LA VOCE DELLE SCUOLE DEL IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI

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LA VOCE DELLE SCUOLE DEL IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI
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LA VOCE DELLE SCUOLE DEL
IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI PADOVA
ANNO 12 - NUMERO 3 - GIUGNO 2014
UNA FORESTA CHE CRESCE FA
MENO RUMORE DI UN ALBERO
CHE CADE
collaborazione, l’alleanza
scuola- famiglia siano cardini irrinunciabili dell’azione educativa, nodi fondaTraggo volentieri spunto per la ri- mentali da stringere con
flessione conclusiva di quest’anno scola- energia e perseveranza
il
raggiungimento
stico dal nostro Regolamento di Istituto, per
dell’obiettivo
comune: il
che in una sua parte importante recita:
“bene” dei nostri ragazzi.
“Il patto educativo di corresponsabilità ha lo
scopo di dichiarare gli impegni e le responsabilità di tutte le componenti della collettività scolastica..........
Attraverso il patto educativo scuola e famiglia
si impegnano a collaborare alla formazione e
all’educazione di ciascun alunno, favorendone
la crescita civile e culturale…”
Certo il percorso può non essere
sempre facile ed in quest’anno scolastico
abbiamo assistito a momenti fortemente
controversi, ma innumerevoli sono state
le esperienze di grande vicinanza, di dialogo, di azioni comuni, di partecipazione
emozionante. Ne sono un esempio le iniziative festose con cui in tutti i plessi si
per sottolineare e riaffermare quanto la stanno concludendo le lezioni: giornate di
sport e musica, di teatro e di poesia,
giornate di scambio di saluti gioiosi.
Ed è in questa direzione che tutti
dobbiamo proseguire, utilizzando il collante della stima e del rispetto per consolidare o costruire
la sintonia.
Proseguiamo nell’incontro, dunque , e
nel dialogo aperto tra genitori ed insegnanti; conoscere la reciproca fatica e
l’innegabile passione fa sentire meno soli
e può portare il regalo più prezioso:
agli insegnanti l’apprezzamento e la gratitudine e ai genitori la certezza di non essere gli unici a sostenere e a credere nei
propri figli.
Luisa Imbriani
Dirigente Scolastico
1
"Non dite che siamo pochi
e che l’impegno è troppo grande per noi.
Dite forse che due o tre ciuffi di nubi
sono pochi in un angolo di cielo d’estate?
In un momento si stendono ovunque…
Guizzano i lampi, scoppiano i tuoni
e piove su tutto.
Non dite che siamo pochi,
dite solamente che siamo."
Vorrei salutarvi quest'anno con le parole
di questa poesia coreana per invitarvi a
riflettere.
Non dite che siamo pochi quando scendiamo in piazza con arance, fiori, biscotti
e cioccolata e magari ci travestiamo anche...
Non dite che siamo pochi quando riusciamo a "premiare" gli studenti meritevoli...
Non dite che siamo pochi agli incontri
con i genitori nelle scuole e alle riunioni
mensili del GSG e della Bricola , per conoscerci e per far conoscere il IX Istituto...
Non dite che siamo pochi quando doniamo i punti per ricevere dei premi...
Non dite che siamo pochi quando dobbiamo organizzare feste e concerti, a volte improvvisandoci anche giardinieri...
Non dite che siamo pochi quando ci sono problemi da affrontare e cerchiamo la
strada giusta...
Non dite che siamo pochi quando vogliono venderci i materassi, e ridiamo insieme perché il nostro fine è un altro...
Non dite che siamo pochi quando decidiamo che la scuola è un bene comune e
come tale va migliorato anche nella
struttura, e ci armiamo di pennelli e martelli...
Non dite che siamo pochi nei momenti
tristi, quando viene a mancare un'amica,
una compagna...
Non dite che siamo pochi durante i momenti di formazione, perché non abbiamo mai finito di imparare...
Non dite che siamo pochi quando organizziamo il Piedibus, perché camminare
fa bene alla salute e insegniamo ai bambini le regole della strada...
Non dite che siamo pochi quando tifiamo
per la squadra dei "logiconi" o degli
"scacchisti", per la nostra orchestra o
per le nostre opere d'arte, perché ci piace portare in alto il nome del IX Istituto...
Non dite che siamo pochi quando cerchiamo di migliorare le biblioteche scolastiche per far capire ai bambini che
leggere è bellissimo...
Non dite che siamo pochi quando
"giriamo"
una
mail,
perché
il
"passaparola" è importante...
Non dite che siamo pochi....
Dite che siamo!!!!
Massimilla Marin Brescia
Grazie di cuore a:
Nicoletta, Luca, Luana, Deborah, Verusca,
Sonia, Marisa, Fabio, Serena, Serife, Stefania, Federica, Carmela, Nicoletta, Susanna,
Laura, Roberto, Raffaella, Selenia, Monica,
Alberta, Andrea, Elisa, Giancarlo, Gabriele,
Ekrem, Pamela, Giovanni, Giuseppe, Augusto, Radames, Ottaviano, Davide, Barbara,
Laura, Nicola, Alessandra, Paolo, Elena, Marina, Michela, Lucio, Stefano, Caterina, Marzia, Barbara, Martina, Daniela, Luisa, Francesca, Manuela, Filippo, Isabella, Graziella, Mariana, Maria, Silvia, Maria Bianca, Carmen,
Patience, Marco, Miranda, Matteo, Massimo,
Vilma, Michela, Silvia, Cinzia, Cristina, Marzia, Chiara, Stefania, Raffaella, Daniele, Donatella, Enrico, Sabrina, Paola, Michela,
Claudia, Marianna, Lucia, Patrizia, Anna, Stefano, Lorenza, Aisha, Giovanna, Mauro, Paolo, Monica, Liliana, Maria, Luca, Renato, Artan, Carmen, Antonella, Sergiu, Arnaldo... a
tutti i collaboratori, agli insegnanti e alla
Dott.ssa Imbriani.
Se volete comunicare con noi, la nostra e.mail è:
[email protected]
2
Cari genitori, cari ragazzi e cari colleghi, Prima di tutto
anche quest’anno lo sportello d’ascolto sforzatevi di stare
ha proseguito la sua attività.
bene insieme l’uSono stati numerosi i ragazzi e le ragaz- no con l’altro, i
ze della Scuola Secondaria Marsilio che più piccoli vanno
hanno chiesto di poter condividere i loro aiutati a crescere,
problemi, evidenziando così l’importanza non prevaricati.
di questo piccolo spazio settimanale de- Essere di aiuto
dicato loro.
agli altri, è questo
Siamo giunti alla fine dell’anno e mi vie- il vero modo per
ne spontaneo condividere con tutti voi sentirsi adulti e
alcune riflessioni.
forti.
Mi sono chiesta quali sono stati i temi L’ultimo filone richiede una riflessione
prevalenti che i ragazzi mi hanno propo- su quanto può arrivare ad incidere il monsto in questi mesi. Penso di poterli rag- do dei consumi sugli adolescenti.
gruppare in tre filoni.
