 1 0/1
5.73 1 0/4
0
0 0/0
6.14 6 0/6
5.95 3 0/0
5.5
0 0/2
6.21 2 0/4
5.73 3 0/4
6.1
1 0/2
6
0 0/0
5.98 2 1/4
6.1
4 0/3
5.94 0 0/1
5.81 3 0/3
5.6
0 0/1
5.5
0 0/0
5.14 0 1/0
6.18 1 0/7
5.67 0 0/1
6
0 0/8
5.57 0 0/1
6
2 0/0
5.61 0 0/1
5.23 1 0/1
5.8
1 0/0
5.56 0 0/1
0
0 0/0
0
0 0/0
5
0 0/0
5.5
0 0/0
5.33 0 1/1
6.5
0 0/0
6.06 2 1/1
6
2 0/3
6.27 1 0/3
5.12 0 0/1
0
0 0/0
5.98 2 0/2
5.83 1 0/2
6
1 0/2
6.66 10 0/6
6.11 6 0/5
5.28 0 0/1
5
0 0/0
5.44 0 0/4
4
I NUMERI
8
il voto più alto
della giornata.
E’ andato a Luis
Muriel,
attaccante
colombiano
dell’Udinese.
Dopo di lui il
centrocampista
juventino Vidal
con 7,5
6,66
la media
voto di
Francesco Totti.
E’ la più alta del
campionato.
Dopo il Capitano
della Roma c’è
Borja Valero
con 6,50 e
David Pizarro
con 6,46,
entrambi della
Fiorentina
3
i rigori
assegnati nella
32ª giornata: li
hanno realizzati
Mauricio Pinilla
del Cagliari,
Pizarro e Vidal
CLASSIFICA GENERALE
21
CLASSIFICA DI GIORNATA
Pos.
1
Magic Manager
Roberto Cinque
Città
Novara
Team
Faiv 104
2
Francesco Di Comite
Bari
3
Andrea Bartolucci
Monte S.Maria Tiberina (PG)
4
Francesco Di Comite
5
Cristiana Izzo
6
7
Punti
2369
Pos. Magic Manager
1 Alberto Cavestri
Città
Oleggio (NO)
Piwi Team Laf G61 2366,5
2
Andrea Ugonia
3S
2364
3
Gaspare Daidone
Bari
Piwi Team Laf G59 2363
4
Davide Lupa
Ischia (NA)
Lupus In Fabula
94,5
Ancona
Eyesofice (307)
2362,5
5
Patrick Vigliocco
San Mauro Torinese (TO)
Pat3
94
Davide Pedrini
Piter Marando
Gorla Minore (VA)
Giaveno (TO)
G E D Team 5e
Base137
2362
2360
6
7
Ivan Castioni
Ivan Castioni
Villafranca (VR)
Villafranca (VR)
Tutti X L'Hellas
Hellas In A
94
93,5
8
Marco Serena
Piacenza
Sereal Magic 26
2358,5
8
Alex Queirolo
Santa Margherita Ligure (GE)
Sputnik Fk Laf
93,5
9
10
Piter Marando
Roberto Cinque
Giaveno (TO)
Novara
Base136
Faiv 102
2358
2356
9 Andrea Travaglini
10 Christophe Carimati
Casalecchio Di Reno (BO)
Teglio (SO)
Pippi 8
Nicolò Thomas 9
93
92
11
12
Francesco Pratici
Francesco Pratici
Mulazzo (MS)
Mulazzo (MS)
Stef1
Stef4
2355
2352
11 Andrea Travaglini
12 Gabriele Zorat
Casalecchio Di Reno (BO)
Campolongo Tapogliano (UD)
Genius 5
Gnotul Blanc
92
92
13
Ermete Labbadia
Lenola (LT)
L'Uomo Dei Sogni 2350,5
13 Antonino Luca
Cacciatore Mazzarino (CL)
Caltaceres
91,5
14
15
16
Marco Serena
Alessandro Gorgone
Claudia Giunta
Piacenza
Sanremo (IM)
Roma
Sereal Campeon 6 2350,5
M.A.T.874
2350,5
Go18
2350,5
14 Alessandro Adragna
15 Flavio Bridi
16 Davide Oggioni
Gorizia
Costasavina (TN)
Monza
Chej Dal Krighel 91,5
A.C. Costasavina 91
Real Procchio2012 91
Francesco Sbraccia
Team
Claba2
Punti
96
Agliano Terme (AT)
All Black
94,5
Torino
Progressive Team 94,5
17
Daniele Mazzoni
Nembro (BG)
Sfu @ Laf 71
2350
17
Teramo
Pinturicchio Nr. 1 91
18
Federico Gianni
Viareggio (LU)
4-3-3
2350
18 Paolo Rinaldo Fanetti
Ponticino (AR)
Forever Mamma
91
19
20
Marco Serena
Domenico La Ferla
Piacenza
Roma
Sereal Again 19
Me11
2349
2348,5
19 Luca Vallelonga
20 Patrick Gargiulo
Riace (RC)
Appiano Gentile (CO)
La Voglio 4
4a11
91
91
Quanti gol il Bologna in casa
Ne ha segnati 29 in 16 gare
Migliorato il primato di 27 del 2008-09. E 42 sono i centri complessivi dopo 32
giornate (il record è di 43). Al Dall’Ara i rossoblù hanno ottenuto il 63% dei punti
NICOLA ZANARINI
Sprecato a tempo scaduto il match-point con il Torino e
conquistato un altro pari a Palermo, il Bologna si prepara a
tornare al Dall’Ara domenica
per chiudere il discorso salvezza con la Samp. Un successo
proietterebbe i rossoblù a quota 41 permettendo a Pioli di centrare l’obiettivo con 5 giornate
d’anticipo e di portarsi a -10 dai
51 punti dell’anno scorso. Gli
emiliani hanno costruito buona
parte della salvezza davanti al
proprio pubblico, che con il tifo
li ha spinti a 24 punti in 16 gare
(media di 1,5). Frutto di 6 vittorie, 6 pari e 4 k.o. il bottino interno è pari al 63,1% dei 38
punti complessivi.
Primato E quando restano ancora da ospitare Samp, Napoli
e Genoa i rossoblù hanno già
migliorato il primato di gol in
casa nei campionati di A a 20
squadre nell’era dei 3 punti: le
reti realizzate finora in 16 gare sono 29 (1,8 a partita) contro le 27 del 2008-09. Alla stessa stagione risale il record di
marcature complessive, 43; e
anche questo traguardo è ad
un passo visto che sono 42 i
gol dopo 32 giornate. E da
quando la vittoria vale 3 punti
(’94-’95) il Bologna non aveva
mai vinto 4 gare casalinghe in
A con almeno 3 reti di scarto:
4-0 a Catania e Chievo, 3-0 a
Palermo e Cagliari. Le goleade
al Dall’Ara erano state 3 nel
1997-98, quando c’era Roberto Baggio. E in panchina c’era
Gilardino è il
mattatore con 11
centri in totale:
8 segnati davanti
ai tifosi rossoblù
Ulivieri, l’ideatore della «cooperativa del gol», tornata di
moda grazie ai 12 giocatori andati a segno. Il mattatore è Gilardino con 11 centri (8 in casa) seguito a 7 da Diamanti e a
6 da Gabbiadini e Kone. Due
reti a testa per Pasquato, Taider e Guarente, una per Cherubin, Christodoulopoulos,
Sørensen, Motta e Portanova,
passato al Genoa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’attaccante del Bologna, Alberto Gilardino, 30 anni, nato a Biella ANSA
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
MONDO
GERMANIA COPPA
Il Bayern va in finale
Sei gol al Wolfsburg
numeri&
STATISTICHE
D
LA RADIOGRAFIA DEI CAMBI DI MAGLIA INTERNAZIONALI IL BRASILE ESPORTA, L’INGHILTERRA SPENDE
GDS
Mercato, crisi mondiale
L’Italia vende e spreca
Studio Fifa sul 2012: più trasferimenti, ma cala il giro d’affari
La Serie A in attivo di 91 milioni. Però ha la zavorra ingaggi
ALEX FROSIO
CARLO LAUDISA
MILANO
COLPI MILIONARI
1
Più trasferimenti, ma con
un giro d’affari in calo: addirittura del 10%. Insomma, neanche il calciomercato sfugge alla crisi globalizzata. La fotografia internazionale nel 2012 ha
una griffe autorevole, quella
della Fifa. Ed è una rivoluzione, non solo mediatica. La confederazione mondiale dal
2010 ha introdotto un sistema
di trasferimenti elettronico (il
cosiddetto Tms, Transfer Matching System) che non lascia
vuoti. I club sono obbligati a indicare tutti gli aspetti contrattuali delle compravendite. Il
prodotto è il «Global Market
Transfer», quadro a livello
mondiale di sicuro interesse.
Certo, non mancano le contraddizioni. Questo studio legge i
grandi numeri e fatalmente
perde le specificità: soprattutto quelle del calcio che conta.
Il deficit Partiamo dal numero
dei trasferimenti: sono stati
11.552, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Ma è in controtendenza il giro d’affari, sceso da 2,80 miliardi di dollari a 2,53. Quindi con
un calo del 10%. Dalla fotogra-
2
no rientrati 618). In seconda
posizione spicca il Portogallo a
quota 103 e quindi l’Italia con
un avanzo di 91 milioni. Nel
via vai di casa nostra ci sono
263 arrivi dall’estero e ben 339
uscite. Le perdite sono 34 in
più rispetto al 2011 ed è la riprova del sacrificio tecnico per
arginare la crisi economica.
Piaga ingaggi Eppure i nostri
1 Thiago Silva, 28 anni, passato dal Milan al Psg per 42 milioni AFP
2 Javi Martinez, 24 anni, dall’Athletic Bilbao al Bayern per 40 milioni AFP
fia di tutti questi trasferimenti
emergono, poi, altre voci significative. Sono solo 1.140 le
compravendite a titolo definitivo, cioè appena il 10% del totale. Invece sono ben 8.110 i cambi di maglia a fine contratto,
cioè a parametro zero. Vale a
dire il 70% dei movimenti. Nel
mezzo ci sono i prestiti. 921
(l’8%) per il rientro alla base,
1.235 (il 12%) per nuove cessioni temporanee. A sfalsare
questo dato sono i Paesi meno
evoluti, dove il giro di denaro è
pressoché nullo.
I Paperoni Nella top ten degli
spendaccioni primeggia l’Inghilterra, che tra acquisti e vendite ha un saldo negativo di
314 milioni di dollari. Staccata
la Russia con il suo rosso di 256
milioni. Segue la Turchia con
78. Quindi l’emergente Cina
con 49. Poi Germania con 43,
Ucraina a 37, Francia a 30, Austria a 13, Emirati Arabi a 12 e
il minuscolo Galles a 10. A guidare la classifica dei venditori,
invece, c’è il Brasile con 121 milioni, avendo esportato ben
696 calciatori (anche se ne so-
club non riescono a risparmiare sugli stipendi, visto che sono
in cima alla relativa graduatoria con una media-ingaggi di
720mila dollari lordi, a ruota
l’Inghilterra con 680mila. Ma
va ricordato che la Premier League non denuncia i contratti
d’immagine. Staccate la Germania a 390 e il Portogallo con
240.
Ruolo agenti Anche per le com-
missioni ai procuratori comanda l’Inghilterra con 59 milioni,
non lontana l’Italia a 41. Ma
colpisce che il censimento rilevi solo il 19% delle transazioni.
Un motivo c’è: il Tms segnala
solo le operazioni degli agenti
Fifa, non considera quelle di avvocati o parenti. La Fifa si muove per la deregulation, ma non
è detto che finisca proprio così.
CON LO SWANSEA
Arsenal-Everton, manca il gol
Wenger ce l’ha con l’arbitro
Galles in festa
In Premier sale
anche il Cardiff
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Attaccanti in vacanza, belle gioie come Podolski in panchina, centrocampisti più di lotta che di governo, difese rudi,
ma spietate. Ecco le ragioni di
questo 0-0 tra Arsenal ed Everton, occasione sprecata per entrambi: i Gunners frenano nella corsa per il terzo posto dopo
4 successi di fila, mentre la banda di Moyes si gioca male la
chance di agganciare Tottenham e Chelsea a quota 58. È
una partita ad ondate. Buon avvio dell’Everton, che mette alle
corde l’avversario e divora l’1-0
con Pienaar. Gran finale di primo tempo dell’Arsenal, con Giroud a un passo dal gol. Ripresa
equilibrata, con la squadra di Liverpool a tessere la tela e i Gunners pericolosi in contropiede,
ma il muro Jagielka-Distin resiste.
Reazioni Il viso tirato di Wenger
e la serenità di Moyes sono gli
indicatori dei rispettivi stati
Olivier Giroud,
26 anni,
attaccante
dell’Arsenal,
spreca
un’occasione
contro
l’Everton
REUTERS
d’animo. L’Arsenal è infatti
l’unica tra le squadre in area
Champions ad aver giocato 33
gare, mentre il Tottenham deve recuperare un match e il
Chelsea, stasera in campo nel
derby con il Fulham, addirittura due. Anche l’Everton dice
33, ma per il club di Liverpool
la qualificazione in Europa League non è da disprezzare. «È
stata una partita dura, l’Everton è un avversario forte — dice Wenger — L’arbitro è stato
troppo permissivo e Gibson doveva essere espulso». «Dopo
questo pari siamo quasi fuori
dalla Champions, ma non è facile vincere all’Emirates e non c’è
da vergognarsi di questo risultato. Sono orgoglioso della mia
squadra», la replica di Moyes.
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FRANCIA OGGI CON L’EVIAN
Psg tra coppa e mercato
«Rooney? Impossibile, però...»
PARIGI Se lo scudetto è pura formalità (+9
sulla seconda a 6 turni dal termine), a Carlo
Ancelotti (nella foto LAPRESSE) serve pure la
Coppa di Francia per appagare lo sceicco e
magari blindare la panchina. Sarebbe un «doublé»
storico per il Psg che stasera a Nancy in coppa
sfida l’Evian. Nel frattempo sbocciano le primizie
di mercato da Vidal, bravo ma caro, a Rooney,
l’intoccabile. «Rooney è un grandissimo giocatore,
ma è impossibile comprarlo perché è un’icona allo
United». Poi però Ancelotti si sbilancia: «Non
sarebbe incompatibile con Lavezzi perché più
tattico e tecnico che fisico». Gli elogi non
mancano neppure per Vidal: «È un ottimo
giocatore ma anche se mi occupo solo di aspetti
tecnici e tattici per 35 40 milioni comprerei un
attaccante». Messaggio alla Juve,
rinforzato dalla trattativa con il
Tolosa per il centrocampista
Capoue, germogliata a
gennaio grazie a Mino Raiola,
che nel Psg cura già gli
interessi di Ibrahimovic,
Maxwell e Van der Wiel:
«Lo conosciamo bene, c’è
un rapporto di fiducia e
interesse comune».
Alessandro Grandesso
Ottavi Coppa di Francia
Troyes-Nancy 3-0; St
Etienne-Lorient 1-2. Oggi:
Lens-Bordeaux; Evian-Psg.
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PREMIER LEAGUE OCCASIONE PERSA PER ENTRAMBE
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Prima finale stagionale per il Bayern, che
ora spera di fare il bis in Champions. I
neocampioni di Germania si sono sbarazzati del
Wolfsburg (6 1) nella semifinale della coppa
nazionale giocata ieri all’Allianz Arena. Per arrivare
in fretta alla finale di Berlino (1 giugno) i bavaresi
hanno segnato nel primo tempo due gol simili: è
sempre Shaqiri a conquistare palla a
centrocampo, smistando a destra. Nel primo
centro Robben serve Mandzukic che infila davanti
alla porta. Nel secondo l’olandese evita l’assist e
batte Benaglio. Poi Diego qualche secondo prima
dell’intervallo accorcia con un destro incrociato. E’
il primo gol preso dal Bayern in questa coppa.
Nella ripresa Shaqiri fa tutto da solo e
infila il compagno di nazionale
Benaglio con un sinistro dal limite.
Nel finale si scatena Gomez: entra
al 77’ e all’86’ ha già fatto 3 gol.
Stasera in campo Stoccarda e
Friburgo per l’altra semifinale: è
un derby regionale nel quale il
club più modesto, il Friburgo,
parte favorito per quanto
mostrato in Bundesliga: i
rossoneri sono al quinto posto,
a ridosso delle poltrone di
Champions, mentre la squadra
di Molinaro (annunciato titolare)
e Macheda è al dodicesimo
posto.
LONDRA Il Cardiff è
promosso per la prima volta
in Premier League, ritrova la
massima serie inglese dopo
51 anni e il Galles, dopo la
conquista della Coppa di
Lega da parte dello Swansea,
esulta. Lo 0-0 con il Charlton,
in uno stadio esaurito, ha
scatenato la festa popolare.
La squadra di Mackay ha
dominato il campionato,
trascinata da Bellamy,
tornato nella sua Cardiff per
chiudere la carriera. La
squadra, che quest’anno ha
cambiato i colori adottando il
rosso e il nero, è posseduta
dai malesi Vincent Tan e
Chan Tie Ghee. Il Cardiff
vanta una F.A. Cup datata
1927, ma gli ultimi 50 anni
sono stati amari. Ora il derby
gallese con lo Swansea, il
primo in Premier. bold
Taccuino
BRASILE
Pato e Ronaldinho contro il Cile
RIO (m.can.) Pato, pur rimanendo in panchina
nel Corinthians, e Ronaldinho sono stati convocati dal
c.t. della Seleçao Felipe Scolari per l’amichevole del
Brasile contro il Cile a Belo Horizonte, il 24 aprile. Nien
te giocatori di club europei: non si gioca in data Fifa.
Chiamati anche Neymar (Santos), Paulinho (Corin
thians) e Leandro Damião (Internacional), nel mirino
del Napoli.
COPPA SVIZZERA
Il Sion di Gattuso cerca la finale
(p.l.g.) Questa sera il Sion di Gattuso si gioca
l’accesso alla finale di Coppa Svizzera contro il Basi
lea (semifinale secca). «Non sempre i migliori vincono.
Siamo migliorati in difesa e vogliamo regalare una tre
dicesima finale ai nostri tifosi», è stato il grido di batta
glia di Ringhio. Il Sion ha sempre vinto la coppa quando
è andato in finale: 12 volte su 12.
ROMANIA
Rapid Bucarest in sciopero
I giocatori del Rapid Bucarest sono in sciopero:
non giocheranno il prossimo match di campionato e
non si alleneranno, perché da mesi non prendono lo
stipendio.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
verso il Giro
Italia lo conosce già molto bene, ma
L’
non ha potuto ancora applaudirlo
«in casa». Bradley Wiggins (a destra, nella foto Bettini) aveva vinto la cronometro inaugurale del Giro 2010, però quel
giorno si correva lungo i canali olandesi
di Amsterdam. Ieri ha pilotato i compagni del team Sky a oltre 55 orari di media
nella cronosquadre del Giro del Trentino, ma la prova si è svolta in Austria. E
allora appuntamento a Ischia, domenica 5 maggio. Dove l’inglese, chissà, potrebbe anche indossare la maglia rosa. Ma-
ilCaso
campo e per la testa che ha sotto la cresta. Ma
non dobbiamo dimenticare che ha 20 anni. E a
20 anni non si può già essere uomini, anche se
si guadagna in un anno quello che molti uomini non guadagneranno in tutta la loro vita.
A 20 anni si ha voglia di uscire con la fidanzatina, di andare a ballare, di fare una ragazzata in
treno, di portare i capelli da bischero, di vestirsi
in quel modo, di ascoltare la musica rap, di twittare. Basta farlo con moderazione e con quella
testa che Stephan ha finora dimostrato di avere. Anche se non sei un ventenne normale che
può chiudere il libro dell’ultimo esame sostenuto con successo e andare al bar a tracannarsi
quattro birre di fila, hai il diritto di poter vivere
la tua vita. Soprattutto se continui a rispettare i
tuoi doveri. E i doveri di Stephan sono ormai
sempre di più perché non è soltanto l’attaccante che ha salvato il Milan dall’anonimato, è an-
Stephan El Shaarawy, 20 anni BOZZANI
gari sfilandola al suo ex amico-compagno di
squadra Mark Cavendish, favoritissimo per
la prima volata di Napoli sabato 4.
In ogni caso, il segnale di ieri a Lienz è stato
da uomo forte. Soltanto Vincenzo Nibali, il
suo rivale già al Tour 2012, l’unico corridore
che il duo Wiggins-Froome ha dovuto inseguire in una passerella trionfale durata tre settimane, si è salvato: ha preso 13" su 14 km di
cronosquadre, cioè 1" a chilometro. Ci
sta. Anzi, un bel risultato per una
squadra con più scalatori che
passisti. Wiggins ha sacrificato tutto per questa settimana
laPuntura
EL SHAARAWY VA AIUTATO A CRESCERE
PER IL BENE DEL MILAN E DELL’ITALIA
tephan El Shaarawy è un ragazzo da proteggere. Un calciatore da far crescere. MerS
ce rara. Per il talento che mette in mostra in
che l’attaccante della nazionale, uno dei due,
tre giovani italiani di maggior talento, il futuro
del Milan e della nostra nazionale.
El Shaarawy non è (ancora) Messi e neppure
Cristiano Ronaldo. Ma è la cosa più bella successa al nostro calcio negli ultimi anni. Max Allegri va soltanto ringraziato per come lo ha gestito finora. Nel momento buio all’inizio della
stagione e nel momento dell’oro quando segnava gol a ripetizione. Il no di domenica sera può
essere uno di quei «no che aiutano a crescere».
Quelli descritti da Asha Phillips, la famosa psicoterapeuta infantile inglese nel suo libro: «Un
no non è necessariamente un rifiuto dell’altro o
una prevaricazione, ma può invece dimostrare
la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità».
Il no di Allegri a El Shaarawy è difficile da capire per l’inconsistenza di Robinho, ma è un messaggio chiaro. Un messaggio che può solo aiutare il Faraone a crescere. Come persona e come
calciatore. Non ha aiutato il Milan a battere il
Napoli e questo forse i tifosi e la società lo digeriranno meno. Ma è servito a salvaguardare un
patrimonio del calcio italiano. A farlo restare
con i piedi per terra. Ad alimentare la fame che
gli ha permesso di mangiarsi i difensori avversari fino a Natale. Adesso tutto è più difficile, perché gli avversari lo hanno studiato e capito. E
lui dovrà inventarsi nuove mosse per sorprenderli. Balotelli lì di fianco non sarà d’intralcio,
ma d’aiuto e gli toglierà la responsabilità di dover segnare sempre lui.
Il no di Allegri non è stato un no normale, è
inutile che il tecnico continui a dirlo. Era destinato a fare notizia, soprattutto quando lo ha
accompagnato parlando di «questioni di testa». Ma evidentemente c’era bisogno di accendere il campanello d’allarme. Di far capire a chi
doveva capire. Allegri non è stupido da lasciar
fuori la sua stellina per un capriccio. Con i ragazzi, anche con i più bravi e buoni, troppe carote provocano un’indigestione. Un bastone,
ogni tanto, aiuta a crescere. Soprattutto quando proprio non se l’aspetta nessuno.
twitter@uzapelloni
di ROBERTO PELUCCHI
f
Ci sono le pubblicazioni:
Conte si sposerà il 10
giugno a Torino e non potrà
non sapere.
N
on fossero sufficienti due stagioni a cento all'
ora per quantificare il ruolo di Vidal nel progetto Conte, non bastasse la gran partita contro il
Bayern, ecco Lazio-Juve a cancellare ogni dubbio:
si tratta di un fuoriclasse. Eppure del cileno si parla da tempo, e con insistenza sospetta, come del
top player il cui sacrificio sarebbe indispensabile
per procurarsi un altro top player da Champions.
Possibile? Se oggi vuoi insidiare le sette sorelle dai
portafogli gonfi (Barça, Real Madrid, Bayern, United, City, Chelsea, Psg), come il Borussia, non
hai che la strada della valorizzazione dei
tuoi fenomeni: fatti in casa (tipo Marchisio) o comprati per poco o niente
(Vidal, Pogba). Vedremo se Lewandowski, Reus, Blas e Gotze saranno
sul mercato. Ma che Juve sarebbe senza Vidal?
1) È una scusa sostenere che tanto c’è Pogba. Il francese non possiede aggressività e ritmo di Vidal, pur disponendo di altre doti (controllo, tiro, elevazione, visione, senso tattico)
che lo inseriranno nella top ten del Pallone
d'oro ma che cambiano i meccanismi tecnico-tattici di Conte.
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dallaPrima
Correre a Boston
Il grande sogno
di ogni podista
Una tristissima immagine della Boylston Street dopo le bombe REUTERS
di FAUSTO NARDUCCI
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
GIGI DATOME
Cestista della Virtus Roma
Domenica hanno giocato 2
squadre di basket... Ma ce
n'era una terza che vince
ogni giorno che "scende in
campo" :)
@GigiDatome
MARGHERITA GRANBASSI
Campionessa di scherma
Stamattina #allenamento in
#bicicletta , pensando a
@bostonmarathon
@marghegranbassi
2) Il Bayern ha in panchina Kroos o Robben, il Real
Modric, il Barça può permettersi Fabregas, e la Juve non Pogba? Come se l’anno prossimo – tra campionato e una Champions con ben altre premesse –
non servisse anche un Verratti.
3) Le cifre non mentono: Pirlo ha giocato 3.429’,
Vidal 3.062’, Marchisio 2.947’ e Pogba 1.907’. Se i
tre titolari sono sembrati a volte in riserva, è anche
perché saggiamente Conte ha preferito risparmiare il francese investendo sulla sua crescita. E adesso si ritrova un quarto titolare come in ogni top
team, non un «sostituto».
Se davvero la Juve deve far cassa, è da Giovinco,
Matri, Quagliarella, lo stesso Vucinic (più sacrificabile di Vidal) che può trovare le risorse per un
attaccante dopo Llorente, un mediano (Verratti), un esterno di sinistra e un difensore centrale. Per caso il Barça sacrificherà
Iniesta per dare spazio a Thiago Alcantara? Per forza i top player costano uno
sproposito? Per la filosofia di Conte sono
più utili i Mandzukic da 13 milioni (che
naturalmente vanno cercati e scoperti)
dei Falcao su cifre impossibili. Se davvero
la Juve sogna di inserirsi nel gran giro, i
discorsi su Vidal non possono che essere
illazioni di mezza primavera. O no?
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di VALERIO MARINI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VIDAL GIOCATORE CHIAVE PER LA JUVE
UN ERRORE CEDERLO PER FARE CASSA
in Trentino. Ha visto le Tre Cime di Lavaredo, poi
proverà il Montasio e la crono di Gabicce. Nel Giro
ci crede. E ieri il primo test-verità: perché questo
prevedeva il programma di una formazione metodica come nessun’altra. Dove la potenza espressa
dai corridori in salita orienta la tattica di gara Ieri
serviva un segnale a tutti, sia alla squadra sia ai
rivali. La serietà della preparazione in vista di un
evento come il Giro d’Italia è arrivata dalle lancette
del cronometro. E adesso altre due giornate-chiave, stavolta in salita, dove Nibali in questo momento ci sembra superiore: oggi a Vetriolo Terme, venerdì a Sega di Ala.
laVignetta
storie di Top player
di FABIO LICARI
23
WIGGINS, IL SEGNALE CHE SERVIVA
ADESSO APPUNTAMENTO A ISCHIA
di LUCA GIALANELLA
di UMBERTO ZAPELLONI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CLAUDIO ROSSETTO
C.t. della nazionale di nuoto
Campionati finiti, nuoto
italiano in ripresa, la strada
è lunga , ma la direzione è
giusta. Rivolta e Turrini
i top-swimmer dei
campionati.
@RossettoClaudio
FEDERICA PELLEGRINI
Campionessa di nuoto
Che dite sono un po' stanca
dopo l'allenamento di
questa mattina!!!!???
@mafaldina88
l fumo delle bombe contro
Ise New
la storia della corsa. Perché
York è la più popolare
e Londra la più ricca, Boston è
la maratona più antica del
mondo. La più prestigiosa e,
d’ora in poi, anche la più tragica. Nel gran premio della montagna del maratoneta, la corsa
del Massachusetts è sempre
stata la cima Coppi: mentre
per partecipare a New York e a
Londra basta mettere mano al
portafoglio, per andare a Boston occorre un tempo limite
in base all’età. Certo, c’è sempre il modo di aggirare l’ostacolo affidandosi ai tour operator di casa che un pass non lo
negano mai, ma chi vuole entrare nel club del podismo che
conta, a Boston deve arrivarci
con le proprie gambe. Ebbene,
combinando primato stagionale e data di nascita, anche per
un podista della domenica come me il giorno della «laurea»
è arrivato: era il 2001 e trovandomi in tasca un inaspettato
3h16’24" a 43 anni, andai subito a consultare le tabelle per
scoprire che ce l’avevo fatta
«al minuto». Potevo iscrivermi
a Boston, il sogno di ogni podista in ogni angolo del globo.
Ecco, ora potete avere una vaga idea di quale peso e con
quanto orgoglio i 23.326 partenti della maratona avevano
preso il via lunedì da Hopkinton per attraversare le famose
Heart Break Hills, montagne
russe del podismo che sono un
po’ come il capo di Buona Speranza dei velisti. Quando le
hai attraversate puoi dire di essere un maratoneta, non importa con quale tempo arrivi
poi al traguardo. Io ci ero riuscito in 3h25’26" e quel tempo
per me varrà sempre più del
primato personale. Ora potete
capire anche la ferita incancellabile che la 117ª edizione della maratona più antica del
mondo ha aperto nel cuore del
popolo della maratona: se non
fosse offensivo dirlo rispetto
alle tragedie vere che le foto e
le immagini tv hanno portato
in tutte le case lunedì sera, potremmo dire che d’ora in poi ci
sentiremo tutti amputati. Il
mondo non può che inorridire
di fronte alle immagini strazianti di quei corpi martoriati
durante l’estasi della gioia
sportiva o dell’incitamento,
non può che interrogarsi sull’origine del male del mondo
al pensiero di un bambino di
otto anni sottratto ai suoi cari
mentre si godeva le gioie della
famiglia. Ma colpire Boston - e
fino ad ora non sappiamo quale sia stata il vero intento di chi
ha preparato l’attentato - significa, oltre che uccidere tante
vittime innocenti, anche stroncare le speranze di un mondo
che ha costruito i suoi valori
nella fratellanza e nella condivisione di obiettivi comuni.
Non solo. Lì in America significa anche insultare la storia patriottica che ha ribattezzato in
Marathon Day la data del Patriot’s Day (terzo lunedì di
aprile) nato per celebrare la
battaglia che a Boston aprì la
Revolutionary War per dare
origini agli Stati Uniti d’America. Significa offendere l’eroe a
cavallo Paul Revere ma anche
l’equivalente podistico Fidippide, perché la maratona di Boston è nata nel 1897 solo un
anno dopo (e sulla scia) della
prima Olimpiade di Atene e
nel 1996 ha festeggiato per prima il centenario con 35.868 arrivati. Da oggi, non è retorica,
partecipare a una maratona a
ogni latitudine non sarà più la
stessa cosa. Non per la scoperta di poter diventare obiettivi
sensibili di un pazzo o di un fanatico attentatore, ma perché
la gioia che in tutti questi anni
ci ha regalato la corsa non è minimamente paragonabile al
dolore che ci dà il pensiero che
qualcuno di maratona è morto. E stavolta la tragedia non
riguarda chi è stato stroncato
in corsa inseguendo il traguardo che lui stesso si era prefisso, ma qualcuno che voleva limitarsi a guardare i suoi eroi
dietro a una transenna. Morire di maratona, che tragedia
assurda per uno spettatore.
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24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE B
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
37a GIORNATA
d
l’Analisi
Gazza
HANNO
DETTO
di NICOLA BINDA
twitter@nickbinda
Un verdetto
chiama
l’altro
Tvf
GOL E HIGHLIGHTS
LI POTETE TROVARE
SUL NOSTRO SITO
S
Chiediamo scusa all’Empoli,
che avevamo definito stanco
dopo la convincente (ma
estenuante) scalata. La super
coppia Tavano-Maccarone
(33 gol in due, di gran lunga
la migliore della B) e l’astro
nascente Saponara
(bell’esempio del Milan: i
fenomeni non sono solo gli
extracomunitari) hanno
firmato una vittoria
pesantissima. Perché adesso
il Verona, incappato nel
secondo 0-0 consecutivo (e
buon per l’Hellas che i derby
sono finiti...), è a 6 punti.
Questo significa playoff. Per
adesso: il tormentone resta...
