Gli studi di Leonardo

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Gli studi di Leonardo
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
L’osservazione dell’acqua
The Observation of Water
I numerosi disegni contenuti nei codici
provano come l’interesse di Leonardo per le
opere idrauliche e per l’acqua non sia che un
aspetto del suo metodo di osservazione e
rappresentazione del paesaggio, allo stesso
tempo, artistico, naturalistico e ingegneristico.
Che cosa è acqua
Acqua è fra i quattro elementi il secondo men greve e
di seconda volubilità. Questa non ha mai requie insino
che si congiunge al suo marittimo elemento […].
Volentieri si leva per lo caldo in sottile vapore per l’aria.
Il freddo la congela, stabilità la corrompe. […] Piglia
ogni odore, colore e sapore e da sé non ha niente.
Penetra tutti i porosi corpi, al suo furore non vale
alcuno umano riparo e, se vale, non fia permanente.
Manoscritto C, f. 26v
The many drawings in Leonardo’s codices prove how his
interest for hydraulic works and for water were but a
single aspect of his method of observation and
representation of landscapes; at the same time, this
representation made use of points of view that were
equally artistic, naturalistic, and engineering.
Leonardo da Vinci, Uomo seduto
e vortici d’acqua, RL 12579,
Windsor, Royal Library
A man seated beside eddies of
water, from Leonardo da Vinci,
RL 12579, Windsor, Royal Library
“What water is.
Water is, among the four elements, the second least heavy and the
second least stable. It never has any rest until it reaches its maritime
element […] It rises voluntarily by the cause of heat into delicate
vapor within the air. The cold freezes it; stability corrupts it. […] It
takes every odor, color, and flavor, and of itself it has nothing. It
penetrates all porous bodies. No human defense can withstand its
furor, and, if it can withstand, it does not do so permanently.”
Paris Manuscript C, f. 26 v.
L’opera degli idraulici pratici è una grande fonte di
insegnamento per Leonardo: si discuteva di
problemi di idraulica, di grandi progetti e delle
maggiori questioni teoriche. Leonardo da un
contributo straordinario per comprendere l’acqua,
elemento affascinante e occasione per comporre in
un trattato organico tutte le conoscenze accumulate
in Lombardia sul suo comportamento e natura.
Lombardy, as a school, was a great source of learning for
Leonardo: he passed from practical problems of hydraulics
to large-scale projects and to the greatest of theoretical
questions. Leonardo’s participation included an
extraordinary contribution toward the understanding of
water, not only a fascinating element in the aesthetic sense,
but also an occasion for uniting together into an organic
treatise all the cases and observations regarding its behavior
and nature that he accumulated while in Lombardy.
Leonardo da Vinci,
Gorghi d’acqua, RL 12660,
Windsor, Royal Library
Whirlpools of water, from
Leonardo da Vinci, RL 12660,
Windsor, Royal Library.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
La rappresentazione
del paesaggio
Landscape Representation
Commissionata a Leonardo nel 1483, la Vergine
delle Rocce è un dipinto rivoluzionario di forte
impatto naturalistico: il paesaggio è “geologico”
e ricco d’emozione soprattutto nell’attento
studio dal vero e per la funzione dinamica delle
acque che ne plasmano la struttura. Leonardo
sfuma i dettagli in lontananza per
rappresentare la profondità dell’atmosfera in
quella che definisce una prospettiva aerea.
Evvi un’altra prospettiva, la quale chiamo aerea imperò
che per la varietà dell’aria si può conoscere le diverse
distanzie […] Tu sai che in simile aria l’ultime cose viste
in quella, come le montagne, per la grande quantità
dell’aria che si trova infra l’occhio tuo e la montagna,
quella pare azzurra, quasi del colore dell’aria
(Codice Ashburnham II, f. 25)
Leonardo da Vinci, Fiume che
scorre tra le rocce, RL 12395,
Windsor, Royal Library
A river flowing through the rocks,
from Leonardo da Vinci,
RL 12395, Windsor, Royal Library.