“Tutti i miei amici ce l’hanno, anch’io lo
Forse il più importante, o comunque vorrei, non possederlo mi fa sentire diverquello che sicuramente ha evidenziato so! Però non ho la possibilità di compraruna maggiore problematicità e un grande lo e allora… lo prendo”
coinvolgimento emotivo nei ragazzi, è il Un ragazzo di dodici, tredici anni è in
tema della separazione tra genitori, cer- grado di valutare le conseguenze di quetamente frutto di angosce profonde, insi- sto gesto o è talmente preso dal desidecurezza, in qualche momento addirittura rio di “possedere” che le sottovaluta penpanico.
sando che verrà considerata tuttalpiù una
Una famiglia che si disfa è un grande bravata?
dolore per tutti e nessuno lo fa a cuor leg- È solo dopo, quando ormai è stato
gero o senza averne valutato a fondo le “beccato” che si rende conto di aver
conseguenze, ed un adolescente, che ve- commesso un reato e che la società non
de il proprio mondo affettivo crollare, fa sconti solo perché è giovane. Allora
non ha la capacità di porsi il problema in segue la disperazione e finalmente si afmodo razionale, lo vive “di pancia” o me- facciano alla mente mille domande sulle
glio col “cuore”. Aiutiamolo e cerchiamo possibili conseguenze, ma ormai è troppo
di stargli molto vicini.
tardi.
Il secondo tema che mi
E qui mi rivolgo a voi, cari colha vista coinvolta in queleghi, perché non riflettere e lavosti colloqui è il classico
rare a scuola sull’educazione alla
“bullismo”: ragazzi più
legalità? Sicuramente molti lo
grandi che approfittano e
hanno già fatto. Si potrebbero orspesso infieriscono sui
ganizzare degli incontri con perpiù piccoli anche per cose
sone formate a tale scopo, ma
molto banali.
non solo, il consumismo è sicuRagazzi, mi rivolgo a voi
ramente un tema coinvolgente e
che siete i futuri adulti di
ricco di spunti per lavorare.
questo mondo che sicuraA tutti voi un caro saluto e un
mente volete migliore. Sta
arrivederci all’anno prossimo.
a voi costruirlo tirando
fuori quanto avete di buoLucia Pasqualini
no in voi, ed è tantissimo!
3
Questa mattina osservavo i bambini se potrebbe essere un grande sole"!
mentre giocavano liberamente nel giardi- "Certo!" Risponde l'insegnante.
"Vorrei portarmelo a casa, ma come
faccio? - chiede Hansa, e Meghan risponde: "Se lo sposti si rompe tutto...
Maestra, maestra gli fai la foto!! Così
lo possiamo portare a casa!! E l'insegnante: "Bell'idea!"
I bambini sono proprio stupendi, la
creatività è insita dentro di loro!
La creatività non si INSEGNA ma va
INCORAGGIATA e STIMOLATA. Diamo
allora la possibilità ai bambini di fare
attività sperimentali, di giocare e costruire con materiali informali. Diamogli la possibilità di manipolare, toccare e talvolta "pasticciare" anche se
questo vuol dire sporcarsi! Si, perché
un bambino che torna a casa
"sporco", vuol dire che ha trascorso
un tempo/scuola denso di esperienze
educativamente stimolanti, andando a
nutrire la naturale curiosità infantile e
la voglia di conoscere ed imparare
sempre cose nuove!
In quest'ottica il gioco ha un'importanza fondamentale. Ricordiamoci che
il gioco è l'attività principale nella vita
no della scuola .
di un bambino!
C'era chi correva a braccia aperte, chi La creatività e il gioco sono strettamensi sdraiava sull'erba a guardare il cielo, te collegate; più si gioca più si sperimenchi disegnava sulla sabbia, e ancora chi ta, più si hanno occasioni di pensare più
giocava con foglie e fili d'erba. Tutti gio- si crea!
chi diversi tra loro ma... qualcosa li acco- Io credo che la scuola dell'infanzia con
munava tutti quanti... Che cosa?
tutte le sue molteplici esperienze sia davSicuramente la gioia e la libertà di po- vero "un'officina della creatività ".
ter entrare in un mondo di gioco e fantaLuisa Raffo
sia, dove la creatività assume una proDocente Scuola dell'infanzia L'aquilone
spettiva particolare con una personale interpretazione.
Così da una semplice osservazione nascono le domande, le
ipotesi, le fantasie ed i migliori
"progetti "creativi.
Ecco allora Hansa e Meghan
che stanno giocando o meglio
"stanno creando" con foglie e
rametti secchi: "Maestra vieni a
vedere il nostro girasole? O for4
Quando si arriva in quinta e mancano
pochi giorni al fatidico “passaggio”, i
bambini sembrano sfuggirti: l’attenzio- 
ne è carente, la mente vaga coi pensieri
e con le prime “simpatie”, sono cresciuti eppure spesso ti sembrano piccoli,
cercano l’abbraccio, a volte piangono
senza motivo o si arrabbiano per piccole cose, si scontrano e si scrutano, per- 
ché il gruppo è ormai un punto di riferimento irrinunciabile.
proposto a Natale, un inno delicato
alle meraviglie della natura.
“A te” di Jovanotti, una danza in
cui spiccava il valore della continuità e di quei piccoli passaggi della vita scolastica di ognuno di noi,
momenti che rimarranno scolpiti
per sempre.
Dulcis in fundo una danza moderna tra Break, Street Dance e Free
Style e allora si è ballato quasi da
professionisti e i ragazzi hanno
espresso al massimo la loro carica
emotiva e l’energia tipica dell’età.
Ed è bello quando c’è spazio per
tutti: la bambina aggraziata, il timido,
l’incompreso, l’iperattivo… e si scoprono qualità nuove, inaspettate e
una ricchezza interiore che magari
non immaginavi fino a quel momento.
Con queste attività impari a conoscere sempre di più i tuoi alunni.
La scuola dovrebbe dare più spazio
e rilevanza a questi linguaggi espressivi: danza, teatro, mimo, canto, e forse si dovrebbero avere gli spazi e gli
E il gruppo, quando la motivazione è strumenti necessari per attività creative
sana, a volte fa miracoli e supera se in grado di comunicare maggiormente
stesso.
sentimenti ed emozioni.
Un grazie davvero speciale ai ragazzi
Simona Sau
di classe quinta della scuola Ricci che
con le loro danze di saluto,
sabato 31 maggio, hanno
emozionato maestre e genitori, piroettando in stile
classico e moderno ed esibendosi a volte da protagonisti, a volte da gregari, con
semplicità e impegno.
I bambini hanno presentato tre belle coreografie:

“Il Cantico delle Creature” di S. Francesco,
rivisitato in musica da
Angelo Branduardi, già
5
Le attività di continuità tra le scuole
dell’Infanzia del territorio e le Scuole Primarie sono iniziate a Gennaio, attraverso
un lavoro comune sul diritto al nome ed
uno scambio “epistolare”, sono poi continuate con una visita alla scuola dell’Infanzia “L’Aquilone” da parte dei bambini della Primaria “Cornaro”, che hanno risposto
a domande e curiosità dei futuri compagni. Infine nell’ultima parte dell’anno i
bambini delle scuole dell’Infanzia si sono
recati in visita alla loro futura scuola Pri-
maria.
Anche i bambini del nido “Il bruco”
iscritti alla nostra scuola a Giugno sono
invitati a visitarla con le loro educatrici e a
partecipare ad una attività con i bambini
del primo anno, mentre per gli altri nuovi
iscritti la visita avviene con i genitori.
Le attività di continuità rappresentano
un’opportunità di conoscenza e interazione tra bambini e insegnanti dei diversi ordini di scuola, sono importanti per creare6
ed
evidenziare
il
“filo
rosso”
che unisce le diverse
esperienze educative
del
bambino,
per dare
serenità nei momenti di cambiamento e al contempo potenziare la motivazione al
cambiamento,
per
“accompagnare” il bambino
durante la delicata fase del
“passaggio” ma anche per
sancire il “passaggio”.
