BELISARIO: COGLIERE LE `ECCELLENZE`
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BELISARIO: COGLIERE LE `ECCELLENZE`
Nu me r o2-Di c e mb r e2 0 1 2 ABRUZZO cronache Servizio Stampa della del Giunta regionale d’Abruzzo Abruzzo Cronache n.2 Dicembre 2012 Direttore Responsabile: Giovanni Ruscitti Coordinamento editoriale: Carlo Gizzi Coordinamento giornalistico: Alessandra Sigismondi Ha collaborato Francesco Blasi dell’Ufficio Stampa Emaaa (Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese) Progetto grafico: Barbara Fabiani Foto: Roberto Chiarizia Autorizzazione del tribunale dell’Aquila Abr uz zo Crona che Periodico a cura PREMESSA GENERALE 4 Brioni roman style 5 TRADIZIONE E INNOVAZIONE Lucio Marcotullio, racconta la Brioni Roman Style e la Scuola Superiore di Sartoria Fonticoli 5 L’INTERVISTA 6 Anni ‘80: la produzione si diversifica 7 IL MITO DI PENNE NEL MONDO 8 LA SARTORIA RISALE A MARGHERITA D’AUSTRIA 9 FONDAZIONE FORMODA, SORPRENDENTE POLO CULTURALE 9 IL SOLE 24 ORE: MASTER FORMODA TRA I PRIMI 10 IN EUROPA 10 FONDAZIONE FONTICOLI 11 I MAESTRI DELL’AGO E DEL FILO, ambasciatori di eleganza nel mondo 12 IL LABORATORIO E GLI ALLIEVI La MANODOPERA ABRUZZESE altamente specializzata al top delle richieste all’estero 13 BRIONI OGGI 15 PPR 15 Biografia di Lucio Marcotullio 16 Petrucci: CHIEF MASTER TAYLOR E RESPONSABILE CLIENTELA VIP MONDIALE 17 BELISARIO: COGLIERE LE ‘ECCELLENZE’ CHE ABBIAMO 18 FASI TECNICHE DI LAVORO DA BELISARIO 19 Nell’area Vestina il primo ‘CONTRATTO DI RETE’ in Italia applicato alla moda 21 TRADIZIONI ARTIGIANALI DA RECUPERARE ATTRAVERSO LA FORMAZIONE 23 APPRENDISTATO IN ABRUZZO 24 Da U.E. “Un pacchetto a favore dell’Apprendistato” 24 FORNERO: “ALLO STUDIO STAFFETTA GENERAZIONALE“ 25 CENSIS: IN CALO NUMERO DEI CONTRATTI DI APPRENDISTATO 25 LA CERAMICA DI CASTELLI 26 In mostra il Presepe monumentale di Castelli 27 L’ENTE MOSTRA DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO ABRUZZESE 28 Mostre ed eventi 29 OMAGGIO ALL’ARAZZERIA PENNESE 32 The World’s Best Ceramic Fountains 34 Dall’Ente Mostra il Diploma di merito del Presidente della Repubblica al maestro Raffaele Di Prinzio 36 Marchio di qualità per l’oreficeria abruzzese 39 In foto: Laboratorio Brioni in via Barberini, Roma, anni ‘50 - Fonte: “The Abruzzi Tailor’s Workshop Yesterday and Today” di G. Vergani 3 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache Premessa Generale Esiste una sola persona al mondo capace di tessere il tessuto di bisso, la “seta” del mare Mediterraneo. Si trova in Sardegna. Si chiama Chiara Vigo. Con il bisso, un mollusco, si ricava un tessuto, l’unico al mondo che si lascia attraversare dalla luce. Con il bisso è stato avvolto il volto di Gesù. Lo dichiarano medici, ricercatori che hanno studiato il Volto Santo di Manoppello. Il Volto, confermano, scompare in contro luce, è visibile da ambo i lati. Se fosse un ritratto non sarebbe possibile. Cosa ne sarà della tessitura di bisso senza la sua tessitrice? Possibile nessuno sia riuscito a mantenere questa tradizione? Questo numero di Abruzzo Cronache sarà dedicato essenzialmente ad un’arte sapiente, che è sì, un’antica forma di artigianato, ma anche una preziosa arte: quella sartoriale abruzzese, conservata e tramandata da secoli con un tale orgoglio da essere marchio distintivo in tutto il mondo. Qui si discorrerà, si tenterà di raccontare con umiltà, di Alta Moda e di Penne, culla dell’antica tradizione sartoriale. Brioni, Belisario camicie, Fondazione Formoda, Fondazione Fonticoli, fiori all’occhiello nascosti in quella vallata che ha reso possibile la realizzazione, recente, del Polo Alta Moda Vestina. BRIONI ROMAN STYLE A mministrata da Lucio Marcotullio, nata nel 1959, ha contribuito ad accrescere la qualità ed il prestigio della sartoria italiana nel mondo. Attraverso la sua azione, la Roman Style SpA è riuscita a preservare, nell’ambito industriale i valori dell’artigianato classico, reinterpretandoli in chiave di moderna professionalità ed integrando la tradizione sartoriale alla tecnologia più avanzata. Questo impegno, perseguito fin dagli esordi e mai venuto meno, si è concretizzato in formule produttive e organizzative originali ed è alla base dell’alto livello di qualità raggiunto. Qualità impostasi nel mondo come una delle migliori espressioni della moda italiana. In foto: sarte studentesse alla scuola Mario Dei Fiori, fondata a Penne nel 1862/63 - Fonte:“The Abruzzi Tailor’s Workshop Yesterday and Today”, G.Vergani In foto: Laboratorio Brioni in via Barberini, Roma, anni ‘50 - Fonte: “The Abruzzi Tailor’s Workshop Yesterday and Today” di G. Vergani TRADIZIONE ED INNOVAZIONE Lucio Marcotullio, racconta la Brioni Roman Style e la Scuola Superiore di Sartoria Fonticoli “La qualità del nostro prodotto è sempre al di là della logica di standardizzazione industriale” In foto: il professor Marcotullio nel suo studio 4 5 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache “da Roma a Penne per unire maestria artigianale e industrializzazione” In foto: Barack Obama a L’Aquila durante il G8 del 2009 B arack Obama era già innamorato dello stile Brioni, l’italian style famosissimo in USA, tanto da rendere ancor più fascinoso James Bond che in Goldeneye indossava un abito Brioni, un completo grigio ferro, sfoggiato da Pierce Brosnan. Obama era in Italia per il G8 del 2009, e non perse occasione per ordinare ai sarti Brioni quei capi di abbigliamento. Nomi prestigiosi: Kofi Annan, Nelson Mandela, questo l’apice della clientela Brioni. “Il nuovo made in Italy contro il declino“, questo si legge nella copertina di Soft Economy, di E.Realacci e A.Cianciullo, post fazione di C.De Benedetti, il libro dedicato alla gloriosa esperienza imprenditoriale-sartoriale, famosa nel mondo, realizzata da Lucio Marcotullio, abruzzese di Penne, amministratore delegato della Brioni Roman Style, (il nome deriva dalla “scuola romana“), sorta in Abruzzo per salvare quegli illustri sarti abruzzesi che rappresentavano il patrimonio sartoriale made in Italy trapiantatosi nell’immediato secondo dopoguerra a Roma, (la “scuola romana“ appunto). Tra essi il maggior testimone fu Nazareno Fonticoli, maestro di sartoria tradizionale che, nel 1945, con Gaetano Savini, fonda Brioni che a Roma rubò clien- 6 tela alla sartoria inglese, soffiandole attori hollywoodiani, nobili inglesi e non solo. Brioni, SARTORIA–LABORATORIO in via Barberini a Roma, ha una sola necessità: le richieste dei clienti altezzosi e prestigiosi lievitano superando l’offerta. Cosa fare? Qui il colpo di scena: l’idea geniale viene al Professor Lucio Marcotullio, che in quegli anni studiava a Roma, economia aziendale e frequentava casa Fonticoli nella capitale ed il laboratorio in via Barberini. L’INTERVISTA Il professor, nonché Cavaliere del Lavoro, Lucio Marcotullio mi riceve nel suo studio, ricco di libri, che di lì a poco scoprirò essere editi dalla sua Fondazione Formoda o essere omaggi, testimonianze letterarie prestigiose, tributi, alla sua attività imprenditoriale, alla sua professionalità. Difficile stargli dietro, è un pozzo di sapienza e sag“BRIONI gezza. Mi accoglie inondandomi di ROMAN pubblicazioni, ascoltarlo è una lezioSTYLE: ne di vita, di cultura, di garbo. Starei scuola romana (e sarebbe necessario) lì ad apprendi stile per dere ore ed ore. La sua vita, anzi “tesalvare la stimonianza storica”, è ricchissima di sartoria nozioni ed aneddoti, ed il tempo strinabruzzese” ge, purtroppo. Mi spiega Marcotullio: “Decidemmo di tornare alle origini, a Penne, dove già nel medioevo si lavoravano le sete considerate più pregiate sulla piazza di Firenze: era necessario unire la maestria artigianale e l’industrializzazione, la qualità dei sarti che sudavano ore sui capi e la velocità della produzione moderna. Abbiamo realizzato un laboratorio d’innovazione: In foto: dalle 43 ore iniziali per confezionare Nazareno Fonticoli un abito siamo arrivati a 20. I tempi si e Gaetano Savini nella sede Brioni a sono dimezzati e la qualità è miglioRoma negli anni ‘50 rata”. Il professor Marcotullio mi spieFonte: “The Abruzzi Tailor’s ga che tutto questo fu possibile perché Workshop Yesterday tutti erano considerati all’interno del and Today” di G. Vergani laboratorio parte di una grande famiglia, né lui ha mai posto distanze tra sé ed i suoi sarti, ascoltando le esigenze di ciascuno. Ma fu fondamentale organizzare il tutto in cicli di lavorazione mettendo insieme due mondi: “Da una parte la grande sartoria artigianale classica, con i suoi tempi estenuanti, i segreti di bottega, che venivano negati ai novizi: ricordo che nel laboratorio in via Barberini