The Virgin of the Rocks, commissioned of Leonardo in
1483, is a revolutionary painting with a strong
naturalistic impact. The landscape is “geological” and
rich with emotion, especially for the intensely realistic
study and for the dynamics of the waters that provide
form for the structure. Leonardo shades the details of the
depths of the landscape to represent the varying degrees
of the atmosphere receding through the distance,
providing the effects of “aerial perspective.”
“There is another perspective, which I call aerial, since it is through
the variation of the air that varying distances […] can be
distinguished. You know that the farthest things seen within such
air, like the mountains, appear azure, almost the same color as the
air, because of the great quantity of the air between your eye and
the mountain.”
Codex Ashburnham II, f. 25
Leonardo da Vinci,
La Vergine delle Rocce, part.,
1483, Parigi, Musée du Louvre
Con il contributo scientifico di
Leonardo da Vinci, detail of
The Virgin of the Rocks, 1483.
Paris, Musée du Louvre.
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
La rappresentazione di Milano
Milan in Representation
Durante il primo soggiorno milanese
(1482-1499), Leonardo disegna una suggestiva
pianta della città: per la prima volta appare
nella cartografia di Milano il tratto del Naviglio
della Martesana tra Porta Nuova e Piazza San
Marco.
Manforte 350 Porta Rensa 195 185 362 Porta Nova 475
Strada nova 100 100 205 Navilio 55 433 Porta Cumana
500 Barco 550 Porta Giovia 585 Porta Vercellina 740
Porta Sancto Ambrogio 75 100 550 100 410 Porta
Tesinese 490 Torre de lo ‘mperatore 305 60 100 Porta
Lodovica 530 acqua […]
During Leonardo’s first stay in Milan (1482-1499),
Leonardo drew a suggestive map of the city: for the very
first time, the tract of the Martesana Canal between Porta
Nuova and Piazza San Marco appeared on the map of
Milan.
“Manforte 350 Porta Rensa 195 185 362 Porta Nova 475 Strada
nova 100 100 205 Navilio 55 433 Porta Cumana 500 Barco 550
Porta Giovia 585 Porta Vercellina 740 Porta Sancto Ambrogio 75
100 550 100 410 Porta Tesinese 490 Torre de lo ‘mperatore 305 60
100 Porta Lodovica 530 acqua […]”
Leonardo annota le porte di Milano con le loro
distanze espresse in braccia milanesi, e segnala
il Naviglio della Martesana, tra la Strada Nova e
la Porta Cumana.
Nella parte inferiore del foglio è disegnata una
suggestiva veduta assonometrica della città con
gli edifici principali, tra i quali si distinguono il
Castello Sforzesco e il Duomo in costruzione.
Giuseppe Diotti, La corte di Ludovico
il Moro, Lodi, Museo Civico
Giuseppe Diotti, The Court of Ludovico il
Moro, Lodi, Museo Civico
Leonardo made notations regarding the city gates of
Milan, with indications of their distances from the Strada
Nova and the Porta Cumana. The notations also included
the Martesana Canal. The lower part of the folio presents
a suggestive aerial view of the city, showing the main
buildings. Among these, we see the Castello Sforzesco
and the cathedral, under construction.
Leonardo da Vinci,
Pianta Veduta di Milano,
Codice Atlantico f. 199 v, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Map of Milan, from Leonardo da
Vinci, Codex Atlanticus,
f. 199 v. Milan, Biblioteca
Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Un promemoria per Milano
A Memorandum for Milan
Prima di arrivare a Milano nel 1482,
Leonardo scrive a Ludovico il Moro di sapere
“condurre acque da un loco a un altro”.
In partenza per la capitale del Ducato, porta
con sé “cierti strumenti per novili”.
Come ogni ingegnere chiamato a una corte
così importante, Leonardo appunta un
promemoria con le cose da fare, da vedere e
da verificare a Milano.
Misura di Milano e borghi.
Misura del Castello.
Misura di naviglio, conche e sostegni e barche maggiori, e spesa.
Trova uno maestro d’acqua e fatti dire i ripari d’essa e quella che costa.
Un riparo e una conca e uno naviglio e uno molino ala lombarda.