In tal modo il bambino può mantenere, an- duare alcuni elementi di riferimento e, in
che nel cambiamento, la consapevolezza qualche misura, ad immaginarsi e a proietdi sé, della propria identità e del proprio tarsi nel nuovo contesto.
ruolo, può sentirsi sicuro di sé e affrontare
Roberta Tuzzato
con maggiore entusiasmo la nuova espeF.S. per la Continuità Infanzia Primaria
rienza scolastica, perché riesce a indivi-
Quest’anno con il progetto “Un tesoro di
terra” abbiamo partecipato al Concorso
QUALe idEA! 2014, indetto da ARPAV e
Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
(USRV) per promuovere Progetti di educazione ambientale, realizzati nell’anno scolastico 2013/2014 secondo le modalità previste dal Manuale "La Scuola e l’Educazione Ambientale: progettare secondo qualità".
I bambini dell’ultimo anno hanno sviluppato un percorso di scoperta del “sistema
suolo”, approfondendo aspetti scientifici e
ambientali.
Tutto il percorso è stato documentato e
inviato all’Arpav …
… E siamo stati selezionati!
Martedì 27 Maggio ci siamo recati all’Istituto Marconi, in
Aula Ma-
gna, e siamo stati premiati!
Dopo una breve presentazione del percorso da parte delle insegnanti, una decina di bambini, che erano
stati accompagnati dai genitori, sotto la
guida della bravissima maestra di musica
Tamara Turetta, hanno eseguito il “Canto
alla terra”, incantando la platea di bambini
e ragazzi, che hanno ascoltato in assoluto
silenzio le tenui voci del piccolissimo coro. Magico! Abbiamo ricevuto tanti complimenti!
I Progetti selezionati riceveranno il riconoscimento di
“Progetto in Qualità”, saranno
identificati con un “Bollino di
Qualità” ed inseriti nella Rete
di Educazione Ambientale
IN.F.E.A.
presente
sul
portale
www.arpa.veneto.it e nel sito dell’Ufficio
Scolastico Regionale
www.istruzioneveneto.it.
Beffa Donata e Tuzzato Roberta
Docenti della Scuola dell’Infanzia “L’Aquilone”
7
scuola.
Una delle attività che ha coinvolto le
classi quinte e prime della secondaria insieme è stata la partecipazione, il 27 marzo 2014, ad uno spettacolo teatrale dal titolo "Pinocchio cadetto imperfetto", storia
di bulli , fate e capitani poco coraggiosi.
Il teatro è un prezioso strumento pedagogico e formativo, multidisciplinare e interdisciplinare ed è una forma di comunicazione scenica interattiva tra la rappresentazione e il pubblico..
Il passaggio dalla scuola primaria
alla scuola secondaria rappresenta
un momento importante e delicato
per i ragazzi delle classi quinte.
Per aiutarli in questo, sono stati
programmati alcuni progetti dagli
insegnanti della scuola "Marsilio" e
delle scuole primarie, con l'obiettivo
di favorire l'inserimento nella scuola
secondaria in modo armonico e sereno e di informare sulle attività e
sulle iniziative promosse
dalla
Il tema affrontato è di grande attualità:
il " bullismo".
Pinocchio, la Fata Turchina, capitan
Bullone sono personaggi noti ai bambini e quindi una storia semplice e divertente per capire un messaggio importante .
Sarà proprio Pinocchio a capire e a
comunicare al giovane pubblico che
scegliere la via del bullismo sarà un errore che lo porterà alla SOLITUDINE e
che l'ingannevole Bullolandia altro non
è che un mondo instabile e fasullo.
Ma lascio la parola agli alunni...............
Cristina Camporese
Docente scuola Marsilio
8
molte cose, ma una in particolare
ci ha colpiti: il segreto per diventare dei bravi attori è immedesimarsi
nel personaggio ma soprattutto…
giocare!!!
La “parola-chiave” che ci ha regalato Renzo è: ASCOLTIAMOCI!!!!!!!!
Irene Bettini 1^ C Marsilio
Il giorno 4 aprile abbiamo effettuato, noi classi 1^ della scuola
Marsilio da Padova, con le 5^ delle
scuole del quartiere, un laboratorio
sul bullismo.
Questa è stata un’esperienza
straordinaria perché ci ha fatto capire come bisogna affrontare i
“bulli”; non bisogna mai farsi influenzare da loro perché se vuoi
farti degli amici, questo non è sicuramente il modo migliore di farlo.
Giovedì 27 Marzo, noi, classi prime della scuola Marsilio da Padova, insieme alle
classi quinte delle scuole Cornaro, Oriani, e Ricci Curbastro abbiamo assistito
allo spettacolo teatrale: “Pinocchio Cadetto Imperfetto”.
Lo spettacolo affrontava il tema del bullismo, ma in modo ironico e divertente. Ci
ha colpiti in particolare la capacità degli
attori di proporre un tema così pesante
ed attuale in modo leggero e semplice,
oltre alla loro bravura nel coinvolgere
noi, pubblico.
Questo spettacolo ci ha fatti riflettere
sulla vera natura del bullo, e sulle conseguenze del suo atteggiamento: il bullo
non ha amici, è vittima della sua debolezza e della sua paura. Si trova isolato, non
più capace di godere delle cose e delle
persone che lo circondano, non perde
solo il percorso scolastico e il rapporto
con la realtà, perde anche il rispetto degli
altri.
A distanza di qualche giorno, il 9 Aprile,
abbiamo svolto un laboratorio guidato Ci ha insegnato anche ad essere noi
dal regista teatrale, Renzo, che ci ha ac- stessi; infatti i bulli non vincono mai. Ma
compagnati nel mondo del teatro, facen- una cosa è certa: “Per discutere si usa la
doci giocare, inventare e recitare collabo- bocca e non le mani”.
rando tra di noi.
Davide Brescia e Marco Bassa
Abbiamo tratto profitto anche da questa
esperienza: Renzo, infatti, ci ha spiegato
1^A Marsilio
9
vittima e del
bullo, divisi
in gruppi e
abbiamo
fatto delle
scenette.
Il teatrino
di
Pinocchio è stato
molto bello
e divertente
e lo spettacolo ci ha
parlato del
bullismo.
Non
bisogna
comportarsi come chi fa il
bullo.
Quando
siamo andaÈ importante l’aiuto degli amici perché ti alla scuola Marsilio, Renzo, il regista, ci
si può superare qualunque ostacolo e ha fatto fare dei giochi di imitazione percomprendere che essere bulli è solo un ché fare il bullo, alla fine, vuol dire imitare
segno di debolezza
i più prepotenti e cercare di essere apprezzati e temuti dagli altri.
Riflessioni…
Questo spettacolo mi ha fatto capire
Ho capito che è meglio avere degli ami- che il bullismo non è mai la situazione
ci veri che essere rispettati perché temuti giusta e che se frequenti dei bulli, resti
e non avere amici. Nessuno dentro di sé solo e senza amici.
vuole fare il bullo.
