Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso ei lupi.
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Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso ei lupi.
Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso e i lupi. 1 2 Erotismo e libertà, trasgressione e fantasia, dove cominciano i confini e dove finiscono? 3 4 Quattro petali rosa si schiudono per me. Sono la vita. Il profumo m’inebria, gocce di rugiada scivolano sulle mie labbra, mi addormento godendone del sapore, E’ la passione. Al mio risveglio quei petali si apriranno ancora per me. E’ amore 5 6 Le fiabe sono sempre state scritte per i bambini, quando sono lette e desunte dagli adulti, si rivelano invece essere drammi, degli indiscutibili fatti tragici che a volte condizionano la vita di questi piccoli ometti e femminucce, risultano sempre essere autori inconsapevoli di problemi familiari, sono soprattutto costi altamente disastrosi nell'economia della casa, tanto di sentirsi un peso insostenibile per la famiglia stessa. Nella maggior parte dei casi poi le fiabe finiscono bene, i piccoli, pur abbandonati, il più delle voltes al loro destino, rientrano nelle famiglie solo quando scoprono o trovano tesori che arricchiscono la casa, oppure le piccole sposano principi e risolvono per la vita anche i problemi degli altri componenti della parentela. Se provassimo a mischiare questi eroi ed eroine che ne risalterebbe fuori? Se provassimo invece a leggere queste fiabe mischiando le situazioni e convertendo le stesse in una fiaba per adulti? Non ci avete mai pensato vero? Ci vorrei provare io con un reportage in parte vero e in parte enfatizzato, ma anche le fiabe partono da qualcosa di vero e poi sono guarnite, ok? Vorrei anche postillare, alla fine di questo racconto, alcune mie considerazioni sul modo ed il perché ho deciso di curare alcuni particolari………. 7 8 BIANCANEVE Era il suo compleanno, Biancaneve, questo è il nome che tratteggerò nel racconto, si stava preparando per uscire e festeggiare con me questo suo giorno, le avevo promesso una bella serata in un bel ristorante, lume di candela, musica e una sorpresa particolare, non sapeva dove si trovava il ristorante e nemmeno immaginava quale fosse la sorpresa, sapeva però che io le avevo promesso qualcosa di speciale, molto speciale…. Come sempre i suoi tempi di abbigliamento e trucco erano interminabili, cambiava abiti e la sua indecisione era sempre massima, doveva sempre avere il mio parere, io dovevo sempre dire quello che volevo indossasse e come si dovesse truccare, era uno dei suoi espedienti preferiti, così facendo recuperava il tempo e il modo per farsi desiderare e rendersi attraente, sapeva bene come mi piaceva si vestisse, ma nonostante tutto voleva sempre sentirsi dire come la desideravo, elegante o estremamente sexy, sportiva o classica, questa serata invece la volevo estremamente sexy e provocante. Uscì dalla sua stanza camminando lentamente, camicetta rigorosamente nera e attillatissima, gonna anche quella nera di media lunghezza da dove spuntavano stivali con tacco alto una giacca color panna e una sciarpina sempre chiara intorno al collo, si notava subito la mancanza di un reggiseno, non ne aveva certo bisogno, ma la camicetta faticava a contenere quelle magnifiche tettine, gli piaceva essere provocante e sapendo di andare in un ristorante…. immaginava già gli occhi del cameriere di 9 turno che avrebbero sbirciato nella scollatura, le piaceva essere provocante e a mettere in imbarazzo i malcapitati, era uno dei nostri giochetti preferiti e era uno dei tanti che ci accomunava nelle nostre fantasie erotiche, Biancaneve sapeva di essere attraente ed era perfettamente consapevole che avrebbe potuto gestire qualsiasi situazione trasgressiva senza nemmeno avere il timore di arrossire. La strada scorreva veloce, l’auto calda al punto giusto, musica classica di sottofondo, la foschia, quasi nebbia, faceva sembrare i lampioni lontani pari a batuffoli di cotone, lei sul sedile leggermente reclinato teneva gli occhi socchiusi, si godeva la musica e il leggero rumore della strada, decisi allora di buttar lì una domanda di quelle cattivelle e senza possibilità di rifiutare una risposta, sapevo che il viaggio sarebbe stato ancora abbastanza lungo per permettere di aprire una piccola parentesi di scambio di idee. Senza mezzi termini chiesi cosa avrebbe risposto una donna al suo uomo se gli fosse stato proposto di fare sesso con altre persone con lui presente, Biancaneve aprì gli occhi e si voltò verso di me, sorrise leggermente e da come la conoscevo, sapevo che stava elaborando una delle sue risposte senza appello, mi rispose con un’altra domanda, era una buona giocatrice di poker e sapeva quando rilanciare, mi chiese se volevo una risposta da moglie o da amante, rilanciai io dicendole che doveva rispondermi da donna, fingere che io fossi un estraneo, un uomo qualunque, che chiede ad una donna qualunque, cosa ne pensa in una circostanza di sesso di gruppo. 10 Toccata, ora doveva darmi una risposta, avevo chiuso il gioco. - Come donna…., sarei ben felice di provare questo tipo di esperienza, come moglie nelle nostre fantasie lo viviamo spesso, come amante sarei forse gelosa, troppo, non che come moglie non lo sia ma, ma come moglie mi scopro complice con te nella conquista erotica su altre persone, ma poi tutto questo dipende da tanti “dipende”, dipende dalla situazione, dipende dalle persone, dipende dall’attrazione che queste persone fanno scattare, dipende dal rapporto con il partner, un sacco di particolarità che rendono questi momenti unici e non ripetibili, poi….. che tipo di persone vorremmo inserire in questo contesto, uomini? donne? coppie?, chi le sceglierebbe? uno di noi due o entrambi? il criterio della scelta che requisiti dovrebbe avere di base? vedi quante domande si pongono?La guardai sorridendo ma ero inflessibile, volevo una risposta senza scappatoie, una risposta da donna, una convergenza che solo una donna con la mente libera può concepire. Rilanciò il gioco spiazzandomi, mi sbatté sul tavolo da gioco il suo jolly ribaltando di netto la situazione, con una imperturbabilità da manuale mi chiese cosa avessi risposto se la domanda invece che da me fosse partita da lei, dovetti ammettere che ero stato battuto e chiesi una tregua, ne avremmo parlato con calma, più tardi mentre cenavamo, oppure una sera in casa, rilassati, magari con un buon bicchiere di vino davanti alla fiamma del camino. 11 Eravamo prossimi al ristorante, accendemmo l’ultima sigaretta e rientrammo nei nostri ruoli di marito e moglie, conversammo sul menù, anche per cambiare discorso e ci scambiammo un bacietto veloce e senza malizia, solo allora mi disse che si era dimenticata qualcosa di importante, si era dimenticata di mettersi la biancheria intima, sapeva che era di mio gradimento e sapeva che faceva parte delle nostre fantasie uscire di casa senza mutandine, sapere che qualcuno potesse vedere che la mia donna non le portava, era sicuramente eccitante sia per me che per lei, e lei sapeva anche che essere al centro di attenzioni la rendeva vulnerabile sul piano erotico. L’ ampio parcheggio era quasi vuoto, durante la settimana il ristorante era per pochi, senza rallentare andai nel posto più lontano, l’ultimo della fila, al buio, nascosto da un albero di grosse dimensioni, da lì si poteva controllare tutto lo spiazzo, il ristorante era situato in una stradina secondaria a fondo chiuso, poco trafficata dunque una classica stradina per coppiette. Scesi e andai ad aprire la portiera a Biancaneve, con i tacchi alti aveva sempre difficoltà a scendere dall’auto, chiusi la portiera e sottobraccio andammo verso l’entrata non senza assicurarmi con la mano sul suo posteriore per controllare se veramente fosse senza slip. Il nostro tavolo era sistemato quasi al centro della sala, la prenotazione era stata seguita alla lettera secondo le mie indicazioni, un vaso di rose e un candeliere con candele rosse, c’erano pochi tavoli occupati e disposti in ogni caso in modo tale di garantire un po’ di riservatezza, il 12 maitre ci accompagnò e ci fece accomodare poi chiamò il cameriere che si sarebbe occupato di noi per tutta la serata. Max, il cameriere, ci informò sul menù, rigorosamente a base di pesce, mentre parlava seguivo i suoi occhi che come avevamo immaginato, cadevano nella scollatura di Biancaneve, con un po’ di imbarazzo malcelato ci chiese il permesso di portare l’aperitivo. Biancaneve contrariata dal fatto che non ci era stato chiesto cosa avremmo gradito mi guardò interrogativamente, un mio cenno confermò che era già stato tutto fissato, come da scaletta Biancaneve slaccio un altro bottoncino della camicetta mettendo un poco più in esibizione i suoi seni, Max arrivò con un carrello con due coppe, una brocca con del liquore e una scatoletta di legno chiusa con un nastro rosso. L'aperitivo era a base di agrumi e poco alcolico, giusto per schiarire le idee, poi la scatoletta scivolò fra le mani di Biancaneve, slacciò il nastro lentamente, e ancora più lentamente apri il coperchio, dentro due piccoli sacchettini di lino, aprì il primo, una chiave con un portachiavi dove c'era scritto il suo nome, mi guardò come per chiedermi lumi, feci cenno di continuare, nel secondo un'altra scatoletta, inconfondibile, da gioielleria, dentro una fedina con cinque diamanti, uno dei suoi piccoli vizi..... Puntando l'anello al dito contro di me, vedevo bene che stava tergiversando, non sapeva come pormi la domanda che mi aspettavo, bisbigliò sorniona che la fedina 13 era stata veramente una sorpresa eccezionale, la fermai subito e risposi che quella non era l'evento speciale, fu allora che tutto d'un fiato chiese....... - Cos'è questa chiave?.- non ottenne risposta ma solo un sorriso che lasciava intendere che lo avrebbe saputo solo a tempo debito, continuammo a parlare d’altro e gustavamo i piatti che ci venivano messi davanti. La cena fu eccellente, nulla fuori posto, nemmeno l'intermezzo che Biancaneve volle inscenare a scapito del povero Max, sotto i primi effetti del vinello lei diventava provocatrice, infatti fra il primo ed il secondo piatto mi chiese di far cadere il tovagliolo sotto il tavolo, lo feci e prontamente Max si abbassò a raccoglierlo per cambiarmelo, impiegò più di tre secondi...... Biancaneve aveva sicuramente messo in mostra il suo tesoro nascosto, il suo sesso non protetto dalle mutandine, Max alzandosi mi porse un tovagliolo pulito, con lo sguardo lo rassicurai che era tutto ok, lui non capiva ma forse cominciava a entrare nel gioco. Max si allontanò e approfittai per chiedere a Biancaneve se il ragazzo fosse di suo gradimento, rispose che forse era un po’ troppo giovane, risposta impulsiva, troppo veloce e senza riflettere, era una risposta di comodo, ammise allora il suo interesse dicendomi che aveva tenuto sott'occhio l'effetto del tovagliolo, non era passato inosservato nemmeno a me, il rigonfiamento al cavallo dei pantaloni era sicuramente un effetto visibile solo ai diretti interessati, entrambi l'avevamo notato. 14 Se vuoi te lo regalo per il tuo compleanno, dissi aspettandomi la risposta che arrivò quasi immediata, un cameriere non si compra, non ce ne sono in vendita e da qui rientrammo sull'argomento sospeso poco prima in auto. Sai cosa può frenare una donna? disse, una donna alla quale piace il sesso, tutto il sesso senza limiti o condizioni, può essere inibita della presenza del proprio uomo, viene bloccata dalla paura di fargli un torto, di dare qualche cosa in più all'altro maschio e negare qualcosa al proprio, inconsapevolmente magari, in quei momenti ha sempre paura di non essere all'altezza della situazione, invece con altri maschi che non conosce, beh, allora non esistono inibizioni, si comporterebbe in modo di trarre il massimo del piacere e dare il massimo di se stessa, se le altre persone invece fossero donne, allora scatterebbe la gelosia e la competizione, lo stesso che succederebbe a voi maschietti no? forse le mie sono solo parole che farfuglio per cercare una soluzione al tuo quesito, la realtà è che le nostre fantasie ci hanno portato molto vicino a questi giochi e non ci siamo arrivati per mancanza di determinazione di entrambi, o forse, per mancanza di persone gradite, ad esempio Max è un bel ragazzo ma lui cosa ne penserebbe? S’interruppe perché in quel momento Max si stava avvicinando, l'aragosta era fantastica e spiaceva rovinare quel piatto tanto era perfetto, Max servì Biancaneve che gli mandò un sorriso accompagnato da un gesto delle labbra inequivocabile, il poveretto stava arrossendo e evitava il mio sguardo, poi toccò a me, mi servì il piatto e mi 15 chiese se tutto era nelle nostre aspettative, lo rassicurai dicendogli che non ci saremmo aspettati di meglio, oltretutto, rincarai, abbiamo avuto la fortuna di un cameriere veramente di nostro gradimento, in tutti i sensi..... L'ultima frase confuse ancor più il ragazzo, non capiva dove il gioco di Biancaneve lo volesse portare e se io ero artefice con lei a creare questa situazione piacevole e imbarazzante nello stesso tempo, ormai aveva uno sguardo soltanto interrogativo verso di me e occhi dolci verso di lei, intanto l'eccitazione in Biancaneve cresceva, avevo colpito nel segno, per noi il sesso era sempre una delle ragioni per cui valeva la pena vivere. Max ormai era calamitato da Biancaneve, era sempre pronto a versare vino ed acqua appena lei ne sorseggiava, fingeva di non sentire quello che dicevamo ma ascoltava attentamente per cercare di capire cosa avevamo in mente, il ragazzo mi conosceva, ero già stato nel locale altre volte per colazioni di lavoro, avevo scambiato alcune parole con lui ma sempre a livello professionale e anche con la prenotazione non aveva trovato nulla di strano che avessi richiesto di lui, anzi lui stesso, tempo prima mi aveva consigliato alcuni artigiani per un lavoro di pregio e rapidità, ma mai avrebbe pensato di essere al mio servizio, una sera, con mia moglie che si esibisse quasi totalmente per lui, la scollatura sempre più provocante, il gesto inequivocabile con la lingua, lo spettacolo sotto il tavolo, era chiaramente confuso e in tilt, pieno di domande che aspettavano speranzose una risposta. Dopo il caffè chiesi il conto, Biancaneve si assentò per 16 andare alla toilette, voleva rifarsi un po’ il trucco e sistemarsi... il conto mi venne portato dallo stesso Max, diedi la carta di credito, una banconota di ringraziamento per il servizio insieme ad un biglietto da visita, scambiai quattro parole con lui approfittando della momentanea assenza di Biancaneve, tornò poco dopo quasi contemporaneamente a lei portandomi la ricevuta, mi alzai e mentre lui aiutava Biancaneve a mettersi la giacca salutai il maitre e uscimmo dal ristorante, appena fuori accendemmo una sigaretta, eravamo in astinenza e lentamente mano nella mano ci avviammo alla nostra auto. In auto strinsi Biancaneve, era felice guardava il suo anello e la chiave, non osava chiedermi cosa aprisse quella chiave, non voleva sottolineare la sua curiosità, soltanto allora le richiesi se Max l'aveva veramente colpita, ovviamente mi confermò che il ragazzo l'aveva eccitata, gli aveva dato quella carica erotica che prova quando nelle nostre fantasie ci piace pensare che altre persone entrino nel nostro letto per scambiarci piacere e sensuali carezze, ma disse anche che quelle erano fantasie, ma per la prima volta ammise che quella sera c'era del reale, non solo fantasie. Sbiancò e ammutolì quando vide Max avvicinarsi alla nostra auto, aprii la portiera e lui mi porse il mio cellulare che avevo dimenticato sul tavolo, lo ringraziai, salutai dicendogli semplicemente che ci saremmo rivisti probabilmente presto. Il ritorno era pieno di tensione, palpabile tensione erotica, Biancaneve appoggiò una gamba sul cruscotto e sol17 levò la gonna appena sopra le ginocchia, intinse le dita nella sua fessura e mi passò le dita sulle labbra, il sapore di femmina mi provocò un'immediata reazione, mi venne voglia di bloccare l'auto nel primo spiazzo ma avevo in serbo altro per finire la serata. Deviai al bivio che avrebbe dovuto portarci a casa e presi la direzione opposta, al che Biancaneve mi chiese dove avessi intenzione di andare, lei sarebbe volentieri corsa a casa, aveva voglia di scaricare tutta la tensione che aveva accumulato, pensava di finire la serata a letto con me, in una notte di bel sesso, per finire in bellezza la serata del suo compleanno. Simulai di non aver capito, replicando che mi era venuta voglia di andare a finire la serata in un posticino che avevo notato e che mi incuriosiva, cercavo intanto di leggere nei suoi occhi la delusione di una serata d'amore persa, ma lei non poteva sapere che le sorprese erano solo all'inizio. 18 LA CASA NEL BOSCO Gli ricordai quella piccola baita che avevamo visto alcuni mesi prima sul costone di quel paesino appena fuori della nostra città, annui tanto per farsi capire, chiedendo cosa avesse di tanto importante, risposi che l'avevano ristrutturata e volevo che la vedesse alle luci dei lampioni, faceva un bell'effetto.... sempre più delusa mi disse che avremmo potuto vederla un'altra sera, ma io, facendo un po' il bambino, incalzai per andarci subito, ero curioso e visto che eravamo di passaggio tanto valeva fermarsi a vederla. Pochi minuti dopo raggiungemmo la casetta, parcheggiai sullo spiazzo davanti al vialetto d'entrata e scesi, chiamai Biancaneve che un pochino imbronciata scese lentamente, per poi star ferma con aria interrogativa a guardarmi, solo allora gli dissi cosa aspettava ad aprire, visto che la chiave della serratura elettronica l'aveva lei.. ...... solamente in quel momento abbinò la chiave con la baita, quella baita gli piaceva, l'avrebbe comprata per andare a riposarsi lontano dai rumori della città, l'avrebbe ristrutturata alla meglio.... ora era lì, davanti all'entrata con la chiave, non era possibile, la presi per mano e salimmo per il vialetto, era frastornata e quando gli dissi che avremmo dormito lì, come inebetita mi rispose che non aveva la camicia da notte, era proprio fusa, frastornata, farfugliò solo una frase, “non me l'aspettavo proprio di dormire fuori casa”, la mia risposta fu professionale, sarà tua solamente dopo la firma che devi fare dal notaio. 19 Per un buon quarto d'ora rimase paralizzata sull'ingresso, gli occhi che guardavano come una telecamera tutte le cose che aveva sognato, il caminetto, il soppalco con il lettone i divani morbidi come piacevano a lei, la cucina piccola senza fronzoli, le uniche parole che farfugliava biascicandole erano: “cazzo, che figata, bella, cazzo, ma come hai fatto senza che io lo sapessi, sei un maledetto, mi fai morire”. Finalmente rientrò in se, girando per la casa arrivò nella stanza da bagno, ripiombò in trance quando vide la doccia con idromassaggio, una casetta tecnologica in un bosco, tutto in pochi metri quadri e tutta per lei, poi si lasciò andare sul divano e comincio a respirare regolarmente e a essere di nuovo la mia Biancaneve, gli dissi che le avrei spiegato tutto all'indomani e che quella notte avremmo realmente dormito lì, avevo comperato anche biancheria nuova e qualche abitino, tanto i suoi negozi li conoscevo tutti, la carta di credito mi aveva fornito tutti i suoi gusti e desideri e ovviamente gli indirizzi dei suoi fornitori preferiti. Preparai un buon caffè, e mentre lo versavo tornai su Max, assicurandogli che lo avremmo avuto nelle nostre fantasie per quella notte. Sorridendo mi disse che Max gli aveva veramente lasciato una bella carica, lo vedeva veramente come una delle persone che il “dipende” lo aveva superato abbondantemente e che lo vedeva come il maschio complice con me senza problemi di rivalità. 20 BIANCANEVE E IL PRINCIPE AZZURRO La tirai sulle mie ginocchia e volli che fantasticasse sulla presenza di Max, con noi quella sera a festeggiare il suo compleanno, come se realmente lui fosse presente, immaginarlo vicino e reale Cominciò a parlare quasi sottovoce lasciandosi andare mollemente su di me: “Mi metterei davanti a lui e comincerei a spogliarlo fissandolo negli occhi, lo inviterei a fare altrettanto e mi farei accarezzare lentamente, poi andremmo insieme nella mia doccia nuova e mi farei passare la spugna su tutto il corpo, godrei nel sentire le sue mani scivolare sul mio corpo, la schiuma che mi solletica tutta, lo vorrei sentire vicino a me, sentire il suo corpo che mi sfiora e mi eccita....” Intanto la mia mano si era intrufolata sotto la gonna e le mie dita, agevolate da lei che schiudeva le gambe, la penetravano delicatamente trovando il suo sesso bagnato, voglioso di coccole e d'amore, i suoi occhi brillavano di desiderio, i movimenti del bacino mimavano un rapporto, si intuiva il suo desiderio e allora chiesi quale sarebbe stato il mio ruolo. “Tu, saresti ovviamente vicino a me, saresti il mio regista, vorrei che tu mi guidassi e io sarei pronta ad ubbidirti, con Max ti vedrei molto bene, l'ho già detto e tu non saresti certamente geloso, lo so bene che in queste fantasie la gelosia non ha motivo, anzi vorrei che tu mi asciugassi quando uscirei dal box e poi vi inviterei a mettervi a 21 letto, io verrei da voi con la luce spenta, tutta nuda e mi tufferei nel mezzo, poi chiuderei gli occhi e vi bacerei entrambi dicendovi soltanto, eccomi.. e non pensiate che sarò io a dire basta” La fermai e facendo il finto arrabbiato cominciai a spogliarmi per farmi una doccia da solo, ribadendo che lei l'avrebbe potuta fare con Max.... Sorrise, volle stare al gioco, per lei andava bene così, sapevo che la sua curiosità l'avrebbe portata nel frattempo a fare di nuovo il giro della casa per godere le cose che non aveva ancora visto, infatti, quando uscii dalla doccia lei era sul soppalco che si godeva la vista del locale dall'alto, alzai gli occhi e vidi le sue gambe avvolte dalle autoreggenti e il suo sesso che pur nell'ombra della gonna mi stava eccitando, mi disse che aveva già aperto tutti i cassetti e aveva messo sul letto quello che avrebbe indossato per la notte, gli avevo preparato un kimono di seta e uno string color viola scuro con ricami argento, il viola è uno dei suoi colori preferiti, ero sicuro che l'avrebbe messo subito appena trovato. Guardai l'orologio, erano quasi le due di notte e i caffè ci facevano rimanere svegli, andavamo sempre a letto tardi comunque ma questa serata doveva essere speciale, stavo aspettando una conferma, se tutto andava come pensavo l'avrei avuta da li a poco. Biancaneve scese i pochi gradini che univano il soppalco e mi chiese come fosse la doccia, l'ambiente era caldo, il riscaldamento funzionava veramente bene, risposi che 22 la temperatura dell'acqua era ottimale, stava per dirigersi verso il bagno quando al suo cellulare arrivò un messaggio, lesse velocemente e chiese a me se sapevo chi lo avesse spedito, “sono il principe azzurro, mi vuoi? Apri la porta e sarò da te” Ero con l'accappatoio, pregai Biancaneve di vedere se qualcuno fosse veramente fuori dalla porta e chi eventualmente fosse, lei titubante e leggermente preoccupata accese la luce esterna e dallo spioncino guardò verso l'esterno, si girò di scatto e mi disse: “Max ??”. Feci cenno di aprire, Max salutando entrò porgendo a Biancaneve il mazzo di rose rosse e una bottiglia di champagne. “Buon compleanno, le rose avevo il compito di consegnarle a domicilio e lo champagne era per festeggiare una dea che si trova in vacanza su questa terra” Biancaneve ammutolita, mi guardava, io leggevo nei suoi occhi le domande che avrebbe voluto farmi, sembrava proiettata in un film, sembrava stesse sognando, Max le prese le mani e le baciò, rinnovando gli auguri, poi si rivolse a me, lo feci accomodare e presi Biancaneve per le spalle e la accompagnai al divano, era veramente frastornata, aveva gli occhi come quando sta cercando di capire tutta se stessa per comprendere cosa sta succedendo, se sogna o se la realtà è quella nella quale sta vivendo. 23 24 MAX, CHI E' E PERCHÉ IN QUELLA CASA. Taciturna e stralunata si sistemò nell'angolo opposto a Max aspettandosi che io chiarissi il tutto. Cominciai a parlare con calma cercando di non fare errori, Max lo conoscevo da tempo, era un cameriere del ristorante dove andavamo spesso per pranzi di lavoro, Biancaneve non era mai stata in quel locale fino a stasera, Max, lavorava e studiava architettura all'università, io vedevo nel ragazzo onestà, intelligenza e umiltà, quando acquistai la casetta gli diedi fiducia e lo incaricai di cercare un'impresa per la ristrutturazione e lui doveva curarne il progetto, spiegai che era un regalo per la mia Biancaneve e gli accennai quali erano i suoi gusti. L'opera d'arte era compiuta, in pochissimi metri quadri erano state inserite tutte le possibili comodità, erano anche state mantenute le caratteristiche rurali di una casetta che ricordava veramente quelle delle favole. Ora Max era li, seduto che aspettava gli chiarissi il significato dell'invito offertogli al ristorante, lui aveva conosciuto Biancaneve in una serata speciale, lei era rimasta colpita dalla sua semplicità ed io contando sulla sua provata discrezione l'avevo invitato da noi per un brindisi trasgressivo, il fatto che fosse venuto senza chiedere altre spiegazioni voleva dire che era anche un ragazzo adulto, maturo e audace, ora ovviamente, voleva scoprire come e quanto l'invito fosse trasgressivo. Caro Max, mi rivolsi direttamente a lui, Biancaneve fino a questa sera non sapeva nemmeno della tua esisten25 za, non sapeva nemmeno di questa casetta tutta per lei, nemmeno immaginava che la sua fantasia trasgressiva ti portasse qui con noi questa sera, ho notato quanto sei rimasto folgorato durante il cambio del mio tovagliolo, ehh sì l'abbiamo fatto apposta, ma lei non aveva certo calcolato il seguito, quello è opera mia e solo mia, ora mi piacerebbe sapere cosa hai pensato venendo qui da noi. Candidamente rispose che non aveva assolutamente pensato a nulla, gli bastava rivedere lei, potergli parlare, sentire la sua voce, parlare con lei, gli bastava..... Ripresi il dialogo; Noi ci riteniamo una coppia unita, ci capiamo anche col solo sguardo, ci capita a volte, mentre facciamo sesso, di fantasticare pensando di avere con noi altre persone, un uomo, una donna, anche coppie, ma per svariati motivi non abbiamo mai concesso alla realtà di far passare queste nostre fantasie, forse ci sono mancate le persone giuste al momento giusto, e questa sera quasi certamente ci sono capitate tutte due le condizioni, almeno da parte nostra, mentre dicevo queste ultime parole guardai Biancaneve, occhi sbarrati e imbarazzata, avrebbe voluto seppellirsi sotto un monte, ormai avevo lanciato un sasso nello stagno e le onde concentriche stavano muovendo tutte le acque che a quel punto non si potevano fermare. Seguì un silenzio lungo un'eternità, preparai tre bicchieri e tolsi la carta stagnola dalla bottiglia di champagne, quindi guardai verso loro... passai la bottiglia a Max, lui si alzò dal divano e si avvicino a me, guardava Bian26 caneve sperando in una sua parola, lei si alzò quasi di scatto e sussurrò “scusate, vado a far pipì...” Conoscevo benissimo le sue reazioni, se fosse tornata subito voleva dire che non avrebbe accettato la mia proposta, se invece tardava,.... stava meditando e sperava che io prendessi una decisione per lei. Max aspettava che io dicessi qualcosa, lo feci in modo chiaro e inequivocabile dopo che Biancaneve stava attardandosi oltre il tempo ragionevolmente necessario, caro Max, dissi, ti vedo schioccato dalle mie parole, certo non ti aspettavi una proposta di questo genere, ma nella vita c'è sempre un momento che ti lascia senza fiato, ora sei tu che devi decidere, se resti dovrai ascoltare anche lei, può darsi che ci dia dei pazzi scatenati oppure.... se invece non te la senti puoi andare ora senza incrociare lo sguardo di Biancaneve, saprò giustificare il tuo gesto e avrai comunque la mia stima, so che il rischio ti piace e so che non mi deluderai, decidi liberamente. Ormai il tempo aveva dato ragione a me, Biancaneve avrebbe voluto che io prendessi per lei la decisione di far restare Max con noi. Max afferrò nervosamente la bottiglia e guardandomi negli occhi mi disse che avrebbe giocato tutto fino alla fine, guardava fisso la bottiglia e stapparla significava accettare. Biancaneve però come la pensa? le sue fantasie le vuole veramente portare nella realtà? queste le sue domande alle quali solo lei avrebbe risposto appena sarebbe rien27 trata, pochi attimi dopo eccola ripresentarsi sorridente e rilassata, i pochi minuti da sola l'hanno ritemprata, ha avuto la possibilità di giocarsi anche lei le sue chances, trovare Max ancora li significava che il suo salto dalla fantasia alla realtà si stava avverando. Max stappò finalmente lo champagne e versò nei bicchieri le bollicine che sembravano frizzassero più del solito, porse il primo a lei, poi a me ed infine prese il suo bicchiere e alzandolo leggermente rinnovò a Biancaneve gli auguri, lei sorridendo felice rispose che gli auguri erano per tutti noi....... La tensione se ne era andata, le bollicine stavano riscaldando l'ambiente e ci stavano portando lentamente verso la realizzazione di un desiderio a lungo soffocato, si aspettava solo qualcuno che lanciasse di nuovo il sasso. Incrociai lo sguardo con Biancaneve che si alzò dal divano e si mise di fronte a Max, le luci soffuse, creavano un'atmosfera rilassante, sorrisi a Biancaneve, lei fece alzare Max e gli sfilò il maglioncino, prese le sue mani e se le porto sui fianchi, il suo respiro si era fatto pesante e dalla mia posizione potevo vedere i suoi capezzoli che sembravano volessero bucare la stoffa della camicetta, chiuse gli occhi mentre Max le sbottonava la gonna che scivolò leggera sul pavimento lasciando in vista un paio di gambe che stupendamente avvolte da un paio di autoreggenti esaltavano il piccolo triangolo di pelo, il suo sesso era visibilmente gonfio, la sua eccitazione stava crescendo e quando l'ultimo bottoncino della camicetta svelò anche i suoi seni eretti ed eccitati le mani di Max si fermarono e 28 non seppero più cosa fare. Biancaneve lo prese per mano e insieme andarono verso la doccia, volle che lui facesse da istruttore, l'aveva fatta installare lui e quindi avrebbe dovuto sapere come utilizzarla, si capiva l'imbarazzo di entrambi ma il suo desiderio e il mio stavano realizzandosi come nelle nostre fantasie, io mi accorsi di essere coperto solo dall'accappatoio e cercai di nascondere il principio di erezione che faceva capolino. Al di là del vetro, mascherati dal vapore, potevo intravedere le sagome dei due, si mantenevano distanti, ma quanto tempo sarebbe passato prima che Biancaneve circuisse il bel principe azzurro? Tornai in salotto e sorseggiai ancora qualche goccio di vino, attesi che Biancaneve mi chiamasse per asciugarla, a lei piaceva che l'asciugassi, adorava il massaggio che le facevo attraverso il morbido salviettone, la mandava in estasi e la caricava di un erotismo che poi scioglieva piano piano come una gattina che fa le fusa. Mi chiamò quasi subito, usci dal box e infilò l'accappatoio riscaldato sul termosifone, la frizionai come sempre mentre Max imbarazzato si era coperto