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Rassegna stampa 22/10/2010 : Notizie di oggi Alto Adige ● più detrazioni per dipendenti e pensionati Arena, L' ● Francia, sulle pensioni è ormai scontro totale Boston Globe, The Corriere Adriatico Corriere Alto Adige Corriere dell'Umbria ● Caritas says it will continue to fund workers' pensions Violence flares in French protests over pension ● Pensioni E' battaglia in Francia ● ● ● Previdenza e fondi integrativi Stocker: molte novità in regione Aumentano le pensioni di vecchiaia, calano quelle per invalidità. Eco di Bergamo, L' ● Pensioni, Sarkò accelera I sindacati: nuovi scioperi Gazzetta di Parma, La ● Riforma delle pensioni, scontro totale Gazzettino, Il ● Pensioni, in Francia è scontro totale Italian Network ● PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO SVIZZERA NARDI (UIM EUROPA): "ATTENZIONE A INDEBITI INPS. CONTATTARE PATRONATO DI FIDUCIA" Le guide di Supereva ● Cig e pensione Milano Finanza (MF) ● Swisscanto entra nel mercato italiano Repubblica. it Riformista. it, Il ● ● Pensioni, la mobilitazione va avanti bloccato per 5 ore l'aeroporto di Marsiglia Francia/ Si vota oggi riforma pensioni, proclamati nuovi scioperi Do you want your PRESSToday ? La soluzione per le tue rassegne stampa on-line: www.presstoday.com Rassegna stampa Alto Adige "più detrazioni per dipendenti e pensionati" Indietro Data: 22/10/2010 Stampa PROPOSTA UIL «Più detrazioni per dipendenti e pensionati» BOLZANO. Previdenza pubblica e complementare al centro del convegno organizzato ieri dalla Uil al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale Martha Stocker, il direttore del Laborfonds Giorgio Valzolgher e il segretario nazionale Uil con delega alla previdenza Domenico Proietti. Quest’ultimo ha illustrato le nuove norme previdenziali che scattano dal primo gennaio 2011, ovvero l’allungamento delle finestre di accesso al pensionamento e l’allungamento dell’età pensionabile per le donne del pubblico impiego. Si è inoltre discusso delle proposte avanzate da Uil e Cisl a livello nazionale in materia fiscale: «Chiediamo - spiega il segretario provinciale Toni Serafini - l’aumento delle detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati, l’aumento degli assegni familiari, una lotta puntuale all’evasione fiscale e l’innalzamento dell’aliquota fiscale sulle rendite finanziari dall’attuale 12,5% al 20%, con l’unica eccezione costituita dai titoli di Stato». Ulteriori informazioni sulle questioni previdenziali si possono ottenere presso il patronato Ital Uil nelle sedi del sindacato o al numero telefonico 0471-245625. Rassegna stampa Arena, L' "Francia, sulle pensioni è ormai scontro totale" Indietro Data: 22/10/2010 Stampa Venerdì 22 Ottobre 2010 NAZIONALE Pagina 6 PREVIDENZA. Tafferugli a Lione fra giovani e polizia. Bloccato per ore lo scalo di Marsiglia Francia, sulle pensioni è ormai scontro totale Il Senato ricorre a una procedura d'urgenza per licenziare la legge Indetti due scioperi generali mentre sale la protesta di piazza PARIGI Dalle piazza fino ai palazzi della politica non si placa la lotta in Francia sulla riforma delle pensioni, con una nuova e contestatissima mossa del governo per accelerare il voto in Senato, che ieri è slittato ancora una volta, e l'annuncio dei sindacati di due nuovi scioperi. Mentre in strada continuano le proteste degli studenti, a cui ancora si somma la violenza di qualche casseur, e i disagi alle pompe di benzina, di cui cui un quarto sono a secco. Esasperato dall'ostruzionismo in Senato, il governo del presidente Nicolas Sarkozy sceglie la linea dura, ricorrendo per la prima volta nella sua storia all'articolo 44 della Costituzione, per aggirare il fiume di emendamenti dei senatori della sinistra, in cui si prevede fra l'altro, che «su richiesta del governo» si voti una sola volta su tutto o una parte del testo. Una mossa a sorpresa, usata solo 250 volte in cinquant'anni di storia parlamentare, ma che non è bastata per portare a casa la riforma già ieri sera, come auspicato in un primo tempo. «Il voto in Senato sulla riforma delle pensioni slitta. Speriamo a domani, in ogni caso non stasera», ha detto ieri nei corridoi del Senato il ministro del Lavoro, Eric Woerth. «Il dibattito - ha proseguito - è destinato a durare ancora. Dieci, quindici ore. Ma ad un certo punto si dovrà votare». Alla sinistra, la mossa a sorpresa del governo non è piaciuta. Il segretario dei socialisti, Martine Aubry, denuncia il «colpo di mano permanente» di Sarkozy. Intanto, i sindacati chiameranno di nuovo i francesi a scioperare e a scendere in piazza, anche dopo l'approvazione del testo in Parlamento. La prima giornata sarà proclamata per giovedì 28 ottobre mentre sarà riunita la commissione paritaria Assemblea-Senato, che deve armonizzare i punti discordanti fra i testi approvati nei due rami del Parlamento. La seconda è programmata per il 6 novembre, alla vigilia della promulgazione della legge di riforma. La prima mobilitazione cadrà nel pieno delle vacanze scolastiche di Ognissanti e a ridosso del week-end più affollato per le partenze dalle grandi città; la seconda subito dopo il rientro. Ieri migliaia di studenti sono tornati a manifestare, con «disagi» in 312 scuole (il 7%) e in una decina di università (su 83). A Lione si è verificato qualche scontro tra giovani e polizia, mentre a Poitiers