Rivista COISP SP SPECIALE 2010

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Rivista COISP SP SPECIALE 2010
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Un anno di Storia
INSIEME
CENTRO SERVIZI INTEGRATI
Main Force S.r.l.
Via Po, 162 - 00198 Roma
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Il Gruppo MAIN FORCE è il primo Centro Servizi Integrati per le Forze Armate e di Polizia
svolge un ruolo primario in diversi settori dedicati agli appartenenti delle Forze dell’Ordine e Militari.
INFORMAZIONE
Nel campo dell’editoria il gruppo Main Force è proprietaria dei seguenti brand:
Con periodicità bimestrale, ha una tiratura media di 12.000 copie.
Viene diffuso in abbonamento postale. 1.000 copie vengono distribuite in forma
gratuita presso tutte le Questure della Polizia di Stato, nonché ai responsabili delle
segreterie regionali e provinciali del Coisp, raggiungendo una utenza di 30.000 lettori.
È l’organo ufficiale del Coisp, il Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale della Polizia.
L’informazione viaggia anche nel grande circuito di internet. Per questo motivo è stato ideato il portale
www.nsd.it (News Sicurezza e Difesa), il primo quotidiano on line dedicato al settore e al cui interno potrai scoprire il tuo mondo. Con 3.000 accessi al giorno il portale vanta una posizione di vantaggio nell’informazione di settore. Non soddisfatti di questi risultati prossimamente nascerà “Nsd Video”, un settima-
nale di approfondimento con filmati, autoprodotti, di interviste, iniziative sindacali e associative, congressi, convegni.
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TUTELA
La legislazione militare impedisce che un appartenente alle Forze Armate possa difendersi attraverso sindacati o associazioni, inoltre la rappresentanza militare non è dotata di poteri di difesa, né di strumenti di
pressione, per la tutela degli interessi collettivi ed individuali. Per questo motivo, Main Force ha dato vita al
SERVICE
primo ed unico Centro Servizi Integrati dedicato all’operatore delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Tra questi si annovera: L’ufficio Legale Nazionale che garantisce gratuitamente a chi aderisce a Main Force Service la consulenza telefonica
urgente e consulenza
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appuntamento
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amministrativi, penali e civili. Inoltre l’uffiMAIN FORCE
GARANTISCE
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ALL’INFORMAZIONE
cio legale garantisce gratuitamente la redazione e presentazione di istanze, ricorsi gerarchici, ricorsi al Capo dello Stato, in tutti
i provvedimenti amministrativi, ricorsi al Tar e Consiglio di Stato per accesso agli atti. In tutti gli altri casi l’abbonato usufruisce di
un convenzione con gli studi legali per l’abbattimento dei costi. Il centro antimobbing e di medicina legale, che garantisce la consulenza medico legale per cause di servizio e patologie legate allo stress.
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FORMAZIONE
Main Force è anche Centro Studi, per la formazione professionale e scolastica: diploma, laurea e master. Ha portato avanti con successo due masters in Diritto Internazionale Umanitario di cui uno anche in Peacekeeping, facendo conseguire il titolo a ben 600 laureati apparM
tenenti alle Forze dell’ordine e militari, al termine del quale il percorso di studio è proseguito
con l’iscrizione alla facoltà di giurisprudenza per il conseguimento della relativa laurea magistrale. Grazie alla convenzione con
l’Università Telematica Pegaso, i costi sono stati abbattuti di circa il 50% con l’estensione dei vantaggi anche ai familiari dell’abbonato. Oggi Il Centro Studi ha avviato le preiscrizioni per i masters in Diritto Internazionale Umanitario e Peacekeeping (3A edizione), Studi Strategici e Relazioni Internazionali; Criminologia, Criminalistica e Metodologie Investigative ed ha siglato convenzioni con Istituti Scolastici paritari per il conseguimento di Diplomi. Info su http://centrostudi.mainforce.it
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dipendenti pubblici e pensionati delle Forze Armate e di Polizia e loro familiari, a condizioni di mercato
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Un anno di Storia
INSIEME
ORGANIGRAMMA
Co.I.S.P. COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA
SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA
SEGRETERIA NAZIONALE:
Via Farini, 62 - 00185 Roma
Tel. (06) 48903734/73 - Fax (06) 48903735
www.coisp.it
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SEGRETERIE REGIONALI E PROVINCIALI Co.I.S.P.
REGIONE
SEGRETARIO GENERALE
REGIONALE/PROVINCIALE
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI AOSTA
CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO.
CHRISTIAN MEI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI AOSTA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI ALESSANDRIA
PROVINCIALE DI ASTI
PROVINCIALE DI BIELLA
PROVINCIALE DI CUNEO
PROVINCIALE DI NOVARA
PROVINCIALE DI TORINO
PROVINCIALE DI VERBANO CUSIO OSSOLA
PROVINCIALE DI VERCELLI
CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO.
ROSSO CARLO, C/O CENTRO RACCOLTA INTERREGIONALE VECA.
RAIMONDO MELI, C/O QUESTURA.
MASSIMILIANO CAPPELLARO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI BIELLA.
GUZZO DANIELE, C/O QUESTURA.
VITTORIO MASALA, C/O QUESTURA.
GIUSEPPE CAMPISI, C/O I ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.
STEFANO FERINA, C/O QUESTURA.
BARTOLOMEO PIRAS, C/O QUESTURA.
LOMBARDIA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI BERGAMO
PROVINCIALE DI BRESCIA
PROVINCIALE DI COMO
PROVINCIALE DI CREMONA
PROVINCIALE DI LECCO
PROVINCIALE DI LODI
PROVINCIALE DI MILANO
PROVINCIALE DI PAVIA
PROVINCIALE DI SONDRIO
PROVINCIALE DI VARESE
PROVINCIALE DI MANTOVA
VALENTINO TOSONI, C/O QUESTURA DI BRESCIA.
ANTONELLO PERSONENI, C/O QUESTURA.
PIERANGELO FOLLI, C/O QUESTURA.
ONOFRIO PAPASODERO, f.f. C/O POLIZIA STRADALE DI LECCO.
FULVIO BERTOLASO, C/O QUESTURA.
GASPARE LIUZZA, SEZIONE POLIZIA STRADALE LECCO.
GIUSEPPE PACETTA, C/O QUESTURA. www.coisplodi.com
CARMINE ABAGNALE, C/O COMMISSARIATO PS RHO-PERO (MI).
VINCENZO FERROTTO, C/O QUESTURA.
VALERIO SOSIO, C/O SETTORE POLIZIA DI FRONTIERA DI TIRANO (SO).
LUIGI FONZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE VARESE
GIOVANNI LA FAUCI, C/O QUESTURA.
LIGURIA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI GENOVA
PROVINCIALE DI LA SPEZIA
PROVINCIALE DI IMPERIA
PROVINCIALE DI SAVONA
SALVATORE FINOCCHIARO, C/O QUESTURA DI SAVONA.
MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA. www.coisp-genova.it
ROSARIO IZZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE LA SPEZIA.
ANTONIO MICHELE CAPRA , C/O QUESTURA.
GIUSEPPE LA CORTE, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SAVONA.
VALLE D’AOSTA
PIEMONTE
4
SEGRETERIA
REGIONALE/PROVINCIALE
SICUREZZA E POLIZIA
REGIONE
SEGRETERIA
SEGRETARIO GENERALE
REGIONALE/PROVINCIALE
REGIONALE/PROVINCIALE
TRENT. ALTO ADIGE
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI BOLZANO
PROVINCIALE DI TRENTO
GIOVANNI CASTELLI, C/O QUESTURA DI TRENTO.
PATRIZIA FURLAN, C/O QUESTURA.
SERGIO PAOLI, C/O QUESTURA.
VENETO
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI BELLUNO
PROVINCIALE DI PADOVA
PROVINCIALE DI ROVIGO
PROVINCIALE DI TREVISO
PROVINCIALE DI VENEZIA
PROVINCIALE DI VERONA
PROVINCIALE DI VICENZA
LUCA PRIOLI, C/O QUESTURA DI VICENZA.
UGO GRANDO, C/O QUESTURA.
LORIS FRISON, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA.
STEFANO TAMIAZZO, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA.
BERARDINO CORDONE, C/O QUESTURA. www.coisp-treviso.it
FRANCESCO LIPARI C/O COMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE). www.coisp-venezia.it
MASSIMO PERAZZOLI, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA.
FRANCESCO CARDILLO, C/O QUESTURA.
FRIULI VEN. GIULIA
SEGRETARIA REGIONALE
PROVINCIALE DI TRIESTE
PROVINCIALE DI PORDENONE
PROVINCIALE DI UDINE
PROVINCIALE DI GORIZIA
MAURIZIO IANNARELLI, C/O QUESTURA DI TRIESTE.
ENRICO MOSCATO, C/O IV ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.
MAURIZIO GIUST, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE PORDENONE.
GENNARO FERRARO, C/O QUESTURA.
LORENZO FURLAN, C/O POSTO POLIZIA FERROVIARIA GORIZIA.
EMILIA ROMAGNA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI BOLOGNA
PROVINCIALE DI FERRARA
PROVINCIALE DI FORLÌ
PROVINCIALE DI PIACENZA
PROVINCIALE DI PARMA
PROVINCIALE DI RAVENNA
PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA
RICCARDO MATTIOLI, C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO).
RICCARDO MATTIOLI, f.f. C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO).
FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA.
BERNARDO RECINE, C/O C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA FORLÌ.
PAOLA DI DOMENICO, C/O QUESTURA.
CLAUDIO GRAVANTE, C/O QUESTURA.
FABIO BALDINI, C/O QUESTURA.
FABIO BOSCHI, C/O QUESTURA.
TOSCANA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI FIRENZE
PROVINCIALE DI AREZZO
PROVINCIALE DI GROSSETO
PROVINCIALE DI LIVORNO
PROVINCIALE DI MASSA CARRARA
PROVINCIALE DI LUCCA
PROVINCIALE DI PISA
PROVINCIALE DI PISTOIA
PROVINCIALE DI PRATO
PROVINCIALE DI SIENA
GAETANO BARRELLA, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE ROSIGNANO SOLVAY (LI).
CARMINE DI GERONIMO, C/O VIII REPARTO VOLO FIRENZE.
IURI MARTINI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AREZZO.
GIANDOMENICO TORELLA, C/O QUESTURA.
ANGELA BONA, C/O QUESTURA.
CORRADO COPPEDE’, C/O QUESTURA.
ALESSANDRO RUSSO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. VIAREGGIO (LU).
SIMONE CARNASCIALI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA PISA.
GUIDO RIPA, C/O COMMISSARIATO DI P.S. MONTECATINI (PT). www.coispistoia.webnode.com
ANGELO CAIAZZO, C/O QUESTURA.
GIUSEPPE MENCAGLIA, C/O COMMISSARIATO PS POGGIBONSI (SI).
MARCHE
PROVINCIALE DI ANCONA
PROVINCIALE DI MACERATA
PROVINCIALE DI PESARO-URBINO
GIANLUCA PAOLETTI, C/O QUESTURA.
ANTONIO GRECO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. DI CIVITANOVA MARCHE (MC).
PASQUALE FILOMENA, C/O QUESTURA.
UMBRIA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI TERNI
TIZIANO ELIA, C/O QUESTURA DI TERNI.
STEFANO ONOFRI, QUESTURA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI LATINA
PROVINCIALE DI FROSINONE
PROVINCIALE DI RIETI
PROVINCIALE DI ROMA
PROVINCIALE DI VITERBO
MARIO VATTONE, C/O ISTITUTO PER ISPETTORI DI NETTUNO (RM).
PIERLUIGI DE PAOLIS, C/O QUESTURA.
ITALO ACCIAIOLI, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE CASSINO (FR).
DOMENICO PORCINO, C/O QUESTURA.
FULVIO DE ANGELIS, C/O SERV. OPER. CENTR. DI SANITÀ - MIN. DELL’INT. www.coisproma.lazio.it
SALVATORE LANZANO, C/O QUESTURA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DE L’AQUILA
PROVINCIALE DI CHIETI
PROVINCIALE DI PESCARA
PROVINCIALE DI TERAMO
ALESSANDRO ROSITO, C/O SCUOLA CONTROLLO DEL TERRITORIO DI PESCARA .
SANTINO LICALZI, C/O QUESTURA.www.coispaq.blogspot.com
NICOLA DI SCIASCIO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE VASTO SUD (CH).
GIOVANNI CATITTI, C/O SOTTOSEZ. POLIZIA FERROVIARIA DI PESCARA. www.coisppescara.org
GIUSEPPE DE VINCENTIIS, C/O QUESTURA.
LAZIO
ABRUZZO
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ORGANIGRAMMA
REGIONE
SEGRETERIA
SEGRETARIO GENERALE
REGIONALE/PROVINCIALE
REGIONALE/PROVINCIALE
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI CAMPOBASSO
PROVINCIALE DI ISERNIA
ANTONIA MIGLIOZZI, C/O QUESTURA DI CAMPOBASSO.
GIUSEPPE MICHELE GRIECO, C/O COMMISSARIATO PS TERMOLI (CB).
SALVATORE MICONE, C/O QUESTURA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI AVELLINO
PROVINCIALE DI BENEVENTO
PROVINCIALE DI CASERTA
PROVINCIALE DI NAPOLI
PROVINCIALE DI SALERNO
ANGELO NARDELLA, C/O QUESTURA DI NAPOLI.
LUIGI GERARDO DE PRIZIO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AVELLINO.
UMBERTO DE FELICE, C/O QUESTURA.
CLAUDIO TREMATERRA, C/O QUESTURA.
GIULIO CATUOGNO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI.
RAFFAELE PERROTTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SALERNO.
PUGLIA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI BARI
PROVINCIALE DI BRINDISI
PROVINCIALE DI FOGGIA
PROVINCIALE DI LECCE
PROVINCIALE DI TARANTO
ALDO DI CAMPI, C/O QUESTURA DI BARI.
MICHELE OSTELLO, C/O QUESTURA.
LORENZO PENNETTA, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA BRINDISI.
ALBERTO CACCAVO, C/O COMMISSARIATO DI P.S DI LUCERA (FG).
CARLO GIANNINI, C/O COMMISSARIATO P.S. DI GALATINA (LE).
NICOLA FRANCO, C/O QUESTURA.
BASILICATA
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI MATERA
PROVINCIALE DI POTENZA
MARIO SALUZZI, C/O COMMISSARIATO PS MELFI (PZ).
ANGELO RAFFAELE SCASCIAMACCHIA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE MATERA.
GIUSEPPE GORGA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE POTENZA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI CATANZARO
PROVINCIALE DI COSENZA
PROVINCIALE DI CROTONE
PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA
PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA
LEONARDO CORTESE, C/O POLIZIA FERROVIARIA LAMEZIA TERME (CZ).
LEONARDO CORTESE, C/O POLIZIA FERROVIARIA LAMEZIA TERME (CZ).
GIULIO CESARE FERRARO, C/O COMMISSARIATO PS PAOLA (CS).
LUPO MASSIMO, C/O QUESTURA.
GIORGIO DE LUCA, C/O QUESTURA. www.coisp-reggiocalabria.it
ROCCO D’AGOSTINO, C/O QUESTURA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI AGRIGENTO
PROVINCIALE DI CALTANISSETTA
PROVINCIALE DI CATANIA
PROVINCIALE DI ENNA
PROVINCIALE DI MESSINA
PROVINCIALE DI PALERMO
PROVINCIALE DI RAGUSA
PROVINCIALE DI SIRACUSA
PROVINCIALE DI TRAPANI
NATALE SCUDERI, C/O QUESTURA DI CATANIA.
VINCENZO CIULLA, C/O QUESTURA.
MICHELE FARACI, C/O QUESTURA.
GIUSEPPE SOTTILE, COMP.TO POLIZIA POSTALE SICILIA ORIENTALE (CT).
GIUSEPPE MILANO, C/O QUESTURA.
FRANCO ARCORACI, C/O COMMISSARIATO PS BARCELLONA (ME).
CARMELO FIUMEFREDDO, C/O QUESTURA.
SALVATORE DI FALCO, C/O COMMISSARIATO COMISO (RG).
GIOVANNI DI BARTOLO, C/O COMMISSARIATO P.S. LENTINI (SR).
GIOVANNI CARONIA, C/O QUESTURA.
SEGRETERIA REGIONALE
PROVINCIALE DI CAGLIARI
PROVINCIALE DI NUORO
PROVINCIALE DI ORISTANO
PROVINCIALE DI SASSARI
GILBERTO PISU, C/O AUTOCENTRO POLIZIA CAGLIARI.
GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARI
ANTONIO CAPURSO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE.
GILBERTO PISU, f.f. C/O AUTOCENTRO POLIZIA CAGLIARI.
MARCO PORCU, C/O COMMISSARIATO PS OLBIA (SS).
MOLISE
CAMPANIA
CALABRIA
SICILIA
SARDEGNA
6
SICUREZZA E POLIZIA
SOMMARIO
SICUREZZA & POLIZIA
Organo Ufficiale Nazionale Co.I.S.P.
Editore
MAIN FORCE S.R.L.
Via Po, 162 - 00198 Roma
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Direttore Politico
Franco MACCARI
Condirettore Politico
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Direttore Responsabile
Antonio CAPRIA
Direttore Editoriale
Enrico CATALANO
Responsabile Ufficio Sviluppo
Organizzativo del Co.I.S.P.
Riccardo MATTIOLI
Organo Ufficiale Nazionale del
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Impaginazione
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Stampa
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Registrazione
Tribunale di Roma al numero 331/2008 del
18/9/2008
La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del
CO.I.S.P., alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia.
Manoscritti, fotografie, disegni anche se non pubblicati, non si
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È vietata la riproduzione e la traduzione anche parziale di articoli senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.
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CO.I.S.P. In particolare è fatto divieto di rappresentare istanze
diverse dalla realtà e di richiamarsi ad inesistenti forme assistenziali. Gli addetti alla diffusione non appartengono alla
SICUREZZA E POLIZIA
S
ommario
» 04 Organigramma CoISP
» 08 Editoriale
» 10 Cover Story
» 12 Più sicurezza insieme - Un anno in cifre
» 16 Una passione che Porta Lontano
» 18 Un anno di storia
(Numero 1/2 - Numero 3 - Numero 4 - Numero 5)
» 44 Utility I
(Link d’Interesse - Questure - Numeri Utili Polizia Postale - Ricorsi e Domande)
» 60 Vademecum
(Truffe agli Anziani - Borseggi e Scippi - Carte di Credito Furti in Casa - Sicurezza in Mare - Sicurezza in Montagna Situazioni climatiche - Viaggiare in auto)
Polizia di Stato e non possono qualificarsi come tali. Pertanto
qualunque comportamento differente è da ritenersi completamente estraneo alla volontà dell’Editore e come tale va segnalato alla direzione.
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7
L’EDITORIALE
COISP :
COSCIENZA INDIPENDENTE
SENZA PADRONI
L
e settimane appena trascorse hanno visto nascere e svilupparsi un moto di rivolta e protesta
nei confronti del Governo e della politica economica che ha colpito, pugnalandola alle spalle, la
Sicurezza in tutte le sue articolazioni.
La scelta operata dai governanti è pienamente consapevole, quindi non potranno essere invocare attenuanti nel futuro, vicino o lontano, per le conseguenze che ricadranno sui poliziotti ma soprattutto sulla
sicurezza dei cittadini.
La manovra economica, con i tagli imposti a stipendi,
strutture, logistica e reclutamento, è l’ultimo atto, temiamo solo in ordine temporale, di una azione mirata a delegittimare l’operatività delle Forze dell’Ordine, minarne
la consolidata considerazione e fiducia di cui godono da
parte degli italiani rendendole inefficaci ed impopolari.
8
In questo disegno ricadono le contestate “invenzioni”
quali le pattuglie miste con l’Esercito e le
“ronde”, esempi eclatanti di una politica che ricerca la popolarità spicciola ed effimera dei sondaggi.
Consapevole del pericolo e provata ogni via di dialogo e confronto, un
Sindacato serio che onori il mandato
conferitogli dai propri iscritti non può che denunciare
apertamente le responsabilità, senza paura o timore di inimicarsi vecchi e nuovi politici. Il Coisp tutto si è mosso per primo, e spesso
da solo, contando sulle proprie idee e la forza delle strutture territoriali, che hanno
risposto e continuano ad attivarsi senza risparmiarsi.
