LA VOCE DELLE SCUOLE DEL IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI
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LA VOCE DELLE SCUOLE DEL IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI
http://www.nonoicpadova.it LA VOCE DELLE SCUOLE DEL IX ISTITUTO COMPRENSIVO DI PADOVA ANNO 12 - NUMERO 3 - GIUGNO 2014 UNA FORESTA CHE CRESCE FA MENO RUMORE DI UN ALBERO CHE CADE collaborazione, l’alleanza scuola- famiglia siano cardini irrinunciabili dell’azione educativa, nodi fondaTraggo volentieri spunto per la ri- mentali da stringere con flessione conclusiva di quest’anno scola- energia e perseveranza il raggiungimento stico dal nostro Regolamento di Istituto, per dell’obiettivo comune: il che in una sua parte importante recita: “bene” dei nostri ragazzi. “Il patto educativo di corresponsabilità ha lo scopo di dichiarare gli impegni e le responsabilità di tutte le componenti della collettività scolastica.......... Attraverso il patto educativo scuola e famiglia si impegnano a collaborare alla formazione e all’educazione di ciascun alunno, favorendone la crescita civile e culturale…” Certo il percorso può non essere sempre facile ed in quest’anno scolastico abbiamo assistito a momenti fortemente controversi, ma innumerevoli sono state le esperienze di grande vicinanza, di dialogo, di azioni comuni, di partecipazione emozionante. Ne sono un esempio le iniziative festose con cui in tutti i plessi si per sottolineare e riaffermare quanto la stanno concludendo le lezioni: giornate di sport e musica, di teatro e di poesia, giornate di scambio di saluti gioiosi. Ed è in questa direzione che tutti dobbiamo proseguire, utilizzando il collante della stima e del rispetto per consolidare o costruire la sintonia. Proseguiamo nell’incontro, dunque , e nel dialogo aperto tra genitori ed insegnanti; conoscere la reciproca fatica e l’innegabile passione fa sentire meno soli e può portare il regalo più prezioso: agli insegnanti l’apprezzamento e la gratitudine e ai genitori la certezza di non essere gli unici a sostenere e a credere nei propri figli. Luisa Imbriani Dirigente Scolastico 1 "Non dite che siamo pochi e che l’impegno è troppo grande per noi. Dite forse che due o tre ciuffi di nubi sono pochi in un angolo di cielo d’estate? In un momento si stendono ovunque… Guizzano i lampi, scoppiano i tuoni e piove su tutto. Non dite che siamo pochi, dite solamente che siamo." Vorrei salutarvi quest'anno con le parole di questa poesia coreana per invitarvi a riflettere. Non dite che siamo pochi quando scendiamo in piazza con arance, fiori, biscotti e cioccolata e magari ci travestiamo anche... Non dite che siamo pochi quando riusciamo a "premiare" gli studenti meritevoli... Non dite che siamo pochi agli incontri con i genitori nelle scuole e alle riunioni mensili del GSG e della Bricola , per conoscerci e per far conoscere il IX Istituto... Non dite che siamo pochi quando doniamo i punti per ricevere dei premi... Non dite che siamo pochi quando dobbiamo organizzare feste e concerti, a volte improvvisandoci anche giardinieri... Non dite che siamo pochi quando ci sono problemi da affrontare e cerchiamo la strada giusta... Non dite che siamo pochi quando vogliono venderci i materassi, e ridiamo insieme perché il nostro fine è un altro... Non dite che siamo pochi quando decidiamo che la scuola è un bene comune e come tale va migliorato anche nella struttura, e ci armiamo di pennelli e martelli... Non dite che siamo pochi nei momenti tristi, quando viene a mancare un'amica, una compagna... Non dite che siamo pochi durante i momenti di formazione, perché non abbiamo mai finito di imparare... Non dite che siamo pochi quando organizziamo il Piedibus, perché camminare fa bene alla salute e insegniamo ai bambini le regole della strada... Non dite che siamo pochi quando tifiamo per la squadra dei "logiconi" o degli "scacchisti", per la nostra orchestra o per le nostre opere d'arte, perché ci piace portare in alto il nome del IX Istituto... Non dite che siamo pochi quando cerchiamo di migliorare le biblioteche scolastiche per far capire ai bambini che leggere è bellissimo... Non dite che siamo pochi quando "giriamo" una mail, perché il "passaparola" è importante... Non dite che siamo pochi.... Dite che siamo!!!! Massimilla Marin Brescia Grazie di cuore a: Nicoletta, Luca, Luana, Deborah, Verusca, Sonia, Marisa, Fabio, Serena, Serife, Stefania, Federica, Carmela, Nicoletta, Susanna, Laura, Roberto, Raffaella, Selenia, Monica, Alberta, Andrea, Elisa, Giancarlo, Gabriele, Ekrem, Pamela, Giovanni, Giuseppe, Augusto, Radames, Ottaviano, Davide, Barbara, Laura, Nicola, Alessandra, Paolo, Elena, Marina, Michela, Lucio, Stefano, Caterina, Marzia, Barbara, Martina, Daniela, Luisa, Francesca, Manuela, Filippo, Isabella, Graziella, Mariana, Maria, Silvia, Maria Bianca, Carmen, Patience, Marco, Miranda, Matteo, Massimo, Vilma, Michela, Silvia, Cinzia, Cristina, Marzia, Chiara, Stefania, Raffaella, Daniele, Donatella, Enrico, Sabrina, Paola, Michela, Claudia, Marianna, Lucia, Patrizia, Anna, Stefano, Lorenza, Aisha, Giovanna, Mauro, Paolo, Monica, Liliana, Maria, Luca, Renato, Artan, Carmen, Antonella, Sergiu, Arnaldo... a tutti i collaboratori, agli insegnanti e alla Dott.ssa Imbriani. Se volete comunicare con noi, la nostra e.mail è: [email protected] 2 Cari genitori, cari ragazzi e cari colleghi, Prima di tutto anche quest’anno lo sportello d’ascolto sforzatevi di stare ha proseguito la sua attività. bene insieme l’uSono stati numerosi i ragazzi e le ragaz- no con l’altro, i ze della Scuola Secondaria Marsilio che più piccoli vanno hanno chiesto di poter condividere i loro aiutati a crescere, problemi, evidenziando così l’importanza non prevaricati. di questo piccolo spazio settimanale de- Essere di aiuto dicato loro. agli altri, è questo Siamo giunti alla fine dell’anno e mi vie- il vero modo per ne spontaneo condividere con tutti voi sentirsi adulti e alcune riflessioni. forti. Mi sono chiesta quali sono stati i temi L’ultimo filone richiede una riflessione prevalenti che i ragazzi mi hanno propo- su quanto può arrivare ad incidere il monsto in questi mesi. Penso di poterli rag- do dei consumi sugli adolescenti. gruppare in tre filoni. “Tutti i miei amici ce l’hanno, anch’io lo Forse il più importante, o comunque vorrei, non possederlo mi fa sentire diverquello che sicuramente ha evidenziato so! Però non ho la possibilità di compraruna maggiore problematicità e un grande lo e allora… lo prendo” coinvolgimento emotivo nei ragazzi, è il Un ragazzo di dodici, tredici anni è in tema della separazione tra genitori, cer- grado di valutare le conseguenze di quetamente frutto di angosce profonde, insi- sto gesto o è