Un nipote di Gian Angelo dipintore ha uno libro d’acque, che fu del
padre.
Pagolino, detto Assiolo, è bono maestro d’acque.
Before arriving in Milan in 1482, Leonardo wrote to
Ludovico Il Moro, stating that he knew “how to conduct
water from one location to another.” As he was leaving
for the capital of the duchy, he bore with himself
“certain instruments for Canals.”
Just as any engineer called to court would have done,
Leonardo prepared himself a list of the things he needed
to do, to see, and to verify in Milan:
“Measurement of Milan and the villages.
Measurement of the Castle.
Measurement of the canal, the basins and supports, and the larger boats, and the cost.
Find a master of water, and have him tell you the remedies against this, and what it costs.
A shelter, a basin, a canal, and a mill, Lombard-style.
A nephew of Gian Angelo, the painter, has a book of waters, which was his father’s.
Pagolino, called Assiolo, is a good master of waters.”
Milano, racchiusa dalla cerchia dei Navigli,
utilizza il fossato difensivo costruito tra il 1157 e
il 1158 per l’irrigazione delle campagne, il
movimento delle ruote idrauliche e la
navigazione. All’arrivo di Leonardo il fossato si
sta trasformando in un porto circolare, un canale
mercantile tra la città e i suoi borghi esterni.
Closed within its circle of canals, Milan utilized the
defensive moat system, constructed between 1157 and
1158, to irrigate fields, for the movement of hydraulic
wheels, and for navigation.
At the time Leonardo arrived in Milan, the moat was in
the process of changing into a circular port, a
commercial channel for use between the city and the
outer suburbs.
Cristoforo De Predis,
Giuseppe e Maria con Gesù
davanti alla città di Gerusalemme,
in Leggendario libro della fine del
mondo, 1476, Torino, Biblioteca
Reale
Joseph and Mary with Jesus,
before the city of Jerusalem.
Cristoforo De Predis, a detail from
Leggendario libro della fine del
mondo, 1476, Turin, Biblioteca
Reale.
Leonardo da Vinci,
Lista di cose da ricordare, da fare
e da conoscere,
Codice Atlantico f. 661a r,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
A list of things to remember, to
do, and to find out, from
Leonardo da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 661a r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Il rilievo dei corsi d’acqua
Surveying of the Water Courses
Sono tanti i piccoli fiumi che attraversavano la
città, “situata in una bella, ricca e fertile pianura”,
come la descrive Bonvesin de la Riva nel XIII
secolo “ […] tra due mirabili fiumi equidistanti, il
Ticino e l’Adda”. Leonardo rileva tra questi un
tratto del Nirone prima della sua derivazione al
ponte dell’Archetto. Qui si trovava la chiusa della
Vettabbia, il canale di origine romana lungo il
quale si affollavano i mulini e le ruote idrauliche.
Nello stesso foglio, annota una riflessione
sull’utilità della scienza dell’acque.
Molte furono le terre principali delle province, le
qual’essendo poste sopra li lor fiumi principali, sono
state consumate e distrutte da essi fiumi […]. E la
scienza dell’acqua dà cognizion precisa delli suoi ripari.
Leonardo da Vinci, Rilievo del
Nirone, Codice Atlantico f. 831 r,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Survey of the Nirone, from
Leonardo da Vinci, Codice
Atlantico f. 831 r, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
There were many small rivers that crossed the city, as
Bonvesin de la Riva described in the thirteenth century:
“situated in a beautiful, rich, and fertile plain […]
equidistant between two marvelous rivers, the Ticino and
the Adda.” Leonardo surveyed a tract of the Nirone
before its diversion at the Ponte dell’Archetto. This was
the location of the Vettabbia lock, a canal dating back to
Roman times, along which were many mills and
hydraulic wheels.
On the same folio, Leonardo noted his reflections on the
utility of the science of waters.
“There were many primary lands in the province, positioned upon
their primary rivers, that were consumed and destroyed by these
rivers […]. And the science of water will give precise knowledge
for remedying this.”
