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Libri
di Barbara Caffi
La trilogia di Izzo
oltre il ‘noir’
Rabbia, dolcezza e coraggio. Sullo sfondo di Marsiglia
storie di malavita che sanno raggiungere il cuore
R
abbia, dolcezza, coraggio. Il profumo del Mediterraneo, di una
zuppa di pesce, di un bicchiere
di vino bianco. L’odore del sangue, la
paura della morte. Il sapore amaro di
un amore perduto, l’amicizia e il tradimento. Una città fatta di luce e di vento
e di strade strette e buie. Il ‘noir’ come
pretesto per parlare d’altro, di molto al-
tro. Jean-Claude Izzo è tutto questo, e
molto di più, ed è uno di quei pochi
scrittori la cui scomparsa — undici anni fa — ha lasciato un vuoto lacerante.
Di lui è nota soprattutto la trilogia di Fabio Montale, dal nome del protagonista, un detective preso a pugni dalla vita, che ama Conrad e il jazz, Rimbaud e
il rap, Camus e Gianmaria Testa. Ora
Casino totale, Chourmo e Solea sono pubblicati in un unico volume da e/o:
un’occasione per (ri)trovare le atmosfere di Marsiglia e i quartieri popolati da
migranti, i piatti speziati e le case color
pastello e un’umanità dolente, cui è negata spesso anche la speranza. E’ riduttivo definire Izzo un autore di ‘noir’ e la
scelta della narrativa di genere non era
per lui solo un pretesto per parlare della società, come è normale in molti dei
giallisti contemporanei. Izzo sa andare
oltre, sa raggiungere il cuore, sa commuovere, sa raccontare come pochi altri un male di vivere in cui è facile imme-
Jean-Claude Izzo, Trilogia
di Fabio Montale, pagine 698
euro 19,50, edizioni e/o
desimarsi. Leggere i suoi romanzi non
può che rievocare una poesia di Eugenio Montale (a cui Fabio deve il nome):
«Felicità raggiunta, si cammina/per te
sul fil di lama./Agli occhi sei barlume
che vacilla,/al piede, teso ghiaccio che
s'incrina;/e dunque non ti tocchi chi
più t'ama./Se giungi sulle anime invase/di tristezza e le schiari, il tuo mattino/e' dolce e turbatore come i nidi delle cimase./Ma nulla paga il pianto del
bambino/a cui fugge il pallone tra le case».
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scaffale
I RICORDI DI NORI
TRA MUSICA E POESIA
N
G
é romanzo, né racconti: La
meravigliosa utilità del filo
a piombo raccoglie i testi di
reading e interventi tenuti da Paolo
Nori. Ma anche in questo lo scrittore emiliano si dimostra autore sui generis. Infatti, parla di letteratura russa — da Tolstoji a Dostoevskij ai meno noti Velimir Chlebnikov e Daniil
Charms — o di musica o di filosofia,
ma inframezzando le sue parole
con ricordi personali, sensazioni e riflessioni. Il tutto ‘alla Nori’, con quel linguaggio cui ci ha abituati, fatto più per esser
‘detto’ che non ’letto’, ricco di anacoluti. Se nei romanzi Nori
punta su un autobiografismo spinto e molto generazionale,
qui rivela un talento particolare nel mescolare ’alto’ e ’basso’, nell’affrontare temi importanti e impegnativi con un tono (solo) apparentemente svagato.
eorge Washington Crosby sta
morendo: in un letto d’ospedale sistemato al centro del salotto di casa, circondato dai parenti più cari che si danno il cambio al suo capezzale con affetto sincero, vive le ultime ore
in uno stato di dormiveglia. Ed è in questa semi-incoscienza che ricorda non
tanto la sua vita ma quella del padre
Howard, già venditore ambulante su
un carro che trasportava povere mercanzie nelle foreste inviolate del Maine, afflitto da attacchi epilettici.. E Howard a sua volta ricorda la figura di suo padre, ministro
del clero, toccato dalla follia. Perché passato e presente, realtà e
allucinazioni si con-fondono ne L’ultimo inverno, un romanzo
struggente e ipnotico, stilisticamente coraggioso che lo scorso
anno in America ha fatto vincere il Pulitzer al suo autore — l’esordiente Paul Harding — grazie al passaparola dei lettori.
● La meravigliosa utilità del filo a piombo, di Paolo Nori, pa-
● L’ultimo inverno, di Paul Harding, traduzione di Luca Briasco,
gine 200, Marcos y Marcos, Euro 14,50
70
DI PADRE IN FIGLIO
NEL SEGNO DELLA FOLLIA
pagine 186, Neri Pozza, Euro 15,50