Stesura della tesi: compendio pratico per grafica, citazioni e

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Stesura della tesi: compendio pratico per grafica, citazioni e
Stesura della tesi:
compendio pratico per grafica, citazioni e bibliografia.
A cura di Serena Spazzarini.
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Premessa............................................................................................................p. 2
Fase preliminare: come e quando decidere l’argomento della tesi.........................p. 3
Regole generali di impaginazione e suggerimenti tipografici.................................p. 3
Segni di interpunzione........................................................................................p. 4
Citazione di passi all’interno dell’elaborato..........................................................p. 5
Riferimenti bibliografici nelle note a piè di pagina: norme generali.......................p. 6
a) Casistica in sintesi.......................................................................................p. 7
b) Varianti in uso.............................................................................................p. 9
► Citare da “fonti alternative”: internet e articoli di giornale..................................p. 10
► Redazione della bibliografia...............................................................................p. 11
► La ricerca bibliografica e la localizzazione dei testi in ambito (inter)nazionale:
le enciclopedie e i repertori bibliografici, i siti internet...........................................p. 12
a) Enciclopedie e repertori bibliografici..............................................................p. 12
b) Biblioteche e cataloghi italiani.......................................................................p. 12
c) Biblioteche e cataloghi stranieri.....................................................................p. 13
d) Guide allo studio e alle ricerche in ambito germanistico e alla stesura di lavori
scientifici......................................................................................................p. 14
► Abbreviazioni....................................................................................................p. 15
1
Premessa.
Con il presente lavoro ci proponiamo di agevolare lo studente che
intraprende la stesura della tesi finale, sia triennale (qui denominata
“tesina”) che specialistica (“tesi”), ma anche di fornire gli strumenti di
lavoro a chiunque intenda redigere una tesina di approfondimento ad
integrazione di un esame o che desideri presentare un elaborato scritto
secondo le norme grafiche, citazionali e di riferimenti bibliografici
scientificamente accettate. Ci preme precisare che la presente guida non
ha pretesa di valore universale, sia perché non esaudisce tutti i quesiti
che si affacciano ogni qualvolta ci si dedichi a tali attività, sia perché
esistono molti pareri a riguardo, con soluzioni differenti per quanto
concerne le norme grafiche o quelle di riferimento bibliografico. Non
esiste uno standard internazionale e nemmeno una unificazione delle
regole nazionale, per esempio fra gli editori, e, infatti, ogni casa editrice è
solita precisare la propria variante ai suoi autori. La nostra è
essenzialmente una proposta che, tuttavia, una volta adottata va
rispettata fino in fondo: la coerenza dovrà essere la norma principale da
seguire, qualsiasi sistema sceglierete. Nel caso in cui propendiate per
soluzioni alternative scientificamente accreditate, non esitate ad
accoglierle, ma ricordate di non alternare o combinare le diverse
proposte, altrimenti potreste confondere il lettore e, certamente, il vostro
lavoro perderebbe di credibilità.
2
Fase preliminare: come e quando decidere l’argomento della tesi.
Per quanto riguarda la scelta dell’argomento, presupposto fondamentale è optare
per un oggetto di interesse personale o che, in ogni caso, solleciti la propria
intelligenza creativa; la tesi/na occuperà molta parte del proprio tempo di studio e
rappresenta un’occasione per arricchire le proprie conoscenze: se si sceglie un
oggetto gradito, inoltre, lo svolgimento sarà più scorrevole e la ricerca delle fonti
più stuzzicante. La definizione dell’argomento, inoltre, si accompagna alla scelta
del relatore, ossia colui, o colei, che seguirà in prima persona le varie fasi del
lavoro e secondo il cui giudizio finale la tesi/na sarà pronta per essere discussa in
commissione di laurea: l’abbinamento tesi-relatore dovrebbe essere disposto in
base alla specializzazione dei docenti delle rispettive materie, al loro campo di
interesse, ovvero in base alle loro rispettive competenze.
Condizione ottimale per poter svolgere una tesi/na nel rispetto dei tempi
accademici, è innanzitutto la pianificazione anticipata del lavoro: chi frequenta il
triennio già al termine del secondo anno dovrebbe focalizzare il proprio interesse
su di un argomento di ricerca e, di conseguenza, approfondire il contesto entro cui
tale oggetto di studio si pone, valutare quindi sotto quali aspetti è stato esaminato
e, perciò, stabilire quale taglio analitico o interpretativo seguire; dopo tale indagine,
è necessario predisporsi alla raccolta del materiale bibliografico su cui si potranno
fondare le proprie argomentazioni. Per chi, invece, frequenta il biennio di
specializzazione, l’ideale è svolgere tale lavoro già al termine del primo anno.
Durante la raccolta del materiale bibliografico, si consiglia di compilare delle
schede corredate, oltre che dagli esatti dati bibliografici, da vostre note di
commento, appunti, eventuali citazioni (sempre con l’indicazione delle pagine di
riferimento), che vi potrebbero essere utili durante la stesura della tesi: a vostra
discrezione, potete suddividere le schede tematicamente o per autore e appuntare
la biblioteca dove si trova il testo e la collocazione.