un'adolescente è rimasta ferita in una «ressa». A Marsiglia i manifestanti hanno bloccato gli accessi all'aeroporto e la situazione è tornata alla normalità solo dopo cinque ore, con l'arrivo delle forze dell'ordine. La città portuaria deve anche fare i conti con un'emergenza rifiuti legata allo sciopero dei netturbini. Lo stesso a Tolone e in altre città. Sarkozy ha detto che chi si mobilita «non ha diritto di prendere in ostaggio, nella vita quotidiana, persone che non c'entrano niente». Mentre «i casseurs non avranno l'ultima parola». Rassegna stampa Boston Globe, The "Caritas says it will continue to fund workers' pensions" Indietro Data: 22/10/2010 Stampa Caritas says it will continue to fund workers’ pensions By Robert Weisman, Globe Staff | October 22, 2010 Though it has no legal responsibility to fund its employees’ pensions, Caritas Christi Health Care never considered walking away from the obligation before it agreed to be bought by a private-equity firm, and the state attorney general’s office never considered forcing it to, lawyers said yesterday in a hearing at the state’s highest court. The half-hour hearing before a single justice of the Supreme Judicial Court of Massachusetts ended without a ruling on Caritas’s request to transfer its six nonprofit Catholic hospitals to Cerberus Capital Management of New York. It is the final step in the sale’s lengthy approval process, and Justice Francis X. Spina is expected to render a decision by the end of the month. During the hearing, Spina asked questions about the hospital system’s $260 million in unfunded pension liability. It is an important issue because without the liability, the financial condition of Caritas would be much improved, and the state only permits sales of hospitals that are performing poorly. The Cerberus buyout, which is being recommended with conditions by Attorney General Martha Coakley, would turn the eastern Massachusetts chain into the largest for-profit health care system in a state that is dominated by nonprofit hospitals. In response to Spina’s questions, Caritas attorney Christopher M. Jedrey said would-be buyer Cerberus planned to contribute about $25 million annually to maintain the pensions of about 13,000 Caritas employees and retirees. The chain’s hospitals are St. Elizabeth’s Medical Center in Brighton, Carney Hospital in Dorchester, Norwood Hospital, Good Samaritan Medical Center in Brockton, Saint Anne’s Hospital in Fall River, and Holy Family Hospital in Methuen. The Caritas pensions are now part of a larger uninsured retirement trust held by the Catholic Archdiocese of Boston, which owned the hospitals until 2008, when Caritas became an independent nonprofit system. But the Caritas employee pensions are considered “segregatable,’’ and Cerberus plans to transfer them to a private plan insured by the federal government, Jedrey told Spina. While not bound by law to fund the pensions, Caritas executives saw preservation of the pension system as a condition of any sales agreement, Jedrey said. The system “has a moral obligation’’ to provide promised pensions, said Jedrey, an attorney at the law firm McDermott Will & Emery in Boston. “These are their current and former employees.’’ David Spackman, chief of the attorney general’s public-charities division, said the Caritas commitment to save the pension system was one of the reasons his investigation found that the buyout is in the public interest. Without additional cash from Cerberus, which has promised to spend about $400 million on hospital improvements and assume about $495 million in pension and other debt, Caritas would most likely have to close two of its hospitals, Spackman told Spina. “The public is better served with a transaction than without a transaction,’’ he said. Spina denied a request to intervene in yesterday’s hearing by an organization called the Coalition to Save Catholic Health Care, which opposes the Cerberus deal. The group argues that the private-equity firm is likely to eventually abandon the hospitals’ Catholic identities. But the justice said he would include a letter by the coalition’s chairman, R.T. Neary, in the case docket and consider it in making his ruling. Robert Weisman can be reached at [email protected]. Rassegna stampa Boston Globe, The "Violence flares in French protests over pension" Indietro Data: 22/10/2010 Stampa Despite protests, France pushes pension bill Government curbs debate in Parliament By Steven Erlanger and Alan Cowell, New York Times | October 22, 2010 PARIS — As unions called for new national protests, the French government acted last night to shortcircuit a lengthy debate in the Senate on opposition amendments to a bill that would raise the retirement age. Students’ protest role goes beyond pensions. A10 With French drivers short of gasoline, ports blocked, and intermittent clashes between demonstrators and police, President Nicolas Sarkozy employed an article in the Constitution that will allow the government to prevent individual votes on the remaining 230 or so amendments to the bill. There have been about 1,000 amendments, most of them part of an effort by the Socialist Party and other opposition parties to slow down the passage of the bill while the strikes continue. Under the streamlined procedure, a final vote on the bill is expected by the middle of next week. The