Evoluzione e innovazioni:
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Evoluzione e innovazioni:
16 il corriere vinicolo n. 18 t e c n i c a 2 Maggio 2011 v i t i c o l a A tavola con il Merlara Doc libro dedicato alla neonata doc t e c n i c a 2 Maggio 2011 17 Un percorso divino a casa propria Wine Award 2011 Azienda Agricola La Mea Dall’idea di due imprenditori lombardi – Francesco Pagani, sommelier Ais e esperto del mondo enogastronomico e Marco Buosi, appassionato e conoscitore dei mercati internazionali del settore – è nata Jeroboam, società di servizi enologici pensati per appassionati e curiosi. In pratica, il sommelier incontra il cliente e lo guida nella scelta dei vini da proporre ai propri ospiti, a domicilio per cene di lavoro, a tema o gourmand. A incoronare il rosso di Bolgheri è stata la giuria di esperti e critici della prestigiosa testata Der Feinschmecker, che ha detto: “Ci sono vini che possiedono una propria aura e un’enorme fama. Sono conosciuti dagli eno-appassionati di tutto il mondo. Si tratta di vini che gli estimatori bevono con grande ammirazione e che vengono da loro seguiti nel corso degli anni e descritti in pubblicazioni specializzate. La giuria ritiene che Ornellaia sia uno di questi vini leggendari e ha deciso di premiarlo”. Nell’ambito di Vinitaly, il Concorso Enologico Internazionale si è chiuso puntando i riflettori sulla cittadina salentina e, in particolare, sull’Azienda Agricola La Mea di Marco Maci che si è aggiudicato, tra l’altro, la Medaglia d’Oro, nella categoria vini rossi con oltre sette anni dalla vendemmia, con il Salento Igt Rosso “1909” 2004 e ben 3 Gran Menzioni, per i vini fino a cinque anni dalla vendemmia. sommelier at home Giovane ma decisamente protagonista: è la Doc interprovinciale del Merlara a cui sono stati dedicati numerosi eventi nel corso di Vinitaly, tra i quali la presentazione de “A tavola con il Merlara Doc. Tutto il gusto di un territorio”, il libro di Terra Ferma Edizioni, con testi di Ernesto Santi, Enzo Corazzina e Gianni Conte e fotografie di Cristiano Bulegato. Si tratta di una sintesi del territorio e un’occasione per fare il punto della situazione e guardare al passato per affrontare consapevolmente il futuro. il corriere vinicolo n. 18 v i t i c o l a a ornellaia 2007 ilpremio wein legend Premi speciali, medaglie e gran menzioni innovazione tecnica ed esigenze produttive Trattori in vigneto: a ognuno il suo ▶ new holland Il trattore cingolato TK4000 in versione cabinata I cingolati (2) Come ad esempio il cingolato Rossetto della Messersi, sviluppato nell’azienda toscana Tolaini. ▶ delle diverse operatrici con prese multiple di olio a portata variabile monitorate tutte sulla consolle di comando. Oggi, con la versione Profi, l’operatore tramite un complesso joystick multifunzione controlla in modo semplice e intuitivo l’avanzamento del trattore e l’azionamento delle operatrici, con regolazioni separate. Tutta una serie di dispositivi dalle strane sigle, il Tractor Management System (Tms), il sollevatore con smorzamento elettroidraulico delle oscillazioni (Ehr), l’assale anteriore ammortizzato oscillante, il sistema AGRex, concorrono a dare efficienza, ecocompatibi- lità, stabilità, perfetto controllo del trattore come degli utensili di lavoro. Il punto di attacco del sollevatore posteriore posto ventralmente in posizione avanzata rispetto all’assale posteriore (soluzione derivata dai trattori cingolati) consente di avere un appesantimento dinamico sull’assale anteriore e una maggiore stabilità del trattore all’aumentare della trazione; tutto ciò, unito al sistema di controllo automatico delle 4 ruote motrici e del bloccaggio dei differenziali, consente di raggiungere le massime prestazioni e il minor maltrattamento del suolo e dell’inerbimento. Sun Gear Planetary Gears From Hydraulic Motor (controlled by the steering wheel) Sun Gear (+) (-) To track From Transmission To track Planetary Gears L Outer Gear Outer Gear R ▶ Il sistema di trasmissione ai cingoli della Yanmar e, sopra, il cingolo Yanmar con ruota tendicingolo rialzata Nel