investire ed operare in argentina

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investire ed operare in argentina
INVESTIRE ED OPERARE
IN ARGENTINA
2007
www.to.camcom.it/argentina
Investire ed operare in Argentina (2007)
2
SOMMARIO
RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE, CONSOLARI E COMMERCIALI
5
INFORMAZIONI UTILI
6
Il Paese
Lingua ufficiale e commerciale
Energia elettrica
Festività ufficiali e orari
Passaporti, visti e regolamentazioni sanitarie
Formalità valutarie
Clima
Trasporti
L’ECONOMIA ARGENTINA
6
6
6
7
7
7
7
7
8
Settori produttivi
Prospettive future
Interscambio
Principali trattati
INVESTIRE IN ARGENTINA: ILCOSTO DEI FATTORI PRODUTTIVI
Costo utenze
Il costo del lavoro
Versamenti obbligatori da parte del datore di lavoro
Normativa sul lavoro
INVESTIRE IN ARGENTINA: REGOLAMENTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
Costituzione di società a partecipazione straniera
Restrizioni ed incentivi agli investimenti esteri
Regolamentazione degli investimenti di portafoglio
NORMATIVA SOCIETARIA E FISCALE
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9
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11
11
11
11
11
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13
13
13
14
Procedura di costituzione delle società
Società per azioni
Società a responsabilità limitata
Filiali argentine di imprese straniere
La società occasionale o temporanea
14
14
14
14
14
Contrattualistica
Contratti di agenzia
Contratti di franchising
15
15
15
Accordi di licenza
Joint-Venture di natura non societaria
Joint-Venture contrattuali
Agrupaciones de Colaboración
Unión Transitorias de Empresas (U.T.E.)
16
16
16
16
16
Sistema distributivo, pubblicità e promozione
Soluzione delle controversie
Fiscalità
17
19
19
TUTELA DEL MERCATO E DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE
Monopoli pubblici
Marchi
Brevetti
Modelli industriali
20
20
20
20
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Investire ed operare in Argentina (2007)
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NORMATIVA DOGANALE
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Regolamentazione degli scambi
Sdoganamento e documenti di importazione
Classificazione doganale delle merci
Trattamenti preferenziali
Porti e Zone Franche
Restrizioni alle importazioni
Importazioni temporanee e campionari
Countertrade
Documentazione richiesta
Fattura commerciale
Fattura consolare
Certificaz ioni attestanti l’origine
Documenti speciali
Documenti di trasporto
22
22
22
22
23
23
24
24
24
24
24
24
25
25
Requisiti tecnici, legislazione per imballaggio ed etichettatura
Sistemi di pagamento con l’estero
Sistema bancario e creditizio
25
25
25
FONTI: elaborazione Camera di commercio di Torino su dati
The Economist, World Bank, ICE, Mondimpresa, Unioncamere, Camera di Commercio Italiana in Argentina di Cordoba
NB:
Le informazioni contenute in questo volume sono tratte da fonti ritenute attendibili. Tuttavia, non potendo garantirne l’esattezza, si precisa
che le stesse non hanno carattere di ufficialità, bensì valore meramente orientativo. Pertanto, il loro utilizzo da parte del lettore nello
svolgimento della propria attività professionale richiede una puntuale verifica presso le Autorità e gli organismi istituzionalmente
competenti nella/e materia/e cui le informazioni stesse ineriscono.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE, CONSOLARI E COMMERCIALI
Ufficio ICE di Buenos Aires
Avenida del Libertador 1068 Piso 10 B
Buenos Aires
Tel.:
(+54 11) 48071414
Fax:
(+54 11) 48021876 / 48021926
E-mail: [email protected]
Web:
www.ice.it/estero2/buenos/defaultuff.htm
Camera di Commercio Italiana di Cordoba
27 de Abril 424, 5 Piso B
5000 Cordoba
Tel.:
(+54 51) 4213322 / 4242763 / 4247083
Fax:
(+54 51) 4213322 / 4242763 / 4247083
E-mail: [email protected]
Web:
www.camitcor.com.ar
Camera di Commercio Italiana di Mendoza
Espejo 680
5500 Mendoza
Tel.:
(+54 261) 4298771
Fax:
(+54 261) 4290964
E-mail: [email protected]
Web:
www.ccimendoza.com.ar
Camera di Commercio Italiana di Rosario
Cordoba 1868 - P. 1
Rosario
Tel.:
(+54 341) 4266789
Fax:
(+54 341) 4245691
E-mail: [email protected]
Web:
www.italrosario.com
ITALIA IN ARGENTINA
Ambasciata d’Italia Buenos Aires
Calle Billinghurst, 2577
1425 Buenos Aires
Tel:
0054 11 48013232
Fax:
0054 11 40112159
E-mail: [email protected]
Web:
www.ambbuenosaires.esteri.it
Consolato Generale di Cordoba
Av. Velez Sarsfield 360
5000 Cordoba
Tel:
0054 3515261032
Fax:
0054 3515261010
E-mail: [email protected]
Web:
www.conscordoba.esteri.it
Consolato di Mendoza
Calle Perù, esquina Necochea
5500 Mendoza
Tel.:
0054 261 4380453 / 4231640
Fax:
0054 261 4380714
E-mail: [email protected]
Web:
www.consitalia-mendoza.com.ar
Consolato Generale di Rosario
Boulevard Oroño
1593 Rosario
Tel.:
0054 341 4407020/1/2
Fax :
0054 341 4258189
E-mail: [email protected]
Web:
www.consit-rosario.org.ar
Camera di Commercio italiana nella Repubblica Argentina
Marcelo T. de Alvear, 1119
1058 Buenos Aires
Tel. :
(+54 11) 48165900 / 48160384 / 48165902
Fax:
(+54 11) 48165902
E-mail: [email protected]
Web:
www.ccibaires.com.ar
ARGENTINA IN ITALIA
Ambasciata dell’Argentina in Italia
Piazza dell’Esquilino, 2
00185 Roma
Tel.:
06 4742551/2/ 5
Fax:
06 4819787
E-mail: [email protected]
Web:
www.ambasciata.argentina.it
Consolato Generale di Milano
Via Agnello, 2
20121 Milano
Tel.:
02 777294 20 / 29/ 30
Fax:
02 777294 44
E-mail: [email protected]
Consolato Generale di Roma
Via Vittorio Veneto, 7
00187 Roma
Tel.:
06 42870023
Fax:
06 483586
E-mail: [email protected]
Investire ed operare in Argentina (2007)
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INFORMAZIONI UTILI
Il Paese
ARGENTINA
ITALIA
Superficie:
Popolazione:
Capitale:
Lingua:
Moneta:
Cambio (dicembre 2006):
Sistema di governo:
Fuso orario:
2.766.889 kmq
38,9 milioni di abitanti
Bueos Aires
Spagnolo
Peso Argentino (ARS)
1 Euro = 4,0539 Pesos
Repubblica
-4h
301.245 kmq
57,3 milioni di abitanti
Roma
Italiano
Euro
1 Euro = 1 Euro
Repubblica
+0h
Prodotto Interno Lordo, PIL (in miliardi di $):
Esportazioni (in miliardi di $):
Importazioni (in miliardi di $):
Diversificazione produttiva (% del PIL):
153,0
34,6
22,4
Agricoltura (10,5)
Industria (35,8)
Servizi (53,7)
3,30
8,9
4,0
13,9
26,4
28,9
97,2
60,0
582
37,6
80
1.678,0
354,0
355,0
Agricoltura (2,2)
Industria (28,7)
Servizi (69,1)
2,50
8,4
4,7
25,6
14,0
42,3
98,4
57,0
1.530
195,9
313
Indice di libertà economica1:
Spesa per la sanità (% del PIL):
Spesa per l’istruzione (% del PIL):
Abitanti sopra i 60 anni (valore %):
Abitanti sotto i 15 anni (valore %):
Età media (in anni):
Alfabetizzazione degli adulti (%):
Frequentazione universitaria (%):
Linee telefoniche e cellulari per 1.000 abitanti:
Host internet per 1.000 abitanti:
Computer per 1000 abitanti:
Lingua ufficiale e commerciale
La lingua ufficiale e commerciale è lo Spagnolo.
Energia elettrica
Voltaggio: 360 volt per uso industriale, 220 volt per uso domestico, 55/60 cicli.
1
Riferito alla capacità del Governo di regolamentare i rapporti economici tra gli individui. Gli indicatori sono, tra gli altri, la politica
commerciale e monetaria, il sistema di tassazione e bancario, le norme per gli investimenti esteri, i diritti di proprietà e i controlli su
stipendi e prezzi. 1=max; 5=min.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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Festività ufficiali e orari
Le principali festività sono:
1 gennaio
1 maggio
25 maggio
10 e 20 giugno
9 luglio
17 agosto
12 ottobre
8 dicembre
25 dicembre
Orari:
Uffici:
Negozi:
Banche:
Poste:
Capodanno
Venerdì Santo
Festa dei lavoratori
Festa dell’Indipendenza
Immacolata
Natale
da novembre ad aprile, lunedì - venerdì, 8.00-14.00
da maggio ad ottobre, lunedì - venerdì, 12.00-18.00
orario libero
lunedì - venerdì, 10.00-15.00
lunedì - venerdì, 8.00-17.00
Passaporti, visti e regolamentazioni sanitarie
È sufficiente il passaporto. Il visto non è necessario per soggiorni turistici di durata inferiore a 90 giorni.
La situazione sanitaria dell’Argentina nel contesto latino-americano è abbastanza soddisfacente. L’assistenza
a pagamento è di buon livello. Non sono da registrare particolari vaccinazioni preventive; è consigliabile
adottare le normali misure igieniche e le necessarie precauzioni sanitarie.