bill calls for gradual increases in the age for a minimum pension to 62 from 60 and for a full pension to 67 from 65. It provides some exceptions for workers in dangerous occupations, for those who began work at an early age, and for mothers who take breaks to raise their children. The rule invoked by Sarkozy will force the Senate to cast a single vote on the bill in a text drafted by the government, accepting only the amendments the government chooses. Debate can continue on the remaining amendments, but senators will not be able to vote on each one. The unions called for new days of national protest next Thursday and on Nov. 6. The Socialists’ leader, Martine Aubry, criticized the government’s move in Parliament as an abuse of power imposing “an unjust reform’’ without sufficient debate by the elected representatives of the French people. “With Mr. Sarkozy, it’s the permanent ‘coup de force,’ ’’ she said, echoing an anti-De Gaulle pamphlet in 1964 by Francois Mitterrand called “Le coup d’etat permanent.’’ But Labor Minister Eric Woerth said that with the debate in its third week, “It’s time for the Senate to act.’’ Asked about Aubry’s charge, he said: “You say it’s a coup de force,’’ but added: “It’s only the application of the Constitution.’’ Earlier yesterday, Sarkozy warned that “troublemakers’’ using violence in the protests against his proposed pension changes would be pursued and punished “with no weakness’’ on the part of the authorities. He spoke at a meeting with rural officials southwest of Paris as a 10th day of strikes at refineries and blockades of fuel depots and ports left motorists struggling to find fuel. While authorities said yesterday that there had been a “slow improvement’’ in fuel supplies, with only 14 of more than 200 depots still blockaded, service station operators said that about half of the country’s 13,000 gas stations were experiencing supply problems. Referring to several days of clashes between the police and protesters in Lyon, which continued yesterday, Sarkozy said the “troublemakers will not have the last word in a democracy, a republic.’’ “It is not acceptable,’’ he said. “They will be stopped, tracked down, and punished, in Lyon and anywhere else, with no weakness. “Because in our democracy, there are many ways to express yourself. But violence is the most cowardly, the most gratuitous, and that is not acceptable.’’ Sarkozy has tried to switch the topic from pensions to law and order. But he is also counting on a school vacation week to take some of the steam out of the protests, which have been joined by thousands of high school students. The education authorities said 312 of France’s 4,300 high schools were closed or disrupted yesterday because of protests by students. The police said about 4,000 students marched, while student organizers put the figure at more than 15,000. Earlier yesterday, strikers blocked the access road to the airport in the southern port of Marseille for several hours and held up traffic near the cities of Rouen, Toulon, Le Havre, and elsewhere, news reports said. Rassegna stampa Corriere Adriatico "Pensioni E' battaglia in Francia" Indietro Data: 22/10/2010 Stampa Pensioni E’ battaglia in Francia Parigi Si radicalizza il conflitto sociale in Francia: al moltiplicarsi di tafferugli, scontri, atti di vandalismo - soprattutto a Lione - e di penuria di carburante per il blocco di raffinerie e depositi, fa riscontro l'atteggiamento deciso del presidente Nicolas Sarkozy, che ha ordinato la riapertura dei depositi. In Senato, il voto assomiglia sempre di più a una battaglia all’ultimo emendamento. Da giorni asserragliati al palais du Luxembourg, i senatori francesi sono sotto una pressione raramente registrata e difficilmente potranno rispettare la scadenza - già originariamente slittata - per l’approvazione della riforma delle pensioni. Un quarto delle 12.300 stazioni di servizio non hanno più un goccio di benzina. Rassegna stampa Corriere Alto Adige "Previdenza e fondi integrativi Stocker: molte novità in regione" Indietro ● ● ● ● Data: 22/10/2010 Stampa 22 ott 2010 Alto Adige Stefano Pasquali RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza e fondi integrativi Stocker: molte novità in regione BOLZANO Avanti tutta sulla previdenza. Si è tenuto ieri a Bolzano il convegno della Uil sulle novità in materia di previdenza pubblica e complementare. Ad informare i lavoratori, oltre ai segretari Uil Toni Serafini e Christian Troger, anche l'assessora regionale Martha Stocker, il direttore di Laborfonds Giorgio Valzogher e il segretario nazionale Uil Domenico Proietti. «La Regione ha destinato 258 milioni di euro a Pensplan per la previdenza complementare ha spiegato l'assessora Stocker . Abbiamo introdotto novità rilevanti con due regolamenti: una linea garantita per gli iscritti ai fondi che cinque anni prima del pensionamento possono indirizzarsi verso investimenti senza rischi. L'estensione a licenziati, cassaintegrati o in mobilità del contributo nel fondo per 36 mesi. Introdotta l'assistenza legale gratuita se il datore di lavori non versa i contributi. Dal primo ottobre i versamenti a Laborfonds, PensPlan Profi, PensPlan Plurifonds e Raiffeisen con i modelli F24». Dal primo gennaio 2011 12 mesi di servizio ulteriori per lavoratori dipendenti, 18 mesi in più per gli autonomi. Dal 2012 verrà innalzata