Erika Caponpon 3^M Scambio con la Polonia 2007 Dal 19 al 26, noi

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Erika Caponpon 3^M Scambio con la Polonia 2007 Dal 19 al 26, noi
Erika Caponpon 3^M
Scambio con la Polonia 2007
Dal 19 al 26, noi, la classe 3^M siamo andati a fare uno scambio, una
classe dove due sezioni diverse si sono unite. Questo scambio ci ha
aiutato a conoscerci meglio anche se invece di partecipare tutti quanti
abbiamo partecipato solo in 16. Venerdì 16 Ottobre siamo partiti dal
aeroporto di Orio al Serio a Bergamo con i nostri due docenti
accompagnatori, la professoressa Borgonovo e il Professor Cadelli. Inutile
dire che eravamo tutti agitatissimi e eccitati in qualche modo da questo
secondo scambio per la ex 2^H e da questo primo scambio per la ex
2^M. Arrivati in Polonia, all’aeroporto, l’autista del nostro grandissimo
pullman (19 posti per 19 persone con le valigie praticamente in braccio),
ci ha condotti a Bielsko-Biala. E così abbiamo scoperto nuovi paesaggi,
veramente belli e suggestivi; colori dorati sugli alberi e poche case,
ambientazione inconsueta per chi abita a Milano e dintorni. Arrivammo al
liceo in anticipo, entriamo in una classe, intimoriti dal fatto che da lì a
poco i nostri corrispondenti sarebbero arrivati e avremmo fatto la loro
conoscenza e dopo pochi minuti arrivano i nostri corrispondenti; io sono
con Justyna Marcinow, e devo dire che non poteva capitarmi di meglio. È
figlia unica con dei genitori adorabili; mi sono trovata bene con loro,
certo, i momenti d’imbarazzo ci sono stati soprattutto all’inizio, ma lei
parlava di tutto e ti incitava a parlare, e dopo un pò l’imbarazzo iniziale se
n’è andato. Una volta siamo riuscite a parlare dalle 9 alle 12 di sera! La
famiglia era gentilissima, il padre sapeva parlare l’inglese quindi mi
chiedeva e traduceva per la moglie che invece non ne era capace. Il cibo
non era sempre buonissimo, secondo me, ma di sicuro i miei ospiti hanno
fatto di tutto per nopn farmi morire di fame. Il piatto più buono che ho
mangiato è stata una zuppa di funghi con riso, un piatto tipico polacco:
BUONISSIMO! In casa c’era una cagnolina, Coco Chanel, tenerissima:
piccola che ti saltava addosso con tenerezza però era una gran
giocherellona. La casa non era grandissima come mi sarei aspettata,
perchè dividevano la casa con la madre del padre quindi io dormivo nella
stanza di Justyna mentre lei dormiva con la madre, e il padre dormiva nel
suo studio. Il primo giorno è passato così, io ero stanchissima ma mia
divertivo a parlare con loro di tutto. Sabato mi sono svegliata con un
paesaggio tutto innevato, immaginate la mia felicità nel vedere tutto
bianco, la prima nevicata dopo tanto tempo! Justyna aveva capito che mi
trovavo molto bene con Silvia e quindi aveva chiamato Maciek per
chiedergli se lei poteva venire con noi quel giorno per poi incontrarci al
bowling allo SFERA, visto che lui aveva intenzione di dormire fino alle 12!
Così alle 8 ci siamo incontrate con Silvia per andare a Pszczyna, una città
in cui c’era un museo bellissimo, nel quale si dovevano mettere degli
strani copriscarpe per non sporcare e graffiare il pavimento. Dopo essere
usciti da questo bellissimo palazzo trasformato ora in museo, siamo
andati a fare un piccolo giretto nel parco, non troppo lungo perchè faceva
freddo e c’era troppo vento, così siamo andati in un bar a bere una bella
cioccolata... un cioccolata con panna e cioccolato in polvere. Io e Silvia,
felicissime cominciamo a bere, sentendo un gusto strano... il cioccolato in
polvere era CANNELLA! E così, abbiamo capito ai polacchi piace molto la
cannella, che invece a me e Silvia non faceva impazzire per niente...
siamo andate poi in un ristorante bellissimo in mezzo ai boschi e vicino ad
un lago; purtroppo il ristorante era ancora chiuso (e costava moltissimo)
quindi ci siamo accontentati di guardare e siamo tornati indietro...
tralasciamo il fatto che io e Silvia stavamo per vomitare in macchina, per
una spiacevole reazione tra cioccolata calda alla cannella e i 120 km/h
della macchina su cui eravamo saliti. Il padre aveva una bizzarra mania di
correre, con la macchina, anche se in mezzo ai boschi in una strada a
senso unico e piena di curve...
