VENERDÌ 4/03/2016 Ore 21.00 Teatro Sociale Inaugurazione festival

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VENERDÌ 4/03/2016 Ore 21.00 Teatro Sociale Inaugurazione festival
VENERDÌ 4/03/2016
Ore 21.00 Teatro Sociale
Inaugurazione festival | múm
Menschen am Sonntag/Uomini, di domenica
di Curt Siodmak, Robert Siodmak, Edgar G. Ulmer, Fred Zinnemann, Germania 1929, 58’, bn, versione inglese sott. it.
Un sabato d'estate a Berlino: il traffico è intenso, le strade piene di gente, la città ferve di attività mentre termina la settimana
lavorativa. Pochi altri film vedono riuniti così tanti esordienti che sarebbero poi diventati importanti figure del cinema
internazionale. Un gioiello.
SABATO 05/03/2016
Ore 15.00 Auditorium
Így jöttem/My Way Home
di Miklós Jancsó, Ungheria 1964, 99’, bn, v.o. sott. it.
Jóska è catturato dai sovietici negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale. Messo a fianco di un soldato per aiutarlo a
sorvegliare una mandria di vacche cerca di fuggire. Epico film sull’amicizia. Per Jancsó il passaggio alla maturità.
Ore 17.30 Auditorium
Slap
di Nick Rowland, Gran Bretagna 2014, 25', col., v.o. sott. it.
Connor, giovane e promettente pugile, è ancora in cerca della sua identità. Cosa succederebbe se confessasse agli amici, a suo
padre, alla sua ragazza, che riesce a sentirsi se stesso solo indossando abiti femminili?
Ore 17.30 San Marco
Bihttoš/Rebel
di Elle-Máijá Tailfeathers, Canada, Norvegia 2014, 14', col., v.o. sott. it.
Un ritratto intimo e profondamente personale che la regista dedica alla sua famiglia, utilizzando inserti con animazioni, ricostruzioni
e foto d’archivio. Passando dal Canada, alla Norvegia e all'America, il film traccia una mappa che porta a una riflessione su verità
universali, sul perdono e sull'assunzione di responsabilità.
Ore 17.55 Auditorium
Chinesisches Roulette/Roulette cinese
di Rainer Werner Fassbinder, Repubblica Federale Tedesca, Francia 1976, 96’, col., v.o. sott. it.
Feroce gioco della verità per otto persone in una casa di campagna. Fassbinder manierista, al di là del bene e del male. Secco e
teatrale teorema antiborghese, in apparenza freddo e perfino intellettualistico, ma in fondo disperato e con una regia lucida e
impietosa.
Ore 18.00 San Marco
Rotsda dedamitsa msubukia/When the Earth Seems to Be Light
di Tamuna Karumidze, Salome Machaidze, David Meskhi, Georgia, Germania 2015, 75', col., v.o. sott. it.
Come resistere a sedici anni in un Paese dimenticato. I protagonisti del film trovano i loro spazi tra edifici abbandonati, a bordo dei
loro skateboard. I loro tatuaggi sono un diario che racconta quello che sentono: un'ingenua illusione di libertà e una romantica
incuranza del futuro. Uno sguardo ravvicinato sui sogni e sui sentimenti degli adolescenti.
Ore 20.30 Auditorium
Bezmiegs/Insomnia
di Vladimir Leschiov, Lettonia 2004, 7', col., senza dialoghi
Lei arriva di notte, piano piano come un gatto, per portarsi via il suo sonno, fino a quando lui riesce a recuperarle del nutrimento.
Tutto ciò di cui lei ha bisogno è il latte, procurato da qualche parte tra il sonno e la realtà. Il suo nome è Insonnia.
Ore 20.30 San Marco
Wir können nicht den hellen Himmel träumen/We Cannot Dream a Bright Blue Sky
di Carmen Tartarot, Germania 2014, 91', col., v.o. sott. it.
Alto Adige. Benvenuta e Angelica sono due suore, le uniche superstiti in un convento che un tempo ne ospitava quasi venti e che è la
loro casa, e tutta la loro vita. Con ostinazione lottano per mantenere la propria indipendenza e dimostrare che due suore possono
fare un convento.
Ore 20.40 Auditorium
Jajda/Thirst
di Svetla Tsotsorkova, Bulgaria 2015, 90’, col., v.o. sott. it.
Una famiglia sbarca il lunario occupandosi del servizio lavanderia per gli hotel della zona, ma la terribile siccità che colpisce la
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regione rischia di mettere in pericolo la loro attività. Un giorno decidono di ricorrere all’aiuto di una rabdomante adolescente e di
suo padre, scavatore di pozzi. Così, tra le lenzuola stese al sole battute dal vento, iniziano a emergere bisogni da tempo sopiti (e la
feroce urgenza di appagarli). Film intimo, vissuto e autobiografico, splendidamente fotografato. Uno stile asciutto già molto
consapevole per un’opera prima di grande suggestione.
Ore 22.30 Auditorium
Une histoire de fou
di Robert Guédiguian, Francia 2015, 134’, bn e col., v.o. sott. it.
Aram, giovane marsigliese di origine armena, compie un attentato a Parigi dove rimane gravemente ferito un ignaro ciclista che
passava per caso. Può la violenza cieca difendere una giusta causa?
Ore 22.30 San Marco
The Stone Roses: Made of Stone
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2013, 96’, col., v.o. sott. it.
Questo documentario segue la reunion degli Stone Roses nel 2012. Meadows: «Ricordo ancora quando riaccompagnai una mia
amica elegante – la chiamo elegante, ma probabilmente aveva solo i denti in ordine. Presi un album di vinile e misi su Waterfall per
creare un'atmosfera, e mi riuscì davvero bene!».
Ore 00.40 Auditorium
Allt vi delar/All We Share
di Jerry Carlsson, Svezia 2014, 25', col., v.o. sott. it.
Samir e Sara, due arboristi, sono chiamati ad abbattere un albero sano nel giardino di una villetta. Perché i proprietari vogliano
tagliare l’albero non si sa, ma è evidente che c’è sotto qualcosa di cui non intendono parlare. Mentre taglia l’albero, Samir li osserva.
Ore 1.05 Auditorium
Willy Gumbo
di Shane Meadows, Gran Bretagna, 1999, col.
DOMENICA 06/03/2016
Ore 9.00 Auditorium
Három csillag/Three Stars
di Miklós Jancsó, Ungheria 1960, 24’, bn, v.o. sott. it.
A seguito di un sabotaggio ai danni di una fabbrica di munizioni, Imre viene sommariamente condannato a morte. Gli operai
entrano in sciopero. Il capitano Szikszai fa a Imre un’ultima proposta. Compromesso o sacrificio?
Ore 9.25 Auditorium
Égi bárány/Agnus Dei
di Miklós Jancsó, Ungheria 1970, 85’, col., v.o. sott. it.
Questo racconto allegorico ha luogo in Transdanubia, nell’estate del 1919, durante i giorni della caduta della Repubblica sovietica
ungherese. Rossi e Bianchi si combattono senza esclusione di colpi. Rivoluzione e repressione. Slancio libertario e fanatismo.
Ore 11.30 Auditorium
Une femme est une femme/La donna è donna
di Jean-Luc Godard, Francia, Italia 1961, 85’, col., v.o. sott. it.
Angela, giovane spogliarellista danese che lavora in un locale parigino, vorrebbe un figlio dal suo compagno, Emilio, ma questi se ne
guarda bene per il timore di doverla sposare. Il miglior Godard, “sgrammaticato”, tenero e commovente.
Ore 15.00 Auditorium
Příběhy obyčejného šílenství/Wrong Side Up
di Petr Zelenka, Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia 2006, 100', bn e col., v.o. sott. it.
Petr lavora allo scalo merci dell’aeroporto. Gente stramba intorno a lui: suo padre s’incapriccia di un’artista eccentrica, la madre
raccoglie vestiti usati in vista di future guerre, il dirigente ama i manichini e i vicini hanno strani gusti sessuali. Visto che tutto può
succedere, Petr dovrebbe fare attenzione ai pacchi che spedisce e riceve.
Ore 15.30 San Marco
Slike sa ugla/Images from the Corner
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina, Germania 2003, 39’, col., v.o. sott. it.
Al circo con sua figlia, la regista vede una donna che le ricorda Bilja, una ragazza che durante i primi giorni dell'assedio di Sarajevo
era stata ferita da una granata. Una ricerca nella Sarajevo del dopoguerra e nelle sue cicatrici, con una riflessione sul ruolo della
stampa nei luoghi di guerra.
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Ore 16.05 San Marco
Noć je, mi svijetlimo/We Light the Night
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina 1998, 14', col., v.o. sott. it.
I due fratelli musulmani Sead e Nihad Kreševljaković girano un film su di loro durante il periodo del Ramadan. Dell'assedio di
Sarajevo, ricordano specialmente il silenzio e il buio. Quasi un'opera in fieri, il cui titolo deriva da una battuta del film: quando
manca la luce, spetta a noi stessi crearla.