Restano cinque giornate
tirate. Con Livorno-Novara
di stasera che potrebbe
sparigliare ulteriormente le
carte, ma anche con
Verona-Empoli all’ultima che
potrebbe essere decisiva. Il
tutto mentre la Lombardia si
dà il cambio in zona-playoff:
esce il Varese, entra il
Brescia. Problemi che non
riguardano il Sassuolo. Il
rendimento della capolista,
nelle ultime settimane, aveva
lasciato un po’ a desiderare,
ma a confermare la
leadership assoluta è
arrivata questa vittoria a
Reggio Calabria che scaccia
tutti i dubbi. A questo punto,
per il Sassuolo, resta solo da
indovinare la data della
promozione: magari nel
derby con il Modena del 26?
Il primo verdetto intanto è
arrivato in coda. Saluta il
Grosseto dopo 6 anni, e dopo
aver recuperato in extremis
la categoria a fine agosto,
rimediando all’esclusione
per il calcioscommesse con
un soffertissimo ripescaggio:
forse la società ha esaurito lì
le sue energie e dispiace
adesso vedere un presidente
combattivo come Camilli che
annuncia il disimpegno.
Spesso il Comandante ha
fatto discutere, ma la sua
passione merita di più. A
proposito di società, altre
nuvole nere sul Bari, che
non ha rispettato la scadenza
per stipendi e contributi: la
prossima stagione sarà
penalizzato. Ma che futuro
ha veramente questo nobile
club?
Di Francesco
(allenatore
del Sassuolo)
E’ stata una
vittoria meritata,
abbiamo creato
molte occasioni
gol. Siamo stati
bravi a ritrovare
i
vecchi equilibri
S
Pillon
(allenatore
della Reggina)
Paghiamo il gesto
di Di Michele che
si è beccato due
giornate in un
momento
delicato. Decisivo
ora il derby di
Crotone
RISULTATI
Come al solito, sul
nostro sito gazzetta.it
gli appassionati potranno
trovare tutti i gol e anche
le migliori azioni di
questa giornata del
campionato di Serie B.
GDS
Ecco il Sassuolo da A
Missiroli si scatena
E il vantaggio va a +8
Boakye sblocca la gara, poi ci pensa l’ex a chiuderla
La Reggina non rimedia ed è sempre più nel playout
REGGINA
SASSUOLO
DAL NOSTRO INVIATO
GAETANO IMPARATO
REGGIO CALABRIA
S
Missiroli
(centrocampista
del Sassuolo)
Il gol è arrivato
quando la
Reggina
spingeva. E’ la
risposta a chi ci
riteneva bolliti:
ritrovati gli
equilibri giusti
Una copertina per due col
Sassuolo che ritrova la vittoria
dopo 5 gare: Richmond Boakye
e Simone Missiroli. Il ghanese
spreca subito tre palle gol impensabili, prima di dare la piega definitiva alla partita, mentre il reggino doc raddoppia,
blinda la vittoria scacciapensieri contro la sua ex squadra che
manda a due passi dall’inferno.
Ma la sua gente capisce, lo applaude di cuore, non rinnega
un suo figlio che ha comunque
avuto il tatto di non esultare al
gol bello e decisivo: girata di destro su imbeccata laterale del
solito Troianiello. Perde la Reggina, i reggini invece no.
La chiave La frenata del Sassuo-
lo è finita, in casa di chi lotta
per non retrocedere ha vinto alla vecchia maniera: bel gioco,
senza strafare, ma sprecando
anche molto. Si parte con Troianiello che crea e Boakye a distruggere: due assist d’oro dello scugnizzo in 13’ vanificati,
entrambi, come rigori in movimento con palla che sfiora il palo e Di Francesco ha un travaso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BRESCIA-GROSSETO
EMPOLI-JUVE STABIA
LANCIANO-TERNANA
LIVORNO-NOVARA
MODENA-BARI
PADOVA-CROTONE
PRO VERCELLI-VARESE
REGGINA-SASSUOLO
SPEZIA-CESENA
VERONA-CITTADELLA
VICENZA-ASCOLI
0
2
3-1
5-0
1-1
stasera
0-0
2-1
2-1
0-2
1-0
0-0
1-0
TROIANIELLO (Sassuolo)
Tre assist stupendi, bravo
a muoversi tra le linee
come e quando vuole
dro 5 (dal 32’ s.t. Antonazzo s.v.), Ely 4,5 (dal
6’ s.t. Campagnacci 6), Bergamelli 5, Di Bari
5; Armellino 5, Colucci 6 (dal 41’ s.t. Fischnaller s.v.), Hetemaj 5,5; Sarno 5, Comi 6, Rizzato 5,5. PANCHINA Facchin, Freddi, Bombagi,
Gerardi. ALLENATORE Pillon 5.
Smania di turnover, turno infrasettimanale e voglia di vincere
e comunque va a dama. Pillon
pure cambia, ma la sua è una
Reggina in caduta libera e una
classifica da paura. S’adegua
con un 4-3-3 finto, alla fine è
un classico 4-5-1. Attenuanti?
Le assenze pesanti e tanta imprecisione. A D’Alessandro annullano un gol (40’ p.t.) dopo
un contatto tosto su Terranova,
ma quella calabrese sembra
una squadra scollata e in serie
difficoltà contro un Sassuolo
che in campo si trova ad occhi
chiusi. L’uscita di Ely (stralunato sul gol) serve ad arretrare
Rizzato, Di Bari centrale e Campagnacci esterno di mediana.
L’assalto alla baionetta c’è, Comi brilla un po’, ma la porta resta stregata specie quando Pomini (17’ s.t.) con la mano spegne i sogni e la testata ravvicinata di Di Bari.
SASSUOLO (4-3-3) Pomini 6,5; Laverone 6,5, Bianco 6, Terranova 6, Longhi 6,5;
Bianchi 6,5, Chibsah 6,5, Missiroli 7 (dal 29’
s.t. Berardi s.v.); Troianiello 7 (dal 37’ s.t. Frascatore s.v.), Boakye 6,5, Laribi 6,5 (dal 17’
s.t. Troiano 6). PANCHINA Pigliacelli, Marzorati, Pavoletti, Catellani. ALLENATORE Di
Francesco 7.
ARBITRO Ostinelli di Como 6,5.
GUARDALINEE Avellano 6,5 - Ranghetti 6,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Longhi (S), Antonazzo (R), Comi
(R) per gioco scorretto.
NOTE paganti 506, incasso di 6.371 euro; abbonati 2.890, quota di 11.421,50 euro. Tiri in
porta 2-2. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 5-0.
Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
di bile. Così come quando di testa il ghanese riesce a sbagliare
un metro davanti Baiocco
(22’). S’agita il tecnico, ha scelto il tridente che non ti aspetti
(tranne Troianiello, in gran vena), ma Boakye prestito Juve
Simone Missiroli, 26, e Raimond Boakye, 20 LAPRESSE
MARCATORI
PUNTI
V
IN CASA
N
P
V
FUORI
N
P
RETI
G
Coach trasformisti Di Francesco
ha osato, ha rischiato, ma la
scelta alla fine lo ha ripagato.
REGGINA (4-3-3) Baiocco 5; D’Alessan-
PARTITE
SQUADRE
(a metà con Preziosi) non lo ripaga. Sembra un inviato da
Marte per caso nel bel mezzo
delle azioni offensive proprio
nella serata dove la smania di
vincere è palpabile. Quando
scaraventa, sfruttando la rabbia e il fisico possente, un pallone alto che gira in rete spalle alla porta, beffando Ely, è come
dicesse: meglio i gol impossibili. Da lì la strada si mette in discesa e ad incassare i tre punti
pensa la difesa. Quando la Reggina reagisce la ghigliottina del
fuorigioco si abbassa, precisa:
Comi e compagnia ci vanno a
sbattere sistematicamente.
h
7
il migliore
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Boakye al 29’ p.t.; Missiroli al
19’ s.t.
CLASSIFICA
PROSSIMO TURNO
TOTALE
V
N
P
IN CASA
F
S
FUORI
F
S
TOTALI
F
S
Diff.
Reti
SASSUOLO
77
12
5
1
11
3
5
37 23
8
6
31
LIVORNO
70
11
3
4
9
7
2
36 20 10
6
38 26 29 16 67 42 25
VERONA
69
11
5
2
8
7
4
37 19
12
6
26 12 26 17 52 29 23
EMPOLI
63
7
7
5
10
5
3
37
17
12
8
29 26 33 21 62 47
NOVARA (-3)
56
10
4
4
7
4
7
36 17
8
11
31
BRESCIA
53
8
9
2
4
8
6
37 12
17
8
27 15 23 26 50 41
9
VARESE (-1)
52
9
5
5
5
6
7
37 14
11
12 34 24 15 24 49 48
1
1
10 40 24 71 34 37
15
17 33 21 64 38 26
MODENA (-2)
48
7
8
4
6
3
9
37 13
11
13 25 17 22 29 47 46
JUVE STABIA
48
8
7
4
4
5
9
37 12
12
13 26 23 23 31 49 54 -5
TERNANA
47
6
8
4
5
6
8
37
11
14
12
18
16
14
17 32 33
-1
PADOVA
47
6
9
4
5
5
8
37
11
14
12 20 17 20 27 40 44 -4
CROTONE (-2)
46
11
3
4
2
6
11
37 13
9
15 22 15
(3-3)
(1-1)
(1-1)
(0-4)
(0-1)
(3-3)
(2-2)
(0-1)
(1-2)
SPEZIA
45
8
2
8
3
10
6
37
11
12
14 25 33 20 20 45 53 -8
14 20 21 20 32 40 53 -13
Lunedì 22 aprile, ore 19
ASCOLI-PADOVA
(1-1)
ore 21
VERONA-BRESCIA
(0-2)
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
38ª giornata
Sabato 20 aprile, ore 15
CESENA-LANCIANO
CITTADELLA-JUVE STABIA
CROTONE-REGGINA
GROSSETO-LIVORNO
NOVARA-MODENA
SASSUOLO-BARI
SPEZIA-EMPOLI
TERNANA-VARESE
VICENZA-PRO VERCELLI
Gazzetta.it
LA VOLATA PER LA SERIE A COSI’ GLI ULTIMI 450 MINUTI
14 33 36 48 -12
CESENA
45
7
6
5
4
6
9
37
11
12
BARI (-7)
44
9
4
6
4
8
6
37 13
12
12 27 21
CITTADELLA
44
6
8
4
4
6
9
37 10
14
13 22 24 23 32 45 56 -11
LANCIANO
43
5
9
5
4
7
7
37
9
16
12 24 27 20 27 44 54 -10
REGGINA (-2)
41
7
6
6
3
7
8
37 10
13
14
ASCOLI (-1)
40
7
4
7
4
4
11
37
11
8
18 27 27 18 29 45 56 -11
VICENZA
35
4
5
9
4
6
9
37
8
11
18 23 28 13 22 36 50 -14
PRO VERCELLI
31
6
3
10
2
4
12
37
8
7
22 20 28 13 30 33 58 -25
GROSSETO (-6)
23
5
7
6
1
4
14 37
6
11
20 24 22 14 36 38 58 -20
19
21
19
18 46 39
7
18 26 37 47 -10
20 RETI Ardemagni (4, Modena).
18 RETI Zaza (Ascoli); Tavano (4, Empoli);
Sansovini (Spezia); Cacia (4, Verona).
15 RETI Maccarone (Empoli); Paulinho (2,
Livorno); Ebagua (4, Varese).
14 RETI Caputo (4, Bari); Siligardi (1,
Livorno); Gonzalez (3, Novara).
13 RETI Corvia (1, Brescia).
12 RETI Succi (2, Cesena).
11 RETI Saponara (Empoli); Belingheri e
Dionisi (6, Livorno); Comi (2, Reggina);
Boakye (1, Sassuolo).
10 RETI And. Caracciolo (2, Brescia);
Sforzini (2, Grosseto; ora è al Pescara);
Farias (Padova); Berardi e Pavoletti
(Sassuolo).
9 RETI Gabionetta (3, Crotone); Cutolo (1,
Padova); Terranova (7, Sassuolo);
Malonga (1, Vicenza).
8 RETI Litteri (1) e Vitale (3, Ternana);
Martinho (Verona).
7 RETI Soncin (1, Ascoli); Di Nardo (1) e Di
Roberto (3, Cittadella); Caserta e
Danilevicius (Juve Stabia; ora è al Latina);
Di Gennaro (4, Spezia).
3
© RIPRODUZIONE RISERVATA
domande a...
MASSIMO
PISCEDDA
SELEZIONATORE B
«Io dico sì ai playoff
con Saponara alla Kakà»
Massimo Piscedda, selezionatore di B
Italia, commenta per noi la 37a giornata.
Piscedda, cosa ha visto in questa serata?
«Un po’ di tutto... Grossa prova del Sassuolo: Di
Francesco ha rimesso le cose a posto. Buona la
vittoria dello Spezia, sofferta, e buono il pareggio del Bari. E’ bello poi vedere come lottano
ancora Vicenza e Pro Vercelli».
A questo punto i playoff ci saranno?
«A questo punto sì: l’Empoli in attacco ha giocatori da Serie A, e Sarri ha trovato la posizione
giusta a Saponara, che gioca alla Kakà. Quella
del Verona non è crisi, ma non riesce a finalizzare: manca soltanto il gol, il gioco c’è».
Quale dei giovani l’ha colpita?
«I tre della Ternana: Brignoli, Meccariello e Brosco, che è il centrale più forte oggi in B. E mi
sembra in ripresa D’Alessandro del Cesena».
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
SERIE B 37a GIORNATA
Occhio a quei tre, Empoli devastante
A segno Saponara, Tavano e Maccarone: Juve Stabia travolta e playoff ancora più vicini
EMPOLI
JUVE STABIA
5
0
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Saponara al 27’, Tavano al 36’
p.t.; Saponara al 13’, Tavano al 24’, Maccarone al 28’ s.t.
EMPOLI (4-3-1-2) Bassi 6; Hisaj 6,5, Tonelli 6,5, Regini 6,5, Accardi 6,5; Moro 7, Valdifiori 6,5, Croce 7; Saponara 7,5 (dal 21’ s.t.
Signorelli 6); Maccarone 7,5 (dal 35’ s.t. Pucciarelli s.v.), Tavano 7,5 (dal 26’ s.t. Mchedlidze 6). PANCHINA Pelagotti, Romeo, Gigliotti, Casoli. ALLENATORE Sarri 7.
JUVE STABIA (3-4-3) Seculin 6; Martinelli 5, Figliomeni 5, Murolo 5; Baldanzeddu
5 (dal 33’ s.t. Dicuonzo s.v.), Agyei 5 (dall’11’
s.t. Doninelli 5,5), Caserta 5, Zito 5,5 (dal 14’
s.t. Improta 5); Acosty 5,5, Bruno 5, Verdi 6.
PANCHINA Nocchi, Scognamiglio, Suciu, Cellini. ALLENATORE Braglia 5.
ARBITRO Gavillucci di Latina 6,5.
GUARDALINEE Del Giovane 6,5 - Cucchiarini
6,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Figliomeni (JS), Caserta (JS) e
Maccarone (E) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.315, incasso di 4.783 euro;
abbonati 1.409, quota di 6.209,13 euro. Tiri
in porta 8-1. Tiri fuori 5-8. In fuorigioco 2-3.
Angoli 1-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA
EMPOLI
7,5
h
il migliore
Contrordine: i playoff si
fanno eccome. Con un Empoli
come questo, il sipario si riapre
sui sogni quasi perduti delle inseguitrici, sugli interessi economici, ma soprattutto sullo spettacolo. La bellezza del calcio risplende nel gioco dell’Empoli,
nell’arte e nella tecnica di un
trio ispirato, Saponara-Maccarone-Tavano, che sconvolge la
Juve Stabia e ripropone di prepotenza la candidatura dei toscani a un ruolo di protagonista
per la scalata alla A. Dopo aver
mostrato qualche segno di affanno nelle precedenti giornate, dovuto a un organico che si
sta tirando il collo nello sforzo
di tenere il passo di squadre
ben più dotate, ecco la risposta
fragorosa: 5 gol, uno spettacolo di tecnica, una promessa di
nuove prodezze, con il Verona
ora appena 6 punti sopra.
SAPONARA (Empoli)
Due gol, tanti tiri in porta,
suggerimenti e assist per
i compagni. Una seratona
La chiave Il gioco dell’Empoli
IL RISVEGLIO L’EX CUTOLO ENTRA, SEGNA ED ESCE
re, ma è altrettanto vero che già
al 10’ la squadra di Sarri si è avvicinata al gol, con un tiro di Saponara a botta sicura intercettato da Figliomeni. E tutte le azioni empolesi dimostrano comunque l’esistenza di schemi da manuale del calcio cui si aggiunge
una buona dose di fantasia.
Empoli devastante Così, tutto
Massimo Maccarone, 33 anni, al centro, abbracciato dai compagni LAPRESSE
non è solo bello, ma anche dirompente. Il compatto 3-4-3
della Juve Stabia, infatti, si allarga e si frantuma non appena
Moro, Croce e Saponara cominciano a spingere con passaggi
corti che hanno ancora più efficacia grazie ai movimenti sen-
za palla di tutti i centrocampisti
e, in particolare, di Maccarone
e Tavano, che così creano ulteriori spazi. Ed è vero che il primo gol, al 27’, nasce in maniera
casuale, dopo un lancio di Caserta che sbatte sull’arbitro e
permette all’Empoli di riparti-
NESSUN GOL GUAI SOCIETARI PER I PUGLIESI
sembra addirittura troppo facile per gli empolesi che disintegrano la difesa avversaria. Si
presentano in massa davanti alla porta, sia con azione complessa, sia in contropiede, tanto che c’è la scelta su chi debba
segnare. Sull’1-0, arrivano in
quattro al limite dell’area ed è
Maccarone a fare il passaggio
decisivo per Saponara, che da
sinistra segna con un diagonale. Sul 2-0, al 36’, doppio scambio fra Maccarone e Tavano,
che segna da destra. Nella ripresa, il 3-0 è un affondo perfetto
di Saponara, che si presenta solo in area; il 4-0 è un regalo di
Maccarone, che potrebbe tirare
ma passa al solitario Tavano
per il tocco decisivo; e il 5-0 è
l’apoteosi di Maccarone che stavolta se ne va da solo in contropiede. A tutto questo si aggiunga il festival di pali sfiorati e si
capisce che razza di serata sia
per l’Empoli.
Shock Juve Stabia Gli stabiesi, ri-
dotti a fare i valletti, sono sotto
shock e per loro l’ipotesi
playoff, ora distanti 5 punti, si
fa molto più lontana, ma è il
senso di impotenza che più stupisce. Verdi è l’unico che prova
a fare qualcosa, ha una reazione sullo 0-1 quando manda di
poco fuori, imitato poi da Zito,
ma è una prova disastrosa, che
fa nascere più di un dubbio sul
futuro della squadra.
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SFIDA SALVEZZA DECIDE UN GOL DELL’ATTACCANTE
Padova, vittoria Modena e Bari Ci pensa Okaka:
scacciacrisi
si annullano
lo Spezia decolla
Crotone spento ma il punto pesa Preso il Cesena
PADOVA
CROTONE
2
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Iori (P) su rigore al 14’ p.t.; Cutolo (P) all’8’, Ciano (C) al 43’ s.t.
h
7
il migliore
IORI (Padova)
Piedi buoni, intelligenza
tattica e il suo primo gol
con la maglia del Padova
PADOVA (3-4-2-1) Silvestri 6,5; Cionek 6, Dellafiore 6, Trevisan 6; Rispoli 6, Iori
7, Zè Eduardo 6,5, Jelenic 6; Viviani 6 (dal 17’
s.t. Cuffa 6), Farias 6 (dal 7’ s.t. Cutolo 6,5;
dal 20’ s.t. Vantaggiato 6); Bonazzoli 7. PANCHINA Calderoni, Gallozzi, Raimondi, De Vitis. ALLENATORE Pea 6,5.
ARBITRO Fabbri di Ravenna 6.
GUARDALINEE Iori 6 – Lo Cicero 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Concetti (C), Bonazzoli (P), Iori (P)
e Ciano (C) per gioco scorretto.
NOTE paganti 746, incasso di 6.630 euro; abbonati 4.422, quota non comunicata. Tiri in
porta 5-4. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 2-0.
Angoli 9-3. Recuperi: p.t. 1', s.t. 5'.
ANDREA MORETTO
PADOVA
Una vittoria, nient’altro
che una vittoria: l’obiettivo,
senza alternative, l’aveva messo l’allenatore del Padova, Fulvio Pea, alla vigilia della gara
contro il Crotone. Tre punti
per allontanare paure e fantasmi della zona che scotta e un
ritorno alla vittoria per il Padova che mancava da un mese e
mezzo: cinque sconfitte e due
pareggi che avevano ridimensionato le ambizioni di promozione in una tranquilla salvezza. Il Crotone però, scavalcato
in classifica, e nonostante l’assenza di Gabionetta ha cercato
di restare sempre in partita.
Il match Infatti, all’inizio, la
squadra di Drago gioca sciolta,
con lanci e scambi in velocità e
punge con due conclusioni di
0
0
MODENA (4-2-3-1) Colombi 6; Andelkovic 6, Zoboli 6,5 (dal 21’ s.t. Gozzi 6), Perna
6,5, Gulan 6; Moretti 5,5, Osuji 6; Nardini 7,
Mazzarani 5,5 (dal 7’ s.t. Stanco 5), Lazarevic 5 (dal 17’ s.t. Surraco 5); Ardemagni 6,5.
PANCHINA Manfredini, Aldrovandi, Minarini,
Piscitella. ALLENATORE Novellino 6.
BARI (4-3-3) Lamanna 7; Ristovski 6,
Dos Santos 6,5, Ceppitelli 6, Polenta 6,5; Defendi 5,5, Romizi 6 (dal 16’ s.t. De Falco 6),
Sciaudone 6; Ghezzal 6,5 (dal 43’ s.t. Iunco
s.v.), Caputo 6, Fedato 5 (dal 32’ s.t. Tallo 6).
PANCHINA Pena, Sabelli, Galano, Bellomo.
ALLENATORE Torrente 6.
CROTONE (4-3-3) Concetti 6; Correia
6, Abruzzese 6, Ligi 6, Migliore 6,5 (dal 17’
s.t. Mazzotta 6); Maiello 6, Crisetig 6, Eramo
6,5; Ciano 7, Pettinari 6 (dal 25’ s.t. Caetano
6), De Giorgio 6,5 (dal 25’ s.t. Paonessa 6).
PANCHINA De Luca, Galardo, Vinetot, Matute. ALLENATORE Drago 6.
MODENA
BARI
Ciano. Il Padova ci mette un
po’ a prendere le misure, la vera differenza la fa nelle geometrie Manuel Iori, il centrocampista arrivato a gennaio dal Cesena e che era stato fuori per
un problema muscolare nel
momento più nero della squadra veneta in questo campionato. E' lui al 13' a tagliare con un
lancio in verticale la difesa del
Crotone e a spalancare il corridoio per Bonazzoli, atterrato
da Concetti all’ingresso in
area. Rigore trasformato da Iori, che spiazza il portiere e segna la sua prima rete con la maglia del Padova. Tocca a Silvestri però prima dell’intervallo
salvare il Padova: tiro da fuori
di Ciano che diventa un assist
per Pettinari, che in posizione
regolare a due passi da Silvestri si fa parare il possibile pareggio. Nella ripresa basta poco a Cutolo, un ex, per lasciare
il segno: appena entrato, all’8’,trova il tap-in vincente dopo una prima conclusione di
Ze Eduardo parata da Concetti. L’avventura dell’attaccante
del Padova dura solo fino al
20’, costretto ad uscire per infortunio. Alla mezz’ora Eramo
sfiora la rete che potrebbe riaprire la partita, quella che, invece, trova Ciano a due minuti
dalla fine. Giusto il tempo per
far venire i brividi al Padova.
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ARBITRO Castrignanò di Roma 6.
GUARDALINEE Vicinanza 6 - Santuari 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Dos Santos (B), Osuji (M) e Ardemagni (M) per gioco scorretto; Moretti (M)
per proteste.
NOTE paganti 2.168, incasso di 13.182 euro;
abbonati 2.531, quota di 22.742 euro. Tiri in
porta 2-2. Tiri fuori 3-8. In fuorigioco 6-1.
Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
PAOLO REGGIANINI
MODENA
Guai a considerarlo il classico nulla di fatto di fine stagione. Modena e Bari si sono affrontati senza esclusioni di colpi e alla resa dei conti si sono
annullati a vicenda. Giusto così. Un’iniezione di fiducia per la
squadra di Torrente che conferma il buon momento (un k.o.
nelle ultime 9 gare), anche se le
cattive notizie arrivano dalla società: per il mancato pagamento di stipendi e contributi nel
primo trimestre 2013, il Bari sarà penalizzato con un -2, ma
dalla prossima stagione. E’ invece il primo pari della gestione
Novellino nel corso della quale
il Modena è riuscito comunque
a uscire dalle secche della zona
playout. Una vittoria avrebbe rimesso, forse, in corsa i gialloblù per i playoff, ma sarebbe sta-
to troppo, visto che non più tardi di un mese fa la depressione
da queste parti aveva raggiunto
i massimi livelli.
Equilibrio Perso Dalla Bona nel
riscaldamento, sostituito da
Nardini, Novellino si è affidato
al modulo vincente di Ascoli.
Ma il gioco della sua squadra è
apparso frammentario, con
una supremazia che ha prodotto poco in avanti. Il Bari non è
stato a guardare, ha sofferto
nella prima parte chiedendo al
portiere Lamanna gli straordinari (provvidenziale parata su
Ardemagni al 20’ e grande attenzione su Nardini al 35’) e
con Fedato al 38’ da posizione
defilata ha fatto tremare il Modena. Il gran lavoro di Ghezzal
ha tenuto spesso in apprensione la retroguardia del Modena
che ha poi dovuto moltiplicare
gli sforzi nella fase finale della
partita. Tolto Lazarevic, inconcludente, per un Surraco poco
incisivo, i gialloblù sono calati
alla distanza, mentre l’ingresso
di Tallo (annullato un suo gol
per fallo dello stesso attaccante) ha portato vivacità nel Bari.
Cartellini pesanti per il Modena nelle battute conclusive all’indirizzo di Osuji, Moretti e Ardemagni, tutti diffidati. Salteranno Novara, ma ci saranno
per il derby del 26.
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h
7
il migliore
NARDINI (Modena)
Una gara tutto cuore,
confeziona assist e
va anche vicino al gol
SPEZIA
CESENA
1
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Okaka al 5’ s.t.
SPEZIA (4-3-1-2) Guarna 6; Piccini 6
h7
il migliore
ANTENUCCI (Spezia)
Diverse conclusioni, tanto
movimento e anche
l’assist per il gol decisivo
(dal 32’ s.t. Madonna s.v.), Goian 6,5, Schiavi 6, Garofalo 6 (dal 43’ s.t. Benedetti s.v.);
Lollo 6 (dal 30’ s.t. Musacci s.v.), Porcari
6,5, Bovo 6; Di Gennaro 6; Okaka 6,5, Antenucci 7. PANCHINA Iacobucci, Pasini, Albarracin, Pichlmann. ALLENATORE Cagni 6,5.
CESENA (4-3-1-2) Campagnolo 6; Ceccarelli 5,5, Comotto 5,5, Tonucci 6, Brandao
6; Coppola 6, Arrigoni 6 (dal 20’ s.t. Succi 5),
Djokovic 6; Defrel s.v. (dal 4’ p.t. Tabanelli
6,5); Granoche 5,5, Rodriguez 6 (dal 30’ p.t.
D’Alessandro 5,5). PANCHINA Ravaglia, Morero, Giandonato, Consolini. ALLENATORE Bisoli 5,5.
ARBITRO Pinzani di Empoli 7.
GUARDALINEE Melloni 6,5 - Di Iorio 6,5.
AMMONITI Porcari (S), Schiavi (S), D’Alessandro (C), Ceccarelli (C), Arrigoni (C), Lollo (S)
e Tonucci (C) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.338, incasso di 14.999,20 euro; abbonati 4.150, quota di 44.457,63 euro.
Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 6-3. In fuorigioco
1-1. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 4’.
MARCO MAGI
SPEZIA
Ha fatto pace con se stesso, Stefano Okaka. Agita le
braccia per incitare il pubblico, non protesta quando subisce un fallo, insomma c’è ed il
merito va anche a Cagni. A Castellammare di Stabia aveva
iniziato una rimonta mai finita, ma per lo Spezia, questa volta, il suo gol significa molto: la
vittoria sul Cesena e l’aggancio
agli avversari. Ammesso poi,
di essere o meno superstiziosi,
quando ti ritrovi, come è capitato a Bisoli, senza due titolari
che si stirano nella prima mezzora, uno dei quali dopo appena 83 secondi, il pensiero di affidarsi ad un amuleto gli sarà
anche venuto in mente. Bisogna, comunque, arrivare al
quarto d’ora per vedere muovere qualcosa in due formazioni
speculari: Tabanelli colpisce
di testa sulla punizione di Djokovic e la palla sibila vicino al
palo. Ancora una zuccata per
far tremare Guarna: quella di
Granoche, quasi allo scadere
del primo tempo. I liguri rientrano in campo dall’intervallo
con maggior cattiveria, come
altre volte era accaduto. Antenucci, prima conclude di poco
alto dal limite e poi serve ad
Okaka una palla che l’italonigeriano conserva gelosamente,
prima di scagliare alle spalle di
Campagnolo con un preciso
diagonale, per il vantaggio. Il
calo di tensione dello Spezia
nel finale, per poco, però, non
gli costa i tre punti. Prima Granoche calcia sull’esterno della
rete di potenza poi, un istante
prima che l’arbitro fischi, Succi
di testa, sulla riga di porta, alza sopra la traversa.
Campedelli lascia Igor Campe-
delli non è più presidente e
consigliere d’amministrazione
del Cesena: alla vigilia della
partita ha rassegnato le dimissioni, anche se saranno regolarizzate soltanto oggi. Giorgio
Lugaresi, prende il suo posto e
dovrebbe essere eletto come
nuovo numero 1 del Cesena, il
24 aprile. Sarà lui a sottoporre
a Bisoli il contratto fino al 30
giugno 2016.
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26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
SERIE B 37a GIORNATA
Verona, un altro 0-0
L’attacco s’è perso
La squadra di Mandorlini delude con un bel Cittadella
Ritmo basso e poche idee: adesso c’è aria di crisi
VERONA
CITTADELLA
0
0
re 5,5 (dal 1’ s.t. Crespo 6), Ceccarelli 6 (dal
18’ s.t. Bianchetti 5), Maietta 6, Albertazzi
5,5; Nielsen 5, Jorginho 5,5, Hallfredsson
5,5; Sgrigna 5 (dal 5’ s.t. Martinho 5,5); Cacia
5,5, Ferrari 5. PANCHINA Berardi, Cocco, Bacinovic, Gomez. ALLENATORE Mandorlini 5,5.
6, Coly 6, Pellizzer 6,5; Ciancio 6,5, Vitofrancesco 6,5, Paolucci 7 (dal 30’ s.t. Baselli s.v.),
Schiavon 6, De Vito 6 (dal 26’ s.t. Biraghi 6);
Di Carmine 6,5, Di Roberto 6 (dal 27’ s.t. Minesso 6). PANCHINA Pierobon, Gasparetto,
Giannetti, Di Nardo. ALLENATORE Foscarini
6,5.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI
VERONA
Il bel Cittadella di inizio
stagione si rivede al Bentegodi
dove con una prova di grande
acume tattico impone al Verona uno 0-0 ben giocato, sfiorando in un paio di occasioni anche il gol. Così la squadra di Foscarini allunga su quella di
Mandorlini la maledizione dei
derby regionali e ancora una
volta il fattore campo non si dimostra amico dei gialloblù, al
quinto pareggio interno stagionale. Un passo falso che rischia
di essere molto pericoloso nella
corsa al secondo posto.
Verona al ralenty Fin dall’inizio
si capisce che per il Verona sarà
dura superare un Cittadella
molto coperto, ma pronto a ripartire veloce. La squadra di casa non riesce a prendere campo
perché la sua manovra è lenta e
Emil Hallfredsson, 28 anni (a destra), contrastato da Ferdinando Vitofrancesco, 24 anni IPP
h
MIGLIORE
7
PAOLUCCI
(Cittadella)
Finchè rimane
in campo fa
qualità e
quantità in
mediana
giocando mille
palloni e
bloccando
Jorginho. Nel
finale deve
lasciare per un
infortunio patito
nel primo tempo
centrata. Poco per conquistare
i tre punti e il pubblico che alla
fine lancia qualche fischio.
prevedibile. Jorginho viene seguito come un’ombra da Paolucci e su Hallfredsson scattano
i raddoppi sistematici della folta mediana avversaria. Così i rifornimenti per le punte sono occasionali e anche Sgrigna come
suggeritore non trova mai i tempi giusti. Per un’ora il Verona
brancola nel buio, solo Ferrari
con un tiro telefonato dà lavoro
a Cordaz, che deve solo sbrigare l’ordinaria amministrazione.
