Variante di Zogno Appello a Renzi «Sblocchi i lavori»

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Variante di Zogno Appello a Renzi «Sblocchi i lavori»
L’ECO DI BERGAMO
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MERCOLEDÌ 24 AGOSTO 2016
Provincia
Cantiere aperto nel 2011
Già spesi 43 milioni di euro
I lavori per la variante di Zogno sono iniziati
nell’estate del 2011, appaltati per 43 milioni all’Itinera di Tortona che però non li ha conclusi.
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L’immagine dell’abbandono della variante di Zogno che, nel gennaio 2015, fece scalpore
Variante di Zogno
Appello a Renzi
«Sblocchi i lavori»
La lettera. Il sindaco di S. Pellegrino Milesi al presidente:
«A rischio investimenti privati per 190 milioni di euro
Consenta un unico appalto per velocizzare la ripresa»
VALLE BREMBANA
GIOVANNI GHISALBERTI
Variante di Zogno
troppo lontana. E lo sviluppo di
San Pellegrino e della Valle
Brembana rischia di essere
compromesso.
Il sindaco di San Pellegrino
Vittorio Milesi ha scritto al presidente del Consiglio Matteo
Renzi: i soldi per far ripartire i
lavori ci sono (31 milioni, dalla
Regione), si trovi allora una soluzione per accelerare le procedure, diversamente si freneranno anche gli investimenti
privati previsti, in particolare
della Sanpellegrino spa (90 milioni di euro) e del gruppo Percassi (100 milioni di euro), interventi importanti per tutta la
valle e per nuovi posti di lavoro.
La causa dei rallentamenti
sarebbe il nuovo codice degli
appalti voluto dal governo ed
entrato in vigore da pochi mesi:
per far ripartire la variante di
Zogno costringerà a fare tre gare d’appalto anziché solo una (il
cosiddetto appalto integrato).
Si perderà così almeno un anno
e mezzo.
Sanpellegrino spa e Percassi
I lavori per le gallerie di Zogno
erano iniziati nel 2011, poi lo
stop nell’autunno 2014 per la
mancanza di fondi.
Dopo il reperimento di 31
milioni di euro da parte della
Regione, si era parlato di lavori
dalla primavera 2017 con conclusione nel 2018 (la progettazione definitiva, a cura della
Provincia, è conclusa e dovrebbe essere approvata a settembre in conferenza di servizi).
Ora invece si parla del 2018 per
la riapertura del cantiere. «Tale
Reti abbandonate sul cantiere della variante di Zogno
condizione, se venisse confermata avrebbe ricadute devastanti su una realtà già duramente provata dalla crisi economica e rischierebbe di compromettere o rallentare pesantemente due ulteriori fondamentali investimenti – scrive
il sindaco Milesi –. Quello che
la Sanpellegrino intende realizzare dal 2017 sui Comuni di
Zogno e San Pellegrino: si tratta di un intervento di circa 8090 milioni di euro che la multinazionale Nestlè ha già deliberato per i prossimi tre anni che
riguardano la riorganizzazione
logistica (con il raccordo proprio alla variante di Zogno),
l’aumento della capacità produttiva (garanzia del mantenimento dell’occupazione esistente), il restyling dello stabilimento anche a fini turistici. E
i nuovi raccordi alla variante,
che la Sanpellegrino vorrebbe
realizzare dal 2017, sono considerati indispensabili per gli altri investimenti».
L’altro progetto che rischia il
rallentamento, prosegue Milesi, è quello del gruppo Percassi:
nei prossimi mesi sono previsti
i lavori per il nuovo hotel delle
Terme e per il centro commerciale, direzionale, ricettivo e residenziale per cento milioni di
euro. «La nostra forte e fondata
preoccupazione – prosegue il
sindaco – è che il protrarsi dei
ritardi nel completamento della variante di Zogno abbia come
conseguenza, da un lato lo storno degli stanziamenti della
multinazionale Nestlè con il
conseguente venir meno degli
investimenti programmati e
con i riflessi negativi facilmente immaginabili anche sull’attuale occupazione, e dall’altro
lato si dilatino ulteriormente i
tempi di realizzazione del nuovo hotel delle Terme e del centro commerciale-residenziale,
i cui tempi di costruzione erano
e sono direttamente collegati
all’apertura della variante di
n Il nuovo codice
prevede più gare,
con tempi più
lunghi rispetto
alle previsioni
n Il cantiere doveva
partire nel 2017,
ora si allungherà
probabilmente
di oltre un anno
Zogno». «Una simile eventualità – prosegue il primo cittadino
– cancellerebbe di colpo i frutti
di un percorso e di un lavoro faticosi costruiti negli ultimi anni per dare una prospettiva di
sviluppo e di futuro a San Pellegrino e alla Valle Brembana».
«Serve procedura ad hoc»
«La nuova normativa ha limitato l’appalto integrato ma non
lo ha cancellato – dice il sindaco
–. Chiedo quindi che venga verificato se la tesi sostenuta dalla Regione (ovvero che non sia
più possibile un appalto unico,
ndr) sia da considerarsi fondata. Nel caso in cui l’interpretazione fosse corretta, chiedo che
sia valutata la possibilità di un
provvedimento ad hoc che consenta l’utilizzo, in deroga alla
legge, della procedura dell’appalto integrato». E questo, dice
Milesi, anche perché «si tratta
del completamento di un’opera
originariamente assegnata con
l’appalto integrato e un ulteriore ritardo, stimabile in non meno di un anno, non sarebbe
compatibile con le condizioni
in cui versa la Valle Brembana e
con gli investimenti programmati dalla Sanpellegrino e dal
gruppo Percassi, a beneficio
dell’intero territorio».
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Sorte: colpa delle regole volute dal governo
Incontreremo i privati , daremo date certe
VALLE BREMBANA
«L’impegno di Regione Lombardia per la variante
di Zogno è stato immediato.
Sul tavolo ora ci sono i 31 milioni di euro necessari per ripartire. Eravamo pronti: a dicembre avremmo fatto la gara
d’appalto e nel 2017 sarebbero
ripartiti i lavori. Il nuovo codice degli appalti ha rovinato
tutto». L’assessore regionale
alle Infrastrutture e alla Mobilità Alessandro Sorte punta
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l’indice contro il governo che
sarebbe la causa degli allungamenti dei tempi per le gallerie
della Val Brembana. Per il primo lotto dei lavori alla variante l’appalto fu unico, ora, con le
nuove regole, se ne dovrà fare
probabilmente tre, per il progettista, per la progettazione
esecutiva, per i lavori.
«Perderemo almeno un anno e mezzo di tempo – prosegue –. Questo governo voleva
sburocratizzare e, invece, ha
fatto passare una legge vergognosa che ha messo il Paese ulteriormente in ginocchio. Già
trovare i soldi è difficile, se poi
si fa di tutto per complicare la
realizzazione delle opere non
si va da nessuna parte. Ci sono
delle responsabilità evidenti e
io sto con la richiesta fatta da
San Pellegrino a Renzi».
«La nostra regione ha bisogno di investitori - dice Sorte
–. A settembre vedremo di incontrarci con il Comune di
San Pellegrino e con i due soggetti privati: vogliamo lavorare in piena trasparenza, dare
date certe e cercare di velocizzare i tempi il più possibile,
purtroppo all’interno di regole assurde».
La Provincia ha ormai completato la progettazione definitiva dei lavori che mancano
al completamento della variante. A settembre dovrebbe
arrivare l’ok definitivo, poi le
gare d’appalto.
Maroni nel 2013 festeggia la fine dei lavori di scavo in galleria