l'età pensionabile di vecchiaia delle donne del pubblico impiego a 65 anni. Rassegna stampa Corriere dell'Umbria "Aumentano le pensioni di vecchiaia, calano quelle per invalidità." Indietro Data: 22/10/2010 Stampa Aumentano le pensioni di vecchiaia, calano quelle per invalidità. Gli assegni si aggirano in media intorno ai 700 euro al mese. Quelli per anzianità sono il 60 per cento del totale nel Perugino e il 54 nel Ternano. PERUGIA21.10.2010 indietro Le pensioni di vecchiaia: il 60,7 per cento del totale nel Perugino Le pensioni erogate dall’Inps al 31 dicembre 2008 per prestazioni previdenziali ammontano a 259.329 per un importo medio mensile di 726,87 euro. Registrano una diminuzione dello 0,3 per cento rispetto all’anno precedente. Il 58,8 è costituito da pensioni di vecchiaia, il 16 da pensioni di invalidità, il 25,2 da quelle erogate ai coniugi superstiti. Rispetto all’anno precedente si registra un incremento (+1,1 per cento) delle pensioni di vecchiaia e una diminuzione di quelle per invalidità (5,9). Le pensioni percepite per vecchiaia rappresentano il 60,7 per cento del totale nella provincia di Perugia contro il 53,8 in quella ternana. Quelle per invalidità incidono per il 20,1 nella provincia di Terni e per il 14,4 nella provincia di Perugiacia di Perugia. Le pensioni assistenziali ammontano al 71.581 (con un importo medio mensile pari a 401,17 euro), di cui il 18,5 è costituito da pensioni e assegni sociali e l’81,5 da prestazioni a invalidi civili. Rispetto all’anno precedente, la variazione delle prestazioni assistenziali risulta positiva (+16,5); più accentuata nella provincia di Terni (+18,1 per cento) e maggiormente contenuta nella provincia di Perugia (+15,9 per cento). L’incremento, riferisce l’Istat, è del tutto imputabile all’aumento delle prestazioni per invalidi civili (+20,5 per cento), mentre pensioni e assegni sociali mostrano una crescita moderata (+1,5) /* var tipo_ver = "sfogliabile"; if (tipo_ver == 'sfogliabile') { parent.frames['right'].location = lnk; } else { parent.frames['left'].location = lnk; } */ Rassegna stampa Eco di Bergamo, L' "Pensioni, Sarkò accelera I sindacati: nuovi scioperi" Data: 22/10/2010 Stampa Indietro Pensioni, Sarkò accelera I sindacati: nuovi scioperi Il governo tenta una scorciatoia per tagliare i tempi di approvazione Il Senato vota oggi. Insorgono le minoranze, la piazza protesta Venerdì 22 Ottobre 2010 e-mail print GENERALI, pagina 11 PARIGI La protesta degli Dalle piazze fino ai palazzi della studenti parigini politica non si placa la lotta in contro la riforma Francia sulla riforma delle delle pensioni foto pensioni, con una nuova e Ansa contestatissima mossa del governo per accelerare il voto in Senato, che ieri è slittato ancora una volta, e l'annuncio dei sindacati di due nuovi scioperi. Mentre in strada continuano le proteste degli studenti, a cui ancora si somma la violenza di qualche «casseur» (teppista, ndr), e i disagi alle pompe di benzina, di cui cui un quarto sono ancora a secco. Esasperato dall'ostruzionismo in Senato, il governo del presidente Nicolas Sarkozy sceglie la linea dura, ricorrendo per la prima volta nella sua storia all'articolo 44 della Costituzione, una vera e propria scorciatoia per aggirare il fiume di emendamenti dei senatori della sinistra, in cui si prevede, fra l'altro, che «su richiesta del governo» si voti una sola volta su tutto o una parte del testo, tenendo conto soltanto degli emendamenti presi in considerazione dall'esecutivo. La mossa a sorpresa Una mossa a sorpresa, usata solo 250 volte in cinquant'anni di storia parlamentare, ma che non è bastata per portare a casa la riforma già ieri, come auspicato in un primo tempo. «Il voto in Senato sulla riforma delle pensioni slitta. Speriamo a domani (leggi oggi, ndr), in ogni caso non stasera (leggi ieri sera, ndr)», ha detto nei corridoi del Senato il ministro del Lavoro, Eric Woerth. «Il dibattito – ha proseguito – è destinato a durare ancora. Dieci, quindici ore. Ma a un certo punto si dovrà votare». Alla sinistra, la mossa a sorpresa del governo non è piaciuta. Il segretario dei socialisti, Martine Aubry, denuncia il «colpo di mano permanente» di Sarkozy. Mentre dal «transatlantico» Jean Pierre Bel, capogruppo dei senatori del Ps, a nome di tutta l'opposizione denuncia questa «censura». Per Woerth «usare le regole del Senato non rappresenta uno strappo». «Del resto – ha aggiunto – si tratta di una procedura che il Ps ha usato 28 volte». Intanto, i sindacati chiameranno di nuovo i francesi a scioperare e a scendere in piazza, anche dopo l'approvazione del testo in Parlamento. La prima giornata sarà proclamata per giovedì 28 ottobre mentre sarà riunita la commissione paritaria Assemblea-Senato, che deve armonizzare i punti discordanti fra i testi approvati nei due rami del Parlamento. La seconda è programmata per il 6 novembre, alla vigilia della promulgazione della legge di riforma. La compattezza del fronte è stata «rinsaldata dall'intransigenza mostrata ieri dal governo nel non voler modificare il testo» e dalla decisione di «forzare la mano». La prima mobilitazione cadrà nel pieno delle vacanze scolastiche di Ognissanti e a ridosso del weekend più affollato per le partenze dalle grandi città; la seconda subito dopo il rientro. Sarkozy ha scandito che chi si mobilita «non ha diritto di prendere in ostaggio, nella vita