Il Coisp non difende
solo i propri iscritti ed
i poliziotti in generale,
bensì le basi fondamentali del “sistema sicurezza” del Paese. Per ovviare
all’assenza degli spazi
SICUREZZA E POLIZIA
mediatici siamo scesi nelle strade a parlare con la gente. Non sono mancate le intimidazioni di chi, evidentemente, interpreta il proprio ruolo politico o istituzionale come quello del cane da guardia che abbaia e cerca di
mordere tutti coloro che si avvicinano al padrone, indistintamente, forse a causa di una catena troppo corta e
portata per troppo tempo.
La risposta del Coisp davanti all’arrogante noncuranza
del Governo è forte e chiara: Vergogna!
Per coloro che ci costringono a scendere in piazza
per difendere noi stessi e tutelare la sicurezza degli
italiani.
L’”esercito delle
de sagome” del Coisp, che sono diventate il simbolo riconosciuto della protesta, rappresentano solo il primo
pri atto di una svolta epocale che si intravede all’orizzonte.
all’orizz
Come negli anni ‘70, con la nascita
della sindaca
sindacalizzazione della Polizia di Stato, dovremo
combattere a lungo e non sarà un percorso indolore.
La nostra serietà di rappresentanti eletti ed il senso del
dovere come poliziotti ci impone di “essere sindacato”
e non di “fare sindacato”.
Per questo Coisp oggi significa anche: Coscienza
Indipendente Senza Padroni.
Buon Sindacato a tutti.
Il Segretario Generale del Co.I.S.P.
Franco Maccari
Noi crediamo
c
che una Polizia democratica e moderna sstia alla base di uno Stato progredito e civile, dove le Forze dell’Ordine debbano poter servire i
cittadini e nnon essere servi della politica.
9
Un anno
INSI
di Storia
IEME
LOTTA AL CRIMINE
L
Più Sicurezza INSIEME
a pubblicazione del numero zero della rivista
LA POLIZIA DI STATO - Organigramma
“ Sicurezza & Polizia “relativo all’anno 2010.
non è un consuntivo dell’anno precedente
ORDINARI TECNICI
ma solo una rivisitazione degli avvenimenti
DIRIGENTI:
855
104
accaduti e stilare consuntivi e bilanci dell’impegno
DIRETTIVI:
2190
497
volto a combattere il crimine, ma anche per espriISPETTORI, SOVRINTENDENTI, ASSISTENTI/AGENTI:
93362
mere forti e convinti sentimenti di vera riconoscenPERITI, REVISORI, COLLABORATORI/OPERATORI:
4990
za e di sincero affetto verso le donne e gli uomini
TOTALE PARZIALE:
96407
5591
della Polizia di Stato che, quotidianamente, vegliaTOTALE UOMINI:
88.359
no sulla vita dei cittadini, garantendone tranquillità
TOTALE DONNE:
13.639
e libero esercizio dei diritti.
FREQUENTATORI DI CORSI:
2.843
I risultati conseguiti in quest’ultimo anno sono imTOTALE:
104.841
portanti, in quanto sono state operazioni investigative, svolte in costante coordinamento con le altre Forze di Polizia che hanno consentito di smembrare pericolose organizzazioni di stampo mafioso. Numerosi
appartenenti alle varie cosche malavitose, esponenti dei vertici organizzativi della criminalità organizzata - mafia, ‘ndrangheta, camorra - spesso latitanti da
anni, sono stati nel corso dell’anno assicurati alla giustizia. Ingenti beni, per un valore di oltre 11 miliardi
di euro, sono stati sequestrati e confiscati nel corso di
questi due anni. Oltre 1 miliardo e mezzo di euro è affluito al Fondo Unico di Giustizia ed è stato reso disponibile per le esigenze di sicurezza e di giustizia.
La Polizia di Stato ha vigilato strade di giorno e di
notte, nei fine settimana, per vigilare sulla sicurezza
dei giovani e cercare di arginare quanto più possibile le morti per gli incidenti stradali dovuti all’abuso
di alcool e alla guida troppo veloce all’uscita delle discoteche; è stata vicina agli anziani contro le truffe; ai
minori contro la pedopornografia; a difesa dei lavoratori per garantire la loro incolumità e dei datori di lavoro per proteggerli dall’aggressività della malavita;
in generale, a tutti i soggetti più deboli.
Il motto “c’è più sicurezza insieme” è stata evidenziata dall’imTutto il Paese sa di poter contare su donne e uomini della Polizia portanza della collaborazione tra cittadini e Polizia per migliodi Stato, sempre presenti e capaci di dare risposte adeguate alla rare la percezione della sicurezza: “ciò che non vediamo noi
costante domanda di sicurezza. Non dobbiamo mai dimenticare, possono vederlo i cittadini”
infatti, che dietro qualsiasi risultato conseguito nell’attività di ordi E.C.
dine e sicurezza pubblica esiste solo il sacrificio, spesso estremo,
di persone che, ben oltre i normali canoni dello specifico rapporto
di lavoro ed in condizioni spesso proibitive, profondono il massimo impegno in difesa della gente che vive e lavora onestamente.
Tutto quello che di buono la Polizia di Stato realizza per la sicurezza del nostro Paese deve essere ascritto solamente alle donne
e agli uomini della Polizia di Stato ai quali va riconosciuto un
tributo di infinita gratitudine.
Ecco perché una sia pur sommaria elencazione di dati e numeri
che provino a sintetizzare mediaticamente la cifra dell’impegno
dei nostri poliziotti, può rischiare di distogliere l’attenzione dal
reale valore di queste donne e di questi uomini e di snaturare il
senso di un lavoro fatto di tanti piccoli, ma importanti, gesti che
ogni giorno ed ogni notte testimoniano l’attenzione dedicata dalla Polizia di Stato ai mille problemi che incidono sul sentimento
di sicurezza di ognuno di noi.
12
SICUREZZA E POLIZIA
Un anno in cifre
In queste pagine le attività svolta nel 2009 dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato.
I quasi 105 mila poliziotti sono impegnati a garantire la sicurezza dei cittadini anche in tante altre strutture specialità e reparti.
Tra questi i settore marittimo, quello aereo i cinofili, i tiratori scelti e gli artificieri, il Nocs, la Polizia in montagna e quella a cavallo,
i poliziotti di quartiere e quelli impegnati in missione all’estero.
Senza dimenticare tutti gli uffici interforze e settori quali il Gruppo sportivo delle Fiamme oro e il settore della formazione, rappresentato
dai vari istituti di istruzione sparsi su tutto il territorio nazionale.
Polizia scientifica
INSERIMENTI NEL SISTEMA A.F.I.S.
INSERIMENTI NEL SISTEMA EURODAC
ACCERTAMENTI TECNICI NEL CAMPO
DELL’IDENTITÀ GRAFICA
ACCERTAMENTI BALISTICI
ACCERTAMENTI FINALIZZATI AL TEST
DEL DNA
ANALISI PER LA DETERMINAZIONE DEI
RESIDUI DELLO SPARO
ANALISI SVOLTE DAL LABORATORIO DI
INDAGINI SUGLI ESPLOSIVI
ANALISI SU CAMPIONI DI SOSTANZE
STUPEFACENTI
INDAGINI ELETTRONICHE A SUPPORTO
DEGLI UFFICI INVESTIGATIVI
COLD CASE
748.462
(408.022 per Legge Bossi-Fini)
27.277
882
138 casi
(trattati 322 reperti)
619 casi
(analizzati 3.045 reperti)
750
900
1.000
316
374
Successivamente al sisma che ha colpito L’Aquila il 6 aprile dello scorso
anno, il Servizio polizia scientifica, nel corso del 2009, ha partecipato
alle attività di identificazione delle vittime del terremoto e ha effettuato
150 sopralluoghi ai siti interessati dai crolli.
113
CHIAMATE
DENUNCE PRESENTATE
QUERELE PRESENTATE
PERSONE CONTROLLATE
VEICOLI CONTROLLATI
VEICOLI RUBATI RINVENUTI
PERSONE ARRESTATE
PERSONE DENUNCIATE
MEDIA GIORNALIERA CHIAMATE
Servizio centrale operativo (Sco)
5.786.295
417.482
87.229
4.206.457
2.011.854
22.520
26.140
92.694
15.853
ARRESTI
LATITANTI
ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO
OMICIDIO (CONSUMATO / TENTATO)
RAPINA
ESTORSIONE
STUPEFACENTI
ARMI
IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
SFRUTTAMENTO PROSTITUZIONE
VIOLENZA SESSUALE
TOTALE ARRESTI
136
778
610
1.138
448
4.609
214
345
286
377
10.713
(Comprese altre tipologie di reato)
SEQUESTRI
Beni mobili ed immobili, denaro contante, assegni, titoli e società
Oltre 1.000 mln di euro - Comprese altre tipologie di reato
13
LOTTA AL CRIMINE
Direzione centrale
per i servizi antidroga
SEQUESTRI
EROINA
COCAINA
CANNABIS
ALTRE DROGHE
TOTALE
KG. 386
KG. 652
KG. 3.315
KG. 31
KG. 4.384
AMFETAMINICI
N. 45.948
(in dosi)
AMFETAMINICI
KG. 3,930
(in Polvere)
LSD
N. 1.464
SEGNALAZIONI ALL’A.G. 7.036
OPERAZIONI ANTIDROGA 4.178
Reparti prevenzione crimine
ARRESTI DI INIZIATIVA
ARRESTI IN ESECUZIONE A.G
PERQUISIZIONI DOMICILIARI
ESERCIZI PUBBLICI CONTROLLATI
VEICOLI CONTROLLATI
VEICOLI RUBATI RINVENUTI
ARMI SEQUESTRATE
VEICOLI SEQUESTRATI
PERSONE ACCOMPAGNATE IN UFFICIO
Polizia Postale
PERSONE ARRESTATE
DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ
PERQUISIZIONI
SITI WEB MONITORATI
SITI WEB OSCURATI
14
436
892
2.316
4.348
215.205
192
275
3.216
4.801
233
9.283
1.797
60.599
127
Polizia Sradale
PERSONE DENUNCIATE
PERSONE ARRESTATE
12.566
1.677
INCIDENTI STRADALI RILEVATI
INCIDENTI STRADALI
INCIDENTI MORTALI
PERSONE DECEDUTE
INCIDENTI CON LESIONI
PERSONE FERITE
74.361
1.183
1.295
33.878
53.756
SICUREZZA E POLIZIA
Controlli, Servizi, Soccorsi
SOCCORSI AUTO MOTORIZZATE IN DIFFICOLTÀ
SUPERAMENTO LIMITI VELOCITÀ
GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI DROGHE
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA
PATENTI RITIRATE
MANCATO UTILIZZO DEL CASCO
MANCATO UTILIZZO CINTURE
SERVIZI CON MISURAZIONI DI VELOCITÀ
CONTROLLI CON ETILOMETRI
PUNTI PATENTE DECURTATI
SEQUESTRI PER CONFISCA
(guida in stato di ebbrezza)
SEQUESTRI PER CONFISCA
(guida sotto l’effetto di droghe)
466.563
896.965
2.211
26.785
65.811
7.109
90.368
22.822
1.503.663
3.760.896
3.197
Polizia Ferroviaria
PERSONE ARRESTATE
PERSONE IDENTIFICATE
DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ
SERVIZI VIGILANZA E CONTROLLO STAZIONI
SERVIZI ANTIBORSEGGIO
TRENI SCORTATI
2.464
899.140
9.957
236.285
20.342
152.683
361
Direz. Centr. Immigrazione e Frontiera
STRANIERI IRREGOLARI RINTRACCIATI
STRANIERI ALLONTANATI
OPERAZIONI DI RIMPATRIO CON VOLI CHARTER
PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DI
CITTADINI UE PER MOTIVI DI SICUREZZA
PERSONE ARRESTATE PER FAVOREGGIAMENTO
DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
PERSONE SEGNALATE IN STATO DI LIBERTÀ
Ordine Pubblico
UNITÀ MOVIMENTATE
EVENTI SPORTIVI (CALCIO) MONITORATI
SPETTATORI PRESENTI
UNITÀ IMPIEGATE PER PARTITE
DI CALCIO PROFESSIONISTICO
FERITI APPARTENENTI ALLA POLIZIA
DASPO EMESSI
ARRESTATI
DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ
MANIFESTAZIONI
*
52.823
18.361
25
1.350
373
2.491
385.237
3.057
15,5 mln
102.889
120
1.496
185
1.092
7.391*
1.088 su temi politici, 2.920 a carattere sindacale/occupazionale,
251 studentesche, 248 sull’immigrazione, 176 a tutela dell’ambiente,
267 sulla pace, 265 elettorali e 2.176 su tematiche varie.
Lotta al Terrorismo
ARRESTI PER TERRORISMO
INTERNO
INTERNAZIONALE
13
17
ESTREMISMO DI SINISTRA
ARRESTATI
DENUNCIATI ALL’A.G.
67
1.782
ESTREMISMO DI DESTRA
ARRESTATI
DENUNCIATI ALL’A.G.
19
166
SQUADRE TIFOSERIE
ARRESTATI
DENUNCIATI ALL’A.G.
130
754
15
SINDACALE
Un bilancio delle attività del Coisp del 2009 mostra i lusinghieri risultati che si producono solo grazie
ad indipendenza, libertà, fede nei propri principi, cooperazione, caparbietà
Una passione che porta lontano
E per il futuro progetti e ambizioni sempre più grandi… a partire dal Consiglio Nazionale
di Olga Iembo
“C
hi ben comincia è a metà dell’opera” recita un
antico adagio… ed il Coisp allora si avvia ad ampie falcate verso la realizzazione di qualcosa che
non si fermerà, e crescerà ancora ed ancora. Gli
straordinari risultati raggiunti dal Sindacato Indipendente di Polizia nel 2009 lo testimoniano, lo promettono! Il segreto è la forza dell’indipendenza, delle idee libere, dei principi incrollabili,
della partecipazione comune. Credere in ciò che si fa, e che sia
possibile raggiungere risultati ambiziosi paga sempre, non fa
avvertire la fatica, riempie di orgoglio, alimenta la passione di
fare sempre di più, sempre meglio.
“Si chiude un anno, ed è tempo di bilanci, e di auspici. E se sul
piano delle problematiche del comparto non può negarsi che il
2009 è stato caratterizzato da profonde negatività, da carenze
sempre più serie ed incalzanti, e da situazioni che addirittura si
sono involute invece di migliorare, sul piano della propria attività il Coisp ha vissuto dodici mesi di ottimi risultati e di crescita esponenziale grazie al prezioso e insostituibile contributo di
ogni singolo componente”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato indipendente di Polizia, ha salutato l’anno nuovo soffermandosi a tirare le somme di un 2009 che ha visto il Coisp tanto più forte e caparbio quanto maggiori sono stati gli scogli che si è trovato a dover superare, con un impegno
che ha convinto, e che ha avuto un effetto trascinante coinvolgendo Colleghi, Istituzioni e Società civile. E proprio l’inarrestabile crescita dell’attività che si è registrata consente di affermare che fino ad ora si sono solamente gettate le basi per un lavoro enorme che nell’arco del 2010 migliorerà ancora, consentendo di raggiungere nuovi ragguardevoli traguardi, e di poter così incidere sempre di più nella strenua difesa dei diritti degli uomini e delle donne della Polizia di Stato. “E’ stato un anno di vera, organizzata ed efficiente crescita – ha commentato Maccari
-, durante il quale abbiamo dato tutto di noi stessi per mostrare
chiara e definita la fisionomia di un Sindacato che nella sua Indipendenza trova tutta la convinzione, la motivazione ed il sentimento necessario per scegliere, per assumere le proprie posizioni, per combattere le proprie battaglie, con un unico obiettivo, dignità, rispetto, benessere di chi ogni giorno mette la propria vita al servizio dei cittadini. Un anno durante il quale abbiamo imparato a comunicare sempre di più con il mondo, trovando nei nostri interlocutori spunti essenziali per comprendere e
per interagire nel rispetto dei ruoli”.
16
SICUREZZA E POLIZIA
Da qui è partito il Segretario Generale, ripercorrendo i mesi trascorsi a partire dal momento in cui il Coisp ha dato vita alla rivista “Polizia & Sicurezza”, dotandosi così di uno straordinario
mezzo di comunicazione che ha unito il Sindacato agli Operatori di Polizia ed all’Italia intera. Un mezzo che tra le sue pagine
ha raccolto le esperienze di vita che hanno portato il Coisp nelle
piazze, per le strade, nelle manifestazioni pubbliche accanto alla gente che ha manifestato in difesa dei propri diritti e dei propri principi. E poi lo ha portato nei centri per immigrati di tutto
il Paese, a toccare con mano le disperate condizioni in cui operano i colleghi. Lo ha portato nelle strutture territoriali, a fare formazione. Lo ha portato ai tavoli di concertazione e di confronto per affrontare le spinose questioni sindacali in cui ancora vere e proprie voragini si frappongono per giungere soluzioni soddisfacenti. Lo ha portato sotto le macerie dell’Abruzzo e negli altri posti funestati dai drammi sofferti dagli italiani. Lo ha portato nella Capitale, assieme a tutte le altre realtà sindacali, per
la straordinaria manifestazione contro gli assurdi tagli al comparto sicurezza da parte di un Governo che non prova vergogna
nel mortificare e stringere nell’angolo i suoi servitori più fedeli.
Lo ha portato sui giornali, nelle televisioni ed in ogni luogo dove
è stato necessario e possibile ribadire un secco ‘no’ ad ogni strumentalizzazione e ad ogni bieca manovra puramente pubblicitaria messa in campo da una politica ipocrita che vende menzogne
a spese della sicurezza della gente.
Il leader del Coisp ha ricordato che questo è un momento particolarmente difficile nel Paese, che peraltro porterà verso peggioramenti del sistema sicurezza, e che ciò rende necessario non solo vigilare ma anche pensare alle strategie ed alle proposte per
tutelare tutti i colleghi e l’intero comparto. “Un momento difficile in cui – ha detto -, come ho già avuto modo di dire, nei prossimi quattro anni, solo per fare uno degli esempi possibili, assisteremo all’uscita dagli organici della Polizia di Stato di circa 4.000
unità, ed all’ingresso di circa 800, con un conflitto sociale che è
destinato ad aumentare, non fosse altro per gli effetti della crisi
economica. Ad aggravare la situazione, poi, c’è questo assurdo
clima fatto di ostilità, di personalismi, di bassezze e di scantonamenti. Un clima in cui i politici sono troppo occupati nel gioco di
fare a ‘chi la spara più grossa’, ad offendersi senza ritegno ed a
mentire in maniera sempre più clamorosa, per occuparsi di quello che ai cittadini spetta, di quello che alla gente serve davvero,
di quello che è indispensabile ai tutori della sicurezza e dell’ordine per poter svolgere il proprio ruolo. Ecco perché il compito che
ci onoriamo di svolgere è sempre più duro, ma duri siamo noi,
tanto quanto corretti, in un contesto generale in cui correttezza
politica ed istituzionale sono letteralmente scomparse”.
In un contesto di tal genere, il modo nuovo di vivere il Sindacato dei componenti del Coisp ha saputo coinvolgere, riportando
al centro dell’attenzione la persona, e le sue esigenze di salute e
di sicurezza prima di tutto, oltre che le sue giuste istanze economiche. Ecco perché il 2009 ha consentito, tra l’altro, di registrare tanti nuovi ingressi, anche di storici membri di altri sindacati, nella grande famiglia del Coisp, ed ecco perché anche il 2010
consentirà di accogliere tanti nuovi “combattenti”.
A partire dal grande impegno del Consiglio Nazionale che nelle
giornate del 28 e 29 gennaio ha riunito a Squillace, in provincia
di Catanzaro, gli stati generali del Sindacato Indipendente di Polizia, il 2010 si è presentato subito come un nuovo anno ricco di
sfide, di progetti, di impegni.
Un anno in cui Franco Maccari non ha potuto che augurarsi un’unica cosa: “Che continuiamo ad essere esattamente come siamo, tenaci e caparbi, umili e recettivi, pronti a crescere e migliorare ma
certi delle nostre qualità. Insomma, come noi amiamo dire, duri
ma corretti!”.
