Marzo - Aprile - Maggio 2016
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a r e v a m i r p Anno 53 - n. 28 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno Periodico di informazione, attualità, cultura marzo - aprile - maggio 2016 - n. 28 - copia omaggio b a r b e R d a s o i Is g g a n o s r Pe o n n ’ A l l e d 2 marzo - aprile - maggio 2016 Residenza I Giunchi La Residenza Sanitaria Assistita I Giunchi è una struttura che offre un insieme di prestazioni di tipo alberghiero, socio assistenziale, sanitario e riabilitativo alle famiglie che hanno necessità di supporto per l’assistenza ai propri anziani sia per brevi periodi che continuativamente. • • • • • • • • • Nel centro di Venturina Ampie aree verdi Ambiente sereno e familiare Dotata di tutti i comfort Camere singole, doppie e triple Cura e assistenza 24 ore su 24 Piani di assistenza personalizzati Servizio di fisioterapia Assistenza infermieristica Per informazioni cell. 347 3765899 tel. 0565 855352 Via Gramsci 4, 57021 Venturina (LI) SANG IUSEPPE CASA DI RIPOSO Il complesso residenziale San Giuseppe di Massa Marittima è situato nel verde di un ampio parco vicino al centro storico. 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Falcone, 4 - Piombino (LI) [email protected] 4 marzo - aprile - maggio 2016 Venturina Terme a Fiera 44 FIERA a 45 Mostra MOSTRA ECONOMICA Economica Costa Toscana C O S TA TOSCANA Spett.le Azienda, VENTURINA TERME (LI) a La S.E.Fi., Campiglia Marittima Servizi per l’Economia e Fiere srl, ha il piacere di annunciare la 45 Edizione della “Fiera Mostra Economica Costa Toscana” che si terrà dal 28 Maggio al 5 Giugno 2016 presso il Centro Fiere di Venturina Terme. Ci presentiamo per questa edizione con alcune novità, prima tra tutte la ridefinizione degli spazi espositivi. La pianta del centro fieristico illustra al meglio il nuovo ed unico ingresso/uscita alla manifestazione, il potenziamento del padiglione dedicato all’alimentazione e una più definita disposizione merceologica delle Ditte partecipanti alla Campionaria, che renderanno più interessante e fruibile la visita della rassegna. Una delle più antiche rassegne della Toscana che ha visto crescere negli anni il numero di espositori e visitatori, che volge sempre un richiamo al passato ed alle tradizioni locali, ma allo stesso tempo al passo con i tempi, offrendo ogni anno nuove tecnologie e prodotti che fanno della nostra fiera un punto di riferimento focale per ogni ditta espositrice che voglia cogliere l’opportunità ideale per raggiungere gli scopi di vendita. Anche questa edizione include la festività del 2 Giugno mantenendo l’ingresso gratuito per i visitatori: una doppia formula vincente! I prezzi per la partecipazione sono rimasti invariati rispetto alla precedente edizione. L’orario della rassegna (feriali 17/23 – sabato e domenica e festivi 15/24) è stato appositamente scelto per poter consentire un maggior afflusso di visitatori ed al contempo poter offrire la possibilità agli espositori di abbinare il lavoro a 9 giorni di relax in un territorio ricco di storia e bellezze paesaggistiche. La campagna pubblicitaria sarà ancora vasta ed articolata a livello regionale, con spazi su quotidiani, locandine, passaggi radiofonici, manifesti e spot televisivi su emittenti private. Saremo lieti di offrirVi la nostra consulenza per qualsiasi ulteriore informazione e nel ringraziarvi per la cortese attenzione, speriamo accoglierete il nostro invito ad essere Voi i “protagonisti” dell’evento! Cordiali saluti e Buon Lavoro. 57021 Venturina Terme (LI) - Viale della Fiera,3 - Tel 0565.852210 - fax 0565.852266 - 366.8036586 UFFICIO FIERE - PRENOTAZIONI e-mail: [email protected] - 2016 www.sefifiere.it 28 Maggio - STAND 5 Giugno 57021 Venturina Terme (LI) - Viale della Fiera,3 - Tel 0565.852210 - fax 0565.852266 - 366.8036586 UFFICIO FIERE - PRENOTAZIONI STAND e-mail: [email protected] - www.sefifiere.it 5 ASSOCIAZIONE PUBBLICA ASSISTENZA TESSERAMENTO 2016 PIOMBINO IZIONE R C S I A U LA T IO RINNOVA OME NUOVO SOC CI C O ADERIS Via G. Bruno, 23-25 – 57025 Piombino (LI) – Tel. 0565 225150 – 226022 – Fax 0565 226026 www.pubblicaassistenzapiombino.net [email protected] IO MEDICO D U NTISTICO T S DE STUDIO MEDICO A RIOTORTO aperto dal lunedì al venerdì Possibilità di avvalersi di specialisti sia del settore odontoiatrico che medico in generale DR. STEFANO TESTI Odontoiatra PIOMBINO (LI) Corso Italia, 53 Tel. 0565 221836 ORTOPEDIA PEDIATRIA OMEOPATICA PODOLOGIA DIETETICA KINESIOLOGIA POSTUROLOGIA RIOTORTO (LI) Via Valnera, 7 Tel. 0565 20233 - 338 8443815 - 349 2341521 6 marzo - aprile - maggio 2016 Bonifiche ambientali Trasporti marittimi Ritiro e trasporto rifiuti Bunkeraggio olio alle navi Pulizia banchine specchi acquei Disinquinamento terra/mare Fornitura acqua alle navi Lavori subacquei Piombino - Viale Regina Margherita, 133/A - Tel. 0565 225578 Fax ufficio operativo 0565 227035 - Fax ufficio amministrazione 0565 226533 www.permaresrl.com - amministrazione: [email protected] Azienda Agricola Biologica Cascina al colle Agriturismo Centro Ippico Azienda Agricola Lezioni di equitazione carrozza, passeggiate con l’Associazione Equimondo Località Fabbricciane, 10 Piombino (Li) Info: 388 9256650 www.cascinaalcolle.it [email protected] 7 Questa primavera 9 Editoriale: Aferpi, torna il lavoro di Ivio Barlettani 10 Speciale Cevital 10 Fumata bianca al Mise di Tony Montero 10 Iniezione di fiducia di Fausto Azzi 11 Ultim’ora, dichiarazioni a caldo 12 Rotaie: fiore all’occhiello di Aferpi 14 Issad Rebrab, Personaggio dell’Anno 15 Piero Nardi, Premio alla Carriera 15 Enrico Rossi, Premio Speciale 16 Un secolo e mezzo di siderurgia di Emilio Guardavilla 18 Parodi, il sindaco ferroviere di Francesca Barone 24 La parola ai politici 26 Fatti & Persone (Carpino direttore ArcelorMittal) 27 Fatti & Persone (BCC realtà in evoluzione) 28 Fatti & Persone (Parchi nominato il Cda) 29 Fatti & Persone (Nasce “Onorato Armatori”) 30 Stop alla dittatura del cellulare di Enzo Biagioni 32 La finestra di Giampaolo Talani 34 Al market del sesso di Francesca Barone 37 Il mondo che lavora di Mirko Lami 38 Doria: la sua vita nel turismo di Umberto Barlettani 39 A spasso tra i monumenti con Melani di Daniele Toncelli 40 Relax di Giuseppina Toncelli e Edo Marchionni 42 Come rigenerare i tessuti di Riccardo Vigetti 42 Credenze popolari sul cibo di Allegra Ciaponi 43 In cucina: insalata di farro di Simona Grossi 43 In giardino: il gelsomino di Simona Grossi 44 Riccardo Marchionni e le sue foto di Pierluigi Galassi 46 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli 48 No al bullismo di Paolo Fuligni 49 Fesso chi legge di Fabio Canessa 50 I 65 anni della sezione arbitri di Emilio Guardavilla 52 Viaggio nei ricordi 54 Il cinema non piace, la droga sì di Federico Del Viva 56 Asiu e Murzi, assoluzione piena di Ivio Barlettani 57 Hanno detto 58 In libreria di Emilio Guardavilla 60 La parola ai lettori 62 Gaia Geri e le sue maschere di Federico Del Viva 64 La mia traversata oceanica di Michele Alongi Anno 53 - n. 28 marzo - aprile - maggio 2016 Periodico trimestrale di informazione, attualità, cultura Direttore responsabile Ivio Barlettani [email protected] Coordinatore redazionale Stefano Sanna [email protected] Marketing-pubblicità Umberto Maria Barlettani [email protected] Direzione, redazione, pubblicità Corso Italia 95 - Piombino [email protected] Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572 334 3378121 Registrazione Tribunale Livorno n. 167 in data 4/7/1962 r.s. Sped. abb. post. 70% DCB Livorno Poste Italiane Spa Editore e pubblicità Costa Etrusca Comunicazione Grafica e impaginazione Opus Piombino Stampa Rotative Romane Tivoli Terme (Roma) Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore Chiuso in tipografia, 3 marzo 2016 www. costaetrusca.net Mum and Dad dal 1979 RISTORANTE - PIZZERIA Via V. Emanuele, 141 - SAN VINCENZO (LI) Tel. 0565 702233 è gradita la prenotazione 1 29/01/2016 14:10:56 8 marzo - aprile - maggio 2016 «N le a i r o t i ed di Ivio Barlettani Aferpi: torna il lavoro festa «molta preoccupazione per l’allungaessuno re- mento dei tempi della sterà sen- realizzazione di tutte za lavo- le fasi del piano induro». Con queste parole striale». la viceministro per lo Concludendo, a parte Sviluppo economico Te- lo slittamento al 17 marresa Bellanova ha chiuso zo e a fine mese, per gli il tavolo Aferpi, convo- ulteriori incontri decisivi, cato il primo marzo al i giochi sono fatti. “Tutto e subito” è impossibile Mise. Noi riprendiamo quanto fare. Noi, nonostante di positivo è stato af- tutto, continuiamo ad fermato dall’esponente essere ottimisti. Piomdel Governo che in pra- bino è sulla strada della tica pone la parola fine rinascita. alla complessa vicenda Ci dispiace per quei lavoratori che ancora Lucchini-Aferpi. Noi di Costa Etrusca – attendono la chiamata. fin dai primi incontri Una cosa comunque con monsieur Rebrab emerge da più parti: – siamo sempre stati “il lavoro tornerà per fiduciosi. Il Governo tutti”. oggi si dichiara finalmente soddisfatto. La Costo energia Regione si impegna a ArcelorMittal rimodulare le risorse per Piombino pensando anche al porto e alla Intanto in casa Arcertanto dibattuta strada lorMittal si domandano 398. Per i sindacati, in- «Come è possibile anfine, Mauro Faticanti dare avanti quando i dicoordinatore nazionale retti concorrenti hanno siderurgia Fiom mani- un costo dell’energia che è circa tre volte più basso? Ora occorre un segnale chiaro da parte delle istituzioni – afferma Nannipieri – Magona ha già ricapitalizzato due volte, non possiamo sperare che il guppo investa continuamente senza adeguate risposte sulle questioni aperte da tempo». Le preoccupazioni di Nannipieri e Carpino sono più che giustificate. A questo punto è bene passare dalle parole ai fatti. Personaggio dell’Anno Ed eccoci arrivati alla sesta edizione del Personaggio dell’Anno. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è il magnate algerino Issad Rebrab che ha “travolto” tutti gli altri pretendenti. Ribadiamo che per Piombino e tutto il territorio, l’arrivo di Cevital, sia stato solo un 9 bene. Il piano industriale della multinazionale non riguarda soltanto il rilancio dell’acciaieria ma investimenti anche sulla logistica e sull’agroalimentare. Gli altri gruppi industriali che avevano manifestato la volontà di investire a Piombino, erano esclusivamente interessati ai laminatoi. E questo avrebbe garantito soltanto 600/700 posti di lavoro. Stop. Il Premio alla Carriera è andato al manager Piero Nardi, commissario straordinario Lucchini. Dopo una lunga e serrata trattativa è riuscito a traghettare l’operazione da ex Lucchini ad Aferpi. In questa edizione viene inserito anche il Premio Speciale che, con merito, viene assegnato al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, per il suo impegno costante a sostegno della provincia di Livorno. INSERZIONISTI: Amplifon 8; Assicurazione UnipolSai divisione La Fondiaria (Luca Ardenghi) 43; Assicurazione UnipolSai divisione Unipol (Lami & Bruscolini) 54; Ass. Pubblica Assistenza Piombino 5; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 67; Bertocci Meccanica Industriale 57; Caffè Nanni 36; Calidario Terme Etrusche 8; Cascina al colle 6; Coop Unicoop Tirreno 66; Edilcoop Fiorenzani 23; Gioielleria Rosignoli 29; Grassi Arredamenti 45; Il Crogiuolo Alimentazione Biologica 26; Immobiliare Cristiani 50; Immobiliare il Gioiello 41; L’Immobiliare del Corso 36; Marina di Salivoli Rta 3; Marisa Gastronomia 36; Marisa Pesca 32; Martini Professionale 61; Mauro e Paolo Stilisti 12; Meccanica Industriale 13; Medical Group 68; Mobo Impianti 30; Park Albatros 63; Permare 6; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 41; Residenza I Giunchi 2; Residenza San Giuseppe 2; Ristorante Il Garibaldi Innamorato 28; Ristorante Otello 31; Ristorante Pizzeria La Rocchetta 51; Ristorante Pizzeria Mum and Dad 7; Sefi 4; Servizi ecologici integrati Toscana 55; Società Nuoto Piombino 39; Style 36; Studio Medico Libra 27; Studio Medico Testi 5; Super Casa Bucciantini 33. 10 marzo - aprile - maggio 2016 IALE SPEC Il contrattacco del sindaco Fumata bianca al Mise Il sindaco Giuliani adotta lo stile della precedente amministrazione e si schiera in prima fila contro gli attacchi dei detrattori del progetto Cevital. La pronta replica all’articolo apparso sul Sole 24 Ore il 5 febbraio prende le mosse dalla disamina delle difficoltà sin qui incontrate per poi illustrare nel dettaglio lo stato di avanzamento del masterplan Aferpi, dei lavori nell’area portuale e della 398. «Noi non siamo i difensori di ufficio di nessuno ma non vogliamo vedere messo in discussione un lavoro certosino e quotidiano svolto per creare le migliori opportunità possibili ai soggetti investitori interessati e garantire lavoro, diversificazione e sviluppo nel medio e lungo periodo. In questa logica sono stati firmati due accordi di programma, la Regione e l’Autorità Portuale si sono impegnate nel completamento di un’infrastruttura importante come il nostro porto, stiamo approfondendo gli impegni del Governo per il completamento della SS398 ed è stato sottoscritto il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale». L di Tony Montero a vicenda Aferpi ha finalmente preso la svolta da tempo auspicata. Il più volte rimandato incontro con il governo si è concretizzato con un più che positivo accordo tra il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, il presidente della regione Enrico Rossi e il magnate algerino Issad Rebrab. Al dicastero di via Veneto il numero uno di Cevital ha esplicitamente dichiarato di voler proseguire quanto prefissato impegnandosi a fare la propria parte sia per garantire il circolante necessario al progressivo incremento dei volumi di laminazione che per apportare il capitale di rischio necessario ad effettuare gli investimenti. «Abbiamo rilevato gli stabilimenti sette mesi fa – ha ricordato Rebrab – abbiamo i fondi per gli investimenti, siamo in attesa che i fornitori ci dettaglino le offerte in modo maggiormente comprensibile». Nella stessa sede il patron algerino ha voluto precisare che i ritardi nel cronoprogramma sono dovuti a difficoltà oggettive e a errori di valutazione dei collaboratori di cui si era avvalso in prima battuta. Incoraggianti le dichiarazioni immediate. Il ministro Guidi: «Soddisfatta per gli impegni presi dal presidente della Cevital. Continuerò a monitorare da vicino l’evolversi del piano ritenendo che lo sviluppo di Piombino rappresenti un’importante occasione di sviluppo economico e industriale per tutto il Paese». Le parole del presidente Enrico Rossi: «L’incontro è stato positivo, Rebrab ha confermato cose importanti per l’immediato e per il futuro. Aferpi non ha debiti né problemi finanziari per la prosecuzione dell’attività». Il 2016 era iniziato con le stesse speranze e gli stessi timori con cui avevamo trascorso le feste di fine anno. L’intera comunità ha atteso la fine delle vacanze con la trepidazione che il calendario ha portato con sé dall’insediamento del colosso algerino. Una lotta contro il tempo per esorcizzare un destino funesto che appena un anno fa sembrava in procinto di materializzarsi. Già da gennaio si sono manifestati segnali confortanti nel processo di ristrutturazione appena intrapreso dal gruppo Cevital. Subito dopo l’Epifania è iniziato lo svuotamento dell’altoforno ad opera di personale interno, mentre in cokeria sono stati assegnati alcuni cantieri per lo smantellamento della tubazione del gas e dei nastri precedentemente dedicati al trasporto delle materie prime. Sempre nella prima metà del mese sono arrivate anche le prime risposte a livello occupazionale. L’organico complessivo ha raggiunto le 1200 unità con 120 rientri dalla cassa integrazione; con la scissione di ramo d’azienda e la nascita di Piombino Logistics Spa, la nuova società fondata per operare sulla piattaforma logistica prevista dal progetto algerino, 113 Iniezioni di fiducia di Fausto Azzi Il Comitato Esecutivo, voluto con determinazione dal nuovo amministratore delegato Fausto Azzi, sta lavorando a ritmo incessante per portare a completamento l’operazione Aferpi. «Abbiamo un dialogo quotidiano e molto positivo con le istituzioni, ai vari livelli. Lo stesso con i sindacati, seppur nel reciproco rispetto dei ruoli. Ma la riprogettazione della nuova acciaieria, con il forno elettrico, è un lavoro complesso e di dettaglio. Lo stiamo facendo senza soste, abbiamo lavorato ogni giorno anche durante le feste, ma siamo anche legati alle risposte dei fornitori e a una serie di regole che vanno rispettate. (…) E qual- che mese di sacrifici in più non comprometterà il gran lavoro che stiamo facendo». Alle parole dell’amministratore delegato di Aferpi Fausto Azzi fa eco Confindustria Livorno nella persona del presidente Alberto Ricci: «Fare bene più che presto. È del tutto evidente che un progetto di dimensioni epocali come quello che si sta realizzando a Piombino, non può concretizzarsi in una manciata di mesi dopo anni di sofferenze». Nella foto l’amministratore delegato Aferpi Fausto Azzi col sindaco Giuliani 11 lavoratori sono stati assorbiti da quest’ultima. Infine, sul fronte approvvigionamenti di semiprodotto, dopo un inevitabile periodo di iniziale sondaggio dei mercati, arriva a metà febbraio la chiusura di un contratto di 36 mesi per la fornitura di billette (Shadeed Iron & Steel LLC appartenente al gruppo Jindal) a garanzia della continuità produttiva di barre e vergella nei laminatoi. Proprio come nel trimestre scorso, intorno alla vicenda Aferpi, si sono susseguite Ultim’ora: martedì primo marzo 2016, riunione positiva a Roma per il percorso di rilancio dell’ex Lucchini. «Stiamo seguendo la vicenda – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi –. Anche dopo la riunione al Mise sembra che il gruppo Aferpi stia rispettando gli impegni e che il programma vada avanti secondo i tempi prestabiliti. Noi comunque continueremo a fare la nostra parte con le opportune verifiche sull'evolversi della situazione, sia riguardo all'industrializzazione dell'area Dichiarazioni a caldo dopo l’incontro Gianfranco Simoncini (Consigliere del presidente Rossi per il lavoro): «Aferpi, riunione positiva a Roma. La Regione rimodula le risorse per Piombino, pensando anche al porto». con cadenze regolari voci e smentite sulle presunte inottemperanze della proprietà o ipotizzate inadempienze dello staff dirigenziale. L’eco di tali illazioni ha rischiato di minare irreparabilmente gli equilibri del tessuto sociale interessato, esasperando le ansie e le paure di coloro, e sono ancora molti, che non sono riusciti a trarre i benefici auspicati dalla nuova gestione. A suggellare le incertezze sono piovute le picconate che la stampa nazionale ha voluto riservare alla contingenza del nostro territorio. L’articolo pubblicato dal Sole 24 Ore i primi di febbraio ha profondamente colpito l’opinione pubblica per la disarmante denuncia che vi si legge tra le righe. L’analisi che ne sta a monte prescinde l’oggettiva valutazione delle proporzioni e dei tempi tecnici dell’intera operazione, sorvolando con elegante naturalezza logiche e implicazioni che ne determinano il buon esito. Ma più che le parole del collega Claudio Gatti, sul giornale di Confindustria, sono state le insistenti illazioni sul blocco dei capitali di Ce- Ultim’ora sia per l'intera partita che interessa la città». All’incontro per la regione Toscana hanno partecipato l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo e il consigliere del presidente Rossi Gianfranco Simoncini. Per il Governo erano presenti: il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova; Aferpi con l’ad Fausto Azzi, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il commissario Mauro Faticanti (Coordinatore nazionale siderurgia Fiom): «Siamo molto preoccupati per l’allungamento dei tem- dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri e i sindacati locali e nazionali. Aferpi ha confermato gli impegni che Issad Rebrab aveva assunto in occasione dell'incontro precedente con il ministro Guidi ed il presidente Rossi a partire dalla individuazione entro la fine del mese di marzo dei soggetti che realizzeranno il treno rotaie e il forno elettrico. Con l'occasione è stato fatto anche pi della realizzazione di tutte le fasi del piano industriale, poiché se non vengono concretizzati in fretta gli impegni presi si Teresa Bellanova (Viceministro Sviluppo economico): «Noi non lasciamo le persone senza lavoro. Lo dico a nome di tutto il governo». Così la viceministro ha chiuso il tavolo vital che hanno fatto ripiombare tutto il comprensorio nel pessimismo più totale. Il conseguente sconforto è stato fugato soltanto dalla testata Maghreb Emergent che ha pubblicato la notizia circa le rassicurazioni che il governo italiano avrebbe ottenuto dalle autorità algerine sullo svincolo delle liquidità di Cevital nella Banca d’Algeria. Il grande freddo in nord Africa sembra essersi placato. Al vaglio le proposte per il forno elettrico di Sms Demag, Primetals e Danieli. il punto sui contratti acquisiti e l'azienda ha ribadito e rassicurato sulla propria solidità finanziaria. Con il viceministro Bellanova è stata concordata anche la prossima riunione del comitato esecutivo per la verifica dell’accordo di programma: sarà il 17 marzo. Aferpi sarà poi riconvocata a Roma entro il primo aprile. In questa occasione verrà fatto il punto sull’avanzamento e gli impegni assunti dal Governo sulla strada 398 a quattro corsie e la sua penetrazione nel porto piombinese. rischia di andare verso la fine della copertura degli ammortizzatori sociali, con il rischio di possibili centinaia di esuberi». Aferpi convocato al ministero. «Ci diamo atto che lavoriamo tutti per il buon andamento del progetto. Oggi abbiamo acquisito due segnali importanti – ha proseguito la viceministro –. I tempi rapidi per le bonifiche dell’area, così come ci ha fatto sapere il ministero dell’Ambiente e l’accordo con la Regione Toscana che ha convocato la cabina di regia su Aferpi per il 17 marzo, dove avremo anche la presenza del ministero delle Infrastrutture. Dobbiamo verificare in tempi brevi i piani industriali relativi all’agroalimentare e alla logistica – ha concluso Bellanova rivolgendosi all’azienda –. Solo così nessun lavoratore, quando finiranno gli ammortizzatori sociali, resterà senza un’opportunità di lavoro». 12 marzo - aprile - maggio 2016 IALE SPEC Rotaie: fiore all’occhiello di Aferpi È il portale della siderurgia Siderweb che dà per certa l’attribuzione alla società di Issad Rebrab di una commessa da 84mila tonnellate di rotaie per l’alta velocità. Il fornitore, la Jsw di Sajan Jindal, ha ottenuto l’omologazione del suo semiprodotto da parte delle Ferrovie italiane mettendo in condizione Aferpi di partecipare alla gara di appalto con Voestalpine, Tata Corus e ArcelorMittal. ACCORDO DI FORNITURA CON JINDAL L’approvvigionamento di semiprodotto per i treni di laminazione è stato assicurato da un contratto triennale di fornitura di billette di alta qualità con Jindal Oman. Si tratta di un accordo che può consentire continuità ai laminatoi, e, nel tempo, consentire l’aumento della produzione. Aferpi ha infatti sottoscritto un’intesa col produttore Shadeed Iron & Steel Llc, appartenente al gruppo Jindal che implica, alla scadenza, la garanzia di fornitura fino all’entrata in funzione a regime della nuova acciaieria elettrica. Un’operazione commerciale che sancisce la stretta collaborazione in termini tecnico-organizzativi con quello che in fase di acquisizione dello stabilimento era a tutti gli effetti un competitor. Carico di rotaie al porto di Piombino Il mercato delle rotaie è quello che sembra interessare maggiormente Rebrab. Proprio per questo motivo il presidente di Cevital ha anticipato nei suoi progetti l’acquisto del nuovo treno di laminazione rotaie – start up previsto nel 2020 mentre ora viene fissato nel 2018 – per dedicare a questo settore il 60% della produzione della futura acciaieria elettrica. ORGANICO AFERPI, CONTINUO AUMENTO Dall’acquisizione da parte di Cevital dello stabilimento di Piombino di luglio 2015, si registrano le seguenti variazioni di organico effettivo. 1° luglio 2015: 1080 dipendenti ex Lucchini passano direttamente in Aferpi. 