l`autobrennero compie 50 anni

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l`autobrennero compie 50 anni
A22 Autostrada del Brennero S.p.A.
38100 Trento
Via Berlino, 10
Tel. 0461.212611
www.autobrennero.it
Fax 0461.234976
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L’AUTOBRENNERO COMPIE 50 ANNI
IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DUIELLA
Trento, 29 aprile 2009
Sono trascorsi cinquanta anni dalla nascita dell’Autostrada del Brennero. Ricorre
proprio oggi la data in cui, 50 anni or sono, la Società, costituita il precedente 20
febbraio, venne omologata presso il Tribunale di Trento. Un traguardo prestigioso per
la Società e per tutte quelle realtà territoriali che hanno fortemente voluto l’A22 e che
per essa, uscite da un faticoso dopoguerra, si sono battute, scommettendo sulla
vitalità del corridoio del Brennero e sulla capacità lavorativa ed imprenditoriale delle
sue Genti.
Una scommessa che si può dire decisamente vinta. Da quella storica firma del 1959
molta strada è stata fatta, fino a trasformare l’Autobrennero in una delle autostrade
più moderne ed efficienti d’Europa. Strategicamente collocata al crocevia di popoli e
culture diverse, punto di incontro di differenti interessi, intersecata da due Corridoi
europei, l’A22 si è dimostrata capace di adeguarsi alle richieste della società civile e
del mercato; di rispondere alle esigenze dell’utenza e dei territori, coniugando le
attese degli uni al rispetto degli altri; di procedere al passo con i tempi, costruendo il
futuro. Non solo il suo.
Ripercorre questa autostrada un tracciato che dalla preistoria ad oggi ha posto in
comunicazione l'Europa continentale e le regioni mediterranee. Attraverso le valli
dell'Adige, dell'Isarco, della Sill e dell'Inn è passata parte non piccola della storia
dell'Europa.
Già nel 1950, a Ginevra, la “Dichiarazione sulla costruzione delle grandi strade di
traffico
internazionale”
lasciava
trapelare
una
prima
idea
di
autostrada
transfrontaliera a scavalco del Brennero. Decisivi impulsi giunsero poi dalla neonata
Regione Trentino Alto Adige (il primo Statuto è dell’anno 1948), dalla crescente
domanda/offerta turistica e da un lento generale miglioramento delle condizioni
economiche europee ed italiane. La Regione e le Province autonome, supportate con
convinzione dai Comuni e dalle Camere di Commercio di Trento e Bolzano e dalle
locali Casse di Risparmio, ben colsero la funzione di volano dell'economia, degli
scambi e del turismo connaturata alla realizzazione dell’Autostrada. E l’idea venne
subito condivisa dalle corrispondenti realtà istituzionali di Verona, Mantova, Reggio
Emilia e Modena. Oggi manifestazione di tutte le Comunità insistenti sull’asse, l’A22
crebbe e si caratterizzò - interpretandone i valori e le idee - fino a produrre
un’efficace resistenza alle sirene di un possibile passaggio sotto il controllo dell’IRI
(che pure non era stato del parere di finanziarla).
Oggi l’Autostrada del Brennero è vista da molti come una sorta di gallina dalle uova
d’oro, una macchina da soldi. Non è sempre stato così. La solidità odierna ha le
propria fondamenta nella lungimiranza dei Padri fondatori e nel coraggio degli
azionisti che sostennero la società anche nei frangenti più difficili come quelli dagli
anni settanta nei quali la Società - a causa di mutui sottoscritti in marchi tedeschi e
dell'inflazione a due cifre in Italia - rischiò di portare i Libri sociali in Tribunale!
Riandando con la memoria al 1959, dopo un percorso né rapido, né scevro di
ostacoli, il 20 febbraio - come si è accennato - venne costituita la Società. Con atto
rogato dal dott. Marchesoni, notaio in Trento, si sancirono il primo presidente, Donato
Turrini, ed il capitale sociale, 120 milioni di Lire. Il tracciato fu elaborato dagli
ingegneri Bruno e Lino Gentilini e dal sen. Guido de Unterrichter ed era caratterizzato
da una doppia carreggiata di m 7,50 ciascuna. Il progetto relativo al tracciato
Brennero - Verona venne approvato dall’ANAS il 25 gennaio 1962, mentre nel 1963
venne firmata una seconda convenzione per il tratto Verona - Modena. La prima
convenzione unica, Brennero - Modena, risale infatti al 21 novembre 1973. Ben dieci
anni più tardi. E questo ha dato vita all’Autostrada a pedaggio “privata” (come si
diceva allora, in quanto non IRI) più lunga d’Italia.