Regole generali di impaginazione e suggerimenti tipografici.
Impostare la pagina in modo che i margini superiore ed inferiore siano di 2,5 cm.,
il destro di 3/3,5 cm. ed il sinistro di 4 cm. (ciò è necessario soprattutto per tesi
piuttosto voluminose che necessitino di maggior spazio per la rilegatura); per il
testo è meglio adottare un’interlinea doppia, per le citazioni di passi lunghi oltre le
3 righe quella di 1,5 righe, e per le note a piè di pagina la singola.
E’ consigliabile optare per un carattere il più possibile tradizionale (Arial, Bookman
Old Style, Garamond, Times New Roman, ecc.). La dimensione deve essere analoga
al Times New Roman 12 o Arial 12 (tenete presente che non è necessario “gonfiare”
il testo della tesi, se il contenuto è denso ed esauriente); per i titoli dei capitoli e dei
sottocapitoli è preferibile aumentare l’altezza (ad esempio 16 per i titoli e 14 per i
sottocapitoli) ed evidenziare in grassetto.
Presupponendo che non si va a capo ogni punto finale di frase, ma si articola il
discorso in paragrafi, si consiglia l’utilizzo del rientro nella prima riga.
Per l’articolazione in capitoli e sottocapitoli, si può seguire la suddivisione
numerata e perciò rispettare la sequenza in aumento dei numeri, ad esempio:
1. Titolo capitolo
1. 1. Titolo del sottocapitolo 1
1. 2. Titolo del sottocapitolo 2
3
Nel caso in cui ci siano ulteriori sezioni dei sottocapitoli, è sufficiente numerarle in
successione secondo lo stesso criterio:
1.1. Titolo del sottocapitolo 1
1.1.1 Titolo della sezione 1 del sottocapitolo 1
1.1.2 Titolo della sezione 2 del sottocapitolo 1
Segni di interpunzione.
Virgola, due punti, punto e virgola, punto esclamativo, punto interrogativo, punto
finale di frase, sono tutti elementi della proposizione che devono essere posti,
senza spaziatura, dopo la parola cui si accodano ed essere seguiti necessariamente
da una battuta di spazio. In un lavoro scientifico è buona regola evitare i puntini di
sospensione.
Esempi:
Nonostante la critica, fino ad oggi, non abbia ancora considerato il tema ecc.
Si possono enumerare tre diverse opzioni a riguardo: primo ecc.
Concludiamo proponendo, dunque, una diversa analisi testuale. Nonostante si possa obiettare ecc.
Virgolette e parentesi (di qualsiasi “genere” siano) si comportano in modo
differente: costituiscono un gruppo compatto con quanto contengono e, pertanto,
non vi sono battute di spaziatura “verso l’interno”, mentre sono precedute e seguite
da uno spazio “verso l’esterno”.
Esempi:
Quando il critico definisce “motivato” il commento di ecc.
Su questo punto la critica si trova concorde (nonostante l’ambigua posizione del nostro teorico) e
propone ecc. ecc.
Caso particolare, invece, è costituito dai trattini che delimitano intere frasi
all’interno, o in finale, del discorso: lo spazio deve precedere e seguire sempre il
trattino.
Esempio:
Su questo punto la critica si trova concorde - nonostante l’ambigua posizione del nostro teorico
porti ad inevitabili obiezioni - e propone ecc. ecc.
Ogni qualvolta nell’elaborato si inseriscano parole straniere, queste debbono essere
poste in corsivo o fra apici (scelta un’opzione, mantenerla per tutto il testo).
Esempio:
Ciò che caratterizza la Weltanschauung del poeta ecc. ecc.
Il corsivo deve essere utilizzato anche per tutti i titoli di pubblicazioni citati nel
vostro testo e sostituisce, in questo caso, le virgolette di citazione.
Esempio:
4
Analoga tematica si ritroverà nei Buddenbrooks di Thomas Mann del 1901.
Citazione di passi all’interno dell’elaborato.
Passaggi significativi di testi originali o di letteratura critica devono essere citati
con la massima fedeltà al testo d’origine. E’ necessario osservare alcune regole
tipografiche per rendere individuabile l’estratto: nel caso in cui la citazione non
superi le due righe e mezzo, la si può porre semplicemente fra virgolette all’interno
del testo; nel caso in cui, invece, si tratti di una citazione più estesa, è opportuno
scorporarla dal testo. In questo ultimo caso, si può saltare una riga, ridurre
l’interlinea (portarla ad es. a 1,5) ed aumentare i rientri (ad es. sia destro che
sinistro di 1 cm.) per tutta l’estensione della citazione. Qualora si citino dei versi, si
possono adottare le seguenti indicazioni: un verso può essere semplicemente
inserito nel testo tra virgolette, due versi essere posti sempre tra virgolette ma
separati tra loro da una sbarra (/), per più di due versi è opportuno scorporare
l’intera citazione secondo le regole prima enunciate e rispettare gli a capo del testo
di riferimento. E’ fondamentale che il vostro testo concordi grammaticalmente con
il passo citato e che ogni vostro eventuale intervento su di esso venga segnalato.