Mandorlini è costretto a cambi
obbligati per sostituire due difensori mentre l’innesto di Martinho per lo spento Sgrigna
crea più dinamismo, ma anche
molta confusione. Hallfreddson prova ad alzare il ritmo, ma
l’attacco fatica a girare. All’improvviso Cacia, su un rimbalzo
favorevole, si trova il pallone
buono per battere Cordaz, ma
il portiere del Cittadella è reattivo, poi Jorginho pizzica la faccia superiore della traversa con
un destro a giro da posizione de-
Giacomelli show
Il Vicenza è vivo
1
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORE Giacomelli al 1’ p.t.
VICENZA (4-3-3) Bremec 7,5; Padalino
7, Gentili 6,5, Camisa 6,5, Laczko 6; Rigoni 6,
Cinelli 6, Ciaramitaro 6,5; Bojinov 5 (dal 44’
s.t. Tiribocchi s.v.), Malonga 5,5 (dal 29’ s.t.
Mustacchio 6), Giacomelli 7,5 (dal 18’ s.t. Bellazzini 6). PANCHINA Pinsoglio, Martinelli, Di
Matteo, Corticchia. ALLENATORE Dal Canto
6,5.
ASCOLI (3-5-2) Maurantonio 6,5; Prestia 5, Faisca 6, Ricci 6; Scalise 5 (dall’8’ s.t.
Conocchioli 6), Russo 5,5, Loviso 6 (dal 32’
s.t. Morosini 6), Fossati 6 (dal 37’ s.t. Soncin
s.v.), Pasqualini 6,5; Zaza 5, Feczesin 6. PANCHINA Gomys, Peccarisi, Colomba, Graham.
ALLENATORE Silva 5,5.
ARBITRO Di Bello di Brindisi 6,5.
GUARDALINEE Di Francesco 6,5 – Liberti 6,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Russo (A), Padalino (V), Conocchioli (A) e Cinelli (V) per gioco scorretto.
NOTE paganti 904, incasso di 6.130 euro; abbonati 5.314, quota di 22,163 euro. Tiri in porta 7-5. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 3-4. Angoli
9-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
le reti in
trasferta: in
attesa di
stasera è
minimo
stagionale (7
alla 7ª giornata)
53
Cittadella mobile Foscarini, 5
punti nel filotto di tre derby, abbandona il tridente lasciando
Di Nardo, il suo attaccante più
forma (6 gol nelle ultime 4 partite) in panchina. La difesa a tre
regge bene chiudendo tutti gli
spazi aerei, il centrocampo a
cinque si muove a fisarmonica
senza stonare mai. Paolucci governa il gioco da regista e interditore, i compagni scendono e
salgono senza perdere un giro.
Nel primo tempo Schiavon ha
due belle opportunità, dapprima di testa impegna Rafael in
angolo, poi spreca sparando alle stelle un contropiede importante. Il Citta copre e riparte anche nella ripresa, Ciancio e Di
Carmine mantengono alta la
squadra che prende un punto
d’oro in ottica salvezza.
ALBERTA MANTOVANI
VICENZA
Il Vicenza che non vince
in casa dal 17 novembre e mai
ha preso i tre punti sul suo campo con Dal Canto in panchina,
ci mette neppure un minuto a
bucare l’Ascoli. Giacomelli si beve Ricci e infila in diagonale sul
primo palo Maurantonio. Per
l’Ascoli è come partire con l’handicap, per il Vicenza all’ultima
spiaggia è un’iniezione di fiducia. A trascinare i biancorossi di
Dal Canto è uno scatenato Giacomelli, che agisce da punta di
sinistra del tridente, imprendibile sul breve per Scalise e Prestia. Il ritorno in panchina di Silva non sembra produrre effetti
e nemmeno il rientro di Zaza
dopo la squalifica. All’Ascoli va
di lusso che Malonga sciupi un
colpo di testa al 16’ e soprattutto divori il 2-0 al 26’ su verticalizzazione dello scatenato Giacomelli. Per l’Ascoli, che si fa vedere in avanti solo al 26’ con
una puntata di Feczesin, antici-
i secondi
necessari a
Giacomelli per
segnare la
prima rete della
giornata: il
Vicenza già 8
volte ha
segnato al
primo minuto di
gioco
5-0
il risultato di
Empoli: è la
migliore vittoria
casalinga di
questa
stagione, come
quelle ottenute
dal Brescia sul
Crotone e dal
Sassuolo sul
Cesena,
entrambe il 30
dicembre
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SFIDA SALVEZZA CONTRO L’ASCOLI PRIMA VITTORIA CASALINGA DI DAL CANTO
VICENZA
ASCOLI
La Pro Vercelli
6 mette l’orgoglio
Varese furioso
i rigori,
entrambi
realizzati da
Grosseto e
Padova. Quella
veneta era
l’unica squadra
che non aveva
ancora avuto
rigori casalinghi
a favore
(l’ultimo il 17
dicembre 2011)
CITTADELLA (3-5-2) Cordaz 6; Sosa
pato da Camisa, potrebbe essere notte fonda se il Vicenza
avesse un po’ più di mira al tiro
e se Maurantonio al 43’ non
uscisse sui piedi del solito Giacomelli che pare Messi per come si fa beffe della difesa ascolana, ma poi non riesce a firmare la doppietta. Così il Vicenza
rischia di pagare tanto spreco,
ma Bremec inchioda a terra
due tiri di Zaza e Feczesin.
Resistenza La ripresa è più equi-
librata, l’Ascoli conquista campo, minaccia un paio di volte
l’ottimo Bremec, che al 29’ devia sulla traversa una bomba su
punizione da 30 metri di Loviso. Il Vicenza paga la stanchezza di un gran primo tempo e in
avanti produce solo una fiammata con Bojinov. Il finale è un
botta e risposta con Bremec che
di piede ferma Feczesin, una
traversa strisciata da Pasqualini, occasioni per il raddoppio
non sfruttate da Bojinov e Bellazzini.
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h
7,5
il migliore
GIACOMELLI (Vicenza)
L’Ascoli non riesce a
contenerlo, segna e
distribuisce palle-gol
LA SORPRESA ANNULLATO UN GOL A FERREIRA PINTO
I NUMERI
DELLA B
2
VERONA (4-3-1-2) Rafael 6,5; Cacciato-
ARBITRO Roca di Foggia 6.
GUARDALINEE Bagnoli 6 - Pegorin 6.
AMMONITI Sosa (C) e Crespo (V) per gioco
scorretto; Martinho (V) per comportamento
non regolamentare.
NOTE paganti 2.242, incasso di 32.863 euro;
abbonati 11.564, quota di 108.732 euro. Tiri in
porta 3 (con una traversa)-3. Tiri fuori 3-6. In
fuorigioco 3-4. Angoli 10-3. Recuperi: p.t. 1’,
s.t. 3’.
4
PRO VERCELLI
VARESE
2
1
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Ranellucci (PV) al 7’, Rea (V) al
43’, Borghese (PV) al 45’ p.t.
Ferreira Pinto al 10’ della ripresa con Ebagua in fuorigioco
che ostacola sulla linea di porta l’ultimo difensore della Pro.
Polemico Castori: «Gol regolare, Ebagua era in linea sul tiro
di Ferreira Pinto».
PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini 6;
Abbate 5,5, Borghese 6,5, Ranellucci 6, Scaglia 7; Filkor 6 (dal 31’ s.t. Genevier 6), Appelt
6, Germano 6 (dal 40’ s.t. Cristiano s.v.); Scavone 6; Iemmello 6 (dal 22’ s.t. Ragatzu 6),
Eusepi 5,5. PANCHINA Miranda, Rosso, Erpen, De Silvestro. ALLENATORE Braghin 6,5.
VARESE (4-4-2) Bressan 6; Struna 5,5,
Troest 5,5, Rea 6, Franco 5 (dal 1’ s.t. Oduamadi 5,5); Ferreira Pinto 6 (dal 24’ s.t. Tripoli
5,5), Kone 5, Filipe 6 (dal 35’ s.t. Martinetti
s.v.), Zecchin 6,5; Neto Pereira 6, Ebagua 5.
PANCHINA Milan, Pucino, Marino, Corti. ALLENATORE Castori 5,5.
ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5.
GUARDALINEE Manzini 6 - Peretti 5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Borghese (PV) e Rea (V) gioco
scorretto.
NOTE paganti 976, incasso di 12.480 euro;
abbonati 1.063, quota di 6.840 euro. Tiri in
porta 3-4. Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 3-3.
Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO
VERCELLI
Il risultato che non ti
aspetti. La Pro con un piede nel
baratro mostra il petto e l’orgoglio e in 45’ ipnotizza un Varese irriconoscibile. A 5 giornate
dalla fine Pro Vercelli e Varese
guardano in casa altrui, speranze playoff e playout non sono
ancora tramontate. Alla Pro disperata restano 5 partite, 2
scontri diretti contro Vicenza e
Grosseto che potrebbero non
bastare, e il derby con il Novara per l’onore. E l’onore è il ritornello che tiene in vita la compagine di Braghin, spuntata,
falcidiata dagli infortuni, con il
fiato corto, ma che ha deciso di
vendere cara la pelle. Discorso
opposto per il Varese, senza
idee, con un solo episodio per
recriminare, il gol annullato a
Sorpresa Poco Varese nei primi
45’ e la Pro ne approfitta, con
merito, anche se dopo il vantaggio i padroni di casa subiscono
il pari nel finale di tempo prima del guizzo, 2’ dopo, di Borghese. Tre reti su palla inattiva, tre gol che arrivano a rimorchio, dalla difesa. Difensori
che meritano la sufficienza piena per le conclusioni da bomber in zona gol, non senza colpe quando a loro volta tocca difendere. Tre gol con tre dormite in area e conclusioni senza
marcatura. La Pro tiene il pallino del gioco, compatta e attenta, il Varese sbaglia troppo e lascia al solo Neto Pereira i pochi
guizzi. La Pro passa dopo 7’, angolo di Scaglia, testa di Ranellucci che anticipa il compagno
di squadra Scavone, entrambi
liberi nell’area piccola. Al 25’
Germano prova da 25 metri,
ma Bressan sventa in angolo. Il
Varese si affaccia nella metà
campo della Pro dopo la mezz’ora. Bella l’azione degli ospiti
al 38’ con Ebagua che scarica
su Filipe, ma Valentini salva. In
due minuti il Varese trova il pari e va di nuovo sotto. Al 43’ punizione di Zecchin, Rea sul secondo palo insacca. Ancora da
calcio piazzato al 45’ il vantaggio della Pro: palla di Scaglia in
area e Borghese è il più lesto a
deviare a rete.
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h
7
il migliore
SCAGLIA (Pro Vercelli)
Lascia il segno quando
supera la metà campo:
piede ispirato, due assist
BOTTA E RISPOSTA GUASTO ALLE LUCI: SECONDO TEMPO CON 10’ DI RITARDO
Lanciano spreca
Ternana in salvo
LANCIANO
TERNANA
1
1
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Turchi (L) al 37’, Ceravolo (T)
al 45’ p.t.
LANCIANO (4-3-3) Leali 6; Almici 5, Rosania 5, Amenta 6, Mammarella 6; Di Cecco
6 (dal 21’ s.t. Vastola 6), D’Aversa 6, Volpe
6,5; Piccolo 6,5, Falcinelli 6,5 (dal 31’ s.t. Plasmati 6), Turchi 7 (dal 27’ s.t. Falcone 6). PANCHINA Amabile, Minotti, Fofana, Scrosta. ALLENATORE Gautieri 6.
TERNANA (3-5-2) Brignoli 6,5; Meccariello 6, Brosco 6,5, Ferraro 6; Bernardi 6,5,
Carcuro 6, Di Deo 6, Botta 6, Vitale 7; Litteri
6 (dal 24’ s.t. Alfageme 6), Ceravolo 7. PANCHINA Ambrosi, Sinigaglia, Bencivenga, Ferrari, Ciofani, Maniero. ALLENATORE Toscano 6,5.
ARBITRO Borriello di Mantova 6,5.
GUARDALINEE Tegoni 6 - Alassio 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI D’Aversa (L), Bernardi (T) e Volpe
(L) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.541, incasso di 15.721,00 euro; abbonati 1.335, quota di 8.301,52 euro.
Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco
0-2. Angoli 7-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
FIORENZO CARLINI
LANCIANO (Chieti)
Il Lanciano mette in campo la rabbia che la posizione in
classifica determina, anche per
cancellare quei bruttissimi venti minuti di Bari, ma lo fa per un
solo tempo, macchiato dall’indecisione in occasione del gol
del pareggio umbro. Gautieri
presenta una squadra più equilibrata con i rientri di D’Aversa al
posto di Minotti e Di Cecco al
posto di Vastola. Sa che la Ternana ha un centrocampo molto
robusto e chiede agli uomini di
fascia un movimento maggiore, anche perché Vitale e Bernardi si muovono bene creando superiorità anche in fase difensiva.
La partita Parte bene la Ternana
che tra il 4’e il 7’ va tre volte verso la porta di Leali, con Ceravolo in due occasioni e poi con Vitale. Ma la prima vera palla gol
arriva al 24’ quando Volpe trova Piccolo lanciato a rete, antici-
pato in extremis da un difensore al momento del tiro, quando
ormai era solo davanti al portiere. Al 31’ slalom di Vitale che
supera tre avversari e tira fuori
di un soffio. A sorpresa, arriva il
gol del Lanciano: triangolazione perfetta Falcinelli-Piccolo-Turchi con l’esterno bravissimo a tenere la palla all’altezza
giusta, con un tiro imparabile
alla destra di Brignoli. La Ternana è viva e proprio nel finale di
tempo trova il pareggio, attaccando ancora sulla destra della
difesa del Lanciano, particolarmente vulnerabile. Ceravolo
salta prima Almici e poi Rosania ed infila Leali sulla propria
sinistra. La ripresa inizia con circa dieci minuti di ritardo per un
problema al sistema di illuminazione del campo e con un po’ di
luce sparisce anche il gioco ravvivato solo dall’episodio di un
rigore prima concesso e poi trasformato in rimessa dal fondo
(giustamente) su segnalazione
del collaboratore di linea.
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h
7
il migliore
CERAVOLO (Ternana)
Tante incursioni offensive
e punto di riferimento
per tutta la squadra
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
SERIE B 37a GIORNATA
Caracciolo ne fa 2
Brescia da playoff
Il Grosseto lotta ma retrocede in Prima divisione
BRESCIA
GROSSETO
3
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI And. Caracciolo (B) al 45’ p.t.;
Scaglia (B) al 6’, And. Caracciolo (B) al 9’,
Delvecchio (G) su rigore al 21’ s.t.
BRESCIA (4-3-3) Arcari 6,5; Zambelli
7, Ant. Caracciolo 6, Caldirola 6, Daprelà
s.v. (dal 13’ p.t. Lasik 6); Rossi 6,5, Budel
6,5, Finazzi 6; Scaglia 7,5, And. Caracciolo
7,5 (dal 35’ s.t. Picci s.v.), Corvia 7 (dal 26’
s.t. Benali 6). PANCHINA Russo, Rosso, Mitrovic, Welbeck. ALLENATORE Calori 7.
Breve paura Ma il delirio bresciano traballa dal 21’, ovvero
da quando Delvecchio realizza il rigore concesso giustamente per fallo di Antonio Caracciolo su Piovaccari. Il Grosseto ha un sussulto, il Brescia
si chiude troppo. E 8 minuti do-
GROSSETO (4-3-3) Lanni 5,5; Feltscher 5, Padella 5, Biraschi 5,5, Calderoni 6;
Mandorlini 5 (dal 22’ s.t. Som 6), Jadid 5 (dal
1’ s.t. Brugman 5), Delvecchio 6; Soddimo
5,5 (dall’11’ s.t. Coulibaly 6), Piovaccari 6,
Mancino 6. PANCHINA Franza, Obodo, Giovio, Cosenza. ALLENATORE Moriero 5.
ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6.
GUARDALINEE Fiorito 6 – Ceccarelli 6.
AMMONITI Ant. Caracciolo (B) e Calderoni
(G) per gioco scorretto.
NOTE paganti 4.000 circa, incasso non comunicato; abbonati 3.828, quota non comunicata. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 8-5. In fuorigioco 1-3. Angoli 3-1. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO BREGA
BRESCIA
Nove minuti effettivi per
prendersi i playoff, nove minuti
effettivi perché l’aritmetica soffochi le speranze del Grosseto
che da ieri sera è retrocesso in
Lega Pro dove manca dal 2007.
Il Brescia supera 3-1 i toscani
tra il tramonto del primo tempo e l’alba del secondo. Tre punti che sommati ai rallentamenti
di Varese e Verona posizionano
qualità delle giocate di Budel,
Scaglia e Zambelli, quest’ultimo spostato a sinistra dopo l’ingresso di Lasik. Caldirola alla
mezzora sbaglia da due metri,
dalla distanza invece falliscono
Zambelli, Andrea Caracciolo e
Corvia. Nessun rimpianto solo
perché al 45’ proprio Caracciolo, dopo aver scambiato con il
compagno, deposita in rete. Il
vantaggio bresciano spegne il
Grosseto che appena rientrato
in campo incassa altri due colpi. Prima il mancino magnifico
di Scaglia che cerca e trova quell’angolino. Poi, trascorsi 3’, ecco il secondo centro di Andrea
Caracciolo servito da Rossi.
L’Airone non segnava una doppietta da sei mesi (a Novara).
h
7,5
il migliore
SCAGLIA (Brescia)
Il mancino all’incrocio è di
straordinaria bellezza,
Utile il lavoro di raccordo
Andrea
Caracciolo,
31 anni,
esulta dopo la
doppietta: è
arrivato a 10
gol in questo
campionato
nei playoff la squadra di Calori,
che sabato andrà proprio al
Bentegodi.
La partita La tensione delle partite «semplici» colpisce il Brescia in avvio di serata. Senza
fluidità, è il Grosseto a farsi più
pericoloso con Mancino e Jadid. Poi, aggiustato il sistema
nervoso di Andrea Caracciolo,
che si becca con Padella, e sostituito Daprelà (problema alla caviglia sinistra), il Brescia svolta. Il baricentro sale, come la
LAPRESSE
po lo stesso Piovaccari segnerebbe il 2-3 se non fosse fermato in fuorigioco dubbio da Ceccarelli. I toscani si fermano,
non reagiscono più. Da oggi si
deve pensare al futuro in Lega
Pro con il presidente Camilli
che ha annunciato di nuovo:
«Se la situazione resterà questa, il Grosseto ripartirà dalla
D senza fallire. La società è sana e io la regalo». Il Brescia invece si regala un posticipo dal
sapore di playoff a Verona.
LEGA PRO IL GIUDICE SPORTIVO
Rimini: 4 giornate a D’Angelo
E le dimissioni sono rientrate
FIRENZE
Il giudice sportivo della
Lega Pro ha squalificato 43 giocatori (20 di Prima divisione,
23 di Seconda) dei quali tre del
Latina. Grossa ammenda all'
Avellino per cori razzisti, quattro giornate all'allenatore Luca
D'Angelo del Rimini, che dopo
la gara si era poi dimesso: ieri
però la società l’ha convinto ed
è tornato al suo posto, anche se
con questa squalifica dovrà trascorrere le ultime quattro giornate in tribuna. Ecco il dettaglio dei provvedimenti.
Prima Divisione Giocatori espul-
si: due giornate a Martini (Cuneo), Gemignani (Viareggio) e
Riva (Tritium); una a Belfasti
(Gubbio) e Kolawole (Latina).
Non espulsi: una giornata a
Blanchard e Cesaretti (Frosinone), Migliaccio (Andria), Mengoni (Benevento), Giovinco
(Viareggio), Nunzella e Soligo
(Paganese), Favasuli e Mingazzini (Pisa), Innocenti (Andria),
Di Quinzio (Cuneo), Tarana
(Feralpi Salò), Barraco e Bruscagin (Latina) e Casiraghi (Tritium). Allenatori: una giornata
a Auteri (Nocerina). Ammende: 6.500 euro Avellino (cori
razzisti verso un giocatore del
Latina; fumogeni e un petardo;
striscione offensivo verso i tifosi del Latina), 1.500 Andria.
Seconda Divisione Giocatori
espulsi: due giornate a Gomes
(Aprilia) e Gurma (Gavorrano); una a Ghosheh (Bassano),
PRIMA DIVISIONE
Il Trapani rischia
dal San Marino
Lecce, c’è il Salò
Luca D’Angelo, 41 anni ADRIAPRESS
Di Giusto (Borgo a Buggiano),
Evangelisti (Forlì), Buscaroli
(Giacomense) e Gentile (Valle
d’Aosta). Non espulsi: una giornata a Emiliano (Valle d’Aosta), Franceschini e Vicari (Hinterreggio), Ruffini e Sandrini
(Castiglione), Sozzi (Forlì),
Adobati (Renate), Marconi (Savona), Menassi (Alessandria),
Cozzolino (Pro Patria), Romano (Fondi), Bini (Mantova),
Puccio (Monza), Gasperoni e
Spighi (Rimini) e Battaglia (Venezia). Allenatori: quattro giornate a D'Angelo (Rimini) «perché al termine della gara colpiva un calciatore della squadra
avversaria (Fanucchi dell’Alessandria, ndr) con un pugno al
volto, provocandogli ematoma
e causando un principio di colluttazione»; due a Buso (Gavorrano), che dopo la partita è stato esonerato. Medici: due giornate a Tarsi (Gavorrano). Ammende: 2.000 euro Rimini,
1.000 Fano.
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Questa la situazione nei
due gironi di Prima divisione e le
gare del prossimo turno:
GIRONE A La situazione dopo 30
giornate: Trapani p. 56; Lecce 54;
Carpi 47; Entella* e Alto Adige 46;
San Marino 42; AlbinoLeffe (-6)
40; Cremonese (-1) e Feralpi Salò
39; Pavia* 37; Lumezzane 36;
Cuneo* 31; Portogruaro (-1) 30;
Como (-1) 29; Reggiana 25;
Tritium 18; Treviso* (-1) 14.
(*deve ancora riposare). Così
domenica 21 (ore 15): Alto
Adige-Entella (1-1); Carpi-Cuneo
(0-0); Como-Lumezzane (1-1);
Lecce-Feralpi Salò (0-4); PaviaAlbinoLeffe (0-0, su Rai Sport 1);
Portogruaro-Reggiana (1-2); San
Marino-Trapani (0-4); TritiumCremonese (0-5); riposa Treviso.
GIRONE B La situazione dopo 27
giornate: Avellino p. 54; Perugia
(-1) 52; Latina (-1) 49; Nocerina
47; Pisa 43; Benevento 42;
Frosinone (-1) 39; Paganese 38;
Catanzaro, Gubbio e Prato 33;
Viareggio 30; Andria (-2) 29;
Carrarese e Barletta 20;
Sorrento 17. Domenica c’è l’ultima
sosta, si riparte domenica 28
(ore 15): Avellino-Andria (2-0);
Benevento-Nocerina (2-3);
Carrarese-Barletta (2-2);
Gubbio-Latina (0-2); PaganeseFrosinone (2-2); Prato-Pisa (1-1);
Sorrento-Catanzaro (0-1);
Viareggio-Perugia (1-4).
CRISI TERAMO Luciano
Campitelli, presidente del Teramo
(Seconda), ha annunciato le sue
dimissioni a fine stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
y
IL PRIMO
VERDETTO
E’ arrivato il
primo verdetto
stagionale in
Serie B dopo 37
giornate.
Il Grosseto,
staccato di 17
punti dal
quartultimo
posto a 5
giornate dalla
fine, è
aritmeticamente
retrocesso in
Prima divisione
dopo 6 stagioni
in questo torneo
S
GLI ALTRI
Per quello che
invece riguarda
le altre due
retrocessioni
dirette, bisogna
ancora
aspettare visto
che sia il
Vicenza (-5) che
la Pro Vercelli
(-9), dopo
queste vittorie,
hanno ridotto il
loro distacco
dalla
zona-playout
IL POSTICIPO STASERA, INIZIO ORE 20.45
E’ gran Livorno-Novara
Nicola chiede 13 punti
Aglietti vede un record
FORESI-MADDALUNO
La 37a giornata si completa stasera con Livorno-Novara
(ore 20.45, and. 0-1). Sfida fondamentale tra chi deve mantenere il secondo posto e chi non
può perdere terreno nella corsa verso gli (eventuali) playoff.
Qui Livorno Nicola è categorico:
«Da qui alla fine dovremo fare
13 o 14 punti. Non sarà facile
ma questa squadra ha dimostrato di avere le qualità per ottenere qualsiasi risultato e leggere la partita. E proprio questo sarà fondamentale contro
un Novara lanciatissimo. Noi
dovremo essere bravi a capire
quando sarà il caso di spingere
o di essere più attendisti. Siamo un bel gruppo ed anche le
manifestazioni in ricordo di
Piermario Morosini (stasera il
Livorno avrà una maglia dedicata a lui, ndr), ci hanno unito
ancor di più». Squalificati Gentsoglou. Diffidati Mazzoni, Salviato, Gemiti e Dionisi.
Qui Novara La squadra di Agliet-
ti insegue un successo per eguagliare la striscia record dell’anno della promozione: 13 risultati utili consecutivi (10 vittorie e 3 pareggi). Gli azzurri sono arrivati a 12 (con 9 vittorie,
delle quali le ultime 6 consecutive) e Aglietti sembra intenzionato ad affidarsi all’esperienza
di Colombo, al rientro dopo l’in-
LIVORNO
NOVARA
LIVORNO
(3-4-1-2)
1 MAZZONI
4 BERNARDINI
27 EMERSON
5 DECARLI
28 SCHIATTARELLA
10 LUCI
23 DUNCAN
11 LAMBRUGHI
7 BELINGHERI
9 PAULINHO
8 DIONISI
All. NICOLA
NOVARA
(4-3-3)
22 BARDI
21 COLOMBO
4 LISUZZO
2 PERTICONE
7 CRESCENZI
18 MARIANINI
6 BUZZEGOLI
23 PESCE
19 GONZALEZ
11 SEFEROVIC
20 LAZZARI
All. AGLIETTI
PANCHINA
12 Fiorillo,
17 Ceccherini,
6 Salviato, 3
Gemiti, 24 Bigazzi,
18 Cellerino,
20 Dell'Agnello.
PANCHINA
1 Kosicky, 15
Ghiringhelli, 29
Bastrini, 24 Faragò,
32 Fernandes,
9 Rubino,
25 Mehmeti.
ARBITRO Irrati di Pistoia
GUARDALINEE Tasso-Stallone
PREZZI da 9 a 80 euro
TV Sky Calcio 3 HD e B Tv
fortunio, e Marianini. Ne farebbero le spese Bastrini e Fernandes. «Dobbiamo fare risultato a
Livorno se vogliamo aiutare
l’Empoli a salvare i playoff – attacca il tecnico – e per questo
non farò alcun tipo di turnover. Quando qualche giocatore
non ne avrà più lo farò riposare. Affrontiamo un grande avversario ma non abbiamo paura di nessuno». Squalificati
nessuno. Diffidati Alhassan,
Barusso, Bastrini, Buzzegoli,
Colombo e Lazzari.
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28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
Boston
THE DAY
AFTER
La maratona insa
3
domande a...
ALESSANDRO
ORSINI
ESPERTO DI TERRORISMO
A
LE
REAZIONI
S
«Pochi gli indizi:
l’estrema destra
è un’ipotesi
molto concreta»
L’attentato di Boston ha
molti lati oscuri. Ne abbiamo
parlato con Alessandro
Orsini, esperto di terrorismo,
ricercatore al Mit di Boston e
professore di Sociologia
Politica alla Luiss di Roma
1
Secondo lei è possibile
già ipotizzare la matrice dell’attentato o iniziare a fare
chiarezza?
«È rischioso fare delle ipotesi
allo stato attuale. Sono in contatto con alcuni dei miei colleghi di Boston che non hanno
dormito per cercare di dare delle risposte, ma le certezze sono
poche. Il mio orientamento è
non dare per scontato che si
tratti di Al Qaeda. Non bisogna
dimenticare la pista del terrorismo di estrema destra. Tra il
1990 e il 2008 ci sono stati 320
morti causati da quelli che gli
americani chiamano gli «Hate
groups», gruppi di estrema destra che predicano l’odio e vogliono punire il governo americano, colpevole, secondo loro,
di averli privati delle libertà individuali. In 18 anni sono nati
circa 6 mila gruppi estremisti
di destra».
2 Ci sono dei punti fermi,
secondo lei da cui partire?
«Sicuramente la preparazione
degli ordigni è stata un po’ rudimentale per cui tenderei ad
escludere che dietro ci sia un
gruppo di terroristi organizzati. Un’altra ipotesi, che non si
può scartare, è che l’attentato
sia opera di un "lupo solitario",
una personalità arrabbiata che
abbia deciso di fare un gesto
eclatante».
3
Il luogo scelto ha una
qualche valenza simbolica?
«È stata scelta una manifestazione che ha un seguito internazionale per avere un’alta cassa di risonanza, ma è ancora
prematuro cercare particolari
letture o magari collegamenti
con altre stragi americane. Dico che c’è un aspetto, oltre alla
preparazione di un attentato,
molto importante da analizzare, ovvero come i terroristi si
siano creati la via di fuga. Ma è
ancora passato poco tempo
per trarre conclusioni».
Daniele Vaira
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Barack
Obama
Presidente
Stati Uniti
«Gli americani si
rifiutano di farsi
terrorizzare. Le
reazioni sono
state di
compassione,
non di paura»
S
Papa
Francesco
Il Papa è
«profondamente
addolorato per
la notizia della
perdita di vite
umane a
Boston. È stata
una tragedia
senza senso»
S
Lamine
Diack
Presidente
Iaaf
«Ciò che rende
questo atto
ancora più vile, è
che le maratone
sono espressione
della generosità
umana»
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
BOSTON
In un assiepato stanzone
del Westin hotel, l’agente speciale dell’Fbi, Rick Deslauriers,
in abito grigio elegantissimo,
spiega che oltre alle due bombe
esplose in prossimità del traguardo della Boston Marathon,
non sono mai stati ritrovati altri
ordigni, come sembrava in un
primo momento. Il traguardo è
a un centinaio di metri, ma la
visuale è bloccata dalla JFK Library e da un enorme tendone
bianco piantato nel cuore di Copley Square. Appeso c’è un cartello con la croce rossa e la scritta «Medical». Lunedì era zeppo
Morire a 8 anni con
in mano un cartello
«Non fate del male»
Il piccolo Martin era appena andato a mangiare
un gelato col papà. Ancora sconosciuta la matrice
Uno degli ordigni
era stato messo in
una pentola a
pressione infilata
in uno zaino
La polizia ha
ritrovato il
telecomando.
Saliti a tre i morti
più 175 feriti
di gente che aveva corso la maratona e aveva bisogno di cure.
Ma poco dopo le 15, quando
l’asfalto di Boylston street si è
intriso di sangue, si era trasformato in un ospedale da campo
di battaglia. Nessuno può vedere. A protezione della zona ci sono le autoblindo dell’esercito e
drappelli di soldati con la mimetica delle campagne di Iraq e Afghanistan. Tutto sigillato. Ogni
tanto qualche Suv nero dai vetri
scuri accende sirena e lampeggiante e sgomma via.
Passano camion dei pompieri,
mentre Swat armati fino ai denti presidiano le lobby degli alberghi nei dintorni. Nel quadrilatero compreso fra Stuart e
Newbury street, pare territorio
LE SQUADRE PRO’ LOCALI RASK (BRUINS): «TORNIAMO SUL GHIACCIO PER PORTARE UN PO’ DI GIOIA»
«Si è visto lo spirito dei bostoniani»
S
Paula
Radcliffe
Primatista
maratona
«Ci sono
veramente delle
persone così
malate che
possono fare
delle cose del
genere?»
Rivers, coach dei
Celtics: «Ma fa
male, ti senti ferito
dentro». E c’è chi
si arruola di nuovo
MASSIMO ORIANI
L’impatto l’hanno sentito tutti, vicini e lontani. Compreso chi chiama Boston casa
solo perché tappa di una carriera che l’ha portato nella città sinonimo di vittoria, si parli
di basket coi Celtics (17 volte
campioni Nba, l’ultima volta
nel 2008), baseball con i Red
Sox (trionfo nelle World Se-
ries del 2004 dopo 86 anni
d’astinenza e bis nel 2007), football coi Patriots (3 Super
Bowl in 4 anni tra 2002 e
2005), o hockey ghiaccio coi
Bruins (6 Stanley Cup, compresa quella del 2011). «Sono
arrabbiato — raccontava ieri
David Ortiz, il dominicano dei
Sox — Chi ha compiuto questo gesto è un folle». Doc Rivers, tecnico dei Celtics, come
ogni anno dopo l’allenamento
si stava recando downtown
per assistere all’arrivo della
maratona. «Ero appena uscito
da un tunnel quando sono
esplose le bombe — racconta
— Penso che lo spirito mostrato dai bostoniani è stato incredibile. Ma fa male, ti senti feri-
to dentro». Shavlik Randolph,
centro di riserva, concorda:
«E’ uno di quei giorni che passeranno alla storia per i motivi
sbagliati. Poteva capitare a
chiunque di noi di trovarsi lì in
quel momento. Non ci resta
che pregare per le vittime».