quotidiana, persone che non c'entrano niente». Mentre «i casseur non avranno l'ultima parola». Rassegna stampa Gazzetta di Parma, La "Riforma delle pensioni, scontro totale" Indietro CRONACHE Data: 22/10/2010 Stampa 22-10-2010 FRANCIA LA MAGGIORANZA ACCELERA SUL VOTO DEL SENATO. I SINDACATI PROCLAMANO 2 GIORNI DI SCIOPERO Riforma delle pensioni, scontro totale PARIGI Sarkozy decide per la linea dura: «Non ci faremo prendere in ostaggio» Paolo Levi ■ Dalle piazza fino ai palazzi della politica non si placa in Francia la lotta sulla riforma delle pensioni, con una nuova mossa del governo per accelerare il voto in Senato, che, però, è slittato ancora una volta, e l’annuncio dei sindacati di due nuovi scioperi. Mentre in strada continuano le proteste degli studenti, a cui ancora si somma la violenza di qualche «casseur», e i disagi alle pompe di benzina, di cui cui un quarto sono ancora a secco. Esasperato dall’ostruzioni - smo in Senato, il governo del presidente Nicolas Sarkozy sceglie la linea dura, ricorrendo per la prima volta nella sua storia all’ar - ticolo 44 della Costituzione, una vera e propria «scorciatoia» per aggirare il fiume di emendamenti dei senatori della sinistra, in cui si prevede fra l’altro, che «su richiesta del governo» si voti una sola volta su tutto o una parte del testo, tenendo conto soltanto degli emendamenti presi in considerazione dall’esecutivo. Una mossa a sorpresa, usata solo 250 volte in cinquant'anni di storia parlamentare, ma che non è bastata per portare a casa la riforma già ieri sera, come auspicato in un primo tempo. «Il voto in Senato sulla riforma delle pensioni slitta. Speriamo a domani (oggi per chi legge, ndr)»: ha detto nei corridoi del Senato il ministro del Lavoro Eric Woerth. «Il dibattito - ha proseguito - è destinato a durare ancora. Ma ad un certo punto si dovrà votare». Alla sinistra, la mossa a sorpresa del governo non è piaciuta. Il segretario dei socialisti, Martine Aubry, denuncia il «colpo di mano permanente» di Sarkozy. Mentre dal «transatlantico» Jean Pierre Bel, capogruppo dei senatori del Ps, a nome di tutta l’op - posizione denuncia questa «censura ». Per Woerth «usare le regole del Senato non rappresenta uno strappo». «Del resto - ha aggiunto - si tratta di una procedura che il Ps ha usato 28 volte». Intanto, i sindacati chiameranno di nuovo i francesi a scioperare e a scendere in piazza, anche dopo l’approvazione del testo in Parlamento. La prima giornata sarà proclamata per giovedì 28 ottobre mentre sarà riunita la commissione paritaria Assemblea-Senato che deve armonizzare i punti discordanti fra i testi approvati nei due rami del Parlamento. La seconda è programmata per il 6 novembre, alla vigilia della promulgazione della legge di riforma. La prima mobilitazione cadrà nel pieno delle vacanze di Ognissanti e a ridosso del week-end più affollato per le partenze; la seconda subito dopo il rientro. Ieri, migliaia di studenti sono tornati a manifestare, con «disagi » in 312 scuole (il 7%) e in una decina di università (su 83). A Lione si è verificato qualche scontro tra giovani e polizia, mentre a Poitiers un’adolescente è rimasta ferita in una «ressa». A Marsiglia i manifestanti hanno bloccato gli accessi all’aeroporto e la situazione è tornata alla normalità solo dopo l’arrivo delle forze dell’ordine. La città portuaria deve anche fare i conti con un’emergenza rifiuti. Stessa situazione a Tolone e in altre città minori. Sarkozy ha scandito che chi si mobilita «non ha diritto di prendere in ostaggio, nella vita quotidiana, persone che non c'entrano niente». Mentre «i casseur non avranno l’ultima parola». Studenti e lacrimogeni La protesta continua. Rassegna stampa Gazzettino, Il Data: 22/10/2010 "Pensioni, in Francia è scontro totale" Stampa Indietro Il governo blinda la riforma previdenziale contro l’ostruzionismo: atteso oggi il sì del Senato Pensioni, in Francia è scontro totale Disordini a Parigi, Marsiglia, Tolone. Proclamate due nuove giornate di sciopero generale Venerdì 22 Ottobre 2010, PARIGI - Dalle piazze ai palazzi della politica non si placa la lotta in Francia sulla riforma delle pensioni, con una nuova e contestatissima mossa del governo per accelerare il voto in Senato, che ieri è slittato ancora una volta, e l'annuncio dei sindacati di due nuovi scioperi. In strada continuano le proteste degli studenti a cui ancora si somma la violenza di qualche 'casseur', e i disagi alle pompe di benzina, di cui cui un quarto sono ancora a secco. Esasperato dall'ostruzionismo in Senato, il governo del presidente Nicolas Sarkozy ricorre per la prima volta all'articolo 44 della Costituzione: una «scorciatoia» per aggirare il fiume di emendamenti della sinistra. Esso prevede che «su richiesta del governo» si voti una sola volta su tutto o parte del testo, tenendo conto solo degli emendamenti presi in considerazione dall'esecutivo. La mossa a sorpresa, usata 250 volte in 50 anni di storia parlamentare, non è bastata per portare a casa la riforma già ieri sera come Sarkozy voleva. «Il voto in Senato sulla riforma delle pensioni slitta a domani, speriamo» ha detto nei corridoi del Senato - splendido edificio eretto nel 1615 per Maria De’ Medici - il ministro del Lavoro Eric Woerth. «Il dibattito richiederà altre 10-15 ore, ma poi si dovrà votare». Alla sinistra, la mossa a sorpresa del governo non è piaciuta. La