Installazione LTSP al Majorana
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Installazione LTSP al Majorana
Installazione LTSP Liceo Majorana marzo 2009 Installazione di LTSP su un sistema Ubuntu 8.10 già funzionante o su un sistema Debian "Lenny" Su Ubuntu è possibile "attivare" l'utente amministratore definendone una volta per tutte la password di accesso tramite il comando: sudo passwd root Questo permette di violare una delle sicurezze di Ubuntu (quindi attenzione) ma risparmia all'amministratore di doversi ricordare ogni volta di digitare sudo prima dei comandi. Avendo scelto questa strada l'installazione di LTSP si riduce a pochissime semplici operazioni. Nel caso non sia stato abilitato l'utente root si dovrà sottintendere l'uso di sudo su ogni riga di comando. Il simbolo # indica il prompt della shell di root (l'amministratore): # aptitude install ltsp-server-standalone openssh-server Alcuni, anzi molti, anche il manuale su www.ltsp.org, preferiscono apt-get invece di aptitude: io credo di avere imparato che aptitude in generale lavora in modo più raffinato sulla selezione del software da installare automaticamente. In questo caso credo che non ci siano differenze di comportamento. Il pacchetto ltsp-server-standalone installa anche un server dhcp: se la rete LAN fosse già dotata di un server dhcp si sceglierebbe l'installazione del pacchetto ltsp-server (senza lo standalone). # ltsp-build-client crea l'ambiente da esportare sui client per il collegamento con il server LTSP. Se il server usa un'architettura a 64bit mentre i client usano una architettura a 32bit il comando deve essere eseguito con la seguente opzione: # ltsp-build-client --arch i386 A questo punto si dovrebbe già riuscire a fare il boot dei client. Probabilmente si vorrà modificare la configurazione di rete e quindi del server dhcp: è necessario ricordare che il file di configurazione che verrà letto dal server dhcp non sarà quello standard in /etc/dhcp3/dhcpd.conf ma invece quello in /etc/ltsp/dhcpd.conf. In questo file possono essere stabiliti i parametri di configurazione delle schede di rete tra i quali il range degli indirizzi IP da assegnare in modo dinamico a richiesta dei client che vengono avviati. Al Liceo Majorana abbiamo imparato che macchine dotate di scheda di rete integrata sis900 (quelle in dotazione della scuola di Sferracavallo) si avviavano con estrema lentezza (tra 4 e 5 minuti) se non veniva modificato in modo semplice il file /etc/ltsp/dhcpd.conf: precisamente doveva essere rimossa la struttura if per forzare i client a caricare l'immagine pxelinux.0 Sotto Debian Lenny (cioè l'attuale versione stable, non ho ancora verificato se le cose sono cambiate con la Squeeze che è l'attuale versione testing) viene ancora adottato, di default, il sistema NFS per esportare il contenuto dei dischi: il team Debian è piuttosto conservatore e aspetta che venga verificata la sicurezza e la stabilità del sistema NBD adottato da Ubuntu. Al momento NFS ha alle spalle parecchi anni di onorato servizio mentre NBD è una novità. Sotto Debian l'installazione è leggermente più macchinosa: Anche in questo caso, come in Ubuntu, si installa: # aptitude install ltsp-server-standalone openssh-server e poi si crea l'ambiente client: # ltsp-build-client Si configura il server dhcp modificando, tramite un qualunque editor di testo, il file (attenzione, contrariamente a quanto succede in Ubuntu si trova nel percorso standard) /etc/dhcp3/dhcpd.conf e si riavvia il servizio con # invoke-rc.d dhcp3-server restart Poi si configura il server NFS inserendo nel file /etc/exports la seguente riga che indica le directory da esportare /opt/ltsp *(ro,no_root_squash,async,no_subtree_check) che significa esportare la directory /opt/ltsp a tutti gli IP in modalità read-only. Il sistema LTSP utilizza nelle prime fasi un server TFTP (Trivial FTP) che, a questo punto, potrebbe richiedere di essere (ri)avviato; il metodo windows-like consiste nel riavviare il server ma invece con linux si può semplicemente si può digitare il comando: # invoke-rc.d openbsd-inetd restart se il TFTP viene gestito dal super-server inetd; oppure il comando # invoke-rc.d tftpd-hpa restart nel caso in cui il server TFTP funzioni in modo autonomo (e sia stato installato dal pacchetto tftphpa, lo stesso servizio può essere attivato installando uno tra più pacchetti software che lo forniscono). A questo punto può essere avviata una macchina client facendogli caricare un file etherboot o tramite floppy o memorizzandola su hard-disk e aggiungendo una opportuna sezione al file di configurazione di grub (o di lilo) se sull'hard-disk è già stata installata una distribuzione linux. Quest'ultima situazione si è presentata sui computer (in dual boot con windows) dell'aula di informatica in cui si è svolto il corso relativo al progetto FLOSS al Liceo Majorana e sui computer del laboratorio di informatica della scuola primaria di Sferracavallo.