17
MEMORY DAY
Memory
Day
18
SICUREZZA E POLIZIA
ATTUALITÀ
Un percorso com
plesso e non anc
ora
concluso
Battisti e
l’estradizione
di Olga Iembo
C
Le vicende giudiz
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Il 18 novembre
19 aprile Nel
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di Pa- (per cinq
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(Ve) il 16 febbraio
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cui partecipò assie
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attesa di un’even- te dell’Alta corte, Gilmar Men
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la Corte d’appello 30 giugno del 2004, è stato
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del Brasile Lula
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isti in Italia. Poco dopo il pres
idente francese Jacques Chir
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che avrebbe dato
il via libera
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nel caso in cui
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ricorso in Cass
azione presenta
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Battisti fosse stato respinto. A quel
punto, Battisti era fuggito
in Brasile. La polizia francese non
abbandonò le
sue tracce. Il 18
mar
no scorso Battisti, zo dell’angrazie anche
a una donna che
gli aveva portato dei soldi e
che era stata seguita da agenti
francesi, è stato catturato in
un albergo di
Copacabana a
Rio de Janeiro.
Il
13 gennaio 2009
, però, in Brasile gli è stato
riconosciuto lo
14
numero 1/2 - 2010
19
MEMORY DAY
Il sacro fuoco del Ricordo
Celebrata a Venezia la XVII edizione del Memory Day,
in ricordo delle vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità
di Antonio Capria
U
na fiaccola per illuminare i ricordi e riscaldare i cuori. E’ il fuoco sacro della memoria, tenuto vivo dal
Coisp, che anche quest’anno, nella città di Venezia,
ha voluto celebrare il “Memory Day”. Da diciassette
anni una giornata per ricordare i tanti Servitori dello Stato rimasti feriti o uccisi nell’adempimento del dovere, le vittime del
terrorismo e della criminalità, e il dramma vissuto dai familiari. Familiari che il 19 novembre scorso hanno affollato, ancora una volta, il Teatro Toniolo di Mestre, stretti dall’abbraccio
di centinaia di giovani, studenti delle scuole di ogni grado, e
di altrettanti poliziotti giunti da tutta Italia. Chiamati a raccolta dal Coisp – il Sindacato indipendente di Polizia, ancora una
volta insieme all’associazione Fervicredo – Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere e all’Amministrazione Comunale di
Venezia, ad animare il “percorso del ricordo” sono stati proprio
quei familiari che portano nel cuore le drammatiche sofferenze legate alla scomparsa di una persona cara, e che oggi, usciti dalla solitudine e dall’isolamento, scoprono con orgoglio che
quei sacrifici non sono stati vani, perché indicano una strada
di legalità, di civiltà, di giustizia, di amore per il proprio Paese,
percorsa ogni giorno di più dalle nuove generazioni.
20
Le manifestazioni del “Memory Day” sono cominciate con un
momento di profondo raccoglimento, al Centro civico in via
Ciardi 45, con l’accensione del “Braciere Commemorativo” e
la consegna della fiaccola ai podisti tedofori, e la cerimonia
di intitolazione del Centro civico alla memoria del Sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Lippiello, deceduto quando era in servizio presso la Squadra Mobile di Venezia, in seguito a un inseguimento stradale durante un’operazione antidroga il 7 gennaio 2000. Lì ha fatto tappa il corteo, guidato
dai tedofori, che ha voluto ripercorrere il sacrificio di vittime
indifese del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma
di criminalità, e che ha toccato alcuni luoghi simbolo di questa parte drammatica della storia di Venezia, e in fondo della
storia d’Italia: dal monumento, a Marghera, dedicato all’Ingegnere Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico, nel luogo in cui fu fatta ritrovare l’auto contenente il corpo crivellato da 16 colpi di pistola il 20 maggio 1981, dopo 46 giorni di
prigionia; alla rotonda autostradale Castellana, dove si trova il
Monumento commemorativo dedicato al Sovrintendente della
Polizia di Stato Antonio Lippiello; a via Comelico, dove si trova il pavé commemorativo nel luogo dell’agguato terrorista
al Vice Questore della Polizia e Dirigente della Digos veneziana, dott. Alfredo Albanese avvenuto il 12 maggio 1980; a viale
SICUREZZA E POLIZIA
Giuseppe Garibaldi, dove si trova il cippo commemorativo nel
luogo dell’agguato terrorista all’Ingegnere Sergio Gori, Vice
Direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, avvenuto il 29
gennaio 1980. Persone e drammi, storie ripercorse da giovani
studenti saliti sul palco del Teatro Toniolo, dove si è concluso il
“Percorso del Ricordo” ed ha preso il via il convegno “Per Ricordare”, al quale hanno preso parte illustri relatori e importanti rappresentanti delle Istituzioni. Introdotto da Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, e moderato da Gianluca Versace, il convegno è stato dedicato alla memoria Antonino Copia, agente di polizia deceduto nell’aprile scorso in seguito alle gravissime ferite riportate in un incidente stradale mentre
era in servizio a Mestre.
Eroi, non per caso ma per scelta. Storie che sono di esempio, perché
raccontano, in maniera indelebile, quanta umanità, quanta solidarietà, quanta generosità, senso del dovere, spirito di servizio si conservi sotto le tante divise. Gli intervenuti - dal sindaco di Venezia
Massimo Cacciari al sociologo Gianfranco Bettin, dal Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano al Vice Capo della Polizia di Stato,
prefetto Francesco Cirillo, dall’assessore alla Cultura del Comune di
Venezia Laura Zanella al deputato Rosa Villecco Calipari, dal questore di Venezia Fulvio Della Rocca fino a Mirko Schio, presidente della Fervicredo - hanno avviato una profonda riflessione sul messaggio che ogni anno parte dal Memory Day, un messaggio di verità, di
dolore rinnovato e di sacrificio perenne. “Un messaggio – ha detto
Franco Maccari – che deve viaggiare lontano, e raggiungere le menti, i cuori e le coscienze, lasciando traccia del significato dell’impegno che tutti dobbiamo a questa nostra società. Un impegno che
conduce noi Servitori dello Stato al fiero adempimento del dovere,
alla concretizzazione della nostra passione civile e professionale. La
strada che conduce anche tutti gli altri cittadini al rispetto di sé e
degli altri, perché il nostro agire abbia un connotato di onestà ed altruismo che renda la vita pregna di significato”. “Il Coisp – ha detto ancora Maccari – che ha avviato questo ideale percorso della memoria all’indomani delle stragi del 1992, quando in uno dei periodi
più bui della storia del nostro Paese vennero massacrati i giudici Falcone e Borsellino e i poliziotti delle scorte, non arretrerà mai di fonte alla minaccia dell’oblio che le storture di questa nostra società rischiano di far calare sul sacrificio di chi ha vissuto onorando i principi in cui credeva. Continueremo a ricordare, a ricordare i nostri eroi,
a ricordare chi ha pagato un prezzo troppo alto per aver incrociato
la strada dei violenti e degli oppressori, a ricordare che forse anche
prima potevamo e dovevamo fare tutti di più, a ricordare che non
c’è più alcuna scusa per sottrarci ai nostri doveri, a ricordare che
se ciascuno fa la propria parte, tutti insieme rappresenteremo una
inespugnabile roccaforte di legalità”.
Nel corso del convegno al Toniolo, sono stati ripercorsi, con un toccante video, i momenti più significativi delle precedenti edizioni del “Memory Day”. ‘’Momenti - ha ricordato dal palco l’assessore comunale alla Produzione culturale del Comune di Venezia,
21
MEMORY DAY
Luana Zanella - che non saranno perduti: tutti i d
documenti prodotti in questi anni verranno, grazie al laboratorio di ‘Mestre Noveranno
cento’, raccolti e digitalizzati, per essere poi
cento
messi a disposizione degli studenti e degli
mess
studiosi”.
stud
Il si
sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ha sottolineato come i tanti nomi
ricordati nel “Memory Day” non siaric
no solo i nomi di vittime del “dovere”,
“come se fossero solo persone obbe“c
dienti a un comando, che eseguono
di
un dovere perché imposto dall’esterno: queste persone avevano dentro
n
di sé una certa idea dello Stato, una
d
ben precisa idea della convivenza
b
ccivile, e seguivano una legge interriore, non gli ordini di un’autorità
eesterna. Parlando di loro – ha detto
Cacciari - non mi
m piace definirli ‘vittime del dovere’, ma, piuttosto, ‘testimon
‘testimoni’. Le persone che oggi siamo qui a
ricordare sapevano benissimo cosa stavano facendo e che cosa
rischiavano. E lo facevano non per ‘dovere’, ma perché credevano fermamente in quei valori di giustizia e democrazia senza i quali nessun Stato può sopravvivere. Questi uomini sapevano che una comunità non può reggersi con criminalità la organizzata, con il terrorismo, e avrebbero lottato in questa direzione anche se fossero stati comuni cittadini, e non rappresentanti delle Forze dell’Ordine o magistrati. Avrebbero comunque combattuto nello stesso modo quelle forze, quelle potenze
che impediscono e che hanno impedito a questo paese di essere un’effettiva, compiuta, responsabile democrazia. Questi uomini sono infinitamente di più che l’espressione del senso del
dovere, sono l’espressione dello Stato che è dentro di noi”.
22
SICUREZZA E POLIZIA
Sulla stessa linea l’on. Rosa Villecco Calipari: “Non amo la parola ‘servitori dello Stato’, che trovo riduttiva. Non si tratta di
ubbidire inconsapevolmente a un ordine. Ciò che distingue le
persone che scelgono di stare dalla parte dello Stato è un codice morale interiore, che si forma negli anni, che si rafforza con
percorsi non facili”.
Il vice capo Polizia di Stato, prefetto Francesco Cirillo, ha proposto al sindaco di Palermo che ”al posto delle targhe stradali che inneggiano a vecchie nobiltà colluse con la mafia” venga
messo “il nome delle vittime della criminalità organizzata. Così alla fine si finisce di fare qualche fiction che inneggia al ‘capo
dei capi’”. Cirillo, ricordando che fece questa proposta quando
per tre anni era stato questore di Palermo, ha sottolineato che
la fiction è stata “una cosa indegna: il capo dei capi di chi? - si
è chiesto Cirillo - dei vigliacchi, degli assassini, di chi colpisce
alle spalle”. Cirillo, ricordando di essere stato con il questore di
Venezia Fulvio Della Rocca compagno di corso nella scuola di
polizia di Ninì Cassara e Alfredo Albanese, ha poi rivolto un appello “a quelli che stanno laggiù di aiutarci, come i ragazzi di
Calatafimi che hanno applaudito la polizia. Una volta - ha detto - chiudevano le finestre quando passavano i poliziotti, oggi
la Sicilia di quei ragazzi dal volto pulito è il segno più forte che
la società civile, non la società incivile dell’omertà, sta al fianco
degli uomini in uniforme”.
Alfredo Mantovano, sottosegretario Interni, ha affermato che
“un modo di ricordare i 150 anni di unità nazionale è quello di
leggere, magari nelle tante targhe affisse nelle nostre città, le
singole storie dei caduti per la Patria, le storie delle loro famiglie. E’ questa la storia di carne e di sangue del nostro Paese. Oggi come ieri è necessario fare le sentinelle su una linea di confine tra barbarie e civiltà: il ‘Memory Day’ ricorda il sacrificio di
tante sentinelle e delle loro famiglie”.
Mirko Schio, presidente della Fervicredo, ha evidenziato come
il “Memory Day” abbia messo radici nel tessuto sociale, con il
coinvolgimento delle scuole, delle associazioni, dell’intera cittadinanza: “La Fervicredo – ha detto Schio - nata dall’esigenza di
dare pari dignità alle vittime, in questi anni è riuscita a spostare i riflettori della scena mediatica dai carnefici alle vittime, a coloro che hanno pagato con la vita, o subendo gravi conseguenze
fisiche, la loro dedizione al dovere.
Una società senza memoria non ha futuro, e noi siamo qui
per consegnare ai giovani un testimone, una fiaccola del ricordo perché sia conservata e custodita, e tramandata alle
generazioni a venire”.
23
CONSIGLIO NAZIONALE
Consiglio
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CONSIGLIO
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numero 3 - 2010
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CONSIGLIO NAZIONALE
“Pretendiamo rispetto”
Al Convegno nazionale del COISP a Catanzaro idee a confronto sulla specificità del lavoro dei Poliziotti
A Franco Maccari replica il sottosegretario Mantovano: “Lavoriamo per voi”
di Olga Iembo
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na sala congressi gremita per il Convegno nazionale del Coisp - Sindacato indipendente di Polizia –, che si è tenuto il 29
gennaio scorso a Catanzaro, ha rappresentato la giusta conclusione di una due giorni densa di contenuti ed estremamente proficua sul piano del confronto e della progettualità, realizzata
nell’ambito del Consiglio nazionale del Sindacato, guidato dal Segretario Generale Franco Maccari. Numerosi i rappresentanti delle autorità
civili e militari presenti ai lavori, che sono stati coordinati dal Presidente
del Coisp Marcello La Bella. Tanti illustri relatori si sono alternati al microfono nella sala congressi del villaggio Porto Rhoca di Squillace (Cz),
incorniciati dal verde delle bandiere del Coisp e dal rosso vermiglio dei
manifesti su cui spiccava il leit motiv del Convegno, “Prima ti ignorano,
poi ti deridono, poi ti combattono. Alla fine vinciamo... NOI!!”, una frase
mutuata da Ghandi nella quale il Coisp ha ritrovato l’essenza stessa del
suo agire, nella consapevolezza che l’umiltà e lo spirito di servizio hanno fatto crescere un Sindacato giovane ma deciso, l’iniziativa, la libertà e l’autonomia lo hanno reso credibile, e l’indipendenza lo ha fatto
imporre come interlocutore autorevole e come riferimento.
“Specificità del lavoro dei poliziotti + indipendenza del Sindacato di Polizia = concreta sicurezza e reale legalità nel Paese” è stato il tema del
confronto, che ciascuno ha interpretato nella maniera più consona al
proprio ruolo. Dopo i saluti del Primo cittadino di Squillace, Guido Rhodio, ed anche del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rose e del Questore Arturo De Felice, il Sindaco della città capoluogo di regione, Rosario
Olivo, ha voluto immediatamente puntare sull’argomento principe del
dibattito, la sicurezza ed i modi di garantirla, sottolineando con determinazione che “da troppo tempo ormai si attende che il Governo nazionale sblocchi i fondi già assegnati a Catanzaro nell’ambito dei programmi previsti dal Pon Sicurezza, che consentiranno di dar corso ai progetti
pensati per la città”. Non meno forte e “centrato” l’intervento del Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, la quale, statistiche
alla mano, si è soffermata sulle disastrose condizioni in cui ancora operano gli appartenenti delle Forze dell’ordine, e sui disagi vissuti sul piano personale e familiare. Al Prefetto Giovanni Cerere Palazzo, alla guida della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della
26
pubblica sicurezza, è spettato portare alla platea ed agli organizzatori il
saluto ed il pensiero del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, mentre
il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, ha messo sul tappeto le più stringenti questioni sulle quali gli interlocutori istituzionali sono chiamati a responsabilità.
Rinnovo del contratto, riorganizzazione dei presidi territoriali e riordino delle carriere sono i nodi sui quali non è più possibile prendere tempo, ha detto Maccari, il quale ha anche lanciato un
monito ben preciso quando ha avvertito: “Non sopporteremo più l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria di molti esponenti del Governo nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e le carenze abissali che
rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Sappiamo – ha aggiunto Maccari - che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare
ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera esistenza. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del
sacrificio. ‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso il Segretario Generale -, e vuole dire esattamente questo, che non
consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte
dei rappresentanti istituzionali”.
SICUREZZA E POLIZIA
Più tardi l’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha voluto raccogliere, sia pur molto rapidamente, il segnale lanciato da Maccari e, dopo aver affermato che il “Governo è impegnato in ogni modo nella lotta alla criminalità”, ha anche sostenuto che
proprio su contratto, riordino e riorganizzazione, l’Esecutivo nazionale “sta lavorando, per superare tutti i ritardi e raggiungere una situazione soddisfacente per tutti nel presente e per il passato”, prima di
passare alla “dolente nota” dell’unico comparto Sicurezza-Difesa che,
per quanto non piaccia affatto agli addetti ai lavori, a suo dire sarebbe
l’unica strada seriamente percorribile per risolvere molti problemi subito e con le poche risorse disponibili. “Dobbiamo prendere atto che
questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa” – ha concluso Mantovano -, prima di congedarsi con un vivo ringraziamento alle
Forze di Polizia, “perché - ha detto - per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che
da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”.
Una frase che poco dopo ha ripreso l’imprenditore Filippo Callipo, il
quale non ha risparmiato toni alquanto critici verso la conclusione del
rappresentante del Governo: “La gratitudine fa piacere – ha commentato Callipo -, ma chi rischia la vita ogni giorno deve essere messo nelle degne condizioni di vivere e ricevere anche la giusta gratificazione
economica. La ‘partita doppia’ ha la sua importanza e come!”. “E’ solo
grazie alle Forze dell’Ordine – ha poi sottolineato Callipo - che
noi imprenditori riusciamo a svolgere la nostra attività in Calabria. Bisogna potenziare le Forze di Polizia, perché lo Stato riprenda il controllo del territorio, altrimenti in questa regione
non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo”. Un concetto, questo
della ‘necessità della presenza delle Forze di Polizia’, unico vero riferimento dei cittadini che ne traggono un senso di maggiore sicurezza, che è stato al centro della maggior parte degli interventi, compresi quelli di Rocco Mazza, di Confagricoltura Calabria; di Pietro Santo Molinaro, e del responsabile provinciale Europcar, Tony Proscia, nonché di Narciso Pisacreta, Vice presidente
nazionale dell’Associazione arbitri italiani che, con una similitudine tra
le funzioni del poliziotto per strada e dell’arbitro in campo, ha ribadito
come “si è tutti più liberi solo grazie al rispetto delle regole”.
Ancor più “addentro” l’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà
Fortugno, componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, la quale ha ammonito: “Non si può pensare di garantire la sicurezza con le ronde o l’impiego dei militari. La sicurezza si può affermare soltanto valorizzando la specificità del lavoro delle Forze dell’Ordine”.
“Anche il Governo – ha aggiunto - ha riconosciuto la specificità del lavoro dei poliziotti, ma al riconoscimento formale non è seguito quello sostanziale. Non si può certo affermare che una manciata di euro al mese
possa ripagare la professionalità, lo spirito di sacrificio e la dignità con
cui i poliziotti hanno sempre dimostrato di svolgere il proprio lavoro”.
Non a caso, a chiusura dei lavori – al termine dei quali ha portato il proprio saluto anche l’onorevole Mario Tassone, Componente della Commissione parlamentare antimafia e vice segretario nazionale dell’Unione di Centro -, l’onorevole Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del
Partito democratico, ha voluto “offrire al Sindacato un ascolto, un ascolto fatto con l’umiltà di chi sa di dover imparare molto, e di doverlo fare proprio da chi ogni giorno si impegna in prima linea per la difesa del
territorio”. “Ecco perché – ha concluso Fiano – vi dico che saremo al nostro posto ad attendere il vostro contributo e di sentire dalla vostra viva voce quali siano priorità, necessità e soluzioni. Parole cui poi daremo
in sede istituzionale un seguito concreto, non usando questo confronto
solo come mera operazione di facciata”.
27
CONSIGLIO NAZIONALE
MACCARI: “Duri ma corretti”
“Siamo qui, oggi ed ogni giorno, e deve essere molto chiaro il perché. Noi vogliamo
parlare di noi, vogliamo che
ci sia data l’attenzione necessaria, e che è sacrosanta, nel
senso che si trovino soluzioni ai problemi che ci assillano.
Se non fosse così che motivo
avrebbe di esistere il Sindacato? Noi vogliamo fare Sindacato in maniera concreta e leale, sappiamo quali sono le difficoltà e le inefficienze da affrontare e
dobbiamo pretendere che lo si faccia in maniera seria, nell’interesse di
uomini e donne della Polizia di Stato”. E’ quanto ha detto Franco Maccari, Segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia,
nell’ambito del Convegno nazionale sul tema “Specificità del lavoro
dei Poliziotti + Indipendenza del Sindacato di Polizia = Concreta
sicurezza e reale legalità nel Paese”, in corso a Squillace (Catanzaro).