con una salvietta e stava asciugandosi alla meglio, lei ci mandò fuori e prese il fon per i capelli, ci invitò con un sorrisetto ironico ad attenderla, ovvio che io sapevo come e dove. Feci cenno a Max di seguirmi e insieme salimmo i pochi gradini che ci portarono sul lettone del soppalco, accendemmo le luci soffuse e nascoste dalle travi del sotto29 tetto creando un piccolo angolo di paradiso, ci sedemmo ognuno al lato opposto del letto e quasi come un'intesa convenuta lasciammo cadere ogni cosa che ci copriva e ci mettemmo a letto coperti dal solo lenzuolo, nel mezzo avevamo lasciato spazio alla regina della serata. L'imbarazzo di Max cresceva di momento in momento, evitava di incrociare i miei occhi e io sapevo che dovevo prendere in mano la situazione e curare la regia come voleva Biancaneve, non avrei voluto che la situazione assumesse delle sfumature grottesche ed imbarazzanti oltre il previsto. Il rumore del fon copriva sicuramente le mie parole, mi rivolsi allora al ragazzo chiedendogli se si fosse pentito d'aver preso la decisione di rimanere, fece cenno di no con la testa poi con uno sforzo comprensibile ammise che la circostanza era piuttosto insolita per lui e non sapeva se sarebbe riuscito a sostenere il suo ruolo di terzo incomodo, lo rinfrancai affermando che non era certo un esame e di lasciar andare tutto come se la sentiva, aveva la mia complicità e all'occorrenza anche il mio aiuto, doveva aver fiducia in se stesso e comunque non doveva dimostrare niente a nessuno, anche per noi era la prima volta e sicuramente dovevamo solo lasciar fare al caso. Un suo sorriso rilassante mi fece capire che uno scoglio l'aveva superato, ora ero io che dovevo fare i conti con l'emotività di Biancaneve e con l'inesperienza totale del ragazzo, dovevo valutare immediatamente dopo l'arrivo della femmina le reazioni del maschietto e quindi evitare che tutto finisse in un attimo senza dare il tempo a lei di 30 prendere le iniziative che io conoscevo bene nei momenti di intimità, se il ragazzo avesse avuto un orgasmo piuttosto immediato sarebbe potuto succedere che la serata finisse nella delusione più cocente per Biancaneve, quindi dovevo fare in modo che l'irruenza della mia donna, fosse commisurata al potenziale erotico che potesse assorbire la coppia di maschi, me compreso. Sentivamo i passi leggeri e lenti di Biancaneve salire i gradini, passi incerti ma decisi nello stesso tempo, ci comparve davanti agli occhi coperta dal kimono lasciato aperto, metteva in mostra i suoi seni eretti e il perizoma lasciava uscire dai lati della stoffa le tracce del suo sesso, era magnifica, la poca luce faceva brillare i suoi occhi che fissavano lo spazio lasciatogli libero, si mise in fondo al letto e lentamente lascio scivolare dalle spalle il kimono poi sempre lentamente si inginocchio sul letto e a carponi si inserì nel mezzo, si infilò sotto il lenzuolo e allargando le braccia ci volle tutti e due attrarre verso di se. Baciò me, il suo bacio era un ringraziamento ed una richiesta di aiuto, capì che ero con lei, si girò verso il ragazzo e le sue labbra si schiusero attendendo la reazione di Max. Pochi attimi sono stati sufficienti a far prevalere l'istinto e il desiderio, ci ritrovammo avvinghiati su di lei con le nostre bocche che baciavano ogni centimetro del corpo della femmina che stava sciogliendosi sotto le coccole che riceveva, Max aveva preso fiducia e coraggio e stava esplorando quel corpo che aveva desiderato dal momento che era entrata nel ristorante, le mani di Biancaneve ci 31 accarezzavano senza sapere dove cadevano e la sua libidine cresceva sempre di più, guidai una sua mano fino al membro di Max che aveva raggiunto una favolosa erezione, l'altra la guidai sul mio, meccanicamente aveva cominciato a masturbarci delicatamente, sentivo Max che aveva già il fiatone, lei lasciò il membro del ragazzo quando lui aveva cominciato a sfilarle il perizoma lei lo aiutò alzando il bacino ma così facendo aveva esposto il suo sesso alla vista del ragazzo che cominciò a baciare il fiore della donna e stava assaporandone il sapore, la mano di lei era calata fra i capelli e guidava la testa del maschio verso il punto che lei desiderava di più, la lingua del ragazzo scivolava lentamente sulla clitoride e penetrava leggermente fra le piccole labbra che lo proteggevano, la lingua di Biancaneve invece si stava attorcigliando alla mia e sentivo che stava arrivando al suo primo orgasmo. Sentivo il suo corpo vibrare e perdere le forze, i suoi gemiti sempre più veloci poi un sospiro lungo e tremolante, infine il suo affievolimento che la rendeva morbida ed indifesa, Max mi guardava quasi per avere una conferma, felice di aver dato un contributo al piacere di Biancaneve e io ammiccai facendogli capire che eravamo sulla strada giusta. Ora Biancaneve aveva sicuramente superato quella argine che la bloccava, ora sapevo che la mia donna sarebbe stata la nostra compagna per tutta la notte, ora ero sicuro che il piacere che aveva cominciato a ricevere ce lo avrebbe restituito con tutto il calore possibile, dovevamo 32 solo lasciare che riprendesse il fiato e il gioco. Baciai Biancaneve e lasciai che Max prendesse l'iniziativa di riavviare i giochi, la mia donna quasi senza forze si lasciava accarezzare e aspettava che uno di noi la prendesse, la sua carica erotica stava spargendo per la stanza il suo profumo di donna e i nostri membri erano al massimo dell'erezione, lei, sinuosa e flessuosa avvicinò la sua bocca al membro di Max e lentamente cominciò a baciarlo, il ragazzo si lasciò andare e chiuse gli occhi, forse era la prima volta che una donna prendeva con lui questa iniziativa, con la delicatezza che nello stesso tempo ti fa esplorare le vie dell'eros mai scoperte, le mani della femmina scorrevano con esperienza su quelle parti del corpo maschile che lo fanno scattare di piacere, poi la svolta che nemmeno io mi aspettavo. Si interruppe per un istante e mi chiamò vicino dicendomi di continuare al suo posto, senza darmi il tempo di rispondere mi prese per i capelli e mi avvicinò la testa al membro eretto del ragazzo mentre lei con una mossa felina mise il suo sesso sulla bocca di Max e si lasciò andare completamente al suo volere. Mi trovai calamitato verso quel membro che svettava davanti ai miei occhi, lucido e bagnato dalla saliva della mia donna, i miei occhi vagavano dal membro alla fessura della mia donna, vedevo la lingua del ragazzo che leccava avidamente gli umori che lei secerneva copiosamente, senza esitazioni aprii le labbra e cominciai a baciare quel membro che, stretto nella mia mano, pulsava come se stesse per esplodere, il ragazzo stava per scoppiare in 33 un orgasmo e lasciai che fosse Biancaneve a decidere se fosse o meno il momento, lei lascio la bocca del ragazzo e si mise a cavalcioni su di lui, inginocchiata con le gambe divaricate cominciò a massaggiarsi le labbra della vagina con il glande infuocato del ragazzo, poi dicendomi con voce roca che voleva anche me si lasciò cadere sull'asta facendola entrare tutta dentro di se, sempre inginocchiata si abbandonò sul ragazzo mentre io realizzavo cosa avesse voluto dirmi, lo capii quando lei con un dito umido di saliva si bagnò il fiorellino scuro e si fermò ansimando in un'attesa che non durò molto, mi misi dietro di lei e puntai il mio membro sulla via indicatami, spinsi leggermente aspettando l'attimo del suo rilassamento e aiutato da lei stessa entrai fra un suo mugolio di piacere e un sospiro del ragazzo che aveva capito quello che stava succedendo, la femmina ormai prigioniera dei due sessi che la stavano facendo godere cominciò a muoversi senza controllo, godeva quella doppia penetrazione e in qualsiasi direzione lei si muovesse aveva dentro di se un maschio che accresceva la sua introduzione, poco dopo le convulsioni preorgasmiche la presero e le tolsero ogni ragione, lei lasciò fare a noi e ogni suo sospiro era per noi musica celeste, poi scoppiò in un orgasmo senza fine, lungo da farle mancare il respiro, io e il ragazzo non potevamo più resistere, le contrazioni della donna e la sensazione che i nostri membri, divisi solo da una piccola parete, fossero tanto portatori di piacere stavano facendo arrivare anche noi, insieme, all'orgasmo e insieme lasciammo che i nostri membri sciogliessero dentro di lei il frutto di questo momento d'amore e di sesso assolutamente fantastico. 34 Riversammo coccole e baci su quella donna che ancora possedevamo, poi la natura ci tolse quella virilità che poco prima ci aveva dato e lentamente uscimmo dal corpo che avevamo sentito e visto godere, un rantolo di piacere segnava il nostro distacco, la femmina esausta si era accoccolata fra le nostre braccia in cerca di protezione, tirammo il lenzuolo su di noi e quasi per incanto ci abbioccammo stretti gli uni all'altra. Dopo un po' di tempo ci risvegliammo forse anche per la gola secca, lentamente e delicatamente lasciammo Biancaneve ancora assopita e scendemmo la scala per preparare qualcosa da bere, nudi, senza nemmeno farci caso ci trovammo uno di fronte all'altro, solo allora Max mi chiese se fossi stato io ..... risposi affermativamente e chiedendo se gli avesse creato del disagio, mi sentii confidare che quella sera tutto era stato ma certamente nulla che lo avesse disturbato, poi espresse il desiderio di voler andare via, così, all'improvviso come era arrivato, il commiato sarebbe stato meno triste, mi confermava che sarebbe partito per una sede molto lontana ma sarebbe partito con un sogno dal quale sarebbe stato duro risvegliarsi, prese i suoi vestiti e li indossò, alla mia domanda se volesse darsi una rinfrescata rispose sorridendo con gli occhi lucidi di piacere, “No, non vorrei lavarmi per il resto dei miei giorni, vorrei vivere con i profumi di questa serata,....” Versai nel bicchiere l'ultimo champagne, brindai con lui e augurandogli tutta la fortuna di questo mondo lo vidi uscire lentamente dalla nostra casetta nel bosco........ 35 36 CHI E' MAX Biancaneve si risvegliò poco dopo, tremolante sulle gambe ancora molli scese le scale coperta dal kimono aperto con tutte le grazie esposte alla mia vista, capì che Max se n'era andato, perché se ne era andato così quasi fuggendo?, sicuramente ci sarà stato un motivo, ma non chiese nulla, sapeva che ne avrei parlato ma voleva tenersi quella serata come se stesse vivendo un sogno ad occhi aperti e ai sogni non si deve chiedere una logica..... Bevve tutto d'un fiato una bibita, mi diede un bacio e mi invitò a seguirla sotto la doccia, ne avevamo bisogno entrambi. Quando al mattino uscimmo dalla nostra casetta contammo i gradini, erano sette ma poco alti, più che gradini li avremmo definiti dei piccoli pianori che dolcemente ti portavano a livello strada, a quel punto Biancaneve scoppiò in una fragorosa risata,“Voglio chiamare questa casetta nel bosco Reggia dei sette nani” In auto parlammo del più e del meno, senza accennare a quello che era successo, Biancaneve era come una bomba ad orologeria, sapevo che prima di arrivare a casa sarebbe scattata la domanda. Infatti... “Non mi dici nulla? allora ho veramente sognato anche se non mi sembrava affatto, sappi che se prima ti amavo a mille ora ti amo a diecimila, un compleanno così non lo potrò scordare, però se tu eri nel mio sogno un giorno mi dovrai raccontare la tua versione del finale, mi sembra 37 giusto farmi partecipe come io faccio te partecipe di quanto sia stato meraviglioso il tuo essere associato al mio delirio erotico, mi ha fatto capire quanto sia importante amare ed apprezzare quello che il vero amore ti può donare, stranamente ho scoperto quanto è grande il mio uomo e quanto ha saputo darmi...... posso essere ottimista quindi di scoprire la versione del finale che non conosco?” Feci cenno col capo che sicuramente lo avrebbe saputo, poi arrivammo a casa e cominciammo con la vita di tutti i giorni. Passarono alcuni giorni senza che noi tornassimo sull'impulso di parlare della serata del suo compleanno, lei era curiosa peggio di una gattina da svezzare ma non chiedeva, io aspettavo il giorno giusto per renderla dotta di tutto quanto ero riuscito ad organizzare senza che lei scoprisse minimamente il mio “intrigo”, poi una sera, rientrando dal lavoro decisi che avrei ripreso il tema lasciato in sospeso, era giusto dare una logica struttura alla mia pazzia d'amore. Durante la cena Biancaneve capì che volevo parlare un po' con lei, mi conosceva bene e sicuramente aveva anche capito quale era il soggetto delle mie parole. “Questa sera voglio raccontarti il mio finale del sogno, è un finale triste ma giusto, un soluzione che non lascia spazi ad altre. Conobbi Max per puro caso durante una cena con il gruppo del mio ufficio, uscii per farmi una sigaretta e lui 38 era già all'esterno che stava prendendosi una pausa, scambiammo quattro parole e scoprii che stava per laurearsi in architettura, lavorava per pagarsi l'università e avrebbe voluto trasferirsi per lavorare in seguito all'estero, al momento non detti peso a quelle parole ma poi mi capitò di vedere la casetta che avrebbe fatto piacere comperare per farci la tua “stanza degli hobby”, decisi quindi di interpellarlo per dargli l'incarico di fare il suo primo lavoro, era un rischio ma calcolato, al massimo lo avrei fatto assecondare da qualcuno, ma il ragazzo mi ispirava fiducia e i risultati li hai visti con i tuoi occhi. Divenimmo anche dei buoni amici, professionale quando eravamo al ristorante ma loquace e solare quando trattavamo il lavoro che gli avevo affidato, scoprii che non aveva una ragazza, delusioni passate lo avevano distolto dalla voglia di cercare una relazione fissa, lo avrebbe fatto solo quando avesse trovato il lavoro che sognava, fare l'architetto in una città del nord Europa, ho pagato il suo lavoro con una cifra superiore a quella richiestami perché ritengo che abbia veramente fatto un'opera d'arte, e l'idea di coinvolgerlo nei nostri sogni fece capolino, poi, quella sera quando ho visto il tuo sguardo provocatore e mi hai chiesto di lasciar cadere il tovagliolo, ho capito che era il momento, tu eri alla toilette e io lo invitato a casa nostra con la scusa di un bicchiere di commiato.... Sapevo anche che dopo pochi giorni sarebbe partito, so anche dove si trova, l'ho aiutato a contattare alcune persone che collaborano con la nostra azienda, e quella sera, alla fine del sogno, il suo andarsene in sordina significava 39 che usciva dalla nostra vita rapidamente come era entrato, è un ragazzo troppo intelligente e poteva mettere in imbarazzo una donna che, per lui è stata un miraggio materializzatosi in un deserto di persone fredde e apatiche, non avrebbe mai trovato parole di commiato che avessero un significato chiaro e trasparente ma sarebbero state parole che potevano creare dubbi e perplessità anche in me, ha preferito andarsene così, portandosi via i tuoi profumi di donna e dicendomi che avrebbe voluto non farseli mai scappare dal suo corpo, sapeva che te lo avrei detto, quando chiuse dietro di se la porta non si voltò indietro ma lentamente scese per i sette nani e sicuramente aveva le lacrime agli occhi per la felicità di quella parte di notte passata con noi.” Biancaneve non disse nulla, si raggomitolò sul divano mettendosi vicina a me e appoggiò la sua testa sulla mia spalla, la guardai e gli occhi lucidi dissero tutto. 40 CENERENTOLA La casetta dei sette nani era di fatto diventata il rifugio di Biancaneve, aveva trasferito tutte le sue cose per il tempo libero in quell'oasi di pace, dalle finestre si potevano ammirare i nostri monti e il bosco che confinava con noi, dal reparto notte, il soppalco, si poteva uscire su un piccolo balcone che ti immergeva in un verde che ti dava la sensazione di essere in un altro mondo, e tutto questo a soli pochi minuti dal caos della città, a volte, dopo una giornata stressante raggiungevo Biancaneve e passavamo la notte in compagnia dei grilli e dei gufi, era fantastico vivere nella natura e scoprire che ancora esistevano le lucciole. Biancaneve si fermava spesso anche durante il giorno e passeggiando raggiungeva il paesino a poche centinaia di metri, un borgo di poche case un bar-latteria un'edicola che vendeva anche sigarette e tutto quello che ti potesse servire poi ovviamente la solita chiesetta di montagna che ti invita ad entrare, tutto raccolto in un fazzoletto di terra. Quel mattino salutai Biancaneve lasciandola nella piazzetta che era al centro di questo borghetto, lei come spesso faceva passò dall'edicola, comprò sigarette e pane fresco poi entrò nel bar per fare una colazione con brioche appena sfornate, seduta al tavolino che ormai era diventato suo, aspettava che il barista, un omaccione, un tipico boscaiolo in pensione, le portasse il suo cappuccino e i suoi dolcetti, fu allora che il suo sguardo fini con l'incrociare quello di una ragazza che aveva appena ordinato 41 un caffè ma subito dopo disse al barista di sospenderlo e si stava scusando perché aveva dimenticato il portamonete, Biancaneve fece cenno al barista di servirlo ugualmente intendendo che l'avrebbe offerto lei, intanto la invitava a prendere posto al tavolo con lei. “Non si offenda, capita a tutti di dimenticare qualcosa, mi farebbe piacere se accettasse di bere il caffè con me”. La ragazza (che da questo momento chiameremo Cenerentola), accettò dopo non poche riluttanze ma a patto di potere in seguito restituire l'invito. Biancaneve guardava quella donna, pulita, ordinata, mani curate ma unghie senza smalti, insomma una donna all'acqua e sapone, niente fede, in un certo senso una donna anonima che sarebbe passata inosservata anche da sola, ma qualche cosa in lei l'attirava, voleva scoprire tutto di lei, una curiosità nata all'improvviso appena l'aveva vista. Cenerentola invece era impacciata, poi di colpo chiese se era lei la signora che aveva comperato la baitella, Biancaneve rispose di sì, chiese il motivo della domanda e ottenne solo un sorriso, poi come per magia le due donne cominciarono a parlare di cose banali come vecchie amiche, cominciarono a farsi i complimenti, scambiarsi pettegolezzi e passò così il tempo quasi senza che se ne accorgessero, Cenerentola ricordò anche i bei momenti da bambina, trascorsi giocando nella vecchia baita che oggi è la casa di Biancaneve, forse era quello il motivo della simpatia reciproca germogliata, perché Cenerentola sapeva 42 che era la nuova padrona del suo castello da bambina e Biancaneve era stata guidata dall'istinto, ecco che da un banalissimo incontro nasce una promessa di trovarsi uno dei giorni a venire, per vedere i cambiamenti nella casetta. Rincontrò la ragazza diverse volte durante i giorni seguenti, si salutavano e finirono col decidere di chiamarsi semplicemente per nome, evitando la formalità del “lei” e passare alla semplice forma del nome, questo voleva dire che si accettavano come amiche e accettavano entrambe di fare parte della vita l'una dell'altra, Biancaneve aveva trovato, nella genuinità della ragazza, quello che anni di vita sociale in città non aveva minimamente pensato fosse possibile, aveva sempre combattuto con piccole invidie e forme di competizione che il quel paesino non esistevano, e sì che la città era dietro l'angolo...., una mattina invitò di nuovo la ragazza a fargli visita, Cenerentola non aspettava altro e non avrebbe mai osato chiederlo pur avendo ricevuto un invito esplicito già da tempo, accettò immediatamente e lo stesso giorno..... Cenerentola sarebbe venuta da lei quel giorno verso le quindici, Biancaneve stava sistemando le ultime cose e controllava meticolosa che tutto fosse in ordine, aveva preparato un vassoio di dolcetti, una bottiglia di moscato nel ghiaccio e aveva predisposto una musica di sottofondo che non disturbasse, i fiori nell'angolo della casa profumavano l'ambiente, i cuscini sparsi sul divano e sul tappeto creavano un gioco di colori, era la prima volta che una nuova amica entrava nella sua vita di Biancane43 ve, le amiche della città erano tutte legate al caos e allo stress, Cenerentola invece gli dipingeva intorno una vita dolce e serena. Il campanello annunciava l'arrivo dell'ospite, la ricevette con un abbraccio e la invitò a togliersi la giacca, poi insieme si diressero verso il salotto, Cenerentola guardava incantata i cambiamenti, le pareti ancora con le pietre ma lucide e pulite, il pavimento di legno liscio e caldo, e il fienile che si era trasformato in un angolo letto decisamente da sogno, solo allora Biancaneve la invitò a girare per casa, dopotutto lei in quella casetta era stata molto tempo prima, quindi avrebbe avuto piacere di sentire il suo commento, Cenerentola ammise che non si aspettava tanto cambiamento e si complimentò con l'architetto. Biancaneve scoprì che aveva più o meno la sua stessa età, era nata un paio di mesi dopo, allora orgogliosa, fece vedere l'anello che aveva ricevuto in regalo per il compleanno insieme alle chiavi della casa tutta sua, un compleanno ricco con un ulteriore regalo che un giorno le avrebbe rivelato..... era un regalo fuori dal comune, assolutamente impensabile e inaspettato. Sedute sul divano cominciarono a raccontarsi la loro vita, Biancaneve seppe che lei era rimasta al paese dopo una delusione d'amore, classica ragazza sedotta ed abbandonata, viveva con i genitori anziani e con altre due sorelle, non aveva mai pensato di cercare lavoro fuori dal paese, su di lei pesava sempre la figura di quell'uomo che a pochi mesi dal matrimonio se ne era andato lasciandola fra mille dubbi e malelingue, così non aveva un reddito 44 suo viveva lavorando in casa per i genitori e le sorelle senza sosta. Cenerentola si compiacque per la bellezza della casetta e la cura dei particolari, poi fece complimenti sulla sua persona, curata e vestita in modo originale ma piacevole, aveva notato che non portava reggiseno e, da donna, si complimentò per i suoi seni sodi ed eretti, Biancaneve si trovava quasi in soggezione, i complimenti da una donna l'avevano sempre imbarazzata, ma poi le sorrise lanciandole l'idea andare il giorno dopo a fare shopping insieme, Cenerentola accettò; precisando però che lei sarebbe stata solo un'accompagnatrice perché non poteva permettersi molto in quel periodo, per le sue finanze piuttosto ridotte, i lavori saltuari che le capitavano erano piuttosto instabili e non voleva dipendere molto dai suoi familiari. Biancaneve le offrì di lavorare per lei, poche ore alla settimana per aiutarla a fare le pulizie di casa, sicuramente non ci sarebbero stai problemi e avrebbero perfezionato il contratto in seguito con me, quindi se avesse avuto bisogno di qualcosa avrebbe potuto considerare una forma di acconto quelle piccole spese che avrebbero fatto insieme, oppure poteva considerarla come una buona entrata per lo shopping del giorno dopo. Cenerentola accettò solo a patto che sarebbe stato un prestito che avrebbe restituito appena fosse stato possibile, poi insieme prepararono un te e passarono il resto del tempo raccontandosi i loro sogni infantili. 45 46 CONFESSIONI DI TRASGRESSIONI SEGRETE L'auto con le due donne a bordo stava scendendo lungo la rampa del silos del parcheggio, Cenerentola era la prima volta che entrava in un parcheggio sotterraneo e aveva un po’ di timore, la discesa repentina e la curva continua la stavano mettendo a disagio, parcheggiata la vettura Biancaneve scese e guardò l'amica che titubava, le girava la testa, attese e poi prendendola sottobraccio si avvicinarono all'ascensore per la risalita, solo allora capì che la vita del paese aveva condizionato alle modernità la ragazza e provò una dolce tenerezza, quasi sentisse la necessità di proteggerla, appena all'aperto Cenerentola riprese il suo colorito, ma era chiaramente a disagio nei rumori e i colori della città, Biancaneve si diresse da Miki, il suo parrucchiere di fiducia e entro quasi trascinando Cenerentola che per la prima volta entrava in un negozio così raffinato, Miki ovviamente si fece a zerbino e con passo piuttosto equivoco si avvicinò a Biancaneve che presolo in disparte gli sussurrò nell'orecchio qualche cosa. Miki allora si avvicinò a Cenerentola e con fare da mezza checca le prese la mano e dicendogli di seguirla la fece accomodare su una poltrona in mezzo a specchi e luci, Biancaneve mettendosi alle spalle di Cenerentola gli disse che ora le avrebbero fatto un taglio di capelli e una pettinatura che l'avrebbe rivalutata almeno del doppio, doveva accettarlo come un piccolo regalo fra amiche, lei sarebbe tornata da li a poco, un bacietto casto casto sulla guancia per rassicurarla e scomparve dalla sua vista. 47 Tornò che Cenerentola era quasi pronta, il taglio e la messa in piega avevano fatto un piccolo miracolo, capelli a caschetto neri e lucidi, la truccatrice stava terminando il filo delle sopracciglia e la manicure aveva dato un colore alle unghie perlato, nulla di vistoso ma il tutto aveva dato una nuova immagine alla Cenerentola che Biancaneve aveva conosciuto. Miki soddisfatto del lavoro “consegnò” la ragazza che ancora non credeva ai suoi occhi, lo specchio gli aveva rivelato la sua nuova identità e stralunata continuava a ripetersi che non gli sembrava vero quello che vedeva, Biancaneve la prese per mano, salutò tutti e insieme uscirono in mezzo alla folla che frenetica passava al loro fianco, arrivarono davanti ad un negozio di lingerie, entrarono e salirono al piano superiore dove la commessa le stava aspettando, Biancaneve aveva predisposto tutto con meticolosità, sul banco molti capi preziosi, alcuni già scelti da Biancaneve altri a disposizione di Cenerentola, lei non voleva credere che potesse scegliere e poi indossare quelle belle cose che ha sempre solo visto in televisione. Si limitò ad un solo capo, un completo nero abbastanza castigato, a quel punto Biancaneve le fece vedere un paio di capi che di castigato avevano ben poco, Cenerentola ironicamente disse che nessuno li avrebbe mai potuti vedere, la risposta di Biancaneve fu ancora più ironica dicendole che non bisognava mai dire mai. Riuscì a farle mettere nelle borsette di carta quei capi che Biancaneve voleva prendesse. 48 Si era ormai fatta l'ora di pranzo e Biancaneve si avviò verso casa, un bell'appartamento in centro alla città, col portinaio sempre vigile e ruffiano, passarono davanti alla guardiola e lui, come sempre, la fermò cercando di avere qualche pettegolezzo sui paesani suoi concittadini, la risposta lapidaria di lei lo lasciò momentaneamente senza risposta, entrarono in ascensore con l'uomo che le seguiva con la bava alla bocca, nello stabile non abitavano certo donne più belle di loro due, la salita dell'ascensore sembrava non terminasse mai e le due donne vicine sentivano il loro respiro con una punta di strano imbarazzo. La casa, come sempre, in ordine, il frigorifero con molte provviste e il silenzio fecero da corollario al desiderio di confidenze un po’ più intime. Biancaneve senza mezze parole chiese a Cenerentola come se la passava con gli uomini, la risposta tardava ad arrivare e per togliere l'imbarazzo chiese scusa ma, improvvisamente e a cascata, Cenerentola disse che era un argomento che forse doveva ritenere chiuso, dopo il suo abbandono per parecchio tempo si rifugiò nel pianto e nell'odio verso i maschi poi le capitò una storia che fortunatamente finì subito, lui la stava frequentando solo per avere una donna che lavasse e stirasse i suoi panni e fosse disponibile quando lui avesse avuto voglia ... poi più nulla fino a che in villeggiatura conobbe una signora un po più attempata di lei e fini per fare una stupidaggine, ma non specificando cosa avesse veramente fatto, Biancaneve volle sapere e cominciò a insistere con fare simpatico fino a che Cenerentola, vergognandosi da morire fini col 49 dirle che finì a letto con lei, ma pur con tutte le riserve date da una cultura bacchettona, in tutto questo provò piacere e soddisfazione anche se, dopo le vacanze, volle rompere tutti i contatti con lei perché si sentiva fuori da questo mondo. Sedute a tavola, consumando un pasto veloce, fra una parola e l'altra le confidenze si facevano sempre più intime, Biancaneve gli chiese di tenere un segreto e Cenerentola annui, anche in lei la curiosità si faceva sempre più viva, stralunò gli occhi quando Biancaneve gli raccontò di aver fatto sesso con due uomini contemporaneamente, era stata completamente soddisfatta da quell'esperienza e un giorno sperava di poterlo rifare, a quel punto Cenerentola gli chiese cosa sarebbe successo se lo avesse scoperto il marito, Biancaneve sorridendo disse che l'artefice fu proprio il marito e che era la terza parte del regalo di compleanno, dopo queste parole la ragazza sembrava sotto choc, era incredula ed affascinata dalla rivelazione, nei suoi occhi si poteva leggere una punta di dolce invidia per l'amica. Cenerentola fantasticava sul marito di Biancaneve, doveva essere veramente un grande uomo per regalare alla propria donna questi momenti magici, avrebbe voluto conoscerla la persona così innamorata e sicura della sua donna, non osava chiederlo ma sapeva che un giorno, magari da lontano e di sfuggita l'avrebbe visto, solo allora avrebbe potuto immaginare la notte di sesso che Biancaneve gli aveva raccontato, mentre pensava queste cose l'amica la stava portando verso un armadio che era già 50 aperto, c'erano molti abiti di vario genere, ancora con le protezioni di nailon, li stava guardando senza un motivo quando Biancaneve tolse dalla sbarra dell'armadio alcuni capi e li appoggiò sul letto, poi invitò l'amica a sceglierne e provarne uno, come un automa Cenerentola scelse un tailleur blu/carta da zucchero, e lo tolse dalla busta trasparente, poi rivolta a Biancaneve disse che l'avrebbe provato ma non voleva sciuparlo, ma mentre parlava l'amica stava gia sbottonando la giacca dall'omino e fece cenno all'amica di spogliarsi. Incerta, quasi timorosa la ragazza cominciò un lento spogliarsi e sempre più titubante , metteva ordinatamente i panni che si toglieva sul letto cercando di coprirsi con le mani quando rimase in intimo, Biancaneve scoppiò a ridere vedendo l'amica che si vergognava e visto che avrebbe voluto cambiarsi d'abito anche lei in poche mosse veloci si denudò mettendo a proprio agio Cenerentola, cominciarono quindi a provare degli abiti, quando erano vestite si mettevano davanti allo specchi per rimirarsi, si scambiavano pareri e opinioni poi ognuna scelse un vestito che meglio di adattava al gusto personale, Cenerentola stava specchiandosi e si guardava stupita del cambiamento fatto in poche ore quando Biancaneve le arrivò da dietro e stringendole le mani sulla vita avvicino la sua testa a quella della ragazza e gli sussurrò nell'orecchio che era uno schianto, Cenerentola si voltò quasi di scatto con gli occhi lucidi di felicità e per un attimo le bocche delle due ragazze vennero a contatto, le labbra si sfiorarono ma poi si allontanarono, ma nessuna delle due si allontanava abbastanza, pochi secondi, interminabili, ba51 starono a sciogliere i loro dubbi, le bocche si incontrarono di nuovo e le labbra si unirono in un bacio appassionato. L'attrazione delle due donne era nata dalle confidenze così intime che si sentirono accomunate in un mondo parallelo, si erano dette cose che i comuni mortali non avrebbero mai confidato a nessuno, ora una sapeva delle esperienze saffiche dell'altra e l'altra sapeva della serata di sesso a tre dell'una, avevano ancora tante cose da dirsi e da scoprire. Uscirono da casa cambiate nell'abito e nello spirito, salutarono il portiere e con le borse colorate dello shopping si avviarono al parcheggio, durante il tragitto del ritorno tornarono a conversare sulla serata a tre, Cenerentola, insisteva, non riusciva a capacitarsi come tutto questo sia avvenuto senza problemi, Biancaneve invece non riusciva a capire come avesse fatto Cenerentola a cadere nella rete di Saffo, ma si ripromisero di confidarsi con più calma e lucidità nella casetta nel bosco. Biancaneve con modo provocante, invitò a cena il sabato seguente Cenerentola, così aveva l'occasione di conoscerne il marito, la ragazza accettò elettrizzata, era veramente curiosa, poteva così conoscere l'uomo capace di dividere con altri la propria donna per amore, tutto questo le aveva sconvolto il suo modo di pensare nei confronti dell'altro sesso, la sua storia l'aveva marchiata, ma sentiva che forse quel timbro che l'aveva sporcata si stava sbiadendo. 