Ore 16.20 San Marco
Dnevnik graditelja/Builder’s Diary
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina 2007, 40’, col., v.o. sott. it.
Il 9 novembre 1993 a Mostar, nell’Erzegovina, viene distrutto uno storico ponte ottomano. Nove anni dopo, il Vecchio Ponte comincia
a essere ricostruito da volontari della Bosnia-Erzegovina e di diverse altre nazioni. Un documentario sulla ricostruzione, e sulla
riunione tra passato e presente.
Ore 17.00 Auditorium
Park
di Shane Meadows, Gran Bretagna 1995
ore 17.10 Auditorium
This Is England
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2006, 101’, col., v.o. sott. it.
1983. Morto suo padre alle Falkland, e stufo di essere preso di mira dai bulli, il dodicenne Shaun si aggrega a un gruppo di
eterogenei skinhead. Basato senza alcuna autoindulgenza sulle esperienze dello stesso Meadows, è un film che alterna
sapientemente le sfumature comiche con quelle drammatiche.
Ore 17.30 San Marco
Alle tankers slekt/All Thoughts are Kin
di Aleksander Johan Andreassen, Norvegia 2015, 24', bn, v.o. sott. it.
Un giovane afferma di essere posseduto dai demoni. Attraverso la sua schiettezza e il suo particolare punto di vista, il film propone
uno spaccato di ciò che vuol dire essere ai margini della società (e quali ne siano le conseguenze).
Ore 18.00 San Marco
Game Over
di Alba Sotorra, Spagna 2015, 74', col., v.o. sott. it.
Djalal è un venticinquenne catalano. Come molti suoi coetanei non lavora né studia. Ha una passione per la guerra, e passa tutto il
suo tempo su Internet, dove il suo alter ego (lord_sex) è un soldato. Il suo desiderio d'azione lo porta ad arruolarsi, ma la guerra non
è come aveva immaginato. Un ritratto compartecipato, una generazione smarrita.
Ore 20.30 Auditorium
Grandad's Honey
di Vladimir Leschiov, Svezia 2002, 5', col., senza dialoghi
Un vecchio uomo vive in un piccolo villaggio, nella più profonda solitudine. Tutto ciò che gli rimane è attendere, pazientemente,
l'ultimo giorno della propria vita, in compagnia della sua unica famiglia: le api.
Ore 20.30 San Marco
Moriom
di Mark Olexa, Francesca Scalisi, Italia, Svizzera, Repubblica Ceca 2015, 12', col., v.o. sott. it.
Bangladesh, estate 2014. La storia di Moriom, una giovane bengalese, della sua lotta solitaria per la conquista della libertà e della
tragedia che le ha cambiato la vita. Concepito a seguito di un incontro fortuito, Moriom è il ritratto di un'anima resiliente,
raccontata stando sulla pelle del suo viso, sulla luce nei suoi occhi.
Ore 20.35 Auditorium
2 yötä aamuun/2 Nights Till Morning
di Mikko Kuparinen, Finlandia, Lituania 2015, 85’, col., v.o. sott. it.
Durante un viaggio di lavoro a Vilnius, Caroline, architetto francese, conosce Jaakko, dj finlandese. Lei e lui non parlano la stessa
lingua, ma apprezzano la reciproca compagnia; tanto che finiscono col passare la notte insieme. L’indomani, però, una nube di
cenere dovuta a un’eruzione vulcanica blocca tutti i voli in partenza. E loro si incontrano di nuovo... Una storia romantica e raffinata
dove tutto è (im)perfetto, con il fascino di una Vilnius da cartolina. Protagonista Marie-Josée Croze, Palma d’Oro come migliore
attrice nel 2003 per Le invasioni barbariche di Denys Arcand.
Ore 20.45 San Marco
16 Years Till Summer
di Lou McLoughlan, Gran Bretagna, Islanda 2015, 82', col., v.o. sott. it.
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Dopo sedici anni in carcere, Uisdean vuole tornare a casa e accudire l'anziano padre. Ma ha anche bisogno di ricostruire la propria
vita, nell'isolamento del paesaggio delle Highlands, benedizione e condanna al contempo. Girato nell’arco di quattro anni, il film
cerca di combinare realismo magico con la documentazione di un dramma.
Ore 22.00 Auditorium
Where's the Money Ronnie
di Shane Meadows, Gran Bretagna, 1995, 10', col.
Ore 22.10 Auditorium
Somers Town
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2008, 71’, bn e col., v.o. sott. it.
Giunto a Londra dalle Midlands, il giovane Tomo è ospitato da Marek, figlio di un immigrato polacco. I due diventano amici e si inna morano entrambi della cameriera Maria. Estremità taglienti e un cuore soffice, bel bianco e nero e un viaggio a Parigi. Con la stessa
libertà della prima nouvelle vague.
Ore 22.45 San Marco
Jajda/Thirst
di Svetla Tsotsorkova, Bulgaria 2015, 90’, col., v.o. sott. it.
Una famiglia sbarca il lunario occupandosi del servizio lavanderia per gli hotel della zona, ma la terribile siccità che colpisce la regio ne rischia di mettere in pericolo la loro attività. Un giorno decidono di ricorrere all’aiuto di una rabdomante adolescente e di suo pa dre, scavatore di pozzi. Così, tra le lenzuola stese al sole battute dal vento, iniziano a emergere bisogni da tempo sopiti (e la feroce
urgenza di appagarli). Film intimo, vissuto e autobiografico, splendidamente fotografato. Uno stile asciutto già molto consapevole
per un’opera prima di grande suggestione.
Ore 00.15 Auditorium
Rok ďábla/Year of the Devil
di Petr Zelenka, Repubblica Ceca 2002, 88', col., v.o. sott. it.
Arrivato in un centro di recupero alcolisti per girare un documentario, Jan incontra il cantautore folk Jaromír Nohavica. Questi inten de partire in tour con il gruppo dei Čechomor, sperando che i ragazzi possano aiutarlo a vincere sull’alcol. Jan capisce di avere trova to il vero soggetto del suo film e si unisce alla truppa.
LUNEDÌ 07/03/2016
Ore 9.00 Capitol
Sono io il più forte!
Italia 2015, 4'18'', col., senza dialoghi
Il lupo, dopo aver mangiato, passeggia nel bosco alla ricerca di conferme della sua personale convinzione di essere il più forte. Da
una storia scritta e illustrata da Mario Ramos.
Ore 9.05 Capitol
Una corona di troppo
Italia, 2015, 1'34'', col., animazione della plastilina
[di Ludovica, Alessia P., Stefano, Chiara, Laila, Emanuele, Alessia D., Aya]
Cosa succede quando un gruppo di fagiolini incontra un terribile mostro affamato?...
Ore 9.10 Capitol
Dessau Dancers
di Jan Martin Scharf, Germania 2014, 90', col., v.o. sott. it.
Dessau, Germania Est, 1985. Il diciottenne Frank e i suoi amici sono stati contagiati dalla febbre per la breakdance. Il regime, sospet tosamente, li controlla; e quando scopre come poter strumentalizzare questo fenomeno, per i ragazzi inizia una dura lotta per difen dere la propria identità.
Ore 9.30 Auditorium
Ősz Badacsonyban
di Miklós Jancsó, Ungheria 1954, 17’, bn, v.o. sott. it.
Celebrazione delle antiche tradizioni e della cultura della vite nella regione di Badacsony.
Ore 9.50 Auditorium
A 8. szabad május 1.
di Miklós Jancsó, Ungheria 1952, col., 18’
La cronaca della celebrazione del 1° maggio. Jancsó fa vedere come il popolo di Budapest celebra “la festa più importante della
classe operaia”.
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Ore 10.10 Auditorium
Halhatatlanság/Immortality
di Miklós Jancsó, Ungheria 1958, 20’, bn, v.o. sott. it.
Il film evoca il ricordo di uno scultore e militante operaio, György Goldman, morto giovane in un campo di concentramento.
Ore 10.30 Auditorium
Jelenlét/Presence
di Miklós Jancsó, Ungheria 1965, 8’, bn, v.o. sott. it.
Miklós Jancsó ci porta nel cimitero abbandonato di Bodrogkeresztúr e tra le rovine della sinagoga in Olaszliszka. Due anziani ebrei,
visitatori della sinagoga, fanno rivivere la tradizione ebraica.
Ore 10.40 Auditorium
Derkovits, 1894-1934
di Miklós Jancsó, Ungheria 1959, 17’, col., v.o. sott. it.
Un documentario sulla vita e l’opera del pittore Gyula Derkovits, morto nel 1934.
Ore 11.00 Capitol
Apollo
di Felix Gönnert, Germania 2010, 6'03'', col., senza dialoghi
Tornando a casa, un ragazzino percorre la strada nel traffico intenso fino a quando un missile giocattolo attira la sua attenzione in
una vetrina. Impulsivamente decide di rubare il missile, che diventerà parte del suo viaggio nello spazio e nel tempo.