a Roma, mi spiega, accadeva spesso. Ai più giovani non si rivelavano ad esempio i momenti cruciali della fattura come l’imbastitura alle spalle. Dall’altra la lezione del taylorismo che è una scuola di efficienza. Abbiamo diviso il ciclo di lavorazione in vari comparti e puntato al massimo di produttività in ogni settore, evitando però gli svantaggi della catena di montaggio che costringe tutti a tenere lo stesso ritmo”. ANNI ‘80: LA PRODUZIONE SI DIVERSIFICA Il percorso della Brioni Roman Style compie altri salti di qualità: neIn foto: Brioni del mondo - Fonte: Brioni gli anni Ottanta con la produzione diversificata che comprende anche camicie, accessori, settore sportivo. Negli anni Novanta con l’ampliamento della distribuzione. Oltre alle città italiane 23 negozi, tutti di proprietà, vengono aperti a Parigi, New York, Londra, Praga, Los Angeles, Las Vegas. Oltre Capri, Portofino, Saint Moritz ed Aspen, mete dei vip internazionali. Arriva però in Brioni il momento in cui per tenere il passo con i tempi, bisogna giocarsi il tutto per tutto anche ai limiti della legalità, causa il necessario ricambio generazionale: “Abbiamo preso una decisone forzando i regolamenti scolastici: l’ultima volta che ho potuto assumere un sarto già formato ed aveva 52 anni, è stato all’inizio degli anni Ottanta, dopo l’arte si stava spegnendo. 7 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache Per questo ho fondato la Scuola Superiore di Sartoria N.Fonticoli, impostandola con un rigore formativo che a quell’epoca non era compreso in alcuno schema”. La lunga gavetta sartoriale che poteva durare anche 15 anni, con retribuzioni al minimo e rallentato apprendimento, doveva essere sostituita. Nel 1985 si decise di realizzare un modulo formativo che è in vigore ancora oggi: dopo la scuola dell’obbligo vengono selezionati circa 15 ragazzi che seguono un corso di 990 ore di insegnamento pratico e teorico, per tre anni consecutivi. Al termine, dopo un vero e proprio esame, con il diploma di maestri d’arte sartoriale, lo stage in azienda di un anno li immette nel ciclo produttivo, che può lasciarli a Penne o, se ve ne è richiesta, in uno dei numerosi punti vendita sparsi nel mondo. Ove appunto mancano professionalità così ben preparate. Negli anni ’80 corsi formativi così lunghi e così specialistici erano impensabili. Ma grazie all’apprendistato di quei giovani ed all’idea di Marcotullio oggi la tradizione sarto- riale è viva, altrimenti sarebbe venuta meno per mancanza di giovani, anagraficamente parlando, specializzati e ben formati. Da allora ad oggi sono stati formati maestri dell’ago e del filo, tutti apprezzati Maestri a livello internazionale, richiestissimi da capi di stato, principi e magnati. Mentre il Master ha formato moltissimi manager della moda. (fonte: “Il nuovo made in Italy” di E.Realacci) IL MITO DI PENNE NEL MONDO “C’è stato un periodo della mia vita in cui ogni anno spendevo circa un miliardo di lire per le attività culturali collaterali alla mia professione principale”, mi aggiunge il Cavaliere Lucio Marcotullio, nel salutarmi, “ma il bene che questi giovani allievi mi vogliono è inimmaginabile”. Ed è questa per Lui, il Professore, che ha esportato il mito di Penne nel mondo, la cosa più importante. LA SARTORIA RISALE A MARGHERITA D’AUSTRIA P In foto: ritratto di Margherita d’Austria enne, antica capitale dei Vestini, è la culla della sartoria. Quando Margherita d’Austria sposò Ottavio Farnese il padre le regalò in dote, tra gli altri, anche il Ducato di Penne, ove lei si trasferiva in lunghi periodi portando con sé la corte, ed il personale necessario che creò le basi della sartoria, indispensabile non solo per realizzare le vesti, ma i tendaggi e gli sfarzi che caratterizzavano gli ambienti cortigiani di quell’epoca. Particolare non da poco se si considera che autorevoli fonti storiche le attribuiscono eccellenti capacità amministrative che dettero impulso all’economia locale ed alla cultura dei suoi vari feudi. Ad allora risalgono, a Penne, le prime botteghe sartoriali, un’arte conservata dai pennesi e tramandata di generazione in generazione. Fondazione Formoda, sorprendente polo culturale In foto: consegna degli attestati del Master anno 2006/2007 E In foto: il professor Marcotullio in aula per salutare insegnanti e allievi della scuola 8 nte morale fondato nel 2000, nell’anno accademico 2002-2003, in collaborazione con le università abruzzesi e l’università del Molise, ha istituito il Master Universitario Internazionale di Primo Livello in Economia e Gestione della Moda, che dovrebbe riprendere per l’a.a. 2013/2014. L’obiettivo è preparare soggetti in grado di sostenere l’attività commerciale dell’impresa e di disporre della cultura e della professionalità per orien- tare all’applicazione di metodologie direzionali di controllo della gestione dell’impresa nella filiera tessile – abbigliamento. Le lezioni si articolano in moduli base e applicati, con lezioni frontali, stage in aziende del settore e testimonianze di famosi manager. Nell’anno accademico 2009-2010, in collaborazione con la Brioni Roman Style, la FONDAZIONE FORMODA realizza il Corso per Operatore dell’abbigliamento – Sarto confezionista di alta moda maschile, nel segno della continuità con il corso istituito da Marcotullio nel 1985. La Fondazione Formoda, che si trova a Penne, è sede del Polo Alta Moda Vestina e della Fondazione Fonticoli. 9 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache FONDAZIONE FONTICOLI L IL SOLE 24 ORE: MASTER FORMODA TRA I PRIMI 10 IN EUROPA A nche il SOLE 24 ORE nel 2005 ha inserito i master di Formoda tra i 10 corsi migliori in Europa. Il Presidente e fondatore è Lucio Marcotullio. Soci fondatori della FONDAZIONE FORMODA sono: Brioni Roman Style Spa, Fondazione Nazareno Fonticoli, In foto: la sede della Fodazione Formoda 10 Fondazione Tercas, Fondazione Pescarabruzzo, Provincia di Teramo, Provincia di Pescara, Comune di Penne, Unione dei Comuni – Città Territorio della Val Vibrata. (fonte Fondazione Formoda) a Fondazione Fonticoli viene fondata nel 1998 grazie alla sensibilità di Maria Vittoria Fonticoli, ed alla volontà del professor Marcotullio che la presiede. E’ stata istituita allo scopo di diffondere, con iniziative sociali e culturali, la formazione dei giovani per aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro. Tra le attività che la Fondazione sostiene per Statuto nel raggiungimento dei propri scopi rientrano le pubbliche manifestazioni, le assemblee, i convegni, i seminari, le mostre, le pubblicazioni, i premi, le borse di studio ed ogni iniziativa afferente il suo Statuto. (fonte Fondazione Formoda) Lungo Corso Alessandrini, al centro di Penne, ha sede un palazzetto stile liberty, sede della Fondazione ForModa. La sede della Brioni Roman Style, restaurata da LA SEDE Renato Bazzoni, uno dei fondatori di ITALIA NOSTRA E FAI, ha sede in via Nazareno Fonticoli, 1. 11 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache Corso Sarto Confezionista di Alta Moda IL LABORATORIO E GLI ALLIEVI La MANODOPERA ABRUZZESE altamente specializzata al top delle richieste all’estero A In foto: un‘allieva nel laboratorio della Scuola Superiore di Sartoria a Penne, durante la fase dell’armatura tessile I MAESTRI DELL’AGO E DEL FILO, I ambasciatori di eleganza nel mondo l Corso Sarto Confezionista di Alta Moda Maschile, conclusosi a Giugno, ha “promosso” 16 Maestri sarti ai quali, alla presenza del Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, sono stati consegnati gli attestati di qualifica professionale. Inoltre, per l’occasione sono stati consegnati gli attestati a 4 Maestre sarte, le prime proclamate dall’istituzione della Scuola. Il Corso è finanziato con fondi POR 2007/2013 erogati dalla Regione ed è gratuito per i 16 studenti ammessi. Si tratta di un percorso professionale altamente qualificante, organizzato dalla Fondazione ForModa in collaborazione con Brioni Roman Style SpA. È stato istituito nel 1985 da Lucio Marcotullio e ha formato in questi anni 80 sarti, apprezzati maestri dell’ago e del filo a livello internazionale. Inoltre, la qualifica professionale rilasciata al termine del percorso di studi consente anche la possibilità, per gli allievi, di essere reintegrati nel sistema dell’istruzio12 ne per il conseguimento del diploma quinquennale, grazie agli accordi che la Fondazione ForModa ha stretto con gli istituti professionali “Pomilio” di Chieti e “Bellisario“ di Avezzano. Sono due i corsi: Operatore di abbigliamento – Sarti Confezionisti dell’Alta Moda Maschile, terminato a giugno e il Corso per operatore di abbigliamento attualmente