10 febbraio 2016: a seguito degli incrementi di produzione dei laminatoi e dei progetti di recupero mate- riali sono rientrati dalla cassa integrazione altri 97 dipendenti. 1° aprile 2016: reintegro con i contratti di solidarietà di 205 lavoratori dalla Lucchini in amministrazione straordinaria in cassa integrazione. Qualità – Attenzioni – Promozioni Tante novità Tutte le iniziative puoi trovarle su facebook Mauro e Paolo stilisti, parrucchieri della qualità MAURO E PAOLO PARRUCCHIERI PIOMBINO VIA COPERNICO 19 PIOMBINO – TEL. 0565 220214 www.mauroepaolo.it 13 IALE SPEC Lavoratori e sindacati Il costante impegno delle confederazioni sindacali ha assicurato la completa tutela del lavoratore in tutte le sedi di contrattazione. Nell’attesa di ulteriori conferme da parte dell’azienda le sigle di categoria Fim, Fiom e Uilm si compattano stringendo le fila all’indirizzo dell’obbiettivo comune. Un periodo estenuante di manifestazioni, Piombino Logistics Spa nasce a seguito dell’accordo sindacati-azienda perfezionato a dicembre 2015. Al tavolo, insieme alla direzione Aferpi, le segreterie di Fim, Fiom, Uilm e i coordinatori Rsu, ha presenziato Confindustria. La nuova so- convegni e mobilitazioni su scala nazionale ha portato al coinvolgimento nell’affare Aferpi delle massime autorità italiane. Sviluppo socio-occupazionale del territorio e allargamento della solidarie- tà per ridurre il numero dei lavoratori in cassa integrazione le priorità nelle trattative. Nei confronti con l’azienda e con il governo le posizioni prese da Minoranza sindacale sono le più radicali. Il PIOMBINO LOGISTICS La nuova nata del gruppo cietà controllata da Cevital, opererà nel settore della logistica interna ed esterna del nuovo sistema infra- strutturale non solo supportando la filiera siderurgica e agroalimentare, ma anche aprendo il porto piombinese suo coinvolgimento incessante mantiene alta l’attenzione sulle aspettative dei cassaintegrati e sempre vivo il dibattito sulle strategie da intraprendere in caso di necessità. a nuove rotte mediterranee e transoceaniche. L’organico di 113 unità, destinato a crescere con l’aumento dei traffici logistici, verrà integrato con le risorse in cassa integrazione della ex Lucchini in amministrazione straordinaria. M ECC MECCANIC MECCAN MECCANICA SR INDUSTRIALE IN INDUSTRIALE INDU INDUS INDUSTRIAL SRL ● costruzioni meccaniche di grandi dimensioni ● lavorazioni meccaniche di precisione con macchine utensili tradizionali e CNC ● carpenteria leggera e pesante ● tubazioni per fluidi in pressione ● realizzazione e montaggio di impianti industriali ● revisione di componenti meccanici di grandi dimensioni ● manutenzione di impianti industriali Via dell’Industria, 18 – 57021 Venturina Terme (LI) Tel. 0565/855881 - 0565/857160 - Fax 0565/856861 E-mail: [email protected] - www.meccanicaindustriale-li.com 14 marzo - aprile - maggio 2016 o Zorro delle aziende in difficoltà”. Così un giornale francese ha ribattezzato il magnate algerino Issad Rebrab. Settantadue anni a maggio, l'uomo più ricco d'Algeria è il Personaggio dell'Anno 2015. Il premio assegnato da Costa Etrusca verrà ritirato dal presidente di Aferpi durante una cerimonia che si svolgerà prossimamente al Calidario Terme Etrusche. “Pensare in grande, iniziare dal piccolo e andare veloce”, oltre ad essere il titolo della biografia dedicata a Issad Rebrab, è la frase che racchiude la filosofia dell'imprenditore nord africano. Nato da una modesta famiglia nel villaggio di Béni-Douala, in Cabilia, nel nord dell'Algeria, Rebrab è un uomo che si è fatto da solo. Figlio di un venditore ambulante berbero, è riuscito a realizzare un impero economico. A muoverlo, grandi ideali, passione e una voglia di rivincita. Da anni presente economicamente anche in Europa, i suoi primi rapporti con il Vecchio continente, però, non sono stati dei più felici. I suoi genitori hanno combattuto per l'indipendenza dell'Algeria dalla Francia. Una lotta che ha segnato profondamente la sua famiglia. Una lotta in cui il fratello maggiore di Rebrab è rimasto ucciso. Issad Rebrab, commercialista e docente di diritto commerciale, è stato uno dei primi algerini ad entrare nel mondo imprenditoriale dopo l'indipendenza del suo Paese. La sua prima società risale al 1975. Si chiamava Profilor e operava nel settore metallurgico. Suo anche il quotidiano francofono “Liberté”, la cui linea antifondamentalista ha reso tre delle sue fabbriche oggetto di sabotaggi e attentati da parte dei ribelli islamisti. In quegli anni, dopo essere sfuggito a un agguato si è rifugiato in Francia, dove è entrato nel business della carne halal con una partecipazione in Delice Mondial. Tornato in Algeria, nel “L Il magnate algerino Issad Rebrab Personaggio dell'Anno 2015 1998, nella sua regione, a cui è molto attaccato, ha fondato Cevital, un nome che racchiude in sé il senso dell'azienda: “c'est vital”, cioè “è vitale”, come i prodotti che lavora, olio vegetale, zucchero e margarina. È l'inizio del suo impero. Oggi Cevital ha più di 12mila dipendenti e 25 filiali. È presente in diversi tipi d'industria: trasformazione degli alimenti, vetro, elettronica, energia elettrica, automobili, costruzioni, media. Il successo della linea imprenditoriale di Rebrab sta proprio nella diversificazione. Il patrimonio del magnate algerino si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari. Per la rivista americana Forbes, è il nono uomo più ricco d'Africa e il primo in Algeria. I suoi cinque figli (Salim, Malik, Omar, Lynda e Yassine), mandati a studiare nelle scuole cattoliche francesi, lavorano tutti nelle aziende del padre. Negli ultimi tre anni Rebrab ha rivolto la sua attenzione alla Francia, lo stesso Paese contro cui la sua famiglia si era battuta per l'indipendenza. Nel 2013 ha acquistato il gruppo Oxxo, produttore di finestre in Pvc, preservando così il lavoro a 288 dipendenti su 407. Nel 2014 ha salvato dalla bancarotta il ramo francese della società spagnola di elettrodomestici Fagor Brandt, consentendo a 1.225 persone su 1.759 di conservare il proprio posto, oltre ad altri 300 in Spagna e 350 in Polonia. Operazioni, queste, basate sull'idea di creare lavoro in Europa per fornire, grazie all'acquisizione di competenze e tecnologie, opportunità anche in patria, facendo così dell'Algeria la Cina dell'Europa. Un'idea imprenditoriale che sta alla base anche dell'acquisto dell'ex Lucchini. «Questo progetto – ha dichiarato Monsieur Rebrab, parlando di Piombino – ci permetterà di avere una grande piattaforma logistica per le nostre esportazioni algerine verso l'Europa. E poi darà la possibilità di sviluppare tutta l'industria meccanica in Algeria, per l'uso di acciai speciali prodotti a Piombino». Adesso, infatti, il presente di Rebrab si chiama Aferpi. Fino ad ora, la ex Lucchini gli è costata 400 milioni di euro, ma ha promesso di investirci un miliardo di euro entro il 2020. Il magnate algerino ha garantito che farà di Piombino la “Stella del Mediterraneo”. Una promessa su cui oggi poggiano molte speranze. Da sx il sottosegretario all’Ambiente Velo, il governatore Rossi, Rebrab e il sindaco di Piombino Giuliani 15 Piero Nardi Premio alla Carriera Piero Nardi (Premio alla Carriera), nato a Roma nel 1945, laurea in scienze statistiche (110/110 lode). Consulente industriale, revisore contabile. Dal 2012 ad oggi Commissario straordinario Lucchini. 2004-2012: Consulente industriale per ristrutturazioni operative e finanziarie. 1997-2003: Direttore generale poi amministratore delegato gruppo Lucchini. 1997: Amministratore delegato Cementir. 1996: Direttore generale Olivetti. 1994-1996: Vicepresidente esecutivo settore spedizioni internazionali (gruppo Serra-Gottardo Ruffoni). 1993-1994: Presidente operativo Compagnia Elettrotecnica Italiana. 1987-1993: Direttore Generale Ilva Spa. 1984-1987: Segretario Generale gruppo Ansaldo. 1982-1984: Vice direttore centrale Finmeccanica. 1973- 1982: Ispettorato e Controllo di gestione Iri. 1972-1973: Ufficio studi banca Toscana. Issad Rebrab Personaggio dell’Anno 2015 Enrico Rossi Premio Speciale Enrico Rossi (Premio Speciale), nato a Bientina nel 1958. Nel 1982 si laurea in filosofia all’Università di Pisa. Dal 1985 si dedica alla politica, rico- prendo la carica di assessore al Comune di Pontedera. Dal 1990 al 1999 sindaco di Pontedera. Nell’aprile del 2000 si presenta alle consultazioni regionali ottenendo 16.248 preferenze. Il presidente eletto Claudio Martini gli assegna l’incarico di assessore al diritto alla salute e verrà confermato anche nella legislatura successiva. Nelle elezioni regionali del marzo 2010 è il candidato governatore della coalizione di centrosinistra ottenendo il 59,7% delle preferenze. Il 31 maggio 2015 viene riconfermato alla presidenza della Regione Toscana con il 48% dei voti. È anche vice presidente della Conferenza delle regioni periferiche e marittime europee e membro del Comitato delle regioni europee. Patrocinio Comune Piombino Costa Etrusca rinnova l’annuale appuntamento con uno degli eventi più importanti del territorio. Eccoci alla sesta edizione Personaggio dell’Anno. L’imprenditore algerino Issad Rebrab, a capo della multinazionale Cevital, ha sbaragliato la concorrenza degli altri pretendenti, ottenendo il riconoscimento assegnato dal giornale e dai lettori. Premio alla Carriera a Piero Nardi, il manager di lungo corso che ha gestito la lunga fase di transizione Lucchini-Aferpi. Una novità: in questa edizione viene assegnato anche il Premio Speciale al governatore della Toscana Enrico Rossi per il suo impegno costante al sostegno della nostra provincia. Ecco i vincitori delle passate edizioni. Anno 2010 (prima edizione) Personaggio dell’Anno Giampaolo Talani, pittore. Premio alla Carriera Luciano Tovoli, cineasta. 2011 Personaggio dell’Anno Silvia Avallone, scrittrice. Premio alla Carriera Aldo Agroppi, ex allenatore e opinionista. 2012 Personaggio dell’Anno Bruno Pietrini, imprenditore Siderpiombino. Premio alla Carriera Mario Cardinali, direttore Vernacoliere. 2013 Personaggio dell’Anno Andrea Luci, capitano Livorno Calcio. Premio alla Carriera Gianna Martorella, imitatrice-attrice. 2014 Luigi Carletti, giornalista e scrittore. Premio alla Carriera Fabio Mussi, politico. 16 marzo - aprile - maggio 2016 di Emilio Guardavilla el 1864 nasce a Piombino la Magona d'Italia su iniziativa dell’imprenditore di origini inglesi Alfred Novello, a cui si associano Jacopo Bozza, Auguste Ponsard, ingegnere proveniente dalla siderurgia pubblica ex granducale, e Alessandro Gigli. La fabbrica fu dotata di un altoforno a carbone di legna e di un convertitore Bessemer, il primo ad essere impiantato in Italia per produrre acciaio partendo dalla ghisa liquida. La Magona cessò nel 1866 la produzione quando Jacopo Bozza fondò la ferriera Perseveranza. Qui vi lavorano 70 operai, in gran parte detenuti del penitenziario cittadino. Nel 1872 la società di Bozza si trasforma in anonima con l'appoggio della banca Italo-Germanica e di vari banchieri. L'anno successivo sono impegnati nelle operazioni di produzione 100 operai civili e ad altrettanti detenuti. Nel 1875 Bozza abbandona Piombino e la ferriera Perseveranza passa sotto la proprietà del Credito Mobiliare Italiano, il quale ne cambia il nome in Stabilimento Metallurgico. La direzione tecnica viene affidata all'ingegner Dainelli che vi impianta un forno Martin-Siemens, primo in Italia ad utilizzare ghisa e rottame. In questo periodo gli addetti nello stabilimento sono 110 e circa altrettanti detenuti. Nel periodo che va dal 1882 al 1889 si costruiscono le abitazioni per i lavoratori dello stabilimento fuori delle mura. Il numero degli operai sale a 340, di cui 180 carcerati; gli abitanti di Piombino, che appena venti anni prima erano 3.300, ora raggiungono le 7mila unità. Nel 1892 la Magona d'Italia riavvia le proprie produzioni siderurgiche concentrandosi sulla produzione di bande stagnate; nel 1897 viene costituita dalla famiglia fiorentina Benini la Altiforni e Fonderia di Piombino dotata di un altoforno a carbone di legna e di un'officina meccanica per la produzione di tubazio- N ni; infine nel 1899 viene costituita la Elba che impianta a Portoferraio un altoforno a carbone fossile in cui si produrrà la prima colata italiana di ghisa al coke. Ad inizio secolo si assiste ad una fase di lento declino che la porterà alla chiusura poco prima della guerra del 1915-1918. La Altiforni di Piombino passa nel 1902 sotto il controllo della famiglia Bondi che nel 1905 ristruttura l'impianto sulla base della nuova idea di ciclo integrale, in cui cioè dal minerale si passa al prodotto finito. È il primo esempio italiano di acciaieria impostata con questa modalità. Nel 1908 lo stabilimento di Piombino produce le prime rotaie ferroviarie e diventa di fondamentale importanza per lo sviluppo delle strade ferrate in Italia. Con lo scoppio della prima guerra mondiale la richiesta dei prodotti siderurgici diventa spasmodica e a Piombino la produzione di ghisa arriva a sfiorare le 500 tonnellate al giorno. La Altiforni di Piombino, che dal 1911 fa parte del consorzio Ilva, creato per ristrutturare gran parte della siderurgia, si trasforma in Ilva – Acciaierie d'Italia. Finita la guerra, l'attività si riduce al minimo, per poi arrivare ad essere sospesa nella seconda metà del 1921 per il crack finanziario della famiglia Bondi. Sotto lo slancio di una rinnovata spinta commerciale, lo stabilimento continua il suo sviluppo costruendo nuovi impianti per lo stampaggio a freddo e a caldo delle traverse metalliche e fabbricando i primi edifici adibiti a spogliatoi. Il numero dei dipendenti è ora attestato sulle 2500/2600 unità, mentre la città di Piombino, conta circa 30mila residenti. Gli anni del primo dopoguerra sono segnati dal controllo della Banca Commerciale Italiana che mette a capo dell'Ilva il senatore Arturo Bocciardo. Nel 1936, in seguito alla crisi bancaria mondiale, lo stabilimento passa sotto il controllo dell'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), un ente Un secolo di side pubblico italiano istituito dall'allora presidente del consiglio Benito Mussolini al il fine di gestire tutte le industrie controllate fino ad allora dalle grandi banche italiane. L'anno seguente, per gestire gli stabilimenti siderurgici acquisiti dall'Iri fu creata la Finsider. Il 10 settembre 1943, a causa del secondo conflitto mondiale, l'attività di rinnovamento viene bloccata e il controllo dello stabilimento passa alle autorità militari tedesche che, nel 1944, minano e fanno saltare tutta la zona. Rimane così solo la vecchia centrale elettrica che costituirà poi la base per la ricostruzione. Nell'ottobre del '44 inizia l'opera di sgombero delle macerie. Il 77% degli impianti è distrutto. Nel giro di dieci anni tutti gli impianti vengono ricostruiti ed indirizzati verso la produzione di profilati pesanti, oltre che di rotaie ferroviarie. Con questa nuova ristrutturazione, lo stabilimento occupa una superficie di circa 900mila m² di cui 11.200 coperti; la rete ferroviaria per la movimentazione è di circa 45 km, mentre le strade interne hanno uno sviluppo di circa 10 km; la produzione si avvicina al milione di tonnellate l'anno e il personale risulta intorno alle 2500 uni- tà. Negli anni Cinquanta, in concomitanza con la ricostruzione e lo sviluppo ulteriore dello stabilimento, si verifica una sensibile crescita delle forze sindacali anche per una più incisiva organizzazione del sindacato a livello nazionale. Nella Piombino siderurgica si manifestano grandi agitazioni sindacali di vigore mai più superato; gli operai della cittadina saranno poi considerati la punta avanzata del proletariato nazionale. Nel 1961 si verifica la fusione fra la classe dirigenziale dell'Ilva e quella dello stabilimento di Cornigliano; l'operazione è realizzata con la denominazione sociale di Italsider Altiforni e Acciaierie riunite Ilva e Cornigliano Spa. Il nuovo gruppo fabbrica il 55% della produzione nazionale di acciaio, l'80% di ghisa e il 56% di laminati. L'Italsider è il mezzo scelto dal governo per la realizzazione dei programmi di sviluppo della siderurgia nazionale. Nel 1960 nasce il terzo stabilimento della città: dopo la Magona e l'Acciaieria è la volta della Dalmine. Così l'omologo stabilimento di Follonica chiude i battenti e nel '69 tutti i dipendenti di quest'ultimo sono assorbiti dalla nuova fabbrica piombi- 17 o e mezzo erurgia nese. Dal 1965 al 1988 le sorti dello stabilimento passano sotto le fortune di svariate società: dall'Acciaierie di Piombino Spa (con Fiat e Finsider quali maggiori azionisti), alla Deltasider Spa per poi scindersi in Nuova Deltasider ed infine Ilva Spa. Durante questi passaggi amministrativi il nucleo tecnico dell'industria subisce importanti rinnovamenti. Nel 1978 ad esempio i tre altiforni vengono sostituiti con un unico impianto e viene ultimata la nuova struttura per la produzione della vergella. Dieci anni dopo tocca agli impianti di colata continua che vengono ampliati. Nel febbraio del 1981 lo stabilimento arriva a contare 7823 dipendenti, punta massima nella sua storia. I dipendenti non chiamano lo stabilimento per nome, ma semplicemente “fabbrica” o "stabilimento", perché, pur non essendo l'unica, rimane pur sempre il maggiore simbolo dell'industrializzazione della città. Nel 1984 fa la sua prima apparizione la cassa integrazione, e nel '90, in concomitanza con durissime lotte sindacali, vengono proclamati 13 giorni di sciopero. Nella seconda metà degli anni Ottanta il numero dei lavoratori, anche grazie agli ammortizzatori sociali messi in atto dal Governo, come ad esempio i prepensionamenti, scende fino a 4mila. Nel 1992 lo stabilimento viene scorporato dall'Ilva e conferito alla nuova Spa Acciaierie e Ferriere di Piombino della quale fanno parte l’Ilva e la società privata bresciana Gruppo Lucchini presieduta dal cav. Luigi Lucchini. Tre anni dopo l'industria passa completamente sotto la gestione privata del gruppo Lucchini diventando Lucchini Siderurgica (dal 1998 viene Lucchini Spa). Nel 2003 il gruppo Lucchini attraversa una crisi finanziaria e viene ristrutturato da Enrico Bondi, che la trasfor- ma in una holding finanziaria a capo di altre Business Unit operative; l'unità produttiva di Piombino diventa una di queste BU con la denominazione di Lucchini Piombino Spa. Nel 2005 a seguito della ristrutturazione finanziaria e degli investimenti impiantistici, la maggioranza (60%) del gruppo Lucchini passa, attraverso un aumento di capitale, al gruppo russo Severstal che ha come presidente Aleksei Mordashov. Severstal è uno dei più grossi gruppi siderurgici al mondo nonché uno dei primi gruppi industriali russi ad aver fatto acquisizioni all'estero. La famiglia Lucchini si concentra invece sul business ferroviario acquistando da Severstal nel 2007 il 100% della BU Lucchini RS con sede a Lovere e filiali industriali in altri Paesi europei. A sancire la totale separazione, nel 2010 Severstal ha acquisito tutte le quote del gruppo Lucchini ancora in mano alla famiglia. Sempre nel 2010, dopo l'acquisto del 20% dalla famiglia Lucchini, Severstal ha condotto un processo di vendita dell'intero pacchetto azionario di Lucchini SpA, conclusosi senza acquirenti. Visto l'insuccesso, per smaltire il debito Lucchini SpA dai bilanci Severstal, il 51% di Lucchini Spa è stato ceduto a una società cipriota facente capo a Mordashov, mentre il restante 49% è restato di proprietà di Severstal. Dopo un 2011 di ulteriore Una vecchia immagine degli stabilimenti industriali crisi industriale e finanziaria, il gruppo Lucchini ha venduto la BU Ascometal al fondo di Private Equity Apollo per la cifra di 325 milioni di Euro. L'incasso è servito a preparare un piano di ristrutturazione, omologato a febbraio 2012 dal Tribunale di Milano, col quale si prevede di avere altri 6 mesi di liquidità per trovare al più presto un compratore. Il 21 dicembre 2012 la società ha richiesto di essere ammessa all'amministrazione straordinaria al Ministero dello Sviluppo Economico che ha provveduto a nominare Piero Nardi quale Commissario di Lucchini Spa in a.s. Il 7 gennaio 2013 il Tribunale di Livorno ha dichiarato lo stato di insolvenza di Lucchini Spa, accogliendo la richiesta di accesso alle procedure previste dalla legge Marzano. Il 24 aprile 2014, alle ore 10.56, l'altoforno, prodotta l'ultima colata, è stato spento. Questo in conseguenza dell'accordo di programma per la riqualificazione del polo siderurgico siglato dall'azienda con la regione Toscana e il governo Renzi. Il 25 novembre 2014 il gruppo algerino Cevital si è aggiudicato il bando per gli asset dell'acciaieria Lucchini. In una nota l'azienda spiega che «con l'istanza il Commissario richiede, allo stesso ministero, di essere autorizzato alla stipula con il Gruppo Cevital del contratto preliminare di cessione dei seguenti rami d'azienda: Lucchini Piombino, Lucchini Servizi e Vertek Piombino, e alla cessione delle azioni di GSI Lucchini pari al 69,27% del capitale sociale». Il 3 giugno 2015 presso il Comune di Piombino con la presenza del Ministero dello Sviluppo Economico e con tutte le Istituzioni Locali, Cevital e i Sindacati firmano l'accordo sindacale che dà il via libera alla vendita. Il 1° luglio 2015 Cevital acquista lo stabilimento di Piombino. Viene costituita AFERPI Spa (Acciaierie e Ferriere Piombino). Giuliano Parodi, il sindaco ferroviere 18 marzo - aprile - maggio 2016 di Francesca Barone È facile incontrarlo per le vie di Suvereto con le borse della spesa. Con lui, molto spesso, i suoi figli. Due bambini vivaci, dagli occhi svegli, che gli saltellano intorno. Abbigliamento informale, passo lungo e una capigliatura che lo rende riconoscibilissimo anche a metri di distanza. Incontrato per strada, potrebbe essere chiunque, invece Giuliano Parodi è il primo cittadino del piccolo borgo. L’uomo che ha sconfitto il Pd In politica da pochi anni, ha conquistato Suvereto. Un passato da illustratore, docente e pubblicitario. Detesta l'incompetenza e l'arroganza del potere Sindaco dell’unico Comune in Val di Cornia non governato dal Pd, il piombinese Parodi, nel 2014 ha espugnato Suvereto, costringendo all’opposizione chi per decenni lo aveva amministrato. Un pesante smacco per il Pd, una grande vittoria per lui e per il suo gruppo, Assemblea popolare. Della politica, come lo stesso Parodi afferma, non ne ha fatto una professione, né una semplice passione, ma «una vera missione». Il suo interesse verso la “cosa pubblica” è nato solo qualche anno fa, ma da allora, è diventato una costante della sua vita. La sua storia, però, racconta di un ragazzino con l’amore per il disegno. «Intorno ai 12 anni ho iniziato a vincere i primi concorsi – racconta Parodi – ma il salto di qualità è avvenuto con la vittoria al Festival degli sconosciuti di Ariccia, organizzato da Teddy Reno e Rita Pavone. Quell’anno, grazie ad una collaborazione con la Disney, il concorso era stato aperto anche agli illustratori. Avevo realizzato tre grandi pannelli con tutti i personaggi dei cartoni animati». 