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Club Alpino Italiano
Sezione di Salerno
Domenica 15 aprile 2012
I Cognoli di Monte Somma - (Parco Nazionale del Vesuvio)
Escursione a cura della Commissione TAM
PERCORSO
via Panoramica di San Sebastiano al Vesuvio (320), Cognoli di Giacca (703),
Vallone del Sacramento, Punta del Nasone (1131), Cognoli di S. Anastasia
(1086), Cognoli di Trocchia (961), Cognoli di Giacca (703), via Panoramica
Comuni attraversati: San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma, S. Anastasia,
Somma Vesuviana
Dislivello: 800 m
Durata: 6 ore (escluse le soste)
Difficoltà: E+
Lunghezza: 19 km
Direttori: ORTAM Paola Daniele (388.16 93 901)
ASE ORTAM Myriam Caputo (339.25 71 600)
ASE ORTAM Ciro Teodonno (333.47 42 944)
Primo appuntamento: Piazza della Concordia ore 8:00 con auto proprie
Secondo appuntamento: Rotatoria all’uscita dello svincolo Torre
dell’Autostrada A3-E45 Salerno-Napoli in direzione Napoli ore 8:40
del
Greco
L’escursione prevede un circuito, per cui le macchine potranno essere comodamente
parcheggiate nei pressi del punto di partenza che coincide con l’arrivo, a conclusione
dell’escursione. Non sono presenti fontane nei pressi dell’attacco del sentiero e sorgenti
d’acqua lungo il percorso.
DESCRIZIONE
Ufficialmente il percorso n. 3, quello che conduce in vetta al Monte Somma e precisamente su
Punta Nasone (1131 m), ha inizio da Ercolano, dalla cosiddetta strada del Vesuvio (via Contrada
Osservatorio/SP del Vesuvio) a quota 689, attraverso un cancello generalmente chiuso.
Il percorso che invece effettueremo in questa giornata, è comunque quello che segue il tracciato
canonico ad anello e che parte (accesso non ufficiale) invece, dal comune di San Sebastiano al
Vesuvio per poi passare nel comune di Massa di Somma.
In particolare, una volta parcheggiate le macchine e lasciata la via Panoramica, oltrepassata una
sbarra di ferro (quota 320 m) ci inoltreremo in un prosperoso e rigoglioso vigneto di proprietà
privata, probabilmente cresciuto su un deposito di lava del 1845/1944. Da qui imboccheremo in
leggera salita e in prevalente direzione sud-est, una sterrata che ci consentirà di intravedere, nei
pressi dei ruderi del cosiddetto ponte borbonico, una singolare e potremmo dire paradossale vista
panoramica verso Massa di Somma: infatti, la piana è dominata da una piccola collinetta ricca di
vegetazione che altro non è che il risultato dell’ammontare nel tempo di cumuli di spazzatura e che
hanno creato la discarica dell’Ammendola-Formisano.
Proseguendo per la sterrata, ad un certo punto a quota 400 m circa imboccheremo un sentierino (il
cosiddetto Sentiero delle capre, creato dal Parco per l’allevamento della capra vesuviana) che
ricalca, in buona parte un canalone creatosi a seguito del fenomeno di dilavamento delle acque
piovane che ci condurrà, per un dislivello di 300 m in discreta salita ma in uno scenario di ricca
vegetazione caratterizzata da licheni, sui Cognoli di Giacca (703 m), prima elevazione. Da qui è
possibile scorgere una scalinata che porta sul sentiero denominato “della Castelluccia”, attualmente
impraticabile per la folta vegetazione e che scende fino ai 300 m presso Massa di Somma. Dopo una
breve sosta per riprendere fiato, da qui inizieremo a percorrere l’anello vero e proprio del sentiero
n. 3: in prevalente direzione nord-est attraverseremo sei chilometri circa di facile percorso, dove
solo qualche albero caduto potrà rallentare la nostra tranquilla marcia nel bosco (umido) mesofilo e,
con un po’ di fortuna e molta attenzione, potremmo incontrare qualche volpacchiotto alle prime
armi.
Giungeremo, quindi, nei pressi di un’edicola votiva, dedicata alla Madonna, e di un paio di
baracche ad uso dei festeggiamenti sommesi legati al “Sabato dei Fuochi”, dove è probabile che
incontreremo i primi “residui” delle feste (che si svolgerà quest’anno proprio il sabato precedente
l’escursione). Purtroppo la passione dei cittadini di Somma Vesuviana non sempre corrisponde ad
un corretto senso civico. Da qui, dopo una breve sosta, a quota 792 m e nei pressi della connessione
con il sentiero n. 2, inizierà la salita in direzione sud-ovest e per un dislivello di circa 350 m,
immersi in un folto castagneto: il tragitto, dapprima ripido, man mano che si sale diventa più
agevole in una serie numerosa di tornanti che ne agevolano l’ascesa. Conclusa la salita, si giunge a
quota 1114 m dove, a fianco di una grande croce di ferro, incontriamo la piccola cappella della
“Mamma Schiavona”. Ed è qui, in questo grazioso luogo di pietas popolare, che troveremo
custodito il libro di quota dove potremo apporre la vostra firma a sugello della vostra grande
impresa. Dopo essersi riposati e ristorati, seguiremo uno stradello che, da dietro l’edificio sacro,
condurrà al punto più alto dell’escursione: Punta del Nasone a quota 1131 m, dove si potrà
ammirare il Gran Cono, tutta la Valle dell’Inferno fino all’Atrio del Cavallo, intravedendo il Golfo
di Napoli nonché un tratto della Penisola Sorrentina.
A questo punto, comincia la discesa lungo dei tratti ripidi e sdrucciolevoli, per cui si consiglia, oltre
l’ovvia prudenza, l’uso dei bastoncini telescopici per garantire un maggiore equilibrio. Raggiunti i
1107 m, prestare attenzione al ciglio a strapiombo mantenendo il più possibile la destra, facendo
molta attenzione al sentiero non sempre segnato, ad eccezion fatta di qualche segnavia. Scendendo a
1098 m, ad un certo punto ci si imbatte sulla sinistra in una frana molto pericolosa perché
seminascosta e segnalata solo dai nastrini bianco-rossi che ne annunciano l’imminenza. Ma ben
presto raggiungeremo un paio di balconate (Cognoli di S. Anastasia a quota 1086 m e Cognoli di
Trocchia a quota 961 m) che mostreranno le due facce del nostro vulcano: quella dell’anello
urbanizzato che lo strozza e la natura, che resiste, sostanzialmente ancora intatta, nella valle
dell’Inferno. Superati i Cognoli di Trocchia, il percorso comincia a scendere in modo ripido e in una
folta vegetazione che porta, nel giro di una mezz’ora, ai Cognoli di Giacca. Qui, finalmente si
chiude l’anello.
A questo punto, si riprenderanno il sentierino e successivamente la sterrata percorsi la mattina, che
ci riporteranno (avendo in conclusione come sfondo il superbo golfo di Napoli) alle nostre
macchine.