Non sempre, infatti, è possibile, od opportuno, mantenere immutata la trascrizione
del passaggio originale: qui di seguito, segnaliamo alcuni metodi per ovviare ai più
frequenti “problemi di adattamento”, oltre che indicare come si possano omettere
parti di citazione, avvertire di evidenti errori o segnalare una vostra intromissione.
a) se tralasciamo deliberatamente parte del testo che citiamo, dobbiamo inserire
tre puntini fra parentesi quadre:
Esempio:
Il testo originale suona così: “Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco
come il mondo, nell’attesa di perdermi nell’abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta,
partecipando della luce in conversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo
greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello ecc.
ecc.” 1
La vostra ipotetica citazione potrebbe essere la seguente:
così come si legge nel prologo a Il nome della rosa “giunto al finire della mia vita di peccatore [...] mi
accingo a lasciare su questo vello ecc. ecc.”
b) con l’uso delle parentesi quadre si può intervenire nel testo altrui e modificarlo
in modo che si adatti al testo della tesi. Le modifiche più frequenti vengono
compiute sulle declinazioni verbali od i pronomi personali.
Considerando il testo originale del precedente esempio, la vostra ipotetica citazione potrebbe essere
la seguente:
così come si legge nel prologo a Il nome della rosa “[egli] giunto al finire della [sua] vita di peccatore,
mentre canuto senesco come il mondo, nell’attesa di perder[si] nell’abisso senza fondo ecc. ecc.”
1
U. Eco, Il nome della rosa, Milano, Bompiani, 1998, p. 19.
5
c) nel caso di poesie, le strofe vanno distinte tramite uno spazio doppio. Se si
vogliono omettere dei versi o intere strofe, si inserisce una riga con tre puntini fra
parentesi quadre: […].
d) nel caso in cui si riscontri nel passaggio un errore tipografico o un errore di
qualsiasi altra natura (ortografico, grammaticale, ecc.), oppure che si tratti di un
uso obsoleto della lingua che all’epoca del testo non era considerato erroneo, è
possibile evidenziare l’inesattezza e mettere in evidenza la nostra fedeltà nella
trascrizione ponendo tra parentesi quadre in corsivo [sic!], ossia la sigla
convenzionale per “è proprio così”.
e) se, per esigenze particolari, dovete sottolineare o porre in corsivo o grassetto
proposizioni intere o elementi di frase facenti parte della citazione, è necessario
segnalarlo fra parentesi quadre immediatamente dopo il vostro intervento:
[sottolineatura/grassetto/corsivo nostro/a]. E’ d’obbligo che il vostro intervento sia
sempre indicato, altrimenti si induce il lettore a credere che, graficamente, il testo
d’origine sia così come viene presentato nella tesi.
Riferimenti bibliografici nelle note a piè di pagina:
norme generali.
Qui di seguito indicheremo schematicamente come si possa citare un testo
stampato. E’ necessario seguire l’ordine indicato con rispetto di virgole, punti,
maiuscole/minuscole e corsivo/sottolineato (la forma qui consigliata del corsivo,
equivalente al sottolineato, può essere arbitraria: l’importante è che si opti
necessariamente per una di esse – si veda inoltre il punto 1 della sezione “varianti
in uso”).
Avvertenze.
- Sulla posizione degli esponenti per le note (sempre apice, in numeri arabi) i pareri
sono diversi. Molte case editrici, probabilmente per ragioni di praticità editoriale,
chiedono che essi vengano posti prima dell’eventuale segno di interpunzione. Noi
riteniamo più corretto differenziare fra le note che si riferiscono ad una singola
parola e quelle che commentano l’insieme di una frase o di un segmento sintattico.
Nel primo caso, l’esponente va collocato immediatamente dopo la parola in
questione e prima del segno di interpunzione, mentre nel secondo va posto dopo il
segno di interpunzione che conclude l’elemento sintattico cui la nota si riferisce.
- Nel caso in cui nel libro non siano indicati luoghi di edizione, inserire s.l. (“senza
luogo”); nel caso, invece, manchi l’anno di edizione, inserire s.d. (“senza data”). Nel
caso in cui si citi da una pagina, inserire p. (es. p. 12), da più pagine pp. (es. pp.
12-14), in alternativa, e ugualmente valido, pg. e pgg.
A) Casistica in sintesi.
1) Citazione di un testo di un singolo autore.
Iniziale del nome. Cognome, Titolo, Luogo di edizione, Casa editrice, anno (in
numero arabo).
6
Es.: B. Craveri, La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi, 2001.
Se si desidera circoscrivere il rimando bibliografico ad una o più pagine, è
sufficiente aggiungere dopo l’anno di edizione e preceduto da una virgola “p.” o
“pp.” con l’indicazione delle pagine in numero arabo (N.B.: questo vale per tutti i
riferimenti bibliografici).
Es.:
B. Craveri, La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi, 2001, p. 98.
oppure
B. Craveri, La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi, 2001, pp. 98-120.
1.1) Citazione di un testo con sottotitolo di un singolo autore.
Iniziale del nome. Cognome, Titolo. Sottotitolo, Luogo di edizione, Casa editrice,
anno (in numero arabo).