Ghiaccio I Bruins torneranno
sul ghiaccio stanotte, contro
Buffalo. In porta, il finlandese Tukka Rask, che racconta: «Mi ero appena svegliato dal mio pisolino pomeridiano e ho visto il caos,
non sapevo cosa pensare.
Giocheremo a hockey cercando di portare un po’ di
gioia alla città».
Joe Andruzzi, ex difensore
Doc Rivers,
51 anni,
tecnico dei
Boston Celtics
REUTERS
dei Patriots, è stato tra i primi a
prestare soccorso ai feriti. Non
è nuovo a momenti drammatici come quelli di lunedì. Ha infatti tre fratelli che di mestiere
fanno i pompieri e che l’11 settembre 2001 erano di servizio
a Manhattan. Fortunatamente
tutti e tre ne uscirono indenni.
«La maratona dovrebbe regalarci storie incredibili di perseveranza — spiegava l’ex uomo
di linea — sfide personali. E invece si è trasformato in tragedia. Vorrei però che l’attenzione restasse concentrata
sui veri eroi, non su di me,
sui medici che hanno salvato vite, su chiunque ha dato
una mano, incurante per la
propria incolumità». Dan-
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA STATISTICA
Le bombe esplose
nel clou degli arrivi
Il grafico che vi mostriamo
avvalora la tesi di un attentato
programmato da parte di chi ha
fatto scoppiare le due bombe.
Mostra che il momento di
massimo passaggio di corridori
sulla linea del traguardo, sia
l’anno scorso sia nelle precedenti
edizioni della maratona di
Boston, corrisponde alle 4 ore
dalla partenza. Guarda caso il
momento delle due deflagrazioni.
Le partenze da Hopkinton erano
programmate in più onde: alle
9.35 elite donne, 10 elite uomini,
10.20 prima onda amatori, 10.40
seconda onda amatori. Il tempo
immortalato sul display al
momento del primo scoppio è di
4h09’ e corrisponde agli arrivati
della terza onda, cioè alle 14.49
circa di Boston. L’eventuale
attentatore ha scelto il momento
con il maggior numero di familiari
di maratoneti in zona traguardo.
IL CLUB «BOSTONIANO»
La Roma è in lutto
Pallotta «sconvolto»
MILANO (ma.cec.) La
squadra più bostoniana d’Italia è
rimasta ammutolita. Difficile in
queste ore, infatti, scalfire
l’amarezza della Roma, che ha
come presidente il bostoniano
James Pallotta, da meno di un
anno numero uno del club al
posto di Tom DiBenedetto, anche
lui nato nella capitale del
nguinata
di guerra. Ma al di là del cordone di ringhiere, la città pare essere tornata alla normalità:
strade affollate, taxi e metropolitana che garantiscono
una regolare circolazione.
Sopravvissuti In giro s’incon-
trano decine di maratoneti.
Li riconosci perché vestono
la giacca giallo azzurra, la
divisa consegnata a chiunque si sia cimentato lunedì
sulle colline della più antica maratona del mondo.
Proprio come una congrega di
superstiti non vedono l’ora di
raccontarti come si siano salvati. Storie che si ripetono. Una
coppia del South Carolina si tiene costantemente per mano e
Strazio Martin Richard,
otto anni, una delle vittime
accertate, con il cartello che
ha poi portato alla maratona AP
lui ti spiega il perché: «Durante
la corsa ci eravamo persi e non
sapevamo come ritrovarci: il
nostro hotel era stato evacuato.
Ci siamo incrociati al limite della zona proibita. Ora, non la
mollo un attimo».
sa di un infortunio non
aveva potuto correre,
con la madre, rimasta gravemente ferita alla testa,
e con la sorellina, che ha
subito l’amputazione di
una gamba. Intanto, è stata identificata la seconda
vittima: Krysle Campbell,
una ragazza di 29 anni.
Dentro al Westin si alternano al microfono il Governatore del Massachusetts, Deval Patrick, e il commissioner della polizia, Ed Davis.
Fanno un appello alla popolazione: «Ci sono centinaia di video e foto sull’accaduto. Fatecele avere, potrebbero esserci
indizi importanti». Chi è stato?
Perché? Sono le domande che
non hanno ancora una risposta. Non ce l’ha neppure il presidente Barack Obama, che nel
suo secondo intervento in meno di 24 ore, rimane vago: «E’
un atto di terrorismo, ma non
sappiamo se di matrice interna
o straniera. O forse il frutto di
una mente malata».
Shock sui
giornali
«Maratona terrore»
BOSTON GLOBE
Massachusetts. Dagli Stati Uniti
giungono notizie che raccontano
di un Pallotta «sconvolto», così
come alcuni dei suoi più stretti
collaboratori «romanisti», Sean
Barror, Shergul Arshad e Mark
Pannes. Il filo diretto con la
dirigenza italiana è stato
ovviamente costante e così ieri
su Twitter la Roma ha porto
subito «le condoglianze e alle
famiglie delle vittime», mentre
l’allenatore Andreazzoli ha
dedicato un pensiero
all’attentato. «Non c’è un atto più
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
vile di quello terroristico. Credo
sia difficile trovare aggettivi, ti
lascia amarezza e ti dà
insicurezza sul futuro di ognuno
di noi». Oltre allo statunitense
Bradley, anche Pjanic, via
Facebook, ha sentito di dover
dire qualcosa: «Il mio pensiero
va alle vittime di Boston. È
terribile ciò che è successo».
Proprio vero. Per questo la
Roma sta già mettendo in
cantiere alcune iniziative per
esprimere concreta solidarietà
alle famiglie delle vittime.
Londra ci sarà
«Abbiamo
l’esperienza
dei Giochi»
La maratona è in programma domenica
Le prove generali della sicurezza oggi
per il funerale di Margaret Thatcher
Terrore e rabbia nel giornale
di Boston, ma pure speranza:
«Nello shock, una grande
corsa ad aiutare gli altri»
«Torna il terrore»
USA TODAY
La paura Invece, Dan del Michi-
gan si sfoga con voce incrinata: «Al momento dello scoppio, non ero ancora arrivato.
Sapevo che mia moglie era in
tribuna, ma poi con sollievo ho
scoperto che stava su quella
dall’altra parte della strada».
Chi stava dalla parte sbagliata
è stato molto meno fortunato.
La maggior parte degli oltre
175 feriti (9 bambini) e delle
tre vittime si trovavano sul lato opposto di Copley. Molti di
loro sono arrivati negli ospedali cittadini con gli arti inferiori
amputati e gravi danni vascolari e ossei. Su Cnn compare il
marito della pediatra che ha
cercato di salvare la vita al bimbo di 8 anni, Martin Richard:
«Mia moglie ha fatto tutto il
possibile, poi ha dovuto arrendersi», dice abbassando gli occhi. Martin lo hanno fotografato pochi istanti prima di morire con un cartello in mano:
«Non fate del male alla gente».
Era appena andato a mangiare
un gelato con il papà, che a cau-
NEGLI ALTRI SPORT
ny Amendola, fresco di firma
coi Patriots, ha invece fatto
una promessa su Twitter: «Per
ogni pallone che catturerò —
ha scritto il ricevitore — donerò 100 dollari alle famiglie colpite e 200 per ogni ovale che
invece mi lascerò sfuggire dalle mani».
Marine C’è anche chi ha deciso
di tornare a combattere in prima linea per difendere gli Stati
Uniti, abbandonando una possibile carriera Nfl. E’ il caso di
Brandon O’Brien, ex Marine,
uscito quest’anno da Montana
State e sino a ieri in cerca di un
contratto con i pro’. Secondo
l’agente, la strage di Boston «ha
lasciato un profondo solco nel
suo cuore», spingendolo ad arruolarsi nuovamente. Fermatevi un attimo a riflettere su questa frase. L’America è questa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Più controlli
in tutte le gare
negli Stati Uniti
Ieri a Boston è stata
annullata la partita di Nba tra
Celtics e Indiana Pacers. Non
sarà recuperata perché
ininfluente per le classifiche.
Dopo il rinvio di lunedì sera di
Boston Ottawa (hockey, si
recupera domenica), i Bruins
torneranno sul ghiaccio
stanotte con Buffalo.
Rafforzate le misure di
sicurezza: a Brooklyn, gli
spettatori di Nets Washington
Wizards hanno dovuto
attendere lungamente in fila
per i controlli a vestiti e borse.
Misure straordinarie anche
per il Kentucky Derby del 4
maggio e per la 500 miglia di
Indianapolis del 26.
A Londra appaiono i primi cartelli per la maratona di domenica LAPRESSE
Il telecomando Le autorità sem-
brano aver stabilito che uno degli ordigni, probabilmente rudimentale, era compresso dentro
una pentola a pressione infilata in uno zaino e, ora, avrebbero rinvenuto il telecomando
usato per innescarlo. Sugli ultimi 400 metri di Boylston street, che arrivano dritti alla finish line, sono ancora depositate montagne di cartacce e i cestini della spazzatura devono
essere svuotati. E’ il «crime scene», il luogo del crimine, che rimarrà intatto fin quando non
sarà stato setacciato centimetro dopo centimetro. Ammassati lungo la transenna che chiude la strada della disgrazia ci
sono dei mazzi di fiori. Mentre
un poliziotto abbronzato e con
gli occhiali da sole sorveglia immobile come una sentinella.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Il quotidiano nazionale punta
su un nervo scoperto: «Torna
il terrore». «La tranquillità
post 11 settembre? Finita»
«Orrore sulla corsa»
L’ÉQUIPE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO
di FAUSTO NARDUCCI
a pagina 23
&
Gazzetta.it
I VIDEO E LE FOTO
DELLE ESPLOSIONI E
DEI PRIMI SOCCORSI
Sul nostro sito
aggiornamenti continui sui
tragici fatti di Boston e sulle
indagini per trovare i
colpevoli: i video
raccontano il momento
delle esplosioni alla
Maratona. Guardate il
filmato dalla linea d’arrivo,
quello amatoriale
registrato in quei convulsi
momenti, e quello che
racconta i difficili minuti dei
primi soccorsi.
E poi tutte le immagini che
hanno sconvolto l’America
e il mondo nelle
fotogallery di Gazzetta.it:
le esplosioni, i feriti, i
soccorsi, il terrore.
Il quotidiano francese scrive
di «Orrore sulla corsa». La
fotografia mostra i soccorsi
dopo il primo scoppio mentre
esplode la seconda bomba
«Chicago Celtics»
CHICAGO TRIBUNE
Il Chicago Tribune solidarizza
con Boston facendo propri i
nomi delle squadre: «Siamo i
Chicago Red Sox, Celtics,
Bruins, Patriots, Revolution»
Per sport, per non piegarsi al terrorismo, per orgoglio e
per denaro. Tanti buoni motivi
per confermare la maratona di
Londra, in programma domenica prossima, con 36 mila
iscritti, un percorso che toccherà i luoghi simbolo della capitale britannica (partenza da Greenwich Park, si costeggeranno
Tower Bridge, Parlamento e
Big Ben, arrivo a Buckingham
Palace) e una città blindata,
già provata oggi dai funerali
dell’ex premier Thatcher, con
4 mila poliziotti che cercheranno di proteggere la regina Elisabetta, il primo ministro David Cameron e duemila rappresentanti politici di tutto il mondo. Alla maratona di Londra sarà invece presente sul palco, alla premiazione, il principe William, che, scherzando, nel
2012, aveva annunciato la sua
partecipazione alla gara. Prima di partire, saranno osservati 30 secondi di silenzio.
Nessun dubbio La manifestazione di domenica prossima non
è stata in dubbio neppure per
un secondo: mentre nelle tv
scorrevano le immagini delle
bombe di Boston, autorità e organizzatori si affrettavano a
confermare lo svolgimento della maratona londinese, specificando però che «i piani della
sicurezza saranno rivisti». La
Gran Bretagna è il secondo Paese obiettivo del terrorismo internazionale. Londra fu ferita
il 7 luglio 2005 dagli attentati
alla metropolitana che provocarono 56 morti. Sarà messa in
campo l’esperienza di questi
anni, su tutti l’Olimpiade del
2012. Christine Jones, comandante della polizia metropolitana, responsabile oggi anche
della security ai funerali della
Thatcher, dice: «La maratona
si svolgerà regolarmente. La
nostra polizia è ben addestrata
per gestire eventi così importanti». Nick Bitel, direttore della maratona di Londra, promette: «Cercheremo di garantire
la massima sicurezza». Il sindaco Boris Johnson annuncia:
«Siamo pronti a mettere a disposizione più agenti». Più retorico il ministro dello sport,
Hugh Robertson: «Correre è il
miglior modo per esprimere la
nostra solidarietà a Boston».
Affari e orgoglio Ma si gareggia
anche per denaro: cancellare
un evento come questo significa bruciare milioni di sterline.
Solo la natura può sconvolgere
il copione: l’uragano ha fatto
annullare nel 2012 la maratona di New York. In ballo, oltre
Il ministro dello
sport: «Correre è
il modo migliore
per essere solidali
con Boston»
al business degli sponsor, gli introiti per alberghi, compagnie
aeree e strutture turistiche in
generale. Lo spirito affaristico
è sostenuto però dal tradizionale orgoglio britannico: mai piegarsi di fronte al terrorismo. I
funerali della Thatcher saranno stamane una prova generale, anche se controllare 42 km
di strade è ben più impegnativo, ma bisogna farsene una ragione: dopo Boston, le misure
di sicurezza alle maratone saranno rinforzate ovunque.
Scotland Yard ha tre incubi per
oggi: dissidenti dell’Ira, Al-Qaeda e anarchici di sinistra. La maratona di Londra restringe al
terrorismo di matrice islamica
il pericolo-attentati, ma basta e
avanza per una lunga vigilia
con il codice rosso.
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Spettacoli
30
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
Boston
THE DAY
AFTER
TwitTwit
Wow, io e i miei compagni
eravamo alla maratona a
tifare per i runners. Dio
protegga i feriti e chi è stato
toccato dall’esplosione
Il mio cuore è a pezzi ma io e
la mia famiglia stiamo bene.
Per favore pregate per quelli
che stanno soffrendo e per la
sicurezza
SAM YOUNG
KARA GOUCHER
DEVIN MCCOURTY
ALA INDIANA PACERS
RUNNER, 6ª ALL’ARRIVO
GIOCATORE NEW ENGLAND PATRIOTS
@SamYoung4
@karagoucher
@McCourtyTwins
CONSOLE
CACCIATO
(pe.m.) Il ministro
spagnolo degli
Affari Esteri,
Garcia Margallo,
ha licenziato il
console a Boston
Pablo
Sanchez-Teran
«per aver chiuso
gli uffici del
consolato un’ora
dopo la bomba».
Erano 91 gli
spagnoli iscritti
alla maratona.
Fabrizio Dembech (accompa-
Boston, 15 aprile: la prima bomba è appena esplosa e i feriti sono a terra in un mare di sangue ANSA
«Ero felice a una corsa
Mi sono sentito in Iraq»
Le testimonianze dalla gara di corridori e operatori italiani
«Torneremo per sentirci liberi e per stare vicino a Boston»
Fulvio Massini (preparatore e
accompagnatore Born to
run, Firenze) «Paura? Chi era
stato a pochi passi dall’esplosione si era spaventato ma
quel che è successo dopo è stato incredibile. La polizia ha
bloccato tutto, messo in sicurezza la zona. La mattina dopo
siamo andati a correre... è stato un modo per scaricare la
grande rabbia: era una festa
straordinaria, e ci torneremo».
Marco Colombo (runner, Gar-
bagnate Milanese) «Ero appena rientrato in hotel, a due pas-
La Storia
«
Volevano colpire
l’entusiasmo di
chi corre e fa il
tifo. Il "popolo"
reagisca come sa
GABRIELE ROSA
TECNICO E MANAGER
si. In un attimo è stato un caos
di sirene. Sono sceso insieme
agli altri per cercare quelli del
nostro gruppo. Sono stati attimi di grande paura ora c’è delusione: Boston è fantastica e
in un attimo sembrava catapultata all’11 settembre».
Luca Rossetti (runner e im-
prenditore, Milano) «Non ho
corso rischi, mi hanno fermato
al 41˚ chilometro. Poi ci hanno
chiusi in hotel sin dopo le 20
per verificare ogni angolo. E il
giorno dopo la zona è ancora
bloccata, ed è strano vedere i tavolini pieni di cose da bere e da
mangiare, ma senza gente. La
zona è come congelata a un attimo dopo l’esplosione. Pensare
che il giorno prima ero proprio
nel negozio di fronte al quale è
esploso il primo ordigno...».
Luca De Luca (runner, Milano)
«Ero in hotel e non ho capito subito che cosa stava succedendo, poi ho soltanto cercato di capire dove fossero i miei amici».
Marco Benatoff (studente e
spettatore) «Ero al penultimo
miglio, dove è stata fermata la
corsa. Vedevo maratoneti che
piangevano al telefono, so di
chi è corso in ospedale a donare sangue. Qui ora stanno organizzando una marcia, dal
college a Copley per onorare
la corsa e le vittime».
Adriana Calabrese (runner, av-
vocato Milano) «Siamo stati
fermati molto lontani dalle
bombe e si sono occupati di noi
con grande organizzazione. Sono rientrata in hotel alle 20 ma
senza problemi in una giornata
straziante e terribile».
Davide Caparini (runner e parlamentare, Brescia) «Merito
di un crampo se non ero nella
zona delle esplosioni. Una cosa è sicura: tornerò qui, perché nessuno può limitare la
mia libertà, nessun criminale
può condizionare la nostra vita e perché bisogna stare vicini
a Boston che più di tutte significa festa, charity, tradizione».
Gabriele Rosa (tecnico e mana-
Sicurezza
in Russia
La Russia, che
ospiterà diverse
manifestazioni dai
Mondiali di
atletica a Mosca
dal 10 al 18
agosto, sino alla
Coppa del Mondo
di calcio 2018
passando per
l’Olimpiade di
Sochi 2014 ha
rassicurato sui
suoi livelli di
sicurezza, già si
era al massimo
per i Giochi vista
la vicinanza con la
Cecenia, regione
musulmana teatro
di dure
repressioni
il campione
Bordin: «Hanno
distrutto il senso
della maratona»
PIERANGELO MOLINARO
«Per me Boston è una città speciale, non
solo per la vittoria nel 1990, ma là gettai le basi
per il successo olimpico. Ci sono tornato nel
2010 per celebrare i 20 anni dall’impresa. Ho
corso da amatore ed ho rivissuto le spesse emozioni». Per Gelindo Bordin le bombe che hanno
squassato lunedì la maratona sono state uno
shock. «Stavo seguendo sul web Juve-Lazio e lì
mi è arrivata la notizia. Terribile. Poi le telefonate. Non avrei mai pensato che si potesse arrivare a tanto, continuo a pensare che l’autore
sia un fanatico locale, un pazzo. Ma chi voleva
colpire? Boston è un simbolo forte,
era una giornata di festa.
Se vai a toccare uno sport
come questo,
a uccidere la
gente comune... Non sono un sentimentale, ma Gelindo Bordin, ora 53enne,
nella marato- fotografato alla maratona di Boston
na non corre nel 2010 in occasione del ventennale
denaro, è so- della sua vittoria COLOMBO
lo per i primi
al traguardo non chi ha raggiunto il traguardo
nel momento in cui hanno deciso di fare brillare gli ordigni. E’ un segnale davvero negativo».
I ricordi Su questa strada Bordin, che ora ha 54
anni ed è un apprezzato manager, ha vissuto
un momento fra i più esaltati della sua carriera.
Di fronte al punto dell’esplosione del primo ordigno venne incoronato con l’alloro dall’allora
governatore Dukakis. «Mi ha fatto impressione
il luogo dell’esplosione della seconda bomba
— racconta —: è all’altezza del ristorante italiano dove quella sera del 16 aprile 1990 con l’allenatore Gigliotti, il fisioterapista, il dottore ed i
due giornalisti italiani presenti a Boston andammo a celebrare la vittoria».
ger, Brescia) «Hanno voluto
colpire una corsa che in 117 anni non era mai stata interrotta,
neppure in occasione dei conflitti mondiali. Questi assassini
volevano colpire l’entusiasmo
che si respira sia fra chi corre
sia fra chi fa il tifo. Mi aspetto
che già a Londra, domenica, il
nostro "popolo" reagisca come
sa. Noi, io e i miei atleti siamo
pronti a fare la nostra parte
perché la gente e lo sport vinca
su odio e violenza».
Il futuro Di certo dopo questo attentato non sarà
facile per le prossime maratone. «Quelle bombe hanno distrutto l’essenza della gara, hanno
infangato il messaggio positivo che questa festa di strada comporta. La maratona è libertà, è
voglia di stare insieme di dividere la fatica e
l’impresa di percorrere i 42 chilometri. Ma chi
può assicurare sicurezza su un percorso così
grande? Nessuno. Correre o assistere... Non si
può partecipare con la stessa serenità, la gente
non si sente protetta. Ci vorrà molto tempo per
rimarginare questa ferita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il papà che spinge il figlio, i simboli nella foto
dinaria che lunedì scorso, sulla
linea, di partenza gli organizzatori avevano inaugurato una loro statua. Perchè restino per
sempre lì. Dove Dick e Rick
Hoyt si sono presentati al via
per la prima volta nel 1984. E
dove continuano a correre, anche se Dick ormai ha 72 anni.
MARIO SALVINI
In questa foto si vedono
benissimo, in alto sulla sinistra: Rick sulla sua carrozzina,
Dick dietro a spingere. Come
sempre. Come avveniva per la
31ª volta alla Maratona di Boston. Di cui padre e figlio sono
da anni uno dei simboli. E in
cui domenica, per un incredibile fatalità, sono arrivati sul traguardo esattamente al momento delle esplosioni. Restando
per fortuna incolumi.
La loro storia è talmente straor-
Prego per tutti quelli che sono
a Boston... questa pazzia
continua... in spogliatoio si è
parlato della maratona. Spero
tutti stiano bene
y
Tre palloncini gialli volano via dopo la prima esplosione. Tre quanti i morti contati
nelle prime ore dopo l’attentato di Boston. Una bomba tra la
folla è sempre un atto vigliacco, questa se possibile lo è di
più. La Boston Marathon non
è come New York, non ci sono
tremila italiani a correre, lunedì erano 227. Ecco i racconti di
alcuni di loro.
Marco Cincolà (runner, San
Benedetto del Tronto) «Non
ho avuto neppure il tempo di
prendere la medaglia che ho
sentito la prima esplosione.
Avevo appena visto Fabrizio
chiamarmi per la foto ricordo... Il mio primo pensiero?
Cercare mia moglie: era dove
ci eravamo detti, per fortuna
dall’altra parte rispetto all’attentato».
31
CINGUETTII DA BOSTON
MANLIO GASPAROTTO
operazionegasparotto.gazzetta.it
twitter @manliogas
gnatore Terramia, Reggio
Emilia) «Ero sul traguardo, sono sempre lì per far le foto a
chi corre con noi. E’ stato impressionante vedermi sfilare
davanti le barelle con i feriti e
con gente che lottava per sopravvivere. Ero a una corsa, in
un attimo mi sono sentito in
Iraq. E quasi non riuscivo a parlare».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
1078 gare Ne aveva solo 22 anni
4h09’43", l’attimo delle esplosioni: Dick e Rick in vista del traguardo
quando è nato Rick. E gli dissero che sarebbe rimasto come
un vegetale. Lui e sua moglie
non ci hanno mai creduto. Rick
ha imparato a leggere, a comunicare. Si è laureato. E un gior-
no gli ha chiesto di fare insieme una corsa benefica di 5 miglia. Al ritorno gli ha detto: «Papà, quando corriamo mi sembra di non essere handicappato». Da allora Dick si è allenato
spingendo sacchi di cemento
sulla carrozzina, mentre Rick
era a scuola. E hanno corso insieme. In tutto 1078 gare, tra
cui 70 maratone, 31 solo a Boston. Dove dal 1984 hanno saltato solo un paio di volte, anche perché nel 2002 Dick ha
avuto un infarto.
Nel 1992 (Dick aveva 52 anni)
hanno fatto il coast to coast de-
gli Stati Uniti in bicicletta:
3735 miglia (6009 km) in 45
giorni. E poi si sono dati al triathlon. Compreso l’Iron Man a
cui hanno partecipato 6 volte:
3.86 km a nuoto, Rick su un canotto legato alle spalle di Dick,
poi 180 km in bici, quindi la maratona. Domenica notte questa
maledetta foto ha fatto temere
migliaia di loro sostenitori in
tutto il mondo. Poi è arrivato il
tweet di Brad Lumb. «Mio zio e
mio cugino erano sul traguardo al momento delle esplosioni. Ma stanno bene».
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32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
FORMULA 1 VERSO IL GP BAHRAIN
Spirito
Ferrari
«Il Cavallino è più
di una squadra
in tutto il mondo»
De la Rosa «Alonso tra i migliori della storia
Da terzo pilota ho capito cos’è Maranello»
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA
SHANGHAI (Cina)
«Mas que un equipo», più
di una squadra. In tre mesi Pe­
dro De la Rosa è già entrato
nello spirito Ferrari. La defini­
zione, che somiglia allo slogan
del Barcellona, «Mas que un
club», l’ha coniata lui. «Però il
Barcellona è più di un club in
Spagna. La Ferrari è più di una
squadra nel mondo. C’è una
bella differenza», sottolinea il
collaudatore spagnolo grande
amico di Fernando Alonso.
Perché la rossa è speciale?
«Tutto quello che succede alla
Ferrari ha una ripercussione
mondiale molto, molto mag­
giore che in qualsiasi altro te­
am di F.1. L’ho sperimentato
nel primo test a Jerez, quando
avemmo un problema e la vet­
tura prese fuoco. Era un nor­
male giorno di test invernale,
quando si fanno esperimenti,
fosse successo con un’altra
squadra non avrebbe avuto
eco, invece ne parlarono anche
i telegiornali in Spagna».
Se lo aspettava?
«Mi ha sorpreso moltissimo.
Ed è fantastico, dimostra che
l’eccezionalità Ferrari non è
una leggenda metropolitana».
Orgoglioso di esser qui?
«Essere vestito di rosso è un or­
goglio per qualsiasi pilota. So­
no certo che chiunque vorreb­
be viverlo a un certo punto del­
20
anni DI CARRIERA
36
DERBy
la carriera. Sto anche imparan­
do l’italiano».
È passione o ossessione?
Che cosa le ha detto Alonso
quando stava arrivando?
Fatica a stargli dietro negli al­
lenamenti?
«Non abbiamo parlato del fat­
to che sarei potuto venire qui.
Quando ho firmato, a gennaio,
la notte ho ricevuto un mes­
saggio sul telefonino che dice­
va: “Vedrai come questa è la
migliore squadra”. Basta. Non
me lo dimenticherò mai».
«È dura, anche se non ci siamo
mai confrontati in un test “a
morire”. Io ho un livello simile,
mi alleno parecchio, non è un
caso che a 42 anni sia ancora in
F.1. Entrambi facciamo bici.
Lui è più talentuoso a basket e
calcio. Però una cosa è certa:
con Fernando si può giocare
solo allo sport dove lui ti batte.
Se giochi meglio tu, non vuole
sfidarti. Penso di poterlo batte­
re a squash e per questo lui con
me non vuole mai giocare».
Chi è Fernando Alonso?
«Come persona un autentico
motivatore. Molto affettuoso
con la sua gente e un buon
amico. Come pilota, per me è
uno dei più forti della storia.
Molti, a mio giudizio, non se
ne rendono conto. Io l’ho se­
guito dai tempi del kart e già
faceva miracoli con materiale
molto modesto».
«Passione».
E a carte?
«Gli piacciono molto i giochi di
Felipe
Massa,
Pedro De la
Rosa,
Fernando
Alonso e
Marc
Gené. Sotto,
ancora De la
Rosa, 32
COLOMBO
prestigio ed è un buon mago, è
molto abile. Io però non mi so­
no mai cimentato. Non c’è
partita».
Le parla mai dei rivali?
«Mai. Delle macchine rivali in­
vece sì».
La sua qualità più speciale?
«Ne ha due. La prima è il ta­
lento naturale, innato, ad
adattarsi quando le con­
dizioni cambiano. Quan­
do piove, quando le gom­
me si consumano... si
adatta come un camale­
onte. Incredibile. La se­
conda è che pensa tutto il
giorno alle macchine. Anche
quando a sera si va a cena. Mi
affascina perché tutto il giorno
parliamo di un solo tema, le
corse, siamo monotematici.
Lo dice anche mia mo­
glie che con me si
può parlare solo
di quello».
227
GOL IN SERIE A
Scarpa d’oro
2007
671
PRESENZE
CON LA ROMA
All’epoca della Spy Story Fer­
rari­McLaren furono pubbli­
cate e­mail fra di voi che su­
scitarono sospetti. Come
giudica oggi quella vicen­
da?
«Tutto il mondo della F.1 sa
che quella storia non ri­
guardava i piloti. Non sa­
pevamo niente. Scrissi a
Fernando solo quello che
avevo sentito dire in squadra.
Se poi alcune persone della
McLaren avevano in­
formazioni in più,
né io né Fernan­
do potevamo sa­
perlo».
153
ASSIST
15
ANNI
DA CAPITANO
Quanto è utile alla Ferrari la
sua esperienza al simulatore?
«Vengo a rinforzare un gruppo
già fortissimo, con Bertolini e
Rigon. Disgraziatamente, da
quando non sono più ammessi
i test durante la stagione, il si­
mulatore è diventato il solo
modo per accelerare lo svilup­
po. Perciò è importante che il
nostro diventi il migliore.
L’obiettivo è accorciare la di­
stanza tra la realtà della pista e
quella virtuale. Quando ci rie­
sci, hai la fiducia di poter pro­
vare modifiche che poi saran­
no efficaci. Serve l’esperienza
del pilota e la capacità degli in­
gegneri di tradurla».
La F138 è da Mondiale?
«È una buona base. Tuttavia ci
sono delle macchine migliori,
così dobbiamo essere più velo­
ci nello sviluppo per riuscire a
vincere il titolo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
clic
“MÈS QUE UN CLUB”
È IL MOTTO­SLOGAN
DEL BARCELLONA
“Més que un club” è il
motto dell’FC Barcellona
che campeggia anche sulle
gradinate del Camp Nou.
Traducibile in “ben più di un
club”, rappresenta la
volontà della società e dei
tifosi blaugrana di
considerare gli undici di Tito
Vilanova non solo una
squadra di calcio, ma il
simbolo di una città e di una
regione, la Catalogna, che
possono vantare una
propria lingua, un’ identità e
un patrimonio storico e
artistico molto forte.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
d
HA
DETTO
S
sulla
rossa
«Tutto quello
che succede
alla Ferrari ha
una rilevanza
mondiale. Una
cosa che non
succede in
nessun altro
team di F.1»
y
LA TECNICA COME CAMBIA LA ROSSA
Le nuove prese freni
adesso aiutano la F138
a fare subito il tempo
I cestelli aperti ispirati dalla McLaren
mandano immediatamente in
temperatura gli pneumatici anteriori
S
su Alonso
«Fernando è un
grande
motivatore,
molto
affettuoso con il
suo team. E’ un
amico e, per
me, uno dei
piloti più grandi
della storia»
S
sulla
passione
«Fernando
pensa tutto il
giorno alle
macchine. Ha
un talento
naturale, ma è
anche un
camaleonte, si
adatta a tutto»
ECCLESTONE È SICURO
«I manifestanti del Bahrain
non vogliono colpire la F.1»
In Bahrain la F.1 non corre rischi. A dirlo, in
un’intervista al Mirror, è Bernie Ecclestone, sicuro
che i disordini per avere più democrazia non
influiranno sul GP. «Non credo che la gente in
Bahrain sia cattiva – dichiara il boss F.1 né che
vogliano cercare di colpire il nostro sport. Noi
siamo terribilmente egoisti: vogliamo andare lì,
fare una bella gara e ripartire. Non vogliamo avere
problemi, vedere la gente discutere e combattere
su argomenti che non comprendiamo. L’anno
scorso parlai con alcuni manifestanti e con
rappresentanti del governo: è stato davvero arduo
capire chi avesse ragione o torto». A Londra, 20
parlamentari del gruppo bipartisan «Democrazia in
Bahrain» chiedono in una lettera di cancellare un
GP che si corre «fra le più atroci violazioni dei
diritti umani», mentre Anonymous in un video
accusa Ecclestone di complicità nelle violazioni dei
diritti umani e minaccia di cancellare dal web la F.1.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il raddoppio dei “tagli”
(1) sulla paratia laterale
(2) modificata. I flap
rialzati (3) e le mini
paratie intermedie PIOLA
GIORGIO PIOLA
È una Ferrari che è di­
ventata punto di riferimento
per gli avversari quella che si
presenta in Bahrain dopo la
vittoria di Fernando Alonso.
