Canzoncina I. C`era una volta un tizio A diciottanni prese il vizio Di
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Canzoncina I. C`era una volta un tizio A diciottanni prese il vizio Di
Canzoncina I. C’era una volta un tizio A diciottanni prese il vizio Di bere, e per questa china Lui andò in rovina. Morì a ottantant’anni e il perché È chiaro a me e a te. 2. C’era una volta un piccolo, morì in modo rapido a un anno, e per questa china lui andò in rovina. Senza mai bere, è chiaro Eppure morì a un anno. 3. Di qui potete vedere Come sia innocuo il bere… Canto di un’amata. 1. Lo so, mia amata: già mi cadono i capelli, tanto è dissoluta è la mia vita, e devo giacere sulle pietre. Vedete come bevo la grappa più infima. 2. Ma vi fu un tempo amata in cui ero puro. 3. Avevo una donna che era più forte di me, come l’erba è più forte del toro: si rialza infatti. 4. Lei vedeva che ero cattivo, e mi amava. 5. Non chiedeva dove andasse la strada su cui camminava, e che forse era in discesa. Quando mi dava il suo corpo, diceva: questo è tutto. E diventava il mio corpo. 6. Ora non è più, è scomparsa come la nube dopo la pioggia, la mia mano l’ha lasciata ed essa è caduta giù, poiché quella era la sua strada. 7. Ma talvolta , la notte, quando mi vedere bere, io vedo il suo viso, pallido nel vento, forte e rivolto a me, e m’inchino verso il vento. [A mia madre] Quando non ci fu più, la misero nella terra. Sopra di lei crescono i fiori, celiano le farfalle… Lei era leggera, premeva la terra appena. Quanto dolore ci volle per farla così leggera. [Non ho nulla contro di te Alessandro] Timur, mi dicono, si prese la briga di conquistare tutta la terra. Non riesco a capirlo: un po’ di grappa e la terra è bell’e scordata. Contro Alessandro non ho nulla da dire. Solo certa gente che ho visto, era mirabile, degno della vostra somma ammirazione, il semplice fatto che vivessero. I grandi uomini secernono troppo sudore. In tutto ciò vedo soltanto la prova che non potevano essere soli e bere e fumare eccetera. E devono essere troppo meschini perché gli basti stare con una donna. [ Di che vive l’uomo?] I. Voi che alla retta vita ci esortate e ad evitare il fango del peccato prima di tutto fateci mangiare e poi parlate pure a perdifiato. Voi che alla vostra ciccia tenete e al nostro onore, date ascolto, seppiatelo, è così: solo saziato l’uomo può farsi migliore! Pochi discorsi, il punto è tutto qui. Della gran forma di pane, una fetta anche ai reietti e ai poverelli spetta. Ahimè, di cosa vive l’uomo? Solo assaltando Gli uomini, torturando, depredando, sbranando. Nel mondo l’uomo è vivo solo a un patto: se può scordar che a guisa d’uomo è fatto. Signori, fate a meno d’imposture: l’uomo vive d’infamie e di brutture. 2. GENERALE Generale, il tuo carro armato è una macchina potente Spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista. Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico. Generale, l’uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare. Bertolt Brecht --------------------------------------... QUANDO LA GUERRA COMINCIA Forse i vostri fratelli si trasformeranno e i loro volti saranno irriconoscibili . Ma voi dovete rimanere eguali . Andranno in guerra , non come ad un massacro , ad un serio lavoro . Tutto avranno dimenticato . Ma voi nulla dovete dimenticare . Vi verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri . Ma voi dovete rimanere lucidi Bertold Brecht --------------------------------------... La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima C’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente Faceva la fame. Fra i vincitori Faceva la fame la povera gente egualmente. Bertolt Brecht --------------------------------------... CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA Sono di essenza diversa. La loro pace e la loro guerra son come vento e tempesta. La guerra cresce dalla loro pace come il figlio dalla madre. Ha in faccia i suoi lineamenti orridi. La loro guerra uccide quel che alla loro pace è sopravvissuto. Bertold Brecht Alba Non per caso L'alba di un nuovo giorno Inizia col grido del gallo Che fin dai tempi antichi indica Un tradimento. Bertold Brecht