È vivamente auspicabile che i visitatori giungano muniti di copertura assicurativa internazionale per far
fronte ad eventuali necessità sanitarie. Le polizze di assicurazione straniere devono essere valide per
l’Argentina e prevedere le coperture minime seguenti:
• ferite o decesso $ 30.000
• spese mediche $ 1.000
• incidente $ 60.000
Assicurazione a breve termine: il visitatore che non sia in possesso di una polizza di assicurazione valida per
l’Argentina deve stipulare una assicurazione a breve termine con una compagnia locale oppure con il Touring
Club Argentino che vende una polizza di assicurazione valida 90 giorni al prezzo di 43 USD che prevede una
copertura di 15.000.000 USD + 4.500.000 USD per spese giuridiche.
Formalità valutarie
Non sono previste restrizioni, ma all’uscita dal Paese non è consentito il possesso di oltre 10.000 USD.
Al momento di lasciare il paese, inoltre, un visitatore può esportare merci acquistate in Argentina per un
valore che non superi i 2.000 USD, ma deve avere con sé le fatture.
Clima
Primavera: 21 settembre - 20 dicembre, vestiti di mezza stagione ed impermeabile
Estate: 21 dicembre - 20 marzo, vestiti leggeri ed impermeabile
Autunno: 21 marzo - 20 giugno, vestiti di mezza stagione ed impermeabile
Inverno: 21 giugno - 20 settembre, vestiti pesanti e soprabito
Trasporti
Autobus, 0,80 Pesos
Taxi e radio taxi, 0,5 USD/km circa
Remises (auto a noleggio con autista a tariffa fissa), 15 USD circa (costo dal centro all’aeroporto)
Metropolitana, 0,70 Pesos (soltanto a Buenos Aires)
Investire ed operare in Argentina (2007)
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L’ECONOMIA ARGENTINA
Settori produttivi
L’Argentina è un Paese ricco di risorse naturali; l’agricoltura e la filiera agro-alimentare rappresentano due
tra i maggiori settori produttivi dell’economia locale.
Il Paese è autosufficiente per quanto riguarda la produzione petrolifera ed è esportatore di greggio e gas
naturale, a seguito dei processi di privatizzazione e deregulation che hanno investito il settore nella prima
metà degli anni ‘90.
In questi anni la produzione manifatturiera ha conosciuto un netto recupero, dopo due decenni di
stagnazione, guidata dai comparti alimentare, chimico, petrolchimico e meccanico. Un ambiente economico
più aperto al commercio con l’estero ed agli investimenti hanno modificato la struttura industriale negli anni
‘90. La grave recessione iniziata nel 1998 e protrattasi fino all’inizio del 2003 ha rimesso in discussione
l’intero quadro economico.
La performance dei diversi comparti è stata però varia: se hanno tenuto le industrie che producono beni
intermedi (prodotti chimici, metalli e carta), supportati dalla sostituzione dell’import e dalla crescita
dell’export, si è invece contratta l’industria tessile e quella metal-meccanica. Sono cresciuti i settori basati sulle
risorse naturali, come quello agricolo, petrolifero, minerario, del gas e dell’elettricità. Il settore dei servizi è
stato invece fortemente colpito dalla recessione, che ha investito soprattutto il settore bancario e creditizio, il
commercio e l’edilizia.
La ripresa economica in corso è stata guidata soprattutto dai settori manifatturiero, edilizio e turistico. Il
primo ha beneficiato del processo di sostituzione delle importazioni provocato dalla svalutazione, che ha
stimolato le aziende manifatturiere orientate all’export. Il settore delle costruzioni ha recuperato rispetto ai
bassi livelli raggiunti durante la crisi, grazie alla piccola edilizia residenziale ed ai lavori di ristrutturazione,
mentre il turismo ha beneficiato non solo dell’aumento dei visitatori stranieri, ma anche della riduzione dei
viaggi all’estero degli Argentini, che preferiscono mete domestiche.
Le attività economiche non sono equamente distribuite sul territorio nazionale: in meno di un quinto del
Paese (il distretto federale e le province di Buenos Aires, Cordoba e Santa Fé) si concentrano il 63% della
popolazione, l’80% della produzione industriale e il 92% di quella agricola.
Nello specifico, nella regione di Cordoba, i settori economici di maggior interesse sono:
• agroalimentare: olive, carni, infusioni, legumi, semi, spezie, miele, oli vegetali, bibite alcoliche, alimenti
organici, caffé, conserve, marmellate, carni, frutte, dolci, farina e fecola, ingredienti per alimenti, prodotti
lattieri, prodotti della panificazione, paste, vini;
• calzature / cuoio: pelletteria, calzature, conciarie;
• sport e giochi: articoli per piscina, giocattoli, cicli e componentistica, giochi didattici;
• grafica: macchine per gr afica, contenitori, stampa;
• medicina: apparecchi medici e odontoiatrici, componenti e materiali monouso, prodotti di laboratorio,
prodotti di silicone, protesi, bende;
• chimico / farmaceutico: cosmesi, medicinali;
• tecnologia dell’informazione: automazione e robotica, componentistica, software;
• veicoli: aerei e componentistica, autovetture e componentistica, veicoli industriali;
• gomma / plastica: casalinghi, tubi e accessori, contenitori, prodotti da imballaggio;
• costruzione / arredamento: serramenti, articoli per piscina, tubi e lamiere, costruzioni, arredamento,
installazioni elettriche, laminati, materiali edili, metalli, pavimenti, cristalli;
• elettrico / elettronico: illuminazione, cavi, componenti elettrici, comunicazioni, elettrodomestici, energia
senza interruttori, apparecchi commerciali, apparecchi elettronici, apparecchi medici, installazioni
elettriche, motori elettrici, protesi, pannelli di controllo, trasformatori e componentistica, morsettiera;
• legno e mobili: serramenti, contenitori e prodotti da imballaggio, giocattoli di legno, laminati, macchine
per il legno, mobili e parti, pavimenti;
• metalmeccanico: tubi e lamiere, centri di meccanizzazione, apparecchi per gas, catene di montaggio,
macchinari per pulizia urbana, apparecchi di controllo, macchine per imballaggio, edili, per le miniere,
idrauliche, per la grafica, stampi e matrici, per la saldatura, torni, torri di raffreddamento;
• tessile / abbigliamento: biancheria, divise, bende, accessori.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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Ottime opportunità nella regione di Cordoba, si riscontrano nel settore minerario, il quale attualmente é
primo nel ranking nazionale della creazione di impiego. Negli ultimi 12 mesi é cresciuto del 22,5%
relativamente ai contratti d’assunzione e a Córdoba dá lavoro a circa 30.000 persone. L’industria mineraria
di Córdoba produce 70 milioni di tonnellate l’anno, e genera circa 3.500 milioni di pesos. Inoltre, l’esenzione
fiscale per tutti i tipi di imposte (art. 214 del Codice dello Sfruttamento Minerario ) garantisce un buon
incentivo per l’attrazione degli investimenti, congiuntamente al fatto che la redditività media del settore é del
300%.
Prospettive future
La crescita della produzione sarà moderata con un 6,7% nel 2006 ed un 4,3% nel 2007. La crescita del
consumo, supportata fin ora da più alti redditi in termini reali e dalle misure governative di sostegno della
domanda, rallenterà per il diminuire degli stimoli dati dalle politiche del governo, per il rallentamento nella
nascita di nuovi posti di lavoro ed un’inflazione che divora il potere di acquisto.
Gli investimenti continueranno a contribuire in maniera sostanziale ala crescita del PIL, anche se subiranno
un rallentamento nel periodo di previsione. La crescita delle esportazioni sarà più moderata, così come
diminuiranno le importazioni. L’andamento delle esportazioni dipenderà in parte dal previsto calo della
produzione agricola nel 2006 ed un abbassamento dell’export delle carni di manzo.
L’esportazione di manufatti sarà il settore maggiormente dinamico. Mentre i produttori di beni, in entrambi i
mercati interno ed estero, continueranno a beneficiare dell’impegno, preso dalle autorità, di mantenere tassi
di cambio competitivi. In ogni caso, la crescita dei servizi si metterà alla pari.
L’inflazione salirà ulteriormente nel corso del 2006. Gli accordi governativi saranno in grado di limitare
l’inflazione, ma la pressione sui prezzi persisterà. Pur supponendo un incremento mensile attenuato,
l’inflazione chiuderà a quasi il 13%, ed i rischi sono verso il rialzo. L’inizio della discesa si avrà nel 2007,
come risultato di maggiori tassi d’interesse e una crescita più lenta della domanda.
Durante il periodo di previsione, i guadagni delle esportazioni continueranno ad espandersi, con i manufatti
come categoria più dinamica. La domanda esterna si manterrà solida e, con migliorate condizioni finanziarie,
gli esportatori si troveranno in una migliore situazione sui mercati di esportazione target.
Comunque, il surplus commerciale scenderà a causa di una più rapida crescita delle importazioni.
Il surplus delle partite correnti si restringerà rispetto alla stima del 3,3% del PIL per il 2005, raggiungendo,
presumibilmente, il pareggio nel 2007.
Interscambio
Italia ed Argentina sono legate da accordi bi e multi-laterali. Ad esempio, in base all’accordo sulla
promozione e tutela degli investimenti italiani nel Paese latino-americano (sottoscritto a Buenos Aires il
22/05/90), l’Argentina tutela e garantisce gli investimenti italiani da eventuali nazionalizzazioni, espropri o
misure simili, e si impegna a non limitare il libero trasferimento dei profitti ed il rimpatrio del capitale.
A ciò si aggiunge l’accordo, sottoscritto nel 1979, aggiornato il 28/10/99, per evitare la doppia tassazione
e, nel 1998, il “Trattato Generale di Amicizia e Cooperazione Privilegiata” ed il relativo “Protocollo Esecutivo
per l’Istituzione di un Programma Economico” finalizzato a stimolare gli investimenti privati e l’interscambio
commerciale.