Es.: S. Bovenschen, Die imaginierte Weiblichkeit. Exemplarische Untersuchungen zu
kulturgeschichtlichen und literarischen Präsentationsformen des Weiblichen, Frankfurt am Main,
Suhrkamp, 1979.
2) Citazione di saggio, articolo o contributo in generale di un singolo autore
all’interno di una miscellanea che riporta l’indicazione del curatore.
Iniziale del nome. Cognome, Titolo, in: Nome, Cognome, (a cura di), Titolo, Luogo di
edizione, Casa editrice, anno (in numero arabo), pp. (indicando le pagine di inizio e
fine del contributo separate da un trattino semplice, se citato in versione integrale).
Es.: F. Boni, Genealogie nomadi, in: Alessandro Dal Lago (a cura di), Lo straniero ed il nemico,
Genova, Costa & Nolan, 1997, pp. 105-123.
L’indicazione “a cura di” è per il caso di un testo in lingua italiana: a seconda della
lingua del testo in questione è necessario optare per la variante corrispondente
(“Hrsg.”, “ed.”, ecc.).
2.1) Citazione di saggio, articolo o contributo in generale di un singolo autore
all’interno di una rivista.
Iniziale del nome. Cognome, Titolo, in: “Titolo della rivista”, Numero dell’annata
espresso in numeri romani, anno, numero del fascicolo (se presente), indicazione
delle pagine di inizio e fine del contributo espresse in numero arabo e precedute da
“p.” o “pp.”.
Es.: R. Hillenbrand, Courasche als negatives Exempel, in „Simpliciana“, XXIV, 2002, pp. 47-65.
3) Citazione integrale di un testo collettivo dove gli autori o i curatori
segnalati nel frontespizio non sono più di tre.
L’ordine di successione nell’indicazione degli autori deve seguire l’ordine alfabetico
del cognome.
7
Iniziale del nome. Cognome, Iniziale del nome. Cognome, Iniziale del nome.
Cognome, Titolo, Luogo di edizione, Casa editrice, anno (in numero arabo).
Es.: H. Kraft, E. Liebs (Hrsg.), Mütter, Töchter, Frauen. Weiblichkeitsbilder in der Literatur, Stuttgart,
Metzler, 1993.
4) Citazione integrale di una miscellanea dove gli autori sono più di tre.
AA.VV., Titolo, Luogo di edizione, Casa editrice, anno (in numero arabo).
Es.: AA.VV., Aufklärung. Erläuterungen zur deutschen Literatur, Berlin, Volk und Wissen
Volkseigener Verlag, 1977.
5) Citazione di una voce da un dizionario enciclopedico/enciclopedia in cui
sia specificato l’autore.
Iniziale del nome. Cognome del redattore della voce, “voce o lemma” (preceduto
dalla sua designazione), in: Nome Cognome, Titolo, Luogo di edizione, Casa
editrice, anno (in numero arabo), indicazione delle pagine di inizio e fine della voce
espresse in numero arabo e precedute da “p.” o “pp.”.
Es.: V. Meid, voce “Grimmelshausen”, in: Walther Killy, Literatur Lexikon. Autoren und Werke
deutscher Sprache, Gütersloh/ München, Bertelsmann Lexikon Verlag, 1988, pp. 358-363.
6) Citazione da un testo o da un contributo segnalato
immediatamente precedente, dove la pagina è la medesima.
alla
nota
Ibid. oppure Ibidem. (La sigla significa “stessa opera e stessa pagina”).
Es.:
nota 1: B. Craveri, La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi, 2001, p. 55.
nota 2: Ibidem.
6.1) Citazione da un testo o da un contributo segnalato alla nota
immediatamente precedente, dove la pagina è differente.
Ivi, p. (La sigla significa “stessa opera, ma pagina diversa”).
Es.:
nota 1: B. Craveri, La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi, 2001, p. 55.
nota 2: Ivi, p. 98.
Nota 3: Ibidem.
Nota 4: Ivi, p. 68.
7) Citazione da un testo già in precedenza segnalato ma non nella nota
immediatamente precedente.
7.1) Se di un autore si cita un’opera più volte lungo la medesima trattazione, si
può omettere di scrivere per intero il titolo. Una possibile abbreviazione è dato
dall’uso di “op. cit.”, che racchiude in sé, oltre al titolo, tutti i dati di edizione
relativi.
8
Es.:
nota 1: W. Martens, Die Botschaft der Tugend. Die Aufklärung im Spiegel der deutschen Moralischen
Wochenschriften, Stuttgart, Metzler, 1968, p. 526.
nota 2: B. Craveri, La civiltà della conversazione, Milano, Adelphi, 2001.
nota 3: W. Martens, op. cit., pp. 244-245.
7.2) Se dello stesso autore, però, si citano più opere nella medesima trattazione, è
necessario precisare quale tra le opere si intenda citare. Per ovviare all’ambiguità,
si possono scegliere una o più parole chiave del titolo o, in alternativa, l’inizio dello
stesso seguito da “cit.”.