52 L'AMICIZIA SI RAFFORZA Il sabato sera era finalmente arrivato, Cenerentola puntuale si presentò alla cena vestita in modo elegante, aveva voluto mettere quell'abito che Biancaneve le aveva regalato, le stava veramente bene, si era sistemata i capelli e si era truccata in modo leggero ma molto sexy, inconsciamente era in competizione con l'amica che le stava aprendo gli occhi sulla vita. Aprii io la porta e la feci accomodare, poi mi presentai e lei stava per parlare quando Biancaneve arrivò dalla cucina e, anticipando l'amica, me la presentò come la ragazza più carina e intelligente fra le sue amiche. Soliti convenevoli e soliti scambi di complimenti, poi insieme ci prendemmo un aperitivo, Biancaneve da padrona di casa perfetta servì la cena allungando i tempi per poter chiacchierare e rendere vivace la serata, non entrammo in fatti personali ma restammo sul vago, dalle chiacchiere conoscemmo una Cenerentola che dalla vita aveva avuto solo delusioni, l'incontro con mia moglie le aveva fatto capire che la vita va vissuta e non ci si deve arrendere di fronte agli ostacoli ma cercare di superarli, mi mostrai poi estremamente soddisfatto e contento che avesse accettato di dare una mano a Biancaneve per tenere in ordine la casa e feci capire che non c'erano problemi di compenso, anzi, aggiunsi, sarebbe stato veramente utile che fosse preso in esame la possibilità di curare anche la casa in città, (avevamo preso accordi io e mia moglie per dare uno stipendio alla ragazza per facilitarla ed aiutarla senza far pesare la sua condizione). 53 Accettò entusiasta, conversammo d'altro e ci gustammo il caffè, più tardi Biancaneve accompagnò l'amica a casa accordandosi per il lunedì successivo quando avrebbe iniziato a lavorare per noi. Attesi il ritorno di mia moglie, intanto avevo preparato un ottimo vin-brulle, faceva un po' freddino e sarebbe servito a riscaldarci, sentii l'auto che parcheggiava e gli andai incontro, la vidi felice per come era andata la serata e mi riferì che Cenerentola ci aveva definito una coppia d'assi. Sapevo bene come far incavolare mia moglie, gli porsi la bevanda e manifestai la mia opinione di maschio su Cenerentola, la definii una gran bella gnocca che avrei gustato con piacere, una bella cavallina che sicuramente avrebbe gradito una galoppata con me, mi lasciò parlare poi candidamente rispose sorridendo che lei l'aveva già gustata e era veramente un frutto delizioso ma che si lasciava cogliere solo da lei, poi sculettando provocatoriamente mi disse che pochi giorni prima si erano anche baciate, che potevo anche chiederglielo, e non avevano fatto sesso solo perché non c'è stato il tempo, ci stava facendo però un pensierino, e appena possibile lo avrebbe fatto e, poi, mi avrebbe confermato se era o meno una “bella cavallina” , poi, che fosse una bella gnocchetta lei l'aveva già notata e soprattutto vista, quindi arrivavo di già per secondo,...... poi mi si avvicinò e ci baciammo, finimmo a letto quasi senza accorgercene, trovai mia moglie particolarmente eccitata, capii che Cenerentola era diventata per lei una amica vera. 54 Quella fu una notte dove il sesso si unì per la prima volta a fantasie erotiche con sfondi saffici, Cenerentola era comparsa fra noi senza segnali, improvvisamente, ero a conoscenza del bacio che si erano ricambiate, ero certo che Biancaneve quel bacio lo cercò come curiosità di affettuosa amicizia, ora però la voglia si era annidata dentro di lei, la sua sommersa bisessualità stava emergendo, immaginare Cenerentola con noi aveva stravolto il nostro solito impulso di pensare al sesso in tre, cioè la femmina al centro dell’attenzione di due maschi, ora dovevo considerare me stesso, unico maschio che doveva dedicarsi alla venerazione delle due femmine, questa opportunità non l’avevo mai calcolata ne presa in considerazione, indubbiamente ero curioso e desideroso che tutto si avverasse, ma il mio essere sempre con i piedi per terra, il mio spirito calcolatore stava già separando tutti i lati positivi dai negativi, ma come sempre ero aperto al rischio che questo nuovo evento era in grado di stravolgere il mio modo di vivere, non dovevo nemmeno sottovalutare l’evenienza che Cenerentola rifiutasse questo tipo di rapporto, decisi infine di lasciar fare al destino che, in questa circostanza aveva un nome ben definito; Biancaneve. Il mattino tornammo in città, avevamo alcuni impegni per la serata e volevamo essere puntuali, impegni sociali, quelli dove vai da persone perché ci devi andare, impegni d’immagine che preferiresti lasciare fuori dalla tua giornata, dove tutti ti sorridono e non sanno il perché, dove tutti pensano di sapere tutto e poi alla fine sono solo pettegolezzi che buttano “polvere” solo per poter aiutarti a togliertela per rinfacciarti un giorno il favore, 55 ne approfittammo per chiacchierare un po’ fra noi, e inevitabilmente il dialogo cadde sulle fantasie della notte scorsa; Cenerentola, fu lei stessa a iniziare la conversazione raccontandomi filo per segno cosa ha provato la sera prima immaginando nel nostro letto l’amica, non aveva mai desiderato avere intimità con una donna ma per lei, Cenerentola, era una persona speciale, sentiva quasi di dovergli qualcosa che lei aveva avuto in più dalla vita, la vedeva indifesa e incapace di prendere iniziative per costruirsi un suo futuro, la scopriva tutta da guidare nel mondo del sesso, un mondo dove lei appariva la “principessa” e il suo uomo la aiutava a rendere vive le sue fantasie, mentre l’amica con il suo fardello di ingenuità aveva solo paure e incertezze al punto di negarsi il piacere che un uomo, quello giusto però, le potesse dare e lei potesse ricambiare in una vita di coppia serena. Auspicava che lei e l’amica diventassero così unite al punto di sapere tutto l’una dell’altra, tanto da poter affrontare anche il sesso come argomento comune e frivolo al pari delle faccende di casa, terminò come se si accorgesse che stava dicendo idiozie sussurrandomi una frase che mi lasciò dolcemente sorpreso, provava affetto per l’amica al punto che la sera prima avrebbe voluto portarla all’orgasmo con la sua lingua……. Senza lasciarmi fuori dai suoi propositi. La baciai a lungo rassicurandola che non mi sarei mai sentito escluso dai suoi pensieri, ma il tempo tiranno ci impedì di approfondire queste cose, cominciammo a cambiarci per raggiungere quella mandria di persone che 56 per festeggiare una laurea avevano invitato gente che a malapena conoscevano, tutto questo per l’etichetta simbolo della bella società. Non avevamo certo una voglia matta di correre da quelle persone ma il “dovere sociale” ci imponeva la puntualità e così arrivammo sul posto…… Sorrisi e moine ci accolsero fra bicchieri e salatini, il festeggiato salutava tutti e si inchinava servilmente alle persone importanti snobbando chi non gli sarebbe servito in futuro, sapevo bene che io facevo parte di quelli che erano utili al suo futuro, dispettosamente feci di tutto per non farmi irretire, Biancaneve si trovava sempre a suo agio a queste feste, aveva il potere di distruggere psicologicamente i boriosi e farsi apprezzare dai riservati, infatti la trovai circondata da vecchie conoscenze dove i maschi arrapati e coinvolti dalla sua femminilità pendevano dalle sue labbra e aspettavano di sapere le ultime notizie su pettegolezzi d’alto bordo, le donne naturalmente fingevano di ignorare Biancaneve con malcelata invidia, la mia presenza permise a mia moglie di prendersi un attimo di pausa e mi seguì volentieri sul terrazzo per godersi il suo drink, il buio della sera ci permise di vedere quel gioco di luci che le strade e le automobili disegnavano per noi. “Vedo che siete sul punto di rottura ehh !! Vi capisco è una situazione che provo spesso anche io….“ Ci voltammo verso quella voce e notammo un giovanotto che se ne stava seduto in un angolo con una sigaretta e un bicchiere quasi vuoto, il nostro sguardo sorpreso 57 gli diede l’autorizzazione a continuare a parlare. “ Sono il fratello del laureato, certamente non mi conoscete ma io so chi siete voi, mi presento, mi chiamo Stefano e sono qui solo per questa occasione, sono la pecora nera della famiglia perché non mi va di essere uno degli avvocati dello studio di mio padre e preferisco lavorare come tutti anche se lavoro all’estero, lavoro per organizzazioni umanitarie e spendo soldi del mio vecchio…. Tanto ne frega sempre un mucchio a tutti, voi invece dovreste essere quelli che teoricamente servite a mio fratello per il suo “futuro”….. comunque se ho ben capito vi state annoiando, che ne dite se vado a prendervi da bere e stiamo qui a far due chiacchiere?” Biancaneve mi schiacciò l’occhio e rivolta a Stefano disse che era ancora meglio se ci seguiva che scappavamo tutti e tre a farci un bicchiere da qualche parte tranquilli, seduti in un bar qualunque e fare quelli che non si fanno mai i propri affari, Stefano non se lo fece ripetere e chiese solo di poter prendere una giacca e attenderlo per pochi attimi. Biancaneve sapeva sicuramente cosa stava facendo e il suo sorrisetto malizioso me lo lasciava intuire, passammo dal guardaroba e preso i nostri indumenti lasciammo la casa con Stefano, salimmo sull’auto, io e lui davanti, Biancaneve si era messa in mezzo sul divanetto posteriore, gli piaceva essere partecipe alla guida come fanno i bambini con i genitori…. sicuramente aveva un suo piano che non avrei tardato a scoprire, infatti…. 58 “Stefano, tu pensi che io non sappia nulla di te?, sai che sei l’attenzione di tutto il popolo femminile dell’arco delle tue conoscenze?, noi donne parliamo spesso di te, stasera tutte mi invidieranno perché sei qui e io posso chiederti cose che le altre non potranno mai sapere, ad esempio se è vero che vivi in india con donne e uomini nella stessa casa e fate sesso senza porvi problemi, in parole povere sei realmente un trasgressivo e ti piace veramente essere considerato all’avanguardia?, sei veramente una preda ambita dalla “tua” società, il coraggio che hai avuto a lasciare tutto quello che avevi e andartene lontano a fare la vita che volevi ti ha reso mitico fra le donne dei tuoi conoscenti.” Biancaneve mi aveva stupito ancora una volta, intanto l’insegna di un locale mi aveva automaticamente fatto rientrare nel parcheggio, Stefano intanto aveva cominciato a rispondere a Biancaneve lentamente e con parole chiare senza svicolare il discorso, “ E’ vero, ho lasciato tutto dopo una furibonda discussione in casa sulle mie scelte di lavoro, non volevo continuare le tradizioni legali della famiglia e una delle scuse per farmi decidere di uscire di casa è stato un mio rapporto profondo di amicizia con un trans di una città poco distante da qui, i continui divieti mi hanno portato invece verso un rapporto affettivo molto più profondo, niente di più anche se la gente vuol pensare che il salto ad un rapporto di sesso sia stato minimo, oggi posso felicemente dire che vivo lo stesso piacere lo stare con lui o con una donna, però aggiungo che sono fantasie quelle voci che dicono che io viva con una famiglia mista, vivo solo….. ma sono felice 59 di esserlo.” Entrammo nel locale, ci sistemammo in un angolo e ordinammo birra e patatine, impensabile poter far questo fino a pochi minuti prima, chiacchierammo molto e scoprimmo quanto era dolce questo ragazzo che molti ritenevano leggero e senza carattere, ci confidò anche un segreto, stava cercando casa per ritornare in Italia e la stava cercando nella zona senza dire nulla ai suoi, anzi più tardi l’avrebbero saputo meglio era, il lavoro di importazione che si era creato in India andava meravigliosamente bene e quindi la sua indipendenza era assicurata, ci spiegò con entusiasmo in cosa consisteva il suo lavoro, ci raccontò dei suoi viaggi e la serata da noiosa si trasformò in una magnifica descrizione di come può cambiare la vita. Lo riportammo a casa che stava quasi albeggiando, Biancaneve riuscì a strappargli la promessa che sarebbe stato nostro ospite “segreto” appena fosse stato possibile, ci lasciammo come vecchi amici scambiandoci abbracci e strette di mano piene di sincero compiacimento. Tornammo così alla nostra casetta, Biancaneve mi ricordò che di li a poco Cenerentola avrebbe iniziato il suo primo giorno di lavoro da noi, poi sorridendo mi disse che Stefano poteva far parte della nostra favola e gli sarebbe piaciuto considerarlo un lupo, aveva trovato in lui lo stesso sguardo sornione che avevo io in certi momenti, lo immaginava dolcemente violento come sa essere un uomo nei momenti di intimità, era tutto da scoprire, la sua vita nascosta doveva essere fantastica, enigmatica e piena di realtà nascoste tutte però da portare alla luce. 60 Annuii, ammisi che Stefano era un tipo interessante sia fisicamente sia mentalmente, sapevo che sarebbe tornata su di lui e lasciai che decidesse lei quando e come riaprire il dialogo. 61 62 RIFLESSIONI Biancaneve considerato Stefano una persona tutta da scoprire, ero ben lontano però, dall'intuire i suoi propositi e le sue fantasie su di lui in fatto di sesso, nemmeno immaginavo coinvolgerlo più di tanto nelle nostre fantasticherie, l’incontro con Max ci aveva lasciato un buon ricordo, ma non avevamo più parlato di un altro uomo nel nostro letto dopo Max, sicuramente nelle nostre teste questa ipotesi non era certo stata accantonata, ma dovevamo trovare il tempo di parlarne, io stesso avevo trovato quel certo nonsoche quella sera, quando, fra mille titubanze e incertezze sentii cadere ogni inibizione nel momento stesso che mi trovai a baciare un sesso maschile, quel sesso che, in quel momento, era per lei e lei mi aveva offerto e posto davanti agli occhi, mi voleva rendere partecipe al suo piacere, un sesso che in quel momento non mi rifiutava e io stesso non allontanavo, anzi mi attirava e godevo nel veder gioire quel maschio succube alle mie voglie. Pensavo a questo mentre stavo tornando in ufficio, avevo riposato solo un paio d’ore, attribuivo colpa alla mia stanchezza per questi pensieri, forse non avevo trovato altro tempo per riflettere su quello che successe quella sera, sorridevo da solo, ricordavo perfettamente quei momenti e li rivivevo con soddisfazione, era stata sicuramente una bellissima esperienza e dovevo ringraziare Biancaneve per lo stimolo che mi aveva dato, dovevo riprendere l’argomento appena possibile. L’immagine di Stefano mi passava davanti e sostituiva 63 quella di Max, poi vedevo Cenerentola con noi tre, si stava aprendo nella mia presunzione quella situazione che inconsciamente sia io che Biancaneve, probabilmente, abbiamo tenuto nascosto a noi stessi, forse quello che volevamo saggiare era il sesso di gruppo, le immagini che scorrevano nella mia mente erano composte da quattro persone, altre ombre che non riuscivo a identificare mi facevano considerare che le realtà fossero ancora di più, ma forse mi stavo lasciando trascinare dalle vicende che negli ultimi giorni avevano un po’ fatto lavorare troppo la mia fantasia, era veramente necessario riprendere il dialogo con mia moglie e capire quanto le nostre fantasie e trasgressioni collimassero. La giornata trascorse all’insegna della calma più assoluta, stavo tornando verso casa quando un sms mi risveglia dal torpore dove mi ero rifugiato, era Biancaneve che mi pregava di passare in pasticceria, aveva desiderio di qualche dolcetto da gustare nel dopocena, mi fermai appena possibile e acquistai quello che sapevo avrebbe fatto piacere poi mi diressi verso casa con tranquillità. Biancaneve era sulla porta che mi aspettava, entrammo insieme e trovai che aveva cambiato l’ordine dei mobili e dei divani, con Cenerentola si erano messe a far pulizie e a sperimentare un nuovo modo di arredare la casetta, trovai il tutto molto carino e con quel pizzico di femminile che non guasta mai. Cenammo e poi mi disse che aveva una sorpresa, ci avevano attaccato la linea del telefono e quindi potevamo finalmente collegarci ad internet anche da li, ecco il moti64 vo dei dolcetti, si festeggiava finalmente l’entrata della casa nella rete. Stravaccati sul divano brindavamo all’evento, era una scusa, cercavamo sempre e comunque un motivo per far festa, questo era uno dei tanti, io avevo intenzione di cominciare a parlare dei suoi “intrighi” futuri su Cenerentola e su Stefano ma non sapevo da dove iniziare. Chiesi notizie sul lavoro con Cenerentola rinnovando i complimenti per la nuova sistemazione dei mobili, poi con una punta di malizia domandai se c’era stato un altro bacio galeotto, la risposta che ricevetti mi eccitò di colpo: “il prossimo bacio fra me e Cenerentola ci sarà solo se ci sarai anche tu - disse- ma sicuramente non sarà un bacio casto ed innocente, sarà il preludio a una voglia che mi assale sempre più, ho voglia di fare l’amore con lei e vorrei che mio marito fosse li con noi, non so il perché e non so cosa dovresti fare ma di certo è che voglio che tu ci sia, sai che ti ho invidiato quando tu hai baciato il membro di Max?, volevo parlartene, avevo paura di sentirmi rispondere qualcosa di negativo ma penso che, dopo i dialoghi di ieri sera con Stefano, anche tu abbia voglia di capire quanto siamo porcellini, quanta sia la nostra voglia di trasgressione e di ricerca del piacere, quindi dovremo dedicarci un po’ di ore per chiarirci e manifestare quello che proviamo e che desidereremmo proporre nelle nostre fantasie e cosa trasferiremmo nella realtà”. Ancora una volta Biancaneve mi aveva preceduto e ancora una volta era riuscita a leggere dentro di me quello che ancora non avevo scritto. 65 Gradii la sua offerta e promettemmo di dedicare il fine settimana a questo nostro modo di vedere la nostra vita di coppia, ero veramente curioso di capire quanto lei era stata capace di interpretare i miei pensieri e quanto lei era capace di capirmi, sapevo della nostra ottima intesa, ci bastava uno sguardo e sapevamo quello che l’uno voleva dall’altro, uno scambio di occhiate e la nostra complicità ci meravigliava, non avevamo bisogno di accordi precedenti per fare qualsiasi cosa, dalla banale spesa al più impegnativo acquisto, dal giudicare una persona al tranciare immediatamente ogni contatto, ma quello che dovevamo affrontare era frenato da tabù che ognuno di noi si porta dietro dalla nascita, la nostra società vive ancora parecchio della sua materialità su pregiudizi secolari, uno di questi pregiudizi è il sesso, per troppe persone considerato qualcosa da tenere nascosto perché impuro e da non apprezzare, per noi è sempre stato un piacere, ora avevamo superato il confine che separa la fantasia dalla realtà, non potevamo più rinviare e insabbiare questo piacere sottile che ci stava legando ancora di più, insieme avevamo scoperto il sottile confine che separa la complice trasgressione dal piacere soffocato per falsi pudori, insieme abbiamo conquistato la nostra libertà mentale e sempre insieme siamo riusciti a sconfiggere quel male chiamato gelosia o meglio sarebbe stato chiamarlo possessivismo. Non potevo certo dimenticare che mia moglie è laureata come strizzacervelli, questo le dava un vantaggio su tutte le persone che incontrava e gli permetteva di fare un’immediata valutazione su di loro, devo anche ricono66 scere che difficilmente aveva sbagliato nel giudicare chi incontrava, e aveva un sesto dono, quello di sentire immediatamente se la persona che aveva di fronte fosse sincera. Biancaneve aveva poche amicizie, il suo carattere forte non ammetteva ipocrisia, nella nostra sfera sociale c’erano troppe persone che vivevano ambiguamente, gente che un giorno ti è amica ma il giorno dopo è pronta a criticarti senza un motivo, questo l’aveva isolata un po’ da tutti, lo aveva voluto lei e era ben felice di averlo fatto, è amata ed odiata dalle donne del nostro gruppo sociale, mentre i maschietti cadono ai suoi piedi, le sue finte amiche la vorrebbero complice ma ne hanno timore e la conseguenza è che Biancaneve ha fatto una sua scelta, dura ma significativa, quella di avere poche amicizie ma determinate da una serie di fattori dove siano prevalenti l’onesta mentale e la sincerità. La scelta di avvicinarsi a Cenerentola era la logica conseguenza a tutto questo, il piacere che provava nel trattare con me argomenti leggeri o impegnativi era evidente, questo ci aveva portato spesso a esaminare situazioni dove il sesso era fondamentale senza crearsi dei grattacapi, noi sembravamo una coppia di amici piuttosto che una coppia sposata, eravamo l’invidia nascosta di chi ci conosceva e lo sapevamo benissimo, ma nessuno poteva immaginare ciò che effettivamente eravamo. 67 68 IL SITO DELLE FIABE Si stava avvicinando il fine settimana, il tempo era piuttosto freddino, pioveva e sembrava facesse apposta per trattenerci in casa, io e Biancaneve volevamo analizzare il nostro piccolo quesito di vita proprio durante il week end, ormai eravamo al giovedì, ancora un giorno di lavoro e poi tre giorni di riposo assoluto, io e lei, spaparanzati sul nostro lettone, mi vedevo di già, impegnato a tener testa a lei, forse solo ora stavo scoprendo chi era la parte forte della coppia, lei sapeva bene quello che voleva e sapeva anche quali erano i limiti che ci eravamo imposti senza nemmeno dirceli, stavo ormai riordinando i miei documenti quando il pc mi avvisa di un nuovo messaggio di posta elettronica, alzo la finestra e trovo un messaggio anonimo che mi allega un link, un curioso link che mi fa sobbalzare, clicco e attendo l’apertura, mi appare una paginetta con un fiore di campo che mi rimanda ad una pagina di descrizione, leggo con curiosità e scopro che si parla di fiabe, apro la prima ed unica fiaba e chi ti vedo?, lei!!!!, mia moglie con Cenerentola con tanto di grembiulini e scopettine in mano, che stanno facendo le pulizie, il fatto che sotto i grembiulini hanno solo l’intimo, e sono tutte truccate con rossetto vistoso e lunghe sopracciglie, una serie di fotografie che mi fanno arrapare per le posizioni e i sottintesi che io conosco bene, ma poi in fondo alla pagina una riga mi rassicura, il link è visibile solo a me, sorrido e prendo il cellulare, la chiamo e gli dico solo due frasi che racchiudono i miei pensieri. “Ti amo, porcellina mia, aspetta che arrivo e ti faccio 69 pagare lo scherzetto che mi hai combinato”. Sapevo che stava studiando qualcosa, il collegamento alla rete gli permetteva di giocare col Pc ma non immaginavo che mi facesse pervenire una paginetta web provocatoria, chiusi il tutto e pensai al ritorno per la cena, avremmo forse anticipato il nostro dialogo la sera stessa, ero curioso di sapere cosa stava tramando in senso buono alle mie spalle, qualcosa aveva in mente di sicuro e quindi volevo scoprirlo per essere almeno preparato a ogni sorpresa attendibile. Trovai Biancaneve sulla porta che mi aspettava, il suo sorriso ironico mi presagiva novità, la baciai e entrai in casa, la cena quasi pronta e la doccia calda che mi aspettava mi davano un senso di relax che mi toglieva tutto lo stress della giornata, Biancaneve canticchiava sorniona e mi lanciava frecciatine che non afferravo ma lasciavano intuire che ci sarebbe stata una bella chiacchierata fra noi. Durante la cena chiesi come le era venuta l’idea della pagina web e come aveva convinto Cenerentola a prestarsi nelle fotografie, la risposta fu semplice e logica, aveva semplicemente raccontato nei minimi particolari all’amica del mio regalo per il compleanno, e aveva prospettato alla stessa il suo desiderio di fare sesso con lei e con me, l’amica comprensibilmente non aveva risposto ma era stata colpita dal racconto di Biancaneve e era rimasta piacevolmente incuriosita dalla proposta ricevuta, aveva quindi subissato di domande l’amica sull’argomento, voleva rendersi conto cosa volesse dire fare sesso in tre, aveva voluto sapere come io avevo gradito e accet70 tato la serata e come mi sarei invece comportato se anziché Max ci fosse stata una donna, ancora un’altra valanga di domande prettamente femminili, cosa aveva provato Biancaneve in mezzo ai due uomini, se era riuscita a superare l’imbarazzo del momento o se aveva accettato senza perplessità quella situazione nuova, poi domande sempre più intime, se aveva raggiunto veramente l’orgasmo e se aveva goduto liberamente sia con l’uno e con l’altro, come aveva reagito il ragazzo all’inizio e come era finita, se c’era insicurezza in lui o se invece tutto filò liscio, poi altre domande sempre seguite dalle risposte di Biancaneve sempre precise e dettagliate, risposte che avevano eccitato Cenerentola al punto da ipotizzare il suo desiderio di erotismo saffico nei confronti di Biancaneve, manifestò apertamente la sua incapacità di incanalarsi da sola in questa iniziativa ma sperava in seguito sull’aiuto dell’amica a superare queste barriere e entrare con lei in questo mondo fatato. A quel punto Biancaneve propose di scattare delle fotografie, incantate dall’eccitazione si tolsero i pochi abiti e restarono entrambe in solo intimo, l’idea dei grembiulini fu gradita e plaudita e rese ancora più maliziose le immagini, sotto lo sguardo ammirato di Cenerentola, Biancaneve scattò e mise in rete tutte le migliori, quindi mandò il link per posta elettronica a me, solo allora Cenerentola si rese conto che l’avrei vista quasi nuda e si vergognò del suo atteggiamento, Biancaneve le assicurò che tutte quelle immagini e le loro confidenze non sarebbero mai uscite dalla casa, la ragazza si risollevò, promise di continuare il dialogo più avanti nel tempo con più calma e ra71 zionalità. Biancaneve raccontava, io mi sentivo già parte integrante delle loro fantasie, ne ero compiaciuto ma dalle fantasie passare alla realtà il passo era molto dilatato e difficoltoso da superare, potevo incappare in scivoloni che avrebbero pregiudicato la loro buona amicizia e potevo rompere quell’equilibrio, che, la ragazza, era riuscita a confinare in un angolo della sua mente, forse mi stavo preoccupando, probabilmente in modo eccessivo e avevo il forte dubbio che non avrei mai potuto far diventare una favola quello che, io e mia moglie, vedevamo come dei semplici giochi erotici, pur molto trasgressivi, ma sempre solo dei giochi, sentirmi quindi un indispensabile intreccio per portare le due donne in una dimensione di erotismo puro, mi faceva dimenticare tutte le paure e le titubanze, volli continuare ad ascoltare Biancaneve e capire come si era evoluta la loro amicizia e fino a dove era già arrivata. Biancaneve voleva un mio parere, se e quando stuzzicare l’amica, magari durante una cenetta a lume di candela, laddove si riuscisse, in qualche modo a tastare il terreno e vedere la sua effettiva disponibilità a giocare con noi, mi disse candidamente che desiderava veramente fare sesso con lei e avere me come complice, aveva intuito perfettamente che Cenerentola era piena di desiderio e di curiosità, ma sapeva anche che lo scoglio da fargli superare era alto, sarebbe stato faticoso raggiungerne la cima ma, una volta arrivata in cima, la discesa le sarebbe risultata dolce e ricca di soddisfazioni. 72 Convenni con lei sul desiderio bizzarro del voler realizzare queste fantasie, ma insieme avremmo anche dovuto valutare molto bene ogni passo da fare per arrivare al nostro obbiettivo senza scadere nella volgarità del solo piacere carnale, dovevamo raggiungere lo scopo insieme e meglio ancora se ci arrivavamo in tre, Cenerentola era sicuramente attraente e misteriosa, ma era anche molto dolce e indifesa, avremmo avuto il compito, non facile, di portarla nel nostro mondo incantato, dovevamo accompagnarla tenendola per mano e senza scivoloni ma solo coprendola di premure e dolcezze. Prendemmo tempo, ne avremmo riparlato a fondo durante il fine settimana. 