Tecnica e didattica dell`Attacco nella pallavolo

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Tecnica e didattica dell`Attacco nella pallavolo
Tecnica e didattica dell’Attacco nella pallavolo giovanile
TECNICA DELL’ATTACCO
Fondamentale importante in quanto presente in entrambe le fasi del gioco, spesso conclude
l’azione.
• A livello statistico la squadra con le migliori percentuali spesso risulta vincente.
• Molto gratificante per i ragazzi, rappresenta il nostro gol o il canestro del basket.
• E’ possibile scomporlo in tante fasi analitiche da poter allenare separatamente.
• Di difficile esecuzione in quanto va eseguito in salto.
• Richiede tempi d’apprendimento molto lunghi, legati allo sviluppo delle capacità fisicocoordinative e alla esperienza maturata sul campo.
•
OBIETTIVI DELL’ATTACCO
Fondamentale ricercare la MAX ALTEZZA e la MAX POTENZA di colpo.
Nei primi anni dell’apprendimento gli elementi tecnici che andrò a descrivere devono essere
finalizzati al raggiungimento di questi due concetti
.
La massima altezza di colpo la si raggiunge sfruttando al meglio la fase di rincorsa e stacco
sommandola alla massima distensione del braccio. (grande componente tecnica).
La massima potenza di colpo è data dalla forza della massa che colpisce la palla e dalla velocità
con la quale la stessa viene colpita.
Non potendo agire più di tanto sulla massa colpente, dovremmo concentrarci sullo sviluppo della
massima velocità del braccio. (grande componente fisica).
RITMO DELL’ATTACCO
A prescindere dal tipo di attacco che effettueremo la rincorsa deve rispettare un ritmo che va dal
lento al veloce.
Il partire con i primi passi alla massima velocità comporta gravi problemi sulla valutazione del
tempo e del punto di stacco della rincorsa
TEMPI DELL’ATTACCO
Storicamente indicati come 1°, 2°, 3°tempo, vengono determinati dal tempo che intercorre tra
l’uscita di palla dalle mani del palleggiatore e il momento dell’attacco.
• 1°tempo: (più o meno ritardato) sul tocco del palleggiatore lo schiacciatore è già in volo e
colpisce la palla nella sua parabola ascendente.
• 2° tempo: si inizia la rincorsa sul tocco del palleggiatore, anche leggermente prima se
anticipata.
La palla dovrebbe essere colpita all’apice della parabola o nella prima parte della fase
discendente.
• 3°tempo: varia molto a seconda dell’altezza della parabola e dalla distanza dalla quale viene
alzato il pallone, comunque l’inizio della rincorsa è successivo all’uscita di palla dalle mani del
palleggiatore. La palla viene colpita in piena parabola discendente.
Nota: s e per il 1°e 2°tempo vi è un riferimento precis o su quando iniziare la rincorsa e quindi
maggior facilità a prendere il tempo giusto, per il 3°tempo questo riferimento è molto più vago e
di conseguenza risulta più difficile per il ragazzo capire il momento giusto dell’inizio rincorsa.
POSIZIONE DI PARTENZA
Considerando un giocatore Dx che attacca da zona
4 la posizione di partenza ottimale si trova sui
4\4,5 mt. dalla rete e 1\1,5 mt dalla linea laterale.
Il corpo è eretto con braccia e spalle rilassate,
personalmente ritengo che le braccia dovrebbero
essere intraruotate, posizione che nella fase
dinamica di rincorsa mi permette un’ottimale
oscillazione delle stesse.
Per l’attacco da zona 2 si parte sempre dai 4\4,5 mt. da rete ma con i piedi all’altezza della riga
laterale.
RINCORSA
E’ da sempre e universalmente riconosciuta come corretta la sequenza di appoggi che prevede
SX, DX SX.
Ritengo corretto questo approccio nella prime fasi dell’apprendimento, successivamente sarà
importante collegare la rincorsa vera e propria con le uscite dalla posizione di ricezione, difesa o
muro.
La rincorsa deve avere un inclinazione rispetto alla rete di circa 30\45°, in modo da orientare le
spalle verso l’angolo lungo di Z5.
Come accennato sopra è importante mantenere il ritmo della rincorsa, da lento alla massima
velocità \ esplosività.
L’ultimo passo rimane fondamentale per un corretto stacco e prevede un vero e proprio balzo
lungo e radente con il piede destro che contatta il terreno con il tallone per favorire un azione di
puntello, il piede sinistro chiude l’appoggio in rapida successione portandosi avanti al destro
leggermente intraruotato.