Questa esperienza mi ha fatto capire
Io penso che il tema sul bullismo sia che il bullismo non è mai la giusta solustata un’ottima idea perché così ci spiega zione. Attraverso il teatro ho provato diquello che si deve o non si deve fare.
verse emozioni: divertimento, allegria,
Quando siamo andati al laboratorio c’efelicità…
e
rano Renzo e Massimo cioè il regista e
che, se fai il
Pinocchio. Io mi sono divertita molto.
bullo, non fai
Renzo ha detto che dovevamo imitarlo in
altro che almodo assurdo poi abbiamo trasformato
lontanarti dacon l’immaginazione un attaccapanni in
gli altri e remolte altre cose. Per me è stato molto
stare solo.
bello quando tre o quattro bambini sono
Che divertenusciti e hanno inventato una scenetta.
te
questo laboQuesto laboratorio ci ha un po’ inseratorio, sognato come recitare. Io ho capito che per
prattutto
recitare bisogna un po’ “prendere in giro” quando Renzo ha detto di imitarlo e, visto
il personaggio che interpreti.
che certe persone non lo facevano bene
Nel laboratorio abbiamo imitato, gioca- lui le ha imitate e ha fatto ridere tutti! Ma
to, scherzato e recitato parti divertenti. Mi la parte più bella è stata lo spettacolo teaè piaciuto molto.
trale con Pinocchio e gli altri personaggi.
Venerdì abbiamo giocato al gioco della
Alunni 5^Oriani
10
Altre riflessioni…
Il laboratorio mi è piaciuto molto perché è stato divertente e ho partecipato
parecchio. Purtroppo il tempo a nostra
disposizione era poco. Nonostante questo abbiamo imparato molto e quest’esperienza spero di ripeterla un altro giorno.
Oggi ho partecipato ad un laboratorio
teatrale coinvolgente e molto comico. Da
questa esperienza ho imparato che per
fare l’attore serve la concentrazione e
l’autocontrollo. In più ho imparato una
cosa nuova: recitare significa anche giocare.
Questa esperienza è stata unica!!!
Semplicemente bellissima, molto coinvolgente, divertente e simpatica.
Per me è stata una bella esperienza e
mi sono abbastanza divertita. Io non ho
fatto niente di speciale perché mi vergognavo anche se recitare mi piacerebbe e
credo di poterlo fare bene.
Quanto vorrei che il “teatro comico”
fosse una materia come matematica, italiano … SAREBBE IL MASSIMO.
Il laboratorio mi è piaciuto molto soprattutto quando ho partecipato ai gio-
chi. Peccato
che il tempo
fosse limitato
ma ci siamo
divertiti
comunque.
A me è piaciuta questa
esperienza
perché abbiamo fatto tanti
giochi. Mi sono
divertita
soprattutto
quando alcuni
bambini hanno
imitato
l’autore
del
teatro. Io ho
imparato che
per fare il teatro si deve giocare e improvvisare.
Di sicuro coinvolgente, divertente, animata… Ci sono state diverse scene ironiche: lo schiaffo “del clown”, la simpatica
“scenetta” di Piero, Daniel e Andrei,
quando dovevamo trasformare la gruccia
in qualsiasi oggetto ci venisse in mente.
UN’ESPERIENZA
UNICA.
Giocando ho capito che recitare
vuol dire divertirsi
e giocare. È stata
interessante quest’attività
perché
ho finalmente potuto “gustare” l’arte teatrale.
Alunni 5^ Ricci
11
Diceva recentemente il migliore dei nostri
pedagogisti – il direttore del CPP, Daniele
Novara – che quando una scuola non ha
più una filosofia educativa né un obiettivo
pedagogico, finisce per guardarsi solo la
punta dei piedi, senza saper più trovare le
risposte alle domande della contemporaneità.
Ci sono varie sfide a cui le scuole dovrebbero trovare possibili risposte:

Quale rapporto con la tecnologia?

È un male, è un bene?

Computer in ogni classe, cartaceo ad
ogni costo?

Lim (le lavagne interattive) per ogni
insegnante, o ci sono altre priorità?
zione, usare un segnalibro costruito
dai bambini per ricordarsi a quale pagina
eravamo arrivati? Allora sono contrario.
Un tablet per evitare di dover mettere il
naso fuori dalla scuola, vedere il mondo
solo in 2D, senza piedi bagnati, senza salite e discese dall’autobus, senza fila, enza
le gote rosse dei bambini in gita? Se è così, sono fermamente contrario.
Un tablet, invece, per scoprire, dopo la
gita, tutto quello che il tempo non ci ha
concesso di vedere, altri luoghi simili nel
mondo, e posti dove ancora ci piacerebbe
andare? Se è così, allora sì, sì, tre volte sì.
Un tablet per facilitare la scrittura a tutti,
anche ai pasticcioni, ai disordinati, ai disgrafici? Se è così – con qualche dubbio:
che male c’è ad essere un po’ pasticcioni? – allora sì.
Un tablet per rendere il pensiero semplice, privo di complessità, lungo solo 140
caratteri, con un correttore automatico
che impedisca di sbagliare e, quindi, di
imparare? No, per favore, no.
Un tablet che faccia sentire tutti uguali,
in possesso degli stessi strumenti e della
stessa alfabetizzazione tecnologica e digitale di base, senza differenza fra chi può e
chi non può permettersi un computer? Se
davvero questo è l’intento, allora sì.
Potrei continuare all’infinito. Un tablet è
uno strumento e non un obiettivo. E, se è
uno strumento, a quale scopo, con quali
obiettivi, con quale pensiero pedagogico,
con quale metodologia, stiamo pensando
di introdurlo a scuola? Credo che, in una
scuola pubblica l’obiettivo di riflessione,
non deve essere il tablet, la Lim, la banda
larga o lo smartphone, ma devono essere
i bambini e il loro percorso di apprendimento della realtà che li circonda.
Quindi, chi ha ragione? A conti fatti, è
giusto dire che non ha ragione nessuno.
Non perché, banalmente, la tecnologia sia
un po’ buona e un po’ cattiva (un insegnante direbbe subito: “Dipende dall’uso
che se ne fa”), ma perché, davanti a tutta
questa discussione, mi sembra che nessuno abbia chiarito la domanda fondamentale: libri o tablet, d’accordo, ma per
farne cosa?
Un tablet per sostituire sussidiari tristi, (Adattamento e integrazione di TECNOLOinadeguati, ...? Allora sono favorevole.
GIA O NO A SCUOLA? www.wired.it)
Un tablet per evitare di dover leggere ad
alta voce, a tutta la classe, facendo scricVittorio Piccolo
chiolare delicatamente la pagina di un liDocente Oriani
bro, girarlo per mostrare a tutti l’illustra12
Il pensiero artistico nei bambini non esiste perché non possiedono ancora il concetto di arte. Esiste invece
il piacere di vedere la trasformazione causata dalla loro volontà,
di comunicare i sentimenti, di individuare simboli attraverso i
quali indicare la loro posizione nel mondo.
Il valore del prodotto non è nella sua ultimazione
ma nel processo di produzione.
Una volta finito può sparire nel vento.
Andrea Macchiavello
13
Se qualcosa vuoi gettare…
Il baratto dovrai fare!
Bambole, giochi e fumetti,
palloni, libri e legnetti,
carte, puzzle e pupazzetti,
tutti i giochi son perfetti!
Se qualcosa vuoi scambiare,
cose vecchie riciclare,
altre “nuove” puoi trovare
proprio qui dovrai tornare!
Non andare a fare shopping!
È la festa dello Swapping!
