la ricetta di colle moro per coniugare mutualismo e tendenza all

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la ricetta di colle moro per coniugare mutualismo e tendenza all
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LA RICETTA DI COLLE MORO PER CONIUGARE
MUTUALISMO E TENDENZA ALL’INNOVAZIONE
Non solo Montepulciano. In 50 anni di attività la cantina sociale di Guastameroli (Ch) ha valorizzato
vitigni locali come Pecorino, Cococciola e Passerina. E la novità più sfiziosa è “Splendore”,
a base della novità Moscato bianco di Frisa, premiato in Francia come “Moscat du mond”
di Roberto Faben
U
na bottiglia sfiziosa? Lo spumante
quant’anni (per la precisione, la data di costitu­
con etichetta “Splendore”. Si tratta
zione di questa cantina sociale, nata per inizia­
di un particolarissimo blend di mo­
tiva di un gruppo di vignaioli locali, è il 14
scati. Per il 60 per cento è moscato saraceno,
febbraio 1961, giorno di San Valentino). L’Ente
per il 30% moscato bianco di Canelli e, per
regionale per lo sviluppo agricolo dell’Abruzzo,
l’attribuzione del carattere distintivo, l’ultimo
è quasi pronto ad omologare un clone di questo
10 per cento lo fa il moscato bianco di Frisa. «Le
vitigno. Il 2 luglio 2011, questo moscato, il cui
caratteristiche di quest’ultimo vitigno – sottoli­
processo di vinificazione prevede vendemmia
nea Vincenzo Marchioli, enologo e direttore del­
scalare – per consentire la concentrazione aro­
la produzione della Cantina Colle Moro, a Gua­
matica dei grappoli raccolti 20 giorni dopo –
stameroli di Frisa (Chieti), nel cuore dell’Abruz­
macerazione a bassa temperatura e pulizia sta­
zo – sono completamente diverse da quelle di
tica del mosto, ha ottenuto una delle tre meda­
altri noti moscati italiani, come quelli di Noto,
glie d’oro assegnate all’Italia all’11ª edizione
Trani e Canelli». Il prodotto finale è davvero sui
del concorso internazionale “Moscats du
tenze nel miglioramento della produzione loca­
generis, territorialmente molto connotato – dato
mond”, organizzata da Forum Oenologie, a
le. Tanto da riuscire a valorizzare anche altri
che anche il moscato saraceno è un autoctono –
Frontignan Le Peyrade, nel sud­ovest della
vitigni locali abruzzesi, come Pecorino, Cococ­
con color paglierino scarico, perlage sottile e
Francia, una delle regioni internazionalmente
ciola e Passerina, rientranti nell’Igt “Terre di
persistente, aromatico e delicato all’olfatto, con
più note per la produzione di moscati.
Chieti”. Pecorino in purezza è quello prodotto
settori di frutta a pasta gialla, e fiori d’arancio.
Colle Moro è quindi un fulgido esempio di una
con l’etichetta “Alianto”, un bianco brillante
Il moscato di Frisa è un biotipo locale, di cui
cooperativa senza fini di lucro che è riuscita a
proveniente da vigne a 250 metri di altitudine,
Colle Moro coltiva circa 800 piante, in una vi­
conciliare funzione sociale e spirito imprendito­
con terreni alluvionali di medio impasto tenden­
gna di circa mezzo ettaro impiantata nel 1961,
riale. La remunerazione, al miglior prezzo, dei
ti al sabbioso (la vinificazione avviene in acciaio
l’anno di fondazione dell’azienda abruzzese,
soci conferitori non ha infatti compromesso la
con controllo della temperatura di fermentazio­
che quindi nel 2011 festeggia i suoi primi cin­
tendenza all’investimento di risorse e di compe­
ne e lieviti selezionati). Alla Cococciola al 100
>> Grappoli di Montepulciano destinati alla
produzione di “Alcàde”.
L’identikit
Ragione sociale: Cantina Colle Moro
Indirizzo: via del Mare 35­37; 6030 – Guastameroli di Frisa
(Chieti) – tel.: 872.58128 – [email protected]
Bottiglie prodotte (n.): 700mila
Volume d’affari:6(milioni di euro):
Export:5%
Ettari di vigna controllati:1.380
Sistema di allevamento in vigna:pergola abruzzese
e doppio Guyot
Top di gamma: “Alcàde”, Montepulciano d’Abruzzo Doc
>> Il punto vendita della cooperativa.
VIGNEVINI n.12 dicembre 2011
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Bianchi e rosati
Interessanti, nel catalogo di Colle Moro, sono anche i bianchi e rosati. Fra i bianchi,
segnaliamo “Calèa”, un Trebbiano d’Abruzzo in purezza, vinificato in vasche d’accia­
io Inox a temperatura controllata e affinato alla “borgognone”, in barrique di rovere
d’Allier. Va servito in gran baloon, e all’olfatto manifesta note di fiori d’acacia e
biancospino, tè verde, mela e vaniglia. Al palato, una fresca acidità, introduce una
struttura forte ed equilibrata, quasi insolita per un Trebbiano. Nella linea “Friso”, è
presente il Cerasuolo d’Abruzzo, Montepulciano d’Abruzzo in purezza, la cui vinifica­
zione consiste in una diraspigiatura soffice, a cui segue una breve macerazione
pellicolare a bassa temperatura, con gas inerte, con successive pressatura soffice e
pulizia statica del mosto. L’aroma è di piccoli fiori rossi e petali di fiori, e il gusto
rotondo ed armonico, con una delicata nota amarognola.
l R. Fab.