leader dei socialisti, Martine Aubry, denuncia il «colpo di mano permanente» di Sarkozy. Per Woerth «usare le regole del Senato non è uno strappo. Del resto è una procedura che il Psf ha usato 28 volte». I sindacati chiameranno di nuovo i francesi a scioperare e a scendere in piazza malgrado l'approvazione in Parlamento: il primo scipero sarà giovedì 28, quando sarà riunita la commissione paritaria Assemblea-Senato per armonizzare i testi approvati nei due rami del Parlamento. Il secondo è indetto il 6 novembre, alla vigilia della promulgazione della legge di riforma. Motivi delle nuove proteste, la «intransigenza mostrata dal governo nel non voler modificare il testo» e la decisione di «forzare la mano» facendo passare la riforma in Senato con la scorciatoia dell'art. 44. La prima mobilitazione cadrà nel pieno delle vacanze scolastiche di Ognissanti, a ridosso del week-end più affollato per l’esodo dalle grandi città; la seconda subito dopo il rientro. Anche ieri migliaia di studenti sono tornati a manifestare con «disagi» in 312 scuole (il 7%) e in una decina di università (su 83). A Lione ci sono stati scontri tra giovani e polizia e a Poitiers un'adolescente è rimasta ferita in una «ressa». A Marsiglia i manifestanti hanno bloccato l'aeroporto per 5 ore, fino all'intervento delle forze dell'ordine. C’è anche un'emergenza rifiuti, per lo sciopero dei netturbini. Stessa situazione a Tolone e in altre città minori. © riproduzione riservata Rassegna stampa Italian Network "PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO SVIZZERA NARDI (UIM EUROPA): "ATTENZIONE A INDEBITI INPS. CONTATTARE PATRONATO DI FIDUCIA"" Indietro Data: 22/10/2010 Stampa PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO – SVIZZERA – NARDI (UIM EUROPA): “ATTENZIONE A INDEBITI INPS. CONTATTARE PATRONATO DI FIDUCIA” (2010-10-21) “Da anni ed anni esiste il problema degli indebiti INPS, ovvero dei soldi che dei pensionati INPS devono restituire all’Istituto previdenziale italiano per importi di pensione indebitamente percepiti rispetto al dovuto, peraltro quasi mai per dolo del pensionato bensì per disattenzioni dell’ente erogatore. Un problema ben conosciuto anche all’estero da tanti emigrati titolari di una pensione INPS”. È quanto si legge in una nota del Coordinatore UIM Europa e Consigliere CGIE, Dino Nardi. “Anche in Svizzera - prosegue Nardi - tra gli emigrati più anziani vi sono stati e vi sono tuttora pensionati INPS confrontati con questo problema, come è ben noto agli stessi lettori di questa rubrica. Anche se, ad onor del vero, come ci conferma il patronato ITAL-UIL, in questi ultimi anni il problema degli indebiti, pure all’estero, si è molto ridotto grazie alle ricorrenti campagne RED/Estero che l’INPS mette ormai in atto annualmente proprio al fine di verificare il reddito dei suoi pensionati e quindi il loro eventuale diritto ad importi aggiuntivi sulla pensione percepita. Infatti proprio questi importi aggiuntivi (per esempio, l’integrazione al trattamento minimo) sono sempre stati la causa più ricorrente degli indebiti INPS. Finora i pensionati coinvolti che ricevevano dall’INPS la richiesta di restituzione di somme di denaro indebitamente percepite se la sono cavata incaricando il loro patronato di fiducia di trovare una accordo con l’INPS autorizzando il recupero dell’indebito attraverso la trattenuta di un quinto della pensione mensile (come prevede la legge), altre volte consentendo all’INPS di bloccare l’intera pensione fino ad esaurimento dell’indebito”. “Tuttavia qualche volta l’indebito ammonta a cifre di tre o quattro zeri, a fronte di importi di pensione di poche decine di euro, ed in questi casi è ovviamente impossibile saldarlo con la trattenuta di un quinto (20%) o anche dell’intera pensione. Altre volte lo stesso pensionato ignora volutamente la richiesta dell’INPS di risarcire l’indebito, oppure va smarrita la lettera dell’INPS, così che l’Istituto previdenziale italiano, dopo qualche mese, in assenza di una reazione del pensionato, interrompe il pagamento della pensione. Ad oggi, all’estero quantomeno, secondo l’ITAL-UIL, non risulta che l’INPS abbia mai dato seguito ad una ingiunzione legale finita in sede giudiziaria per recuperare eventuali indebiti”. “Ma in futuro – spiega il Coordinatore Uim Europa - i pensionati devono stare molto, ma molto attenti. Infatti in Italia il 31 maggio scorso è entrato in vigore il Decreto Legge n.78 concernente “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” (meglio conosciuto come la manovra economica del ministro Tremonti) che, all’articolo 30 “Potenziamento dei processi di riscossione dell’INPS”, al comma 1, così recita: “A decorrere dal 1 gennaio 2011, l’attività di riscossione relativa al recupero delle somme a qualunque titolo dovute all’INPS, anche a seguito di accertamenti degli uffici, è effettuata mediante la notifica di un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo”. “Una norma che, in poche parole, se applicata alla lettera, autorizza l’INPS ad incaricare gli Agenti alla Riscossione (la ormai famigerata Equitalia, per esempio) al recupero anche degli indebiti pensionistici attraverso l’espropriazione di beni mobili e immobili del pensionato debitore. Sarà questo il comportamento dell’INPS anche nei confronti dei suoi pensionati emigrati in giro per il mondo che dovessero avere degli