In questa momento, si potrebbero aprire interessanti spazi per investimenti italiani in Argentina: al di là di
eventuali iniziative di consolidamento degli investimenti esistenti da parte di grandi imprese, infatti, i settori
dell’agro-industria, della lavorazione del legno, del cuoio e del tessile possono presentare interessanti
occasioni anche per le piccole e medie imprese.
In realtà questo duraturo e proficuo scambio è stato sicuramente favorito ed incrementato anche da
motivazioni sociali (l’affinità nello stile di vita, nei valori culturali e nelle abitudini commerciali) che, nel corso
del tempo, hanno accresciuto e rafforzato la presenza italiana in Argentina.
Gli scambi commerciali tra Italia ed Argentina non hanno subito grandi cambiamenti nel giro di
quest’ultimo anno; infatti, i dati del primo trimestre del 2005, confrontati con quelli dello stesso periodo del
2004, mettono in evidenza, per quel che riguarda le esportazioni, una situazione quasi identica a quella del
2004, leggermente diminuite, invece, le importazioni italiane.
Il saldo dell’interscambio, comunque, rimane negativo per l’Italia. Le nostre esportazioni, infatti, sono in
continuo calo dal 2001 e, nonostante, le importazioni abbaiano la stessa tendenza, esse risultano
quantitativamente superiori.
Investire ed operare in Argentina (2007)
9
Prima voce delle importazioni italiane è rappresentata da “Oli e grassi vegetali e animali”, ancora
consistente, ma di valore inferiore a quelle registrate nel 2002. Si registra l’incremento, anche se non
significativo, di qualche comparto; ad esempio: “Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce”,
“Cuoio (esclusi indumenti)”, “Ferro, ghisa e acciaio di prima trasformazione e ferroleghe (CECA)”, “Carni e
prodotti a base di carne”. In calo, invece, per “Prodotti dell’agricoltura, dell’orticoltura e della floricoltura” e
“Filati di fibre tessili”.
Il nostro export si basa soprattutto su “Altre macchine per impieghi speciali” che ha conosciuto una crescita
significativa tra il 2002 ed il 2003 (anno a cui risalgono gli ultimi dati consolidati).
La stessa tendenza caratterizza anche altri comparti, quali: “Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori”,
“Altre macchine di impiego generale”, “Macchine e apparecchi per la produzione e l’impiego di energia
meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli”, “Macchine utensili compresi parti ed
accessori”. Il settore meccanico e dei macchinari, dunque, rappresenta quello in cui si registra la maggiore
esportazione italiana.
Tuttavia, importante anche l’esportazione del settore chimico-farmaceutico: “Prodotti farmaceutici e prodotti
chimici e botanici per usi medicinali” , “Altri prodotti chimici”, “Prodotti chimici di base”.
Conoscono un leggero calo solo poche voci: “Pasta da carta, carta e cartone”, “Apparecchi trasmittenti per
la radiodiffusione e la televisione;apparecchi per la telefonia e la telegrafia su filo” e “Giochi e giocattoli”.
Principali trattati
•
•
•
•
•
•
•
Accordo di cooperazione economica, industriale e finanziaria: firmato il 12/06/79;
Trattato per la creazione di una relazione associativa particolare: firmato il 10/12/87;
Accordo contro la doppia imposizione: Comunicato in G.U. 144 del 27/05/82;
Accordo per la promozione e protezione degli investimenti: firmato il 07/10/93;
Accordo di promozione e cooperazione culturale: firmato nel 1998;
Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica: firmato nel 1997;
Trattato generale di amicizia e cooperazione privilegiata: firmato il 06/04/98.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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INVESTIRE IN ARGENTINA: IL COSTO DEI FATTORI PRODUTTIVI
Costo utenze
VOCE
DA
A
ELETTRICITA’ (costo in USD / kW/h, a cui si deve applicare il 27% di IVA + un’imposta sul consumo del 7%)
Utenza domestica / industriale
0,041
0,140
IMMOBILI (canone mensile in USD)
Affitto abitazione con 2 camere da letto
600
2
Affitto locali uffici (100 m circa)
2.000
Il costo del lavoro
CATEGORIA
Operaio generico, non qualificato
Lavoratore specializzato
Contabile
Dirigente di medio livello
Dirigente di alto livello
Segretaria bilingue
Retribuzione base
Straordinari
DA (Euro / mese)
•
•
•
A (Euro / mese)
150
200
300
450
740
870
1.600
2.000
3.000
4.000
450
135
50% in più in settimana e il sabato mattina;
100% in più il sabato pomeriggio, la domenica e i festivi;
massimo 30 ore/settimana e 200 ore/anno.
Versamenti obbligatori da parte del datore di lavoro
CATEGORIA
FONDO PENSIONE
SUSSIDI FAMILIARI
FONDO NACIONAL DE EMPLEO
ASSISTENZA SANITARIA
CONTRIBUTO SINDACALE
TOTALE
A carico del datore di lavoro
A carico del dipendente
16,0%
14,0%
7,5%
1,5%
5,0%
3,0%
2,5%
30,0%
17,0%
I valori riportati si riferiscono alla categoria degli impiegati del commercio nella città di Buenos Aires ma
possono sicuramente essere presi in considerazione come valori di riferimento medio.
Limitatamente al settore industriale ed estrattivo (compresi quello agricolo e dell’allevamento) le autorità
hanno deciso di ridurre del 10% i contributi a carico del datore di lavoro, con l’intenzione di compensare in
parte l’aumento delle aliquote IRPEG e della base imponibile dell’IVA e, congiuntamente, per attenuare gli
effetti della svalutazione brasiliana sui prezzi delle merci di esportazione.
Normativa sul lavoro
Esiste in Argentina una normativa complessa in materia di protezione dei diritti dei lavoratori.
La legislazione stabilisce norme speciali per l’impiego del personale femminile e prevede controlli per le
condizioni di lavoro e di orario, stabilisce indennità per gli incidenti sul lavoro ed il pagamento dello stipendio
durante la malattia, prevede tariffe diverse per il pagamento delle ore straordinarie, i giorni di congedo
annuale, nonché il pagamento di una indennità in caso di licenziamento.
Gli impiegati hanno diritto ad una gratifica annuale chiamata “aguinaldo” (più o meno corrisponde alla
nostra tredicesima). Essa viene corrisposta in due quote semestrali, una in giugno e l’altra in dicembre ed è
equivalente al 50% del salario mensile. Non esistono restrizioni all’assunzione di stranieri, purché questi
possiedano un permesso di soggiorno.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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INVESTIRE IN ARGENTINA: REGOLAMENTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
In Argentina il regime liberale degli investimenti esteri si fonda sul principio che gli investitori stranieri hanno
gli stessi diritti di quelli nazionali. Nonostante tutte le forme aziendali riconosciute dalla legge argentina siano
accessibili agli investitori stranieri e non ci sono limiti al diritto di proprietà o di acquisizione, alcune forme di
investimento o tipi di impresa, potrebbero essere inadeguate per le esigenze di alcuni investitori esteri.
L’Argentina ha attuato una rapida politica di liberalizzazione e privatizzazione delle sue industrie, questo ha
generato una certa mancanza di chiarezza nei riguardi delle regole da applicare e a quali istituzioni
governative ci si deve rivolgere per iniziare una attività imprenditoriale nel Paese. A tale proposito, gli
investitori stranieri dovrebbero considerare di rivolgersi in prima istanza a consulenti professionali, legali e
commerciali, esperti nelle operazioni di formazione e apertura di imprese straniere.
Soggetti o imprese che desiderano stabilirsi in Argentina, devono, in molti casi, richiedere l’approvazione
del governo, che in genere è considerata garantita e devono registrare l’attività attraverso la compilazione di
documenti formali da inoltrare alle autorità competenti.
Benché l’Argentina incoraggi la formazione o unioni di entità straniere con quelle nazionali, delineandone le
procedure di formazione e registrazione, le formalità richieste potrebbero essere più elaborate di quelle alle
quali gli investitori stranieri sono abituati e di solito richiedono l’utilizzo di un notaio pubblico Argentino.
Gli investitori stranieri che sono in grado di mostrare alle autorità Argentine che le imprese Argentine
godono di un trattamento reciproco nel paese di provenienza dell’investitore, potrebbero essere agevolati
nell’espletamento di tutte le formalità burocratiche richieste per registrare l’attività nel Paese.
É consigliabile, per gli investitori che abbiano intenzione di istituire una impresa di esportazione, di stabilirsi
nelle vicinanze di porti o aeroporti. Mentre per il trasporto di beni di consumo é consigliabile la vicinanza alla
Capitale Federale.
Infine, una lenta burocrazia e la sicurezza, sono due temi che l’investitore dovrebbe sempre considerare nel
momento in cui inizia la sua attività in Argentina.
Gli investimenti esteri in Argentina sono regolati dalla Legge 21.382, modificata dalle Leggi 23.697 e
23.760 (testo ordinato come da Decreto 1853/93). L’obiettivo della normativa vigente è quello di promuovere
l’entrata di capitali esteri destinati all’attività economica, intesa come attività industriale, mineraria, agricola,
dell’allevamento, commerciale, finanziaria, di servizi e come ogni altra attività connessa alla produzione o
allo scambio di beni e servizi.
É considerato investimento estero ogni apporto di capitale proveniente da investitori esteri, per la
realizzazione di attività di natura economica svolte nel Paese, nonché l’acquisto da parte di investitori esteri di
partecipazioni di capitale di una impresa di capitale locale esistente.
Gli investitori possono partecipare a tutti i settori dell’attività economica argentina, a parità di condizioni con
gli investitori locali; nei settori in cui conformemente a statuti speciali é necessario il conseguimento di licenze,
gli investitori stranieri possono ottenere tali licenze allo stesso modo degli investitori locali.