Nel suo intervento introduttivo il leader del Coisp si è concentrato
soprattutto sulle tre tematiche che attengono al comparto, tenendo
banco nel panorama delle emergenze irrisolte: il mancato rinnovo del
contratto; la necessità della redistribuzione e razionalizzazione delle
forze sul territorio; l’impellenza di un riordino che non può più attendere; e, pur affermando di aver apprezzato il recente riferimento del
Ministro Maroni a quest’ultima tematica, ha tuttavia criticato senza
mezzi termini alcuni esponenti del Governo per “l’atteggiamento di
sfida e di poca galanteria nei confronti del Sindacato e dei poliziotti,
e per le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato
un percorso ad ostacoli”.
“Perché nella nostra indipendenza e nella nostra autonomia – ha
spiegato Maccari - siamo perfettamente in grado di dire quando concordiamo con l’azione di qualcuno, ma anche, se necessario, di criticare pesantemente ciò che non va bene. Sappiamo che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera
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esistenza. Se avessimo dovuto trovare un lavoro qualsiasi – ha spiegato il Segretario Generale - avremmo fatto altro. Ma il nostro non è un
lavoro qualsiasi, lo abbiamo scelto e lo intendiamo e lo viviamo in una
maniera tale da non consentirci di passare sopra a quanto ci manca in
termini di mezzi, ma non solo. Su tutto, quel che pretendiamo è il
rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio”.
“‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso Maccari -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza
di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali. In chiunque rappresenti qualcuno o qualcosa, una volta di più, vogliamo e pretendiamo un linguaggio consono ed il massimo rispetto, oltre che il concreto
adempimento dei doveri che gli sono stati assegnati”.
SICUREZZA E POLIZIA
MANTOVANO: “Conoscete solo
la voce del dare’””
“Senza retorica, posso attestare la piena consapevolezza del ministro e di
tutto il Viminale della generosità e dell’importanza del vostro lavoro. Per i
Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”. E’
quanto ha detto Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato
all’Interno, il 29 gennaio scorso a Catanzaro nell’ambito del
Convegno nazionale del Coisp. “In ventiquattro ore – ha detto
il Sottosegretario - abbiamo registrato eventi particolarmente
positivi che riguardano la ‘ndrangheta e la sicurezza. Prima il
Consiglio dei ministri a Reggio, poi la due giorni del Consiglio
nazionale del Coisp, ed anche Confindustria che ha rilanciato
l’obbligo di denuncia dell’illegalità che soffoca ogni sviluppo.
E’ una cosa bella e positiva. Mi pare che testimoni quale attenzione ci sia per questo territorio e per queste tematiche. Lo dico perché anche le questioni che interessano i Corpi di polizia
vanno inquadrate nel contesto dello sforzo che si sta facendo
nella lotta alla criminalità. Tale lotta è come la difesa di un condominio, la cosa più pericolosa è il marcio che sta nei piani interrati, quello che tratta gli affari, gli appalti, l’economia, quello che si inserisce nelle fondamenta e provoca lo sbriciolamento di quell’edificio”. “Da parte del Governo – ha aggiunto Mantovano - l’azione di contrasto alla criminalità si è concretizzata nell’adozione di tutta una serie di misure, di cui vorrei citare
quella che consente l’aggressione ai patrimoni della criminalità
attraverso sequestri e confische”.
Il sottosegretario ha ricordato i 7 miliardi e mezzo di beni sequestrati ed i 2 miliardi di beni confiscati in un anno, evidenziando che “dalle risorse immediatamente monetizzabili, è nato il ‘Fondo unico giustizia’ (ultima stima 1 miliardo e 600 mila euro). Sono risorse – ha spiegato - che permettono, sia pure
in parte, di colmare i ritardi che si sono registrati per via della crisi. Ieri a Reggio Calabria sono state assunte delle decisioni importanti, quella immediatamente operativa è l’istituzione
dell’‘Agenzia internazionale per i beni sequestrati’, che servirà
ad evitare il deterioramento e la dispersione dei beni e la loro
immediata utilizzazione, poiché la norma prevede l’immediata fruizione dei beni fungibili sequestrati”. Passando poi ai tre
grandi temi in discussione, citati in precedenza dal Segretario
Generale del Coisp Franco Maccari, Mantovano ha iniziato dal
rinnovo contrattuale, ammettendo che “è vero che c’è ritardo,
ma in qualche misura esso è stato concordato, perché vi è stato
un discorso responsabilmente accettato tra ministro e sindacati di attendere le risorse necessarie per andare oltre i 47 euro
di aumento già disponibili. Lo sforzo è in atto – ha garantito il
Sottosegretario -, ed è nella direzione di cercare di superare la
difficoltà del reperimento delle risorse.
Dal 2010 comunque riprende il turn over, e tenteremo di rimetterci in pari con l’annualità in corso, prima di affrontare il problema del pregresso”. Quanto alla questione della razionalizzazione
dei presidi, Mantovano ha dimostrato di condividerne la necessità, ma ha ricordato con grande forza che “non è affatto facile
come qualcuno potrebbe pensare, perché ogni volta che si mette
mano ai presidi esistenti si scatenano le resistenze e le reazioni di
chi vive su quel territorio”. Ultimo, ma non meno importante, il
Sottosegretario ha trattato la questione del riordino: “La difficoltà maggiore – ha detto Mantovano - è che c’è un unico comparto Sicurezza-Difesa. Sono due realtà ciascuna con esigenze proprie, e dunque delle due l’una: o immaginiamo una separazione
dei due comparti – ha spiegato scatenando l’applauso della sala -,
oppure, volendo arrivare a un riordino in tempi accettabili e con
i mezzi che abbiamo, dobbiamo prendere atto che questo non è
il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E
quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa”. “Tutte queste
– ha concluso - sono voci impegnative, nelle quali il confronto ed
il rispetto sono indispensabili, e che non ci devono vedere parti contrapposte di un tavolo, ma parti di uno stesso esercito che
punti a raggiungere il risultato nella maniera migliore”.
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CONSIGLIO NAZIONALE
CRIMINALITÀ
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La Mafia
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LA MAFIA AL NORD
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Il “patto” tra Sta
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SICUREZZA E POLIZIA
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38
numero 4 - 2010
31
CRIMINALITÀ
Una mafia liquida che dilaga al Nord
di Olga Iembo
L’
errore più grossolano che si possa commettere è quello di pensare che la criminalità organizzata sia una
prerogativa di alcune specifiche zone d’Italia, che infesti come una piaga alcune regioni, restando solo
l’eco di un problema per tutti gli altri cittadini. La malavita organizzata - e su tutti la ‘ndrangheta -, è un morbo per i calabresi come per i veneti, per i siciliani come per i lombardi, per
i sardi come per i piemontesi, per i pugliesi come per gli altoatesini. E’ un problema che, come un liquame inarrestabile, ha
tracimato in Europa, ed anche oltre.
condizioni favorevoli per farlo e, dove non le trova, le crea, grazie alla sua peculiare struttura organizzativa, più volte descritta
nel corso delle relazioni annuali di questo Ufficio”.
In tale contesto va ricordato il provvedimento, annunciato il 30
maggio 2008, con il quale il governo degli Stati Uniti ha incluso la ‘ndrangheta nella lista nera delle “narcotics kingpin organizations”, le principali organizzazioni dedite al narcotraffico, a seguito della stretta e continua collaborazione fra i Governi degli Stati Uniti e dell’Italia. Secondo quanto dichiarato
dal responsabile della Dea di Milano, Richard Bendekovic, “la
‘ndrangheta rappresenta un pericolo per gli USA perché è un
elemento sempre più importante nell’arricchimento e quindi
nel rafforzamento dei narcos colombiani”.
La definizione di mafia “liquida” però, per la Dna,
“riesce meno condivisibiNelle regioni settentrionali si avvertono
le ove si consideri come a
sensibilmente altre presenze, da “cosa nostra”,
queste indubbie caratterialla camorra, realtà criminali provenienti dall’Est
stiche, la ‘ndrangheta rieeuropeo, alla mala cinese. Segnalata la sinergia
sce a coniugare, senza alcon le mafie estere
cuna contraddizione interna, il carattere di struttura associativa regolata,
E’ con il 19 febbraio 2008
che per la prima volta,
nella storia dell’Italia repubblicana, una Commissione parlamentare antimafia consegna al Parlamento e al Paese una relazione completa, analitica e documentata sulla
‘ndrangheta, nonostante le leggi istitutive delle
varie Commissioni succedutesi nel tempo avessero evitato accuratamente di nominarla, accomunandola alle “altre associazioni mafiose variamente denominate”. La relazione riconosce
quello che da oltre un decennio la Direzione nazionale antimafia (Dna) aveva ripetuto circa la potenza e la pericolosità della
‘ndrangheta, il suo ruolo egemone nel traffico della droga, la
sua eccezionale mobilità in Europa e nel mondo, la sua capacità di realizzare la globalizzazione anche nel settore della criminalità. La relazione cita la categoria, introdotta dallo studioso
Zygmunt Barman, della “liquidità”, per meglio definire un’organizzazione reticolare e modulare come la ‘ndrangheta. “La
definizione può essere pienamente condivisa – spiega la Dna
- laddove intende rappresentare come la ‘ndrangheta si adatta, si modella e si inserisce a livello mondiale ovunque trovi le
32
SICUREZZA E POLIZIA
radicata nel territorio, dotata di regole interne flessibili ma nel
contempo inderogabili, tanto da potere essere definita presenza
istituzionale strutturale nella società calabrese, e non solo, interlocutore indefettibile di ogni potere politico ed amministrativo, partner necessario di ogni impresa nazionale o multinazionale che abbia ottenuto l’aggiudicazione di lavori pubblici sul
territorio regionale”.
Sia sul piano scientifico che su quello giudiziario – tenendo
cioè conto dei dati provenienti dalle Direzioni distrettuali antimafia -, alla ‘ndrangheta viene attribuito un carattere “policentrico”, poichè essa, a differenza di “cosa nostra” e “camorra”,
connota la sua presenza nelle varie regioni dell’Italia, dell’Europa, del mondo, non sulla base degli affari criminali che di
volta in volta conduce, ma sulla base di quella struttura organizzativa ad essa peculiare che riproduce quella originaria di
base, su cui costruisce la base operativa per le sue attività di riciclaggio, reinvestimento di capitali, ospitalità di latitanti, traffici di ogni tipo e per il suo inserimento nella vita economica e
imprenditoriale dei territori di destinazione, sino ad arrivare,
a percorso concluso, a modalità di controllo del territorio, con
tutto quello che ne consegue. “Ovunque – è sottolineato nella
relazione della Dna -, la presenza mafiosa si accompagna indefettibilmente, all’acquisizione ora violenta, ora truffaldina, ora
mediante pratiche corruttive o clientelari, di risorse pubbliche
destinate alla realizzazione di opere di pubblica utilità, ovvero
alla gestione di attività pubbliche di vario genere, di finanziamenti regionali e comunitari. Le risorse in questione, poi, vanno ad aggiungersi a quelle originate dal traffico di droga, nel
quale tutte le cosche calabresi, in misura più o meno accentuata, si dedicano abitualmente, ed a quelle derivanti dall’esazione fiscale di base (le estorsioni), dagli interessi praticati con
l’usura, dalle truffe e dai traffici illeciti di ogni tipo”.
33
CRIMINALITÀ
Lombardia colonnizzata dalle cosche
‘Ndrangheta al nord, 300 arresti
Infiltrazioni nelle istituzioni, nel mirino l’expo 2015
D
uro colpo alla ‘ndrangheta e alle sue ramificazioni
in tutta Italia. Con un’operazione imponente, carabinieri e polizia, coordinati dalla Dda di Milano e Reggio Calabria, hanno arrestato oltre 300 persone e decapitato i vertici delle cosche. Cosche che dalla terra d’origine
avevano esteso i loro tentacoli soprattutto in Lombardia, che
si serviva dei colletti bianchi e si infiltrava nelle imprese fino a
cercare di arrivare a mettere le mani sull’Expo. Una “mutazione genetica” che sposta gli interessi delle ‘ndrine dalle attività
classiche, dal traffico di droga agli omicidi, a un “controllo sistemico” con infiltrazioni nelle istituzioni pubbliche e nella politica, e che trasforma la ‘ndrangheta in una Spa. La ‘ndrangheta ha ‘cambiato pelle’: non solo perché in Lombardia è diventata ‘mafia imprenditrice’, ma anche per le sue caratteristiche di
organizzazione, “unitaria, verticistica e piramidale”, per dirla
con le parole del Procuratore antimafia Piero Grasso.
E’ quanto emerge dall’inchiesta che ha portato all’arresto, in
tutta Italia, di 300 presunti affiliati alle famiglie storiche della
criminalità calabrese.
sistema criminale sia sotto l’aspetto organizzativo che quello patrimoniale”, ha commentato il ministro dell’Interno Maroni.
A finire in manette è Domenico Oppedisano, 80 anni, numero
uno delle cosche calabresi, ma nella rete finiscono anche gli affiliati alle famiglie storiche: le cosche egemoni nel capoluogo
reggino, nella fascia ionica ed in quella tirrenica, tra cui i Pelle di San Luca, i Commisso di Siderno, gli Acquino-Coluccio ed
i Mazzaferro di Gioiosa Ionica, i Pesce-Bellocco di Rosarno, gli
Alvaro di Sinopoli, i Longo di Polistena, gli Iamonte di Melito
Porto Salvo. Cognomi che non tradiscono le origini del Sud,
ma i cui affari da tempo, fin dagli anni Settanta, si sono
trasferiti al Nord.
Il federalismo, però, sembra non piacere all’organizzazione appena smantellata. Chi, come Carmelo Novella, prova a “mettersi in proprio” paga con la vita la scelta. Il 14 luglio 2008 viene ammazzato in un bar di San Vittore Olona perché aveva detto in giro che “la Lombardia”, cioè i gruppi ‘ndranghetisti trapiantati al Nord, avrebbero potuto “fare da soli”, senza la casa madre calabrese. Un desiderio di indipendenza fermato con
le pallottole. “La Provincia lo ha fermato”, è quanto si legge in
un’intercettazione che ‘svela’ i mandanti del delitto.
Una maxi operazione, che ha visto a lavoro carabinieri, poliziotti e uomini della Dia, che coordinati dalle procura di Reggio
Calabria e Milano, hanno eseguito all’alba del 13 luglio scorso
arresti e perquisizioni a Reggio Calabria, Milano, Monza, Como, Varese, Lecco, Genova e Torino. Complessivamente sono stati sequestrati beni per oltre 60 milioni di euro, insieme ad armi ed
esplosivi. “In assoluto la più importante operazione degli ultimi
anni contro la ‘ndrangheta, che oggi viene colpita al cuore del suo
34
SICUREZZA E POLIZIA
La struttura organica del vertice della ‘ndrangheta, indicata come ‘Provincia’ o ‘Crimine’, non ammette stonature. Da
quell’omicidio, anche con l’uso delle intercettazioni, “fondamentali” a detta di Ilda Boccassini procuratore aggiunto della Dda di Milano, viene ricostruita la rete della struttura con un filo diretto lungo la Penisola. Un’organizzazione che punta alla realtà imprenditoriale, ma non dimentica
i riti più tradizionali.
In Aspromonte, la festa della Madonna di Polsi sancisce l’investitura delle cariche apicali, così come in un centro per anziani a Paderno Dugnano (Milano), intitolato ai giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si elegge (con tanto di
brindisi) come ‘mastro generale’ in Lombardia Pasquale Zappia. C’è anche una lavanderia in un centro commerciale di Siderno, gestita dal boss Giuseppe Commisso, usata come luogo degli incontri, ma non bisogna fermarsi in Italia: le indagini
hanno accertato infiltrazioni anche in Canada e in Australia.
Nell’inchiesta ribattezzata ‘Il crimine’, emerge anche l’esistenza in Lombardia di una ‘camera di controllo’ deputata al raccordo tra le strutture lombarde e calabresi. Sono 160 gli affiliati individuati in Lombardia, ma a detta degli stessi indagati
“ne sarebbero operativi 500”. Un esercito che tenta di mettere le mani sugli appalti dell’Expo 2015 attraverso importanti
aziende lombarde operanti nel settore edile che versavano in
condizioni di difficoltà economica.
Un progetto ambizioso che non si concretizza a causa del mancato risanamento della Perego Strade, società attualmente sottoposta a procedura fallimentare, ma in cui l’attività’ di penetrazione della ‘ndrangheta non si ferma al controllo gestionale, ma arriva a una diretta partecipazione del capitale sociale.
Tra gli arresti ‘eccellenti’ Giuseppe Neri, boss della ‘ndrangheta in Lombardia, accusato anche di avere convogliato voti elettorali su indicazione di Antonio Chiriaco, 51enne direttore sanitario della Asl di Pavia finito all’alba in carcere, a favore del
deputato del Pdl Giancarlo Abelli, il quale non è indagato e
risulta estraneo alla vicenda.
Arrestato anche Francesco Bertucca, imprenditore edile del pavese e Rocco Coluccio, biologo e imprenditore residente a Novara. Nell’inchiesta risultano indagati anche l’assessore comunale di Pavia Pietro Trivi, con l’accusa di corruzione elettorale
e l’ex assessore provinciale milanese Antonio Oliviero che deve rispondere di corruzione e bancarotta. Oliviero sarebbe stato in rapporti con l’imprenditore Ivano Perego, arrestato per
associazione mafiosa, e responsabile della Perego Strade, controllata, secondo gli investigatori, da Salvatore Strangio. Tra
gli indagati anche quattro carabinieri di Rho.
35
CRIMINALITÀ
Una “mutazione genetica” la definisce Edmondo Bruti Liberati, procuratore della Repubblica di Milano, che segna una svolta imprenditrice. Il sequestro di Alessandra Sgarella, nel dicembre 1997, è l’ultima azione dei clan tradizionali. Dal Duemila la ‘ndrangheta si trasforma e punta a un controllo sistemico con infiltrazioni nelle istituzioni pubbliche. “Pervasività sul
territorio e capacità di infiltrazioni in ambienti diversi “unite a
una struttura “unitaria e verticistica” sono queste le nuove armi secondo Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica
di Reggio Calabria.
I politici, nell’inchiesta risulterebbero coinvolti anche esponenti della Lega, sono parte del “capitale sociale dell’organizzazione criminale”, si legge nell’ordinanza del gip di Milano. Un’organizzazione che cambia faccia e che si affida sempre più a prestanomi e capacità imprenditoriali, abbandonando i settori tradizionali dello spaccio di droga o delle pallottole. La capacità d’infiltrazione diventa la forza per farsi largo,
senza fare rumore.
Un’organizzazione con radici in Calabria, ma capace di infiltrarsi nelle diverse realtà del Nord Italia, senza perdere il fascino e le tradizioni delle “cerimonie di affiliazione”, quasi
come quelle narrate nelle scene di un film calssico, come ‘Il
Padrino’. Allora, però, non c’erano le intercettazioni. “La rovina degli uomini sono le macchine e i telefonini”, tuona in
un’intercettazione uno dei boss finito dietro le sbarre.
Il Procuratore antimafia Piero Grasso, insieme ai Procuratori
della Repubblica di Milano e Reggio Calabria, Edmondo Bruti Liberati e Giuseppe Pignatone, il procuratore aggiunto Ilda
Boccasini, il procuratore generale Manlio Minale e ai vertici
36
SICUREZZA E POLIZIA
A proseguire in questo spaccato uscito dall’inchiesta, grazie
anche alle molte intercettazioni telefoniche e ambientali, i filmati e i pedinamenti, è stato Giuseppe Pignatone. Ha parlato di un numero ‘eccezionalmente alto di affiliati’ e ha fatto
l’esempio di Rosarno (Reggio Calabria) dove su 15 mila abitanti 250 sono affiliati. Poi ha aggiunto: “la capacità di infiltrazione negli ambienti più diversi è la cosa che più preoccupa”. Il
Procuratore di Reggio, che ha commentato positivamente l’inserimento da parte del legislatore della ‘ndrangheta nel novero delle organizzazioni di tipo mafioso, ha inoltre spiegato che
trattative, decisioni importanti e nomine di nuovi capi (le cariche erano ‘temporanee e elettive’) venivano prese a matrimoni (uno a Platì con migliaia di inviati), feste e battesimi e cerimonie in Calabria. E ancora, per sottolineare l’importanza data all’’unitarietà’ ha citato le parole di un boss intercettato
che aveva detto: ‘qui dobbiamo metterci d’accordo per stare
tutti insieme. Se no ritorniamo allo sgarro e ognuno ritorna a
‘guardare alla sua locale’.
delle forze dell’ordine, hanno raccontato l’inchiesta in una affollatissima conferenza stampa (in platea c’erano anche molti
magistrati) a Palazzo di Giustizia di Milano.