19 E così una passione si è poi trasformata in un lavoro. A Roma, anche grazie ad un corso di specializzazione, Parodi viene contattato da alcune case editrici per le quali inizia a fornire illustrazioni. Si avvicina poi al mondo dell’animazione, diventando esperto di un software sperimentale finalizzato alla realizzazione di cartoni animati. Intorno ai trent’anni, viene così chiamato all’Istituto europeo di design di Milano, dove insegna per cinque anni. In quel periodo Giuliano viveva a Piombino, ma viaggiava continuamente tra Milano, Roma ed Alba. Qui, infatti, aveva stretto una collaborazione con la Ferrero: «Progettavo – spiega il sindaco – le sorpresine degli ovini Kinder: i pirati, gli scatenini, i funny students e molti altri, sono tutti disegnati da me!» Illustrazioni, cartoni animati, sorpresine. Anni dedicati alla fantasia, che hanno poi lasciato il posto alla politica. Adesso il tavolo del suo ufficio è invaso da documenti. Solo una parete della stanza spicca per i colori accesi dei post-it attaccati su una bacheca. Una sorta di calendario gigante dove il sindaco di Suvereto segna i suoi impegni quotidiani. Il più importante, però, anche se sacrificato dal lavoro, per Parodi rimane quello con Eloisa, Sabina e Nazzareno, la sua famiglia. Sua moglie è argentina. Come vi siete conosciuti? «Ho conosciuto Eloisa nel 2006 a Verona. Lei stava seguendo un corso di curatore di immagine per negozi. Io in quel periodo, insieme ad altri tre soci, avevo una società di pubblicità a Verona. Si chiamava Abp&p. Eloisa era in Italia dal 2001. Doveva essere solo di passaggio, dopo aver visitato l’Olanda e la Chi è Giuliano Parodi Giuliano Parodi nasce a Piombino il 4 luglio 1968. Il padre Giuseppe, operaio all’Ansaldo, durante una trasferta di lavoro alle acciaierie di Piombino, conosce la sua futura moglie, Franca Fratini. Si sposano e vanno a vivere in un appartamento in via Machiavelli, dove abitano tuttora. Nel 1964, dalla loro unione, nasce Ilaria, che oggi lavora a Livorno in una filale del Monte dei Paschi. Dopo quattro anni, arriva il secondogenito Giuliano. Nel 1988 Parodi si diploma all’Ipsia. Fin da ragazzo, però, sviluppa la passione per le illustrazioni. Da autodidatta comincia a disegnare e a partecipare ad alcuni concorsi. Frequenta la scuola internazionale di comics a Roma e inizia a lavorare per alcune case Svizzera. Ma la madre la chiamò consigliandole di rimanere ancora un po’ in Italia perché in Argentina il clima era molto pesante. A breve infatti il Paese sarebbe stato investito dal crac». So che insieme avete vissuto un’esperienza particolare in America latina. «Nel 2006, tramite un’associazione di Bologna che si occupa di diritti umani, siamo partiti per la Bolivia. Siamo rimasti alcuni mesi. In una radio privata insegnavo ad utilizzare un software per la realizzazione di montaggi video. Eloisa faceva da interprete». editrici. La sua attività lo porta a dividersi tra Milano, Roma e Alba. Comincia a collaborare con la Ferrero, per la quale disegna e progetta le sorpresine degli ovini Kinder. Per alcuni anni insegna all’Istituto europeo di design a Milano. Nel 1996 vince il concorso nelle ferrovie dello Stato. Viene assunto come manutentore elettrico alla stazione di Campiglia. Nel 2009 si trasferisce a Suvereto. Qui, fino al 2014 siede, nelle file dell’opposizione, in consiglio comunale. A giugno 2014, con la lista Assemblea popolare, viene eletto sindaco del piccolo borgo della Val di Cornia. E’ sposato con Maria Eloisa Rodriguez. Hanno due figli: Sabina di otto anni e Nazzareno di sei. Illustratore, docente, pubblicitario. In realtà, lei da venti anni lavora per le ferrovie! «Sì (sorride). Vivevo a Piombino, ma lavoravo tra Milano, Verona, Alba e Roma. Tutti questi viaggi in treno mi costavano molti soldi. Per questo decisi di partecipare al concorso in ferrovia. Se avessi vinto avrei viaggiato gratuitamente! Così nel 1996, grazie anche al mio diploma, sono arrivato settimo su ventimila all’ultimo concorso pubblico delle ferrovie. E ancora oggi mi occupo di manutenzione elettrica alla stazione di Campiglia». Giuliano con la moglie Eloisa Perché, dopo aver lavorato in giro per l’Italia, ha scelto di trasferirsi con la sua famiglia a Suvereto? «Perché è un paese a misura di bambino, un luogo dove far giocare i miei figli per la strada, come avevo fatto io. Piombino non era più la città in cui ero cresciuto, quella dove potevi andare in bici da solo. Quando ero piccolo, intorno a casa mia, in via Machiavelli, c’era solo la campagna e gli ulivi. Noi bambini avevamo libertà totale, cercavamo le lucertole, facevamo il fuoco di San Giovanni. Qui a Suvereto i bambini possono vivere ancora quella dimensione». Quando si è avvicinato alla politica? «Nel 2009, poco dopo essermi trasferito a Suvereto. Negli anni precedenti, grazie alla giornalista Maria Antonietta Schiavina, in veste io di disegnatore, avevo conosciuto l’allora sindaco Rossano Pazzagli. È stato lui ad invitarmi ad una riunione del gruppo che, in vista delle elezioni amministrative, si stava formando in alternativa al Pd. Venne così costituita la lista Uniti per Suvereto, che portò a casa un impensabile 32%. Fu una sor- 20 marzo - aprile - maggio 2016 presa per tutti. La destra prese il 16% e il Pd il 52%. E così mi feci i miei cinque anni di opposizione in consiglio comunale». Prima di allora non si era mai interessato alla politica? «Mai. Sono figlio di operaio e ancora ricordo perfettamente la sirena delle cinque che scandiva le giornate a Piombino. Ma non ho mai avuto una tessera, neppure del sindacato. Mi sono avvicinato alla politica in maniera attiva solo nel momento in cui ho pensato che fosse lo strumento per ristabilire la giustizia sociale». Come sono stati i suoi cinque anni all’opposizione? «Molto belli. Da parte mia dazione di Report ha dedicato due puntate a questo tema. Poi si è costituito il comitato No Sat». Il sindaco Parodi a una manifestazione c’è stata una grandissima formazione politica. Ho avuto modo di studiare e approfondire e soprattutto conoscere persone che mi hanno aiutato a capire i meccanismi della politica: da Rossano Pazzagli a Massimo Zucconi, a Paolo Benesperi». Botta e risposta di Umberto Barlettani capito della gente? Dono di natura che vorrebbe avere? Ubiquità. Il tratto principale del suo carattere? Coraggio. Un suo difetto? Permaloso. Stato attuale del suo animo? Determinato a raggiungere gli obiettivi. La persona cui chiederebbe consiglio? A nessuno! So sbagliare benissimo da solo. Il giorno più felice della sua vita? Il 5 novembre 2007 e il 1 luglio 2009, le date di nascite dei miei figli. E il più infelice? Ottobre 2009 quando mio figlio di tre mesi ha subito una delicata operazione a Siena. Di cosa ha bisogno per essere felice? Sogni da realizzare. Una cosa che non ha mai La codardia, il vittimismo e la ruffianeria. Il vero lusso è? Non avere padroni. Il più bel ricordo da bambino? Le partite a pallone al campino di via De Sanctis con gli amici di una vita. Cosa voleva fare a dodici anni? Il disegnatore di fumetti. Un consiglio ai giovani di oggi? Lottare sempre e non dare niente per scontato. Città preferita? Milano. Il piatto che predilige? Tonno con le patate lesse. E la bevanda? Birra artigianale. La qualità che preferisce in un uomo? Lealtà. E di una donna? L’ironia Quel che detesta di più? La viltà. La prima prova quale è stata? «La prima vera prova su cui mi sono testato è stata l’opposizione all’autostrada. Sono stato il primo a sollevare una serie di problemi. Ho spostato la battaglia da livello locale a livello nazionale, tanto che anche la re- Oltre a questa, durante i suoi cinque anni all’opposizione ha portato avanti anche altre battaglie? «Sì. Quella contro la centrale a biomassa che volevano costruire in mezzo agli ulivi e ai vigneti e quella contro la fusione con il Comune di Campiglia». Quest’ultima, con la vittoria netta del No alla fusione, è stata una sorta di prova generale delle elezioni amministrative del 2014. Assemblea popolare si aspettava un risultato così? «Sinceramente, dopo l’82% Giuliano Parodi Personaggio storico più ammirato? Gesù Cristo. Con quale personaggio politico vorrebbe parlare? Josè Mujica Ha il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fa? Fermo i bombardamenti in giro per il mondo. Film cult? Arancia Meccanica. Attori preferiti? Gian Maria Volontè. Cantanti preferiti? Rino Gaetano. Pittore preferito? Caravaggio Una frase che porterebbe sulla t-shirt? Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa. Libri preferiti? Biografie degli attori. Hobby? Disegno, fotografia e videomaker. Programma televisivo preferito? Chi l’ha visto? Su Raitre. Il regalo più bello che ha ricevuto? La salute. Un suo rimpianto? Non essere partito per l’Irlanda a lavorare in uno studio di animazione. La soddisfazione più grande? Vedere il proprio lavoro esportato in tutto il mondo, mi riferisco alle sorprese della Kinder progettate da me. Pensa di restare simpatico o antipatico agli altri? Simpatico... a pochi. L’amico più caro? Marco Cecchi. Ciò di cui non può fare a meno? Informarmi su ogni cosa. Nella vita a chi dire grazie? Alla mia curiosità, che mi ha spinto sempre a scoprire cose nuove della vita e del mondo. Io vorrei? Poter donare felicità. 21 del No alla fusione e dopo che il Pd aveva candidato una persona estranea al mondo politico e giovanissima, mi aspettavo una percentuale più alta. Avevo ipotizzato un 70%. Il 60% non è stato una delusione, però mi ha fatto riflettere: significava che c’erano ancora delle sacche di resistenza». Perché si è candidato sindaco? «Su questo c’è stato un grande dibattito. Per scelta di alcuni, che avevano preferito tenermi fuori, non facevo parte del comitato No fusione. Quando si iniziava a costituire il nocciolo della lista, cominciavano a girare alcuni nomi per la candidatura a sindaco, ma non il mio. Il ragionamento era questo: il prossimo sindaco, dato che era stata scampata la fusione, doveva essere di Suvereto. In seguito, dopo una serie di riunioni venne fuori il mio nome. Con la fine del mandato sciolsi la lista Uniti per Suvereto e, in vista delle elezioni, abbiamo costituito Assemblea popolare». Assemblea popolare si è subito presentata come una lista trasversale. «Vero. Infatti, i primi tempi in molti pensavano che non saremmo durati molto. Non credevano all’onestà delle persone che ne facevano parte». Cosa vi ha tenuto uniti? «Ciò che dovrebbe tenere unito ogni gruppo che fa politica e che amministra: il programma di governo. Non è un problema di bandiere. Il consiglio comunale ha un solo obiettivo: portare a termine il progetto. Il programma è stato sviluppato dai cittadini per il bene di Suvereto». Siete scampati alla fusione con Campiglia, ma si pone ancora il problema sollevato dalla legge Delrio, Una striscia di fumetti realizzata da Parodi cioè che i Comuni inferiori ai 5mila abitanti devono unirsi. «I Comuni devono o associare tutte le funzioni o fare un’unione. Quest’ultima è una scelta politica, programmatica. Sull’associazionismo coatto, invece, c’è un dibattito in corso portato avanti anche da Anpci e da Anci, di cui faccio parte, rappresentando i piccoli Comuni della Toscana. Oltre 5mila Comuni sono inadempienti perché non è materialmente possibile attuare la legge. Obbligare il piccolo Comune ad associare va bene, ma va obbligato anche quello grande. È chiaro che per fare un matrimonio bisogna essere in due. Se io mi giro intorno e Campiglia mi dice no, San Vincenzo mi dice no, al prefetto che devo dire? Io sono obbligato, loro no. Allora come si fa? La legge è zoppa come tutte le cose che ha fatto Delrio. L’associazionismo coatto è qualcosa di difficile attuazione. O commissariano 5mila Comuni inadempienti o l’idea è quella di rivedere la legge. Io mi auspico questo, ma non perché ho paura di associare le funzioni ma perché, per come è pensata, non è né economicamente conveniente né funzionale. Io sono fiducioso che la legge venga rivista perché non è proprio attuabile». In Val di Cornia, Suvereto è il primo Comune non governato dal Pd. Come sono i rapporti con i “vicini di casa”? «Appena eletto, ho fatto il giro degli altri Comuni proprio perché ero l’unico sindaco non allineato e volevo subito mettere in chiaro le cose: che la campagna elettorale era finita sia per me che per loro e che dovevamo ragionare alla pari, da amministratori. Giuliani e Bandini sono stati subito molto disponibili, la Soffritti un po’ meno. Purtroppo, c’è un problema: il Pd, in alcuni casi, ha avuto delle ingerenze nell’attività amministrativa e questo ha fatto sì che io venissi tagliato fuori da alcune discussioni, trovandomi di fronte a decisioni già prese in altri tavoli. Vedi, ad esempio, la partita della scelta dei presidenti o dei cda delle partecipate. Ognuno deve fare il proprio ruolo, questo significa che gli amministratori devono essere autonomi dal partito». E i rapporti con il Pd locale? «Sono molto distanti e sterili, perché i consiglieri all’opposizione portano avanti una politica fatta di insinuazioni. Provano continuamente a screditare la persona e il lavoro, senza però scendere mai effettivamente nei fatti. Ogni volta che ho voluto il confronto pubbli- co, loro si sono sempre rifiutati, prima e dopo le elezioni. E questo per me è grave, perché è sintomatico della loro incompetenza». Come hanno accolto i suveretani il sindaco Parodi? «Molto bene. Questa è una comunità molto generosa. Si vede anche dal fatto che l’associazionismo è fortissimo. Fare il sindaco come ho deciso di farlo io, cioè in mezzo alla gente, ha i suoi pro e i suoi contro. È molto stancante perché la gente non viene a parlare con me solo in ufficio, ma mi ferma anche per strada. Però dà grandi soddisfazioni, perché è stata azzerata la distanza fra la politica e i cittadini. Qui le persone hanno ripreso possesso del Comune, lo sentono cosa loro. Anche chi mi ferma per dirmi semplicemente che c’è un lampione spento, sta facendo un servizio civico, mi sta segnalando qualcosa che deve essere riparato». In famiglia, invece, come vivono il suo ruolo? «Mia moglie non è stata mai molto d’accordo sulla mia scelta di fare politica, perché, conoscendo l’impegno che metto nelle cose, sapeva che ne sarei stato assorbito per la maggior parte del mio tempo, questo inevitabilmente a discapito dei rapporti familiari. Comunque, ho sempre 22 marzo - aprile - maggio 2016 opportuno investire? «Questo territorio avrebbe tante cose su cui puntare, ma purtroppo, per incapacità di chi tira le fila, non vengono sfruttate. Ad esempio, rispetto al resto del litorale italiano, noi siamo ancora un posto in cui possiamo offrire la spiaggia libera, che è un valore aggiunto. E non siamo in grado di fare arrivare qui un milione di persone? Questo perché siamo figli dei tre turni». cercato di essere un padre attento e vicino. Spesso i miei figli trascorrono del tempo nel mio ufficio, in Comune. Si siedono al tavolino e disegnano. Alla fine, anche questa è casa loro!». Come procede il lavoro dei suoi assessori? «Stanno lavorando molto bene. Sono tutti alla prima esperienza, ma si sono inseriti perfettamente. La nostra macchina amministrativa ha un ritmo davvero elevato». Responsabilità di una mentalità operaia? «Piombino ha dato il pane a tutti. Ha permesso a molti di farsi il secondo stipendio credendo di fare turismo. Sanvincenzini e follonichesi che lavoravano alle acciaierie, per decenni hanno affittato le case dei nonni. Ma questo non è fare turismo. Abbiamo bellezze come piazza Bovio, Populonia, il golfo di Baratti, che non siamo in grado di saper valorizzare e vendere. Secondo me, chi dice che di turismo non si campa, ha una visione distorta. L’Italia è un paese fondato sulla bellezza. Ci vuole solo coraggio nelle scelte». Cosa pensa dei social network come Facebook usati per fare politica? «Sono nato e cresciuto con il web. Pensa che nel 1990, insieme al mio collega sceneggiatore di Roma, abbiamo realizzato la prima fanzine digitale dedicata al cinema. Si chiamava “Utopia”. Questo per farti capire quando sia da sempre grande la mia passione per il web. Utilizzo molto Facebook e tutti i social, perché credo che siano uno strumento fondamentale e potente di comunicazione di massa. Va usato bene, ma sarebbe stupido non farlo». Il successo più importante ottenuto finora da sindaco? «Sono due. Il primo è la realizzazione del parco giochi per ragazzi, fatta in tempo zero e grazie alla partecipazione spontanea di privati e volontari, frutto della fiducia che ripongono in questa amministrazione. L’altra grande soddisfazione è stato l’avvio del procedimento delle terme, innanzitutto perché era fermo da molti anni per motivi politici e soprattutto perché sono certo che quel progetto porterà uno sviluppo per l’economia di Suvereto e di tutta la Val di Cornia». Come vede i tre anni che la separano dalla fine del Parodi in costume durante una sfilata storica a Suvereto mandato? «Credo che saranno molto difficili. Fare l’amministratore ora non è semplice, sia che si tratti di un piccolo che di un grande Comune. Di sicuro proverò a risolvere ogni problema e a soddisfare i bisogni della comunità». So che è prematuro, ma pensa che nel 2019 potrebbe ricandidarsi? «Tranquillizzo tutti (ride)! Credo proprio di no. È un lavoro molto intenso, perché qui sono al governo, ma nel resto della Val di Cornia sono all’opposizione. Penso che alla fine del mandato ne uscirò abbastanza provato. Inoltre, io continuo a lavorare alla stazione di Campiglia. Potrei usufruire dell’aspettativa, ma l’indennità da sindaco è troppo bassa per mantenere la famiglia e pagare il mutuo. Dalle ferrovie prendo 300 euro al mese perché delle 72 ore di permesso di cui mi avvalgo, 48 sono pagate e 24 no. E questi 5 anni si ripercuoteranno anche sulla pensione». Secondo lei, la Val di Cornia ha un punto di forza, qualcosa su cui sarebbe Le manca qualcosa di Piombino? «Il mare. Ho vissuto la mia infanzia al Canaletto». Cosa la fa veramente arrabbiare? «Le ingiustizie». Una risposta troppo generica. «Mi fa incazzare l’incompetenza, ma soprattutto l’arroganza del potere. Chi si avvale di ruoli istituzionali e politici per fare gli affari propri. Come succede quotidianamente, purtroppo». Cosa spera per i suoi figli? «Che siano persone libere e che non cedano mai a compromessi». 23 Rossano Pazzagli (Ex sindaco Suvereto): «Un combattente, onesto e determinato. Un lupo solitario che si è lasciato coinvolgere dallo spirito pubblico e creativo dei suveretani, che amano la loro terra senza essere campanilisti. Quello tra Suvereto e Parodi è stato un incontro fortunato, ma il sindaco è un elemento di novità anche per l‘intera Val di Cornia, un punto di riferimento per chi non accetta il pensiero unico, un esempio di buona politica, di come ci si possa impegnare nelle istituzioni anche stando fuori dai partiti e dalle logiche autoreferenziali, al di sopra degli interessi particolari. Ha vinto perché si è messo a disposizione delle giuste lotte della gente, della tutela del territorio e dell’autonomia comunale. La sua forza è la partecipazione dei cittadini». Maila Papi (Giornalista La Nazione): Dicono di lui sizione in consiglio comunale, precisa e puntuale. Poi ancora, di più: ha creduto che anche i muri più rocciosi con la determinazione e la forza delle idee si possano abbattere. Poi Giuliano ha per me una grande dote, guarda il mondo spesso con gli occhi dei suoi figli e quando dice “tutti abbiamo bisogno di una dose minima, quotidiana, di meraviglia”, bè come dargli torto». Marco Cecchi (Capogruppo Assemblea Popolare): «Ammiro Giuliano per la sua grande determinazione e per la sua voglia di giustizia. In tutte le iniziative ci mette il cuore e la faccia. È una persona leale, molto preparata ed è una garanzia per tutti e in modo particolare per i suveretani e gli abitanti della Val di Cornia». EDIL COOP FIORENZANI Costruzioni Ristrutturazioni «Quando penso a Giuliano Parodi mi viene in mente il suo sorriso, che me lo ha fatto rimanere simpatico subito, ormai da tantissimi anni. Mi piace parlare di lui, senza buttarla in politica, ma come uomo. Di lui ricordo le sue “battaglie”, l'oppo- IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008 Via del Fosso 12/a Tel 0565.220945 - Fax 0565.261994 Cellulare: 3939823499 - 3929210474 - 3929210858 e-mail : [email protected] 57025 Piombino (Li) Francesco Lolini (Vicesegretario Federazione Pd Val di Cornia-Elba): «Parodi è un uomo che ha legittime aspirazioni di potere e per raggiungerlo si pone alla guida di chiunque si opponga al Pd con lo scopo di prendere consensi da elettorati molto diversi tra loro. Dopo la militanza in Rifondazione Comunista imbocca infatti la via del civismo cavalcando i malcontenti e non avanzando mai uno stralcio di proposta. Nella sua corsa verso le poltrone, con la casacca del colore che reputa più conveniente per lui al momento, dimentica il mandato datogli dai suveretani. Non amministra infatti Suvereto perché si limita a tenere atteggiamenti arroganti nei confronti della minoranza, a seguire alcune vie già tracciate dalla precedente amministrazione dopo averle demagogicamente attaccate in passato e a non mettere in campo niente di proprio e di innovativo. Gli manca una visione del paese, specialmente futura, e non fa gli interessi di Suvereto condannandolo all'isolamento con un’assenza di collaborazione istituzionale con gli altri sindaci su temi strategici a cominciare dall' urbanistica. Sicuramente ha delle abilità che spende come oppositore ma che gli impediscono di saper governare». 24 marzo - aprile - maggio 2016 LA PAROLA AI POLITICI Proseguire spediti o iniziato da pochi giorni il mio mandato di capo gruppo del Pd nel Consiglio comunale di Piombino. Questo incarico mi onora ed al H Stato di torpore i sono molti aspetti in questa piccola città che sfidano la mia capacità di comprensione. Su tutti l’apparente stato di torpore per il quale tutto scivola alle spal- C Degrado politico l degrado di Piombino e della sua politica. Non è strumentalizzazione ma un dato oggettivo: ogni mese che I contempo mi investe di grande responsabilità nel rappresentare in Consiglio e di fronte alla città il partito di maggioranza chiamato, insieme ai suoi alleati, al governo della città. La mia indole mi farà svolgere questo ruolo con tenacia e determinazione, di questo sono certo. Come ho annunciato al mio gruppo ed alle forze politiche presenti in Consiglio comunale, la mia azione politica sarà improntata verso la ricerca di ciò che unisce maggioranza ed opposizione, sia pure nella distinzione dei ruoli, piuttosto che verso aspetti meramente e pregiudizialmente divisivi della nostra condotta politica. Abbiamo tutti desiderio di sicurezza, di pace e di un futuro stabile soprattutto per le più giovani generazioni, ecco almeno su questi valori penso che ci potremo trovare insieme, ciascuno con la propria identità politica. In questa occasione sfioro appena gli aspetti che attendono finalmente le giuste e desiderate conclusioni come l’annosa vicenda industriale la cui pesantissima crisi si è abbattuta da anni verso tutto l’indotto citta- dino a cominciare dai settori commerciale ed artigianale. Ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori ed alle loro famiglie, con l’incoraggiamento a proseguire spediti la lodevole azione condotta sino a qui dal sindaco Giuliani, dai sindacati, dalle Istituzioni attraverso le persone del governatore Rossi, dall’onorevole Velo e da Gianni Anselmi, prima come sindaco ed oggi come autorevole rappresentante del Consiglio regionale della Toscana. le, tutto indigna limitatamente al tempo necessario a comprendere la notizia, poi subentra uno stato di assuefazione e diventa normalità. Prendiamo ad esempio il caso AAMPS, partecipata del comune di Livorno sulla cui situazione debitoria si dibatte da mesi su tutti gli organi di stampa. Su questa vicenda si sono mossi tempestivamente Pd e sindacati, come se l’attuale debito di 42 milioni fosse imputabile all’amministrazione Nogarin. Qui in Val di Cornia avevamo Asiu, azienda con un debito di oltre 20 milioni, ma per un bacino di utenza di 60mila abitanti contro i 160mila di Livorno. Oggi Sei Toscana si è presa la parte “buona” di Asiu, lo spazzamento e la raccolta, che si sostengono attraverso la Tari, lasciando l’indebitamento sulle spalle dei Comuni e dei cittadini. Oltretutto stiamo parlando di una situazione debitoria maturata in un periodo medio lungo sotto gli occhi delle precedenti amministrazioni e dell’attuale, ma qui a Piombino si ha la percezione di un conto salato che non dovremo mai pagare. La stessa cosa sta accadendo con gli impegni non rispettati da Aferpi, come se la cassa integrazione, per chi ce l’ha, fosse eterna. Come pure accade per la revisione degli strumenti urbanistici, per i quali è stata cacciata l’assessore Pietrelli, ma finito il clamore della notizia si torna ad evitare di affrontare il problema. Per chi ci amministra tutto è normalità, a partire dalla perdita dei servizi ospedalieri. E i cittadini di Piombino invece, si accorgono di cosa accade nella nostra città? passa il degrado della nostra città aumenta. Siamo soliti utilizzare il termine degrado per far riferimento alla riduzione della sicurezza pubblica o della pulizia di strade e piazze. Certamente anche su questo Piombino non eccelle, con una inadeguata cura degli spazi pubblici ed un numero crescente di reati che hanno azzerato quel senso di sicurezza che ciascun cittadino dovrebbe percepire. C'è però un altro degrado, ancor più grave: quello della politica locale che ci am- ministra. Governano con l'intento di tranquillizzarci che il progetto Aferpi verrà portato a termine, piuttosto che rendere note le oggettive ombre. Governano con la prepotenza dei numeri, disposti persino a scrivere leggi retroattive per ovviare alla dimenticanza di non aver presentato i nomi dei propri consiglieri di quartiere. Governano con preconcetto, bocciando ogni proposta che venga dalle opposizioni. Governano senza badare ai principi democrati- ci, arrivando addirittura a rifiutarsi di rispondere ad una interrogazione presentata dallo scrivente. Intanto, l'ex assessore al bilancio si è dimesso perché rinviato a giudizio per abuso d'ufficio, e il sindaco Giuliani è indagato per il medesimo reato. Forse, in un periodo così difficile, avremmo avuto bisogno di amministratori di altro tipo. Rinaldo Barsotti Partito Democratico Daniele Pasquinelli Movimento 5 Stelle Francesco Ferrari Ferrari sindaco – Forza Italia 25 Il debito Asiu siu ha chiuso il bilancio 2014 con oltre 20 milioni di euro di debiti: una cifra impressionante che richiede A Anni di ritardi ell’ultimo consiglio comunale è andato in votazione N Una via nuova No al pessimismo arie cose stanno facendo il loro corso (Aferpi, Porto, Rimateria, Infrastrutture etc.) V e Noi riteniamo che anziché cimentarsi nell’arte di conte- chiarezza. Chi è responsabile di una tale gestione fallimentare e di una tale voragine finanziaria? Il presidente e il direttore si sono dimessi, la politica tace, i Comuni – cioè i cittadini – ripianeranno il debito. Le amministrazioni precedenti e le attuali avevano il compito di controllare un'azienda da loro totalmente partecipata e non sembra che l'abbiano fatto. Sul bilancio 2015 non ci è dato sapere: manca quella trasparenza che è fondamentale nella gestione pubblica dei servizi. Noi abbiamo chiesto, e continueremo a farlo, che sindaco e assessore competente facciano chiarezza sull'enorme debito accumulato da Asiu, su come si è prodotto e su come si intende ripianarlo. È impensabile che si possa mettere tutto a tacere, come invece si sta tentando di fare, spostando il discorso su Rimateria e i suoi progetti futuri. Noi apprezziamo il progetto presentato dal nuovo presidente Caramassi, il quale, prendendo atto dei milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi presenti nel nostro territorio, propone di trasformare questa situazione in risorsa produttiva e opportunità economica per risanare l'ambiente e creare un po’di occupazione. Ma noi crediamo che ciò possa avvenire solo nell'ambito delle bonifiche dell'area di Piombino e debba dipendere dal progetto complessivo del risanamento ambientale degli 800 ettari dell'area siderurgica. il piano Apea, che prevede l’urbanizzazione a fini produttivi di vaste aree comprese fra le Terre Rosse e l’Asca. Alcuni di questi terreni sono stati qualificati ad alto rischio idrogeologico (ad esempio quelli allagati durante gli straordinari eventi atmosferici di qualche mese fa). Rifondazione Comunista ha evidenziato queste criticità ed altre, fra cui l’assenza di un piano di verifica della fattibilità finanziaria, che in altre parole signi- fica proporre un progetto senza aver verificato se si hanno i soldi per realizzarlo. L’amministrazione ha replicato che non vi sono altre zone disponibili per insediamenti produttivi. Eppure ci sono le aree sconfinate della Lucchini, terreni industriali che devono essere bonificati e ridestinati alla produzione. Quei terreni, inutilizzati o semplicemente usati come discarica abusiva, dovevano essere rivendicati 15 anni fa e le bonifiche fatte già da diverso tempo. Adesso non ci troveremmo a discutere di dove insediare nuovi impianti produttivi. E qui sta il punto: stiamo pagando anni di ritardi e di pressapochismo. In compenso si continuano a spendere soldi pubblici in progetti irrazionali che implicano guadagni per i pochi che ci lavorano e non per la comunità. Cattedrali nel deserto. are cristallino da Calamoresca a Baratti, ottimo in costa est, non male quello della costa urbana. Davanti a Piombino, un arcipelago unico al mondo: Elba, Corsica, Capraia, Sardegna, Montecristo e altre piccole isolette. Abbiamo un turismo sufficiente? Abbiamo una cantieristica e nautica adeguati? No, non ci siamo nemmeno vicini. Però, pensiamo di fare la rottamazione delle navi, di stoccare rifiuti pericolosi, dopo aver trattato per anni quelli speciali, pensiamo di produrre biodisel. Contemporaneamente si vorrebbero potenziare agricoltura e turismo croceristico. Schizofrenia politica? Effettivamente come indigeni, siamo sempre stati più vocati al ferro che al mare, come classe operaia fieri del nostro essere sporchi fuori. Questo non toglie che invece di continuare a soggiacere alle onde del destino e diventare la più grande discarica d’Italia, non possiamo intraprendere, coraggiosamente, una via nuova. stare occorra piuttosto capire ed impegnarsi su cosa la politica locale possa realmente fare per commercio, turismo, artigianato, cultura, zone periferiche ed altro ancora. Oggi non siamo più ai “padroni delle ferriere”, coi quali contrastavano cioè sindacati ed amministrazione locale: la cruda realtà mostra infatti che le dimensioni decisionali sono ormai su scala internazionale. Se dunque da un lato Piombino giustamente si attende una più florida stagione economica – soprattutto dal porto e dalla ripartenza industria- le – dall’altro bisogna allora governare i cambiamenti, nel segno dell'innovazione e della diversificazione. A livello locale cioè si possono prendere certe decisioni, ossia fare scelte che incideranno sul futuro potendo generare una Piombino nuova, diversa, meno caratterizzata da processi lavorativi pesanti ed inquinamento, più multisettoriale e dinamica, soprattutto per l’occupazione giovanile e femminile. Occorre dunque crederci, mettendo in discussione vecchi modelli e mettendosi alla prova, ma occorre an- che sostenere costruttivamente una classe amministrativa chiamata su più livelli a governare. Serve cioè un atteggiamento che non equivale all’impotenza né tantomeno significa dover accettare tutto acriticamente, bensì consiste nel saper superare il pessimismo ad oltranza, lo scetticismo a prescindere e lo “sfascismo” dei sistematici no pronunciati come un mantra, senza però offrire mai uno straccio di seria alternativa. M Carla Bezzini Un’altra Piombino Fabrizio Callaioli Rifondazione Comunista Riccardo Gelichi Ascolta Piombino Sergio Filacanapa Spirito Libero 26 marzo - aprile - maggio 2016 fatti & persone Polizia di Stato arriva Nicola Vitale Nicola Vitale, 46 anni, ha sostituito Marco Maricordia al commissariato di Polizia di Stato a Portoferraio. Vitale è stato dirigente della squadra mobile di Rimini. Sestilio Bani e le donne Carpino, direttore ArcelorMittal iovanni Carpino è stato nominato direttore degli stabilimenti ArcelorMittal di Piombino, Avellino e Canossa a partire dal 1° febbraio 2016. Risponde direttamente a Leandro Nannipieri, Chief Operating Officer Finishing per ArcelorMittal Fos Cluster. Tale operazione è avvenuta a seguito della riorganizzazione di ArcelorMittal Europa con il progetto di clusterizzazione, che vede la società piombinese come azienda satellite dello stabilimento di Fos sur Mer (Francia). Carpino inizia il suo rapporto con l’azienda nel 1996, allora La Magona d’Italia, come responsabile del settore ingegneria elettrica. Nel 2002 assume il ruolo di respon- G sabile dello sviluppo tecnico impianti e viene incaricato della gestione dei più importanti progetti dello stabilimento di Piombino: zincatura 4, zincatura 5 e ricostruzione del tandem dopo il grande incendio del 2005. Nel 2011 diventa direttore tecnico con la responsabilità di ingegneria, manutenzione centrale, ambiente e qualità del prodotto. Nel marzo 2013 assume il ruolo di direttore della produzione di Piombino aggiungendo alla responsabilità di direttore tecnico, il coordinamento della produzione e l’automazione. Giovanni Carpino si è laureato in ingegneria elettronica all’università di ingegneria di Genova. ArcelorMittal in Europa ha più di 100mila dipendenti e produce circa la metà del volume totale d'acciaio europeo. Presente in 17 Paesi ed in 400 diverse località, ArcelorMittal Europa nel 2014 ha raggiunto un fatturato di 35 miliardi di euro e una produzione di acciaio grezzo pari a 43 milioni di tonnellate. Fornisce prodotti d'acciaio piani e lunghi per tutti i più importanti mercati dell'acciaio, inclusi quello automobilistico, edilizio, degli imballaggi e degli elettrodomestici, supportati da una divisione all’avanguardia di ricerca e sviluppo e da un’efficiente rete di distribuzione, con 9 laboratori e mille ricercatori a tempo pieno in Europa. Alimentazione Biologica & Naturale Prodotti per intolleranze Via Giordano Bruno, 35 Piombino (Li) Tel. 0565 30560 email: [email protected] Sta facendo molto scalpore il libro di Sestilio Bani, escursionista e studioso delle filosofie indiane, “Tante mogli… sono la radice del male nel mondo”. In “Storie di matrimoni, divorzi e separazioni”, come recita il sottotitolo, l’ex Cervellone (ha partecipato come inventore a trasmissioni televisive), si schiera apertamente dalla parte del sesso forte nell’annoso dibattito sulle responsabilità dei fallimenti dei rapporti di coppia. Per avvalorare le sue tesi, Bani raccoglie nel suo libriccino pubblicato nella collana Saggi & Studi della Bancarella Editrice, le sue esperienze, dirette e non, nel campo delle relazioni sentimentali al giorno d’oggi. 27 fatti & persone BCC di Castagneto: realtà in evoluzione li ultimi mesi sono stati forieri di belle novità per la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci. Nelle ultime settimane del 2015 sono state infatti pubblicate da parte di due autorevolissime testate, le tradizionali classifiche bancarie di fine anno: la classifica delle banche per regione pubblicata su “L’Atlante delle banche” edito da Milano Finanza e la superclassifica di “Banca e Finanza”, che collocano la banca guidata dal direttore generale Fabrizio Mannari in posizioni di assoluto pre- G Alessia Fagioli alla guida Cna È Alessia Fagioli la nuova coordinatrice sindacale Cna della Val di Cornia. Subentra a Emanuela Minelli che, dopo 34 anni di lavoro in Confartigianato, è andata in pensione. Fagioli ha una solida esperienza nel settore della formazione, della progettazione e dell'accompagnamento alla crescita delle imprese. stigio. Risultati lusinghieri che dimostrano ancora una volta come la gestione dell’Istituto, da sempre improntata alla prudenza ed alla correttezza, riscontri la fiducia della clientela. L’anno 2015 ha visto inoltre incrementi significativi sia dal lato impieghi (oltre 90 milioni), che raccolta complessiva (cresciuta di circa 70 milioni) e un utile al lordo di accantonamenti e imposte stimato in oltre 18 milioni di euro. Il patrimonio aziendale si approssima a 100 milioni, composto quasi completamente da utili accantonati. Spazio H al circo Medrano Anche quest’anno i ragazzi di Spazio H di Venturina Terme sono stati ospiti, a Livorno, del circo Medrano. Uno spostamento reso possibile grazie al supporto di numerosi volontari, inclusi quelli della Croce rossa. La colonna di auto, con una ventina di persone tra cui la presidente di Spazio H, Tamara Poli Padovani, è stata accolta dagli artisti e dagli assistenti del circo, che hanno fatto visitare agli ospiti lo zoo retrostante il tendone. Il gruppo di Venturina ha poi assistito, con grande entusiasmo, allo spettacolo. Per ringraziare dell'ospitalità, i ragazzi di Spazio H hanno regalato ai circensi omaggi gastronomici della Val di Cornia, prodotti tipici del territorio, come vini e ortaggi. La sede direzionale della banca a lavori ultimati Infine, ad inizio del 2016, sono partiti i lavori di costruzione dell’edificio che ospiterà l’ampliamento della sede direzionale. L’immobile, situato a Donoratico sulla via Aurelia proprio accanto alla sede attuale, prevede un investimento di oltre due milioni di euro ed è doveroso ricordare che la totalità dei lavori sono stati appaltati a ditte locali, a dimostrazione dell’attenzione della banca per il proprio territorio. Ecco l’Orchidea Trekking È nata l'associazione “Orchidea di monte CalviTrekking San Vincenzo”, gruppo formato da amanti delle camminate e dell'escursionismo. A fondarla sono stati i sanvincenzini Mirta Macchi, Francesco Buoncristiani, Walter Ghi- gnoli, Walter Cappelli (presidente) e Carla Cianchi. L'orchidea presente nel nome è il simbolo del territorio, un fiore particolare e molto bello, che in Val di Cornia cresce solo sul monte Calvi. Le finalità sono molteplici, ma, in particolare, l'associazione si propone di educare a muoversi nella natura e nell'ambiente e di valorizzare al meglio le proprie risorse fisiche e psicologiche, avvicinandosi ad uno stile di vita più semplice. La sede dell'associazione attualmente si trova presso i locali di Federcaccia in via della Croce rossa italiana 9. STUDIO MEDICO LIBRA CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO Medicina Estetica dr. R. Vigetti Omeopatia dr. R. Moretti Osteopatia dr. M. Bernardini Dietista dr.ssa S. Cubattoli Cell. 338 3186467 Psicoterapeuta dr.ssa A. Lenzerini Cell. 338 9343261 Naturopata counselor dr.ssa. A. Tosi Cell. 331 1092392 Chinesiologo dr. M. Grilli Cell. 338 8865577 Cell. 339 8668408 Cell. 348 8122726 Cell. 346 8101025 28 marzo - aprile - maggio 2016 fatti & persone Parchi, nominato il Cda uovo corso per la società Parchi Val di Cornia. Dopo nove anni, il presidente Luca Sbrilli ha lasciato l’incarico. Al suo posto è stato nominato l'archeologo piombinese Francesco Ghizzani Marcìa, finora nel comitato scientifico del Parco di Massaciuccoli. Con lui, nel nuovo Cda, anche la giornalista Maria Antonietta Schiavina e l’ex dirigente Magona e Lucchini Enzo Di Martino. La Parchi gestisce i parchi archeologici di Baratti e Populonia, quello di San Silvestro, le aree protette della Sterpaia e di Rimigliano, i musei di Piombino (Archeologico e Castello), la Rocca di Campiglia e la struttura della Baciocca nel parco di Montioni. Si occupa anche Francesco Ghizzani durante la presentazione del consiglio di amministrazione -. Sono piombinese e ho iniziato a scavare a Populonia. Ma chi fa il mio mestiere non deve “solo” raccogliere cocci. Deve anche trasmettere questo patrimonio alla gente. Questa è la sfida che con questo nuovo Cda vogliamo vincere». N Francesco Ghizzani della gestione operativa dei parcheggi a servizio delle spiagge, in Costa Est e a Baratti. Ha anche il mandato, dopo la soppressione delle Apt, di curare la promozione turistica del territorio, aspetto al quale il nuovo Cda dovrà dare impulso. «Credo alla funzione sociale dell’archeologia - ha detto La Rocca di Campiglia Pasticceria Biondi 50 anni d'attività Agenzia entrate, no trasferimento Nuova guida per i mazziniani La pasticceria Biondi ha festeggiato cinquant'anni. Il 14 febbraio 1966 Vilia Orazzini e Sergio Biondi, allora sposi da soli dieci giorni, inauguravano in via XXV aprile a Piombino la loro attività. Una storia che racconta di due ragazzini che si sono conosciuti dietro il bancone della pasticceria Pastori. L'amore l'uno per l'altra e la passione per il lavoro li hanno portati a realizzare il loro sogno. Ad aiutare Vilia e Sergio sono poi arrivati i figli Simona e Luca (oggi titolare). Restano a Piombino gli uffici dell'Agenzia delle entrate. Verranno spostati nei locali dell'ex sede distaccata del Tribunale, in via Fucini. Terminati i sopralluoghi e le valutazioni tecniche, è stata confermata questa scelta, che consentirà di mantenere a Piombino un servizio che altrimenti sarebbe stato trasferito a Livorno. «Abbiamo cercato di studiare con i tecnici una soluzione – ha spiegato il sindaco Giuliani – volta ad evitare la chiusura di un servizio così importante per la città». Cambio della guardia al vertice dell'Associazione mazziniana italiana, sezione “Giovanni Bovio” di Piombino. A Franco Calzolari subentra Daniele Massarri. Nel direttivo sono stati eletti anche Ilo Razzolini (segretario), Andrea Guitto (segretario organizzativo), i consiglieri Franco Calzolari e Napoleone Gennai. Nel collegio dei probiviri sono stati eletti Sergio Filacanapa, Serfio Pescucci e Gabriele Campinoti. Confermato il tesoriere Graziano Romagnani. Il Garibaldi Innamorato Ristorante Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410 www.ilgaribaldiinnamorato.it Campeggi a Monaco Dodici campeggi della provincia di Livorno hanno partecipato a febbraio alla fiera internazionale di Monaco di Baviera “F.re.e Fair for leisure and travel”. “F.re.e” è la più popolare fiera interattiva e di vendita della Baviera per tutto ciò che riguarda i viaggi, il tempo libero e le attività ricreative e rappresenta un evento unico per scoprire quanto di meglio vi sia sulle destinazioni di viaggio e sulle ultime tendenze in tema di divertimento e svago. Questi i dodici campeggi che, grazie al sostegno della Camera di commercio di Livorno che ha messo a disposizione delle imprese uno stand collettivo, erano presenti a Monaco: camping Le Pianacce e International camping Etruria di Castagneto Carducci, camping Il Gineprino, camping Casa di Caccia, camping I Melograni, Campeggio del Forte, camping Le Palme, camping Arcobaleno e camping Le Capanne di Bibbona, camping Blucamp di Campiglia, camping Valle Santa Maria di Capoliveri, Rosselba le Palme di Portoferraio. 29 fatti & persone Traghetti: nasce “Onorato Armatori” stata presentata a Milano la nuova compagnia di navigazione che raggruppa Moby, Toremar ed ex Tirrenia: si tratta di “Onorato Armatori” il cui presidente è Vincenzo Onorato. «Una compagnia in primo luogo italiana – ha affermato il presidente della holding Onorato – con tutti i marittimi italiani, e questo è il nostro orgoglio». Nasce così una compagnia con una flotta di 64 navi, 4mila occupati, 6,2 milioni di passeggeri trasportati (primo gruppo del Mediterraneo), 25 porti collegati e 33mila viaggi effettuati nell’ultimo anno. Collegamenti giornalieri con Sicilia, Sardegna, Corsica, Elba, Arcipelago Toscano, isole Tremiti e una linea tutta nuova e tutta estera da Nizza a Bastia. È Carciofo di Venturina alla Rai Sarah Ferguson a Piombino Sarah Ferguson, ex moglie di Andrea, duca di York, in visita lampo a Piombino, ospite del Comune e dell'Autorità portuale. Accompagnata da Aytan Shirinova, donna d'affari dell'Azerbaijan, la duchessa è stata ricevuta a palazzo comunale dal sindaco Giuliani e da Luciano Guerrieri, presidente dell'Autorità portuale. La delegazione, seguita dall'interprete Jim Betteridge, è arrivata a Piombino direttamente da Londra. Ad accompagnarla, Ivano Reggiani, rappresentate del gruppo finanziario interessato all'acquisto della centrale Enel di Tor del Sale. Dopo l'incontro in Comune, il gruppo ha dedicato un po' di tempo ad un mini tour della città, fino a piazza Bovio. A seguire, una visita sul porto e poi la cena a Castagneto Carducci ospiti di Gaddo della Gherardesca. Il carciofo di Venturina protagonista su Rai1 nella trasmissione “A conti fatti – la parola a voi”. In collegamento da Casalappi, presso l'azienda agricola Scaloni, l'inviata Serena Magnanensi ha mostrato le varie preparazioni del carciofo. Le volontarie dell'associazione “Sei venturinese se...” hanno preparato crostini, tortelli, lasagne, crespelle, frittate, torte salate, carne Nella vasta esposizione, le migliori porcellane, cristalli e articoli da regalo in crosta con contorno di carciofi fritti, ripieni, arrosto e lessi, crostate dolci ai carciofi e praline di cioccolato bianco con cuore di carciofo. Il sindaco Soffritti ha espresso soddisfazione per l’interesse che il territorio sta suscitando e ha ringraziato chi ha collaborato: «cittadini e imprese che vogliono bene al territorio sono il modo migliore per farne apprezzare le qualità». Un nome di fiducia dal 1954 Orologi LISTE DI NOZZE Accessori GIOIELLERIA Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino www.rosignoli.it - e-mail: [email protected] 30 marzo - aprile - maggio 2016 Nelle province di Livorno e Grosseto durante le vacanze D’ Stop alla dittatura del cellulare di Enzo Biagioni accordo, quello che andiamo a dire sembrerà solo una pazza idea: ma senza provocazioni come si farebbe a creare qualcosa di nuovo? Il nostro territorio, dalla terrazza Mascagni a Livorno giù giù fino a cala Violina in Maremma, sta soffrendo una crisi economica paurosa e sopravvive grazie a ciò che ancora resta dei tempi migliori. Un territorio che offre tutto, paesaggio, clima, tradizione e cultura e si ritrova con spazi addirittura migliorati. L'esempio di Piombino è il più emblematico. La chiusura delle acciaierie ci regala per paradosso una pulizia ambientale e una solarità nel promontorio più bello del Mediterraneo. Conosco un paese, a nord di Torino, che vantò un primato nazionale in quanto i cartelli stradali che lo segnalavano indicavano anche che tale paese era il primo “denuclearizzato” sul territorio nazionale. Un primato anche un po' banale ma pur sempre un primato. Insomma basta con le solite masturbazioni cerebrali degli amministratori che inseguono le solite idee quasi sempre irrealizzabili: outlet giganteschi, discoteche, approdi. Siccome la parola d'ordine è “diversificazione” vediamo se riusciamo a diventare veramente diversi aggiungendo un pizzico di pazza originalità. L'idea? Vi ricordate i vecchi film western quando lo sceriffo disarmava tutti coloro che entravano in città? Ebbene l'idea è molto semplice, disarmiamo, nel periodo delle vacanze estive nella nostra zona, tutti coloro che arrivano armati di sofisticati cellulari. Saranno consentiti solo telefonini semplificati nel caso di emergenze e per telefonate brevissime. Daremo forma alla prima zona “decellularizzata” d'Italia e crediamo veramente che diventerà una vacanza vera, più godibile, anche se i soliti detrattori diranno che si tratta della solita idea radical-chic. È notorio ormai come sia invasivo questo bellissimo og- getto, magico, incredibile ma che ci sta cambiando la vita e i rapporti umani, se questi hanno ancora un senso. Un aneddoto vissuto. Lo scrivente alcuni giorni fa di ritorno da un viaggio in auto si ferma all'autogrill per sgranchirsi le gambe, gustarsi un profumato caffè ed una principesca pi- 31 sciata. In piedi di fronte alla tazza pulitissima, dove scorre un velo di acqua, e in un ambiente ordinato. Appunto lì in piedi ad occhi socchiusi e pronto a godersi qualcosa di intimo, rilassante e quasi più rilassante di una seduta di yoga. E chi ti arriva? Eccolo, si piazza alla tazza accanto, corpulento, elegante e con fili bianchi che gli corrono giù dagli altoparlantini piazzati nelle orecchie. Con grande sicurezza e a voce altissima e disturbante: «Sì amore tutto bene… ancora un paio di giorni, sono ancora qui a Milano, al mattino c'è pure un po' di nebbia». Ma quale nebbia? Quale Milano? Eravamo all’autogrill che precede di pochi chilometri l'uscita di Vada e Cecina Nord. «Tranquilla amore… sì sì… ti bacio... ciao ciao». Tutto questo a voce altissima e disturbante per il mio relax. Ci incrociamo di nuovo al parcheggio quando sta salendo su un Suv gigantesco. Le portiere aperte e, nel sedile accanto alla guida, una strafiga con gambe chilometriche che armeggia attorno ad un cellulare sofisticato. Non manca di farmi un saluto con una strizzata d'occhio. Mah sì... mi viene di gridargli Lei mangia... lui naviga In attesa della pizza il via ai telefonini dietro... fai pure le scappatelle che vuoi, ma la prossima volta vai a pisciare nei prati. Ma insomma rivisitiamo la nostra zona e domandiamoci quanto sia poco opportuno trastullarsi con il cellulare di fronte ad un cacciucco consumato in un ristorante sulle scogliere del Romito. Oppurre pensare a qualcuno che si arrampica su a Castagneto per gustarsi tortelli e arista mentre scruta il panorama dove il Carducci, e non Fiorello, “vide stormi di uccelli neri nel vespero migrar...” e se uno in questo frangente non può fare a meno del cellulare ha di sicuro qualche problemino. Per finire un turista viene a Piombino e sulla sera passeggia e guarda il tramonto nella più bella terrazza a mare che esista, piazza Bovio, e poi si ferma al ristorante per una frittura di paranza. La doratura perfetta, gli spicchi di limone e il bicchiere colmo di un nostro vino bianco locale. Se aggiungete un cellulare acceso sul tavolo, non è solo una incomprensibile invadenza, è peggio, molto peggio, è sacrilegio, è bestemmia. Sull’autobus: lui parla... gli