Nel 1480, pochi anni prima dell’arrivo di
Leonardo in città, il fiorentino Giovanni Ridolfi
sottolinea l’operosità di Milano, “molto ben
artigianata […] de ogni arte”, colma di ruote
idrauliche usate per “follare i tessuti, preparare
la carta, segare il legname, battere il metallo,
macinare il grano”.
In 1480, a few years before Leonardo arrived in Milan,
the Florentine Giovanni Ridolfi highlighted the
industriousness of the city, its “excellent artisanship […]
in every art.” It was filled with hydraulic wheels, which
were used for “fulling textiles, preparing paper, sawing
lumber, striking metal, grinding grain.”
Iacopo del Massaio, Mediolanum,
1456, Codice Latino 4802
Iacopo del Massaio, Mediolanum,
1456, Codex Latinus 4802
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Leonardo da Vinci, Naviglio
di San Cristoforo, Codice Atlantico
f. 831 r, Milano, Biblioteca
Ambrosiana
San Cristoforo’s Canal,
from Leonardo da Vinci,
Codex Atlanticus, f. 831 r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Ambrogio da Fossano, detto il
Bergognone, Madonna col
Bambino, Santa Caterina e un
Certosino, part., Milano,
Pinacoteca di Brera
Ambrogio da Fossano, known as Il
Bergognone, detail of
The Madonna and Child, Saint
Catherine, and a Carthusian
Monk. Milan, Pinacoteca di Brera.
Il Naviglio Grande
e le sue “bocche”
The Naviglio Grande and Its “Mouths”
“Prima farò alcuna esperienza avanti che io
proceda”, annota Leonardo quando decide di
impegnarsi nel miglioramento delle opere
idrauliche.
Tra i Navigli Milanesi quello a cui Leonardo
dedica maggiore attenzione è il Naviglio
Grande, costruito e prolungato fino a Milano
tra la seconda metà del XII secolo e la seconda
metà del XIII secolo.
“Vale 50 ducati d’oro, rende 125 mila ducati
l’anno il Naviglio ed è lungo 40 miglia e largo
braccia 20”. Così lo definisce Leonardo,
sintetizzando le caratteristiche economiche e
tecniche del Naviglio prima di elaborare le note
idrauliche sulle quantità d’acqua erogate dalle
“bocche”.
“Before proceeding, first I will undertake some
experiments,” noted Leonardo, when he decided to apply
himself to improving the hydraulic works. Among the
canals of Milan, the one to which Leonardo dedicated
the greatest attention was the Naviglio Grande (Grand
Canal), which was constructed and extended to Milan
between the second half of the twelfth century and the
second half of the thirteenth century.
“The Canal is worth 50 gold ducats, it produces 125
thousand ducats a year, and it is 40 miles long [71.4 km]
and 20 braccia wide [11.9 m],” observed Leonardo, in
synthesizing the economical and technical characteristics
of the Canal, before developing his hydraulic notes on the
quantities of water produced from the bocche, “mouths.”
Anche all’epoca di Leonardo l’acqua di
irrigazione veniva fatta pagare. Era quindi
fondamentale risolvere il problema di far
corrispondere le once d’acqua effettivamente
derivate al prezzo pagato.
Irrigation water was paid for, even during Leonardo’s
time. Thus, it was fundamental to resolve the problem of
making the ounces of water effectively produced
correspond to the price that was paid for these.
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Il ruolo della Martesana
The Role of the Martesana
Nel 1457 il duca Francesco Sforza ordina la
costruzione di un canale sul fronte est del
Ducato, in posizione simmetrica al Naviglio
Grande, per condurre a Milano le acque
dell’Adda.
Scavato nella roccia di ceppo lungo l’argine
destro del fiume, il Naviglio della Martesana
viene costruito sotto la direzione di Bertola da
Novate in soli 7 anni (1457-1463).
[…] facendo il canal di Martigiana (Martesana) e si
diminuisce l’acqua all’Adda la quale è distribuita in
molti paesi al servitio de prati”.
In 1457, the duke Francesco Sforza ordered the
construction of a canal on the east side of the duchy, in
symmetry with the Naviglio Grande, to bring the waters
of the Adda to Milan. Excavated from the base rock along
the right bank of the river, the Martesana Canal was
constructed by Bertola da Novate in just 7 years (14571463).