Ore 11.10 Capitol
Els nens salvatges/The Wild Ones
di Patricia Ferreira, Spagna 2012, 95', col., v.o. sott. it.
La storia di tre adolescenti catalani, incompresi da genitori e insegnanti, che cercano di inseguire (come possono) i loro sogni: il
flamenco, i graffiti, la kickboxe. Fino alla notte che cambierà per sempre i loro destini. Film di formazione ispirato a una storia vera,
con un’estetica quasi documentaristica.
Ore 11.15 Auditorium
Corrections
di Keren Cytter, Germania 2013, 8’02”, col., v.o. sott. it.
La storia di un uomo assalito dall'urgenza di uccidere i propri genitori, ritenendolo l'unico modo per fermare il ripetersi della Storia.
Un personaggio comparato a uno scarafaggio, senza alcuna percezione di ciò che è giusto o sbagliato. Una monotonia anaffettiva,
un libero vagare attraverso se stessi.
Ore 11.25 Auditorium
Otok ljubavi/Love Island
di Jasmila Žbanić, Croazia 2014, 86’, col., v.o. sott. it.
Grebo e sua moglie Liliane, incinta al nono mese, decidono di concedersi un periodo di vacanza in un villaggio turistico su un’isola
croata. Il clima rilassante e spensierato, però, non durerà a lungo. Fatale sarà l’incontro con Flora, una misteriosa, giovane e
bellissima donna da cui entrambi si sentono attratti.
Ore 15.00 Auditorium
L'étranger/Lo straniero
di Luchino Visconti, Italia, Francia, Algeria 1967, 110’, col., v.o. italiana
Dal romanzo di Albert Camus. Un francese ad Algeri uccide senza un vero motivo un arabo. Lo processano e lo condannano a morte.
Alla lettura della sentenza, non sembra mostrare alcuna emozione. Visconti tratta la vicenda con una sorta di realismo onirico.
Ore 15.30 San Marco
Monsterimies/Monsterman
di Ant Haase, Norvegia, Svezia, Finlandia 2014, 58', col., v.o. sott. it.
Tomi, un rocker che ama travestirsi da mostro (Mr. Lordi), sei anni dopo aver vinto con la sua band l’Eurovision Song Contest, rischia
di cadere nell’oblio. Lui, che a trentanove anni continua a vivere da eterno adolescente, decide che deve riconquistare il successo. Un
film sul coraggio di essere se stessi.
Ore 16.45 San Marco
Hősök tere I/Heroes’ Square I
di Miklós Jancsó, Ungheria 1997, 30’, bn e col., v.o. sott. it.
La Piazza degli Eroi mostra la tragica ironia della storia ungherese del XX secolo, accostando gli eventi che si sono succeduti nelle
varie epoche, con celebrazioni, parate militari, ghirlande.
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Ore 17.30 Auditorium
96
di Vladimir Leschiov, Lettonia 2010, 2'17'', bn, senza dialoghi
Un evento insolito accade durante la notte nell'appartamento n. 96, a seguito di un guasto elettrico…
Ore 17.35 Auditorium
Még kér a nép/Salmo rosso
di Miklós Jancsó, Ungheria 1971, 84’, col., v.o. sott. it.
Il film rende omaggio ai movimenti agrari socialisti della fine dell’Ottocento. Una danza collettiva descrive la lotta tra oppressori e
oppressi. Musical poetico-rivoluzionario, che per certi aspetti anticipa Novecento di Bertolucci.
Ore 18.00 San Marco
Behind the Yellow Door
di Lucas Vernier, Francia 2015, 84', col., v.o. sott. it.
Ancora adolescente, Lucas incontra un vicino di casa, Mr. Dille, che gli invia poi una foto, intrigante, con un invito ad andarlo a
trovare "behind the yellow door". Ora che Mr. Dille non c'è più, non avendo mai risposto a quell'invito, il regista ha la sensazione di
essersi perso qualcosa... Il cinema come risarcimento di un dialogo artistico mai avvenuto.
Ore 20.30 Auditorium
Rose Garden
di Keren Cytter, Germania 2014, 8’57”, col., v.o. sott. it.
Una tragica storia si consuma in un bar del Texas, contrappuntata dalla leggerezza della composizione e dall'arrangiamento
musicale. Un'impassibile accettazione della morte, una critica ai presunti valori della famiglia, ai modelli sociali dominanti e alla
legislazione americana sulle armi da fuoco.
Ore 20.40 Auditorium
Toz bezi/Dust Cloth
di Ahu Öztürk, Turchia, Germania 2015, 98’, col., v.o. sott. it.
Nesrin e Hatun sono due donne delle pulizie di origine curda che vivono nella periferia di Istanbul. Entrambe sognano un futuro
migliore, un lavoro stabile, magari una bella casa. Nesrin ci prova, ma arriva un giorno in cui la strada si fa sempre più in salita e le
difficoltà quotidiane diventano insormontabili. Opera prima vivace e sensibile per una storia al femminile che combina con garbo
umorismo e senso della realtà. Con Serra Yilmaz (l’attrice feticcio di Ferzan Özpetek) perfetta nei panni dell’arcigna padrona di casa.
Ore 22.30 Auditorium
The Datsun Connection
di Shane Meadows, Gran Bretagna, 1994, 10', col.
Ore 22.30 San Marco
2 yötä aamuun/2 Nights Till Morning
di Mikko Kuparinen, Finlandia, Lituania 2015, 85’, col., v.o. sott. it.
Durante un viaggio di lavoro a Vilnius, Caroline, architetto francese, conosce Jaakko, dj finlandese. Lei e lui non parlano la stessa lin gua, ma apprezzano la reciproca compagnia; tanto che finiscono col passare la notte insieme. L’indomani, però, una nube di cenere
dovuta a un’eruzione vulcanica blocca tutti i voli in partenza. E loro si incontrano di nuovo... Una storia romantica e raffinata dove
tutto è (im)perfetto, con il fascino di una Vilnius da cartolina. Protagonista Marie-Josée Croze, Palma d’Oro come migliore attrice nel
2003 per Le invasioni barbariche di Denys Arcand.
Ore 22.40 Auditorium
Dead Man's Shoes/Dead Man's Shoes – Cinque giorni di vendetta
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2004, 90’, col., v.o. sott. it.
Passati sette anni nell'esercito, Richard torna e scopre che il fratello Anthony si è suicidato dopo essere stato vessato da degli spac ciatori. Mette in atto la sua vendetta. Stile documentaristico, ottima recitazione, trama di forte impatto, scritta da Meadows e dal
protagonista Paddy Considine.
MARTEDÌ 08/03/2016
Ore 9.30 Auditorium
Sirokkó/Winter Sirocco
di Miklós Jancsó, Ungheria, Francia 1969, 71’, col., v.o. sott. it.
Croazia, anni Trenta. Gli ustascia, i ribelli nazionalisti croati, conducono il loro leader, il ricercato Marko Lazar, in un castello
circondato da un grande parco, dove viene sacrificato per l’interesse ungherese. Riflessione sull'insanabile conflitto tra potere e
libertà.
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Ore 10.45 Auditorium
Jézus Krisztus horoszkópja/Jesus Christ's Horoscope
di Miklós Jancsó, Ungheria 1988, 91’, col., v.o. sott. it.
Josef K., scrittore e poeta, fa parte di un circolo di opposizione. Durante gli incontri, ripresi da una telecamera, lui e i suoi amici
ricordano i grandi tradimenti del movimento comunista. Crisi dell’ideologia, l’irruenza del video. Film profetico.
Ore 14.45 Auditorium
Experimental Film (or My Brain Is in the Wall)
di Keren Cytter, Olanda 2002, 6'03”, bn, v.o. sott. it.
Un uomo non può lasciare la stanza in cui vive: il suo cervello risiede nel muro e, se uscisse da questa stanza, perderebbe la memoria
della propria identità. Identità che è anche il suo altro, grande problema: in lui convivono due personalità, una maschile e una
femminile, perennemente in conflitto.
Ore 14.55 Auditorium
Participation [ep. di Stories on Human Rights]
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina, 2008, 3’, col.
In una stanza tranquilla, tre anziane signore bevono un caffè. Non sappiamo dove si trovano, e così attendiamo pazientemente che
ci venga rivelato il luogo in cui la scena si svolge.
Ore 15.00 Auditorium
Grbavica/Il segreto di Esma – Grbavica
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Austria, Germania 2006, 90’, col., v.o. sott. it.
Esma vive a Sarajevo con la figlia adolescente Sara. Membro di un gruppo di supporto per donne vittime della guerra, ha un
rapporto conflittuale con la figlia irrequieta e ribelle. A far sbocciare di nuovo la serenità tra loro sarà la confessione del suo
drammatico segreto. Una storia intensa.
Ore 15.30 San Marco
Oma/Grandma
di Karolien Raeymaekers, Belgio 2014, 7’30”, col., senza dialoghi
Una ragazzina si trova ad affrontare la paura per la morte della nonna, malata terminale.