indebiti? Nei confronti di pensionati emigrati, peraltro, quasi sempre con pensioni e redditi di importi molto modesti ma tuttavia proprietari di un’abitazione in Italia, come capita spesso in emigrazione? Il deputato Gino Bucchino del PD, eletto nella Circoscrizione Estero, lo teme a tal punto da aver presentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Purtroppo qualche preoccupazione in merito ce l’abbiamo anche noi tenendo conto che spesso, è risaputo, le istituzioni e la burocrazia sono deboli con i forti e forti con i deboli per cui chissà che a qualche pensionato emigrato con un indebito non gli capiti davvero di ritrovarsi ad avere una controversia con l’INPS e con Equitalia e doversi dannare l’anima per non farsi espropriare l’appartamento o la casa in Italia”. “Morale, è bene che tutti i pensionati INPS, quando ricevono una comunicazione da parte dell’Istituto avente per oggetto un possibile indebito, ed ancor di più da Equitalia, contattino immediatamente la sede dell’ITAL-UIL più vicina o altro patronato di fiducia” conclude Nardi.(21/10/2010 – ITL/ITNET) Rassegna stampa Le guide di Supereva Data: "Cig e pensione" 22/10/2010 Indietro Stampa Cig e pensione Il trattamento di integrazione salariale è equiparato alla retribuzione percepita per l’attività prestata alle dipendenze di terzi, anche ai fini della disciplina del cumulo con la pensione. Al[...] Il trattamento di integrazione salariale è equiparato alla retribuzione percepita per l’attività prestata alle dipendenze di terzi, anche ai fini della disciplina del cumulo con la pensione. Al lavoratore pensionato che sia posto in Cig si applica pertanto lo stesso regime di cumulo di pensione - retribuzione in atto prima del collocamento in integrazione salariale (articolo 7 del decreto legge n. 791 del 22 dicembre 1981, convertito con modificazioni in legge n. 54 del 26 febbraio 1982). Conseguentemente le integrazioni salariali sono soggette alla medesima normativa che regola il cumulo pensione e redditi da lavoro, illustrata con la circolare Inps n. 108 del 9 dicembre 2008. Rassegna stampa Milano Finanza (MF) "Swisscanto entra nel mercato italiano" Data: 22/10/2010 Indietro Stampa MF sezione: Mercati Globali data: 22/10/2010 - pag: 16 autore: Ester Corvi Swisscanto entra nel mercato italiano Dopo Germania, Austria e Inghilterra, la società elvetica Swisscanto entra nel mercato italiano, con l'apertura di un ufficio di rappresentanza a Milano entro la primavera del 2011. Nella prima fase (settembre 2010-2011) la clientela a cui si rivolgerà sarà istituzionale (casse di previdenza, assicurazioni, fondi pensione, cooperative, fondazioni) e wholesale (istituti bancari, private banker e family office nelle loro gestioni multimanager). Nella seconda fase (2012-2013) l'obiettivo sarà quello di raggiungere anche la clientela retail, attraverso partnership strategiche con istituti bancari e reti di promotori. Entro il 2013 Swisscanto intende arrivare a un patrimonio gestito di circa 500 milioni di euro, posizionandosi così fra le principali società di gestione estere in Italia. Responsabile del mercato italiano è stato nominato Andrea Ferrante, che ha maturato una lunga e importante esperienza prima in Sanpaolo Imi Institutional sgr (oggi Eurizon) e poi in Duemme sgr (gruppo Banca Esperia). Ferrante riporterà a Ralf Branda, responsabile per lo sviluppo sui mercati internazionali. «Credo che lo stile di gestione di Swisscanto, che è improntato da una forte attenzione al rischio e che ha consentito alla società di conquistare i primi posti nel mercato istituzionale e retail in Svizzera, potrà essere apprezzato anche in Italia, dove gli investitori sono oggi interessati alle soluzioni che offrono un giusto mix fra redditività dell'investimento e protezione del capitale», dichiara Ferrante. Swisscanto, fondata nel 1993 dalle 24 banche cantonali svizzere, è il quarto gestore di fondi di investimento del Paese, oltre che uno dei maggiori player nella previdenza complementare. Con un team di 46 gestori e analisti, dispone di fondi che coprono tutte le principali asset class (monetari, azionari, bilanciati, obbligazionari, immobiliari, sostenibili e investimenti alternativi). In particolare nel segmento degli investimenti sostenibili ha avuto un ruolo pionieristico, sviluppando prodotti ad hoc. La qualità dei suoi fondi è costantemente verificata da analisti e da agenzie di rating indipendenti e ogni anno ottengono riconoscimenti a livello nazionale e internazionale (Lipper, Standard & Poor's). Swisscanto gestisce per conto dei propri clienti un patrimonio totale di 59,1 miliardi di franchi svizzeri al 30 settembre 2010 (circa 45 miliardi di euro) e ha 450 dipendenti dislocati nelle sedi di Zurigo, Berna, Basilea, Pully, Neuchatel e Londra. Rassegna stampa Repubblica.it Data: "Pensioni, la mobilitazione va avanti bloccato per 5 ore l'aeroporto di 22/10/2010 Marsiglia" Indietro Stampa FRANCIA Pensioni, la mobilitazione va avanti bloccato per 5 ore l'aeroporto di Marsiglia Centinaia di lavoratori e disoccupati agli accessi dello scalo. Il governo comunica che sono ancora occupati soltanto 14 dei 92-93 depositi di carburante più importanti. Ancora difficoltà per gli automobilisti. Arrestate finora 1901 persone La protesta a Marsiglia PARIGI - Continua in Francia la protesta contro la riforma delle pensioni varata dal presidente