“[…] when the Martesana Canal was made, this diminished the
waters of the Adda, which are now distributed throughout many
villages, in service of the fields.”
Dal Castello di Trezzo sull’Adda le acque
derivate dal fiume raggiungevano Cassano
d’Adda e, voltate verso Milano, confluivano nel
Seveso che all’ora incrementava la portata delle
acque del fossato di Milano.
From Castello di Trezzo on the Adda, the river waters
make their way to Cassano d’Adda, turn toward Milan,
and flow into the Seveso, increasing the volume of the
waters in the moats around Milan.
Leonardo da Vinci, L’Adda e la
Martesana tra Vaprio e Trezzo,
RL 12398, Windsor, Royal Library
The Adda and the Martesana,
between Vaprio and Trezzo, from
Leonardo da Vinci,
RL 12398, Windsor, Royal Librar
Il territorio tra Adda e Brembo,
XVIII sec, Venezia,
Archivio di Stato
The territory between the Adda
and Brembo, 13th century,
Venice, Archivio di Stato
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Leonardo da Vinci, L’Adda e la
Martesana alla Rocca di Concesa,
RL 12399, Windsor, Royal Library
The Adda and the Martesana at
the Rocca di Concesa, from
Leonardo da Vinci, RL 12399,
Windsor, Royal Library.
Il Fiume Adda da Brivio a Trezzo,
1753, Milano, Archivio di Stato
Il Fiume Adda da Brivio a Trezzo,
1753. Milan, Archivio di Stato.
Il Naviglio Martesana
e i suoi “scaricatori”
The Martesana Canal and its Spillways
Leonardo manifesta una grande attenzione per
le opere realizzate dagli “idraulici pratici”, e in
particolare per i manufatti dei Navigli e la
resistenza delle loro sponde. Il suo interesse è
evidente nel disegno del Naviglio della
Martesana dove è raffigurato uno degli
scaricatori con cui il Naviglio restituisce al
fiume le acque durante l’asciutta.
Nessun canale che esca fuori dai fiumi sarà durevole se
l’acqua del fiume donde nasce, non è integralmente
rinchiusa come il Canal di Martigiana (Martesana) e
quel ch’esce di Tesino (il Naviglio Grande).”
Cod Atl. f. 184 v.
Leonardo displayed a great interest for works of practical
hydraulics, especially for the constructions of the Canals
and the resistance of their banks. His interest is obvious
in his design for the Martesana Canal, in which he
depicts one of the spillways used for the canal to return
waters to the river during low flow.
“No canal that flows out of rivers will last if the water of the river
from which it arises is not completely enclosed, as in the
Martesana Canal and the one that flows out of the Ticino [the
Naviglio Grande].”
Codex Atlanticus, f. 184 v.
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
La navigazione all’interno
della città
Navigation within the City
Nel 1439 il duca Filippo Maria Visconti ordina a
Filippo degli Organi e a Fioravanti da Bologna,
entrambi ingegneri della Fabbrica del Duomo,
di rendere navigabile la fossa della città.
Nello stesso anno viene sostituito il tratto del
canale che congiungeva il Laghetto Vecchio di
Sant’Eustorgio con il Laghetto Nuovo di Santo
Stefano. Lungo questo canale viene costruita
una conca per superare il dislivello del terreno
lungo un corso d’acqua o tra due vie d’acqua.
E ‘l medesimo si po’ fare alla conca di Santa Maria e con
questo modo si po’ fare il primo sostegno senza
finestre ed è perfetto e sicuro e la conca s’empie presto
Leonardo da Vinci,
Studi sull’acqua, RL 12662,
Windsor, Royal Library
Studies of Water, from Leonardo
da Vinci, RL 12662, Windsor,
Royal Library.
In 1439, the duke Filippo Maria Visconti ordered Filippo
degli Organi and Fioravanti da Bologna, both of whom
were engineers involved in the construction of the
cathedral, to make the city’s moat system navigable.
