Romanzi sul disturbo dello spettro autistico - Campus

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Romanzi sul disturbo dello spettro autistico - Campus
Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione TITOLO AUTORE Lo strano caso del cane Mark Haddon ucciso a mezzanotte CASA EDITRICE Einaudi CITAZIONE Il mio non sarà un libro divertente. Non sono capace di raccontare le barzellette o fare giochi di parole perché non li capisco. La gente mi confonde. Per due ragioni fondamentalmente. La prima è che la gente parla molto senza usare le parole. La seconda ragione è che la gente spesso parla usando delle metafore. Ecco alcuni esempi di metafore: ho riso a crepapelle, avevano uno scheletro nell'armadio, toccare un cielo con un dito. Credo che la metafora potrebbe essere definita una bugia, perché il cielo non si riesce a toccarlo con un dito e la gente non tiene gli scheletri negli armadi. 1 Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Né giusto né sbagliato Paul Collins Adelphi Siobhan mi capisce. Quando mi ordina di non fare una cosa mi dice esattamente cos'è che non devo fare. Così mi piace. Una donna continua a fissarci. Forse mi sto abituando agli sguardi. Quanto a Morgan... a lui non importa un fico secco. Se agli altri sembriamo strani, pazienza: fra di noi ci capiamo benissimo. E comunque non è come pensano loro: non è una tragedia, non è una triste storia e neppure il film della settimana. È la mia famiglia. E non parla neanche con voi? Ma si... be' insomma, è assolutamente affascinato dal linguaggio. Ha imparato l'alfabeto a un anno... sa già leggere molte parole e anche intere frasi... Sa parlare, solo che a volte non lo fa. Non usa le parole per chiedere qualcosa. Noi tentiamo di stimolarlo ma è testardo. Però ripete certe canzoncine, o le filastrocche che legge nei libri. Ma non reagisce agli ordini? No, non esattamente. Lui ci capisce e noi capiamo lui. Però non socializza né verbalizza. E il fatto che non riusciamo a fargli dire il suo nome ma ripete tutto quello che diciamo? Eppure Morgan non ha proprio niente... È un semplice raccoglitore con scritto sopra: Voglio. Contiene le carte plastificate. Tutte con un disegno a pennarello. E come sta reagendo? Be' più o meno funziona però ancora non dice le parole... cioè si limita a ripeterle quando siamo noi a dirle. Ieri sera ha letto un libro di filastrocche, ma non c'è stato verso di convincerlo a chiedere un ghiacciolo. Quindi non fa richieste spontanee? No, ma adesso quando vuole qualcosa ci dà le carte. 2 Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Caro Gabriel Lettera di un padre a un figlio Halfdan W Freihow Bompiani Ma è fantastico! Significa che Morgan comincia a capire che voi non sapete già cosa vuole. Sta uscendo dal guscio. Gabriel è il più piccolo di quattro fratelli. È affetto da una forma di "autismo atipico" (ADHD). Il bambino sembra in tutto e per tutto normale, ma ha un comportamento a prima vista "solo" divertente. La malattia lo rende incapace di affrontare le novità, l'imprevisto, ciò che non rientra nella routine e nelle regole e che lo spinge a prendere tutto quel che si dice alla lettera (per esempio alla domanda "Ti sei tagliato i capelli?" risponde "No, sono andato dal barbiere"). Ovviamente, in questa situazione, le difficoltà per il padre non sono poche, ed è proprio per far fronte al complicato compito cui è chiamato che il genitore inizia a scrivere questa lunga lettera a Gabriel, raccontando tutti gli aneddoti che gli vengono in mente, spesso buffi, certe volte drammatici e commoventi, per cercare di fare ordine in questa loro bizzarra esperienza. Attraverso il racconto, il padre scopre così quanta profondità ci sia nelle domande di Gabriel, ingenue e incalzanti al tempo stesso, come quando il figlio interroga il padre, a suo modo, sull'esistenza di Dio. Per il padre sarà l'occasione di rendersi conto con più chiarezza di quanta felicità ci sia stata nei mille momenti, pur difficili, del loro rapporto. 3 Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Pensare in immagini e altre testimonianze della mia vita di autistica Temple Grandin Cebtro studi Io penso in immagini. Le parole sono Erickson come una seconda lingua per me. Io traduco le parole, sia pronunciate che scritte, in filmati a colori, completi di suono, che scorrono come una videocassetta nella mia mente. Gianluca Nicoletti Mondadori Una notte che ho sognato che parlavi Io penso diverso Josef Schovanec