Il primo a parlare di mutazione genetica dell’organizzazione
malavitosa è stato Minale, ricordando l’ultima operazione imponente , ‘I fiori della notte di San Vito’ era del 1994, e sottolineando che rispetto ad allora “ci avviciniamo alla seconda generazione”, per i rapporti con il mondo dell’imprenditoria. Con
il boss Pino Neri eletto come ‘capo’ con un brindisi durante una
‘mangiata’ a Paderno Dugnano, nel milanese, e Pasquale Zappia ‘rappresentante del mandamento Lombardia’ (entrambi in
carcere) dove, ha proseguito il Pg (fino a un mese fa procuratore capo) ‘si è capito che i legami’ con gli imprenditori ‘sono
i più vantaggiosi’.
Infine Ilda Boccassini. E’ stata lei a raccontare che tanti degli
arrestati di oggi sono persone ‘apparentemente insospettabili, figli di seconda generazione,’ e mai sfiorati da alcuna inchiesta. ‘Sono 500 gli uomini affiliati in Lombardia’ dove sono stati scoperti ‘15 locali’. Un numero destinato a crescere ‘perché
sappiamo che sono molti di più’ anche se ‘il dato più sconcertante che sta emergendo è che ancora molti negano di essere
strutturati’, così come ‘nega chi è stato danneggiato o minacciato’. E dopo aver ripercorso capitoli dell’indagine tra cui la vicenda dell’omicidio del boss Carmelo Novella, ucciso due anni
fa da sicari inviati dalla Calabria fa perché voleva rendere ‘autonoma’ la Lombardia ha detto: ‘La scoperta di una riunione
fatta in un aula intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci ha caricato di più . E siamo arrivati a consegnare al
Paese i risultati di questa indagine’.
37
SINDACALE
Speciale
Elezioni
38
SICUREZZA E POLIZIA
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numero 5 - 2010
39
COMMEMORAZIONE
L’Aquila un anno dopo
I Poliziotti continuano a lavorare in silenzio a senza sosta, ma gli uffici sono ancora nei container
di Olga Iembo
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e 3 e 32 minuti del mattino, trecentootto rintocchi della
Campana delle Anime sante squarciano un religioso silenzio costellato da migliaia di fiammelle delle fiaccole
che gremiscono piazza Duomo.
E’ l’alba del 6 aprile, l’Aquila rende omaggio ai suoi angeli, in
mezzo a quelle stesse rovine che li hanno strappati all’abbraccio dei propri cari, e che ora fanno da cornice al dolore, al ricordo, alla preghiera solenne. Appena una manciata di minuti prima, nell’aria risuonavano i nomi di ogni singola vita spazzata via dalla furia del sisma. Tutt’intorno, stretti in un abbraccio
poco consolatorio ma profondamente commosso, italiani provenienti da tutto il Paese mescolano le loro lacrime, il petto ancora
squassato da fremiti di paura nel ricordo del disastro.
E’ trascorso un intero lungo anno dal terremoto che ha devastato l’Abruzzo, ma sembrano passate solo poche ore per quanto è “Abbiamo trascorso questo anno come se fossimo sul set di un
ancora vivido l’orrore, per quanto si sente forte la mancanza di film di cui non avremmo mai voluto essere i protagonisti – dichi non c’è più, di chi, impotente, è stato sopraffatto nel cuore ce Santino Licalzi, segretario provinciale del Coisp dell’Aquila
della notte, e per quanto si avverte, ancora, l’incedere della dispe- -. Abbiamo rivissuto giorno dopo giorno la paura di quella notrazione mentre, con un senso
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pensato che stesse finendo il
mani senza riuscire a raggiunmondo, la disperazione per i
Anche il Coisp alla commemorazione
gere chi sotto cumuli di macerie
nostri parenti, amici o anche
delle vittime del sisma del 6 aprile 2009.
sta esalando l’ultimo respiro.
conoscenti morti, lo sconforto
Tra i 308 morti innocenti anche l’amato
Il Coisp ha voluto esserci, proper aver perso tutto in pochi
prio come era presente in quei
interminabili minuti, e concollega Massimo Calvitti: “Ma lui è sempre
drammatici giorni di un anno
temporaneamente, in un pacon noi”
fa, quando si faceva a gara a
radosso impossibile da spiechi resisteva di più senza fergare, la gioia per aver salvato
marsi, senza cedere alla stanla pelle. Sono emozioni che richezza, in una gara di solidarietà portata avanti tra il sangue mangono dentro indelebili, per sempre, con tutta la loro tragimisto alla polvere. Tra le 308 vittime del terremoto i Poliziot- cità, proprio come resteranno dentro di noi le vittime di questa
ti hanno contato anche il loro collega, Massimo Calvitti, e nel- tragedia. Per tutti vogliamo ricordare il nostro Massimo, che è
la notte del ricordo si sono stretti simbolicamente attorno al sempre presente tra di noi”.
pensiero della sua uniforme per stringere, così, anche tutti gli La voce è ancora rotta dalla commozione nel ripercorrere quei
altri morti innocenti.
passi che hanno portato il Coisp in quel fiume di persone che,
composte e rispettose, si sono mosse per le strade buie e desolanti di una città che non c’è più. “Un lungo serpentone umano – racconta Santino - ha partecipato alla fiaccolata che prima
di mezzanotte è confluita verso piazza Duomo, percorrendo le
strade dell’Aquila tra le case maciullate, le impalcature, la città ingabbiata e vuota dietro le facciate che troppo spesso ingannano. Si sentivano le persone chiacchierare a bassa voce è
stupite nel constatare quanto sia differente e tragica la realtà,
rispetto alle immagini televisive”.
Sì, perché nulla è in ordine ancora in questi luoghi martoriati.
“Purtroppo – osserva Franco Maccari, Segretario Generale del
Coisp - gli abitanti dell’Aquila ancora non sono riusciti a rientrare nel pieno possesso della loro città e dopo il dolore, la disperazione, per tanti resta la desolazione dell’impotenza davanti a un evento tanto devastante. Ecco perché ci è sembrato importante far sentire la presenza dello Stato attraverso la
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SICUREZZA E POLIZIA
Berlusconi ha voluto sottolineare come “nonostante qualcuno abbia provato ad infangare il lavoro di Governo e soccorritori, la realtà
è che abbiamo gestito con assoluta efficienza la fase dell’emergenza
e abbiamo impostato la ricostruzione nel migliore dei modi”.
presenza di quegli uomini e quelle donne, appartenenti al Sindacato Indipendente di Polizia, che da quel giorno sono andati oltre la divisa per stare accanto a chi purtroppo aveva
perso tutto”.
Non hanno mai smesso di lavorare quei Poliziotti, in ogni modo, in silenzio, senza risparmiarsi, senza lamentele. Eppure per loro in un anno
non è cambiato quasi nulla e, a differenza della maggior parte degli uffici pubblici, i loro sono ancora ospitati nei container, nascosti, forse, agli
occhi indiscreti delle telecamere perché si trovano all’intermo di una caserma. E continueranno così, anche in una situazione che va completamente a scapito dell’efficienza dei servizi, anche nel dubbio rispetto
al rinnovo di quelle disposizioni originariamente stabilite al momento
dell’intervento della Protezione civile che gli garantivano, ad esempio,
il pagamento del lavoro straordinario pur sempre necessario in una zona così provata. L’Aquila e l’Abruzzo feriti a morte non trovano pace, e
conservano quella forza straordinaria che gli ha consentito di resistere,
ma anche dubbi e paure. Certamente è anche per questo che la seduta straordinaria del Consiglio comunale dell’Aquila, organizzata in occasione dell’anniversario del terremoto, e iniziata alle 22 del 5 aprile, è
stata caratterizzata da grande tensione. Nella chiesa delle Anime Sante, che ha ospitato il consiglio, insieme alla giunta comunale e 34 consiglieri, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al neo presidente della
regione Lazio, Renata Polverini, al commissario straordinario per la ricostruzione e presidente della Regione, Gianni Chiodi, erano assiepati
centinaia di cittadini i quali hanno più volte interrotto i lavori con sonori fischi nel corso della lettura del messaggio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che hanno fatto da contraltare agli applausi
riservati, invece, alle parole inviate dal Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano.
Il Capo dello Stato, per parte sua, ha ricordato i 308 morti e gli oltre
1.600 feriti del terremoto invocando oggi lo stesso “spirito di forte
coesione istituzionale e sociale” che si manifestò all’epoca della tragedia. Napolitano ha posto l’accento sulla “dignità, la fierezza e capacità di reazione con cui la popolazione colpita dal terremoto ha
saputo affrontare lutti e difficoltà di ogni genere” e “l’insostituibile
apporto dei volontari”, ed ha invitato la Protezione civile a dedicarsi alle calamità naturali, “senza perdersi in altre direzioni di intervento pubblico per ovviare alle lentezze di procedure ordinarie non ancora rinnovate e semplificate come è
necessario da tempo”.
41
COMMEMORAZIONE
Il sindaco Massimo Cialente ha ringraziato il Capo dello Stato, il premier, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e “quanti ci hanno dato una grandissima mano e ci hanno aiutato”. “Molto è stato fatto - ha aggiunto il primo cittadino -. Allora c’erano centomila sfollati. Abbiamo realizzato una città temporanea e stiamo cercando di
ricostruirla. Il rischio vero era che questa città non ripartisse; chi si
è trovato a decidere in quelle ore aveva davanti il vuoto”. “La sfida
della ricostruzione dell’Aquila è
una sfida non solo per la nostra
città, ma per tutto il Paese” ha
aggiunto il sindaco, indicando
tra gli obiettivi prioritari, quello
di far ripartire l’economia e l’occupazione. “Senza i presupposti
per far ripartire il lavoro, le case
che stiamo rimettendo su con
fatica resteranno vuote. Dobbiamo promuovere il futuro di questa città territorio - ha spiegato
- lo dobbiamo fare per i nostri figli che da settembre si sono alzati anche alle 5.30 ogni mattina per
venire a studiare dalla costa”.
Ma, d’altra parte, c’è chi vede del tutto nero. “La verità è che
l’Aquila è una città morta e forse non tornerà mai a vivere. Ma
questo è vietato dirlo”, continua ad affermare Giusi Pitari, docente di Chimica all’Università dell’Aquila e, soprattutto, donna
simbolo del “popolo delle carriole” con il quale, da febbraio, continua a chiedere la rimozione delle macerie dal centro storico, dove il
movimento si reca ogni domenica per portar via i detriti un po’ alla volta. Secondo quanto detto dalla stessa professoressa alla stampa, in realtà, “la ricostruzione non c’è. Hanno deciso di abbandonare al suo destino il nostro centro storico, di creare dei villaggi anonimi senza negozi, senza servizi, senza vita”. La Pitari è convinta che
sia “stata scelta la strada più facile per chi doveva costruire -. Non
la migliore per chi qui ci deve vivere. Il guaio è che siamo abruzzesi.
Siamo troppo piccoli per far sentire la nostra voce - ha concluso tristemente -. Dopo questo primo anniversario vi dimenticherete tutti
di noi”. Parole che suonano, queste sì, come una marcia funebre senza lasciare neppure uno spiraglio di speranza. Ma quella, gli abruzzesi ce l’hanno avuta e continueranno ad averla. Intanto hanno assolto al dovere più importante, di tributare il giusto onore ai loro caduti. Con quei quattro cortei che, partiti da altrettanti quartieri della
42
città, si sono riuniti a piazza Duomo. Con le sante Messe, con le celebrazioni che sono andate avanti per due giorni interi, con manifestazioni di ogni tipo, che hanno coinvolto anche la piccola e devastata Onna, frazione simbolo di quella scossa mortale, dove un nuovo cammino di speranza si è voluto simboleggiare con alle 4.32 di
giorno 6, un anno e un’ora dopo il sisma, con la posa della prima
pietra del centro sociale.
Questo anniversario straziante è
stato per gli aquilani un momento di riflessione e di dolore, ma
anche l’opportunità per ribadire
che “il non urlare fa parte della
cultura di questa gente determinata e compatta”, come hanno
evidenziato alcuni cittadini ricordando che il cosiddetto “popolo
delle carriole” in silenzio rimuove le macerie, ma lancia segnali
forti alle Istituzioni.
Ai rappresentanti di quelle Istituzioni che, se possono continuare a lasciare gli uomini e le donne della Polizia di Stato dentro a poco funzionali container, contando una volta di più ma sempre e comunque ingiustamente sul senso
del dovere dei servitori dello Stato, non possono certamente pensare
di frustrare le legittime aspettative di quei cittadini che incarnano lo
Stato, e nel nome dei quali essi governano ed amministrano.
SICUREZZA E POLIZIA
Ricordiamo le 308 Vittime del terremoto
Abdija Nurije
Ajrulai Alena
Alessandri Carmine
Alloggia Silvana
Aloisi Anna
Alviani Marco
Andreassi Irma
Andreassi Loreto
Andreassi Maria Antonella
Antonacci Giuseppa
Antonini Genny
Antonini Giusy
Antonini Maurizio
Antonini Stefano
Antonucci Maria Assunta
Ascaride Paolo
Bafile Vittorio
Balassone Silvana
Basile Anna
Bassi Agata
Battista Ines
Belfatto Angela
Berardi Achille
Berardini Giovanna
Bernardi Gaetano
Bernardi Loredana
Bernardi Maria Pia
Berti Valentina
Bianchi Nicola
Biasini Giovanni
Biondi Elisabetta
Bobu Darinca
Bolognese Calvi Angela
Bonanni Anna Bernardina
Borrelli Margherita
Bortoletti Daniela
Boshti El Sajet
Bronico Sara
Brunelli Giulio
Bruno Berardino
Bruno Filippo Maria
Brusco Luisa
Calvisi Maria
Calvitti Massimo
Canu Antonica
Capasso Iolanda
Capuano Luciana
Carletto Lidia
Carli Annamaria
Carli Augusto
Carnevale Giulia
Carosi Claudia
Carpente Giovannino
Cavagna Marco
Cellini Luigi
Centi Antonio
Centi Ludovica
Centi Pizzutilli Rocco
Centofanti Davide
Cepparulo Teresa
Cervo Francesca
Chernova Marija
Chiarelli Achille
Chiavaroli Giuseppe
Cialfi Loris
Cialone Katia
Ciancarella Elvezia
Cicchetti Adalgisa
Cimini Anna
Cimorroni Concetta
Cinì Lorenzo
Cinque Davide
Cinque Matteo
Ciocca Elena
Ciolli Danilo
Cirella Chiarina
Ciuffini Dario
Ciuffini Nadia
Ciuffoletti Fernanda
Cocco Anna
Colaianni Ada Emma
Colaianni Antonina
Colaianni Daniele
Colaianni Dora
Colaianni Elisa
Colaiuda Vincenzo
Colonna Tonino
Compagni Giovanni
Cora Alessandra
Cora Antonella
Corridore Rocco
Cosenza Giovanni
Costantini Luigia
Cristiani Armando
Cruciano Angela Antonia
Cupillari Andrea
D'amore Osvaldo
D'Andrea Vinicio
D'Antonio Giannina
D'Ercole Alfredo
D'Ercole Simona
D'Ignazio Assunta
Dal Brollo Alice
Damiani Giovanna
De Angelis Jenny
De Angelis Lisa
De Felice Alexandro
De Felice Antonio
De Felice Fabio
De Felice Lorenzo
De Iulis Luigi
De La Cruz De Acero Corsina Roberta
De Nuntiis Maria Giuseppa
De Paolis Anna Maria
De Santis Angelina
De Vecchis Panfilo
De Vecchis Pasquale
De Vecchis Sara
Del Beato Maria Laura
Del Beato Marisa
Deli Serafina
Della Loggia Lorenzo
Di Battista Giuliana
Di Battista Martina Benedetta
Di Cesare Luca Maria
Di Filippo Rosina
Di Giacobbe Maria
Di Marco Paolo
Di Marco Stefania
Di Pasquale Alessia
Di Pasquale Alessio
Di Silvestre Gabriele
Di Simone Alessio
Di Stefano Domenica
Di Stefano Odolinda
Di Vincenzo Caterina
Donati Delfino
Dottore Corrado
Elleboro Liliana
Enesoiu Adriana
Esposito Andrea
Esposito Francesco
Fabaro Patrizia
Fabi Domenica
Ferella Delia Solidea
Ferrauto Filippo
Fioravanti Claudio
Fiorentini Liliana
Fiorenza Elpidio
Franco Rosalba
Frati Mauran
Fusari Luisa
Gasperini Vilma
Germinelli Chiara
Germinelli Giuseppina
Germinelli Micaela
Germinelli Rosa
Ghiroceanu Antonio Ioavan
Ghiroceanu Laurentiu Costantin
Giallonardo Aurelio
Giannangeli Riccardo
Giannangeli Salvatore
Giannangeli Vincenzo
Gioia Piervincenzo
Giugno Francesco
Giugno Luigi
Giustiniani Armando
Grec Marina
Guercioni Alberto
Hamade Hussein
Hasani Demal
Hasani Refik
Ianni Franca
Iavagnilio Michele
Iberis Maria Incoronata
Innocenzi Piera
Iovenitti Tommaso
Iovine Carmelina
Italia Giuseppe
Koufolias Vassilis
Lannutti Ivana
Leonetti Maria
Liberati Vezio
Liberati Vincenzo
Lippi Giovanna
Lippi Giuseppe
Lisi Pasqualina
Lomarco Walter Luis
Longhi Laura
Lopardi Lolli Lidia
Loretelli Maria
Lunari Luca
Magno Ada
Marchione Francesca
Marcotullio Bruno
Marcotullio Elide
Marcotullio Maria
Marotta Carmine
Marrone Lina Loreta
Marrone Maria Fina
Marrone Maria Gilda
Marzolo Giuseppe
Massimino Patrizia
Mastracci Luana
Mastropietro Luisa
Mazzarella Anna
Mazzeschi Valeria
Micarelli Carlo
Miconi Giuseppe
Migliarini Roberto
Mignano Maria Civita
Milani Francesca
Monti Vicentini Erminda
Moscardelli Federica
Muntean Silviu Daniel
Muzi Liberio
Muzi Lucilla
Nardis Cesira Pietrina
Natale Maurizio
Negrini Vincenza
Nouzovsky Ondreiy
Olivieri Francesca
Olivieri Francesco
Orlandi Argenis Valentina
Osmani Valbona
Pace Ezio
Pace Flavio
Pacini Arianna
Palumbo Suor Anna
Paolucci Maria Gabriella
Papola Arturo
Papola Elena
Papola Mario
Parabok Anna
Parisse Domenico
Parisse Domenico
Parisse Maria Paola
Passamonti Fabiana Andrea
Pastorelli Aleandro
Pastorelli Sonia
Persichitti Sara
Pezzopane Benedetta
Pezzopane Iole
Pezzopane Susanna Maria Celeste
Pezzopane Tommaso
Piacentino Ilaria
Puglisi Paola
Puliti Andrea
Rambaldi Ilaria
Ranalletta Rossella
Ranieri Oreste
Ricci Pierina
