Parte Terza Glossari
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Parte Terza Glossari glossario di teoria letteraria Glossario di teoria letteraria Critica crociana Secondo Benedetto Croce l’arte è una categoria spirituale autonoma e necessaria: essa è “pura intuizione lirica”. “Pura”, in quanto atto spirituale creativo e autonomo dagli altri atti spirituali (filosofici, morali, economici); “intuizione” in quanto rappresenta il momento fantastico della creazione che la distingue dal mondo concettuale, ad esempio, della filosofia; “lirica” perché trasfigura i sentimenti in immagini fantastiche, conferendo loro un valore cosmico universale.Tutto ciò che non è pura intuizione lirico-cosmica non è poesia, è struttura o, al più, bella letteratura. Discendono da questa estetica: la negazione del valore poetico delle parti cosiddette strutturali delle opere (ad esempio la distinzione tra poesia e struttura per la Divina Commedia); il rifiuto della retorica e dei generi letterari, una concezione della storiografia come storia monografica di singoli autori e di singole opere. In questo Croce si distacca nettamente dal De Sanctis che aveva costantemente sottolineato la stretta correlazione tra storia letteraria e storia civile dell’Italia. Critica marxista Secondo il pensiero marxiano la produzione letteraria (così come la filosofia, il diritto, l’arte) è una “sovrastruttura” riconducibile ai rapporti di produzione, cioè alla “struttura” economica della società. Ne consegue che l’opera d’arte non è autonoma, poiché è la risultante di un processo in cui interagiscono numerosi altri elementi, legati alla particolare società in cui si è sviluppata e la cui struttura economica può essere, di volta in volta, quella schiavile antica, quella feudale, quella capitalistica. Sulla scia del pensiero marxiano si è sviluppata la critica marxista caratterizzata da indirizzi di ricerca svariati e molteplici, ma comunque riconducibili al comune denominatore del rapporto arte e letteratura/ struttura sociale-politica e rapporti di produzione economica . Critica storica Definita anche “scuola storica”, fu in gran parte influenzata dal positivismo, che, in nome di un presunto adeguamento della critica letteraria ai metodi delle discipline scientifiche, riteneva che il compito del critico fosse simile a quello dello scienziato e dovesse mirare innanzi tutto all’accertamento dei fatti. Si comprende facilmente che, da queste premesse teoriche, fu favorita la critica delle fonti, delle concordanze, la ricostruzione della biografia degli autori, soprattutto dei ‘minori’ e dei ‘minimi’, delle opere ‘minori’ dei ‘maggiori’ e di tutti altri oggetti che potessero essere considerati scientificamente ‘fattuali’ dal critico. Critica storicistica Dal crocianesimo prende le mosse la critica storicistica, che però cerca, in genere, di recuperare il nesso tra la vita poetica e la vita morale e di non isolare la personalità poetica dalla complessa vita che la circonda e la condiziona. Spetta in particolare al Russo il 145 glossari merito di aver fatto valere “il concetto di poetica come mondo delle teorie estetiche, dei miti passionali, morali, politici, che costituiscono la humus su cui nasce in concreto la poesia”. (PUPPO M., Manuale critico bibliografico per lo studio della letteratura italiana, SEI, Torino, 1982). Questo porta al recupero delle esigenze più valide dello storicismo romantico, in particolare desanctisiano. Critica strutturalista Nata ufficialmente con le Tesi del 1929 presentate al circolo linguistico di Praga da Jakobson, Karcevskij, Mukařovský, Havrànek, la critica strutturalista si colloca sulla linea della critica formalista che distingue le opere letterarie dalle altre forme comunicative proprio sulla base delle loro caratteristiche formali (linguistiche, retoriche). Roman Osipovič Jakobˇ son e Jan Mukařovský furono essi stessi critici formalisti (accanto a Viktor