altri ascoltano I 32 marzo - aprile - maggio 2016 nverno rigido solo di congelata attesa e sonno sociale, immobilità di un territorio che pare vivere solo nei mesi estivi quando, non per merito nostro, si popola di turisti da solo. Poi di nuovo la lapide del nulla, specie nei paesi a mare. Se il grasso accumulato d'estate bastasse a nutrirci per tutto l'anno, al limite, potrebbe anche andare, ma non è così perché finisce quasi subito nelle bocche dei roditori, tanto che appena scavalcato l'anno ci ritroviamo a spingere i giorni in avanti affinché, prima possibile, arrivi un'altra estate a ridarci un po' di ossigeno. Che stress, che fatica e che tristezza perché tutto ciò non costruisce niente, anzi disfa attività che sempre in numero maggiore sono in vendita o chiudono, e allontana forze giovani che se ne vanno altrove. Il sospetto sgradevole che ci Via G. Bruno, 4 (mercato coperto) Tel. 0565 260853 Piombino ladi Giampaolo finestra Talani Continuiamo a spingere la lapide del nulla nei paesi a mare. Il grasso accumulato d'estate finisce quasi subito I morsi feroci dei roditori sia qualcosa o qualcuno che contagia di morbo paralizzante la produttività di un territorio ricco di cose, affiora e galleggia vago come la boa della cultura che sempre riempie la voce di chi non vuole avere argomenti propositivi. Forse la volontà di dividere le idee è ancora oggi più opportuna della bellezza di unirle perché quest'ultima è causa, sempre, di terremoti fastidiosi, in certi casi più per sedie e palazzi che per piccoli e fragili edifici. Nessuna iniziativa è allora stimolata e ancor meno concessa, poco si chiede perché niente si vuol dare affinché tutto non possa muoversi più di tanto, tipo un pensiero collettivo di impresa su di una terra ricettiva e fertile quanto arido e povero è invece il disegno che la educa. In attesa di quella ragione fermata alla frontiera, che si sdogani ad insegnare e non ad imporre, continuiamo a spingere i giorni in avanti con al culo i morsi feroci dei roditori. Che almeno non ci venga oscurato anche il sole di questa primavera. ana m i t set e a m i Ult mes % l e d 20 o t n sco ngelato co sul Mercato coperto Giovedì - Venerdì - Sabato GASTRONOMIA PIATTI TIPICI A BASE DI PESCE Piazza Berlinguer, 19 (centro comm. Coop) Tel. 0565 44414 Piombino 33 è f f a c e l a i c e Sp E COMPATIBILI NESPRESSO LAVAZZA Capsule Originali POTENZA 1250 W SUL PRIMO ACQUISTO DI ALMENO 10 CAPSULE DI CAFFÈ NESPRESSO* SCONTO MACCHINA CAFFÈ A CIALDE CAPSULE IN OMAGGIO • Pressione pompa acqua 15 bar • Sistema antigoccia SCONTO 99,90 € 59, 40 40€ 90 PARI AL 44,49% 49, PARI AL 40,04% CON LA CAFFÈ CARD 1 CONFEZIONE DI CAPSULE OMAGGIO OGNI 20 ACQUISTATE 90 MACCHINA CAFFÈ ESSENZA EN97W • Eccezionale semplicità d’utilizzo • Si scalda in 25 secondi • Spegnimento automatico • Serbatoio estraibile da 0,5 Lt 89,90 • Autospegnimento * Operazione a premi valida dal 01/02/2016 al 03/04/2016. Acquistando una macchina a sistema Nespresso modello Inissia o Essenza e ordinando al Nespresso Club almeno 10 capsule di caffè Nespresso, il cliente ne riceverà in omaggio altre 40 a sua scelta. Le capsule dovranno essere ordinate entro il 17/04/2016 con un ordine minimo totale di 50 capsule. Regolamento completo su www.nespromo.it. scopri tutte le novità sulla nostra pagina facebook www.bucciantini.it VENTURINA Parco Commerciale "La Monaca" tel. 0565.85.11.98 ORARIO: LUNEDI - SABATO 8:30-12:30 / 15:30-19:30 APERTI LA DOMENICA POMERIGGIO FINO AD APRILE U 34 marzo - aprile - maggio 2016 di Francesca Barone n numero di telefono da chiamare o una strada buia da percorrere. Il piacere da ricercare. Voglie da soddisfare. Uomini che chiedono, donne che obbediscono. E un mercato sommerso che si aggira sui 3,5 miliardi di euro. Un mercato che da secoli ha lo stesso nome: prostituzione. Lucciole, meretrici, escort, puttane. Etichette indossate come i loro indumenti da lavoro: con disprezzo e spesso vergogna. In Italia, una questione di Stato. Nove milioni di italiani, infatti, si rivolgono abitualmente a prostitute e sex workers. In Parlamento, più volte, riguardo alle cosiddette lucciole, si è discusso su fogli di via ed espulsioni. C'è chi, ripetutamente, ha dichiarato guerra alle prostitute di strada. Ma ad illuminare le notti buie di centinaia di uomini alla ricerca del piacere rimarrebbe comunque chi pratica in casa. Perché come assicura Jasmine, che lavora in appartamento, «questo è un lavoro che non potrà mai sparire». E così, donne come Mary, Jasmine e Diana trasformano le loro stanze da letto in camere del sesso per i loro clienti. Le discussioni parlamentari non spaventano queste ragazze perché lavorare in casa da sole, come fanno loro, non è reato. «Sono d'accordo con chi vuole combattere la prostituzione di strada – dice Mary – Il 90% di quelle donne sono sfruttate da delinquenti. Al market del sesso Lo Stato deve toglierle dalla strada e magari aiutarle». «Io non ci andrei mai per strada – commenta Jasmine – preferirei morire di fame». Lavorare in casa le fa sentire più sicure, anche perché non ricevono mai di notte. Certo, riguardo ai prezzi, la strada offre prestazioni meno costose rispetto alle case. Ragazze come Mary, Jasmine e Diana, che lavorano solo tra le quattro mura, per un rapporto sessuale di quindici minuti chiedono 70 euro. Il prezzo sale se aumenta il tempo e anche le richieste. Circa 50 euro, invece, il prezzo di un rapporto orale. Tre donne raccontano il mondo della prostituzione. Un mercato sommerso da oltre 3 miliardi di euro. Legalizzazione: da anni dibattito in Parlamento Obbligatorio il preservativo, sebbene molti clienti chiedano di farlo senza. Ma, per fortuna, la paura delle malattie si fa sempre sentire. Proprio riguardo ai controlli igienico-sanitari, qualche anno fa Daniela Santaché propose un referendum a favore della riapertura delle case chiuse. «È una cavolata – replica Jasmine – io ci tengo alla mia salute, mi faccio le analisi ogni sei mesi. Piuttosto sarebbe giusto che ci facessero pagare le tasse. Dovremmo venire considerate come lavoratrici autonome. Però ognuna deve essere libera di gestire il lavoro e le tariffe come meglio crede». D'accordo anche Mary: «Io vorrei pagare le tasse, almeno poi potrei prendere anche la pensione». La storia di Mary. Mary, ventottenne brasiliana, ha iniziato a prostituirsi qualche anno fa. Fino ad allora la sua vita era tranquilla: un lavoro “normale” e un ragazzo che amava. Ma poi, proprio l'amore le ha giocato un brutto scherzo e allora, dopo una cocente delusione e memore della condizione di povertà nella quale era cresciuta, ha scelto di vendere il proprio corpo. «Conto di lavorare solo pochi anni, poi tornerò in Brasile – spiega – comunque credo che al mondo ci sia molto di peggio». Sua madre, che fa l'insegnante nel Paese di origine della ragazza, è l'unica della famiglia che sa cosa fa la figlia in Italia. «Mamma non è d'accordo dice Mary - mi prega sempre di smettere, ma con i soldi che guadagno sto aiutando anche lei e mia sorella». Le chiedo chi sono i suoi clienti. «È gente normale che ha solo bisogno di sfogarsi, magari non hanno più rapporti 35 Mary, Jasmine e Diana, da anni lavorano nella provincia di Livorno, trasformando le loro stanze da letto in camere del sesso. «Prima di vendere il mio corpo per strada preferirei morire di fame», sostiene con convinzione Jasmine, separata con un figlio. «Fare sesso con una prostituta non è tradimento», dice Mary, ventottenne brasiliana. «La prima volta stavo così male che per sciogliermi un po' ho dovuto bere del vino», racconta Diana, domenicana di 35 anni. con le mogli. Fare sesso con una prostituta non è un tradimento. Spesso sono persone sole che hanno soprattutto bisogno di parlare un po'. Insomma, è uno scambio: io aiuto loro e loro, pagandomi, aiutano me». L'importante, in ogni caso, è l'igiene. «Prima di ogni rapporto faccio sempre lavare i miei clienti – confida la ragazza –. Se poi a qualcuno puzzano le ascelle trattengo il respiro e cambio posizione». La storia di Jasmine. Jasmine, italiana, separata e con un figlio, si prostituisce da otto anni. È molto selettiva per quanto riguarda i suoi clienti: «Niente vecchi, né ubriachi. Se non mi piacciono chiedo delle cifre assurde che nessuno è disposto a pagare». Jasmine fa questo lavoro solo durante l'inverno, in estate fa tutt'altro. Lei, rispetto a Mary e Diana, è molto più vicina al suo obiettivo. «Devo stringere i denti ancora un altro anno e poi finalmente potrò trasferirmi all'estero nella casa che ho com- prato e sto pagando. Là potrò fare il lavoro che desidero e potrò godermi mio figlio». Le prestazioni che offre non si limitano a semplici rapporti sessuali. Jasmine, infatti, soddisfa anche richieste sadomaso: chi chiede di essere picchiato, chi di essere ferito e insultato. In questi quattro anni, nel suo letto, sono passati molti uomini e qualcuno si è addirittura innamorato, ma invano. «Finché farò questo lavoro – dice la donna – non voglio assolutamente impegnarmi, non avrebbe senso». La storia di Diana. Diana viene da Santo Domingo, ha 35 anni e l'obiettivo di comprarsi un appartamento in Spagna dove poter andare a vivere con suo figlio. Per realizzarlo ha messo da parte timori e timidezza e ha cominciato ad aprire la porta di casa a uomini disposti a pagare anche per soli cinque minuti di piacere. Nel suo passato ci sono molti lavori: cameriera, badante, donna delle pulizie. Ma nessuno di questi garantiva a Dia- na e al suo bambino una sicurezza economica. E così un anno fa ha scelto. «La prima volta che ho venduto il mio corpo mi sembrava di assistere a un brutto film. Stavo così male che per sciogliermi un po' ho dovuto bere del vino –racconta Diana –. Quando è finito tutto e l'uomo è uscito dall'appartamento ho pianto fino all'ultima lacrima e poi mi sono infilata sotto la doccia. Avevo bisogno di lavarmi, mi sentivo sporca. Ho strusciato con la spugna fino quasi a consumarmi la pelle». Diana, come tutti le madri, vuole regalare un futuro migliore al suo bambino e per il momento questo lavoro le sembra l'unica strada possibile: «Ma un giorno, spero vicino, questa tortura finirà». Tre donne con storie differenti. La domanda, però, rimane la stessa: perché legalizzare la prostituzione? Per più motivi: etici, economici e soprattutto di buon senso. La legalizzazione della prostituzione consentirebbe di strappare un monopolio multimilionario a organizzazioni criminali senza scrupoli e di regolarizzare la condizione di donne, spesso schiave e senza un minimo controllo sanitario obbligatorio. A beneficiarne sarebbe anche il fisco. Trasformando prostitute e sex workers in lavoratori legalmente riconosciuti, alla stregua del modello della Germania e dei Paesi Bassi, nelle casse dello Stato italiano potrebbe entrare una somma che oscilla tra i 5 e i 10 miliardi l'anno. Infine, perché essere ipocriti? Nei secoli alcune cose sono cambiate, ma altre no. I tentativi goffi di reprimere questo commercio del corpo non sono riusciti nell'intento di soffocarlo, ma solo di dislocarlo altrove. E allora, che senso ha non dare norme a un sistema cui si ricorre inevitabilmente? 36 marzo - aprile - maggio 2016 Polleria • Gastronomia schezza e r f e à t Genuini tra tavola s sulla vo 918 dal 1 Via G. Galilei, 28 - Tel. 0565 221812 - Piombino (LI) Aperitivi Cioccolate Coppe Gelato Specialità varie Sala da tè interna Vasta selezione vini toscani Via Lombroso, 25 - Piombino - 0565 222106 e-mail: [email protected] www.styleboutique.it L’Immobiliare del Corso di Guglielmi dott.ssa Elena COMPRAVENDITA RICERCHE IPOTECARIE STIME Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI) Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859 Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017 e-mail: [email protected] In attesa di General Electric C 37 Il mondo che lavora di Mirko Lami* osta Etrusca mi ha chiesto un parere sull' investimento che General Electric si appresta a fare in Toscana e dopo l'accordo siglato in Regione alla presenza del ministro Guidi e del governatore Rossi. La multinazionale ha intenzione di svilupparsi su Piombino con una particolare specificità e cioè con l'assemblaggio di moduli energetici per poi essere collaudati e spediti via mare con grosse navi. Una prospettiva interessante per Piombino, non solo perché si aprirebbe uno spiraglio per dare un po' di quel lavoro tanto atteso ed interessante perché va verso quella diversificazione da decenni auspicata. La General Electric ha un ruolo davvero notevole in Toscana, infatti equivale al 4,6% del Pil regionale. Un investimento da 600 milioni di dollari complessivi nell'arco di un quinquennio, che vedrà impiegate 500 persone per un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo di turbine e compressori nel settore oil & gas da creare in Toscana radicandosi a Firenze, Massa, Carrara, Livorno e poi a Piombino. L'obiettivo è non solo aumentare del 50% gli attuali volumi produttivi in Italia e incrementare il fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni, ma anche, con il sostegno di Regione Toscana, formare una nuova generazione di ingegneri specializzati nella pro- La multinazionale dell’energia ha scelto Piombino. Nei piazzali del porto verranno assemblati i moduli. Il colosso americano investirà 40 milioni di euro gettazione di tecnologie d’avanguardia e nell’industrializzazione territoriale. Il tutto con benefici concreti in termini di innovazione e produttività sia per il mondo della ricerca, che per le realtà imprenditoriali locali. Come ebbi modo di specificare nel convegno svoltosi a Firenze sui nuovi posti di “lavoro verde” i green jobs e che approfondiremo nel prossimo numero di Costa Etrusca. Il piano che porta il nome di Progetto Galileo, prevede lo sviluppo di turbomacchine (turbine a gas e compressori centrifughi) con una potenza compresa dai 5 ai 65 mw e di tecnologie innovative di digita- lizzazione per l’intero ciclo di vita dei prodotti, per ottimizzarne le prestazioni e la vita operativa. Grazie al “Ge Store”, la creazione di sinergie tra i vari business di General Electric, Ge Oil & Gas potrà avvalersi inoltre dell’uso di materiali di derivazione aeronautica per permettere lo studio di macchine sempre più leggere e di dimensioni ridotte per l’industria del petrolio e del gas. Ad esempio materiali robusti come l'acciaio ma molto più leggeri. Ma cosa serve al colosso americano per avviare il suo progetto su Piombino? Serve che il porto sia pronto sia con la banchina, sia con il piazzale dove verranno assemblati i ciclopici moduli, per completare queste opere. La Regione ha promesso circa 70 milioni attraverso un mutuo ventennale. Il commissario dell'Autorità portuale Luciano Guerrieri, in un'intervista afferma: «Ci attendiamo da parte di General Electric una domanda di concessione entro questo mese perché dovrà essere presente una procedura di evidenza pubblica. Per i lavori alla banchina pensiamo di andare a gara entro giugno mentre a marzo terminerà il grosso intervento, quello alla piattaforma, iniziato nel marzo 2014. A fine lavori, ci sarà un piazzale operativo da otto ettari dove General Electric investirà 40 milioni». Secondo Guerrieri, il progetto però si deve sviluppare in due parti, la prima entro il 2017 e la seconda nel corso del 2018. Significa 125 posti di lavoro subito e oltre 350 a regime. Per questo progetto, come possiamo leggere, servono tempi abbastanza lunghi che non vanno d'accordo con i tempi necessari a chi sta finendo gli ammortizzatori sociali e che si troverà senza nessun sostentamento. Io credo che dovremmo concentrare tutte le nostre forze, proprio su come aiutare chi perde tutto, perché con l'entrata in vigore del Jobs Act, il periodo ammortizzatori sociali è diminuito, basti pensare che la cassa in deroga è solo di tre mesi, quindi fare in modo che gli attuali lavoratori rimangano agganciati ad un sistema che ha tutte le prospettive per poter ripartire. *Segretario CGIL Toscana 38 marzo - aprile - maggio 2016 «S Quel piemontese che ama il nostro territorio «Nel turismo… l’unione fa la forza» di Umberto Barlettani ono sempre stato innamorato di Piombino e della Val di Cornia. Mia mamma è piombinese ed ho sempre avuto un rapporto particolare con questo territorio. Ho vissuto e lavorato a Torino ma il mio cuore è stato qua e così, ormai quindici anni fa, ho deciso di trasferirmi a Piombino». Questo è Alessandro Doria, che come un fiume in piena, racconta con entusiasmo la sua nuova vita, che l’ha catapultato anima e cuore nel settore turistico. «Nel 2002 ho acquistato un immobile dismesso da tanti anni nella campagna di Casalappi a Campiglia. Da qui l’idea di trasformarlo in casa vacanze e nel 2005 abbiamo inaugurato la struttura. Mi sono messo in gioco scommettendo sulle grandi potenzialità del nostro meraviglioso territorio. Oggi – prosegue Doria – la struttura è composta da 7 appartamenti per un totale di 35 posti letto, tutto in stile casa colonica. Con il tempo siamo riusciti a farci conoscere ed apprezzare dai tanti turisti che ormai, anno dopo anno, decidono di trascorrere le vacanze qui da noi. Abbiamo la fortuna – afferma Doria con convinzione – di vivere nella più bella regione d’Italia e la nostra zona non ha niente da invidiare a località turistiche più rinomate. Non ci manca niente, borghi medievali, mare, campagne splendide e un territorio ancora integro dove non ci sono state grandi speculazioni edilizie. E poi, non dimentichiamo le eccellenze enogastronomiche e le cantine conosciute ed apprezzate in tutto il mondo». Chi è Alessandro Doria Alessandro Doria nasce a Torino il 6 luglio 1966. La madre piombinese, Maria Quinci e il padre Renzo piemontese doc, imprenditore metalmecanico. Alessandro inizia a lavorare nell’azienda di famiglia che fornisce componentistica per la Fiat. Poi, nel 2001, decide di cambiare vita e stabilirsi in Val di Cornia. Oggi lavora nel settore turistico ed è titolare del Podere Tre Cipressi casa vacanze a Casalappi. Cosa si sente di chiedere a chi governa il territorio? «Maggiore unità e più coordinamento nella programmazione economica e nella scelta di indirizzo turistico. Destagionalizzare e saper attrarre sempre più presenze con manifestazioni sportive e raduni. Nel nostro piccolo a Natale – continua Doria – abbiamo realizzato “Cose e sapori sotto l’albero” un mercatino con stand di aziende della zona e prodotti tipici. Nell’occasione sono venuti tanti visitatori da diverse parti d’Italia, che poi si sono trattenuti per alcuni giorni visitando le nostre bellezze». Come vede lo sviluppo economico del futuro? «Spero naturalmente che si sblocchi quanto prima la vicenda Aferpi, anche se abbiamo capito finalmente che non possiamo più vivere di Il Podere Tre Cipressi a Casalappi sola siderurgia. Di grandissima importanza il completamento della strada 398 fino al porto. Piombino è l’unica città italiana con una sola via di accesso. E d’estate quasi tutti i giorni ci troviamo davanti a lunghissime code di auto». Cosa le piacerebbe venisse realizzato al posto della centrale Enel? «Benissimo l’idea di un outlet. Però se devo sognare allora facciamolo in grande: mi piacerebbe qualcosa sullo stile di Punta Ala». Altri sogni? «Un bel campo da golf». Un giudizio sui Comuni? «Per quanto riguarda Campiglia, apprezzo l’attenzione e la cura dello splendido borgo medievale e le tante iniziative estive, tra tutte Apritiborgo. Anche Suvereto offre molti servizi e sono presenti importanti realtà del vino di fama mondiale. Per quanto riguarda Piombino, chiedo più pulizia e decoro. E poi valorizzare non solo il centro storico ma incoraggiare iniziative anche in altre parti della città e penso per esempio a “Salivoli di sera” dove c’è partecipazione e un grande spirito di collaborazione. Infine San Vincenzo, il porto credo che potesse essere realizzato in modo meno impattante. Non mi piace. Spero che l’amministrazione comunale sappia mantenere il giusto equilibrio nelle scelte future tra natura e cemento. Un esempio per tutti noi che operiamo nel turismo è Riva degli Etruschi. Grandissima qualità e rispetto per l’ambiente». Cosa farebbe se fosse assessore al turismo? «Mi batterei per eliminare la tassa di soggiorno. La trovo ingiusta perché il turista non deve essere considerato come un pollo da spennare. Infine mi piacerebbe abbassare il costo dei parcheggi per il nostro mare. In costa est, per esempio, il servizio offerto è scadente: sotto il sole, nella polvere e incustoditi». Cosa si augura per il bene del territorio? «Che prenda consapevolezza delle grandi risorse e potenzialità che dispone. Guardiamo al futuro con fiducia, allo sviluppo del porto, alla diversificazione cercando di aiutare le piccole e medie imprese che lottano contro la crisi ogni giorno. E agli operatori turistici in generale, guardare il collega non come un competitore ma come un “complice” per le strategie comuni. Tutti insieme ce la possiamo fare… l’unione fa la forza!». I di Daniele Toncelli n una giornata umida di uno strano inverno, ho finalmente trascorso un pomeriggio insieme all'amico Flavio Melani. Il grande pittore e scultore di Donoratico mi ha accompagnato in un affascinante viaggio alla scoperta di alcuni suoi più importanti monumenti che sono stati installati nelle piazze dei paesi del nostro territorio. Statue sublimi e anche molto conosciute e fotografate come “Nonna Lucia” a Bolgheri, “La pace” in piazza della stazione a Donoratico, “La ragazza in spiaggia” a Marina di Donoratico, “La ragazza al masso delle 39 A spasso tra i monumenti con lo scultore Flavio Melani fanciulle” a Pomarance, “Il riposo del frantoiano” a Montecerboli e “La Madonna dell'Assunta” che verrà inaugurata a marzo. Il nostro percorso è terminato a Castagneto Carducci dove è stato recentemente collocato il monumento “Liberi” nella piazza del Popolo al centro del borgo e davanti all'immensità del panorama che, giù nella valle si proietta verso il mare. L'opera, commissionata dall'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi) e dalla Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci, è composta da due statue che rappresentano due giovani partigiani che alla fine della guerra si incontrano nuovamente e si scambiano emozionati i loro drammatici ricordi. Le atrocità del conflitto, ma anche i sentimenti di amicizia, traspaiono dagli atteggiamenti e dalle espressioni dei volti del ragazzo e della giovane donna. Come tutte le sculture di Flavio, sono in terracotta e il loro stile è realistico ma essenziale nelle forme e nei particolari: il fucile 91/38, la bandiera che li unisce e protegge cadendo per terra, i vestiti del tempo, le scarpe e i visi intensi, appassionati e fieri. Melani è un maestro che utilizza i modelli dal vero che posano per lui, orgogliosi di riscoprirsi nelle immagini di queste fantastiche creazioni di argilla. Mentre il cielo si dipingeva con i colori di un tramonto di fuoco, ci siamo salutati con la promessa di rivederci magari, questa volta, alla mia prossima mostra. marzo - aprile - maggio 2016 ♥ 1) 2) 3) 4) 5) ♣ Indovinate di Giuseppina Toncelli Ci si può dormire sopra. Dove? Chi diventa piccolo con l’uso? Chi sta sulla bocca di tutti? Se è d’oro è falso. Cosa? Cos’è tutta circondata da sabbia? 6) Parlando si può perdere. Che cosa? 7) Cosa non è facile perdere? 8) Cosa si aprono per far luce? Soluzioni: 1) Sugli allori. 2) Il lapis. 3) Il naso. 4) il dente. 5) L’oasi. 6) Il filo del discorso. 7) Un record. 8) Le inchieste. 40 La parola nascosta 4 3 2 1 M N M C E I I A R T S R P N A S I P I Z E N O T O N G N A I I E E Il fiume Cornia ha 03 per le e 19 0 giorno 17 dicembr dato per oltre 30 on in ha e i on vi allu Campigliametri la ferrovia fettuato il o ef s Piombino. È stat eggeri con autobu ss pa i de o rd bo tras lo. e Poggio all’Agnel tra San Vincenzo è stata interrotta ria La linea ferrovia ni. or per oltre due gi mano (Progresso Marem ) 20 dicembre 1903 Avvicinandosi la scadenza dell’affitto delle miniere dell’isola d’Elba, l’Ilva ha fatto correre la voce che gli stabilimenti di Portoferraio e Piombino saranno “serrati” perché il Governo non vuol concedere il concorso diretto dell’affitto. È inutile dire quanta impressione dolorosa suscita la notizia, sia vera o meno, tra la popolazione operaia elbana e piombinese. (L’Unità 17 febbraio 1924) E O ferr Cornia allaga la straripato il C C Edo Marchionni di to a ss a p l e n Un tuffo ovia L’Ilva minaccia la serrata 5 I 6 A 5 C 4 1) Una volta era un pollo. 