Ricci Suor Lucia-Rosina
Romano Carmen
Romano Elvio
Romano Giustino
Romualdo Maurizio Rocco
Rosa Antonina
Rossi Michela
Rossi Valentina
Rotellini Silvana
Russo Annamaria
Sabatini Serenella
Salcuni Martina
Salvatore Antonio
Santilli Anna
Santosuosso Marco
Sbroglia Edvige
Scimia Maria
Scipione Serena
Sebastiani Lorenzo
Semperlotti Maria Grazia
Sferra Ernesto
Sidoni Emanuele
Sidoni Emidio
Silvestrone Vittoria
Smargiassi Francesco
Spagnoli Assunta
Spagnoli Flavia
Spagnoli Sandro
Spaziani Claudia
Sponta Aurora
Strazzella Michele
Tagliente Vittorio
Tamburro Giuliana
Tamburro Marino
Terzini Enza
Testa Evandro
Testa Ivana
Tiberio Noemi
Tomei Paola
Troiani Raffaele
Turco Giuliana
Urbano Maria
Valente Mario
Vannucci Matteo
Vasarelli Giuseppina
Vasarelli Vittoria
Vecchioni Dante
Verzilli Paolo
Visione Daniela
Vittorini Fabrizia
Zaccagno Armelio
Zaninotto Sergio
Zavarella Roberta
Zelena Marta
Zingari Guido
Zugaro Giuseppina
43
UTILITY
Link d’Interesse
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www.corteconti.it
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GIUSTIZIA
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ASSOCIAZIONI ED ENTI
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ASSOCIAZIONI ED ORDINI PROFESSIONALI
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SICUREZZA E POLIZIA
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www.unesco.org
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AMBIENTE E RICERCA UNIVERSITARIA
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tel.: 0444337511 - fax: 0444337790
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Sestiere di Santa Croce, 500 - 30100 Venezia
tel.: 0412715511 - fax: 0412715402-04
PIEMONTE
VALLE D’AOSTA
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LOMBARDIA
VENETO
46
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SICUREZZA E POLIZIA
QUESTURE
TELEFONO - FAX
E- MAIL
tel.: 0471947611
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TRENTINO ALTO ADIGE
Largo Giovanni Palatucci n. 1 - 39100 Bolzano
Viale Verona 187 - 38100 Trento
tel.: 0461899511 - fax: 0461899777
FRIULI VENEZIA GIULIA
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tel.: 0434238111 - fax: 0434238529
Viale Venezia 31 - 33100 Udine
tel.: 0432413111 - fax: 0432413777
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Piazza Cavour n.8 - 34170 Gorizia
tel.: 0481595111 - fax: 0481595500
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Via Tor Bandena n.6 - 34121 Trieste
tel.: 0403790111 - fax: 0403790777
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tel.: 01837951 - fax: 0183795592
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Via dei Partigiani, 2 - 17100 Savona
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tel.: 01053661 - fax: 010 5366545
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Viale Italia n.497 - 19123 La Spezia
tel.: 01875671
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LIGURIA
EMILIA ROMAGNA
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[email protected]
Corso D`Augusto n.192 - 47900 Rimini
tel.: 0541436111 - fax: 0541436777
[email protected]
Via del Patriota n.1 - 54100 Massa Carrara
tel.: 05854941 - fax: 0585494777
[email protected]
Via Cavour n.120 - 55100 Lucca
tel.: 058345.51 - fax: 0583455.413
[email protected]
Viale Macallè, 23 - 51100 Pistoia
tel.: 05739706 - fax: 0573970777
Via Migliore di Cino n.10/12 - 59100 Prato
tel.: 05745555
TOSCANA
Via Zara, 2 - 50100 Firenze
tel.: 05549771 - fax: 0554977616
[email protected]
tel.: 0586235111 - fax: 0586235503
[email protected]
Via Filippo Lippi snc - 52100 Arezzo
tel.: 05754001 - fax: 0575400477
[email protected]
Via del Castoro n.6 - 53100 Siena
tel.: 0577201111 - fax: 0577201777
Piazza Giovanni Palatucci 1 - 58100 Grosseto
tel.: 0564433111 - fax: 0564433777
[email protected]
tel.: 050583511 - fax: 050583777
[email protected]
Via Fiume, 40 - 57123 Livorno
Via Lalli n. 3 - 56100 Pisa
UMBRIA
Via Cortonese, 157 - 06100 Perugia
tel.: 07550621 - fax: 0755062777
Via Roberto Antiochia n.12 - 05100 Terni
tel.: 07444801 - fax: 0744480602
[email protected]
47
UTILITY
QUESTURE
TELEFONO - FAX
E- MAIL
Via Giordano Bruno n.40 - 61100 Pesaro Urbino
tel.: 0721386111 - fax: 0721386777
[email protected]
Via G. Gervasoni n.19 - 60129 Ancona
tel.: 07122881
[email protected]
Piazza della Libertà, 15 - 62100 Macerata
tel.: 073325411
[email protected]
Via Virgilio. nr. 1 62023 (FERMO )
tel.: 0734-25441 - fax: 0734-254435
Viale della Repubblica n.8 - 63100 Ascoli Piceno
tel.: 0736355111 - fax: 0736355777
MARCHE
[email protected]
LAZIO
Via Maresciallo Mariano Romiti, 16 - 01100 Viterbo
tel.: 07613341 - fax: 0761334777
Largo Claudio Graziosi n. 3 - 02100 Rieti
tel.: 07462991 - fax: 0746299561
[email protected]
Via Vado del Tufo 67/A - 03100 Frosinone
tel.: 07752181 - fax: 0775218777
[email protected]
tel.: 0646861
[email protected]
tel.: 07736591 - fax: 0773659677
[email protected]
Viale Bovio n.22 - 64100 Teramo
tel.: 08612591 - fax: 0861259777
[email protected]
Via Pesaro n.7 - 65100 Pescara
tel.: 08520571 - fax: 0852057777
[email protected]
Via Strinella n.1 - 67100 L’Aquila
Piazza Umberto I - 66100 Chieti
tel.: 08624301 - fax: 0862430777
tel.: 08713421
[email protected]
MOLISE
Via V. Tiberio n.95 - 86100 Campobasso
tel.: 08744061 - fax: 0874406554
[email protected]
Via Kennedy n.77 - 86170 Isernia
tel.: 08654451 - fax: 0865445777
[email protected]
Viale Guglielmo Marconi, 42 - 85100 Potenza
tel.: 0971334111 - fax: 0971334427
[email protected]
Via Gattini n.12 - 75100 Matera
tel.: 0835378111 - fax: 0835378777
[email protected]
Piazza della Prefettura, 5 - 81100 Caserta
tel.: 0823429111 - fax: 0823429504
[email protected]
Via Raffaele De Caro 11 - 82100 Benevento
tel.: 0824373111 - fax: 0824373477
[email protected]
Via Giovanni Palatucci n.16 - 83100 Avellino
tel.: 0825206111 - fax: 0825206777
[email protected]
tel.: 0817941111
[email protected]
tel.: 089613111 - fax: 089613566
[email protected]
Via San Vitale 15 - 00184 Roma
Corso della Repubblica, 110 - 04100 Latina
ABRUZZO
BASILICATA
CAMPANIA
Via Medina n. 5 - 80133 Napoli
Piazza Giovanni Amendola, 16 - 84121 Salerno
48
SICUREZZA E POLIZIA
QUESTURE
TELEFONO - FAX
E- MAIL
CALABRIA
Via Domenico Frugiuele, 8 - 87100 Cosenza
tel.: 0984898011 - fax: 9848980562
Largo Pastificio n.20 - 88900 Crotone
tel.: 09626636111 - fax: 09626636777
Corso Giuseppe Garibaldi, 442 - 89100 Reggio Calabria
tel.: 0965411111
Via S. Aloe snc - 89900 Vibo Valentia
tel.: 0963965111
[email protected]
Piazza Cavour, 2 - 88100 Catanzaro
tel.: 0961889111 - fax: 0961889777
[email protected]
Via Antonio Gramsci n. 1 - 71122 Foggia
tel.: 0881668111 - fax: 0881668242
[email protected]
Via G. Murat Nr. 4 - 70100 Bari
tel.: 0805291111 - fax: 0805291154
Via Perrino n.1 - 72100 Brindisi
tel.: 0831543111 - fax: 0831543355
[email protected]
Via Giovanni Palatucci n.5 - 74100 Taranto
tel.: 0994545111 - fax: 0994545777
tel.: 08326931 - fax: 0832691777
[email protected]
Piazza Vittorio Veneto, 1 - 91100 Trapani
tel.: 0923598111 - fax: 0923598777
[email protected]
Piazza della Vittoria, 8 - 90134 Palermo
tel.: 091210111 - fax: 091210777
Via San Giuseppe n.4 - 94100 Enna
tel.: 0935522111 - fax: 0935522777
[email protected]
tel.: 0903661
[email protected]
tel.: 093479111 - fax: 093479677
[email protected]
Via Ducezio 7 - 97100 Ragusa
tel.: 0932673111 - fax: 0932673577
[email protected]
Viale Scala Greca n.248 - 96100 Siracusa
tel.: 0931495111 - fax: 0931495777
Piazza Vittorio Emanuele, 2 - 92100 Agrigento
tel.: 0922483111 - fax: 0922483616
Piazza S. Nicolella n.8 - 95124 Catania
tel.: 0957367111
[email protected]
PUGLIA
Viale Otranto n.1 - 73100 Lecce
SICILIA
Via Placida, 2 - 98121 Messina
Via Catania 1 - 93100 Caltanissetta
[email protected]
SARDEGNA
via Giovanni Palatucci, 1 - 07100 Sassari
tel.: 0792495000 - fax: 0792495777
Via Indonesia, 1 - 07026 (OLBIA - SS)
tel.: 0789550700
[email protected]
Viale Europa, 1 - 08100 Nuoro
tel.: 0784214111 - fax: 0784214139
[email protected]
Via Beatrice D`Arborea - 09170 Oristano
tel.: 078321421 - fax: 07832142777
[email protected]
Via Emanuela Loi n° 11 - 09016 (IGLESIAS - CI)
tel.: 078127501 - fax: 07812750240
Via Amat 9 - 09100 Cagliari
tel.: 07060271 - fax: 0706027410
[email protected]
49
UTILITY
Numeri Utili
112
Carabinieri
numero di pronto intervento
118
113
117
Polizia di stato
numero di pronto intervento
Guardia di Finanza
numero di pronto intervento
1515
1518
Emergenza Sanitaria
Emergenza Ambientale
CIS
Viaggiare Informati
1530
800900999
0637518261-2
800253608
800271661
Guardia Costiera
800020320
Comando Carabinieri Politiche
Agricole e Alimentari
ITALGAS
Comando Carabinieri per la
Tutela dell’Ambiente
Telefono Rosa
contro la violenza sulle donne
CNA (Centro Nazionale
Amministrativo Carabinieri)
800991199
Ministero Beni e attività culturali in collegamento con il
Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
50
115
Vigili del Fuoco
numero di pronto intervento
803116
Soccorso Stradale
114
Emergenza Infanzia
Gestito da Telefono Azzurro
1522
Antiviolenza Donna
SICUREZZA E POLIZIA
Polizia Postale
In questa sezione potrete trovare tutti i recapiti per contattare, in caso di bisogno, la più vicina sezione della Polizia Postale,
recandosi di persona all’indirizzo desiderato, telefonicamente, via fax o per e-mail
COMP.TI/SEZIONI
CENTRALINO FAX
E- MAIL
ANCONA Via Marconi, 56
071/5014232 071/5014294
[email protected]
Ascoli Piceno L.go S. Gallo, 2
0763/242305 0736/242229
[email protected]
Macerarta P.zza Oberdan,1
0773/254615-6 0773/273002
[email protected]
0721/5497 -0721/549704
[email protected]
PALERMO Via Roma 320
091/323403 - 091/7535437
[email protected]
Agrigento P.za V. Emanuele
0922/551593 0922/551537
[email protected]
Caltanissetta Via Leone xiii, 48
0934/562153 0934/562049
[email protected]
Catania Via S. Euplio 74
095/7155225 095/7155221
[email protected]
Enna Via A. Volta 1
0935/562331 0935/562252
[email protected]
14 090/6257295 090/6257203
[email protected]
0932/235683 - /235615
[email protected]
Siracusa V.le Santa Panaga 129
0931/498263 0931/498217
[email protected]
Trapani P.za V. Veneto 11
0923/434389 0932/434253
[email protected]
BARI Via Amendola, 116
080/5920611 080/5507058
[email protected]
Brindisi P.za Emanuele II, 5
0831/523185 0831/523185
[email protected]
Foggia Uff. ubicati Poste
0881/722100 0881/708243
[email protected]
Lecce P.le antistante la Stazione
0832/244150 0832/249877
[email protected]
Taranto P.za V. Emanuele III
099/4554265 099/455423
[email protected]
BOLOGNA Via Zanardi 28
051/6352611 - 051/6352612
[email protected]
Ferrara Via Bologna 690
0532/978348 – 978406
[email protected]
0543/373304 - 0543/373316
[email protected]
059/243064 - 059/225315
[email protected]
0521/9332521- 0521/933253
[email protected]
0523/322857 0523/316442
[email protected]
Ravenna P.za Garibaldi 1
0544/243320-1 0544/243321
[email protected]
Reggio Emilia Via Sessi 3
0522/498531-2-3 0522/498519
[email protected]
PERUGIA Via Angeloni 72
075/5001703 - 075/5000655
[email protected]
Terni Via S. Giov. Decollato 72
0744/201390 - 0744/401784
[email protected]
Pesaro Via dei Cacciatori, s.n.
Messina Loc. Pistunina S.S.
Ragusa Via Ercolano 7
Forlì Via Bonatti 2
Modena Via Modonella 5
Parma Via Pastrengo 1
Piacenza V. Sant’Antonino 38/40
51
UTILITY
PESCARA Via Arapietra 45
085/4242233 085/4242232
[email protected]
Chieti Via Pescara 215
0871/584447 0871/565283
[email protected]
L’Aquila Via Arcivescovado 6
0862/637301 -06 0862/637248
[email protected]
Teramo s.n.
0861/439044 0861/439022
[email protected]
POTENZA Via Grippo s.n.
0971/3271 - 0971/327229
[email protected]
Matera Via del Corso 15
0835/331028 - 0835/331028
[email protected]
CAGLIARI Via Simeto 38
070/27665 070/2766505
[email protected]
Oristano Via Canepa 1
0783/322274 0783/322234
[email protected]
Nuoro P.za Crispi
0784/214266 0784/31019
[email protected]
Sassari Via Brigata Sassari 13
079/232217 079/232217
[email protected]
REGGIO CALABRIA Via S. Anna II Tr.
0965/309011 0965/309051
[email protected]
Catanzaro Via dei Cardatori 14
0961/743923 0961/747519
[email protected]
Cosenza P.za Crispi s.n.
0984/687418 0984/687418
[email protected]
06/5813608 06/5814225
[email protected]
0775/218532
[email protected]
0773/449210 - 4 0773/449219
[email protected]
Rieti Via Garibaldi 283
0746/270114 0746/201484
[email protected]
Viterbo Via Ascenzi 9
0761/335458 - 0761/335499
[email protected]
CAMPOBASSO Via S.Giov. 55
0874/482100 0874/63041
[email protected]
Isernia Via XXIV Maggio 241
0865/504324 0865/504435
[email protected]
FIRENZE Via della Casella 19
055/782872 055/786752
[email protected]
Arezzo Via G. Monaco 34
0575/318518 0575/318518
[email protected]
Grosseto Via Matteotti 1
0564/448401 - /448536
[email protected]
0586/276468 - 7 0586/276417
[email protected]
Lucca Via Carlo Piaggia
0583/467807 0583/467807
[email protected]
Massa Carrara Via Carducci 40
0585/255491 - 0585/259212
[email protected]
ROMA V.le Trastevere 191
Frosinone Via Vado del Tufo 67/A
Latina P.le dei Bonificatori 8
Livorno P.za Benamozegh 3
Pisa Via Emilia 270/a
050/3162431 050/3162440
[email protected]
Pistoia Via Pratese 49
0573/970726 0573/504865
[email protected]
Siena P.za Matteotti 35
0577/214203 - 0577/214215
[email protected]
TORINO C.so Tazzoli 235
011/3014611 011/3014670
[email protected]
Alessandria Via Ghilini 3
0131/302252 - 50 0131/302208
[email protected]
Aosta Via Festaz 20
0165/44038 0165/276207
[email protected]
Asti C.so Dante 55
0141/357270 0141/357209
[email protected]
Cuneo Via Cavour 3
Novara L.go Costituente 4
Vercelli Via Sant’Anna 3
52
0171/443558 0171/67532
[email protected]
0321/335257 - 8 0321/335230
[email protected]
0161/264112 0161/264019
[email protected]
SICUREZZA E POLIZIA
010/5366550 - 010/593756
[email protected]
0183/795502 - 0183/294623
[email protected]
La Spezia P.za Verdi 1
0187/734074 0187/734074
[email protected]
Savona P.za Diaz 9
019/8414537 019/8414415
[email protected]
TRENTO Via V. Zambra 11
0461/822574 0461/899516
[email protected]
Bolzano Via Resia190
0471/531413 0471/531415
[email protected]
TRIESTE P.za V. Veneto 1
040/6764589 040/6764246
[email protected]
Gorizia C.so Verdi 33
0481/590257 0481/590314
[email protected]
Pordenone Via S. Caterina 8
0434/222360 0434/21331
[email protected]
0432/223248 - 50 0432/223220
[email protected]
MILANO Via Moisè Loria 74
02/43333011 02/43333066
[email protected]
Bergamo Via Matris Domini 4
035/4532208 035/4532208
[email protected]
Brescia Via A. Volta 6
030/3750385 030/3757952
[email protected]
031/2763036-7 031/2763004
[email protected]
Cremona Via Verdi 1
0372/593588 0372/593630
[email protected]
Mantova Corso della Libertà 1
0376/327022 0376/327022
[email protected]
Pavia P.za Leonardo da Vinci 15
0382/33950 - 0382/27081
[email protected]
Sondrio V.le dell’Industria 1
0342/545529 0342/212471
[email protected]
Varese V.le Milano 11
0332/281402 0332/245507
[email protected]
VENEZIA Via Torino 88 MESTRE (VE)
041/2907311 041/5310438
[email protected]
Belluno Via V. Veneto 250
0437/931776 - 0437/939886
[email protected]
Padova Via Largo Europa 20
049/656456 - 049/8772004
[email protected]
GENOVA Via Dante 4
Imperia Via Spontone 39
Udine Via Marinelli 1
Como Via Bossi 3
Rovigo Corso del Popolo 192
0425/202521 - 0425/460168
[email protected]
Treviso P.za della Vittoria 1
0422/653301 - 2 0422/653244
[email protected]
Verona P.za Viviani 9
045/8059386 - 045/8059446
[email protected]
Varese V.le Milano 11
0332/281402 0332/245507
[email protected]
Vicenza P.za Garibaldi 1
0444/332096 0444/322554
[email protected]
NAPOLI Via delle Rep. Marinare 4
081/2433001 081/2433397
[email protected]
Avellino Via A. Ronca 13
0825/34103 - 0825/34103
[email protected]
Benevento Traversa Poste 1
0824/50407 0824/28192
[email protected]
Caserta V.le Ellittico
0823/352510 0823/352510
[email protected]
Salerno C.so Garibaldi 203
089/224097 089/2572017
[email protected]
53
UTILITY
Ricorsi e domande
ASSEGNI A VUOTO
L’emissione di assegni senza autorizzazione
e senza provvista (a vuoto) sono illeciti amministrativi che vengono puniti con sanzioni
pecuniarie e accessorie.
Il Prefetto del luogo di pagamento dell’assegno,
alla ricezione del rapporto o dell’informativa da
parte del notaio, del segretario comunale o della banca che ha sollevato protesto, provvede alla
notifica degli estremi della violazione al soggetto che ha emesso l’assegno, il quale ha 30 giorni
di tempo per inviare scritti difensivi corredati da
idonea documentazione.
Non è ammessa audizione personale.
La Prefettura, valutate le deduzioni una volta
presentati gli atti, può emettere l’ordinanza-ingiunzione di pagamento di una sanzione pecuniaria e disporre, in eventuale aggiunta, una
sanzione accessoria ovvero l’archiviazione del
procedimento
La sanzione pecuniaria viene graduata in
relazione alla gravità dell’illecito.