Con questa filastrocca i nostri
alunni sono stati invitati alla 3^ edizione della Giornata del Baratto, organiz- La Giornata è stata allietata da un grupzata dal GSG, che ha visto la partecipa- po di Break Dance e di He Pop, oltre che
zione di numerosi alunni di tutti i plessi
da un campo da basket allestito per
l’occasione dal Petrarca Patavium. Anche grazie a queste collaborazioni con
il territorio, la scuola oggi può aprirsi e
del IX Istituto, con i loro genitori.
interagire, vera “scuola di vita”.
È inserita in un percorso ambientalista,
Emanuela Borin
che comprende numerose
iniziative sul risparmio energetico (M’illumino di meno),
il riciclo, il consumo naturale, portate avanti nelle varie
classi. Anche la merenda è
stata rigorosamente naturale, con frutta gentilmente
donata da “Ortocorto” e
dolci preparati dalle mamme! Una vera delizia!
14
11 aprile 2014:
ennesima Giornata dello Sport
al
Palazzetto
Gozzano, organizzata da Ales-
di 1^ Marsilio, hanno potuto
“assaggiare” varie attività
sportive, alcune effettuate
durante l’anno, altre completamente nuove.
sandro Padovan che ha
messo insieme gli allenatori di tutte le agenzie
sportive del territorio.
Anche in questo caso
il GSG (che, come il
prezzemolo c’entra dappertutto) ha finanziato i
locali.
I ragazzi di 3^, 4^ e 5^
delle tre scuole primarie, insieme agli alunni
15
Anche questa attività si effettua nell’ottica della continuità, per ricordarci che ordini diversi di scuola comunque fanno parte di un unico
istituto, ricco di ponti per
sentirsi sempre uniti, parte
del tutto che è la nostra vita,
che non ha salti, ma passaggi per cambiare e per crescere.
Emanuela Borin
Giocare,
ballare,
fare merenda all’aria
aperta… Ah!!! Se tutti i giorni la scuola fosse così… sarebbe perfetta!
Prato della Valle - 30 maggio 2014
Festa finale delle attività sportive
“Giocosport” per tutte le classi 5^ di
Padova: un esercito di ragazzi!
Emanuela Borin
16
Giornata della musica l’8 maggio al Porto ci. Tanti, diversi generi musicali, per senAstra, con la partecipazione degli alunni di tirci sempre parte di un unico Istituto, tan5 anni della scuola dell’Infanzia e gli alunni te scuole, ma un unico cuore che batte.
di classe 1^ Cornaro, 1^ e 2^ oriani e Ric-
È solo la prima di una lunga serie, l’adesione all’iniziativa
di
Legambiente
“Scuole
Pulite—
Nontiscordardimè”. Un esercito di genitori con tute,
secchi, ramazze, idropulitrice, chiodi, tappini, zappette, pennelli e smalto, ha invaso la scuola Ricci
Curbastro il 17 aprile, e non solo. GRAZIE!!!
17
Da molti anni uso il linguaggio LOGO e la sua evoluzione, SCRATCH, per insegnare ai bambini della
mia classe cosa significa programmare: usare un linguaggio di programmazione, come percorso importante per
abituarli a usare in modo attivo e creativo il p.c., creando storie, animazioni,
grafica, videogames e altro.
Il progetto fa riferimento al percorso
didattico di informatica/tecnologia, ma
coinvolge anche l’ambito linguistico/
artistico e logico/matematico.
Si sviluppa seguendo il modello didattico che privilegia l’apprendimento
collaborativo e cooperativo, cercando
di coinvolgere tutti nelle situazioni di
“problem solving”.
L’obiettivo principale resta comunque lo sviluppo di abitudini all’apprendimento in modo partecipativo, attivo e
creativo usando le tecnologie: la possibilità di esercitare un potere sullo
schermo del computer; essere creatore
di immagini e contenuti attraverso il
computer.
Simulare la realtà, cioè riprodurla in
un
artefatto
tecnologico,
un
- quello che mi serve (giusto per il
percorso) o non mi serve (sbagliato
per il percorso);
- quello che succede se…
La conoscenza, e soprattutto la comprensione che si ottiene in questo modo attivo, è molto superiore, sia per
quantità sia per qualità, a quella che si
otterrebbe limitandosi a osservare la
realtà.
Ma soprattutto l’ obiettivo di questa
esperienza è creare una relazione tra
computer e menti giovani che possa
generare un migliore apprendimento
della tecnologia per mezzo di situazioni
educative con caratteristiche il più possibile spontanee e ludiche.
Abilità tecnologiche e linguistiche si
assorbono meglio, quando certe conoscenze scaturiscono dall’esperienza
personale di chi impara in situazioni di
simulazione e creazione di artefatti.
L’utilizzo del linguaggio LOGO, in tutta la sua evoluzione, rappresenta in
pieno la “circolarità creativa” che fa
parte del significato profondo della filosofia LOGO proposta da S. Papert.
Il vero obiettivo da raggiungere è la
creazione di un “abito mentale” che valorizzi le situazioni, i processi operativi
e cognitivi realizzati con i tentativi di
soluzione ai problemi che emergono.
Dove ogni conquista, “creazione di
un Micromondo”, nasce da una risposta cercata, trovata e sperimentata,
spesso anche in modo collaborativo.
"…un bambino [impara] costruendo
una torre, scrivendo un racconto, costruendo un apparato robotico o realizzando un videogame: sono tutti esempi
di costruzioni e la lista potrebbe proseguire all'infinito. Tutte queste attività
hanno molti aspetti in comune. Sono
soggetti alla verifica della realtà; se
non funzionano divengono una sfida a
“Micromondo” che consente di vedere: capire perché e a superare l'ostaco- quello che succede o è successo in lo.” (Papert 1999) .
uno spazio o in un tempo;
Alunni di 4^ e
- quello che ho pensato e poi ho realizVittorio Piccolo
zato;
Docente Scuola Oriani
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La classe IV ha continuato in questi mesi il progetto interdisciplinare relativo alle
piante aromatiche e, dopo aver seminato
ed innaffiato nel giardino della scuola, ha
effettuato una visita all’Orto Botanico
proposta dal Vivipadova.
“Il giardino dei semplici”, così veniva
chiamato, è il più vecchio Orto Universitario del mondo (1545).
Nasce su un terreno inizialmente di
proprietà dei Monaci di Santa Giustina su richiesta di alcuni professori
dell’Università per spiegare agli allievi le virtù terapeutiche dei “Semplici”
attraverso l’osservazione diretta delle
piante. Sono definiti “Semplici” i medicamenti che provengono direttamente dalla natura senza la manipolazione dell’uomo.
Dal 1997 è inserito come bene culturale nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO, “…
per aver contribuito al progresso di
numerose discipline scientifiche….”.
Durante la nostra visita abbiamo
osservato: piante acquatiche, veleno-
se, carnivore, venute da lontano e medicinali.
La pianta più antica (1585) è la Palma
Nana denominata Palma di Goethe, poiché il famoso poeta tedesco si interessò
a lei durante una visita a Padova nel
1785.
Lucia Annibaletto
Docente Scuola Ricci Curbastro
Ecco l’Orto Botanico con gli occhi dei
bambini:
Il quarto che mi è piaciuto di più è stato
quello delle piante insettivore attive e
passive. Erano belle perché rimanevano
a bocca aperta finché non entrava un
insetto, poi la chiudevano e l’insetto veniva mangiato.
Quando siamo arrivati all’Orto Botanico mi sono accorta che era molto più grande di quanto mi ero immaginata: aveva quattro fontane, una in ogni settore e anche una centrale, molto più grande delle altre. Aveva
quattro cancello nei quattro punti cardinali. Noi
Dell’Orto Botanico mi è piaciuta la Palma di
siamo entrati da quello ovest.