Sklovskij ea Vladimir Propp) sicché si può dire che le due scuole ebbero rapporti di reciproca influenza. Presupposto di entrambe erano le teorie di F. De Saussurre espresse nel Corso di linguistica generale, e la sua distinzione tra langue (la lingua con esclusiva funzione comunicativa e informativa) e parole (il linguaggio come creazione artistica, continuamente rinnovato nei suoi significati) Dalla concezione della lingua come un sistema “funzionale” operante in “solidarietà sincronica”, anziché oggetto di indagine in senso storico-comparativo (secondo la visione della scuola tedesca positivo-scientifica di Meyer-Luebke, che studiava la lingua in senso diacronico cioè nelle sue trasformazioni temporali) deriva l’attenzione da un lato per gli usi linguistici specifici di ogni autore, dall’altro per le strutture profonde del testo letterario e dei meccanismi culturali e antropologici che presiedono alla sua creazione. Cultural Studies Studi sorti inizialmente in Inghilterra sulla base di interessi prevalentemente sociologici e poi diffusisi, soprattutto a partire dagli ultimi anni ’80, negli USA. Mentre i C.S. inglesi si interessano soprattutto della cultura popolare nei suoi aspetti materiali, negli USA essi assumono un’impronta multiculturale con lo scopo di dar voce alle culture minoritarie ed emarginate: donne, omosessuali, portoricani ecc. Decostruzionismo “Più che una teoria definita, il decostruzionismo è un atteggiamento di ricerca che tende ad attaccare i concetti grazie ai quali si costruisce il senso di un testo. Tale attacco è condotto dal filosofo francese, Jacques Derrida, contro l’irrigidimento del soggetto in una posizione teorica relativa al segno, che egli definisce ‘logocentrica’, e che fa risalire alla tradizione filosofica occidentale, da Platone ad Hegel. I limiti di tale modello tradizonale di segno sarebbero evidenti nella contrapposizione tra “oralità” (voce) e “scrittura”, nel concetto di “arbitrarietà” e nella coppia concettuale “significante/significato” (la quale 146 glossario di teoria letteraria ultima sarebbe il calco di coppie metafisiche come Anima/Corpo, Intellegibile/Sensibile, Materia/Spirito e così via). In campo letterario ciò porta alla conclusione che esistono soltanto “misletture” (misreading), e cioè letture che attaccano i testi nel loro margine o nella loro intertestualità per aprire un gioco di interpretazioni infinito. Da queste premesse consegue l’attenzione alla “contingenza dei testi”, nella convinzione che l’unica verità possibile è “storica”, sia per l’autore sia per il lettore, in quanto consegue da una legittimità che scaturisce da un contrasto o da una situazione concreta. Di conseguenza riprende così vigore il concetto di “tradizione”, nel duplice senso di “passaggio” e di “tradimento”. Ne consegue che: il testo letterario non ha un significato fisso e determinabile una volta per tutte; l’attribuzione di significati ai testi è un’operazione sempre parziale e soggettiva; la lettura dei testi letterari comporta costantemente un gioco di fraintendimenti, di modelli parziali, di approssimazioni. Meriti dell’atteggiamento decostruttivo che potrebbero proiettarsi sull’insegnamento della letteratura possono essere riconosciuti nella “storicità”, nella “plausibilità”, nella “responsabilità” dell’interprete. È stato osservato che l’opera principale di Derrida, De la grammatologie, pubblicata nel 1967, ha costituito una reazione forte ai tentativi ontologici del pensiero strutturalista francese degli anni Settanta”. (C ORNO D., Decostruzione e formazione della competenza letteraria, da “Metafore”, n° 3, 1990, Paravia, Torino, passim). Ermeneutica In una prospettiva ermeneutica “la comprensione […] è un fenomeno linguistico, e ciò comporta l’eccezionale importanza assegnata alla “linguisticità”. Quest’ultima riguarda sia l’opera sia l’interprete, e permette che si instauri un fruttuoso dialogo tra di essi, in