Es.:
nota 1: V. Meid, Grimmelshausen. Epoche, Werk, Wirkung. München, 1984.
nota 2: V. Meid, Barocklyrik. Stuttgart, 1986.
nota 3: Brant Clare and Purkiss Diane (eds.), Women, Texts & Histories 1575-1760. London,
Routledge, 1992.
nota 4: V. Meid, Grimmelshausen cit., p. 38.
nota 5: V. Meid, Barock cit., pp. 56-59.
7.3) Se, infine, ciò che si cita nuovamente non è un testo ma un contributo
(saggio, articolo, ecc.), questo può essere abbreviato con “loc. cit.”, che segue le
stesse regole che valgono per “op. cit.”.
Es.:
nota 1: R. Hillenbrand, Courasche als negatives Exempel, in „Simpliciana“, XXIV, 2002, pp. 47-65.
nota 2: C. Brant and D. Purkiss (eds.), Women, Texts & Histories 1575-1760. London, Routledge,
1992.
nota 3: R. Hillenbrand, loc.cit., p. 48.
B) Varianti in uso.
1) In alternativa al corsivo, è possibile avvalersi della sottolineatura. La scelta del
corsivo o del sottolineato può essere perciò arbitraria: l’importante è che si opti
necessariamente per una di esse. Come regola generale la sottolineatura è
alternativa al corsivo, e quindi la si deve utilizzare per ogni voce posta in corsivo
illustrata nella sezione precedente: ciò vale per il titolo, l’eventuale sottotitolo, le
sigle “ivi”, “ibidem”, “op. cit.”, “loc. cit.”.
2) Indichiamo ora un sistema per fornire i riferimenti bibliografici senza ricorrere al
rimando in nota a piè di pagina: ciò permette al nostro ipotetico lettore
un’immediata individuazione di autore ed anno di edizione del testo, o del
contributo, a cui ci riferiamo e di cui si potrà rintracciare il titolo completo nella
bibliografia finale. Un tale uso è appropriato qualora il vostro elaborato citi fonti
critiche specializzate o si fondi sulla comparazione fra differenti edizioni, ovvero
che la differenza diacronica sia rilevante ai fini della vostra analisi. Il riferimento
bibliografico deve essere inserito fra parentesi tonde di seguito alla porzione di
discorso cui si riferisce. Nel caso in cui si elegga tale metodo, per le regole di
compilazione della bibliografia finale consultare la sezione relativa (“redazione della
bibliografia”).
a) Rimando bibliografico a un testo (o articolo, o saggio) di un singolo autore.
Cognome dell’autore, anno di edizione (in numero arabo).
9
Es. : [...] come si registrò lo stesso fenomeno in Germania (Voßkamp, 1973).
Nel caso in cui si voglia circoscrivere il rimando bibliografico ad una o più pagine
specifiche, è sufficiente indicare il numero di pagina, o di pagine, subito dopo
l’anno di edizione facendolo precedere dai due punti.
Es. : [...] come si registrò lo stesso fenomeno in Germania (Voßkamp, 1973: 78-98).
Qualora l’autore sia già segnalato lungo il vostro testo, risulta superfluo ripeterne il
cognome tra parentesi e, pertanto, è sufficiente indicare solo l’anno di edizione e le
eventuali pagine di riferimento secondo la consueta sequenza.
Es.: [...] come indicò lo stesso Voßkamp (1973: 78-98).
b) Rimando bibliografico a un testo (o articolo, o saggio) di più di un autore.
Cognome del primo autore, Cognome del secondo autore, anno di edizione (in
numero arabo).
Es.: [...] a differenza di quanto propongono altri critici (Brant, Purkiss, 1992).
Citare da “fonti alternative”: internet e articoli di giornale.
Un discorso a parte necessitano i riferimenti dedotti da fonti come internet o dai
giornali: in entrambi i casi, infatti, non è possibile ricavare tutti i consueti elementi
citazionali e, inoltre, è opportuno specificare altri dati più significativi, come ad
esempio la data di consultazione per un mezzo in continua mutazione come
internet - ricorrente in rete è la migrazione o la riformulazione di documenti
all’interno delle pagine web e perciò la data di consultazione permette di
contestualizzare un documento - o la data di uscita del periodico.
1) Per citare un’intera pagina web, senza segnalare un documento in particolare, è
sufficiente scrivere l’URL (Universal Resource Locator), ossia l’indirizzo specifico
che ci permette di collegarci al sito desiderato. Di seguito è consigliabile indicare la
data di consultazione del documento.
Es.: http://www.poetare.it/index.html (consultato il 15 Marzo 2006).
1.1)
Citare un documento di un autore da un sito web.
Iniziale del nome. Cognome (se rintracciabile, tra parentesi l’anno in cui il
documento è stato messo in linea o, eventualmente, la data di aggiornamento),
Titolo. URL: http//... (consultato il giorno mese anno).
Es.: M. Mazzucco, Internet fra informazione e potere. Una riflessione sul ruolo di Internet nel
prossimo futuro, ed un confronto con le due altre grandi rivoluzioni nella storia della comunicazione:
la
stampa
di
Gutenberg,
e
la
radiotelevisione.