2) Membrana del timpano. 3) Abitanti di Caltanissetta. 4) Sottoregno animale. 5) Scelta, selezione. 6) Di remota antichità. R 3 A 2 La parola nascosta (se le risposte sono esatte, nella quarta colonna, comparirà il nome di un’antica porta di Campiglia Marittima). 6 1 41 Toscana Immobiliare il Gioiello Via Indipendenza, 182 Venturina Terme (Li) Tel. 0565 852131 – cell. 393 9360639 www.toscanacase.eu [email protected] La nostra professionalità al servizio dello sviluppo del territorio Da oltre 30 anni, operiamo nella ricerca di splendide case in Toscana e nella compravendita di abitazioni di ogni genere con professionalità e grande esperienza nel settore immobiliare. 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PodeRE TRE CIPRESSI CASA VACANZE Podere Tre Cipressi eale ion id enti, t a c Lo , ev este rafici f r e p i otog set f atografic m e e cin Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547 www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected] I 42 marzo - aprile - maggio 2016 di Riccardo Vigetti* l Prp (Plasma ricco di piastrine) è una sostanza usata da tempo in medicina per stimolare i tessuti molli (cartilagini, muscoli, tessuto connettivo). Le piastrine contengono al loro interno dei granuli ricchi di fattori di crescita che hanno un’azione antiinfiammatoria, di rimozione delle cellule necrotiche e di ricostruzione tissutale. Il Prp è un potente e concentratissimo cocktail di fattori di crescita che stimolano la rigenerazione dei tessuti e la neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni). Proprio quest’ultima è una delle proprietà più importanti del Prp per le applicazioni in medicina estetica, dove il corretto apporto di nutrimento ai tessuti è alla S di Allegra Ciaponi* altare la colazione fa dimagrire. Falso. La prima colazione è un pasto fondamentale per iniziare con energia la giornata. Chi consuma una buona prima colazione ha un maggior controllo del peso e meno probabilità di ingrassare. Consiglio. Meglio evitare il classico cornetto al bar, anche quello integrale, tanto alla moda oggi, o biscotti ricchi in grassi, che ci appesantiscono inutilmente di prima mattina. Preferire una colazione nutriente ma leggera costituita da yogurt o latte con pane tostato, fette biscottate o cereali e frutta fresca . Gli spinaci contengono ferro. Vero/falso. Contengono anche ossalati, sostanze che ne riducono l’assorbimento. Consiglio. Per aumentare l’assorbimento di ferro aggiungere vitamina C presente negli agrumi, nei kiwi e nei peperoni. Tra i vegetali prediligere le lenticchie che forniscono quasi il doppio del ferro (5mg ogni 100g di legume contro 3mg PLASMA RICCO DI PIASTRINE Come rigenerare i tessuti base dei loro processi rigenerativi. Negli Stati Uniti la chiamano “Dracula Therapy”, “Dracula Facelift” o “Vampire Therapy“. La tecnica prevede un prelievo di sangue dal paziente, lo si centrifuga in modo da separare il plasma dai globuli rossi e si inietta questo siero nel viso. Il risultato è una pelle che riguadagna vitalità con miglioramento della consistenza, del tono e del volume; più li- ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA Credenze popolari sul cibo scia, più elastica, e decisamente più giovane. Il Prp trova le sue principali indicazioni in alcune aree quali: guance, pieghe nasolabiali, zona perioculare, labbra, fronte, collo, siti delle cicatrici da acne, décolleté, dorso delle mani, alopecia androgenetica (calvizie). La sostanza iniettata, essendo del tutto naturale e proveniente dal corpo stesso del paziente (priva di reazioni allergiche), stimola la rigenerazione delle cellule, i fibroblasti e la rigenerazione del collagene. Il trattamento di viso e collo dura circa un’ora. Non esistono effetti collaterali. Di regola si consigliano due o tre trattamenti a distanza di un mese l’uno dall’altro. *Medico estetico Studio Medico Libra centuale di grassi. Inoltre, in chi ha una scarsa tolleranza al lattosio, può causare difficoltà digestive e disturbi intestinali. Consiglio. Altri alimenti che contengono calcio sono alcuni tipi di frutta secca (mandorle, fichi secchi) verdure verdi (cavolo, spinaci, porro, broccoli), alcuni tipi di acque minerali (controllare le etichette). *Dottoressa, dietista della verdura) e non contengono ossalati. I prodotti da forno sono meno calorici del pane. Falso. Crackers, grissini e fette biscottate contengono in media 100-150 kcal in più ogni 100 grammi rispetto al pane. Questo è dovuto al maggior contenuto di grassi necessari per conferire friabilità. Consiglio. Preferire il pane comune, senza sale, meglio se integrale. Una mela al giorno leva il medico di torno. Vero. Questi frutti contengono, tra le altre sostanze benefiche, la quercetina, un flavonoide dall’azione antinfiammatoria ed energetica, che preserva anche l’elasticità dei vasi sanguigni. Consiglio. Meglio scegliere mele biologiche e mangiarle con la buccia. Bevi tanto latte che fortifica le ossa. Vero/falso. Il latte e i suoi derivati, come yogurt e formaggi, sono la fonte principale di calcio nell’alimentazione ma contengono anche un’alta per- 43 In na i ta c cu ala o r s r In fa di C di Simona Grossi ambio di stagione, si ricomincia. E come inizierete ad alleggerirvi di sciarpe e piumini, anche se l'inverno appena passato è stato decisamente insolito, anche la vostra tavola farà altrettanto. In ino d l r gia be I no i lI m sl o ge di Simona Grossi n primavera il nostro olfatto è ammaliato da un profumo coinvolgente che proviene da rigogliosi cespugli carichi di piccoli fiori bianchi: il gelsomino. Proveniente dal Malabar delle Indie Orientali fu importato in Europa nel Cinquecento dai navigatori Spagnoli. In Italia il primo ad innamorarsene sembra fosse Cosimo Quindi sgombrate il campo da ricette impegnative per dare spazio a piatti freschi, gustosi e veloci. L'ideale dunque per inaugurare la primavera è realizzare una insalata di farro, cereale dalle ricche proprietà nutritive diffusissimo come coltivazione in Toscana ed in particolare in Garfagnana, che vi consentirà di preparare un piatto unico oppure uno squisito antipasto. Pronti ad indossare il grembiule? Preparazione Mettete a bollire un pentolino d'acqua salata e una volta preso il bollore, fate cuocere il farro per 25 minuti (o quanto indicato sulla confezione). Mentre il farro cuoce preparate il condimento: mettete a bagno i pomodori secchi per circa 10 minuti per poi tagliarli a dadini. A parte tagliate sempre a dadini il cipollotto, il sedano ed i pomodori freschi. Quindi tritate grossolanamente le olive, le mandorle ed i capperi. Mentre attendete che il farro termini INGREDIENTI Farro perlato 15 mandorle (3 pugni a persona) sale, 2 pomodori ramati olio extravergine 1 cipollotto d'oliva 20 olive nere 1 pizzico di zucchero 2 pomodori secchi (facoltativo) 1 gambo di sedano pecorino romano 1 cucchiaio di capperi grattugiato De' Medici. Essendone molto geloso vietò che se ne tagliasse persino una foglia. Invece la leggenda narra che un giardiniere donò un ramo alla sua fidanzata. Essa lo piantò nel suo giardino e radicò moltiplicandosi talmente tanto che permise ai giovani di venderlo. E grazie al ricavato si poterono sposare. La coltivazione del gelsomino è molto semplice essendo una pianta molto poco esigente. Infatti ama un terriccio sciolto, neutro e ben drenato. Pertanto per inserirlo al meglio nel vostro spazio verde scavate una buca che sia larga almeno il triplo del vaso e profondo circa 20/30 cm in più. Riempitela con il 70% di terra di giardino ed un 30% di ghiaia aggiungendo un po' di stallatico maturo. Se invece desiderate coltivarla in vaso acquistatene uno largo e profondo dove il miscuglio di terra e ghiaia ricalcherà quella del giardino. L'esposizione è in pieno sole, in queste condizioni darete alla pianta la possibilità di svilupparsi al meglio e fiorire abbondantemente. Irrigatela quindi una volta a settimana nei primi due anni di impianto. Poi la pianta diventerà idricamente autonoma. Per favorire un'abbondante fioritura somministrate, nei mesi di aprile, maggio e giugno, un buon concime liquido con alto tenore di potassio una volta a settimana o ogni quindici giorni. La potatura non è necessaria ogni anno. Sono piante che la cottura unite tutti gli ingredienti in una terrina e condite con sale, olio e una puntina di zucchero. Scolate il farro, e lasciatelo raffreddare per almeno 15 minuti e mescolatelo per bene al condimento. Mettete la vostra insalata in frigo per alcune ore. Un paio di ore prima di servire riportatela a temperatura ambiente per poi completarla con una spolverata di pecorino grattugiato. Mescolatela ancora delicatamente e impiattate. Il segreto per rendere perfetta questa insalata è utilizzare materie prime di qualità quali, l'olio extravergine e il farro rigorosamente toscano, nonché scegliere verdure e ortaggi bio. Un piatto adatto a tutti che accontenterà anche chi desidera mangiare vegetariano e vegan pur mantenendo inalterata la tradizione gastronomica della nostra regione. amano crescere senza essere contenute troppo. Intervenite quindi all'inizio della primavera eliminando dalla base rami vecchi, secchi o disordinati. Sicuramente avrete acquistato un gelsomino per la splendida fioritura ed il profumo intenso ma è meglio sapere che è una pianta con alto valore simbolico associata alla dolcezza e alla sensualità che dona alle persone la capacità di attrarre e farsi amare. Ecco spiegato uno dei motivi per cui da secoli viene inserito nei bouquet dalle spose il giorno del loro matrimonio. 44 È marzo - aprile - maggio 2016 di Pierluigi Galassi Fin da piccolo le prime immagini. Corsi di fotografia al Circolo Rivellino. Cerca angoli pittoreschi del territorio RICCARDO MARCHIONNI «Uomo libero e padrone del mondo» UNA SENSAZIONE CONDIVISA con grande piacere che parlo ai lettori di Costa Etrusca di un giovane fotoamatore piombinese, Riccardo Marchionni, classe 1981, dipendente ex Lucchini, attualmente in cassa integrazione. Fin da piccolo, probabilmente influenzato dal babbo, ha cominciato a scattare le prime immagini, avvalendosi proprio dell'attrezzatura paterna. Nel 2014 ha iniziato a frequentare i corsi di fotografia tenuti dal Circolo fotografico Il Rivellino. Da qui, confrontandosi con altri fotoamatori, ha iniziato a tirare fuori dal cassetto le sue immagini e ad esibirle in diverse mostre cittadine, conquistando il consenso dei molti visitatori. Ha ottenuto un'ammissione nel dicembre scorso al concorso "Luca Rossi"; l'anno passato le sue foto sono state apprezzate e conseguentemente pubblicate dallo scrittore piombinese Gordiano Lupi nel libro "Miracolo a Piombino". Nella biblioteca comunale è affissa la sua mostra permanente intitolata “Piazza Bovio, una terrazza sul mare". Riccardo usa esclusivamente una Power Shot SX 510 della Canon, con cui realizza immagini pulite, senza avvalersi dell'aiuto del computer, il che, a mio avviso, è fondamentale per un vero fotografo. Realizza foto paesaggistiche semplici ma allo stesso tempo ricercate, genuine, realistiche e tecnicamente di ottima qualità. Con i suoi scatti ama immortalare gli angoli pittoreschi del nostro territorio, con amore e poesia. Per sua ammissione, con la fotocamera in mano si sente un uomo libero, praticamente il padrone del mondo, sensazione condivisa da tutti noi fotoamatori veraci. Concludendo, ringrazio il direttore Ivio Barlettani che mi ha dato l'opportunità di esaminare le opere del giovane Riccardo, opere che ho veramente apprezzato. DA TUTTI I FOTOAMATORI Galassi, il decano dei fotoamatori presenta Riccardo Marchionni Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca Vangelisti, Massimo Daddi, Alessio e Matilde Ricci, Asia Giannelli, Francesco Livi, Francesco Masangui, Gabriele Tinalli, Sergio Signori, Marco Morrone, Stefano Tempestini, Graziella Sapienza porta oggi alla ribalta Riccardo Marchionni. 45 Gli scatti di Riccardo Marchionni Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156 www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected] 46 marzo - aprile - maggio 2016 La magia... Lara Androvandi Riflessi luminosi Lara Androvandi è nata a Piombino nel 1973. Si è laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e ha vinto una borsa di studio che le ha permesso di lavorare con Arnaldo Pomodoro. Ha frequentato lo Studio Vegni Design di Pisa e ha restaurato la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano a Fiamignano. Insegna nelle scuole superiori, è cittadina onoraria di Suvereto e ha esposto in Italia e all'estero. Ho potuto finalmente ammirare le opere di Lara Androvandi e sono rimasto veramente impressionato perché sono frutto di un grande talento e di un'immensa passione. Lara è una pittrice eclettica. Del resto la sua preparazione accademica e tutto il suo percorso artistico le consentono di poter realizzare tutto quello che vuole, compresi i suoi sogni. Non per niente ha lavorato con Arnaldo Pomodoro. Perciò si applica nel design, progetta gioielli, restaura mobili e affreschi, elabora foto al computer, decora con il decapato, crea pregevoli opere grafiche e si appassiona di tecniche particolari come la monotopia, l'ebru e il mosaico. I suoi monotipi esposti presso il ristorante “L'Ubaldino” sono esemplari unici, eseguiti con la stesura del colore acrilico con un rullo sulla matrice di gelatina. Con le varie stampe che si susseguono crea così effetti materici piacevoli e molto personali. Vi è rappresentato un mondo affascinante che varia tra l'astrattismo, il simbolismo e il surrealismo. Le sue piume, i suoi fiori, i suoi cuori, emergono dagli sfondi suscitando poetiche emozioni. Emozioni ancora più forti sono quelle suggerite dai riflessi luminosi dei suoi mosaici realizzati con tessere di specchio. Meraviglioso è il trittico che raffigura e decanta la bellezza del corpo umano. Raffaele Ucciero Ritorno alle origini Raffaele Ucciero è nato a Napoli nel 1949 e si è diplomato come maestro d'arte della ceramica nel 1970. Vive a Piombino dove ha lavorato alle poste. Dal 2013 ha esposto con mostre collettive e personali a Piombino (Palazzo Appiani e Giardini ex Propatria), a Campiglia Marittima (Cinema Mannelli) e all'Impruneta. La vita è un percorso che porta l'uomo a spasso nelle strade del tempo. Il viaggio di Raffaele Ucciero ha origine in gioventù con i suoi studi artistici abbandonati per dedicarsi al lavoro alle poste e finalmente ripresi con l'avvenuta pensione. È un ritorno alle origini che è esploso in una sintonia di cromatismi e di ritmi espressivi che nascono sulla superficie delle sue tele appositamente preparate. La forza vitale che queste emanano è scandita dall'energia e dalla volontà con le quali cerca di ritrovare se stesso. È stata per lui congeniale la scelta di esprimersi con l'informale e l'astratto. Le sue composizioni sono coerenti con la sua personalità e sono il frutto di una ricerca continua di creazioni non uguali ma sempre con lo stesso timbro. Ha un modo molto personale di iniziare le sue opere. Usa la balla di iuta che manipola creando svariate modulazioni che poi ricopre con un impasto formato da colla, polvere di marmo e altri materiali. È questa una fase determinante del lavoro artistico che poi viene sapientemente completato con la stesura del colore dato con le bombolette spray. Il suo caleidoscopio, formato dall'oro, il bronzo, l'argento, il nero e il blu, ci suggerisce l'universalità del tempo e dello spazio attraverso ritmi ora lirici ed ora geometrici. dell’Arte 47 a cura di Daniele Toncelli Gisella Giovannoni La materia si trasforma Gisella Giovannoni è nata a San Vincenzo nel 1949. Insegnante di scuola primaria, ha coltivato da sempre la passione per l'arte. Ha frequentato corsi di pittura, trompe l'oile, affresco, ceramica e scultura, sperimentando queste tecniche nei suoi lavori. Ha realizzato scenografie per il gruppo teatrale “Forza Venite Gente” e ha esposto a Venturina, Populonia, Campiglia e Firenze. Andando allo studio d'arte “Il Pianerottolo”, la mia attenzione è stata attratta dalle vetrine del negozio Blu Scuro. Vi erano infatti esposte, tra i mobili, opere pregevoli di Gisella Giovannoni. Si tratta di creazioni che sono il frutto di passione, applicazione, fantasia e abilità nel riciclare, manipolare e scegliere i materiali più vari e suggestivi. Sono piccole e artistiche sculture? Sono oggetti di arredamento? Design o altro? Direi che possono essere considerate tutto questo. Gufi, angeli, pesci, navi e altre creature che appaiono sgargianti nelle loro forme stilizzate e semplificate elegantemente nell'essenziale più puro. All'apparenza potrebbero ricordare le opere di altri artisti, fra questi, Stefano Pilato, ma Gisella, pur conoscendolo, è riuscita a caratterizzarle in modo proprio, grazie alla varietà che si manifesta sia nell'abilità del disegno che nell'uso di tecniche nuove e della decorazione con le foglie d'oro e d'argento, il gesso e altro. Inoltre la scelta del colore, fantasioso e accattivante, evidenzia la conoscenza della pittura. I suoi lavori non sono mai uguali, ognuno ha una forma, un colore, una decorazione diversa. Comunque appaiono tutti estremamente raffinati, tanto da sembrare anche opere di elegante e preziosa oreficeria. Enrico Robotti Tarsie d'autore Enrico Robotti è nato a Firenze nel 1967. Dopo un lungo cammino spirituale diventa monaco benedettino. Per nove anni vive nell'eremo e sperimenta l'arte dell'intarsio e il restauro dei paramenti sacri. Abbandona il monastero e torna a Piombino nel 2007 dove lavora alle Acciaierie e continua a creare e perfezionare le sue tarsie. Nel 2015 ha esposto a Bergamo e a Piombino. La mostra di Enrico Robotti, tenutasi a Palazzo Appiani a Piombino, ci ha fatto scoprire il mondo fantastico, spirituale e affascinante dell'intarsio. Sono state esposte opere molto belle che ci hanno riportato indietro nel tempo. Atmosfere cromatiche che emanano il sapore dell'antico non solo perché ricordano le immagini dei grandi artisti ma anche per la loro sofisticata ed enigmatica scalatura del monocolore. Il sapore e la cromaticità del legno diventano con Robotti, mezzi espressivi unici che riescono ad uscire dalla ripetizione banale per interagire con la creazione personale. Enrico ha saputo coniugare l'ingegno e la fantasia con la preziosa manualità, trasformando la tecnica dell'intarsio in espressione moderna che raggiunge anche effetti pittorici armoniosi e suggestivi. Le sue tarsie d'autore ci mostrano ora le Madonne del Mantegna, del Botticelli, di Raffaello, ora l'Annunciazione di Carlo Crivelli o le icone russe. Ma vi appaiono anche i suggerimenti dell'arte moderna, come Modigliani o Giorgio De Chirico. Originali sono inoltre i paesaggi che rappresentano alcune città italiane come Firenze e Venezia. Inquadrature attuali, essenziali nella scelta delle storiche architetture e equilibrate nei rapporti di forma e colore. Il colore naturale del legno, scandito dalle lamine sottili di ebano, mogano, acero e mirto. 48 marzo - aprile - maggio 2016 D di Paolo Fuligni* i bullismo se ne sente parlare molto, troppo spesso. Ne parlano i giornali e le televisioni dandoci notizia dello sconfortante ripetersi di episodi tanto assurdi quanto vergognosi e obbligandoci a prender coscienza delle drammatiche conseguenze che tali eventi fatalmente comportano. Conseguenze, lo ricordiamo, che possono arrivare fino al suicidio o, perlomeno, al tentato suicidio delle vittime di tali forme di persecuzione. E si trova anche molto da leggere – per fortuna – sul bullismo: che cos'è il bullismo, che cos'è il cyberbullismo, come difendersi dal bullismo, cosa debbano fare le vittime, cosa debba fare la famiglia delle vittime, cosa debba fare la scuola; e va benissimo, ovviamente. Un po' meno però si discute di come fare un'adeguata prevenzione di questo ripugnante fenomeno che certamente non appare in diminuzione, anzi. Prevenzione secondaria, quella che si deve fare quando questi comportamenti antisociali siano disgraziatamente già presenti e diffusi nel nostro contesto urbano e scolastico, ma soprattutto prevenzione primaria, Troppe vittime di questo ripugnante fenomeno. Agire sulle cause e sulle origini di tali condotte. Insegnare ai figli come agire dentro e fuori casa ovvero quella che deve agire sulle cause, sulle origini di tali condotte impedendo che si manifestino. La prevenzione secondaria consiste in adeguate campagne, realizzate con strumenti mediatici “hard” – e quindi televisione in primo luogo, ma anche internet e social network – miranti a ribaltare totalmente l'immagine sociale dei bulli: non quindi i “cattivi” ma “ganzi” o gli “eroi del male”, come essi stessi tendono a proporsi, ma come frustrati, codardi, inetti e soprattutto gran teste di c... Un po' troppo volgare? Sì, coraggio, esprimendoci in modo molto esplicito, magari anche molto pesante, perché il linguaggio è importante e noi dobbiamo adoperare il “loro” linguaggio, non il linguaggio politically correct delle istituzioni e dei giornali. Ci vuole determinazione e ci vogliono ingegno e soldi per fare delle buone campagne, ci vogliono validi testimonial, gente che i giovani ammirano e seguono, ci vogliono dei pubblici amministratori a fare fatti e non solo discorsi. Però, se vogliamo parlare di prevenzione primaria, dobbiamo domandarci un po' dove mai nasca questo famoso bullismo, non sembra difficile trovarne l'origine. Molto spesso nasce in casa, in famiglia, nei contesti più comuni e “normali”. Non di rado nasce per fenomenali “vuoti” educativi, clamorosa incapacità di genitori benevoli ma assai distratti, ovvero presenti e affettuosi ma incredibilmente deboli. I bambini vengono al mondo con una innata predisposizione all'aggressività che madre natura dà loro per aiutarli a sopravvivere; sono primitivi i bambini, come è ovvio e normale. Certo, c'è chi è più aggressivo e chi meno, così come c'è chi mangia di più e chi di meno, chi si muove di più e chi meno. Compito dell'educatore è quello di regolare tale funzioni, di ottimizzarle, di socializzarle, al fine di garantire a questo bambino di crescere con un buon rapporto con gli altri, adulti e coetanei. Il genitore non deve né reprimere né tollerare, né essere autoritario e schiacciante né debole ed evitante; deve prontamente intervenire limitando o stimolando, orientando, insegnando al bambino come comportarsi nei confronti dell'ambiente circostante. Il genitore deve sapere di costituire un modello e di dare, sempre – che lo voglia o meno – un esempio; poi, al di là delle buone intenzioni, nei fatti si vedrà che esempio avrà dato. Bambini bamboleggiati e trattati come principini da piccoli, che diventeranno prima tiranni in famiglia – prepotenti ed aggressivi in primo luogo, di solito, verso le madri – e poi piccoli despoti capaci di trarre intenso piacere dall'assoggettare coetanei più deboli al proprio volere, divertendosi nel vederli soffrire; e tutto questo non lo vogliamo proprio. Ognuno quindi, come al solito, dovrà assumersi le proprie responsabilità: i genitori quella di adottare ed offrire ai figli modelli coerenti e adeguati di condotta dentro e fuori di casa, la scuola e la società quella di agire con determinazione e costanza, disincentivando e scoraggiando comportamenti violenti prima e non dopo che si siano verificati. *Psicologo - psicoterapeuta 49 E G G E l i h Fe sso c di Fabio Canessa A nche i writer e le loro scritte sui muri hanno attraversato una mutazione antropologica e grafica. Nei decenni passati la scritta proclamava con forza odi e amori, imponendo allo sguardo dei passanti la sua verità, con l’obiettivo di disturbare chi la pensasse diversamente. L’identità di chi imbrattava i muri era facilmente intuibile: fascisti e comunisti, eterosessuali e omosessuali, fedeli e bestemmiatori, juventini e interisti, pisani e livornesi facevano a gara in un’orgia di botte e risposte per squadernare ai quattro venti il loro credo granitico. Oggi, nella crisi generale di ogni credo e nella tiritera, soprattutto politica, del “sono tutti uguali” (in senso negativissimo), quella energica sicumera è andata perduta, lasciando spazio a dubbi e smarrimenti. Come nella letteratura, al poeta vate si è sostituito il writer scoglionato che, anziché fare proseliti, si mostra al contrario bisognoso di certezze e in cerca di punti di riferimento. Ne sono esempio illuminante le scritte (una di ieri e una di adesso) che presentiamo qui sotto. Quella contemporanea dimostra anche il cambiamento della scrittura, ormai adeguatasi alle abbreviazioni da sms. La velocità espressiva è oltremodo preziosa per il writer, sempre ansioso di terminare l’opera prima che passi qualcuno che lo vede… Premio alla carriera DIO C’È (Ormai introvabile, la scritta ha campeggiato per anni distribuita un po’ dovunque). Scritta popolarissima e leggendaria, apparsa in tutta Italia negli anni Settanta e Ottanta, fece parlare a lungo di sé, scatenando ipotesi degne di Dan Brown: opera di un singolo writer devoto che attraversava l’intera penisola per catechizzare ogni autista o complotto di una setta religiosa che si era accordata su scala nazionale per ammonire i dubbiosi? In ogni caso il monito apodittico e perentorio, anziché gratificare i credenti, rassicurare gli agnostici e ammaestrare gli atei, finì con l’inquietare un po’ tutti. Testimonianza di una fede severa, il suo tono preconciliare ebbe il merito cristiano di smuovere le coscienze costringendole a riflettere sul destino ultraterreno (per cui si trattò magari di un’inquietudine salutare), ma sembrerebbe oggi forse poco in linea con l’apertura misericordiosa di papa Francesco. Primo premio MI PIACE CIO’ KE PENSI E DICI XKE IN TE VEDO LE MIE RADICI (Su un segnale stradale di diritto di precedenza all’uscita di Donoratico della superstrada, direzione Livorno). Già l’originalità della scelta del supporto (non un muro, ma un segnale stradale) cattura l’attenzione, ma ancor più significativo è che si tratti del diritto di precedenza, a suggerire che questo messaggio merita, per l’appunto, la precedenza su tutti gli altri. Un ottonario e un decasillabo in rima scolpiscono nella memoria dell’automobilista di passaggio il dovuto riconoscimento a un maestro di vita: il contenuto del precetto è omesso (chissà che cosa pensa e dice il guru?), ma il suo insegnamento convince e piace perché, come con ogni vero maestro, l’allievo riconosce in esso le radici della sua identità. Alternativa contemporanea all’antico “Dio c’è”, la scritta non vuole imporre una verità ma suggerire un metodo per arrivarci: radicati nella tradizione, accettare solo i valori nei quali può rispecchiarsi il nostro io di adesso. 