"cultura dell`allattamento al seno" dall

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"cultura dell`allattamento al seno" dall
L'osteopatia difende la "cultura dell'allattamento al seno" dall'allattamento artificiale
Difendere la "cultura dell'allattamento al seno" dalla “cultura dell’allattamento artificiale”.
Questo il principio basilare espresso nella Dichiarazione degli Innocenti (OMS/UNICEF) del
1990, avvalorato a livello nazionale dall’istituzione, nel 2008 con Decreto ministeriale, del
Comitato Nazionale Multisettoriale per l’Allattamento materno
, costituito per la protezione, la promozione ed il sostegno dell’allattamento al seno. Obiettivo
primario, in linea con le disposizioni OMS in materia, la difesa di alcuni principi fondamentali
che riguardano la salvaguardia della salute di mamma e bambino, a partire proprio dalla
garanzia dell’allattamento, e cioè:
- allattamento al seno in roaming in(“dentro la stanza”), ovvero la permanenza di madre
e bebé nella stessa camera 24 ore su 24, ad eccezione del tempo necessario alle procedure
assistenziali. Inizia dal momento in cui la mamma è in grado di rispondere alle richieste del
proprio piccolo, ed è un modello organizzativo che consente alle puerpere di conoscere meglio
il figlio e superare difficoltà quali il rifiuto di succhiare, il pianto, i ritmi di poppata, e di
riconoscere i segnali di fame. (Il Ministero della Salute si sta impegnando perché queste
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L'osteopatia difende la "cultura dell'allattamento al seno" dall'allattamento artificiale
pratiche si diffondano in tutti i punti nascita);
- allattamento esclusivo al seno almeno sino a 6 mesi. Allattamento al seno esclusivo
significa che nessun altro alimento o liquido deve essere somministrato al neonato;
- la mamma “calibra” la produzione del latte sui bisogni del bambino;
- il neonato dovrebbe essere nutrito frequentemente e senza orari rigidi.
"La prima cosa che il personale, appositamente formato, dovrebbe fare subito dopo il parto – si
legge nel testo informativo per gli operatori sanitari a cura del Comitato nazionale
multisettoriale per l’allattamento materno - è permettere a mamma e neonato di prendere
confidenza l’uno con l’altra, guardarsi e toccarsi". "Se il neonato sta bene ed è nato a termine – si legge ancora nel testo - non deve essere
allontanato dalla madre
, ma appoggiato sul suo petto, pelle a pelle. Dopo una breve visita medica, può iniziare il
rooming in: mamma e neonato sempre assieme nella stessa stanza. In questo modo, il
bambino piange meno perché poppa tutte le volte che vuole, e allo stesso tempo stimola l’arrivo
del latte in 2a-3a giornata (3a-4a dopo un cesareo)".
L'osteopatia in allattamento
L'aiuto osteopatico è essenziale invece qualora si presentasse la difficoltà di allattare per la
mamma o di poppare per il bambino. Benché la produzione del latte materno sia direttamente
proporzionale alla suzione del bambino, alcune volte il neonato può presentare difficoltà a
seguito di disfunzioni osteopatiche e cranio-sacrali, così come la mamma può manifestare
difficoltà nell’allattare, per esempio a causa di semplici traumi intercostali che l’osteopatia tratta
con grande efficacia.
Il messaggio dell’osteopata è quello di affrontare con assoluta naturalità l’allattamento.
Senza ricorrere al latte artificiale
Commenti come "Non hai latte a sufficienza, Non riuscirai più a staccarlo, Lo stai viziando" o,
ancora "
Non diventerà mai indipendente"
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L'osteopatia difende la "cultura dell'allattamento al seno" dall'allattamento artificiale
– si legge nel testo informativo per operatori sanitari - sono frutto di una cultura basata sulla
separazione, che ignora gli aspetti antropologici e psicobiologici che possono esprimersi
unicamente nella coppia madre-bambino durante l’allattamento.
Il Comitato Nazionale contro le notizie ingannevoli
sull'allattamento
Tra le attività intraprese dal Comitato, ad un anno dalla sua effettiva costituzione, la diffusione di
comunicati e azioni mirate nei vari casi in cui le mamme vengono dissuase dall’allattare. E’ il caso del comunicato stampa diffuso dal Ministero della Salute il 5 marzo scorso in cui si
legge: “Vale la pena di ricordare che l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi
assicura una crescita, uno sviluppo ed una salute ottimali. Dopo quest’età, l’allattamento al
seno, con l’aggiunta di alimenti complementari appropriati, continua a contribuire alla crescita,
allo sviluppo ed alla salute del lattante e del bambino”
.
Proteggere le famiglie dal marketing aggressivo e dai prezzi ingiustificati delle multinazionali del
latte artificiale è quindi lo scopo dichiarato del Comitato multi-settoriale per l’allattamento
materno impegnato sotto il profilo della difesa da notizie ingannevoli, che svalutino
l’allattamento materno e che possano addirittura provocarne la cessazione precoce “con
possibili ripercussioni sociali, economiche e di salute per le donne, i bambini e la comunità” si
legge ancora nel comunicato ministeriale. A questo proposito è utile notare come il costo del
latte in polvere vari da nazione a nazione. L’Italia è tra i paesi in cui il cui il latte artificiale costa
di più.
Dopotutto sono le organizzazioni OMS e UNICEF a convalidare le più aggiornate evidenze
scientifiche epidemiologiche in materia di allattamento, confermando che il mancato
allattamento esclusivo per i primi 6 mesi di vita è un’importante fattore di rischio che può
causare una maggiore mortalità e propensione ad ammalarsi dei neonati e dei bambini, oltre a
una maggiore difficoltà nelle attività scolastiche, una minore produttività e un diminuito sviluppo
intellettuale e sociale.
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