73 74 CAPPUCCETTO ROSSO Ricominciava un’altra settimana di lavoro, ero soddisfatto dei miei due giorni di riposo trascorsi con Biancaneve riflettendo sulle nostre fantasie, era germogliato un bel quadretto dove noi eravamo la cornice e le nostre fantasie dovevamo solo dipingerle su quella tela che tenevamo tesa, quindi decidemmo che valeva la pena viverle. Avevamo rivissuto tutte le nostre avventure, le prime volte da esibizionisti, le prime conquiste insieme, i primi approcci nei locali notturni, poi la vera prima volta in tre….. Max. Senza rendermene conto ero giunto, come sempre, nel solito garage, e come sempre stavo entrando nel consueto bar, caffè e giornale, lettura frettolosa dei titoli e poi, meccanicamente, alla cassa, quindi, come un automa, soliti passi per andare in ufficio, i pensieri non erano certo orientati al lavoro, erano tutti per Biancaneve e le sue provocazioni. Colgo un “buongiorno” e mi giro…… Stefano!, non l’avevo notato, mi fermo e torno sui miei passi, lo vedo in compagnia di un fior fior di biondina che mi seduce mentre mi avvicino, Stefano mi viene incontro e mi porge la mano poi rivolto a lei mi presenta sottolineando che sono il marito di Biancaneve. Allungo la mano verso la ragazza e aspetto che mi dica il nome, Stefano la anticipa e me la presenta, “ti presento Vale, poi sta a te scegliere se Valeria o Valerio, è lei, la persona della quale vi avevo abbozzato quella sera, la 75 partner dello scandalo familiare che mi è costata la qualifica di pecora nera nella famiglia, il suo fascino è innegabile, almeno per me, ma dallo sguardo vedo che ne sei stato colpito anche tu, o sbaglio…. Effettivamente non sbagliava, Stefano aveva colpito nel segno, la ragazza, perché effettivamente poteva essere definita tale, era dolce, affascinante, desiderabile e stravolgente, era vestita con un paio di jeans con dei lustrini e tagli nella stoffa disposti in posizioni strategiche, una camicetta, bianca, semitrasparente, che lasciava intravedere dei seni perfetti, una giacca rossa che esaltava il viso chiaro e i suoi capelli a caschetto biondo pallido davano ancor più luminosità ai suoi occhi azzurri. Vale m’invitò verso l’uscita con la scusa di una sigaretta, la sua voce bassa faceva trapelare il suo essere enigmatico, ma lo shock della scoperta non era certo passato inosservato nemmeno a lei, o lui, dovevo assolutamente cercare di vedere con occhi diversi questa creatura appassionante, non bastavano le trasgressioni di Biancaneve a turbarmi, ora avevo anche sotto gli occhi una realtà che si era improvvisamente manifestata a me e m’incuriosiva e attraeva, guardando negli occhi Vale lessi la domanda che stavo per rivolgerle, non la feci solo perché stava arrivando anche Stefano, che mi tolse dall’imbarazzo parlando lui per me, appianò i miei dubbi affermando che, aveva decantato la nostra coppia, ritenendoci una delle più sincere fra tutte quelle che ruotavano vicino allo studio di suo padre, aveva incensato la femminilità di Biancaneve e il suo potere magico di tenere testa a tutti i maschietti 76 che la accerchiavano ogni volta che fosse presente alle tante manifestazioni che l’alta società organizzava, aveva poi descritto come c’eravamo defilati quella sera e come aveva gustato quella birra bevuta in un comunissimo bar di una comunissima strada serviti da un comunissimo cameriere, tutto questo aveva incuriosito a tal punto Vale che, Stefano, aveva promesso che ci avrebbe contattato per fare conoscenza, il caso gli ha dato una mano incontrandoci al caffè. Stefano mi sconcertò ulteriormente asserendo, senza nessuna incertezza, che fra lui e Vale non esistevano storie di sesso, lo lasciava tranquillamente credere ai maliziosi della loro compagnia e Vale lo assecondava, nessuno avrebbe mai creduto che la loro era solo amicizia profonda, Stefano è sicuramente anche un bisessuale convinto, ma non è certamente una persona che scambia l’amicizia con il sesso, lui e Vale sono uniti da un affiatamento che va oltre la normale amicizia, insieme vivono il cambiamento in atto che fa di Vale una persona enigmatica e misteriosa, insieme ridono delle critiche che le persone fanno di giorno e poi la sera li implorano telefonando per un incontro non proprio fraterno, insieme sognano il giorno che, magari, il caso li porterà ad essere dei veri amanti anche solo per una notte, ma la loro amicizia sarà inattaccabile, su quest’ultimo punto si avverte nei loro sguardi la forza della loro convinzione. Vale intanto si limitava solo ad ascoltare, faceva solo cenni di conferma con la testa, poi iniziò a parlare con la sua voce calda proponendo di incontrarci tutti in un sim77 patico locale della periferia il sabato sera, era veramente ansioso di fare quattro chiacchiere con me e Biancaneve , Stefano, gli aveva dato lo spunto per il dialogo su un argomento che poche persone accettano, quello della sfera del sesso, Biancaneve era conosciuta nell’ambiente come la strizza cervelli che demoliva i maschietti boriosi, ma era altrettanto apprezzata dalle persone che, con lei, intraprendevano con criterio un confronto ponderato e costruttivo, Vale, (lo seppi più in là), era alla ricerca di una persona capace di ascoltare e capire, Stefano aveva caldeggiato per Biancaneve, nessuno poteva immaginare che in quel momento stava nascendo nella nostra favola un nuovo personaggio, Cappuccetto rosso. Guardavo Vale e più la osservavo più domande mi ponevo, quel corpo di donna non poteva essere anche di un maschio, i seni che sembravano voler sfuggire alla stoffa della camicetta, quei fianchi che si muovevano sinuosi, quelle gambe lunghe che erano fasciate dal jeans, gli occhi, tutto insomma quello che si vedeva non poteva essere vanificato da un organo che di femminile non aveva nulla a che vedere, anzi era l’esatto contrario e quello era il mistero che mi mandava in confusione. Con Biancaneve avevamo frequentato locali strani, avevamo visto e parlato con travestiti, con transessuali, con lesbiche e gay, ma in ogni occasione c’erano segnali evidenti della loro reale natura, ma Cappuccetto rosso era diverso, era una reale metamorfosi pari alla trasfigurazione di una farfalla, uno dei misteri della natura che ora stavo vedendo con i miei occhi…….. 78 L’ufficio mi stava letteralmente schiacciando fra le sue pareti, da due ore ero seduto con delle pratiche davanti agli occhi e non riuscivo a leggere nemmeno una riga, il pensiero fisso a Vale e a Biancaneve, ma il pensiero non si rendeva concreto in nulla, avvertivo il bisogno di effettivo riposo, chiusi tutto e decisi di tornarmene a casa, il messaggio che dovevo portare a Biancaneve era chiaro, Stefano e Vale volevano conoscerci, parlare con noi e sicuramente erano interessati a noi per qualche motivo che mi sfuggiva, oppure, il motivo lo sapevo ma mi sembrava troppo semplice e frutto della mia fantasia nata dalle voglie trasgressive mie e di Biancaneve……. Biancaneve era di fronte a me, sorrideva mentre le facevo capire com’era stato l’incontro con Vale e Stefano, percepiva il perché ero stato colpito da queste due persone tanto simili e tanto diverse da noi, poi, come sempre, la sua professione di psicologa trovò una spiegazione anche a questo mio stato d’animo. Candidamente disse che non le sarebbe dispiaciuto vedermi mentre facevo sesso con Vale, con lui o lei, molto dipendeva da come desideravo la persona, avrei potuto esprimere tutto me stesso e capire quanto la mia eterosessualità fosse messa in discussione, lei sarebbe stata felice di rivivere con me l’esperienza avuta con Max, solo che l’ambiguità della persona, ne maschio ne femmina, avrebbe contornato di mistero quel rapporto di sesso che non sarebbe mai stato chiarito fino in fondo. Avrebbe chiacchierato tutta la sera ma, come sempre, preferiva avere molto più tempo per parlarne e preferì in79 vitarmi a letto….. Il mattino ci trova ancora avvinghiati come ci eravamo addormentati, il profumo della donna eccitata era rimasto nell'aria e le tracce di quello che era stata una notte di sesso erano le testimoni di quanto è sensuale una donna come Biancaneve, mi alzo lentamente mentre ammiro con piacere il corpo della mia donna steso fra le lenzuola coperto da un piccolo lembo di tessuto che sembra messo a protezione da sguardi che non ci sono. Preparo il caffè e ne porto anche a lei che si sta svegliando, si stropiccia gli occhi e si stira, mi guarda dall'alto e mi sussurra lentamente un “ti amo” mandandomi come finale un bacio soffiato dal palmo della sua mano. 80 NELLA TANA DEI LUPI Il sabato per l'appuntamento con Stefano e Vale era arrivato, ci aspettavano presso il locale indicatoci dove avevano prenotato un tavolo solo per noi, rimorchiammo Cenerentola che accettò entusiasta, il locale si trovava in zona centrale della città, era riservato ai soci e ai loro amici, Vale era uno dei soci molto assidui, ci spiegò al telefono le caratteristiche di questo piccolo club e ci incuriosì parecchio quando titubante ci fece capire che la maggior parte dei soci erano “un po' strani”, in breve era un locale dove si ritrovavano in allegria trans, travestiti e omosessuali di entrambi i sessi, c'erano anche avventori occasionali ma sicuramente dei curiosi che speravano di trovare l'anima gemella per una notte, ma ci rassicurò che era un ottimo locale dove, oltre a gustare degli ottimi piatti, ci si poteva divertire in modo sincero e tranquillo, nulla di equivoco se non volutamente cercato, un localino dove l'allegria non mancava di certo e dove avremmo trovato il rispetto delle persone come in nessun altro ambiente, raccomandava le ragazze di stare molto in guardia, fra i clienti ci sarebbero stati quei “lupi” a caccia di fanciulle, ma ovviamente dava già per certo che Biancaneve se la sarebbe cavata e che Cenerentola, pur non conoscendola, sarebbe stata altrettanto in gamba a tener a bada questi “cacciatori” solo per il fatto di essere amica di Biancaneve, quindi sicuramente con lo stesso modus vivendi. Cenerentola si presento puntuale tirata di tutto punto, aveva una gonna lunga, nera e morbida che lasciava sco81 perto solo lo stivaletto alto da sembrare più slanciata, una maglietta bianca attillata che faceva risaltare i suoi seni piccoli e sodi, una giacca anch'essa nera ricamata con del filo lucido che dava un tocco di poesia ad un semplice tessuto, tutto abbigliamento familiare, Biancaneve aveva consigliato l'amica sul vestiario e poi lo aveva fornito direttamente dal suo guardaroba, Biancaneve aveva un abitino molto sobrio, giacca e pantaloni grigio chiaro con una camicetta bianca di pizzo, erano due donne che attiravano l'attenzione per la cura e l'eleganza. Salimmo in auto e andammo all'appuntamento curiosi di conoscere l'ambiente di Vale, le due donne bisbigliavano fra loro e carpii la loro curiosità, solo io sapevo che l'interesse di Biancaneve non era un semplice coinvolgimento ma sicuramente qualcosa in più, mi sfuggiva cosa era quel qualcosa ma ero sicuro che ci fosse. Arrivammo al locale, Stefano era ad attenderci sul piccolo piazzale antistante, ci venne incontro e prese sottobraccio le due ragazze presentandosi a Cenerentola, poi facendomi cenno di seguirlo entrammo fra i saluti dei presenti, le due ragazze furono subito oggetto di occhiate maliziose e mentre entravamo nella saletta che ci avevano riservato avevo sentito i primi commenti sulla nostra presenza. Vale ci raggiunse subito dopo, era uscita per una telefonata, abbracciò e baciò le due donne poi si avvicinò a me e, per un attimo, notai la sua indecisione se darmi la mano o comportarsi come aveva fatto con Biancaneve e Cenerentola, tolsi dall'imbarazzo Vale facendo io la pri82 ma mossa, l'abbracciai e la baciai sulle guance, sentii fremere il suo corpo ma subito dopo si rilassò e ci invito a tavola. Ci sistemammo intorno ad un tavolo rotondo, io, Biancaneve alla mia destra, Cenerentola si sedette al fianco di mia moglie subito avvicinata da Stefano, Vale prese l'unico posto rimasto libero, quello alla mia sinistra, mi sorrise dicendo che il destino aveva deciso così, risposi provocatoriamente che il destino lo facciamo noi, a nostra misura e a volte anche spingendo un pochino le situazioni, certo era che la sua vicinanza non era un fastidio ma sicuramente un piacere, mentre dicevo queste parole Biancaneve aggiunse che aveva una punta d'invidia, avrebbe voluto essere lei al mio posto, proposi di scambiarci il posto durante la cena, magari alternandoci fra i vari piatti, così che nessuno poteva dire d'aver perso l'occasione di dialogare con una persona speciale. Arrivarono i piatti dell'antipasto, a base di stuzzichini salati e salse orientali, ci furono serviti da un ragazzo vestito con, anzi svestito con calze a rete e perizoma, un corpetto di pizzo che metteva in evidenza un reggiseno imbottito da ovatta color carne, un trucco pesantissimo da teatro ma una simpatia che rendeva l'atmosfera gioiosa e felice. Cominciarono le chiacchiere da tavola, con mezze frasi, sottintesi e chiare sottolineature ad una serata sul piccante, Vale sosteneva che un buon piatto andava sempre anticipato ad una buona serata di sesso, Biancaneve concordò e fu subito sua complice coinvolgendo anche Cene83 rentola sul come avrebbe gradito il dessert, caddero argomentazioni sui “cannoli” e sulle “vongole veraci”, ammiccarono sulla scarsità dei primi e sulla disponibilità delle seconde, mentre tutte queste parole venivano sillabate lentamente fra risatine allusive guardavo i miei commensali, di Biancaneve e Cenerentola pensavo di sapere molto, entrambe ambiguamente desiderose di un rapporto saffico, Stefano dichiaratamente bisessuale sorrideva sia alle ragazze che a me e Vale, Vale era sicuramente la persona più caleidoscopica, rimanevo io, con i miei interrogativi e i miei piccoli dubbi, se avessi dovuto scegliere il o la mia partner per fare del bel sesso, escludendo per ovvi motivi Biancaneve, chi avrei scelto?, forse Cenerentola?, oppure Vale, o, per una mia intima curiosità, mi sarei forse lanciato su Stefano? Domande che mi sarei potuto porre migliaia di volte ma non mi sare mai dato una risposta. I miei pensieri vennero interrotti da Vale con una domanda per me e Biancaneve, chiese se avevamo mai fatto sesso di gruppo, e se sì come lo avevamo vissuto, in modo piacevole o se abbiamo trovato delle negatività, lasciai che la fantasia di Biancaneve trovasse la risposta che avrebbe aperto altri interrogativi, avrebbe rilanciato la conversazione su un campo che era sicuramente previsto. Stefano aveva gli occhi puntati su di noi e sperava di sentire una risposta positiva, Biancaneve aggirò, come sapeva fare lei, l'ostacolo specificando che il sesso, era per lei una componente molto importante come avrebbe dovuto essere nella vita di tutti, che fare sesso in gruppo era 84 insito nel genere umano e che ogni persona lo avrebbe sicuramente fatto a patto che le condizioni del momento fossero coinvolgenti e simpaticamente erotiche, dal canto suo non si era certo pentita, ne aveva mai trovato nulla di negativo, quando si era trovata nelle condizioni di scegliere se farlo o meno, le sue scelte sono sempre state decisioni in piena libertà, senza spinte emozionali o obblighi momentanei, certamente ci sono state e forse anche in futuro le avrebbe rincontrate, situazioni di disagio, per la scarsa intimità con le persone coinvolte, il sesso porta a far conoscere la vera natura di chiunque, sia maschio che femmina, ma le vere scoperte sono quelle che meno ti aspetti, il lato curioso del tuo intimo, la tua percentuale di voglia trasgressiva e della tua bisessualità. Mentre diceva queste cose si era alzata e camminava intorno al tavolo, si appoggiava sulle spalle di chi si trovava vicino e parlava, parlava e veniva ascoltata, il suo modo di interloquire con la gente la coinvolgeva e tutti ascoltavano interessati. Non aveva certo dato una risposta, era nella sua natura circoscrivere le domande e rifletterle come specchi, nel frattempo aveva preso il viso di Stefano fra le mani e chiese a tutti noi che effetto avrebbe fatto un bacio, senza attendere risposta appoggiò le sue labbra su quelle del ragazzo e lo baciò lasciandolo momentaneamente incredulo, poi staccandosi, disse che era una visione normale, si avvicino a Cenerentola e prese il viso della ragazza che, come se non attendesse altro, si avvicinò a Biancaneve offrendogli la bocca vogliosa, le loro labbra si unirono fa85 cendo intuire il desiderio che entrambe le ragazze avevano tenuto a freno, secondi interminabili che facevano crescere la curiosità dei presenti, il cameriere entrato in quel momento ruppe l'incantesimo con una urlo di sorpresa che staccò le ragazze senza, peraltro, che le stesse si ponessero dei problemi, Biancaneve continuò il suo giro e giunta vicino a me, mi baciò lascivamente poi mi sussurrò all'orecchio che aveva mantenuto la promessa di baciare Cenerentola solo alla mia presenza e che ora avrebbe invitato Vale a baciarmi, si aspettava una mia risposta negativa ma lasciai che fosse lei a dirigere il gioco, la sua bocca si avvicino alla mia e la sua lingua si introdusse nuovamente fra le mie labbra fra gli applausi dei presenti. Lentamente si avvicinò a Vale e lasciò che fosse lui a offrirglisi, Biancaneve gradì il suo bacio e poi fra lo stupore di tutti, lo invitò a fare un giro di baci cominciando da me, Vale si alzò e mi si avvicinò, mi guardò negli occhi e capì che avrei gradito il gesto d'affetto, mi baciò, lungamente e delicatamente, quando mi lasciò per andare verso Cenerentola quasi mi dispiacque, il gesto era stato di una dolcezza che non avrei nemmeno immaginato, Biancaneve si era frattanto seduta e la sua mano mi si appoggiò sulla gamba, salì leggermente verso l'inguine e trovando il mio membro non proprio a riposo, mi sorrise e bisbigliò che aveva notato che non ero rimasto indifferente. Il gioco del bacio era diventato ormai una scusa per dare un via a proposte e inviti a lasciar dietro le spalle le 86 consuetudini comuni, Stefano aveva fatto il suo giro e aveva scambiato anche con me questo gesto di affetto, Cenerentola mi si era avvicinata timorosa, il suo bacio mi lasciò uno stato di tensione che giustificai con i pensieri che Biancaneve mi aveva trasmesso, col passare del tempo la cena stava volgendo al termine e già si ventilava dove e come tirare l'alba. Decidemmo di prenderci il caffè nel bar quindi ci spostammo tutti su dei divanetti nella stanza attigua, c'erano ancora parecchi clienti, musica quasi assordante e gente stravagante, coppie di ragazze e coppie di ragazzi, alcuni soli che cercavano di attaccare discorso con altri, le cameriere e i camerieri che andavano avanti e indietro con vassoi di bevande e patatine, gente che si divertiva e passava la serata in modo piacevole, molti passavano da noi, salutavano Vale e chiedevano se eravamo nuovi amici del circolo, intanto lanciavano occhiate sulle ragazze spogliandole con gli occhi, effettivamente il vinello e la carica della precedente atmosfera avevano creato la situazione provocatoria delle due donne che, spalleggiate da Stefano, lasciavano chiaramente intendere la loro natura trasgressiva, erano entrambe felici di provocare eccitazioni negli astanti ne godevano vedendone i risultati. Dopo varie tornate di caffè e digestivi Vale propose di andare a casa sua per il bicchiere della staffa, non che ce ne fosse bisogno ma l'ultimo bicchiere si beve sempre in un punto diverso dal precedente, così fu che accettammo tutti. L'unico astemio ero io, bevo sempre pochissimi alcoli87 ci, per questo motivo andammo tutti con la mia automobile, mi trovai Stefano accanto a me mentre le ragazze si sistemarono sui sedili posteriori mettendo al centro Vale, risatine e mugulii facevano capire che l'alcool stava facendo strani effetti, Stefano mi picchiettò nella gamba per chiedermi la complicità nella proposta che stava per fare, annuii e lasciai che parlasse. Cominciò congratulandosi con le ragazze per la spigliatezza e la brillantezza nel tener la compagnia e propose una gara su chi fosse la regina della serata, ovviamente la competizione doveva giocarsi su chi delle tre, aveva incluso anche Vale fra le ragazze, fosse stata la più sexy nello spogliarsi di fronte a tutti. Nemmeno il tempo di finire la domanda e il coro vocale dietro di noi rispose con un lungo -Siiiiiiiiiiii!!!!!la nottata era ormai al culmine, arrivammo a casa di Vale e entrammo nel piccolo appartamento, curato e in ordine, due divanetti e un maxi schermo con tappeti a pelo lungo creavano un ambiente caldo e accogliente, luci soffuse alle pareti davano un senso di pace, la cucina semi nascosta fu il primo posto che io e Stefano occupammo per prenderci una bibita dal frigo mentre le donne si lanciarono in bagno per sistemarsi il trucco e prepararsi alla gara, avevano preso seriamente la competizione, io sapevo che Biancaneve sarebbe stata sicuramente al di sotto delle sue potenzialità per favorire sia Cenerentola che Vale, lei era sicuramente ancora nelle sue vesti di strizzacervelli e aveva accettato tutto questo per un motivo che ancora mi era sconosciuto, ancora per poco ma 88 non capivo quale fosse anche se stavo intuendolo, c'era una strana atmosfera, forse il gioco del bacio nel locale aveva saldato una amicizia che stava nascendo quella sera, ci sembrava di essere vecchi amici dei quali tutti sapevano tutto, ma forse era una mia impressione, Stefano si accomodò sul divano in attesa degli eventi, lui aveva lanciato la sfida e ora attendeva di vederne il risultato. Presi posto anch'io e stavo per intavolare quattro chiacchiere quando ci venne chiesto di spegnere le luci eccetto una d'angolo molto soffusa, Stefano conoscendo bene la casa si alzò e spense le luci, riprese posto mentre una musica molto lenta e piacevole iniziò a diffondersi per la casa, con le prime note le ragazze apparvero davanti a noi tenendosi per mano, Biancaneve e Cenerentola ai lati, Vale al centro, si avvicinarono a noi e si stesero sul tappeto dando inizio ad una serie di movimenti sensuali e provocatori, ognuna di loro spogliava indumenti all'altra, a caso senza una logica apparente, ogni capo veniva lanciato verso di noi che raccoglievamo e sistemavamo sulla spalliera del divano, pochi minuti dopo erano tutte e tre solo con il perizoma, la mia curiosità si era spostata su Vale, due seni che non sfiguravano certo con quelli di Biancaneve e Cenerentola ma il perizoma nascondeva certo qualcosa che mi stava attirando. Le due donne insieme cominciarono a far correre le loro mani sul corpo di Vale che lasciava fare, poi insieme infilarono le loro dita sulla stoffa all'altezza dei fianchi e lentamente scoprirono il sesso di Vale che stava assumendo una leggera erezione, Vale intanto aveva comin89 ciato a far scivolare sui fianchi le mutandine delle ragazze scoprendone il sesso, che nella penombra risultava ancora più attraente, poi completamente senza indumenti, si alzarono e vennero verso di noi strusciandosi vicendevolmente fra di loro e provocandoci con gesti che mimavano dei rapporti sessuali. Improvvisamente, si guardarono e sorridendoci se ne andarono lasciandoci inebetiti e senza nemmeno il tempo di fiatare, ci salutarono chiamandoci lupi grigi e dicendo che erano pecorelle ma smaliziate a sufficienza per tenerci a bada. Era giusto che la serata finisse così, riapparvero poco dopo, vestite di tutto punto, andarono verso il frigo e presero una bottiglia di prosecco, cinque bicchieri, lo schiocco di un tappo, tante bollicine e la promessa di ritrovarci per una serata ancora più trasgressiva, i baci che ci eravamo scambiati avevano effettivamente fatto crollare un muro che era già traballante, ma quanti altri davanti a quel muro sanno che basta poco a farlo cadere?. Accompagnammo Stefano a casa che stava già schiarendo, fortunatamente era domenica e nessuno aveva impegni tali da dover saltare le poche ore di riposo dopo una notte passata in compagnia, imboccammo la strada per casa assonnati ma paghi della serata. 90 “PROGETTI” E “VITTIME” La domenica trascorse in modo apocalittico, stanchi e collassati cercavamo di riprendere le forze che sembravano essere rimaste in parte al bar e in parte a casa di Vale, Cenerentola era rimasta a dormire qualche ora da noi stesa sul divano, il primo a svegliarsi fui io, sigaretta subito in bocca mi premunii di fare subito un caffè per me e per le ragazze che mi accingevo a svegliare, i miei occhi caddero sul viso di Cenerentola che dormiva rilassata e sorrideva probabilmente per un sogno buffo che passava nella sua mente, un rumore leggero al piano di sopra mi fece capire che Biancaneve si stava svegliando, infatti poco dopo comparve dalla scala con gli occhi socchiusi e mezza nuda, indossava solo il perizoma e una maglietta disegnava come una sottile pelle il suo corpo sempre splendido. Mi si avvicinò e mi diede il bacio del buongiorno, poi, vedendo Cenerentola ancora dormiente si avvicinò anche a lei e la svegliò con un bacio sulla bocca come il principe azzurro delle favole. Avrei voluto condividere con gli amici della sera prima quella visone saffica dolce e inaspettata, Cenerentola rispondeva al bacio con calore e con visibile eccitazione, indifferente dalla mia presenza e quasi come sfidasse la mia natura di maschio, mi accorsi solo allora che sotto la copertina leggera la ragazza era completamente nuda, lasciò che le mani di Biancaneve accarezzassero il suo sesso e lasciò che la coperta cadesse a terra mostrandomi il suo corpo che in segno di sfida, sembrava volesse dirmi che 91 era li, aspettava un mio gesto per decidere la sua risposta, i suoi occhi non mollavano i miei e intanto la sua mano era entrata delicatamente nel perizoma di Biancaneve e restituiva la carezza e il piacere, la mia erezione si stava vedendo e i miei pensieri si leggevano come dei fumetti, non sapevo cosa fare ne che dire, allontanai lo sguardo per primo e mi girai verso la macchina del caffè, le due donne avevano vinto la prima battaglia ma la guerra era appena iniziata..... Come nulla fosse successo, pochi attimi dopo mi trovai le due donne sedute vicino a me che sorseggiavano il caffè che avevo posato sul tavolo, la voce ancora roca per la serata trascorsa e la sete lasciata dal troppo vino ci portarono tutti e tre a decidere di saltare il pranzo, con sguardi lascivi e sdolcinature femminili mi invitarono a fare un salto alla pasticceria per comprare qualcosa di dolce che avrebbe sostituito il pasto senza perdere però le calorie necessarie, Biancaneve strizza l'occhiolino e io non posso fare altro che ubbidire a questi desideri che sicuramente nascondevano un qualcosa che avrei scoperto. Al ritorno trovo la casa perfettamente in ordine, la tovaglietta pulita sul tavolino con dei piattini che mi fanno capire che hanno voglia di dolci, porto una torta alla frutta e delle pizzette salate, prendo dal frigo bibite e acqua poi mi siedo e aspetto che entrambe siano a portata d'orecchio. Ho deciso di fare la domanda che si aspettano entrambe ma non sanno che oltre a quella farò una precisa richiesta che potrebbe sconvolgerle o farmele complici to92 talmente. Arrivano sorridendo e anticipandomi iniziano a parlare della sera prima, mi chiedono insieme se mi aspettavo lo strip che avevano offerto come fine serata, ma soprattutto se lo avevo apprezzato, se avevo potuto lustrarmi gli occhi con loro e con Va.....le, il nome scandito lentamente e con leggero sarcasmo celava la curiosità di sapere da me quanto mi aveva toccato la visione di quel corpo inframezzato fra le due femmine. La mia risposta era attesa e scontata, ma, subito dopo la mia proposta le fulminò senza lasciare il tempo di reagire. < Che direste se ci accordassimo per una bella giornata a base di sesso e scambi di ruoli con Vale e Stefano?, ho visto la curiosità sui vostri occhi quando mi avevate chiesto di Va...le, e per avere una risposta ho pensato che trovarvi in una situazione ben più piccante di quella di ieri sera, vi avrebbe fornito la risposta, quindi cosa c'è di meglio di una serata a luci ultrarosse in cinque, tre uomini e tre donne, hee si! Vale è da considerarsi sia uomo che donna..., ho già pensato quando trovarci e dove....> Fingo di non osservare le due donne, mi alzo con la scusa di prendere le sigarette, prese di sorpresa non hanno il tempo di parlarne fra loro, le guardo senza farmi accorgere e noto comunque una punta di piacere sottile nella sfida che ho lanciato, aspetto con ansia una risposta che so non arriverà prima di qualche ora. Prendo la scusa di uscire per prendere sigarette e fare 93 benzina al self service, dando alle donne il tempo di riflettere sulla mia proposta, so di aver aperto una fenditura nella loro sicurezza femminile e vorrei vedere come se la caveranno. Rientro dopo un paio d'ore e noto che le ragazze stanno chiacchierando di cose futili e venali, Biancaneve mi viene incontro, come sempre, sfiorandomi con un bacio veloce, Cenerentola mi saluta chiedendomi se mi dispiace se resta a cena, ovvia la mia risposta, fa piacere averla con noi e quindi affermo che può restare senza problemi, noto che il Pc è acceso e le due ragazze stavano certamente usandolo, chiedo se posso visionare la mia posta e mi sento rispondere in coro che “devo” visionarla. Apro la mia casella, le ragazze mi stanno alle spalle con aria curiosa, ho un messaggio di posta che mi sembra un po' troppo pesante per essere una mail semplice semplice, apro e leggo; -Questa è una richiesta, forse un pochino strana, due persone che, anche se in modo molto diverso, ti vogliono bene, vorrebbero che tu le aiutassi a realizzare un loro capriccio, vorrebbero fare l'amore con te presente, ma devi promettere che non prenderai nessuna iniziativa senza il loro permesso, se sei dell'idea di accettare questa proposta apri pure la foto allegata.Guardo le due ragazze, nel frattempo apro l'immagine e mi trovo Biancaneve e Cenerentola che si sono scattate una fotografia sul lettone, abbracciate e sorridenti, nude come mamma le aveva fatte, un'ottima fotografia che mi provoca quasi istantaneamente un piccolo gonfiore nelle zone basse del corpo, sussurro un “ne parliamo” con una 94 voce un pochino strozzata e invito le due ragazze verso di me con un gesto affettuoso, poi mi alzo le prendo per mano e le invito a bere qualcosa per superare l'attimo di imbarazzo, tutto mi sarei aspettato meno l'invito ad assistere ad un loro momento intimo come il sesso saffico che avevano in mente, Biancaneve rompe il silenzio e prendendo per mano Cenerentola dice che lei e l'amica hanno capito che l'esperienza di fare sesso fra di loro sarebbe stata bella solo se condivisa con me, si sentivano attirate l'una verso l'altra ma entrambe desideravano una presenza maschile che le spronasse a esprimersi, godere delle loro passioni trasgressive, si volevano bene, un affetto che saldava la loro amicizia, il sesso era un complemento dove volevano arrivare, forse a coronare, senza ritenerlo fondamentale, la loro unione. Cenerentola non aveva ancora aperto bocca, evitava il mio sguardo diretto e aspettava con ansia evidente la mia risposta, un misto di insicurezza e di pudore la metteva a disagio, un disagio comprensibile, la sera prima, sotto l'evidente effetto dell'alcool, si era spogliata con semplicità, aveva la complicità anche di Biancaneve e di Vale, ora stava per fare un passo importante, sapeva che finire a letto con l'amica, con la mia presenza e forse anche con la mia partecipazione, voleva dire che mi autorizzava ad entrare nel suo mondo, il mondo di una donna che si era risvegliata all'improvviso e che voleva recuperare il tempo perso. Tensione e silenzio erano due elementi palpabili e aggiunti all'eccitazione di una cosa nuova e trasgressiva che 95 stava per nascere avevano reso l'aria carica di elettricità, intanto si stava facendo sera, nessuno dei tre aveva fame, la cena era stata dimenticata da tutti e solo l'imbrunire aveva dato la certezza del tempo che scorreva, Biancaneve fu la prima a rompere questo muro dicendo che sarebbe andata a farsi una bella doccia con massaggio, guardò Cenerentola e con un gesto d'intesa la invitò a seguirla. Stava iniziando per me una dolce tortura, visiva e psicologica, Biancaneve stava facendomi provare l'emozione e lo stress che aveva provato lei con Max, voleva farmi provare il dolce piacere del proibito e sapere che l'autrice stavolta era lei, una differenza saltava subito all'occhio, la mia eccitazione diventava visibile, la sua era solo tattile, ma ero certo che l'intensità era la stessa. Sentivo lo scrosciare dell'acqua e il soffiare dei vaporizzatori della doccia, percepivo le voci delle ragazze che mascheravano la tensione con risatine e ammiccamenti, poi il mio nome quasi urlato col quale mi invitavano a dare un aiuto con gli accappatoi, entrai nel bagno e staccai dagli appendini gli indumenti per passarli alle ragazze uscite gocciolanti dal box, Cenerentola si coprì istintivamente con le mani rilassandosi subito dopo, Biancaneve invece uscendo dal box prese con una mano l'accappatoio mentre con l'altra mi strinse leggermente il membro che si notava sotto i pantaloncini leggeri che indossavo, poi con gli occhi da gatta mi guardò fisso e mi disse che forse era il caso di darmi una raffreddata, si voltò e si avvicinò all'amica ed insieme cominciarono ad asciugarsi. Avevo proprio bisogno di un getto di acqua fredda, 96 dovevo mettere ordine nella mia testa, mi aspettavo una dolce sfuriata per la mia proposta scriteriata, mi ritrovo invece a dover affrontare una situazione dove so di uscirne perdente in partenza, quello di essere partecipe di un momento così intrigante, il momento che stavano regalandomi mia moglie e l'amica, frenato dal non poter partecipare senza il loro benestare, ero però cosciente che, se fossi stato parte integrante di questo gioco erotico, non sarei comunque riuscito a dare ad entrambe le donne quello che un maschio può dare ad una femmina. L'eros è una brutta bestia e se ti carica tanto ti fa scoppiare di colpo....... L'acqua mi massaggiava e sembrava mi strappasse la tensione dalla pelle, scivolava leggera e sembrava che mi portasse in alto, avevo la mente piena di dolci dubbi e non riuscivo sconcentrarmi dalla scena che avrei trovato sul lettone, le mie mani massaggiavano il mio corpo automaticamente, senza che io lo volessi, poi mi trovai a masturbarmi e solo co uno sforzo mi riuscì di fermarmi. Fermai l'acqua ma non mi decidevo ad uscire dal box, quasi fosse uno scudo che mi proteggeva dal compito che mi sarebbe stato affidato da Biancaneve di li a poco, mi misi un salviettone in vita e uscii dal box, in casa c'era un silenzio scheggiato solo da una musica leggera di un cd, le luci tutte spente eccetto una lampada al piano di sopra che illuminava debolmente ma a sufficienza tutto il locale, salii la scala lentamente, sugli ultimi gradini vidi le due donne che abbracciate mi stavano aspettando. 