Non esiste l’obbligo di approvazione preventiva dell’investimento straniero. Per quanto riguarda la
registrazione si segnala che la Legge 23.697 ha creato un Registro degli investimenti di Capitali Esteri al
quale potranno essere iscritti tutti gli investimenti, qualunque sia l’ammontare o la destinazione. Gli investitori
o i loro mandatari o rappresentanti che facciano richiesta della registrazione dell’investimento nel Registro,
dovranno presentare soltanto una lettera, in duplice copia, nella lingua nazionale, dalla quale dovrà risultare:
• il nome ed il domicilio dell’investitore;
• il nome ed il domicilio della società ricevente;
• l’attività svolta;
• l’ammontare in valuta dell’investimento;
• la valuta nella quale sarà registrato l’investimento.
Una copia di questa lettera verrà bollata ed essa diventerà prova sufficiente della registrazione.
Gli investitori stranieri possono acquistare il 100% del capitale di società locali già esistenti oppure costituire
nuove società senza alcun limite di partecipazione al capitale. Le società per azioni, siano esse argentine o
straniere, non possono assumere partecipazioni in società diverse da SPA. Per motivi fiscali, inoltre, dal 1995,
é stato stabilito l’obbligo della nominatività delle azioni delle SPA, siano esse di capitale locale che straniero.
Gli investitori stranieri possono costituire ogni tipo di joint venture societarie e/o contrattuali, scegliendo tra
queste ultime le tipologie specificamente previste dalla legge argentina (Unión Transitoria de Empresa - UTE Raggruppamento di Collaborazione), oppure disciplinando gli accordi liberamente.
Investire ed operare in Argentina (2007)
12
Gli investitori stranieri possono trasferire nel proprio Paese i profitti e i dividendi e in caso di disinvestimento,
anche il capitale, senza bisogno di autorizzazione pero con specifica comunicazione alla Banca Centrale. Non
é tassato il trasferimento dei profitti e dei dividenti all’estero da parte delle società straniere operanti in loco.
Le società straniere hanno gli stessi diritti delle società locali per quanto riguarda l’accesso al mercato del
credito sia locale che internazionale e possono usufruire liberamente delle agevolazioni previste per le società
argentine, ivi compresi i programmi di agevolazione alle esportazioni.
L’investimento estero può essere eseguito in:
• valuta estera liberamente convertibile;
• beni di investimento ed accessori
• utili o capitali in valuta nazionale appartenenti ad investitori esteri, purché si trovino legalmente nelle
condizioni di essere trasferiti all’estero;
• capitalizzazione di crediti esteri in valuta estera liberamente convertibile
• beni immateriali, in base alla legislazione specifica;
• altre forme di apporto previste da regimi speciali o di incentivo agli investimenti.
Ulteriori garanzie per gli investitori scaturiscono dagli accordi di tutela degli investimenti sottoscritti dal
Paese, per i quali l’Argentina si impegna a non adottare misure restrittive del diritto di proprietà e a mettere al
riparo gli investimenti esteri da nazionalizzazioni, espropri o altre misure simili. Va sottolineato, in particolare
l’accordo sulla promozione e tutela degli investimenti italiani in Argentina, sottoscritto a Buenos Aires il
22/5/90, in vigore dal 14/10/93. Gli accordi, alla luce della nuova Costituzione Argentina del 1994, che
conferisce status costituzionale ai trattati internazionali, rafforzano le garanzie contenute nella legge sugli
investimenti esteri e mettono al riparo gli investitori - in particolare, quelli italiani - in caso di futuri
cambiamenti di tale legge, soprattutto per quanto concerne il libero trasferimento all’estero, in valuta
pregiata, dei profitti e degli altri introiti derivanti dall’investimento, nonché il rimpatrio del capitale investito.
Da non trascurare, infine, la fitta reti di accordi bilaterali che legano l’Italia e l’Argentina, e che rappresentano
un “background” di tutto rispetto all’ombra dei quali gli operatori italiani possono sentirsi al riparo.
Costituzione di società a partecipazione straniera
Le società costituitesi all’estero dipendono dalle leggi del Paese d’origine sotto l’aspetto della loro esistenza
e della struttura. In Argentina, esse possono svolgere atti giuridici autonomi e agire in sede giudiziaria. Per
esercitare le funzioni loro proprie, nonché aprire filiali, altre sedi o qualsiasi altro tipo di rappresentanza
permanente, esse devono:
• accreditarsi secondo le leggi vigenti nel Paese d’origine;
• fissare una propria sede in Argentina, adempiendo, come le società nazionali, a quanto prescritto dalla
legge in materia di pubblicazione o d’iscrizione nel “Pubblico Registro del Commercio”;
• giustificare la decisione di creare tale rappresentanza e designare la persona che ne sarà responsabile.
Gli investitori esteri possono effettuare investimenti nel Paese senza previa approvazione, alle stesse
condizioni degli investitori nazionali, sottoposti alle disposizioni imposte dalle leggi che regolano l’attività alla
quale è destinato l’investimento.
Restrizioni ed incentivi agli investimenti esteri
Gli investimenti esteri costituiscono la base fondamentale del programma di sviluppo economico previsto
dall’attuale governo. Non vengono indicati settori di preferenza per gli investimenti. Il principale incentivo agli
investimenti esteri è costituito dal fatto che gli investitori possono esportare gli investimenti effettuati e gli utili
relativi in qualsiasi momento, senza un tempo minimo di preavviso. Esistono, tuttavia, una serie di norme che
tendono a favorire gli investimenti nel settore minerario. La legge stabilisce dei divieti o limiti di intervento per
i privati in alcuni settori di attività tra cui: idrocarburi, carbone residuale del petrolio, materiale nucleare.
Regolamentazione degli investimenti di portafoglio
La “Comisión Nacional de Valores” (CNV) è l’ente che monitora il mercato dei valori, le operazioni e
l’offerta pubblica di valori, un’agenzia decentralizzata di governo che dipende dal Ministero dell’Economia.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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NORMATIVA SOCIETARIA E FISCALE
Procedura di costituzione delle società
La Legge 19.550 del 3/04/72 contempla una tipologia ben definita di società commerciali, stabilendone le
caratteristiche e le modalità in termini tassativi e precisi.
I tipi di società più comuni sono:
• società per azioni (sociedad anónima)
• società a responsabilità limitata
• succursale di società estera
Società per azioni
Il capitale è rappresentato da azioni o da titoli azionari e la responsabilità degli azionisti è limitata
all’ammontare delle azioni che essi hanno sottoscritto. Il capitale deve essere interamente sottoscritto al
momento della costituzione. L’apporto degli azionisti può effettuarsi in denaro o in beni. L’amministrazione è
demandata ad un Consiglio di Amministrazione composto da non meno di due consiglieri che sono nominati
dall’assemblea degli azionisti o dalla commissione di vigilanza.
Società a responsabilità limitata
La costituzione di una società a responsabilità limitata (SRL) è relativamente semplice. Il capitale sociale è
diviso in quote e la responsabilità dei soci (in un numero compreso tra 2 e 50) è limitata alle quote
sottoscritte. La costituzione può avvenire a mezzo di scrittura pubblica o privata, che deve essere registrata
presso il Registro Pubblico di Commercio, previa pubblicazione sul Bollettino Ufficiale.
Il capitale deve essere espresso in moneta argentina, deve essere interamente sottoscritto e il 25% deve
essere corrisposto dai soci al momento della costituzione della società.
I soci devono designare uno o più amministratori per la responsabilità diretta delle operazioni commerciali.
Filiali argentine di imprese straniere
La normativa stabilisce che l’impresa straniera è soggetta alle leggi del Paese nel quale viene costituita. Se
un’impresa straniera intende operare nel Paese in forma stabile, attraverso una propria filiale, ufficio o
qualsiasi altra forma di rappresentanza permanente, essa deve:
• comprovare la sua esistenza secondo le leggi del proprio Paese
• stabilire un domicilio nel Paese
• adempiere alle stesse formalità di pubblicazione e registrazione delle società locali
• motivare l’apertura della filiale
• nominare un rappresentante legale
• indicare l’ammontare del capitale versato (non esistono limiti minimi o massimi al riguardo)
Le imprese straniere che operano in Argentina devono tenere documenti contabili separati per le operazioni
della filiale e, inoltre, contabilità indipendenti rispetto a quelle della casa madre.
Infine la legge argentina prevede due forme di collaborazione internazionale: società occasionale o
temporanea e unione temporanea di imprese.
La società occasionale o temporanea
È quella avente le seguenti caratteristiche:
• non avente personalità giuridica
• non avente ragione sociale
• non soggetta ad alcun requisito formale
• non iscritta presso il Registro Pubblico di Commercio
• avente come fine la realizzazione di una o più operazioni specifiche e transitorie
• le operazioni devono essere realizzate usando i contributi versati dai soci, ma a nome di uno o più soci
amministratori
• i diritti e gli impegni dei terzi possono essere assunti solamente nei confronti dei soci amministratori.
Tali società sono utilizzate come miglior mezzo di partecipazione congiunta di società diverse nella
presentazione di offerte per appalti pubblici del governo o di commesse di imprese private.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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La legge locale non considera le Unioni temporanee di imprese come persone giuridiche. Le stesse vengono
riconosciute come imprese con partecipazione mista per dirigere e/o eseguire un lavoro, servizio o fornitura
specifici nel territorio o al di fuori di questo. Le società straniere possono partecipare a tali unioni temporanee
di imprese, purché forniscano prova della loro esistenza secondo le leggi del Paese in cui si sono costituite e
stabiliscano un domicilio in Argentina e provvedano alla pertinente iscrizione presso il Registro Pubblico del
Commercio.
Contrattualistica
Contratti di agenzia
In Argentina non esiste una normativa specifica che definisca i contratti di agenzia o di rappresentanza. La
loro stipula è lasciata alla libera contrattazione tra le parti.
