Creare un`impresa nel RU

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Creare un`impresa nel RU
Blick Rothenberg LLP
Creare un’impresa nel RU
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page 02
Contenuto
03
Introduzione
04
Che cosa crea un’entità soggetta a imposta nel RU?
06
La registrazione di una sede o di una controllata
07
La contabilità e i relativi adempimenti
08
L’imposta sulle società
10
Le perdite
11
Il RU come sede di una holding
12
Gli incentivi fiscali per Ricerca & Sviluppo
14
Il Patent Box britannico
15
L’imposta sulle persone fisiche
17
I piani di share (stock) option
20
La previdenza sociale
22
L’imposta sul valore aggiunto (“IVA”)
24
Il piano pensionistico (auto-iscrizione)
25 Altri temi
26
Il nostro team
28
Blick Rothenberg
Il presente opuscolo è a puro scopo orientativo e per circostanze specifiche si consiglia la consulenza di esperti
Introduzione
Il Regno Unito (“RU”) è sempre stato un Paese con una
forte impronta commerciale e partner in molti altri paesi
in tutto il mondo. Pur mantenendo una solida base
produttiva, l’economia del Paese ha subito dei cambiamenti,
posizionandosi attualmente all’avanguardia nei settori della
tecnologia, delle bioscienze e della finanza.
L’attrattività del regime fiscale del RU ne fa una sede ideale per holding che
intendano espandersi ulteriormente in Europa o al di fuori dell’Europa.
Affronteremo dunque questo tema: che
cosa crea un’entità soggetta a imposta
nel RU, le procedure previste per
creare una società in questo Paese,
le aliquote fiscali, le implicazioni per le
persone che lavorano per una società
e altri temi attinenti.
page 03
Per una società che intenda concludere
affari con il RU, le implicazioni fiscali
non sono né complicate né onerose.
Questo opuscolo intende fornire
informazioni pratiche per agevolare le
imprese estere che intendano stabilirsi
nel RU.
Che cosa crea un’entità soggetta a imposta
nel RU?
La legislazione britannica prevede che una società britannica
sia soggetta alle imposte del RU. Inoltre, anche una società
estera che commerci con il RU sarà probabilmente soggetta
alle imposte britanniche, ma prevalentemente solo per le
attività svolte nel Regno Unito.
È necessario stabilire se un’attività generi imposizione fiscale nel RU e, in tal
caso, quale tipo di società debba creare la società estera.
La società giusta – commerciare
con o all’interno del RU
Se una società commercia con il
RU (ovvero, ha clienti nel Paese
al quale le merci o i servizi sono
venduti), probabilmente non sarà
necessario creare una società e
adempiere alle varie normative
correlate (fatta eccezione per
l’Imposta sul Valore Aggiunto, di cui
si tratta a pag.22).
page 04
In molti casi, in un primo momento
un’attività estera intenderà
esplorare il mercato per verificare
se, sotto il profilo commerciale, sia
opportuno creare un’entità nel RU.
Ciò potrebbe comportare frequenti
visite nel RU (questo opuscolo non
tratta temi relativi ai permessi di
lavoro) o la necessità di mantenere
un rappresentante permanente
in tale Paese con il ruolo di
esplorare il mercato, prendere
i primi contatti con potenziali
clienti, diffondere documentazione
marketing e svolgere analoghe
attività promozionali. In termini
di imposizione, in genere tali
attività sono considerate attività
preparatorie o ausiliarie e non
comportano implicazioni fiscali
per le società. Si sarà comunque
tenuti a registrare la società,
argomento trattato nella sezione
seguente a pag.6. Ci si dovrà
rivolgere a consulenti fiscali per
stabilire se le attività dell’azienda
esulino dall’ambito di applicazione
dell’imposta britannica sulle società.
In alternativa, la società estera può
decidere sin dall’inizio che vi sia
un mercato esistente o potenziale
e procedere alla costituzione
di un’impresa nel RU, che sarà
dunque soggetta a imposta sulle
società. In tali circostanze, la
società estera deve valutare se
registrarsi come sede soggetta
a imposizione (precedentemente
designata come “succursale”) o
come controllata.
Sede o controllata?
In questa sezione si esaminano le
questioni di cui devono tener conto
le società estere nella scelta del tipo
corretto di società.
A pag. 06 esaminiamo le procedure
di registrazione di una sede o di una
controllata.
Una sede non è una persona
giuridica distinta dalla società
madre ma semplicemente
un’estensione che opera in base
alle leggi di un’altra giurisdizione.
In quanto tale, non prevede la
responsabilità limitata garantita da
una controllata.
Se la natura dell’attività è tale che è importante delimitare
le responsabilità previste in base a una giurisdizione
specifica, la controllata sarà l’opzione più sicura.
L’altra questione da valutare è se per una società
estera sia importante essere considerata come avente
un’entità nel RU. Anche se una sede e una società
costituiscono una presenza nel RU, è diffusa l’idea che
una società del RU sia un’attività locale con un maggiore
senso di permanenza. Se ciò è importante in un’ottica
commerciale, potrebbe essere il caso di costituire una
controllata.
Si deve valutare il costo del mantenimento di una sede
o di una controllata, il che è correlato al livello degli
adempimenti, oggetto delle sezioni seguenti.
Bisogna chiedersi infine se il gruppo è sensibile al tipo
e al livello di informazioni pubblicamente disponibili
sulla sua attività nella sua giurisdizione. In tal caso,
la controllata sarà l’opzione migliore. Anche tale
aspetto sarà trattato più dettagliatamente nella sezione
seguente.
page 06
La registrazione di una sede o di una controllata
Sede
Controllata
Il processo di registrazione di
una sede richiede che la società
estera compili un modulo con
tutti i dettagli relativi ai suoi
azionisti e amministratori.
Insieme al modulo, essa dovrà
presentare anche una copia
certificata dell’atto costitutivo e
dello statuto (statuto sociale o
equivalente). Se tali documenti
non sono in inglese, dovranno
essere tradotti. Il modulo deve
precisare l’indirizzo nel RU dal
quale sarà gestita l’attività. Il
processo di registrazione di una
sede può richiedere sino a tre
settimane, ma anche meno se
i suddetti documenti sono già
disponibili.
Anche le modalità di costituzione
di una controllata sono molto
semplici e non richiedono
autorizzazioni preliminari a
norma di legge. Una società può
essere costituita presentando un
modulo recante il consenso di
almeno una persona disponibile
per il ruolo di amministratore.
Non vi è alcun obbligo di
nominare formalmente una
segreteria della società, ma
sussiste l’obbligo che siano
assunte le corrispondenti
funzioni. Solitamente tale
funzione è esternalizzata.