talmente preso dal desidecurezza, in qualche momento addirittura rio di “possedere” che le sottovaluta penpanico. sando che verrà considerata tuttalpiù una Una famiglia che si disfa è un grande bravata? dolore per tutti e nessuno lo fa a cuor leg- È solo dopo, quando ormai è stato gero o senza averne valutato a fondo le “beccato” che si rende conto di aver conseguenze, ed un adolescente, che ve- commesso un reato e che la società non de il proprio mondo affettivo crollare, fa sconti solo perché è giovane. Allora non ha la capacità di porsi il problema in segue la disperazione e finalmente si afmodo razionale, lo vive “di pancia” o me- facciano alla mente mille domande sulle glio col “cuore”. Aiutiamolo e cerchiamo possibili conseguenze, ma ormai è troppo di stargli molto vicini. tardi. Il secondo tema che mi E qui mi rivolgo a voi, cari colha vista coinvolta in queleghi, perché non riflettere e lavosti colloqui è il classico rare a scuola sull’educazione alla “bullismo”: ragazzi più legalità? Sicuramente molti lo grandi che approfittano e hanno già fatto. Si potrebbero orspesso infieriscono sui ganizzare degli incontri con perpiù piccoli anche per cose sone formate a tale scopo, ma molto banali. non solo, il consumismo è sicuRagazzi, mi rivolgo a voi ramente un tema coinvolgente e che siete i futuri adulti di ricco di spunti per lavorare. questo mondo che sicuraA tutti voi un caro saluto e un mente volete migliore. Sta arrivederci all’anno prossimo. a voi costruirlo tirando fuori quanto avete di buoLucia Pasqualini no in voi, ed è tantissimo! 3 Questa mattina osservavo i bambini se potrebbe essere un grande sole"! mentre giocavano liberamente nel giardi- "Certo!" Risponde l'insegnante. "Vorrei portarmelo a casa, ma come faccio? - chiede Hansa, e Meghan risponde: "Se lo sposti si rompe tutto... Maestra, maestra gli fai la foto!! Così lo possiamo portare a casa!! E l'insegnante: "Bell'idea!" I bambini sono proprio stupendi, la creatività è insita dentro di loro! La creatività non si INSEGNA ma va INCORAGGIATA e STIMOLATA. Diamo allora la possibilità ai bambini di fare attività sperimentali, di giocare e costruire con materiali informali. Diamogli la possibilità di manipolare, toccare e talvolta "pasticciare" anche se questo vuol dire sporcarsi! Si, perché un bambino che torna a casa "sporco", vuol dire che ha trascorso un tempo/scuola denso di esperienze educativamente stimolanti, andando a nutrire la naturale curiosità infantile e la voglia di conoscere ed imparare sempre cose nuove! In quest'ottica il gioco ha un'importanza fondamentale. Ricordiamoci che il gioco è l'attività principale nella vita no della scuola . di un bambino! C'era chi correva a braccia aperte, chi La creatività e il gioco sono strettamensi sdraiava sull'erba a guardare il cielo, te collegate; più si gioca più si sperimenchi disegnava sulla sabbia, e ancora chi ta, più si hanno occasioni di pensare più giocava con foglie e fili d'erba. Tutti gio- si crea! chi diversi tra loro ma... qualcosa li acco- Io credo che la scuola dell'infanzia con munava tutti quanti... Che cosa? tutte le sue molteplici esperienze sia davSicuramente la gioia e la libertà di po- vero "un'officina della creatività ". ter entrare in un mondo di gioco e fantaLuisa Raffo sia, dove la creatività assume una proDocente Scuola dell'infanzia L'aquilone spettiva particolare con una personale interpretazione. Così da una semplice osservazione nascono le domande, le ipotesi, le fantasie ed i migliori "progetti "creativi. Ecco allora Hansa e Meghan che stanno giocando o meglio "stanno creando" con foglie e rametti secchi: "Maestra vieni a vedere il nostro girasole? O for4 Quando si arriva in quinta e mancano pochi giorni al fatidico “passaggio”, i bambini sembrano sfuggirti: l’attenzio- ne è carente, la mente vaga coi pensieri e con le prime “simpatie”, sono cresciuti eppure spesso ti sembrano piccoli, cercano l’abbraccio, a volte piangono senza motivo o si arrabbiano per piccole cose, si scontrano e si scrutano, per- ché il gruppo è ormai un punto di riferimento irrinunciabile. proposto a Natale, un inno delicato alle meraviglie della natura. “A te” di Jovanotti, una danza in cui spiccava il valore della continuità e di quei piccoli passaggi della vita scolastica di ognuno di noi, momenti che rimarranno scolpiti per sempre. Dulcis in fundo una danza moderna tra Break, Street Dance e Free Style e allora si è ballato quasi da professionisti e i ragazzi hanno espresso al massimo la loro carica emotiva e l’energia tipica dell’età. Ed è bello quando c’è spazio per tutti: la bambina aggraziata, il timido, l’incompreso, l’iperattivo… e si scoprono qualità nuove, inaspettate e una ricchezza interiore che magari non immaginavi fino a quel momento. Con queste attività impari a conoscere sempre di più i tuoi alunni. La scuola dovrebbe dare più spazio e rilevanza a questi linguaggi espressivi: danza, teatro, mimo, canto, e forse si dovrebbero avere gli spazi e gli E il gruppo, quando la motivazione è strumenti necessari per attività creative sana, a volte fa miracoli e supera se in grado di comunicare maggiormente stesso. sentimenti ed emozioni. Un grazie davvero speciale ai ragazzi Simona Sau di classe quinta della scuola Ricci che con le loro danze di saluto, sabato 31 maggio, hanno emozionato maestre e genitori, piroettando in stile classico e moderno ed esibendosi a volte da protagonisti, a volte da gregari, con semplicità e impegno. I bambini hanno presentato tre belle coreografie: “Il Cantico delle Creature” di S. Francesco, rivisitato in musica da Angelo Branduardi, già 5 Le attività di continuità tra le scuole dell’Infanzia del territorio e le Scuole Primarie sono iniziate a Gennaio, attraverso un lavoro comune sul diritto al nome ed uno scambio “epistolare”, sono poi continuate con una visita alla scuola dell’Infanzia “L’Aquilone” da parte dei bambini della Primaria “Cornaro”, che hanno risposto a domande e curiosità dei futuri compagni. Infine nell’ultima parte dell’anno i bambini delle scuole dell’Infanzia si sono recati in visita alla loro futura scuola Pri- maria. Anche i bambini del nido “Il bruco” iscritti alla nostra scuola a Giugno sono invitati a visitarla con le loro educatrici e a partecipare ad una attività con i bambini del primo anno, mentre per gli altri nuovi iscritti la visita avviene con i genitori. Le attività di continuità rappresentano un’opportunità di conoscenza e interazione tra bambini e insegnanti dei diversi ordini di scuola, sono importanti per creare6 ed evidenziare il “filo rosso” che unisce le diverse esperienze educative del bambino, per dare serenità nei momenti di cambiamento e al contempo potenziare la motivazione al