CHI PUÒ FARE IL RICORSO:
Il soggetto nei cui confronti è stata emessa
l’ordinanza ingiunzione di pagamento
COSA FARE:
Avverso il provvedimento del Prefetto è ammesso, entro 30 giorni dalla notifica, ricorso al Giudice di Pace competente per territorio (scarica il
modello A fac-simile di ricorso)
L’interessato che si trovi in condizioni economiche disagiate, può presentare al Prefetto che ha
emesso l’ordinanza ingiunzione di pagamento
una richiesta di rateizzazione mensile (da tre a
trenta a rate) della sanzione pecuniaria (scarica il
modello B richiesta pagamento rateale della sanzione pecuniaria)
Per i soli assegni senza provvista, la sanzione amministrativa non si
applica se il traente effettua il pagamento dell’assegno, degli interessi,
della penale e delle eventuali spese entro 60 giorni.
La prova dell’avvenuto pagamento deve essere fornita dal traente mediante quietanza del portatore con firma autentica ovvero con attestazione della banca comprovante il versamento dell’importo dovuto.
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RIFERIMENTI NORMATIVI:
Legge 24 novembre 1981, n. 689; Legge 15 dicembre 1990, n. 386;
Decreto Legislativo 30 dicembre 1999 n. 507
SICUREZZA E POLIZIA
VIOLAZIONI CODICE DELLA STRADA
DESCRIZIONE DEL SERVIZIO:
Nel caso in cui sia stata commessa una
violazione delle norme del Codice della
Strada e sia stata ricevuta la “contravvenzione”, l’interessato può scegliere tra la
conciliazione amministrativa (pagamento
della contravvenzione nella misura indicata sul verbale di accertamento della violazione) - quando è consentita – ed il ricorso al Prefetto del luogo in cui è stata commessa.
IL RICORSO:
è uno scritto con il quale il proprietario o il conducente di un veicolo, al quale è stata contestata una violazione delle norme del
Codice della Strada, chiarisce i motivi per i quali ritiene ingiusta
o errata la contravvenzione.
IL PAGAMENTO IN MISURA RIDOTTA
non è consentito:
- quando il trasgressore non abbia ottemperato all’invito di fermarsi;
- quando, trattandosi di veicolo a motore, il conducente si sia rifiutato di esibire il documento di circolazione, la patente di guida o altri documenti necessari per la circolazione (es. contrassegno assicurativo);
- per alcune violazioni riguardanti il trasporto di cose;
- per la circolazione con targa non propria o contraffatta;
- per la circolazione con veicolo che ha subìto il ritiro della carta
di circolazione o di autorizzazione o licenza;
- in caso di guida senza patente o con patente revocata, ritirata o sospesa;
- in caso di guida con patente estera non emessa da Stato dell’UE
scaduta di validità, quando la residenza in Italia è stata acquisita da più di un anno;
- per alcune violazioni nel trasporto di merci pericolose;
- in caso di inversione del senso di marcia in autostrada.
In questi casi, il verbale viene trasmesso entro 10 giorni al Pre-
fetto competente per il luogo della violazione, il quale emette
una ordinanza-ingiunzione con la quale determina l’ammontare
della sanzione entro il limite massimo, secondo la gravità della
violazione ed il comportamento del responsabile.
Il Prefetto esamina il ricorso e decide in base alle motivazioni ed
alle prove in esso contenute.
- Ricorso non accolto: il Prefetto emette una ordinanza
Di ingiunzione con la quale stabilisce una sanzione pecuniaria
pari al doppio della sanzione originale (la multa raddoppia);
- Ricorso accolto: il Prefetto emette una ordinanza con la quale
stabilisce l’archiviazione (annullamento) del verbale di contravvenzione che estingue sia le sanzioni pecuniarie indicate sul verbale, sia le eventuali sanzioni accessorie – es. sequestro del veicolo e/o sospensione della validità della patente di guida.
CHI PUÒ FARE IL RICORSO:
Il proprietario o il conducente di un veicolo, al quale è stata contestata una violazione delle norme del Codice della Strada, che
ritiene ingiusta o errata la contravvenzione.
Non è ammissibile il ricorso al Prefetto presentato da soggetto
che assuma la qualità di conducente del veicolo al tempo della
rilevazione dell’illecito, ma che non risulti destinatario di contestazione immediata o di notificazione del verbale di accertamento (non sia né conducente né proprietario del veicolo).
Cosa fare:
Nel caso di ricorso, prima di pagare la sanzione si deve attendere la decisione del Prefetto.
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UTILITY
PREAVVISO DI VIOLAZIONE:
Nei confronti del cd. preavviso di violazione (cioè l’atto lasciato
sul parabrezza dal vigile urbano) non è ammesso subito il ricorso al Prefetto. L’interessato deve attendere la notifica del verbale. Dalla data di notifica decorre il termine per l’eventuale ricorso al Prefetto.
QUANDO PUÒ ESSERE PRESENTATO IL RICORSO:
Il ricorso può essere, ad esempio, proposto perché:
- i dati anagrafici del proprietario del veicolo non corrispondono
a quelli della contravvenzione;
- notifica fuori termine, se la multa viene notificata trascorsi i
150 giorni dalla data dell’avvenuta infrazione.
A seconda dei casi anche perché:
- manca l’indicazione dell’agente accertatore (anche solo attraverso il numero di matricola);
- manca l’indicazione della norma violata;
- manca l’indicazione del luogo, giorno ed ora della commessa
violazione;
Oltre a questi motivi “formali”, si possono naturalmente far valere anche motivi sostanziali:
- mancanza di un segnale;
- fatto svoltosi diversamente da quanto descritto;
- errore nella lettura della targa in quanto il veicolo in quel momento si trovava in tutt’ altro luogo (eventualmente allegando
dichiarazioni di testimoni od indicando altre prove).
E’ bene però sapere che la descrizione dei fatti risultante dal verbale è protetta dalla “fiducia preferenziale” che le norme stabiliscono a favore degli atti compilati da Pubblici Ufficiali.
FACOLTATIVITÀ:
La tutela giurisdizionale contro i verbali di accertamento di violazioni del Codice della strada è immediatamente azionabile ed
è alternativa alla proposizione del ricorso al Prefetto. Il ricorso può essere presentato all’organo accertatore o direttamente
al Prefetto.
TERMINI:
Il verbale di contravvenzione
può essere impugnato dall’interessato (ricorso) entro sessanta giorni dalla contestazione (si ricorda che per “contestazione” – notifica – si intende sia la consegna immediata del verbale da parte
dell’agente, sia l’invio per posta dello stesso verbale).
I termini entro i quali quest’ultimo deve emettere ordinanza ingiunzione i pagamento è
di 120 giorni dalla data in cui
pervengono dall’organo ac-
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certatore il verbale gli atti e le informazioni utili alla decisione
salvo eventuale interruzione dovuta alla richiesta di audizione
dell’interessato. Decorso tale termine senza che sia stato adottata ordinanza il ricorso si intende annullato.
Il provvedimento deve essere notificato entro 150 giorni dalla
sua adozione.
Contro l’ordinanza ingiunzione di pagamento l’interessato può
proporre opposizione entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento (60 giorni se l’interessato risiede all’estero) al Giudice di
Pace del luogo ove è stata commessa la violazione.
Riassumendo si può chiedere l’intervento del Giudice di Pace o
subito in alternativa al ricorso al Prefetto o dopo il decreto ingiuntivo del Prefetto. Nel primo caso si contesta il verbale di violazione nel secondo caso si contesta il decreto del Prefetto.
SOTTOSCRIZIONE DEL RICORSO:
Il ricorso sottoscritto da persona che non risulti destinatario di
contestazione immediata o di notificazione del verbale di accertamento è dichiarato inammissibile.
Si ammette il ricorso presentato da procuratore legale se vi è allegato il relativo mandato.
Presentazione da parte di chi
assuma la qualità di conducente
al tempo della rilevazione dell’illecito:
Non è ammissibile il ricorso al Prefetto presentato da soggetto
che assuma la qualità di conducente del veicolo al tempo della
rilevazione dell’illecito, ma che non risulti destinatario di contestazione immediata o di notificazione del verbale di accertamento (non sia né conducente né proprietario del veicolo).
Rateizzazione:
La normativa vigente non ammette in alcun caso la rateizzazione della sanzione prevista per l’oblazione del Codice della strada
a beneficio di soggetti che, chiedendo di effettuare il pagamento in misura ridotta, assumano di versare in condizioni di disagio economico. Potrebbe concludersi diversamente solo in caso
di ordinanza ingiunzione.
L’art. 26 della legge n. 689/81 ammette infatti, previa istanza
dell’interessato, il frazionamento in rate mensili delle somme di
cui l’autorità amministrativa ingiunge il pagamento con la ordinanza conclusiva del procedimento sanzionatorio (la quale, come è noto, irroga una sanzione determinata dal Prefetto almeno
per il doppio del minimo edittale).
SICUREZZA E POLIZIA
QUANDO E’ POSSIBILE IL RICORSO AL GIUDICE DI PACE:
E’ sempre possibile, in alternativa al ricorso al Prefetto, il ricorso
al Giudice di pace del luogo in cui è stata commessa la violazione al Codice della Strada.
Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla contestazione su
strada o dalla notifica della multa, sempre che non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta nei casi consentiti.
Il ricorso al Giudice di pace può essere proposto anche dopo l’esito negativo del ricorso al Prefetto, ma in questo caso il termine è
di 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza-ingiunzione.
Come si presenta il ricorso al giudice di pace:
Il ricorso, in carta semplice, va depositato o inviato presso la cancelleria del Giudice di pace, allegando la multa o copia dell’ordinanza-ingiunzione.
Innanzi al giudice di pace non è necessaria l’assistenza di un avvocato o un procuratore, ma in questo caso occorre, ai fini della
notificazione degli atti successivi, la dichiarazione di residenza o
l’elezione di domicilio nel territorio di competenza del Giudice.
Occorre precisare che si apre una “causa” vera e propria, regolata dalle norme del codice di procedura civile; il ricorrente può
far valere le proprie ragioni anche personalmente, senza l’assistenza di un avvocato, ma dovrà attentamente seguire le regole processuali sopra accennate. Nella maggioranza dei casi, inoltre, l’autorità che ha emesso il provvedimento contro cui si ricorre sarà assistita da un legale: è un elemento di cui occorre tener
conto sia per l’elaborazione delle argomentazioni a sostegno del
ricorso, sia per la previsione delle possibili spese in caso di sconfitta nella causa.
ATTENZIONE:
Nel caso in cui una multa riguardi un veicolo già venduto ad altri al momento della violazione, in base a quanto previsto all’art.
386 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, è
possibile inviare (consigliamo con raccomandata con ricevuta di
ritorno) all’autorità che ha emesso il verbale una lettera con fotocopia della dichiarazione di vendita autenticata dal notaio o
della visura/certificazione del Pubblico Registro Automobilistico
dell’avvenuta trascrizione.
In questo caso l’Autorità deve infatti provvedere all’auto annullamento della contravvenzione, rinnovando il procedimento
sanzionatorio nei confronti dell’effettivo proprietario.
Poiché tuttavia l’esito favorevole di tale procedura non può essere garantito in tutti i casi, è consigliabile presentare - anche
in questa ipotesi - un regolare ricorso al Prefetto o al Giudice di
Pace
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA:
Scritti difensivi e documenti sono presentati in carta semplice.
RIFERIMENTI NORMATIVI:
Legge 24.11.1981, n. 689 ; Nuovo Codice della Strada.
COME SI CONCLUDE IL PROCEDIMENTO
del giudice di pace:
Il Giudice di pace accoglie il ricorso quando non vi sono prove
sufficienti della responsabilità del ricorrente, oppure può accoglierlo solo in parte, modificando, ad esempio l’entità della sanzione;
oppure respinge il ricorso quando accerta la responsabilità del
ricorrente. In tal caso sono a carico di quest’ultimo, oltre alla
sanzione che il giudice determina in misura non inferiore al minimo stabilito dalla legge, anche le spese del procedimento nonché gli onorari di avvocato della controparte.
La sentenza del Giudice di pace è appellabile solo in Corte di Cassazione.
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VADEMECUM
Vademecum
consigli, informazioni e attività di prevenzione per aiutare il cittadino a conoscere e affrontare situazioni quotidiane
TRUFFE AGLI ANZIANI
Sono numerose le iniziative a favore delle persone anziane. Specialmente in estate, quando è tempo di vacanze, gli anziani si ritrovano spesso da soli.
Tutti gli enti pubblici e privati si danno da fare per non farli sentire abbandonati e per aiutarli a prevenire le truffe o i raggiri di cui spesso rimangono vittime. Imbrogli sofisticati messi a segno da falsi operai o dipendenti dell’Inps, finti poliziotti o medici di inesistenti organizzazioni umanitarie e che potrebbero trarre in inganno anche le persone più
attente.
CONSIGLI CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI
Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme
o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità.
Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non
ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo. Ricordate che
nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette,
per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per
qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare il 113.
Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni
in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.
Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto
della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o cercate un poliziotto o una compagnia sicura.
Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale,
con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha
consegnato.
Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi
sentite osservati.
CONSIGLI PER I FIGLI, NIPOTI E PARENTI STRETTI
Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro fatevi
sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani.
Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è
importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 113.
Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi.
CONSIGLI PER I VICINI DI CASA
Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli.
Se alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per
chiarire ogni dubbio. La vostra presenza li renderà più sicuri.
Segnalate al 113 ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga
l’anziano vostro vicino di casa .
CONSIGLI PER GLI IMPIEGATI DI BANCA O DI UFFICI POSTALI
Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma.
Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli.
Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi.
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SICUREZZA E POLIZIA
BORSEGGI E SCIPPI
- Borseggi e scippi sono tra le più fastidiose e pericolose azioni che la
microcriminalità commette contro i
cittadini.
- Gli scippatori generalmente operano
in moto o motorini, quindi, per quanto abili e spericolati, hanno bisogno di
un minimo di spazio per agire e di manovra per il mezzo; fate il possibile per
non lasciarglielo.
- Gli scippi possono essere compiuti anche a piedi: quando sentite o notate che
qualcuno compie movimenti sospetti
portatevi fuori dalla sua traiettoria.
- Sono sempre di più i casi di scippatori che agiscono in due, o più, con
l’auto, affiancando le vittime prescelte e strappando loro violentemente la
borsa.
- Cerca nel limite del possibile, e per quanto le circostanze lo consentono, di rilevare tutti gli elementi utili per il riconoscimento
degli scippatori e del mezzo usato.
- Se sei vittima di uno scippo lascia la presa altrimenti potresti
essere trascinato e travolto.
- Cerca di non passare per luoghi solitari o poco illuminati.
- Porta con te solo il denaro strettamente necessario.
- Porta borse e borselli sempre rivolti al lato interno del marciapiede, possibilmente a tracolla, e dalla parte del muro, proteggendoli con l’avambraccio ed evitando di riporvi oggetti di
valore e documenti.
- Non tenere il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni o
in borse che si aprono con facilità.
- Evita di fare sfoggio di orecchini, catenine e altri oggetti d’oro
preziosi o molto vistosi: considera che lo strappo può provocare
seri danni fisici.
- Diffida di chi sosta in luogo isolato apparentemente senza
motivo.
- Se il percorso che devi fare è lungo tieni sempre presente i punti di riferimento che possono esserti utili in caso di bisogno.
- Se necessario rivolgiti sempre a persone che esercitano una
pubblica attività o servizio: poliziotti, carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani, militari, personale in divisa, sanno come
comportarsi e come aiutarvi.
SE TI SENTI SEGUITO
- Dirigiti verso un ufficio di polizia.
- Ferma un vigile o un poliziotto.
- Entra in un bar o in un altro luogo frequentato.
- Chiedi l’ausilio di qualche altro passante.
- Se noti qualcosa di anormale, tieni la borsa stretta al fianco.
- Non portare mai molto denaro e se ciò è inevitabile, fatti accompagnare.
- Un cane, oltre a tenere compagnia, può servire a far desistere
i malintenzionati.
- Il 112 o il 113 è gratuito anche con il telefono cellulare.
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VADEMECUM
CARTE DI CREDITO
La diffusione dei sistemi di pagamento elettronici ha ampliato
la casistica criminale connessa alla contraffazione dei supporti utilizzati per effettuare pagamenti ed acquisti mediante carte di credito e debito. Ingegnosi criminali hanno individuato
apparecchiature hardware (lettori di banda magnetica) in grado di leggere e contestualmente carpire i codici dei bancomat
e delle carte di credito.
CONSIGLI PER I CITTADINI
Quando vi viene recapitata a casa, per posta, la carta di credito
o il bancomat e il successivo codice P.I.N. controllate che le buste
siano integre e che siano della vostra banca (o di chi emette la
carta di credito). Verificate che all’interno non vi siano alterazioni o rotture del cartoncino che contiene la carta e diffidate di buste bianche inviate con posta prioritaria o con francobolli (di solito sono buste con la tassa già pagata). Oltre a ricordarvi di non cedere mai la vostra carta e il vostro PIN ad altre persone (neanche
al commerciante che afferma di non avere l’apparecchio P.O.S. con
sè, semmai offritevi di accompagnarlo) vi suggeriamo di:
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CON IL BANCOMAT
- Allo sportello: osservare l’apparecchiatura alla ricerca di anomalie e modifiche.
Sulla verticale o diagonale della tastiera può esserci per esempio
una microtelecamera.
- Bocca della fessura: controllare se la fessura dove si inserisce la
tessera Bancomat è ben fissa. Se si muove o si stacca potrebbe
significare che è stata coperta con uno “skimmer”
- Tastiera: verificare se anche la tastiera è ben fissa. Spesso i malfattori sovrappongono una loro tastiera per catturare il codice
Pin. In questo caso c’è un gradino di un paio di millimetri
- Pin: digitare il codice nascondendo con il palmo dell’altra mano l’operazione
- Nel caso del dubbi: non introdurre la tessera e non inserire il Pin.
Allontanarsi e chiamare le forze dell’ordine.
CON LE CARTE DI CREDITO
- La tessera: non perdetela mai di vista
- Estratto conto: controllarlo ogni mese poiché è l’unico modo per
accorgersi di eventuali spese mai effettuate
- Addebiti impropri: se vi arriva un estratto conto con addebiti
impropri è bene denunciare alle forze dell’ordine la clonazione
della carta, disconoscendo le spese addebitate
- Internet: nel caso di acquisti sul web verificare se la pagina del
sito è sicura (contrassegnata cioè da un lucchetto posto sulla parte inferiore dello schermo). Se così non è si corre il rischio di vedersi rubare i dati
- E-mail: se vi arrivano messaggi di posta elettronica dove vi si
chiedono dati sensibili relativi alla vostra carta di credito o al conto corrente non bisogna rispondere a nessuna richiesta. E’ necessario avvertire la banca o le forze dell’ordine avendo l’accortezza
di non cancellare l’e-mail
SICUREZZA E POLIZIA
CONSIGLI PER I COMMERCIANTI
Negli ultimi tempi molte notizie di cronaca hanno riportato frodi con bancomat e carte di credito all’interno di supermercati e
ristoranti. E’ importante dunque che anche i gestori di esercizi
commerciali stiano attenti a movimenti sospetti e che eventualmente li segnalino alle Forze di Polizia. E’ sempre opportuno comunque:
- In caso di sospetto di utilizzo fraudolento di carta di credito clonata, il commerciante dovrebbe confrontare il numero della carta di credito che compare sul supporto plastico con quello (15 o
16 cifre) stampato dal P.O.S. sullo scontrino subito sotto la data e
l’ora della transazione. A volte è preceduto dalla lettera “C” ma se
il dato è difforme significa che la carta è clonata;
- Controllare frequentemente il macchinario P.O.S. per impedirne
la manomissione e la modifica da parte di qualcuno che ha possibilità di accesso all’apparecchio.
Ricordatevi dunque di:
- Verificare che i siti in questione utilizzino protocolli di sicurezza
che permettano di identificare l’utente. Il più diffuso è il Secure
Socket Layer (SSL): generalmente durante la transazione, in basso
a destra della finestra, compare un’icona con un lucchetto che sta
a significare che in quel momento la connessione è sicura;
- Fare uso, per quanto possibile, delle soluzioni di home banking
che le banche mettono a disposizione per controllare - quasi in
tempo reale - il proprio estratto conto, in modo da bloccare, tempestivamente, la carta qualora si disconoscessero delle spese addebitate;
- Verificare con attenzione gli estratti conto segnalando immediatamente, alla società che emette la carta, ogni transazione sconosciuta.