settore dei trattori cingolati, che rivestono un ruolo ancora ▶importante nelle viticolture italiane, New Holland presenta solu- ▶ new holland - Cingolato della serie TK4000 ▶ FENDT - È stata la prima a sviluppare cabine di elevato livello di comfort e funzionalità ▶ CARRARO Il trattore reversibile snodato e articolato Mach4 ▶ riori con controllo di stabilità integrato. È stata la prima a sviluppare cabine di elevato livello di comfort e funzionalità e oggi del tipo “a piattaforma sospesa”, come nelle gamme maggiori, grazie alla trasmissione Vario compattata posteriormente; viene eliminato così il “tunnel del cambio” con la classica “seduta a sella”, ciò consente all’operatore di assumere la posizione più comoda senza vincoli per piedi e gambe. Sempre per prima la Fendt ha adottato nella gamma vigneto l’impianto idraulico di servizio maggiorato con portate fino a 70 l/min, per il controllo e l’azionamento l’azione del cingolo sul terreno: facciamo chiarezza new holland -il sistema Steerering-O-Matic con Full Drive Se il trattore è parte di un sistema di scelte complesse e interdipendenti, è opportuno riflettere ad esempio sulle nuove Direttive comunitarie relative al contenimento delle emissioni nei motori che imporranno anche sui trattori l’adozione di dispositivi che ne aumenteranno le dimensioni. Tale concetto entra in contrasto con le attuali tendenze che spingono verso un’intensificazione dei filari(1). Le nuove normative di riferimento provengono da Epa (Environmental protection agency – americana) e Eu (Commissione europea): dal 2007 i motori dei trattori nella gamma 40-75 kW sono passati da Euro2 a Euro3, ciò ha comportato l’adozione di numerose innovazioni fra le quali il common rail da 200 a 1.800 bar, gli iniettori HPCR, il controllo dei gas di scarico con valvole EGR. Dal 2012 dovranno essere adottati i motori Euro3b e dal 2014 i motori Euro4 che avranno dispositivi più complessi con un aumento di ingombro medio del 20%, ciò si traduce in un aumento di larghezza medio di 20 cm che nei trattori da vigneto non è comprimibile nell’attuale struttura. Dato che un vigneto ha mediamente un turno produttivo di trent’anni, la considerazione è che vi dovranno poter operare almeno tre generazioni di trattori. Quindi, al di sotto dei 2 m di interfilare si avranno notevoli difficoltà e si dovranno adottare trattori di più piccola potenza ma meno produttivi, o trattori scavallanti o soluzioni alternative “personalizzate”(2) e quindi di costo non convenzionale. zioni molto interessanti nei comandi ergonomici e più sicuri a joystick, nelle cabine pressurizzate e climatizzate e nella cingolatura in gomma. Il sistema Steerering-O-Matic con Full Drive consente di comandare con semplicità e progressività l’intero movimento della macchina, lasciando la mano destra libera di azionare sulla consolle tutti i comandi di controllo delle operatrici: il risultato si converte in elevati livelli di sicurezza, maggiore precisione nelle operazioni e ridotto carico di lavoro per l’operatore. I nuovi allestimenti cabinati di serie introducono anche nei cingolati agricoli di piccola potenza il concetto della piattaforma ammortizzata a cella chiusa che sola può garantire un isolamento e una protezione dall’ambiente esterno (ad esempio nell’irrorazione di prodotti fitosanitari). L’allestimento R-Track (cingolo in gomma) consente di avere un mezzo stabile con ridotta pressione al suolo per la vasta area di appoggio senza i danni al soprassuolo e all’inerbimento, oltre a un maggior comfort per l’operatore e la possibilità di transito su strade asfaltate. Yanmar, invece, sta introducendo sui piccoli trattori da vigneto (largh. 