Rizzoli L'autistico è una persona che se ne infischia di tutto questo. Al massimo può dedicare al prossimo uno sguardo stralunato, senza grande trasporto e pensando a chissà cosa. Ma può capitare che nel mucchio di "stranieri", ne scelga uno; che lanci un filo impalpabile e accalappi il fortunato. Non si sa quale sia il principio della scelta, né quanto tempo durerà la connessione. Forse per tutta la vita, forse solo per una stagione. Io per ora so che sono stato scelto, non riuscirò più a tirarmi indietro. Penso che l'essere umano sia molto complesso. Che non lo si possa descrivere secondo un unico criterio. È per questo che non mi posso definire attraverso l'autismo; l'autismo è una delle mie particolarità. Da solo, lo schema dell'autismo, supponendo che esista e sia unico, non può rendere conto della mia personalità. Diffido delle teorie che vorrebbero ridurre l'essere umano a un meccanismo a orologeria. Credo che sia molto più 4 Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Il mistero del London Eye Siobhan Dowd Uovonero Premio Andersen 2012 miglior libro oltre i 12 anni composito, in movimento. Non chiudiamolo, non chiudiamoci in una casella. Non riduciamoci alla semplice rotella di un ingranaggio. Ce ne mancherebbe comunque una. “Prosa scattante, ironica, elegante e trama avvincente… Romanzo godibilissimo, adatto ai ragazzi come agli adulti” (dalla prefazione di Simonetta Agnello Hornby) "Una lettura irresistibile” (The Independent) “Di fascino immediato” (The Guardian) “Tu sai di questa syndrome che hai?Spero non ti dispiaccia se te lo chiedo. Ma di che cosa si tratta? Che roba è?” Nessuno mi aveva mai fatto una domanda del genere, mi sono appaggiato al cuscino per pensare. “È questa cosa nel mio cervello” ho detto. “Non sono mica malato”. “No?” “E neanche stupido” “Questo lo sapevo” “Ma non sono nemmeno normale”. “E allora? Che cosa sei?” “È come se il cervello fosse un computer. Ma sul mio gira un sistema operativo diverso da quello delle altre persone. E anche i miei collegamenti sono diversi”. “Grande!” “Vuol dire che sono molto bravo a capire i fatti e come funzionano le cose. I dottori dicono che sono all’estremità ad alto funzionamento dello spettro”. Mi sono chiesto se dovevo avviare una conversazione. Ma su che cosa? Chiacchiere o discorsi seri? Mi sono ricordato di quello che mi aveva detto la mamma all’inizio delle medie, l’anno precedente. “Quando incontri delle persone nuove Ted, devi 5 Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Se ti abbraccio non aver paura Fulvio Ervas Marcos Y Marcos Gianluca Nicoletti Strade Blu Mondadori Alla fine qualcosa ci inventeremo semplicemente chiacchierare del più e del meno, parlare di cose piccole”, le avevo chiesto cosa volesse dire. Dovevo usare solo parole di poche sillabe? Lei aveva riso. Allora, in un istante dimentico tutto quello che ho studiato e un poco imparato sull'autismo, perché t'informi, cerchi di capire, di confrontare esperienze, speri che il mondo corra, che la ricerca corra, che tutti gli scienziati del mondo si mettano di buona lena e immagini che un bel giorno la vita ti suoni al campanello e ti consegni una qualche soluzione. Ma qui, adesso, basta un po' di silenzio, un po' di illusione, perché il cuore trovi un battito di tregua. Appoggiamo la schiena contro il muretto… c'è un vento spettacolare. Buonanotte Andrea, stai viaggiando. Ho capito che quello che per semplificare chiamiamo "autismo" è una categoria dell'esistenza, una delle infinite possibilità che abbiamo di misurare il mondo e i nostri simili, un punto di vista individuale che geneticamente si distribuisce in diverse percentuali di intensità e in un numero impressionante di esseri umani. Con sorpresa abbiamo scoperto che Tommy è bravissimo a risolvere il cubo di Rubik in pochissimi passaggi, anche se glielo incateniamo perbene. Rimette a posto il cubo quasi all'istante; gira un po' tra le dita poi, velocissimo senza sbagliare mai un tentativo, ricompone tutti i lati con colore omogeneo. Devo pensare che sia un genio? Che diventerà un grande matematico? Devo lavorare su questo talento? No, non lo 6 Caterina Viola Romanzi sul disturbo dello spettro autistico. Risorsa per l’inclusione Sono graditi visi sorridenti Franco Antonello Andrea Antonello Feltrinelli Un antropologo su Marte Oliver Sacks
penso proprio. Tommy é veloce con il cubo di Rubik, come da bambino era velocissimo con i puzzle: prendeva i pezzi a caso dal mucchio e ne componeva l'immagine non si sa come. Sono semplicemente magie di secondo livello, che alla scuola di Harry Potter usano i ragazzi per passare il tempo a ricreazione. Non serviranno mai a qualcosa di importante. È una frase di Andrea. Una volta gli ho chiesto: “Secondo te cosa direbbero tutti quei ragazzi con autismo che non riescono a comunicare con i propri genitori?” E lui mi ha risposto: “Cari genitori belli, sono graditi visi sorridenti.” Adelphi, 2005 In precedenza avevo pensato che potesse esservi una separazione, forse un abisso, fra il regno personale (e, per così dire, privato) del suo autismo e quello pubblico della sua vita professionale. Ma ora mi rendevo conto che i due ambiti non erano separati; il personale e il professionale, l'interiore e l'esteriore, erano per lei completamente. 7