Associazione Ida Onlus: Gioielli che nascono dalle mine antiuomo
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Associazione Ida Onlus: Gioielli che nascono dalle mine antiuomo
Comunicato Stampa n.29 del 01/12/2011 Associazione Ida Onlus: Gioielli che nascono dalle mine antiuomo In mostra a ViArt i gioielli realizzate dai ragazzi Cambogiani grazie all’esperienza di un artigiano vicentino Fino al 15 gennaio 2012 a ViArt Giovedì 15 dicembre ore 18:30 presentazione dell’Associazione IDA ONLUS in Sala del Capitolo a ViArt. I coniugi Brian, Igino e Lucia, vicentini di nascita, scelgono di mettere a disposizione del lontano Paese del Sudest asiatico, la Cambogia, la loro ricchezza più autentica: l’esperienza professionale in campo orafo. Una decisione maturata nel tempo senza nessuna pretesa di apparire straordinaria. Nasce IDA Onlus. I progetti finanziati dalla IDA Onlus sono progetti di sostegno economico e formativo della popolazione cambogiana. Il target è costituito da giovani donne e uomini , ragazzi che vivono in situazione di indigenza , senza lavoro e senza fissa dimora e che hanno difficoltà a soddisfare i bisogni fondamentali propri e dei propri familiari. IDA Onlus collabora con organizzazioni e ospedali locali che contribuiscono a comprendere in maniera più profonda le reali necessità delle società in cui si opera e a intervenire in modo più efficace. Insieme ai partner locali l’associazione aspira a fornire alle persone mezzi necessari per sviluppare le loro capacità, fino a metterle in grado di prendersi carico del loro destino e decidere, sia come individui sia come soggetti attivi e partecipi, dello sviluppo del proprio Paese. La mission di IDA Onlus è quella di operare nel sociale in Cambogia per migliorare le condizioni di vita e di lavoro della popolazione locale puntando soprattutto sul fornire una formazione tecnico- professionale che consenta alle persone di avere un futuro autonomo. La storia di questa associazione comincia con l’adozione di un bambino cambogiano da parte dei coniugi Brian, orafi vicentini, con una attività imprenditoriale alle spalle. Per Igino e Lucia questo atto d’amore non è sufficiente: decidono di fare qualcosa in più per quella terra tanto lontana e tanto diversa dalla ricca Vicenza, che in seguito diventerà la loro seconda patria. Con il trascorrere del tempo, matura nei coniugi Brian la convinzione che non basta più mandare degli aiuti economici: sentono forte la necessità di chiudere la loro attività e di trasferirsi in Cambogia circa sette anni fa. Animati di grande volontà e coscienti della loro maestria nell’artigianato orafo, realizzano il “sogno”: aprire una scuola professionale per ragazzi e ragazze di strada, la salà. La scuola prevede una formazione lavorativa di un anno, impegnando giovani dai 15 ai 25 anni che apprendono un mestiere. Dopo un periodo di apprendistato, gli alunni vengono “diplomati” e avviati verso una loro attività autonoma. Lucia e Igino, in questo progetto hanno fatto di più: sono riusciti a trasformare «strumenti di morte» in preziosi simboli di riflessione, insegnando ai giovani a costruire con le proprie mani operose gioielli ricavati dalle mine antiuomo che ancora oggi continuano a mietere vittime in tutto il Paese: il territorio, infatti, è disseminato di dieci milioni di mine tarate sui venti chili, cioè sul peso di un bambino. Sono residuati del conflitto tra khmer e truppe governative, che ha provocato più di tre milioni di morti, e ancora oggi sono pronte a esplodere. L’ottone esploso dalle mine e rimasto nel terreno diventa materiale prezioso: viene acquistato dal laboratorio per inserirlo nei gioielli. I monili sposano lo stile occidentale a quello orientale. La preziosa della seta dipinta a mano incontra il legno, l’argento, le pietre e il metallo dorato delle mine antiuomo. Il risultato ha un duplice messaggio. Le opere importate in Italia diventano un monito che scuote le coscienze delle persone: un oggetto di morte può davvero trasformarsi in un segno di bellezza e di speranza! A partire dall’8 dicembre ViArt sarà aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. INGRESSO LIBERO