Non solo sul piano sportivo
ma soprattutto su quello tec­
nico e il motivo di questa nuo­
va piacevole situazione risie­
de nella buona correlazione
finalmente raggiunta da Ma­
ranello fra lo sviluppo studia­
to nelle simulazioni e in galle­
ria del vento e il responso del­
la pista. In Cina è stato intro­
dotto un vero e proprio
pacchetto aerodinamico che
ha interessato tutti i punti del­
la monoposto. Lo elenchiamo
telegraficamente: nuovo alet­
tone anteriore (in tutte le sue
componenti e non solo nella
evidente modifica della para­
tia laterale), deviatori di flus­
so sotto il telaio, deviatori ver­
ticali ai lati delle fiancate, rad­
doppio di appendici nella par­
te bassa del fondo ai lati delle
fiancate, affinamento aerodi­
namico e meccanico degli sca­
richi, prese dei freni posteriori
e diffusore (un mix delle due
ultime versioni utilizzate).
Cestelli Merita una nota a par­
te la nuova filosofia delle pre­
se dei freni anteriori collauda­
ta a Barcellona, schierata in
gara a Melbourne e riutilizza­
ta a Shanghai. Segue la moda
delle McLaren, ripresa da
molte altre squadre, di aprire
al centro i cestelli per inviare
aria calda all’interno dei cer­
chi e permettere di mandare
prima in temperatura le gom­
me anteriori: cosa verificatasi
puntualmente in gara nel giro
strepitoso di rientro di Alonso
dopo il cambio gomme.
Venerdì
Ore 9­10.30
libere 1, ore 13­
14.30 libere 2
diretta su Sky
Sport F1/HD.
13.30 sintesi
libere 1 su Rai
Sport 1;
22.30 sintesi
libere 2 su Rai
Sport 1.
Sabato
Ore 10­11 libere
3 diretta su Sky
SportF.1/HD,
ore 13
qualifiche
diretta su Sky
Sport 1; ore
17.50 differita
qualifiche su
Rai Sport 1
sintesi.
S
Domenica
Ore 14 gara
diretta su Sky
Sport F1/HD.
Ore 21 differita
su Rai1/HD.
Un po’ alla volta, i piloti
raggiungendo un’America an­
cora scossa per l’attentato di
Boston. Domenica si corre ad
Austin la prima gara della Mo­
toGP sul nuovissimo e bellissi­
mo, Circuit of the Americas,
ma l’atmosfera non sarà di fe­
sta pura. A 10 giorni dalla not­
te del Qatar, saranno comun­
que molti gli argomenti sul
banco: la Honda che aveva
Seb Vettel controlla l’usura delle gomme COLOMBO
Caldo e sabbia:
la sfida Pirelli
entra nel vivo
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI
SHANGHAI
Paul Hembery, il capo Pirelli Motorsport,
mette le mani avanti: «Quella del Bahrain è una
delle piste più impegnative per le gomme». Due
le ragioni: il gran caldo, l’asfalto bollente e la
sabbia, che lo rende più abrasivo. «Ci aspettia­
mo almeno 3 soste», dice il tecnico britannico.
«Dall’esperienza prevedo che ci sarà spazio per
diverse strategie, consentendo anche a chi non
si sarà qualificato bene di recuperare».
Strategia Da queste premesse il GP di domenica
sarà di nuovo una gara con il principale obietti­
vo di preservare il maggior numero di gomme
per il GP, anche sacrificando la qualificazione.
Se ne era già discusso qui: se sia stato giusto per
alimentare l’interesse, attribuire maggior pote­
re agli strateghi riuniti nei loro garage virtuali di
Maranello o Milton Keynes. E, anche, se fosse
giusto che l’ordine d’arrivo fosse influenzato o
addirittura determinato dalle mescole portate a
un GP, piuttosto che dalla competitività della
monoposto e dell’abilità del pilota.
Politica Il fronte dei team è spaccato. Meglio solo
la Red Bull, che si considera la più danneggiata,
ha avanzato critiche, mentre gli altri cercano di
sfruttare la situazione. In un momento delicato:
a fine anno scade l’accordo triennale con la Pi­
relli. E mentre Bernie Ecclestone, forse frenato
dalla mancanza del Patto della Concordia, non
spinge le trattative, la Fia pensa a un bando. In­
tanto la Pirelli è pronta a fornire dal GP di Spa­
gna un treno di gomme in più al venerdì per far
provare i terzi o giovani piloti ed è aperta a tra­
sferire nel prossimo inverno delle sessioni da
Barcellona, considerata inadeguata a valutare
la consistenza delle gomme al Bahrain (condi­
zioni permettendo), in Qatar o Abu Dhabi,
Scenario Intanto dopo aver visto all’opera tutte e
4 le mescole sembra di capire (per il momento)
quale sia lo scenario questo: la Red Bull e la Mer­
cedes si trovano a loro agio con le medie e le
dure (impiegate in abbinata in Malesia) ma sof­
frono un eccesso di degrado con le extra soffici e
le soffici(le prime sono state usate in Australia,
le seconde hanno debuttato in Cina) che si adat­
tano molto bene a Ferrari e Lotus. Il fatto che si
usino le due mescole più dure, renderà il con­
fronto ancora più interessante.
.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
Rossi e la Yamaha in difesa ad Austin
dominato i test di marzo con
Marc Marquez sarà ancora in
vantaggio e soprattutto il roo­
kie spagnolo riuscirà a vince­
re la sua prima gara in Moto­
GP? E la Yamaha dominatrice
di Losail, in che forma si pre­
senterà su una pista che per
caratteristiche tecniche non le
si addice? «Austin non sarà
una gara facile, ma il podio in
Qatar ci darà una motivazione
in più ­ anticipa Valentino
Rossi ­. La conformazione è
speciale. Ci sono molti cambi
di pendenza e la prima stacca­
ta in salita è molto tecnica». Il
suo compagno, e leader irida­
to, Jorge Lorenzo promette
battaglia: «Dovremo cambia­
re mentalità. Nel lungo rettili­
S
Classifiche
Piloti:
1. Vettel
52 punti
2. Raikkonen
49
3. Alonso
43
MOTOMONDIALE DOMENICA SI CORRE IN TEXAS
«Contro la Honda
non sarà facile».
Del Torchio in
Germania per
l’addio alla Ducati
GOMME MEDIE E DURE A SAKHIR
S
Programma
GP lungo
57 giri
Domenica si
corre sul
circuito di
Sakhir (5412 m)
il GP del
Bahrain.
Previsti 57 giri
pari a km
308,238.
Questi gli orari
italiani (­1 ora
rispetto al
Bahrain)
S
S
sul suo
ruolo
«Senza la
possibilità di
ulteriori test, la
simulazione
è cruciale.
L’obiettivo è
ridurre il gap tra
realtà virtuale
e reale»
33
GARA
ALLE 14
S
II cestelli aperti mandano prima in temperatura le gomme PIOLA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Lüthi recupera dalla frattura
Thomas Lüthi ha recuperato dalla frattura mul
tipla al gomito destro (riportata a Valencia) e sarà al
via del GP, in sella alla sua Suter, a Austin (Texas) 64
giorni dopo l’incidente.
neo e le tante curve in prima
servono accelerazione e grip.
Dovremo lavorare duro per te­
nere testa alla Honda».
Per contro, la Ducati correrà
sulla difensiva. «Non avendo
provato con la MotoGP ­ spie­
ga Dovizioso ­ per noi almeno
all’inizio sarà più difficile. In
ogni modo mi entusiasma
l’idea di girare su una nuova
pista». Sempre a proposito
della rossa, ieri a Jerez Miche­
le Pirro ha portato in pista il
prototipo con il nuovo telaio
che userà al GP di Spagna.
Mentre l’a.d. Gabriele Del Tor­
chio, in procinto di passare al­
l’Alitalia, è volato in Germania
per rassegnare le dimissioni.
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MOTO2
DESERT CHALLENGE 2013
Coma trionfa ad Abu Dhabi
Marc Coma (Ktm), che non ha corso la Dakar
per problemi fisici, ha vinto davanti a Paulo Goncalves
(Speedbrain) l’Abu Dhabi Desert Challenge, gara
d’apertura del Mondiale Cross Country Rally.
A POMPOSA
Del Bianco vince il Vespa Classic
Valentino Rossi, 34 anni, in azione a Losail ANSA
(d.a.) Domenica si è corsa a Pomposa la prima
gara dell’Italian Cup 2013. I vincitori: Trofeo Scooter
Vespa Classic 135 Alessandro Del Bianco; 70 Open
Matteo Tagliaferri; 94 Open Simone Bartolini; 70 Ama
tori Luca Zanni; 70 Monomarca Carlo Gurrieri; Pit Bike
Gianluca Cuttitta.
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
CICLISMO GIRO DEL TRENTINO IN AUSTRIA
festaSky a Lienz
Bradley Wiggins, 32, festeggia sul podio con i compagni; a destra il trenino Sky che il re del Tour (nel
tondo) ha pilotato al successo a 55,174 di media sull’Astana di Nibali e la Lampre di Scarponi LUCA BETTINI
Wiggins fa paura
Ritmo dance da 55 orari
Resiste solo Nibali: 13”
Cronosquadre, primo avviso da Giro. Show dell’inglese pure
sul podio: butta a terra lo spumante. Oggi duro arrivo in salita
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta
LIENZ (Austria)
Un avviso forte e chiaro
ai naviganti, o qualcosa di mol­
to simile. Bradley Wiggins c’è.
È stato lui, campione olimpico
della cronometro, a trascinare
il team Sky alla vittoria nella
cronosquadre pomeridiana di
ieri al Giro del Trentino. L’ha
fatto a oltre 55 di media (su 14
km pianeggianti) con delle
«trenate» impressionanti so­
prattutto nella seconda parte:
un marchio di fabbrica che
conta di ri­mostrare il 5 mag­
gio a Ischia quando il Giro
d’Italia proporrà lo stesso eser­
cizio. «Sono felice per me e per
il team. Questa è una vittoria
che conta», ha detto Sir Brad­
ley. Nibali, con l’Astana, si è co­
munque difeso bene: 2° a 13”.
E oggi il secondo piatto del me­
nu prevede il Gpm di Passo La­
vazè (tetto della corsa a 1.808
metri) e il temuto arrivo in sa­
lita di Vetriolo Terme (13,5 km
al 7,6%). Chissà se vedremo il
Gazzetta.it
SEGUITE DALLE 14
LA DIRETTA TWITTER
DI TRENTINO E FRECCIA
Grande ciclismo sul
nostro sito. Oltre a video e
interviste, oggi dalle 14
potete seguire la diretta
twitter della 2ª tappa del
Giro del Trentino e della
Freccia Vallone in Belgio.
primo faccia a faccia del 2013
tra i due in salita.
do, che della crono è il tricolo­
re in carica e ieri ha fatto in
pieno la sua parte. Anche Ni­
bali ha qui al fianco i suoi fede­
lissimi (Agnoli e Vanotti, ma
anche Tiralongo e Kessiakoff,
che a crono non è male: al Giro
ci sarà). Ed è stata buona pure
la prova della Lampre di Scar­
poni, 3° a 16”. Non può sorri­
dere invece la Bmc di Evans (al
via in 6 e con Pinotti al rientro
dopo l’infortunio): 49” di ritar­
do. Idem (ritardo e bilancio) la
Cannondale di Basso (partiti
in 7), solo 2” meglio del team
sudafricano Mtn­Qhubeka.
Bilancio «Giudico molto positi­
Tattica Sky non affronterà le
prime montagne con la re­
sponsabilità del primato. La
semitappa in linea del matti­
no, infatti, aveva avuto un an­
damento imprevedibile: via li­
bera a una fuga, reazione nulla
del gruppo e vittoria al più fa­
moso degli 8 coraggiosi, il
francese Bouet, sul giovane ce­
co Cerny (che oggi riparte in
maglia di leader). Inciso: a
Bouet resta per ora una dote
importante di 6’ sui big. Invece
al pomeriggio è stata tutt’altra
musica. Le gerarchie sono sta­
te rispettate. Qui, assieme a
Wiggins, Sky ha portato altri 5
uomini che faranno parte della
squadra per il Giro: Knees,
Zandio, Pate, Siutsou e Catal­
Brad lancia lo spumante, ma la
bottiglia non si rompe BETTINI
va la prova della mia squadra –
analizza Nibali –. Una crono­
squadre così era difficile per
noi. Veloce, uno sforzo violento
e corto. Aru poi era in pratica
alla prima esperienza, ma i
meccanismi hanno funzionato
bene. Sky qui ha più passisti ri­
spetto a noi, però il distacco
l’abbiamo accumulato in prati­
ca solo negli ultimi 3 km». La ri­
balta, in ogni caso, se l’è presa
Wiggins, che nel bene e nel ma­
le si è confermato un personag­
gio. Fin dal mattino, quando il
re del Tour 2012 non ha preso
troppo bene (e non l’ha nasco­
sto) il fatto che fosse stato tirato
per un braccio nella zona del fo­
glio firma da chi voleva regi­
strare qualche sua dichiarazio­
ne. E pure sul podio della cro­
nosquadre non è stato banale,
urlando di gioia e buttando la
bottiglia di spumante a terra
(ma senza romperla). Poi qual­
che frase celebre che in poche
ore ha già fatto la gioia di inter­
net: «Le corse di ciclismo le vo­
gliamo vincere tutti, così come
tutti vogliamo essere capaci di
ballare a una festa il moonwalk
(il celebre passo di danza di Mi­
chael Jackson, ndr). Ma non
49”
Il distacco di Basso
Male la Cannondale di Basso:
ha fatto meglio della Mtn
(team sudafricano) di soli 2”
sempre è possibile». Sull’analisi
della giornata poi forse non va
preso in senso letterale: «Al
mattino mi sentivo in un modo
atroce. Mi stavo quasi ritirando!
Così, è molto piacevole finire la
giornata con una vittoria. Non
voglio dire che sia stata una sor­
presa assoluta, ma in una cro­
nosquadre tante cose possono
andare storte. Il successo è da
considerarsi come una specie di
bonus». E scappa via: per essere
la prima prova tecnica di Giro
d’Italia, non c’è male.
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MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
A Il Muro chiama Rodriguez
GLI ALTRI
RIVALI
S
Philippe
Gilbert
30 anni, belga
della Bmc,
iridato 2012,
ha vinto la
Freccia Vallone
due anni fa
battendo
proprio
Rodriguez
S
la guida
A Bouet la tappa in linea
Maglia al ceco Cerny, 19 anni
E i big sono a più di 6 minuti
Josef Cerny, proprio come la stella dell’hockey su ghiaccio
capace di vincere 3 medaglie olimpiche tra gli anni 60 e 70.
Ma non sono parenti. Il Josef Cerny che pedala è un ragazzo
ceco che compirà 20 anni a maggio e intanto è in testa ­ una
sorpresissima ­ al Giro del Trentino. E’ il più giovane e la cosa
chiama un’altra curiosità: corre per la polacca CCC­Polsat di
Davide Rebellin, che potrebbe essere suo padre (classe
1971, il più vecchio). «E pensare che un paio d’anni fa volevo
smettere. Adesso mi godo questo primato, anche perché
non so quanto durerà...».
ARRIVO SEMITAPPA IN LINEA: 1. Maxime BOUET (Fra,
Ag2r) 128,5 km in 2.48’59”, media 45,262; 2. Cerny (Cec); 3.
Rodriguez (Col); 4. Dal Santo a 39”; 5. Moyano (Arg); 6. Ko­
chetkon (Rus); 7. Van Rensburg (Saf) a 41”; 8. Xu (Cin) a 1’11”;
9. Battaglin a 6’51”; 26. Evans (Aus); 40. Wiggins (Gb); 45.
Scarponi; 57. Nibali; 79. Basso.
CLASSIFICA CRONOSQUADRE: 1. SKY (Gb) 14,1 km in
15’20”, media 55,174; 2. Astana (Kaz) a 13”; 3. Lampre­Merida
a 16”; 4. NetApp (Ger) a 24”; 5. Europcar (Fra) a 35”; 6. Bar­
diani­Csf; 7. Fantini a 39”; 8. Androni a 44”; 9. Bmc (Usa) a
49”; 10. Cannondale; 12. CCC (Pol) a 52”; 15. Ag2r (Fra) a 1’05”.
CLASSIFICA GENERALE: 1. Josef CERNY (Cec, CCC Polsat)
142,6 km in 3.05’07”, media 46, 203; 2. Bouet (Fra) a 11”; 3.
Rodriguez (Col) a 16”; 4. Van Rensburg (Saf) a 44”; 5. Ko­
chetkov (Rus) a 49”; 6. Moyano (Arg) a 50”; 7. Dal Santo a 59”;
12. Wiggins (Gb) a 6’03”; 13. Cataldo; 17. Nibali a 6’16”; 24.
Scarponi a 6’19”; 48. Pellizotti a 6’47”; 52. Evans (Aus) a 6’52”;
56. Basso.
OGGI: 2a tappa, Sillian (Aut)­Vetriolo Terme (arrivo in salita),
224 km. In tv: diretta RaiSport 2 ed Eurosport dalle 13
Peter
Sagan
23 anni,
slovacco della
Cannondale, 1°
all’ultima Gand­
Wevelgem,
7 giorni fa ha
battuto Gilbert
alla Freccia del
Brabante
S
Alberto
Contador
30 anni,
spagnolo della
Saxo, alla
Freccia Vallone
è stato terzo
nell’edizione del
2010 dietro
a Gilbert
e Rodriguez
S
Josef Cerny, 19 anni, della CCC Polsat
BETTINI
Diego
Ulissi
23 anni,
livornese della
Lampre­Merida,
lo scorso anno
chiuse al 9°
posto subito
dietro a
Vincenzo Nibali,
a 9” da Joaquin
Rodriguez
E c’è Gilbert che scalpita
Freccia Vallone Lo spagnolo, re 2012 , non è al meglio per la
caduta all’Amstel. Il belga e la maledizione della maglia iridata
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI
BINCHE (Belgio)
la guida
Il Muro, il Muro con la M
maiuscola e per eccellenza,
senza bisogno di specificare al­
tro, è quello di Huy. Qui si vive
il ciclismo come una religione.
Non a caso il Muro di Huy è
l’antico Chemin des chapelles,
il sentiero delle cappelle calpe­
stato dai pellegrini, un’ascen­
sione da 83 a 204 metri in altez­
za, 1300 metri al 9,3%, di cui
900 all’11,6%, con punte che fi­
no al 21­22%. Secondo i pelle­
grini, su quel sentiero si saliva
in paradiso. Secondo i corrido­
ri, a salire in paradiso è uno so­
lo, il vincitore, tutti gli altri sa­
lendo scendono all’inferno. In­
fatti, il Muro di Huy è anche un
muro del pianto: il primo lacri­
ma di felicità, tutti gli altri di ri­
morsi e dispiaceri.
Si scala tre volte
Ci sono pure Moser,
Cunego e Nocentini
La Freccia Vallone parte da Binche alle
11.50, arrivo a Huy dopo 205 km previ­
sto fra le 16.50 (media 43 km/h) e le
17.20 (media 39 km/h). In programma
dodici salite con il Muro (1,3 km al 9,3%
di pendenza media e punte del 22%),
che si ripete 2 volte prima dell’arrivo.
La vittoria di Joaquin Rodriguez, 33 anni, alla Freccia 2012 BETTINI
Per freeclimber Il Muro di Huy è
la Freccia Vallone: 203,7 km di
rincorsa, 1300 metri di volata.
Una volata verticale. Uno sprint
da freeclimber: niente chiodi,
niente corda, ma arrampicata li­
bera. Uno sprint eterno, mozza­
fiato, fuorisoglia. Uno sprint in
cui si pedala con gambe e brac­
cia, cuore e anima, e con i sogni
di quando si era bambini, e con i
dubbi di quando si è grandi,
grandi nel senso dell’età e forse
anche del valore. Perché il Muro
di Huy insinua dubbi, spalanca
interrogativi, scrive ciclismo.
Stavolta si comincia da Binche
(e non da Charleroi), ma cambia
poco. Prima parte più lineare,
seconda più spigolosa, 12 salite
da un minimo di 1 km a un mas­
simo di 2,7, da una pendenza
media dolce di 3,5% a una mas­
sima dolorosa di 9,3, che poi è
proprio il Muro, tre passaggi sul
Muro, il primo dopo 108,5 km,
studiando la lezione, il secondo
dopo 173,5 km, ripassando la le­
zione, il terzo all’arrivo, uno che
la lezione la impartisce, e tutti
gli altri che la subiscono.
Per punchers Venticinque squa­
dre e 200 corridori: una corsa
adatta, come dicono gli inglesi,
ai punchers, termine usato an­
che nella boxe per definire i pic­
chiatori. Gente da una botta e
via. Gente da tutto e subito.
Gente da k.o. Gente come Jo­
aquin Rodriguez, che qui ha vin­
to un anno fa: «Però la caduta
all’Amstel compromette la mia
gara. Ecografia e risonanza ma­
gnetica hanno evidenziato solo
un ematoma, ma le sensazioni
non sono buone, anche se oggi
(ieri, ndr) mi sono allenato tre
ore e alla fine stavo meglio che
all’inizio». Rodriguez è l’uomo
dei muri: «Sembrerà strano, ma
se mi dite muro, il primo cui
penso è quello di Montelupone,
alla Tirreno­Adriatico. Poi que­
sto di Huy. E poi ce ne sono tan­
ti, dal Muro di Sormano nel
Lombardia al Muro di Aia nei
Paesi Baschi. Io me la cavo per­
IL 17 MAGGIO
Il Giro sposa Verdi
Busseto­Roncole,
è qui la festa
Il via ufficiale della 13ª
tappa del Giro, Busseto Cherasco,
sarà dato a Roncole Verdi davanti
alla casa natale del Maestro,
mentre i bambini delle elementari
canteranno «Va’ Pensiero».
Che atmosfera ci aspetta il 17
maggio, per il bicentenario della
nascita di Giuseppe Verdi: ieri, con
Vittorio Adorni, c’è stata la
presentazione degli eventi Giro.
ché peso 58 chili». E forse per­
ché, da ragazzo, ha fatto anche
un po’ di boxe. «Il Muro di Huy si
deve attaccare entro le prime 15
posizioni, altrimenti è già perso,
e lo si affronta col 39x17 o an­
che 18, senza mai cambiare. A
metà si supera la soglia, ai ­150
metri si entra in asfissia».
Maledizione Acciaccato Purito, il
favorito diventa Philippe Gil­
bert. Fin qui per lui è valsa la ma­
ledizione della maglia iridata: a
secco da settembre, in più la bef­
fa di podi e piazzamenti. Ma è fi­
ducioso: «Ogni giorno che passa
sto meglio, il caldo mi aiuta, nel­
la Freccia e alla Liegi gioco in ca­
sa». Poi c’è Alberto Contador:
«Due allenamenti lunghi mi
hanno convinto che ho le mie
possibilità, e così me le gioco». E
c’è anche Peter Sagan: «I crampi
all’Amstel? Colpa del primo cal­
do. Il Muro non fa per me, ma
può succedere qualcosa, magari
prima». E ci sono gli italiani: da
Moser a Ulissi, da Gasparotto a
Nocentini, da Cunego ai due Ca­
ruso. Sperando che per loro il
Muro non si trasformi in una
«via crucis».
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LEGGI IL COMMENTO
di Luca Gialanella
a pagina 23
&
I MIGLIORI Al via 197 corridori. Questi
i migliori: 1 Rodriguez (Spa), 2 G. Caru­
so, 3 Kolobnev (Rus), 5 Moreno (Spa),
11 Albasini (Svi), 21 Gilbert (Bel), 31
Porte (Aus), 33 Henao (Col), 34 Ki­
ryienka (Bie), 38 Uran (Col), 41 A. Sch­
leck (Lux), 46 Monfort (Bel), 51 P. Sa­
gan (Svk), 53 D. Caruso, 56 Moser, 58
Ratto, 61 Kwiatkowski (Pol), 71 He­
sjedal (Can), 75 D. Martin (Irl), 81 Sla­
gter (Ola), 91 Valverde (Spa), 92 Ama­
dor (Crc), 95 Lastras (Spa), 97 Quinta­
na (Col), 98 Visconti, 101 Contador
(Spa), 102 Kreuziger (Cec), 104 Roche
(Irl), 111 M. Iglinskiy (Kaz), 112 Fuglsang
(Dan), 113 Gasparotto, 114 Gavazzi, 141
Cunego, 146 Pietropolli, 147 Stortoni,
148 Ulissi, 152 Casar (Fra), 164 De Cler­
cq (Bel), 167 J. Vanendert (Bel), 177 Van
Hecke (Bel), 181 Anton (Spa), 191 No­
centini, 193 Betancur 195 Gadret (Fra),
198 Montaguti, 201 Ospina (Col), 207
Quintero (Col), 221 De Gendt (Bel), 225
Marcato, 226. Poels (Ola), 227 Rujano
(Ven), 228. Westra (Ola), 231 Barguil
(Fra), 248 Vantomme (Bel).
TV Diretta su Rai Sport 2 ed Eurosport
dalle 15.
DONNE In programma anche la Frec­
cia Vallone femminile, 4a prova di Cop­
pa del Mondo: partenza e arrivo a Huy
(131,5 km): Marianne Vos punta alla
cinquina, per l’Italia fari su Longo Bor­
ghini, Cantele, Guderzo e Luperini.
ERA C.T. DAL 2009
Jalabert lascia
la Nazionale
francese
Laurent Jalabert si è
dimesso da c.t. della Nazionale
francese su strada. Vittima il
mese scorso di un un serio
incidente mentre si allenava in
bici, il 44enne ex pro’, in carica
dal 2009 (ma senza risultati)
ha detto di non essere nelle
condizioni per continuare ad
assolvere l’incarico nel migliore
dei modi.
L’INCHIESTA SUL MEDICO NIGRELLI I FATTI ESAMINATI VANNO DAL 1° GENNAIO 2008 AL 31 LUGLIO 2009
Processo Lampre a Mantova
Intercettazioni all’esame del Gup
CLAUDIO GHISALBERTI
Giuseppe Saronni in as­
sociazione con Fabrizio Bon­
tempi e Maurizio Piovani, e
con l’aiuto di Guido Nigrelli e
Stefano Gelati, ha praticato o
no doping di squadra alla
Lampre? Ci risiamo, per il
quarto aprile consecutivo a
Mantova si discute di questo.
Appuntamento stamane in
Tribunale dove ci sarà l’udien­
za davanti al Gup. La scorsa
estate, l’udienza preliminare
venne rinviata per alcuni erro­
ri nelle notifiche agli indagati.
Venne fissata una nuova
udienza, l’11 dicembre, ma il
«decreto terremoto» (il tribu­
nale non riportò nessun dan­
no, però Mantova era nelle cit­
tà colpite) ha portato a un ul­
teriore slittamento.
Le strade Questa mattina,
sperando sia la volta buona, a
decidere sarà Gilberto Casa­
ri. Il gup nominato avrà tre
possibili strade: prosciogli­
mento, riti alternativi (pat­
teggiamento o rito abbrevia­
to), rinvio a giudizio degli in­
dagati. In più, Casari troverà
due «sorprese». Primo: dovrà
valutare se accettare o meno
l’istanza d’incidente probato­
rio sulle intercettazioni tele­
foniche (effettuate dai Cara­
binieri del Nas di Brescia),
proposta da alcuni avvocati
degli atleti. Secondo: si tro­
verà di fronte alla denuncia
per conflitto di competenza
sporta da Luca Deantoni, il
legale di Guido Nigrelli. Il
farmacista e Mariano Piccoli,
all’epoca d.s. della Sperceni­
go (under 23), sarebbero ac­
cusati degli stessi reati e nello
stesso lasso di tempo, sia in
questo processo sia in quello
di Padova, aperto il 12 feb­
Si riparte dopo
due rinvii tecnici.
Coinvolti Saronni,
Bontempi, Piovani
Ballan e Cunego
Le difese: sì
all’incidente
probatorio sulle
intercettazioni
ambientali
braio scorso e rinviato al 4
giugno.
L’accusa La Procura della città
lombarda, guidata dal pm An­
tonino Condorelli, sostiene
che dal 1° gennaio 2008 al 31
luglio 2009 nel team la pratica
del doping non solo fosse con­
suetudine, ma che pure venis­
se favorita dai dirigenti del te­
am. L’inchiesta, che riguarda
una trentina di persone, coin­
volge anche massaggiatori,
medici di altre squadre (Ibar­
gueren, della Omega Phar­
ma), ex ciclisti come Rasmus­
sen («per 12 anni ho vissuto
solo di doping») e cicloama­
tori. L’accusa comune è di
violazione dell’articolo 9 del­
la legge antidoping (uso e de­
tenzione). Per i dirigenti c’è
pure la violazione dell’artico­
lo 110 del codice penale (con­
corso in reato), per gli atleti
c’è la ricettazione. Ci sarebbe
anche, o forse sarebbe il pun­
to più importante, un aspetto
sportivo. La Procura antido­
ping del Coni, da metà aprile
2011, ha in mano tutte le car­
te dell’inchiesta: nel 2008,
cioè all’epoca dei fatti, Ballan
vinse il Mondiale e Cunego,
molto amareggiato, si dovet­
te accontentare dell’argento.
E i due erano alla Lampre.
Non solo. Dopo un’operazione
di rinnovamento durata dav­
vero poco, nella quale Roberto
Damiani venne chiamato alla
guida del team, tutto a livello
dirigenziale è tornato all’epo­
ca dei fatti. «Siamo mancati
nei risultati e non solo», disse
Saronni, che è sempre il team
manager. Piovani e Bontempi,
i diesse, sono tornati in ammi­
raglia. Damiani è sceso ed è ri­
masto a piedi.
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36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
BASKET SERIE A: IL PERSONAGGIO
Essere Sani
«Dall’Iran a Sassari
per lo scudetto»
Becirovic: «Ho vinto tanti titoli, l’ultimo nel deserto,
mi manca quello italiano. Bello il basket della Dinamo»
GIOVANNI DESSOLE
SASSARI
IL GIRO D’ITALIA LE MOLTE MAGLIE DELLO SLOVENO
L’ufficialità arriva nel
weekend, invade la rete mentre la Dinamo Banco di Sardegna si fa fenice nella sfida da
mezzogiorno con Roma, si mescola al trascinante entusiasmo post vittoria e diventa tangibile realtà nel martedì di ripresa dei lavori. Sani Becirovic, sloveno di passaporto italiano (ha sposato una ragazza
bolognese ed è padre di due
bambini), guardia di 196 centimetri e assoluto protagonista
dell’Europa della palla a spicchi, ieri pomeriggio ha fatto il
suo ingresso nella Club House
biancoblù scatenando il boato
dei tifosi. Sani Boy è un giocatore di Sassari, certamente il
giocatore europeo più importante che abbia mai calcato il
parquet di piazzale Segni con
la maglia della Dinamo. L’ex
Panathinaikos è sbarcato in
Sardegna lunedì e da ieri pomeriggio si allena agli ordini
di Meo Sacchetti.
I ragazzi Sorriso stampato sul
volto, al suo fianco Becirovic
ha il vice presidente della Dinamo Banco di Sardegna, Gianmario Dettori, che lo presenta
parlando di un «giocatore di assoluto livello internazionale.
Vogliamo giocarci le chance
che il campionato ci sta riservando. Aveva altre opportunità ma ha scelto noi convinto
dal progetto e dal nostro entusiasmo». Un innesto importante, che impreziosisce ulteriormente lo scacchiere di coach
Sacchetti, un’arma in più sul
perimetro che si sposa con il
pacchetto dei piccoli biancoblù. «Anche se da lontano, ho
seguito sempre con attenzione
la serie A - dice Becirovic —
Grande il Banco contro Roma,
i cugini Diener, Bootsy Thornton, il capitano Vanuzzo e in
generale tutti i ragazzi hanno
fatto qualcosa di grande. Sassari gioca un basket che mi piace,
il mio obiettivo è tornare in forma il prima possibile, sono passato dal deserto al mare dell’isola, ma conto di dare il mio
contributo».
L’Iran E proprio il deserto ira-
I titoli «Dico innanzitutto gra-
zie alla società del presidente
Sardara che mi ha riportato in
Italia — afferma il giocatore
—. Nella mia bacheca ci sono
tanti trofei, ci sono i titoli conquistati in Slovenia, Grecia,
Russia, l’Eurolega vinta al Panathinaikos, i riconoscimenti
da giocatore. Mi manca una cosa però: lo scudetto. Quando il
mio agente mi ha chiamato
proponendomi la soluzione
Sassari non ci ho pensato tanto, abbiamo trovato l’accordo
in tempi stretti perché volevo
fortemente tornare in serie A.