Goethe, la pianta più bella che ho visto. Mi è piaciuta perché era viva ma tanto vecchia e grande,
Ciò che mi ha colpito è stato il modo di portae aveva una cupola.
re in Italia piante di cui non conoscevano l’esistenza.
E’ stato particolare ammirare le
piante aromatiche o medicinali col- Mi hanno colpito le piante acquatiche, alcune delle quali
tivate da noi a scuola e ritrovate sembravano lattughe, altre avevano dei “galleggianti” pieni
d’aria e non avevano radici sul fondo.
nell’Orto Botanico.
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E' stata avviata presso la scuola primaria Ricci Curbastro la 1^ edizione del progetto "Dona un libro alla tua biblioteca
scolastica" promossa dal GSG.
Gli alunni sono stati sollecitati a donare
un libro scelto da loro tra quelli che possedevano a casa; poteva trattarsi di un
libro ricevuto in regalo che magari avevano già; di un libro che è piaciuto tantissimo e che avrebbero voluto condividere
con i compagni; di un libro già letto che
semplicemente non trovava più spazio
nella libreria di casa.
Tutti hanno ricevuto in omaggio un segnalibro plastificato disegnato da uno
dei loro compagni.
Lo scopo di questa bella iniziativa, che
ha ottenuto un grande successo, è quello
di incrementare il patrimonio delle biblio-
In occasione della bellissima
iniziativa "Dona un libro alla tua
biblioteca scolastica" fui scelta
per leggervi delle fiabe con lo
scopo di invogliarvi maggiormente alla lettura e ad usufruire
della utilissima biblioteca scolastica.
In questa occasione vi feci
diverse domande e tra queste
quali fossero le vostre letture
preferite.
Ad un tratto è successo qualcosa, qualcosa di particolare. Una magia
permeava l'aria e ne ho respirato profondamente il dolcissimo profumo. Di fronte
a me non c'eravate più voi, bambini, ma
una Pocahontas, un Harry Potter, un Mowgli, una Pimpa, un Diabolik.
È stato stupendo: potevo vedere un
meraviglioso futuro nei vostri grandi occhi, un futuro pieno d'amore, rispetto e
comprensione. Avevate più desiderio di
"conoscenza" di quanto potessi immagi20
teche scolastiche e
di
offrire
agli
studenti una
possibilità
in più per
avvicinarli
alla lettura,
auspicando che, proprio attraverso un
libro donato, qualcuno possa iniziare il
suo "viaggio da lettore”.
Inoltre abbiamo voluto lanciare alle famiglie un messaggio di educazione alla
cittadinanza attiva e alla solidarietà verso i bisogni della comunità scolastica.
Massimilla Marin Brescia
nare. Dovevo essere io a svegliare in voi
l'interesse per la lettura ma avete fatto
voi qualcosa di speciale per me.
Come (nella mitologia) Cupido lancia la
freccia nel cuore degli uomini per risvegliare l'amore, così voi bambini, avete risvegliato nel mio cuore il desiderio di ritornare bambina per poter vivere attraverso i libri fantastiche avventure.
Grazie di tutto bambini!
Laura Locatelli
Anche quest’anno le collaborazioni col Quartiere 4 sono state numerose e proficue
per l’istituto.
Abbiamo avuto infatti la
concessione dei locali del
Porto Astra e della Sala di
Quartiere in via Guasti, sia
per giornate dedicate alla
continuità, agli spettacoli musicali e a corsi
di aggiornamento per
docenti e genitori, sia
per l’organizzazione di
eventi come la presentazione di un libro sullo
sport calcio il 15 marzo,
cui hanno partecipato
gli alunni della classe
5^ della Ricci Curbastro.
Gli stessi hanno potuto anche partecipare alle
attività sportive organizzate
in Piazzale Cuoco nel mese
di maggio, il 17 per giocare
ad Hockey, sotto lo sguardo divertito dei passanti e
dei banchetti dei produttori
locali.
Il 31 maggio inoltre, le classi 4^ e 5^
della Ricci, hanno effettuato i loro giochi di plesso nel Piazzale stesso, guadagnandosi una ottima e abbondante
merenda a base di panini, frutta e dolci,
che hanno potuto gustare anche i genitori, offerta dall’associazione agricoltori.
Emanuela Borin
21
La scuola Cornaro finisce l’anno in bellezza
con la festa dell’Intercultura.
La proponiamo da molti anni, tuttavia è sempre come se fosse la prima volta: l’ansia, l’emozione, la fatica, il divertimento durante l’organizzazione, non riusciamo ad evitarli!
A sostenerci e a spronarci c’è la partecipazione stimolante dei genitori dei nostri alunni e la
condivisione della voglia di “ fare insieme “, più
di ogni altra cosa , è l’input che ci motiva e ci fa
incontrare.
Ancora una volta la presenza dei genitori, dei
nonni e parenti è stata fondamentale, così come quella del nostro sempre fantastico coro
preparato dall’insegnante Elisabetta.
Inoltre, sorprendente è stata la performance
di genitori italiani e stranieri
che si sono esibiti con canzoni, filastrocche, letture, danze nella lingua d’origine, uno
dei tanti modi per farci conoscere ed apprezzare le
diversità.
Con il cuore, la voce ed il
corpo hanno comunicato
messaggi, nostalgie, ricordi…
Il momento “clou” della
festa è stato il pranzo etnico
che, ancora una volta, ha
superato ogni previsione:
decine e decine di piatti della cucina tradizionale italiana e non, un’esplosione di
colori, sapori, profumi, cibi dolci, salati e speziati presentati sempre con fantasia e cura meticolosa da stuzzicare anche i palati meno “
gourmands”.
22
I genitori volontari addetti alla distribuzione
delle pietanze si sono impegnati alacremente
per offrire quelle prelibatezze che, certamente,
i bambini hanno gradito e, ancor di più, tutti gli
adulti lì convenuti. Quante cose può fare un
“piatto” quando lo si apprezza!!
Uno sguardo al di là del cancello della scuola
sarebbe indubbiamente stato catturato dai movimenti colorati di quelle
culture intrecciate e avrebbe certamente posato l’attenzione sull’armonia vivace di quella diversità!
GRAZIE di cuore a tutte le famiglie e
agli operatori che sempre affiancano
noi insegnanti con affetto, partecipazione ed entusiasmo.
Sandra Sguotti e Angela Federico
Docenti scuola primaria “ E. Cornaro “
23
Martedì tre giugno, spettacolo teatrale
presso la scuola Oriani della classe quinta, accompagnata dai metallofoni della
seconda.
Si mette in scena un adattamento della
fiaba Biancaneve e i sette nani che, per il
grande numero di attori coinvolti, ha visto una estensione nella fiaba Rosaspina, sempre dei fratelli Grimm.
Come detto in un altro articolo di questo numero, il conduttore dell'iniziativa,
l'insegnante Andrea Macchiavello, ha inteso l'azione teatrale come gioco da tutti i
punti di vista. Si sono capovolti i ruoli: il
re era Caterina e la regina Radu, Biancaneve Mattia e il prete Chiara.
Il re sa fare di tutto ma non esaudire il
desiderio della regina di avere una figlia.
Cerca di convincerla ad accontentarsi
di un pony ma lei verrà aiutata da una ranocchia.
E così via di seguito, passando per un
24
cacciatore mezzo sordo, una matrigna che
regala a Biancaneve
una televisione per rimbambirla e un
principe azzurro balbuziente che salva
Biancaneve con una tremenda alitata di
aglio.