Di norma una società ha almeno
due amministratori onde
garantire maggiore efficienza
nella gestione in caso di assenza
di uno di essi.
Non vi è alcun obbligo in merito
alla residenza nel RU di un
funzionario. La società non è
tenuta ad avere un importo
minimo di capitale azionario
emesso. Di norma, questo tipo
di società viene costituito con
un’azione ordinaria emessa
di £1. Il capitale versato può
essere aumentato al momento
della costituzione della società o
successivamente, a seconda dei
requisiti commerciali.
Il nome scelto per la società
deve essere diverso da e non
simile a quello di una società
esistente. Pertanto, è opportuno
registrare una società non
appena si decide di creare una
presenza nel RU.
La contabilità e i relativi adempimenti
Sede
Controllata
Se i requisiti di legge del Paese dove è
registrata la casa madre prevedono la
pubblicazione del bilancio certificato,
nel RU ne deve essere presentata
una copia. Se tale requisito non
sussiste, la casa madre deve redigere
e consegnare il bilancio da depositare.
Ciò dovrà avvenire secondo le norme
del diritto societario britannico.
Una controllata deve redigere e
depositare ogni anno una copia del
bilancio redatto secondo le norme del
diritto societario britannico. Una volta
depositato, il bilancio sarà disponibile
in consultazione pubblica.
È necessaria una revisione contabile
del rendiconto finanziario della società
britannica qualora complessivamente
il gruppo presenti valori superiori per
due dei seguenti elementi:
a. ricavi annui per 10,2 milioni di £
b. attività lorde per 5,1 milioni di £
c. 50 dipendenti
Se la società britannica necessita
di revisione contabile, i costi di
mantenimento della società saranno
leggermente superiori a quelli richiesti
per una sede. Si ricorda tuttavia che
una società prevede la tutela della
responsabilità limitata.
page 07
Il bilancio depositato è disponibile in
consultazione pubblica nel RU, il che
a volte può costituire un problema se
abitualmente la società madre non
rende pubbliche le sue informazioni
finanziarie. In tal caso, essa deve o
costituire una controllata invece di
registrare una sede oppure, nella
giurisdizione del suo Paese, costituire
un’altra società che in seguito registri
la sede nel RU. In questo caso il
bilancio della società madre che
verrà depositato, conterrà solo le
informazioni relative alle attività della
sede.
Il bilancio deve essere depositato
entro nove mesi dalla chiusura
dell’anno finanziario. Ogni società
può scegliere la data di chiusura del
proprio anno finanziario che in genere
coincide con quello della società
madre.
L’imposta sulle società
Una volta che una sede o una controllata è stata registrata, si deve
valutare quale sia il livello di imposta sulle società applicabile all’entità.
A tal fine, è necessario stabilire sia l’aliquota fiscale applicabile sia il
livello del reddito imponibile.
Aliquote fiscali
Nel RU l’aliquota fiscale per le imprese
è del 20% per gli anni fiscali chiusi al
31 marzo 2016 e al 31 marzo 2017.
Dal 1° aprile 2017 l’aliquota passerà al
19% e dal 1°aprile 2020 al 17%.
Reddito imponibile
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Il livello del reddito imponibile
dipenderà, in certa misura, dal
modello commerciale scelto (quanto
esposto di seguito vale sia per una
sede che per una società). In base
alla legislazione britannica sui prezzi
di trasferimento, il commercio fra parti
collegate deve aver luogo al valore
normale di mercato al fine di impedire
che i gruppi internazionali manipolino
le transazioni intra-gruppo in modo
tale da far fluire il reddito sempre
verso il Paese con l’aliquota fiscale più
bassa.
Se il modello commerciale è tale per
cui l’entità britannica deve fornire
solo supporto marketing e tecnico,
la società madre dovrà farsi carico
di una commissione per i servizi
forniti. Tale commissione, detratti
i costi per la fornitura di tali servizi
e il mantenimento dell’entità, sarà
soggetta a imposta nel RU.
Se l’entità del RU è strutturata in
modo da poter stipulare contratti con
clienti terzi a pieno titolo, con ogni
probabilità stipulerà un accordo di
compravendita.
In tal caso, le vendite a terzi saranno
registrate nei conti dell’entità
britannica.
Ne saranno detratti gli acquisti
infragruppo, di terzi e altri costi del
venduto, così come le spese generali
e altri costi intra-gruppo e di terzi.
In molti casi, per l’entità britannica
potrebbe essere necessario effettuare
un’analisi dei prezzi di trasferimento
per dimostrare che i prezzi fra la
società madre e la sua presenza
nel RU corrispondono a quanto
concordato fra le parti operanti alle
normali condizioni di mercato.
Pagamento dell’imposta sulle società e
dichiarazione fiscale
L’imposta sulle società deve essere versata
entro nove mesi dalla chiusura dell’esercizio
sociale. Disposizioni specifiche prevedono
che le società “di grandi dimensioni” versino
l’imposta prima della chiusura dell’esercizio.
Per i versamenti a fini contabili una società è
definita “di grandi dimensioni” se:
a. il suo reddito imponibile supera 10 milioni
di £ nell’esercizio contabile corrente (o
opportunamente ripartito per il numero di
consociate del gruppo a livello mondiale
all’inizio dell’esercizio contabile corrente);
oppure
b. era una società “di grandi dimensioni” nei
12 mesi precedenti il periodo e lo è tuttora
nel periodo corrente. A tal fine, per “di
grandi dimensioni” si intende che il suo
reddito imponibile sia pari o superiore a
1,5 milioni di £ (o opportunamente ripartito
per il numero di consociate del gruppo
a livello mondiale all’inizio dell’esercizio
contabile corrente).
La dichiarazione fiscale deve essere
presentata entro 12 mesi dalla fine
dell’esercizio. Insieme alla dichiarazione
fiscale si dovrà presentare anche un calcolo
dell’imposta dovuta.
Le perdite
La decisione di registrare una sede o una controllata
potrebbe dipendere dai risultati attesi dell’attività nelle fasi
costitutive.
Se una sede subisce una perdita,
quest’ultima potrebbe essere
detratta dagli utili della società, in
base alla giurisdizione della casa
madre. Inoltre, nel RU le perdite
della sede possono essere
riportate a nuovo compensandole
con il reddito imponibile futuro.
page 10
Se si costituisce una controllata
e questa subisce delle perdite,
queste ultime possono essere
riportate a nuovo indefinitamente
compensandole con il reddito
imponibile futuro della controllata,
a condizione che provenga dalla
stessa attività.