cambiamento, per “accompagnare” il bambino durante la delicata fase del “passaggio” ma anche per sancire il “passaggio”. In tal modo il bambino può mantenere, an- duare alcuni elementi di riferimento e, in che nel cambiamento, la consapevolezza qualche misura, ad immaginarsi e a proietdi sé, della propria identità e del proprio tarsi nel nuovo contesto. ruolo, può sentirsi sicuro di sé e affrontare Roberta Tuzzato con maggiore entusiasmo la nuova espeF.S. per la Continuità Infanzia Primaria rienza scolastica, perché riesce a indivi- Quest’anno con il progetto “Un tesoro di terra” abbiamo partecipato al Concorso QUALe idEA! 2014, indetto da ARPAV e Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (USRV) per promuovere Progetti di educazione ambientale, realizzati nell’anno scolastico 2013/2014 secondo le modalità previste dal Manuale "La Scuola e l’Educazione Ambientale: progettare secondo qualità". I bambini dell’ultimo anno hanno sviluppato un percorso di scoperta del “sistema suolo”, approfondendo aspetti scientifici e ambientali. Tutto il percorso è stato documentato e inviato all’Arpav … … E siamo stati selezionati! Martedì 27 Maggio ci siamo recati all’Istituto Marconi, in Aula Ma- gna, e siamo stati premiati! Dopo una breve presentazione del percorso da parte delle insegnanti, una decina di bambini, che erano stati accompagnati dai genitori, sotto la guida della bravissima maestra di musica Tamara Turetta, hanno eseguito il “Canto alla terra”, incantando la platea di bambini e ragazzi, che hanno ascoltato in assoluto silenzio le tenui voci del piccolissimo coro. Magico! Abbiamo ricevuto tanti complimenti! I Progetti selezionati riceveranno il riconoscimento di “Progetto in Qualità”, saranno identificati con un “Bollino di Qualità” ed inseriti nella Rete di Educazione Ambientale IN.F.E.A. presente sul portale www.arpa.veneto.it e nel sito dell’Ufficio Scolastico Regionale www.istruzioneveneto.it. Beffa Donata e Tuzzato Roberta Docenti della Scuola dell’Infanzia “L’Aquilone” 7 scuola. Una delle attività che ha coinvolto le classi quinte e prime della secondaria insieme è stata la partecipazione, il 27 marzo 2014, ad uno spettacolo teatrale dal titolo "Pinocchio cadetto imperfetto", storia di bulli , fate e capitani poco coraggiosi. Il teatro è un prezioso strumento pedagogico e formativo, multidisciplinare e interdisciplinare ed è una forma di comunicazione scenica interattiva tra la rappresentazione e il pubblico.. Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria rappresenta un momento importante e delicato per i ragazzi delle classi quinte. Per aiutarli in questo, sono stati programmati alcuni progetti dagli insegnanti della scuola "Marsilio" e delle scuole primarie, con l'obiettivo di favorire l'inserimento nella scuola secondaria in modo armonico e sereno e di informare sulle attività e sulle iniziative promosse dalla Il tema affrontato è di grande attualità: il " bullismo". Pinocchio, la Fata Turchina, capitan Bullone sono personaggi noti ai bambini e quindi una storia semplice e divertente per capire un messaggio importante . Sarà proprio Pinocchio a capire e a comunicare al giovane pubblico che scegliere la via del bullismo sarà un errore che lo porterà alla SOLITUDINE e che l'ingannevole Bullolandia altro non è che un mondo instabile e fasullo. Ma lascio la parola agli alunni............... Cristina Camporese Docente scuola Marsilio 8 molte cose, ma una in particolare ci ha colpiti: il segreto per diventare dei bravi attori è immedesimarsi nel personaggio ma soprattutto… giocare!!! La “parola-chiave” che ci ha regalato Renzo è: ASCOLTIAMOCI!!!!!!!! Irene Bettini 1^ C Marsilio Il giorno 4 aprile abbiamo effettuato, noi classi 1^ della scuola Marsilio da Padova, con le 5^ delle scuole del quartiere, un laboratorio sul bullismo. Questa è stata un’esperienza straordinaria perché ci ha fatto capire come bisogna affrontare i “bulli”; non bisogna mai farsi influenzare da loro perché se vuoi farti degli amici, questo non è sicuramente il modo migliore di farlo. Giovedì 27 Marzo, noi, classi prime della scuola Marsilio da Padova, insieme alle classi quinte delle scuole Cornaro, Oriani, e Ricci Curbastro abbiamo assistito allo spettacolo teatrale: “Pinocchio Cadetto Imperfetto”. Lo spettacolo affrontava il tema del bullismo, ma in modo ironico e divertente. Ci ha colpiti in particolare la capacità degli attori di proporre un tema così pesante ed attuale in modo leggero e semplice, oltre alla loro bravura nel coinvolgere noi, pubblico. Questo spettacolo ci ha fatti riflettere sulla vera natura del bullo, e sulle conseguenze del suo atteggiamento: il bullo non ha amici, è vittima della sua debolezza e della sua paura. Si trova isolato, non più capace di godere delle cose e delle persone che lo circondano, non perde solo il percorso scolastico e il rapporto con la realtà, perde anche il rispetto degli altri. A distanza di qualche giorno, il 9 Aprile, abbiamo svolto un laboratorio guidato Ci ha insegnato anche ad essere noi dal regista teatrale, Renzo, che ci ha ac- stessi; infatti i bulli non vincono mai. Ma compagnati nel mondo del teatro, facen- una cosa è certa: “Per discutere si usa la doci giocare, inventare e recitare collabo- bocca e non le mani”. rando tra di noi. Davide Brescia e Marco Bassa Abbiamo tratto profitto anche da questa esperienza: Renzo, infatti, ci ha spiegato 1^A Marsilio 9 vittima e del bullo, divisi in gruppi e abbiamo fatto delle scenette. Il teatrino di Pinocchio è stato molto bello e divertente e lo spettacolo ci ha parlato del bullismo. Non bisogna comportarsi come chi fa il bullo. Quando siamo andaÈ importante l’aiuto degli amici perché ti alla scuola Marsilio, Renzo, il regista, ci si può superare qualunque ostacolo e ha fatto fare dei giochi di imitazione percomprendere che essere bulli è solo un ché fare il bullo, alla fine, vuol dire imitare segno di debolezza i più prepotenti e cercare di essere apprezzati e temuti dagli altri. Riflessioni… Questo spettacolo mi ha fatto capire Ho capito che è meglio avere degli ami- che il bullismo non è mai la situazione ci veri che essere rispettati perché temuti giusta e che se frequenti dei bulli, resti e non avere amici. Nessuno dentro di sé solo e senza amici. vuole fare il bullo. Questa esperienza mi ha fatto capire Io penso che il tema sul bullismo sia che il bullismo non è mai la giusta solustata un’ottima idea perché così ci spiega zione. Attraverso il teatro ho provato diquello che si deve o non si deve fare. verse emozioni: divertimento, allegria, Quando siamo andati al laboratorio c’efelicità… e rano Renzo e Massimo cioè il regista e che, se fai il Pinocchio. Io mi sono divertita molto. bullo, non fai