L'insieme era condito dalle musiche dei
bambini che non recitavano e da quelli
della classe seconda.
Il divertimento è stato evidente.
In modo particolare, gli attori si sono
egregiamente destreggiati spesso improvvisando bene, all'interno comunque
delle caratteristiche del personaggio, e
relazionandosi bene nel contesto.
Peccato che il teatro così inteso sia una
forma artistica effimera. Di essa rimane
solo la memoria.
Andrea Macchiavello
Docente Scuola Oriani
I ragazzi della scuola Marsilio hanno
accolto gli alunni di 5^ delle scuole primarie per realizzare insieme una cartellina in miniatura.
25
«Malala è una ragazziti di 2 C hanno avuto la possina di 16 anni che, pur
bilità, con la guida dell’insedi andare a scuola, ha
gnante di Lettere, prof.ssa
messo a repentaglio la
Veltri, di leggere il libro “Io
propria vita» ha spiesono Malala, la mia battaglia
gato l’assessore ai
per la libertà e l’istruzione delServizi Sociali Fabio
le donne”, scritto dalla protaVerlato, aprendo l’egonista con C. Lamb.
vento conclusivo del
Hanno potuto così utilizzare le
concorso “Malala Youconoscenze acquisite per
safzai". «Malala» ha
esprimere le proprie riflessioproseguito l’assessoni in forma scritta, svolgendo
re «ci ha regalato una
temi e, soprattutto, per realizlezione importantissizare, con la direzione dell’inma: è giusto spendersegnante di Arte ed Immagisi per le proprie caune, prof.ssa Candeo, l’elabose». Tema del premio,
rato grafico-pittorico che ha
cui hanno partecipato dieci classi prove- permesso loro di aggiudicarsi il premio
nienti da nove istituiti, è stato quello collettivo consistente in un buono del vadell’importanza dell’istruzione che, sem- lore di 500 euro per l’acquisto di libri, ripre
più
spesso,
fa
rima
con viste, CD.
“integrazione”.
Dopo aver analizzato l’esperienza di MaMartedì 6 maggio la classe 2 C della lala, i ragazzi hanno prodotto un pensiescuola “Marsilio da Padova” è stata pre- ro personale ispirato al sogno di un monmiata presso il Centro Culturale S. Gaeta- do migliore. Hanno disegnato un mappano, nell’ambito del concorso, indetto dal mondo, lo hanno strappato in frammenti
Comune di Padova, “Premio Malala You- in cui ciascuno ha riportato a penna le
safzai”.
proprie idee con scritte, disegni, progetti,
La partecipazione al concorso, intitolato per poi ricomporlo a collage su uno sfonalla giovane pakistana vincitrice del pre- do di pittura digitale.
mio Sacharov, ferita dai talebani per aver Hanno capito che insieme possono creasostenuto il diritto all’istruzione per tutte re un mondo, il soggetto, colorato con le
le bambine, richiedeva l’elaborazione di impronte delle loro dita nel mare di una
composizioni scritte o grafico pittoriche, scala cromatica che accende un Univercollettive e/o individuali, ispirate alla fa- so oscuro.
mosa frase pronunciata da Malala di Hanno imparato che possono dare forma
fronte all’Assemblea delle Nazioni Unite: alle idee e riscrivere un mondo nuovo.
“Un bambino, un insegnante, un libro e
una penna possono cambiare il mondo”.
Prof.sse Elena Candeo e Renata Veltri
Docenti Scuola Secondaria Marsilio
Nel corso dell’anno scolastico gli studen-26
Dedicato a “Padova Città d’Acque”
il movimento circolare del corpo in cui la
un percorso poetico di parole, musica, musica trovava posto quasi per un ancedanza, tra le mura veneziane del Cinque- strale richiamo.
cento e i navigli.
Il viaggio poetico nel tempo, suddiviso
in sei sezioni,(dalla Creazione
al rapporto simbiotico con l’acqua, dalla rottura di un patto
antico con la natura al simbolico dell’acqua nell’immaginario
collettivo, dall’essere d’acqua,
tutt’uno con il paesaggio naturale ed umano, all’omaggio a
Il IX Istituto Comprensivo, scuola secondaria di primo grado Marsilio, il 20
maggio, alle ore 18,00, ha dato vita a una
performance artistica dedicata a Padova
Città d’Acque, con l’Orchestra del CIM
composta dai ragazzi della Marsilio, diretta dai professori: Chiara De Zuani,
Adriano Gobbin, Roberto Lea, Fabio Puricelli.
Il contributo scenico della professoressa Elena Candeo ha sottolineato con elementi artistici, pesci sonori di creta appesi a un albero, il suggestivo paesaggio
scenografico naturale di Golena di San
Prosdocimo in Via San Massimo.
All’interno della rappresentazione, le
ragazze delle prime si sono esibite in
una danza, a cura di Paola Varricchio, su
una melodia popolare ebraica: “Dona
Dona”; disposte in cerchio hanno comunicato allo spettatore il loro sentirsi ed
essere insieme attraverso la gestualità e
Padova), ha visto i ragazzi protagonisti
di letture in diverse lingue con traduzione alternata, memorizzazione dei testi
accompagnata da azioni sceniche, grazie anche al contributo della professoressa Paola Munari che ne ha seguito e
curato i dettagli.
Gli intermezzi musicali sono stati arrangiati dai professori del CIM per un’esecuzione, adattata ai ragazzi del corso
musicale, di forte impatto, tra il suono
dell’acqua e del vento e gli effetti amplificatori dell’audio, a cura di Francesco
Breda.
Lo splendido Comitato genitori della
scuola ha curato il “dietro le quinte”, in
particolare le signore Massimilla Brescia e Lorenza Scarparo, il cui prezioso e generoso contributo è stato
essenziale per la riuscita dello spettacolo.
D’acqua, di musica e poesia, insomma, un momento artistico danzante poetico musicale davvero raffinato!
Marina Agostinacchio
Docente Scuola Secondaria Marsilio
27
Ieri ed oggi…
…passato e presente…
Il Jazz, musica del passato ma
presente più che mai…
Il M.° E. Intra, direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano,
intervistato da Radio Gamma
Cinque il 17 maggio, ne ha parlato ampiamente.
Così i nostri alunni delle classi
terze
della
scuola
media
“MARSILIO da Padova” alla conclusione del percorso didattico svolto
nelle ore di ed. Musicale, hanno illustrato altrettanto ampiamente con loro esecuzioni strumentali, video e spiegazioni
nel concerto di fine anno, il 12 maggio
presso il Piccolo teatro Don Bosco.
E’ stata molto interessante la collaborazione di Michele Galeazzo, D.J. e critico musicale del periodo moderno, nelle
due lezioni-concerto e nella serata conclusiva del concerto.
Il jazz è musica apparentemente del
passato, ma ancora così viva e forza vitale e motrice della musica d’oggi .
E del concerto dei ragazzi e dell’attività musicale della scuola, è stato dato
spazio nella trasmissione di Radio gamma 5 dedicata al jazz con l’intervista
all’insegnante di musica.
L’emozione
dei
ragazzi
quando sono
protagonisti
sul palco e
devono dare
il meglio davanti ai genitori e al pubblico si percepisce
nell’aria e resta impressa
nei
nostri
cuori.
Si fondono
in
concerto
mille
sentimenti: paura,
dubbio, curiosità, felicità, tensione, serenità, gioia.