Parallelamente proseguiva la non meno vitale partita amministrativa e finanziaria. A
monte dei lavori furono stabilite le modalità d’esecuzione degli espropri dei terreni, la
regolarizzazione dei rapporti con le Autorità pubbliche ed i privati, la stipula di
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convenzioni per la costruzione di sovrappassi stradali e ferroviari, per lo spostamento
di elettrodotti (per un totale di 307 km), di linee telefoniche (74 km), di canali irrigui e
di molti tratti di strade (252 km tra deviazioni e nuove costruzioni). La superficie dei
terreni acquisiti fu di circa 2.150 ettari, cui vanno aggiunti numerosi fabbricati, per
una spesa sostenuta pari a circa 23 miliardi di Lire.
Nella seduta del 21 dicembre 1963, il Consiglio di Amministrazione deliberò l’inizio
dei primi lavori con le opere dei ponti sul fiume Adige, a Vadena e Zambana, e sul
torrente Avisio, in località ai “Vodi” di Lavis (Provincia di Trento). Primo tronco ad
entrare in esercizio furono i 50 chilometri tra Bolzano e Trento: il 21 dicembre 1968,
sotto una fitta nevicata, alle ore 15 fu data l’apertura al traffico. Fu subito chiara
l'utilità dell’opera: tra il 21 ed il 31 dicembre 1968 vi transitarono 45.724 veicoli
(43.856 passeggeri, 1.868 merci). Tra il 1967 ed il 1974 - significativa la data del 5
aprile 1971 in cui cominciò a scorrere il traffico autostradale tra Austria e Italia entrarono in esercizio tutti gli altri tratti. Risale esattamente a 35 anni fa (11 aprile
1974) la messa in esercizio di tutto il percorso da Brennero a Modena. Il costo
complessivo dell’intera autostrada fu di Lire 243.721.821.000, pari a Lire 780
milioni/km (che salgono 2.300 milioni/km nel tratto Chiusa-Bolzano). Ai costi di oggi
si tratta di circa 6 miliardi di Euro pari a 12.000 miliardi di Lire, e questo può far
capire meglio la sfida che affrontarono i promotori dell'opera. Il primo utile di
esercizio, con quindici anni di anticipo sulle previsioni finanziarie (letteralmente
bruciando le tappe), fu raggiunto nel 1984. Un traguardo dovuto ad una ferrea pratica
del risparmio che - come incarna la cultura delle Genti dei territori attraversati - così
ha trovato humus corrispondente nella gestione della Società. Basti ricordare che i
nostri operai, siamo ancora nella fase della Costruzione, come guanti e scarpe
protette utilizzavano qualche volta materiale di riciclo dismesso da quelli dell’Enel o di
altre aziende “ricche”. O, ancora, che per il semplice acquisto di un martello o di una
scopa bisognava passare attraverso l’autorizzazione del Direttore Generale.
Ma il vero valore aggiunto dell’Autostrada del Brennero non è tecnico/amministrativo
o finanziario. Sono le persone che vi hanno lavorato e che vi lavorano e il senso di
appartenenza che le accomuna. L’Autostrada del Brennero è per tutti noi una vera
Istituzione: per gli Amministratori, i Dirigenti, gli Impiegati, gli Operai va ben oltre
l’essere una semplice striscia di asfalto e di cemento. E’ un’entità fatta di impegno,
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slancio, generosità e grande professionalità. E ancora tecniche all’avanguardia, studi
innovativi, voglia di cooperare, socializzare, perseguire un medesimo fine… quello di
essere una Società, questa Società: l’Autostrada del Brennero.
Anche per questo motivo questa cerimonia rappresenta soprattutto una festa in
famiglia; per questa ragione oggi in Galleria sono presenti generazioni di Dipendenti
A22 ma anche i rappresentanti di tutte le istituzioni che collaborano con noi e che con
noi compongono questa grande famiglia: l'ANAS, la Polstrada, i Servizi Sanitari, la
Protezione civile e i vigili del fuoco, i colleghi e gli amici delle altre autostrade, che
ringrazio di cuore per la loro presenza
Un atteggiamento vincente, che si riflette nella scommessa di questo nuovo
millennio: il graduale passaggio delle merci dal trasporto su gomma a quello su
rotaia, ovvero la grande Opera ferroviaria del Brennero, cui la nostra Società
concorre accantonando da dodici anni la parte prevalente dei propri utili.