50 marzo - aprile - maggio 2016 C Ecco tutte le giacchette nere a Piombino I 65 anni della sezione arbitri Aia di Emilio Guardavilla i vuole un coraggio da leoni per scendere in un campo di calcio ed assistere ad una partita senza poter partecipare attivamente a quella sinfonia di emozioni e passioni di cui si è l’unico direttore di orchestra. Ci vogliono un cuore di pietra e nervi d’acciaio per rimanere impassibili alle rimostranze dei calciatori, delle panchine e del pubblico ad ogni decisione presa in pochi secondi. Ci vuole una personalità spiccata per rimanere inosservati nello svolgimento della partita con addosso una divisa che acceca ed un fischietto che assorda. Una personalità forte e determinata per imporsi con le buone maniere a ventidue e più atleti assetati di vittoria e accecati dalla vigoria agonistica. Mantenere un basso profilo non è mai come dirlo. Lo si fa per amore del gioco più bello del mondo. Lo si fa con nel cuore il sogno di poter dirigere, in un futuro sempre a portata di mano, una finalissima del calcio che conta. Ed essere lì, atleta tra gli atleti, in quello spettacolo unico ed irripetibile frutto del lavoro di tanti campioni, pur non avendo la possibilità di trattare il pallone con i piedi. Le giacchette nere di Piombino festeggiano a maggio di quest’anno il loro sessantacinquesimo anniversario. Dopo circa venti anni di diretta dipendenza da Livorno (risale Da Chellini all’inossidabile Idoneo Quiriconi. L’impegno costante del presidente Gherardi Arbitri al Magona dopo una seduta di allenamento al 1932 il primo nucleo associativo dei direttori di gara piombinesi con sede storica nella saletta dell’allora Bar Roma) nasce nel 1951 la sezione Aia di Piombino con il suo primo presidente Aldo Bacci, da cui prende nome dal 28 febbraio 2008. Tra i soci fondatori degli anni ‘30 si ricordano Nilo Baracchini, Osvaldo Corsini, Volturno Macchi, Mario Sillari, Aldo Terzi e Ivan Papi, nonché Cesare Papeschi, Attilio Calcaprina, Sileno Pucciarelli, Aldo Rossi, Ferdinando Agroppi (padre di Aldo), Evandro Benedetti, Guido Valori, Giuseppe Cerasi e Mario Bartolomei. Nell’immediato dopoguerra gli arbitri piombinesi si ricompattarono ed ottennero il distaccamento dalla sezione di Livorno. Nella neonata sezione di Piombino si distinsero, Proponiamo affari dal 1981 oltre che Idoneo Quiriconi (assistente in serie A nella stagione 1947/48), Valentino Chellini e Ottavio Billeri, Evandro Benedetti (assistente in serie A dal ‘49 al ‘53), Guido Bonanni per le numerose direzioni in “quarta serie”. Da allora la sezione Aldo Bacci (arbitro con trascorsi in serie C e B) ha continuato ininterrottamente la sua opera di reclutamento e formazione di aspiranti arbitri fornendo ai campionati regionali e nazionali, sia dilettanti che professionisti, direttori di gara, assistenti ed organi tecnici ad ogni livello. A tutt’oggi le attività sezionali di preparazione teorica e fisica si svolgono con le cadenze stabilite dai regolamenti nazionali ed interni coinvolgendo, nei momenti tecnici (teorici e pratici) e ricreativi, tutti gli iscritti. Oltre che al ringraziamento di tutti gli sportivi piombinesi è di dovere l’augurio di un futuro brillante e ricco di soddisfazioni. Il presidente Massimo Gherardi, al suo sesto mandato non consecutivo dal 2009, esprime con orgoglio la soddisfazione per l’andamento e i risultati ottenuti dagli associati della sezione di Piombino. «Nonostante i numerosi impegni (Gherardi è giornalista della produzione news della Rai ndr) ricoprire questo ruolo mi dà un immenso piacere. L’entusiasmo e la carica dei nostri giovani – conclude Gherardi – sono inestimabili e ripagano a pieno gli sforzi costanti che la presidenza richiede». COMPRAVENDITE - AFFITTI CESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI www.immobiliarecristiani.com Tel. 0565 702484 di Livio Cristiani Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI) I fischietti Mohamed Abdel Hay, Alessandro Adamo, Yuri Alberini, Arianna Aniello, Andrea Angilletta, Christian Bellantone, Eric Benigni, Federica Berrugi, Tommaso Bertini, Vanessa Bertini, Alessio Bizzaro, Ivan Bochkov, Andrea Callari, Ilona Chernenkova, Gianluca Ciummei, Giuseppe Costanzo, Giacomo Crispolti, Rosaelena De Luca, Nicolo Demi, Wahid El Gaddari, Luca Eramo, Mau- 51 rizio Giorgerini, Ivan Grandiosa, Giacomo Guardavilla, Luigi Ingenito, Luca Lazzeri, Basilio Lenzo, Alessandro Lubrano, Ion Luca, Christian Marchionne, Daniel Marku, Gianluca Melis, Marco Montagnani, Alberto Moscardini, Rudy Ogliormino, Francesco Persini, Alessio Pinotti, Alessandro Pistolesi, Niccolò Ravenni, Giovanni Ridulfo, Giorgio Rossetti, Abdessamad Sabri, Lorenzo Sinatti, Mattia Solito, Riccardo Sorvillo, Attilio Tardani, Aldo Tonin, Alessandro Tonin, Vincenzo Tutolo, Marco Velluto, Giorgio Viti. Le bandierine Alessio Lumetta, Stefano Valentini. Arbitri fuori quadro Il presidente Gherardi Daniele Bertozzi, Giulio Fedeli, Pietro Lubrano, Moreno Mancini, Marco Mosci, Gaetano Petrillo, Gabriele Poggi, Riccardo Pucini, Damiano Salvadori, Francesco Scotti. I quadri dirigenziali Presidente - Massimo Gherardi Presidente onorario - Idoneo Quiriconi Vice presidente - Riccardo Pucini Segretario - Davide Anselmi Aiuto segreteria - Arianna Aniello Sostituto designatore - Gaetano Petrillo Amministratore - Giulio Fedeli Delegato informatica - Daniele Bertozzi Delegato formazione Lto - Damiano Salvadori Delegato reclutamento - Vittoriano Galasso Consigliere - Alessandro Tanzini. Arbitri benemeriti Davide Anselmi, Aniello Avella, Vittoriano Galasso, Massimo Gherardi, Giuliano Lavagnini, Renzo Masini, Fabio Quilici, Idoneo Quiriconi, Alessandro Tanzini, Fabrizio Toninelli. 52 marzo - aprile - maggio 2016 Carovana nerazzurra - Lucca 14 giugno 1964. Il Piombino ha bisogno di un punto per salvarsi dalla retrocessione. Il nostro direttore Ivio Barlettani – all’epoca giovane giornalista del Telegrafo – organizza la “memorabile” carovana della salvezza capitanata dal tifosissimo Alfio Callai, con la collaborazione di Franco Biegi, Guido Bonanni, Franco Barbagli, Roberto Sandri, Virio Palmi e tanti altri. La carovana porta allo stadio di Lucca una coda di auto e pullman lunga un paio di chilometri (oltre 3mila sportivi). A tutto clacson, sia all’andata che al ritorno. Con la Sestese fu 1-1: missione compiuta! In questa foto storica si riconoscono tanti volti noti, ne presentiamo alcuni: Giuliano Cioni, Flavio Nardi, Romano Profeti, la mascotte Sabatino. Gli altri chi sono? Provate a riconoscerli. Un giorno in pretura - Estate 1985. Al tavolo, da sinistra, l’avvocato Domenico Napoleoni, un legale livornese, l’avvocato Lelio Billeri e l’avvocato Fausto Bianchi. Via n rico 53 Miss e mister bikini - Estate 2004: finalissima del concorso organizzato da Claudio Mazzola. Presentatore della serata Marco Bocchigli. La manifestazione, che ha ottenuto grande successo, si è svolta al villaggio Mortelliccio. aggio nei ordi Primo nato - Primo gennaio 1996, ecco il primo nato a Piombino. Si tratta del piccolo Andrea Persico, fra le braccia della mamma Eleonora Montano e del babbo Mimmo. Oggi Andrea frequenta l’università a Pisa ed è al primo anno di economia e commercio. Mimmo è il titolare del noto bar Cristallo in piazza Verdi. Saggio di danza - Piombino giugno 1989. Al teatro Metropolitan va in scena il saggio spettacolo di fine anno della scuola Centro Studi Danza diretta da Monica Guerrieri. Oltre cento ragazzi si esibiscono sul palco. Nella foto, un gruppo di piccole ballerine in posa. In basso da sinistra: Gaia Pucci, ???, Marina Bardini, Sara Caria, Silvia Gianfaldoni, Arianna Cianchi, Sara Torzoni, Milena Verdicchio. In alto da sinistra: Barbara Innocenti, Laura Giuliani, Pia Fegatilli, l’insegnante Monica Guerrieri, Giorgio Fegatilli, Marina Burgassi, ???, Vanessa Hellier, Lisa Marchetti. Spinning in piazza Bovio - Piombino 12 giugno 2000: lezione in piazza Bovio, organizzata dalla palestra Living Club. Passano gli anni ma ancora tanti dei fotografati continuano a pedalare! 54 marzo - aprile - maggio 2016 Riflessioni di un cinefilo disilluso o vituperio alla settima arte? Q Il cinema non piace, la droga sì di Federico Del Viva uale definizione potremmo dare al termine “arte”? Questa domanda potrebbe generare un dibattito ampio, su cui si potrebbero versare fiumi d'inchiostro. Il concetto di arte e le arti stesse si sono nel tempo evoluti, e, a partire dall'antichità, hanno subito, e tutt'ora stanno subendo, trasformazioni graduali e radicali. Ciò che di essi resta immutata nel tempo è la capacità di trasmettere emozioni, messaggi, principi. Se questo è vero per ogni tipo di arte, lo è in particolar modo per la cosiddetta "settima arte" (nome dato al cinema secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921). Ma quali emozioni può ancora regalare l'ingresso in una sala cinematografica a chi, come noi, vive all'interno del paradigma culturale della multimedialità, dello streaming, degli smartphone e del tutto e subito con un clic? Fra le molte cose, potremmo citare l'illusione di tornare piccoli di fronte alle dimensioni imponenti dello schermo, di provare la stessa meraviglia e lo stesso entusiasmo che provavamo da bambini, quando credevamo alle fiabe portatrici di valori e significati e ci abbandonavamo a fantasticherie, facendo diventare la nostra stanza o il parco dove giocavamo mondi fantastici e scenari delle nostre avventure. Attori, registi e quanti altri Il cinema Metropolitan dove è apparsa la scritta Le emozioni che si provano all'interno di una sala cinematografica. Quella scritta sul muro indica la perdita di valori umani. Inneggio gratuito alla droga sminuisce l'arte: giusto allarme? coinvolti nella realizzazione di una pellicola, attraverso l' imitazione della prassi umana e la descrizione soggettiva del mondo, si confrontano con noi mettendo le proprie emozioni a nudo, esprimendosi attraverso immagini e suoni: tutto ciò allo scopo di cercare solidarietà ed empatia con il pubblico. In fondo in fondo, un po' tutti vogliamo bene al cinema: esso è stato capace di scandire attraverso fotogrammi, musica e dialoghi le varie fasi della nostra vita. Proprio per questa ragione, qualche giorno fa, passando in un vicolo adiacente al cinema teatro Metropolitan a Piombino, e notando sul muro attiguo la Lami & Bruscolini srl agenti di assicurazioni scritta “Il cinema non piace, preferiscono la droga” mi sono un po' rattristato... Constatazione disillusa di un cinefilo o dileggio gratuito inneggiante all'uso di stupefacenti? Al di là di tutto penso che la perdita di fiducia in qualsiasi forma di arte sia sintomatica di perdita di valori e, senza tirare in ballo il termine “nichilismo” (magari troppo esagerato, ma forse neanche troppo) consiglierei all'autore del graffito, qualora egli avesse voluto connotare negativamente la settima arte, di entrare più spesso in una sala cinematografica (per godersi la magia di un bel film) anziché (mi si perdoni la citazione Gucciniana) “dentro a stanze da pastiglie trasformate”. 14.44.53 55 Il gestore unico del servizio integrato dei rifiuti urbani dell’ATO Toscana Sud 106 FomXni serviti 36 Arezzo 28 Grosseto 36 Siena 6 Livorno 550.000 7RQQHOODWHGLULĦXWLXUEDQLSURGRWWL 12.063 Km 2 TERRITORIO DI RIFERIMENTO 910.000 5HVLGHQWLGHOEDFLQRGHOOė$WR7RVFDQD6XG Un territorio prezioso in cui la gestione sostenibile dei rifiuti ha un ruolo strategico per la tutela dell’ambiente VHJXLFLVX www.seitoscana.it 800127484 56 marzo - aprile - maggio 2016 N Dopo sei lunghi anni arriva la sentenza del tribunale Asiu e Murzi, assoluzione piena di Ivio Barlettani ei giorni scorsi si è conclusa al tribunale di Napoli la storia dello smaltimento dei fanghi provenienti da Bagnoli, presso gli impianti di Ischia di Crociano. La storia, iniziata nella fase in cui i collegamenti con la realtà campana erano parte di un percorso più vasto, si è chiusa dopo "appena sei anni" con la sentenza di non luogo a procedere, che ha sancito giuridicamente quello che il buon senso aveva già catalogato come una incredibile bufala. Infatti Asiu aveva bloccato l’arrivo dei primi carichi di fanghi da smaltire. Asiu aveva denunciato il caso ad Arpat e Noe, (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri). Asiu non aveva accettato in discarica la pur minima quantità di materiale e, viste queste premesse, nessun passaggio di denaro, pur contrattualizzato, si è mai realizzato. Questo è quanto risulta dagli atti processuali. Possiamo quindi dire che tutto è bene quel che finisce bene? Dipende. Sei anni, una decina di imputati, almeno altrettanti avvocati, viaggi, spostamenti, perizie. Noi non sappiamo quantificare il costo sostenuto, ma certamente crediamo che non sia impalpabile o trascurabile. Badate bene: lungi da noi il pensiero che non si debba indagare per risparmiare, ma quando le carte sono così sfacciatamente trasparenti, forse sarebbe apprezzabile un atteggiamento più cauto. Diciamo questo dopo aver parlato anche con l' avvocato Fausto Bianchi che ha seguito il processo, come difensore degli interessi Asiu e del suo La storia dello smaltimento dei fanghi di Bagnoli. Asiu aveva bloccato l’arrivo dei primi carichi. Vicenda incredibile: da denunciante a denunciato Fulvio Murzi, ex presidente Asiu presidente Murzi. Si è trovato nella posizione paradossale per cui gli altri avvocati avevano difficoltà a vedere in lui il difensore, visto che l'ente da lui rappresentato era il denunciante! Tutto questo può anche essere narrato scherzosamente, ma resta il fatto che il costo complessivo dell'intera faccenda ricade sulla gente, su tutti noi, con cifre da riconoscere, denaro da stanziare e quindi da sottrarre da possibili nuovi servizi. L'altra riflessione riguarda direttamente Fulvio Murzi, colui che era il presidente e poi l'amministratore unico della società chiamata in causa. Ripercorrendo la sua storia di impegno politico e istituzionale, vediamo un individuo sicuramente controcorrente, che ci sentiamo di dire ha sempre anteposto gli interessi collettivi rispetto a quelli personali, mettendosi in gioco senza rete, rischiando di persona, ma uscendo sempre con la certificazione di aver lavorato per l'interesse collettivo. Vogliamo ricordare cosa gli è costato personalmente il completamento dell’ospedale Villamarina, in soli quattro anni, quando in Italia la media si aggira sui venti anni (dieci giorni di carcere ma poi con tante scuse finali). Nonostante queste "ustioni" ha continuato a credere nel pubblico, nel ruolo di servizio della politica e nella priorità degli interessi collettivi rispetto a quelli economici e carrieristici del singolo, oggi molto in voga. Vogliamo chiudere oltre che con i nostri ringraziamenti al dottor Murzi (ma ne avrà ricevuti sicuramente molti, anche più importanti dei nostri) con una frase che gli abbiamo sentito proferire in varie occasioni: “Quando una persona decide di accettare un incarico, deve mettere in preventivo i rischi a cui va incontro; se costui pensa solo a cautelarsi lascerà la situazione allo stesso livello in cui l'ha trovata. Individui ed atteggiamenti completamente inutili per gli interessi della gente”. Autocarri in discarica 57 Opinioni a confronto Alessandro De Gregorio hannO detto «La Val di Cornia è un crocevia dell'alta Maremma con le sue eccellenze ortofrutticole, vitivinicole, olearie. Insieme ai territori contermini, può essere il teatro naturale di politiche di innovazione di filiera, di trasferimento generazionale, di investimento nella trasformazione agroalimentare e di qualificazione dell'agriturismo. La valorizzazione dell'economia rurale del nostro territorio potrà giocare, soprattutto attraverso i comparti oleario del vino e dell'ortofrutta, un ruolo fondamentale nell'agricoltura toscana». Gianni Anselmi Consigliere regionale Pd Venturina, 22 febbraio 2016 «Piombino è adagiata su una bomba ecologica, cresciuta in modo esponenziale anno dopo anno, fin da tempo immemore. Il sottosuolo è pesantemente inquinato e in superficie, sulla superficie della ex Lucchini, ci sono cumuli di polveri pericolose allegramente trasportate dal vento. Lontane dagli occhi della gente, non fanno paura. Ma sono lì, giorno dopo giorno». Guido Fiorini Giornalista Il Tirreno, 23 febbraio 2016 Paulo Dybala «Piango per mio padre che se ne è andato quando avevo 15 anni. Ha lottato per tanto tempo contro un tumore al pancreas, ma è stato inutile. A me, per proteggermi, non dicevano tutto, così io mi illudevo, speravo che guarisse. Oggi parlo spesso di lui con mamma, mi succede di sognarlo e ogni volta mi sveglio tra le lacrime. Mio padre aveva un sogno: che uno almeno dei suoi tre figli diventasse calciatore. Non c’è riuscito Gustavo, il maggiore, e neanche Mariano, che tutti dicono fosse più forte di me, ma che è stato vinto dalla nostalgia di casa. Perciò io dovevo farcela: per onorare la memoria di papà ed esaudire il suo desiderio. Oggi so che papà è orgoglioso di me e per questo i miei gol li dedico a lui». Calciatore Juventus Febbraio 2016 Pasquale Petti «Il Gruppo Petti è molto soddisfatto dell'incontro con l'Assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi che si è svolto nello stabilimento produttivo dell'Italian Food di Venturina Terme dove lavoriamo e trasformiamo pomodoro da industria toscano». Ad. Gruppo Petti Venturina Terme, 22 febbraio 2016 «C’era una cosa che Fonzie non riusciva a dire: “Ho sbagliato”. Non ce la faceva proprio, il bulletto di Happy days, a pronunciare quella frase. Neanche se si sforzava. Ecco, il Pd piombinese sembrava avere lo stesso limite. Ed è un limite grave, per chi governa un territorio. Governare non significa fare come ci pare, flettendo i bicipiti dei numeri. Significa assumersi una grande responsabilità: quella di scegliere dopo aver fatto il possibile per cercare accordi, trovare compromessi. La politica è mediare e poi decidere. E in politica (ma non solo) bisogna riconoscere gli errori. Ha ragione Pasquinelli, ha ragione Pietrelli. Perché sui quartieri il Pd ha sbagliato dal primo giorno: prima i tempi e poi i modi. E non ha mai chiesto scusa. Nemmeno ora, di fronte a una doppia sentenza di un tribunale. C’è troppa stizza nelle parole del capogruppo Barsotti, le sue dichiarazioni non gettano ponti ma scavano ancora di più il fossato che divide il Pd dal M5s e dalle altre forze di opposizione. E questo non serve a nessuno. Nemmeno al Pd». Giornalista Il Tirreno 14 febbraio 2016 MECCANICA INDUSTRIALE 58 marzo - aprile - maggio 2016 in libreria Il romanzo di formazione di Gordiano Lupi Miracolo a Piombino L’ultimo lavoro di Gordiano Lupi, Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano, si discosta nettamente dalla matrice storica e culturale che ne ha da sempre caratterizzato la florida produzione letteraria. Pur ambientando l’intera vicenda nella sua città, in questo romanzo breve il direttore editoriale de Il foglio letterario si dedica all’analisi psicologica dell’età adolescenziale attraverso le tormentate esistenze del giovane uomo Marco e del giovane gabbiano Robert. Entrambi si affacciano alla vita di adulto affrontando le proprie peculiarità rispetto al mondo esterno che nella maggior parte dei frangenti si manifesta tutt’altro che benevolo. Un ambiente ostile e beffardo in cui cozzano con disarmante regolarità gli slanci volontaristici, siano essi fisici che interiori, dei due protagonisti, alienati in egual misura dal gruppo e dal branco. Le due storie parallele si intrecciano ad ogni capitolo intessendo le trame di un romanzo di formazione la cui intensità deve molto anche alla prosa poetica con cui si presenta. La genesi dell’opera risale al 1997 con l’omonimo racconto e si completa nel 2000 quando vede la luce il racconto lungo dal titolo Il gabbiano solitario. All’indomani di un incontro di lettura con gli alunni delle scuole medie della città e a seguito un minuzioso lavoro di editing, i due componimenti confluiscono in un unico corpo narrativo dando vita alla sua forma de- finitiva. L’intera narrazione è adombrata dal celebre aforisma sulla gioventù dello scrittore, saggista e filosofo francese Paul-Yves Nizan; ad ogni picco emotivo ribadisce la propria pertinenza. Foto artistiche di Riccardo Marchionni. Miracolo a Piombino, Historica edizioni, pagine 146, 12. Il nuovo giallo di Stelio Montomoli Crociera di capodanno a Nizza Sono di nuovo Denise e Marco i protagonisti dell’ultimo lavoro di Stelio Montomoli, un avvincente giallo ambientato su una moderna nave da crociera battente bandiera italiana. Così come ne “La strega di Baratti” la giovane coppia si cimenta nella risoluzione di un’intricata vicenda dai retroscena inaspettati e dai risvolti imprevedibili, confermando l’arguzia e la tenacia ormai apprezzata dagli affezionati lettori. Imbarcatisi nel porto di Livorno con rotta su Nizza per la crociera di capodanno gli innamorati dovranno rinunciare al relax della navigazione e ai piaceri delle escursioni a terra per portare a termine ciò che la curiosità gli impone come imperativo categorico. Le loro indagini si sviluppano, questa volta, sulle oltre 36mila tonnellate di stazza lorda della Moby Wonder, l’ammiraglia dell’omonima flotta italiana leader nel settore ro-ro e passeggeri, fino a portare alla luce un nuovo episodio di violenza di agghiacciante attualità. Grazie all’inesauribile vena inventiva di un autore che dal 2004 pubblica un romanzo all’anno, i due giovani protagonisti declinano con disarmante naturalezza le lusinghe dello svago e del divertimento a bordo per dedicarsi anima e corpo al caso, concepito e articolato da Montomoli, anche per questo romanzo, con sapiente maestria. È l’architettura stessa della nave che ispira un intrigo solo in apparenza scontato; in un ambiente estraneo, comunque innaturale per la maggior parte degli individui, la narrazione si arricchisce di valenze emotive importanti. Tali e tante da far rivalutare al comune mortale il fascino e il mistero di un microcosmo galleggiante con rinnovata curiosità. Crociera di capodanno a Nizza, Ouverture Edizioni, pagine 192, 13. 