Dal 1° aprile 2017, nuove norme
consentiranno alle società di
compensare le perdite riportate
a nuovo con altri flussi di reddito
e con i risultati di altre società
britanniche nell’ambito dello
stesso gruppo fiscale. In ogni
caso, con decorrenza dalla stessa
data, i redditi da utilizzare per
compensare le perdite riportate
a nuovo saranno limitati al 50%
dell’importo degli utili superiori a 5
milioni di £.
In genere non sarà possibile
compensare le perdite con gli
utili della società madre, in caso
di loro realizzazione al di fuori
del RU, in base alla legislazione
fiscale locale.
Il RU come sede di una holding
Il RU è una sede interessante per la costituzione di una
holding, che viene utilizzata per espandersi in altre parti del
mondo
Inoltre, in teoria tutti i dividendi
percepiti dalla società madre del RU,
da una consociata del RU o estera,
sono esenti da imposta nel RU.
Inoltre, il RU non preleva ritenute
d’imposta sui dividendi versati, a
prescindere da dove sia situato il
beneficiario. Ciò garantisce la minima
dispersione d’imposta nel caso in
cui i dividendi siano versati tramite
una società britannica. Nel caso in
cui una società britannica detenga
azioni di altre società, e tali azioni
vengano successivamente vendute,
il guadagno risultante sarà esente
dall’imposta britannica sulle società.
Ciò a condizione che la società
detenesse almeno il 10% delle azioni
nei 12 mesi precedenti la vendita
e fosse una società commerciale
o parte di un gruppo commerciale,
prima e dopo l’operazione.
Quanto sopra e un’aliquota principale
di imposta sulle società solo del 20%
(che passerà al 17% entro il 1° aprile
2020) hanno fatto del RU una sede
molto interessante per la costituzione
di una holding.
page 11
Il RU dispone di una rete ben
sviluppata di trattati fiscali, il che
significa che si possono ridurre e
spesso anche eliminare le ritenute alla
fonte sui pagamenti di società estere.
Gli incentivi fiscali per Ricerca & Sviluppo
Il Governo britannico offre consistenti incentivi fiscali per
incoraggiare le società a intraprendere attività di Ricerca e
Sviluppo (“R&S”).
Definizione di R&S
Due regimi
La Her Majesty’s Revenue & Customs
(“HMRC”) (Agenzia delle Entrate fiscali
e doganali britannica) e il Dipartimento
Commercio e Industria hanno emanato
delle linee guida sul significato di R&S
ai fini fiscali. Per rientrare nell’ambito di
R&S un’attività deve avere come scopo
la realizzazione di un progresso scientifico
o tecnologico attraverso la soluzione di
problematiche tecnologiche o scientifiche.
I progressi scientifici o tecnologici
comprendono attività che:
Sono previsti due regimi a seconda della
dimensione della società. Una società si
definisce di piccole o medie dimensioni
(“PMI”) se ha:
• generino conoscenza scientifica o
tecnologica;
• creino un processo, un materiale, un
dispositivo, un prodotto o un servizio
nuovo in tale ambito; oppure
• migliorino considerevolmente qualcosa
di esistente attraverso un cambiamento
scientifico o tecnologico.
page 12
Il risultato atteso da R&S non deve essere
già disponibile o facilmente reso disponibile
da un professionista competente che operi
nel settore in questione.
• meno di 500 dipendenti; e
• un fatturato annuo che non superi
100 milioni di € o un totale dello stato
patrimoniale che non superi 86 milioni
di €.
Nel caso in cui una società sia membro di
un gruppo, la holding e tutte le società del
gruppo devono rientrare nella definizione
di PMI.
Una società che non soddisfi tali requisiti
sarà classificata come società di grandi
dimensioni.
Società di piccole e medie dimensioni
(“PMI”)
Le PMI possono richiedere una detrazione
fiscale pari al 230% delle loro spese
ammissibili per R&S. Per le società con
perdite fiscali, è possibile richiedere un
credito d’imposta pari al 14,5% della
perdita cedibile. Si tratta di un rimborso da
parte della HMRC di un importo sino a £
33,35 per ogni £100 investiti in R&S.
Le spese ammissibili ai fini dello sgravio
fiscale per R&S comprendono:
• i costi per il personale direttamente
impegnato nell’attività di R&S;
• il 65% dei costi per lavoratori
indipendenti esterni impegnati
nell’attività di R&S oppure il costo
per il subappalto di elementi specifici
dell’attività di R&S a un terzo
indipendente; e
• i costi per software e materiale di
consumo quale combustibile, elettricità
e acqua.
L’attività di R&S non deve usufruire di
sovvenzioni né essere correlata alla R&S
subappaltata alla società da un’altra
persona. In ogni caso, se non sussistono
tali requisiti, la società può comunque
beneficiare dell’aliquota di detrazione
riservata a società di grandi dimensioni.
Società di grandi dimensioni
Storicamente, le società di grandi
dimensioni potevano richiedere una
detrazione fiscale per il 130% delle spese
per R&S. A ciò si è attualmente sostituito
il R&D Enhanced Credit (“RDEC”), ovvero
Maggior Credito per R&S. Il RDEC
corrisponde all’11% delle spese ammissibili
della società per R&S e dopo la deduzione
delle imposte garantisce un beneficio netto
dell’8,8%.
Per le società in perdita il RDEC
è anche rimborsabile sotto forma
di cash credit (credito in contanti),
con un tetto massimo pari agli oneri
sociali sostenuti per i dipendenti
impegnati in attività di R&S nel corso
dell’anno. Eventuali eccedenze
saranno riportate a credito per l’anno
successivo.
Per le spese valgono i requisiti
previsti dal regime previsto per le
PMI, salvo che il lavoro subappaltato
deve essere svolto o da singole
persone (lavoratori autonomi) o da
alcuni enti e organismi di ricerca.
I costi per il lavoro subappaltato ad
altre società non sono ammissibili.
Le PMI possono richiedere sgravi
in base al regime delle società di
grandi dimensioni (ma non al regime
delle PMI) se intraprendono attività
appaltate loro da un’altra società. In
ogni caso, l’altra azienda deve essere
di grandi dimensioni o non soggette
a imposta nel RU (in sostanza, una
società estera). Di conseguenza, nel
caso in cui una società madre estera
subappalti un’attività di R&S alla sua
controllata PMI nel RU, quest’ultima
potrà usufruire di sgravi per attività di
R&S in base al regime applicabile alle
società di grandi dimensioni.
La presentazione della richiesta
La richiesta è inclusa nella
dichiarazione dei redditi e deve
essere inoltrata entro due anni dalla
fine dell’esercizio contabile in cui è
stata sostenuta la spesa.