in fase di svolgimento. Corso Operatore di abbigliamento Sarti Confezionisti dell’Alta Moda lex Frasca è un allievo, ha terminato il Corso per Operatore dell’abbigliamento lo scorso giugno. Attualmente è in Brioni per frequentare lo stage, l’anno aggiuntivo, prima di essere assorbito definitivamente nel ciclo produttivo. Lo troviamo all’interno del laboratorio ove gli allievi, 16 ragazzi provenienti da Penne e dintorni, stanno seguendo la lezione di cucito e merceologia, sotto la guida dei rispettivi insegnanti: Luigi Di Tillio, per la sartoria e le confezioni, Valeria Belli, merceologia e tecnologia tessile. Il richiamo della Scuola per Alex è forte: “Ogni tanto vengo qui, mi racconta Alex, per riscoprire i trucchi del mestiere. La parte pratica più importante è il cucito. La prova finale che ho sostenuto, al termine della scuola, per il conseguimento del diploma, consisteva per tutti noi allievi nella realizzazione di un abito su misura, ciascuno per sé. La passione è forte, se non avessi avuto questa possibilità pratica di frequentare il Corso ed esaudire il mio desiderio non so che mestiere avrei scelto”, mi aggiunge mentre lo saluto. Ci accompagna Michela Ridolfi, capo Ufficio Stampa della Fondazione Formoda, che mi spiega come per questi giovanissimi si profili all’orizzonte anche la possibilità di lavorare all’estero. “Durante lo stage, dice Michela, i maestri sarti hanno anche la possibilità di perfezionare ulteriormente le tecniche di confezione apprese a scuola, nelle sedi estere dei negozi bandiera. Juri ad esempio è stato nel flagship store di Londra e Danny in quello di Parigi. La richiesta di manodopera specializzata è aumentata notevolmente specie nel Far East”. Non dimentichiamo che si tratta di alta sartoria e la differenza la fa anche il “particolare” che solo chi si è formato a Penne può avere. In foto: il professor Marcotullio e Mchela Ridolfi, addetta stampa Formoda In foto: Alex Frasca 13 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache BRIONI OGGI L In foto: sopra gli allievi della Scuola Superiore nel laboratorio sartoriale; a realtà Brioni rappresenta la punta di diamante della sapienza sartoriale e della tradizione stilistica italiana. Grazie ai discendenti delle famiglie fondatrici, tuttora impegnate a garantire i più alti standard di eccellenza del capo su misura, l’organizzazione continua a crescere, dotandosi di una struttura manageriale a livello globale e di una rete di punti vendita strategica, attualmente in piena espansione, qualificando il brand come unica realtà internazionale del lusso in campo sartoriale e lifestyle. Dal Novembre 2010 il Gruppo Brioni è guidato dall’Amministratore delegato Francesco Pesci. Brioni fa adesso parte del gruppo francese PPR. Nel 2012 Brioni consolida le ambizioni di crescita rivolte al rafforzamento dello sviluppo di tutte le categorie di prodotto, nominando Brendan Mullane Direttore creativo della Maison. Nella strategia di sviluppo dell’impresa gli ultimi tre sono stati anni di espansione. L’ambizioso piano di crescita incentrato su nuove geografie, che affiancano i mercati storici - Europa e Usa - e i paesi emergenti del Medio ed Estremo Oriente, continua nel 2012. Dopo le recenti inaugurazioni in Cina, Brioni continua a mantenere la propria presenza nei principali hubs di tutto il mondo. (fonte: Brioni) Nelle foto: la sede di Brioni in via Barberini, Roma di fianco: Luigi Di Tillio, insegnante di Sartoria e Confezioni da uomo; sotto: gli alunni e Valeria Belli, insegnante di Merceologia e Tecnologia tessile. PPR Il gruppo PPR comprende un insieme di prestigiose marche mondiali a forte potenziale d’espansione, distribuite in oltre 120 paesi. Nel 2010, PPR ha registrato un fatturato di 14,6 miliardi di euro con un organico, al 31 dicembre, di oltre 60.000 dipendenti. Le azioni di 14 PPR sono quotate all’Euronext di Parigi (codice ISIN FR0000121485, PRTP. PA, PPFP). Per esplorare l’universo di PPR visitare www.ppr.com: polo Lusso (Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga, Brioni, Stella McCartney, Boucheron, Girard-Perregaux, JeanRichard e Sergio Rossi), polo Sport & Lifestyle (Puma, Volcom, Cobra, Electric e Tretorn), Fnac e Redcats Biografia prof. Lucio Marcotullio. (fonte: Brioni) 15 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache PETRUCCI: CHIEF MASTER TAILOR E RESPONSABILE VIP SERVICE BIOGRAFIA DI LUCIO MARCOTULLIO L ucio Marcotullio è nato a Penne il 3 luglio del 1933. Si è laureato all’università La Sapienza di Roma nel 1957 in Economia e Commercio. E’ revisore ufficiale dei conti e ordinario di Economia Aziendale. Nel portare avanti la sua attività ha curato la formazione delle risorse umane, recuperando la tradizione sartoriale abruzzese. Presiede la Fondazione Fonticoli, da lui ideata nel 1998. Nel 2000 ha costituito la Fondazione Formoda. A lui si devono tante iniziative finalizzate alla crescita culturale, alla formazione, allo sviluppo economico: contatti e collaborazioni con università ed istituzioni, stages aziendali, formazione continua, tesi universitarie, premi letterari, (Premio Nazionale di Narrativa Penne), restauri, convegni, ricerche, pubblicazioni. Nel 1985 ha ideato e diretto la Scuola Superiore di Sartoria che forma maestri sarti con giovani selezionati dopo la scuola dell’obbligo. Tutto questo per dare continuità produttiva alla qualità Brioni. La scuola ospita ogni anno gli studenti del Royal College of Art di Londra per stage formativi mirati all’apprendimento dell’arte del su misura. Quest’anno sono stati ospitati anche gli allievi dell’Istituto di moda Morvillo-Falcone di Brindisi. E’ stato Sindaco di Penne e prima, per sette anni, Presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Pescara, per quattro anni Presidente regionale della Confindustria Abruzzese. Ma il suo cuore resta a Penne La scuola ospita ogni anno gli studenti del Royal College of Art di Londra per stage formativi In foto: il professore Lucio Marcotullio nel suo studio durante l’intervista 16 “Grazie a questo lavoro ho conosciuto 31 Capi di Stato” A ngelo Petrucci è stato il più giovane tra i dirigenti di Brioni. Si è iscritto al primo corso della Scuola Superiore di Sartoria nel 1985. Nel 1989 ha ottenuto il conseguimento del diploma altamente professionalizzante. Da allora la sua vita è stata una favola in giro per il mondo a contatto con i personaggi più illustri e potenti del pianeta, innamorati dello stile Brioni. Ricopre l’incarico di Chief Master Tailor (Capo dei maestri sarti), Responsabile di tutto l’Ufficio Modelli Brioni e Responsabile del VIP Service, clientela top. Petrucci ha sempre messo in preventivo la possibilità di perfezionarsi ulteriormente all’estero nei punti vendita Brioni. La qualità e la fama della Brioni lo consente, infatti. Ed è davvero “creiamo questa, mi sottolinea, la fase più delidei veri cata nella professionalità dei maestri dell’ago e del filo. “ I giovani sarti, che fenomeni” si sono diplomati nello scorso luglio, hanno iniziato a lavorare in azienda a settembre e alterneranno tre mesi in In foto: azienda e un mese in uno dei numerosi Angelo Petrucci punti vendita. Si tratta di un sistema utile che consente di verificarne l’adattabilità”. Professionalità a 360 gradi quindi, versatilità a tutto tondo: “ La Scuola, così altamente professionaliz- zante è la base, la materia prima che contraddistingue gli allievi professionisti in tutto il mondo. Si apprende, nei tre anni di scuola, tutta la storia della sartoria che è quella risalente al 1500. Poi è necessario il lavoro nella fabbrica che consente di perfezionarsi nella sartoria contemporanea, infine nei punti vendita, che sono tutti con annessi laboratori sartoriali, per acquisire la sartoria più veloce e dinamica”. “Il periodo formativo è di 6 anni e noi con il nostro metodo creiamo dei veri fenomeni” aggiunge. Petrucci ha incontrato in virtù della sua professione 31 Capi di Stato. “Venerdì mi aggiunge ero con un principe arabo uno dei nostri clienti”. Gli chiedo se anche lui, fosse al G8 a L’Aquila. Mi rivela, senza fare il nome, che al Summit tre Capi di Stato vestivano Brioni. Lo stimolo a parlarmi di Obama che in quell’occasione ordinò capi di abbigliamento alla Brioni, ma preferisce dolcemente rispondermi: no comment. Prima di salutarlo gli chiedo quale Vip lo attenderà a Parigi, ma resta reticente e con soddisfazione mi rivela che si tratta di uno dei più importanti magnati nel mondo. Nonostante sia un “ambasciatore di eleganza nel mondo” anche lui, mi coglie alla sprovvista quando scopro che la sua dimora stabile è e sarà Penne. La culla della tradizione sartoriale. E’ anche per questo che il legame tra Penne ed i mercati sartoriali del mondo, non si è mai spezzato. 