il piede

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il piede
Il decalogo del diabetico
P
Il Piede
Le persone affette da diabete devono prestare particolare attenzione alla cura dei piedi, visto che esiste il rischio
correlato al diabete di sviluppare condizioni come la scarsa
circolazione periferica (vasculopatia) e/o la perdita di sensibilità negli arti inferiori (neuropatia).
Le conseguenze di tali complicanze possono portare ad
avere pelle secca, lesioni ai talloni, formazioni callose significative, modificazioni della forma del piede ed ulcere cutanee.
Fortunatamente, se i piedi vengono curati in modo appropriato, è possibile ridurre od anche eliminare l’incidenza di
tali problemi.
Calzature
Le scarpe che calzano male molto spesso possono determinare l’inizio di disturbi che, se non riconosciuti e prontamente curati, concorrono all’avvio di complicanze che,
talora, conducono alle amputazioni.
La forma del piede e la misura della calzatura possono cambiare nel corso degli anni: la neuropatia periferica contribuisce a questo mutamento.
Per le persone anziane è bene acquistare le scarpe nel pomeriggio inoltrato, quando cioè il piede è affaticato e gonfio, scegliendo una misura che sarà comoda poi per tutta la
giornata.
Le scarpe nuove devono essere comode fin dal momento
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dell’acquisto e le prime volte vanno indossate per poco
tempo (massimo 1-2 ore al giorno). Devono avere la tomaia
in cuoio morbido o seta elasticizzata, calzare bene in lunghezza e larghezza, lasciare spazio per il movimento delle
dita e senza cuciture interne, con suole non sottili e di materiale ammortizzante.
Dopo aver tolto le scarpe, devono essere esaminati attentamente i piedi per individuare punti arrossati che potrebbero
indicare un’area problematica.
È buona abitudine cambiare le scarpe tutti i giorni ed anche
più volte al giorno per scaricare zone di eccessiva pressione.
Se le scarpe sono dotate di stringhe, non bisogna stringerle
eccessivamente.
Evitare i tacchi alti (usare tacchi con spessore inferiore a 5
cm) e le scarpe a punta.
Non indossare mai scarpe aperte davanti, sulle dita o dietro
al tallone, sandali inclusi, specialmente quelli infradito.
Prima di infilare le scarpe, esaminare con una mano l’interno
per sentire se dentro vi siano detriti, puntine o comunque
corpi estranei.
Indossare sempre le calze con le scarpe.
Pulizia
Lavare ogni giorno i piedi con sapone neutro o disinfettante
(per ridurre la quota batterica) ed acqua tiepida, non superiore ai 36-37°C, senza pediluvi.
I lavaggi non devono durare più di 5 minuti. Lavaggi troppo
prolungati possono favorire la macerazione della pelle.
I diabetici devono sempre saggiare la temperatura dell’acqua con un termometro o con il gomito, dal momento che
i piedi potrebbero non sentire temperature troppo calde ed
ustionarsi, degenerando in ulcerazioni.
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Asciugare attentamente i piedi con un panno di spugna
morbido, specialmente tra le dita.
Se i piedi tendono a sudare non è consigliabile utilizzare il
talco, ma è meglio usare un batuffolo di cotone inumidito
con alcool etilico.
Se la cute è secca, si può ammorbidire, usando quotidianamente una crema reidratante, senza applicarla tra le dita.
Questo previene screpolature e fissurazioni.
I piedi e le dita vanno ispezionati ogni giorno, per ricercare
la presenza di tagli, lividi, vesciche, arrossamenti, ferite: se
vi sono difficoltà alla visione diretta, utilizzare uno specchio per esaminare la pianta dei piedi o farsi aiutare.
Controllare che tra le dita non vi sia un’eccessiva umidità.
Indossare calze soffici e non troppo sottili; evitare quelle
rammendate o con cuciture sulle dita o sulla pianta dei
piedi, che possono provocare vesciche o altre lesioni cutanee.
Non usare giarrettiere.
Mai andare scalzi, neanche dentro casa ed in particolare
sulla spiaggia o sui prati.
Cambiare i calzini una volta al giorno.
I calzini con elastici stretti devono essere evitati.
Fumo
Bisogna assolutamente smettere di fumare.
Il tabacco danneggia il sistema cardiocircolatorio, determinando un ostacolo al flusso sanguigno delle estremità inferiori, con problemi circolatori e neurologici.
Alcool
L’alcool in eccesso contribuisce all’insorgenza della neuropatia, un disordine neurologico generalmente caratteriz61
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zato da perdita della sensibilità di protezione e/o torpore
o formicolio.