modo da realizzare una fusione tra gli orizzonti di credenza che li caratterizzano, ossia tra il passato dell’opera e il presente dell’interprete. Ne consegue una piena accettazione della storicità dell’opera, della quale anzi vanno considerate pure le successive interpretazioni, che entrano a far parte della dimensione testuale. Ma le differenze tra i vari esegeti dovrebbero alla fine conciliarsi in una prospettiva sovraindividuale, la tradizione, che da un lato fornisce alcuni imprescindibili presupposti per le nuove interpretazioni (cosicché esistono pre-giudizi legittimi, che la ragione non deve rifiutare se non vuole giungere al vuoto mentale), dall’altro garantisce quella continuità di significato che almeno alcuni testi, i classici, sembrano conservare. Gadamer rielabora quindi concetti di origine platonica e hegeliana per ridonare un senso al […] dialogo [che …] deve fornire un’illimitata esperienza di senso, ossia una forma di verità che si contrappone al metodo della conoscenza scientifica, quando esso si pone come totalizzante. L’opera d’arte però non è mai totalmente spiegabile, e appunto per questo risulta essenziale la tradizione delle sue interpretazioni. […] L’analisi e l’eventuale valutazione delle sole proprietà formali non possono essere sufficienti per l’interpretazione perché isolano il fatto estetico dal suo contenuto umano: ecco perché la contestazione del New Criticism statunitense e quella dello strutturalismo francese fecero avvicinare, alla fine degli anni Sessanta, l’ermeneutica europea e le tendenze di alcune scuole americane, che poi si 147 glossari svilupperanno in direzione decostruzionista”. (CASADEI A., La critica letteraria del Novecento, il Mulino, Bologna, 2001, pp. 126-127, con tagli). Landow George P. Considerato tra i maggiori teorici e studiosi dell’ipertestualità, insegna Inglese e Storia dell’arte alla Brown University degli Stati Uniti dove, dal 1985 al 1992, ha collaborato con l’Institute for Research in Information and Scholarship responsabile del potente sistema ipertestuale distribuito Intermedia. Oltre a numerosi studi sull’arte e la letteratura vittoriana (tra i quali Victorian Types and Victorian Shadows: Biblical Typology and Victorian Literature, Art, and Thought, Routledge and Kegan Paul, Boston 1980) ha diretto, pubblicato e parzialmente scritto varie produzioni ipermediali. Da lui diretti: il Dickens Web, il Victorian Web che contiene materiali su tutti gli aspetti della letteratura e della società dell’epoca vittoriana (www.scholars.nus.edu.sg/victorian/), il Postcolonial Web (www.scholars.nus.edu.sg/post/), il Web su cyberspazio, ipertesto e teoria letteraria (www.scholars.nus.edu.sg/cpace/). New Historicism “Secondo il New Historicism la letteratura non va intesa come una categoria autonoma, ma come costruzione sociale tipica di determinati periodi, che l’interprete può ricostruire non nel suo significato originario (irraggiungibile), ma inserendola nell’ideologia appunto della sua epoca. Il testo letterario viene considerato come un’espressione primaria delle forze sociali e soprattutto del potere: in altre parole i discorsi e le pratiche non letterarie e i testi letterari sono in continua interazione, formando una base culturale comune. Letteratura e storia sono quindi esaminabili secondo tecniche retorico-argomentative, se si estendono il concetto di narrazione e quello di poetica: dietro queste forme latamente poeticonatrrative si coglie un’espressione delle forze repressive, ossia del potere in senso foucaultiano, perché sia l’arte sia il potere costituiscono modi di rappresentazione (non a caso la rivista dei neostoricisti si intitola “Representations”)”. (CASADEI A., La critica letteraria del Novecento, il Mulino, Bologna, 2001, pp. 159-160, variamente ridotto e adattato) scuola storico-positivista Vedi critica storica. Semiotica La semiotica o scienza generale dei “segni”, si interessa dei