URL:
http://www.riflessioni.it/dal_web/internet_rivoluzione.htm (consultato il 21 marzo 2006).
10
1.2) Per citare un documento internet disponibile anche in copia cartacea si
dovrebbe rispettare la sequenza: Iniziale del nome. Cognome, Titolo (Internet). In:
seguono tutti dati bibliografici consueti in base alla natura della fonte (se rivista o
miscellanea). Disponibile all’indirizzo: http: ... . (Consultato il giorno mese anno).
Es.: M. De Beni, Processi per imparare a pensare. La capacità di pensare come disciplina didattica: il
Programma di Thinking di Edward De Bono in alcune scuole italiane (Internet). In: “Informatica &
Scuola. Rivista trimestrale di Didattica & Nuove tecnologie”, XI, 2003, 1. Disponibile all’indirizzo:
http://www.riflessioni.it/dal_web/imparare_pensare.htm. (Consultato il 21 marzo 2006).
2) Citare un articolo di un giornale.
Iniziale del nome. Cognome, Titolo, in: “Titolo del periodico”, giorno mese anno,
indicazione delle pagine di inizio e fine del contributo espresse in numero arabo e
precedute da p. o pp.
Es.: C. Magris, Se Kafka cede alla “dittatura” dei bestseller. Chi vince, nella storia e in letteratura,
non ha sempre ragione, in: “Il Corriere della Sera”, 21 febbraio 2006, p. 39.
Redazione della bibliografia.
La bibliografia finale deve contenere tutti i testi citati lungo il corso della tesi. Nel
caso in cui, in accordo con il relatore, si desiderino inserire in bibliografia anche i
testi consultati ma mai citati, essi possono essere contrassegnati da un asterisco
iniziale che precede il cognome dell’autore: si consiglia di non inserire quei testi
che, come le opere di carattere generale o di generica e sommaria consultazione,
sono stati utilizzati a semplice scopo orientativo ed informativo; inoltre, si
raccomanda di motivare, meglio se in un’avvertenza ad inizio di bibliografia, l’uso
dell’asterisco. Tutti i testi devono essere raggruppati per sezioni tematiche. Ogni
sezione conterrà i testi afferenti la denominazione della sezione e saranno elencati
in ordine alfabetico per cognome. Solitamente la compilazione dei riferimenti
bibliografici segue le norme già studiate nelle sezioni precedenti, ad eccezione del
fatto che il cognome deve precedere il nome dell’autore, che in bibliografia deve
essere scritto per esteso e non con la sola iniziale. Nel caso in cui si fosse optato
per il sistema di riferimento bibliografico autore-data, la bibliografia dovrà essere
coerente con tale criterio e, pertanto, rispettare la seguente sequenza: Cognome,
Nome, Anno di pubblicazione, Titolo, Luogo di edizione, Casa editrice. Come si può
notare, in quest’ultimo caso l’anno di edizione guadagna un posto di rilievo e
perciò, qualora si presentassero più titoli riguardanti uno stesso autore, l’elenco
seguirà l’ordine cronologico (ovviamente, resta valido e con valore prioritario
l’ordine alfabetico per cognomi).
La ricerca bibliografica e la localizzazione dei testi in ambito (inter)nazionale:
le enciclopedie e i repertori bibliografici, i siti internet.
Avvertenze.
Poter disporre di una ricca bibliografia dalla quale intraprendere la propria ricerca
e fondare le proprie argomentazioni è elemento indispensabile ed imprescindibile
per impostare un elaborato scientificamente rispettabile; a tal fine è necessario
dedicare molto tempo, che risulterà in ogni caso ben speso, alla ricerca
11
bibliografica: oltre che sui cataloghi o i repertori bibliografici tradizionali, di cui
nella sezione A forniamo un breve elenco tra quanti si possono consultare per
l’area tedesca (tutti disponibili presso la biblioteca), presentiamo nelle sezioni B e C
un elenco di indirizzi internet di cataloghi e siti istituzionali di biblioteche italiane
ed estere. I cataloghi on-line, infatti, offrono un arricchimento di dati bibliografici e
sono molto utili per la localizzazione geografica del documento ricercato. Nella
sezione D, infine, indichiamo le guide informative più utili per approfondire ed
ampliare gli argomenti di questo compendio.
A) Enciclopedie e repertori bibliografici.
Germanistik: internationales Referentenorgan mit bibliographischen Hinweisen,
Tübingen, Niemeyer, 1960 –
Arnold, Heinz Ludwig (Hrsg.), KLG. Kritisches Lexikon zur deutschsprachigen
Gegenwartsliteratur, München, Edition Text und Kritik, 1978 Eppelsheimer,
Hanns
W.,
Bibliographie
der deutschen SprachLiteraturwissenschaft, Frankfurt am Main, V. Klostermann. 1945 –
Kosch, Wilhelm, Deutsches Literatur Lexikon.
Handbuch, Bern/München, Francke, 1968-
und
Biographisch-bibliographisches
Lupi, Sergio (dir.), Dizionario critico della letteratura tedesca, Torino, Utet, 1976.