Non esistendo una legge specifica, l’agenzia è disciplinata pertanto dalle regole dettate per gli altri contratti
di contenuto similare nonché dall’elaborazione giurisprudenziale.
Risulta importante sottolineare alcuni aspetti essenziali che dovranno essere considerati al momento di
effettuare questi contratti:
• è lecito pattuire che la provvigione sarà dovuta all’agente esclusivamente a condizione che l’acquirente
abbia pagato il prezzo; è pure lecito pattuire l’obbligo dell’agente di restituire le provvigioni anticipate in
caso che la vendita non vada a buon fine;
• in caso di silenzio del contratto, non vi è una norma specifica che disponga il pagamento di indennità
per cessazione del rapporto. Secondo la giurisprudenza tale indennità e dovuta unicamente in caso di
contratti in esclusiva, stipulati a tempo determinato (cioè con termine preciso di durata) qualora la
risoluzione avvenga senza giusta causa né giustificato motivo prima della data di scadenza naturale del
contratto. Vi sono poi alcune sentenze che hanno obbligato i preponenti a corrispondere indennità agli
agenti per risoluzione unilaterale di contratti a tempo indeterminato protrattisi per lunghissimi anni;
• particolare attenzione va posta sulla natura giuridica dell’agente in quanto le regole di cui sopra si
applicano a condizione che l’agente sia una persona giuridica o comunque si sia dato una
organizzazione imprenditoriale autonoma; trattandosi di agenti persone fisiche vi è il rischio che gli
accordi siano ritenuti alla stregua di un contratto di “Viajante de comercio”, disciplinato dalla legge n°
14.546, che prevede norme di tutela molto simili a quelle dettate dalla legge italiana in materia di
contratto di agenzia; la legge, infatti, dispone che la provvigione sia dovuta anche per le operazioni non
andate a buon fine e che, in caso di cessazione del rapporto, sia dovuto al “Viajante” una indennità
simile a quella dovuta per i dipendenti.
Da quanto sopra emerge la convenienza di scegliere nel contratto l’applicazione della legge argentina,
meglio se abbinata alla scelta del foro argentino per la risoluzione delle controversie. In questo modo si è
sicuri di evitare l’applicazione della legge italiana, improntata sulla rigida tutela dell’agente. In effetti, pure
indicando nel contratto la legge argentina quale legge applicabile, qualora nel contratto fosse pattuita la
competenza del foro italiano per la risoluzione delle controversie, per applicazione dei principi di diritto
internazionale privato, il giudice italiano potrebbe non applicare la normativa argentina bensì quella italiana,
ritenendo inderogabile la normativa di cui agli artt. 1742 e seguenti del Codice Civile italiano. Non è invece
ipotizzabile che un giudice argentino assuma un provvedimento del genere, in mancanza di una normativa
esplicita in materia nel diritto locale.
Contratti di franchising
Nel diritto argentino non esiste una norma specifica per questi tipi di contratti. Sono considerati pertanto
atipici e risultano applicabili i principi generali dei contratti, l’autonomia della volontà delle parti e i principi di
ordine pubblico e buona fede sia nella celebrazione sia nella esecuzione.
Si consiglia di utilizzare la certificazione notariale in quanto alla firma delle parti e specificare quanto più
possibili gli aspetti contrattuali in particolare: l’ambito territoriale, diritti e obblighi di ogni parti, pagamenti,
termine e penalità.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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Accordi di licenza
Joint-Venture di natura non societaria
Nel sistema precedente la riforma della Legge sulle Società del 1983, per quanto riguarda la cooperazione
tra imprese, è sempre stata notevolmente ostacolata dalla disposizione dell’art. 30, che vieta alle società per
azioni e in accomandita la partecipazione in società di diverso tipo.
La riforma, pur mantenendo il divieto per quanto concerne le società tipiche, ha introdotto in Argentina i
contratti di collaborazione imprenditoriale, consentendo ora forme di cooperazione tra imprese, purché esse
avvengano attraverso i nuovi tipi non societari: Agrupaciòn en Collaboraciòn e Uniòn Transitoria de
Empresas.
Questi raggruppamenti non hanno natura societaria, sono, invece, forme contrattuali di organizzazione a
carattere associativo alle quali possono partecipare società e persone fisiche argentine o straniere e il cui
oggetto s’identifica con il coordinamento dell’attività imprenditoriale di società e di persone fisiche, ossia
“contratti plurilaterali di organizzazione”.
Malgrado ciò, i raggruppamenti presentano alcuni attributi tipici delle Società, tra i quali: denominazione,
sede, patrimonio (il fondo comune operativo) e amministrazione.
Joint Venture contrattuale
Le joint venture contrattuali vengono nella prassi considerate “non equity jv” e possono realizzarsi con
diverse modalità; di fatto tutti i contratti di agenzia, licenza commerciale, franchising ed altri sono gli strumenti
attraverso i quali le società estere possono agire come soggetti giuridici di diritto argentino.
A questo proposito è opportuno ricordare che tali contratti non sono regolati direttamente dal legislatore
argentino che di fatto disciplina solo due tipi di contratti di collaborazione imprenditoriale.
Agrupaciones de Colaboración
I “raggruppamenti di collaborazione” sono diretti a facilitare o sviluppare determinate fasi dell’attività
imprenditoriale di interesse comune delle parti e senza fine di lucro.
Sono generalmente finalizzate all’utilizzazione comune, quindi generalmente più conveniente, di servizi di
ricerca, di informatizzazione, commercializzazione, acquisto di materie prime, diffusione pubblicitaria e
partecipazione a fiere, servizi di assistenza tecnica, controllo di qualità, manutenzione impianti, out sourcing
in comune, ecc; molto simili ai nostri consorzi e società consortili.
Nella prassi però le Agrupaciones de Colaboración trovano scarsa applicazione essendo più che altro un
complemento all’attività imprenditoriale.
Specificamente la legge argentina stabilisce che la Agrupación de Colaboración :
• non ha personalità giuridica né ragione sociale;
• le operazioni sono realizzate grazie ai contributi versati dai componenti ed a nome di uno o più di essi;
• i terzi possono assumere diritti ed impegni solo nei confronti dei soci amministratori.
Unión Transitorias de Empresas (U.T.E.)
Si tratta della forma di joint venture associativa più utilizzata in Argentina e ha come scopo la realizzazione
di un’opera o la prestazione di un servizio, con fine di lucro, attraverso l’associazione temporanea di imprese.
Sebbene la legge argentina ne disciplini direttamente l’amministrazione e lo svolgimento operativo, tali
organizzazioni non vengono considerate come persone giuridiche (buona parte della dottrina critica questo
aspetto).
In particolare il diritto argentino stabilisce che nel contratto costitutivo di una U.T.E. sia chiaramente indicato:
• i membri;
• l’oggetto perseguito;
• il domicilio speciale dell’ente e di suoi componenti;
• i suoi obblighi;
• le contribuzioni al fondo comune operativo ed il finanziamento delle attività;
• la partecipazione di ciascuno dei soci;
• i presupposti per la inclusione od esclusione dei soci;
• le sanzioni degli inadempimenti;
• i criteri della contabilità.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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È stabilito inoltre che una U.T.E.:
• designa all’atto costitutivo un rappresentante che deve essere dotato dei poteri necessari per
rappresentare i componenti singolarmente e congiuntamente ai fini della realizzazione dell’oggetto;
• non vi è la presunzione della solidarietà tra i componenti, a meno che non sia stato diversamente
pattuito; (in genere per partecipazione alle gare viene richiesta esplicitamente nei bandi);
• le delibere si intendono approvate all’unanimità (salvo se diversamente pattuito);
• in caso di fallimento di uno dei componenti, la U.T.E. può rimanere valida se gli altri assumono gli
obblighi del fallito;
• è infine opportuno ricordare che una società straniera può partecipare ad una U.T.E. purché fornisca
prova della sua esistenza secondo le leggi del paese in cui è stata costituita, stabilisca un domicilio in
Argentina e si sia successivamente iscritta al Público Registro de Comercio.
Le caratteristiche di poter perseguire uno scopo di lucro e un’organizzazione più articolata rendono il
contratto UTE ancora più flessibile e quindi adeguato a regolare un rapporto di collaborazione internazionale.
L’unica limitazione di un certo rilievo è quella secondo la quale la durata dell’U.T.E. non può eccedere
quella prevista per l’opera, il servizio o la fornitura di cui all’oggetto dell’associazione.
Il vantaggio della tipologia U.T.E. nei confronti del contratto di A.E.C. è ulteriormente rafforzato dalle
disposizioni riguardanti la responsabilità dei consociati. Per i partecipanti a un raggruppamento temporaneo
di imprese, salvo pattuizione in contrario nel contratto, non si presume la responsabilità solidale, sia per
quanto riguarda l’attività svolta da ciascuna impresa, sia per le obbligazioni assunte dalla stessa U.T.E. nei
confronti di terzi. Infine, per l’attività delle U.T.E., sostanzialmente finalizzate alla realizzazione di una singola
opera o servizio, non è necessario depositare una copia del contratto presso la Direzione nazionale alla quale
è stato affidato il controllo delle pratiche restrittive della concorrenza.
Joint Venture contrattuale
Iscrizione società straniera per la partecipazione ad una jv
Costituzione di una U.T.E.
Costi di costituzione
Tempi di costituzione
3.500 USD
3 settimane
5.000 USD
5 settimane
Sistema distributivo, pubblicità e promozione
La struttura del sistema distributivo argentino ha subito, a partire degli anni ‘90, una serie di cambiamenti
dovuti non solo ad un incremento rilevante della domanda interna, soprattutto nel settore alimentare, ma
anche agli investimenti stranieri attratti dalla crescita economica del Paese in questo periodo. Si sono create
grandi catene di distribuzione per competere con i maggiori nomi stranieri che si estendevano dalla capitale
verso l’interno del Paese.