La domenica era il giorno più temuto da molti perchè avremmo passato tutta la
giornata da soli con i nostri corrispondenti, molto probabilmente senza vedere
i nostri compagni... però è andato tutto benissimo. Molti avevano intenzione di
andare a Cracovia o di restare a Bielsko-Biala. La mia corrispondente mi fece
scegliere se andare a Cracovia, una città in cui saremmo andati comunque con
la classe, o in una città di montagna dove sarei morta di freddo e dove avrei
camminato tutto il tempo: Wroclaw (Breslavia), una città come Cracovia con
dei bellissimi giardini giapponesi. La mia scelta è ricaduta su Breslavia. Siamo
partiti la mattina presto e abbiamo visitato questi bellissimi giardini, poi ci
siamo spostati in un bellissimo centro commerciale dove i genitori della mia
corrispondente mi hanno comprato un anello visto che nei pochi giorni che
ero lì, avevo perso il mio, abbiamo fatto un bellissimo giro turistico della città e
della sua piazza. Abbiamo poi mangiato in un ristorante bellissimo nel
centro della piazza principale dove molti uomini illustri un tempo si
sedevano per discutere, io e Justyna ci siamo sedute nel posto dove una
volta si sedeva Roosevelt! Abbiamo mangiato e, come al solito, ho
mangiato il mio piatto polacco del momento: carne di maiale con crema di
mirtillo e una verdura gialliccia che ho preferito non toccare... Quando
siamo tornati a casa (viaggio di poco meno di un ora ad una media di 170
km /h e con picchi che a più volte hanno toccato i 220 km/h) eravamo
stanchissimi a casa ma contenti!
Lunedì siamo andati ad Auschwitz, i ragazzi polacchi non sono voluti venire
con noi, perchè non sono molto aperti su questo argomento e molte volte non
riescono a credere che proprio lì vicino a loro sia successo qualcosa del
genere; così la mia corrispondente mia aveva spiegato. Ad Auschwitz faceva
freddissimo, ma a pensare che migliaia di persone avevano provato il
freddo che sentivamo noi ma senza i maglioni e le sciarpe e i giubbotti
che avevamo noi, con solo una tuta di cotone ci faceva rabbrividire ancora
di più. Molte volte risulta incredibile, in senso tragicamente negativo,
pensare a quante azioni terribili è capace di promuovere un uomo con
molto potere. Vedere quelle “stalle” n cui bisognava fare i proprio bisogni
davanti a tutti, senza pudore ormai e senza orgoglio, in cui l’unica cosa
che ti poteva tenere in vita era la speranza, che molte volte, per molte
persone non è mai arrivata ad essere qualcosa di realizzato... vedere un
campo di concentramento per la seconda volta a distanza di poco tempo e
vedere le differenze tra uno e l’altro mi hanno fatto veramente pensare.
Entrambi i campi emanano le stesse cose: tristezza, odio e razzismo.
Il martedì siamo andati invece alle miniere di sale e vedere tutti quei
gradini da scendere è stato veramente bello e interessante. Dopo la
mattina alle miniere siamo andati a Cracovia, bellissima città rovinata
però dalla pioggia e dal vento.
Il mercoledì a scuola abbiamo annotato e scritto su vari cartelloni le
differenze principali tra la Polonia e l’Italia. Io facevo parte del gruppo che
si occupava della lingua quindi noi italiani ci siamo messi a fare un bel
dialogo in polacco, mentre i polacchi si sono messi a parlare in italiano. Il
pomeriggio è stata una giornata in famiglia e tutti siamo andati in un
bellissimo locale orientale dove si poteva bere the di tutti i gusti, dal
tiramisù al classico limone, dalla fragola al cioccolato.
Giovedì siamo saliti in montagna con una funivia, peccato che ci fosse
solo nebbia! La sera era l’ultimo giorno di noi italiani lì in Polonia e quindi
abbiamo fatto una festa in un bel locale, peccato che alcuni polacchi
abbiano cambiato idea all’ultimo momento e abbiano deciso di andare in
un pub... la serata è stata bellissima comunque.
Venerdì è stato l’ultimo giorno: io ero davvero triste, perchè mi dispiaceva
seriamente lasciare la “mia famiglia polacca” ormai, anche se solo dopo
una settimana mi ero legata molto a loro, tanto da piangere. Io e la mia
corrispondente parlavamo di tutto ormai ed è stato molto molto triste
lasciarla... in più mi sono innamorata della Polonia nonostante il freddo e
il tempo brutto. Spero di tornare presto ma soprattutto di rivedere i
genitori di Justyna e Chanel. Justyna la rivedrò ad Aprile e non vedo l’ora!
Con le battutine, con gli indovinelli, con le canzoni, con le foto e a volte
anche con i pettegolezzo, è stato tutto semplicemente fantastico. Non
pensavo di affezionarmi così tanto a questo posto e a questo paese.
Eppure è successo e ne sono felicissima.