Sgravio ulteriore per spese in conto
capitale
Oltre agli sgravi di cui sopra, è
previsto un ammortamento ai fini
fiscali del 100% per spese in attività
immobilizzate, eccetto i terreni,
effettuate per attività di R&S.
Il Patent Box britannico
Il Patent Box permetterà alle società di optare per l’applicazione di
un’aliquota di imposta sulle società del 10% a tutti gli utili su brevetti idonei,
versata separatamente come royalty o inclusa nel prezzo di vendita dei
prodotti.
Chi ne beneficerà?
Quali brevetti saranno idonei?
Il futuro del Patent Box
Le società che percepiscono royalty
da brevetto, vendono prodotti
brevettati o utilizzano processi
brevettati nell’ambito della loro
attività.
I brevetti concessi nel RU
dall’Intellectual Property Office
(“IPO”) e dall’Ufficio Brevetti
Europeo, nonché dalla protezione
regolamentare dei dati (“esclusiva
dati”), dai Certificati di Protezione
Supplementare (“CPS”) e dalle
privative per ritrovati vegetali.
Secondo le conclusioni del
progetto Base Erosion and Profit
Shifting (“BEPS”), intrapreso
dall’Organizzazione per la
Cooperazione economica e lo
Sviluppo, è stata avviata una
revisione di tutti i regimi di Patent
Box, compreso quello del RU. In
futuro, i vantaggi del Patent Box
saranno usufruibili solo laddove
l’attività di sviluppo sottostante sia
stata intrapresa almeno in parte
nel RU, e gli utili che usufruiscono
della riduzione di aliquota saranno
calcolati con riferimento al livello di
attività intrapresa nel RU.
Quali sono i vantaggi?
page 14
L’aliquota effettiva dell’imposta
sugli utili idonei ai fini del Patent
Box è del 10%. Questo sgravio è
stato introdotto gradualmente dal
1° aprile 2013. Dal 1° aprile 2016,
potrà usufruire dell’aliquota ridotta
circa il 90% dell’utile rettificato
(considerando un’aliquota d’imposta
effettiva dell’11% sugli utili legati al
Patent Box), passando al 100% dal
1° aprile 2017.
Il Patent Box interesserà la
Proprietà intellettuale (“PI”) esistente
nonché la PI acquisita laddove siano
state apportate ulteriori innovazioni
alla PI o al prodotto che la incorpora.
L’attuale regime resterà applicabile
agli attuali richiedenti sino al 2021
e per i nuovi richiedenti vi è la
possibilità di optare per l’attuale
regime entro il 30 giugno 2016
e di poter comunque usufruire
dell’attuale regime sino al 2021.
In ogni caso le nuove PI, o i nuovi
aderenti al regime a partire dal 1°
luglio 2016, potranno avvalersi del
nuovo regime.
L’imposta sulle persone fisiche
In linea di massima, se una persona
è residente nel RU in un determinato
anno fiscale sarà soggetta alla
legislazione fiscale britannica. In alcuni
casi, si dovrà tener conto anche del
“domicilio” della persona.
Nel RU l’anno fiscale decorre dal
6 aprile al 5 aprile successivo. Per
periodo fiscale 2016/2017 si intende
l’anno di imposta sulle persone fisiche
compreso fra il 6 aprile 2016 e il 5
aprile 2017.
Residenza
Per stabilire se una persona deve
essere considerata residente o non
residente ai fini fiscali nel RU si effettua
un Test Statutario di Residenza.
Il test si compone di tre parti e
presenta alcune difficoltà, ma, in
sintesi, una persona sarà considerata
automaticamente non residente nel
RU nell’anno fiscale in questione se
soddisfa uno dei seguenti requisiti:
• è stata residente nel RU in uno
dei tre anni fiscali precedenti e
ha trascorso nel RU meno di 16
giorni; oppure
• non è stata residente nel RU in
uno dei tre anni fiscali precedenti
e ha trascorso nel RU meno di 46
giorni; oppure
• ha lasciato il RU per un lavoro a
tempo pieno all’estero.
La persona che non soddisfi
nessuno dei suddetti requisiti sarà
automaticamente considerata
residente nel RU nell’anno fiscale in
oggetto se soddisfa uno dei seguenti
requisiti:
• è presente nel RU da almeno 183
giorni; oppure
• dispone di una casa nel RU per
almeno 90 giorni in un periodo
in cui non dispone di una casa
all’estero o dispone di una casa
all’estero in cui trascorre meno di
30 giorni. La casa nel RU deve
essere disponibile per almeno 30
dei 90 giorni e la persona deve
trascorrere almeno 30 giorni nella
casa del RU nel corrispondente
anno fiscale britannico; oppure
• lavora a tempo pieno nel RU.
Se una persona non soddisfa
nessuno dei requisiti di cui sopra,
può comunque essere considerata
residente nel RU in base al test dei
vincoli sufficienti di cui di seguito,
abbinato ai giorni trascorsi nel RU:
•
•
•
•
famiglia residente nel RU
importante lavoro nel RU
disponibilità di alloggio
più di 90 giorni trascorsi nel RU in
entrambi gli anni fiscali precedenti
o in uno degli stessi
• maggior numero di giorni di
presenza nel RU che in qualsiasi
altro Paese.
Domicilio
In senso lato, il Paese di domicilio
di una persona è il Paese dove
essa ritiene essere la sua dimora
permanente. Il concetto di domicilio è
ben distinto dal concetto di residenza.
A volte per domicilio si intende
la “madrepatria” di una persona.
Anche se la persona non vive nella
madrepatria da molti anni, ciò non le
impedisce di esservi domiciliata.
Imposizione fiscale sui redditi da
lavoro di persone non domiciliate nel
RU
Un dipendente (o dirigente) che si
trovi a lavorare nel RU è soggetto
all’imposizione fiscale britannica sul
reddito da lavoro per le mansioni
svolte nel RU, ovunque esso sia
versato. Se il dipendente lavora
anche in parte al di fuori del RU, in
genere il reddito derivante da tale
lavoro è tassato solo per l’importo
versato nel RU per i primi tre anni
(a condizione che in precedenza
egli non sia stato residente nel RU).
È importante disporre di un conto
estero ben definito e l’HMRC richiede
l’indicazione di un conto estero
pertinente.