Ore 15.40 San Marco
Noord Oost Hard West/North East Hard West
di Bart van den Aardweg, Olanda 2014, 24', col., v.o. sott. it.
Gli alti e bassi di un gruppo di giovani kickboxer nell’area Ovest e più svantaggiata di Amsterdam. La palestra e il ring sono un rifugio
dalla strada, ma anche il posto dove confrontarsi con la vita e sfidare i propri limiti.
Ore 16.05 San Marco
Leidi
di Simón Mesa Soto, Gran Bretagna, Colombia 2014, 16', col., v.o. sott. it.
Leidi vive in periferia con sua madre e la sua bambina. Il suo ragazzo, Alexis, non si fa vedere da giorni e per giunta un amico le
rivela di averlo visto con un’altra. Leidi parte alla sua ricerca. Palma d’Oro al Festival di Cannes per il miglior cortometraggio.
Ore 16.45 San Marco
Shane's World
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2000, 70’, col., v.o. sott. it.
Il mondo di Shane è popolato da tifosi di calcio dal cuore d'oro, registi di documentari e sedicenti eremiti, italoamericani in trasferta,
boxeur jellati, sgarrupati agricoltori che dispensano improbabili consigli. Un mondo esilarante, realizzato anche per dare delle dritte
ad aspiranti filmmaker.
Ore 17.15 Auditorium
Suzanne Simonin, la religieuse de Diderot/Suzanne Simonin la religiosa
di Jacques Rivette, Francia 1966, 135’, col., v.o. sott. it.
Costretta dalla famiglia a farsi suora, Suzanne passa ogni genere di guai. Prima trova una superiora dispotica, poi una troppo
compiacente, quindi scappa con un frate. Tratto da Diderot, il film ebbe una sorte travagliata. Censurato e vituperato: ora nella
versione integrale.
Ore 18.15 San Marco
The Living Room
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2007, 42’, col., v.o. sott. it.
Il musicista Gavin Clark, ispiratore musicale, amico e collaboratore di Shane Meadows, viene seguito sia nella sua vita privata che
nel suo lavoro. Dice il regista: «Le sue sono canzoni, che potranno avere vent'anni, continuano a reggere grazie alla loro semplicità,
alla loro onestà e alla voce di Gavin».
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Ore 20.30 Auditorium
Spārni un airi/Wings and Oars
di Vladimir Leschiov, Lettonia 2009, 5'50'', col., senza dialoghi
Un anziano pilota guarda al passato, scorrendo, attraverso i ricordi, la propria vita: la terra, il cielo e una donna... tutto ciò che ha
avuto luogo durante il passaggio dal cielo al mare.
Ore 20.30 San Marco
I Don't Belong Anywhere − Le cinéma de Chantal Akerman/I Don't Belong Anywhere − The Cinema of Chantal Akerman
di Marianne Lambert, Belgio 2015, 67', col., v.o. sott. it.
Attraverso alcuni dei quaranta film della prolifica filmmaker belga Chantal Akerman, sperimentale e nomade, un dialogo con lei, con
i collaboratori e gli attori, le riflessioni con la montatrice; un ritratto rigoroso ed empatico, da parte di qualcuno che la conosceva
bene.
Ore 20.40 Auditorium
Parasol
di Valéry Rosier, Belgio 2015, 73’, col., v.o. sott. it.
Palma di Majorca, le vacanze, la fine dell’estate. In questo spazio-tempo sospeso, dove tutto sembra possibile, Annie, Alfie e Péré
cercano di inventarsi come altro da sé. I tre non si conoscono, ma hanno qualcosa in comune: un’esistenza solitaria, la nostalgia per
un passato che forse non è mai esistito e la determinazione di poter cambiare le cose. Anche a costo di rendersi molto ridicoli. Primo
lungometraggio di finzione del talentuoso documentarista belga Valery Rosiér. Una ricognizione comica e un po’ amara sulle nostre
fragilità.
Ore 22.00 Auditorium
Ce soir ou jamais
di Michel Deville, Francia 1961, 104’, bn, v.o. sott. it.
Laurent organizza una festa per brindare all’inizio delle prove del suo primo spettacolo, una commedia musicale. Ma la protagonista
principale ha un incidente stradale. Bisogna trovare urgentemente una sostituta. Per Valérie è l’occasione della vita.
Ore 22.00 San Marco
Toz bezi/Dust Cloth
di Ahu Öztürk, Turchia, Germania 2015, 98’, col., v.o. sott. it.
Nesrin e Hatun sono due donne delle pulizie di origine curda che vivono nella periferia di Istanbul. Entrambe sognano un futuro
migliore, un lavoro stabile, magari una bella casa. Nesrin ci prova, ma arriva un giorno in cui la strada si fa sempre più in salita e le
difficoltà quotidiane diventano insormontabili. Opera prima vivace e sensibile per una storia al femminile che combina con garbo
umorismo e senso della realtà. Con Serra Yilmaz (l’attrice feticcio di Ferzan Özpetek) perfetta nei panni dell’arcigna padrona di casa.
MERCOLEDÌ 09/03/2016
Ore 9.00 Capitol
Mal di pancia calabrone
Italia 2015, 5'13'', col., senza dialoghi
«La poesia fa. Forse non guarirà il mal di pancia, il raffreddore o l’afta nella bocca, ma qualcosa fa». Dalla filastrocca di Bruno
Tognolini, un film da guardare e riguardare.
Ore 9.10 Capitol
Chemion versus Osteosarcom
Italia 2015, 3'27'', col., senza dialoghi
Con una breve ma intensa sintesi, tra cellule capellute arancioni, cellule del midollo verdi, cellule cattive gialle e una grande chemion
blu, Tommaso ci racconta la sua storia.
Ore 9.15 Capitol
Sur le chemin de l'école/Vado a scuola
di Pascal Plisson, Francia, Cina, Sudafrica, Brasile, Colombia 2013, 75', col., v.o. sott. it.
Dalle savane del Kenya ai sentieri delle montagne dell'Atlante in Marocco, fino all'India del Sud e agli altipiani della Patagonia:
quattro bambini, ogni giorno, affrontano un viaggio pericoloso per raggiungere le rispettive scuole; convinti che solo grazie
all'istruzione potranno migliorare le loro vite.
Ore 9.30 Auditorium
Magyar rapszódia/Hungarian Rhapsody
di Miklós Jancsó, Ungheria 1978, 91’, col., v.o. sott. it.
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Parabola liturgico-surrealistica che rievoca eventi paradigmatici della storia ungherese del secondo decennio del XX secolo.
Nazionalismo, fanatismo, razzismo, terrore, ma anche lotta per la libertà, e l’inevitabile, tragico destino.
Ore 11.00 Auditorium
Oldás és kötés/Cantata
di Miklós Jancsó, Ungheria 1962, 93’, bn, v.o. sott. it.
Il giovane chirurgo Jámbor Ambrus riceve un’insolita lezione dal suo professore in pensione. Tornato al suo villaggio, cerca una
nuova forza nella solida fede di suo padre e nel suo senso di responsabilit à. Generazionale.
Ore 15.00 Auditorium
Vivre ensemble
di Anna Karina, Francia 1973, 92’, col., v.o. sott. it.
L'insegnante Alain conduce una vita abitudinaria fino al giorno in cui conosce Julie. Divenuti amanti, lei lo fa precipitare in un vero e
proprio inferno, dal quale cercherà in tutti i modi di venirne fuori. Debutto alla regia di Anna Karina.
Ore 16.30 San Marco
Matka ziemia/Mother Earth
di Piotr Złotorowicz, Polonia 2014, 30', col., v.o. sott. it.
Maciek è solo un ragazzo, ma vorrebbe soddisfare le ambizioni di suo padre e diventare un macellaio come lui. Troppo sensibile per
far soffrire un animale, inizia invece a prendersi cura del frutteto e pian piano scopre di avere poteri soprannaturali.
Ore 17.00 Auditorium
Allegro barbaro – Magyar rapszódia 2/Allegro barbaro
di Miklós Jancsó, Ungheria 1978, 74’, col., v.o. sott. it.
Zsadányi fa liberare la sua figlioccia Mari Bankós, che è stata arrestata dalla gendarmeria perché sospettata di simpatie comuniste.
A bordo di un’automobile rossa, si reca quindi nella foresta dove Mari è stata catturata: qui le sue fantasie sul futuro si
materializzano e i sogni finiscono.
Ore 17.00 San Marco
Maradékok: Gheorghe és Mendel/The Rest
di Miklós Jancsó, Ungheria 1993, 15’, col., v.o. sott. it.
La regione di Máramaros conserva la cultura del popolo ebreo sterminato, come il vecchio Gipsy, che conosce qualche vecchia
melodia.
Ore 17.15 San Marco
Arat az Orosházi Dózsa
Ungheria 1953, 18’, bn, v.o. sott. it.
Film politico di propaganda sul mondo della produzione agricola.
Ore 17.35 San Marco
Yaar
di Simon Gillard, Belgio 2014, 19', col., v.o. sott. it.