Esercizio fisico
L’esercizio fisico è importante.
Camminare il più frequentemente possibile è la cosa migliore per i piedi.
I diabetici spesso sono in soprappeso e questo raddoppia i
rischi delle complicanze: la stretta osservanza della dieta è
importante.
Calore
In caso di freddolosità notturna, indossare calze di lana vergine non strette (non usare fonti dirette di calore: scaldini,
borse di acqua calda, stufe elettriche, termosifoni, termoforo elettrico).
Non avvicinare i piedi al caminetto.
Taglio delle unghie
Tagliare le unghie dei piedi solo nella parte di crescita in
lunghezza utilizzando forbici non a punta e poi usare una
limetta di cartone per smussare gli angoli.
Non tentare mai di rimuovere da soli le callosità con oggetti taglienti e non utilizzare i prodotti in commercio per trattare calli o verruche perché contengono agenti caustici che
possono ustionare la cute ed aprire così la porta a possibili
infezioni. Non usare paracalli. Non usare lamette da barba
o lime metalliche per trattare i calli.
Calli e duroni
Non usare cerotti medicati o callifughi. Calli duroni e verruche devono essere asportati solo da un podologo esperto.
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Trattamento delle lesioni
Trattare immediatamente vesciche, tagli, graffi.
Non utilizzare mai agenti chimici forti come acido borico,
acqua ossigenata o antisettici, che potrebbero aumentare
il danno al tessuto lesionato.
Non provocare la rottura delle vesciche, che potrebbero
infettarsi. Lavare accuratamente la ferita con acqua e sapone e consultare il medico. Coprire le ferite aperte con garza
sterile.
Podologo
Si consiglia, per lo meno due volte all’anno, di recarsi da un
podologo qualificato, al fine di prevenire eventuali complicanze o di valutarne la possibile presenza di una evoluzione o la recidiva. La cura migliore è la prevenzione.
Il paziente deve essere informato sull’utilizzo di ortesi digitali fatte su misura e sulla scelta della calzatura.
Usare solo plantari prescritti dal podologo, altrimenti potrebbero derivarne pericolose pressioni sulla pianta del piede. Nel team di cura della diabetologia il podologo riveste
un ruolo importante anche nella cura delle ulcere in atto.
Infermiere professionale
Insieme al podologo interviene nell’educazione del paziente, sull’igiene e l’autoispezione del piede, sulla necessità
di evitare l’assunzione di comportamenti pericolosi e sulla
consapevolezza della riduzione di sensibilità.
Collabora con il podologo nella cura delle lesioni.
Rapporto con il medico di famiglia
Assicurarsi che il medico controlli i piedi nel corso delle visite periodiche. Rivolgersi a lui appena si notano anomalie.
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Primi segni
Per un diabetico che non ha ancora sviluppato complicanze al piede, ci sono dei primi segnali che vanno riconosciuti
e posti all’attenzione del medico di famiglia o del podologo
o del diabetologo:
• alterazioni dl colore della cute;
• aumento della temperatura cutanea;
• gonfiore del piede o della caviglia;
• dolore alle gambe, sia a riposo, che camminando;
• frequenti ferite aperte, con o senza secrezione, lente a
guarire;
• unghie micotiche ed incarnite;
• calli e duroni con versamento ematico;
• fissurazioni o spaccature della cute (ragadi), specialmente
attorno al calcagno.
Gestione della glicemia
È necessario mantenere i livelli di glicemia nei limiti indicati dal diabetologo, per ridurre il rischio di complicazioni al
piede.
In presenza di lesioni, mantenere i livelli di glicemia normali
è ancora più importante per facilitare la guarigione.
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Questa pubblicazione riflette il punto di vista e le esperienze degli
autori e non necessariamente quelli della Merck Sharp & Dohme
(Italia) S.p.A.
Ogni farmaco menzionato deve essere usato in accordo con il
riassunto delle caratteristiche del prodotto fornito dalla ditta
produttrice.
Servizio scientifico offerto alla Classe Medica da Merck Sharp &
Dohme (Italia) S.p.A.
Il presente materiale non intende in alcuna maniera, ne'
direttamente, ne' indirettamente delineare o sostituirsi a percorsi
terapeutici che rimangono esclusiva responsabilità del medico
curante.
Le indicazioni contenute in questa pubblicazione non devono
essere valutate in sostituzione di cura professionale medica. E'
necessario, pertanto consultare il medico prima di intraprendere
qualsiasi cambiamento dello stile di vita.