97 Biancaneve mi indicò l'angolo del letto e mi invitò a sedermi, Cenerentola aveva gli occhi chiusi e si lasciava accarezzare dall'amica godendosi fino in fondo quelle mani che sapevano come trattarla, mi sentivo un burattino pronto ad ubbidire ai fili che mi sorreggevano ed erano tesi dalla mia donna, mi stava bene così,... vidi le due donne abbracciarsi e scambiarsi le loro lingue, un crescendo di libidine le stava portando verso il paradiso, Cenerentola passiva stava accettando tutto da mia moglie e si lasciava sfuggire dei deboli sospiri che testimoniavano il suo piacere, poi Biancaneve prese l'iniziativa e cominciò a baciarla sul collo piano piano, scese sempre più lentamente sui capezzoli e mentre la baciava vidi le sue mani scendere verso il pube dell'amica, delicatamente le sfiorava le grandi labbra, con decisione infilò dentro il sesso dell'amica un paio di dita, contemporaneamente Cenerentola si inarcò verso la bocca di Biancaneve che non esitò un solo attimo a baciare con passione e desiderio la vulva eccitata e lucida di umori , il membro mi stava scoppiando, quelle scene le avevamo viste insieme io e Biancaneve solo in alcuni filmati e ora stavo gustando tutto questo realmente, le due ragazze stavano godendosi pienamente la situazione che avevano represso in modo inconsapevole per molto tempo, ora stavano realizzando un desiderio che nemmeno loro sapevano di covare, Biancaneve baciava la fichetta dell'amica e con le mani la accarezzava sui fianchi, sulle natiche e scivolava su e giù sui seni, Cenerentola la teneva per i capelli quasi a non lasciarla staccare mentre frasi sconnesse e senza senso le uscivano dalla bocca poi un urlo strozzato la portò 98 al primo orgasmo che la lasciò senza forze. La ragazza apri gli occhi e vide che ero seduto al suo fianco, mi tese la mano, l'afferrai stringendola in senso di affetto, era oscenamente scosciata, offerta alla mia vista in modo naturale, Biancaneve aveva lasciato quella vulva aperta, bagnata di umori e saliva e le due donne sembravano volessero offrirmela per gustarne il sapore di femmina che sprigionava dopo l'orgasmo che l'aveva squassata, la bocca profumata di sesso di Biancaneve si unì alla mia, le nostre lingue si intrecciarono mentre la mano di mia moglie mi accarezzava il membro duro coperto dal salviettone che lasciai cadere a terra immediatamente scoprendo così anche il mio sesso tenuto nascosto per troppo tempo. La mano della donna mi trasmetteva i brividi dell'orgasmo che non era ancora completamente terminato, la bocca di Biancaneve mi inebriava del sapore di femmina e quando mi lasciò per baciarmi sul collo e scendere verso il membro provai una scossa che mi fece perdere ogni ritegno, mi lasciai scivolare sul letto e offrii il mio sesso alla bocca delle due ragazze, Biancaneve accarezzò l'amica e la invitò a baciare insieme quel membro che si era eretto per loro. Ero io, ora, a tenere gli occhi chiusi, le mie mani accarezzavano i capelli delle ragazze vicinissime tra loro, non distinguevo chi lo stava baciando con passione in quel momento, capivo solo che le labbra cambiavano, sapevo che le lingue si incontravano mentre gustavano il mio membro, avrei voluto vedere i loro volti ma erano coperti 99 dai loro corpi che si avvicinavano sempre di più verso di me, mi sentivo imprigionare dalle due donne e la mia eccitazione mi faceva perdere il controllo, cercai di sfuggire a quelle bocche che mi stavano baciando e leccando quasi con fare animalesco ma le forze mi mancavano, la situazione mi sfuggi di mano e riuscii solo a dire che stavo venendo, Biancaneve che mi conosceva bene, mi strinse la base del membro per ritardare il mio orgasmo, ma ne lei ne l'amica si ritrassero e aspettarono il getto caldo sulle loro labbra che non si fece aspettare a lungo, esplosi in un orgasmo violento, il giusto epilogo di una tensione trattenuta troppo a lungo, la sensibilità del glande era messa a dura prova dalle lingue delle donne che si contendevano fino all'ultima goccia la mia essenza, io ero senza forza e non sarei riuscito a reagire a nessuna altra provocazione, nemmeno a quella che subito dopo le due ragazze misero in atto, lasciarono alle loro mani tutta la mia zona pubica e scivolando come sanno fare le donne, mi si misero una alla destra e l'altra a sinistra, mi baciavano sul collo e sulle guance, negandomi maliziosamente le loro labbra, poi insieme, mi assalirono dolcemente con le loro lingue insinuandosi con forza, ora una poi l'altra, fra le mie labbra socchiuse, avevano il sapore del mio sperma, ero il loro giocattolo e il loro strumento di piacere, dovevo lasciar fare a loro, avevo promesso di non prendere iniziative e aspettare che i loro desideri esplodessero al momento giusto. Mi sentivo un dolce prigioniero, stretto fra questi due corpi che mi masturbavano in continuazione e si offrivano alla mia libidine, Cenerentola aveva perso ogni timore 100 e si era integrata fra noi due, mi baciò e scivolò lentamente, senza quasi farsi notare, ad impossessarsi del sesso di Biancaneve, come se volesse restituirle il piacere che aveva ricevuto, lasciando ai nostri occhi la visione del suo, che come calamitato attirò noi due verso quelle labbra aperte che ci invitavano ad affondare le nostre bocche. Biancaneve ebbe un sussulto, l'amica aveva cominciato a stringere fra le labbra la sua clitoride e stava masturbandola godendosi il sapore di donna che serpeggiava già nell'aria, io guardai mia moglie e raccolsi l'invito ad aiutarla in quel gioco che l'eros aveva creato per noi, avvicinai la mia bocca alla vagina di Cenerentola e la baciai quasi con violenza poi lasciai spazio a mia moglie che si buttò fra quelle labbra gonfie di desiderio, mi districai a mi spostai lasciando le due donne in quella posizione saffica attendendo l'esplosione finale. I due corpi si muovevano quasi in sincronismo, stavo godendo solo con la vista, il sessantanove che mai avrei immaginato di vedere, la delicatezza femminile trasformata in sesso dolce e violento allo stesso tempo, mi stavo masturbando senza volerlo, come un automa, pochi minuti ancora e poi i rantoli e i movimenti fuori controllo mi fecero capire che le due ragazze erano arrivate insieme all'apice del piacere, io non ero riuscito a fermare la mia mano che fece esplodere il mio orgasmo con un getto che fini sui corpi delle ragazze che spossate erano strette tra di loro in quella posizione innaturale ma bellissima. Non ricordo quanto tempo sia trascorso prima di riuscire a raccogliere forze e idee e alzarmi da quel letto, cer101 to è che lasciai quella visione a malincuore, lentamente mi diressi verso il bagno desideroso di raffreddarmi con un getto violento di acqua che mi aiutasse a cancellare i miei desideri di maschio nei confronti di due femmine che mi avevano reso partecipe di un loro sogno. Si era fatta ormai sera tarda e le due donne erano sedute di fronte a me con un fare timido e pudico, sembravano aver cancellato quello che era successo poche decine di minuti prima, Biancaneve ruppe il silenzio ringraziandomi a nome di tutte e due per il mio comportamento, avevo mantenuto il patto di non prendere iniziative, sapeva che era difficile resistere alla tentazione di possedere una o entrambe le donne, forse non sarebbero state in grado di negarsi, l'eccitazione le aveva sorprese e il desiderio del maschio era stato palesemente mostrato, per un attimo mi avrebbero desiderato senza condizioni ma, Biancaneve era certa che avrei rispettato il suo desiderio. Mi avvicinai e baciai sulle guance le ragazze, poi ordinai, come un maresciallo, di vestirsi con eleganza e prospettai uno spuntino al ristorante poco distante. L'attesa fu breve e mi vidi comparire davanti due splendide donne che sarebbero state le mie accompagnatrici in quella serata che sarebbe stata il suggello alla nostra amicizia trasgressiva. Poco dopo eravamo seduti all'unico ristorante ancora aperto nella zona, ultimi clienti per un breve spuntino a base di gamberoni alla griglia, l'attesa fin troppo breve ci aveva interrotto sulla parte più interessante dell'argo102 mento che avevamo intavolato, ovvero la mia proposta del sesso a luci ultrarosse, Biancaneve e Cenerentola avevano voluto sapere fino a che punto la mia idea si era spinta, chi effettivamente avevo in testa di coinvolgere e che limiti avevo intenzione di varcare, lasciai che il cameriere si allontanasse e attesi che le domande terminassero, non avevano altro da chiedere quindi mi presi il mio tempo e fra un gamberone e l'altro illustrai le mie intenzioni. Avrei contattato Stefano e Vale, ventilando che avremmo avuto desiderio di ripetere lo spettacolino della sera prima e poi avrei lasciato che le cose evolvessero da sole, magari lasciando prendere l'iniziativa a Stefano e Vale, ma l'intenzione era comunque di finire tutti quanti su un bel lettone e lasciare che ognuno prendesse l'iniziativa che si sentiva di prendere. Biancaneve non era soddisfatta della mia spiegazione, mi conosceva troppo bene ovviamente e sapeva che io non avrei mai lasciato al caso situazioni tanto delicate, Cenerentola espresse il suo parere con una riserva molto ampia, ripetere lo strip non le sarebbe dispiaciuto, si era sentita valorizzata come non era mai successo ma, avrebbe avuto troppe inibizioni nel fare sesso con persone che, pur nelle sue simpatie, non facevano ancora parte della sua visione della vita, poi, guardando Biancaneve, gli chiese se era possibile riuscire a superare questi tabù tutti in una volta, quindi rivolgendomisi direttamente domandò perché non avevo approfittato dell'occasione avuta poche ore prima e se mi era costato averla fra le braccia e non poterne approfittare. 103 La sua domanda era di quelle che pesano nella risposta, era manifestamente illogico rispondere tirando in ballo le promesse fatte all'inizio, certo lei mi attraeva, mi eccitava, l'avrei voluta penetrare, sentirla urlare di piacere, ma se l'avessi fatto non avrei potuto rispondere alla domanda che mi aveva appena posto, Cenerentola restava per me una “preda” da conquistare con la fiducia e poi vivere insieme con Biancaneve una dolce complicità, la mia risposta fu molto chiara, dissi chiaramente che mi era costato parecchio averla vicina e non poter far l'amore con lei, ma non ne avrei mai approfittato perché questo non mi avrebbe permesso di guardarla negli occhi come stavo facendo in quel momento. Non parlò per molti minuti, ma i suoi occhioni lucidi avevano recepito il messaggio e stavano ringraziando me e Biancaneve per averla coinvolta in questo nuovo modo di vivere. Mi alzai e andai vicino alle due ragazze, baciai mia moglie sulle labbra e baciai Cenerentola sulla guancia, era il mio modo di esprimere la mia fiducia e quanto ci tenevo a averle sempre mie complici, ordinai una bella bottiglia di vino bianco con un sacco di bollicine per terminare il nostro spuntino, ormai era notte fonda. Al ritorno lasciammo Cenerentola vicino a casa sua, scese dall'auto e prima di lasciarci, guardandoci fissa negli occhi ci salutò con un filo di malizia, se volevamo continuare a giocare, beh, lei c'era!, aveva accettato la mia proposta. 104 BUTTIAMO L'ESCA Lunedì, alzarsi dal letto è sempre un problema, specie dopo un week end come quello appena lasciato, un salutino a Biancaneve ancora semi addormentata, poi il solito tran tran, coda per arrivare al parcheggio, bar, ufficio, nulla di nuovo, mi aspettavo uno squillo da parte di Stefano, una chiacchierata sui fatti del sabato sera, invece silenzio assoluto da parte sua, decido di fermarmi per dei lavori urgenti e chiamo Biancaneve, sto per comporre il numero ed ecco che squilla il cellulare, sul display vedo il nome di Vale, rispondo e la sorpresa arriva anche se in ritardo. Mi aspetta al bar dopo l'orario d'ufficio, vorrebbe scambiare quattro parole con me, chiacchiere fra amici e nulla di sottinteso, accetto e chiedo pochi minuti per sistemare le mie pratiche sul tavolo, poi scendo curioso verso il bar. Entro e vedo vale seduto sullo sgabello al bancone, mi avvicino e l'abbraccio da dietro senza che se lo aspettasse, si gira di scatto e si accorge di me e con un sospiro mi saluta, si era infastidito pensando che fosse qualcun altro, lo saluto con un “ciao Valeria”, il nome mi è uscito istintivamente senza che lo pensassi, il suo sorriso di compiacimento mentre mi porge la mano per aiutarlo a scendere dallo sgabello troppo alto per lui, ci sediamo ad un tavolo d'angolo e ordiniamo un paio di drink, poi dalle sue labbra cominciano ad uscire fiumi di parole. Si scusa per Stefano che è dovuto partire per un 105 appuntamento che gli hanno anticipato, ma vuole ringraziare anche a suo nome per la bella serata, si complimenta con Biancaneve e Cenerentola, definendole due donne meravigliose non solo dal punto di vista fisico ma e soprattutto da quello mentale, averlo accettato nel gioco dello strip lo avevano fatto sentire al loro livello, troppi l'avevano considerato il diverso, troppi l'avevano escluso da una vita sociale e troppi lo avevano cercato come un oggetto curioso da usa-e-getta, noi lo avevamo inserito nel gruppo come una persona in più, senza alcuna preclusione sui suoi gusti sessuali. Vale era certamente uno stimolo alle nostre fantasie e voglie di trasgressioni, avrei voluto dirglielo ma rimasi frenato da qualcosa che nemmeno io sapevo, mi tolse dall'impiccio lui stesso chiedendomi cosa avevo pensato nel momento che si mostrò davanti a noi completamente nudo, la mia risposta usci dalle mie labbra leggera e maliziosa, confermai la mia voglia di stringere quel corpo fra le mie braccia e ammisi che in quel momento avevo visto solo tre creature capaci di farmi perdere la bussola, avevo dentro di me un solo desiderio, quello di fare l'amore con l'una o l'altra delle persone che avevo di fronte, erano tutte e tre desiderabili e avrei voluto che anche per loro fosse la stessa cosa, terminai chiedendo se si sarebbe potuto ricreare la stessa atmosfera o se qualcosa si era inceppato. Assicurò che nulla si era inceppato, anzi, secondo lui si era creata una bella situazione dove tutti noi stavamo prendendo atto che la vita è bella e valeva la pena di viverla al meglio, questo era uno dei tanti modi di assapo106 rare un frutto che aveva del misterioso e del proibito, precisando che non esistevano obblighi per nessuno e ognuno era libero di prendere parte in questa trasgressione che, era certamente un desiderio, da non soffocare, poi guardandomi fisso negli occhi mi sussurrò che avrebbe tanto voluto continuare il gioco dello strip, gettandosi poi nella mischia e chiudendo gli occhi aspettandosi qualsiasi suggerimento sia dalle ragazze che da noi maschietti. Il suo sguardo si era fatto curioso e languido, abbassò gli occhi e a voce bassa mi chiese se ero sincero quando gli avevo detto che per un attimo avrei potuto perdere la testa anche per lui, la mia risposta non si fece attendere, ribadii il mio pensiero di poco prima, non sarei stato in grado di definire il mio ruolo reale, nemmeno avrei potuto dire come mi sarei comportato ma di una cosa ero certo, avrei avuto il massimo rispetto di tutti quanti e avrei cercato solo una cosa, il piacere comune, dovevamo solo trovare il coraggio di rischiare tutti insieme, avevamo capito che questo era un nostro desiderio, un obbiettivo da raggiungere e da portare a termine, una vendemmia di godimento che aspettava di essere colto, alzò lo sguardo verso di me e tutto d'un fiato espresse la sua voglia di sesso con Biancaneve e Cenerentola, poi, timidamente aggiunse anche me e Stefano alla sua lista dei desideri, si scusò della franchezza delle sue parole ma era da due giorni che voleva buttarle fuori, finalmente aveva trovato il coraggio di esprimersi liberamente con me. Finimmo di bere il nostro aperitivo e uscimmo all'aria aperta a fumarci una sigaretta, camminammo piano pia107 no verso il parcheggio e aspettavamo l'un l'altro una conclusione alle nostre chiacchiere, vigliaccamente, ma forse nemmeno troppo, lanciai quell'amo per il quale avevo sperato in un contatto suo o di Stefano. -Vale.... che diresti se organizzassimo una bella giornata di bagordi tutti e cinque insieme?-Devo pensarci o vuoi subito una risposta?Lo guardai poi sorridendogli lo tirai verso di me e senza nemmeno pensarci un momento lo baciai delicatamente sulle labbra e gli dissi che avrei preferito che ci pensasse, poco però, aspettavo una sua telefonata la sera stessa. Presi l'autovettura e volai verso casa, mi aspettava la mia Biancaneve, volevo aggiornarla sulle ultime novità, buttare l'amo non è stato poi tanto difficoltoso, ma forse inconsciamente sapevo che il mio “amo” era solo un atto in un proscenio già scritto. 108 NUOVI ORIZZONTI Il traffico della sera, come al solito congestionato, mi fornì il pretesto di pensare al mio incontro con Vale, mi stavo rendendo conto che avevo visto il ragazzo sotto una veste diversa, mentre parlavo con lui il mio io lo vedeva come una donna, attraente e carina, desiderabile, lo immaginavo dolce e femminile, carico o carica di erotismo, la consonante che distingue il maschio dalla femmina era solo un piccolo dettaglio una semplice o diversa dalla a, ma Vale cosa significava in fondo per me, un capriccio o un desiderio, forse solo il breve lasso di tempo che ci separava dalla sua risposta e il futuro incontro nel quale speravo, mi avrebbero illuminato su questi miei dubbi. Biancaneve era sulla porta ad aspettarmi, mi accolse come sempre, il bacio della brava mogliettina e solite domande, come era andata la giornata e se avevo novità interessanti, con un sorriso risposi che forse qualche novità sarebbe arrivata in serata. Come immaginavo verso le 22 squillò il telefono, lasciai che fosse Biancaneve a rispondere e ascoltavo senza farmi accorgere quello che si dicevano, era Vale che, non aspettandosi la voce di mia moglie, stava sicuramente trovando una scusa per intavolare un dialogo, Biancaneve sapendo della mia chiacchierata di poco prima cercò di indirizzare la telefonata sulla risposta che aspettavamo, dalle ghignatine di mia moglie capivo l'imbarazzo che Vale provava ma, per lui, ormai era tardi per uscirne senza dare un motivo credibile alla sua telefonata, così 109 dovette ammettere di aver pensato di accettare il rischio di un incontro molto più spinto del precedente, sentivo Biancaneve che adulava il ragazzo e che cercava di rendere meno traumatica la mia proposta, anzi, con il suo modo di fare da pseudo donna vissuta, con un giro di parole fece quasi credere al ragazzo che l'idea era stata solo mia e poi lei si era aggregata con Cenerentola ma solo se ci sarebbe stato anche Stefano. Il tono della telefonata assunse quindi colori più rosei, paroline sussurrate e sorrisetti dall'una e forse anche dall'altra parte, quasi a scrivere un copione dove gli attori sarebbero stati loro tre, Biancaneve, Cenerentola e Vale, noi maschietti avremmo dovuto benevolmente subire le loro voglie erotiche, la telefonata si stava protraendo forse troppo, sentivo troppi “siii”, “ne parliamo”, “certamente”, “ovvio” e tante altre parole che davano tutte le indicazioni di un piccolo complotto e complicità semi nascoste, la situazione si faceva stuzzicante e aspettavo con ansia che Biancaneve mi rendesse partecipe, finalmente mi passò il cellulare e sentii la voce di Vale rilassata e tranquilla che mi salutò lasciandomi un dolce dubbio che solo Biancaneve mi avrebbe chiarito. I dubbi che si erano insinuati dentro di me erano diventate certezze quando Biancaneve mi raccontò nei minimi particolari quanto si erano detti lei e Vale, dopo le iniziali titubanze il ragazzo aveva detto che l'idea di fare una serata a luci rosse con noi lo aveva eccitato, reso euforico, era attirato sia da Biancaneve che da Cenerentola, ma aveva qualche “languorino” anche nei miei confronti, 110 l'unico dubbio era se io, eventualmente, avessi o meno gradito le sue avances, avuta la certezza da Biancaneve del mio desiderio di avere nel gruppo il ragazzo, avendo poi lei stessa, fatto capire che la sua presenza sarebbe stata indispensabile e gradita, anche se, sottolineava, non aveva ancora chiaro quello che sarebbe successo in quella occasione, ma proprio per quel motivo si aspettava da lui e da Stefano una partecipazione attiva e consapevole che erano persone gradite e desiderate. Mentre mi raccontava nei dettagli tutto quello che si erano detti, negli occhi di Biancaneve cresceva l'eccitazione, ma quello che mi lasciò esterrefatto fu la sua iniziativa personale di comunicare a Vale il mio desiderio di scopare con lui, rimasi senza parole e non accennai nemmeno a controbattere questa sua iniziativa, anzi la mia mente ascoltava sempre meno le parole di mia moglie e vagava nella nebbia per cercare di scoprire se ancora una volta Biancaneve aveva visto giusto. Non so ancora oggi perché decisi di lasciare che Biancaneve organizzasse quell'incontro, la sua precisione avrebbe accontentato tutti e avrebbe sicuramente portato al massimo del risultato. Mi sistemai sul divano e cominciai a leggere le notizie su televideo, la stanchezza accumulata nei giorni precedenti e un inaspettato relax mentale mi colsero e mi appisolai, sognavo un paesaggio irreale e ovattato, misteriose figure transitavano davanti a me e erano irraggiungibili, percepivo carezze che rasentavano la masturbazione e poi scomparivano lasciandomi in un ansia che non si po111 teva descrivere, ero in uno stato di trance e non riuscivo a reagire a queste sensazioni che desideravo ma volevo capirne il motivo, mi risvegliai e trovai Biancaneve che mi sorrideva e mi stava finendo di svestirmi, mi aveva tolto scarpe e calze, mi aveva slacciato i pantaloni e stava sfilandomeli, contemporaneamente mi stava accarezzando il membro che aveva raggiunto una vistosa erezione, la guardo meglio e scopro che è quasi completamente nuda, ha solo il perizoma, minuscolo anche quello, mi alzo per agevolare questa spoliazione inaspettata e ricevo un invito a correre sotto la doccia per svegliarmi completamente, vengo preso per mano come un bambino e trascinato nel bagno quasi con violenza. L'acqua fresca mi aveva svegliato completamente ma lasciavo che Biancaneve conducesse il gioco che aveva in mente, nemmeno il tempo di asciugarmi completamente e mi trovai sul letto con mia moglie che si era messa cavalcioni su di me, quasi seduta sul mio stomaco mi prese le mani e se le portò sui fianchi, vedevo la sua fichetta gonfia di voglia che si strusciava su di me e mi invitava a baciarla, ma lei mi teneva fermo e mi impediva di avvicinare la mia bocca, poi lentamente si fece scivolare verso il basso sfregando i glutei e la vagina sul mio membro quasi a farmi male quindi con decisione, afferrò il mio sesso e lentamente cominciò a torturarmi con movimenti che facevano strusciare il glande nelle sue labbra e contro la clitoride, una tortura che mi stava portando al settimo cielo, senza dirmi nulla, di colpo si impalò con un rantolo di piacere, a lei piaceva stare sopra di me, poteva controllare il ritmo e la profondità della penetrazione, lentamente 112 o velocemente, decideva lei, io ero il suo giocattolo, assaporava ogni centimetro del mio membro e lo centellinava per il massimo piacere, si muoveva sinuosamente facendomi godere come sempre, aspettavo le sue vibrazioni che precedono l'orgasmo gustandomi la visione di quel corpo in estasi, ci conoscevamo anche nei movimenti e i minuti passavano troppo veloci, lei si lasciò cadere su di me, irrigidì e allungò le gambe stringendomi il membro nella sua vagina, poi cominciò a sfregarsi la clitoride contro il mio muscolo pelvico fino a tremare e sbattere, urlando di non venire subito, il suo orgasmo la lasciò senza forze e e cadde abbandonata su di me, me la coccolavo lasciandola riprendere, la baciavo, l'accarezzavo lentamente tenendola stretta stretta, le sue contrazioni vaginali mi facevano impazzire e dovetti farmi forza per non scaricare il mio piacere dentro di lei. Riuscii a sconcentrarmi e piano piano il mio membro si afflosciò, lei stava uscendo dal limbo dell'orgasmo e se accorse, mi bisbigliò di non preoccuparmi e di dargli qualche minuto che lei gli avrebbe ridato la sua maestosità, aveva ancora qualche voglia nascosta. Poco dopo si lasciò scivolare verso il mio membro e cominciò a baciarlo, lo sapeva fare benissimo e bastarono pochi secondi per risentirlo vivo e turgido, scomparve fra le sue labbra e la sua lingua saettava sul glande per guizzare poi su tutta l'asta e insaporire le sue labbra del sapore di femmina che ancora tratteneva, il suo viso risalì velocemente verso il mio e le nostre bocche si incontrarono vogliose per gustare quel sapore che non ero ancora riu113 scito a fare mio completamente, mi sfuggì quasi di colpo, mise una mano sotto il letto e poco dopo mi mostrò un barattolino mi disse di non dire nulla e lasciar fare, annui col capo e mi rilassai, lei apri il tappo e rovesciò il barattolo, lo schiacciò e ne usci un liquido denso trasparente, lo fece cadere sul glande e sull'asta, una piacevole sensazione di fresco mi prese tutta la zona pelvica, lei mi stava spalmando questo gel e contemporaneamente mi masturbava per farmi diventare il membro sempre più rigido, poi si mise sopra di me ancora a cavalcioni e prendendo con una mano il membro cominciò a sfregarselo lentamente fra le gambe, mi guardò negli occhi e dicendomi di aiutarla cominciò a forzare l'apertura con gli occhi pieni di voglia, superato il primo ostacolo mi sentii scivolare dentro il suo corpo nello stesso istante che dalla sua bocca usciva un sospiro di piacere, si fermò per un attimo quasi a centellinare questo godimento, diverso ma ugualmente portatore di una felicità senza pari, poi iniziò una lenta ed inesorabile cavalcata che piano piano la portò al massimo della carica erotica e quando capì che stava arrivando all'orgasmo anale mi disse che ora potevo venire con lei, non terminò nemmeno la frase che venne squassata dalle contrazioni e si lasciò quasi cadere senza forze sopra di me, biascicava parole senza senso, parole che significavano solo che stava godendo come lei sapeva godere, non riuscii più a trattenermi e esplosi dentro di lei tutto il mio piacere che avevo frenato fino a quel momento, lei sentì il caldo invadere le sue viscere e baciandomi mi disse solo una parola, “grazie”, si abbandonò sicura fra le mie braccia e lasciò che il tempo la privasse del pia114 cere che andava scemando lentamente dal suo corpo. Si appisolò stremata dagli orgasmi, il suo dormiveglia durò poco e come aprì gli occhi mi disse raggiante che aveva provato una sensazione che avrebbe difficilmente dimenticato, la baciai ripetutamente e gli chiesi di raccontarmi cosa si provava di tanto intenso in un rapporto così diverso come quello anale, la sua risposta avrei dovuto immaginarmela, mi guardò e prendendomi la testa fra le mani mi disse: “te lo saprai dire da solo dopo che ti avrò visto fra le braccia di Vale, ho tanta voglia di vedere il mio uomo con lui e non puoi negarmi questo piacere perché, ne sono sicura, anche tu hai voglia di scoprire queste fantasie dell'eros, vero?”