17 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache FASI TECNICHE DI LAVORO DA BELISARIO BELISARIO: COGLIERE LE ‘ECCELLENZE’ CHE ABBIAMO La “differenza” tra la camiceria sartoriale e quella industriale “I miei dipendenti si tramandano questa attività da generazioni” “Bisogna incoraggiare le Fondazioni come Formoda” aggiunge l’imprenditore B elisario, non solo un cognome: un marchio. Da 27 anni la sua azienda lavora a livello di produzione industriale. La moglie è cresciuta in una famiglia ove la “preziosa arte del cucire”, l’antica sartoria quindi, si respirava da sempre. Marco Belisario, titolare dell’omonima azienda per la realizzazione di camicie artigianali su misura, ci accoglie con l’orgoglio di chi sa di essere il testimone, anche lui, di una tradizione abruzzese artigianale conosciuta ovunque, sulla quale ha fondato il business della sua vita. Non gradisce snocciolare la sua attività in termini di cifre, numeri. Un fatturato di circa 1 milione di euro, mi dice sorvolando, 20 i dipendenti. Buona parte della produzione riguarda le camice sartoriali su misura e ogni fase di lavorazione, mi spiega, viene eseguita solo ed esclusivamente all’interno della nostra sartoria da manodopera altamente specializzata e l’ottima qualità dei tessuti e degli accessori garantiscono l’autenticità del “Made in Italy”. Made in Abruzzo, aggiungo. Belisario è stato tra i primi a puntare sull e-commerce “con il quale, aggiunge, abbiamo ottenuto un’ottima performance, lavoriamo moltissimo direttamente con il privato oltre a servire in Italia diversi negozi di fascia alta. Inoltre, abbiamo mantenuto una quota di produzione dedicata alla realizzazione di camicie in serie per diversi marchi noti in tutto il mondo.” Alla domanda sull’an- 18 In foto: una camicia Belisario damento dell’export fa una riflessione: “Abbiamo verso la Cina dazi pazzeschi mentre in Italia direi che siamo abbastanza a buon mercato sui dazi in entrata. Spesso si parla impropriamente del termine Made in Italy, ci tiene precisare, basta poco per etichettare così un prodotto, purtroppo. La qualità di un buon imprenditore si vede anche quando, in un periodo di crisi economica, riesce a cogliere le opportunità lasciando le minacce al loro destino.” Spezza ovviamente una lancia verso chi sa conservare, tramandare, diffondere in Italia e nel mondo l’artigianato e l’arte del preservare. “Dobbiamo sapere cogliere le eccellenze che abbiamo, prosegue. Ben vengano quindi le Fondazioni e chi crede nei mestieri artigianali. Alla nostra azienda si sono avvicinate in cerca di occupazione circa 100 persone che abbiamo valutato con attenzione. Oggi i miei dipendenti sono collaboratori che amano questa attività, spesso eredi di una vera e propria tradizione familiare. A Penne, conclude, c’era un forza lavoro necessaria che prestava e presta ancora il proprio sapere a questo tipo di attività tramandata da generazioni. Da qui la lungimiranza del professore Lucio Marcotullio, quella di creare le basi, conclude, per l’arte sartoriale del futuro”. “Realizziamo COLLI e POLSI intelaiati. NON TERMOADESIVATI” “A Penne c’era un forza lavoro necessaria che prestava e presta ancora il proprio sapere a questo tipo di attività tramandata da generazioni” In foto: Stefania disegna il cartamodello S tefania è modellista. La cogliamo, nel piccolo, ma operoso laboratorio, intenta a disegnare un cartamodello su una “telina da prova”. Alza lo sguardo, mentre è intenta a lavorare. Ci accoglie con gli occhi sapienti e svegli di chi sa. Di chi è depositaria di un’arte all’apparenza semplice, ma preziosa. Qui si cuce la camicia “perfettamente“ su misura. I particolari fanno la differenza e per il cliente curiamo ogni dettaglio. Qui prosegue il nostro viaggio nel mondo della sartoria per eccellenza. “Si prendono le misure, dice Stefania, sul cliente, si riportano sul cartamodello, si disegnano su una telina di prova, (una stoffa leggerissima su cui si sperimenta), e poi si procede con la prova cliente. Si giunge poi al passaggio dello “sdifettamento”. Sì, questo il termine utilizzato che Belisario precisa: “non è altro che la fase dove andiamo a togliere ogni difetto di vestibilità”. “Poi si lavora la camicia”, continua Stefania. Tagliamo una camicia per volta, il collo ed il polso hanno una lavorazione a parte, poi si passa al corpo. Anche noi usiamo la macchina per ‘adesivazione’ del collo e del polso ma, a differenza di una camicia industriale, aggiunge con orgoglio, i nostri colli e polsi sono intelati e non ‘termoadesivati’. Il resto, conclude soddisfatta, viene arricchito dalle sapienti mani delle nostre camiciaie, dalle asole fatte a mano fino al ricamo, sempre rigorosamente a mano, delle iniziali del proprio nome e cognome. 19 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache Nell’area Vestina il primo ‘CONTRATTO DI RETE’ in Italia applicato alla moda Belisario spiega perché lo utilizza “U In foto: interni del laboratorio sartoriale Belisario na Rete di Imprese a tutela delle antiche tradizioni sartoriali nell’area Vestina e limitrofe, e non poteva essere altrimenti”. Così Marco Belisario, direttore e vice Presidente esecutivo del Polo Alta Moda dell’Area Vestina, ama definire il Contratto di Rete al quale hanno aderito imprese provenienti da un territorio caratterizzato dalla presenza della Brioni Roman Style Spa, che produce abiti unici destinati ai mercati più qualificati del mondo. Cosa intende per Contratto di Rete? Qui si cuce la camicia “perfettamente“ su misura. “Asole fatte a mano” “Il contratto di rete è uno strumento giuridico (previsto dalla legge n. 33/2009 successivamente riformulata e convertita con la n. 122/2010 modificata ulteriormente con l’ultimo decreto Sviluppo del mese di agosto 2012) che sostanzialmente permette l’aggregazione tra due o più imprese (in particolare le PMI) al fine di valorizzare ed accrescere le proprie competitività soprattutto in ambito internazionale e con un proprio marchio facilitare la penetrazione nei nuovi mercati mantenendo intatta la propria autonomia. Nel caso del Polo dell’Area Vestina, abbiamo voluto che fungesse da capofila una grande Azienda e non potevamo che scegliere naturalmente la Brioni Roman Style Spa“. Belisario, che è anche vice Presidente di Confindustria Pescara (sezione Sistema Moda) sottolinea che il Contratto di Rete in questione è espressione di Confindustria. “E’ stata una sua idea?“ Insieme al direttore generale di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte, abbiamo dato vita alla nostra Rete e siamo stati tra i primi in Italia ad utilizzare questo nuovo strumento giuridico. Tutto nasce da Confindustria nazionale che ha da sempre creduto nel Contratto di Rete: ad oggi sono 484 i ‘Contratti di Rete’ siglati 20 21 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache in Italia. Quello dell’Area Vestina è il primo ad essere applicato nel comparto della moda. Gli obiettivi? Il nostro Contratto di Rete è l’unico ad aver previsto al suo interno una filiera produttiva ed una formativa. Nel primo caso l’obiettivo non è un sistema chiuso di imprese che producono tra di loro, ma un sistema che esternalizza, rende visibili i marchi di piccole imprese con un ‘Brand Ombrello’ che racchiude quelli di ogni piccola azienda agganciati ad un’azienda più conosciuta. In Italia ed in Abruzzo in particolare, le aziende del settore abbigliamento, sono sempre partite lavorando per conto terzi, trasformando il prodotto di grandi griffe senza crearne uno proprio. Con il Contratto di Rete si dà la possibilità alle piccole e medie imprese, magari accompagnate da grandi marchi, di entrare e fare business nei mercati emergenti. La filiera formativa è talmente evidente qui più che mai con le attività della Fondazione Formoda”. Il Presidente del Polo Alta Moda è Francesco Pesci, Amministratore Delegato della Brioni. Belisario è, inoltre, componente del Comitato Tecnico per le Reti di Imprese, Filiere ed Aggregazioni nonché membro della Commissione Nazionale per il Mezzogiorno di Confindustria. Il Polo Alta Moda Area Vestina ha sede presso la Fondazione Formoda. In foto: interni del laboratorio sartoriale Belisario A bruzzo. Basta la parola ad evocare all’interlocutore uno scenario, gradevole: parchi, monti, mare, neve. E poi: alta sartoria, ceramiche, merletti, ricami a tombolo, tracce archeologiche, battaglie storiche, qualche illustre poeta latino, notissimi scrittori. Secondo scenario: tristemente noti dopo il sisma, si è aggiunta una nuova immagine: macerie. E