Renzo ha detto che dovevamo imitarlo in altro che almodo assurdo poi abbiamo trasformato lontanarti dacon l’immaginazione un attaccapanni in gli altri e remolte altre cose. Per me è stato molto stare solo. bello quando tre o quattro bambini sono Che divertenusciti e hanno inventato una scenetta. te questo laboQuesto laboratorio ci ha un po’ inseratorio, sognato come recitare. Io ho capito che per prattutto recitare bisogna un po’ “prendere in giro” quando Renzo ha detto di imitarlo e, visto il personaggio che interpreti. che certe persone non lo facevano bene Nel laboratorio abbiamo imitato, gioca- lui le ha imitate e ha fatto ridere tutti! Ma to, scherzato e recitato parti divertenti. Mi la parte più bella è stata lo spettacolo teaè piaciuto molto. trale con Pinocchio e gli altri personaggi. Venerdì abbiamo giocato al gioco della Alunni 5^Oriani 10 Altre riflessioni… Il laboratorio mi è piaciuto molto perché è stato divertente e ho partecipato parecchio. Purtroppo il tempo a nostra disposizione era poco. Nonostante questo abbiamo imparato molto e quest’esperienza spero di ripeterla un altro giorno. Oggi ho partecipato ad un laboratorio teatrale coinvolgente e molto comico. Da questa esperienza ho imparato che per fare l’attore serve la concentrazione e l’autocontrollo. In più ho imparato una cosa nuova: recitare significa anche giocare. Questa esperienza è stata unica!!! Semplicemente bellissima, molto coinvolgente, divertente e simpatica. Per me è stata una bella esperienza e mi sono abbastanza divertita. Io non ho fatto niente di speciale perché mi vergognavo anche se recitare mi piacerebbe e credo di poterlo fare bene. Quanto vorrei che il “teatro comico” fosse una materia come matematica, italiano … SAREBBE IL MASSIMO. Il laboratorio mi è piaciuto molto soprattutto quando ho partecipato ai gio- chi. Peccato che il tempo fosse limitato ma ci siamo divertiti comunque. A me è piaciuta questa esperienza perché abbiamo fatto tanti giochi. Mi sono divertita soprattutto quando alcuni bambini hanno imitato l’autore del teatro. Io ho imparato che per fare il teatro si deve giocare e improvvisare. Di sicuro coinvolgente, divertente, animata… Ci sono state diverse scene ironiche: lo schiaffo “del clown”, la simpatica “scenetta” di Piero, Daniel e Andrei, quando dovevamo trasformare la gruccia in qualsiasi oggetto ci venisse in mente. UN’ESPERIENZA UNICA. Giocando ho capito che recitare vuol dire divertirsi e giocare. È stata interessante quest’attività perché ho finalmente potuto “gustare” l’arte teatrale. Alunni 5^ Ricci 11 Diceva recentemente il migliore dei nostri pedagogisti – il direttore del CPP, Daniele Novara – che quando una scuola non ha più una filosofia educativa né un obiettivo pedagogico, finisce per guardarsi solo la punta dei piedi, senza saper più trovare le risposte alle domande della contemporaneità. Ci sono varie sfide a cui le scuole dovrebbero trovare possibili risposte: Quale rapporto con la tecnologia? È un male, è un bene? Computer in ogni classe, cartaceo ad ogni costo? Lim (le lavagne interattive) per ogni insegnante, o ci sono altre priorità? zione, usare un segnalibro costruito dai bambini per ricordarsi a quale pagina eravamo arrivati? Allora sono contrario. Un tablet per evitare di dover mettere il naso fuori dalla scuola, vedere il mondo solo in 2D, senza piedi bagnati, senza salite e discese dall’autobus, senza fila, enza le gote rosse dei bambini in gita? Se è così, sono fermamente contrario. Un tablet, invece, per scoprire, dopo la gita, tutto quello che il tempo non ci ha concesso di vedere, altri luoghi simili nel mondo, e posti dove ancora ci piacerebbe andare? Se è così, allora sì, sì, tre volte sì. Un tablet per facilitare la scrittura a tutti, anche ai pasticcioni, ai disordinati, ai disgrafici? Se è così – con qualche dubbio: che male c’è ad essere un po’ pasticcioni? – allora sì. Un tablet per rendere il pensiero semplice, privo di complessità, lungo solo 140 caratteri, con un correttore automatico che impedisca di sbagliare e, quindi, di imparare? No, per favore, no. Un tablet che faccia sentire tutti uguali, in possesso degli stessi strumenti e della stessa alfabetizzazione tecnologica e digitale di base, senza differenza fra chi può e chi non può permettersi un computer? Se davvero questo è l’intento, allora sì. Potrei continuare all’infinito. Un tablet è uno strumento e non un obiettivo. E, se è uno strumento, a quale scopo, con quali obiettivi, con quale pensiero pedagogico, con quale metodologia, stiamo pensando di introdurlo a scuola? Credo che, in una scuola pubblica l’obiettivo di riflessione, non deve essere il tablet, la Lim, la banda larga o lo smartphone, ma devono essere i bambini e il loro percorso di apprendimento della realtà che li circonda. Quindi, chi ha ragione? A conti fatti, è giusto dire che non ha ragione nessuno. Non perché, banalmente, la tecnologia sia un po’ buona e un po’ cattiva (un insegnante direbbe subito: “Dipende dall’uso che se ne fa”), ma perché, davanti a tutta questa discussione, mi sembra che nessuno abbia chiarito la domanda fondamentale: libri o tablet, d’accordo, ma per farne cosa? Un tablet per sostituire sussidiari tristi, (Adattamento e integrazione di TECNOLOinadeguati, ...? Allora sono favorevole. GIA O NO A SCUOLA? www.wired.it) Un tablet per evitare di dover leggere ad alta voce, a tutta la classe, facendo scricVittorio Piccolo chiolare delicatamente la pagina di un liDocente Oriani bro, girarlo per mostrare a tutti l’illustra12 Il pensiero artistico nei bambini non esiste perché non possiedono ancora il concetto di arte. Esiste invece il piacere di vedere la trasformazione causata dalla loro volontà, di comunicare i sentimenti, di individuare simboli attraverso i quali indicare la loro posizione nel mondo. Il valore del prodotto non è nella sua ultimazione ma nel processo di produzione. Una volta finito può sparire nel vento. Andrea Macchiavello 13 Se qualcosa vuoi gettare… Il baratto dovrai fare! Bambole, giochi e fumetti, palloni, libri e legnetti, carte, puzzle e pupazzetti, tutti i giochi son perfetti! Se qualcosa vuoi scambiare, cose vecchie riciclare, altre “nuove” puoi trovare proprio qui dovrai tornare! Non andare a fare shopping! È la festa dello Swapping! Con questa filastrocca i nostri alunni sono stati invitati alla 3^ edizione della Giornata del Baratto, organiz- La Giornata è stata allietata da un grupzata dal GSG, che ha visto la partecipa- po di Break Dance e di He Pop, oltre che zione di numerosi alunni di tutti i plessi da un campo da basket allestito per l’occasione dal Petrarca Patavium. Anche grazie a queste collaborazioni con il territorio, la scuola oggi può aprirsi e del IX Istituto, con i loro genitori. interagire, vera “scuola di vita”. È inserita in un percorso ambientalista, Emanuela Borin che comprende numerose iniziative sul risparmio energetico (M’illumino di meno), il riciclo, il consumo naturale, portate avanti nelle varie classi. Anche la merenda è stata rigorosamente naturale, con frutta gentilmente donata da “Ortocorto” e dolci preparati dalle mamme! Una vera delizia! 