Merker Paul, Stammler Wolfgang, Reallexikon der deutschen Literaturgeschichte,
Berlin, De Gruyter, 1958-1984.
Stammler, Wolfgang, Die deutsche Literatur des Mittelalters. Verfasserlexikon,
Berlin/New York, De Gruyter, 1977 –
B) Biblioteche e cataloghi italiani.
SBI Genova/Catalogo Università Genova:
http://catalogo.sbi.genova.it/ALEPH/
Catalogo SBN:
http://www.internetculturale.it/
ISBN:
http://opac.sbn.it/cgi-bin/IccuForm.pl?form=WebFrame
Meta Opac Azalai:
http://azalai.cilea.it/mai/
http://wwwdb.archivi.beniculturali.it/UCBAWEB/indice.html
Biblioteca Nazionale Centrale Firenze:
http://www.bncf.firenze.sbn.it
12
Biblioteca Nazionale Roma:
http://www.bncrm.librari.beniculturali.it/
Biblioteche italiane – POLITO:
http://wwwbiblio.polito.it/it/documentazione/biblioit.html
Biblioteche Italiane AIB:
http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm
Biblioteche Italiane ALICE:
http://www.alice.it/library/net.lib/bibita.htm
BNCF:
http://catalogo.bncf.firenze.sbn.it/cgi-opac/opac.cgi?Lingua=ITA&unicode=F
Catalogo italiano dei Periodici (ACNP):
http://acnp.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/fp.html
C) Biblioteche e cataloghi stranieri
Cataloghi Tedeschi e Austriaci:
http://www.ubka.uni-karlsruhe.de/hylib/en/kvk.html
Library of Congress:
http://catalog.loc.gov/cgi-bin/Pwebrecon.cgi?DB=local&PAGE=First
British Library – Catalogo:
http://portico.bl.uk/
Biblioteche Europee POLITO:
http://wwwbiblio.polito.it/it/documentazione/biblioeu.html
Bibliotecas Públicas Españolas:
http://www.mcu.es/bibliotecas/jsp/plantillaAncho.jsp?id=8
Biblioteche mondiali:
http://sunsite.berkeley.edu/Libweb/
Catalogo Università inglesi COPAC:
http://www.copac.ac.uk/
Biblioteca nazionale austriaca:
http://www.onb.ac.at
Biblioteca nazionale francese:
http://www.bnf.fr/
Biblioteca nazionale spagnola:
http://www.bne.es/
13
Biblioteca nazionale portoghese:
http://www.bn.pt/
Biblioteca nazionale svedese:
http://www.kb.se/kbstart.htm
Biblioteca nazionale svizzera:
http://www.snl.admin.ch/slb/
D) Guide allo studio e alle ricerche in ambito germanistico e alla stesura di
lavori scientifici
a) Manuali di informazione e guide alla Germanistica.
 Blinn, Hansjürgen, Informationshandbuch Deutsche Literaturwissenschaft,
Frankfurt am Main, Fischer, 2001.
INDISPENSABILE
AVANZATE
PER CHI DEVE FARE UNA
PRESSO
BIBLIOTECHE
E
“TESI
ARCHIVI
DI RICERCA” E NECESSITA SVOLGERE RICERCHE LETTERARIE
NEI
PAESI
DI
LINGUA
TEDESCA.
BEN
STRUTTURATO
E
PERIOCAMENTE AGGIORNATO.
2. Cometa, Michele, Guida alla germanistica. Manuale d’uso, Roma/Bari,
Laterza, 1999.
CI
SONO NUMEROSE GUIDE TEDESCHE ALLO STUDIO DELLA
GERMANISTICA,
MA PER LA SUA ECCELLENTE
QUALITÀ CI LIMITIAMO A SEGNALARE, QUALE MIGLIORE SCELTA, QUESTO TITOLO ITALIANO.
CONTIENE,
IN
FORMA CONCISA, ANCHE UN CAPITOLO SULLA STESURA DELLE RICERCHE.
b) Stesura di lavori scientifici.
 Bangen, Georg, Die schriftliche Form germanistischer Arbeiten. Empfehlungen
für die Anlage und die äussere Gestaltung wissenschaftlicher Manuskripte
unter besonderer Berücksichtigung der Titelangaben von Schrifttum, Stuttgart,
Metzler, 1999 (1962).
E’
IL
«CLASSICO»
DEL GENERE, SEMPRE UTILE.
 Niederhauser, Jürg, Die schriftliche Arbeit. Ein Leitfaden zum Schreiben von
Fach-, Seminar- und Abschlussarbeiten in der Schule und beim Studium.
Literatursuche, Materialsammlung und Manuskriptgestaltung mit vielen
Beispielen, Mannheim, Dudenverlag, 2002.
IL LEITFADEN
DI
SOLE
32
PP.
DELLA
AUTOREVOLE
DUDEN
NON
SI
RIVOLGE
SOLTANTO
AI
LITERATURWISSENSCHAFTLER, MA A CHIUNQUE DEBBA REDIGERE UN LAVORO ACCADEMICO: È MOLTO CONCISO,
PRATICO E UTILE PER TUTTI.
RACCOMANDABILE!