la domanda è sempre la stessa: “A che punto siete con la ricostruzione…?” L’Abruzzo è tutto questo, sì, ma non solo. Abruzzo oggi vuol dire anche crisi. Ma una terra fertile di mestieri, mani preziosissime, memorie storiche, deve afferrare al volo il treno che un sistema istituzionale, europeo o nazionale che sia, offre. Così da consentire ad una tradizione antica e nobile, l’artigianato, di non scomparire anzi, TRADIZIONI ARTIGIANALI DA RECUPERARE ATTRAVERSO LA FORMAZIONE di garantirsi continuità attraverso la formazione dei giovani, riconosciuta “accademicamente”, sul campo. Per realizzare tutto questo è necessario in primis che la tradizione sia conservata attraverso l’apprendistato, poi che sia tutelato sia il giovane, il tirocinante, affinché abbia un formazione completa ed un minimo guadagno, sia l’azienda, che deve essere in grado di assumerlo e formarlo senza rimetterci economicamente. L’artigianato deve garantirsi continuità con l’apprendistato 22 23 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache APPRENDISTATO IN ABRUZZO L a Regione Abruzzo è stata tra le prima in Italia a recepire il D.Lgs, nr.176/2011, il Testo Unico sull’Apprendistato (Riforma Sacconi), attraverso la definizione dei tre differenti percorsi formativi on the Job. Sono tre i tipi di apprendistato: un apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale ( per i giovani tra i 15 ed i 25 anni) utilizzabile in tutti quei settori per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione o per il diploma professionale. La durata del contratto, in questo caso, è legata sia alla qualifica che al diploma da conseguire ma la componente formativa non può comunque superare il triennio o i quattro anni se il giovane deve acquisire un diploma professionale regionale; un apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere per i giovani compresi tra i diciotto e i ventinove anni e per tutti i settori di attività pubblici e privati. In tal caso la durata del periodo formativo, concordata nella contrattazione collettiva nazionale, è definita sia in ragione dell’età che della qualifica da ottenere e per le imprese non artigiane non potrà superare i tre anni mentre per quelle artigiane il limite è fissato a cinque. FORNERO: “ALLO STUDIO STAFFETTA GENERAZIONALE“ La competenza regionale in materia è limitata alla definizione delle competenze di base o trasversali per un monte ore complessivo di centoventi nel triennio; un apprendistato di alta formazione e ricerca per i giovani di età compresa tra i diciotto ed i ventinove anni, possibile in tutti i settori produttivi pubblici e privati. Quest’ultima tipologia è finalizzata al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore, di titoli di studio universitari o di alta formazione, compresi i dottorati di ricerca o la specializzazione tecnica superiore. Introdotta anche la possibilità dell’apprendistato per i praticanti degli studi professionali, previa disciplina dei singoli regolamenti dei vari ordini. Lavoratore anziano in part time. Si assume apprendista. Lo ha annunciato il Ministro È sempre del 5 dicembre la notizia che il Governo italiano per incentivare l’occupazione giovanile, “sta pensando una sorta di ‘staffetta generazionale’, ovvero la possibilità per un lavoratore ‘anziano’ di cambiare il suo contratto in part-time e in cambio le aziende prendono un ‘apprendista’”. Lo ha annuncito il Ministro del Lavoro Elsa Fornero a Bruxelles ad una conferenza sulle opportunità d’impiego per i lavoratori più anziani. CENSIS: IN CALO NUMERO DEI CONTRATTI DI APPRENDISTATO In foto: l’assessore alla Formazione Paolo Gatti DA U.E. UN PACCHETTO A FAVORE DELL’APPRENDISTATO L o Youth Guarantee Scheme è parte di un pacchetto di misure a favore dell’occupazione giovanile lanciato il 5 dicembre dalla Commissione Ue; in particolare le azioni riguardano l’oc- 24 cupazione giovanile, l’apprendistato, la formazione entro 4 mesi dalla fine del percorso di studi o dall’inizio della disoccupazione, rivolto a tutti i giovani sino ai 25 anni. In foto: il Ministro del Lavoro Elsa Fornero 2008-2010: diminuisce il numero medio di apprendisti occupati Nei giorni scorsi (7 dicembre), secondo una nota riportata dalle agenzie di stampa, è emerso che, dal 46° Rapporto Censis sulla situazione sociale del paese nel 2012, tra il 2008 ed il 2010 il numero medio di apprendisti occupati è sceso da 645 mila a 542 mila, con un decremento del 16%, e i dati relativi al primo semestre sembrerebbero indicare un’ulteriore contrazione. Ma il dato più significativo è quello relativo alla componente degli apprendisti minorenni: nel 2010 si registrano solo 7.702 contratti di apprendistato stipulati con minori, pari all’1,4% del totale, e nel triennio si assiste ad un contrazione notevole di tale segmento (-57,1%). Nel complesso si osserva un progressivo aumento del peso delle classi di età più adulte, dai 25 anni in su. Su tale fenomeno ha influito la maggiore appetibilità per le imprese, a parità di vantaggi economici, della stipula di contratti di apprendistato con giovani già minorenni, impegnati in un numero inferiore di ore di formazione esterna e con minori implicazioni per quanto riguarda la responsabilità aziendale in materia di sicurezza sul lavoro. La contrazione del numero di apprendisti si accompagna ad un loro elevato turnover. Nel 2011 solo il 46,4% dei contratti ha avuto una durata superiore all’anno, mentre il 27,4% è stato attivo tra i 4 e i 12 mesi, un altro 17, 6% tra i 2 e 3 mesi e l’8,6% meno di un mese. Nel 57,7 % dei casi il motivo della cessazione è imputabile all’apprendista, mentre solo il 16, 8 % dei contratti giunge al suo termine naturale. (fonte ASCA) 2010: in aumento contratti con apprendisti dai 25 anni in su 25 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache LA CERAMICA DI CASTELLI In mostra il Presepe monumentale di Castelli Omaggio natalizio dell’Ente all’Istituto d’Arte più famoso d’Abruzzo la Natività è interpretata con i canoni dell’arte contemporanea Nell’ambito delle eccellenze abruzzesi artigianali, conosciute in tutto il mondo, l’Abruzzo vanta anche una splendida e antica tradizione nella lavorazione della ceramica di Castelli, preziosa testimonianza di artigianato artistico, la cui attività di promozione è saldamente garantita anche dall’Emaaa: l’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese. La nascita della ceramica a Castelli si deve soprattutto alle caratteristiche naturali del territorio, in particolate l’abbondante presenza di cave d’argilla, boschi di faggio per la legna e i forni, i corsi d’acqua, giacimenti di silice. La tradizione ceramica si è sviluppata a Castelli già in epoca etrusca. Favorita sicuramente dalla presenza dei monaci benedettini che producevano suppellettili di uso quotidiano. I primi reperti datati risalgono al XV secolo, ma in realtà è impossibile dire con esattezza quando la produzione ceramica sia sorta e si sia affermata. E’ dalla seconda metà del 1500 che questa arte vive 26 il suo periodo di massimo splendore. La ceramica divenne così l’unica vera economia, tanto che ancora oggi la maggior parte della popolazione risulta dedita a questa nobile arte. (fonte: Comune Castelli) Castelli divenne uno dei più apprezzati centri del Rinascimento grazie alle ceramiche, la cui produzione spazia in un repertorio vastissimo: dalle maioliche al vasellame domestico, finemente lavorato, a quello farmaceutico. La testimonianza dell’arte castellana è in esposizione anche all’Ermitage di San Pietroburgo. di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa E’ conosciuto ufficiosamente come “il secondo presepe di Castelli”, ma è monumentale come il primo, che venne realizzato tra il 1965 e il1975. Ed è portatore, al pari del suo predecessore più noto, di una suggestionefigurativa intensa e radicale. Tanto da essere catalogato come opera di artecontemporanea con tutti i crismi. Volumi notevoli - statue di altezza dicirca un metro- e impatto visivo inedito rispetto alla tradizionaleraffigurazione della Natività, il secondo presepe monumentale realizzato tra glianni Sessanta e Settanta all’Istituto statale d’arte di Castelli intitolato aF.A. Grue è esposto a Palazzo dell’Artigianato nell’ambito del Museo permanenteallestito dall’Ente Mostra dell’artigianato artistico abruzzese. Allestito nellasala prospiciente l’ingresso, è visitabile fino al 6 gennaio 2013. «Abbiamo voluto esporre quest’opera composita in coincidenza tematicacon le festività», racconta Gabriele Vitacolonna, direttore artisticodell’Emaaa, «per ragioni diverse ma tutte collegate tra loro quali il doverosoomaggio al Grue e alla ceramica di Castelli, la proposta di un’opera d’arte cheil vasto pubblico della Mostra sarà lieto di scoprire o riscoprire, e infinel’offerta di uno spunto per il confronto con il primo presepe. Confronto che nonmancherà di suscitare nel visitatore, esperto o a digiuno di arte ceramica, unariflessione sulla ricchezza creativa in vigore nell’Italia di quegli anni,un’atmosfera che ammantava le stesse scuole d’arte di vertice, rango in cuiCastelli ha sempre detenuto un posto in prima fila». Vitacolonna offre poi una guida alla lettura della composizione. «Lachiave sta nella divisione degli elementi in senso picassiano, da non intendereperò nella modalità del cubismo, bensì come metodo e modello di separazionedegli elementi che catturano l’occhio. Il messaggio visivo», annota il direttoreartistico, «viene così decodificato in un’immagine unitaria in grado direstituire un’emozione contenente il contrasto tra l’immagine tramandata dallatradizione e l’interpretazione fuori dall’ordinario data dagli autori». 