La crisi economica evidenziata all’inizio del nuovo decennio ha comportato una ulteriore modifica al sistema
distributivo. Alcune catene di supermercati hanno riposizionato la loro partecipazione nel mercato e i piccoli
negozi, che avevano sperimentato una minore partecipazione, hanno visto un rilancio della loro attività,
posizionandosi con prezzi più competitivi, soprattutto in prodotti alimentari.
Per quanto riguarda le principali figure di distributori presenti sul mercato argentino si può fare riferimento
alle figure tradizionali degli agenti/rappresentanti, degli importatori/distributori e degli utilizzatori/importatori.
La figura più rilevante nel sistema distributivo argentino è però costituita dal fabbricante/importatore che oltre
a produrre, generalmente completa la gamma dei propri prodotti importandoli. Esiste inoltre un numero
esiguo di Trading Companies orientate soprattutto all’esportazione di prodotti primari agricoli e che utilizzano
il Countertrade come strumento di scambio.
Per quanto concerne i rappresentanti è utile precisare che essi agiscono in nome e per conto dell’azienda,
operano sul mercato visitando la clientela ed assumono ordini che trasmettono all’azienda. Il contratto
d’agenzia e di rappresentanza non trova nella legge argentina un’apposita disciplina, perciò, la sua
definizione avviene liberamente tra le parti, talvolta senza neanche un documento scritto.
La grande distribuzione si presenta così strutturata:
• Grandi magazzini: la catena cilena Falabella, presente in Argentina dal 1993, ha aperto diversi punti
vendita di notevoli dimensioni in tutto il Paese;
• Supermercati all’ingrosso: riforniscono i negozi senza essere aperti al pubblico e sono dislocati nella
periferia di Buenos Aires. Generalmente sono di proprietà di gruppi stranieri ed attualmente attraversano
una crisi dovuta alla concorrenza degli ipermercati;
• Supermercati: vendono sia all’ingrosso (con emissione della fattura), sia al dettaglio.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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•
•
•
Ipermercati: si distinguono dai supermercati in quanto hanno più di quattro casse. I principali sono:
Carrefour e Norte (Francia), Jumbo (Cile), Wal Mart (USA) e Disco. La principale catena argentina é
COTO. Questi distributori non forniscono solamente prodotti alimentari ma anche elettrodomestici,
abbigliamento, mobili e vasellame.
Autoservicios (self service): si distinguono dai supermercati solo per lo spazio che definisce il punto
vendita: infatti questi negozi hanno solo da una a tre casse di uscita. Gli autoservicios distribuiscono
dolciumi, alimentari in genere e talvolta abbigliamento. Sono ubicati nelle strade oppure all’interno delle
stazioni di servizio.
Shopping Centers: anch’essi attualmente in espansione, si presentano come strutture moderne ed
eleganti, con negozi molto curati dove si commercializzano prodotti di marca straniera facenti
riferimento a settori diversi (giocattoli, abbigliamento, calzature, libri, oggettistica per la casa ed alcuni
tipi di servizi). Questa categoria di negozi, dovendo affrontare ingenti costi fissi (primo tra tutti l’affitto),
applica mark up molto elevati. Occorre ricordare che in alcuni casi gli Shopping Centers ospitano al loro
interno, quale elemento di richiamo, gli ipermercati (ad es. Carrefour).
Per quanto riguarda i punti vendita al dettaglio, i più rappresentativi del mercato argentino sono:
• Negozi alimentari: per definizione hanno un banco per servire il pubblico e devono vendere almeno
cinque prodotti alimentari oltre i prodotti di pulizia e/o cosmetica.
• Kioskos: piccoli negozi in cui si vendono sigarette, bibite, merendine ed articoli di pulizia o cosmetica.
• Minimercados: punti vendita nelle stazioni di servizio, possono avere al loro interno anche delle
cafeterias;
• Negozi di cosmetica e di pulizia: devono vendere non più di quattro articoli del settore alimentare, più di
quattro del settore cosmetica ed almeno uno del settore pulizia.
• Profumerie: possono vendere non più di quattro articoli del settore alimentare, almeno uno del settore
cosmetico e non più del 10% del totale di prodotti per la pulizia.
• Farmacie: devono avere la relativa licenza;
• Bar e ristoranti.
Per i beni strumentali esiste in molti settori la figura dell’agente, anche se è comunque molto frequente
l’acquisto diretto da parte dell’utilizzatore.
L’attività pubblicitaria in Argentina nel corso del 2005 ha registrato una crescita del 24% rispetto al 2004. Il
valore annuo di investimenti registrato nel 2005 é stato pari a 3.725 milioni di USD contro 3.006 milioni del
2004. In termini assoluti, l’aumento corrisponde a 716 milioni di dollari, ripartiti tra i vari mezzi di
comunicazione, che hanno registrato tutti valori positivi.
Le cifre indicano che la forte recessione che aveva sofferto l’attività economica del Paese e che aveva avuto
anche un effetto negativo sull’attività pubblicitaria durante il 2001 e 2002, é stata definitivamente superata.
La televisione “aperta” (non via cavo) e i mezzi grafici hanno la maggior partecipazione nel totale della
pubblicità: 39 e 38% rispettivamente. Le riviste e la cartellonistica pubblicitaria stradale partecipano col 6%
rispettivamente, la TV via cavo col 5% e la radio col 3%.
È da sottolineare la forte crescita che ha evidenziato la pubblicità via internet che già comprende 4 milioni di
utenti.
I quotidiani più diffusi nel paese si confermano “La Nación” e “ Clarín”. Seguono “La Prensa”, “Buenos Aires
Herald” (in lingua inglese), “La Voz del Interior”.
I maggiori quotidiani che trattano di economia sono: “ Ambito Financiero” , “El Cronista” e “Infobae”.
Per le riviste economiche ricordiamo “Apertura” e “Mercado”.
Esistono inoltre numerose riviste specializzate edite per la maggior parte dalle associazioni di categoria
locali.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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Soluzione delle controversie
L’Argentina é membro della convenzione di New York sull’arbitrato internazionale e la scelta di tale formula
diventa sempre più importante, dal momento in cui sempre più comuni diventano gli accordi multinazionali.
Nonostante la costituzione argentina preveda l’arbitrato internazionale, questo, raramente viene scelto
dall’imprenditore argentino.
Per quanto concerne i rapporti con l’Italia, esiste un trattato bilaterale firmato a Roma nel 1987 ed entrato in
vigore nel 1991.
Esso prevede, oltre all’arbitrato, che le sentenze emesse in uno dei due paesi siano riconosciute ed applicate
nell’altro, così che non vi é differenza riguardo a quale giurisdizione si scelga, quella Italiana, quella
Argentina o l’arbitrato; tali formule sono egualmente previste e riconosciute.
Uno degli aspetti positivi, di solito gli investitori stranieri concordano nel sottolinearlo, é il fatto che la legge
argentina non ammette discriminazioni nell’applicazione del diritto e ciò sicuramente influisce sul trattamento
paritario tra investitori stranieri e locali.
È, comunque, sempre consigliabile inserire nei contratti la clausola riguardante il tribunale prescelto in caso
di controversia.
La garanzia del trattamento paritario offerta dalla legge argentina, permette di affidarsi al diritto del luogo
di applicazione delle legge.
Questa formula é normalmente preferita dal socio argentino, che ovviamente tende ad evitare di scegliere
un tribunale italiano o internazionale allo scopo di non dover sopportare i costi che ne derivano.
Fiscalità
I contribuenti domiciliati e le società costituitesi nel Paese sono soggetti ad un’imposta sulla totalità dei loro
redditi, sia di origine argentina che estera.
Gli utili netti di una società per azioni in Argentina alla fine di ogni esercizio sono soggetti ad un’imposta
pari al 35%.
Nel caso di società estera, il trasferimento dei profitti alla sede centrale non è soggetto ad altre rite nute.
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TUTELA DEL MERCATO E DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE
Monopoli pubblici
Non esistono monopoli pubblici: con il nuovo modello economico argentino è stata privatizzata la maggior
parte dei servizi che prima erano forniti dallo Stato e sono state vendute le aziende pubbliche. La legislazione
di tutela della concorrenza, la Commissione Nazionale di Tutela della Concorrenza è l’autorità competente,
penalizza le pratiche monopolistiche (posizione dominante nel mercato) in uno o vari rami della produzione,
industria, trasporti, commercio interno o con l’estero, su tutto il territorio nazionale.
Il locale Sottosegretariato per il Commercio Estero, unitamente alla Commissione Nazionale per il
Commercio Estero (CNCE), analizza eventuali operazioni di dumping e sussidi, stabilendo, ove necessario,
dazi compensatori.
La legge argentina distingue e regola con norme specifiche i brevetti d’invenzione, i marchi per prodotti e
servizi, i modelli e disegni industriali.
Marchi
È buona norma registrare il proprio marchio in Argentina, in particolare prima di dare avvio a operazioni di
distribuzione dei propri prodotti in loco.
La Legge di riferimento è la 22.362 del 1980, il Decreto regolamentario 558/88 e il Decreto 1.141/03.
La protezione è concessa per un periodo di dieci anni a partire della data della concezione e rinnovabili per
successivi periodi di 10 anni. Vi è comunque un termine di decadenza del marchio per non uso. Infatti,
chiunque può domandare la caducità di marchi registrati qualora gli stessi non siano stati utilizzati per un
periodo continuativo di 5 anni ad eccezione di forza maggiore.
L’uso di un marchio non registrato non comporta nessun diritto di proprietà. L’Argentina ha aderito anche
alla Convenzione di Parigi e pertanto i marchi stranieri noti possono essere annullati se registrati da terzi,
senza autorizzazione.