Una sfida difficile ma affasci-
nante, sarà bello giocare in un
palazzetto in cui c’è grande
passione e la gente tifa con tutto il cuore la sua squadra».
La carriera italiana di Sani Becirovic, 31 anni, 1.96: in alto a sinistra nel 2001-02
Virtus Bologna, quindi a destra nel 2004-05 a Varese, sotto nel 2005-06 alla
Fortitudo Bologna, 2008-09 Roma, da gennaio 2010 Milano, 2011-12 Treviso. Ora
Sassari (nella foto con coach Meo Sacchetti), sempre la Nazionale slovena CIAMILLO
niano ha fatto da cornice all’ultima avventura cestistica vissuta al Petrochimi Bandar Imam
Harbour dall’esterno di Maribor che sulle spalle porterà il
numero 7: «Due esperienze diverse in Iran. A Teheran la vita
è normale, si sta veramente bene, è un posto tranquillissimo.
Al Sud invece, dove sono stato
io, tutto si svolge in pieno deserto, dove c’era solo un palazzetto in cui i tifosi vanno a vedere la loro squadra. Ma è stata un’esperienza molto positiva, non me ne pento neanche
un po'». Una settimana di lavoro poi un possibile esordio a Bologna dov’è stato sia alla Virtus, sia alla Fortitudo: «Giocare lì sarà per me sempre particolare — dice Sani — ma quando ti confronti con certe situazioni, soprattutto in trasferta,
corri e dai il massimo, perché
se ti fischiano vuol dire che sanno cosa puoi fare. Prospettiva
playoff? Già da subito si gioca
al meglio delle sette, figuratevi
che in Iran abbiamo giocato la
serie finale da cinque gare in
sei giorni. Sarà tosta, ma la
squadra è in ottima forma. Siamo secondi per cui saranno gli
altri ad avere paura di noi».
I Jazz restano in
corsa. Col k.o. dei
Rockets, ora
L.A. battendoli
finirebbe settima
MASSIMO ORIANI
Sino all’ultimo respiro. La
vittoria di Utah in casa di Minnesota, ma anche la sconfitta di
Houston a Phoenix, rimanda a
stanotte, quella di chiusura della stagione regolare Nba, il verdetto sull’ultimo posto playoff
a Ovest, e i piazzamenti alle
spalle delle prime due. Il successo di Oklahoma City (60-21)
sui Kings ha regalato ai Thunder il vantaggio campo nella
Western Conference, lasciando
a San Antonio (58-23), battuta
dai Warriors, il 2o. Con i Jazz
(43-38) ancora in corsa, i
Lakers (44-37)restano col fiato
sospeso, ma anche con una certezza in più: battendo i Rockets
(45-36) potranno addirittura
entrare nella postseason da settimi, evitando i Thunder e andando a sfidare al 1o turno gli
Spurs, discretamente acciaccati (Parker non è al top con una
caviglia malandata, Ginobili è
ancora fermo). Perdendo e con
una contemporanea vittoria di
Utah a Memphis, sarebbero invece fuori.
Ipotesi Houston vorrà però evi-
tare l’8o posto e Durant mentre
Memphis (55-26) è in lotta per
il fattore campo al primo turno.
E quando Lakers e Rockets scenderanno in campo, Grizzlies-Jazz sarà già finita. I gialloviola potrebbero quindi essere certi dei playoff e giocarsi
uno spareggio con Houston per
il 7o posto. Avendo gli scontri diretti sfavorevoli con i Nuggets
(56-25), i Grizzlies sono sicuri
Luis Scola, 32 anni, ala argentina di Phoenix REUTERS
I NUMERI
14
Le sue
squadre
Becirovic ha
esordito al
Pivovarna
Lasko, in
Slovenia, nel
1997. Quindi,
oltre alle 7
squadre italiane
(compresa
Sassari),
all’Olimpia
Lubiana, Krka
Novo Mesto,
Panathinaikos,
Ankara, Cska
Mosca e
Petrochimi
Bandar Imam
Harbour.
46
La scelta al
draft Nba
Becirovic è
stato scelto con
il numero 46 nel
2003 da Denver
con cui ha
giocato solo le
Summer League
nel 2004.
4
Titoli
nazionali
Becirovic ha
vinto il
campionato
sloveno nel
2001 con
l’Olimpia
Lubiana, due
titoli in Grecia
nel 2007 e 2008
con il
Panathinaikos
con cui ha
conquistato
anche l’Eurolega
2007, e quello
in Iran poche
settimane fa.
EUROLEGA PLAYOFF
Real Madrid
alle Final 4
Eliminato
il Maccabi
Ieri si sono giocate due
gare-3 dei quarti al meglio delle 5 partite. Il Real Madrid è la
prima squadra a qualificarsi
per le Final Four di Londra
(10-12 maggio), grazie al successo in Israele sul Maccabi,
già battuto due volte in Spagna. Il Panathinaikos batte il
Barcellona e si porta sul 2-1. Jasikevicius ha fallito il tiro del
sorpasso nei secondi finali.
Intanto il giudice disciplinare
dell’Eurolega ha multato Dimitris Giannakopoulos, presidente del Pana, 150.000 euro per
le dichiarazioni rilasciate al termine di gara-1 a Barcellona riguardo l’imparzialità dell’ente
che governa il basket di club europeo. Il giudice ha inoltre minacciato il club greco, intimandogli che ulteriori incidenti sul
campo potrebbero risultare in
un’esclusione dalla massima
competizione continentale.
Risultati: Maccabi Tel Aviv-Real Madrid
57-69 (James 18; Carroll 16, serie 0-3);
Panathinaikos
Atene-Barcellona
65-63 (Bramos 14; Navarro 17, serie
2-1, domani gara-4). Oggi: Caja Laboral
Vitoria-Cska Mosca (20.45, SportItalia
2, serie 0-2); Efes Istanbul-Olympiacos
Pireo (serie 0-2).
MERCATO
Mensah Bonsu
a Varese: forse
oggi si chiude
Oggi Varese potrebbe
raggiungere l’accordo col
lungo Pops Mensah Bonsu,
che ha risolto il contratto col
Siviglia. Per il giocatore
inglese di origini ghanesi
aveva mostrato anche
interesse Milano.
SEMIFINALI DONNE Stasera
(20.30), gara 2 delle semifinali
donne al meglio delle 5 partite:
Gesam Gas Lucca Lavezzini
Parma (diretta RaiSport2,
serie 1 0); Famila
Schio Acqua&Sapone
Umbertide (serie 1 0). Venerdì
gara 3 a campi invertiti.
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NBA STANOTTE SI CHIUDE LA STAGIONE REGOLARE, SABATO VIA AI PLAYOFF
Utah tiene i Lakers sulla corda
Ma Houston dà loro una mano
4
di finire 5 , ma possono ancora
chiudere con un bilancio migliore dei Clippers (54-26),
strappandogli il vantaggio campo. Denver, al momento 3a, può
ancora scivolare al 4o, in caso di
k.o. e vittoria dei Clippers. I
Warriors (46-35) sono quasi
certi del 6o posto, ma possono
anche finire 7i perdendo a Portland col successo di Houston
in casa allo Staples Center.
A Ovest non c’è ancora un accoppiamento sicuro, mentre a
Est ne conosciamo già 2: Miami
(1)-Milwaukee (8) e New
York(2)-Boston (7). Indiana è
3a, Brooklyn 4a. Atlanta (44-36,
nella notte ha giocato con Toronto) e Chicago (44-37) si contendono la 5a piazza. Sabato
via ai playoff.
i
Risultati: Golden State-San Antonio
116-106 (Curry 35; Neal 25); Brooklyn-Washington 106-101 (Humphries e
Blatche 20; Wall 18); Detroit-Philadelphia 109-101 (Monroe 27; Wright 22); Phoenix-Houston 119-112 (Scola 26; Parsons
24); Dallas-Memphis 97-103 (Nowitzki
26; Bayless 19); Milwaukee-Denver
111-112 (Ellis 38; Lawson 26); Minnesota-Utah 80-96 (Williams 18; Jefferson
22); Oklahoma City-Sacramento 104-95
(Durant 29; Thomas 16); Charlotte-New
York 106-95 (Henderson 27; Copeland
32); Cleveland-Miami 95-96 (Thompson,
Irving e Waiters 16; Lewis 19); Orlando-Chicago 84-102 (Harris 20; Boozer
22, Belinelli 16).
stars&
stripes
ANTHONY HA IL TITOLO
DI CANNONIERE IN TASCA
DOPO 3 ANNI DURANT ABDICA
E’ molto probabile che sia Kevin Durant che
Carmelo Anthony non scendano in campo
stanotte per l’ultima di regular season, il cui
risultato è ininfluente per entrambe le squadre di
appartenenza. Quasi certo quindi che dopo 3 anni
l’ala dei Thunder debba abdicare il titolo di miglior
marcatore della lega. Al momento Melo ha una
media di 28.7 punti a partita rispetto ai 28.1 di
Durant. Che, qualora decidesse invece di giocare
dovrebbe segnare 70 punti per superare
l’avversario.
PRIMA VOLTA DISPARI
L’annullamento della partita Boston Indiana dopo
l’attentato alla maratona, segna una prima volta
storica nella Nba, visto che entrambe le squadre
finiranno con 81 partite giocate (e non 82).
CURRY A UN PASSO DA RAY
Con le 7 triple (su 13) realizzate contro gli Spurs,
Stephen Curry, guardia dei Warriors, si è portato
a una sola dal record stagionale di Ray Allen, 269
con Seattle nel 2005 06. Stanotte può superarlo.
MCGRADY AGLI SPURS
San Antonio, per sostituire Stephen Jackson,
tagliato nei giorni scorsi, ha firmato Tracy
McGrady, reduce dal campionato cinese.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
TENNIS MASTERS 1000 DI MONTECARLO
Del Potro si spaventa
poi torna sulla terra
La rimonta contro Dolgopolov: «Sì, ho rischiato di perdere»
Dimitrov scaccia i paragoni con Federer e batte Tipsarevic
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI
MONTECARLO
Il diavolo veste di giallo.
Non c’è rivale peggiore di quel
satanasso di Dolgopolov se sei
al primo match dell’anno sulla
terra e devi testare occhio e misura dei colpi. E infatti, nel primo set, Del Potro alias la Torre
di Tandil, tifoso juventino per i
comuni natali con Camoranesi, non vede palla: «Avevo bisogno di scambi lunghi per adattarmi alla superficie e invece
lui giocava così veloce, rapido,
senza sbagliare nulla, senza
darmi ritmo».
Croce e delizia L’ucraino figlio
d’arte con la passione per i rally è uno show vivente e il suo
tennis è spesso poesia in movimento: tre rovesci piatti e poi
uno slice che frantuma gli equilibri tattici dell’avversario, il
top spin di dritto che diventa
d’improvviso una frustata, le
smorzate deliziose, gli attacchi
controtempo. Per mezz’ora, c’è
un uomo solo al comando. Ma,
in una trama ormai ben nota,
quel mago che ti abbindola si
trasforma in un lampo in un
prestigiatore da due soldi. Dolgo è così, prendere o lasciare.
Serve in vantaggio 4-3 nel secondo, può mettere pressione
all’argentino che fatica a trovare soluzioni e invece gli regala
il break con un campionario di
sciocchezze assortite, tra cui
un paio di palle corte che non
arrivano neppure alla rete. Del
Potro, perciò, può risalire abbarbicato al servizio che finalmente torna a pungere e a quel
Gazzetta.it
TEMPO REALE
E VIDEO-INTERVISTE
SUL NOSTRO SITO
Ogni giorno i risultati
in tempo reale, gli highlights
delle partite, le interviste ai
protagonisti e le foto più
belle: Nadal e il principe
Alberto di Monaco sono
solo gli ultimi ospiti dello
spazio Gazzetta.
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1
Differenza
Delpo-Dolgo
Ieri Del Potro ha
messo a segno
89 punti,
Dolgopolov 88.
Vittorie di
Del Potro
Sulla terra
l’argentino ha
vinto i tornei di
Kitzbuhel e
Stocccrda nel
2008, Estoril nel
2011 e 2012.
2
Semifinali
sulla terra
Del Potro nei
Masters 1000 su
terra ha
raggiunto le
semifinali a
Madrid 2009
(battuto da
Federer) e
Madrid 2012
(Berdych).
1
Vento dell’Est Ha respinto, alme-
L’argentino Juan Martin Del Potro, 24 anni, numero 7 della classifica Atp EPA
Finale di
Dimitrov
L’unica finale
giocata in
carriera da
Dimitrov è quella
persa all’inizio di
quest’anno a
Brisbane contro
Andy Murray.
1
Ottavo nei
Masters
Dimitrov ha
raggiunto gli
ottavi in un
Master 1000 solo
a Miami nel 2012
quando perse da
Tipsarevic.
31
Il bulgaro Gregor Dimitrov, 21 anni, numero 34 del mondo AFP
L’ASCESA DAL 2010 14 TORNEI VINTI
I NUMERI
4
dritto che fa male, affidandosi
ai tanti regali (i numeri non
mentono, 50 vincenti ma 47
gratuiti per l’ucraino) e senza
provare a forzare, con una bella lezione di maturità. E’ un
doppio fallo dell’altro, ovviamente, a spianare a Juan Martin la strada del terzo set e della partita: «Sono andato vicino
a perdere — ammetterà il vincitore degli Us Open 2009 — però ho finito in condizioni migliori, mentali e fisiche, di come avevo cominciato». Un successo non banale, per le qualità
dell’oppositore e per la capacità di stare ben piantato dentro
un match complicato, proprio
lui che più di qualche volta è
stato indolente di fronte alle
difficoltà: «Credo che la finale
di Indian Wells (persa con Nadal, ndr) mi abbia dato ancor
più consapevolezza — confessa Delpo, che non doveva neppure giocare a Montecarlo ed è
stato invitato con una wild
card — e mi abbia insegnato a
non calare la concentrazione».
no lui, il vento dell’Est, che fa
volare il redivivo Gulbis (con,
al solito, fior di ammiratrici in
tribuna) contro un affaticato
Isner e che soffia impetuoso
dietro il talento di Dimitrov, capace di risalire da 4-5 e servizio
Tipsarevic per prendersi il tiebreak del primo set e poi travolgere il serbo. Il problema del
bulgaro classe 1991, numero
34 del mondo, al di là della fama per aver attirato le grazie
della Sharapova, risiede nel paragone che si porta fin da bambino con Federer, arrivando a
pensare, dicono i maligni, non
solo di assomigliargli ma pure
di essere forte come lui. Seguendone movenze e rovescio,
l’accoppiamento non sarebbe
un azzardo, però Gregor adesso respinge l’idea: «Siamo diversi, ad esempio non sono così incisivo al servizio. E comunque il paragone mi ha fatto male, io sto provando a costruire
un mio stile». Cambiando allenatore e passando le cinque settimane di stop invernale al gelo della Svezia: «Non potevo fare altro che allenarmi e potenziare il fisico: ora punto ai primi 20». E senza ombre pesanti.
4
Il top di
Dimitrov
Dimitrov ha
raggiunto il
numero 31 Atp
per la prima
volta il 4 marzo
scorso. (lu.mar.)
Da sinistra Vinci, Barazzutti ed Errani ieri a Palermo MCA
Ragazze super
Italia terza forza
LUCA MARIANANTONI
La vittoria di Roberta Vinci a Katowice proietta l’Italia al terzo posto tra le nazioni più vincenti degli ultimi tre anni. Il punto di partenza di
questa ascesa è il Roland Garros 2010 vinto da
Francesca Schiavone. Da allora le azzurre sono
diventate protagoniste: in singolare e in doppio,
sulla terra e sul veloce, negli slam e in Fed Cup.
Tre anni scarsi con 14 vittorie nel circuito Wta
che fanno dell’Italia la terza potenza al mondo
alle spalle della Russia (23 tornei vinti) e degli
Stati Uniti (15, 13 della sola Serena Williams).
Le azzurre hanno vinto 14 tornei: 6 con Roberta
Vinci, 5 con Sara Errani, 2 con Francesca Schiavone e uno con Alberta Brianti.
Ovunque Le azzurre hanno vinto ovunque: 11 vol-
te sulla terra, una sull’erba, una sul cemento e
una sul sintetico indoor. L’Italia si è messa alla
spalle la Bielorussia di Victoria Azarenka, la Danimarca di Caroline Wozniacki e soprattutto la Repubblica Ceca, nostra prossima avversaria in Fed
Cup. Spostando l’attenzione dai tornei alla classifica, le nostre rimangono al passo con i paesi leader: da quasi un anno (dal 21 maggio 2012), nessuna nazione ha mai avuto contemporaneamente più di una giocatrice tra le top ten. Nell’ultimo
ranking la seconda russa in classifica è Nadia Petrova (11a) e la seconda italiana è la Vinci (12a).
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ALLE SPALLE DI RUSSIA E STATI UNITI
NAZIONE
2010 2011 2012 2013
TOTALE
RUSSIA
6
7
6
4
23
STATI UNITI
1
2
9
3
15
ITALIA
2
4
6
2
14
BIELORUSSIA
2
3
6
2
13
DANIMARCA
5
6
2
13
REP. CECA
7
2
2
11
GERMANIA
1
3
3
1
8
POLONIA
3
3
2
8
CINA
1
2
2
1
6
BELGIO
4
1
1
6
SPAGNA
5
1
6
SLOVACCHIA
3
3
6
SERBIA
2
1
1
1
5
FRANCIA
1
2
1
4
UNGHERIA
2
1
1
4
AUSTRALIA
1
3
4
ESTONIA
1
2
3
AUSTRIA
1
1
2
SLOVENIA
1
1
2
ROMANIA
1
1
2
TAIWAN
2
2
Con una vittoria Argentina (2011), Sudafrica (2011), Gran Bretagna
(2012) Olanda (2012), Svezia (2012) e Nuova Zelanda (2013).
la guida
DIARIO DAL PRINCIPATO
DA SABATO BIGLIETTI ON LINE
Oggi i 4 big in campo. E c’è anche Fognini
Berdych pronto all’esordio «in casa»
Anderson (2.03) batte Janowicz (2.03)
Semifinale di Fed Cup
contro la Repubblica Ceca
Azzurre al lavoro a Palermo
Oggi è il giorno dei big: scendono in campo, tutte sul Centrale, le prime quattro
teste di serie. Ci sarà anche Novak Djokovic, come prevedibile: gli allenamenti
di ieri, tra cui un paio di corse su e giù
per le scale che portano verso i campi
più alti del Country Club, hanno lasciato
sensazioni positive. Torna anche Fognini, con il qualificato mancino spagnolo
Ramos, con cui si è allenato qualche
volta a Barcellona. Il coach di Fabio, José Perlas, dice: «Ci aspettiamo un match duro soprattutto dal punto di vista
fisico, bisognerà rimanere concentrati
e non perdere il filo degli scambi».
Master 1000 Montecarlo (2.646.495
euro, terra). Secondo turno: Del Potro (Arg) b. Dolgopolov (Ucr) 1-6 6-4
6-3; Tsonga (Fra) b. Davydenko (Rus)
7-6 (3) 6-2; Gasquet (Fra) b. Paire (Fra)
6-1 3-6 6-1; Dimitrov (Bul) b. Tipsarevic
(Ser) 7-6 (3) 6-1; Kohlschreiber (Ger) b.
Andujar (Spa) 6-2 2-6 7-6 (3). Primo
turno: Almagro (Spa) b. Goffin (Bel) 2-6
6-1 6-3; Wawrinka (Svi) b. Istomin
(Uzb) 6-3 7-5; Monaco (Arg) b. Klizan
(Slk) 6-4 6-0; Mayer (Ger) b. Balleret
(Mon) 5-7 6-1 6-2; Anderson (Saf) b. Janowicz (Pol) 7-5 7-6 (9); Matosevic
(Aus) b. Verdasco (Spa) 7-5 6-3; Montanes (Spa) b. Monfils (Fra) 6-2 2-6 6-4;
Gulbis (Let) b. Isner (Usa) 4-6 6-2 6-3;
Ramos (Spa) b. Stepanek (Cec) 6-3
6-3; Granollers (Spa) b. Hanescu (Rom)
6-7 (8) 6-3 6-1; Melzer (Aut) b. Huta Galung (Ola) 1-6 6-3 6-2.
Doppio, primo turno: Marrero/Verdasco (Spa) b. FOGNINI/Mahut (FRA) 2-6
6-2 10-5; Zimonjic/Benneteau (Ser/Fra)
b. SEPPI/BRACCIALI 7-6 (5) 6-2.
OGGI (dalle 10.30) Centrale: Berdych
(Cec) c. Granollers (Spa); Matosevic
(Aus) c. Nadal; Djokovic (Ser) . Youzhny
(Rus); Roger-Vasselin (Fra) c. Murray
(Gb). Principi: Raonic (Can) c. Nieminen
(Fin); FOGNINI c. Ramos (Spa); Melzer
(Aut) c. Almagro (Spa); Gulbis (Let) c.
Monaco (Arg). Campo 2: Cilic (Cro) c.
Anderson (Cro); Wawrinka (Svi) c. Montanes (Spa). Campo 9: Mayer (Ger) c.
Bautista Agut (Spa).
IN TV Diretta Sky Sport 2 e 3.
In attesa di debuttare
oggi nel torneo di casa (anche
lui risiede a Montecarlo),
Tomas Berdych si è concesso
una passeggiata al Villaggio
Vip: eccolo allo stand Corona
con un gadget Gazzetta.
ALTI 406 cm: è l’altezza
raggiunta nel match tra il
sudafricano Anderson (2.03) e
il polacco Janowicz (2.03),
vinto dal primo. Solo Karlovic
(2.08) e Isner (2.06) li
superano nel circuito.
WILD CARD Oltre a Monfils,
Isner e Del Potro, la quarta
wild card è andata a Benjamin
Balleret, numero 586 del
mondo, figlio di un ex tennista
e cresciuto su questi campi.
Ha strappato un set a Florian
Mayer, anche se di lui, più dei
Tomas Berdych, 27 anni
risultati, si conoscono la
passione per il Monaco e il film
Titanic.
HINGIS Martina Hingis avrebbe
accettato di seguire come
allenatrice per tutta la
stagione sulla terra la russa
Pavlyuchenkova, che ha
appena vinto a Monterrey. L’ex
numero uno del mondo l’aveva
già allenata da Mouratoglou,
ma mai a tempo pieno.
Cresce la febbre per la semifinale di Fed
Cup Italia Repubblica Ceca di sabato e domenica
sulla terra rossa del CT Palermo. Sara Errani,
Roberta Vinci, Francesca Schiavone e Flavia
Pennetta si allenano da lunedì sul campo centrale
del circolo di viale del Fante dove cercheranno la
rivincita dell’anno scorso contro Petra Kvitova,
Lucie Safarova, Klara Zakopalova e Lucie
Hradecka. Per l’occasione sono state allestite
tribune per 4500 spettatori, venduti 3000
abbonamenti: i tagliandi anche per le singole
giornate sono ancora reperibili presso i botteghini
del circolo, o sui siti online Ticketone, Vivaticket,
Ticketando e Mcastore.eu. Stamane alle 10.30 è
previsto un incontro tra gli studenti di alcune
scuole di Palermo e le giocatrici azzurre: per i
ragazzi sarà l’occasione di raccogliere autografi e
scattare foto con le campionesse ammirate in
televisione, le più forti di sempre del nostro tennis.
Venerdì alle 12 a Villa Niscemi si terrà il sorteggio.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
PALLAVOLO STASERA GARA-4 SEMIFINALE PLAYOFF
Macerata ora o mai più
«Niente calcoli, si vince»
Henno due anni fa rimontò da 1-2 con Cuneo proprio contro
la Lube. Parodi: «Adesso la pressione è più su Piacenza»
MAURO GIUSTOZZI
MACERATA
Si può fare. E' la parola
d'ordine che dal patron Giulianelli all'ultimo dei magazzinieri è risuonata in questi giorni al
palas Fontescodella. La Lube
guarda al passato per credere
nell'impresa e non scucirsi già
stasera lo scudetto dal petto. I
marchigiani, in passato, sono
riusciti già quattro volte nell'
impresa di guadagnarsi una
«bella» nei play off vincendo
fuori casa dopo essersi trovati
in svantaggio nella serie. Due
giocatori dell'attuale organico
biancorosso, però, sono stati
protagonisti di una rimonta
proprio a scapito dei maceratesi nella semifinale di soli due
anni fa: Hubert Henno e Simone Parodi, allora a Cuneo, annullarono con la loro squadra
lo svantaggio sulla Lube, poi
eliminandola. Ed erano esattamente nella stessa situazione
in cui è oggi Macerata, sotto
1-2 e con gara-4 in trasferta.
Facile «Non trovo differenze
tra l'impresa di allora e questa
da compiere ora - spiega il libero francese- perché quando sei
spalle al muro come noi, paradossalmente, è più semplice.
Devi solo vincere o sei fuori dai
giochi. Dobbiamo scendere in
campo solo col pensiero della
vittoria e soprattutto isolarci
dal contesto che ci sarà attorno alla partita. Dovremo essere lucidi nei momenti importanti e lottare sino all'ultima
palla. Non ci sono ricette particolari. Piacenza ha sinora fatto
il suo e meritato di vincere.
Ora tocca a noi». Simone Parodi, invece, quella semifinale la
vide più da spettatore (per infortunio) che da protagonista.
«Nei playoff quando sei sotto
2-1 non è mai finita -attacca il
martello ligure-. Addirittura
Hubert Henno, libero, 36 anni, francese, alla prima stagione a Macerata, e Simone Parodi, 26 TARANTINI
DIRETTA RAI SPORT 1
Piacenza spera
col tutto esaurito
Kovar recupera?
(m.mar. m.g.) Si va verso
il tutto esaurito al PalaBanca
per gara4 delle semifinali
scudetto (ore 20.30, dir. Rai
Sport 1, arbitri La Micela e
Boris). Piacenza ha tutti a
disposizione. Potrebbe essere
Kovar in panchina la novità
della Lube, se il ginocchio
operato non farà bizze.
Recuperato Stankovic dopo i
crampi che l'hanno messo ko
nel 5˚ set a Osimo.
GIANI A VERONA Manca
ancora l’ufficialità, ma sembra
ormai certo che Andrea Giani il
prossimo anno allenerà Verona.
Sostituisce Bruno Bagnoli, sulla
panchina veneta per 4 anni
mi spingo a dire che un vantaggio psicologico stavolta lo abbiamo noi: o, almeno, la pressione è a metà in quanto Piacenza si gioca in casa il match
point e ciò non potrà non pesare anche su di loro. Io sono fiducioso perché nelle prime
due gare non si è vista la vera
Lube. Singolarmente siamo andati troppo a corrente alternata. Se giocheremo tutti al massimo, pur rispettando l'avversario, possiamo farcela. Dunque
andiamo in campo senza pensare troppo o fare calcoli: dico
ai miei compagni giochiamo
come sappiamo fino alla fine».
E' una Lube che ha mostrato in
questa serie degli ottimi inizi
di partita cui però non c'è stato
un seguito importante. «In stagione regolare -ribadisce Henno- avevamo difficoltà all'inizio. Nelle ultime due gare siamo partiti benissimo accusando poi un calo evidente e facendo grande fatica. Dobbiamo
migliorare nella continuità all'
interno della partita, cosa sinora venuta meno».
Non pensare agli arbitri Sulle critiche agli arbitri dopo gara 3 i
due biancorossi non vogliono
rinfocolare velenose polemiche. «Gli errori ci possono essere stati -dice Simone Parodima una squadra come la nostra non deve arrivare a quel
punto, a recriminare su errori
di arbitri che, come noi giocatori, sono sotto pressione. Dobbiamo chiudere la gara quando c'è l'occasione, facendo diventare irrilevanti i loro errori». Infine lo schiacciatore ligure individua il fondamentale
dove Macerata deve dare di
più per vincere. «La nostra battuta può e deve fare meglio
-conclude Parodi- perché è proprio dalla correlazione battuta
e muro che la Copra ha avuto
sinora la meglio nella serie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2
BELLE
LUBE
(m.g.) Quattro
volte la Lube ha
conquistato la
bella in rimonta
2003/2004
QUARTI
Contro Cuneo,
sotto nella serie
0-2, la Lube
vinse la serie
3-2 (tutte e 5 le
gare al tiebreak)
2005/2006
SEMIFINALE
Contro Treviso,
Macerata perse
sia gara-1 che
gara-3 a Osimo,
ma vincendo
gara2 in
Veneto, dove
trionfò anche in
gara-4. Poi però
cedette la bella.
2008/09
SEMIFINALE
Contro
Piacenza, la
Lube vinse
gara-1, poi andò
sotto 1-2. Allora
come oggi
gara-4 al
palaBanca, e
vinse Macerata
(3-0). Alla bella
la spuntò la
Copra, poi
tricolore.
2011/12
SEMIFINALE
Contro Cuneo,
la serie era al
meglio delle 3.
Cuneesi
vittoriosi a
Osimo, ma poi
Macerata vinse
in Piemonte, si
prese la bella e
poi anche lo
scudetto.
PLAYOFF DONNE GARA-1 DEI QUARTI
Paura Piacenza
Gran rimonta
contro Pesaro
Sotto 1-2, la Meijners guida
la riscossa al tiebreak
Villa batte Conegliano
VILLA CORTESE-CONEGLIANO
3-1
(25-20, 25-21, 23-25, 25-22)
MC CARNAGHI VILLA CORTESE: Rondon 2, Klineman
17, Veljkovic 16, Barun 23, C. Bosetti 8, Folie 11; Paris
(L), Malagurski, Viganò 3. N.e. Rosso, Parrocchiale (L),
Garzaro, Nomikou. All. Chiappafreddo.
IMOCO CONEGLIANO: Camera, Barcellini 11, Barazza
12, Nikolova 15, Fiorin 16, Calloni 8; Rossetto (L),
Zanotto , Agostinetto. Crozzolin. N.e. Daminato (L),
Maruotti. All. Gaspari.
ARBITRI: Tanasi e Piana
NOTE - Spettatori 1.010. Durata set: 29’, 26’, 26’, 27’;
totale 108’. Mc Carnaghi: battute sbagliate 8, vincenti 1,
muri 14, seconda linea 6, errori. 28. Imoco: b.s. 6, v. 3, m.
9, s.l. 4, e. 20.
CASTELLANZA (Va) (m.l.) E alla fine tutte da Mojica a
festeggiare. La regista portoricana (stagione finita per
una frattura al metatarso del piede destro) ha seguito il
match di Villa Cortese vittoriosa 3-1 su Conegliano dalla
tribuna. L'MC Carnaghi, tre volte finalista scudetto, si è
aggiudicata gara-1 dei quarti (al meglio di 3) prima
dominando e poi soffrendo. E' arrivato così il primo
successo in stagione sulle venete. Dopo il risveglio di
Conegliano la carta vincente di Chiappafreddo nel quarto
è stata Viganò. Gara-2 venerdì al PalaVerde di Villorba.
3-2
PIACENZA – PESARO
(25-15, 24-26, 22-25, 25-18, 15-9)
REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Ferretti 1,
Meijners 25, Leggeri 6, Turlea 14, Bosetti 24, Guiggi
14; Sansonna (L), Nicolini 1, Valeriano, Radenkovic. Ne:
Secolo. All. Caprara
KGS ROBURSPORT PESARO: Muresan 11, Manzano 16,
Moreno Pino 17, Tirozzi 12, Gibbemeyer 17, Signorile
1; De Gennaro (L), Valpiani, Dekani. Ne: Lestini e
Chirichella. All. Pistola
ARBITRI: Prandi e Goitre
NOTE - Spettatori 1250, incasso 4700. Durata set: 22’,
29’, 28’, 28’, 16’; tot. 123’. Rebecchi Nordmeccanica:
battute sbagliate 8, vincenti 3, muri 15, seconda linea 12,
errori 18. Kgs Robursport: b.s. 4, v. 1, m. 8, s.l. 3, e. 26.
PIACENZA (m.mar.) Ci prova Pesaro a sorprendere
Piacenza, e non ci riesce per un soffio. Dopo un primo
set dominato, le padrone di casa probabilmente si
illudono che sia tutto semplice, invece la formazione di
Pistola esce dal letargo e sfrutta le amnesie di una
Rebecchi Nordmeccanica a lungo in difficoltà. La
Signorile utilizza bene le centrali Gibbemeyer e Manzano
ricevendo risposte positive (33 punti in due). Poi, una
volta sotto 2-1, la riscossa di Piacenza parte dalla
Meijners, miglior marcatrice con 25 palloni messi a terra,
seguita a ruota dalla Bosetti con 24. La Rebecchi
Nordmeccanica cambia ritmo e le marchigiane adesso si
aggrappano a gara2, che potrebbe già essere decisiva, in
programma venerdì a Pesaro.