59 a cura di Emilio Guardavilla [email protected] Prima pubblicazione di Valerio Pietrini O bell’acciaio È una vera e propria autobiografia la prima pubblicazione cartacea di Valerio Pietrini, poliedrico cantante con apprezzati trascorsi nel mondo del musical e della musica leggera. Nel titolo “O bell’acciaio”, il gioco di parole è stato coniato dall’autore stesso nella triste occasione dello spegnimento dell’Afo4 dello stabilimento Lucchini nell’aprile 2014, si intuiscono le sue radici e l’attuale collocazione professionale, ma soprattutto l’inevitabile ambientazione del proprio narrato. Per i tipi delle edizioni Archivinform di Venturina Terme Pietrini scrive di sé e del microcosmo che lo ha circondato sin dalla nascita nelle campagne piombinesi. Musicista provetto, operaio metalmeccanico di terza generazione e scrittore dell’ultima ora, si cimenta in un’analisi del contingente che diverte e commuove oltre che far riflettere sia chi conosce il territorio e la sua realtà che chi ne ha solo sentito parlare dai media. La famiglia, quella in cui è nato e quella che ha creato, le relazioni interpersonali, il comprensorio, la fabbrica come capitoli ideali della propria esistenza, sono inondati da un flusso di coscienza irrefrenabile che anestetizza l’immobilismo e annichilisce la rassegnazione a colpi di vita e sentimenti positivi. Per non snaturare la sua indole, il suo operato e lo spirito estemporaneo che caratterizza questo lavoro usa un linguaggio non affettato, diretto ed evocativo. Il linguaggio basso della tradizione orale, quello dei padri e dei nonni ma anche quello dei più giovani cresciuti all’ombra maestosa del polo industriale. Quello che si usa ad ogni inizio turno di fronte alla propria “cassina” (leggasi stipetto). O bell’acciaio, Archivinform edizioni, pagine 115, 15. Le confessioni di Gianfranco Gilardetti Scritti Con Scritti, il bizzarro Gianfranco Gilardetti, ex ferroviere e punta di diamante della Pugilistica piombinese degli anni Settanta, si consegna a quanti hanno avuto l’occasione di incrociare il loro destino con il suo, per le strade, sul posto di lavoro e sul ring. La pubblicazione, introdotta da Massimo Panicucci ed intercalata dalle illustrazioni di Mapak, è un’autentica confessione a Dio e agli uomini di chi, a torto o ragione, sente la necessità di tirare le somme della propria esistenza terrena. Ed è così che Ringo, questo è il nickname che si è guadagnato a suon di cazzotti dentro e fuori il quadrato, dà libero sfogo alla vena creativa per raccontare e raccontarsi i periodi e gli episodi più salienti della sua vita. I caratteri della Lettera 37 Olivetti scelti da Ipnosys per l’impaginazione del manoscritto ripercorrono sessant’anni vissuti senza paura e senza peli sulla lingua, dalla spensieratezza della gioventù fino ad oggi. E nell’universo di Ringo cose e persone di cui potersi impaurire ce ne sono stati eccome. È un’aneddotica schietta e pungente quella che governa i diciotto frammenti di vita vissuta a testa alta nella buona e nella cattiva sorte, semplice da decifrare anche per l’ultima generazione ma quanto mai attuale nei contenuti etici e morali, quanto mai verosimile per i valori premiati da una logica retributiva universalmente riconosciuta. La stazione ferroviaria in cui l’autore ha trascorso così tanti turni di lavoro e il tappeto sul quale ha udito così tanti gong sono sin troppo semplici inneschi per un’indagine analitica dell’esperienza che qualsiasi lettore può assimilare ad almeno una fase della propria. Scritti, SelfPublishing, pagg 80, omaggio. 60 marzo - aprile - maggio 2016 Questa rubrica è libera. Il contenuto delle lettere può non collimare col pensiero del giornale. Costa Etrusca si riserva di ridurre le lettere e di eliminare espressioni che possano integrare ipotesi di diffamazione. Gli autori, purchè noti alla direzione, potranno chiedere che la loro firma sia omessa. Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate. LA PROPOSTA Shopping al singolare Relativamente al fatto che molti supermercati organizzano situazioni di shopping per i single vorrei sapere perchè anche Unicoop Tirreno non decide di fare lo shopping per i singles. Lo fanno alla Esselunga, Carrefour e altri. Date voce per piacere a questa cosa. voci: acqua (costo in mc/annuo), fognatura e depurazione. Per la voce acqua esisteva una fascia agevolata che nel 2008 valeva fino al consumo di 80mc annui. Tale consumo agevolato è stato ridotto a 75mc per scendere fino agli attuali 30mc (delibera n. 24 del 8/7/2015). Questa restrizione di vantaggio si traduce ovviamente in un costo. Costo acqua aumenta del 105% dal 2008 al 2015 per i consumi eccedenti i 30mc. Costo fognatura aumenta del 69% dal 2008 al 2015. Costo depurazione aumenta del 79% dal 2008 al 2015. Un esempio: una famiglia che consuma 75mc anno è passata da un costo di 107 euro nel 2008 ad un costo, per il 2016, di 184 euro pari al 72%. Un’ultima annotazione AIT (ex ATO) deliberò con decreto n. 40 del 30/6/2014 un recupero a favore di Asa di un pregresso relativo agli anni 2008, 2009, 2010. Cosa questa del tutto illegittima in quanto non si può deliberare su spese pregresse. Mi sono rivolto a Medical Group «Alta professionalità e ambiente confortevole» g.r. single, Cecina Ennio Capitano d.m. Agnarelli CARO ACQUA Ecco i motivi dell’aumento in bolletta Quando le famiglie verificano il consuntivo annuo delle spese scoprono quanto sia sempre in costante aumentano il costo della voce acqua senza sapere che tale costo è stabilito dalle Autorità di Ambito. Dette autorità non sono altro che i rappresentanti politici dei Comuni che presiedono la ATO, per quanto ci riguarda, ATO n.5 Toscana Costa. Fermo restando che la società privata Asa è il gestore del servizio idrico integrato. Analizziamo in sintesi il sistema dei costi e verifichiamo l'incidenza degli aumenti. L'acqua si paga con riferimento a due voci: il fisso e la tariffa. Il fisso o quota fissa è passata da 20 euro del 2008 a 28 nel 2014 e infine a 38 nel 2015. Ha subito pertanto un aumento complessivo del 90%. La tariffa si compone di tre Mi ero prenotato per una risonanza magnetica però con i tempi si andava un po' in là. “Rivolgiti a quella struttura a Venturina” mi è stato suggerito. Ho chiamato Medical Group, centro convenzionato e mi hanno fissato l'appuntamento in tempi brevissimi. Insomma mi sono trovato veramente bene e non essendo la prima volta che facevo una risonanza devo dire che l'ambiente per tale esame è stato certamente confortevole. Sono di Piombino e per arrivare occorrono una decina di minuti ma si trova facilmente e l'esperienza è stata positiva sotto tutti gli aspetti. Quindi trovo doveroso segnalarlo. e.b. Piccola posta Ci piacciono e ci gratificano tutti gli auguri dei nostri lettori durante le feste natalizie. Moltissime email ed anche telefonate. Graditissimi anche biglietti scritti di pugno come si usava un tempo. Rammentiamo l' amico Sil- vio Vitiello, sempre puntuale il suo biglietto da quando non vive più a Piombino e ancora Dana da San Francisco, California. Insomma grazie a tutti coloro che da molte parti del mondo ci testimoniano il loro affetto. COSTA ETRUSCA Caccia alla mia copia Sì è un riferimento, almeno per me lo è, quel carrellino con cestelli di fronte al numero 95 di Corso Italia. Proprio dove è la redazione di Costa Etrusca. Quel dispensatore di copie della rivista. Le prime volte avevo un po' di soggezione adesso quando esce gli do la caccia e prendo la mia copia, anzi spesso anche due in più per alcuni miei vicini di casa anziani, che si muovono poco ma che anche loro leggono molto volentieri. Ho saputo che è leggibile anche sul web… ma vuoi mettere il piacere del cartaceo. Grazie a tutta la redazione di Costa Etrusca. Eugenio Rossi 61 CARNEVALE DIMESSO Cicciolo si è salvato dalle fiamme Il 14 febbraio, domenica, erano ancora in molti a chiedersi se al pomeriggio Cicciolo sarebbe stato bruciato. Assolutamente no è stata la risposta definitiva degli organizzatori che avevano dovuto desistere, dopo la decisione dei Vigili del fuoco, il martedì grasso. Il motivo? Un vento che, come si dice da noi, portava via. Gli organizzatori hanno peraltro aggiunto che Cicciolo viene costruito ed allestito affinchè sia bruciato il martedì grasso e a giustificare il rimando al successivo anno si è parlato anche di qualche precedente, non molti e non meglio precisati. Al vento che portava via si sommava anche una sfilata in tono un po' dimesso. Niente banda musicale, niente majorettes. Solo un carro di simpatici suonatori volenterosi ed un dinosaurino di cartapesta che nascondeva un piccolo motocarro. Nessuna polemica Dio ci salvi ma il tutto era in tono dimesso e non c'era neppure l'affollamento di altre volte. Non abbiamo notato neppure nessuna autorità. Insomma la stagionaccia sembrava aver anticipato per molti l'intuizione del nulla di fatto. Cicciolo è “sopravvissuto” alle fiamme e non sappiamo se dobbiamo esserne lieti o delusi. In fondo noi piombinesi siamo anche come quel pupazzone di cartapesta che brucia, così come siamo una spettacolare mareggiata in piazza Bovio o una meravigliosa granfia di polpo lesso. I bambini, loro sì che non si smentiscono mai e non hanno mancato di fare carnevale come si conviene. Il vento e il freddo hanno costretto le mamme a coprire le maschere, alcune bellissime, con un cappottino rassicurante. b.e. UN PO’ DI OTTIMISMO Se non veniva Rebrab che fine facevamo? Giuro che mi ha levato le parole di bocca, parlo delle dichiarazioni del presidente della Regione Enrico Rossi che ha manifestato espressioni di ottimismo se non di completa soddisfazione sulla vicenda Aferpi. Ahimè siamo ormai allo sciacallaggio e al gufismo più sfacciato ma mi viene una domanda… non avessimo avuto la trattativa Cevital avremmo forse avuto un esito migliore con gli altri pretendenti acciaieri? Credo proprio di no e per il resto avremo lo zero assoluto. Ed allora un po’ di ottimismo e auguriamoci di vero cuore che Rebrab mantenga gli impegni. Questo mi sembra di dover dire come semplice osservatore. b.r. R 62 marzo - aprile - maggio 2016 di Federico Del Viva idendo e scherzando Arlecchino si confessò: ed è proprio con il sorriso sulle labbra, tipico di chi non si è arreso al cliché del "lavoro tanto per campare", ma è riuscito, attraverso peripezie e sacrifici, a far divenire la propria passione un mestiere, che Gaia Geri (classe 1984, piombinese di nascita ma girovaga per scelta) ci ha raccontato di come sia riuscita ad entrare nel settore dell'artigianato del cuoio attraverso l'incontro con il mondo del teatro. L'avventura della nostra Gaia ebbe inizio nell'estate del 2012; frequentava all'epoca i corsi del Politecnico di Milano (stava infatti laureandosi in design). Un amico, conoscendo le sue doti manuali e la sua creatività, le parlò di uno stage (presso il teatro Concordi di Campiglia) sulla costruzione di maschere in cuoio per la Commedia dell' Arte. Genere teatrale nato nel 1500 e ripreso nella seconda metà del Novecento dal regista Giorgio Sthreler, la Commedia dell'Arte è basata sull'improvvisazione e prevede l'interazione di sette maschere principali: il già citato Arlecchino, Zanni, Brighella, il Dottore, Pantalone, il Militare o Capitano e Pulcinella, tutte queste aventi una precisa origine ed identità regionale. Quello che la nostra artigiana non sapeva era che, al termine dello stage, avrebbe dovuto anche recitare sul palco! Da quel giorno Gaia capì che la pratica e l'esercizio del teatro possono essere un mezzo per combattere timidezza, insicurezza e blocchi interiori. Iniziò quindi a seguire corsi attinenti, col proposito ulteriore di comprendere appieno l'uso delle maschere nei loro aspetti di comfort e praticità. Tornata a Milano dopo le vacanze estive, decise di far coincidere questa nuova passione con il corso di studi in design, Gaia Geri Un'avventura tra cuoio, teatro ed artigianato Gaia, partita da Piombino, ha fatto di una grande passione il suo mestiere. Ha studiato e lavorato con noti artigiani e artisti, come il maestro Boso. Oggi realizza modelli di maschere e oggetti in cuoio che vende nei mercati effettuando lo stage di laurea specialistica presso Andrea Cavarra, mascheraio con l'atelier alle Officine creative Ansaldo Breda, divenendo sua assistente. Sempre a quel periodo risale la frequentazione di un altro stage sulla Commedia dell'Arte, tenuto nell'atelier dal Maestro Carlo Boso, fondatore del celebre Tag teatro e attualmente direttore dell'Académie Internationale Des Arts du Spectacle di Parigi. «Molte persone – afferma Gaia – non realizzano quanto il recitare e il muoversi su di un palco con una maschera di cuoio indosso possa essere un'esperienza liberatoria ed al contempo affaticante e opprimente! Il portare una maschera – spiega Gaia – libera tutti gli istinti animali che normalmente si reprimono nel contesto sociale, sta poi alla persona l'accettazione o il rifiuto di questi». A livello professionale Gaia aveva capito quali caratteri- stiche doveva avere una maschera, a livello personale voleva spingersi oltre il muro di timori ed insicurezze che ogni persona si trascina dietro sia ad un livello atavico che esistenziale. Iniziò quindi a seguire uno stage di clownerie tenuto da Marco Ripoldi (allievo dell'attore Paolo Rossi). Tale stage era mirato a far comprendere a potenziali "performer" che anche un naso rosso da clown ha la stessa rilevanza simbolica di una 63 maschera a volto pieno, poiché, essendo il viso meno coperto, l'attore deve sfruttare al massimo le possibilità espressive di quest'ultimo, creando con esse una moltitudine di possibili "maschere". In soldoni quando un attore indossa una maschera che gli cela il viso, egli tenderà, nella sua recitazione, a dare un particolare risalto ai movimenti del proprio corpo. Quando indossa solamente un naso da clown, saranno fondamentali non solo i movimenti del corpo, ma anche l'espressività e la mimica facciale. A seguito di ciò nacque una collaborazione con il maestro Ripoldi, il quale iniziò a richiederle la fabbricazione in cuoio di un tipo di maschera nuova, a metà strada fra la tradizionale mezza maschera della Commedia dell'Arte (poiché in essa il volto è coperto solo a metà) e la modalità di camuffamento facciale propria della clownerie (il celebre naso rosso). Questo tipo di prodotto è stato molto apprezzato, ed è fra le altre cose, stato utilizzato nei corsi della compagnia Ompha- loz. I mesi passavano e le cose sembravano volgere al meglio per la nostra artigiana: essa ebbe infatti l'opportunità di accompagnare Cavarra (suo primo mentore mascheraio) per quattro giorni in Francia al festival di Avignone (nato nel 1947, è uno dei più antichi e celebri festival di teatro e delle arti sceniche del mondo) per aiutarlo a montare la sua esposizione di maschere nell'atrio della Cour du Barouf, sede ufficiale degli spettacoli di Carlo Boso. Al termine dei quattro giorni Boso le chiese di rimanere ad Avignone e lavorare per lui. In tempi più recenti, Gaia ha effettuato un progetto per la creazione di una ventina di maschere per lo spettacolo "Gli Uccelli di Aristofane" presso l'Académie Internationale Des Arts du Spectacle di Versailles, oltre a comparire nei credits dello spettacolo di Robert Kovacs "L'homme qui voulait" (tenutosi in Svizzera a fine 2015) in veste di mascheraia ufficiale. Dopo tutte queste peripezie ha iniziato a creare i propri modelli di maschere, facendosi conoscere attraverso vari social network ed il proprio sito web. In aggiunta a ciò ha iniziato a creare anche oggetti di artigianato in cuoio per poi venderli nei vari mercati durante i festival di strada. In bocca al lupo Gaia! Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare, il Park Albatros è un gioiello incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti e i tipici paesini medievali. Loc. Pineta di Torre Nuova, 2 57027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018 e-mail: [email protected] CAMPING VILLAGES IN ITALY 64 marzo - aprile - maggio 2016 Le gioie del marinaio sono semplici come quelle dei bambini La partenza Bernard Moitessier L’arrivo La mia traversata oceanica Quello che pubblichiamo è il racconto dell’avvocato piombinese Michele Alongi che salpato da Marina di Scarlino, ha attraversato l’oceano Atlantico raggiungendo l’isola di Saint Martin alle Antille. A bordo del Solleone, uno Swan di 27 metri, un’emozionante esperienza condivisa con tutto l’equipaggio al comando dello skipper torinese Diego, residente a Follonica. Gli altri componenti dell’equipaggio: Manuel, Yann, Andrea, Luigi, Stefano e Michele di Michele Alongi uello terminato il 24 dicembre del 2014, è stato il viaggio di un piccolo sasso raccolto nelle calette della nostra cara punta Falcone a Piombino e portato fino alle bianche spiagge delle caraibiche Antille. Il passaggio del te- Q stimone simbolico da un continente ad un altro a ricongiungere in una nuova Pangea quel che è stato diviso, perché stessa è l’origine e la forza che l’ha generato. È stato un viaggio alla ricerca di nuovi limiti, dentro le paure ed insicurezze più profonde, un salto del fosso nel buio, dove però le rive opposte di quel fosso distano più di 3mila miglia. Il mio è stato sicuramente il viaggio delle prime volte. La prima volta che ho solcato il grande oceano spinto soltanto dalla forza del vento e del mare e non in quota, la prima volta di fronte a sentieri, spazi ed orizzonti che sembrano senza limiti, dove le distanze si dilatano o si riducono in base agli stati d’animo. La prima volta che ho affidato completamente la mia vita ai miei sei compagni di equipaggio e loro a me, senza mai veder tradita questa fidu- cia. Ed è stata la prima volta che ho veramente provato, durante i miei turni solitari al timone, quando tutti riposavano e fuori in coperta, nella notte profonda, sembrava che le stelle ti cadessero addosso, è stata la prima volta appunto che ho provato quanto non si è mai soli, anche là dove la terraferma, la tua terraferma dista miglia infinite e giorni di lunga naviga-zione. Un burrascoso pomeriggio del 28 novembre abbiamo mollato gli ormeggi dal Marina di Scarlino e subito, pieni di energie e di entusiasmo, siamo stati messi in guardia dal mal tempo. Del resto sapevamo che il tratto più difficoltoso sarebbe stato proprio quello del Mare Nostrum che in questo periodo dell’anno non gode certo della mitezza degli alisei che avremmo trovato nel lontano oceano. Una burrasca da scirocco ci ha accompagnati sino a Gibilterra, si pensi che in appena tre giorni, con una media invidiabile di quasi 300 miglia al giorno, ci siamo trovati all’appuntamento sotto le Colonne d’Ercole, il finis terrae, dove gli antichi credevano appunto finisse il mondo. Ed è stato il terzo giorno appunto, che fiaccati dalla fatica, dal sonno e dalla fame, siamo stati accolti dal grande oceano, insolitamente placido, ed abbiamo messo la prua sulle isole Canarie, sperando di trovare quanto prima l’Aliseo per la rotta verso le Americhe. E quel terzo giorno abbiamo pescato anche il primo tonno, e ci siamo rifocillati, riposati, asciugati, ritemprati, ed abbiamo avuto modo ed occasione di sorridere e godersi il pallido sole ed il clima che iniziava ad addolcirsi. Nella rotta verso le Canarie, ho avuto modo e tempo di pensare (poco ne avevamo avuto nel difficile tratto percorso) a quanto 65 stavo bene a bordo del Solleone, quanta armonia stesse nascendo tra tutti noi e quanto il mio caro amico Diego, il comandante, avesse avuto capacità oltre che nel gestire la favolosa barca su cui navigavamo, uno Swan di 27 metri, anche nello scegliere accuratamente l’equipaggio, che ben conosceva nei singoli e che era certo si sarebbe amalgamato in una cosa sola, condizione necessaria per portare a termine nel modo migliore una traversata tanto lunga. Così è stato. Il nostro primo ed unico stop lo abbiamo fatto proprio sull’isola di Lanzarote, ed alle falde dell’ immenso cono vulcanico che in passato ha sconvolto l’isola con tremende eruzioni, abbiamo recuperato tutte quelle energie che sarebbero servite per affrontare il grande balzo verso le Americhe. Nei due giorni di sosta abbiamo pensato a sistemare al meglio il Solleone, riempire la cambusa di tutte quelle cose inutili che avremmo senza dubbio apprezzato nella traversata (e mi riferisco a vini tipici, frutta tropicale, gustosi dolcetti spagnoli) ma soprattutto abbiamo goduto appieno di tutti quegli odori, gioie e sensazioni, che la terraferma ci offriva, visto che almeno per le prossime due settimane sarebbero stati soltanto ricordi. E poi un bel giorno assolato, abbiamo mollato le cime con una sensazione dentro, un misto di euforia, gioia, paura, nostalgia, onnipotenza, smarrimento e non so che altro, che vi assicuro essere indescrivibile. Quello era il vero inizio della nostra traversata, e mentre il Solleone viaggiava silenzioso scivolando sull’acqua sospinto da deboli alisei con ogni sua vela spiegata, e la terraferma diventava sempre più piccola e lontana sino a scomparire, gli occhiali da sole servivano solo a nascondere gli occhi gonfi di lacrime e quella strana indescrivibile sensazione era così irruenta e prorompente da far quasi perdere i sensi. L’8 dicembre 2014 la terraferma era completamente scomparsa dalla nostra visuale e la nostra prua, costeggiando le terre d’Africa, puntava dritta le isole di Capo Verde alla ricerca di quell’aliseo che avrebbe dovuto spingerci sino alle Antille. Da quell’attimo le giornate iniziarono a scorrere, in quella favolosa monotonia, che solo chi va per mare apprezza come unica ed impagabile. Turni al timone di tre ore che si succedono ripetitivi giorno e notte, questo perchè nel mezzo dell’immenso oceano non si può dare ancora, si procede sempre più o meno veloci a seconda del vento ed alle volte, in caso di bonacce, ci si può persino permettere il lusso di fare un tuffo, proprio come è successo a noi, a perpendicolo sulla dorsale medio atlantica, dove 5mila sono i metri di acqua sotto i piedi. E poi le bonacce lasciano il posto alle impetuose burrasche ed ai temibili groppi di vento, perchè anche se in tutti i modi cerchi di evitarli, talvolta ci finisci dentro e nell’oceano non puoi decidere di tornare indietro o rifugiarti Relax a bordo dietro un ridosso, ma devi sempre andare avanti verso la meta inesorabilmente, non fuggendo alle avversità ma affrontandole! E poi sempre a proposito di monotonia, quei colori unici che ti circondano e ti inebriano: di giorno l’azzurro del cielo che lascia il posto, in una digressione di colori non rappresentabile dal migliore dei pittori, al blu oceano del mare che vi assicuro essere di un tonalità unica: lapislazzuli acceso come se dalle infinite profondità una luce a noi sconosciuta lo rischiarasse. E poi la notte, nera, incredibilmente nera, non vi è differenza tra il cielo ed il mare, ma ciò solo quando le stelle e le infinite costellazioni sono coperte dalle nubi e non vi è luna, perchè in caso contrario tante e numerose sono le luci che riesci persino ad intravedere i colori intorno a te. E sempre a proposito di quella beata monotonia, quanto può essere mono- tono vedere un continuo carosello di delfini, globicefali, pesci volanti, balene, sentire il prolungato canto di quest’ultime, leggere in mezzo all’oceano, parlare, scherzare con i tuoi compagni di bordo, pescare immense lampughe dalla sgargiante livrea gialla e blu, assistere ogni sera ad un ennesimo tramonto oceanico, oppure sentire quanto vibra e trema lo scafo che ti sta portando, durante le sue lunghe planate a 15 nodi sospinto dalle immense onde atlantiche! Aveva ben ragione il grande navigatore oceanico Moitessier, che negli anni Settanta, all’esito della sua lunga rotta attorno al globo, tornato al punto di partenza e preso dallo sconforto alla vista della terraferma, decise di voltare la prua della sua Joshua, e ripartire per una nuova navigazione. Aveva ragione perchè, anche io alla partenza non vedevo l’ora di chiudere la mia prima traversata ma quando il 23 dicembre dopo 26 giorni di navigazione, ho avvistato l’isola di Saint Martin, purchè felice, avrei voluto che la mia avventura durasse ancora e la tristezza dell’essere giunto alla fine del mio viaggio prese il sopravvento sulla gioia di aver compiuto un’impresa. Tutto questo solo perchè io adoro questa monotonia. 66 marzo - aprile - maggio 2016 67