During that same year, the tract of the canal joining the
Laghetto Vecchio di Sant’Eustorgio with the Laghetto
Nuovo di Santo Stefano was substituted. A lock was then
constructed along this canal: a system for overcoming the
differences in ground levels along a watercourse or
between two waterways.
“And the same can be done with the lock of Santa Maria, and
using this method, the first support can be made without gaps.
And this is perfect, and secure, and the lock fills quickly.”
Un documento del 1448 accorda alla Fabbrica
del Duomo il dazio sopra le barche che
transitavano per la conca, in cambio della sua
manutenzione. Secondo alcuni storici, la Conca
della Fabbrica è la prima costruita in Europa.
Il disegno indica al centro la dicitura “Conca
della Fabbrica” che Leonardo rileva e studia
attentamente.
There is a document dating from 1448 according the
Fabbrica del Duomo (the management of the cathedral
construction works) the levy on boats transiting through
the lock, in exchange for the maintenance of the lock.
According to some historians, the Conca della Fabbrica
was the first to be constructed in Europe.
At the center of the drawing is the inscription “Conca
della Fabbrica” (Lock of the Construction Works), which
Leonardo surveyed and studied carefully.
Leonardo da Vinci, Rilievo della
Conca della Fabbrica, f. 401 r.,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Survey of the Conca della
Fabbrica, from Leonardo da Vinci,
Codex Atlanticus, f. 401 r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
I barconi e il trasporto
dei materiali
Barges and Transportation of Material
Il sistema idroviario del Ducato, dotato di
porticcioli e di depositi di materiali chiamati
sciostre, consente a Milano di ricevere, con
minor spesa, pietre, calcine, grano, ferro e
soprattutto il legname. Si rimedia così alla
mancanza di grande fiume. Leonardo osserva e
rileva le imbarcazioni sui Navigli.
Le maggiori barche che si faccino, sono larghe 7 braccia
e 1/2 e lunghe 42 braccia e alte di sponde 1 braccio e 1/2
The duchy’s waterway system, with its small ports and its
depots, permitted Milan to receive at low cost the various
materials in arrival: stone, lime, grain, iron, and
especially lumber, compensating for the lack of any large
river. Leonardo made observations and surveys relating
to the water vessels on the canals.
“The largest boats made are 71/2 braccia wide [4.5 m] and 42
braccia long [25 m], with sides 11/2 braccia high [0.9 m].”
Le barche dovevano essere solide per poter
trasportare il prezioso marmo di Candoglia
usato per il Duomo, che dal Lago Maggiore
arrivava via acqua fino al Laghetto di Santo
Stefano, da dove veniva poi scaricato grazie a
uno speciale argano chiamato “falcone”.
Le barche erano dotate inoltre di un particolare
remo-timone ben fissato alla loro struttura.
The boats needed to be solid in order to be able to
transport the precious Candoglia marble used for the
cathedral. The marble arrived from Lago Maggiore via
water, until Laghetto di Santo Stefano, where it was then
unloaded using a special winch called a “falcone.”
The boats were also equipped with a special
“oar-rudder” that was well fixed onto the structure.
Leonardo da Vinci,
Barcone, Codice
Atlantico f. 27, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Barge, from Leonardo
da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 27. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Anonimo, Il Falcone
al laghetto di Santo
Stefano, XIX secolo
Anonymous, The
Falcone at Laghetto
di Santo Stefano,
nineteenth century.
Angelo Inganni, Veduta
sulla piazza del Duomo con
il coperto dei Figini, 1838,
Milano, Civiche Raccolte
Storiche
Angelo Inganni, Veduta
sulla piazza del Duomo con
il coperto dei Figini, 1838.
Milan, Civiche Raccolte
Storiche.
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Energia idraulica
e macchine utensili
Hydraulic Energy and Utensil
Machines
La fitta rete di canali e conche forniscono
energia alle molte ruote idrauliche che, nel XV
secolo, contribuiscono a rendere il sistema
produttivo milanese uno dei più sviluppati in
Europa.
Leonardo disegna e progetta numerose
macchine utensili che sfruttano l’energia
dell’acqua. Utilizza le sue conoscenze di
meccanica per produrre movimenti sempre più
complessi e automatizzati.