. Non risposi sapendo che lei poteva avere ragione, cambiai velocemente argomento chiedendo dove avesse procurato quel grandioso prodotto, mi rispose che aveva fatto un salto in un sex shop, e non aveva acquistato solo quello ma aveva in serbo per me altre sorprese, quindi si alzò e mi lasciò con un punto interrogativo stampato in fronte, scese la scala e si infilò sotto la doccia, canticchiava felice e tirava in lungo aspettandomi come solitamente faceva dopo aver fatto sesso, gli piaceva farsi massaggiare sotto l'acqua e riteneva questo un modo giusto per rientrare nel mondo dei “normali”, la raggiunsi e appena entrato nel box mi abbracciò e ci baciammo coccolati dai getti tiepidi della doccia. Il giorno dopo arrivai in ufficio con la testa da altre parti, decisi di prendermi qualche giorno di riposo, sistemai alcune cosette urgenti e lasciai disposizioni affinché 115 mi telefonassero solo in casi estremi, avvertii Biancaneve che tornavo a casa, era quasi mezzogiorno gli dissi di prepararsi che saremmo usciti a pranzo, la trovai già pronta sulla porta, tirata da strafiga, gli occhi ancora lucidi dalla sera prima, salì in auto e mi strinse forte da farmi male, quasi urlandomi un “ti amo” mi infilò la lingua in bocca e feci fatica a staccarla da me, era felice di avermi a casa, era parecchio che non staccavo e quelli erano i giorni giusti per farlo. Chiesi dove gradisse andare, rispose che gli sarebbe piaciuto tornare nel ristorante dove è cominciato il sogno di trasgressioni reali, dove avevamo incontrato Max, sapeva che lui non ci sarebbe stato ma desiderava tornarci. Partii e presi quella direzione, allungai una mano sulle sue gambe, volevo semplicemente farle una carezza, lei mi prese la mano e la guidò verso la sua passerina che, con mio stupore, era libera, senza nessun indumento che la proteggesse, intrufolai le mie dita fra quelle labbra e le ritrassi poco dopo portandole alla bocca, il suo profumo di donna, fresco e piacevole, mi diede una sferzata di energia, Biancaneve non lascia mai al caso ogni sua azione, e questo io lo sempre saputo. Eravamo fra gli ultimi clienti, il maitre ci diede, su nostra richiesta, lo stesso tavolo della sera che sancì la conoscenza con Max, il pranzo scorse via tranquillo, io e Biancaneve rimembrammo quella serata con piacere, poi alla fine ci fermammo un po' nel parcheggio, avevamo un pochino di nostalgia, era stata la nostra prima trasgressione vera, quella che era uscita dalle nostre fantasie, Max era 116 stato una pietra miliare per noi con una esperienza positiva che ci ha permesso di allargare le nostre visioni della vita senza cadere nella grossolanità. Il ritorno era previsto senza fretta alcuna, Biancaneve mi chiese di fermarmi al sex shop dove aveva trovato quel fantastico barattolo di crema gel, aveva visto alcune cosette che riteneva interessanti e voleva mostrarmele per deciderne eventualmente l'acquisto, l'accontentai anche perché ero curioso quanto lei di vedere cose strane per giocare nel sesso. Entrammo dopo aver suonato un campanello in un negozio piccolo ma molto curato e carino, ci aveva accolto una signora molto elegante con un sorriso smagliante, ci fece accomodare e ci lasciò dicendoci di guardarci pure in giro, lei sarebbe intervenuta solo se ne avevamo bisogno, c'erano bellissimi capi d'abbigliamento tutti improntati su una matrice erotica, il vedo-non-vedo, perizoma minuscoli e trasparenti, reggiseni fatti solo per estetica, capi intimi di pelle morbida e delicata, poi una serie di gadget che erano una difficoltà a contarli, infine una stanzetta solo di cd e videocassette, stavo guardando queste cose quando Biancaneve mi fece notare un corpetto lucidissimo in materiale plastico, le feci cenno di prenderlo perché mi sembrava interessante, le feci notare anche una minigonna dello stesso materiale e relativi sandali alla schiava, la convinsi a farsi dare la giusta taglia per provare il tutto, mentre lei era nel camerino con la commessa che gli dava dei consigli io guardavo tutti gli oggetti cercando di identificarne l'uso, decisi di acquistare una serie 117 di palline cinesi vibranti, speravo da parte di Biancaneve un gradimento degli oggetti, poi notai delle buste con gadget composti da cannucce per bibite e altre cosette che potevano essere motivo di allegria in occasioni come quelle capitateci con Vale e Stefano, raccolsi un po' di queste goliardate e le deposi sul banco vicino alla cassa, frattanto Biancaneve aveva deciso l'acquisto e parlottava con la commessa sorridendo e scherzando, giunse vicino a me e vedendo le buste con gli oggetti mi disse che ero diventato un porcellino, avevo messo le mie quattro buste vicino alle sue scatole, anonime come si conviene a chi compra in questi negozi, la commessa arrivò subito dopo con una borsa di plastica dove mise tutti gli acquisti, poi mi presentò lo scontrino e attese che le passassi il codice del bancomat, uscimmo dal negozio felici come bambini che hanno avuto i loro giocattoli e non stanno più nella pelle in attesa di poterli usare. La via del ritorno mi diede l'occasione per parlare della sera prima, in genere a letto sono sempre io che prende l'iniziativa ma questa volta era stata lei che mi aveva trascinato nel groviglio erotico culminato con un rapporto che, generalmente, veniva preparato prima, con preliminari rilassanti e affettuosi, invece con mia sorpresa, Biancaneve aveva sfoderato tutta la femmina che si trovava in lei, la tirai sul discorso e la gratificai con un “grazie tesoro”, poi le chiesi una spiegazione dettagliata su cosa intendesse dire con la frase che voleva vedermi con Vale, risaputo che personalmente non ero attratto da rapporti con un maschio sottolineai che sarebbe stato molto difficile farmi cambiare idea, non avrei mai scopato Vale, mi 118 piaceva vedere il suo corpo enigmatico, magari mi dava anche una carica erotica ma da qui a “farmelo” ci correva parecchio. Biancaneve ascoltava con un sorrisetto enigmatico sulle labbra, un sorrisetto che nascondeva una risposta già preparata perché sicuramente si aspettava la domanda, mi lasciò terminare e iniziò a parlare, - Ciccino mio, non hai capito bene allora cosa intendevo, non sei tu che devi farti Vale, ma vorrei vedere lui che ti prende, così e solo così potresti provare cosa sento io in quei momenti, non è vero?-. Risposi che non mi era nemmeno passata per l'anticamera del cervello quell'idea, ma probabilmente anche questa ipotesi sarebbe andata delusa, la guardai per leggere sul volto la sua reazione e prontamente la sua replica, - Se io avessi il pisello non ti concederesti nemmeno a me?- . Risposi che se lei avesse avuto il pisello mi sarei certamente concesso a lei, senza indugi, e sarebbe stato sicuramente bellissimo, mentalmente pensavo che queste fantasie potevo benissimo assecondarle tanto erano improponibili nella realtà. Sulla strada del ritorno Biancaneve mi favoleggiò cosa mi avrebbe fatto e come mi avrebbe fatto, immaginando nei minimi particolari un suo “pisello” che mi scopava e mi portava a godere come godeva lei in quei momenti, provavo una forte eccitazione, immaginarmi mia moglie con un pisello, però.... mi faceva sorridere, ma in fondo le nostre fantasie ci avevano portato a fare sesso nei posti più disparati e strani, e sempre con la fantasia abbiamo lasciato che le nostre menti vagassero senza confini, poi 119 la fantasia aveva cominciato a cedere il posto alla realtà, e questa realtà stava creando una complicità sempre più salda con l'immaginazione e piano piano gli stava lasciando il posto, mentre pensavo a queste cose continuavo ad ascoltare mia moglie che era sempre più euforica sui suoi acquisti, avrebbe voluto essere a casa per farmi vedere come stavano i nuovi capi, che sosteneva, sarebbero stati ultra provocanti. Decidemmo di dedicare quelle ore che ci restavano prima di cena allo shopping, avevamo bisogno di un abito elegante per me e un paio di cosette per lei, quindi andammo direttamente da Xavier, il proprietario del negozio, che come ci vide, (da gran leccaculo), ci venne incontro e per poco non ci strappava la carta di credito prima di salutarci. Il tempo in quel negozio non esiste, dopo tre ore, finalmente, riusciamo a decidere cosa comprarci e usciamo con i nostri pacchi che sistemiamo nell'auto, quindi ci facciamo l'aperitivo insieme a Xavier, poi ci dirigiamo verso casa. Arrivati scarichiamo il tutto e ci rilassiamo buttandoci sui divani, decidiamo cosa prepararci per la cena, e decido di mettermi in libertà, tanto, penso, questa sera non aspettiamo ne visite ne altre sorprese. 120 ESPERIENZE NUOVE Biancaneve aveva voglia di giocare quella sera, dopo cena mi lasciò improvvisamente solo e sparì per qualche minuto, quando tornò spense le luci e nella penombra accennata solo dalle luci notturne mi si presentò con i suoi nuovi abiti sexy, corpetto e minigonna la slanciavano ancora di più, i sandali con il tacco davano alla figura una carica erotica e di desiderio che era oltre ogni previsione, si mise davanti a me con le mani sui fianchi e con le gambe leggermente aperte, quasi a voler sfidare la mia natura maschile, poi sempre con un tono di superiorità mi si avvicino sempre di più, io seduto sul divano avevo gli occhi all'altezza dell'ombelico, ancheggiava e canticchiava, feci per abbracciarla e trascinarmela addosso ma lei con una mossa fulminea si allontanò quel tanto che serviva a non farsi prendere, poi lascivamente fece salire leggermente la mini e scoprì il pube che era senza slippini, una provocazione calcolata, sapeva dove voleva arrivare, sapeva come prendermi..... come era arrivata se ne andò via, dicendo che non voleva farsi strappare di dosso quel completino che voleva conservare per l'incontro a cinque che stavamo desiderando. Tornò poco dopo con vestita solo con una maglietta che le copriva a malapena metà dei glutei, cominciò a strusciarsi come una gattina facendomi capire che aveva voglia di sesso, feci finta di non capire obbligandola a chiedermelo, puntualmente come pensavo mi invitò a salire di sopra e sdraiarmi sul lettone, ma chiarì subito che aveva voglia di coccole ma non per lei ma coccole che vo121 leva dare solo a me, riteneva che ne avessi diritto visto che, raramente, io ne ricevevo da lei, non riuscivo a capire cosa avesse in mente ma accettai e mi misi a sua completa disposizione. Mi volle bendare gli occhi con una striscia nera di seta, non dovevo vedere nulla, l'erotismo, mi disse, richiede anche immaginazione, poi mi fece stendere sul letto e con altre due fasce mi volle fermare i polsi alla testa del letto, volendo mi sarei potuto liberare ma era piacevole stare al gioco, poi cominciò a baciarmi sulla bocca, la sentivo nuda che mi si sfregava su tutto il corpo, la sua bocca mi copriva di bacetti che mi davano un piacere misto a solletico ma nello stesso tempo mi caricavano di desiderio, poi la sua bocca si avvicinò al mio sesso che era ormai diventato di marmo, le sue labbra presero possesso dell'asta e il caldo della sua lingua cominciò a dare i primi frutti, immobilizzato accettavo questo piacere passivamente e godevo nel sentire la mia donna che traeva lei stessa piacere dal mio, si staccò per un attimo e mi disse solo di lasciarla fare, sentii che si alzava dal letto e prese qualcosa che aveva preparato sicuramente prima mi fece aprire le gambe e si accovacciò nel mezzo poi con una mano cominciò ad accarezzarmi dapprima lentamente l'asta poi scese ad accarezzarmi i testicoli e la zona perineale, non capivo le sue intenzioni, quando voleva darmi piacere con il sesso orale spesso mi stuzzicava penetrandomi con la punta delle dita, ma carezze così delicate non rientravano nelle sue abitudini, improvvisamente sentii la sensazione di fresco data da quel liquido gelatinoso che aveva procurato qualche giorno prima, me lo stava spalman122 do su tutta la zona perineale e nell'interno delle mie natiche che mi aveva fatto sollevare, inaspettatamente sentii prima un suo dito penetrarmi senza ostacolo, poi due, mentre mi spalmava una quantità di gel che non potendo vedere giudicavo eccessiva, il piacere diverso dal solito aveva cominciato a insidiarsi in me, feci per chiedere che intenzioni avesse in mente ma mi disse di non parlare e pensare solo a godere, era lei che aveva deciso di farmi provare quello che era sicura mi sarebbe piaciuto, mi rilassai e chiusi anche gli occhi aspettando quello che non sapevo sarebbe successo, mi fidavo ciecamente di Biancaneve e lasciai che continuasse il suo gioco, la sua bocca aveva ripreso a baciarmi il membro mentre le sue dita stavano violando la mia parte nascosta dandomi quella sensazione di passiva impotenza nei suoi confronti. Si fermò di nuovo e con una voce calda mi chiese se doveva continuare o smettere, dissi di continuare perché era una percezione nuova di piacere che stavo provando e volevo godermela fino in fondo, lei mi tolse lentamente la benda dagli occhi e rimasi strabiliato vedendola inginocchiata fra le mie gambe e vicino a lei uno strano oggetto che avevo visto in vetrina al sex-shop, un doppio fallo da indossare con delle cinghiette, lo immaginavo indossato da lei, una parte dentro di lei e una parte che... lei vedendo il mio sguardo stralunato ed interrogativo mi disse che era il nuovo acquisto messo nella borsa con la complicità della commessa e che mi era sfuggito al sex shop, (ecco perché sogghignava la signora guardandomi mentre le avevo dato la carta alla cassa!) e con quello voleva farmi provare le sensazioni che mi incuriosivano 123 tanto quando facevo sesso con lei, mi rifece la domanda se volessi o meno smettere, risposi che lasciavo a lei la decisione e richiusi gli occhi aspettando il relax che mi serviva per accettare quella novità. Liberai le mani dalle strette leggere delle fasce, dicendole che forse aveva bisogno anche della mia collaborazione, lei continuava a lubrificarmi e a lubrificare quell'attrezzo che stava indossando, lo capii anche se avevo gli occhi chiusi, dal sospiro che emise mentre inseriva dentro di se la sua “metà”, ora attendevo con una curiosità mista a leggero timore che lei provasse a possedermi, in me stava crescendo uno strano desiderio che non riuscivo ad allontanare. Sentivo salire la sua eccitazione insieme alla mia, presi con la mano quel “membro” finto, di una materia quasi reale ma pur sempre inerte, era diverso dal membro di Max, era più piccolo, non pulsava, non era vivo ma desideravo che Biancaneve lo sentisse suo per me, non pensavo più a niente, vedevo la mia donna in un mare di libidine, carica e pronta a sostenere il ruolo attivo, leggevo nei suoi occhi la voglia di scoparmi e l'aiutai a farlo. Accompagnai la punta dell'oggetto e aspettai che Biancaneve forzasse quell'entrata violata solo con le sue piccole dita, lentamente inizio a spingere, ogni piccolo colpo che dava verso di me era un piccolo colpo anche dentro di lei, il principio di fastidio se ne andò subito aiutato dal gel che aveva lubrificato perfettamente la parte, Biancaneve mi chiese se sentissi fastidio o dolore, risposi che stavo solo provando cose che non sapevo, che non cono124 scevo e il suo viso luminoso mi aiutava a godere quelle cose nuove e belle, la imprigionai con le mie gambe che le avvolsi sulla schiena, il piacere montava in noi quasi fosse stato pianificato, io sentivo dentro di me le sue vibrazioni ogni volta che dava un colpo per entrare, lei si abbandonò addosso a me e cominciò a muoversi d'istinto, si sentiva penetrata penetrandomi e io percepivo la stessa sensazione, ora era completamente dentro di me e quel senso di piacere che era stato un accenno stava diventando un godimento che mi faceva perdere il controllo, insieme cominciammo a ondeggiare e a sfregarci godendo in continuazione degli stimoli dati da quell'oggetto che si era animato per noi, lei raggiunse l'orgasmo quasi senza volerlo, cercò di resistere, ma ormai aveva superato quella fase di non ritorno, voleva aspettarmi, venire insieme a me, ma la sentii sciogliersi e lasciarsi andare mollemente sopra di me senza forze, rantolando e dicendo parole sensa senso, quella di essere lei la parte attiva l'aveva caricata fino al punto di avere l'orgasmo come se dentro di lei ci fosse stato il mio membro vivo e pulsante, la sua bocca sulla mia e le sue morbide mani che cercavano di accarezzarmi mi fecero perdere quel controllo di me stesso, il membro era schiacciato e sfregato fra i nostri due corpi che non riuscivano a controllare i movimenti, non era in piena erezione probabilmente influenzato dal corpo estraneo dentro di me, non riuscii a fermare l'eccitazione che cresceva sempre di più e provai un orgasmo diverso ma non certo meno forte del solito, eiaculai senza quasi accorgermi, il liquido denso e caldo si sparse sui nostri ventri vicini e uni ancora di più i nostri corpi, mi 125 abbandonai anch'io in un oblio che non si può comprendere, restammo diverso tempo abbracciati e uniti da quel pezzo di lattice sagomato, ci sentivamo uniti indissolubilmente e quando ci riprendemmo fu veramente difficile dirsi quanto sia stato bello fare sesso in quel modo, ci si erano aperte altre potenzialità nel nostro rapporto che cercava di scoprire sempre nuovi orizzonti erotici. Il getto quasi freddo dell'acqua ci fece ritornare sulla terra, il paradiso lo avevamo momentaneamente sospeso, io insaponavo lei che mi guardava sorridente e felice come se fosse riuscita a portare a termine un'impresa più grande di lei, poi, come una bambina che ha bisogno di conferma, mi disse se mi andava di parlarne, la mia risposta ovvia la fece sentire ancora più interprete di se stessa. Siamo seduti tranquillamente sul divano e stiamo commentando la piccola pazzia che ci ha regalato quei momenti appena vissuti, lei è veramente felice per aver potuto essere l'artefice di quel piacere che mi ha regalato e io sono appagato dall'aver accettato un ruolo non mio, decisamente non maschile ma che sicuramente non ha scalfito il mio intimo, domando come e quando gli era venuta l'idea di acquistare quell'oggetto, e, come avesse avuto la certezza che io avrei accettato senza nessun tipo di veto una situazione che, sicuramente in una coppia “normale”, sarebbe stata oggetto di discussione e forse anche di incomprensioni, la sua risposta semplice e lineare mi ha smontato completamente il castello di fantasie prima ancora che ne mettessi le fondamenta. 126 Ti conosco troppo bene, mi rispose, e quando ci sono cose nuove da provare non ti tiri indietro, ma apri tutte le porte possibili e immagazzini tutta la tua voglia di scoprire. Pigramente ci trasciniamo verso il nostro lettone, si era fatto tardi e avevamo piacevolmente accumulato una stanchezza che dovevamo smaltire, ci risvegliammo al suono del campanello, con il sole già alto, Biancaneve si alzò di scatto e si mise una felpa mentre scendeva la scala per andare ad aprire, era Cenerentola, nessuno di noi s'era ricordato di avvertirla della mia vacanza imprevista e lei puntuale si era presentata come al solito per le pulizie settimanali con Biancaneve, mi vestii anche io e scesi per salutarla e prepararmi un caffè utile al risveglio, ne offrii anche alle ragazze una tazzina e mentre stavo preparando zucchero e piattini, Cenerentola chiese il permesso per andare in bagno e si defilò prima che Biancaneve potesse precederla, aveva lasciato steso appeso sopra la doccia il doppio fallo che aveva risciacquato dopo l'uso la sera prima, guardò me e sorrise in attesa di vedere la faccia dell'amica, poi arrossì leggermente per il disagio e attese la reazione di Cenerentola che riapparve dopo poco con uno sguardo malizioso e interrogativo verso me e l'amica, si sedette e raccontammo tutto, l'acquisto e l'uso fattone durante la serata, la ragazza stupita da tanta considerazione nei suoi confronti, ci chiese se meritava di entrare a far parte di questi nostri piccoli segreti, Biancaneve intervenne subito dicendole che lei faceva parte delle nostre fantasie e prese l'occasione per comunicarle che la proposta della pazzia di sesso in cinque... era stata accet127 tata, Cenerentola non sapeva cosa dire e rimase per alcuni minuti stupita e sorridente in attesa che uno di noi due gli fornisse ulteriori particolari. Brevemente gli accennai la mia chiacchierata con Vale, poi Biancaneve gli riferì della telefonata e della disponibilità dello stesso Vale e di Stefano di variare da banale in altamente erotico un incontro insieme a noi tre, naturalmente se ci fossero dei dubbi si potevano chiarire e definire come eventuali limiti da non superare, Cenerentola non pensava che il suo desiderio di ripetere l'esperienza di spogliarsi in presenza di altre persone fosse recepito così volentieri dalle stesse, il suo stupore misto a curiosità erotiche mai provate prima la intimorivano ma si sentiva protetta dall'amica e desiderava buttarsi nella mischia lasciando fuori dalla sua mente ogni tabù primitivo, capii che desiderava parlarne con calma con mia moglie, sole solette, quindi considerai conclusa la vicenda, stavo per alzarmi quando timidamente la ragazza ci chiese di descrivere cosa avevamo provato con quello strano arnese che avevamo usato la sera prima, i suoi occhi luccicavano di libidine, sapeva benissimo a cosa fosse servito e nel suo intimo avrebbe voluto sentirsi dire dall'amica che lo aveva comperato per lei, lasciai che le due donne chiacchierassero fra loro e uscii a fumare una sigaretta all'aria aperta. Stavo rendendomi conto che in poco tempo io e Biancaneve avevamo invitato nella nostra coppia la trasgressione, questa novità ci stava rendendo la vita frizzante e briosa, ma quello che stavo apprezzando maggiormente 128 era la complicità reale che avevo con le persone che mi stavano circondando in questa bellissima avventura, Cenerentola, Stefano e Vale, tre persone che hanno bussato alla nostra porta e noi abbiamo aperto facendoli entrare nella nostra vita, ci stavano dando tanto e noi stavamo ricambiando nello stesso modo, loro cercavano quello che non sapevano e noi avevamo quello che non pensavamo di avere, stavamo dividendo molto della nostra vita con loro e loro stavano dividendo la loro con noi. Sorridevo senza alcun motivo apparente, camminavo su e giù per il vialetto assaporando il fumo dolciastro della sigaretta, intravedevo attraverso i vetri le sagome delle due ragazze che stavano parlando e gesticolando, avrei voluto intervenire nel loro dialogo ma ritenni che era giusto lasciarle sole, in fondo dovevano essere loro a decidere se continuare il gioco fino alla fine oppure fermarsi, con la fantasia ero già corso avanti col tempo e avrei voluto fermamente che Biancaneve e Cenerentola decidessero di essere le protagoniste di un bel gioco dove la loro parte era quella di essere donne che sapevano cosa volere e prendersi quello che desideravano, ma forse anche io e gli altri volevamo essere interpreti e comparse nello stesso tempo, volevamo essere i giocattoli di tutti e tutti dovevano essere i nostri giocattoli, non mi accorsi del trascorrere del tempo e solo la voce di mia moglie che mi chiedeva consigli sul pranzo mi fecero capire che era parecchio che stavo camminando sotto il sole e fra il venticello che che sembrava facesse eco ai miei pensieri. Rientrai e vidi che le due ragazze avevano riordinato 129 per bene il salotto che avevamo semi distrutto la sera prima, stavano sistemando la cucina e preparando il pranzo, azzardai una domanda che speravo trovasse una risposta, chiesi se avessero deciso qualcosa sulla proposta di Stefano e di Vale, ero curioso come un gattino che scopre il gomitolo di lana, un silenzio che mi sembrò lungo un anno poi, Biancaneve, lentamente cominciò a parlare spalleggiata da Cenerentola, iniziò a dire che loro due stavano valutando molto bene e in modo interessato quella proposta che dopo tutto era nata da loro, dal loro modo di agire quella sera a casa di Vale, solo che era nata una piccola complicazione, qui intervenne in prima persona Cenerentola che, quasi sotto voce, ammise candidamente di aver preso una cotta per Stefano, ma era dibattuta perché quello che l'amica gli aveva fatto provare insieme a me non avrebbe voluto perderlo, poi tutto d'un fiato, disse che lei non si sarebbe fatta scappare l'occasione di essere una delle primedonne della serata, si girò verso Biancaneve e insieme dissero che accettavano senza riserve. 130 LA VILLA AL LAGO Qualche giorno dopo Stefano mi chiamò al telefono, avrebbe avuto piacere se lo avessi accompagnato a vedere una casetta sul lago, voleva anche il mio parere su un eventuale acquisto e non aveva altri di cui fidarsi, accettai ben volentieri e così ci trovammo nel mio ufficio da dove partimmo nel primo pomeriggio, pochi minuti di strada e arrivammo sul posto, un uomo ci attendeva con le chiavi e per farci vedere ogni cosa. Il tipo parlava come un registratore, tipico immobiliarista che impara a memoria il testo che deve ripetere fino alla vendita dell'immobile, noi lo lasciavamo parlare mentre valutavamo la posizione e le vedute, poi girammo per il parco, piccolo ma riservato, che circondava la casa, notammo una piscinetta in muratura, bellina anche se di dimensioni ridotte, una siepe curata e molto alta nascondeva ai passanti la veduta dell'interno del parco, infine alberi alti che davano ombra lasciando però una buona parte del parco stesso soleggiata, fermammo il tizio che non aveva mai smesso di decantare la casa e prendemmo appuntamento in agenzia per il giorno seguente. Tornando traemmo le conclusioni, la casa, nuova, faceva parte di un complesso appena costruito, era arredata al minimo ma sufficiente per abitarci subito, interessante sotto tutti i punti di vista, le siepi e gli alberi erano curati, dovevano far parte già da prima, nella situazione originaria del terreno, Stefano decise di acquistarla e io approvai la sua decisione, era stanco di vivere ogni giorno da una parte diversa dall'altra e aveva deciso di mettere le radici, 131 l'abitazione era a pochi km dalla città e i locali erano sufficienti anche per farsi un eventuale ufficio senza doverne cercare uno in centro città. Mi aspettavo un cenno sulla nostra proposta “indecente”, ma la sua timidezza malcelata non si decideva a sbloccarsi, solo verso metà strada si decise a chiedere se la nostra pazza idea era seriamente intenzionata o se era una bravata momentanea da parte delle due donne eccitate dalla serata, risposi semplicemente che Biancaneve quando propone qualche cosa, se accettata, la porta fino in fondo, sarebbe dipeso solo da lui esserci o meno per la seconda puntata. Fermò l'auto in una piazzola laterale e mi chiese di ascoltarlo, annuii e cominciò a dirmi che quella serata gli era rimasta in testa e non riusciva a cancellarla, si era trovato di fronte due donne meravigliose, una delle quali era mia moglie e non voleva certo inserirsi senza essere gradito nella coppia, l'altra era, per lui, una fata sbucata dal nulla che gli aveva rotto il sonno, poi aveva visto Vale, l'amico di tante confidenze, sotto una luce diversa, tutto questo l'aveva messo in subbuglio e aveva dovuto faticare per non dire parole che avrebbe pregiudicato la nostra amicizia e aveva dovuto trattenersi dal correre verso quelle creature meravigliose che forse avrebbero mal interpretato i suoi gesti, era attratto da tutte e tre le persone, fece una pausa lunga e liberatoria, poi mi guardò aspettando un mio parere che non si fece attendere. Precisai subito che io e mia moglie amavamo il mondo della trasgressione, un patto mai detto ne scritto che ci 132 aveva resi complici, nello stesso tempo però indipendenti sia nelle scelte che nei modi di trasgredire, lui e Vale erano parte di questo tacito accordo come il coinvolgimento di Cenerentola, certo questo non doveva essere confuso con del volgare sesso fatto per scrivere sulla nostra agendina personale un numero sempre maggiore di conquiste, doveva essere un arricchimento personale di esperienze che potevamo estrarre dalle persone giuste, quindi tacitamente, io e Biancaneve, ritenevamo Vale e Stefano persone idonee, se a quello aggiungiamo che Cenerentola si sentiva integrata nel gruppo non potevamo certo lasciarla fuori dai giochi, abbiamo anche accettato che nel nostro patto fosse chiara la condizione che quando aprivamo la porta alla trasgressione non potevamo sentirci solo marito e moglie, ma qualcosa di più, due innamorati che cercano per l'uno e per l'altra il massimo del piacere, solo con queste prerogative si può arrivare al bel gioco dell'eros senza alcun tabù o limitazioni imposte da una morale troppo sbandierata ma che non ha assolutamente alcun motivo di esistere se non per essere rispettata nei confronti delle idee altrui. Aggiunsi che poteva liberamente esprimere le sue opinioni anche in presenza di mia moglie, gli misi una mano sulla spalla e lo invitai a riprendere la strada del ritorno, stava ingranando la marcia quando gli feci una domanda su Cenerentola, volevo che mi dicesse cosa si aspettasse da lei e cosa voleva dire avere il sonno rotto per colpa di lei, sapevo benissimo il significato ma cercavo una conferma ai miei dubbi, se si era innamorato della ragazza volevo sapesse che fra me e lei non c'era stato nulla di 133 più che lui non sapesse, per me lei era una cara amica entrata nella mia vita attraverso mia moglie, partì lentamente e solo dopo un pezzo di strada mi confessò candidamente che in lei aveva visto la donna ideale per lui, bella e affascinante, trasgressiva nella sua dolcezza di bambina un po' cresciuta ma sicuramente femmina al punto giusto per rimestarlo continuamente, forse non era innamorato ma sicuramente la sentiva indispensabile per la sua esistenza. Eravamo ormai in prossimità del parcheggio, volli finire il mio pensiero cercando di far capire che le sue titubanze non avevano senso, io e Biancaneve eravamo innamorati e ci amavamo alla follia, proprio per quello avevamo cercato senza volerlo quel qualcosa in più e lo avevamo trovato quasi per caso e nessuno di noi due avrebbe avuto dei timori ad rivelare i propri desideri e gli impulsi dettati dalla follia che la trasgressione ci suggeriva, anzi, cercavamo insieme di rendere ulteriormente più vivace la nostra vita. Non aveva ancora fatto la domanda che mi aspettavo, sapevo che se la stava ponendo da molto tempo, il coraggio di chiedermi se ero geloso di mia moglie, forse inconsciamente aveva paura di sentirsi dire di si, ma forse non aveva ancora capito che la gelosia non vive mai insieme alla trasgressione, sono due sentimenti diversi e contrari ma possono benissimo coesistere e non necessariamente in modo conflittuale. Era solo in conflitto con se stesso, avrebbe voluto dire subito che sarebbe stato felice di essere del gruppo ma al134 cuni residui della sua personalità maschilista e patriarcale gli impedivano di manifestare il suo entusiasmo, sapeva che eravamo a conoscenza della sue abitudini sessuali ma sapeva anche che noi conoscevamo la vera verità su lui e Vale, doveva decidersi a gettare la maschera del superuomo vissuto e esperto per prendersi quella più leggera di curioso e attizzato dalla nostra proposta. Il giorno dopo ci saremmo rivisti per la stesura definitiva dell contratto d'acquisto della casa, l'assistenza nella compravendita di beni faceva parte del mio lavoro, sapeva di poter contare su di me e io avevo accettato volentieri di seguirlo, ero certo di ricevere una risposta anche su quello che ci riguardava. Ero tornato in ufficio, stavo sistemando alcuni documenti ma il pensiero era a Stefano, avevo capito che la nostra iniziativa aveva centrato le aspettative, volevamo persone semplici e le avevamo trovate, sicuramente riservate e desiderose di essere apprezzate non solo dal lato fisico ma anche umano, persone che rispettavano noi come rispettavamo loro, il problema più grande ora era quello di rompere il ghiaccio che era già stato incrinato qualche giorno prima a casa di Vale, non volli pensare come, avevo deciso di lasciar fare al caso e ripresi il lavoro, non mi accorsi che il tempo era trascorso, ormai si andava verso la primavera inoltrata e le giornate si allungavano, telefonai a mia moglie dicendole di preparare qualcosa per cena che l'avrei raggiunta dopo poco meno di un'oretta. Chiusi l'ufficio e andai a prendere l'auto in garage, sa135 lutai il guardiano come sempre e mentre ritiravo le chiavi mi porse una busta con il mio nome, mi diede la lettera sottolineando con una punta di complicità che l'aveva lasciata una biondina tutto pepe per me, non mi aveva trovato in ufficio e era passata nella guardiola del garage, effettivamente mi ricordai che non avevo acceso nemmeno il cellulare quella mattina, di solito non mi dimentico... ma c'è sempre una prima volta, forse non volevo essere interrotto da qualcosa o qualcuno mentre ero con Stefano, l'avventura sulla quale io e Biancaneve puntavamo il nostro obbiettivo era diventata importante a tal punto di assorbirci parecchie energie mentali. Misi in tasca la busta e andai verso la vettura, partii e mi diressi verso casa curioso di aprirla insieme a mia moglie e vederne il contenuto. 136 UNA STRANA MA PIACEVOLE LETTERA Arrivo e parcheggio con la curiosità a mille, entro e metto in mano a Biancaneve la busta mi guarda e mi chiede cosa fosse, rispondo aprila, me l'ha lasciata Vale al parcheggio, mi spoglio la giacca mentre mia moglie apre delicatamente, per non rompere il contenuto, la busta e dentro trova un biglietto piegato e incollato con scritto “Per voi”. Leggiamo insieme quelle poche parole che scopriamo di un profondo sentimento di amicizia. “Avrei voluto dirvele di persona queste parole, ma avrei dovuto aspettare troppo tempo, siete meravigliosi, mi state dando un motivo per continuare ad essere io, state facendo crollare i miei dubbi e sappiate che vi voglio bene” Sotto una firma che lascia aperta ogni interpretazione, Valerio con la “o” finale corretta in “a”, oppure era una “a” corretta in “o”? Conoscevamo Vale solo da poco tempo, il suo sentirsi donna nel corpo di un uomo gli stava creando molti problemi e noi stavamo indirettamente aiutandolo a superarli, la sua lettera scritta in un momento di sconforto forse voleva dire che eravamo fra i pochi che avevano scoperto la sua paura ad affrontare la sua nuova vita. Eravamo indecisi se chiamarlo al telefono o lasciare che fosse lui a farsi risentire, ma poi la sensibilità di Biancaneve prese la decisione di comporre il numero, pochi attimi di attesa e ecco che dall'altro capo del filo risponde. 