Una comunità testarda, che vive nel cuore del bush del Burkina Faso, cerca di costruire il proprio futuro sottoterra, scavando nella
profondità delle rocce. Accecati o forse visionari, questi cercatori scavano notte e giorno, spinti da una follia che è principio di
autodistruzione.
Ore 18.00 San Marco
Télécommande/Remote control
di Anonimo, Francia 2015, 47', col., v.o. sott. it.
Tehran, giugno 2013. Gli iraniani si preparano a eleggere il nuovo Presidente. Nella privacy delle proprie case, di fronte alla
propaganda di Stato, alle immagini che arrivano dal satellite, dall'Occidente, dall'Egitto e dalla Siria, donne e uomini parlano
liberamente delle proprie speranze, della propria rabbia e delle proprie paure.
Ore 18.15 Auditorium
Majja Pliseckaja/Maya Plisetskaya
di Vasilij Katanjan, URSS 1964, 67’, bn, v.o. sott. it.
Majja Michajlovna Pliseckaja (Mosca, 20 novembre 1925 – Monaco di Baviera, 2 maggio 2015) è spesso citata come la più grande
ballerina dei tempi moderni. La telecamera la segue nei trionfi sul palcoscenico, durante le prove, così come dietro le quinte e nella
vita privata. Classe e raffinatezza, con preziose riprese dai suoi più celebri successi: i l Bolero d i Béjart, Il lago dei cigni, La bella
addormentata e rarissime scene dal Romeo e Giulietta di Sergej Prokof'ev.
9
Ore 20.30 Auditorium
Pop art
di Angelo Mozzillo, Italia 2014, 9', col., v.o.
Nick, goffo gangster alle prime armi, viene lasciato solo a pulire la scena del delitto. Sembra un lavoro facile, ma una serie di
imprevisti lo spingono verso un’assurda escalation del crimine.
Ore 20.30 San Marco
La Californie/In California
di Charles Redon, Francia 2015, 78', col., v.o. sott. it.
Charles adora e filma costantemente la sua fidanzata, un’ambiziosa ballerina professionista, Mathilde Froustey, mentre mangia, si
allena, e dorme... È affascinato dalla sua forma fisica e dalla disciplina, finché non scopre che lei sta abusando del proprio corpo. Il
diario di una storia d'amore tormentata; la storia di due ossessioni.
Ore 20.40 Auditorium
Enklava/Enclave
di Goran Radovanović, Serbia, Germania 2015, 92’, col., v.o. sott. it.
Kosovo, 2004. Nenad è un bambino serbo che vive in una piccola enclave cristiana protetta dalle truppe di pace del KFOR (Kosovo
Force) della Nazioni Unite; Bashkim è un coetaneo kosovaro albanese che odia i serbi. Un giorno i due si ritrovano faccia a faccia in
uno scontro involontario e potenzialmente tragico. Film di formazione di grande respiro, lontano da ogni pregiudizio ideologico.
Prima opera di finzione di un regista che ha documentato in prima linea i movimenti di protesta e resistenza nei regimi dell’Est.
Musiche originali di Eleni Karaindrou, compositrice greca per Theo Angelopolous.
Ore 22.30 Auditorium
Ztraceni v Mnichově/Lost in Munich
di Petr Zelenka, Repubblica Ceca 2015, 110', col., v.o. sott. it.
Il pappagallo del Primo ministro francese Daladier, testimone della Conferenza di Monaco del 1938, viene invitato molti anni dopo
ad una conferenza stampa in Repubblica Ceca, dove ripete le parole memorizzate allora e causa un incidente diplomatico. Pavel,
giornalista in crisi di mezza età, decide di intervenire e lo rapisce.
Ore 22.30 San Marco
Parasol
di Valéry Rosier, Belgio 2015, 73’, col., v.o. sott. it.
Palma di Majorca, le vacanze, la fine dell’estate. In questo spazio-tempo sospeso, dove tutto sembra possibile, Annie, Alfie e Péré
cercano di inventarsi come altro da sé. I tre non si conoscono, ma hanno qualcosa in comune: un’esistenza solitaria, la nostalgia per
un passato che forse non è mai esistito e la determinazione di poter cambiare le cose. Anche a costo di rendersi molto ridicoli. Primo
lungometraggio di finzione del talentuoso documentarista belga Valery Rosiér. Una ricognizione comica e un po’ amara sulle nostre
fragilità.
Ore 00.15 Auditorium
Anna
di Pierre Koralnik, Francia 1967, 87’, col., v.o. sott. it.
Serge, direttore di un'agenzia pubblicitaria, s'innamora di una giovane donna fotografata per caso in una stazione ferroviaria.
Rintracciarla pare sia un'impresa impossibile, ma Serge confida nella fortuna. Le canzoni di Serge Gainsbourg sono cantate da Anna
Karina.
GIOVEDI' 10/03/2016
Ore 9.30 Auditorium
Fényes szelek/Venti lucenti
di Miklós Jancsó, Ungheria 1968, 78’, col., v.o. sott. it.
Nel 1948-1949 un gruppo di giovani attivisti del movimento universitario Nékosz (Associazione Nazionale dei Collegi Popolari)
occupa un liceo religioso e avvia con gli studenti una discussione sulla validit à del marxismo. Evidenti echi del Maggio ’68.
Ore 10.50 Auditorium
Szerelmem, Elektra/Elettra, amore mio
di Miklós Jancsó, Ungheria 1974, 72’, col., v.o. sott. it.
Oreste ed Elettra si oppongono all’oppressione della libertà in nome della giustizia, della legge e della rivoluzione. Affascinante
rivisitazione del mito degli Atridi da parte di uno Jancsó in gran forma, per la prodezza stilistica e la sapienza delle composizioni
figurative.
10
Ore 12.00 Auditorium
Elmondták-e?
di Miklós Jancsó, Ungheria 1996, 48’, col., v.o. sott. it.
La domanda è rivolta ai giovani visitatori di una mostra sulla Shoah allestita in occasione del cinquantesimo anniversario della
liberazione dei campi di sterminio. La voce fuori campo è la voce di Jancsó.
Ore 14.00 San Marco
This Is England '86
di Shane Meadows [co-regia Tom Harper] Gran Bretagna 2010, 1, 2 ep. [44’, 47], col., v.o. sott. it.
Sono passati tre anni dagli eventi di This is England, stanno arrivando i mondiali di calcio in Messico e Shaun deve affrontare gli
esami di maturità. Per una serie di eventi fortuiti e coincidenze, ritroverà il vecchio gruppo di amici skinhead. Produzione televisiva,
nata come sequel del film originario, ne riprende la trama e i protagonisti.
Ore 15.00 Auditorium
The Karamazov Brothers/I fratelli Karamazov
di Petr Zelenka, Repubblica Ceca, Polonia, Francia 2008, 110', col., v.o. sott. it.
All’interno di una fabbrica, una compagnia teatrale prepara uno spettacolo ispirato a I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Alle prove
assistono alcuni operai, che in un primo momento prestano poca attenzione agli attori, finché gli echi di una tragedia avvenuta nella
stessa fabbrica risuonano all'interno della rappresentazione....
Ore 15.45 San Marco
This Is England '86
di Shane Meadows [co-regia Tom Harper], Gran Bretagna 2010, 3, 4 ep. [48', 47'], col., v.o. sott. it.
Sono passati tre anni dagli eventi di This is England, stanno arrivando i mondiali di calcio in Messico e Shaun deve affrontare gli
esami di maturità. Per una serie di eventi fortuiti e coincidenze, ritroverà il vecchio gruppo di amici skinhead. Produzione televisiva,
nata come sequel del film originario, ne riprende la trama e i protagonisti.
Ore 17.30 Auditorium
Les ruissellements du diable
di Keren Cytter, Olanda 2008, 10’46”, col., v.o. sott. it.
Dialogo fra due personaggi, entrambi traduttori e fotografi amatoriali. Una storia d'amore, un parco, la manipolazione di suoni e
immagini, l'inglese e il francese, e varie versioni di una stessa trama. Dal racconto di Julio Cortázar Las babas del diablo, già alla
base di Blow-Up di Antonioni.
Ore 17.45 Auditorium
Csend és kiáltás/Silenzio e grido
di Miklós Jancsó, Ungheria 1967, 75’, bn, v.o. sott. it.
Dopo il 1919 István, un ex soldato Rosso, si nasconde in una fattoria della Grande pianura ungherese con il tacito assenso del
comandante della gendarmeria e la complicità di due donne. Teso, sofferto, drammatico. Grande cinema.
Ore 18.00 San Marco
La chambre bleue/The Blue Room
di Paul Costes, Francia 2015, 49', col., v.o. sott. it.
Un invito a cena, vecchie foto tirate fuori da un cassetto, piatti che volano fuori da una finestra e una camera blu: frammenti di
memoria che si ricompongono. Un film che è insieme strumento di catarsi familiare e un pretesto per tentare di sanare una ferita
rimasta aperta per dieci anni.