Milan’s closely-knit network of canals and locks provided
energy for its many hydraulic wheels, which contributed
to making its production system of the fifteenth century
one of the most highly developed in Europe.
Leonardo drew and projected numerous utensil
machines that made use of water energy. He utilized his
knowledge of mechanics to produce increasingly
complex movements in the process of automation.
Nei disegni osserva e descrive numerose
macchine per il sollevamento dell’acqua, come
la coclea o vite di Archimede, proponendo
miglioramenti significativi.
Through his drawings, Leonardo described numerous
machines for the raising of water, like the cochlea or the
Archimedean screw, also proposing significant
improvements for these.
Leonardo da Vinci, Sega idraulica,
Codice Atlantico f. 1078a r,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Sega Idraulica, Milano, Museo
Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo da Vinci
Hydraulic saw, from Leonardo
da Vinci, Codex Atlanticus,
f. 1078a r. Milan, Biblioteca
Ambrosiana.
Hydraulic saw. Milan,
The “Leonardo da Vinci” National
Museum of Science and
Technology.
Leonardo da Vinci, Viti di
Archimede e sistemi per sollevare
l’acqua, Codice Atlantico f. 26 v,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Archimedean screws and systems
for raising water, from Leonardo
da Vinci, Codex Atlanticus, f. 26 v.
Milan, Biblioteca Ambrosiana.
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Leonardo e il tessile
Leonardo and Textiles
L’industria tessile lombarda in età sforzesca è
molto vivace e sviluppata e il commercio di
tessuti di lusso ha una grande importanza per
l’economia del Ducato.
Leonardo si occupa di studi di macchine tessili,
sia nel campo della filatura che in quello della
tessitura vera e propria.
Questa è seconda alla stampa delle lettere e non meno
utile e esercitata dalli omini e di più guadagno, e più
bella e sottile invenzione”.
The textile industry in Lombardy during the age of the
Sforzas was thriving and highly developed; and the trade
of luxury textiles was very important for the economy of
the duchy.
Leonardo was involved with studies of many textile
machines, both for spinning and for the actual weaving.
“This is second to the printing of letters, and it is no less useful and
operational for men, and it provides greater gain and is more
beautiful and subtle in invention.”
In un suo disegno progetta e descrive il
funzionamento di un telaio completamente
automatico anticipando di tre secoli i modelli
utilizzati durante la Rivoluzione Industriale.
In his drawing, Leonardo projects and describes the
operation of a completely automatic weaving loom,
anticipating the models used during the Industrial
Revolution by three centuries.
Telaio meccanico da tessitura,
Milano, Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Mechanical weaving loom, Milan,
The “Leonardo da Vinci”
National Museum of Science and
Technology.
Leonardo da Vinci, Telaio
meccanico da tessitura, Codice
Atlantico f. 985 r, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Mechanical weaving loom,
from Leonardo da Vinci,
Codex Atlanticus, f. 985 r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
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l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Finanziare la costruzione
dei canali
“Project Financing” for the Martesana
Leonardo non si limita a indicare la nuova
connessione tra il Naviglio della Martesana e il
fossato di Milano nella pianta della città.
Rimarca infatti la necessità del prolungamento
del Naviglio fino alla cerchia, suggerendo il
modo per realizzare l’opera con il ricorso al
finanziamento privato e la successiva cessione
dell’opera al Ducato.
Ecco, signor, molti gentiluomini che faranno in fra loro
godere l’intervento delle acque, mulina a passaggio di
Navili, e quando i sarà renduto loro il prezzo, lor
renderanno il Navilio di Martigiana ( Martesana)
Codice Leicester, f. 15r)
Leonardo did not limit his interests to indicating the new
connection between the Martesana Canal and the moats
of Milan in his city map. In fact, he pointed out the
necessity of extending the Canal to the ring, suggesting
also the way to realize the work, with private financing,
and that the work would be finally ceded to the duchy:
“So, Sir, there are many gentlemen who will arrange among
themselves to provide for the intervention regarding the waters,
and a mill over the Canals; and when their financing shall have
been repaid them, they will deliver the Canal of Martesana.”