137 Un attimo di titubanza poi la voce di Vale calda e sensuale ci saluta e ci chiede scusa per quel biglietto forse poco chiaro e magari inopportuno, Biancaneve lo ringrazia invece di averci resi partecipi del suo stato d'animo, quindi iniziano a conversare, mi allontano lasciando che Biancaneve mi ragguagli al termine della telefonata. Pochi attimi e vedo mia moglie che mi si avvicina sussurrandomi che Vale sta venendo da noi. Poco più di mezz'ora dopo Vale suona al nostro campanello e si presenta in abiti maschili, jeans e scarpe da tennis, non passa però ignorato il seno che sembra voler uscire dalla sottile maglietta di cotone rosso, è senza un filo di trucco ma i suoi lineamenti sono più prossimi a quelli di una bella ragazza, forse li vedo io così per la sua natura ambigua, entra e bacia Biancaneve, poi mi si avvicina e mi si stringe addosso, lo invito a sedersi e ci accomodiamo tutti e tre sul divano, quindi guardo sia lui che mia moglie e aspetto che dicano il motivo di questa visita improvvisamente concordata ed inaspettata. Capisco che il motivo è legato al biglietto lasciatomi al garage e che la telefonata di Biancaneve per chiarimenti ha portato il ragazzo direttamente da noi, nessun mistero quindi se non la voglia di dire quello che Vale ha dentro di se, sprizza felicità e serenità da tutti i pori della sua pelle e si decide finalmente a esternare questa sua gioia, ci ringrazia per averlo accettato così come è, senza domande e suggerimenti che avrebbe mal accettato, poi sottolinea che non abbiamo cercato di coinvolgerlo da solo in qualche incontro furtivo di sesso ma di averlo reso 138 partecipe di un gioco che, forse, per lui era ancora una irraggiungibile meta. Si mise a raccontarci...... Aveva accumulato delusioni e fregature una dietro l'altra, tutti lo cercavano per farsi un'avventura da pochi minuti, l'idea trasgressiva col “diverso” era radicata nella maggior parte delle persone che aveva incontrato, uomini e donne, entrambi i sessi lo cercavano, i maschi per una storia da raccontare agli amici, un qualcosa che fosse diverso dal solito rapporto uomo/donna, le donne perché trovavano in lui un rapporto saffico ma nello stesso tempo potevano contare sul maschio, un membro che le facesse godere nella diversità del momento, insomma si sentiva una macchinetta per fare sesso differente, diverso, con noi invece aveva scoperto che la sua diversità non veniva nemmeno sfiorata, si era sentito subito integrato come una parte del gruppo al pari con noi, le due donne che lo trattavano da donna, noi due maschi che lo trattavamo da maschio, noi quattro avevamo molto chiara la concezione della vita, era sicuro che ognuno di noi aveva dentro di se quella componente che ci portava a razionalizzare il modo di pensare di ognuno di noi, ecco che quella sera, a casa sua aveva trovato piacevole mostrarsi insieme a Cenerentola e Biancaneve, aveva goduto della nostra piacevole compagnia e si era sentito valorizzato nella sua natura femminile, ora lo volevamo nel nostro gruppo dove poteva essere quello che lui voleva, era desiderato come persona e non come fenomeno da strada, questo lo stava riempiendo di felicità e voleva che lo sa139 pessimo, non voleva che passasse altro tempo. Si stava confidando con la massima fiducia, stava scaricando tensioni ed incertezze che aveva tenuto dentro e ingigantito più di quello che effettivamente fossero in realtà, aveva trovato in noi le persone che potevano ascoltarlo e aiutarlo nelle sue paure, questo ci faceva sicuramente piacere e lo esternammo senza problemi. Biancaneve mi chiese se potesse o meno raccontare qualche nostra piccola avventura, feci cenno di si e attesi insieme a Vale di sentire dalle labbra di mia moglie quello che avrebbe detto al ragazzo. Cominciò accennandogli alcune nostre “bravate” del tipo; nostre uscite serali senza la biancheria intima con provocazioni nei confronti dei ragazzotti che si credevano dei mangia donne, trovavamo divertente bastonare psicologicamente quei tipi dove di fronte ad un chiaro invito a farsi avanti, mettevano la coda e forse qualcosa d'altro fra le gambe e sparivano, poi raccontò alcune fantasie che completavano i nostri momenti intimi e infine accennò al nostro primo triangolo, quella sera con Max, poi accennò alla sua amicizia con Cenerentola, sfociata per gioco in un rapporto saffico alla mia presenza, a quel punto notammo lo stupore di Vale, ci disse che avrebbe pensato di tutto ma non certo che io e mia moglie avessimo un'intesa così profonda da superare il gioco fino al rapporto a tre così piacevole, si spiegava così il perché ne io ne mia moglie avessimo in un qualche modo cercato di trascinarlo in una misera storiella di sesso singolarmente, quindi apprezzava ancora di più il fatto di essere invitato 140 ad una scappatella a luci rosse senza essere considerato una persona fuori dalla norma, ci disse che aveva scritto quel biglietto dopo aver sentito Stefano e delle indecisioni dello stesso, indecisioni dettate però solo dal timore di non essere all'altezza e delle troppe dicerie sul suo conto, ci confermò, nonostante non volessimo sapere nulla, che fra lui e Stefano c'era una dolce amicizia e che per la prima volta si era deciso a farsi vedere da lui in veste femminile la sera che Biancaneve e Cenerentola, sotto i leggeri fumi dell'alcool, lo avevano coinvolto piacevolmente. Adesso si sentiva pronto a giocare con tutti noi e non aspettava altro che prendessimo la decisione del “quando”. Avevo preparato nel frattempo un cocktail e ne porsi un bicchiere ciascuno, guardai Vale e chiesi perché avesse corretto la firma del biglietto, e se avesse scritto prima la “o” o la “a”, la sua risposta fu la più carina e logica che potesse dare, aveva voluto firmarsi sia al maschile, (per Biancaneve) sia al femminile per me, eravamo entrambi nella sua testa e avrebbe desiderato che anche nella nostra ci fosse lui..... Riprendemmo a conversare su tante altre cose, molto futili e a volte banali, ma questo significava essere entrati in sintonia con lui, o lei, era certo però che la sua personalità aveva lasciato quell'ambiguità che Vale era convinto di trascinarsi negativamente, almeno con noi, se ne andò dopo un paio d'ore e ci salutò affettuosamente con un abbraccio e un bacio sulle guance. 141 Rimasti soli io e Biancaneve ci siamo meravigliati di quanto fosse diventato importante il sesso per le persone che ci circondavano, eravamo partiti con l'idea di proporre qualcosa di trasgressivo senza immaginare che questa assurda proposta venisse accolta con tanto entusiasmo, ora che stavamo raggiungendo l'obiettivo eravamo titubanti sul risultato finale, forse nel nostro inconscio non sapevamo nemmeno noi quello che andavamo cercando, o più semplicemente non trovavamo nulla di così eclatante da far nascere tanti dubbi e tanti desideri nei nostri futuri partner, dovevamo solo aspettare che gli eventi ci dicessero se avevamo o meno sbagliato. Ci stavamo rendendo conto anche della grande responsabilità che ci era stata indirettamente accollata dai nostri amici, quello che sarebbe dovuto essere solo un momento di piacere stava diventando un momento di verifica esistenziale per molti, dovevamo essere certi che la volontà di giocare fra di noi fosse veramente un desiderio di tutti e non una forzatura, avevamo il dovere di verificare la vera tentazione di tutti. Ripercorremmo insieme le nostre fantasie, quelle che a volte volevamo trasferire nella realtà, ci siamo sempre fermati all'ultimo momento, ma ci siamo sempre fermati perché quelle fantasie non corrispondevano alla realtà che desideravamo fino ad arrivare alla serata con Max, poi arrivò anche la realtà Cenerentola, ora si stanno concretizzando tutte le altre, quanti timori e titubanze ci sono ancora, ma questi freni resisteranno ancora per molto o stanno per cadere definitivamente. 142 LA FIRMA Il mattino seguente trovo in ufficio Stefano che mi attendeva per accompagnarlo alla firma dell'acquisto della sua nuova casa, quattro chiacchiere per definire gli ultimi particolari e poi ci avviamo verso l'agenzia poco distante, insiste per offrirmi un caffè e entriamo in un bar, ci sediamo e aspettiamo che ci venga servito, Stefano mi sembra assente, pensieroso e mi rivolgo a lui chiedendo se avesse delle preoccupazioni, mi risponde di non farci caso, il giorno prima aveva voluto sentire Vale, riguardo a quella nostra proposta che gli levava il sonno insieme al pensiero per Cenerentola, dissi che Vale era stato da noi la sera prima e che, secondo noi, era certamente dell'idea di approfondire il discorso ma, aveva premesso, solo se il tutto si fosse svolto come era stato proposto, come un bel gioco senza prevaricare nessuno, tutti nella piena libertà e rispetto delle idee di tutti. Stefano gettò definitivamente la maschera del super uomo e come un bambino confermò le sue paure inconsce e le sue insicurezze nell'affrontare questa situazione che lo attraeva a tal punto da rinunciare a qualsiasi cosa gli venisse offerta in cambio. Sorseggiammo il nostro caffè in silenzio, poi andammo all'appuntamento riservandoci di riparlarne subito dopo l'incontro con l'agenzia, entrammo nell'ufficio e mentre Stefano guardava le varie mappature della casa e le finiture che voleva apportare, io con il geometra di turno definimmo la parte tecnica che riguardava il futuro rogito, Stefano era entusiasta dell'acquisto che stava per fare e 143 ad un mio “ok” tolse di tasca un assegno circolare che consegnò alla segretaria che gli sorrise come da copione commerciale. All'uscita fu lui che riprese l'argomento sospeso, chiedendomi se era possibile organizzare per i prossimi giorni un incontro di noi cinque, concordammo per un pranzo “sociale” dove avremmo verificato se quello che era nato come un semplice invito a trasgredire poteva essere invece un vero stimolo a vivere quell'esperienza. Qualche giorno dopo mi telefonò per avvisarmi che aveva prenotato al club del tennis, dove era socio sostenitore, ci aspettava per la domenica successiva, l'invito avrebbe voluto comunicarlo personalmente a Biancaneve e Cenerentola, capii dove voleva arrivare e sicuro della sua riservatezza gli passai i numeri di cellulare delle ragazze, mi ringraziò e ci salutammo. 144 SOTTO IL GAZEBO Arriviamo puntuali al club, parcheggiamo e andiamo verso l'ingresso cercando di vedere Stefano già sul posto, lo intravediamo al banco del bar che sta conversando con il barista e poco distante Vale sta leggendo il giornale, ci vedono e ci vengono incontro, Biancaneve e Cenerentola scambiano baci e abbracci con Vale mentre Stefano ci fa strada verso il giardino e ci mostra un gazebo preparato per noi, un enorme tavolo rotondo con cinque sedie, aperitivi già pronti e un cameriere che sembra una statua messa come arredamento. Gli occhi di Stefano non si staccano dalle ragazze che, per l'occasione, si sono vestite in modo fin troppo sportivo, entrambe hanno scelto per un paio di jeans a vita bassa che lasciano intravedere l'ombelico e il tipo di biancheria molto ridotto, poi entrambe hanno optato per la non scelta del reggiseno sostituito da una maglietta molto aderente che disegna in modo perfetto le curve del loro corpo, fa caldo ma non a sufficienza per impedire che i capezzoli facciano capolino nella leggera stoffa, anche Vale lancia sguardi misti a compiacimento e una dolce invidia per quei corpi che vorrebbe avere, io mi sento il fortunato che ha potuto, anche se solo per pochi attimi, avere fra le mani, e non solo, quei corpi meravigliosi che ora stanno mettendosi in vetrina per sollecitare i sensi dei conviviali. Ci sediamo e brindiamo alla nostra festicciola privata, Biancaneve, si avvicina al cameriere e gli sussurra qualcosa all'orecchio, poi torna da noi e dice a Stefano di far 145 pure iniziare le portate. Si spettegola sul lavoro e di altre futilità, si discute sullo sport e nascono le prime controversie sulle tifoserie, mia moglie approfitta di un attimo di confusione e mi sussurra che ha detto al cameriere che dopo aver portato i secondi piatti ci lasciasse soli perché ci sentivamo abbastanza adulti da non aver bisogno di una persona che ci imboccasse, ora ero certo che aveva in serbo una delle sue filippiche e mi aspettavo il peggio, infatti.... “Cari amici, ora che abbiamo la pancia quasi piena e abbiamo detto un sacco di idiozie, mi aspetto da voi un dialogo più concreto, sappiamo tutti che ci siamo riuniti qui per assaggiare le specialità del posto, ma sappiamo anche che questa era una scusa per affrontare qualcosa di più piacevole e interessante, ora facciamo il gioco della verità, ognuno può fare domande e tutti devono rispondere con la massima sincerità, abbiamo un pensiero comune, quello di portare avanti l'idea per la quale siamo qui, se non ci fossimo avrebbe voluto dire che non eravamo interessati ma visto che invece siamo tutti qui e siamo tutti ansiosi di sapere dove vorremo arrivare, ecco quindi l'occasione di parlare fuori da tutti gli schemi, naturalmente è scontato che da questo momento siamo tutti solo ed esclusivamente amici, nessuna moglie e nessun marito, tutte persone singole che hanno un desiderio da soddisfare, è una buona occasione per dire quello che si pensa senza essere fraintesi. Chi vuol fare la prima domanda?” 146 L'attimo di silenzio lungo come un'eternità viene rotto dalla voce calda di Vale che invita Biancaneve a fare lei la prima domanda, Biancaneve non attendeva altro, si guardò in giro e si assicurò che nessun estraneo fosse a portata d'orecchio, poi si rivolse a noi maschietti, a Stefano in particolare. “ Se ti dicessi che io e Cenerentola abbiamo voglia di scopare, cosa risponderesti e cosa penseresti, bada bene ho detto scopare, non fare all'amore, scopare ritengo sia il termine giusto, il sesso puro e totale, i sensi che sbattono via le convenzioni e lasciano che i corpi godano senza nessun limite, fare all'amore è una cosa sacra e quello lo faccio con mio marito, chiarito il vero senso del verbo, non credo che sia stata una sorpresa questa mia domanda, ora aspetto una risposta, anzi aspettiamo tutti.” In attesa della risposta mi guardò negli occhi e mi mando un bacio sorridendo compiaciuta del suo operato, Stefano deglutì e cerco di schiarirsi la voce, con gli occhi bassi imbastì la sua risposta. “Se non sapessi nulla direi che sei una pazza, ma dato che voglio e devo essere sincero dico che sono già sulla buona strada dell'eccitazione, ora non posso nemmeno alzarmi perché sarebbe fin troppo visibile, certo non nego che avere la possibilità di fare sesso con voi due è per me un miraggio che potrebbe scomparire da un attimo all'altro, ma i miraggi a volte scopri che sono reali e allora spero che questa sia una di quelle volte, ma dovete dire anche voi, sinceramente, se volete questo o se è solo una domanda alla quale avete aggiunto la curiosità della rispo147 sta.” Prese la parola Cenerentola, la voce tremante ma decisa fece capire che ora si stava aprendo la reale discussione per la quale eravamo li, aveva preso molto a cuore la proposta dell'amica perché aveva trovato piacevole la compagnia di tutti noi, aveva provato cosa vuol dire sentirsi desiderata qualche giorno prima a casa di Vale, questo è stato per lei l'incitamento per questa avventura e desiderava portarla a termine, era consapevole di non essere in grado di sapere dove, e se si sarebbe fermata, il desiderio era molto, forse troppo ma la realtà non la conosceva, avrebbe lasciato fare al suo istinto di donna. Vale mi guardò ansioso di sentire la mia opinione, effettivamente erano tutti razionalmente dei perfetti estranei, solo io e Biancaneve facevamo coppia e eravamo quelli che potevano essere il perno di tutto, presi la parola senza accorgermene, e cercai di chiarire che, come aveva detto mia moglie, l'amore è una cosa il sesso è un'altra, saremmo stati ipocriti o anormali se avessimo detto che non esisteva nessuna persona che ci attirava e ci faceva scattare la voglia di fare sesso, ad esempio, noi, eravamo cinque persone che avrebbero voluto finire a letto e fermarsi solo dopo lo sfinimento più completo, con chi e con quali partner non lo potevamo nemmeno immaginare, forse con tutti, chissà, lo avremmo saputo solo dopo aver trovato l'intesa necessaria. Il silenzio dell'imbarazzo scendeva inesorabile su tutti noi, ma cresceva la voglia di sapere se tutto questo poteva succedere, era un desiderio persistente in ognuno di 148 noi e si aspettava solo la scintilla necessaria che desse fuoco alla brace gia calda. Il cameriere ruppe la tensione venendo verso il nostro tavolo, ritirò i piatti e chiese se desideravamo dei dessert, ordinammo e prendemmo questa pausa come un attimo di rilassamento, intanto, ero certo, ognuno di noi stava pensando la stessa cosa, trovare l'idea per strappare la promessa agli altri questa occasione non andasse persa. Guardavo i posacenere e notai che erano tutti abbastanza colmi, segno evidente di una agitazione che doveva in qualche modo trovare uno sfogo, Stefano aveva spento le sue sigarette quasi tutte a metà, io fumatore incallito ero l'unico che arrivava alla fine, Biancaneve solitamente poco fumatrice aveva buttato anche il pacchetto e Cenerentola che generalmente faceva pochi tiri, ne accendeva una dietro l'altra, solo Vale non fumava, aveva il pacchetto davanti ma non aveva ancora acceso nessuna sigaretta, da questo mio giro di vedute potevo scommettere che la persona che avrebbe in qualche modo dato la soluzione alle nostre domande poteva essere lui. Io avevo una mezza idea per la testa ma avrei preferito ascoltare la proposta dagli altri, infatti appena il cameriere si allontanò, Vale esordì. “Inutile maltrattare le nostre menti alla ricerca della frase che sblocchi questo momento, vi dirò, ieri sera ho chiesto a Stefano cosa pensava di questo gioco e come sarebbe stato possibile attuarlo, lui mi ha pregato di valutare la sua proposta e di presentarvela, come saprete ha 149 appena acquistato la sua nuova casa, fra pochi giorni sarà anche arredata in modo completo e aveva deciso di inaugurarla insieme a tutti noi, quindi avrebbe piacere se questa bella esperienza la si facesse in quella nuova casa, abbiamo però dimenticato il quando dare vita a questa avventura, ora, se voi accetterete il luogo dovreste anche definire una data, solo così saremo certi che, chi vorrà essere nel gioco, saprà quando potrà giocarci, se non verrà all'appuntamento vorrà dire che “impegni improvvisi ed inderogabili” lo hanno trattenuto, che ne dite?”. Un rapido giro di occhiate davano lo scontato assenso, Stefano sollevato dalle nostre espressioni ci informò che la casa era disponibile nella prima settimana del mese dopo, quindi da quella data lui sarebbe stato felicissimo di ospitarci, mentre parlava le ragazze gli sorridevano e appena ebbero l'occasione insieme mossero un appunto alle sue parole, dicendo che doveva sostituirne almeno una, Stefano cadendo dalle nuvole e con vera ingenuità chiese quale parola avesse sbagliato. Biancaneve e Cenerentola si consultarono un momento e insieme dissero che proponevano la data del sabato della prima settimana a patto che cambiasse la parola “ospitarci” con la parola “scoparci”, Vale scoppiò in un applauso subito seguito da quello delle ragazze e il mio, Stefano inibito capì il senso della provocazione e incoraggiò la sua proposta, tutti eravamo felici di essere ospiti di Stefano per inaugurare la sua nuova casa. 150 INTERMEZZO Esattamente venti giorni dovevano trascorrere fino al momento tanto atteso, ognuno di noi sicuramente ci pensava, io e Biancaneve immaginavamo il nostro modo di comportarci, ci sarebbe piaciuto fare i perfetti sconosciuti, lei insisteva nel voler provare a sedurmi e farmi impazzire di desiderio di fronte a tutti, poi mi diceva che avrebbe gradito che io istigassi Stefano e Vale verso di lei e avrebbe avuto piacere che io mi prendessi cura anche di Cenerentola, le mie insistenze sul chiarire le sue voglie non approdavano a nulla, continuava a dire che quel giorno dovevamo essere solo delle persone che entravano in quella casa per soddisfare i propri istinti, almeno quelli che rimanevano ancora da soddisfare, se ce n'erano, sottolineava inoltre, che non aveva ancora chiaro che cosa cercasse in quell'avventura ma era certa che la mia presenza l'avrebbe istigata a essere ancora più porcellina di quello che lei pensava di essere di già. Il sentire mia moglie che dialogava apertamente con me di una stimolazione così privata e personale, mi rendeva felicemente partecipe alla nostra reale complicità, così viva al punto di dimenticare per un momento che eravamo marito e moglie, ci sentivamo amanti senza paure e ci scoprivamo così aperti e fieri delle nostre idee da non aspettare altro che la possibilità di poterle esternare, quasi con il desiderio di mostrare a tutti che, il fatto di essere in coppia, non si deve chiudere la propria vita in una sola stanza. In quei giorni sentivamo spesso telefonicamente sia 151 Vale che Stefano, ma nessuno dei due accennava al nostro prossimo incontro fra mura private, piccoli sottintesi magari venivano accennati, ma nulla di più, io e Biancaneve ci stavamo rendendo conto della difficoltà che si crea in un ambito tanto discusso e tanto privato, il sesso, quello sbandierato e parlato, effettivamente sembrerebbe voler restare solo parlato e sbandierato, ora avevamo la possibilità di portare nel reale i desideri di molte persone ma ci sembrava di incontrare degli ostacoli che non avrebbero dovuto esistere, io, in particolare, avevo avuto la bella vicenda con mia moglie e Max, poi quella con Cenerentola, ora insieme stavamo aspettando quella che doveva essere un punto d'arrivo nelle nostre esperienze, ma, ci sembravano tanto irraggiungibili, forse la sentivamo negativamente per scaramanzia, avremmo voluto tutto perfetto, per noi e per i nostri complici nell'avventura, non ci restava che attendere quel giorno per scoprire se qualcuno, quel giorno si dovrà considerare “preso da impegni improrogabili”, come aveva detto Vale, ci auguravamo che non accadesse, che tutti si presentassero con un gran sorriso e una voglia d'avventura leggibile negli occhi, ma si trattava solo di aspettare...... 152 LA DOMENICA PRIMA Ormai mancava meno di una settimana, era domenica e il sole alto e caldo ci aveva costretto a rimanere in casa al fresco, squilla il cellulare e sul display vedo il numero di Stefano, rispondo e mi sento chiedere se ho un attimo di tempo per lui, chiedo cosa posso fare e mi risponde che passa a prendermi e mi ruberà al massimo un'oretta, nel suo fare misterioso accetto e mi metto qualcosa di presentabile quando suonano alla porta, Stefano è già fuori che mi aspetta, deduco che mi ha chiamato per strada e contava già su un mio non rifiuto, lo faccio entrare e gli offro una birra fresca, saluta Biancaneve ma sembra che la terra gli scotti sotto i piedi, beviamo e usciamo, solo quando siamo per strada mi dice quello che voleva, dopo avermi detto che la casa era ormai pronta e perfettamente arredata voleva che fossi il primo a vederla per correggere eventuali errori di abbellimento, la sua insicurezza era evidente, forse da me si aspettava dei consigli per la serata dell'inaugurazione, forse si attendeva che io gli indicassi se o meno avesse dovuto far leva su liquori o altro, oppure se avesse dovuto prevedere degli accessori per il tipo di ospiti che, secondo la logica della serata, avrebbero dovuto utilizzare, ma alla fine disse che non sapeva da dove partire, sorrisi dicendo che forse mi aveva sopravalutato e intanto entravamo nel cancello della casa. Parcheggiò lentamente e scese facendomi strada, aprì e mi fece entrare, un buon gusto già al primo piano, i mobili che erano stati proposti all'acquisto non c'erano più al 153 loro posto erano stati messi solo imbottiti e tavolini bassi, al pavimento solo dei tappeti alcuni a pelo alto altri a pelo rasato, l'angolo cucina restava nascosto ma accessibile con facilità, un mega schermo alla parete e un fantastico impianto stereo completava l'ampio salone colorato da tendaggi che diluivano la luce esterna attraverso i loro tessuti variopinti, Stefano restava in silenzio e guardava i miei occhi interrogandoli, mi precedette sulle scale e mi invitò, sempre solo a gesti a seguirlo, l'angolo notte era molto ampio, diverse stanze ma solo una arredata con un grande letto, forse più di un matrimoniale, anche in quella stanza solo tappeti e il letto, tutto il resto mascherato e confuso insieme alle pareti decorate da stucchi veneziani e giochi di luci nascoste da un contro soffitto, una serie di specchi alle pareti e sul soffitto indicava la sua voglia di vivere una vita movimentata, uscimmo sul terrazzo e da quella posizione potevamo vedere la piccola piscina con l'acqua mossa dai motori dei filtri, aveva fatto un bel lavoro e assentii con il capo, solo allora si sbilanciò chiedendomi il parere, lo rassicurai dicendogli che aveva dato vita a una casa bella ma senz'anima, ora la costruzione era una realtà viva che aspettava di essere complice di una vitalità piena e .... perché no, trasgressiva al massimo. Ritornammo verso l'auto, i pochi metri del vialetto gli diedero quel coraggio che stava cercando da tempo, mi fermò a metà strada e mi chiese come doveva comportarsi se le due ragazze avessero deciso di essere provocanti, voleva sapere quale limite non doveva superare, non avrebbe voluto creare dei torti o delle scorrettezze nei 154 miei confronti, lo vedevo preoccupato e timoroso, gli misi un braccio sulla spalla e continuando il cammino verso l'auto gli dissi semplicemente che io non ero certo l'arbitro di quel gioco, e lui avrebbe dovuto semplicemente essere lo Stefano che avrebbero voluto che fosse sia Biancaneve sia Cenerentola, quindi la sua preoccupazione doveva semplicemente riservarsela a non deludere le aspettative delle due donne e nemmeno le mie, io d' altro canto non mi sarei sicuramente posto dei problemi ma avrei certamente cercato di trarre da quel giorno ogni possibile mio desiderio e avrei cercato di dare vita a tutte le mie fantasie erotiche, poi come vecchi amici gli dissi sottovoce con un filo di complicità, “Sai, sono curioso di vedere cosa succede, siamo tutti fisicamente piacevoli a vedersi, almeno per me, sono attratto da quello che ci possono dare le due ragazze ma sono attratto da Vale e sarei curioso di vedere te e che effetto mi farai, come vedi non sto assolutamente pensando a limiti o censure, io conosco molto bene, ovviamente, mia moglie e so che saprà stupirmi anche quel giorno, quindi impegnati anche tu e cerca di stupirmi insieme a lei”. La strada del ritorno fu più vivace, Stefano aveva ripreso la parola e era sceso in confidenze al punto di chiedermi se sapessi cosa fosse maggiormente gradito alle due ragazze, e, sottolineò, non si riferiva certo a bevande o salatini ma precisò che si riferiva ai gusti sotto le lenzuola. Sorrisi di gusto e lasciai che pensasse al modo di conquistare le due donne che invece stavano studiando il modo di farsi catturare. 155 I pochi giorni che mancavano all'appuntamento stavano creando tutti i presupposti alla buona riuscita della festa, si si trattava proprio di una festa del gioco dell'eros, ormai ne ero convinto, avevo sentito che le due ragazze avevano preso appuntamento con l'estetista, si erano messe d'accordo per fare alcune spesucce di intimo sexy, e chiacchieravano spesso fra loro due su come dovevamo aspettarsi i vari contatti, insomma tutte premesse a una giornata focosa e sicuramente piacevole, ma se qualcosa avesse dovuto non funzionare a dovere non sarebbe stata la fine del mondo, voleva semplicemente dire che non eravamo ancora pronti a superare questo test e quindi avremmo dovuto accettare le nostre piccole mancanze e correggerci. 