L’azione di puntello del piede Dx serve a trasformare la velocità orizzontale in velocità verticale,
la chiusura del Sx avanti al destro permette di favorire l’apertura nella fase di volo dell’angolo tra
le spalle e la rete.
Minore è il tempo di contatto dei piedi con il terreno maggiore sarà l’elevazione che potremmo
raggiungere.
Il tempo stimato è intorno ai 15 \20 millesimi di secondo.
Anticipare la rincorsa (errore abbastanza comune) si traduce in un ritardo dello stacco con
conseguente dispersione dell’energia accumulata.
STACCO
E’ rappresentato dal salto vero e proprio.
L’angolo al ginocchio è intorno ai 150 \170° e dipende dalle qualità muscolari dell’atleta.
Le braccia salgono il più in alto e veloce possibile, il busto si inarca e ruota allontanando la spalla
Dx da rete per favorire l’entrata del pallone e aumentare la potenza del colpo.
OSCILLAZIONE DELLE BRACCIA
Dalla posizione di partenza con braccia rilassate lungo il corpo sul 1°appoggio (Sx) si portano le
braccia in avanti ben distese, con palmo delle mani rivolto verso il basso. Sul 2°appoggio (Dx) le
braccia si portano il più possibile all’indietro per essere poi slanciate velocemente in avanti alto
al momento dello stacco.
CARICAMENTO DEL BRACCIO
Lo slancio delle braccia termina con tutti e due gli arti in alto sopra la testa ed è da questa
posizione che inizia il caricamento del braccio che attacca.
Si possono riconoscere tre modi di caricamento del braccio:
• gomito che carica al di sotto della spalla (scuola sud americana). Si esprime potenza ma può
risultare difficile la distensione e la coordinazione del braccio.
• Gomito che carica all’altezza dell’orecchio
• Gomito alto sopra l’orecchio.
Ritengo producente insegnare il caricamento con gomito alto in quanto risulterà più semplice il
raggiungere l’obiettivo della massima distensione del braccio.
Successivamente aumentando la fisicità e la coordinazione specifica ogni atleta adotterà un
proprio stile di caricamento.
COLPO SULLA PALLA
Abbiano già detto che il braccio deve essere massimamente disteso, la palla va colpita davanti
all’asse del corpo e di fronte alla spalla che attacca.
La mano naturalmente aperta al termine del mulinello di caricamento assume la forma a conca
del pallone e contatta la palla con tutta la sua superficie e con buona tensione muscolare, al
tocco di palla il polso frusta velocemente chiudendosi.
Il contatto con il pallone avviene nella porzione postero superiore della palla.
Direzionalità del colpo d’attacco: abbiamo accennato al fatto che il primo obiettivo da perseguire
è quello di dare potenza al colpo d’attacco orientandolo verso l’angolo lungo di zona 5 ,nel
proseguire dell’attività diventerà altrettanto importante riuscire a direzionare con precisione i
nostri colpi.
Fermo restando che la massima distensione del braccio rimane un parametro fisso, per “tirare”
la diagonale (colpo esterno) devo anticipare leggermente il colpo sulla palla un attimo prima che
la stessa arrivi all’altezza della spalla che attacca e impattare il pallone sempre postero –
superiormente ma anche nella parte laterale esterna dello stesso.
Per “tirare” la parallela da zona 4 (colpo interno) devo impattare la palla nella sua porzione
laterale interna.
La chiusura del braccio Sx avviene con l’arto flesso al gomito che si porta sull’addome un attimo
prima che il Dx colpisca la palla.
Il braccio Dx a seconda del colpo effettuato scenderà all’interno del busto o verso l’esterno.
DIDATTICA DELL’ ATTACCO DI 1°, 2°, 3°TEMPO
Attacco di 1°tempo o veloce: come accennato precedentemente l’attaccante deve colpire la
palla nella sua parabola ascendente, anticipando il salto rispetto al tocco del palleggiatore.
Per ottenere un buon risultato l’attaccante dovrà utilizzare una rincorsa relativamente breve, gli
ultimi due passi, e in modo particolare il caricamento del braccio dovrà essere il più veloce
possibile.