1,31 m) la trasmissione meccanica con variatori epicicloidali al posto delle frizioni di sterzo: una tecnologia affidabile che consente un’eccezionale controllo della direzione. Sempre Yanmar utilizza il carro con ruota tendicingolo rialzata che crea un più graduale angolo di attacco e soprattutto due coppie di rulli oscillanti che eliminano la caratteristica rigidità del cingolo agricolo con un comportamento più controllato del mezzo. A tal proposito la Carraro ha adottato nella gamma dei trattori a ruote isodiametriche il sistema a quadricingolo simile a quello già prodotto dalla canadese Soucy Track (www.soucy-track.com) e adottato soprattutto nei trattori di elevata potenza per il pieno campo: una innovazione destinata a rivoluzionare l’adozione degli organi di propulsione in agricoltura. Il Carraro Mach4 è un trattore reversibile snodato e articolato che nella versione quattro cingoli (soucy-track) ha il baricentro più basso rispetto alla versione a ruote ed è un mezzo estremamente stabile e preciso anche nelle pendenze trasversali, che ha capacità di trazione, a parità di peso-potenza, superiore sia ai trattori a ruote sia a cingoli; rispetto a questi ultimi non ha il problema della rigidità del ponte portacingolo che determina punti di appoggio rigidi e un comportamento oscillante molto brusco e instabile. Delicato su suolo duro e inerbito raggiunge i 40 km/h su strada, rappresenta una macchina “modello” che rivoluziona il concetto strutturale dei trattori facendone un mezzo adatto a terreni sconnessi, con scarsa aderenza e portanza, anche in condizioni di limitati spazi di manovra; la guida reversibile “completa l’opera” attribuendo al Mach4 una grande precisione nella conduzione degli utensili. La grande capacità di adattamento dei Mach4: cambio di assetto del quadricingolo durante la percorrenza in terreni fortementi sconnessi Il Mach4 è superiore in salita rispetto a un cingolato tradizionale. Ciò è dovuto alla trazione su quattro cingoli motrici indipendenti anziché su due ▶ CARRARO - Un trattore che assicura stabilità in movimento anche su fondi sconnessi Fendt è stata la prima a sviluppare la gamma da vigneto nei trattori: già nel 1957 usciva dalla fabbrica di Marktoberdorf il primo trattore specialistico da vigneto e nel 1974 la gamma con ridotta larghezza minima di 92 cm fece di questi trattori un nuovo punto di riferimento. La seconda generazione dei trattori specialistici è più recente e si caratterizza per il premiato sollevatore oscillante e il ponte a clessidra che permette di attuare ridotti raggi di sterzata e conferisce alla macchina una perfetta maneggevolezza. Nel 2003 vengono introdotte le esclusive sospensioni ante- ▶ Corradi C., 2009. Quei 20 centimetri che fanno la differenza. Vignevini, 36 (10), 26-29. “Con le nuove forme di allevamento della vite si è reso necessario un ridimensionamento dell’ingombro dei trattori da vigneti che, rispetto ai primi vigneto, si sono ridotti a 20 centimetri”. ▶ L’esigenza di avere macchine specialistiche FENDT - Trattore specialistico modello 210f cosa cambierà (1) ▶ Il cingolo agricolo in acciaio, caratterizzato da pronunciate costole trasversali, si avvale della sua capacità di ancorarsi profondamente nel terreno e di esercitare una forza di trazione che dipende dall’attrito interno del suolo e non dall’aderenza, cosi come avviene negli pneumatici anche con costolatura pronunciata. Si deve parlare infatti di “sforzo di taglio del terreno” che può arrivare al massimo al 6-8% della compressione orizzontale del suolo fra una costola (inserita nel terreno) e quella successiva; tale valore è quindi pari allo slittamento massimo corrispondente alla massima forza di trazione. Negli pneumatici la forza di trazione massima si ottiene per slittamenti del 15-25%: qui siamo nel campo classico dell’aderenza. Il cingolato “agricolo” classico non è quindi più delicato: la pressione specifica è minore sulla suola quando tutta la superficie del cingolo è a contatto del terreno, ma le costole affondano come una lama con pressioni elevatissime e aprono con violenza il terreno nelle voltate. Qui sopra, Peruzzo Cobra Pianura 1400; sotto, Cobra Collina 1400 L’impressionante Joystick multifunzione della versione Fendt Profi motori e nuove normative Il sollevatore posteriore oscillante che permette di correggere l’allineamento e l’inclinazione dell’attrezzo ▶ è molto importante avere una visione di insieme di tutte le componenti produttive strutturali (l’impianto), strumentali (le