segni come entità costituite da un significante e da un significato e dei meccanismi della comunicazione all’interno di un sistema semiotico basato sulla triade “referente-segno-interprete”. Dall’ambito prettamente linguistico o logico all’interno del quale era nata, la semiotica si è rivolta anche alla letteratura in quanto anch’essa è un fenomeno di cultura all’interno di un sistema di segni. Dal concetto di funzione segnica come correlazione tra il piano del contenuto e quello dell’espressione derivano nozioni peculiari come quelle di codice e di sottocodice, di diacronia e di sincronia, di polisemia del testo letterario. 148 glossario di didattica Glossario di didattica Attività funzionali all’insegnamento “L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi” (comma 5 art. 24 CCNL 26/05/1999). Le attività funzionali alla prestazione d’insegnamento, che si connotano come adempimenti individuali dovuti senza una specifica quantificazione oraria, sono: 1. la preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; 2. la correzione degli elaborati; 3. i rapporti individuali con le famiglie. (comma 2 art.42 CCNL 4/08/1995). Gli adempimenti di cui ai punti 1 e 2, non quantificati in quanto attinenti alla professionalità dei docenti, sono soggetti a diverse variabili quali il numero delle classi in cui si opera, il numero di alunni per classe, le materie di insegnamento. Nulla viene riconosciuto a chi è tenuto ad effettuare valutazioni scritte. Canone In senso letterario, lista di autori, di carattere più o meno prescrittivo, fissata dalle diverse culture, in dato momento della loro storia, come insieme irrinunciabile di letture e di esperienze necessarie alla formazione delle nuove generazioni. CCNL Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Si tratta del documento, stipulato da un’amministrazione (nel caso di quella pubblica, tramite il suo organismo di rappresentanza, l’ARAN) e dalle organizzazioni sindacali più rappresentative della categoria interessata, che definisce i contenuti giuridici ed economici del rapporto di lavoro tra quella amministrazione e il dipendente. Competenza Nell’istruzione si definisce competenza ciò che in un contesto dato, si sa fare, sulla base di un sapere (conoscenza), per raggiungere l’obiettivo atteso e produrre conoscenza; è quindi l’attività volta ad utilizzare conoscenze e abilità idonee, in un contesto determinato, per impostare e/o risolvere un problema dato. In altri termini una competenza si esplica come utilizzazione di conoscenza. Compresenza Situazione in cui più docenti sono presenti durante la stessa ora, con titolarità nella /e stessa/e classe/i; a volte essa viene utilizzata per suddividere la classe in sottogruppi che, separatamente, seguono percorsi didattici differenti, per esempio per individualizzare i livelli di apprendimento o per svolgere attività opzionali; altre volte la compresenza costi149 glossari tuisce una risorsa di ‘riserva’ per sostituire docenti assenti nell’istituto, in mancanza del supplente titolare. Codocenza Situazione in cui più docenti presentano una lezione contemporaneamente e allo stesso gruppo di alunni che di norma corrisponde a una classe, a volte a più classi riunite; essa è utilizzata per valorizzare e rendere più efficaci particolari unità didattiche multidisciplinari o trasversali. Descrittori Verbi che descrivono una prestazione del processo di apprendimento. Disciplina Segmento specialistico e campo d’indagine finalizzato alla ricerca universitaria. Finalità Sono disposizioni e sono descritte mediante sostantivi astratti (ad esempio, competenza comunicativa, consapevolezza di …, armonico sviluppo corporeo e motorio, capacità critica, maturazione del senso di responsabilità). Interdisciplinarità Costituisce il livello più alto e più impegnativo della pluridisciplinarità (v.) e, in certo senso, più circoscritto e definito. Si ha quando, nella soluzione di un