E importante che lo schiacciatore nella ricerca dell’anticipo non superi mai l’appoggio o la
ricezione, questo per permettere di valutare il punto esatto in cui staccare, nel momento in cui
la palla sta entrando nelle mani del palleggiatore effettuerà lo stacco che lo porterà a colpire la
palla nella sua parabola ascendente.
Il braccio che attacca sullo slancio dello stacco caricherà velocemente con un angolo ampio al
gomito in modo che le fasi di caricamento, distensione e colpo sulla palla risultino estremamente
ravvicinate tra di loro.
Attacco di 2°tempo o super:
se indicativamente l’inizio della rincorsa viene fissato nel
momento in cui il palleggiatore tocca la palla, chiaramente ci
saranno differenze dovute alla traiettoria dell’alzata che si vuole
giocare.
Effettuare una super molto veloce richiede una grande precisione
da parte del palleggiatore e buona sensibilità sul tempo da parte
dell’attaccante.
Particolare attenzione va rivolta al allenamento della rincorsa in
quanto l’attaccante spesso è chiamato a ricevere prima di
attaccare, ed essendo la palla
abbastanza veloce non vi è più la possibilità di allargarsi per poi effettuare la
rincorsa d’attacco tradizionale, ma bisogna “rubare” il tempo effettuando una rincorsa circolare
che porterà lo schiacciatore dalla posizione di ricezione all’interno del campo al corretto punto di
stacco.
Fondamentale risulta orientare comunque i piedi sullo stacco in modo che sul salto il corpo sia
orientato con le spalle che guardano zona 6/5 avversaria in modo da poter effettuare qualsiasi
tipo di attacco.
Attacco di 3°tempo o palla alta:
in questa situazione la palla andrà colpita nella sua parabola discendente; risulta però
estremamente difficile capire quando iniziare la rincorsa.
Generalmente l’errore che si commette a tutti i livelli e quello di partire in anticipo correndo il
rischio di arrivare sotto la palla e non vedere il muro avversario e di non staccare nel punto
corretto.
Per ovviare a questo problema ritengo interessante abituare i nostri atleti in questa particolare
situazione di inserire un ulteriore passo di rincorsa, cioè anziché effettuare il classico sx – dx-sx,
arretrare di un ultereriore metro ed iniziare la sequenza dei passi con il piede destro (per
giocatori destrimani) dx – sx – dx-sx.
Questo mi permette di non arrivare in anticipo sotto la palla e di avere un buon dinamismo
anche se l’alzata rimane staccata da terra.
PROGRESSIONE METODOLOGICA ED ESERCITAZIONI PRATICHE PER L’APPRENDIMENTO
DELL’ATTACCO
Uno dei concetti fondamentali che la scienza dell’allenamento da sempre ci propone riguarda la
progressione delle difficoltà, dal facile al difficile e dal semplice al complesso.
Di seguito elenchiamo una serie di esercizi per l’esecuzione nella sua globalità del gesto della
schiacciata.
Per favorire la ricerca della massima altezza del colpo è interessante effettuare test per misurare
l’altezza raggiunta e dividere la squadra in gruppi omogenei di salto che attaccano con altezze
diverse della rete.
• Serie di ripetute di rincorsa e stacco verso rete senza palla
• Serie di ripetute di rincorsa e stacco verso rete senza palla con salto del materassino per la
sensibilizzazione ultimo passo.
• Serie di ripetute di rincorsa e stacco verso rete senza palla con balzo del materassino e salto a
toccare al vertek.
• Serie di ripetute di rincorsa e stacco verso rete con attacco di una pallina da tennis o similare
• Serie di attacchi con palla sospesa tenuta dall’allenatore
• Serie di attacchi con auto alzata
• Serie di attacchi con palla alzata verticalmente dall’allenatore
• Serie di attacchi con palla alzata dal palleggiatore
• Serie di attacchi con palla alzata dal palleggiatore con traiettorie diverse e da diverse zone del
campo.
• Collegamento con altri fondamentali:
ricezione attacco
muro e \o difesa e attacco.
I tipi di esercitazione sopra descritti possono essere effettuati contro bersagli e con la presenza
del muro, tutto ciò chiaramente aumenterà la difficoltà dell’esercizio;
risulta pertanto fondamentale seguire una progressione metodologica che preveda una serie di
passaggi con obiettivi mirati.