>> Vincenzo Marchioli
per cento, è stata attribuita invece l’etichetta
toctoni, nell’ambito dell’Igt “Terre di Chieti”,
fermentazione malolattica – e passaggio medio­
“Spiria”: si tratta di un bianco con profumi di
Colle Moro annovera anche altri vini, ottenuti da
lungo in bottiglia. La gradazione alcolica è del
mela e fiori bianchi, con ciclo di produzione che
vitigni “internazionali”, come Merlot e Sangio­
13 per cento in volume, e il colore rosso rubino
prevede vendemmia a mano nell’ultima setti­
vese.
intenso con sfumature granata tendenti al­
mana di settembre, crio­macerazione a bassa
Ma il vino che fa massa critica nelle vendite, per
l’arancione, sempre più presenti con l’avanzare
temperatura per 6­12 ore, pressatura soffice,
la cantina cooperativa abruzzese, che compren­
dell’invecchiamento. Il profumo è intenso è ri­
decantazione statica del mosto fiore e controllo
de 683 soci conferenti fra l’Adriatico e il Parco
corda la marasca e la prugna rossa matura con
della temperatura a 15 gradi. Dal vitigno Passe­
nazionale della Majella, per una superficie vita­
note che si avvicinano alla liquirizia e alla vani­
rina, invece, originario dell’Abruzzo del nord, e,
ta controllata di circa 1.380 ettari, è il Monte­
glia. Il gusto è sapido, caldo, con tannini maturi
nello specifico, della provincia di Teramo – ma
pulciano d’Abruzzo, il più noto della regione. La
ben equilibrati. Il principe (top di gamma), è un
negli ultimi anni si sta diffondendo anche nel
quota maggioritaria delle 700mila bottiglie pro­
altro Montepulciano d’Abruzzo, “Alcàde”, frut­
resto dell’Abruzzo e nelle Marche – si ricava lo
dotte annualmente da Cantina Colle Moro sono
to di 18 mesi di barrique e 6 di affinamento in
spumante brut “Passe par Tout”, un vino frutta­
rappresentate da questo prodotto, protetto dal­
bottiglia, vino importante, concentrato per la
to con note agrumate, prodotto attraverso affi­
l’ombrello della Doc Abruzzo. Nel portfolio della
prolungata macerazione su vinacce, con sentori
namento in autoclave per un mese a cui segue
cooperativa, che si trova a circa 14 chilometri
di fieno, tabacco e cuoio se invecchiato, e gusto
un breve passaggio in bottiglia, adatto per anti­
dal casello autostradale di Ortona, figurano
con lungo finale di frutti neri che sovrastano il
pasti, piatti a base di pesce e Parmigiano Reg­
inoltre numerosi altri vini della Doc regionale,
lieve boisée.
come il Trebbiano d’Abruzzo, il Cerasuolo,
Colle Moro, che sviluppa un volume d’affari di
l’Abruzzo Rosso, l’Abruzzo Pecorino. Nel volu­
circa 6 milioni di euro, distribuisce i propri vini
me produttivo della cantina, tuttavia, hanno la
prevalentemente presso i circuiti della ristora­
meglio i bianchi, con il 60 per cento della pro­
zione e delle enoteche, con spazi interessanti
duzione, fra i quali svetta il Trebbiano. Fra i vini
anche nella vendita diretta e per corrisponden­
realizzati con vitigni universali, una fetta impor­
za. La frazione di export è del 5 per cento,
tante se la ritaglia lo Chardonnay.
realizzata nei mercati dell’Europa settentriona­
Non può mancare il cuore di gamma, rappresen­
le e degli States. La cantina cooperativa, che si
tato da “Mila”, Montepulciano d’Abruzzo in pu­
trova sulla Strada del vino “Tratturo del re”, a
rezza, da uve provenienti da vigneti collinari
pochi chilometri dal mare, è particolarmente
(250 metri sul livello del mare), su terreni di
accogliente con i turisti in viaggio in questo
medio impasto tendenzialmente ciottolosi, ma­
suggestivo angolo d’Abruzzo, molto presenti so­
gri e con scarsa ritenzione idrica. La vendemmia
prattutto in estate, anche per gustare le famose
per queste uve è tendenzialmente tardiva, con
fritture di paranza nei “trabocchi”, caratteristi­
lunga macerazione in presenza di bucce in vini­
che strutture sul mare a San Vito Chietino:
ficatori in acciaio Inox termo­regolati. L’affina­
un’occasione per innamorarsi anche dei vini
mento è in rovere per 12 mesi – con ciclo di
abruzzesi.
giano. Oltre ai
vitigni
>> Passerina
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au­
>> Splendore
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