Oggi l’A22, a dimostrazione della lungimiranza di quanti si spesero per la sua
realizzazione, è impegnata, senza dimenticare il proprio core business, in nuovi
progetti industriali, nello sfruttamento delle energie alternative e delle fonti rinnovabili,
nella ricerca di una intermodalità efficiente e moderna. Vetrina dei propri territori,
impulso economico per le aree attraversate, coniuga gli interessi societari ad un
preciso rispetto dell’ambiente e delle comunità circostanti. Ogni infrastruttura
progettata risponde ad una precisa scelta: servire l’Autostrada e l’utenza della vicina
viabilità ordinaria, ma servire anche i territori circostanti con opere di mitigazione
dell'impatto ambientale che l'autostrada fatalmente comporta.
Qualità del servizio; rispetto dell’ambiente; ricerca ed innovazione; sicurezza per chi
viaggia; sicurezza per chi sull’Autostrada lavora, in qualità di personale interno o
quale operaio di ditte appaltatrici: questo il nostro lavoro, questi, dati alla mano, gli
ottimi risultati raggiunti nell’abbattimento del tasso di incidentalità su strada e degli
infortuni sul lavoro.
Cinquanta anni sono ormai alle spalle, ma, continuando ad adeguarsi all’evoluzione
ed alle esigenze del mercato e della società, molti altri sono ancora di là a venire. Va
traguardata la scadenza del 2014 e gli sforzi di Autobrennero sono volti a garantire
un futuro certo a tutti coloro che vi lavorano.
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Il 2014 non deve rappresentare una spada di Damocle, non deve incutere timore. Tre
le strade maestre da percorrere: l’ottimale sarebbe l’ottenimento diretto della proroga
(significativo atto di collaborazione tra Europa, Stato italiano e Realtà Regionali,
manifesta volontà del sogno di gestire assieme una cosa difficile), ma qualora si
dovesse ricorrere ad una gara europea, tale gara va indetta subito, senza alcun
indugio
o
ripensamento,
senza
aspettare
l’approssimarsi
della
scadenza.
L’Autostrada del Brennero non ha alcuna paura, è pronta ad ogni possibile soluzione,
anche ad un futuro diverso. Se, nella peggiore e peraltro più improbabile delle
ipotesi, la concessione passasse ad altri, A22 sta infatti lavorando a costruire nuove
attività.
Concludo rivolgendo un pensiero a quanti hanno perso la vita nella costruzione e
nell’esercizio dell’arteria, così come a tutte le vittime di incidenti stradali. Per tenerne
vivo il ricordo, l’A22 ha adottato due chiesette (San Martino in Campiglio, presso
Bolzano, e S.Leonardo di Limoges, presso Nogarole Rocca) in cui una volta all’anno
viene celebrata una messa in loro suffragio. Accogliendo anche gli appelli che ci
sono giunti in questi giorni pensiamo tuttavia di individuare nel corso di quest'anno
ulteriori e più visibili forme con cui perpetuare il ricordo di questi nostri caduti anche
se il segno più importante che Autobrennero da e darà è il suo impegno nella ricerca
e nell'applicazione delle più avanzate tecniche e metodologie di sicurezza sia nei
propri cantieri e sia nel governo del traffico, impegno che non è e non sarà mai
condizionato da ragioni economiche.
Infine un ringraziamento a tutte le persone, Istituzioni, Amministratori e Dipendenti,
ex ed attuali, che rappresentano ed hanno rappresentato la componente umana, il
cuore, il “lato caldo” di questi 50 anni.
Questo momento di socialità rappresenta il primo passo di uno snello, ma serrato,
calendario di appuntamenti che si rincorreranno di qui a dodici mesi. Il clou cadrà nel
tardo autunno quando, in data e sede ancora da definire, avrà luogo un Convegno
internazionale di alto profilo politico-economico-istituzionale. Il corridoio intermodale
del Brennero, il rinnovo della concessione e le strategie future dell’A22 ne
rappresenteranno il filo conduttore. Di pari passo si procederà alla realizzazione di un
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filmato, illustrativo delle potenzialità dell’arteria, ed alla pubblicazione di un fotolibro,
in cui immagini e testo si completeranno fornendo una sintesi equilibrata.
Una pluralità di approcci e punti di vista diversi, la cui garanzia di oggettività sarà
assicurata dalla presenza di un operatore culturale espressione di ciascun Territorio
che ha concorso alla fondazione della nostra Società.
Termino con un saluto ed un ringraziamento a tutte le autorità presenti, con un
ringraziamento particolare agli illustri rappresentanti dei nostri territori che daranno
vita tra poco alla tavola rotonda.
IL PRESIDENTE
dott. Paolo Duiella
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