14
 Standop Ewald, Meyer Mattias, Die Form der wissenschaftlichen Arbeit. Ein
unverzichtbarer Leitfaden für Studium und Beruf, Heidelberg, Quelle & Meyer
(UTB), 2004.
ALTRO
CLASSICO, STILATO DA UN ANGLISTA TEDESCO, MA DI UTILITÁ GENERALE.
SPECIFICHE ABBREVIAZIONI IN USO IN
GERMANIA
ECCELLENTE
INDICE DELLE
E NELLE VARIE LINGUE EUROPEE, INCLUSO IL LATINO.
 Eco, Umberto, Come si fa una tesi di laurea, Milano, Bompiani, 2001.
TROPPO
FAMOSO PER ESSERE RACCOMANDATO.
OLTRE
AD ESSERE UTILE E AFFIDABILE, È ANCHE DIVERTENTE.
Segnaliamo, infine, il più ricco indirizzo internet tedesco per la Germanistica, dove
trovate tutto quello che può servirvi nei vostri studi o i vostri soggiorni in
Germania, inclusi i consigli per la stesura della tesi:
 http://www.phil.uni-erlangen.de/~p2gerlw/ressourc/liste.html
Abbreviazioni
Qui di seguito, elenchiamo le principali sigle di uso comune nelle opere a stampa
italiane e tedesche, ma anche alcune inglesi. Come è stato illustrato nel corso del
compendio molte di queste abbreviazioni potrebbero, e dovrebbero, essere presenti
anche nella vostra tesi.
Abb. Abbildung
Abh. Abhandlung
Abs. Absatz
an. anonimo; Anon. Anonym
Anm. Anmerkung
Aufl. Auflage
Aufs. Aufsatz
Ausg. Ausgabe
ausgew. ausgewählt
ersch. erschienen
erw. erweitert
e. a. e altri
et al. (lat.) et alii (ed altri)
f. (Pl. ff.) folgend, folgende
fac.; Fak. facsimile; Faksimile
fortges.; Forts. fortgesetzt
Fortsetzung
frz. französisch
Fs., FS Festschrift
Fußn. Fußnote
Bd. (Pl. Bde.) Band
bearb. bearteitet (von)
begr. begründet
Beih., Bh. Beiheft
Beil. Beilage
Bl. Blatt
(von);
gedr. gedruckt
Ges. Gesellschaft
ges. gesamt; gesammelt (von)
Gesch. Geschichte
GW; Ges. W. gesammelte Werke
cf., cfr. (lat.) confer (confronta)
col. colonna
H. Heft
Hb. Handbuch
Hg. (Pl. Hgg.); Hrsg. Herausgeber
hg. herausgegeben (von)
Hs. (Pl. Hss.) Handschrift(en)
dt. deutsch
durchges. durchgesehen
EA Erstausgabe
ed. (Pl. eds.) (ingl.) editor; edizione
ed. cit. (lat.) editio citata (edizione
citata)
eingel.
eingeleitet
(von);
Einl.
Einleitung
Erg. Ergänzung
erl.; Erl. erläutert; Erläuterung
ib. ibid. ibidem (stessa opera citata,
stessa pagina)
id. idem (lo stesso autore)
ill. illustrazione
ivi (stessa opera citata)
15
J. Journal
Jb. Jahrbuch
Jg. Jahrgang
v. si veda
verb. verbessert
Verf.; Vf. Verfasser
Verh. Verhandlung
Verl. Verlag
vgl. vergleiche
Vjs.; VJS Vierteljahrschrift
vol. (Pl. voll.) volume
Kap. Kapitel
lat. lateinisch
loc. cit. loco citato
l.s.c. loco supra citato
Wb. (Pl. Wbb.) Wörterbuch
Wschr. Wochenschrift
MA. Mittelalter
Mh. Monatsheft
Mitarb. Mitarbeiter; Mitarbeit
Ms. (Pl. Mss.) Manusckript(e)
Z. Zeile
Z.; Zs.; Ztschr. Zeitschrift
Ztg. Zeitung
Nachw. Nachwort
n. d. (ingl.) no date
Ndr. Nachdruck; Neudruck
n. d. t. nota del traduttore
N. F. Neue Folge
n. p. (engl.) no place
o. J. ohne Jahr
o. O. ohne Ort
o. p. (engl.) out of print
o. Verl. ohne Verlag
op. cit. (lat.) opus citatum
p. (Pl. pp.); pg. (Pl. pgg.) pagina
passim citato spesso
pubbl. pubblicato
r recto [folio]
R. Reihe
repr. (engl.) reprint
s. siehe
S. Seite
s. a. siehe auch
s. d. senza data
s. e. senza annotazione di editore
sic proprio così
sg. (Pl. sgg.) seguente(i)
s. l. (lat.) sine loco
s. l. a. n. (lat.) sine loco, anno, vel
nomine
Slg. Sammlung
s. o. siehe oben
Sp. Spalte
s. u. siehe unten
s. v. sub voce
SW sämtliche Werke
T.; Tl. Teil
TB. Taschenbuch
u. d. T. unter dem Titel
übers. übersetz (von)
v verso [folio]
16