156 L'ATTESA Lunedì martedì e mercoledì Giorni tranquilli che scorrono senza nessuna novità, solo il lavoro e il ritorno a casa, io e mia moglie aspettiamo che arrivi il sabato e facciamo le nostre ipotesi, siamo certi che ci saremo tutti cinque ma siamo altrettanto curiosi di scoprire chi sarà il primo o la prima a rompere il ghiaccio, personalmente so che Biancaneve non lascerà che le ore passino sprecate, e lei sa che io sono esattamente in sintonia con lei, una sola cosa mi potrebbe bloccare dal prendere l'iniziativa, quella di rischiare di sembrare un navigato della situazione e incrinare una bella forma di amicizia anche futura con Vale e Stefano, forse sono loro gli anelli deboli della catena, ma tutto ciò è comprensibile, io, mia moglie e Cenerentola abbiamo un affiatamento che è già stato collaudato, ma poi decidiamo che queste sono solo ipotesi nostre, ci piacerebbe essere stupiti invece dal contrari. Giovedì Biancaneve e Cenerentola si sono incontrate molto presto e sono andate insieme dall'estetista, sono passate da me in ufficio per farmi un salutino veloce e per dirmi che mi avrebbero aspettato per il pranzo, se ne sono andate con un sorriso da presa in giro lasciandomi nel dubbio su cosa stessero tramando e preparando per il fine settimana, lo avrei sicuramente scoperto dopo poche ore, ma immaginavo già cosa avessero in mente di fare, sbrigai le 157 mie pratiche con poca voglia e avrei lasciato tutto in sospeso se non ci fossero state delle urgenze. Verso le tredici chiusi l'ufficio e mi incamminai verso il ristorante dove mi aspettavano le due donne, quando arrivai cercai un tavolo dove ci fossero due persone ma non vidi nessuno, poi sentii chiamare il mio nome e dietro di me vidi le due ragazze e Vale, rimasi sorpreso, non avrei immaginato di trovarlo insieme a loro, mi sedetti vicino a lui e gli feci una buffetta, ordinammo un pasto veloce e non accennai a nulla aspettando che fossero loro a dire qualcosa. Mi raccontarono per filo e per segno che erano andati tutti e tre al bar per la colazione e poi insieme dall'estetista, ma non aggiunsero altro, avevo percepito una certa irrequietezza positiva e sembrava che non vedessero l'ora che arrivasse il sabato. La breve pausa pranzo terminò senza alcuna altra novità, salutai mia moglie con un bacio e poi affettuosamente abbracciai Cenerentola e Vale, l'elettricità che avevo percepito l'ho sentita reale e mi pareva che mi fosse trasmessa con la promessa di rivederci due giorni dopo. La sera a casa ricevemmo la telefonata di Stefano che ci avvertiva che era tutto pronto, aveva pensato anche al buffet e ci aspettava per l'ora di pranzo. Il venerdì trascorse come una giornata pre elettorale, nel più assoluto silenzio, nessuno accennava al giorno dopo..... 158 IL SABATO TANTO ATTESO Sono le sei, mi alzo, vado a bere, ho la gola secca e fa caldo, Biancaneve sta dormendo stesa sopra le lenzuola, la guardo e il suo corpo coperto solo da una minuscola maglietta mi eccita come il primo giorno che l'ho conosciuta, mi siedo al suo fianco e il movimento del letto la fa girare su se stessa e me la trovo quasi addosso, l'accarezzo delicatamente e questo mio gesto la fa avvicinare ancora di più a me, mi sdraio e con il mio braccio l'agevolo a venirmi addosso, si sveglia e apre leggermente gli occhi, mi sorride e si guarda intorno alla ricerca della tazzina di caffè, gli sussurro che è molto presto e di dormire, come una bambolina animata si rannicchia su di me e si riaddormenta, io resto sveglio e me la coccolo con gli occhi, poi vado con la mente e la fantasia ad immaginare come saranno le nostre prossime ore, vedo lei, Cenerentola, Vale, e infine Stefano che nella luce ovattata sono insieme a me ma non riesco ad immaginare oltre a quella visione di noi insieme quasi in cerchio, mi vedo e li vedo immobili con gli occhi che si scrutano e restiamo tutti in attesa di un input che ci dia il via, ma a che cosa dovrebbe darci il via? Solo più tardi lo saprò o lo scoprirò. Ore dieci. Cenerentola ha telefonato che stava per arrivare da noi, aveva risposto Biancaneve e curiosamente ho cercato di capire il tono della telefonata, ho captato solo il suggerimento di portarsi della biancheria intima di ricambio e questo mi ha confermato le idee “bellicose” delle due ragazze e la loro voglia di portare fino in fondo il gioco, ora 159 eravamo sicuramente noi maschietti che avevamo un po' di timore, saremmo stati all'altezza?, avevo voglia che arrivasse quel momento che attendevo da giorni, sorridevo fra me e me mentre entravo in bagno a finire di sistemarmi mentre Biancaneve stava girovagando per casa mezza nuda indecisa su cosa mettersi, cosa molto strana per lei che preparava il suo vestiario sempre con largo anticipo, stavo radendomi quando il campanello annunciò l'arrivo di Cenerentola, terminai e andai a salutarla, me la trovai di fronte e rimasi stordito dalla sua provocante bellezza rifinita con abiti che lasciavano poco all'immaginazione, in quel momento scese anche Biancaneve dalla scala con la sua minigonna preferita e una maglietta sottile che sembrava una seconda pelle, si misero di fronte a me e chiesero il mio parere se erano abbastanza esplicite, risposi con una espressione fra il colorito e il volgare che esprimeva la mia completa approvazione, effettivamente avevo avuto un principio di erezione spontanea incontrollabile che le due donne avevano subito notato e dopo la mia frase si fecero l'occhiolino d'intesa, sistemammo nel portabagagli un paio di ventiquattrore con degli abiti di ricambio e ora potevamo partire verso quello che speravamo fosse l'anticamera del cielo. Ore dodici. Varchiamo il cancello d'ingresso e veniamo accolti da Stefano che, come sempre, ci accoglie calorosamente, il piccolo giardino è preparato per un'aperitivo all'aperto, dal bordo della piscina si alza Vale, anche lui ci viene incontro e ci abbraccia mostrando piacere per il nostro arri160 vo, indossa un magnifico bikini bianco che di maschile non ha assolutamente nulla, quasi trasparente nasconde a malapena le forme del suo corpo, in vita un leggero pareo sempre semitrasparente e bianco come il costume impedisce di vedere subito il gonfiore anomalo fra le sue gambe, dalla mia bocca esce una frase che avrà in seguito un valore non calcolato, “Sei splendida, davvero attraente”, mi accorgo solo dopo averla pronunciata, di aver dato un'impronta unicamente femminile alle mie parole, ma, sono uscite spontanee e istintive, Vale rimane ferma e sorridente di fronte a me e dopo aver pronunciato un grazie pieno di calore mi si avvicina e mi bacia leggera sulla bocca, un bacio che accetto sotto gli occhi sorpresi ma felici di Biancaneve che nel frattempo stava conversando con Stefano e Cenerentola, Vale si allontana da me e va verso le due ragazze, si mette nel mezzo e le invita a mettersi in costume per approfittare del bel sole caldo, poi rivolta verso me e Stefano ci impone con un sorriso di metterci in libertà insieme a loro, poi ci invita al tavolo dove ci sono gli aperitivi pronti e si rimette provocante sul bordo della piscina sdraiandosi sull'erba, scosta il pareo e lascia cadere un poco gli spallini del reggiseno, il sole riflette sul suo corpo rendendolo più luminoso, in quella posizione risaltano ancora di più i suoi seni perfetti, la luce evidenzia i suoi capezzoli turgidi e il mio sguardo scivola sull'inguine dove ora si evidenzia il gonfiore del suo essere diversa, si stendono anche Biancaneve e Cenerentola, si sono tolte in fretta e furia le poche cose che avevano indosso, sono rimaste in solo intimo sicure di non essere viste da sguardi indiscreti, ora il quadro di 161 un'opera della natura si era completato donandoci la visione di quei tre corpi splendidi che deliziavano i miei occhi e quelli di Stefano, siamo rimasti a guardarle per dei lunghissimi minuti, poi Stefano mi fa cenno di seguirlo all'interno della casa, dall'armadio prende due pantaloncini da bagno e mi fa scegliere uno dei due, quindi comincia a spogliarsi per mettersi i suoi, lo fa con naturalezza rimanendo per un attimo nudo davanti a me senza il minimo imbarazzo, io faccio altrettanto e insieme usciamo per raggiungere le ragazze. Le troviamo che stanno sorseggiando l'aperitivo che hanno preparato anche per noi, ci accolgono con dei fischi e con definizioni da mercato, “arrivano i nostri fighi, era ora, avete finito di confessarvi?”, questo comportamento inaspettato provoca delle sonore risate, ci uniamo alla libagione e cominciamo a prenderci degli stuzzichini che insieme all'aperitivo e alla visione delle ragazze che, nel frattempo, si erano tolte il reggiseno per non lasciare segni della tintarella sul corpo, così, sempre più svestite ci fanno sperare nella buona riuscita della “festa” che si sta preparando. Cenerentola entra in acqua subito seguita da Biancaneve, non è molto alta, arriva a malapena all'altezza del seno, si lasciano andare e si bagnano come bambine sulla spiaggia, poi vedo sparire sott'acqua mia moglie che trascina l'amica sul fondo, riemerge poco dopo con il perizoma di Cenerentola e lo lancia verso di noi, quindi salta sul bordo della piscina lasciando l'amica sorpresa, ma forse non troppo, che non sa come uscirne, Vale si guarda 162 in giro e ormai certo che nessuno può vederci invita Cenerentola a non preoccuparsi e a esibire la sua bellezza, anzi, chiede il permesso di spogliarsi completamente e invita anche noi a farlo. Biancaneve non aspetta altro e si sfila il perizoma lanciandolo a Stefano, sorpresi da questa iniziativa ci guardiamo un po' tutti, poi, quasi in simultanea, ci leviamo gli ultimi indumenti e ci buttiamo in acqua trascinandoci anche Vale e Biancaneve, siamo tutti insieme nella piccola vasca, forse troppo vicini per le nostre mani, rese invisibili dall'acqua e dalla luce, che viaggiano alla scoperta sensoriale delle forme che sinuosamente scivolano le une contro le altre. E' in questi frangenti che mi scopro maschilista al massimo, quasi me ne vergogno, scopro il mio essere competitivo verso l'altro maschio, cerco di intravvedere se ha il membro in erezione, se ha una dimensione maggiore della mia, la competitività maschile prevale sul buon senso, ma poi, fortunatamente, questo pensiero se ne va, i miei occhi vanno alla ricerca di altre immagini, Biancaneve, Cenerentola, femmine che conosco bene e che mi fanno impazzire, Vale, enigma che ora è alla mia soluzione, Bella, provocante, femmina fino al punto di essere desiderata come un maschio, la mia erezione sta assumendo una figura che non si può più nascondere, Stefano impacciato è chiuso fra le due ragazze mentre Vale mi si avvicina e mi stringe i fianchi, io l'afferro e me l'avvicino ancora di più, mi sussurra all'orecchio con un filo di voce “ti voglio” poi mi spinge sott'acqua e si tuffa trascinandomi sul 163 fondo, riemergiamo abbracciati e io frastornato dalle sue due brevi ma chiare parole, mi chiedo come mi vorrà, da maschio o da femmina?. Riprendo fiato mentre cerco di capire cosa sta facendo mia moglie, Vale, quasi mi leggesse nel pensiero mi dice che sta cercando di svegliare Stefano che è sempre più inibito dall'iniziativa delle due donne, mentre mi dice queste cose sento che mi accarezza il membro nascosto alla vista di tutti dall'acqua, cerco di rimanere indifferente ma non riesco a nascondere la mia eccitazione, Vale socchiude gli occhi e mi offre le sue labbra, calamitato avvicino le mie e ci scambiamo un bacio che viene subito applaudito dagli altri tre che, forse, non aspettavano altro. Rimanemmo in acqua ancora parecchio tempo, giocando come ragazzini che scherzosamente si palpeggiavano sapendo di non essere visti ma sapendo che “si sapeva”, poi la voglia di mangiare qualcosa vinse su tutto e anche per stemperare la tensione che si era creata decidemmo di uscire e portarci in casa a pranzare. Ci asciugammo alla bene e meglio mentre camminavamo sull'erba del prato, entrammo in casa, le ragazze proposero di pranzare nudi, noi accettammo senza eccezioni, il passo dello svestirsi ormai era stato fatto e mi meravigliai come mi sentissi naturale in mezzo a loro, e mi sbalordii ancora di più come stavamo comportandoci, come per incanto la nostra eccitazione generale era rientrata, sembravamo un gruppo di amici riuniti per un pranzo sociale, la sola diversità era che, eravamo completamente 164 nudi e stavamo gestendo il nostro eros in modo quasi perfetto. Ore quattordici Due tavolini imbanditi con piatti decisamente estivi, da gustare freddi ad ogni ora, bevande anch'esse fredde o ghiacciate, tutto a nostra disposizione, Stefano da buon “padrone di casa” era stato impeccabile, organizzazione perfetta, ma sembrava che nessuno volesse toccare cibo, ci si scambiava sguardi e sorrisi senza parlare, solo mezze frasi senza senso e di frivoli contenuti, era comunque piacevole vedere tutte queste persone che si beavano gli uni degli altri, due donne civettuole si esibivano facendo crescere il desiderio in noi maschietti mentre la terza “donna” guardava con interesse tutti noi, era la più reale e fortunata, sapeva cosa voleva dalle femmine e cosa voleva dai maschi, sapeva anche cosa dare a tutti e quattro, Biancaneve ruppe tutte le ombre baciando in bocca Cenerentola che rispose subito al suo bacio abbracciandola e trascinandola sul tappeto in mezzo alla stanza, le mani delle due donne si misero in azione carezzando ogni parte del corpo che riuscivano a stringere mentre le bocche baciavano il corpo dell'altra senza minimamente smettere o darsi un freno, sembrava di assistere ad uno spettacolo hard prefissato da un copione, io e Stefano ammiravamo estasiati questa lesbicata non prevista ma sicuramente gradita, eravamo seduti sui divanetti che facevano ala alla stanza, Vale seduto per terra con la schiena appoggiata alle mie gambe si voltò verso di me e mi sorrise dimostrando il suo gradimento, si percepivano solo i sospi165 ri delle due ragazze che nel frattempo si erano sfregate e rigirate dando l'una all'altra il proprio sesso da baciare, quella stessa situazione l'avevo vissuta a casa nostra e il solo ricordo mi fece partire un'erezione che avrei voluto nascondere ma, guardando verso Stefano vidi che nemmeno lui era riuscito a restare indifferente, solo Vale era rimasto fisicamente inerte, ma forse era solo una mia impressione dato che il suo sesso non mi era visibile completamente, eravamo tutti e tre imbambolati a guardare le due ragazze che si eccitavano sempre più sapendo di eccitarci, il tappeto che le accarezzava delicatamente ce le faceva vedere ancora più belle, non stavano più giocando a fare le lesbichine, ora erano veramente partite per la tangente e Cenerentola era ormai sottomessa piacevolmente alle voglie di Biancaneve che aveva preso l'iniziativa e stava portando verso un piacevole orgasmo l'amica che si era abbandonata ai suoi voleri, i sospiri sempre più profondi e i movimenti della ragazza che stava godendo esplosero poco dopo in un rantolo di piacere che lasciarono la ragazza senza forze e senza possibilità di reagire, Biancaneve si allontanò dal sesso dell'amica lentamente e con dolcezza, accarezzò i suoi fianchi e andò a baciarla sulla bocca, poi chiamò Stefano, gli prese il viso fra le mani e gli avvicino le sue labbra alla bocca dicendogli che quello era il sapore di Cenerentola e doveva continuare a prenderne altro e perentoria gli disse: “leccala tutta”, creandogli un imbarazzo per la nostra presenza, Cenerentola stava smaltendo la sua prima dolce e gradita fatica, quando si accorse del cambio di persona, sorrise stringendoselo tutto, Biancaneve venne poi verso me e Vale 166 che voleva vedere le reazioni dell'amico ma, l'intraprendenza di mia moglie che gli prese il viso fra le mani baciandolo e invitandolo ad unirsi a noi, gli impedì di guardare. Pochi istanti dopo ci trovammo stesi sul grande tappeto, tutti e cinque, insieme, l'imbarazzo iniziale se ne stava andando e restava la curiosità dell'esplorazione erotica che prendeva il sopravvento, i sospiri di Cenerentola e la voglia di Biancaneve che stava per esplodere diede una spinta a tutti i giochi desiderati e troppo a lungo repressi. Era la prima volta che io e mia moglie ci trovavamo in quella situazione, fare sesso in cinque persone, anche per gli altri non era certo una circostanza abituale, lo capivo dall'impaccio che controllava i movimenti di tutti noi, evitavamo di disturbarci a vicenda e cercavamo di prevenire il contatto corporeo ma nello stesso tempo godevamo nel vedere i nostri corpi nudi che erano senza pudore alla portata dei nostri sensi, mi trovai viso a viso con Cenerentola, le nostre bocche si incontrarono e le nostre labbra si unirono mentre Stefano era letteralmente soggiogato dalla femminilità della ragazza che aveva goduto sotto la sua lingua, Biancaneve lo aveva strappato letteralmente dalle gambe dell'amica e lo stava seducendo, sapevo che lo desiderava e avrebbe voluto prenderselo e lo stava facendo senza che lui avesse la forza di resistergli, e sicuramente non voleva resistergli ... i nostri sguardi si incrociarono i suoi occhi sembrava mi chiedessero un consenso, capì dal mio sguardo che quel giorno era un giorno pazzo, bello e particolare, tutto era consentito, mi ritrovai 167 fra le braccia Cenerentola che morbidamente si lasciava condurre dalle mie mani, scivolò sopra di me cercando il mio membro che sembrava stesse per scoppiare, una mano lo condusse in quel corpo che si aprì per riceverlo dentro di lei, la mano era di Vale che aveva capito il mio desiderio e quello della ragazza, si era poi sdraiato vicino a me con gli suoi occhi lucidi di piacere, vedevo Cenerentola tenere per mano Biancaneve, insieme stavano andando verso quel meraviglioso piacere che io stavo dando alla sua migliore amica e lei stava prendendosi da un nostro caro alleato, solo allora stavo rendendomi conto che insieme avevamo infranto l'ultima barriera all'erotismo. Il piacere si stava impossessando di tutti noi, la bocca di Vale si era posata sulla mia e le sue labbra incrociavano quelle di Cenerentola che aveva ormai ceduto la ragione al piacere, le nostre lingue si mischiavano e i sospiri delle ragazze accrescevano la già forte carica dell'eros in noi maschietti, il mio cervello, come quello di tutti noi, veniva piano piano conquistato da una nebbia che gli impediva di vedere ma non di sentire e questa sensazione liberava da ogni tipo di incertezza, c'era posto solo per il sesso, tutte quelle trasgressioni sognate e mai realizzate, quel piacere misto alla sfida che ti porta in alto e ti da solo godimento, vuoi vedere la gente intorno a te godere e vuoi che la gente faccia godere te, uno scambio di sensualità che non conosci e solo in quel momento capisci quanto è influente per la tua testa, hai una bocca da baciare e non ti interessa di chi sia, hai un corpo da accarezzare e in cambio desideri che le sue carezze arrivino fino a te, hai un sesso da toccare, baciare, usare e non vuoi sa168 pere se è lei o lui.... stai godendo e ti senti sempre più su. Il torpore che mi aveva preso venne sconvolto dalle parole di Vale che mi riportarono alla realtà, ci stavamo baciando quando mi sussurrò all'orecchio un “ti voglio” velato dalla voce roca di desiderio, solo allora vidi gli occhioni di Cenerentola che ci sorrideva e ci guardava incredula mentre ci scambiavamo effusioni, avevo inconsciamente lasciato le labbra della ragazza per quelle di Vale, Biancaneve aveva abbracciato l'amica e si stava riprendendo dall'orgasmo aveva avuto con Stefano, l'aria si era impregnata del profumo di sesso tanto da farci l'effetto di una droga, le mie mani stavano masturbando Vale che continuava a baciarmi sul collo e a coprirmi di carezze, le due ragazze si misero una a destra e l'altra alla mia sinistra mentre vale si inginocchiò in mezzo alle mie gambe, mi trovai quasi assalito da coccole e baci dalle tre persone che sembravano volessero darmi tutto di loro, Biancaneve sapeva i miei punti deboli, Cenerentola li aveva scoperti da tante piccole cose, una mano mi masturbava lentamente, un'altra mi accarezzava il perineo e altre mani mi aprivano sempre di più le gambe lasciando spazio a Vale che si stava insinuando sempre più facendomi sentire la sua erezione a contatto col mio membro, da quel momento i miei ricordi sono velati da una nebbia di piaceri che non avevo mai conosciuto, bocche che si alternavano baciandomi e mani che non riuscivo a contare che usavano il mio corpo per darsi e darmi piacere, mi abbandonai a godere di quella lenta masturbazione guidata da mia moglie e proseguita da altre mani e altre bocche, fino a che i miei sensi sprigionarono un'energia che 169 sconvolse il mio cervello, l'esplosione dell'orgasmo trattenuto troppo a lungo venne pilotato sempre dalle due donne che raccolsero con le loro mani il mio seme e con quello mi bagnarono quello che rimaneva del mio sesso che perdeva vigore, poi Biancaneve, che sicuramente aveva voluto tutto questo per me, insinuò le sue dita bagnate e appiccicaticce fra il solco delle mie natiche andando a lubrificare quella parte ancora poco conosciuta preparandola a Vale, che, solo in quel momento, capii cosa avesse voluto intendere con la sua frase “ti voglio”. Volli rilassarmi e lasciai che quello che doveva essere sarebbe stato, ero eccitato e sentire che il mio corpo era desiderato mi faceva godere, avevo capito che ero il giocattolo di loro tre e sapevano che avrei accettato di esserlo, sapevano anche che quello che volevano loro era la stessa cosa che volevo io, le labbra di Biancaneve si posarono sulle mie, il loro sapore era il mio sapore che mi veniva portato alla bocca, delicatamente le due ragazze mi sollevarono leggermente le gambe e sentii Vale che iniziava la sua meravigliosa voglia di penetrarmi, ero rilassato e aspettavo il momento di essere completamente in sua balia, solo allora mi accorsi che Stefano si era seduto poco distante masturbandosi lentamente e guardando incuriosito verso di me, era un momento che non dimenticherò mai, un leggero fastidio, che scomparve quasi immediatamente, seguito subito dopo da una ondata di piacere aveva dato il via alla mia accondiscendenza a ricevere dentro di me il sesso di Vale, le coccole, che le due donne mi avevano riservato fino a quel momento, terminarono lasciandomi in balia di una donna che mi stava 170 scopando e mi attraeva, una mezza donna e un mezzo maschio che mi stava possedendo e mi faceva provare cosa è veramente il sesso, quello senza limiti e barriere, quello vero. Gli stringevo con le gambe i fianchi quasi a non volerlo lasciar scappare e quando Vale si lascio cadere su di me andai a offrire le mie labbra, la mia bocca alla sua e aspettai che la sua lingua si incrociasse con la mia, poi me lo strinsi sempre più vicino e insieme cominciammo a cercare quel piacere che sarebbe arrivato da lì a poco e sarebbe stato suggellato dal suo seme dentro di me e il mio sparso fra i nostri due corpi avvinghiati dalla voglia e dalle regole dell'eros. Era delicato, dolce, voleva solo darmi piacere, i suoi colpi dentro di me erano di passione e di godimento, io gratificavo andandogli incontro e ogni volta che lui affondava dentro il mio corpo i miei sospiri gli facevano brillare quei meravigliosi occhi, i suoi seni li desideravo e cercavo di baciarli, i suoi fianchi li volevo stringere e guidarli nei suoi movimenti, il suo esile corpo flessuoso sembrava che fosse nato per darmi quel piacere che stavo scoprendo, eravamo solo noi, gli altri non li vedevo più, avevo gli occhi chiusi e non volevo sapere nulla che non fosse ciò che stava succedendo fra me e Vale, sentivo l'orgasmo che mi stava assalendo e percepivo dai movimenti che anche lui stava per venire, le nostre bocche si incollarono nello stesso momento che l'ondata di calore esplose dentro di me e io esplosi sui nostri ventri uniti. Quanto tempo rimanemmo uniti in quella innaturale 171 posizione non lo ricordo, ma ricordo con nostalgia quando lui mi lasciò e si abbandono al mio fianco, vidi il viso raggiante di Biancaneve e lo sguardo stupefatto di Cenerentola che erano felici per me, l'aria ancora carica di tensione e di desiderio condusse le due ragazze verso Stefano che ostentava una favolosa erezione, con maliziosa complicità Biancaneve e Cenerentola si presero cura dell'amico per prendersi quel piacere che era in grado di dare. Mi resi conto che le pecorelle aveva divorato i lupi, ora capivo i sorrisi di mia moglie quando mi disse che avrebbe voluto vedermi fra le braccia di Vale, ora avevo capito chi era veramente il sesso forte, vedevo poco lontano da me due pecorelle che erano sopra un lupo che guaiva non certo di dolore, l'altro lupo ero io, sfiancato da un piacere che non avrei mai pensato di provare e che cercava di riprendersi ma forse non lo voleva più di tanto, il profumo del sesso si era sparso nell'aria a ricordare quello che era e stava ancora accadendo, Vale mi si stringeva addosso e mi accarezzava tutto il corpo, io avevo messo un braccio dietro la schiena e me lo tenevo stretto, la mia mano era all'altezza dei fianchi e lui sembrava cercasse protezione, poi dopo un tempo indefinito mi chiese se volessi accompagnarlo in bagno per farci una doccia rinfrancatrice, come un'automa mi alzai dandogli la mano e insieme andammo nella sala da bagno e, sempre senza dire una parola, aprii il box della doccia e lo invitai a seguirmi, aprimmo tutti i getti dell'acqua dell'idromassaggio e ci deliziavamo da questa tecnica che sembrava studiata per noi, senza volerlo mi trovai a massaggiare le sue spalle e 172 la sua schiena, poi i fianchi e infine mi trovai il suo membro fra le mani, aveva ancora qualche segno di erezione ma le mie erano solo coccole, come se le stessi facendo ad una bella ragazza, lui ricambiava passandomi una morbida spugna insaponata su tutto il corpo, le sue parole ruppero il silenzio chiedendomi se aveva osato troppo con me, la mia risposta fu quella di abbassare la violenza dell'acqua lasciando solo il rumore leggero di poche gocce che cadevano su di noi, lo baciai stringendolo affettuosamente e lo rassicurai, no, non aveva assolutamente sbagliato, quello che era successo l'ho voluto anch'io e lo ringraziai per le sue premure. Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo a vicenda, ci guardavamo le nostra nudità con una serenità immateriale che ci era naturale, entrarono le due ragazze, ci sorrisero e ci chiesero ironicamente di poter rinfrescarsi, lasciammo libero il bagno e rientrammo in salotto dove trovammo Stefano ridotto ad uno straccio, sorridente ma visibilmente imbarazzato e stanco, ci sedemmo accanto a lui e accendemmo una sigaretta, nessuno voleva parlare, ma i nostri occhi dicevano tutto di tutti. Poco dopo Vale si alzò lasciandoci soli, andò a preparare dei drink e mentre lo faceva ci dava occhiatine maliziose, tolsi dall'imbarazzo Stefano complimentandomi con lui per come si era comportato con le ragazze, così facendo gli stavo facendo svanire le perplessità che aveva per aver fatto sesso con Biancaneve, dopo tutto era mia moglie e non poteva immaginare che il maggior artefice di quella giornata era proprio lei, si rilassò e capi che ero 173 compiaciuto e che queste cose cominciavano e finivano quello stesso giorno e non implicavano complicazioni future, Vale arrivò con i bicchieri e mentre si dirigeva verso di noi non potemmo fare a meno di esaltarne le grazie, era una femmina deliziosa racchiusa in un corpo di maschio altrettanto delizioso, prendemmo i bicchieri e insieme brindammo a qualcosa che ci era sconosciuto ma che suggellava un affetto che pochi avrebbero potuto provare così intensamente. Le due ragazze arrivarono subito dopo e Vale prese i due drink che aveva già preparato, li offri e ci rendemmo conto che avevamo aperto nelle nostre menti una libertà sessuale che ci aveva portato ai tempi dove tutto era pulito e permesso, niente gelosie, niente tabù, niente di niente che fosse male, eravamo liberi di essere quello che eravamo. Ore diciotto. Sembra che siano trascorsi pochi minuti dal nostro arrivo, il tempo si è completamente volatizzato e tutto è finito in un'altra dimensione. La giornata continuò dolcemente fra ammiccamenti e giochini sempre più trasgressivi, nessuno sentiva il bisogno di coprirsi e nascondere alla vista degli altri il proprio corpo, il tempo passò troppo in fretta e la nostra libertà aveva bisogno di molto tempo, ma non dovevamo correre troppo, lasciammo che le cose andassero per il loro corso, quello fu un giorno dove noi maschietti ci rendemmo conto che avevamo una forza di resistenza che 174 mai avremmo pensato di avere, ma ci rendemmo anche conto che, effettivamente, le pecorelle, come Biancaneve e Cenerentola, erano veramente il vero sesso forte, Vale, che abbiamo simpaticamente voluto chiamare Cappuccetto Rosso, per il suo nome maschile ma la sua natura femminile, era una pecorella insolita, un po' dalla parte del lupo e un po' pecorella spaurita, ma il gruppo, quel giorno, aveva sicuramente messo un sigillo di ceralacca su quella parola chiamata amicizia. Il buio arrivò come un pendolo che scandiva il tempo e ci stava dicendo che il nostro era finito, dovevamo riprendere le nostre dimensioni e tornare ai nostri ruoli, tornare a quelle abitudini che, la comunità alla quale dovevamo far parte, ci imponeva, tornare alla solita vita, renderci conto che i sogni terminano quando ti svegli e ora dovevamo svegliarci. Ore ..... nessuno lo voleva sapere. Il commiato dalla casa di Stefano fu un momento carico di malinconia, avevamo bisogno di riflettere e potevamo farlo solo se lontani da quella casa che ci aveva dato tanto, Vale, si era rinfrescato in silenzio e poi si era messo un paio di jeans, una maglietta leggera, completamente diverso dall'abbigliamento col quale lo abbiamo trovato all'arrivo, ci baciò tutti sulla bocca, con naturalezza e dolcezza, si allontanò con una lacrima che scendeva sulla guancia e con un filo di voce disse “grazie amici miei”, poi ce ne andammo io e Biancaneve, Cenerentola aveva scelto di rimanere con Stefano, ci accompagnarono fino al cancello d'ingresso.... 175 176 FINE DELLA FAVOLA Quale potrebbe essere la fine della favola?. Il solito lieto fine che lascia la fantasia di interpretare il seguito che, in genere, narra sempre che “vissero felici e contenti per cento anni”?. Certo, si potrebbe immaginare che questi cinque personaggi abbiano deciso di vivere tutti insieme, sarebbe stata una conclusione scontata ma inattuabile, vi immaginate per quanto avrebbero potuto conservare la loro vita privata?, sicuramente pochi giorni e sarebbero stati veramente la “favola” negativa per tutti, una loro vita segreta?, non avrebbe comunque retto a lungo. In tal caso?, lasciare che la favola finisca nell'immaginario, ma se così fosse, la favola sarebbe sicuramente una delle tante uscite dalla fantasia dell'autore, ma forse questa non è poi tanto così favola se non fosse che..... Quella sera, nel ritorno verso casa, Biancaneve mi sussurrò che voleva completare la giornata col far l'amore, aveva fatto tanto sesso ma gli mancava l'amore...... io il suo Lupo, l'avevo aiutata molto a superare quella barriera che lei stessa aveva timore ad affrontare, ci impegnammo di parlarne a lungo, anche io aveva desiderio di lei, volevo anche io quella parte che si chiamava amore e che condividevo sulla completa diversità dal sesso, mi sentivo di ringraziarla perché grazie a lei avevo avuto esperienze che da solo non avrei mai osato ponderare, ma anche quello era motivo di dialogo, quel dialogo che aveva sempre unito le nostre vite, oggi le univa ancora di più. 177 Stefano e Cenerentola continuarono a frequentarsi e a frequentarci, finché decisero di provarci, cominciarono a vivere insieme, dopo alcuni mesi decisero anche di sposarsi, lo fecero con una cerimonia semplice dove gli invitati eravamo pochi intimi e “amici”, solo noi e Vale sapevamo dell'importanza di questa per scelta di Stefano, la sua famiglia aveva accettato questa situazione senza minimamente capirne il motivo, Vale, in quell'occasione lo trovammo estremamente frizzante, la sua rivincita, dopo tante ostruzioni contro lui e Stefano, lo avevano galvanizzato, dopo i festeggiamenti ci prese tutti e quattro in un angolino e ci promise di presentarci una sua conquista, aveva conosciuto una donna che lo aveva affascinato, vi chiederete il perché di questo cambiamento...., aveva conosciuto Chiara presso un centro congressi durante un dibattito sulle coppie di fatto, lei era una donna che avrebbe voluto essere libera di convivere con una donna... ma il destino gli ha messo sulla strada una donna particolare, ha incontrato Vale....... Ora siete voi che, dopo aver letto, dovrete riflettere se la favola è da considerarsi tale oppure se non è poi tanto narrazione, potrebbe essere una reale storia fra le tante nascoste dalle mura domestiche che non lasciano trasparire nulla all'esterno, non pensate?. Avete tempo per riflettere e pensare, magari rileggendovi “questa favola”. 178 Ho voluto scrivere questa storia mescolando alcuni miei concetti e modi di vedere la realtà nella grande sfera del sesso, non voleva essere un racconto erotico, penso che ognuno di noi abbia fantasia a sufficienza e possa scriverne a centinaia, ho voluto soffermarmi invece su narrazioni che sono fuori della “norma”, situazioni che aleggiano nella fantasia di uomini e donne indistintamente dal ceto e dalla posizione sociale, singoli o sposati, amanti o amici, le fantasie sono essenze proprie e difficilmente sono confidate quando toccano questo tabù, sì, perché per molti il sesso è ancora un tabù insormontabile e difficilmente superabile prima di cambiare in modo drastico alcune convinzioni radicate dalla nostra cultura. Certamente vi sarete chiesti, durante la lettura, se questo racconto è frutto di una situazione reale o se è frutto di fantasia, come ho già detto, sta a voi decidere quale di queste due prospettive sia quella vera, la vostra sarà una decisione condizionata solo dal vostro modo di vedere la vita, da come vi rapportate col vostro partner e da quello che vi aspettereste da lui o da lei, ma se avrete letto con piacere queste pagine vorrà dire che anche nella vostra mente può aleggiare questo modo fantastico di vedere la vostra vita di coppia 179