macchine) e gestionali (le strutture di servizio, il tipo di conduzione, il livello di formazione degli operatori) per evitare problemi ormai evidenti di incompatibilità ad esempio fra la geometria di impianto e le dimensioni delle macchine; numerosi sono i casi caratteristici: negli anni Settanta i nuovi impianti specializzati avevano larghezze di almeno 3 m fra le file, perché i trattori impiegabili erano quelli progettati per le colture di pieno campo. Quando si sono fatti vigneti intensivi sul modello francese molti imprenditori si sono trovati a dover far fronte alla necessità di un parco macchine completamente diverso da quello impiegato negli altri vigneti della stessa azienda. Il trattore quindi è parte di un sistema di scelte complesse e interdipendenti che oggi viene definito come Sistema dell’ingegneria delle produzioni vitivinicole. ▶ I Deistaf, Dipartimento Economia Ingegneria Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali Sezione Ibaf - Ingegneria dei Biosistemi Agroforestali - Università di Firenze trattori impiegati in viticoltura costituiscono un insieme numeroso e diversificato come diverse sono le “viticolture”, che soprattutto in un territorio come quello italiano, si distinguono per tipologia di impianto e intensità di piantagione, per giacitura e sistemazione, per tipologia di terreno, di azienda e di conduzione. Addirittura all’interno di una stessa azienda si possono riscontrare più “tipologie di viticoltura” con trattori e quindi parchi macchine diversificati. La descrizione così come la scelta del trattore è pertanto assai complessa; se consideriamo il “trattore” come macchina motrice e centrale mobile di potenza, capace di dar supporto e appunto potenza agli utensili di lavoro, il quadro si allarga ulteriormente ad esempio ai telai scavallanti, ai quad, ai minitrattorini derivati dalle motocarriole, agli escavatori a piattaforma girevole che possono utilmente montare un’ampia gamma di utensili a potenza idraulica al posto della benna. Efficienza ed ergonomia Sicuramente da un decennio le case costruttrici hanno sviluppato la gamma di trattori dedicata al vigneto con evoluzioni che, al pari delle gamme più elevate, prevedono dispositivi sempre più efficienti ed ergonomici. In viticoltura le operazioni colturali diventano sempre più precise e delicate (mild tecnologies-viticoltura sostenibile) e al contempo servono motrici ad elevata produttività capaci di controllare più utensili contemporaneamente con regolazione separata, ciò significa più prese di potenza idraulica modulabili separatamente; a ciò si aggiunge un ritrovato rispetto per il suolo con pressioni a terra sempre minori, con elevate capacità di galleggiabilità e nello stesso tempo stabilità e trazione. Si esaspera quindi il concetto di polivalenza e leggerezza con sollevatore anteriore, attacchi laterali, impianti idraulici. La breve analisi su casi esemplari relativi ai trattori da vigneto, che segue, ha soprattutto la pretesa di sottolineare l’importanza di affrontare i diversi aspetti della viticoltura secondo un approccio integrato di sistema nel quale ogni scelta tecnica di dettaglio trova giustificazione e riscontro visibile nella progettazione e gestione generale, attraverso strumenti di analisi (WebGis), di controllo (sistemi di monitoraggio e di previsione) e di attuazione “meccanica” o meglio “meccatronica” che permettano all’enologo-agronomo di curare e far crescere le proprie uve e i propri vini. di marco vieri e daniele bibbiani L’analisi di alcuni casi esemplari che mettono in evidenza come la scelta delle attrezzature rientri sempre più in un approccio integrato al “sistema vigneto” nel quale ogni dettaglio ed evoluzione tecnologica si inserisce in un contesto più ampio che deve tenere conto di elementi strutturali, strumentali e gestionali Evoluzione e innovazioni: 18 il corriere vinicolo n. 18 t e c n i c a 2 Maggio 2011 v i t i c o l a Raboso Piave Coldiretti Il Raboso Piave, vendemmiato, pigiato, lavorato, imbottigliato, etichettato dai ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down - Sezione