Prima della registrazione, il marchio viene depositato per essere pubblicato sull’apposito Bollettino “ de
marcas”. Contro tale deposito é possibile fare opposizione.
L’Argentina ha aderito alla classificazione internazionale che prevede 34 classi di prodotti e 11 di servizi.
La legge prevede sanzioni penali per l’usurpatore e contraffattore dei marchi.
Brevetti
Per quanto riguarda i brevetti, la Legge di riferimento è la 24.572 del 1996 e modificata dalla Legge
25.859. I brevetti sono tutelati per un periodo di 20 anni. In generale, si può brevettare qualsiasi invenzione
dell’ingegno applicabile ai processi produttivi, con alcune eccezioni. Tra le eccezioni più importanti si
annoverano il software, le scoperte e le teorie scientifiche, i metodi matematici e i metodi di svolgimento di
attività intellettuale, nonché le opere letterarie e artistiche. Sono brevettabili tutte le invenzioni di carattere
tecnico, salvo ciò che é contrario alla morale e buon costume.
Il brevetto è concesso a condizione che non vi siano delle opposizioni, che possono essere formulate dentro
del periodo della pubblicazione. Qualora il brevetto non sia sfruttato entro 4 anni dalla richiesta, oppure
entro 3 anni dalla concezione del brevetto, può essere chiesta, da parte di terzi, l’uso dell’invenzione senza
autorizzazione del titolare.
La legge prevede l’esame della novità, per cui le autorità, prima di concedere un diritto di privativa per
l’invenzione depositata, devono assicurare che essa sia nuova per l’Argentina. L’esame può essere esteso
anche all’estero. Per questo motivo la certificazione di un brevetto argentino ha una certa solidità legale che
tuttavia non può essere un valore assoluto, potendo essere condizionata da eventuali preesistenti diritti di terzi,
nazionali o stranieri.
L’inventore ha il diritto assoluto di sfruttare la sua invenzione: può cederla, darla in sfruttamento ad altri,
venderla o lasciarla in eredità.
La legge prevede sanzioni severe per gli usurpatori. Esse consistono in una multa, nel risarcimento dei danni
all’inventore e nella reclusione.
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Modelli industriali
La legge protegge inoltre i modelli e i disegni industriali. I modelli possono essere registrati per un periodo
di 5 anni, rinnovabile per due periodi consecutivi di altri 5 anni.
Le legge prevede il deposito dei soli aspetti estetici o che caratterizzano le forme di un prodotto particolare,
ciò significa che i modelli industriali non riguardano gli aspetti funzionali.
Non é previsto l’esame di novità, per cui il titolo del modello industriale in Argentina é soltanto dichiarativo.
Sono oggetto di protezione tutti gli aspetti estetici e i disegni conferiti ad un nuovo prodotto.
Investire ed operare in Argentina (2007)
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NORMATIVA DOGANALE
Regolamentazione degli scambi
Nel 1989 il governo argentino ha dato il via al processo di liberalizzazione delle importazioni con una
riduzione dei dazi e l’abolizione della licenza preventiva per quasi tutti i prodotti. Al momento sono soggetti a
quote solo gli autoveicoli.
Sdoganamento e documenti di importazione
Mediante la risoluzione MEOSP 17/99, è stata disposta la presentazione di un Formulario Informativo ai fini
dell’adempimento della pratica di sdoganamento di articoli importati per il consumo, nei termini della figura
della “Licenza Automatica di Importazione” secondo quanto stabilito dall’Accordo sulle procedure per la
richiesta di licenze di importazione della WTO. In funzione di ciò, il citato formulario deve essere munito del
visto del Sottosegretariato per il Commercio Estero prima di dar corso allo sdoganamento, tutta la pratica si
svolge in maniera spedita e viene richiesta ai soli fini di accertare l’avvenuto ricevimento della pertinente
informazione. La validità del formulario è di sessanta giorni e i capitoli del Sistema Armonizzato interessati per
ora dalla disposizione sono cinquanta, tra cui tessili, abbigliamento e macchine e attrezzature per l’industria.
In seguito al decreto 477/97 è obbligatoria la “ Ispezione di Preimbarco” per le importazioni da effettuarsi a
partire dal 29/11/97. Sono soggetti a questo regime, tra gli altri, i seguenti prodotti: pesci, carni, latticini,
ortaggi freschi e lavorati, altri alimenti e bevande, medicinali, cosmetici, articoli in plastica e gomma, prodotti
grafici, tessili e abbigliamento, utensili, macchine e attrezzature, macchinari elettrici e veicoli da trasporto.
Classificazione doganale delle merci
L’Argentina utilizza la Nomenclatura Comune del Mercosur, basata sulla nomenclatura di Bruxelles.
La tariffa doganale prevede una colonna unica di dazi con aliquote massime del 20% sul valore CIF (con
alcune eccezione a livelli superiore).
Le merci d’importazione possono essere classificate in due categorie:
• merci di libera importazione;
• merci la cui importazione è soggetta a quota regolata dalla Segreteria dell’Industria. Sono compresi in
questa categoria solo gli autoveicoli importati da privati, nel quadro del vigente Regime per l’Industria
Automobilistica.
Le merci di importazione sono soggette al pagamento dei seguenti diritti:
• dazio doganale: dazio ad valorem sul valore CIF per un massimo del 20% (alcune voci doganali sono
eccezionalmente gravate a livelli anche superiori);
• diritto di statistica: 0,5% sul valore CIF (solo per prodotti extra Mercosur);
• diritto specifico: in USD per unità (in alternativa al dazio ad valorem) solo per alcuni prodotti tessili e
calzature. Questo gravame opera come diritto minimo del diritto di importazione extrazona. I prodotti
provenienti dalla ALADI mantengono le preferenze tariffarie dei rispettivi accordi commerciali, preferenze
che vengono applicate al dazio specifico risultante;
• IVA: la somma risultante dal valore CIF e dagli altri diritti sopraccitati è gravata del 21%.
Trattamenti preferenziali
I prodotti originari del Mercosur circolano esenti da dazi doganali all’interno della regione.
In più, alcuni prodotti usufruiscono di preferenze tariffarie accordate nell’ambito della ALADI (Colombia,
Ecuador, Messico, Perù, Venezuela e Cuba).
I prodotti provenienti dai Paesi UE non beneficiano di alcun trattamento preferenziale.
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Porti e Zone Franche
I principali porti internazionali sono:
PORTO
FIUME-OCEANO
Prov. di Buenos Aires:
Buenos Aires
La Plata
Mar del Plata
Quequen
Bahia Blanca
San Nicolás
San Pedro
(Rio de la Plata)
(Rio de la Plata)
(Oc. Atlantico)
(Oc. Atlantico)
(Oc. Atlantico)
(Rio Paraná)
(Rio Paraná)
Prov. di Santa Fe
Santa Fe
Rosario
Villa Constitución
(Rio Paraná)
(Rio Paraná)
(Rio Paraná)
Prov. di Entre Rios
Diamante
Conc. Uruguay
(Rio Paraná)
(Rio Uruguay)
Prov. di Chubut
Puerto Madryn
(Oc. Atlantico)
Prov. di Tierra del Fuego
Usuhaia
(Oc. Atlantico)
Sono state create con apposite leggi varie Zone Franche: La Plata (Prov. di Buenos Aires), Villa Constitución
(Prov. di Santa Fe), Concepción del Uruguay (Prov. di Entre Rios), Santa Cruz (Prov. di Santa Cruz). Allo stato
attuale, comunque, in Argentina è praticamente operativa solo la Zona Franca di La Plata, inaugurata nel
1997.
Restrizione delle importazioni
Barriere tariffarie
Nel 1992 l’Argentina ha adottato un Sistema Armonizzato (HS) in linea con le direttive del GATT
Classification Code. Il livello dei dazi all’importazione varia tra lo 0% ed il 35%, con alcune eccezioni, sul
valore C.I.F. (Cost-Insurance-Freight). Dal 1995, il Paese ha adottato la tariffa esterna comune del
MERCOSUD per approssimativamente l’85 % del totale delle voci doganali, comportando dazi differenziati
per i Paesi membri che vanno diminuendo col tempo. Lo 0% nella tariffa esterna comune viene applicato ai
beni non prodotti all’interno della regione ed a prodotti particolari come i libri, i giornali, prodotti petroliferi,
ecc.; dal 2 al 10% si applica sulle materie prime e semilavorati industriali; il 12% si applica sui beni
strumentali, informatici e per le telecomunicazioni; dal 15 al 20% per i beni di consumo durevoli; 22,5-35%
per i prodotti finiti. Sul valore CIF+dazio viene applicato anche un “tasso di statistica” dello 0,5%. Al
momento dello sdoganamento della merce bisogna pagare un’aliquota del 21% di I.V.A.
Barriere non tariffarie
Paese membro del WTO, l’Argentina figura tra gli Stati che più hanno fatto ricorso a misure antidumping sui
prodotti importati. In alcuni casi (macchine lavatrici, porcellanato, punte di trapano) verificatisi verso la fine
degli anni ’90, tali contromisure hanno colpito le esportazioni italiane. Peraltro, nel caso del porcellanato, a
seguito di un ricorso al WTO presentato dagli esportatori italiani, l’Argentina è stata costretta ad eliminare le
misure antidumping per inadempienze procedurali. In linea generale, le richieste di tutela degli interessi e dei
diritti acquisiti da parte di società italiane riguardano l’applicazione di normative tecniche (ad es., ambientali
e sanitarie) e lentezze procedurali, al punto da configurarsi come “barriere non tariffarie” all’importazione di
prodotti italiani, ovvero il mancato rispetto dei termini delle gare d’appalto fino a pregiudicarne l’avvenuta
aggiudicazione a favore di società italiane. Recentemente, aziende italiane sono state colpite da ritardi nella
concessione di licenze per l’esportazione di elettrodomestici (in connessione con la citata “guerra
commerciale” con il Brasile), blocco alle importazioni di prodotti animali per ragioni sanitarie (mantenuto
anche dopo ampi chiarimenti dell’azienda interessata), ostacoli per la commercializzazione di prodotti dolciari
a causa di una nuova normativa sull’uso di farine arricchite.