Una persona non domiciliata può
decidere ogni anno fiscale se intende
chiedere la tassazione secondo il
regime della “remittance basis” (che
prevede il pagamento di un’imposta
forfetaria). Per i primi sette anni fiscali
di residenza nel RU una persona può
chiedere liberamente la tassazione
secono il regime della “remittance
basis”. Successivamente, le persone
residenti nel RU per almeno cinque
anni negli ultimi nove anni fiscali
possono pagare un onere annuo di
£ 30.000. L’onere annuo è portato a
£ 60.000 per le persone residenti nel
RU per almeno 12 degli ultimi 14 anni
fiscali e a £ 90.000 per le persone
residenti nel RU per almeno 17 degli
ultimi 20 anni fiscali.
page 15
Principi base
Cambiamento di tassazione per persone non
domiciliate nel RU
A partire dal 6 aprile 2017, le persone non
domiciliate che sono state residenti nel RU
per 15 degli ultimi 20 anni saranno “ritenute
domiciliate” a tutti i fini fiscali nel RU. Una
persona non domiciliata che sia “ritenuta
domiciliata” è soggetta a imposte nel RU
su redditi e plusvalenze percepiti in tutto il
mondo e non potrà più chiedere la tassazione
secondo il regime della “remittance basis”.
Reddito imponibile
Il reddito imponibile comprende tutti i redditi e
benefit. Le aliquote dell’imposta sulle persone
fisiche sono illustrate a destra nella tabella
01, insieme al livello di franchigie personali.
Si tratta degli importi che ogni persona può
guadagnare prima di essere soggetta a
tassazione.
Sgravio fiscale in caso di distaccamento
page 16
Laddove un dipendente straniero venga
distaccato nel RU per meno di due anni, a
condizione che il RU sia considerato una
“sede di lavoro temporanea”, lo sgravio
fiscale è consentito per l’alloggio, il viaggio
e i costi di mantenimento durante l’incarico,
indipendentemente dal fatto che il dipendente
abbia sostenuto personalmente i costi o che
lo abbia fatto il datore di lavoro (di norma le
spese sostenute dal datore di lavoro sono
tassabili). È importante accertarsi di disporre
della documentazione atta a dimostrare
l’incarico temporaneo.
Tabella 1
Aliquote dell’imposta sulle persone fisiche e
agevolazioni/franchigie fiscali
%Fascia di reddito imponibile (£)
Anno fino al 5 aprile 2017
Franchigia fiscale £11.000 *
201 – 32.000
4032.001 – 150.000
45
Oltre 150.000
Anno fino al 5 aprile 2016
Franchigia fiscale £10.600 *
201 – 31.785
4031.786 – 150.000
45
Oltre 150.000
* La franchigia personale è ridotta di £1 per ogni £ 2 guadagnati oltre £ 100.000
I piani di share (stock) option
I regimi di incentivazione basati su
azioni costituiscono spesso una parte
interessante del pacchetto remunerativo
globale di una persona.
Il RU prevede alcuni regimi “autorizzati”
che garantiscono notevoli vantaggi fiscali
al dipendente e a volte anche al datore
di lavoro.
Restano comunque alcuni ostacoli e
obblighi di informativa. Si tratta di un
ambito estremamente complesso che
non è possibile trattare nel presente
opuscolo.
La sezione seguente, a pagina 18 e 19,
illustra sinteticamente i regimi disponibili.
Tuttavia, qualora si intenda costituire
un piano di share option o concedere
opzioni in base a un regime esistente, si
consiglia di avvalersi di una consulenza
specifica.
I piani di share (stock) option
Enterprise
Management
Incentive (“EMI”)
Linee generali
IImposta sul reddito (“IR”)
Sino a £ 250.000 di opzioni per dipendente (valutate alla data di assegnazione e
limitate se si detengono anche opzioni CSOP – si veda più avanti).
Nessuna imposta sul reddito dovuta sull’assegnazione.
Le opzioni devono essere esercitabili entro dieci anni dall’assegnazione. Le opzioni
possono essere concesse con uno sconto rispetto ai valori prevalenti dell’azione.
Se l’opzione è concessa con sconto, all’esercizio
dell’opzione sarà dovuta un’imposta sul reddito. In questo
caso può essere applicabile la ritenuta alla fonte (“PAYE”) e il
versamento di Contributi Previdenziali Nazionali (“NIC”).
Company Share Option
Plan (“CSOP”)-
Sino a £ 30.000 di opzioni per dipendente, valutate alla data di assegnazione. Devono
essere esercitabili entro tre e dieci anni dall’assegnazione. Le opzioni devono essere
assegnate ai valori prevalenti dell’azione.
Nessuna IR dovuta quando il dipendente esercita l’opzione,
salvo nel caso in cui, eccezionalmente, il prezzo di esercizio
dell’opzione sia inferiore al prezzo di mercato alla data di
assegnazione.
Savings Related Share
Option Plan
(opzioni “SAYE”)
Insieme al contratto di risparmio mensile, si possono accumulare risparmi da £ 5 a £
500 mensili per acquistare azioni tramite l’esercizio di opzioni (dopo tre, cinque o sette
anni). Le opzioni devono essere assegnate ai valori prevalenti dell’azione.
Nessuna IR dovuta all’assegnazione o quando il dipendente
esercita le opzioni.
Employee Shareholder
Status (“ESS”)
Ai dipendenti vengono assegnate azioni della propria società in cambio della rinuncia
ad alcuni diritti di lavoro.
Nessuna IR dovuta all’assegnazione di azioni per un valore
di £ 2.000. Le azioni assegnate al di là di tale valore saranno
soggette a IR ed eventualmente alle NIC.
page 18
Devono essere assegnate loro azioni per un valore pari ad almeno £ 2.000.
Regime opzionale di
azioni non approvato
Nessun limite sul valore delle opzioni assegnate ai dipendenti. Le opzioni sono
esercitabili in qualsiasi momento e possono essere assegnate con uno sconto rispetto
ai valori prevalenti dell’azione.
Nessuna IR dovuta all’assegnazione. IR dovuta quando le
opzioni sono esercitate e possono essere eventualmente
soggette alle NIC con pagamento tramite PAYE.
Phantom Share Plan
Bonus versato ai dipendenti sulla base dell’aumento del valore delle azioni (senza
assegnazione effettiva di azioni ai dipendenti)
Sono dovuti PAYE e NIC. IR sull’intero importo al pagamento
al dipendente.
Share Incentive Plan
(“SIP”)
Azioni tenute in custodia per il dipendente. La società può offrire sino a £ 3.600 di
azioni (“azioni libere”). Il SIP consente ai dipendenti di acquistare altre £ 1.800 di
azioni (“azioni in partnership”) – utilizzando il risultato ante imposta e le NIC. La società
può abbinarle ad altre azioni libere (“azioni abbinate”) – sino a due per ogni azione
acquistata dal dipendente. (Azioni massime = £ 7.500 l’anno).
Nessuna IR dovuta all’acquisto di azioni. IR se le azioni sono
ritirate dalla custodia prima di cinque anni.