problema, intervengono più specialisti per confrontarsi su ipotesi, metodi, mezzi, procedure, eventualmente prospettando anche quadri concettuali nuovi. Ad esempio si ha interdisciplinarità quando, per risolvere il problema della datazione di un codice, intervengono il paleografo, il filologo, il fisico. Come si nota l’interdisciplinarità è una dimensione disciplinare che va quindi molto al di là dei fini che caratterizzano un percorso formativo. Lezione frontale Vedi, qui, tipologie di lezione di letteratura. Livelli di partenza Rappresentano le effettive conoscenze e competenze degli alunni al momento dell’ingresso in una classe, in un istituto, in un segmento curricolare. Materia Dal latino mater, legno di bosco, è propriamente la sostanza di un corpo. Nella secondaria superiore una materia di studio risulta dalla fusione di diverse discipline specialistiche di livello universitario la cui osmosi va omogeneamente a definire anche il profilo professionale del docente di quella materia. (v. anche disciplina). 150 glossario di didattica Modularità Organizzazione della disciplina per moduli. Modulo Unità compiuta di apprendimento non necessariamente sequenziale, ma autosufficiente ai fini della certificazione del raggiungimento di una determinata competenza. (v. anche Unità Didattica). Modulo zero È un modulo che non presuppone nessuna conoscenza specifica di quell’argomento e non prevede nessuna abilità complessa riferita all’oggetto didattico in questione. Serve, dopo il test di ingresso, per recuperare o rinforzare contenuti e abilità carenti o assenti. Multidisciplinarità Si ha la multidisciplinarità quando una disciplina si avvale necessariamente di un’altra: ad esempio quando la docimologia si avvale di tabelle, di grafici, di elaborazioni statistiche. In psicopedagogia si rileva come questi passaggi da una disciplina ad un’altra favoriscono le operazioni mentali di transfer, sollecitando competenze cosiddette trasversali. Obiettivo disciplinare Obiettivo che si riferisce ad una specifica disciplina. Obiettivo minimo Obiettivo indicato come irrinunciabile per una proficua attività di apprendimento, anche in vista di apprendimenti successivi. Obiettivo specifico o sottobiettivo Obiettivo tarato su una singola attività di apprendimento, di solito un’unità didattica. Se è ineliminabile per il raggiungimento di altri obiettivi, si definisce anche propedeutico. Pluridisciplinarità Si verifica quando, per studiare un ‘oggetto’ (un fatto, un fenomeno o altro) o risolvere un problema, lo affrontiamo da più punti di vista e ci avvaliamo di più discipline, ciascuna con le sue metodologie e le sue procedure. Si ha la pluridisciplinarità quando esperti di più discipline partecipano, ciascuno per la sua parte con i suoi referenti ed i suoi metodi, all’analisi e alla soluzione di un problema. Ad esempio, un fenomeno come il Barocco può essere affrontato in letteratura, arte, musica ecc. 151 glossari POF Acronimo di ‘Piano dell’Offerta Formativa’. Esso è un preciso obbligo giuridico per ogni istituzione scolastica e rappresenta il “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la programmazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della propria autonomia” (art. 3 – decreto del Presidente della Repubblica n° 275/99). È elaborato dal Collegio dei docenti ed è un documento pubblico (che risponde cioè ai caratteri di visibilità e di trasparenza) che viene consegnato ad alunni e genitori, normalmente tramite un estratto o una sintesi riassuntiva. È il piano all’interno del quale ciascuna scuola è chiamata ad esprimere la propria intenzionalità formativa. Prova Definizione di uno stimolo, con funzione di verifica, in relazione ad un obiettivo programmato. Prerequisiti Insieme di conoscenze e competenze che l’alunno già deve possedere per una proficua attività all’interno del segmento didattico progettato. Prove d’ingresso Stimoli somministrati ad inizio