Ore 20.30 Auditorium
Siren
di Keren Cytter, USA 2014, 14’39”, col., v.o. sott. it.
Una donna convince l'amico a uccidere un altro uomo. Attraverso una combinazione di narrazione in prima persona, screenshots,
chatrooms, YouTube, pirateria digitale, semplici filtri, effetti speciali e immagini di bassa qualità, viene descritta l'ambiguità delle
immagini e della loro interpretazione.
Ore 20.30 San Marco
Lyden av lyset/The Sound of the Northern Light
di Kjell-Gunnar Hjartholm Knudsen, Norvegia 2014, 5', col., v.o. sott. it.
Il ritratto di Rob Stammes e della sua passione, che dura da tutta la vita, per l'aurora boreale, e il suo sogno di ascoltarne il suono e,
perché no, diventare la prima persona a registrarlo.
Ore 20.40 San Marco
Lepanto – O último cangaçeiro/The Last Cangaceiro
di Enrico Masi, Italia, Brasile, Gran Bretagna 2016, 74', col., v.o. sott. it.
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Dopo aver perso la sua casa per la costruzione del Parco Olimpico di Londra 2012, Michael accetta l’invito di Enrico a registrare la
voice over di un film sulla situazione brasiliana: il Brasile del Mundial e delle Olimpiadi è la terra da conquistare... Un documentofavola sull’urgenza di una riflessione sulla società contemporanea.
Ore 20.45 Auditorium
Mur/The Wall
di Dariusz Glazer, Polonia 2014, 80’, col., v.o. sott. it.
Mariusz è un ragazzo sveglio cresciuto in fretta, che ora ha voglia di riscatto e indipendenza; affitta un appartamento in città,
conosce Agata e cerca di tagliare i ponti con il passato. Ma la vita, che con lui non è mai stata generosa, rischia di azzerare presto le
sue illusioni. Un esordio all’altezza delle ambizioni, diretto con mano sicura e grande capacità tecnica: regia, fotografia e montaggio
restituiscono tutto il rigore e la professionalità della migliore scuola polacca. Il montatore, Jarosław Kamiński, è lo stesso di Ida di
Pawel Pawlikowski.
Ore 22.30 Auditorium
Ljubav je…/Love Is…
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina, 1998, 7', col., v.o. sott. it.
Una suora incinta, un calciatore con il pallone in mano, una donna (la regista stessa) con una macchina fotografica. Come dei
videoritratti, una serie di immagini che tendono con ironia a una sorta di elegante astrattismo onirico, in bilico tra sacro e profano,
seduzione e nascita, terra e mare.
Ore 22.30 San Marco
Enklava/Enclave
di Goran Radovanović, Serbia, Germania 2015, 92’, col., v.o. sott. it.
Kosovo, 2004. Nenad è un bambino serbo che vive in una piccola enclave cristiana protetta dalle truppe di pace del KFOR (Kosovo
Force) della Nazioni Unite; Bashkim è un coetaneo kosovaro albanese che odia i serbi. Un giorno i due si ritrovano faccia a faccia in
uno scontro involontario e potenzialmente tragico. Film di formazione di grande respiro, lontano da ogni pregiudizio ideologico.
Prima opera di finzione di un regista che ha documentato in prima linea i movimenti di protesta e resistenza nei regimi dell’Est.
Musiche originali di Eleni Karaindrou, compositrice greca per Theo Angelopolous.
Ore 22.40 Auditorium
For Those Who Can Tell No Tales
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina 2013, 72’, col., v.o. sott. it.
L'attrice australiana Kym Vercoe giunge a Višegrad, cittadina apparentemente idilliaca al confine tra Bosnia e Serbia dove però
rieccheggiano ancora nell'aria i drammatici ricordi della guerra civile. Co-sceneggiato dalla stessa Vercoe assieme a Žbanić, un film
che intende raccontare per non dimenticare.
Ore 00.00 Auditorium
Le Donk&Scor-zay-zee
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2009, 71’, col., v.o. sott. it.
Rockettaro in declino, Le Donk prende sotto la sua ala l'inesperto rapper Scor-zay-zee e gli organizza la sua prima esibizione. Intanto,
la sua ex sta per partorire. Sembra un documentario, ma è anche una commedia esilarante e commovente, con la stessa apparente
indolenza del suo eroe Scor-zay-zee.
VENERDI' 11/03/2016
Ore 9.00 Capitol
Wild and Free
di AA.VV., Italia 2015, 2'22', col., senza dialoghi
Una rivisitazione del Tangram orientale dove il gioco diventa materiale per una sperimentazione “libera e selvaggia”.
Ore 9.05 Capitol
Els nens salvatges/The Wild Ones
di Patricia Ferreira, Spagna 2012, 95', col., v.o. sott. it.
La storia di tre adolescenti catalani, incompresi da genitori e insegnanti, che cercano di inseguire (come possono) i loro sogni: il
flamenco, i graffiti, la kickboxe. Fino alla notte che cambierà per sempre i loro destini. Film di formazione ispirato a una storia vera,
con un’estetica quasi documentaristica.
Ore 9.30 Auditorium
A harangok Rómába mentek/The Bells Have Gone to Rome
di Miklós Jancsó, Ungheria 1958, 83’, bn, v.o. sott. it.
Pasqua del 1945. Tibor, insegnante di scuola media, ordina ai suoi allievi di scavare dei fossati per evitar loro la leva. Ma il piano
fallisce. I ragazzi, però, si rifiutano di combattere al fianco dei tedeschi e si danno alla macchia. Patriottico.
12
Ore 10.40 Capitol
My Dad
di Marcus Armitage, Gran Bretagna 2014, 5'53'', col., v.o. sott. it.
Un padre violento e un figlio troppo accondiscendente, l’Inghilterra dei primi flussi migratori e la violenza xenofoba dell’Europa di
oggi; gli anni ’80 di My Dad diventano l’occasione per riflettere sull’eredità delle figure paterne e sul nostro sguardo sul futuro.
Pastelli ad olio e ritagli di giornale per un'animazione con influenze di pop-art.
Ore 10.50 Capitol
Le vélo de l'éléphant/The Elephant and the Bicycle
di Olesya Shchukina, Francia 2014, 9'04'', col., senza dialoghi
Un elefante vive e lavora come spazzino in una città di provincia. Un giorno vede la pubblicità di una bicicletta rossa che sembra
fatta proprio per lui. Animazione a découpage per una piccola storia che mette allegria.
Ore 10.55 Auditorium
A zsarnok szíve, avagy Boccaccio Magyarországon/The Tyrant's Heart
di Miklós Jancsó, Ungheria, Italia 1981, 86’, col., v.o. sott. it.
Ungheria, XV secolo. Il poeta Gáspár Guthy è richiamato a casa dalla sua famiglia. Lasciata Bologna in compagnia di Filippo, al suo
arrivo apprende che la famiglia vuole farlo diventare re. Finzione, trucchi, messa in scena. Un autentico gioiello.
Ore 11.00 Capitol
The Secret of Kells
di Tomm Moore, Nora Twormey, Irlanda, Belgio, Francia 2009, 75', col., v.o. sott. it.
Brendan vive in un castello medievale insieme allo zio Cellach. Un giorno incontra Aidan, un saggio e anziano maestro che stimola la
sua creatività attraverso le pagine dello straordinario Libro di Kells. Per Brendan sarà l’inizio di un indimenticabile viaggio di crescita.
La cosa più vicina a Miyazaki che abbiamo visto finora nel cinema d’animazione europeo.
Ore 15.00 Auditorium
Powers
di Petr Zelenka, Repubblica Ceca, Germania 2001, 29', col., v.o. sott. it.
Mago di successo in un nightclub di quart’ordine, Petr si accorge di avere poteri soprannaturali, che gli consentono di predire il
futuro o sentire la musica passando le dita su un cd. Il problema è che, dopo la sensazionale scoperta, perde il controllo della sua
vita, del lavoro e dell’amore.
Ore 15.00 San Marco
This Is England '88
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2011, 1, 2 ep. [48’, 50’], col., v.o. sott. it.
È il 23 dicembre del 1988 e, del vecchio gruppo, c'è chi si ritrova con una figlia e i fantasmi del passato, chi ha un buon lavoro e una
nuova ragazza, chi studia al college ma si complica la vita. Continuano le disavventure degli amici di This Is England, mentre il mondo
intorno a loro sta cambiando.
Ore 15.30 Auditorium
Samotáři/Loners
di David Ondříček [co-sceneggiatura Petr Zelenka], Repubblica Ceca, Slovacchia 2000, 103', col., v.o. sott. it.
Carosello di relazioni nella Praga di inizio secolo. Robert spinge Hanka a separarsi da Peter e intanto corteggia Vesna, arrivata dalla
Macedonia per cercare gli UFO. Hanka è perseguitata dal suo ex, sposato e con figli, ma incontra Jakub, che per il largo uso di
marijuana ha dimenticato di essere già fidanzato…
Ore 17.00 San Marco
This Is England '88
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2011, 3 ep. [47’], col., v.o. sott. it.