14 11 aprile 2014: ennesima Giornata dello Sport al Palazzetto Gozzano, organizzata da Ales- di 1^ Marsilio, hanno potuto “assaggiare” varie attività sportive, alcune effettuate durante l’anno, altre completamente nuove. sandro Padovan che ha messo insieme gli allenatori di tutte le agenzie sportive del territorio. Anche in questo caso il GSG (che, come il prezzemolo c’entra dappertutto) ha finanziato i locali. I ragazzi di 3^, 4^ e 5^ delle tre scuole primarie, insieme agli alunni 15 Anche questa attività si effettua nell’ottica della continuità, per ricordarci che ordini diversi di scuola comunque fanno parte di un unico istituto, ricco di ponti per sentirsi sempre uniti, parte del tutto che è la nostra vita, che non ha salti, ma passaggi per cambiare e per crescere. Emanuela Borin Giocare, ballare, fare merenda all’aria aperta… Ah!!! Se tutti i giorni la scuola fosse così… sarebbe perfetta! Prato della Valle - 30 maggio 2014 Festa finale delle attività sportive “Giocosport” per tutte le classi 5^ di Padova: un esercito di ragazzi! Emanuela Borin 16 Giornata della musica l’8 maggio al Porto ci. Tanti, diversi generi musicali, per senAstra, con la partecipazione degli alunni di tirci sempre parte di un unico Istituto, tan5 anni della scuola dell’Infanzia e gli alunni te scuole, ma un unico cuore che batte. di classe 1^ Cornaro, 1^ e 2^ oriani e Ric- È solo la prima di una lunga serie, l’adesione all’iniziativa di Legambiente “Scuole Pulite— Nontiscordardimè”. Un esercito di genitori con tute, secchi, ramazze, idropulitrice, chiodi, tappini, zappette, pennelli e smalto, ha invaso la scuola Ricci Curbastro il 17 aprile, e non solo. GRAZIE!!! 17 Da molti anni uso il linguaggio LOGO e la sua evoluzione, SCRATCH, per insegnare ai bambini della mia classe cosa significa programmare: usare un linguaggio di programmazione, come percorso importante per abituarli a usare in modo attivo e creativo il p.c., creando storie, animazioni, grafica, videogames e altro. Il progetto fa riferimento al percorso didattico di informatica/tecnologia, ma coinvolge anche l’ambito linguistico/ artistico e logico/matematico. Si sviluppa seguendo il modello didattico che privilegia l’apprendimento collaborativo e cooperativo, cercando di coinvolgere tutti nelle situazioni di “problem solving”. L’obiettivo principale resta comunque lo sviluppo di abitudini all’apprendimento in modo partecipativo, attivo e creativo usando le tecnologie: la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer; essere creatore di immagini e contenuti attraverso il computer. Simulare la realtà, cioè riprodurla in un artefatto tecnologico, un - quello che mi serve (giusto per il percorso) o non mi serve (sbagliato per il percorso); - quello che succede se… La conoscenza, e soprattutto la comprensione che si ottiene in questo modo attivo, è molto superiore, sia per quantità sia per qualità, a quella che si otterrebbe limitandosi a osservare la realtà. Ma soprattutto l’ obiettivo di questa esperienza è creare una relazione tra computer e menti giovani che possa generare un migliore apprendimento della tecnologia per mezzo di situazioni educative con caratteristiche il più possibile spontanee e ludiche. Abilità tecnologiche e linguistiche si assorbono meglio, quando certe conoscenze scaturiscono dall’esperienza personale di chi impara in situazioni di simulazione e creazione di artefatti. L’utilizzo del linguaggio LOGO, in tutta la sua evoluzione, rappresenta in pieno la “circolarità creativa” che fa parte del significato profondo della filosofia LOGO proposta da S. Papert. Il vero obiettivo da raggiungere è la creazione di un “abito mentale” che valorizzi le situazioni, i processi operativi e cognitivi realizzati con i tentativi di soluzione ai problemi che emergono. Dove ogni conquista, “creazione di un Micromondo”, nasce da una risposta cercata, trovata e sperimentata, spesso anche in modo collaborativo. "…un bambino [impara] costruendo una torre, scrivendo un racconto, costruendo un apparato robotico o realizzando un videogame: sono tutti esempi di costruzioni e la lista potrebbe proseguire all'infinito. Tutte queste attività hanno molti aspetti in comune. Sono soggetti alla verifica della realtà; se non funzionano divengono una sfida a “Micromondo” che consente di vedere: capire perché e a superare l'ostaco- quello che succede o è successo in lo.” (Papert 1999) . uno spazio o in un tempo; Alunni di 4^ e - quello che ho pensato e poi ho realizVittorio Piccolo zato; Docente Scuola Oriani 18 La classe IV ha continuato in questi mesi il progetto interdisciplinare relativo alle piante aromatiche e, dopo aver seminato ed innaffiato nel giardino della scuola, ha effettuato una visita all’Orto Botanico proposta dal Vivipadova. “Il giardino dei semplici”, così veniva chiamato, è il più vecchio Orto Universitario del mondo (1545). Nasce su un terreno inizialmente di proprietà dei Monaci di Santa Giustina su richiesta di alcuni professori dell’Università per spiegare agli allievi le virtù terapeutiche dei “Semplici” attraverso l’osservazione diretta delle piante. Sono definiti “Semplici” i medicamenti che provengono direttamente dalla natura senza la manipolazione dell’uomo. Dal 1997 è inserito come bene culturale nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO, “… per aver contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche….”. Durante la nostra visita abbiamo osservato: piante acquatiche, veleno- se, carnivore, venute da lontano e medicinali. La pianta più antica (1585) è la Palma Nana denominata Palma di Goethe, poiché il famoso poeta tedesco si interessò a lei durante una visita a Padova nel 1785. Lucia Annibaletto Docente Scuola Ricci Curbastro Ecco l’Orto Botanico con gli occhi dei bambini: Il quarto che mi è piaciuto di più è stato quello delle piante insettivore attive e passive. Erano belle perché rimanevano a bocca aperta finché non entrava un insetto, poi la chiudevano e l’insetto veniva mangiato. Quando siamo arrivati all’Orto Botanico mi sono accorta che era molto più grande di quanto mi ero immaginata: aveva quattro fontane, una in ogni settore e anche una centrale, molto più grande delle altre. Aveva quattro cancello nei quattro punti cardinali. Noi Dell’Orto Botanico mi è piaciuta la Palma di siamo entrati da quello ovest. Goethe, la pianta più bella che ho visto. Mi è piaciuta perché era viva ma tanto vecchia e grande, Ciò che mi ha colpito è stato il modo di portae aveva una cupola. re in Italia piante di cui non conoscevano l’esistenza. E’ stato particolare ammirare le piante aromatiche o medicinali col- Mi hanno colpito le piante acquatiche, alcune delle quali tivate da noi a scuola e ritrovate sembravano lattughe, altre avevano dei “galleggianti” pieni d’aria e non avevano radici sul fondo. nell’Orto Botanico. 