27 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache L’ENTE MOSTRA DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO ABRUZZESE SCHEDA INFORMATIVA L’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese fondato nel 1971, con sede a Guardiagrele Ch, ha lo scopo di promuovere l’artigianato artistico. E’ un Ente pubblico-privato, riconosciuto di interesse Regionale con delibera n.8780 della Giunta Regionale dell’Abruzzo in data 3.12.1981 e trasformato in Centro di Eccellenza Regionale nel 2002. Recentemente L’Ente Mostra ha acquisito la qualifica di Mostra di interesse “Nazionale” con delibera della Giunta Regionale n. 709/P del 30/11/2009 – L.R. n. 58/93 e s.m.. Fra i suoi soci annovera: -Regione Abruzzo - Provincia di Chieti - Comune di Guardiagrele - Comunità Montana Maielletta - Camera di Commercio di Chieti - Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti - Parco Nazionale della Maiella -Ente Regionale A.P.T.R. (Abruzzo promozione Turismo) Nel mese di dicembre 2006 è stato istituito ed aperto al pubblico “Il Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese” inserito nella rete Museale della Provincia di Chieti. Mostre ed eventi Dal 25 al 29 giugno 2007 ha realizzato a Bruxelles, presso il “Committee of the Regions” l’esposizione dell’artigianato artistico “Discovering Abruzzo” inaugurata dal Presidente del Committee of the Regions. Dal 20 ottobre 2007 al 20 Marzo 2008 ha esposto il meglio della produzione dell’Artigianato Artistico Abruzzese presso il Rome Cavalieri Hilton. In occasione dei XVI Giochi del Mediterraneo Pescara 2009 L’Ente Mostra ha promosso l’artigianato di eccellenza della Regione Abruzzo con un esposizione presso l’Ex Aurum di Pescara, con il progetto “Nel Cuore d’oro d’Abruzzo” percorsi d’arte fra i tesori dell’artigianato artistico abruzzese ed infine con il concorso grafico progettuale riservato agli Istituti Statali d’Arte Abruzzesi “Un Gioiello per il Mediterraneo”. Il Gioiello realizzato con la collaborazione di orafi Abruzzesi è stato successivamente donato ai capi delle delegazioni dei Paesi partecipanti ai Giochi. Nel mese di luglio 2009 ha esposto l’eccellenza dell’Oreficeria Abruzzese nel corso del Vertice del G8 presso la Caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila nella mostra “L’arte del Saper Far Bene Italiano” della Presidenza del Consiglio, del Ministero del Turismo e della Regione Abruzzo. Il 17 dicembre 2009 ha esposto l’artigianato abruzzese a Montecitorio nel corso della promozione dei prodotti tipici abruzzesi organizzata dall’Assessore all’agricoltura della Regione Abruzzo. Dal 18 al 21 febbraio 2010 ha partecipato alla BIT di Milano, Borsa Internazionale del Turismo in collaborazione con l’Aptr e della Provincia di Chieti. HA STIPULATO ACCORDI DI PROGRAMMA CON: -I comuni d’Abruzzo sede di Musei con il programma “Circuito Integrato Turistico” attraverso la creazione di un PASS Museale; - Gli istituti Statali d’Arte della Regione Abruzzo; -Le Direzioni Regionali delle Associazioni di Categoria dell’Artigianato. 28 Dal 5 all’8 novembre 2010 ha partecipato alla terza edizione del Salone delle Eccellenze Artigiane – ARTO’ 2010 al Lingotto di Torino. Nei mesi di maggio 2010 e 2011 ha esposto nella fiera internazionale del Turismo ECOTOUR organizzata dalla Camera di Commercio di Chieti. Nel Dicembre 2010 su invito ed in collaborazione con la Camera di Commercio di Chieti ha esposto le opere del Museo permanente dell’Artigianato Artistico Abruzzese alla manifestazione MOA Casa di Roma. Negli anni 2010-2011 è stato partner del progetto CeRamICa programma di cooperazione interregionale INTERREG IVC in collaborazione con Abruzzo Sviluppo e l’Agenzia di Sviluppo della Regione Abruzzo, il suddetto progetto ha visto il coinvolgimento di otto paesi europei (Portogallo, Spagna,Francia, Ungheria, Slovenia, Grecia, Romania e Italia). 29 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache Nel giugno 2011 ha esposto a Santiago di Compostela (Spagna) in occasione della “Settimana Abruzzese a Santiago” promossa dalla Provincia di Chieti insieme al “Cammino dell’Apostolo Tommaso” pellegrinaggio inserito nei percorsi “Cammini d’Europa” 2010. Dal 09 al 12 Agosto 2012 l’Ente ha organizzato il “The World’s Best Ceramic Fountains” – Incontro Internazionale di Ceramica, la manifestazione ha previsto la realizzazione di fontane da parete ad opera dei Maestri Ceramisti partecipanti provenienti da Italia, Olanda, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Ungheria Nel primi mesi del 2011 ha realizzato per la Regione Abruzzo una monetamedaglia dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia. Degli esemplari sono stati donati al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi in occasione dei festeggiamenti del 17 Marzo 2011 da parte della Regione. L’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese realizza da oltre 41 anni nel mese di agosto un’esposizione dell’artigianato artistico abruzzese che nell’anno 2011 è stata visitata da oltre 50.000 persone. Nei mesi di aprile-maggio 2011 ha promosso in collaborazione con la CNA Abruzzo il “Maggio Formativo” con corsi di ceramica, pasticceria,gastronomia e sommelier. In occasione della 41ª Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese 1-20 agosto 2011 ha realizzato la Mostra “Orodautore” collezione di gioielli contemporanei di grandi nomi dell’arte, della moda e del design in collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi. Il 4 settembre 2011 ha esposto in occasione della manifestazione “La moda sposa l’arte in Abruzzo” nel Grand Hotel Don Juan di Giulianova alla presenza di ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. L’11 settembre 2011 ha partecipato ai 30 anni dello stabilimento SEVEL di Atessa e fatto conoscere l’artigianato artistico abruzzese a 30.000 ospiti ed ai vertici dell’azienda è stato ospite anche l’amministratore delegato della FIAT Dott. Sergio Marchionne. Dal 20 al 23 ottobre 2011 ha partecipato a EXPOITALIA 2011 a Bruxelles organizzata dalla Camera di Commercio Belgo-Italiana. Dal 16 al 30 ottobre 2011 ha esposto i gioielli più preziosi del Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese in occasione della Mostra “Oreficeria in Abruzzo” nel Comune di Roccamorice presso la Chiesa del Barone Zambra - Centro d’Arte e Cultura Alberto Di Giovanni. Inoltre promuove le seguenti manifestazioni: 1. Il Concorso Nazionale Biennale di Oreficeria “Nicola da Guardiagrele”, giunto alla 15° edizione riservato ai maestri orafi, agli insegnanti, ai diplomati degli Istituti Statali d’Arte ed alle scuole di oreficeria e suddiviso in due categorie: la prima riservata gli alunni degli Istituti Statali d’Arte e Licei Artistici, alle Accademie ed alle scuole di Oreficeria, e la seconda per i maestri orafi provenienti da tutta Italia. 