STASERA Si giocano le altre due gare- dei quarti di
finale (al meglio delle 3 partite): ore 20.30 Unendo
Yamamay Busto Arsizio-Banca Reale Yoyogurt Giaveno;
Foppapedretti Bergamo-Duck Farm Chieri.
Gara-2 venerdì 19 aprile: (a Treviso) Conegliano-Villa
Cortese e Pesaro-Piacenza; sabato 20 aprile
Giaveno-Busto Arsizio; (a Torino) Chieri-Bergamo
Eventuali gare-3 lunedì 22 e/o martedì 23.
VELA AMERICA’S CUP WORLD SERIES
Per Bruni è pronto un timone
prima della Coppa America
Prima esperienza
per il palermitano
«Sarà molto utile
anche al mio
ruolo di tattico»
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
NAPOLI
Francesco Checco Bruni
la soddisfazione arriva a 40 anni (compiuti la settimana scorsa, qui a Napoli, durante gli allenamenti).
Meglio essere al timone su Luna Rossa Pescespada, oppure tattico di Luna Rossa Piranha la barca che potrebbe
vincere il circuito degli Ac45
nelle World Series che iniziano domani nel golfo?
«Comunque al timone – spiega il velista palermitano con
una lunga esperienza fra campagne olimpiche, Coppe America e molti titoli mondiali -. E’
la prima volta che “guido” questi catamarani e sono molto divertito e incuriosito dall'esperienza: dal punto di vista personale perché completa la mia
conoscenza del multiscafo.
Ma penso che mi faccia bene
anche nel mio ruolo di tattico,
in vista del catamarano più
grande (il 72 piedi, al cambio
22 metri, che si userà in Coppa
ndr) perché vedrò tante cose
da una prospettiva differente.
E' chiaro che non sarà facile
perché non ho molte ore in
questo ruolo, ma ci siamo allenati e ci sentiamo preparati».
E la prossima Coppa sarà anche tattico titolare in Coppa
America. «Finalmente. Anche
se non ho fatto regate, Max Sirena (lo skipper, ndr) lo ha annunciato. Sono felice, mi sento pronto e sarà una bellissima
Coppa America».
ORE 13.45 RAI SPORT
Domani il via
con i primi
match race
E' possibile che Bruni timoni in
partenza il catamarano durante le regate di Coppa questa
estate a San Francisco?
«Se mi verrà chiesto lo farò, ovviamente, ma Chris Draper
non penso ne abbia bisogno.
Nell'ultimo periodo ha fatto
molta esperienza di match race e poi la partenza con questi
catamarani così grandi, che si
useranno in Coppa America,
non è paragonabile con quella
che avevamo con i vecchi monoscafi. Il prepartenza è passato da cinque a due minuti, per
cui la tattica con barche tanto
veloci sarà molto differente».
Dopo l'attentato alla Maratona di Boston con che spirito
andrete alla Coppa America?
«Siamo molto rattristati e dispiaciuti quando vedi simili
atrocità. Ovviamente dovremo stare con gli occhi bene
Francesco «Checco» Bruni, 40 anni, palermitano CARLO BORLENGHI
Se sarà il caso
timonerò anche in
Coppa, ma non
credo che Draper
ne avrà bisogno
aperti, ma quando vedi episodi come quello dell'altra sera,
ti rendi conto che chiunque
può essere colpito. Da qualsiasi parte del mondo. Ma sia qui
a Napoli che poi in estate a
San Francisco avremo tanta security attorno. Ci sentiamo
ben protetti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Da domani, sono in
programma a Napoli le World
Series di Coppa America:
domani, alle 13.45, match race
con le qualifiche e i quarti di
finale. Poi due regate di flotta.
Venerdì: ancora quarti dei
match race e altre due regate
di flotta. Sabato: semifinali dei
match race e altre due regate
di flotta. Domenica: le finali del
match race e la settima e
ultima regata di flotta. La
diretta delle regate è
assicurata dalla Rai. Anche il
sito www.gazzetta.it sta
seguendo da giorni l’evento, e
al termine di ogni giornata
avrà le immagini salienti delle
regate del giorno commentate
in italiano. Questo è l’ultimo
appuntamento prima della
Coppa America vera e propria,
che inizierà con le selezioni
per gli sfidanti (Louis Vuitton
Cup) il 7 luglio a San
Francisco.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Baseball IL PRIMO NERO IN MLB
Ippica TAGLIO DI CONVEGNI E RISORSE
Jackie Robinson Day
Intanto il film sbanca
I piccoli ippodromi
temono di sparire
MARIO SALVINI
MICHELE FERRANTE
Mentre «42», il film che
racconta la sua straordinaria
avventura umana e sportiva,
è stato il film più visto del
weekend negli Usa, incassando 27.5 milioni di dollari, lunedì in tutti gli stadi della Mlb
si celebrava la memoria di
Jackie Robinson. Come ogni
anno il 15 aprile. Anniversario del suo debutto in Major,
nel 1947, con gli allora Brooklyn Dodgers. Primo nero nello sport professionistico statunitense. L’uomo che ha abbattuto le barriere, celebrato indossando il suo numero, il 42
appunto. Solo che lo veste chi
vuole, così che su tutti i diamanti ci sono decine di giocatori tutti con il 42.
Film Pima di Robinson, i neri
erano segregati in campionati
solo per loro, le Negro Leagues. Poi il baseball non più
stato lo stesso (e nemmeno gli
altri sport). Ma il peso del trapasso è stato tutto sulle sue
spalle: gli avversari spesso lo
insultavano, alcuni si rifiutavano di giocare contro di lui,
tra gli stessi Dodgers c’era chi
non gli parlava. E non poteva
mangiare negli stessi ristoranti, né dormire negli stessi hotel dei compagni. A lui e al suo
club arrivavano migliaia di lettere di minacce. Jackie non ha
mai reagito a nessuna provocazione. Ha vinto le World series del 1955, ed è stato 6 vol-
Il 15 aprile il «42» è di tutti
te all’All Star Game. La storia
è finalmente raccontata in 42,
dove ad interpretarlo è Chadwick Boseman, e dove Harrison Ford è Branch Rickey, il
proprietario dei Dodgers (oggi è Magic Johnson) che contro tutto e contro tutti lo ingaggiò. Da anni ormai il 42 è stati
ritirato da tutti i club della
Mlb. Solo i NY Yankees fanno
eccezione, perché da prima
che nascesse l’iniziativa il numero era di Mariano Rivera,
amatissimo lanciatore panamense. Che però ha annunciato che questo sarà il suo ultimo anno. Così che nel 2014 il
42 sarà solo di Jackie Robinson. Per sempre. Salvo il 15
aprile, quando sarà di tutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Coordinamento Ippodromi (Albenga, Aversa, Civitanova, Chilivani, Castelluccio, Modena, Montegiorgio,
Palermo, Pontecagnano, Ravenna, Sassari e Taranto) ha
presentato un ricorso al Tar
contro il decreto interministeriale che prevede l’erogazione
di 97 milioni in tre anni per
tappare i buchi di bilancio del
2012 e pagare i premi relativi
al periodo agosto-dicembre.
Nel ricorso (se venisse accettato potrebbe però portare al
blocco dei pagamenti in corso) si chiede l’adozione di un
nuovo decreto più organico,
in sostanza per evitare il dimezzamento del settore in termini di ippodromi e risorse
(montepremi compreso) e in
tal senso tra le piste maggiormente a rischio taglio (non inserite nelle prime fascie) ci sono quelle aderenti al Coordinamento.
Solo 1000 Dimezzamento, per-
ché gran parte dei 97 milioni
verranno recuperati tagliando
le giornate di corse, che scenderanno a meno di 1.000 nel
2015, dalle 1608 del 2012.
Nel 2013 spariranno 231 giornate, nel 2014 altre 199 e nel
2015 altre 123. Il conto economico ipotizzato dal Ministero
agricolo cumula ogni anno i tagli, arrivando a ipotizzare un
risparmio di circa 80 milioni,
buona parte dei quali ottenuti
Arco
GRAND PRIX Da oggi gli azzurri dell’olimpico sono a Riom (Fra) per la prima tappa
del Grand Prix europeo. Senza gli olimpionici Galiazzo, Frangilli e Nespoli, il nuovo
d.t. Wietse van Alten ha convocato otto
atleti. Uomini: M. Mandia, Zagami, Fissore, Giori. Donne: C. Mandia, Sartori, Tonetta, Violi. Oggi la qualifica.
Atletica
Blake si è stirato
Stop per un mese
E’ più grave del previsto l’infortunio che
sabato scorso ha costretto il giamaicano
Johan Blake a fermarsi dopo 70 metri durante i 100 del meeting di Kingston vinti
da Collins. Quello che pareva un crampo
alla risonanza magnetica si è rivelato un
inizio di stiramento, «che costringerà l’argento olimpico dei 100 a fermarsi per diverse settimane», come ha detto il tecnico Glen Mills. I prossimi appuntamenti di
Blake avrebbero dovuto essere il 4 maggio ancora a Kingston e il 18 maggio nell’appuntamento della Diamond League a
Shanghai, in Cina.
Baseball
Liddi super
4o fuoricampo
Uno slogan utopistico? DE NARDIN
col risparmio del montepremi
delle giornate di corse eliminate, considerando che il costo
(montepremi, funzionari
ecc.) di ogni convegno di galoppo è di circa 60.000 euro
che diventano 54.000 per il
trotto. Ed è evidente che con
mille convegni a stagione dal
2015 (in media tre a giornata)
non sia possibile ipotizzare
un’ippica con 44 ippodromi attivi, anzi si fatica a considerarne la metà se non immaginando un’operatività stagionale
per buona parte di essi. Il resto
del palinsesto verrà ovviamente completato dal massiccio ricorso all’ippica estera, con
buona pace di tutti quelli che
resteranno fuori dalla porta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In Triplo A, Alex Liddi batte il 4o fuoricampo stagionale, da 3 punti al 5o inning, decisivo per la vittoria 7-3 dei suoi Tacoma
Rainiers (Seattle) sui Salt Lake City Bees
(Anaheim).
LUTTO (m.c.) E’ morto, a 80 anni, Cesare
Ravaldi, responsabile della commissione
filatelica Fibs, ex tutor scolastico dell’Accademia di Tirrenia e primo presidente,
nel 1954, degli Yankees di San Giovanni
in Persiceto. I funerali si svolgeranno domani alle 16 nella chiesa in piazza Garibaldi, a San Giovanni in Persiceto.
Boxe
SCAGIONATO Un test antidroga ha scagionato il pugile indiano Vijender Singh accusato di aver assunto eroina. Nei giorni
scorsi, il ministro dello Sport indiano aveva richiesto un controllo antidoping a sorpresa sul 27enne bronzo olimpico dei medi a Pechino 2008.
Canoa
SLALOM (a.fr.) Gli slalomisti azzurri sono a Liptovsky Mikulas, in Slovacchia, dove sabato e domenica saranno impegnati, con tutti i più forti specialisti, sul canale che ai primi di maggio ospiterà le selezioni senior e a metà luglio i mondiali junior e under 23.
Football
Rugby FATTI I CALENDARI
Atletica IL MEETING DI LUGLIO
Texas Hold’em A VENEZIA
Coni IERI LA GIUNTA A ROMA
Sei Nazioni ’14: via Londra dice no
con Galles-Italia
a Pistorius
Russo cerca
Una Hall of Fame
il ko ai pokeristi per olimpionici
Il comitato del Sei Nazioni ha pubblicato ieri il calendario per le prossime due edizioni del Torneo. Nel 2014, l’Italia esordirà sabato 1˚ febbraio
alle 15.30 a Cardiff, mentre domenica 9 sarà a Parigi contro
la Francia (ore 16). Prima partita in casa sabato 22 febbraio
con la Scozia (ore 14.30), poi
la trasferta di Dublino contro
l’Irlanda (sabato 8, ore 15.30)
per chiudere il 15 marzo a Roma contro l’Inghilterra (ore
13.30).
Nel 2015 gli azzurri avranno
invece tre partite in casa:
l’esordio contro l’Irlanda, sabato 7 febbraio alle 14.30; il 4˚
turno contro la Francia, domenica 15 marzo alle 16, e l’ultimo turno contro il Galles sabato 21 alle 13.30. Trasferte sabato 14 febbraio in Inghilterra
(ore 15.30) e sabato 28 in Scozia (ore 15.30).
(fa.bi.) Il panorama del
poker sportivo è già ampio.
Ma la domanda fa l’offerta. Così ecco un nuovo torneo destinato a diventare un classico
per i grandi professionisti di
texas hold’em e gli appassionati pronti a sfidarli. E’ la prima
edizione delle «Pokerclub live
series». Si parte, al casinò Ca’
Vendramin Calergi di Venezia
domani alla 19 con il day1A.
Si chiude col tavolo finale lunedì 22 aprile. Uno sportivo d’eccezione terrà a battesimo il torneo venerdì per il day1B: Clemente Russo, campione del
mondo dilettanti a Chicago
2007 e vice campione olimpico a Pechino 2008 e Londra
2012. «The white hope» proverà pure a sfidare al tavolo verde il gotha del poker azzurro,
incluso il team di Lottomatica
al completo capitanato dal
nuovo acquisto, il mondiale
Max Pescatori. Il main event
del Poker club live series ha la
qualità di essere per tutte le tasche o quasi: 550 euro d’iscrizione per sperare in un premio
ben più ricco.
WILKINSON FIRMA Jonny Wilkinson
ha firmato ieri il prolungamento di un
anno del contratto con Tolone. A 33
anni, l’apertura inglese ha giocato 21
partite del Top 14 con 369 punti, che lo
rendono il miglior marcatore.
Alessandro Zanni, 29 anni AP
Oscar Pistorius, 26 anni LAPRESSE
Gli organizzatori del meeting di Londra, che celebrerà
26 e 27 luglio, e il 28 per gli
atleti disabili nello stadio olimpico nel primo anniversario di
Olimpiade e Paralimpiade,
hanno dichiarato che Oscar Pistorius «non sarà benvenuto».
Vogliono evitare che la giornata dedicata ai disabili si trasformi in un circo mediatico attorno al sudafricano, accusato di
omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, mettendo in
ombra gli altri atleti. Intanto
in Sud Africa la polizia ha sequestrato 49 cellulari, 4 ufficiali e 45 privati, degli agenti
che hanno lavorato sul caso di
Oscar nei giorni immediatamente successivi all’omicidio
di San Valentino. Non è stato
reso noto il nome degli agenti
coinvolti, ma si sa che i giornali hanno offerto forti somme
per delle foto esclusive, sino
38.500 euro per la scatto della
porta del bagno attraverso cui
Pistorius ha sparato e quasi
mille euro per le immagini dell’atleta amputato alle gambe
dietro alle sbarre.
Clemente Russo, 30 anni
CALENDARIO NFL La National Football
League ha annunciato ieri che domani
notte (ore 2 italiane) verrà reso noto il
calendario della nuova stagione, che
prenderà il via il 5 settembre. Non però
con la classica sfida del giovedì in casa
dei campioni in carica, in questo caso i
Baltimore Ravens, incapaci di risolvere
un conflitto di date con gli Orioles di baseball (il cui impianto è a poche centinaia di
metri di distanza da quello dei Ravens),
quella stessa sera impegnati in casa contro i Chicago White Sox.
49, Forte dei Marmi 39, Breganze e Novara 32, Prato 25, Sarzana 24, Follonica e
Giovinazzo 22, Trissino 18, Matera 14,
Thiene 1.
Ippica
Trieste: 15-7-5-10-2
7a corsa - m 1660: 1 Madyson de Gloria
(P.G. Michelotto) 1.15.9; 2 Melody Dechiari; 3 Ignazio; 4 Naxos; 5 Inviar; Tot.: 6,80;
2,62, 2,81, 2,47 (74,23). Quinté: n.v. Quarté: e 699,86. Tris: e 260,56.
OGGI QUINTÉ A TORINO A Vinovo (inizio
convegno alle 15) scegliamo Noblesseoblige Ac (7), Nedved Kyu (16), Marias (17),
Oviedo Or (13), Mitico Milar (12) e Mandela (3).
SI CORRE ANCHE Trotto: Firenze
(15.15). Galoppo: Milano (14.30).
COLPO AL MONTATO Il nostro Nenè degli Ulivi (A. Abrivard) ha vinto ieri a Cavaillon, in Francia, il Prix France Bleu Vaucluse (m 2600) al montato in 1.15.
Nuoto
Sudafricani sospesi
per acqua verde
(al.f.) Un giorno di sospensione per i campionati sudafricani di Port Elizabeth. Nonostante l’acqua della vasca di gara fosse torbida e verdastra da domenica (giorno di arrivo degli atleti e vigilia dei campionati) gli organizzatori hanno deciso soltanto ieri di sospendere la manifestazione e procedere a un’approfondita filtrazione dopo aver fatto disputare regolarmente la prima giornata di gare. Oggi si
torna al programma.
RUSSI (al.f.) Iniziati a Kazan i trials russi.
Uomini: 400 sl Kulikov 3'50”46; 100 do
Vyatchanin 53”99 (s.); 100 ra Strelnikov
1'00”60 (s.); 50 fa Konovalov 23”50 (s.).
Donne: 400 mx Martynova 4'41”23.
Pallanuoto
World League donne:
finali anticipate
Le finali di World League donne a cui parteciperà il Setterosa, a Pechino, sono
state anticipate dal 3-8 giugno all’1-6 giugno. E così cambiano le date dei playoff
in campionato: quarti l’8 e 11 maggio, Final Four il 17 e 18.
Pallavolo
Eurocadetti: azzurri
contro l’Austria
(a.a.) Con le due sconfitte che minano le
possibilità di centrare le semifinali, gli azzurrini di Andrea Tomasini ritornano in
campo all’Europeo Cadetti. È fondamentale oggi a Laktasi (Bosnia) battere l’Austria alle 15 (diretta web su www.laola.tv) per cercare di entrare tra le prime
sei che si qualificano al Mondiale. Classifica: Polonia 9; Austria, Belgio 6; Slovenia,
Italia 3; Bosnia Erzegovina 0.
IN POLONIA (a.a.) Lo Jastrzebski Wegiel
di Lorenzo Bernardi, Michael Lasko (18.
57%), Matteo Martino (n.e.) e Andrea Pozzi (prep.) chiude al terzo posto il campionato, dopo il 3-1 nella serie al Bydgoszcz
chiuso dopo il 3-0 (25-17 25-17 25-14). Il
titolo si deciderà domenica in gara-5 con
Rzeszow e Kedzierzyn Kozle in parità.
Sci alpino
Golf
Oggi, nell’ambito di Prowinter
F. Molinari in dubbio PREMIATI
che si svolge alla Fiera di Bolzano, Nadia
per l’Open di Spagna Fanchini e Dominik Paris, entrambi meda-
Giovanni Malagò, 54 anni
La Giunta Coni ieri ha nominato la Commissione che dovrà rivedere i parametri di ripartizione dei contributi alle federazioni: ne fanno parte i presidenti Buonfiglio (Canoa),
Matteoli (Pesca sportiva), Giomi (Atletica), Sesti (Motonautica), Binaghi (Tennis), Di Rocco (Ciclismo), Bianchi (Triathlon), Barelli (Nuoto) e per il
Coni Fabbricini, Mornati e Raymondi. Carlo Magri ha avuto la
delega per i rapporti istituzionali e Matteoli ai rapporti con
le federazioni non olimpiche. Il
presidente del Coni Malagò ha
illustrato il progetto di una
«Hall of Fame» dei campioni
olimpici italiani all’interno del
Parco del Foro Italico, e proposto di apporre una targa celebrativa allo Stadio dei Marmi
in memoria di Pietro Mennea,
in attesa dell’attuazione di un
museo a lui dedicato. Il segretario generale Fabbricini ha poi
annunciato il Club Olimpico
per Sochi 2014: ne fanno parte
34 atleti (17 uomini e 17 donne). Lo stanziamento è di 558
mila euro (16 mila ad atleta).
Francesco Molinari potrebbe non partecipare all’Open di Spagna che si svolgerà
al Parador El Saler, a Valencia, da venerdì a domenica prossima. «A causa di problemi alla schiena — ha postato ieri Molinari su Twitter — non sono sicuro di riuscire a giocare in Spagna questa settimana. Farò di tutto per esserci». Lo scorso
anno Chicco vinse proprio il torneo spagnolo.
Hockey ghiaccio
Mondiale: oggi Italia
con la Gran Bretagna
(m.l.) L’Italia che comanda la classifica a
punteggio pieno con il Kazakistan ritorna
oggi sul ghiaccio della Sportarena di Budapest per la 3a giornata del Girone A ai
Mondiali di Prima Divisione. Dopo la sosta, gli azzurri dovranno vedersela (ore
16) con la Gran Bretagna. Lo scivolone di
lunedì davanti a 7000 spettatori dei padroni di casa dell’Ungheria superati in rimonta (da 4-1 a 4-5) ai rigori dalla Sud
Corea è un mezzo favore che il Blue Team deve saper sfruttare in chiave promozione. In Top Division salgono le prime
due e due punti di vantaggio sulla terza
sono un piccolo tesoro, anche se rimangono da giocare i decisivi scontri diretti
con magiari e kazaki. Per il c.t. Tom Pokel
c’è sempre il dubbio sull’utilizzo di Scandella tenuto finora precauzionalmente a
riposo per i postumi di un infortunio.
Programma 3a giornata. Oggi: Corea del
Sud-Giappone (12.30); Italia-Gran Bretagna (16, diretta SportItalia 2); Kazakistan-Ungheria (19.30). Classifica: Kazakistan (+8), Italia (+7) 6; Ungheria 4; Corea
del Sud 2; Giappone, Gran Bretagna 0.
Hockey pista
ANTICIPO (m.nan) Nell’anticipo della 23a
giornata Valdagno-Giovinazzo 7-1 (p.t.
3-1; reti di Nicolia, Gil, 2 Cocco, Randon,
2 Nicoletti; Fernandez ). Classifica: Valdagno 64, Viareggio 54, Bassano 52, Lodi
glia d’argento in discesa agli ultimi Mondiali di Schladming, verranno premiati
dal Pool Sci Italia, il consorzio delle aziende fornitrici ufficiali della Fisi.
Sport invernali
Coni e Torino 2006
La priorità è Cesana
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha
incontrato ieri i soci della «Fondazione
20 marzo» — sindaci dei comuni olimpici,
rappresentanti del Coni e delle federazioni — in vista della riunione che, domani,
dovrà definire un futuro per gli impianti
del post Torino 2006 in disuso. L’obbiettivo è sfruttare i fondi della legge 65/2012
per una nuova gestione delle strutture, a
iniziare dalla pista di slittino e bob di Cesana.
Tennis
CIAO VIOLA Matteo Viola è stato eliminato al primo turno del Challenger di Santos
(Bra, 35.000 dollari, terra). Il veneto, testa di serie numero 3 del torneo, è stato
battuto 6-3 4-6 6-1 da Pablo Cuevas, ex
top 50 uruguaiano che è tornato a giocare dopo essere stato fermo per tutto il
2012.
Tiro a volo
Coppa Emirati
C’è Jessica Rossi
Oggi scatta la seconda tappa della Coppa del Mondo 2013, a Al Ain, negli Emirati
Arabi. Subito in pedana la fossa donne,
con Jessica Rossi, reduce dal secondo
posto ad Acapulco. Sul campo di Al Ain
due anni fa l’olimpionica vinse la Coppa.
Per oggi con lei il c.t. Albano Pera ha convocato Giulia Iannotti e Giulia Pintor, che
torna in nazionale dopo 4 anni. Già oggi la
finale. E sempre oggi le prime due serie
della fossa uomini, con il debutto stagionale di Johnny Pellielo e con Erminio Frasca e Giulio Fioravanti.
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_il voto per il Quirinale
TITOLI TASSO DEL 2,25%
DI GIORGIO DELL'ARTI
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La Gabanelli scelta dai 5 Stelle
può essere adatta per il Colle?
La giornalista
famosa per le
sue inchieste
eletta online
dal Movimento.
E Grillo a Bersani:
«Siamo disposti
a collaborare»
I Cinquestelle hanno scelto come loro candidato al Quirinale, Milena Gabanelli, la brava giornalista che conduce Report la domenica in prima serata su Rai3. Grillo ha commentato: «È un bellissimo nome, che
non ha mai inciuciato con i potenti. È un grande segnale che
viene dal Movimento 5 Stelle».
La nostra collega ieri ha detto:
«Ci penso stanotte, non saprei
cosa rispondere, è una cosa più
grande di me. Quando pensano
che tu sia all’altezza di un compito così grande si può solo essere onorati, perché è altamente
gratificante. Sono assolutamente commossa e anche sopravvalutata». Grillo ha detto che, se
Milena dovesse cambiare idea e
non volesse più essere votata, il
M5S punterebbe su Stefano Rodotà. Le cosiddette «Quirinarie» grilline, disputate ieri tra i
nove nomi più votati nel primo
turno della settimana scorsa
(erano 10, ma Grillo si è ritirato), hanno dato il seguente risultato: 1. Gabanelli, 2. Gino
Strada, 3. Stefano Rodotà, 4.
Gustavo Zagrebelsky, 5. Ferdinando Imposimato, 6. Emma
Bonino, 7. Giancarlo Caselli, 8.
Dario Fo, 9. Romano Prodi.
Non sappiamo i voti che ha preso ciascuno. Gino Strada ha già
fatto sapere che non ci sta.
1Milena ha qualche chance?
Ma direi nessuna. Grillo ha detto che i Cinquestelle la voteranno nei primi tre giri, quando
per essere eletti ci vuole la maggioranza dei due terzi degli
aventi diritto al voto. E al quarto giro? «A questo non vi rispon-
3
È veramente una grande giornalista?
Milena Gabanelli, 59 anni, di Piacenza: conduce la trasmissione di inchiesta «Report», su Rai 3 ANSA
«
«
Il Paese ha
assolutamente
bisogno di un
governo: lo stallo
è inaccettabile
All’estero l’Italia
appare incerta
e instabile,
questo non
ci favorisce...
ANGELO BAGNASCO
PRESIDENTE DELLA CEI
do, cominciate a fare i titoloni,
“Mentre il Paese affonda Grillo
se la prende con Tizio o con Caio”» eccetera. Le agenzie hanno
battuto questa frase del comico
pronunciata durante un comizio in Friuli (Grillo in questo
momento è impegnato nella
campagna elettorale per le elezioni regionali friulane che si
terranno domenica e lunedì
prossimi): «Caro Bersani, te lo
dico di cuore, di tenerezza, non
ti prendo più per il culo, non ti
chiamo più Gargamella: siamo
a disposizione, a disposizione
per cambiare. Ci serve un segnale». Bisogna credergli? Questo
è il problema. Bersani, criticatissimo perché nel precedente
incontro con i Cinquestelle s’è
lasciato sfottere senza reagire
davanti all’universo mondo,
vuole discutere con i grillini ma
non più in diretta streaming. Alle profferte di Grillo ha fatto rispondere ufficiosamente: «La
Costituzione vale per tutti. Vale
il metodo dei 2/3 nelle prime
votazioni. E se ognuno si vota
la propria bandierina fin dalla
prima votazione non si trova il
candidato comune. Così non va
bene». Il segretario, ricorderà,
vuole far uscire il successore di
Napolitano al primo colpo,
coinvolgendo tutti.
2
Parliamo della Gabanelli.
59 anni, nata a Piacenza come
Bersani (però Nibbiano, non
Bettola), a 18 anni lascia la famiglia, che intanto s’era trasferita a Desio in Brianza, e si
stabilisce a Bologna. Si mantiene con lavoretti vari (anche la hostess in Fiera, distribuiva buoni sconto), gira un
documentario sul regista francese Jean Eustache e così conosce Fulvio Ottaviano, direttore della Rai emiliana. Lavoricchia, e nel 1983 bussa alla
porta di Minoli, che le fa fare
anticamera per cinque anni.
Finalmente gira il mondo come videogiornalista sui fronti
di guerra (ex Jugoslavia, Cambogia, Mozambico, Nagorno
Karabah). L’avventura con Reporter, prima chiamato Professione reporter, comincia
nel 1994, a mezzanotte su
Rai2. A poco a poco conquisterà la prima serata su Rai3, dove è ormai inamovibile. È sposata con un professore di musica che si chiama Luigi Bottazzi. Hanno una figlia di nome Giulia.
Certo. Ogni volta che arriva
su un tema, sono dolori per
tutti. Ha disintegrato Di Pietro, la cui carriera politica è
finita dopo l’intervista della
sua inviata Sabrina Giannini.
Domenica scorsa è stata la
volta di Alemanno. Lo strillo
che annunciava il programma diceva: «Un’inchiesta che
assomiglia a un film noir. Solo che è tutto vero. I subappalti per la metro C infiltrati dalle mafie; la nuova banda della Magliana che entra negli
affari che contano; i mille
consulenti del Comune, i debiti milionari delle municipalizzate; lo scandalo delle tangenti sui filobus. E tanti omicidi. Non è Romanzo Criminale, questa è la Roma vera
degli ultimi anni». Alemanno
ha annunciato querele, tattica da cui si guardano bene
quasi tutti i bersagliati della
giornalista. E si capisce perché: Milena certe sere racconta delle storie da urlo e il giorno dopo non succede mai
niente. Conviene star zitti e
contare sulla scarsa memoria
degli italiani.
4
Per chi voteranno i grillini al
Il ministro Vittorio Grilli LAPRESSE
A ruba i Btp:
17 miliardi
in due giorni
Continuano ad andare a
ruba i Btp Italia: l’emissione,
per cui il Tesoro ha deciso di
chiudere le prenotazioni con
due giorni di anticipo rispetto al
previsto, ha raccolto ieri poco
più di 8 miliardi. Sommati ai 9
miliardi di sottoscrizioni di
lunedì gli ordini complessivi
raccolti (196.509 i contratti)
hanno toccato i 17 miliardi di
euro (17,056). Una quota
inferiore di circa 1 miliardo
rispetto ai 18 miliardi di euro
toccati dall’emissione record di
ottobre scorso. Per il nuovo
titolo, che ha godimento 22
aprile 2013 con scadenza 22
aprile 2017, è stato fissato il
tasso cedolare (reale) annuo
definitivo del 2,25%, pagato in
due cedole semestrali. Una
nuova emissione (ultima per il
2013), è ora attesa per metà
anno. «È un successo perché
abbiamo convinto i mercati»,
ha commentato il ministro
dell’Economia Vittorio Grilli.
PER LA BANCA NOMURA
Mps e i derivati:
maxi-sequestro
da 1,8 miliardi
quarto giro?
Direi Prodi, no?
5
Nella consultazione del Movimento Cinque Stelle è però arrivato ultimo.
Quello che sembrava ancora
ieri sera era questo: Bersani
proverà a far passare Amato
con i voti del Pdl, se l’incontro di oggi con Berlusconi
non riserverà sorprese (l’incontro potrebbe persino non
esserci). Se Amato non ce la
farà nei primi tre giri, si passerà a Prodi. Sarà dura per tutti
e due: il Pd è talmente spaccato che sono garantiti almeno
80 franchi tiratori chiunque
sia il candidato del partito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’inchiesta sui derivati,
uno dei filoni di quella
principale sul Monte dei
Paschi di Siena, ha subito
un’accelerazione con un
decreto di sequestro per
la Banca giapponese Nomura
di 1,8 miliardi (88 milioni
sarebbero commissioni
occulte). Con il finanziamento
di Nomura il Monte dei Paschi
acquistò Btp italiani per 3,5
miliardi di euro. Si ipotizzano i
reati di usura e truffa. Circa
14,5 milioni sono stati
sequestrati, invece, agli ex
vertici del Mps. Ieri la guardia
di Finanza e i magistrati della
procura senese sono stati alla
sede della Banca d’Italia a
Roma per acquisire documenti.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
ALTRI MONDI
PER IL SUO COMPLEANNO
Il Papa fa gli auguri
a Benedetto XVI
Dopo l’incontro storico a
Castel Gandolfo, ieri Papa
Francesco ha fatto «una cordiale
telefonata» al Papa Emerito
SCONTRI DUE CONTUSI
I soccorsi durante gli scontri
al San Raffaele FOTOGRAMMA
San Raffaele,
si protesta
pure sul tetto
Scontri con la polizia e
lavoratori sul tetto. Continua la
protesta dei dipendenti
dell’ospedale San Raffaele di
Milano che difendono i 244
posti che l’azienda vuole
tagliare, diventati un tema
bollente soprattutto dopo
l’arrivo di quaranta lettere di
licenziamento. Ieri mattina una
cinquantina di lavoratori si sono
raccolti all’ingresso
dell’accettazione, ma davanti
alle porte erano schierati alcuni
agenti. Il loro intento era quello
di organizzare un presidio
dentro all’ospedale «come
forma di protesta, non per
fermare i malati. Noi non
abbiamo mai bloccato i pazienti
e non lo faremo mai». Ma
dipendenti e poliziotti sono
arrivati allo scontro e secondo
il sindacato dei lavoratori del
San Raffaele ci sono stati anche
due contusi. Nella confusione
tredici dipendenti sono riusciti a
raggiungere il tetto, per
rendere la loro protesta ancora
più visibile. Tra di loro anche
Alessia, 37 anni, una delle prime
a ricevere la comunicazione di
licenziamento: «Le lettere non
bastano ad allontanarci da qui.