Assegnazione di azioni
per dipendenti in
mobilità internazionale
(es. restricted stock
unit, stock option,
restricted share, ecc.)
Solitamente, le assegnazioni di azioni in base ai piani non britannici non sono
approvate ai fini fiscali britannici (sono comunque disponibili alcuni piani).
L’esatto trattamento dipenderà dal piano specifico e dalle
circostanze del dipendente, ma in genere vi è imposizione di
IR all’esercizio sul guadagno azionario ripartito sui giorni di
lavoro prestato nel RU fra l’assegnazione e la data di
Capital Gains Tax (“CGT”)- Imposta sulle Plusvalenze
HMRC
Chi è idoneo?
La CGT sui guadagni derivanti dalla vendita delle azioni,
detrazioni per valori soggetti a IR.
Non è necessaria un’approvazione
ma bisogna informare l’HMRC delle
assegnazioni di azioni.
La società assegnante deve avere “Sede Permanente’
(“SP”) nel RU (o una controllata con SP nel RU). Disponibile
per qualsiasi numero di dipendenti. Il valore totale di
opzioni EMI assegnate non può essere superiore a 3
milioni di £.
Le azioni acquistate tramite le opzioni EMI assegnate il 6 aprile
2012 o dopo tale data possono usufruire dell’Entrepreneurs’
Relief (“ER” o sgravio fiscale per gli imprenditori) (se sussistono
alcune condizioni), riducendo così l’aliquota effettiva al 10%.
Se l’ER non è disponibile, la CGT sarà pari al 10% o 20% (a
seconda del livello di reddito e guadagni del dipendente).
CGT pari al 10% o al 20% (a seconda del livello di reddito e
guadagni del dipendente) da versare alla cessione delle azioni.
Si consiglia di concordare con
l’HMRC il valore di mercato delle
azioni in opzione per accertarsi
anticipatamente
La società (o il gruppo) deve disporre di attività lorde
inferiori a 30 milioni di £ e avere meno di 250 dipendenti.
Deve sussistere l’opzione di acquistare azioni della società
madre. Non disponibile per dipendenti che detengano già
più del 30% del capitale sociale.
Si deve informare l’HMRC che è stato
costituito il CSOP e dichiarare che il
piano soddisfa i requisiti qualificanti.
Non disponibile per dipendenti che detengano il 30% o più
del capitale sociale. La società mantiene la riservatezza sui
dipendenti che aderiscono.
Si deve informare l’HMRC della
presenza di un accordo e dichiarare
che il piano soddisfa i requisiti
qualificanti.
Deve essere disponibile per tutti i dipendenti in condizioni
analoghe.
Sono previsti obblighi di informativa
annuale.
La società mantiene la massima riservatezza sui dipendenti
che aderiscono, ma l’idoneità richiede il rispetto di norme
rigorose.
Non è necessaria alcuna
approvazione ma sono previsti
obblighi di informativa annuale.
La società mantiene la massima riservatezza sui dipendenti
che aderiscono.
Nessuna CGT (in quanto non vengono ricevute azioni).
Non è necessaria alcuna
approvazione.
La società mantiene la massima riservatezza sui dipendenti
che aderiscono.
Nessuna CGT sul valore delle azioni al ritiro dalla custodia dopo
cinque anni.
Si deve comunicare all’HMRC che è
stato stabilito un accordo e dichiarare
che il piano soddisfa i requisiti
qualificanti.
Deve essere disponibile per tutti i dipendenti in condizioni
analoghe.
Da comunicare all’HMRC dopo la fine
dell’anno fiscale in cui le azioni/opzioni
sono state assegnate al dipendente.
A seconda delle norme del piano estero.
L’ER può essere applicabile se sussistono alcune condizioni,
riducendo così l’aliquota effettiva al 10%.
CGT pari al 10% o al 20% (a seconda del livello di reddito e
guadagni del dipendente) da versare alla cessione delle azioni.
L’ER può essere applicabile se sussistono alcune condizioni,
riducendo così l’aliquota effettiva al 10%.
Alla cessione delle azioni non viene applicata alcuna CGT sul
guadagno sino a un limite di £100.000.
Se, all’acquisizione, le azioni sono valutate oltre £ 50.000 una
parte del guadagno sarà imponibile.
CGT dovuta a partire dalla cessione delle azioni, pari al 18% o al
28% (a seconda del livello di guadagno).
CGT sul guadagno quando le azioni vengono vendute (se
precedentemente detenute in custodia per cinque anni interi:
costo base = valore all’uscita dalla custodia). Tassate al 18% o
al 28% (a seconda del livello di guadagno).
È altamente improbabile una partecipazione azionaria del 5%.
Se il dipendente non è domiciliato nel RU e i titoli sono di una
società non britannica è possibile che non venga applicata
alcuna CGT britannica a meno che gli utili non siano versati nel
RU.
page 19
L’ER può essere applicabile se sussistono alcune condizioni,
riducendo così l’aliquota effettiva al 10%.
La previdenza
sociale
La previdenza sociale, altrimenti nota
nel RU come ‘National Insurance’, è a
carico sia del datore di lavoro che del
dipendente.
La tabella 02 a destra illustra le aliquote
correnti delle National Insurance
Contributions (“NIC”) versate dal datore
di lavoro e dal dipendente.
Un dipendente in distaccamento nel
RU può chiedere l’esenzione dalle
NIC datoriali e salariali se sussistono
alcune condizioni ed è dipendente in un
Paese con il quale il RU ha stipulato un
accordo di previdenza sociale (si veda
elenco dei paesi interessati a pag. 21).
page 20
Laddove un dipendente sia in
distaccamento da un Paese che non
prevede accordi quale Australia, Cina
o India, è potenzialmente esente dal
versamento di NIC nelle prime 52
settimane dell’incarico a condizione di
soddisfare alcuni requisiti
Tabella 02
Aliquote previdenziali nazionali
per l’anno fino al 5 aprile 2017 per
dipendenti di età inferiore a 21 anni
Aliquota
Datore di lavoro
Sino a £8.112
Al di là di £8.112
0%
13,8%
Dipendente
Sino a £8.060
0%
£8.061 - £43.00012%
Al di là di £43.000 2%
Il RU ha stipulato accordi in materia
di previdenza sociale con i seguenti
paesi. Tali accordi consentono ai
dipendenti stranieri di richiedere
la potenziale esenzione dalle NIC
britanniche per dipendenti e datori di
lavoro.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Barbados
Bermuda
Bosnia-Erzegovina
Canada
Croazia
Israele
Giamaica
Giappone
Jersey/Guernsey
Macedonia
Mauritius
Montenegro
Nuova Zelanda
Filippine
Repubblica di Corea
Serbia
Turchia
USA; e tutti i membri dello
Spazio economico europeo:
• Austria
• Belgio
• Bulgaria
• Cipro
• Repubblica Ceca
• Danimarca
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Estonie
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Ungheria
Islanda
Italia
Lettonia
Liechtenstein
Lituania
Lussemburgo
Malta
Paesi Bassi
Norvegia
Polonia
Portogallo
Repubblica d’Irlanda
Romania
Slovacchia
Slovenia
Spagna
Svezia
Svizzera
Un datore di lavoro deve in ogni caso
chiedere un certificato formale di
esenzione. Gli accordi consentono
l’esenzione solo per un determinato
periodo, in genere sino a cinque anni.