ESERCIZI PER L’ALLENAMENTO ANALITICO DELL’ATTACCO
Es. per la rincorsa
• Corsa in forma libera al segnale dell’allenatore i giocatori devo cadenzare gli ultimi appoggi
della rincorsa
• Eseguire la rincorsa superando un materassino nell’esecuzione dell’ultimo passo
• Eseguire la rincorsa superando una serie di materassini disposti in zona 4, 3, 2 in
sequenza
• Eseguire la ricorsa e lo stacco superando un materassino e saltando di fronte al vertek
Es. per lo slancio delle braccia
• Molleggiare sulle gambe ed eseguire in contemporanea degli slanci delle braccia
• Effettuare ricorsa e stacco e battere le mani in alto al termine dello slancio
• Effettuare rincorsa e stacco e afferrare la palla alzata dal tecnico all’apice del salto
• Effettuare rincorsa e stacco, afferrare la palla alzata dal tecnico all’apice del salto e schiacciarla
a due mani.
Es. per il braccio e la manualità
Da eseguire a coppie o contro al muro
• Colpire fasciando bene il pallone tenuto con altra mano
• Colpire fasciando bene il pallone tenuto in alto a due mani dal compagno
• Colpire di seguito la palla facendola rimbalzare a terra
• A e B a 9mt di distanza. Colpire un segnale posto a 4,5 mt
• A e B a 9mt di distanza. Schiacciare sul compagno
• Schiacciare al compagno facendo passare la palla sopra un elastico tirato a metà campo
• Schiacciare al compagno effettuando il colpo in intra o extrarotazione.
• Schiacciare al compagno facendo passare la palla sopra l’elastico posto all’altezza del polso e a
1 mt dall’attaccante.
• Ricercare e colpire la palla lanciata dal compagno
ESERCITAZIONI DI SINTESI PER L’ALLENAMENTO DELL’ATTACCO
Due file di attaccanti, zona 4 e zona 2 (da preferire alle due file in campi opposti in modo che
l’attaccante abbia a disposizione tutto il campo per provare i colpi).
Es. di riscaldamento al salto da eseguire a coppie
A lancia la palla a due mani da sotto a B che attacca in salto su A
A schiaccia in salto su B che difende sulla testa e rinvia in palleggio ad A
A schiaccia in salto su B che difende direttamente su A, A palleggia a palleggia a B che schiaccia
in salto su A.
Attacco contro obiettivi: disporre vari bersagli come obiettivi per l’attacco
Attacco su chiamata: l’allenatore alza la palla a due mani, al momento del salto dello
schiacciatore chiama la zona dove indirizzare l’attacco.
Attacco contro muro:
• Attacco contro muro ad 1 che tiene una zona fissa
• Attacco contro muro a 1, il muratore dopo il palleggio si sposta da una posizione neutra ad una
definita ( chiude la parallela o la diagonale), l’attaccante osserva la posizione del muro e
schiaccia nell’altra direzione.
• Attacco contro muro a 1, il muratore cerca di opporsi all’attacco del compagno
Attacco contro difesa:
• Attacco su uno o più difensori che difendono una zona prestabilita
• Un difensore in zona 1 e uno in zona 5 fissi, i difensori di zona 6 entrano e dopo il palleggio di
alzata si spostano e raddoppiano la diagonale o la parallela. L’attaccante deve osservare lo
spostamento e attaccare sul raddoppio difensivo.
• 3 contro 3 metà campo: 2 giocatori a muro e 1 in difesa. Mini tie-breack
Es. globali 6 vs 6 ad obiettivi:
Il panorama della moderna metodologia prevede l’utilizzo di esercitazioni molto simili alla fase di
gioco nelle quali e possibile stabilire modi e punteggi particolari.
• Un giocatore contro un altro: a sestetti schierati due giocatori avversari vengono chiamati a
giocare un certo n°di palloni.
• Obbligo per ogni squadra di utilizzare solo determinati tipi di attacco: solo palla alta, solo
1°tempo, etc., contro situazioni tattiche prestabilite ( es. muro a 1 , 2 , 3)
• Utilizzo di punteggi speciali sia individuali che di squadra per raggiungere l’obiettivo:tot di
attacchi vincenti su un n°predeterminato di attacchi tot; penalizzazione dell’errore in attacco (-1
o azzerato il punteggio), ect..
Questi pochi esempi hanno lo scopo di stimolare l’allenatore nel organizzare sempre
esercitazioni in cui siano presenti obiettivi chiari e diversificati tra di loro in modo da
rendere questi momenti esercitazioni con componenti tecnico-tattiche altamente
stimolanti per l’atleta.
Prof. Nicola Piccinini