della Marca Trevigiana (150 soci, tra i quali 62 ragazzi di ogni età). I giovani down, attraverso la vendita del vino da loro prodotto, raccolgono contributi per restaurare e aprire un agriturismo dove le persone con sindrome di Down potranno svolgere varie attività lavorative, dalla coltivazione e allevamento, alla ristorazione, dall’accoglienza all’organizzazione di eventi culturali. Le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori (sotto i 25 milioni di euro di fatturato) sono cresciute in valore del 16%, quasi il doppio dell’8,5% fatto segnare dalle prime 103 società italiane produttrici di vino che fatturano più di 25 milioni di euro. È quanto emerso da un’analisi presentata al Vinitaly dalla Coldiretti sulla base dei dati sul commercio estero nel 2010 di Mediobanca e dell’Istat. c’è anche il vino della solidarietà esportazioni: piccoli produttori crescono Per una viticoltura di precisione Gli strumenti devono dialogare N Unacoma Macchine agricole nel segno del tricolore CLAAS ▶ Il sistema di controllo Telematics CLAAS nelle diverse operazioni “determinanti”: applicazioni di agrochimici, vendemmia ecc. Sotto, da sinistra, esempio di monitoraggio operativo con controllo WebGIS con applicazione su Google Earth e monitoraggio dei percorsi operativi presso l’azienda Poggio Bonelli - Tenimenti Mps Progetto Qual&Vigna Fmps Unifi SAME - Propone trattori dotati di sistema Isobus ▶ ello sviluppo delle tecnologie di precisione per un’agricoltura sostenibile la macchina motrice deve saper dialogare con le previsioni operative che l’azienda può avere a disposizione e operare in automatico un colloquio e un controllo con l’utensile attraverso sistemi di trasmissione dati, che devono essere standardizzati come negli anni Sessanta lo furono le prese di potenza meccanica (pdp o pto) e il sollevatore nelle sue tre categorie. È questo il sistema Isobus, un sistema fisico e di protocolli standardizzati di trasmissione dati che controlla i diversi dispositivi dei trattori attraverso un sistema di sensori-sistema di monitoraggio computerizzato-attuatori. L’agricoltura di precisione ha sempre maggiore necessità di questa “normalizzazione” di trasferimento dati dalla operatrice al trattore e viceversa per attuare la VRA (Variable rate application) – applicazione a rateo variabile – che consente attraverso mappe tematiche previsionali e di prescrizione, di attuare una lavorazione o un’applicazione differenziata spazialmente nel vigneto, a seconda delle necessità. Il primo ad attuare questa “normalizzazione” Isobus con una applicazione a rateo variabile è stato il collega Giancarlo Spezia dell’Università di Piacenza, imprenditore della Tecnovit, il quale sul trattore Same ha testato e messo a punto il sistema di controllo Isobus per due applicazioni lo spandiconcime e la defogliatrice a rateo variabile. La Claas ha puntato da anni allo sviluppo della precision farming con grandi innovazioni. I Nexos sono costruiti in Italia, il Paese che ha praticamente “inventato” questa tipologia di trattori, secondo specifiche Oem (Original equipment manufacturer) ovvero secondo i criteri di qualità specifici di Claas. Alle competenze tecnico/progettuali italiane e tedesche si sono poi aggiunte quelle francesi, patria del marchio Renault Agricolture da cui prese avvio l’avventura trattoristica di Claas, ma anche luogo d’origine dei cosiddetti “vigneron”, mezzi che in Italia furono poi ribattezzati “frutteti stretti” e che si propongono con larghezze “fuori tutto” oscillanti attorno al metro. Si parla di Nexos e non del Nexos perché, in linea con l’offerta di una grande casa costruttrice di trattori le personalizzazioni sono estreme: 3 classi dimensionali [Ve(vigneron étroit): <1 m; VL: 1,26 m; F:1,46 m]; 4 motorizzazioni; 4 possibili tipologie di cambio; doppia o tripla pompa idraulica [26+59+26 L/min]. Nell’ambito dell’agricoltura sostenibile attuata con tecnologie di precisione, Claas per prima ha introdotto l’anello mancante nella gestione integrata di un’azienda in cui i sistemi di monitoraggio devono poter controllare, analizzare