19 E' stata avviata presso la scuola primaria Ricci Curbastro la 1^ edizione del progetto "Dona un libro alla tua biblioteca scolastica" promossa dal GSG. Gli alunni sono stati sollecitati a donare un libro scelto da loro tra quelli che possedevano a casa; poteva trattarsi di un libro ricevuto in regalo che magari avevano già; di un libro che è piaciuto tantissimo e che avrebbero voluto condividere con i compagni; di un libro già letto che semplicemente non trovava più spazio nella libreria di casa. Tutti hanno ricevuto in omaggio un segnalibro plastificato disegnato da uno dei loro compagni. Lo scopo di questa bella iniziativa, che ha ottenuto un grande successo, è quello di incrementare il patrimonio delle biblio- In occasione della bellissima iniziativa "Dona un libro alla tua biblioteca scolastica" fui scelta per leggervi delle fiabe con lo scopo di invogliarvi maggiormente alla lettura e ad usufruire della utilissima biblioteca scolastica. In questa occasione vi feci diverse domande e tra queste quali fossero le vostre letture preferite. Ad un tratto è successo qualcosa, qualcosa di particolare. Una magia permeava l'aria e ne ho respirato profondamente il dolcissimo profumo. Di fronte a me non c'eravate più voi, bambini, ma una Pocahontas, un Harry Potter, un Mowgli, una Pimpa, un Diabolik. È stato stupendo: potevo vedere un meraviglioso futuro nei vostri grandi occhi, un futuro pieno d'amore, rispetto e comprensione. Avevate più desiderio di "conoscenza" di quanto potessi immagi20 teche scolastiche e di offrire agli studenti una possibilità in più per avvicinarli alla lettura, auspicando che, proprio attraverso un libro donato, qualcuno possa iniziare il suo "viaggio da lettore”. Inoltre abbiamo voluto lanciare alle famiglie un messaggio di educazione alla cittadinanza attiva e alla solidarietà verso i bisogni della comunità scolastica. Massimilla Marin Brescia nare. Dovevo essere io a svegliare in voi l'interesse per la lettura ma avete fatto voi qualcosa di speciale per me. Come (nella mitologia) Cupido lancia la freccia nel cuore degli uomini per risvegliare l'amore, così voi bambini, avete risvegliato nel mio cuore il desiderio di ritornare bambina per poter vivere attraverso i libri fantastiche avventure. Grazie di tutto bambini! Laura Locatelli Anche quest’anno le collaborazioni col Quartiere 4 sono state numerose e proficue per l’istituto. Abbiamo avuto infatti la concessione dei locali del Porto Astra e della Sala di Quartiere in via Guasti, sia per giornate dedicate alla continuità, agli spettacoli musicali e a corsi di aggiornamento per docenti e genitori, sia per l’organizzazione di eventi come la presentazione di un libro sullo sport calcio il 15 marzo, cui hanno partecipato gli alunni della classe 5^ della Ricci Curbastro. Gli stessi hanno potuto anche partecipare alle attività sportive organizzate in Piazzale Cuoco nel mese di maggio, il 17 per giocare ad Hockey, sotto lo sguardo divertito dei passanti e dei banchetti dei produttori locali. Il 31 maggio inoltre, le classi 4^ e 5^ della Ricci, hanno effettuato i loro giochi di plesso nel Piazzale stesso, guadagnandosi una ottima e abbondante merenda a base di panini, frutta e dolci, che hanno potuto gustare anche i genitori, offerta dall’associazione agricoltori. Emanuela Borin 21 La scuola Cornaro finisce l’anno in bellezza con la festa dell’Intercultura. La proponiamo da molti anni, tuttavia è sempre come se fosse la prima volta: l’ansia, l’emozione, la fatica, il divertimento durante l’organizzazione, non riusciamo ad evitarli! A sostenerci e a spronarci c’è la partecipazione stimolante dei genitori dei nostri alunni e la condivisione della voglia di “ fare insieme “, più di ogni altra cosa , è l’input che ci motiva e ci fa incontrare. Ancora una volta la presenza dei genitori, dei nonni e parenti è stata fondamentale, così come quella del nostro sempre fantastico coro preparato dall’insegnante Elisabetta. Inoltre, sorprendente è stata la performance di genitori italiani e stranieri che si sono esibiti con canzoni, filastrocche, letture, danze nella lingua d’origine, uno dei tanti modi per farci conoscere ed apprezzare le diversità. Con il cuore, la voce ed il corpo hanno comunicato messaggi, nostalgie, ricordi… Il momento “clou” della festa è stato il pranzo etnico che, ancora una volta, ha superato ogni previsione: decine e decine di piatti della cucina tradizionale italiana e non, un’esplosione di colori, sapori, profumi, cibi dolci, salati e speziati presentati sempre con fantasia e cura meticolosa da stuzzicare anche i palati meno “ gourmands”. 22 I genitori volontari addetti alla distribuzione delle pietanze si sono impegnati alacremente per offrire quelle prelibatezze che, certamente, i bambini hanno gradito e, ancor di più, tutti gli adulti lì convenuti. Quante cose può fare un “piatto” quando lo si apprezza!! Uno sguardo al di là del cancello della scuola sarebbe indubbiamente stato catturato dai movimenti colorati di quelle culture intrecciate e avrebbe certamente posato l’attenzione sull’armonia vivace di quella diversità! GRAZIE di cuore a tutte le famiglie e agli operatori che sempre affiancano noi insegnanti con affetto, partecipazione ed entusiasmo. Sandra Sguotti e Angela Federico Docenti scuola primaria “ E. Cornaro “ 23 Martedì tre giugno, spettacolo teatrale presso la scuola Oriani della classe quinta, accompagnata dai metallofoni della seconda. Si mette in scena un adattamento della fiaba Biancaneve e i sette nani che, per il grande numero di attori coinvolti, ha visto una estensione nella fiaba Rosaspina, sempre dei fratelli Grimm. Come detto in un altro articolo di questo numero, il conduttore dell'iniziativa, l'insegnante Andrea Macchiavello, ha inteso l'azione teatrale come gioco da tutti i punti di vista. Si sono capovolti i ruoli: il re era Caterina e la regina Radu, Biancaneve Mattia e il prete Chiara. Il re sa fare di tutto ma non esaudire il desiderio della regina di avere una figlia. Cerca di convincerla ad accontentarsi di un pony ma lei verrà aiutata da una ranocchia. E così via di seguito, passando per un 24 cacciatore mezzo sordo, una matrigna che regala a Biancaneve una televisione per rimbambirla e un principe azzurro balbuziente che salva Biancaneve con una tremenda alitata di aglio. L'insieme era condito dalle musiche dei bambini che non recitavano e da quelli della classe seconda. Il divertimento è stato evidente. In modo particolare, gli attori si sono egregiamente destreggiati spesso improvvisando bene, all'interno comunque delle caratteristiche del personaggio, e relazionandosi bene nel contesto. Peccato che il teatro così inteso sia una forma artistica effimera. Di essa rimane solo la memoria. Andrea Macchiavello Docente Scuola Oriani I ragazzi della scuola Marsilio hanno accolto gli alunni di 5^ delle scuole primarie per realizzare insieme una cartellina in miniatura. 