e percorsi
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marie claire incontri ravvicinati TARTARE DI POMODORO (per 9 persone) La base: • 2 kg di pomodori pelati • 130 g di senape di Digione • 30 g di salsa Worcester • 9 g di peperoncino habanero • 90 g di salsa di pomodoro • 30 g di sale • 30 g di basilico e ffetto adriA di Alessandro Enriquez Scolare i pomodori pelati e rimuovere i semi. Tagliare la polpa a cubetti e passarla in un colino per eliminare l’acqua in eccesso. Si otterranno 450 g di pomodoro a cubetti. Mescolare la senape, la salsa Worcester, la salsa di pomodoro, il peperoncino, il basilico tritato, il sale e incorporarli al pomodoro. Mescolare ancora e conservare in frigorifero in un contenitore ermetico. I profumi: • 10 g di capperi • 40 g di germogli di rucola • 40 g di germogli di barbabietola • 10 foglie di basilico • pepe nero • 30 g di olio extra vergine Mondare i germogli di barbabietola e rucola e le foglie di basilico. Dissalare i capperi. Disporre 60 g di tartare nel centro del piatto. Spolverizzare con il pepe nero. Condire con un filo d’olio e aggiungere i capperi, i germogli e il basilico tagliato alla julienne. I suoi fan se lo chiedono: che fine ha fatto Ferran Adrià dopo la sabbatica chiusura del mitico ristorante elBulli? Partecipa insieme al fratello Albert a una nuova avventura, anzi due: una coppia di ristoranti con concept diversi, uno accanto all’altro, nei quali mette il sapere di chi in cucina ha fatto la storia. Le tapas contemporanee firmate Adrià oggi si assaggiano al Tickets e al 41°, nel cuore di Barcellona, dove in un vivace faccia a faccia, gli chef hermanos ci raccontano il loro amore per la cucina. E ai lettori di Marie Claire regalano in esclusiva una ricetta semplice e unica, la Tartare di Pomodoro. Come descrivereste il gusto? Ferran: Per me è il senso più magico che possediamo. Albert: È qualcosa di complicato, varia da persona a movida catalana In alto, i fratelli albert e ferran adrià dietro il bancone del loro bar ristorante tickets, nel centro storico di barcellona. nelle altre foto, gli interni del locale, tra saloon e locanda tradizionale. 1. curcuma segreta a Marrakech La magia delle spezie è il cuore del corso di cucina marocchina che si tiene all’hotel La Sultana, riad a 5 stelle nel cuore di Marrakech. In un laboratorio allestito sulla lussureggiante terrazza all’ultimo piano, tra palme e bouganville, in poco meno di tre ore gli chef svelano ai partecipanti tutti (o quasi) i segreti della cucina nordafricana (lasultanamarrakech.com). 2. Questione di “Taste” L’ultimo nato è il festival Taste of Christmas di Londra, dal 7 al 9 dicembre a Regent’s Park, ma i Taste nel mondo sono già 160. Happening con chef stellati da tutto il mondo, nel 2013 saranno a Milano in maggio e a Roma in settembre (tastefestivals.com). qualità. Tenendo sempre presente la filosofia del ristorante. In quest’ottica, anche se dovessi acquistare un prodotto dall’altro capo del mondo, lo farei senza problemi. A. Dipende dalle stagioni. Proprio per il clima e per la reperibilità degli ingredienti, al Tickets cambiamo spesso il menu. La ricerca è fondamentale. Un consiglio per i giovani chef? persona, intervengono fattori come la cultura, le fobie, la mentalità. I messicani per definirlo utilizzano una parola che mi piace molto: sazón, sapore. F. Che ci mettano tutta la passione di cui sono capaci, perché questo è un mestiere bellissimo. Ma, è bene che lo sappiano, anche molto duro. A. Umiltà e costanza. Cosa vi piace di più della cucina italiana? Lati positivi e negativi della cucina spagnola? F. Non l’ho mai nascosto, è una delle mie preferite. Ha passato e presente, ingredienti meravigliosi e un tratto nobile che accompagna i piatti. A. Mi piace tutta, non saprei scegliere una sola ricetta. F. Attualmente gode di ottima salute. Direi che avremmo solo bisogno di diffonderla in modo più efficace. A. Quelli positivi sono molti. Credo che la nostra cucina, sotto alcuni aspetti, sia ancora poco conosciuta. Il vostro cibo made in Italy preferito? E di quella italiana? F. Ho una speciale predilezione per formaggi e latticini, F. La vostra cucina è senza alcun dubbio un patrimo- come l’inconfondibile parmigiano o la dolce burrata. A. La pizza. Immaginate se l’avessi inventata io! nio per tutto il mondo. A. La tradizione italiana è così potente che forse ai giovani risulta difficile proporre delle novità. Bisognerebbe sostenerli di più, come accade in Spagna. E quello spagnolo? F. Sicuramente lo jamón ibérico, ma dipende dai momenti. A. La tortilla di patate. corsi e percorsi Un augurio per il futuro? Come scegliete gli ingredienti per le vostre ricette e da dove provengono? F. Che tutto il mondo possa godere di buon cibo. A. Che finisca la fame nel mondo, non posso soppor- F. Il criterio di selezione è facile: scegliamo la miglior tare di vedere bambini denutriti. 3. un Weekend lungo 4.500 ore Capitali d’arte, mete inconsuete e luoghi da scoprire in 36 ore, tutti in Europa. Sfogliando la nuova guida del New York Times, The New York Times, 36 hours: 125 weekends in Europe (Taschen, 29,99 e), si può progettare un giro enogastronomico che, sommando tutte le tappe, potrebbe durare 4.500 ore. Corredato da mappe, immagini e indicazioni pratiche per oltre 500 ristoranti e 400 hotel (logosedizioni.it/taschen.php). 4. A piedi nudi nel web Un viaggio - ahimè, solo virtuale - tra profumi e ingredienti esotici che sanno di Oceano Indiano. Sul sito incucinaconbeachcomber. tumblr.com è possibile seguire un corso di autentica cucina mauriziana guidato dagli chef degli hotel Beachcomber. Per preparare piatti dal sapore creolo, sognando una vacanza a piedi nudi. L’idea è creare una community: per chi già conosce e ama le Mauritius, e per chi non c’è ancora stato ma partirebbe subito. 5. sulLe strade dei grandi cru Perdersi tra i 120mila ettari della regione del Bordeuax o tra i castelli del Médoc. Scoprire le cantine storiche della Rioja, in Spagna, o quelle delle nostre Langhe. L’autunno è tempo di vendemmia, ed è anche il periodo migliore per dedicarsi all’enoturismo, sulle tracce delle grandi etichette europee (proposte e informazioni su hotel.info). 6. in cerca di bionde effervescenti A Pipaix, in Belgio, c’è l’ultima brasserie al mondo che utilizza una macchina a vapore per produrre il mosto di birra. A Lieshout, in Olanda, c’è uno dei più antichi birrifici europei. Viaggiare per scoprire i luoghi più suggestivi dove nasce la bionda bevanda è l’ultima proposta di hotels.com, sito di turismo online. 7. Gastronauti si diventa Sono oltre 150 i percorsi dedicati alle eccellenze gastronomiche nostrane, proposti da EATinerari e raccolti in scatole delle meraviglie che contengono schede e suggerimenti. Sono stati selezionati con la collaborazione di Liberi Tutti, agenzia di turismo alternativo dedicato alla riscoperta del nostro territorio. Tutti acquistabili sul sito o negli empori deluxe di Eataly (eatinerari.it). mc 249