È il 23 dicembre del 1988 e, del vecchio gruppo, c'è chi si ritrova con una figlia e i fantasmi del passato, chi ha un buon lavoro e una
nuova ragazza, chi studia al college ma si complica la vita. Continuano le disavventure degli amici di This Is England, mentre il mondo
intorno a loro sta cambiando.
Ore 17.30 Auditorium
Vizi privati, pubbliche virtú/Private Vices, Public Pleasures
di Miklós Jancsó, Italia, Jugoslavia 1976, 100’, col., v.o. italiana
In una villa sontuosa, l'erede al trono imperiale trascorre l'estate contestando il vecchio imperatore nell'unico modo che gli è
congeniale: lo sberleffo, l'imprecazione e soprattutto l’orgia. Vagamente ispirato alla tragedia di Mayerling.
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Ore 18.00 San Marco
Ukrainian Sheriffs
di Roman Bondarchuk, Ucraina, Lettonia 2015, 85’, col., v.o. sott. it.
In un villaggio nel sud dell'Ucraina, una coppia di sceriffi deve risolvere crimini della portata del furto di due anatre. Gli altri
principali problemi di ordine pubblico sono dispute tra vicini e guasti automobilistici. Bondarchuk segue le avventure di Viktor e
Volodya evidenziando come, lontano da Kiev, la quotidianità possa essere tragicomica .
Ore 20.30 Auditorium
Lietus dienas/Rainy Days
di Vladimir Leschiov, Lettonia, Canada 2014, 8'12'', col., senza dialoghi
Un anziano giapponese sale a bordo di un traghetto diretto verso un'isola sconosciuta. Scrutando l'orizzonte è rapito dai propri
pensieri e la pioggia, che cade incessantemente, innesca una serie di ricordi…
Ore 20.30 San Marco
Nowhere Place
di Susanne Opstal, Olanda 2014, 27', col., v.o. sott. it.
Dove si trova l'essenza del nostro esistere? Nowhere Place segue alcune persone nella loro ricerca, in cima al mondo, e più in alto
ancora. Non tutto è positivo: la natura dell'uomo, le sue ambizioni non sempre lo sono. La domanda, inevitabile, è: quanto lontano
vogliamo spingerci? Un esordio nel documentario che prende lo spettatore in contropiede.
Ore 20.40 Auditorium
Domácí péče/Home Care
di Slávek Horák, Repubblica Ceca, Slovacchia 2015, 92’, col., v.o. sott. it.
Vlasta è un'infermiera a domicilio che ha sempre anteposto le esigenze degli altri (quelle del marito, della figlia e dei suoi pazienti)
alle sue. Un giorno, però, è costretta ad imparare a sue spese che questo atteggiamento non è solo altruista, ma anche
profondamente autodistruttivo. Opera prima sincera e commovente, perfettamente in equilibrio su quel filo sottilissimo che separa il
dramma dalla commedia. Una storia molto umana con contrappunti di beffardo umorismo; un toccante viaggio alla scoperta di se
stessi con una protagonista di straordinaria bravura.
Ore 21.00 San Marco
Koniec świata/End of the World
di Monika Pawluczuk, Polonia 2015, 38', col., v.o. sott. it.
20 dicembre 2012, la fine del mondo della profezia Maya incombe su una notte buia a Łodź, Polonia centrale. Un programma
radiofonico, un centralino del pronto intervento, un tassista notturno. Le voci della notte che avanza rivelano la lotta delle persone
contro le proprie paure e contro la solitudine. Una panoramica sonora di una città buia.
Ore 22.30 San Marco
Mur/The Wall
di Dariusz Glazer, Polonia 2014, 80’, col., v.o. sott. it.
Mariusz è un ragazzo sveglio cresciuto in fretta, che ora ha voglia di riscatto e indipendenza; affitta un appartamento in città,
conosce Agata e cerca di tagliare i ponti con il passato. Ma la vita, che con lui non è mai stata generosa, rischia di azzerare presto le
sue illusioni. Un esordio all’altezza delle ambizioni, diretto con mano sicura e grande capacità tecnica: regia, fotografia e montaggio
restituiscono tutto il rigore e la professionalità della migliore scuola polacca. Il montatore, Jarosław Kamiński, è lo stesso di Ida di
Pawel Pawlikowski.
Ore 22.30 Auditorium
Bande à part
di Jean-Luc Godard,Francia 1964, 97’, bn e col., v.o. sott. it.
Due balordi, Arthur e Franz, convincono la bella Odile ad aiutarli a derubare un pensionante della zia. Il sodalizio si tramuta in un
triangolo amoroso. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Mereghetti la definisce una sorta di Jules et Jim in versione noir.
Ore 00.45 Auditorium (Fantamaratona)
The Birds/Gli uccelli
di Alfred Hitchcock, USA 1963, 119’, col., v.o. sott. it.
Melania arriva a Bodega Bay con una coppia di pappagallini detti "inseparabili" da regalare a Mitch, giovane avvocato che abita
con la madre e la sorellina Cathy. Durante la traversata della baia viene ferita da un gabbiano. Apocalittico e geniale.
Ore 01.45 Auditorium (Fantamaratona)
The Deadly Mantis/La mantide omicida
di Nathan Juran, USA 1957, 79’, bn, versione italiana
Un improvviso innalzamento di temperatura risveglia una mostruosa e gigantesca mantide religiosa, che da tempo immemorabile
giace in letargo, inglobata tra i ghiacci dell’Artide. Preso il volo, si dirige sugli Stati Uniti... Subliminale.
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SABATO 12/03/2016
Ore 9.30 Auditorium
Pane e cioccolata
di Franco Brusati, Italia 1974, 111’, col., v.o.italiana
Nino, emigrato in Svizzera, riesce a ottenere un contratto come cameriere in un ristorante, ma viene licenziato e privato del
permesso di soggiorno. Invece di partire, trova rifugio in casa di Elena, un’esule greca. Commedia amara, condotta con grande
intelligenza.
Ore 9.30 San Marco
Domácí péče/Home Care
di Slávek Horák, Repubblica Ceca, Slovacchia 2015, 92’, col., v.o. sott. it.
Vlasta è un'infermiera a domicilio che ha sempre anteposto le esigenze degli altri (quelle del marito, della figlia e dei suoi pazienti)
alle sue. Un giorno, però, è costretta ad imparare a sue spese che questo atteggiamento non è solo altruista, ma anche
profondamente autodistruttivo. Opera prima sincera e commovente, perfettamente in equilibrio su quel filo sottilissimo che separa il
dramma dalla commedia. Una storia molto umana con contrappunti di beffardo umorismo; un toccante viaggio alla scoperta di se
stessi con una protagonista di straordinaria bravura.
Ore 11.05 San Marco
This Is England '90
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2015, 1, 2 ep. [45’, 51'], col., v.o. sott. it.
1990. Nell'anno delle dimissioni di Margaret Thatcher, Shaun è immerso nella cultura rave e trova un nuovo interesse nella
fotografia, mentre gli amici cercano di barcamenarsi tra vecchi problemi e nuove responsabilità.
Ore 11.25 Auditorium
Na putu/Il sentiero
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina, Austria, Germania, Croazia 2010, 100’, col., v.o. sott. it.
Luna e Amar, una coppia di islamici di Sarajevo segnati dalla guerra, entrano in crisi. Jasmila Žbanić lavora su idee distinte ma legate
strettamente fra loro: la guerra come ferita che condiziona memoria e vita privata da un lato; la contrapposizione mondo
occidentale/cultura islamica dall’altro.
Ore 15.00 Auditorium
Game
di Keren Cytter, Olanda 2015, 9’19”, col., v.o. sott. it.
Due coppie di amici giocano a Simon. Alle varie combinazioni di suoni e colori del famoso gioco elettronico, corrisponde il parallelo
gioco di tradimenti che mina gli equilibri relazionali fra i quattro partner. Sentimenti ed emozioni conflittuali e intensi, espressi in
maniera alienata ed estraniante.
Ore 15.00 San Marco
ThisIs England '90
di Shane Meadows, Gran Bretagna 2015, 3, 4 ep. [52’, 75’], col., v.o. sott. it.
1990. Nell'anno delle dimissioni di Margaret Thatcher, Shaun è immerso nella cultura rave e trova un nuovo interesse nella
fotografia, mentre gli amici cercano di barcamenarsi tra vecchi problemi e nuove responsabilità.
Ore 15.10 Auditorium
A Room for Romeo Brass
di Shane Meadows, Gran Bretagna, Canada 1999, 90’, col., v.o. sott. it.
Perseguitati dai bulli, Romeo e Gavin sono difesi dall'adulto Morell, che diventa loro amico. Ben presto, però, questo rivela il lato
peggiore del suo carattere. Senza nessuna traccia di patina, un film sul lato divertente dell'essere bambini, ma anche sulla minaccia
che qualcuno rubi loro l'infanzia.