ed eventualmente correggere in tempo reale il cantiere operativo. Tutto ciò ha riflessi assoluti sulla qualità del lavoro, sulla sua tracciabilità e, conseguentemente, sulle produzioni che ne derivano, sulla sicurezza per l’operatore. Il sistema Telematics Claas è un sistema di comunicazione Gps-Gsm (invia in continuo via rete telefonica la posizione e tutta una serie di dati che possono essere riferiti al funzionamento della Inaugurata a Roma una mostra che racconta 150 anni di meccanizzazione agricola. Foto, filmati ed esemplari storici per documentare il ruolo dell’industria meccanica italiana nello sviluppo dell’economia del Paese L’industria della meccanizzazione celebra in grande stile i 150 anni dell’Unità d’Italia, partecipando con una propria sezione alla mostra ufficiale organizzata dal Ministero delle Politiche Agricole. Nella cornice di Valle Giulia, presso l’Accademia di Ro- macchina, dell’operatrice o alla qualità e quantità del prodotto distribuito (trattamenti antiparassitari) o raccolto (vendemmia). Uno dei risultati più immediati è la certificazione del lavoro effettuato o (tramite altre tecnologie complementari di identificazione unica come quelle Rfid) della provenienza sitospecifica del lotto ad esempio di uva, o dei trattamenti effettuati (praticamente un “quaderno di campagna” che si aggiorna in tempo reale). Tale sistema permette di alimentare i nascenti archivi WebGis (data base georeferenziati e vettoriali [Cad-Gis] aziendali consultabili via web). regolazioni variabili con le condizioni del vigneto “(...) L’evoluzione degli strumenti operativi è oggi tesa alla capitalizzazione informaticotecnologica di quell’insieme di conoscenze e competenze che, pur con strumenti più semplici, facevano parte della profonda cultura rurale. La conoscenza e la padronanza degli utensili era una caratteristica fondamentale del ‘Podere’. E anche la conoscenza delle caratteristiche differenziate nei diversi appezzamenti, dei fattori pedologici, climatici, agronomici, attuate con attenta capacità di osservazione quotidiana e di una storicità degli eventi tramandata oralmente, costituiva un modello gestionale che oggi si cerca di recuperare, affidandosi alle moderne tecnologie di rilevamento e di analisi in quella che viene definita precision farming o agriculture raisonnée. (...) Ma lo sviluppo delle macchine per la viticoltura va ben oltre; la regolazione e il controllo dell’utensile deve essere variato compatibilmente con le condizioni e le caratteristiche del vigneto e deve poter adattarsi in continuo (...)”. (Tratto da una lettura dell’Accademia dei Georgofili dell’ottobre del 2003) mania è allestita la sezione dedicata alla meccanizzazione, curata da Unacoma (Unione nazionale costruttori macchine agricole) ed Enama (Ente nazionale per la meccanizzazione agricola) in collaborazione con il Ministero. Questa si compone di una parte costituita da pannelli fotografici, un’area dedicata a un film documentario sulla storia della meccanizzazione agricola, e uno spazio all’aperto dove sono esposti alcuni modelli di trattrici di ultima generazione affiancati da due esemplari storici, un Bubba del 1935 e un Orsi del 1938. Scopo della mostra è evidenziare come l’industria delle macchine per l’agricoltura, la cura del verde, il movimento terra e la relativa componentistica abbia avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’economia primaria, accompagnando con un lavoro instancabile di progettazione, sperimentazione, sviluppo tecnologico e produzione in serie, ogni fase dell’agricoltura. Dai prototipi della metà dell’800 alle semoventi dei primi del ventesimo secolo, dalla conversione dell’industria bellica in industria della meccanizzazione agricola nel secondo dopoguerra fino alla diffusione delle macchine su vasta scala iniziata negli anni Settanta e alle nuovissime tecnologie informatiche e satellitari che caratterizzano i mezzi più recenti, i costruttori italiani hanno scritto nello stesso tempo la storia dell’industria e quella dell’agricoltura. La rassegna è visitabile tutti i giorni sino al 3 luglio.