Ogni accordo opera in modo diverso.
Pertanto per alcuni paesi si consiglia
di rivolgersi ad esperti.
page 21
Accordi reciproci
L’imposta sul valore aggiunto (“IVA”)
L’IVA è un’imposta sulle vendite. È applicabile alle imprese di
fornitura di merci o servizi oltre una certa soglia. A partire dal
1° aprile 2016, la soglia di registrazione per un’impresa con
sede nel RU è di £ 83.000 annue
Se la suddetta soglia viene superata su
un periodo di 12 mesi consecutivi (o
se si prevede che venga superata nei
successivi 30 giorni), l’impresa con sede
nel RU deve informarne le autorità fiscali
britanniche e registrarsi ai fini dell’IVA.
In seguito, dovrà addebitare l’IVA e
contabilizzarla per tutte le forniture di
merci e servizi effettuate nel RU, salvo
i casi specifici con aliquota zero o esenti.
Nel RU l’aliquota standard per l’IVA è
del 20%. Vi è inoltre una serie limitata
di merci e servizi soggetti a un’aliquota
ridotta del 5%.
page 22
Qualora un’impresa registrata sia
assoggettata a IVA per l’acquisto di
merci o servizi nel RU, potrà recuperare
tale IVA dalle autorità fiscali. Al termine
di ogni trimestre, l’impresa calcola
l’importo dell’IVA imposta ai clienti
nonché quello dell’IVA versata ai
fornitori. L’importo netto, versato o
applicato in eccesso, sarà dovuto o
chiesto in rimborso all’autorità fiscale.
di merci ubicate materialmente nel
RU o alcuni servizi che si ritengono
essere forniti nel RU sono effettuati da
imprese che non hanno sede nel RU,
la legge impone la loro registrazione a
prescindere dal livello delle vendite.
Le entità estere che intendono creare
un’impresa nel RU devono essere a
conoscenza di quanto segue:
a. merci e servizi forniti a una società
madre con sede al di fuori dell’UE
– quando un’entità britannica
creata dalla casa madre vende e
fornisce merci alla casa madre, non
vi è imposizione di IVA in quanto
le esportazioni sono soggette ad
aliquota zero ai fini dell’IIVA. Se
l’entità britannica fornisce servizi
quali consulenza, supporto tecnico
e marketing, anche questi ultimi non
sono soggetti a IVA.
Pertanto, in definitiva l’IVA è solo un
costo per le singole persone, le imprese
non registrate e le imprese con forniture
in esenzione di IVA.
b. Servizi forniti a un cliente britannico
– una società estera, che non abbia
sede permanente nel RU, non deve
registrarsi ai fini dell’IVA o applicare
IVA fintanto che effettua tali forniture
dall’esterno del RU.
Un’impresa estera che non abbia sede
nel RU non può usufruire della soglia
annua di £ 83.000. Se le forniture
L’IVA è contabilizzata dal cliente
in base alla procedura nota come
Inversione Contabile. Fanno
eccezioni al riguardo, i servizi di
catering, il trasporto passeggeri
e la partecipazione ad eventi.
Dal 1° gennaio 2015, anche le
telecomunicazioni e altri servizi
erogati per via elettronica a
privati appartenenti al RU fanno
eccezione alla norma generale. In
tali contesti può essere necessaria la
registrazione ai fini dell’IVA.
c. Merci fornite al cliente britannico –
una società estera, che non abbia
sede permanente nel RU, non deve
registrarsi ai fini dell’IVA o applicare
l’IVA, a condizione che il cliente
importi le merci nel RU. Se il cliente
prevede di prendere possesso delle
merci dopo che sono state importate
nel RU, la società estera potrebbe
dover pagare l’IVA nel punto di
importazione e successivamente
registrarsi nel RU per recuperare
l’IVA versata alla frontiera. In seguito,
dovrà applicare l’IVA alle sue vendite
anche fatturate dalla società estera
in quanto ora le merci saranno
considerate fornite materialmente nel
RU.
L’esigenza che la società estera si
registri ai fini dell’IVA, di cui sopra,
non prevede necessariamente che
essa incorpori una società o una
sede britannica, in quanto la stessa
entità estera può essere registrata ai fini
dell’IVA.
Ciò dipenderà dai vari aspetti trattati in
precedenza nella presente guida e non
solo dal fatto che alcune forniture di
merci e servizi sono effettuate nel RU.
d. Fornitura di merci e servizi nell’Unione
Europea – un’entità registrata ai fini IVA
nel RU non deve applicare l’IVA alla
fornitura della maggior parte delle merci
e servizi in altri paesi dell’UE. L’IVA
viene applicata dal cliente dell’UE ai
sensi delle norme intra UE.
Una società estera con sede al di
fuori dell’UE spesso è soggetta a IVA
britannica o europea prima di doversi
registrare ai fini IVA nel RU o sul più
ampio mercato europeo, in relazione ai
costi associati a viaggi d’affari (alberghi,
convegni, ecc.) o alla partecipazione
a fiere.
Questa IVA può essere rimborsata in
base a una disposizione speciale che
consente di richiedere tale rimborso
alle autorità fiscali del Paese dove si è
sostenuta tale spesa.
Laddove un’impresa si registri ai fini
dell’IVA, può chiedere il rimborso
dell’IVA per tutte le merci e i servizi
acquistati prima della registrazione, a
condizione che le merci siano ancora
a disposizione al momento della
registrazione e che i servizi siano stati
forniti non più di sei mesi prima della
stessa.
Il piano pensionistico (auto-iscrizione)
Qualsiasi individuo o organizzazione,
situati o meno nel RU, è tenuto a
prevedere un piano pensionistico per i
suoi dipendenti che operano nel RU.
I doveri del datore di lavoro prevedono
quanto segue:
• creare un piano pensionistico
• valutare e suddividere per
categorie i lavoratori britannici
• iscrivere automaticamente nel
piano i lavoratori britannici idonei
• trattenere i contributi pensionistici
dal salario dei dipendenti
• versare nel piano i contributi del
dipendente e del datore di lavoro
• fornire a tutti i dipendenti alcune
informazioni legali
• tenere fascicoli personali e
iscriversi al Sistema pensionistico
britannico.