2.Stage/incontri/estemporanee internazionali dei vari settori dell’artigianato con lo scopo di promuovere le differenti scuole. L’Ente Mostra è patrocinato da oltre 40 anni dalla Presidenza della Repubblica con premi di rappresentanza (medaglie). ALCUNI OBIETTIVI DELL’ENTE • Valorizzazione delle produzioni artigianali artistiche nella loro completa valenza culturale, storica, artistica e turistica; • Promuovere il dialogo fra Istituzioni, Organizzazioni, Città e Nazioni portatrici dello stesso interesse culturale ed artistico con rapporti di partenariato da sviluppare in ambito di progetti mirati alla conoscenza dei mestieri artigianali e valorizzazione dei prodotti realizzati dagli artigiani; • Tutelare, promuovere, valorizzare e tramandare il valore storico, culturale, sociale ed economico dell’artigianato artistico. (fonte: Francesco Blasi, Ufficio Stampa Emaaa) Il 7 Maggio 2012 l’Ente ha organizzato un convegno presso il Cinema Teatro Garden di Guardiagrele nel corso del quale il linguista Prof. Francesco Sabatini, l’Artista Teatrale Giò Di Tonno e il Calciatore Morgan De Sanctis sono stati premiati con un manufatto dell’artigianato artistico abruzzese realizzato dal M° Orafo Luciano Moretti dell’Aquila su idea progettuale del Vincitore del Concorso grafico- progettuale “AbruzzoArt” riservato agli alunni dei Licei Artistici Abruzzesi. In occasione della 42ª Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese 1-20 agosto 2012 ha realizzato l’Omaggio dedicato All’Arazzeria Pennese ospitando le opere dei seguenti Artisti: Accatino, Afro, Avenali, Balla, Baylon, Brindisi, Calder, Costantini, Capogrossi, Conti, Le Corbusier, Paradiso. 30 31 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache OMAGGIO ALL’ARAZZERIA PENNESE A Palazzo dell’Artigianato l’incontro tra arte e industria tessile, pezzo forte della 42a Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa L’arte rappresentata con la tessitura a basso liccio. E’ l’esperienza vissuta a Penne per un trentennio a partire dagli anni sessanta, quando l’incontro tra l’industria tessile e la suggestione creativa diede vita per almeno tre decenni all’exploit dell’Arazzeria pennese. Una saga ripercorsa alla 42a Mostra dell’Artigianato artistico abruzzese che la scorsa estate ha proposto al grande pubblico di Palazzo dell’Artigianato regionale l’Omaggio all’arazzeria pennese nella selezione di Maria Taboga, curatrice degli arazzi al Quirinale. La sala del Tricolore, tra le più visitate alla rassegna di agosto, ha guidato il visitatore in un percorso popolato dalle 32 pregiate opere di artisti come Accatino, Avenali, Afro, Baylon, Brindisi, Capogrossi, Conti, Paradiso e Balla, che offrirono al laboratorio pennese i “cartoni” dai quali vennero tessuti arazzi oggi entrati in un mito che esce dalla ristretta cerchia dei collezionisti per porsi all’attenzione di una vasta platea di appassionati. Tra le performance dell’Arazzeria c’era anche un pezzo firmato da Le Corbusier, esperimento basato sulla trasposizione in trama e ordito di un disegno che l’autore non aveva concepito per la tessitura. Un’incursione folgorante nell’arte contemporanea, dal figurativo all’astratto passando per i temi del Futurismo, l’Omaggio è coinciso con la riscoperta di una modalità rappresentativa perfetta per gli scopi dell’opera di recupero e tutela dell’artigianato artistico abruzzese, la missione abbracciata dell’Ente Mostra regionale. Nelle foto: a Palazzo dell’Artigianato l’Omaggio all’Arazzeria pennese «La scelta caduta sull’Arazzeria pennese», ha commentato all’inaugurazione Lucia Arbace, a capo della Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici d’Abruzzo (Bsae), «esemplifica la sensibilità e la competenza di chi anima e dirige da decenni la Mostra guardiese, che con l’Omaggio ha acceso i riflettori su un’esperienza artisticoartigianale di grande spessore andata in scena nel XX secolo proprio nel nostro Abruzzo». Gianfranco Marsibilio, il presidente dell’Emaaa, sottolinea che «la Mostra ha aperto alla visione di veri e propri capolavori dall’impatto visivo formidabile nel raffronto ravvicinato che soltanto un’esposizione collettiva può consentire. L’Arazzeria pennese è una saga di artigianato-arte che andava rivalutata. Nella speranza di assistere, in un futuro non troppo lontano, alla rinascita delle condizioni concomitanti che mezzo secolo fa diedero vita a un’esperienza finora rimasta unica». 33 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache The World’s Best Ceramic Fountains Giovedì 13 dicembre inaugurata a Palazzo dell’Artigianato l’esposizione delle fontane d’arte realizzate da undici artisti europei nell’ambito dell’Incontro internazionale di arte ceramistica. In foto: un momento dell’inaugurazione in Italia e all’estero. Con l’ideazione di questo progetto si vuole raggiungere l’obiettivo di creare una rete di collegamento fra maestri che rappresentano la tradizione e l’innovazione dell’arte ceramista in ambito locale, nazionale ed internazionale per giungere alla costruzione di una rete sinergica per la valorizzazione dell’arte, e l’implementazione di nuovi orizzonti e mercati». di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa stato inaugurato con la partecipazione di personalità dell’arte e dell’artigianato artistico e dei numerosi appassionati che da anni seguono da vicino le proposte messe in calendario dell’ente regionale con sede a Guardiagrele. Un messaggio ai partecipanti è giunto dal vice presiIn foto: l’inaugurazione. Da sinistra Floriano Iezzi, assessore al Turismo Comune di Guardiagrele, Mario Di Nisio, Presidente Emerito Fondazione Carichieti, Gianfran- dente e assessore regioco Marsibilio, Presidente dell’Emaaa e l’assessore regionale Federica Carpineta nale alle Attività produttive Alfredo Castiglione, A vederle sono davvero le più belle da sempre molto vicino alle attività fontane in ceramica del mondo. Come dell’Ente Mostra. Presenti, fra gli altri, del resto recitava il titolo dell’incontro l’assessore regionale Federica Carpiinternazionale tra i ceramisti appro- neta, il presidente della commissione dati la scorsa estate ai piedi della Ma- Bilancio del consiglio regionale regioiella dopo aver superato la selezione nale Emilio Nasuti e il presidente emesui progetti operata dalla giuria, ap- rito della Fondazione Carichieti Mario punto, di “The world’s best ceramic Di Nisio. Tra gli invitati d’onore c’era fountains”. Undici opere d’arte da al- anche il presidente della massima astrettante artiste e artisti europei, che le semblea abruzzese Nazario Pagano, in avevano realizzate tra il 9 e il 12 ago- rappresentanza della Presidenza del sto nel laboratorio all’aperto allestito consiglio dell’Emiciclo che ha patrociin largo Brigata Maiella sotto gli occhi nato l’avvenimento. L’amministrazione delle migliaia di visistatori della 42a comunale era rappresentata dall’assesMostra dell’artigianato sore al Turismo Floriano Iezzi. artistico abruzzese. In foto: una fontana 34 Opere che da giovedì 13 (e fino al 6 gennaio 2013) sono in esposizione a Palazzo dell’artigianato nella riallestita Sala tricolore, dove l’evento è All’incontro internazionale di ceramica si erano qualificati in primavera la svedese Anna Persson, l’ita- In foto: l’assessore Carpineta, il maestro Giuseppe Liberati (componente C.d.A. Emaaa) e una fontana realizzata da lui liana Stefania Cocciaglia, lo spagnolo Augusto Morilla Delgado, l’ungherese Endre Molnàr, l’olandese Heike Rabe, le polacche Hanna Maria OgrabiszKrawiec e Malgorzata Bukowicz e i rumeni Vasile Ion Chira,Daniel Les, Lucia Mihaela Lobont e Pavel Flaviu Bugnariu. Gli artisti avevano ultimato in quattro giorni la modellazione dei manufatti, mentre la cottura in forno e la decorazione sono state eseguite, seguendo le indicazioni dei progetti, nella bottega del maestro Giuseppe Liberati di Villamagna. «All’arrivo delle fontane appena ultimate», racconta il presidente dell’ente Mostra, Gianfranco Marsibilio, «abbiamo provato un intenso piacere del cuore e dell’anima, come sempre accade quando ci si trova di fronte a autentiche opere d’arte». In foto: lo chef di Villa Maiella Giuseppe Tinari «L’iniziativa», annota Marsibilio, «ha avuto lo scopo di promuovere le differenti scuole d’arte ceramistica internazionali e metterle a confronto con le produzioni artistiche dell’intero territorio nazionale e internazionale. Questa attività fa seguito a ripetuti contatti, partecipazioni a scambi che l’Ente Mostra e i suoi artigiani locali hanno effettuato nel corso degli anni in partecipazioni occasionali anche se di prestigio, In foto: una fontana In foto: particolare di una fontana 35 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache In foto: il Diploma-medaglia di merito del Presidente della Repubblica conferito dall’Ente Mostra al maestro Di Prinzio Dall’Ente Mostra il Diploma di merito del Presidente della Repubblica al maestro Raffaele Di Prinzio Per la storica bottega del ferro battuto abruzzese un 2012 da incorniciare. Nel solco di una grande tradizione familiare di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa L’arte come risvolto concreto, figlia naturale del virtuosismo tecnico maturato nel duro lavoro del forgiare, piegare il metallo all’idea che diventa subito progetto. L’arte, così, sgorga spontanea perché liberata dai limiti tipici di una manualità tutta o in parte da apprendere. E’ un mestiere