La serata è riuscita benissimo, i ragazzi hanno dato il meglio di loro stessi.
Complimenti ragazzi!!!!!!!!!!!!
Cristina Camporese
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Sabato 7 giugno, accompagnati dalla
prof. Camporese, alcuni ragazzi, in rappresentanza delle classi terze, hanno
partecipato a un programma musicale in
diretta a Radio Gamma 5.
È stata l'occasione per presentare e
raccontare la seconda edizione del
“Seminario della musica del 900”, organizzato dalla prof. Camporese per i ragazzi di terza secondaria, in collaborazione con il dj Michele Galeazzo.
Era presente telefonicamente in diretta
da Milano, il maestro Enrico Intra, famoso direttore d'orchestra e jazzista riconosciuto di fama mondiale e grande appassionato di didattica musicale che si è
complimentato con la docente della
scuola Marsilio per il
percorso musicale, dove è stato approfondito
il jazz, perché pochi professori insegnano il
jazz.
Inoltre è è riuscita a
stimolare i ragazzi, comunicando loro gioia,
felicità e passione per la
musica.
Intra ha detto che la
musica è come un oceano e il jazz è un fiume. Il
jazz è ricerca del suono,
ogni musicista con il
suo strumento deve cercare un proprio suono.
Intra ha consigliato ai
ragazzi l'ascolto della
musica, che fa sì che si accenda la luce
dentro ognuno di loro per poter scegliere
lo strumento che sentono come propria
espressione.
Il maestro ha risposto alle domande dei
ragazzi sulla storia del jazz nei vari periodi storici, ha dato consigli sul miglior
percorso per avvicinare i giovani alla mu-
sica, ha esposto la sua visione sulla differenza tra improvvisazione ed estemporizzazione nel jazz, ha parlato di didattica
della musica.
Un momento speciale per i nostri ragazzi che si sono confrontati con un musicista eccezionale.
Tre ragazzi hanno suonato "Gerico" e
“Summertime" di Gershwin.
Complimenti per la professoressa che
con il percorso di studio musicale ha acceso negli studenti la scintilla della passione per la musica, non solo la musica
classica, ma anche per la musica jazz e
quella moderna, coinvolgendo tutti gli
studenti e permettendo a tutti, attraverso
la partecipazione allo spettacolo, di rico-
noscere ed esprimere il personale talento
musicale, con gli strumenti, il ballo e il
canto.
Un grande successo che speriamo si
ripeterà, perché la musica rende felici i
ragazzi.
Leonardo De Luca
29
CIM: attività svolte quest’anno
3 Dicembre 2013. Partecipazione
alla consegna delle borse di studio. Evento organizzato dal GSG
con la prof.ssa Cristina Camporese. Aperto al pubblico.
17 Dicembre 2013. Saggio di Natale in collaborazione con le
classi quarte e quinte delle
scuole elementari Ricci e Oriani.
Aperto al pubblico.
19 Dicembre 2013. Saggio di Natale in collaborazione con le
Anche quest’anno i ragazzi del musicale sono stati vivi protagonisti di varie
iniziative volte a di-mostrare quello che
è stato il frutto delle attività didattiche
interne alla scuola. Sì, perché la musica
contiene un ingrediente importantissimo
per la crescita e lo sviluppo della persona: la teatralità.
In classe, a tu per tu con il professore
di strumento, il giovane musicista esprime se stesso nel gesto prima ancora
che nel suono prodotto dallo strumento.
La postura, i movimenti delle mani e
delle dita ne riflettono, infatti, le emozioni e le intenzioni oltre che la sicurezza (o
incertezza), risultato della pratica strumentale quotidiana.
Nello spettacolo pubblico, quindi,
egli raccoglie tutti i tasselli costruiti e
messi assieme nel corso dell’anno e li
offre a chi sta di fronte. Un atto personale, giocato in un ristretto arco temporale e che sintetizza mesi di studio.
Un gesto che, durante i saggi di classe, diventa un’intima di-mostrazione
di se stessi.
Essere solo di fronte a chi ti sta
guardando e ascoltando. Cercare il
gesto migliore per soddisfarne le attese.
Ricevere l’applauso finale.
Ora si va in vacanza. È tempo di riposare.
Fabio Puricelli
classi quarte e quinte della scuola elementare Cornaro. Aperto al pubblico.
29 Aprile 2014. Saggio delle classi prime
CIM. Aperto al pubblico.
30 Aprile 2014. Saggio delle classi seconde CIM. Aperto al pubblico.
30
.8 Maggio 2014. Uscita didattica e concorso musicale presso
la città di Bardolino (VR) con
tappa a Sirmione. L’orchestra
del CIM ha vinto il terzo premio
20 Maggio 2014. Spettacolo
presso la Golena San Prosdocimo di Padova. Poesia e musica sul tema dell’acqua. Evento
organizzato dalla prof.ssa Marina Agostinacchio. Aperto al
pubblico.
talvolta che queste preziose risorse rimangano volutamente in disparte
giacché
non amano stare
al centro dei riflettori, perché ciò
che fanno è frutto
del genuino desiderio di regalare
qualcosa di sé ai
ragazzi, senza vo28 Maggio 2014. Saggio delle classi terze lere quasi nulla in cambio. I docenti e gli
CIM. Presso la sala consiliare del Quar- alunni del corso a indirizzo musicale rintiere Quattro di Padova. Aperto al pubbli- graziano la prof.ssa Marina Agostinacco.
chio per aver coordinato con tanta passione il progetto che li ha portati a suoUn ringraziamento
nare nella naturale bellezza della golena
e della poesia.
Molte persone svolgono attività nella
scuola e per la scuola utilizzando un
Fabio Puricelli e il CIM
gran carico di tempo ed energie. Accade
Maestri Indirizzo Musicale Marsilio
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La REDAZIONE:
DIRIGENTE:
LUISA iMBRIANI
COORDINATORE
ANDREA MACCHIAVELLO
La scuola dell'infanzia L'Aquilone e la scuola primaria Ricci Curbastro avranno presto due nuovi
frigoriferi necessari a produrre il ghiaccio per i
bambini e a conservare i farmaci salvavita.
Complessivamente, nei due plessi, sono stati raccolti € 323.99.
GRAZIE DI CUORE!
IMPAGINAZIONE
EMANUELA BORIN
REDATTORI:
Raffo Luisa
Annibaletto Lucia
Moschetta Roberta
Simona Sau
Fabio Puricelli
Roberta Tuzzato
Obiettivo raggiunto per l'11esimo anno consecutivo per il Piedibus della scuola Ricci Curbastro.
In occasione dei Giochi di Primavera di plesso sono stati premiati i 74
bambini che ogni giorno frequentano le tre linee di quartiere sperimentando cosa significa avere abitudini di vita sana. Un ringraziamento particolare va ai bambini per il loro impegno e a tutti i genitori volontari
che li hanno accompagnati ed aiutati nel loro cammino di responsabilizzazione.
Nicoletta, Nicoletta, Massimilla
Grazie all'iniziativa promossa dai supermercati Alì, che prevede la
donazione dei punti fedeltà in favore delle scuola, il nostro Istituto
ha ricevuto 2 casse da 700 W con microfono senza filo per i plessi
Oriani e Ricci e un
computer portatile per
il plesso Cornaro. Rimane ancora attiva la
raccolta in favore del
plesso Marsilio per
ricevere una Lavagna
Interattiva Multimediale - LIM.
DONATE,
DONATE,
DONATE!!!
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