25 «Malala è una ragazziti di 2 C hanno avuto la possina di 16 anni che, pur bilità, con la guida dell’insedi andare a scuola, ha gnante di Lettere, prof.ssa messo a repentaglio la Veltri, di leggere il libro “Io propria vita» ha spiesono Malala, la mia battaglia gato l’assessore ai per la libertà e l’istruzione delServizi Sociali Fabio le donne”, scritto dalla protaVerlato, aprendo l’egonista con C. Lamb. vento conclusivo del Hanno potuto così utilizzare le concorso “Malala Youconoscenze acquisite per safzai". «Malala» ha esprimere le proprie riflessioproseguito l’assessoni in forma scritta, svolgendo re «ci ha regalato una temi e, soprattutto, per realizlezione importantissizare, con la direzione dell’inma: è giusto spendersegnante di Arte ed Immagisi per le proprie caune, prof.ssa Candeo, l’elabose». Tema del premio, rato grafico-pittorico che ha cui hanno partecipato dieci classi prove- permesso loro di aggiudicarsi il premio nienti da nove istituiti, è stato quello collettivo consistente in un buono del vadell’importanza dell’istruzione che, sem- lore di 500 euro per l’acquisto di libri, ripre più spesso, fa rima con viste, CD. “integrazione”. Dopo aver analizzato l’esperienza di MaMartedì 6 maggio la classe 2 C della lala, i ragazzi hanno prodotto un pensiescuola “Marsilio da Padova” è stata pre- ro personale ispirato al sogno di un monmiata presso il Centro Culturale S. Gaeta- do migliore. Hanno disegnato un mappano, nell’ambito del concorso, indetto dal mondo, lo hanno strappato in frammenti Comune di Padova, “Premio Malala You- in cui ciascuno ha riportato a penna le safzai”. proprie idee con scritte, disegni, progetti, La partecipazione al concorso, intitolato per poi ricomporlo a collage su uno sfonalla giovane pakistana vincitrice del pre- do di pittura digitale. mio Sacharov, ferita dai talebani per aver Hanno capito che insieme possono creasostenuto il diritto all’istruzione per tutte re un mondo, il soggetto, colorato con le le bambine, richiedeva l’elaborazione di impronte delle loro dita nel mare di una composizioni scritte o grafico pittoriche, scala cromatica che accende un Univercollettive e/o individuali, ispirate alla fa- so oscuro. mosa frase pronunciata da Malala di Hanno imparato che possono dare forma fronte all’Assemblea delle Nazioni Unite: alle idee e riscrivere un mondo nuovo. “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Prof.sse Elena Candeo e Renata Veltri Docenti Scuola Secondaria Marsilio Nel corso dell’anno scolastico gli studen-26 Dedicato a “Padova Città d’Acque” il movimento circolare del corpo in cui la un percorso poetico di parole, musica, musica trovava posto quasi per un ancedanza, tra le mura veneziane del Cinque- strale richiamo. cento e i navigli. Il viaggio poetico nel tempo, suddiviso in sei sezioni,(dalla Creazione al rapporto simbiotico con l’acqua, dalla rottura di un patto antico con la natura al simbolico dell’acqua nell’immaginario collettivo, dall’essere d’acqua, tutt’uno con il paesaggio naturale ed umano, all’omaggio a Il IX Istituto Comprensivo, scuola secondaria di primo grado Marsilio, il 20 maggio, alle ore 18,00, ha dato vita a una performance artistica dedicata a Padova Città d’Acque, con l’Orchestra del CIM composta dai ragazzi della Marsilio, diretta dai professori: Chiara De Zuani, Adriano Gobbin, Roberto Lea, Fabio Puricelli. Il contributo scenico della professoressa Elena Candeo ha sottolineato con elementi artistici, pesci sonori di creta appesi a un albero, il suggestivo paesaggio scenografico naturale di Golena di San Prosdocimo in Via San Massimo. All’interno della rappresentazione, le ragazze delle prime si sono esibite in una danza, a cura di Paola Varricchio, su una melodia popolare ebraica: “Dona Dona”; disposte in cerchio hanno comunicato allo spettatore il loro sentirsi ed essere insieme attraverso la gestualità e Padova), ha visto i ragazzi protagonisti di letture in diverse lingue con traduzione alternata, memorizzazione dei testi accompagnata da azioni sceniche, grazie anche al contributo della professoressa Paola Munari che ne ha seguito e curato i dettagli. Gli intermezzi musicali sono stati arrangiati dai professori del CIM per un’esecuzione, adattata ai ragazzi del corso musicale, di forte impatto, tra il suono dell’acqua e del vento e gli effetti amplificatori dell’audio, a cura di Francesco Breda. Lo splendido Comitato genitori della scuola ha curato il “dietro le quinte”, in particolare le signore Massimilla Brescia e Lorenza Scarparo, il cui prezioso e generoso contributo è stato essenziale per la riuscita dello spettacolo. D’acqua, di musica e poesia, insomma, un momento artistico danzante poetico musicale davvero raffinato! Marina Agostinacchio Docente Scuola Secondaria Marsilio 27 Ieri ed oggi… …passato e presente… Il Jazz, musica del passato ma presente più che mai… Il M.° E. Intra, direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, intervistato da Radio Gamma Cinque il 17 maggio, ne ha parlato ampiamente. Così i nostri alunni delle classi terze della scuola media “MARSILIO da Padova” alla conclusione del percorso didattico svolto nelle ore di ed. Musicale, hanno illustrato altrettanto ampiamente con loro esecuzioni strumentali, video e spiegazioni nel concerto di fine anno, il 12 maggio presso il Piccolo teatro Don Bosco. E’ stata molto interessante la collaborazione di Michele Galeazzo, D.J. e critico musicale del periodo moderno, nelle due lezioni-concerto e nella serata conclusiva del concerto. Il jazz è musica apparentemente del passato, ma ancora così viva e forza vitale e motrice della musica d’oggi . E del concerto dei ragazzi e dell’attività musicale della scuola, è stato dato spazio nella trasmissione di Radio gamma 5 dedicata al jazz con l’intervista all’insegnante di musica. L’emozione dei ragazzi quando sono protagonisti sul palco e devono dare il meglio davanti ai genitori e al pubblico si percepisce nell’aria e resta impressa nei nostri cuori. Si fondono in concerto