Nicolas Sarkozy. Dopo gli scioperi, i cortei e i presidi dei giorni scorsi, oggi i dimostranti hanno bloccato per cinque ore tutti gli accessi all'aeroporto di Marsiglia. "La mobilitazione è enorme", ha detto Mehdi Rachid, della Cgt. Secondo i sindacati, la manifestazione ha chiamato a raccolta centinaia di persone, in gran parte lavoratori di Air France, Carrefour, insegnanti, petrolchimici e disoccupati. Lo scalo ha continuato comunque a funzionare regolarmente. I passeggeri hanno lasciato le auto e hanno raggiunto il terminal a piedi. I sindacati vogliono proseguire la mobilitazione anche la settimana prossima, quando la legge - ormai approvata - dovrà essere convalidata dalla commissione paritaria AssembleaSenato. A Marsiglia, oltre al blocco dell'aeroporto, continua lo sciopero degli addetti alla raccolta dei rifiuti, così come a Tolosa. Sulle strade, i camion hanno imposto stamattina almeno 12 blocchi alle auto, provocando maxi ingorghi un po' ovunque. Prosegue anche la mobilitazione degli studenti, con 312 licei - secondo il conteggio del ministero dell'Educazione - in agitazione. Gli studenti, come ieri, contano di inscenare manifestazioni spontanee. A Parigi, imponente schieramento di forze dell'ordine attorno al Senato, al Palais du Luxembourg. Intanto, le 12 raffinerie del paese continuano ad essere paralizzate, così come 14 depositi di carburante, con la conseguenza che stamane 5.000 pompe di benzina (su un totale di 12.300) sono chiuse. Il governo afferma che la situazione è "in lento miglioramento". Ieri Sarkozy aveva ordinato di sbloccare tutti i depositi di carburante occupati dai manifestanti. Ventiquattro ore dopo il ministro dell'Ecologia e dell'Energia, Jean-Louis Borloo, ha reso noto che "sui 92 o 93 più importanti, non ce ne sono che 14 bloccati, di cui 12 nelle raffinerie" paralizzate dagli scioperi. Quando gli è stato chiesto quando tornerà alla normalità la situazione dei distributori di benzina, il ministro non si è voluto sbilanciare: "Non posso dirlo con precisione e chiunque altro lo faccia, penso che pecchi di imprudenza. E' in realtà un miglioramento lento. Ci sono ancora difficoltà rilevanti nella regione di Ile-deFrance, in particolare nella Val-de-Marne". Dal canto suo, il ministro degli Interni Brice Hortefeux ha assicurato che i depositi di carburante hanno ancora "molte settimane di riserva", pur ammettendo che ci sono "difficoltà" di approvvigionamento dei distributori di benzina. Scioperi e proteste hanno avuto come conseguenza anche 245 arresti nella sola giornata di ieri, secondo quanto ha detto Hortefeux all'emittente radiofonica Europe 1. E' salito così a 1.901 il numero delle persone arrestate dall'inizio delle proteste, il 12 ottobre, e a 1.412 il totale di quelle per cui è stata disposta la custodia cautelare. Gli scioperi e le proteste contro la riforma delle pensioni hanno costretto Lady Gaga ad annullare i due concerti previsti per il fine settimana a Parigi-Bercy. Il produttore della cantante ha giustificato la decisione con "difficoltà logistiche in tutto il paese". I due concerti con la regina del pop internazionale sono stati posticipati al 19 e 20 dicembre, sempre a Bercy. Rassegna stampa Riformista.it, Il "Francia/ Si vota oggi riforma pensioni, proclamati nuovi scioperi" Indietro ● ● ● ● ● ● ● Login | Registrati | Abbonamento | Pubblicita oggidomanidopodomani venerdì, 22 ottobre 2010 ore 09:30 ● ● ● ● Prima pagina Il giornale di oggi Il bestiario Carli's way Data: 22/10/2010 Stampa ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● Italia Mondo Economia Culture I Riformisti Fotogallery Germania xx Case Prima pagina apcom indietro apcom Francia/ Si vota oggi riforma pensioni, proclamati nuovi scioperi Continua il muro contro muro fra sindacati e governo Continua il muro contro muro fra sindacati e governo Roma, 22 ott. (Apcom) - Si conferma il muro contro muro fra i sindacati francesi e il governo di Nicolas Sarkozy, mentre oggi ci sarà il definitivo voto in Senato sulla legge di riforma delle pensioni. I sindacati hanno deciso di proclamare due nuove giornate di sciopero il 28 ottobre e il sei novembre prossimi; l'Elsieo ha deciso di far adottare il "voto unico" sul testo in Senato per velocizzarne l'iter. Nel frattempo continuano le agitazioni nelle raffinerie e nei depositi di combustibile: secondo le stime del governo sono 2.790 le stazioni di servizio chiuse per mancanza di carburante, su un totale di circa 12mila; per il prossimo fine settimana l'esecutivo ha intenzione di garantire l'approvvigionamento soprattutto alle stazioni di servizio autostradali. Continua anche la protesta studentesca: diverse migliaia di studenti, liceali ed universitari, sono sfilati in corteo oggi pomeriggio per le vie di Parigi. La mobilitazione sta causando non pochi problemi all'industria: secondo l'Unione delle Industrie chimiche (Uic), l'associazione di settore, l'industria chimica francese perde ogni giorno 100 milioni di euro di fatturato. Il blocco dei terminal del porto di Marsiglia, delle principali raffinerie e di numerosi depositi di carburante, oltre alle difficoltà nei trasporti su strada e su ferro, ha messo in ginocchio il settore anche perché a causa della crisi economica le scorte di magazzino erano terminate e dunque "ciò che non viene prodotto oggi non sarà più venduto". mgi-fcs-aqu venerdì, 22 ottobre 2010