3 Luglio 2013 - Costruzioni nel 2015 al 13,5% del Pil

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3 Luglio 2013 - Costruzioni nel 2015 al 13,5% del Pil
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http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=16021:costruzioniboom-del-settore-in-vietnam-indonesia-e-filippine&catid=1:latest-news&Itemid=50
Costruzioni, nel 2025 al 13,5% del Pil mondiale
Mercoledì 03 Luglio 2013
Tassi di crescita impressionanti per soddisfare la domanda di urbanizzazione nei Paesi in via di
sviluppo. Il rapporto Global Construction 2025
Un nuovo rapporto pubblicato in questi giorni da Global Construction Perspectives e Oxford
Economics prevede che il volume di produzione edilizia crescerà di oltre il 70% in tutto il mondo
entro il 2025, con un volume pari a 15.000 miliardi di dollari. Questo boom delle costruzioni
interesserà prevalentemente tre paesi, vale a dire Cina, Stati Uniti e India.
LA SFIDA DELL'URBANIZZAZIONE. Ma vediamo più nel dettaglio i dati svelati dal
rapporto, 'Global Construction 2025'. Innanzi tutto si evidenzia come - nel 2025 - il settore delle
costruzioni rappresenterà il 13,5 per cento della produzione mondiale; questa attività sarà guidata
dalla sempre più forte crescita delle popolazioni in via di sviluppo, a cui aggiungere un aumento del
tasso di urbanizzazione. "L'urbanizzazione è una delle maggiori sfide che attendono la razza umana
– si legge nel rapporto. La crescita delle grandi metropoli del mondo costituirà un driver
fondamentale per il settore dell'ingegneria e delle costruzioni. Per il 2025 si prevedono due miliardi
di abitanti (in più) nelle grandi città, il che significa nuove sfide per la fornitura di elettricità, acqua,
servizi igienico-sanitari, alloggi, uffici e mezzi di trasporto”.
INDONESIA, VIETNAM E FILIPPINE: I NUOVI PAESI DRIVER. Mentre due terzi delle
nuove costruzioni si concentreranno tra Cina, India e Stati Uniti, gli autori del report hanno notato
che l'attività edilizia sarà molto attiva anche nei paesi emergenti dell'Asia, soprannominati “le
nuove tigri asiatiche”. Tra questi, gli autori citano in particolare Vietnam, Indonesia e Filippine. In
particolare l'Indonesia si evidenzia come "la più dinamica fra le nuove tigri": il suo mercato delle
costruzioni dovrebbe registrare una crescita media annuale superiore al 6 per cento, fino al
2025. "L'Indonesia diventerà il terzo più grande mercato immobiliare del mondo a livello globale
per numero di nuove abitazioni e nuove infrastrutture”. Ma il Vietnam e le Filippine non saranno da
meno e potrebbero registrare una crescita media annuale del 5 per cento.
IL CASO DEGLI USA. Per quanto, invece, riguarda gli Stati Uniti – superati nel 2010 dalla Cina
come il “più grande mercato delle costruzioni del mondo” - il rapporto prevede ancora una crescita
del 40 per cento nel settore entro il 2025. "La ripresa del mercato delle costruzioni degli USA, che è
iniziata l'anno scorso, dovrebbe continuare”, scrive il report, “con una sempre più forte crescita del
settore residenziale. Si prevede che il volume di produzione delle costruzioni negli Stati Uniti
crescerà oltre il 75 per cento tra il 2012 e il 2025”. Inoltre, si prevede che il paese avrà bisogno di
quasi 20 milioni di nuove abitazioni entro il 2025, con una media di 1,5 milioni di case da costruire
annualmente.
DIFFICILE RIPRESA PER L'EUROPA. Discorso ben differente per il Vecchio Continente. Il
rapporto prevede infatti che il settore europeo delle costruzioni nel 2025 sarà del 5 cento inferiore
rispetto al 2007, anno di inizio della crisi finanziaria globale. "Più difficile la ripresa in Europa
occidentale, dopo il rallentamento dell'attività edilizia del 2008-10 e 2012-13. Con il potere di
acquisto delle famiglie in calo, la diminuzione dei salari e l'alta disoccupazione si riduce anche la
domanda di edilizia residenziale. Inoltre i governi europei, a corto di liquidi, hanno poco spazio
anche per investimenti significativi in nuove infrastrutture", avverte il rapporto ha avvertito.
L'ECCEZIONE DEL REGNO UNITO. Tuttavia, in questo quadro europeo piuttosto cupo fa
eccezione il Regno Unito, il cui settore dell'edilizia appare destinato ad ampliarsi di quasi il doppio
rispetto al tasso medio dell'Europa occidentale. Tra gli altri fattori di stimolo in questo senso, gli
autori hanno evidenziato una “generale carenza di alloggi nel paese e l'urgente bisogno di
modernizzare le vecchie infrastrutture”. Ad aiutare il mercato anche una serie di misure di aiuti per
l'accesso agli alloggi previste dal Governo inglese.
I DATI DI SCENARI IMMOBILIARI. Intanto, a dare nuovi dati sull'Europa è anche la relazione
pubblicata da Scenari Immobiliari. Secondo il rapporto, la Germania gestisce oggi il 29% del real
estate europeo, con un totale di 615 miliardi di euro (178,35 miliardi), valore stimato per fine anno
in crescita dell'1,4% sul 2012. Il nostro paese, invece, detiene il 19%, con un fatturato previsto di
115 miliardi di euro per fine 2013. Il rapporto valuta, inoltre, nel 74% del totale il valore del
segmento residenziale italiano, evidenziando uno scenario generale in lenta ripresa. In particolare,
Scenari Immobiliari definisce stabili o in lieve calo i valori nominali degli immobili residenziali
(media europea). I paesi come Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda, dove la crisi economica è stata
particolarmente sentita, registrano invece flessioni più consistenti nei valori nominali degli
immobili. In Italia, nel primo trimestre del 2013, si registrano compravendite in calo del 14% circa
(dati Agenzia delle Entrate). Più in generale, sia nel comparto edilizio industriale, che in quello
commerciale e degli uffici, l'Europa vede una spaccatura sempre più profonda tra paesi nei quali la
crisi è ancora in pieno corso e paesi in ripresa, Germania in primis.