mille sentimenti: paura, dubbio, curiosità, felicità, tensione, serenità, gioia. La serata è riuscita benissimo, i ragazzi hanno dato il meglio di loro stessi. Complimenti ragazzi!!!!!!!!!!!! Cristina Camporese 28 Sabato 7 giugno, accompagnati dalla prof. Camporese, alcuni ragazzi, in rappresentanza delle classi terze, hanno partecipato a un programma musicale in diretta a Radio Gamma 5. È stata l'occasione per presentare e raccontare la seconda edizione del “Seminario della musica del 900”, organizzato dalla prof. Camporese per i ragazzi di terza secondaria, in collaborazione con il dj Michele Galeazzo. Era presente telefonicamente in diretta da Milano, il maestro Enrico Intra, famoso direttore d'orchestra e jazzista riconosciuto di fama mondiale e grande appassionato di didattica musicale che si è complimentato con la docente della scuola Marsilio per il percorso musicale, dove è stato approfondito il jazz, perché pochi professori insegnano il jazz. Inoltre è è riuscita a stimolare i ragazzi, comunicando loro gioia, felicità e passione per la musica. Intra ha detto che la musica è come un oceano e il jazz è un fiume. Il jazz è ricerca del suono, ogni musicista con il suo strumento deve cercare un proprio suono. Intra ha consigliato ai ragazzi l'ascolto della musica, che fa sì che si accenda la luce dentro ognuno di loro per poter scegliere lo strumento che sentono come propria espressione. Il maestro ha risposto alle domande dei ragazzi sulla storia del jazz nei vari periodi storici, ha dato consigli sul miglior percorso per avvicinare i giovani alla mu- sica, ha esposto la sua visione sulla differenza tra improvvisazione ed estemporizzazione nel jazz, ha parlato di didattica della musica. Un momento speciale per i nostri ragazzi che si sono confrontati con un musicista eccezionale. Tre ragazzi hanno suonato "Gerico" e “Summertime" di Gershwin. Complimenti per la professoressa che con il percorso di studio musicale ha acceso negli studenti la scintilla della passione per la musica, non solo la musica classica, ma anche per la musica jazz e quella moderna, coinvolgendo tutti gli studenti e permettendo a tutti, attraverso la partecipazione allo spettacolo, di rico- noscere ed esprimere il personale talento musicale, con gli strumenti, il ballo e il canto. Un grande successo che speriamo si ripeterà, perché la musica rende felici i ragazzi. Leonardo De Luca 29 CIM: attività svolte quest’anno 3 Dicembre 2013. Partecipazione alla consegna delle borse di studio. Evento organizzato dal GSG con la prof.ssa Cristina Camporese. Aperto al pubblico. 17 Dicembre 2013. Saggio di Natale in collaborazione con le classi quarte e quinte delle scuole elementari Ricci e Oriani. Aperto al pubblico. 19 Dicembre 2013. Saggio di Natale in collaborazione con le Anche quest’anno i ragazzi del musicale sono stati vivi protagonisti di varie iniziative volte a di-mostrare quello che è stato il frutto delle attività didattiche interne alla scuola. Sì, perché la musica contiene un ingrediente importantissimo per la crescita e lo sviluppo della persona: la teatralità. In classe, a tu per tu con il professore di strumento, il giovane musicista esprime se stesso nel gesto prima ancora che nel suono prodotto dallo strumento. La postura, i movimenti delle mani e delle dita ne riflettono, infatti, le emozioni e le intenzioni oltre che la sicurezza (o incertezza), risultato della pratica strumentale quotidiana. Nello spettacolo pubblico, quindi, egli raccoglie tutti i tasselli costruiti e messi assieme nel corso dell’anno e li offre a chi sta di fronte. Un atto personale, giocato in un ristretto arco temporale e che sintetizza mesi di studio. Un gesto che, durante i saggi di classe, diventa un’intima di-mostrazione di se stessi. Essere solo di fronte a chi ti sta guardando e ascoltando. Cercare il gesto migliore per soddisfarne le attese. Ricevere l’applauso finale. Ora si va in vacanza. È tempo di riposare. Fabio Puricelli classi quarte e quinte della scuola elementare Cornaro. Aperto al pubblico. 29 Aprile 2014. Saggio delle classi prime CIM. Aperto al pubblico. 30 Aprile 2014. Saggio delle classi seconde CIM. Aperto al pubblico. 30 .8 Maggio 2014. Uscita didattica e concorso musicale presso la città di Bardolino (VR) con tappa a Sirmione. L’orchestra del CIM ha vinto il terzo premio 20 Maggio 2014. Spettacolo presso la Golena San Prosdocimo di Padova. Poesia e musica sul tema dell’acqua. Evento organizzato dalla prof.ssa Marina Agostinacchio. Aperto al pubblico. talvolta che queste preziose risorse rimangano volutamente in disparte giacché non amano stare al centro dei riflettori, perché ciò che fanno è frutto del genuino desiderio di regalare qualcosa di sé ai ragazzi, senza vo28 Maggio 2014. Saggio delle classi terze lere quasi nulla in cambio. I docenti e gli CIM. Presso la sala consiliare del Quar- alunni del corso a indirizzo musicale rintiere Quattro di Padova. Aperto al pubbli- graziano la prof.ssa Marina Agostinacco. chio per aver coordinato con tanta passione il progetto che li ha portati a suoUn ringraziamento nare nella naturale bellezza della golena e della poesia. Molte persone svolgono attività nella scuola e per la scuola utilizzando un Fabio Puricelli e il CIM gran carico di tempo ed energie. Accade Maestri Indirizzo Musicale Marsilio 31 La REDAZIONE: DIRIGENTE: LUISA iMBRIANI COORDINATORE ANDREA MACCHIAVELLO La scuola dell'infanzia L'Aquilone e la scuola primaria Ricci Curbastro avranno presto due nuovi frigoriferi necessari a produrre il ghiaccio per i bambini e a conservare i farmaci salvavita. Complessivamente, nei due plessi, sono stati raccolti € 323.99. GRAZIE DI CUORE! IMPAGINAZIONE EMANUELA BORIN REDATTORI: Raffo Luisa Annibaletto Lucia Moschetta Roberta Simona Sau Fabio Puricelli Roberta Tuzzato Obiettivo raggiunto per l'11esimo anno consecutivo per il Piedibus della scuola Ricci Curbastro. In occasione dei Giochi di Primavera di plesso sono stati premiati i 74 bambini che ogni giorno frequentano le tre linee di quartiere sperimentando cosa significa avere abitudini di vita sana. Un ringraziamento particolare va ai bambini per il loro impegno e a tutti i genitori volontari che li hanno accompagnati ed aiutati nel loro cammino di responsabilizzazione. Nicoletta, Nicoletta, Massimilla Grazie all'iniziativa promossa dai supermercati Alì, che prevede la donazione dei punti fedeltà in favore delle scuola, il nostro Istituto ha ricevuto 2 casse da 700 W con microfono senza filo per i plessi Oriani e Ricci e un computer portatile per il plesso Cornaro. Rimane ancora attiva la raccolta in favore del plesso Marsilio per ricevere una Lavagna Interattiva Multimediale - LIM. DONATE, DONATE, DONATE!!! 32