di una nuova attività (di solito ad inizio d’anno), al fine di accertare il livello di partenza del gruppo di soggetti in formazione. Standard di apprendimento È la competenza attesa al termine di un percorso di apprendimento; può quindi riferirsi a vari livelli del curricolo: ad un’unità didattica, ad un modulo, ad un anno scolastico o ad un intero grado di istruzione. Si definisce contestualmente alla programmazione degli obiettivi e alle modalità di valutazione, prevedendo i criteri di accettabilità della prestazione. Tipologie di lezione di letteratura Lezione frontale Lezione laboratoriale Comunità interpretante Competitività Cooperazione Coinvolgimento Apprendimento per ricezione e memorizzazione Apprendimento per routine operativa Apprendimento per scoperta Ricezione passiva Applicazione operativa Partecipazione attiva e critica 152 glossario di didattica Transdisciplinarità Si situa al limite stesso di una singola disciplina. È un nuovo sistema di quadri concettuali all’interno del quale discipline diverse e distinte si aggregano e si integrano fino a perdere l’originaria identità ed a crearne una nuova. Sono transdisciplinari le discipline cosiddette di frontiera: neuroscienze, biotecnologie, bioetica. Trasversali Si definiscono trasversali quei traguardi relativi allo sviluppo di capacità mentali, socioaffettive o comportamentali stabiliti nella programmazione di classe, di dipartimento o d’istituto, al cui raggiungimento contribuiscono i docenti, indipendentemente dalla materia specifica insegnata. Unità didattica Unità minima di apprendimento, ad alto grado di propedeuticità e formalmente organizzata. Una porzione di un determinato contenuto svolto per il conseguimento dell’obiettivo specifico definito. L’unità didattica può essere quindi concepita e attuata come un’ipotesi di esperienza di apprendimento che, se sufficientemente articolata e completa nella sua strutturazione interna, può essere facilmente tradotta nell’azione educativa scolastica. Valutazione diagnostica Valutazione compiuta in ingresso per definire i livelli di partenza degli allievi e decidere quali obiettivi sono realisticamente perseguibili. Valutazione formativa Valutazione compiuta in itinere dal docente per individuare lacune e carenze degli alunni e per progettare attività di consolidamento e di recupero. Valutazione sommativa Valutazione compiuta al termine dell’attività trimestrale o quadrimestrale per accertare il livello di apprendimento raggiunto da ogni allievo. 153 glossari Glossario di informatica e affini Attachement Allegato che è possibile inviare con un messaggio di posta elettronica. In genere è meglio non superare 1 Mb di ingombro. La presenza di un allegato è solitamente segnalata da una icona a forma di spilletta, di un fermaglio notarile. Bit, byte, megabyte, gigabyte Unità minima di informazione in codice binario (0-1). L’informazione che può essere comunicata ad un computer attraverso un singolo circuito. Pertanto il bit assume valore 1 se il circuito è acceso; assume valore 0 se il circuito è spento. Otto bit formano un byte che è la misura per rappresentare un carattere in formato ASCII Il byte è l’unità di misura della capacità della memoria. Più comunemente (data l’espansione delle capacità di memoria dei moderni computer) si usano i suoi multipli: Kilobyte (Kb): 1024 byte Megabyte (Mb): 1024*1024 byte Gigabyte (Gb): 1024*1024*1024 byte. All’incirca un miliardo di byte. Browser Programma che permette, in Internet, di scorrere i documenti (da to browse: scorrere). Una sorta di interfaccia comunicativo tra il sistema operativo del nostro computer e i protocolli di trasmissione-dati della rete. CD-Rom (Compact Disk Read Only Memory) Unità di archiviazione dati. Un disco, simile agli abituali CD audio, su cui è possibile archiviare, con apposita procedura di masterizzazione, documenti, disegni, musica, filmati. La sua capacità arriva fino a 700 Mb