COME BLOCCARE LA PROPRIA CARTA DI CREDITO
Segnaliamo i numeri telefonici verdi (gratuiti) delle società della carte di credito più diffuse a cui telefonare per segnalare eventuali dubbi o bloccare immediatamente la carta in caso di furto
o smarrimento.
Servizi interbancari: 800 151616
American Express Italia: 06 72900347
American Express estero 800 26392279
Top Card: 800 900910
Diner’s: 800 864064
Agos Itafinco: 800 822056
Deutschebank: 800 207167
Setefi: 800 825099
Banca Sella: 800 663399
Findomestic: 800 866116
Citibank: 800 407704
Banca Fineco: 800 525252
CONSIGLI PER L’UTILIZZO SU INTERNET
Per fare acquisti o operazioni attraverso la rete Internet di solito
viene richiesto dal sito interessato:
- Nome e Cognome del titolare della carta di credito
- scadenza della carta
- Cin o numero di sicurezza che, di solito, si trova dietro la carta di credito.
Durante la trasmissione di questi dati è bene che il sito su cui si
digitano gli stessi sia criptato ( il sito che usa dati criptati si riconosce perchè nell’indirizzo compare “https” evitando così a pirati informatici di carpire i dati personali mediante intrusione telematica;
Per ridurre i rischi di frode è quindi consigliabile in primo luogo
far si che la propria carta venga maneggiata dal minor numero di
persone possibile. In secondo luogo è opportuno effettuare spese
su rete Internet utilizzando siti conosciuti o che abbiano un minimo di credibilità sia per quanto riguarda il prodotto venduto,
che la solidità del marchio.
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VADEMECUM
SICUREZZA IN MARE
È un dato statistico: la maggior parte degli italiani preferisce trascorrere le proprie vacanze estive, da soli in famiglia
o con gli amici, al mare.
Per questo abbiamo dedicato un ampio spazio ai consigli per
rendere più sicuri tutti coloro che vogliono praticare attività fuori e dentro l’acqua, con varie sezioni pensate per la vostra sicurezza: per la navigazione, per il bagnante, a chi si immerge in
apnea.
SICUREZZA IN MARE DEL BAGNANTE
Per evitare che una vacanza al mare si trasformi in una brutta
esperienza, basta osservare poche e semplici regole
- Fare il bagno solo in perfette condizioni psicofisiche, attendere 3 ore dopo i pasti principali prima di fare il bagno e circa 2
ore dopo la colazione
- Non tuffarsi dagli scogli senza aver verificato prima la
profondità
- In caso di mare mosso usare particolare attenzione ed evitare
di fare il bagno vicino agli scogli. Inoltre non fare il bagno se è
esposta la bandiera rossa.
- Attenzione: con la bandiera rossa e gialla non è attivo il servizio
di sorveglianza
Osserva quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina
delle attività balneari, per esempio:
- non recare disturbo alla quiete dei bagnanti
- non portare animali sulla spiaggia (se non dove consentito)
- non montare tende o accendere fuochi sulla spiaggia.
SICUREZZA IN MARE DURANTE LA NAVIGAZIONE
Per poter prendere il mare in sicurezza sono necessari interventi di verifica alla barca, che consistono nel controllo periodico e accurato delle attrezzature, degli interni, del motore e
della strumentazione.
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Le verifiche principali sono:
- Controllare di avere carburante a sufficienza sia per l’andata sia per il ritorno, calcolando una riserva di carburante per
gli eventuali imprevisti e ovviamente controllare l’efficienza
del motore
- Controllare di aver apposto il tappo d’aleggio. Nel corso della navigazione, controllare che l’unica valvola aperta sia quella
della presa a mare per il raffreddamento del motore, e di portare
sempre al seguito sufficiente acqua dolce da bere
- Avere sempre a bordo i remi, i razzi di segnalazione, un mezzo
d’esaurimento (sassola), i cavi d’ormeggio di riserva, la cintura
di salvataggio per ogni persona
- Verificare lo stato di carica delle batterie e il funzionamento
dell’eventuale radio di bordo
LE REGOLE PER LA SICUREZZA IN MARE
La Polizia marittima, svolge tutti i servizi e gli interventi di
emergenza richiesti, in mare, durante i mesi estivi.
Il personale delle squadre nautiche, da circa due anni svolge
anche il servizio di prossimità sulla spiaggia delle località marittime più turistiche con due agenti a piedi sulla riva seguiti
da un gommone sottocosta.
Ora ricordiamo le regole per la sicurezza in mare:
- In mare si può generalmente fare il bagno fino a 200 mt. dalla battigia. Tale limite deve essere segnalato con gavitelli rossi o, se non possibile, con il cartello “Attenzione limite acque
interdette alla navigazione non segnalato”
- Il limite acque sicure (- 1,60 mt.) deve essere segnalato con galleggianti bianchi o, se non possibile, con cartello “attenzione limite
acque sicure non segnalato”
- Le imbarcazioni a vela e a motore, inclusi gli acquascooter, possono accedere alla spiaggia solo attraverso i corridoi appositamente segnalati oppure a motore spento o a remi. Le tavole a vela devono essere condotte a mano nel tratto di mare frequentato
dai bagnanti
- E’ vietato esercitare la pesca subacquea con un’arma carica
entro 500 mt. dalle spiagge frequentate dai bagnanti
- Tutte le imbarcazioni devono possedere le dotazioni di salvataggio secondo il tipo di navigazione e la distanza dalla costa
(consultare ordinanza della Capitaneria del posto)
SICUREZZA E POLIZIA
SICUREZZA IN MONTAGNA
Molti italiani, in tutte le stagioni, amano trascorrere qualche
giorno di relax in montagna. Per chi sceglie questa mèta per
fare sport o semplicemente per passeggiare, con la neve o senza, esistono alcuni suggerimenti da tenere sempre presenti
per non trovarsi in situazioni spiacevoli.
MONTAGNA D’INVERNO: IL PARERE DEL MEDICO
Freddo e neve: gli appassionati sono tutti in pista. Bisogna ricordare però che lo sci come tanti altri sport necessita di alcuni accorgimenti relativi all’attrezzatura, alla preparazione atletica, all’alimentazione e al rispetto di alcune regole di buona
educazione e sicurezza.
Abbigliamento
In alta montagna le condizioni climatiche sono diverse da quelle in cui siamo abituati a vivere e possono cambiare repentinamente: è quindi necessario consultare i bollettini neve-meteorologici prima di recarsi sulle piste o prima di un’escursione. La
variabilità del clima può essere affrontata da un abbigliamento a strati: le vecchie guide consigliano “in montagna un panino in meno e un maglione in più”; guanti e cappello impermeabili a vento, non devono essere mai dimenticati.
Alimentazione
Il freddo e le sue complicanze si prevengono anche con una
corretta alimentazione che privilegi i carboidrati, energetici e
facilmente digeribili da consumare soprattutto con la prima
colazione (pane, biscotti, fette biscottate, frutta, miele e marmellata) e con il pranzo (pasta, riso o polenta). Durante il giorno non bisogna far uso di alcolici che favoriscono una diminuzione del grado di attenzione e una perdita di calore attraverso
la vasodilatazione periferica.
Assideramento e congelamento
I provvedimenti da adottare di fronte a una situazione di assideramento o congelamento in attesa del medico sono volti a
ripristinare la normale temperatura corporea: condurre il soggetto al più vicino posto riparato dal vento (rifugio, baita), rimuovere gli indumenti umidi o bagnati sostituendoli con altri
caldi e asciutti. Sono assolutamente da evitare: frizioni con la
neve che non fanno altro che aumentare la dispersione del poco calore residuo, riscaldamenti con fonti di calore diretto come fuochi o marmitte di auto di cui non si può controllare la
temperatura e che possono procurare ustioni, la perforazione
di eventuali vesciche e la somministrazione di alcolici.
Sole
Per evitare eritemi solari è importante proteggere la pelle e le
labbra, rese ancora più delicate per il freddo, con creme solari
e stick ad alta protezione. Da non trascurare la protezione degli occhi utilizzando occhiali con lenti a elevato assorbimento
e muniti di protezioni laterali che fermano il vento e la radiazione solare diffusa e limitano l’azione del freddo.
Mal di montagna
Non tutti sanno che salire oltre i 2.000 metri comporta modificazioni dell’apparato cardiocircolatorio caratterizzate da palpitazioni, stanchezza, affanno e cefalea che si prevengono con un
adeguato allenamento e la gradualità dell’ascensione. La loro
cura è la perdita di quota, il riposo e una buona idratazione.
Chi soffre di pressione alta dovrà stare attento ai violenti sbalzi di temperatura.
In forma sulle piste
Un corretto allenamento prima di affrontare le piste è importante anche per la prevenzione degli eventi traumatici di cui
i più frequenti sono quelli a carico del ginocchio. Per ottenere
una buona forma fisica sarebbe necessario allenarsi due mesi
prima della partenza: l’allenamento dovrebbe essere mirato a
migliorare la forza, la flessibilità e la mobilità articolare: comprendendo una prima fase di allenamento aerobico per lo sviluppo del fiato, dell’agilità e della prontezza di riflessi (jogging,
saltelli, bicicletta) e una seconda fase anaerobica con esercizi
per sviluppare la potenza muscolare delle braccia e soprattutto delle gambe.
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VADEMECUM
FURTI IN CASA
Non dimenticare che i primi posti esaminati dai ladri sono:
armadi, cassetti, vasi, quadri, letti e tappeti. E’ utile inoltre
fotografare i beni di valore che potrebbero essere oggetto
di furto.
QUANDO SEI ASSENTE
Per brevi periodi
- Lascia qualche luce accesa, la radio, il giradischi o il televisore
in funzione.
- Chiudi sempre la porta a chiave e non lasciare le chiavi sotto
lo zerbino o in altri luoghi alla portata di tutti.
- Ricorda che i messaggi sulla porta dimostrano che in casa non
c’è nessuno.
- Se hai oggetti di valore che devi lasciare in casa fotografali: in
caso di furto ne faciliterai la ricerca.
- Sensibilizza anche i vicini affinché sia reciproca l’attenzione a
rumori sospetti sul pianerottolo o nell’appartamento. Nel caso
non esitare a chiamare il 113.
- Se tornando a casa trovi la porta aperta o chiusa dall’interno,
non entrare. Potresti scatenare una reazione istintiva del ladro
che si vede scoperto. Non fare l’eroe e telefona subito al 113
Per lunghi periodi
- Non far sapere ad estranei i tuoi programmi di viaggi e vacanze.
- Installa, se ti è possibile, un dispositivo automatico che, ad
intervalli di tempo, accenda le luci, la radio, la televisione.
- Evita l’accumularsi di posta nella cassetta delle lettere chiedendo
ad un vicino di ritirarla.
- Non divulgare la data del tuo rientro e, anche alla segreteria
telefonica, non dare informazioni specifiche sulla tua assenza.
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ATTENZIONE AGLI SCONOSCIUTI
- Non aprire la porta a sconosciuti anche se vestono qualche uniforme e dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica
utilità.
- Se c’è il portiere invita ogni sconosciuto che si presenta alla
tua porta a farsi accompagnare; se non c’è apri solo uno spiraglio alla porta, senza togliere il gancio o la catena di sicurezza,
per farti passare telegrammi o ricevute da firmare.
- Per gli operai, verifica con qualche telefonata da chi è stata
fatta la chiamata o da quale servizio sono stati mandati e per
quali motivi. Se non ricevi assicurazioni non aprire.
- Se hai il minimo sospetto, chiama o fai chiamare dai vicini il
113.
- Non mandare ad aprire i bambini a meno che tu non sia certo
di chi è alla porta.
- Non aprire portone o cancello, con l’impianto automatico, se
non sei certo dell’identità della persona che vuole entrare.
UN’ABITAZIONE SICURA
- Rendi sicure porte e finestre. Ideale è una porta blindata con
serratura antifurto e spioncino.
- Se puoi installa in casa un sistema di antifurto elettronico o
vetri antisfondamento.
In alternativa è sempre valido il ricorso alle grate, purché siano
robuste e lo spazio tra le sbarre non superi i 12 centimetri.
- Se l’interruttore della luce è all’esterno, proteggilo con una
cassetta metallica per impedire che qualcuno possa staccare
la corrente.
- E’ meglio non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli
o oggetti di valore.
- Ricordati che luce e rumore tengono lontano i malviventi: se
sei solo tieni accesa la luce in due o più stanze per simulare la
presenza di più persone.
- Se sei in casa tieni la porta protetta col paletto o la catena di
sicurezza; se sei in pericolo chiama subito il 113.
- Se hai bisogno della riproduzione di una chiave incarica
una persona di fiducia evitando possibilmente di riportare
su targhette nome e indirizzo.
- Se perdi la chiave di casa o subisci uno scippo o un borseggio,
cambia la serratura.
- Assicurati, uscendo e rientrando, che la porta di casa ed il
portone del palazzo restino ben chiusi.
- Non far sapere, fuori dall’ambiente familiare, se in casa ci sono oggetti di valore o casseforti né dove si trova la centralina
dell’allarme.
SICUREZZA E POLIZIA
SITUAZIONI CLIMATICHE
In questa sezione troverete piccoli suggerimenti per combattere situazioni climatiche che debilitano il vostro corpo,
in caso di clima particolarmente torrido.
SALUTE D’ESTATE:
L’uomo tende a mantenere una temperatura corporea costante.
Molte delle attività svolte dal suo fisico, tra cui anche la digestione, tendono a produrre calore che deve poi essere smaltito.
I meccanismi con cui un corpo vivente cede calore rispondono
alle normali leggi della termodinamica. Si perde calore attraverso 4 meccanismi principali: contatto con oggetti (conduzione) o con l’aria circostante (convezione), attraverso l’emissione
di onde elettromagnetiche (irraggiamento), o cedendo calore
all’acqua prodotta attraverso la sudorazione (evaporazione).
La temperatura o l’umidità dell’ambiente possono però rendere
questi meccanismi non del tutto efficaci. Se la temperatura esterna è superiore a quella corporea infatti conduzione, convezione
e irraggiamento diventano del tutto inefficaci e l’unico metodo
per perdere calore rimane l’evaporazione del sudore. Ma in condizioni di elevata umidità anche quest’ultimo meccanismo può
perdere efficacia.
Se i meccanismi di termo dispersione diventano inefficaci il corpo aumenta la propria temperatura e può andare incontro a fenomeni legati all’ipertermia quali i crampi da calore, l’ipertermia
semplice e il colpo di calore.
I crampi da calore avvengono in seguito ad un lavoro muscolare intenso e si presentano come contrazioni involontarie
dei muscoli più affaticati. I crampi rispecchiano un’alterazione dell’equilibrio tra liquidi e sali corporei, che avvengono in
condizioni di impoverimento di fonti energetiche (glicogeno
muscolare).
L’ipertermia semplice riflette uno scarso adattamento cardiocircolatorio rispetto all’aumento della temperatura dell’ambiente esterno. Si manifesta con emicrania, stordimento, debolezza,
pressione bassa e un polso arterioso piccolo e frequente.
Il colpo di calore è più grave e può mettere in pericolo di vita.
E’ dovuto a un sovraccarico dei meccanismi di termoregolazione che diventano insufficienti. Si riduce la secrezione di sudore, la pelle si presenta calda e secca e la temperatura corporea
profonda può arrivare a 41,5° C.
La disidratazione e l’aumento della temperatura possono danneggiare il sistema nervoso, il paziente può perdere lucidità fino a diventare incosciente. In questi casi bisogna procedere rapidamente al raffreddamento del corpo attraverso applicazione di ghiaccio, immersioni in acqua e frizioni con alcool che
evaporando facilita la perdita di calore.
E’ meglio evitare di fare attività fisica nelle ore più calde della
giornata e in ambienti troppo umidi. Bisogna bere abbondantemente e reintegrare sali minerali prima, durante e dopo le
sedute di sport. Anche l’alimentazione può essere d’aiuto: consumare pasti piccoli e leggeri, per non sovraccaricare l’apparato digerente; prediligere frutta e verdura cruda che contengono acqua, vitamine e sali minerali.
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VIAGGIARE IN AUTO
Si sa: gli italiani sono un popolo molto affezionato alla propria automobile; la usano volentieri soprattutto quando vanno in vacanza. Le autovetture oggi escono dalla fabbrica dotate di tutti gli accessori di sicurezza di ultima generazione,
ma il comportamento del conducente rimane determinante
per l’incolumità propria e degli altri.
IN VIAGGIO E DURANTE LE SOSTE
- Non lasciare mai sui sedili borse, pellicce e oggetti che possono
attirare l’attenzione.
- Non affidare a posteggiatori abusivi e improvvisati le chiavi
dell’auto.
- Diffida dell’insistenza delle persone che durante le soste vogliono trattenerti e distrarti: un complice potrebbe essere
pronto ad intervenire.
- Se hai la macchina carica quando sei in sosta evita il più possibile di lasciare i finestrini abbassati: è come se avessi aperto
le porte.
- Se possibile parcheggia l’auto in un punto dove c’è luce, se la zona dove abitualmente parcheggi non è sufficientemente illuminata
fatti promotore per ottenere più illuminazione.
- La solidarietà è di vitale importanza sulle strade e fermarsi
per prestare soccorso è un dovere di tutti.
VERIFICHE TECNICHE PRIMA DI PARTIRE
I veicoli di ultima generazione anche se hanno strumentazioni in grado di indicare malfunzionamenti o usura di parti meccaniche non devono toglierci lo scrupolo di controllare alcune
parti della vettura che ne garantiscono l’affidabilità durante il
viaggio.
E’ opportuno verificare:
- il livello dei liquidi ed i filtri, lo sterzo per evitare che vi sia
uno scarto eccessivo nel movimento, oppure in presenza di
vibrazioni vi possono essere difetti in altre parti meccaniche;
- i cerchioni i quali non devono avere deformazioni che causano
vibrazioni allo sterzo e fanno perdere pressione al pneumatico;
- i pneumatici sia per quanto riguarda l’usura, la pressione e la
“vecchiaia” che ne modifica le caratteristiche fisiche e chimiche
a fronte di un battistrada a norma;
- gli ammortizzatori (se scarichi producono instabilità in curva
e in frenata) sono la parte della vettura insieme ai pneumatici
che danno la stabilità al veicolo;
- la climatizzazione, l’impianto frenante (se i freni sono bagnati fare attenzione in quanto non assicurano una frenata decisa), i tergicristalli e le luci (portare sempre delle lampadine e
fusibili di scorta).
DOCUMENTI NECESSARI PER L’USO DEI VEICOLI
I documenti necessari all’uso del veicolo sono:
- la patente di guida in corso di validità,
- la carta di circolazione che oggi è distinta dal certificato di
proprietà e il certificato di copertura assicurativa rilasciato insieme al contrassegno che va esposto sul parabrezza. La mancata copertura assicurativa comporta tra l’altro il sequestro del
veicolo.
- Per i Paesi extracomunitari è necessario in aggiunta la carta
verde.
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- Se fai un rifornimento notturno evita i self-service isolati, percorri qualche chilometro in più, ma cerca maggiore sicurezza.
- Arrivando o partendo con l’auto è bene essere prudenti e dare un’occhiata in giro in modo da evitare, nel parcheggio o nel
garage, spiacevoli incontri.
- Se il garage è condominiale accendi prima tutte le luci, e se noti
qualcosa di insolito (porta semi aperta, cancello non chiuso, etc.)
rinuncia al parcheggio e chiama altre persone.
- Assicurati della chiusura dei vetri laterali, delle porte e del
cofano della tua auto.
- Anche se scendi solo per comprare il giornale o le sigarette,
spegni il motore, sfila le chiavi dal quadro e chiudi sempre le
portiere.
- Ricorda che è possibile applicare in modo indelebile i numeri
di targa e di telaio sui vetri dell’auto.
- Se ti è stato rubato il mezzo affrettati a sporgere denuncia. Ricordati di avere in casa le fotocopie dei documenti della vettura,
potrebbero tornarti utili nel caso dovessi sporgere denuncia.
Un anno di Storia
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