Codex Leicester, f. 15 r.
Portello di chiusa a porte battenti,
Milano, Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Hatch of a lock, with movable
wings. Milan, The “Leonardo da
Vinci” National Museum of
Science and Technology.
Angelo Inganni, Il Naviglio al
ponte di San Marco, 1834-37,
Collezione Banca Intesa
Angelo Inganni, Il Naviglio al
ponte di San Marco, 1834-37,
Banca Intesa Collection.
Leonardo da Vinci,
Portello di chiusa a porte battenti,
Codice Atlantico f. 656a r, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Hatch of a lock, with movable
wings, from Leonardo da Vinci,
Codex Atlanticus, f. 656a-r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Il perfezionamento
delle conche
Perfecting the Locks
Leonardo, osservando e rilevando le conche in
uso nel Milanese, descrive (o progetta?) alcuni
miglioramenti, come il disegno dei gradoni e
l’inserimento di un portello inferiore incluso
nelle porte ad angolo.
Il sistema di apertura del portello e dei portoni
avveniva da terra ed è descritto in dettaglio nei
suoi disegni e note.
Bisogna legare i Navili che non abbiano cagione di
correre innanzi verso il loco basso, dove cade l’acqua
del Portello, che giungendo là l’acqua, che cade d’esso
Portello infra l’altra acqua poi cadrebbe nella barca e
subito la empirebbe e sommergerebbe.
Cherubino Cornienti,
Leonardo mostra le
conche del naviglio a
Ludovico il Moro,
1858-59, Milano,
Galleria d’Arte Moderna
Cherubino Cornienti,
Leonardo Showing the
Canal Locks to Ludovico
Il Moro, 1858-59.
Milan, Galleria d’Arte
Moderna.
Based on his observations and surveys of the locks used
in Milan, Leonardo described (or projected?) some
improvements, such as the design for the graduated
levels and introducing a hatch below, to be included in
the corner doors.
The system for opening the hatch and the large doors
was activated from land, and it is described in detail in
Leonardo’s drawings and notes.
“It is necessary to connect the Canals that do not tend to flow
forward to low places, to where the water falls through the hatch
of lock. Then, when the water arrives there, it will fall through this
hatch among the other water, then fall into the boat and
immediately fill it and submerge it.”
La Conca dell’Incoronata, Milano,
The Lock of L’Incoronata, Milan
Leonardo da Vinci,
Perfezionamento di una conca,
Codice Atlantico f. 935 v, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Perfecting a lock, from Leonardo
da Vinci, Codex Atlanticus,
f. 935 v. Milan, Biblioteca
Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
I dettagli del portello
Details of the Hatch
Leonardo descrive i dettagli costruttivi del
portello inferiore: un perno decentrato di sua
ideazione garantisce un’apertura graduale sotto
la spinta dell’acqua. Il portello viene azionato
da un chiavistello manovrabile dall’alto,
permettendo una migliore regolazione della
pressione che l’acqua esercita sulle porte delle
chiuse, azionate di continuo durante il
passaggio delle imbarcazioni.
Leonardo describes the details of the construction of the
lower hatch: an off-center hinge he designed would
make sure that the hatch would open gradually under
the pressure of the water. The hatch is activated by a
deadbolt that can be operated from above, better
permitting a regulation of the water pressure on the
doors of the locks, which were in continuous action
during the passage of water vessels.
Leonardo studia le conche già nei primi anni
di permanenza a Milano, durante le visite a
Pavia e al Naviglio di Bereguardo, derivato dal
Naviglio Grande ad Abbiategrasso.
Leonardo had already made studies of locks during his
earliest years in Milan, during his visits to Pavia, and in
his observations of the locks of the Bereguardo Canal,
which diverts from the Naviglio Grande at Abbiategrasso.
Portello della Conca
dell’Incoronata, Milano
Detail of the hatch of the Lock of
L’Incoronata. Milan.
Leonardo da Vinci, Portello di
chiusa, Codice Atlantico f. 408 v,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Hatch for the lock, from Leonardo
da Vinci, Codex Atlanticus, f. 408
v. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di