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Importazioni temporanee
Sono sospese le imposte sul valore dei prodotti che devono rimanere nel Paese per un periodo determinato,
a condizione che vengano riesportati una volta adempiuta la finalità della loro ammissione, nei seguenti casi:
• beni destinati a esposizioni artistiche, culturali, mostre e fiere commerciali, con previo provvedimento de l
Ministero dell’Economia (MEOSP).
• recipienti, involucri e imballaggi;
• apparecchi per prove e misure;
• beni che devono essere oggetto di un perfezionamento industriale.
Il termine di permanenza dei beni nel Paese è di 180 giorni, a decorrere dalla data dello sdoganamento, ed
è prorogabile per altri 180 giorni.
Countertrade
La Legge del 1984 dedicata alla promozione dell’export incoraggia il countertrade e persegue l’obiettivo del
miglioramento del saldo negli scambi bilaterali. Le transazioni che riguardano merci aventi le stesse
caratteristiche economiche, quali le materie prime, debbono essere completate entro 180 giorni. Le
transazioni riguardanti merci con differenti caratteristiche economiche debbono essere compe nsate entro 60
giorni da entrambe le parti alla scadenza del capitale dovuto.
Documentazione richiesta
Fattura commerciale
La fattura commerciale deve essere redatta in 4 esemplari, vistata dalla Camera di Commercio e contenere
gli elementi sotto indicati:
• destinatario
• data di emissione e numero progressivo
• data dell’ordine
• descrizione della merce e voce doganale
• valore della merce (CIF, FOB, C&F,.)
• numero dei colli, peso lordo
• peso netto o numero di pezzi
• porto di destinazione
• ammontare delle spese di trasporto
• ammontare delle spese di assicurazione
• la seguente dichiarazione redatta dall’esportatore: “Declaro bajo juramento que todos los datos que
contiene esta factura son el fiel reflejo de la verdad y que los precios indicados son los realmente
pagados (o a pagarse). Declaro de igual forma que no existen convenios que permitan alteraciones de
estos precios”.
La fattura, esente da visti, è richiesta in 4 copie e va redatta in lingua spagnola; è tuttavia ammesso l’uso
delle lingue italiana, francese, inglese e tedesca, salvo facoltà della dogana argentina di esigere la traduzione
in lingua spagnola. È inoltre richiesta una “ nota de empaque”, cioè la descrizione analitica dell’imballaggio.
Fattura consolare
Non è richiesta.
Certificazioni attestanti l’origine
Per le merci provenienti dai paesi ALADI. Esiste un regime di origine, specifico per il Mercosur, che presenta
alcune variazioni rispetto al regime ALADI e si applica agli scambi commerciali intraregionali.
Inoltre, mediante la risoluzione MEOSP 763/96 (in conformità a quanto stabilito dalla WTO), è stata
disposta la presentazione di Certificati di origine per i casi di merci che usufruiscano di preferenze tariffarie;
che siano soggette a misure antidumping, diritti di compensazione, diritti specifici o misure di salvaguardia;
ovvero merci soggette a registrazione per motivi statistici.
Vengono richiesti principalmente per i prodotti tessili compresi nei capitoli dal 51 al 64 della Nomenclatura.
Il certificato deve avere il visto del Consolato.
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Documenti speciali
• certificato sanitario per animali vivi, prodotti alimentari in genere, sia di origine animale che vegetale;
• certificato di “esente da BSE” per prodotti alimentari a base di latte o carne di ruminanti;
• certificato fitosanitario per piante e sementi;
• certificato di analisi emesso da laboratori ufficiali, per prodotti alimentari, farmaceutici, chimici,
veterinari, acciai e altre leghe metalliche;
• autorizzazione preventiva per medicinali, cosmetici, materiali radioattivi e veicoli speciali;
• dichiarazione di “ripristino” o “ricostruzione” per i macchinari usati importati da rappresentanti o agenti;
• certificato di fabbricazione per le automobili, rilasciato dalla casa produttrice.
Documenti di trasporto
• trasporto via mare: polizza di carico (Bill of Lading);
• trasporto via aerea: lettera di vettura aerea (Air Way Bill).
Requisiti tecnici e standardizzazione, legislazione per imballaggio ed etichettatura
La normativa in vigore prevede che alcuni prodotti d’importazione debbano avere un’etichetta con requisiti
che la stessa norma stabilisce. I prodotti soggetti ad etichettatura sono principalmente i tessili, gli occhiali, gli
alimentari, i prodotti audio, cinematografici, fotografici.
Per i generi alimentari, all’etichetta originale del prodotto deve essere aggiunta un’etichetta complementare
con le seguenti informazioni in spagnolo:
• denominazione del prodotto
• origine del prodotto
• nome ed indirizzo dell’importatore e dell’esportatore
• contenuto netto
• ingredienti
• data di scadenza
• modalità di conservazione
Non esistono norme particolari riguardo la standardizzazione.
Sistemi di pagamento con l’estero
La normativa in vigore, emanata dalla Banca Centrale, stabilisce che tutte le merci importate possono essere
pagate con pagamento anticipato o pagamento differito, a seconda dei termini determinati liberamente dalle
parti ad eccezione di una serie di prodotti elencati negli allegati 2 e 3 della risoluzione 136/03 (alcuni beni di
consumo e prodotti di uso finale) che devono essere pagati solo con pagamento anticipato o entro i 30 giorni
dello sdoganamento.
Per quanto riguarda i mezzi di pagamento é consigliabile l’utilizzo del credito documentario, irrevocabile e
confermato.
Sistema bancario e creditizio
A partire dalla crisi del 2001 il sistema bancario ha evidenziato una profonda trasformazione, che ha
portato ad una diminuzione della presenza di varie entità.
Il sistema bancario argentino attualmente é essenzialmente composto da:
• Banco Central della Republica Argentina (BCRA), la banca centrale del paese;
• Banche di investimento e sviluppo;
• Banche commerciali.
Fondato nel 1935, il Banco Central della Republica Argentina ha come compiti la regolamentazione e la
vigilanza sui sistemi bancari e del credito, sull’offerta monetaria e sul sistema dei cambi. Altre principali
funzioni del BCRA riguardano la vigilanza sul rispetto delle regole di revisione contabile delle banche ed i
controlli in materia di pubblicazione periodica dei bilanci.
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Con la Legge 21.596 del 1977 è stata aggiornata la struttura dell’intero sistema finanziario, affidando
poteri discrezionali alla banca centrale in materia di autorizzazioni di fusioni e trasferimenti di banche ed
istituzioni finanziarie e l’apertura di succursali o filiali di banche straniere. Inoltre, vengono sottoposte
all’approvazione del BCRA i trasferimenti delle partecipazioni dei capitali bancari. Con il piano di
convertibilità varato nel 1991 il BCRA ha visto limitarsi il suo potere in materia di politica monetaria, legando
l’offerta di moneta al livello delle riserve monetarie esterne del paese. Allo stesso modo alla banca centrale
con la Legge 24.444 é stato impedito il finanziamento dei fabbisogni di bilancio federali e provinciali. Il
governo deve pertanto autofinanziarsi con il credito e la tassazione delle persone giuridiche e fisiche. Il BCRA
é governato da un consiglio di direttori, composto da un presidente, un vice-presidente e otto direttori in
carica per sei anni ed eletti dal potere esecutivo con nomine ratificate dal Senato. Attualmente la BCRA si può
considerare abbastanza indipendente, rispetto al passato, dal governo federale sotto il punto di vista legale e
politico.
Lo Stato ha poi delle partecipazioni nelle banche di sviluppo, le quali hanno lo scopo di finanziare progetti e
sostenere i settori industriale ed agrario, sebbene tali banche offrano comunque anche servizi bancari di tipo
privato. Tali istituzioni bancarie sono:
• Banco de la Nación Argentina (BNA), é la più grande dell’Argentina ed é a partecipazione statale. La
BNA favorisce Io sviluppo dei settori agricolo, industriale, e commerciale con crediti di breve-medio
termine All’estero la Banca funge da agente dello Stato argentino per l’attrazione degli investimenti
esteri.
• Banco de Inversion y Comercio Exterior S.A. (BICE), ha iniziato ad operare nel 1992 con Io scopo di
finanziare gli investimenti ed il commercio estero, favorendo l’accumulazione interna del capitale per i
finanziamenti all’export.
• Banco Hipotecario Nacional (BHN), finanzia il settore dell’edilizia abitativa e dei mutui edilizi. La struttura
é composta da 20 agenzie non-bancarie sparse in tutto il territorio nazionale, che fungono da
intermediarie tra le imprese di costruzione alla ricerca di finanziamenti e consumatori finali disposti ad
accendere mutui ipotecari edilizi. La BHN si rivolge prioritariamente alle aziende nazionali.
• Banco de la Provincia de Buenos Aires e Banco de la Ciudad de Buenos Aires, sono le uniche banche
provinciali che svolgono un ruolo di primo piano. Il resto delle banche provinciali e municipali svolgono
una funzione minore. Infatti, storicamente hanno funzionato con funzioni di tesoreria per i governi locali
ed hanno fornito finanziamenti alle piccole e medie imprese locali.
Le banche commerciali si suddividono, a seconda dell’origine del loro capitale, in pubbliche (nazionali,
provinciali e municipali) e private. Sono le uniche a poter ricevere depositi in conto corrente e a vista ed a
negoziare titoli (dall’emissione al trasferimento da un mercato all’altro).
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