che può maturare soltanto nel volgere di generazioni, attraverso un messaggio genetico che si conserva e si evolve. Raffaele Di Prinzio lo sa bene, tanto da rendere omaggio alla memoria di Luciano e Bruno firmando i manufatti artistici come “F.lli Di Prinzio”. L’arte vera rende anche signori, rispettosi delle memorie che hanno segnato la storia della Bottega Di Prinzio, dal 1856 maniscalchi, coltellai e fabbri al servizio di ogni necessità del quotidiano. Espressione burbera, pelle brunita dal calore dell’officina e taglio dei baffi che lo svelano senza dubbi come un patriarca, Raffaele Di Prinzio è come appare: un capitano di azienda e un figlio della stirpe artigiana che ha reso grande Guardiagrele. Oltre che Cavaliere del Lavoro insignito nel 2004 dal presidente Ciampi per i meriti di un’opera che da decenni viaggia per tutto il mondo, fatta di elementi che ador- In foto: Di Prinzio con L’Aquila nano ville e palazzi di prestigio e sculture gelosamente custodite in collezioni private. Corrispettivo speculare del prestigio conquistato in decenni, in azienda cresce una singolare collezione. Si tratta dei titoli conseguiti dal marchio nella sua rincorsa alla qualità totale. E il maestro mostra con orgoglio l’attestazione che fa del 2012 un “Alabarde”, composizione tra le più famose anno da ricordare. E’ il realizzate dal maestro. “Made in Italy 100% Certificate” rilasciato dall’Istituto per la tutela dei produttori italiani. Sotto il nome in codice “It01”, è la certificazione che viene al termine di una rigorosa ricognizione sulle procedure osservate dall’azienda nell’intero ciclo di produzione, dalla concezione del manufatto al prodotto Esposizione storica di coltelli realizzati finito. nella bottega E sempre nel 2012, in coda a un curriculum di livello internazionale, è arrivato l’ambito riconoscimento del Diploma di merito-Medaglia del Presidente della Reppubblica rilasciato dall’Ente Mostra dell’artigianato artistico abruzzese. «La Mostra», spiega il presidente dell’Emaaa, Gianfranco Marsibilio, «che oltre quaranta anni fa iniziò da Guardiagrele la riscossa che avrebbe portato alla riscoperta degli antichi saperi artigianali abruzzesi applicati alla creatività artistica, con il Diploma rende il dovuto attestato proprio al grande maestro del ferro battuto guardiese». E non poteva essere altrimenti in una visione di continuità storica, visto che il viaggio a ritroso verso le radici dell’artigianato-arte d’Abruzzo parte appunto dal ferro battuto. Non è un caso che il percorso storico del Museo permanente (allestito a Palazzo dell’Artigianato lo scorso autunno e aperto fino a giugno del 2013) ha inizio dalla sala dedicata alla storica Bottega Ranieri: vette di arte del ferro che Raffaele Di Prinzio ha scalato e possibilmente anche superato in una linea che vede naturalmente avvicendarsi non solo retaggi familiari ma anche scuole che il tempo evolve in un rincorrersi di ispirazioni creative e obiettivi commerciali. semioscurità, spesso col banchetto in strada perché i lavoranti e gli apprendisti erano molti; un’occupazione sicura, a quei tempi». Mostra una foto della Guardia datata fine Ottocento, la fiera ai Cappuccini ritratta come in un quadro crudamente realista, popolato da gente avvolta in tuniche, carretti parcheggiati e animali al pascolo dappertutto. «Così eravamo, ci siamo forgiati in questa vita di sacrifici, da qui nasce l’amore per il lavoro, che era poi la sopravvivenza». In pochi tocchi ha così narrato il retroterra della Bottega, oggi Ferro battuto Di Prinzio srl in una continuità familiare che coinvolge ancora una volta tutti, figli in testa, nella conduzione delle attività. Una fabbrica vera e propria, sorta nella zona industriale di Fara Filiorum Petri per la nota penuria di aree produttive nei dintorni di Guardiagrele. Produzione e arte sono Per questo Di Prinzio racconta non le origini della sua famiglia, ma della comunità che era tutt’uno con quel pullulare di rumorose botteghe. «In cento metri potevano essercene decine», annota, “budelli in cui si lavorava nella In foto: Di Prinzio mentre lavora il ferro battuto 36 37 ABRUZZO cronache ABRUZZO conache In foto: un orefice al lavoro lo scorso maggio. La prima opera del maestro: a Iuvanum il monumento agli Alpini eretto nel dopoguerra due cifre che si compenetrano, a vedere l’esposizione all’aperto degli enormi manufatti destinati al mercato degli esteti del ferro battuto. Scene di natura in cui campeggiano aquile e draghi, in fogge talmente aderenti al vero che la complessità del lavoro sul metallo quasi non è percepita dall’occhio. Scene composite celebrative di epopee o di eventi, rigorosamente abruzzesi, come la mietitura e trebbiatura e il Giro d’Italia celebrato con una freschezza da bozzetto in occasione del passaggio su queste strade nella centesima edizione Lavoro in bottega negli anni Cinquanta 38 Sono i divertissement che il maestro si concede regolarmente, per ritagliarsi nicchie del tutto personali nel can-can interminabile di cancellate, balaustre e balconate che in ogni stile approvato dalla tradizione affollano il catalogo della Casa. E’ un vezzo degli artisti innamorarsi di un’opera realizzata sulla scia di una forte emozione. Nel nostro caso si tratta di un’aquila monumentale che nutre il suo piccolo nel nido. «E’ un omaggio a L’Aquila, il nostro capoluogo”, spiega, “dilaniato dalla catastrofe. Ma è forte come il nome che porta, si solleverà ancora alta a dominare l’orizzonte». La scultura “Iubilaeum” è stata realizzata per il Giubileo del 2000; donata a Giovanni Paolo II, è ora esposta nella chiesa di Sant’Achille a Roma Marchio di qualità per l’oreficeria abruzzese Concertata con la Regione, la politica di tutela delle produzioni regionali mira al rilancio sui mercati internazionali di Francesco Blasi - Ufficio StampaEmaaa Un sigillo di garanzia sui prodotti orafi di tradizione regionale, che sui mercati nazionali e globali potranno così contare su un ulteriore valore aggiunto per un contributo di peso all’uscita dalla crisi. Presentose e “Sciacquajie”, tra gli altri monili che hanno costruito la fama dei gioielli abruzzesi, si avvicinano a grandi passi al Marchio di qualità dell’oreficeria abruzzese. Il Marchio sarà proprietà della Mostra dell’artigianato artistico abruzzese, l’ente regionale che l’ha ormai definito nei dettagli in vista della presentazione alla Regione. Che recepirà regolamento d’uso e disciplinare di produzione per inserirli nel quadro della legge 23 del 2009 in materia di artigianato. «Siamo determinati a regolamentare con severità l’uso che gli orafi concessionari faranno del nostro marchio», spiega il presidente dell’Ente Mostra, Gianfranco Marsibilio, «visto anche l’enorme lavoro svolto dal comitato tecnico-scientifico. Come ente di tutela e valorizzazione dell’artigianato artistico regionale e seguiti da vicino dall’assessore regionale alle Attività produttive Alfredo Castiglione», riprende il presidente, «abbiamo intrapreso questa avventura con l’obiettivo di esaltare la migliore produzione dell’oreficeria di tradizione in chiave di recupero del retaggio abruzzese, ma soprattutto per fornire al mercato uno strumento di certificazione della manifattura, dai materiali di base alle tecniche impiegate». Una garanzia sulla qualità del progetto del Marchio è la stessa composizione del comitato, in cui figurano fra gli altri la storica dell’arte orafa abruzzese Adriana Gandolfi, il direttore artistisco dell’Emaaa Gabriele Vitacolonna, lo studioso Mario Palmerio e spcialisti di strategie di impresa come Simone Gizzarelli e Pietro Rosica, nella doppia veste di presidente della piccola e media impresa di Confindustria teatina e vice presidente della Mostra. Di primo piano anche la squadra di artigiani-artisti dell’oreficeria, come il presidente di Cna Abruzzo Italo Lupo, Maurizio D’Ottavio e Francesco Rotolo.«Fondamentale», osserva Marsibilio, «sarà anche la parte di competenza di Unioncamere e delle camere di commercio abruzzesi, preposte ai controlli e alle sanzioni». D’Ottavio si sofferma sull’aspetto dei controlli. «Dovranno essere inflessibili», spiega, «altrimenti il Marchio si perderà nella confusione e nei sotterfugi che già sono all’ordine del giorno nel mercato dell’artigianato orafo. Credo in questo progetto che sta per diventare realtà», aggiunge, «in nome di chi vive di solo artigianato, da non confondere con chi acquista stock di gioielli prodotti altrove per poi sdoganarli con la punzonatura. E la Regione dovrà recepire la proposta della Mostra, senza fini ambigui che consentirebbero ai furbi di trovare l’inganno nelle pieghe della legge». 39