Ore 16.40 Auditorium
Villa Antropoff
di Vladimir Leschiov, [co-regia Kaspar Jancis] Estonia, Lettonia 2012, 13', col., senza dialoghi
Un uomo, che non ha nulla da perdere, coltiva un grande sogno. Ma a dividere l’uomo dal sogno c’è un immenso e pericoloso
specchio d'acqua. L'uomo si mette in viaggio, ma quando arriva a destinazione, la meta non è ciò che sembra.
Ore 17.30 Auditorium
Laughter in the Dark/In fondo al buio
di Tony Richardson, Gran Bretagna, Francia 1969, 104’, col.
Dal romanzo di Nabokov. Un facoltoso gallerista abbandona moglie e figlia per amore di una ragazza che non lo ama e mira al
denaro. La fanciulla riallaccia la relazione con un suo ex amante che riesce a farsi assumere presso il maturo spasimante. Anna
Karina nel ruolo di dark lady.
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Ore 17.30 San Marco
Jedan dan u Sarajevu/One Day in Sarajevo
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina, Croazia 2015, 59’, col., v.o. sott. it.
Nel centesimo anniversario dell’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, che diede il via alla Prima guerra mondiale, si discute
ancora fra chi vede Gavrilo Princip come un eroe e chi come un terrorista. Il film propone i diversi punti di vista. Sessanta minuti
coinvolgenti, stimolanti e illuminanti.
Ore 18.30 San Marco
Poslije, poslije/After, After
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina 1997, 16, col., v.o. sott. it.
In una Sarajevo ancora devastata dalla guerra, la regista intervista alcuni bambini di prima elementare, quasi tutti con alle spalle
una traumatica esperienza dell’assedio. Video che crea una tensione tra lo sguardo della videocamera e la voce dei bambini,
rivelandoci una luce “dall'interno”.
Ore 18.45 San Marco
Birthday [ep. di Lost and Found]
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina 2005, 16', col., v.o. sott. it.
Due bambine sono nate a Mostar lo stesso giorno, il 9 novembre 1993, il giorno in cui lo storico ponte che collegava le due parti
della città venne distrutto. Non si conoscono, e crescono nelle diverse metà della città divisa. Una è croata, l’altra è bosniaca. Quasi
un preludio a Il segreto di Esma.
Ore 19.00 San Marco
Crvene gumene čizme/Red Rubber Boots
di Jasmila Žbanić, Bosnia-Erzegovina 2000, 25', col., v.o. sott. it.
Una madre, Jasna, cerca i resti dei suoi bambini, rapiti e uccisi dall’esercito serbo nel 1992. Unico indizio, degli stivaletti rossi. Così la
regista: «Cosa sarebbe successo se Jasna avesse trovato gli stivaletti di gomma rossi nella fossa? Sarebbe sopravvissuta? E se invece
non li avesse trovati?».
Ore 20.30 Auditorium
Heaven Can Wait/Il cielo può attendere
di Ernst Lubitsch, Usa 1943, 112', col., v.o. sott. it.
Appena defunto, Van Cleve racconta al diavolo la propria vita: è sempre stato viziato dai genitori, è stato iniziato presto ai piaceri
della carne da una giovane cameriera, gli sono piaciute tantissimo le donne. Capolavoro di eleganza e squisita trasgressione.
Ore 20.30 San Marco
Knoflíkáři/Buttoners
di Petr Zelenka, Repubblica Ceca 1997, 102', bn e col., v.o. sott. it.
Sei storie intrecciate, tra passato e presente. La notte del 6 agosto 1945, prima di sganciare la bomba su Hiroshima, sul bombardiere
si discuteva del tempo. Esattamente cinquant’anni dopo, a Praga, una coppia prova a fare sesso in taxi. Un marito prende il taxi per
sorprendere la moglie con l'amante, ma sorprende la moglie del tassista... E le storie continuano.
Ore 22.10 San Marco
Pierrot le fou/Il bandito delle 11
di Jean-Luc Godard,Francia, Italia 1965, 110’, col., v.o. sott. it.
Ferdinand fugge dalla monotonia della vita borghese in compagnia di Marianne, che lo chiama Pierrot come quando si erano
conosciuti anni prima. Si isolano dal mondo, si amano ma finiscono i soldi. Amore, odio, azione, violenza, emozione. Il “cinema”,
come dice Samuel Fuller nel film.
Ore 22.25 Auditorium
PREMIAZIONE
Ore 23.00 Auditorium
El abrazo de la serpiente/L’abbraccio del serpente
di Ciro Guerra, Colombia, Argentina, Venezuela 2015, 125’, bn, v.o. sott. it.
Uno sciamano dell'Amazzonia, ultimo sopravvissuto della sua tribù, viaggia nella foresta pluviale con due scienziati, uno tedesco
(nel 1909) e uno statunitense (nel 1940), per cercare una rara pianta sacra. Un bianco e nero da mozzare il fiato.
Ore 01.05 Auditorium
Black Wiggow
di Shane Meadows, Gran Bretagna, 1995, col.
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Ore 01.15 Auditorium
Small Time
di Shane Meadows, Gran Bretagna 1996, 60’, col., v.o. sott. it.
«Rubiamo ai ricchi per vendere a metà prezzo ai poveri. Siamo solo delle mezze tacche». È così che Jumbo presenta se stesso e i suoi
amici Malc, Willy, Lenny e Terry, delinquenti scalcagnati a Sneiton, sobborgo di Nottingham. Delle mezze tacche alle quali si finisce
col voler bene lo stesso.
DOMENICA 13/03/2016
Ore 9.30 Auditorium
Szegénylegények/I disperati di Sándor
di Miklós Jancsó, Ungheria 1965, 88’, bn, v.o. sott. it.
Nel 1869, il conte Gedeon Ráday è incaricato di assumere il ruolo di commissario governativo e catturare i fuorilegge che hanno
combattuto nella Guerra di indipendenza del 1848-1849. Una delle opere chiave del cinema moderno.
Ore 11.15 Auditorium
King of The Gypsies
di Shane Meadows, Gran Bretagna, 1995, col.
Ore 11.25 Auditorium
24 7: TwentyFour Seven/Ventiquattrosette
di Shane Meadows, Gran Bretagna 1997, 96’, bn
Alan Darcy, che ha a cuore le vite dei ragazzi che bighellonano nel suo quartiere, organizza una palestra di boxe dove possano avere
un'alternativa alla strada. Ma non tutto andrà per il verso giusto. Un asciutto bianco e nero, dei giovani arrabbiati senza punti di
riferimento, un maiuscolo Bob Hoskins.
Ore 15.00 Auditorium
The Criminal/Giungla di cemento
di Joseph Losey, Gran Bretagna 1960, 97’, bn, v.o. sott. it.
Arrestato dopo aver messo in salvo il ricavato di una rapina, un gangster evade con la complicità dei compagni di cella che in
cambio vogliono sapere dove ha nascosto il bottino. Amara riflessione sulla violenza e sul comportamento dell’uomo in situazione
estreme.
Ore 16.40 Auditorium
Reencuentro
di Andrea Montanari, Italia 2016, 3'30'', col., senza dialoghi
Pellicola dipinta e manipolazione di pezzi di film, che danno vita a una sorta di “epifania onirica”.
Ore 16.45 Auditorium
Die Abenteuer des Prinzen Achmed/Le avventure del Principe Achmed
di Lotte Reiniger, Germania 1926, 65’, col., v.o. sott. it.
Un principe vola in sella al suo destriero alato in una terra lontana dove vive portentose avventure. Il più antico esempio rimastoci di
cinema d’animazione, realizzato con silhouette ritagliate da una lastra di piombo. Tratto da un racconto delle Mille e una notte.
Ore 20.30 Auditorium
Zuduši sniegā/Lost in Snow
di Vladimir Leschiov, Lettonia 2007, 8', col., senza dialoghi
In inverno, alcune persone vanno a pescare facendo dei buchi nelle superfici ghiacciate. L'eccitazione, intensificata dalle
temperature di congelamento e dai forti alcolici, conduce a conseguenze imprevedibili.
Ore 20.40 Auditorium
Vivre sa vie: film en douzetableaux/Questa è la mia vita
di Jean-Luc Godard,Francia 1962, 80’, bn, v.o. sott. it.
In dodici quadri viene illustrata la vita della ventiduenne Nana Kleinfrankheim. Lascia figlio e marito per inseguire il suo sogno di
diventare attrice cinematografica. Finisce sul marciapiede. La realtà, il cinema, la vita. Godard e Karina: una coppia perfetta.
Ore 22.00 Auditorium
Csillagosok, katonák/L’armata a cavallo
di Miklós Jancsó, Ungheria, URSS 1967, 87’, bn, v.o. sott. it.
La storia narrata in questo film ha luogo nel 1918, in territorio sovietico, e racconta dei feroci scontri fra le truppe Rosse e le
inarrestabili guardie Bianche. Jancsó c'è già tutto, nei suoi procedimenti narrativi e nella messa in scena della brutalità della guerra.
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