DVD (Digital Video Drive) Unità di archiviazione dati. Un disco simile agli abituali CD audio con capacità di memoria molto più ampie dei normali CD-Rom: attualmente sino a 4,7 Gb; ma in un prossimo futuro sino a 9 Gb. E-mail Electronic mail: posta elettronica. E-mail Address Indirizzo di posta elettronica. (v. pp. 22-23). E-mail box Casella postale elettronica Floppy disk Unità di archiviazione dati. Un dischetto su cui è possibile memorizzare, con apposite procedure, i dati elaborati o contenuti nella memoria fissa (v. Hard Disk) del computer. Ha una capienza bassa: 1,44 Mb. 154 glossario di informatica HD Vedi: Hard Disk Hard Disk Il disco rigido, di solito interno al computer, su cui si memorizzano i dati. I più recenti HD possono contenere dati sino a 100 Gb. Implementabilità Compatibilità delle più comuni funzioni di interfaccia grafica (ad esempio ‘taglia’, ‘copia’, ‘incolla’) all’interno del pacchetto di applicativo o con un sistema operativo. Ipertesto Documento realizzato secondo tecniche ipertestuali. Ipertestualità Forma di organizzazione testuale non sequenziale in cui le parti sono collegate tra loro da legami e/o relazioni segnalate nel testo da parole evidenziate: tali ‘parole calde’ contengono collegamenti (link) ad altre parti di quel testo o di altri testi. Interfaccia Parte di strumenti e di procedure che costituiscono l’aspetto visibile dall’utente della macchina e dei programmi che permettono di interagire con essa. Interfaccia grafica Parte di strumenti e di procedure che consentono all’utente di interagire con la macchina senza conoscerne il ‘linguaggio’, ma operando tramite strumenti grafici. A suo modo è un’interfaccia grafica anche la manopola, corredata di simboli analogici, con la quale impostiamo una lavatrice. Macro Sequenza di istruzioni in un determinato linguaggio di programmazione (di solito interno ad un programma o ad un sistema operativo) che vengono registrate per essere eseguite più volte. MP3 Formato audio compresso e quindi meno ‘ingombrante’ in termini di byte, rispetto all’originale non compresso (di solito un file Wave o Midi). Offline Modalità di utilizzo di strumenti elettronici quando non si è connessi alla rete. On-line Modalità di utilizzo di strumenti elettronici quando si è connessi alla rete. 155 glossari Operatori logici o booleani Operatori che consentono di mettere in relazione logica tra loro gli indicatori di una chiave di ricerca. I più comuni sono: AND e OR (allargano il campo), NEAR e NOT (lo restringono). Randomizzare Disporre in ordine casuale (ingl: random) domande e risposte in prove di tipo strutturato. Scanner Strumento, di solito simile ad una fotocopiatrice, per l’acquisizione in formato digitale, di immagini o pagine di testo. Scannerizzare Passare allo scanner un comunicato (un’immagine, una porzione di testo) per convertirlo in codifica digitale. Spreadsheet Foglio elettronico di calcolo. Con questo si possono realizzare grafici, tabelle che inglobino funzioni e formule, e generare dei grafici sulla base dei dati immessi. Slide Può tradursi con il nostro schermata: è la pagina visualizzata dal computer. Nell’applicativo Power Point equivale ad una diapositiva della presentazione. URL Acronimo di Uniform Resource Locator. Una sorta di indirizzo elettronico che fornisce, in formato ‘alfabetico’, i dati necessari per inserire e raggiungere un sito Internet. Webmaster Chi progetta e tiene in esercizio un ipertesto o un sito Web. Word processor Programma di videoscrittura dotato di numerose e sofisticate funzioni aggiuntive. (ad esempio le ultime edizioni di Microsoft® Word consentono di inserire e gestire collegamenti ipertestuali). World Wide Web La ‘ragnatela mondiale’ delle informazioni che ha riunito, fornendo un protocollo comune di trasferimento dei dati, tutte le reti precedenti. Con fortunata definizione ‘la rete delle reti’. Per maggiori informazioni si veda l’URL: www.w3.org 156