Zimbabwe - Missione dal 26 Gennaio 2008 al 2 Febbraio 2008

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Zimbabwe - Missione dal 26 Gennaio 2008 al 2 Febbraio 2008
Zimbabwe - Missione dal 26 Gennaio 2008 al 2 Febbraio 2008
Località: Mutoko (Zimbabwe)
Struttura di accoglienza: Mutoko, Ospedale Luisa Guidotti, direttrice dottoressa Marilena Pesaresi.
Partecipanti: Massimo di Maita, Annalisa Fassari, Marzia Capuccini, Alessandro Sala oculisti, Michele Foli
ottico.
Clima: tropicale 20-35°.
Lingua: inglese (compreso dal 90% della popolazione), o un dialetto Shona.
Reddito reale pro-capite: non accertabile, economia allo sfacelo.
Vita media: si stima diminuita da 50 a 38 anni negli ultimi dieci anni (il paese è devastato dall’Aids).
Obiettivi: Installazione laboratorio ottico, attività chirugrgica.
Sabato 26/01/2008
Partenza dall’Italia, arrivo ad Harare la domenica mattina. All’aeroporto ci aspetta Francis, l'autista della
Dottoressa Marilena Pesaresi, che ci porta a Mutoko per una strada ottimamente asfaltata, retaggio del
periodo coloniale inglese. Sulla strada le numerose fattorie, sebbene con vegetazione rigogliosa per le
abbondanti piogge, non sono più floride come l’anno scorso quando siamo stati qua per la prima volta.
Durante il tragitto ci fermiamo a fare quel pò di spesa ancora possibile soprattutto pane e acqua: infatti
avvertiti da Marilena dell’ulteriore peggioramento della situazione economica dello Zimbabwe abbiamo
provveduto portandoci molte provviste. Al nostro arrivo Marilena ci fa sistemare nello stesso alloggio
occupato l’anno scorso da alcuni di noi; è un po’ come tornare a casa. Ognuno sceglie la "sua" stanza
ritrovando con piacere le sue zanzariere, i suoi zampironi, le docce da campo, i secchi per raccogliere
l’acqua ... A quel punto quelli che sono qui per la prima volta capiscono che il soggiorno a Mutoko rischia di
trasformarsi in un corso di sopravvivenza: acqua e corrente elettrica sono disponibili solo per poche ore al
giorno. L’acqua é potabile solo se bollita e filtrata. Si deve quindi da raccoglierne il più possibile quando c’è
se vogliamo sopravvivere e lavarci. Per fortuna la prima sera siamo a cena da Marilena, che disponendo di
un generatore di corrente, ha potuto cucinare spaghetti alla carbonara per tutti. Strada facendo incontriamo
le alunne della scuola infermiere, altri dipendenti dell'ospedale, bambini che ci salutano festosamente.
Lunedì 28/01/2008
Primo giornata di lavoro. Il canto delle nostre vicine, alunne della scuola per infermiere, ci sveglia e ci sprona
ad affrontare le prime difficoltà della giornata. Per poter svolgere il suo compito, Michele deve inannzitutto
rintracciare la mola per il taglio delle lenti degli occhiali. Si tratta di un dono dell’ottico Enrico Lolli di Bologna.
La mola è arrivata a Mutoko grazie all'Associazione Life Line Dolomites del Dottor Carlo Spagnolli e di
Claudio Merighi. Trovatala, dopo una vera caccia al tesoro, si provvede ad installarla. Michele ha
opportunamente optato per un impianto idraulico a circuito chiuso per non sprecare troppa acqua. La pompa
idraulica ed una vasca per far decantare le acque sporche del processo di lavorazione delle lenti sono state
donate da Claudio Merighi. Paul, un infermiere dell'ospedale, é stato assegnato al costituendo laboratorio di
ottica, sistemato in una casa un pò decentrata dell’ospedale che ospita già l'ambulatorio odontoiatrico. É
situato sulla strada per la quale passano i carri funebri. Il primo giorno ... ed i giorni successivi, vediamo
passare numerosi carri funebri. In una zona a così bassa densità abitativa sono veramente troppi. Segno
significativo della tragica condizione del paese! In quanto al gruppo degli oculisti si aspettava di trovare
l'ambulatorio pronto ed i pazienti in fila ad attenderli. Che delusione! Marilena, giunta dall’Italia solo pochi
giorni prima, disponendo solo di personale del tutto privo di iniziativa, non ce l’aveva fatta a preparare tutto in
tempo. Per fortuna gli infermieri Rashirai e Mazyra, che aiutano in ambulatorio, in un primo tempo sono stati
istruiti dall’oculista Annamaria Martini e l’anno scorso hanno collaborato con oculisti dell’AMOA. Riescono
quindi a disporre per il necessario in poco tempo.
Martedì 29/01/2008
Il lavoro di Michele procede bene, ma cominciano a saltare i fusibili della mola. Si sostituiscono più volte, ma
una volta rimasti senza, si ricorre ad una serie di riparazioni piuttosto precarie e provvisorie. In avvenire
converrà provvedere per una scorta di fusibili e materiale di consumo, ed eventualmente anche per uno
stabilizzatore di corrente. In questi giorni abbiamo potuto incontrare il Dottor Carlo Spagnolli: persona
veramente interessante, che ha scelto l'Africa come seconda casa, ha una moglie ugandese e tre figli italoafricani. È un grande conoscitore del continente nero e dei suoi problemi. È accompagnato da Adam, un
tecnico canadese, venuto per installare dei pannelli solari.
Mercoledì 30/01/2008
Finalmente Massimo, Marzia e Annalisa possono eseguire i primi interventi chirurgici di cataratta., problemi
palpebrali, danni di natura cicatrizzale...
Giovedi 31/01/2008
Ormai Paul è autonomo, Michele ne approffitta per mettersi a disposizione degli oculisti Massimo ed
Annalisa che organizzano, con fondi raccolti a Catania, uno screening sui bambini delle scuole. Si
individuano alcuni bambini bisognosi di occhiali da vista. Il controllo della vista in età scolare è importante,
anche se non contempla l'ambliopia (il cosi detto occhio pigro), perché un difetto visivo non corretto può
influire in modo molto negativo sulla capacità di apprendimento del bambino e causare (se si tratta di
astigmatismo) problemi di postura scorretta.
Venerdi 1/02/2008
Seconda giornata di interventi chirurgici. Questa volta opera anche Alessandro.
Sabato 2/02/2008
Procediamo al controllo dei pazienti operati. Partenza per Harare. Anche se i giorni di lavoro utile sono stati
pochi, essendo in molti abbiamo assolto i nostri compiti. In particolare ci lasciamo dietro un laboratorio di
ottica, unico in un raggio di centinaia di chilometri, provvisto di lenti e montature in abbondanza e capace di
assemblarli come si deve. Ci meritiamo veramente la nostra sosta alle Cascate Vittoria, uno degli spettacoli
più strabilianti della natura, prima di prendere il volo di ritorno per l’Italia.
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