Io resto coerente: rivoterei mille
volte no al referendum. Non ho
ceduto al gioco del padrone». Si
riferisce all’accordo proposto
come alternativa ai tagli del
personale e bocciato dai
lavoratori. E Daniela Rottoli,
coordinatrice della Rsu, lancia
un appello: «Chiediamo che
venga qualcuno qui dalla
Regione, ci basta una persona,
ma deve prendere impegni
precisi».
Benedetto XVI per fargli gli auguri
per il suo 86˚ compleanno. Già
ieri mattina il Santo Padre aveva
così iniziato la celebrazione nella
cappella di Santa Marta: «È il
compleanno di Benedetto XVI,
offriamo lui la Messa, perché il
Signore sia con lui, lo conforti e gli
dia molta consolazione».
Allarme sindacati
«Risorse per la Cig
o tutti in piazza»
Cgil, Cisl e Uil chiedono 2,7 miliardi per aiutare
i cassintegrati. Ma la Fornero: «Niente decreti»
FILIPPO CONTICELLO
Tra affanni per il governo e affanni per il Quirinale, il
problema sembrava quasi fuorimoda. Poi ieri gli ammortizzatori sociali sono tornati al
centro del palcoscenico della
politica e, ad accendere i riflettori, sono stati i sindacati. A
Roma, piazza Montecitorio,
eccoli in piazza per un problema urgentissimo, sollecitare il
rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Cgil, Cisl, Uil hanno unito la voce per
chiedere al governo di mettere nel Documento di programmazione economica e finanziaria più denari di quelli stimati
per la Cig e sono stati ricevuti
dai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro
Grasso. L’incontro è stato apprezzato soprattutto da Susanna Camusso: «È un segnale di
attenzione, e questo sì che è
un segnale nuovo». L’appuntamento clou della giornata, poco dopo, nel faccia a faccia con
le imprese e il governo, al termine del quale il ministro Elsa
Fornero ha ricordato una brutta notizia: «Lo scenario di crisi
e l’esperienza ci indicano che
la spesa non sarà più bassa del
2012». Al tavolo è emersa la cifra totale investita l’anno scorso, 2,3 miliardi circa, più o meno in linea con quanto stimato
dai sindacati: loro sostengono, comunque, la necessità di
un finanziamento aggiuntivo
fino a 2,7 miliardi.
Unità di crisi La Fornero ha ge-
lato tutti, ribadendo che il governo non farà nessun decreto
per reperire quanto serve:
«Non è facile trovare le risorse
in questo momento, certamente non le può trovare il mini-
Un momento della manifestazione di Cgil, Cisl e Uil ieri a Montecitorio ANSA
Previsto lunedì
o martedì il varo
di un’unità di crisi
tra regioni, parti
sociali e governo
stro del Lavoro da solo — ha
aggiunto —. Smusseremo le
differenze con il ministero dell’Economia, ma siamo in scadenza e non facciamo decreti». Prima la Camusso era stata
piuttosto chiara al riguardo:
«Questo governo ha tutti gli
strumenti per riparare agli errori fatti. Le risorse per la cassintegrazione si possono prendere da spese militari, rendite
finanziarie e grandi patrimoni». Con lo stesso spirito è andato alla carica il suo collega
della Cisl: «Chiediamo al go-
verno i soldi, e di precisare se i
soldi vanno nel Def», ha detto
Raffaele Bonanni. Le parole
più battagliere sono, però, arrivate, dalla Uil: «Se il governo
non adotterà entro maggio un
provvedimento, porteremo a
Roma centinaia di migliaia di
persone perché l’assenza di risposte sulla cassa in deroga è
inaccettabile». Sarà comunque istituita una «unità di crisi» con Monti, Grilli, le regioni
e le parti sociali a Palazzo Chigi all’inizio della prossima settimana, lunedì o martedì. E
per sciogliere il gelo servirà ripartire da un invito azzardato
ieri dalla Fornero: «Bisogna
contrastare il pessimismo, diversi istituti prevedono nella
seconda metà dell’anno un briciolo di ripresa». E un briciolo
di questi tempi può pesare.
STAMATTINA A LONDRA
Thatcher, ai funerali
attesi in duemila
La salma di Margaret
Thatcher, avvolta in una bandiera
britannica, è da ieri a
Westminster, nel palazzo del
A
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
Parlamento, e qui resterà fino ai
funerali solenni di oggi a Londra.
Nella cattedrale di St. Paul sono
attese circa 2000 persone tra
cui la Regina. Per l’Italia ci sarà
Mario Monti. Esclusa dagli
invitati la presidente argentina
Cristina Kirchner, per la
rivalità sulle Falkland.
scossa di 7,8 gradi
L’FMI:
GIÙ IL PIL
ITALIANO
S
Tagliate
le stime:
disoccupati
al 12%
L’Italia arranca,
ma è comunque
sulla «strada
giusta», avendo
fatto la maggior
parte dei «compiti»: secondo la
fotografia sui
nostri conti
scattata dal
Fmi non saranno necessarie
altre manovre
ma al massimo
piccole correzioni. La vera
emergenza,
spiega il Fondo
(nella foto il
direttore
Christine
Lagarde) è la
disoccupazione,
che toccherà il
12%. E dopo il
-2,4% del 2012,
il Pil italiano si
contrarrà nel
2013 dell’1,5%,
ovvero 0,4
punti in meno
rispetto alle
stime di gennaio, per poi
tornare a crescere, solo dello
0,5%, nel 2014
Violento terremoto in Iran
Le vittime sono centinaia
Una violenta scossa di terremoto,
magnitudo 7.8 della scala Richter, ha colpito
il sud-est dell’Iran, al confine con il Pakistan.
L’epicentro è stato vicino alle città di Khash,
Saravan e Iranshahr, tutte con almeno 50
mila abitanti, Il bilancio è ancora
approssimativo, ma si temono centinaia di
vittime, sarebbero 81 in Iran, mentre nelle
regioni pakistane al confine le vittime sono
34, secondo le autorità di Islamabad. Il sisma,
avvenuto alla profondità di ben 80 chilometri,
è ritenuto il più potente nella regione da oltre
40 anni, ed è stato avvertito distintamente in
tutta la regione, dalla lontana e popolosa
città pakistana di Karachi (gente in strada
nella foto Epa) all’India. Il governo turco ha
subito offerto aiuti all’Iran.
«SOLO UNA FRODE, SANZIONI IN ARRIVO»
Ue sulla carne di cavallo
«Non c’è rischio salute»
L’Ue rassicura i consumatori e mette in
guardia le aziende alimentari che li hanno truffati,
non dichiarando sull’etichetta la presenza di carne
di cavallo nei propri prodotti. Dall’Europa arriva,
così, la conferma che «non ci sono problemi di
sicurezza alimentare» nei cibi nei quali sono state
scoperte dai Nas tracce di carne equina. Quanto
alla presenza di fenilbutazone, antinfiammatorio
nocivo per la salute umana, sia l’Autorità per la
sicurezza alimentare che l’Agenzia europea dei
farmaci hanno affermato che «non è preoccupan
te». Alle imprese senza scrupoli invece, l’Europa
manda a dire che sono in arrivo «proposte per
rafforzare i controlli e sanzioni finanziarie».
Insomma, lo scandalo della carne di cavallo non
ha più segreti per l’Europa alla luce dei 7.259 test
effettuati dagli Stati membri: 4.144 sulla presenza
di Dna di carne equina in prodotti a base di carne
bovina, 3.115 per ricercare tracce di fenilbutazone.
È risultato contenere cavallo in quantità superiore
all’1% il 4,66% dei campioni di carne etichettata
come bovina analizzati in tutta l’Ue. Di questi, solo
nello 0,51% sono state rinvenute tracce di
fenilbutazone. Così il commissario alla salute Tonio
Borg ha potuto confermare che si tratta di «una
questione di frode e non di sicurezza alimentare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
notizie
Tascabili
L’attentato a Falcone
Vicino a Catania
Strage di Capaci
Altri otto arresti:
c’è il boss Madonia
La madre gli nega
i soldi per fumare
E lui la strangola
Dopo la vittoria di Maduro
Nuova importante
ondata di arresti per la strage
di Capaci, in cui persero la
vita il giudice Falcone, sua
moglie e tre agenti della
scorta. La Dia ha eseguito otto
provvedimenti di custodia
cautelare, tra cui quello al
capomafia Salvo Madonia, già
detenuto al carcere duro, così
come in carcere si trovano le
altre 7 persone, accusate
anche di finalità terroristica:
Cosimo D’Amato, Giuseppe
Barranca, Cristofaro Cannella,
Cosimo Lo Nigro, Giorgio
Pizzo, Vittorio Tutino e
Lorenzo Tinnirello. La nuova
inchiesta si basata soprattutto sulle dichiarazioni dei
pentiti Spatuzza e Tranchina.
Non sopportava che la
madre gli negasse i soldi per
comprare le sigarette e che lo
rimproverasse perché fumava
troppo. Al culmine di una lite,
nella loro casa di San Giovanni
la Punta (Ct), Giorgio Coco, 25
anni, ha strozzato la madre,
Maria Lucia Garra, 58 anni. I
vicini di casa, la sera di sabato
scorso, avevano sentito le urla,
tra madre e figlio, ma hanno
pensato a contrasti familiari. Il
giovane ha tenuto il corpo in
casa, per oltre 24 ore senza
toccarlo. Lunedì ha pensato di
liberarsi del cadavere: lo ha
avvolto in un tappeto e l’ha
messo nel cofano dell’auto per
poi lasciarlo alle pendici
dell’Etna. Ieri è stato arrestato
È caos in Venezuela,
violenze e sommosse:
sette morti e 60 feriti
Il dopo elezioni in Venezuela, con la vittoria di
Nicolas Maduro al fotofinish (50,66% contro il
49,07%), non ha lasciato spazio solo a polemiche e
alle accuse di brogli dello sfidante, Henrique
Capriles. La tensione è scesa in strada e, nella notte
tra lunedì e ieri, ci sono stati violenti scontri tra i
manifestanti dei due schieramenti, soprattutto a
Caracas. Il bilancio è di 7 morti e almeno 60 feriti,
mentre le forze dell’ordine hanno arrestato 135
persone. I media governativi hanno denunciato diversi
attacchi contro le sedi del Partito socialista unito del
Venezuela (Psuv, il principale partito «chavista»). E i
commenti hanno travalicato i confini nazionali: gli Usa
Manifestanti pro Capriles protestano a Caracas EPA
e la Spagna hanno chiesto il riconteggio dei voti,
mentre l’Ue ha lanciato un appello perché «le autorità
venezuelane considerino tutti i ricorsi contro i
risultati», ma sottolineando che l’esito del voto «deve
essere accettato dagli sconfitti». Ieri, però, sono
proseguiti i reciproci attacchi. Maduro ha dato la colpa
delle violenze agli oppositori. E Capriles ha accusato il
governo di non permettere ai suoi di manifestare.
Danilo Restivo lascia l’aula ANSA
Il 24 aprile la sentenza
Processo Claps
Restivo in aula:
«Sono innocente»
Danilo Restivo, unico impu
tato per l’omicidio di Elisa Claps, si
professa innocente e in aula si
rivolge al colpevole: «Costituisciti,
io sono in carcere da innocente».
I giudici della Corte di Assise di
Appello di Salerno ora potrebbero
riunirsi per il giudizio il 24 aprile.
Restivo in primo grado è stato
condannato a 30 anni di carcere.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
ALTRI MONDI
LETTERE
IN 9,6 MILIONI SU RAI 1
PortoFranco
Montalbano torna
e sbanca ancora
«La gente lo ama»
A CURA DI FRANCO ARTURI
Fax: 0262827917. Email: [email protected]
Twitter: @arturifra
Montalbano riparte col
botto. Lunedì sera Rai 1 ha
stravinto la prima serata
inchiodando davanti alla tv 9
milioni 630mila spettatori, con
uno share del 34,19%. Merito
del ritorno del commissario che
con l’episodio «Il sorriso di
Angelica» ottiene il terzo
risultato di sempre per la mitica
serie tv. «Un risultato record
che conferma l’affetto del
pubblico verso il personaggio di
Camilleri interpretato da
Zingaretti», ha commentato
soddisfatta Eleonora Andreatta,
direttore di Rai Fiction.
Antonino Cannavacciuolo, 38 anni, cuoco pluristellato. Dal 15 maggio protagonista di «Cucine da Incubo» su FoxLife
Il Ramsay italiano
«Salvo ristoranti
con la mia stazza»
Lo chef Cannavacciuolo star di Cucine da incubo
format Usa che rimette in piedi locali in fallimento
STEFANIA ANGELINI
MILANO
Carisma e metodi brutali
non mancano ad entrambi. Forse, però, il Gordon Ramsay all’italiana è un po’ meno antipatico e malgrado il timore che incute la sua stazza, sembra anche avere il cuore tenero:
«Quando mi arrabbio per
un piatto che fa schifo o
per una cucina che è un
porcile, è perché voglio
dare una mano alle persone in difficoltà, sull’orlo
del fallimento: insomma, divento cattivo se
mi affeziono...». Paro-
la di Antonino Cannavacciuolo, 38 anni, il pluristellato cuoco del Relais & Châteaux Villa
Crespi di Orta San Giulio (Novara), scelto dopo una selezione tra oltre 30 cuochi italiani
come protagonista di Cucine da
Incubo in onda dal 15 maggio
su FoxLife (Sky 114). Il programma è ispirato al fortunatissimo format Kitchen Nigthmares portato al successo dallo
chef inglese Gordon Ramsay (nella foto Afp). In ogni
puntata, Cannavacciuolo
visiterà un ristorante
sull’orlo della bancarotta e con i gestori e tutto lo
staff darà una
«
Cracco e gli altri?
Il loro messaggio
è sbagliato: non
si diventa cuochi
in poco tempo...
ANTONINO CANNAVACCIUOLO
SUI COLLEGHI IN TV
nuova vita al locale: «Per molti
questa è l’ultima spiaggia prima della chiusura. E comunque, capisco le difficoltà. Oggi
come oggi non consiglierei ad
un amico di aprire un ristorante nel nostro Paese: i guadagni
sono troppo bassi rispetto alle
tasse, il personale costa troppo
FESTA DI RADIO ITALIA
DA DOMANI L’ACTION MOVIE CHE FA DISCUTERE L’AMERICA
Da Mengoni a Nek
Concertone gratis
a Milano per Expo
Attacco al potere:
«Un film, ma la realtà
non è così diversa»
Eros Ramazzotti,
Zucchero, Antonello Venditti,
i Negramaro, Raf, Cesare
Cremonini, Alessandra
Amoroso, Stadio, Fabri Fibra,
Nek e Marco Mengoni: sarà
questo il cartellone di «Radio
Italia Live», il primo dei tre
grandi concerti che segneran
no il mese di maggio a Milano
per gli «Expo days». Lo show,
a ingresso libero, si svolgerà
l’11 maggio, dalle 20, in piazza
Duomo. La musica sarà uno
dei linguaggi con cui gli
"Expo Days" racconteranno
e anticiperanno alla città i
temi della prossima
Esposizione Universale,
come hanno fatto capire gli
organizzatori. L’obiettivo
sarà quello di organizzare
una festa all’insegna dei
giovani. E per favorire la
maggior partecipazione
possibile il servizio di
trasporto pubblico cittadino
non si fermerà: saranno 15 le
linee in servizio 24 ore su 24.
Ma ci saranno altre novità:
sono previsti dibattiti e
approfondimenti su scienza,
arte, cinema, fotografia,
cucina e sport.
Aaron Eckhart nei panni del presidente Usa in «Attacco al potere»
EMANUELE BIGI
ROMA
In Independence Day erano gli alieni a distruggere la Casa Bianca, in Attacco al potere
diretto da Antoine Fuqua (nelle sale da domani) è un gruppo
terroristico nord-coreano a
"squarciarla" per rapire il presi-
dente degli Stati Uniti, interpretato da Aaron Eckhart (Il
cavaliere oscuro). L’intento è
provocare l’esplosione di tutte
le testate nucleari americane al
fine di far comprendere il significato di sofferenza anche al
nuovo continente. A mettere le
cose a posto ci penserà un moderno McClane (il macho di
Die Hard), un certo Mike Bun-
e così i conti non quadrano». Ecco allora che il severissimo
chef insegna come utilizzare le
materie prime realizzando piatti della nostra tradizione. «Per
che cosa mi sono arrabbiato di
più? Per un piatto di gnocchi
panna e prosciutto: non si può
mettere nel menù un piatto così in un ristorante a 30 metri
dal mare».
Successo Il cuoco di origini
campane che ha fatto la sua fortuna in Piemonte, per girare il
programma ha deciso di chiudere il suo locale, in modo da
non doverlo trascurare: «Ho accettato di andare in tv perché è
un modo per farmi conoscere.
Finora ero uno chef stimato e
ora lo sono ancora di più... Al
di là dei miei interessi, questo
nuovo ruolo mi piace». Ma oltre al confronto col format originale («Gli anglosassoni sono
meno attenti alla pulizia rispetto a noi») Cannavacciuolo non
evita il paragone con gli altri
programmi televisivi sulla cucina, come MasterChef (di cui sono appena partiti i casting per
la versione junior): «Se ho visto Cracco? Solo le ultime puntate della seconda edizione.
Mi è piaciuto, però non tollero
chi illude le persone dicendo
che in dieci puntate si può diventare uno chef. Essere chef
significa sgobbare in cucina
ogni giorno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ning, ex membro dei servizi segreti con il volto e il fisico di Gerard Butler. Si tratta di fiction
ma l’imminente minaccia della
Corea del Nord agli Stati Uniti
ci porta drammaticamente alla
realtà: «Abbiamo cercato di raccontare una storia d’intrattenimento vicina a uno stile Anni
80 e che allo stesso tempo fosse
ancorata alla contemporaneità», racconta Butler, che è anche produttore del film. «Le minacce terroristiche sono più urgenti oggi rispetto al periodo di
Reagan», continua l’attore. A
proposito di Reagan, non è stato lui la fonte primaria per l’attore che veste i panni del presidente Usa: «Mi sono ispirato a
JFK — interviene il biondo
Eckhart — il più carismatico,
atletico e duro dei presidenti»,
Anche White House Down, il
prossimo film di Roland Emmerich (Independence Day), prende di mira la Casa Bianca, non
sarà un caso, «sono tempi duri
quelli che viviamo — dice Butler — e nessuno è più al sicuro». Le bombe a Boston sono lì
a ricordarlo. A distendere l’atmosfera ci pensa ancora Butler
che racconta della sua esperienza con Muccino: «Forse faremo
ancora un film insieme, stiamo
pensando a qualcosa di epico.
Mi piace la sua attenzione, la
sua sensibilità e anche la sua
quasi pazzia». C’è un altro regista italiano con cui vorrebbe lavorare? «Tornatore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Moratti, l’Inter che non va
e le critiche dei tifosi
Siamo arrivati al capolinea. Presidente Moratti è ora di pensare a vendere l'Inter...
Nicola De Feo
Mi perdoni se mi fermo all’incipit della sua lettera, che elenca presunti o reali fallimenti stagionali. Ma è quello che conta. E
che contesto in modo forte. Mi auguro che l’Inter e i suoi tifosi
possano tenersi a lungo il suo presidente (lo stesso vale per
Berlusconi-Milan o Agnelli-Juventus). Non c’è di meglio all’orizzonte. Davvero infantile pensare che dietro le porte di questi
proprietari ci siano pazienti attese di oligarchi russi, sceicchi,
magnati cinesi. Non è così. Ogni presidente, per quanto paradossale possa sembrare, ha diritto a sbagliare scelte e stagioni, a
fronte, come nel nostro caso, di una passione salda, di investimenti continui, di una rappresentatività fuori discussione. Non
esiste una via sicura per successi continui. D’altra parte, per
esperienza so che la contestazione interna, nei casi estremi, è
distruttiva e dà ai tifosi una responsabilità grande.
L’unica cosa che rimprovero a Moratti è credere a Mourinho
quando gli diceva che l’Inter ha tutti contro. Pura fantasia autoconsolatoria.
Complotti
e lealtà
Un nonno
in rosa
Caro Franco, seguivo domenica scorsa le varie teorie sul
complotto anti-Inter pro-Milan e francamente mi sembravano esagerate, frutto
della frustrazione di vedere
errori arbitrali insieme a gol
mancati. Ben diversa era
l'era Moggi con un susseguirsi di condizionamenti e di
manipolazioni difficili da
non vedere. Ma il sistema
era stato messo in luce, puniti i colpevoli e archiviato il caso (non le polemiche ahimé). Per questo non credevo
alla teoria del complotto, sia
perché i limiti e le difficoltà
dell'Inter quest'anno sono
evidenti sia perché mi rifiuto
di credere che un tale sistema di corruzione possa essere ripetuto a distanza di 5 anni. Poi domenica scorsa un
giocatore del Cagliari precipita in area senza essere
nemmeno sfiorato e l'arbitro
nonostante le polemiche della settimana scorsa, non ha
nessun esitazione nel gestire
una situazione perlomeno
dubbia e assegna un rigore
che non c'è. E a questo punto
i dubbi vengono a me. Nella
stessa domenica poi Marc
Webber dopo la lite precedente con il compagno di
squadra riceve questo trattamento dal team: prima gli
mettono talmente poca benzina da addirittura non finire Q2, poi in gara non gli
montano correttamente una
ruota, tanto da perderla qualche giro dopo. Tutti errori
umani? Coincidenze? Esiste
ancora la lealtà nello sport?
Nei giorni scorsi mio padre,
uno dei vostri più longevi
clienti, ha visto l'alba dei 93
anni. E' lui che compra ancora
oggi tutti i giorni la Gazzetta
dello Sport (io ne approfitto
per leggerla ormai da 50 anni). Vi trasferisco alcune cose
che ci ha insegnato, e che noi
(ma anche voi giornalisti) ancora troppo giovani, non possiamo sapere o non abbiamo
ancora capito del calcio e della vita.
- Gli arbitri sono tutti juventini o milanisti (e questo è vero).
- Meazza è stato il giocatore
più forte di tutti i tempi.
- I rigori vanno battuti in area
nel punto dove avviene il fallo.
- Quando ancora non c'erano i
nomi sulle maglie: per aiutare
gli arbitri a riconoscere i giocatori, bisognerebbe tagliarli i
capelli a zero e scrivergli il nome sulla testa pelata.
- Se non hai fatto la guerra (lui
è stato per 5 anni in Grecia e
Albania) non capisci niente
della vita e del calcio (?).
- Se non hai fatto la guerra
non puoi sapere cosa vuol dire
avere freddo.
- Se non hai fatto la guerra
non puoi sapere cosa è la fame.
- Se non ha fatto la guerra non
capisci niente a prescindere.
Vorremmo approfittare della
sua rubrica per fargli gli auguri di buon compleanno da parte dei suoi figli e, sopratutto,
dei 5 nipoti (tutti rigorosamente con il dna interista).
Tanti Auguri Nonno Anci!
Paolo Muccini
Luigi, Antonello, Filippo, Giorgia,
Nicolò, Davide e Gloria.
Caro Paolo, continui a
tenersi lontano dalle teorie
complottistiche che sono
quasi sempre (il quasi si riferisce nel calcio all’evento storico che lei richiama) scorciatoie mentali verso il nulla.
L’alibi più comune. Il mantra
della limitatezza. Esiste certamente la sfortuna che molto spesso infierisce su squadre sbagliate e in crisi per
conto proprio. Certo che la lealtà esiste, ma va supportata
da attenti controllori. Anche
chi compete ad alto livello
ogni tanto decide di imboccare quelle stesse scorciatoie,
trovando sgambetti inesistenti. Ma vale per tutti ed è
insito nella natura umana. Gli
sportivi non sono nè meglio
nè peggio di ciascuno di noi.
Volentieri brindo a una
persona che ha percorso tanta
strada insieme a noi: mi aspetto
una lettera dei suoi figli e nipoti
al traguardo del secolo. Mi spiace di non poter condividere la
battuta sugli arbitri, però in questi giorni di festa a «Nonno Anci» è permesso di dire tutto ciò
che vuole. Su Meazza, tutti quelli della sua generazione la pensano come lui: è già tanto. Per
quanto riguarda la guerra, nel rispetto (e nella riconoscenza) totale per chi c’è dovuto passare
attraverso, siamo davvero tutti
felicissimi di restare nell’ignoranza totale se quella è davvero
l’unica via del sapere. Così avremo modo volentieri di ascoltare
i racconti e le lezioni di un padre
come il suo.
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
43
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 5,5
Toro 7,5
Gemelli 7
Cancro 8
Leone 5,5
Vergine 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Casa e famiglia
vi cotognano gli
zebedei. E pure il
lavoro stenta.
Tenete su il morale:
passerà. Impedimenti
fornicatori aleggiano.
Nel lavoro andate
a segno. Ed emergete,
raccogliendo più voti
che alle Quirinarie.
La forma fisica
migliora, voi vincete
le suinarie.
News economiche vi
confortano. Ma non
azzardare sarà
comunque cosa buona
e giusta. Il lavoro
rompe, la fornicazione,
invece, intrippa.
IL MIGLIORE
Lavoro, finanze e
mondo privato
viaggiano alla grande,
il vostro fascino è in
ascesa. Ogni semina
è di buon auspicio, il
sudombelico si fa lirico.
Un cambiamento di
programma aleggia,
gli aiuti altrui latitano,
voi siete soli. State
su e non lasciate
nulla di incompiuto,
manco di suino.
Il lavoro approda a
risultati muy corposi,
grazie anche ad
amici e sponsor
solidali. Tutto fila
liscio, la fornicazione
tonifica e reidrata.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 5,5
Scorpione 7,5
Sagittario 6
Capricorno 6-
Acquario 6-
Pesci 7+
La Luna crea un
cicinìn di sottovuoto
negli zebedei.
Facendo crollare
morale e vigore,
creando intralci. Pure
sudombelicali. State su.
Con l’entusiasmo in
recupero, sfrecciate
nel lavoro. Viaggi e
prove di studio
producono esiti ottimi,
il suino inside you si
ripiglicchia.
I pensieri funerei
attirano le sfighe e
fanno emergere il
Godzilla mannaro che
alberga in voi. Scacciateli. La fornicazione
consola. Forse.
C’è uno smottamento
degli zebedei: non
ingigantite le
sciocchezze, le cose
sostanziali sono
favorite. Lavoro e
fornicazione compresi.
Riuscite a fare così
tante cose che
sembrate la
reincarnazione di
Superman. Solo il saldo
bancario sfigheggia,
ma il suino in voi vola.
MIKE TYSON
C’è caso che oggi
apriate gli occhi su
cose che non avevate
visto. Non fidatevi
delle reazioni a caldo,
però. Specie se
sudombelicali.
La stella della boxe
degli Anni 80 e 90
nasce a Brooklyn,
New York, il 30 giugno
’66. Oggi è soprattutto
un attore
Gazzetta.it
Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
3.00
IN DIRETTA
SAN PAOLO ATLETICO MINEIRO
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Coppa d'Africa U17
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9.45
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SuperTennis
GazzaMeteo
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A CURA DI
ALGHERO
7
23
ANCONA
9
19
10
18
7
19
BOLOGNA
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CIELO
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CAGLIARI
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21
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TENNIS
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VITORIA CSKA MOSCA
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Serie A. Highlights
Trento
Aosta
10 19
Torino
14 23
11 24
Milano
Venezia
13 23
Perugia
12 25
9 21
12
22
20
MILANO
15
22
ROMA
NAPOLI
13
24
12 24
PALERMO
12
23
Agitati
Nebbia
Il sole oggi
MILANO
ROMA
9
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POTENZA
6
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REGGIO CALABRIA
11
23
ROMA
10
24
TORINO
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22
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TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
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20:11
6:26
19:53
14
22
VENEZIA
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19
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DIRETTORE RESPONSABILE
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Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
PRESIDENTE
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Laura Mengoni,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
Nel blog «Tropico del
Calcio» le ultime sul calcio
argentino. Juan Sebastian
Veron a 38 anni è tornato
ad allenarsi con
l’Estudiantes, per dare
una mano a una squadra
dalla classifica
traballante. David
Trezeguet a 35 anni si
opera al ginocchio
sinistro: tornerà nel River
fra 5 mesi
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
Su tutto il Paese non ci saranno precipitazioni e
il sole continuerà a farla da padrone per tutto
l'arco della giornata, con valori termici sopra la
media specie durante le ore diurne. Qualche
nebbia in Pianura Padana fino all'alba.
Al Nord dopo un mattino soleggiato da metà
giornata nubi in aumento e poi rovesci o
temporali specie sulle Alpi. Sul resto del Paese
invece cielo sereno o poco nuvoloso, salvo locale
variabilità dal pomeriggio sugli Appennini centrali.
10 19
L’Aquila
9 20
Campobasso
Bari
7 18
9
Napoli
Potenza
10 24
5 16
Cagliari
19
Catanzaro
13 21
7
Palermo
19
Reggio Calabria
11 22
13 23
21
Sorge
Dal Principe Alberto a
Tsonga, da Nadal a
Monfils: i principali
protagonisti del
torneo di Montecarlo
passano dallo stand
Gazzetta al Country Club
del Principato.
Tutte le immagini nella
fotogallery: il binomio fra
la Gazzetta dello Sport
e il Masters 1000 di
Montecarlo si rinnova
Ancona
Firenze
10
PERUGIA
18.30 TENNIS:
ATP MONTECARLO
«Tropico»: Veron
prepara il ritorno,
Trezeguet si opera
12 23
15 23
L'AQUILA
Mossi
SKY SPORT 3
Le stelle del tennis
nello stand «rosa»
Show a Montecarlo
Bologna
Genova
GENOVA
Neve
Aviva Premiership
Il BLOG
12 25
Molto forti
Calmi
RUGBY:
LEICESTER TIGERS LONDON WASPS
LA GALLERY
9 23
Coperto
Temporali
Dagli Stati Uniti
2.30
Cielo da sereno o poco nuvoloso in Sicilia, al Sud
e al Centro a poco o parzialmente nuvoloso in
Sardegna e al Nord. Formazione di locali nebbie in
Pianura Padana fino all'alba. Al più qualche breve
pioggia sulle Alpi nel pomeriggio.
Trieste
Forti
MARI
23.30 GOLF: AUGUSTA
MASTERS
Oggi
Rovesci
Pioggia
SKY SPORT 2
10.45 CALCIO:
MILAN - NAPOLI
CALCIO:
MILAN - NAPOLI
CALCIO: ROMA LAZIO
Serie A
10.30 CALCIO: TORINO ROMA
Serie A
BASKET
Gara-2 semifinale Playoff
A1 femminile. Rai Sport 2
2.15
Serie A. Highlights
17.00 ITALIA GRAN BRETAGNA
CALCIO:
MANCHESTER CITY WIGAN
Premier League
10.15 CALCIO: GENOA SAMPDORIA
Gara-4 semifinale Playoff.
A-1 maschile
ai Sport 1
Eurosport, Rai Sport 2
0.30
Serie A. Highlights
HOCKEY GHIACCIO
CINCINNATI REDS PHILADELPHIA
PHILLIES
Legenda
10.00 CALCIO: ATALANTA FIORENTINA
VOLLEY
14.00 GIRO
DEL TRENTINO
Catania
14 21
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Il sole domani
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ROMA
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La tiratura di martedì 16 aprile
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Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
10 apr.
18 apr.
25 apr.
2 mag.
COLLATERALI
*con Totti L Uomo dei Record N. 1 e 12,19 - con il
Mondo di Crozza N. 1 e 12,10 - con libro Pietro Mennea e 14,19 - con Motocross N. 2 e 12,19 - con Pesca Magazine N. 1 e 2,20 - con I Miti della F1 ai Raggi
X N. 5 e 6,19 - con libro All Blacks La Leggenda e
14,19 - con Sub: la Magia del Mondo Sommerso N. 7
e 12,19 - con Le Grandi Battaglie N. 9 e 11,19 - con
Passione Rally N. 5 e 5,19 - con Carosello N. 15 e
6,19 - con Wrestling Heroes N. 16 e 12,19 - con i
mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 16 e 11,19 - con
Michel Vaillant N. 20 e 4,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 23 e 11,19 - con I Love Travel N. 28 e 5,19 con Orologi Forze Armate N. 35 e 16,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 50 e 6,19 - con
Ferrari Racing Collection N. 50 e 14,19 - con Max e
3,50 - con SportWeek e 2,90
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e 2,00; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
44
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2013