Data di decorrenza
L’auto-iscrizione è stata introdotta nel
RU negli ultimi cinque anni a partire
dal 2012.
A tutti i datori di lavoro è stata
assegnata una “data di decorrenza”
da cui iniziano i loro doveri di autoiscrizione.
page 24
Le società che hanno iniziato ad
assumere dipendenti dopo il 1° aprile
2012 possono prevedere che la loro
data di decorrenza sia compressa fra
aprile 2017 e febbraio 2018.
Di norma, il Sistema pensionistico
britannico comunica la data di
decorrenza con 12 mesi di preavviso,
per lasciare ai datori di lavoro il tempo
necessario per prepararsi.
Tabella 03
Contributi minimi
Da ottobre 2017, i nuovi datori di
lavoro sono tenuti ad adempiere a tale
obbligo immediatamente.
Categorie di lavoratori
Tutti i dipendenti con 22 anni di
anzianità ai fini pensionistici (da 65 a
67) che guadagnino più di £10.000
l’anno (anno fiscale 2016/17) devono
auto-iscriversi; anche il datore di
lavoro è tenuto a contribuire.
Tutti i dipendenti di età compresa fra
16 e 74 anni che guadagnino meno
di £5.824 (anno fiscale 2016/17) non
vengono iscritti automaticamente, ma
hanno diritto ad accedere al piano
pensionistico, anche se il datore di
lavoro non è tenuto a contribuire.
Tutti gli altri dipendenti di età
compresa fra 16 e 74 anni non
vengono iscritti automaticamente,
ma hanno diritto ad accedere. In tal
caso, il datore di lavoro è tenuto a
contribuire.
Contributi minimi
I contributi minimi sono basati su
una fascia salariale. Per l’anno fiscale
2016/17 sono i salari compresi fra
£5.824 e £43.000. La Tabella 03 a
destra illustra i contributi minimi.
Datore di lavoro Dipendente
fino al 5 aprile 2018*
1%
1%
dal 6 aprile 2018*
al 5 aprile 2019*
2%
3%
dal 6 aprile 2019*
3%
5%
* Dati soggetti ad approvazione parlamentare
Altri temi
Negli anni più recenti, il RU ha introdotto
norme fiscali finalizzate a scoraggiare il
ricorso ad accordi di pianificazione fiscale
aggressiva. Fra queste, una normativa
più dettagliata sui prezzi di trasferimento,
la General Anti-Abuse Rule (“GAAR”) e la
Diverted Profits Tax (“DPT”).
Prezzi di trasferimento
Come la maggior parte degli altri paesi, il
RU ha introdotto una normativa dettagliata
sui prezzi di trasferimento, in base alla
quale i gruppi devono rendere conto
delle transazioni fra società del gruppo al
valore normale di mercato e conservare
un’adeguata documentazione. Ciò al fine di
poter giustificare alle autorità fiscali perché
i prezzi praticati siano da ritenersi al valore
normale di mercato. I requisiti sono indicati
nella sezione Imposta sulle Società di cui
sopra. Per le PMI sono previsti requisiti
ridotti.
Normativa generale antievasione
La GAAR (Normativa generale antievasione)
è stata introdotta nella legislazione britannica
con decorrenza dal 17 luglio 2013. Il
suo obiettivo primario è di dissuadere i
contribuenti da stipulare accordi abusivi e di
scoraggiare la promozione di accordi abusivi
in materia fiscale.
Diverted Profits Tax
Questa tassa è stata introdotta dal governo
il 1° aprile 2015 per “combattere l’uso di
tecniche di pianificazione fiscale aggressiva
per sottrarre profitti dal RU”. Laddove
si applica la DPT prevede un’aliquota di
imposizione del 25% sui profitti “sottratti”
del gruppo multinazionale.
È importante notare che questa imposta
riguarda solo società “di grandi dimensioni”’
e non le PMI. Inoltre, i criteri utilizzati per
qualificare una PMI ai fini di questa imposta
sono diversi da quelli utilizzati per le
agevolazioni d’imposta per le attività di R&S
di cui si è trattato in precedenza.
Ai fini della DPT, una PMI è una società il cui
gruppo abbia un organico inferiore a 250
persone, un fatturato inferiore a 50 milioni di
€ e/o un totale dello stato patrimoniale non
superiore a 43 milioni di €.
La DPT interessa specificamente due tipi di
situazioni:
1. il caso di “Assenza di Sede Permanente”
2. il caso in cui una spesa intra-gruppo,
come una royalty, sia versata da una
società britannica a una società del
gruppo non britannica e in cui, in
sostanza, l’aliquota d’imposta versata al
ricevimento sia inferiore al 16%.
Per “Assenza di Sede Permanente” si
intende il caso in cui una società non
britannica (“Società estera”) effettua vendite
verso il RU dall’estero e una parte correlata
(ad esempio una società del gruppo
britannica) fornisce alla Società estera
supporto marketing e vendite. In tal modo,
la Società estera non ha sede permanente
(“SP”) nel RU e vi è dunque “Assenza di
Sede Permanente”.
La DPT non è dovuta nei casi in cui i ricavi
annui generati nel RU non superino 10
milioni di £ né nel caso in cui le relative
spese nel RU non superino 1 milione di £
in un periodo contabile annuale. La DPT
non è dovuta neppure laddove l’imposta
(britannica o estera) sia versata dalla Società
estera a un’aliquota inferiore al 16%.
Il caso delle spese intra-gruppo sussiste
laddove gli accordi non abbiano consistenza
economica, sfruttino uno “sfasamento
tra le imposte” e laddove si possa
ragionevolmente presumere che gli accordi
siano stati previsti per ridurre le imposte.
Tale è il caso in cui, invece di esserci una
spesa nel RU, vi è un trasferimento di
reddito dal RU.
Benché le disposizioni relative a questa
imposta siano ampiamente dettagliate, si
prevede che l’HMRC cercherà di applicare
la DPT a un numero limitato di multinazionali
che hanno stipulato accordi di pianificazione
fiscale aggressiva.
Tributo per l’apprendistato
Si tratta di una nuova imposta che sarà
introdotta dal 6 aprile 2017. Prevede un
tributo dello 0,5% sui salari versati dai
datori di lavoro. È prevista un’agevolazione
di £15.000 da detrarre dal tributo e quindi
questa nuova imposta sarà dovuta solo
laddove i salari annuali versati da un datore
di lavoro superino 3 milioni di £.
page 25
Normativa antievasione
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